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In Italia è avvenuta una scoperta risalente al 79 d.C.

La storia più antica torna a rivivere in reperti preziosissimi, che presto saranno visibili al pubblico: siamo ad Ercolano, uno dei siti archeologici più belli d’Italia, che ci regala uno spaccato immortale della civiltà romana congelato dalla terribile eruzione del Vesuvio, avvenuta nel 79 d.C. Alcuni recenti lavori hanno permesso di riportare alla luce delle travi di legno carbonizzate, che verranno messe in sicurezza (per la loro protezione) ed esposte.

Ercolano, trovate travi di legno antichissime

Sebbene un po’ meno famosa di Pompei, anche l’antica città di Ercolano è un gioiello archeologico assolutamente da scoprire: fondata in epoca romana, venne distrutta dall’eruzione vulcanica che ha ricoperto tutto sotto un enorme strato di lava e cenere, proteggendo ville, botteghe e persino corpi umani dagli agenti atmosferici. Grazie a lunghe campagne di scavi, ciò che per tanti secoli è rimasto nascosto nelle viscere della terra ora torna pian piano a riemergere, in perfetto stato di conservazione. È il caso di alcune travi e di svariati altri elementi lignei architettonici, rinvenuti già decine di anni fa e oggi finalmente restaurate.

La scoperta è avvenuta presso alcune botteghe situate lungo il Decumano Massimo, la via principale di Ercolano. Spiccano, in particolar modo, le ante di legno appartenute alla porta di uno dei negozi dell’antica città, oltre ad una grande trave carbonizzata. È incredibile come questi elementi di legno si siano conservati così bene, soprattutto se pensiamo che all’epoca dell’eruzione del Vesuvio sono stati sommersi da fango bollente, che ha raggiunto persino temperature di 400-500°C. Ciò è dovuto al fatto che questi materiali, sepolti sotto strati di colate laviche, non avevano contatti con l’ossigeno e quindi non potevano prendere fuoco.

“Elemento di spicco di questo intervento è la lunga trave in legno carbonizzato che, con i suoi 14 metri di lunghezza e situata a quasi 3 metri di altezza, rappresenta un unicum nell’archeologia romana” – ha affermato Elisabetta Canna, che ha lavorato al restauro dei reperti di Ercolano – “Fu rinvenuta insieme al porticato conservato fino all’altezza dei piani superiori, con abitazioni e botteghe, al seguito dello scavo avvenuto nella seconda metà degli anni ’60”. Ora le travi e le ante in legno tornano visibili: l’obiettivo è di aprire al pubblico il portico con le botteghe del Decumano Massimo già nel mese di giugno.

L’intervento per proteggere i resti di Ercolano

La delicata operazione di restauro degli elementi in legno fa parte di un più ampio progetto volto a proteggere i resti della città romana. Un tempo, le travi venivano consolidate con cera di paraffina, che però ha iniziato a colare a causa delle alte temperature – qui l’estate può far arrivare la colonnina di mercurio a ben 50°C. Quando frammenti di legno hanno iniziato a staccarsi, gli esperti si sono messi subito all’opera: dapprima hanno asportato la paraffina rimasta attaccata alle travi, quindi hanno impiegato nuovi materiali sperimentati per la prima volta proprio ad Ercolano.

Sono stati quindi piazzati dei teloni automatizzati realizzati con fibre naturali, che proteggeranno il legno sia dagli agenti atmosferici che dal caldo. “Si tratta di una progettazione pilota, che si potrà utilizzare qui come in altri siti per proteggere gli affreschi, ove le condizioni lo consentano, ovviamente” – ha spiegato Francesco Sirano, archeologo e direttore del Parco Archeologico di Ercolano sin dal 2017.

Di Admin

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