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Scoperto un triclinio acquatico nella Villa Adriana a Tivoli

La Villa Adriana di Tivoli, a 28 chilometri da Roma, rappresenta uno dei complessi archeologici più vasti e imponenti dell’antichità romana. Costruita tra il 118 e il 138 d.C. per volontà dell’imperatore Adriano, si estende su circa 120 ettari e cattura lo sguardo grazie alla felice unione di architettura romana ed elementi ellenistici. Considerata un rifugio personale e una dimora imperiale lontana dal caos di Roma, racchiudeva numerosi edifici, terme, teatri, biblioteche e giardini, con influenze artistiche e culturali provenienti da tutto il mondo antico.

E, come se non bastasse, il magnifico sito ha da poco rivelato un nuovo tesoro. Un gruppo di archeologi dell’Università Pablo de Olavide (UPO) di Siviglia, nel corso di una campagna di scavo durata dall’8 al 29 settembre 2024, ha portato alla luce un triclinio acquatico, una sala da pranzo circondata da giochi d’acqua, che aggiunge un ulteriore capitolo al prestigio di Villa Adriana: infatti, la scoperta non solo arricchisce la comprensione della vita di corte dell’imperatore, ma conferma l’eccezionale maestria architettonica e l’amore per il lusso che ne caratterizzava l’epoca.

I dettagli della scoperta

Il triclinio acquatico è stato ritrovato durante scavi condotti sul portico centrale della villa, ritenuto dagli studiosi il primo spazio residenziale abitato dall’imperatore: l’eccezionale scoperta mostra una sala da pranzo che un tempo fungeva da spazio di convivialità per l’élite romana, dove i commensali potevano gustare i loro pasti circondati dalla bellezza e dal suono rilassante dell’acqua.

Si sviluppa attorno a una piattaforma centrale, circondata su tre lati da un laghetto, ed è contraddistinto da pareti rivestite in marmo bianco di Carrara e di altre regioni dell’Impero Romano, sia all’interno che nel plinto, per un’atmosfera di grande eleganza e raffinatezza.

Un design unico nel suo genere

Sebbene questo tipo di sala fosse comune nell’architettura romana, il design recentemente scoperto presenta caratteristiche singolari e inusuali per l’epoca.

L’innovativa concezione architettonica ha influenzato la realizzazione di simili ambienti in altre località dell’Impero: esempi simili di sale da pranzo immerse nell’acqua non mancano nella penisola iberica, come nella Villa romana di Salar, a Granada, e nella Casa dos Repuxos a Conimbriga, in Portogallo, a dimostrazione dell’impatto duraturo di tale straordinaria invenzione.

Triclinio acquatico a Villa Adriana: c’è un precedente

Non è la prima volta che Villa Adriana restituisce un triclinio acquatico: durante le scorse campagne archeologiche, gli esperti spagnoli avevano già rinvenuto un altro triclinio acquatico nella stessa area del palazzo, sebbene con un design differente. Secondo i ricercatori, questo secondo ritrovamento trasforma il sito in un autentico laboratorio architettonico, dove venivano sperimentate innovative modalità di utilizzo dell’acqua negli spazi destinati ai banchetti.

Le piccole dimensioni delle piattaforme ritrovate, destinate agli agapi, suggeriscono che gli ambienti fossero concepiti per incontri intimi, riservati all’imperatore e a due ospiti selezionati. Rafael Hidalgo, professore dell’Università Pablo de Olavide e direttore del progetto (il primo programma di scavo spagnolo presso Villa Adriana), ha sottolineato l’importanza di questa scoperta. “La presenza di due triclini acquatici ci offre una visione più profonda delle innovazioni architettoniche apportate a Villa Adriana e del significato simbolico che l’acqua assumeva negli ambienti dedicati ai banchetti”, ha dichiarato.

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Le mete più economiche del 2025 verso cui volare

Anno dopo anno viaggiare diventa sempre più costoso…tranne se volate verso queste destinazioni! Per fortuna, nel mondo, esistono ancora tante mete bellissime che possono essere raggiunte con voli economici dove trascorrere una vacanza senza il pensiero dei soldi che sfuggono dal portafoglio. A dimostrarlo è Skyscanner, uno dei principali motori di ricerca internazionali di voli, noleggi auto e hotel.

La loro ricerca si è basata soprattutto sulle mete che hanno registrato il maggiore calo dei prezzi delle tariffe aeree partendo dall’Italia. Questo in base alla diminuzione percentuale del prezzo per un volo A/R in classe economica prenotato tra il 1° gennaio e il 30 giugno 2024 per viaggiare durante lo stesso anno, rispetto allo stesso periodo del 2023.

Da cosa dipende questa flessione? Secondo l’analisi svolta, è probabile che le tariffe più economiche per queste destinazioni siano dovute a una combinazione di un paio di fattori: il lancio di nuove rotte che aprono queste mete per la prima volta e/o una maggiore frequenza di voli low-cost.

Gli italiani non rinunciano ai viaggi

L’attuale contesto economico non è semplicissimo, soprattutto per le famiglie che desiderano viaggiare. Dati alla mano, andare in vacanza è diventata una delle cose più costose, soprattutto nei periodi di alta stagione. Eppure, la maggior parte degli italiani non rinuncia ai viaggi e, secondo la ricerca svolta da Skyscanner, nel 2025 stanno pianificando di spendere ancora di più per le loro vacanze. Nel dettaglio, il 34% ha preventivato di spendere di più per i voli, il 25% per l’alloggio e l’11% per il noleggio auto.

Sempre dalla ricerca è emerso che, quando si sceglie dove andare, il costo del viaggio è ancora considerato l’aspetto più importante. Tra i principali fattori che determinano una destinazione di vacanza, al 62% c’è il costo del volo. Ecco perché sapere quali saranno le mete più economiche dove volare può aiutarci a pianificare con intelligenza il nostro prossimo viaggio.

Quali sono le mete economiche dove volare

Arriviamo all’aspetto più importante: quali sono queste mete? Al primo posto troviamo Nagoya, in Giappone. Viaggiare nella quarta città più grande del Paese, secondo le statistiche, non costerà tantissimo e vi permetterà di raggiungere una destinazione interessante per la sua importanza storica e industriale. La città, infatti, offre la miscela perfetta tra cultura tradizionale e modernità. L’abbassamento dei prezzi dipende probabilmente dalle nuove rotte di viaggio che hanno collegato direttamente l’Italia con Tokyo, rendendo il Paese una destinazione più conveniente per i viaggiatori italiani.

Al secondo posto c’è Budapest, facilmente raggiungibile da molti aeroporti italiani con tantissimi voli low-cost. Si tratta di una delle capitali europee più belle per il suo fascino storico, per le terme e per i costi contenuti.

Se non ci avete mai pensato, il 2025 è l’anno giusto per visitare Auckland, in Nuova Zelanda, famosa per i suoi porti e per la vivace atmosfera culturale. Al quarto posto, invece, c’è la Svezia con Göteborg, da visitare sfruttando l’abbassamento dei prezzi dei voli per immergervi nelle sue bellezze naturali e tra le proposte urbane della città, tra ristoranti e bar.

Questa la lista completa delle mete che hanno registrato un calo di prezzi dei voli più consistente:

  • Nagoya, Giappone: -31%
  • Budapest, Ungheria: -28%
  • Auckland, Nuova Zelanda: -24%
  • Göteborg, Svezia: -23%
  • Pechino, Cina: -21%
  • Brisbane, Australia: -19%
  • Biarritz, Francia: -19%
  • Marrakesh, Marocco: -18%
  • Vancouver, Canada: -17%
  • Berlino, Germania: -16%
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Territori ed eventi che promuovono un turismo enogastronomico di qualità: i premi

Il TTG di Rimini è stato il palco sul quale sono successe molte cose, compresa la premiazione dedicata ai territori e agli eventi che si impegnano per promuovere un turismo enogastronomico di qualità. Il Travel Food Award del GIST, Gruppo Italiano Stampa Turistica, ha assegnato i riconoscimenti ai vincitori di cinque diverse categorie (Italia e Mondo) votate da un panel di 11 giurati.

I criteri di riferimento per la scelta dei vincitori prendono in considerazione soprattutto l’attenzione che i concorrenti ripongono in temi quali sostenibilità ed etica, ma non solo. Un fattore importante è il modo con cui interagiscono con il cibo in tutte le sue fasi, dalla produzione alla trasformazione, pensando anche al benessere del Pianeta. In sostanza, il Travel Food Award premia soprattutto chi, nel mondo enogastronomico, non tralascia la cura dell’ambiente ed evita qualsiasi forma di spreco, nel rispetto di tutte quelle popolazioni che non hanno accesso semplice e diretto a una buona alimentazione.

Qui vi raccontiamo tutte le destinazioni premiate, ispirandovi a conoscere nuove realtà che, attraverso il cibo e la cultura gastronomica del proprio territorio, contribuiscono a diminuire il proprio impatto ambientale e a far conoscere le loro tradizioni con sostenibilità.

Miglior Destinazione Enogastronomica-Estero

A vincere il premio come Miglior Destinazione Enogastronomica sezione Estero è una gemma nascosta dell’Armenia. Stiamo parlando della regione di Vayots Dzor, considerata un vero e proprio paradiso per chi ama il buon cibo di qualità e il vino. Questa zona, infatti, vanta una tradizione vinicola antica tanto che, dentro una caverna, sono stati trovati i resti di un sistema di vinificazione di 6100 anni fa, il più antico del mondo. La tradizione gastronomica armena vanta anche piatti tipici come i khorovats, spiedini di carne alla griglia, e il lavash, pane non lievitato Patrimonio Immateriale UNESCO, cotto sulle pareti roventi del tonir, il tipico forno interrato.

Piatto tipico armeno

Fonte: iStock

Piatto tipico armeno composto dai khorovats e dal pane lavash

Miglior Evento Enogastronomico-Estero

Sempre all’estero, il premio per il miglior evento è stato assegnato al Festival dello Strudel di Seefeld, una regione del Tirolo austriaco. Questo festival, da ben 17 anni, conquista tantissimi visitatori perché propone diverse varianti di strudel, molte delle quali non vi aspettereste mai. Se capitate qui durante il weekend dal 5 al 6 luglio, andate oltre il classico strudel di mele e ricotta. Gli chef locali vi aspettano per ampliare i vostri orizzonti gastronomici preparando per voi raffinate varianti di pesce o di carne di maiale, oltre a un’ampia varietà di prelibatezze vegetariane dolci e salate. Il tutto viene arricchito da gruppi musicali locali che, suonando le musiche tradizionali, contribuiscono a creare l’atmosfera perfetta.

Strudel austriaco

Fonte: iStock

Strudel tipico austriaco

Miglior Destinazione Enogastronomica-Italia

Nella sezione italiana si distingue la Sicilia dei Borghi Sicani con il progetto Sicani Villages. Il Travel Food Award ha apprezzato l’impegno del progetto nel promuovere un turismo sostenibile attraverso la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale, dell’artigianato e, ovviamente, del settore agroalimentare delle Terre Sicane. Questo territorio, che tutela la biodiversità e la cultura del saper fare, prende il nome da un antico popolo che abitava una vasta area posta tra le attuali provincie di Agrigento e Palermo. Abbraccia 29 comuni e vanta diverse eccellenze culinarie come la “cipolla busacchinara”, la ciliegia cappuccia, l’arancia di Ribera, la pesca di Bivone e il pistacchio di Raffadali.

Miglior Evento Enogastronomico-Italia

Restiamo in Italia per scoprire chi ha vinto il premio per il Miglior Evento Enogastronomico. Siamo in Piemonte, all’evento Bolle di Malto, organizzato ogni anno nella città di Biella. Si tratta di una rassegna dedicata ai microbirrifici italiani e piemontesi che, dal 2015 (anno in cui è nata), è cresciuta talmente tanto da diventare il più grande evento brassicolo italiano. Durante queste giornate, i turisti che amano le esperienze autentiche e slow potranno partecipare a incontri, collaborazioni, concerti di musica live e laboratori del gusto per scoprire anche la gastronomia locale e raffinate degustazioni. Secondo il Travel Food Award, Bolle di Malto rappresenta un ottimo palcoscenico per valorizzare la birra artigianale come eccellenza del Made in Italy e per promuovere consumi e produzioni responsabili.

Premio speciale della giuria

Infine, il Travel Food Award ha assegnato il premio speciale della giuria al cuoco Chris Oberhammer del Ristorante Tilia Dobbiaco. Il gruppo ha riconosciuto il ruolo svolto da questo professionista sia nel campo della ristorazione nella Val Pusteria che nella promozione del territorio attraverso un protagonista d’eccezione: il cibo. Chris Oberhammer, infatti, crea piatti legati ai prodotti della sua terra adeguandosi a quello che la natura gli offre ogni giorno, senza sprechi. Inoltre, con il suo progetto Mons natural food, s’impegna a valorizzare il lavoro dei contadini di montagna, coinvolgendo produttori e ospiti della Val Pusteria durante alcuni eventi pensati per promuovere le eccellenze locali e i luoghi più incontaminati delle Dolomiti. Fra questi eventi citiamo il Dolomiti Gourmet Festival, all’undicesima edizione, che riscuote grande partecipazione per l’altissimo livello enogastronomico espresso.

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Vacanza a rate, le nuove tendenze di viaggio e la soluzione HeyLight

Gli italiani sono sempre più interessati al pagamento dilazionato o a rate per i propri viaggi in Italia e in giro per il mondo, sia per alleggerire il carico delle vacanze sul budget familiare, sia per togliersi qualche sfizio in più. É quanto emerge dal nuovo Osservatorio Compass incentrato sulle tendenze di viaggio nell’estate 2024 tra le varie generazioni di italiani, presentato al TTG Rimini.

In un contesto in cui Gen Z e Millennial dettano le nuove esigenze nel mondo travel, anche le modalità di pagamento cambiano, orientandosi verso i pagamenti digitali e la rateazione di vacanze e viaggi nel Bel Paese o all’estero. É proprio qui che si inserisce HeyLight, l’insieme di soluzioni multicanale di pagamento rateale e di credito offerta da Compass Banca S.p.A.. Un aiuto per pagare poco per volta il prossimo viaggio, vivendo esperienze memorabili senza preoccupazioni e con un sorriso in più.

Il viaggio ideale degli italiani: le tendenze

I dati che emergono dall’osservatorio Compass sulle vacanze 2024 delineano le nuove tendenze di viaggio e di pagamento degli italiani per quanto riguarda il mondo dei viaggi. Tra giugno e agosto coloro che si sono concessi una vacanza sono il 78% degli intervistati, in crescita del 12% rispetto al 2023.

In particolare, sono i giovani della Gen Z e i Millennials (l’87% in entrambi i casi) ad aver viaggiato più di altre generazioni, anche se sono state vacanze più brevi. Questo si spiega con una minor disponibilità economica dei più giovani rispetto a coloro che hanno più di 42 anni.

Quali sono state le mete preferite? In prima posizione si trova l’Italia, scelta dal 77% dei vacanzieri, in particolare i cittadini più maturi e appartenenti ai ceti medi, mentre gli altri Paesi europei hanno attirato 2 intervistati su 10, soprattutto tra i giovani della Gen Z.

Quanto costano e come paghiamo le vacanze? Le novità

Nuove tendenze di viaggio e nuove esigenze di pagamento: sono due mondi che si incontrano dando vita a quelle che sono le emergenti priorità di spesa degli italiani nei prossimi anni. Un numero sempre maggiore di persone viaggia più volte all’anno: secondo i dati del report “Holiday Barometer 2024”, condotto da Ipsos ed Europ Assistance, il 39% degli italiani ha viaggiato almeno due volte dall’inizio del 2024, mentre il budget, seppur chiaramente limitato, è aumentato del 15% rispetto al 2023, arrivando a una media di 2.041 euro a persona.

Tornando all’osservatorio Compass, si è notato come con il crescere della spesa per viaggi e vacanze, aumenta la quota di coloro che hanno già optato per suddividere in due o più momenti il pagamento (in particolare tra Gen Z e Millennials): su importi medi di 340 € pro capite abbiamo un 26% di vacanzieri che scelgono di diluire la spesa, quota che sale 59% per importi medi di 1.210 euro per vacanze all inclusive. Sebbene la soluzione attualmente più diffusa nel mondo dei viaggi sia quella del pagamento totale dell’importo, stanno aumentando le persone che rateizzano tale spesa o che sono interessate a farlo. Spesso le strutture ricettive o le compagnie di trasporto non permettono di optare per questa soluzione di pagamento. Emerge infatti che, tra coloro che non hanno suddiviso in rate il pagamento delle vacanze, il 33% avrebbe rateizzato importi tra i 340 e i 676 euro se avesse avuto la possibilità di sceglierlo. Un dato che raggiunge il 50% dei rispondenti se si parla di cifre che vanno dai 676 ai 1.210 euro.

I pagamenti digitali e la rivoluzione del Buy Now Pay Later

L’amore per i viaggi si unisce alle modalità di pagamento orientate verso il digitale, che oggi sono in continua ascesa nei Paesi occidentali, ma anche in Italia. Nel Bel Paese, i pagamenti digitali hanno raggiunto cifre record negli ultimi anni, indice di un crescente interesse nei nuovi metodi di pagamento, che risultano sicuri e comodi. Nel 2023 hanno riguardato il 35% delle transazioni sugli e-commerce e il 15% nei negozi fisici, ma si stima che quest’ultimo dato raddoppierà entro il 2027, raggiungendo il 30% delle transazioni con pagamenti digitali nei punti di vendita fisici. Sono i dati che emergono dallo studio “The Global Payments Report 2024” di Worldpay.

Il fenomeno del Buy Now Pay Later (BNPL), che significa “compra ora e paga dopo”, si inserisce in questo contesto come una rivoluzione che continua a suscitare sempre più interesse nei consumatori. Sembra destinato a crescere in tutto il mondo e, secondo lo studio di Worldpay, questa modalità di acquisto, che prevede il pagamento rateale di moltissimi prodotti e servizi, dovrebbe registrare un aumento del 5% già nel 2025, diventando uno strumento sempre più popolare tra i consumatori, soprattutto tra le generazioni più giovani. Si stima, inoltre, un tasso di crescita medio composto del BNPL del 9% entro il 2027.

Per rispondere alle nuove esigenze di pagamento legate anche alle tendenze di viaggio emergenti, che richiedono sempre più spesso il pagamento a rate, il mondo travel si sta adeguando con nuovi metodi di pagamento digitale che sempre più interessano i viaggiatori, soprattutto quelli appartenenti alla Gen Z e ai Millennial, per i quali viaggiare, nella vita, è una priorità.

HeyLight, la soluzione che risponde alle tendenze: paga dopo, sorridi ora

Da oggi, fare una vacanza a rate non è mai stato così semplice. In un panorama internazionale in cui siamo abituati a pagare moltissimi prodotti e servizi digitalmente e sempre più spesso ratealmente, si inserisce la nuova soluzione HeyLight, che promette di rendere più accessibile un viaggio, una vacanza o qualsiasi altro tipo di servizio turistico. Una rivoluzione nel mondo del turismo che rende la vita dei viaggiatori decisamente più semplice.

Offerta da Compass Banca S.p.A., banca specializzata nel settore del credito al consumo facente parte del Gruppo Mediobanca, HeyLight è la compagna ideale per ogni tipo di esigenza, poiché risponde alle emergenti tendenze di viaggio e di pagamento all’interno del mondo travel di oggi e del futuro.

Strumento multi-canale disponibile in oltre 26.000 negozi e più di 1.000 e-commerce, HeyLight permette di acquistare viaggi e servizi con dilazione di pagamento oppure con finanziamento digitale per importi fino a 3.000 euro e fino a un massimo di 12 rate.

Si può usufruire della dilazione di pagamento e della rateazione in numerosi hotel, case vacanze, B&B, campeggi, compagnie aeree e di trasporto o agenzie di viaggi, ma anche in molte altre realtà che offrono servizi ed esperienze nel mondo dei viaggi e del turismo, che siano e-commerce o negozi fisici. Per scoprire quali sono le realtà online e offline che aderiscono alla piattaforma, consigliamo di consultare il sito ufficiale Heylight.com.

Possiamo così scegliere di pagare poco per volta l’immancabile settimana di vacanza estiva al mare, oppure i voli o il treno per il prossimo viaggio itinerante o, ancora, l’hotel o l’appartamento prenotato per un weekend in famiglia tra le montagne, senza preoccuparsi di saldare tutto in anticipo, ma pagando poco per volta. Una soluzione per partire in tutta serenità, come vuole la filosofia di HeyLight: “Paga dopo. Sorridi ora”.

Come accedere ai servizi HeyLight? É molto semplice e comodo: una volta che ci rechiamo in agenzia, o concordiamo telefonicamente con la struttura il prezzo della nostra vacanza, oppure stiamo per effettuare il pagamento in un e-commerce aderente basta selezionare la modalità di pagamento con HeyLight (su POS, tramite PayByLink o selezionando l’icona heylight al checkout) e seguire tutta la procedura completamente digitale, che si conclude in pochi minuti. Lo strumento offerto da Compass è molto flessibile: si può scegliere tra l’addebito su carta di credito o di debito, o su conto corrente, e la prima rata si paga dopo 30 giorni.

 

Messaggio pubblicitario. Il marchio HeyLight di Compass Banca S.p.A. identifica diverse soluzioni di pagamento rateale offerte dal venditore ai consumatori: A) La dilazione di pagamento gratuita del prezzo dell’acquisto concessa da venditori con cui Compass abbia stipulato, salvo valutazione, un accordo per la cessione dei crediti pro-soluto. La concessione della dilazione è condizionata all’esito delle verifiche di Compass. Condizioni complete disponibili presso il venditore. Condizioni del contratto di factoring disponibili sul sito compass.it, heylight.com, presso le Filiali Compass o presso gli agenti in attività finanziaria che operano in qualità di intermediari del credito B) Il finanziamento concesso ai consumatori, salvo approvazione, direttamente da Compass. Condizioni del finanziamento disponibili sul sito compass.it , heylight.com e presso i venditori, convenzionati senza o in esclusiva con Compass. In funzione delle soluzioni rateali disponibili presso i venditori, potrebbe essere prevista documentazione aggiuntiva.

 

Fonti bibliografiche:

  • Osservatorio Compass “Speciale Vacanze”, condotto da SWG per Compass
  • Report “Holiday Barometer 2024”, Ipsos ed Europ Assistance
  •  “The Global Payments Report 2024”, Worldpay
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In Germania la magia dell’autunno prende forma in un giardino

Se l’autunno è la vostra stagione preferita, allora c’è un luogo che vale propria la pena raggiungere: un vero paradiso per tutti coloro che amano le atmosfere di questo periodo dell’anno e la sua meravigliosa palette fatta di colori caldi e che richiamano a un legame ancestrale con la terra.

E, nello specifico, la meta della prossima vacanza deve essere la Germania, perché nel suggestivo giardino del castello di Ludwigsburg, splendido palazzo barocco dell’omonima città, si tiene il Ludwigsburg Pumpkin Festival: un festival delle zucche in cui la creatività la fa da padrona e gli occhi si colmano di meraviglia in una scenografia pazzesca.

E, allora, grazie alla mente creativa di chi si occupa delle sculture, le zucche assumono le forme più particolari, diventando vere e proprie sculture. Il tema dell’edizione 2024 le vede trasformarsi in Donne forti, personaggi celebri come Pippi Calzelunghe o Frida Kahlo.

La magia è servita: tutto quello che c’è da sapere sul Ludwigsburg Pumpkin Festival.

Ludwigsburg Pumpkin Festival, il festival delle zucche

Immaginatevi di camminare tra fantasiose creazioni realizzate con le zucche, figure che affascinano e lasciano senza fiato. Sappiate che no: non è solo un sogno, ma è un luogo che potete ammirare con i vostri occhi. Perché la magia prede forma e diventa reale a Ludwigsburg in Germania, dove ogni anno si tiene il festival della zucca, un appuntamento che richiama visitatori da ogni luogo.

Il perché è presto detto: se c’è una regina indiscussa dell’autunno quella è la zucca, che con i suoi meravigliosi colori colma lo sguardo. Se poi l’allestimento del Ludwigsburg Pumpkin Festival accompagna i visitatori alla scoperta di un giardino stupendo, allora è impossibile resistere al richiamo di una fuga in questo luogo.

Festival della zucca a Ludwigsburg

Fonte: Getty

Festival della zucca a Ludwigsburg: Cleopatra

Nel 2024 la manifestazione è giunta alla sua 25esima edizione ed è visitabile fino al 3 novembre, tema – in questa occasione – sono le Donne forti e, così, mentre si passeggia ci si può imbattere in una statua di zucche che richiama Pippi Calzelunghe, oppure vedere rappresentata la grande artista Frida Kahlo o, ancora, Sophie Scholl che ha fatto parte della resistenza tedesca. Personaggi simbolo che si possono ammirare rivivere in queste straordinarie opere, ma non solo, perché è stata allestita anche una mostra speciale che accompagna i visitatori alla scoperta dell’origine e della tipologia di zucche.

E per chi è goloso non mancano i patti della tradizione (ovviamente con la zucca) o la più grande zuppa di zucca della Germania: insomma questo festival è un vero e proprio viaggio attraverso i sensi che colma gli occhi di bellezza e il palato di gusto.

L’esposizione è aperta dalle 9 alle 20,30 e fino al 3 novembre 2024.

Ludwigsburg e il suo castello

Siamo in Germania a circa 17 chilometri da Stoccarda, nel land del Baden-Wurttemberg: Ludwigsburg è una città di grandi dimensioni le cui origini possono essere fatte risalire agli inizi del XVIII secolo. È nel 1704 che ha preso il via la realizzazione del celebre castello, che di fatto è anche uno dei luoghi più interessanti da vedere: esempio di architettura barocca, così come lo è il parco, una parte alla francese e l’altra all’inglese. Questo polmone verde si estende su circa 30 ettari ed è un vero e proprio viaggio nel cuore della bellezza e del fascino della natura.

La vista di Ludwigsburg dall'alto

Fonte: iStock

Una veduta dall’alto di Ludwigsburg

Da ammirare anche Marktplatz, piazza in cui lo sguardo deve abbracciare i palazzi intorno per poterne catturare tutta la bellezza, e il castello di Monrepos anche questo di chiara matrice barocca.

La città merita una visita, soprattutto durante il festival della zucca, uno degli appuntamenti più interessanti in tutta Europa per coloro che amano l’autunno, i suoi colori e le sue tante prelibatezze. E allora si deve raggiungere Ludwigsburg e quel giardino delle meraviglie che ogni anno si popola di statue e creazioni bellissime: protagonista la zucca.

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Cuneo è Città Alpina 2024 e debutta su Topolino

Grazie al suo impegno nel campo della sostenibilità e all’obiettivo – ampiamente raggiunto – di unire natura e cultura, ecologia ed economia, lo scorso maggio Cuneo ha ottenuto il riconoscimento di Città Alpina 2024. A parlarne sono stati la Direttrice dell’ATL del Cuneese Daniela Salvestrin con l’Assessore al Turismo della Città di Cuneo con delega alla Metro Montagna Sara Tomatis, in compagnia di Alessandro Zanon Direttore di VisitPiemonte e del Presidente della Provincia di Cuneo Luca Robaldo all’ultimo TTG di Rimini.

Che cos’è una Città Alpina

“Città Alpina” è un riconoscimento che viene conferito alle città dello spazio alpino in Italia che si distinguono per il loro impegno nell’attuazione della Convenzione delle Alpi e nel campo dello sviluppo sostenibile. Il titolo viene assegnato annualmente dall’Assemblea dei soci in base a criteri quali sostenibilità ecologica, sociale ed economica dei progetti e dei programmi dei candidati.

Per Cuneo rappresenta un riconoscimento molto importante perché testimonia come la vicinanza della città alle montagne giochi un ruolo strategico per la promozione di uno sviluppo sostenibile delle regioni alpine. In particolare, la città piemontese ha dimostrato di poter promuovere il territorio senza intaccare il forte legame che possiede con le proprie radici e con le proprie tradizioni. Sono tante le iniziative presentate al TTG per raccontare Cuneo e, la più divertente, vede la città protagonista su due numeri del settimanale Topolino.

Cuneo raccontata su Topolino

Presentata ufficialmente al TTG di Rimini presso lo stand della Regione Piemonte, l’iniziativa che vede Cuneo all’interno del settimanale Topolino ha un obiettivo ben preciso: quello di parlare direttamente ai più piccoli e alle loro famiglie, trasmettendo il significato profondo dello “spirito alpino”. Quest’ultimo è anche il titolo della storia a fumetti dedicata alla città con protagonisti Zio Paperone e le Giovani Marmotte. Tra le pagine sono raffigurati diversi ambienti della città: piazza Galimberti e la torre civica, il Parco fluviale con l’ascensore, i marroni e i boschi da tenere puliti, i portici con alcuni negozi “iconici” e l’invito a provare le specialità locali.

All’interno della storia ci sono chiari riferimenti a Cuneo Città Alpina 2024: uno delle Giovani Marmotte afferma che “L’ambiente naturale delle Alpi è inestimabile!” e che “Spetta alle città alpine averne cura!”. Nel dettaglio, i numeri di riferimento del settimanale sono il 3.593 del 2 ottobre, dov’è presente un redazionale dedicato a Cuneo Città Alpina, e il numero 3.594 del 9 ottobre, con la storia a fumetti.

Cuneo Città Alpina Topolino

Fonte: Ufficio Stampa

I numeri di Topolino dove compare Cuneo Città Alpina 2024

Capitale verde del Piemonte

Non stupisce che Cuneo abbia ottenuto il riconoscimento di Città Alpina 2024, soprattutto considerando il titolo come capitale verde del Piemonte. Alla città viene riconosciuta un’alta qualità della vita, tanto verde pubblico e soluzioni di trasporto sostenibili, come l’efficace rete di piste ciclabili che le hanno permesso di collocarsi nelle prime posizioni di Ecosistema Urbano 2023, la classifica green di Legambiente e Ambiente Italia.

Per chi ama le attività all’aria aperta, da Cuneo è possibile immergersi nella natura passeggiando, per esempio, lungo il viale degli Angeli, o fare escursioni al Parco Fluviale Gesso e Stura, che con le sue bellezze circonda la città. Per raggiungerlo basta poco, perché dovrete semplicemente salire sull’ascensore panoramico, attrezzato anche per ospitare i ciclisti che vogliono scoprire il parco pedalando. Cuneo è il regno dell’outdoor e il suo impegno per preservarlo è stato finalmente premiato.

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Halloween: tradizioni e celebrazioni dal mondo

Per molti è sinonimo di “dolcetto o scherzetto”, di zucche intagliate e di personaggi paurosi, ma Halloween è molto più di questo. È una delle festività più antiche del mondo, amata da adulti e bambini ed entrata di diritto tra le tradizioni imprescindibili dell’anno. Quando l’autunno trasforma i paesaggi con i suggestivi colori del foliage e il mese ti ottobre volge al termine, il mondo intero si prepara a celebrare la vita e la morte con un insieme di riti pagani e religiosi, in cui cultura e tradizione differenziano Halloween tra i vari Paesi.

Dall’Irlanda, luogo in cui è nata questa festività, all’America, che ne è diventata la massima esponente, toccando Messico, Cina e Giappone, partiamo per un viaggio alla scoperta delle più significative tradizioni legate ad Halloween in giro per il mondo.

Irlanda e Regno Unito, dove è nato Halloween

Sebbene i cittadini americani prendano molto sul serio questa festività, al punto tale da essersi immedesimati a pieno in tale tradizione, le origini di Halloween sono da ricercare in Irlanda e più precisamente nel Samhain, il capodanno celtico (chiamato anche “All Hallowtide“) festeggiato il primo giorno di novembre come termine del periodo del raccolto e l’inizio dell’inverno.

Con i secoli, all’antica festa celtico-pagana si sono aggiunte leggende e altre storie che hanno trasformato Halloween nella versione più moderna che conosciamo. Tra tutte c’è quella di “Jack o’ lantern”, il fabbro irlandese simbolo delle anime dannate che rivive in quelle zucche lavorate a mano che popolano le strade e i quartieri durante il mese di ottobre.

In Irlanda, e in generale anche nel Regno Unito, oggi per commemorare il culto celtico si accendono dei grandi falò, soprattutto nelle aree rurali, proprio per continuare in qualche modo la tradizione dei rituali pagani. Ma si tratta pur sempre di una festa, quindi ecco che fantasmi, streghe e altre creature del mondo si riuniscono per le strade e per i quartieri per l’ormai celebre “trick or treat”.

Immancabile, sulle tavole irlandesi, è il barmbrack, un dolce tipico di questo giorno al quale sono collegaste altre leggende e superstizioni. Infatti, i fornai inseriscono nell’impasto di questa torta tre elementi: un anello, un piccolo straccio e una moneta. Ad ogni fetta di barmbrack contenente uno di questi tre oggetti corrisponde una fortuna (o sfortuna): chi trova l’anello si sposerà o troverà la felicità, chi avrà lo straccio andrà incontro a un futuro finanziario incerto, mentre chi riceverà la moneta vivrà invece un anno prospero.

Decorazioni tipiche di Halloween in Irlanda

Fonte: iStock

Decorazioni tipiche di Halloween in Irlanda

America, dove la tradizione di Halloween si è radicata

A celebrare Halloween in grande stile ci pensano gli americani, al punto tale che spesso, erroneamente, si attribuiscono le origini di questa festività proprio all’America. Oltre all’iconico “trick or treat”, i quartieri e le strade delle città si abbigliano a festa: ci sono zucche intagliate, addobbi spaventosi, fantasmi e altri mostri che decorano finestre, ingressi e viali. E questa atmosfera un po’ spettrale è estremamente affascinante.

La tradizione delle zucche intagliate deriva proprio dall’usanza celtica degli irlandesi di ricreare volti spaventosi nelle rape, inserendovi delle candele, con l’intento di spaventare gli spiriti maligni durante la festa di Samhain. Si racconta che una volta emigrati in America, gli irlandesi non trovarono rape adatte per portare avanti questa tradizione, così iniziarono a utilizzare le zucche, molto più abbondanti, per creare le grottesche lanterne oggi divenute il simbolo di Halloween.

Zucche intagliate di Halloween in America

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Zucche di Halloween

Austria e Germania: Halloween tra simboli e tradizioni

Anche in Europa esistono alcune tradizioni davvero significative. In Austria, per esempio, durante la notte di Halloween le persone lasciano pane, frutta e acqua sul tavolo per i loro cari defunti con la credenza che questi gli facciano visita. In Germania, invece, la più antica tradizione vuole che si nascondano i coltelli presenti in casa per evitare che i defunti si feriscano. Ma non è tutto perché sulle porte delle case vengono disegnati con il gesso dei simboli per proteggere le abitazioni dagli spiriti maligni.

Italia e Francia, la Festa di Ognissanti

Nel Belpaese, negli ultimi decenni, Halloween è diventato un appuntamento fisso per il divertimento di bambini e adulti. La festività più commerciale e considerata “importata” dall’America, però, si differenzia da quella che ha tradizioni radicate nella religione cattolica e con origini ben lontane: la Festa di Ognissanti. Si celebra il 1° novembre per commemorare tutti i santi cattolici, mentre il 2 novembre si celebrano i morti. Tradizionalmente si lasciano crisantemi sulle tombe dei cari defunti e si partecipa a una messa in loro ricordo.

Anche la Francia ha tradizioni simili a quelle italiane, riservando uno spazio maggiore alla Toussaint, la festa di Ognissanti del 1° novembre. Anche qui si partecipa a funzioni religiose e si visitano i defunti nei cimiteri per deporre fiori sulle loro tombe.

Portogallo con il Dia das Bruxas

Restando in Europa, anche il Portogallo ha un proprio modo di celebrare Halloween: è il Dia das Bruxas, o Giorno delle Streghe, che ha molti aspetti tradizionali collegati alle origini della festività. Anche qui c’è l’usanza del “trick or treat” dei bambini tra le vie delle città e dei paesi, ma in cambio non ricevono caramelle, bensì pane, frutta o noci. Inoltre, i famigliari dei cari defunti si recano nei cimiteri per adornare le tombe con fiori e candele.

Cina e Giappone, dalle antiche tradizioni alla modernità

Anche la Cina ha il suo Halloween che prende il nome di Teng Chieh o Hungry Ghost Festival. Durante la notte del 31 ottobre, migliaia di lanterne illuminano il Paese intero: servono ad aiutare le anime dei morti a ritrovare la loro casa. Le origini della festività risalgono alla tradizione taoista che vuole guidare gli spiriti che camminano sulla terra.

Nel calendario cinese, il Teng Chieh si celebra nel 15° giorno del 7° mese lunare (chiamato “mese fantasma”). Durante il tramonto le persone distribuiscono incenso, acqua e cibo davanti alle immagini dei familiari defunti. Nella tradizione, questa usanza servirebbe a calmare i fantasmi che non hanno ancora ritrovato la via di casa dall’inizio del mese fantasma. Sarebbero proprio loro a infliggere punizioni o a elargire benedizioni ai loro parenti ancora in vita. Durante la stessa notte, si tiene anche una festa in cui le famiglie preparano un posto in più a tavola riservato a un caro defunto.

Hungry Ghost Festival: la festa di Halloween in Cina

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Teng Chieh o Hungry Ghost Festival, in Cina

In Giappone, invece, Halloween ha raggiunto popolarità solo negli ultimi decenni. Infatti, la prima volta che i giapponesi hanno conosciuto questa festa anglosassone è stata nel 2000, quando il parco divertimenti Disneyland di Tokyo ha organizzato un evento a tema. Con il passare dei decenni Halloween è divenuto sempre più popolare, soprattutto tra i più giovani, anche se con qualche differenza rispetto a come viene festeggiato nei Paesi occidentali.

Oltre al fatto che in Giappone non ci si cimenta nel “trick or treat”, anche i costumi sono diversi. Se tradizionalmente ci si abbiglia con vestiti spaventosi, qui l’attenzione è orientata verso i travestimenti cosplay. A fine ottobre sono numerose le sfilate nelle città giapponesi che riuniscono migliaia di persone che indossano qualsiasi tipo di costume, compresi quelli di personaggi di anime, manga e videogiochi, che non seguono il tema “horror” originario.

Messico, con il suo Día de Los Muertos

È una delle tradizioni più famose del mondo, il Día de Los Muertos del Messico. Una celebrazione messicana di origine precolombiana che festeggia la vita, la gioia e il colore, sebbene il suo nome tradotto sia “giorno dei morti”. Oggi come nel passato, questa festa affascina l’intera umanità: dal 31 ottobre al 2 novembre tutti i cittadini celebrano gli spiriti dei cari defunti con cortei, canti, balli e musiche tradizionali.

Dichiarato nel 2008 Patrimonio culturale immateriale UNESCO, il Día de Los Muertos è un tripudio di colori e usanze particolari. In questa occasione si ricordano gli aneddoti più divertenti dei defunti e si preparano decorazioni dalle ricche tonalità: fiori di calendula, altari con foto, oggetti e cibi preferiti da coloro che sono morti. Si preparano tradizionalmente il pan de muerto e i teschi di zucchero dai colori accesi. È proprio da questi che deriva il trucco tipico di questa festività, con decorazioni sul viso che ricordano, appunto, dei teschi e ricche corone di fiori colorati ad adornare il capo. Anche qui i bambini bussano ai vicini chiedendo un calaverita, un piccolo dono (caramelle, dolci o soldi), ma senza il famoso scherzetto nel caso in cui non ricevano nulla.

Halloween in messico: i teschi di zucchero tipici

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Teschi di zucchero tipici del Dia de los muertos, in Messico

Haiti e la tradizione della Fet Gede

Ci spostiamo nelle esotiche atmosfere di Haiti, dove l’1 e il 2 novembre si celebra la Fet Gede (Festa dei Morti), che ricorda il classico Halloween, ma arricchito da tradizioni culturali completamente diverse. In queste giornate, i praticanti haitiani di Voodoo rendono omaggio al padre degli spiriti defunti, ovvero al barone Samedi. Inoltre, ballano per le strade per comunicare con i defunti e si recano nei cimiteri dove offrono agli antenati del cibo proveniente dalla loro tavola.

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Questi sono i 6 aeroporti più belli del mondo a livello architettonico

Quando dobbiamo partire per una destinazione, non vediamo l’ora di entrare in aeroporto, fare i controlli di sicurezza e aspettare in trepidazione di imbarcare senza guardarci troppo attorno. Eppure, nel mondo, ci sono aeroporti spettacolari che meritano più attenzione perché vere e proprie opere di architettura realizzate da studi famosi con ingegno e creatività. Non semplici snodi di passaggio, quindi, quelli che sono stati proclamati gli aeroporti più belli del mondo nel 2024 da Prix Versailles, una serie di premi architettonici assegnati ogni anno per aeroporti, musei, campus, ristoranti e non solo. I vincitori competeranno per ottenere i tre titoli mondiali del 2024: Prix Versailles, Interior ed Exterior.

I requisiti considerati sono diversi: dall’innovazione tecnologica della struttura a come si riflette nel patrimonio locale della sua città, fino all’efficienza ecologica, alla sostenibilità e all’impatto culturale dell’opera. Quelli che vi raccontiamo sono i 6 aeroporti premiati che, con la loro bellezza, per usare le parole di Jérôme Gouadain, segretario generale del Prix Versailles, “sono responsabili delle prime impressioni dei visitatori, diventando ognuno di essi un manifesto della propria destinazione“.

Zayed International Airport, Emirati Arabi

Gioiello dell’architettura moderna e famoso per le sue tecnologie avanzate, Zayed International Airport di Abu Dhabi ha conquistato i Prix Versailles diventando uno dei 6 aeroporti più belli del mondo. Per disegnare la struttura a X dell’aeroporto, lo studio Kohn Pederson Fox ha tratto ispirazione dai paesaggi degli Emirati Arabi composti da deserto, mare, città e oasi. Il design finale, attraverso le sue forme geometriche, riflette l’ambiente naturale e culturale in cui è inserito.

Si è distinto non solo per la capacità di gestire flussi continui fino a 11.000 passeggeri all’ora senza intaccare la qualità dei suoi servizi, ma anche per i materiali che lo compongono, ossia acciaio e legno riciclato. Infine, fornisce un habitat a più di 1.100 alberi nativi e ad altre piante ed è totalmente autosufficiente grazie alla presenza di oltre 7.500 pannelli solari.

Aeroporto Abu Dhabi più bello al mondo

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Esterni dell’aeroporto di Abu Dhabi, tra i più belli al mondo

Felipe Ángeles International Airport, Messico

L’elemento simbolico che caratterizza il progetto dell’aeroporto internazionale Felipe Ángeles a Zumpango, in Messico è un tributo ai diversi stati del Paese e alle loro origini. La torre di controllo, per esempio, ricorda un macuahuitl azteco (una spada), mentre la pietra del sole installata al centro del terminal presenta un’iconografia accuratamente progettata e ispirata alla cultura e alla tradizione messicana. L’aeroporto invita i visitatori a immergersi nella storia nazionale attraverso i musei e i servizi igienici tematici. A progettarlo è stato l’architetto Francisco González-Pulido, che al suo interno ha inserito anche un giardino centrale di 4.300 metri quadri e molti altri spazi verdi, ideali per per fare attività o rilassarsi.

Bagno aeroporto Messico

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Bagno tematico e all’avanguardia dentro Felipe Angeles International Airport

Changi Airport Terminal 2, Singapore

È la natura a dominare l’aeroporto Changi Terminal 2 a Changi, a Singapore. Nato dall’immaginazione di Boiffils Architectures, in collaborazione con l’artista Patrick Blanc, la vera protagonista dell’estensione del Terminal 2 è The Wonderfall, un’enorme cascata digitale che scende tra rigogliose pareti verdi. I passeggeri potranno perdersi all’interno di un magnifico giardino interno sotto un cielo digitale pensato per imitare il tempo reale utilizzando tecnologia contemporanea e natura stilizzata.

Wonderfall aeroporto Singapore

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The Wonderfall, la cascata digitale all’aeroporto di Singapore

Suvarnabhumi Airport, Thailandia

Ad attirare l’attenzione dei Prix Versailles nell’aeroporto Suvarnabhumi di Bangkok è la zona Satellite Concourse 1, progettata come una naturale estensione dell’attuale terminal per conferire all’ambiente sia giovinezza che maturità. La struttura spicca per il suo design innovativo, per la splendida vegetazione interna e per la luce naturale che avvolge gli spazi. Anche qui ritroviamo dei riferimenti alla cultura thailandese: l’interno contemporaneo della concourse è caratterizzato da un soffitto a rombi che, con le sue nervature arcuate incrociate riempite di doghe color legno, ricorda i tradizionali motivi dei tessuti di seta thailandesi e le trame regionali dell’intreccio di cesti. Infine, i giardini interni ricordano ai viaggiatori il paesaggio tropicale della nazione.

Aeroporto Bangkok

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Installazione artistica dentro l’aeroporto di Bangkok

Logan International Airport Terminal E, Stati Uniti

Il Logan International Airport di Boston e, nel dettaglio, il Terminal E, non passa sicuramente inosservato con la sua forma sinuosa di un rosso brillante. La scelta del colore non è casuale, ma è un omaggio ai più antichi quartieri della città, prevalentemente costruiti in mattoni rossi e da cui prende il nome il colore Boston Red, simbolo della famosa squadra di baseball cittadina, i Red Sox. La facciata, però, non resta della stessa tonalità, ma varia dal viola all’arancio in base alla posizione del sole. Inoltre, i viaggiatori in attesa di salire sul proprio aereo godranno di una vista privilegiata sulla città.

Kansas City International Airport, Stati Uniti

Restiamo negli Stati Uniti, ma andiamo verso il Kansas dove il prestigioso studio di architettura Skidmore, Owings & Merrill ha messo la sua firma sull’aeroporto internazionale rendendolo uno dei più accessibili al mondo. Oltre a tenere in considerazione fattori come velocità e sicurezza, lo studio si è concentrato sul tema dell’inclusività per rendere il viaggio più facile alle persone con mobilità ridotta e a tutti gli altri passeggeri. Il nuovo terminal, quindi, è stato costruito su soli due livelli, immerso in un’architettura interna luminosa e calda, ma soprattutto accogliente per tutti.

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L’aurora boreale torna in Italia, lo spettacolo del cielo tanto atteso

In molti speravano che tornasse e il loro desiderio è stato soddisfatto. Tra il 10 e l’11 ottobre, fenomeni luminosi innescati da una potente tempesta solare di Classe G4 hanno investito i cieli italiani da nord a sud, offrendo a chi era sveglio uno spettacolo mozzafiato. In realtà non era una sorpresa, chi aspettava di rivederla era stato prontamente avvisato dagli esperti dello Space Weather Prediction Center (Swpc) della National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa) che avevano predetto il suo arrivo proprio per ieri notte.

Da Milano a Modena, fino alla Sardegna, l’aurora boreale ha illuminato di nuovo di rosa i nostri cieli accompagnata da un altro fenomeno luminoso affine chiamato SAR o “Archi rossi aurorali stabili”. Questi sono un segno dell’energia termica che si disperde nell’atmosfera superiore dal sistema di correnti ad anello della Terra, un circuito a forma di ciambella che trasporta milioni di ampere attorno al nostro pianeta.

Ma perché siamo stati così fortunati, alle nostre latitudini? La spiegazione è da ricercare nel campo magnetico terrestre, colpito da un intenso flusso di particelle cariche elettricamente (plasma) scagliato dal Sole a causa di un fenomeno chiamato espulsione di massa coronale o CME. Questo evento è in grado di liberare un’enorme quantità di energia che, quando diretta verso la Terra, crea le tempeste geomagnetiche come quelle avvenute ieri sera.

La Classe G4 è la seconda in ordine di potenza con indice kp al massimo e l’Italia si trova in una posizione ideale per godere di questo fenomeno: più è violento il fenomeno della tempesta, più bassa è la latitudine in cui possono manifestarsi le aurore.

Dov’è comparsa l’aurora boreale in Italia

Sono migliaia le persone che hanno immortalato in tutta Italia l’aurora boreale di ieri notte. Quante volte durante l’arco del giorno volgiamo il nostro sguardo verso l’alto e ci lasciamo affascinare da ciò che vediamo? Di giorno cieli tersi, di un azzurro così intenso che sembra quasi finto, oppure nuvolosi che restituiscono forme a cui solo l’immaginazione può dare un nome. Di notte, poi, sono le stelle e la luna a raccontarci dell’universo e dei suoi tanti misteri. Ma se a tutto questo, poi, si aggiungono i giochi di luce e colori che regalano le aurore boreali, allora lo spettacolo raggiunge la sua massima espressione.

Così il cielo italiano si è tinto di meraviglia, da nord a sud. Dove ha regalato gli scenari migliori? Molti cittadini di Milano, Monza e della Brianza hanno immortalato questo momento, insieme a quelli in Piemonte, soprattutto nella zona di Torino, e in Emilia Romagna nelle aree di Rimini, Bellaria e Cattolica. Anche il Sud Italia è stato conquistato dallo spettacolo, dalla Sardegna alla Sicilia.

Le aurore italiane precedenti

Le aurore boreali di ieri notte sono state visibili grazie a una combinazione di fattori, in primis la potenza della tempesta solare. Questa, però, non è stata la prima volta che gli italiani hanno potuto ammirare l’aurora dai luoghi più belli delle loro città. È già successo il 10, 11 e 12 maggio scorso e il 12 agosto, soprattutto nel Nord Italia e con qualche comparsa anche al Sud.

Accadrà ancora? Questa è la domanda che, chi ancora non è riuscita ad ammirarla, si sta sicuramente ponendo. Per scoprirlo restate sintonizzati sui nostri canali o monitorate l’andamento degli archi aurorali e della scala di disturbo geomagnetico sul sito ufficiale del NOAA.

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Lo spettacolo imponente della Cascata dell’Acquacheta

Più che un inferno, sembra un paradiso: la Cascata dell’Acquacheta, magniloquente capolavoro della natura, decora un ampio anfiteatro naturale tra i boschi dell’Appennino tosco-romagnolo, nei pressi del paese di San Benedetto in Alpe, in provincia di Forlì-Cesena ma a pochi chilometri dal confine con la Toscana.

Non tutti ne hanno dato una definizione così estatica. La Divina Commedia, infatti, la racconta diversa: nel settimo cerchio dell’Inferno, dove permangono sempiternamente le anime dei violenti contro Dio, la natura e l’arte, scorre il fiume Flegetonte, un corso d’acqua di sangue ribollente che si produce in una cascata orrendamente spettacolare.

Dante Alighieri, nel XVI canto della prima parte della sua Commedia, racconta che la cascata del Flegetonte è identica a quella del torrente Acquacheta.

Nonostante cotanto paragone, il corso d’acqua che dà origine alla cascata è lungo appena 13 chilometri. Nasce nel cuore del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi e si snoda per gran parte all’interno del medesimo. A San Benedetto in Alpe si unisce ad altri torrenti di simili dimensioni (il Rio Destro e il Troncalosso) per formare il Montone, importante corso d’acqua romagnolo che percorre ben 140 km prima di sfociare nell’Adriatico. Tra le vette nei pressi di San Benedetto, però,

“Come quel fiume c’ha proprio cammino
prima dal Monte Viso ‘nver’ levante,
da la sinistra costa d’Apennino,
che si chiama Acquacheta suso, avante
che si divalli giù nel basso letto,
e a Forlì di quel nome è vacante,
rimbomba là sovra San Benedetto
de l’Alpe per cadere ad una scesa
ove dovea per mille esser recetto;
così, giù d’una ripa discoscesa,
trovammo risonar quell’acqua tinta,
sì che ‘n poc’ora avria l’orecchia offesa”

Così scrive il Poeta per descrivere il salto e il rimbombo della cascata del Flegetonte, equiparato proprio a quello del maestoso salto del piccolo Acquacheta.

Cascata Acquacheta

Fonte: Lorenzo Calamai

Sotto l’imponente Cascata del torrente Acquacheta

Nel Medioevo lungo il corso del torrente si trovava l’antica strada di collegamento tra Firenze e la Romagna, attraverso un’antica strada che nei secoli successivi è andata poi a perdersi. Ecco perché questi luoghi erano così familiari a Dante, che vi ebbe rifugio dopo l’esilio dal capoluogo toscano.

Settecento anni più tardi la cascata che ispirò quella del Flegetonte è ancora lì, a far bella mostra di sé, e richiama un certo numero di visitatori, specie in estate. È una attrazione valida però tutto l’anno, che esprime la propria potenza, fascino e bellezza in qualsiasi stagione. Per raggiungere il punto panoramico dal quale ammirarla si affronta una piacevole escursione nella natura a partire proprio da San Benedetto in Alpe.

Come arrivare a San Benedetto in Alpe

San Benedetto in Alpe si trova nel comune di Portico e San Benedetto, il cui comune comprende appunto il territorio del paese e quello del vicino Portico di Romagna, i paesi dove scorre l’alto corso del fiume Montone.

È attraversato dalla Strada statale 67 Tosco-Romagnola che attraversa Toscana ed Emilia Romagna in senso latitudinale, collegando Pisa a Marina di Ravenna e che valica gli Appennini proprio nei pressi di San Benedetto.

Cascata Acquacheta

Fonte: Lorenzo Calamai

La citazione dantesca a San Benedetto in Alpe

Per recarsi all’avvio del sentiero per visitare la Cascata dell’Acquacheta si può parcheggiare nei numerosi posteggi presenti in piazza XXV Aprile, dirimpetto alla chiesa del paese e dove una lapide commemorativa ricorda proprio i già citati versi di Dante Alighieri. Si risale a piedi la strada che parte in salita dalla piazza (per l’appunto viale Acquacheta) e in corrispondenza del primo tornate si incrocia l’imbocco del sentiero.

L’escursione per visitare la Cascata dell’Acquacheta

Il corso del torrente Acquacheta è costeggiato da una bella escursione di circa due ore di durata, percorrendo sentieri ben tenuti e con numerose possibilità di sosta lungo il tragitto: ci sono diverse aree attrezzate e numerose spiaggette più o meno nascoste lungo l’abbondante corso d’acqua.

Il percorso è lungo all’incirca quattro chilometri e mezzo, con un paio di salite di discreta pendenza, ma comunque alla portata di qualsiasi camminatore. Si arriva poco oltre i 700 metri di altitudine, percorrendo un dislivello positivo di 290 metri, seguendo il sentiero CAI 407.

Dalla partenza nei pressi del tornante sopra piazza XXV Aprile a San Benedetto in Alpe, il sentiero corre lungo la riva in sinistra orografica dell’Acquacheta, attraversando proprio nelle battute iniziali un’ampia area attrezzata per picnic su un’ansa del torrente.

Immersi nella bellezza dei boschi del Parco delle Foreste Casentinesi, ora ci si avvicina a morbide cascatelle ora ci si eleva a mezza costa per una serie di saliscendi che prosegue fino a Ca’ del Rospo, dove si trova una seconda, più modesta, area attrezzata con qualche tavolo in legno, una fonte e un bivacco. Una sosta ideale, all’ombra e in riva al torrente, prima di proseguire oltre.

La seconda parte dell’escursione è la più tosta, con le asperità altimetriche più difficili da affrontare. Quando si incontra un secondo bivacco in riva all’Acquacheta, l’antico Molino dei Romiti, si è giunti quasi al termine: manca solo l’ultima, ripida salita per elevarsi alla terrazza panoramica a quota 678 metri sul livello del mare.

Cascata Acquacheta

Fonte: Lorenzo Calamai

Il Molino dei Romiti: uno scorcio

Qui si para dinnanzi all’escursionista tutto lo spettacolo della cascata: 70 metri di salto, con l’acqua che rimbalza sulle rocce naturalmente terrazzate, in un vero e proprio spettacolo naturale.

Proseguendo oltre per appena qualche centinaio di metri si raggiunge una seconda cascata, più modesta eppure scenografica: la Cascata del Lavane, un secondo torrentello che confluisce nell’Acquacheta. L’ampia zona pianeggiante intorno a questo salto è un ottimo luogo per una sosta per rifocillarsi, ma i più in forma potranno proseguire e raggiungere anche la Piana dei Romiti, affrontando un’altra breve salita.

Cascata Acquacheta

Fonte: Lorenzo Calamai

La vista dalla terrazza panoramica sulla Cascata dell’Acquacheta

Il sentiero, infatti, risale fino a monte della Cascata dell’Acquacheta, a 717 metri di altitudine, raggiungendo un abbandonato borgo rurale con qualche costruzione che ancora resiste alle intemperie.

Dove fare il bagno alla Cascata dell’Acquacheta

L’escursione alla Cascata dell’Acquacheta è valida in tutte le stagioni. In autunno, in inverno e in primavera chi la visita troverà un imponente massa d’acqua a scendere sulle rocce ammirate a suo tempo da Dante Alighieri, un vero e proprio spettacolo della natura.

Chi invece vi si reca in estate potrebbe doversi accontentare di una portata minore, in particolare tra luglio e settembre, anche inoltrato. Tuttavia ha un vantaggio: poter fare il bagno nelle piscine naturali lungo il corso dell’Acquacheta e nei torrenti affluenti.

Cascata Acquacheta

Fonte: Lorenzo Calamai

La Cascata del torrente Lavane

La polla ai piedi della Cascata del Lavane, ad esempio, è davvero invitante: uno specchio d’acqua azzurrissima e rinfrescante, piccolo ma profondo, tanto da potersi tuffare dalle rocce nelle vicinanze della cascata. Sono tanti, poi, gli escursionisti che si tolgono gli scarponi una volta arrivati e mettono i piedi nudi a bagno per un momento di rigenerante relax.

Un altro bell’angolo adatto al wild swimming si trova ai piedi dell’ultima salita prima di arrivare alla terrazza panoramica sulla Cascata dell’Acquacheta. Qui un breve sentiero scende verso il letto del torrente per arrivare in poche decine di metri a una cascata riparata tra una parete rocciosa e frondosi alberi che fanno filtrare la luce del sole. Ci si può tuffare nel punto più profondo della polla e poi rimanere sdraiati sui grandi massi che circondano la piscina naturale, per poi rimettersi lo zaino in spalla e ridiscendere il medesimo sentiero fino a tornare a San Benedetto in Alpe.