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Scogliere di Moher, dove il cielo e l’oceano si incontrano in un abbraccio infinito

Ci sono Paesi che amiamo visitare anche e soprattutto per le loro meraviglie naturali, come l’Irlanda. Qui, tra le diverse bellezze offerte dai suoi paesaggi, spiccano in particolare le famose Scogliere di Moher. A vederle, con i loro 214 metri circa di altezza e 13 chilometri di lunghezza, incutono allo stesso tempo timore e meraviglia. Nel 2011 sono entrate ufficialmente a far parte del Geoparco del Burren e delle Scogliere di Moher, riconosciute dall’UNESCO per la loro composizione geologica unica.

Sono diverse le esperienze da fare per godersele in tutta la loro maestosità, dal percorrere il sentiero di trekking al prenotare un tour in barca per ammirarle dal mare. Il tutto reso ancora più magico dalle storie e dalle leggende che le avvolgono e che vedono protagonisti sirene, streghe e giganti.

Dove si trovano le Scogliere di Moher

Una delle attrazioni più amate dell’Irlanda, le Scogliere di Moher svettano maestose sulla frastagliata costa occidentale della Contea di Clare. Si trovano all’interno di una zona protetta grazie all’ampia presenza di uccelli e fauna selvatica: le scogliere ospitano importanti colonie di uccelli marini nidificanti e sono uno dei siti di riproduzione più importanti del Paese.

Per raggiungerle avete diverse opzioni: potete noleggiare un’auto e partire per un incredibile road trip lungo la Wild Atlantic Way facendo tappa alle Cliffs of Moher oppure, se avete poco tempo a disposizione, prenotare un tour da Dublino (distante all’incirca tre ore) o da Galway (distante solo un’ora e mezza).

Da qui, nelle giornate più limpide, il vostro sguardo si estenderà fino alle Isole Aran, alla penisola di Dingle, sulla baia di Galway e sulla catena montuosa dei Twelve Pins nel Connemara.

Scogliere di Moher

Fonte: iStock

Le Scogliere di Moher viste dall’alto

Perché si chiamano le Scogliere di Moher

Le scogliere prendono il loro nome da un forte in rovina chiamato “Mothar”, demolito durante le Guerre Napoleoniche all’inizio del 1800 per fare spazio a una torre di segnalazione ad Hag’s Head. La parola ‘Mothar’ in antico gaelico significa proprio ‘la rovina di un forte’.

Questi forti erano molto comuni in Irlanda perché venivano utilizzati per la difesa e l’osservazione: la posizione elevata delle Scogliere di Moher offriva una visuale eccellente sull’oceano, rendendola un luogo ideale per la costruzione di un forte difensivo.

Perché sono famose le Scogliere di Moher

Le Scogliere di Moher sono tra i luoghi più famosi e incredibili d’Europa per diversi motivi, uno su tutti per il loro variegato ecosistema. Possono essere considerate un vero e proprio santuario per uccelli marini grazie alle formazioni rocciose ricoperte di muschi che forniscono i siti di nidificazione ideali per più di 20 specie diverse. Dalle gazze marine alle pulcinelle di mare, fino a 30.000 coppie di uccelli marini nidificano qui tra aprile e luglio, in particolare attorno al faraglione An Branán Mór.

Un altro motivo è di natura geologica: la stessa struttura e la posizione geografica delle scogliere contribuiscono in modo significativo alla loro rinomanza. Con un’altezza massima di 214 metri, un’estensione di circa 13 chilometri lungo la costa atlantica e la loro vertiginosa caduta nell’oceano, le Cliffs of Moher offrono panorami di una bellezza impareggiabile.

Inoltre, nel corso degli anni, sono diventate famose anche grazie al cinema. In particolare, le scogliere hanno fatto da cornice alla commedia romantica “La storia fantastica”, “L’agente speciale Mackintosh” e, soprattutto, un film della saga di Harry Potter: in “Harry Potter e il Principe Mezzosangue” Harry e Silente si avventurano in una misteriosa grotta situata nelle scogliere alla ricerca dell’Horcrux di Voldemort.

Pulcinella di mare Scogliere di Moher

Fonte: iStock

Una pulcinella di mare alle Scogliere di Moher

I miti e le leggende

Secondo il folklore irlandese, le scogliere sono dimora di esseri ultraterreni e creature mistiche come antichi guerrieri, streghe e giganti.

Una delle leggende più famose narra che una strega di nome Mal si infatuò di Cú Chulainn, il valoroso guerriero del Ramo Rosso. Tuttavia, Cú Chulainn non ricambiò i suoi sentimenti e per questo Mal lo inseguì senza sosta attraverso l’Irlanda. Alla fine, l’inseguimento li condusse nella regione meridionale delle Scogliere di Moher, vicino alla foce del fiume Shannon, dove Cú Chulainn saltò su un’isola conosciuta come la Roccia di Diarmuid e Grainne.

Spinta da un’ondata di vento, Mal tentò a sua volta un salto disperato verso l’isola. Cú Chulainn, cogliendo l’attimo, balzò rapidamente sulla terraferma, ma Mal, confidando nell’aiuto del vento che l’aveva sostenuta nel salto precedente, non raggiunse la riva. Tragicamente, precipitò sulle rocce sottostanti, macchiando la baia con il suo sangue e dando origine alla credenza che la baia fosse stata chiamata in suo onore, Malbay. Oggi conosciuta come Miltown Malbay.

Si dice che le rocce, ora chiamate Hag’s Head, portino il profilo di Mal, impresso per sempre nella loro forma, un ricordo duraturo della leggenda che persiste fino ai nostri giorni.

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L’essenza più autentica della Sardegna a bordo dei vagoni storici del Trenino Verde

Ci si sente un po’ come D.H. Lawrence guardando i paesaggi scorrere dai finestrini del Trenino Verde della Sardegna. Lo scrittore inglese scoprì l’isola, anche in treno, nel 1921 raccogliendo emozioni e storie all’interno del libro pubblicato successivamente con il titolo “Mare e Sardegna”. Anche voi potete sentirvi esploratori di altri tempi salendo su uno dei trenini storici che riprenderanno i loro viaggi ad aprile 2025, offrendo esperienze uniche fino a settembre/dicembre.

Il Trenino Verde della Sardegna permette di scoprire l’anima più autentica dell’isola su mezzi d’epoca lungo una linea ferroviaria unica, derivata dalle ‘vecchie complementari’, progettate e costruite tra fine XIX e inizio XX secolo. Le linee, mai dismesse, connettono coste e interno e si integrano con esperienze a terra insieme a guide esperte per approfondire la conoscenza dei paesaggi attraversati.

I viaggi del Trenino Verde sono cinque: da Macomer a Bosa, da Mandas a Laconi, da Cagliari a Mandas, da Luras a Tempio Pausania e, infine, la tratta che unisce Arbatax, Lanusei a Gairo.

Da Macomer a Bosa Marina

Quelle del Trenino Verde sono linee ferroviarie solitarie attraversate da veri e propri “salotti su rotaie” che si snodano per diversi chilometri, durante i quali vi sembrerà di essere sospesi nel tempo. Una delle prime tratte che vi raccontiamo dura 46 chilometri e collega Macomer a Bosa Marina, attraversando l’Altopiano di Campeda.

In partenza la domenica e i giorni festivi, dal 30 marzo al 1 ottobre 2025, questo trenino offre un viaggio storico, artistico e culturale facendo tappa all’abbazia cistercense di Santa Maria di Corte a Sindia e al borgo di Tinnura, un museo a cielo aperto dove ammirare alcuni dei murales più belli dell’isola.

Il treno procede poi in direzione Bosa Marina, dove il mare appare e scompare dietro ogni curva, arrivando infine davanti a voi, sulla spiaggia dove i residenti del borgo colorato di Bosa trascorrono le proprie giornate estive.

Il costo del biglietto è di 59 euro per gli adulti e 45 euro per i bambini dai 4 agli 11 anni.

Murales Tinnura Sardegna

Fonte: iStock

I murales nel borgo di Tinnura

Da Cagliari a Mandas

La tratta che collega Cagliari a Mandas differisce dalle altre solo per il treno, un moderno Stadler, ma la linea ferroviaria è sempre quella storica che attraversa i territori del Basso Campidano e del Parteolla, arrivando infine a Mandas.

Si parte dalla stazione di San Gottardo a Monserrato e si percorre la tratta a scartamento ridotta percorsa dallo stesso D.H. Lawrence che passa anche per Settimo S. Pietro, Soleminis, Dolianova, Donori, Barrali, Senorbì, Suelli e Gesico. Solitamente, la maggior parte delle giornate organizzate su questa tratta sono dedicate alla visita di Mandas, la tappa finale: si passeggia tra le strade del centro storico, si visitano i musei e si fa tappa pranzo per scoprire le specialità tipiche del territorio prima di procedere con la visita ad alcuni siti religiosi e con il ritorno alla stazione.

Anche qui, il costo del biglietto è di 59 euro per gli adulti e 40 euro per i bambini. Il treno è attivo tutti i sabati dal 12 aprile al 31 maggio 2025, mentre per le date successive consigliamo di consultare il sito ufficiale.

Da Luras a Tempio Pausania

Il Trenino Verde conserva la magia dei viaggi del passato, soprattutto la tratta che collega Luras con Tempio Pausania: qui salirete sulle carrozze Breda degli anni 30’, trainate dal vecchio locomotore degli anni ’50, e vi immergerete nei paesaggi tipici della Gallura.

Si parte da Luras, considerata la patria dei dolmen: proprio qui potrete ammirarne quattro integri dei 78 totali presenti sull’isola. Dopo aver lasciato il paese e aver trascorso 40 minuti con gli occhi rivolti ai paesaggi, molti dei quali agro-pastorali, si arriva alla stazione di Tempio Pausania, risalente al 1930.

Questa cittadina, famosa anche per il suo incredibile Carnevale, si trova nel cuore della Gallura, ai piedi del Limbara. Perdetevi tra le strade del suo centro storico, ricco di edifici e pavimentazioni in granito, e visitate il museo delle macchine del sughero: Tempio Pausania è un riferimento per la realizzazione di prodotti utilizzando questo materiale.

Molto interessanti sono anche le Officine Ferroviarie delle linee Palau-Sassari-Alghero, da visitare insieme alla carrozza Bauchiero del 1913, sulla quale viaggiò D.H. Lawrence.

Il treno è attivo la domenica e i festivi, dal 23 marzo al 1 novembre 2025. Il biglietto costa 59 euro per gli adulti e 40 euro per i bambini.

Da Mandas a Laconi

Questa tratta del Trenino Verde della Sardegna è lunga 37 chilometri e dura 3 ore: il viaggio da Mandas a Laconi è ideale per chi vuole scoprire il lato più suggestivo dell’isola tra natura e siti archeologici.

Si parte da Mandas, borgo medievale della Trexenta un tempo ducato e snodo centrale dell’isola, oggi splendida meta culturale e naturalistica. D.H. Lawrence, arrivando qui con il treno, l’ha comparata alle regioni brulle della Cornovaglia o alle alture del Derbyshire.

Durante questo viaggio farete tappa al nuraghe Is Paras, nel comune di Isili, un sito archeologico risalente all’età del bronzo, considerato una delle strutture architettoniche a tholos (con volta a cupola) più interessanti della civiltà nuragica e dell’intero Mediterraneo.

Da qui, la linea ferroviaria attraversa panorami suggestivi per arrivare, infine, a Laconi. Una volta scesi potete andare alla scoperta del Parco Aymerich, il parco urbano più grande della Sardegna e paradiso per gli amanti della natura e dei trekking.

Il treno, attivo la domenica e i festivi dal 23 marzo all’8 dicembre 2025, costa 59 euro per gli adulti e 40 euro per i bambini.

Nuraghe is paras Sardegna

Fonte: iStock

Il nuraghe Is Paras

La tratta che collega Arbatax, Lanusei a Gairo

Con partenze previste il mercoledì, la domenica i festivi a partire da aprile 2025 (con date ancora da approvare e consultabili sul sito ufficiale), la tratta che collega Arbatax, Lanusei e Gairo è l’ultima proposta dal Trenino Verde della Sardegna.

Per questa tratta viaggerete sia con il treno che con il bus facendo tappa in luoghi suggestivi come il paese abbandonato di Gairo Vecchio, di cui vedrete i ruderi degli edifici rimasti aggrappati alla roccia del monte Trunconi.

Successivamente farete tappa nella vallata di Gairo Taquisara, dove potrete intraprendere dei percorsi di trekking o partecipare a dei divertenti workshop per imparare a preparare la specialità tipica più amata della zona: i culurgiones. Ritornati alla stazione di Lanusei, ripartirete verso Arbatax sul treno storico.

Il biglietto, con incluso o il laboratorio di cucina + pranzo tipico o l’opzione con la visita alla Grotta Taquisara + degustazione costa 69 euro per gli adulti e 49 euro per i bambini; se invece non siete interessati a nessuna di queste opzioni, il biglietto del treno costa 49 euro.

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Bahía de las Águilas, il paradiso segreto della Repubblica Dominicana

Nel cuore del Parco Nazionale Jaragua, lungo la costa sud-occidentale della Repubblica Dominicana, si trova un autentico angolo di paradiso: Bahía de las Águilas. Una lunga spiaggia incontaminata, considerata tra le più belle al mondo, che offre un paesaggio sensazionale, fatto di sabbia bianchissima, acque cristalline e una biodiversità marina straordinaria. Un tesoro naturale che, grazie al suo isolamento, rimane ancora oggi un luogo selvaggio e preservato dal turismo di massa, lasciando spazio solo alla bellezza primordiale della natura.

Un gioiello nascosto tra mare e deserto

Situata nella provincia di Pedernales, Bahía de las Águilas si estende per circa 8 chilometri e appare come un’oasi di pura e incontaminata meraviglia, circondata da un ambiente semi-arido e caratterizzata da formazioni carsiche spettacolari. Il contrasto tra le acque turchesi e il terreno roccioso circostante crea un effetto visivo di straordinaria suggestione, come se ci si trovasse in un dipinto dai colori vibranti.

La sua posizione remota, a circa 323 km dalla capitale Santo Domingo e 25 km dal centro abitato più vicino, Pedernales, ha permesso di mantenere intatta la sua magia, proteggendola dallo sviluppo indiscriminato. La strada per raggiungere Bahía de las Águilas è un’avventura in sé: il tragitto attraversa un paesaggio aspro e selvaggio, dove la vegetazione si dirada lasciando spazio a panorami sconfinati.

Per raggiungerla, bisogna partire da Pedernales e dirigersi verso il piccolo villaggio di La Cueva. Da qui, si può scegliere se arrivare alla spiaggia con un breve viaggio in barca lungo la costa, attraverso un fuoristrada che percorre sentieri sterrati, oppure con un’escursione a piedi per chi desidera un contatto ancora più intimo con la natura. Il viaggio, seppur impegnativo, viene ripagato da un panorama senza eguali, dove il mare sembra fondersi con il cielo in un orizzonte infinito.

Un ecosistema straordinario

Essendo parte del Parco Nazionale Jaragua, Bahía de las Águilas gode di un livello di protezione che ne preserva l’incredibile biodiversità. Le sue acque ospitano una varietà impressionante di fauna marina, tra cui tartarughe carey, tartarughe verdi e tartarughe liuto, che vengono qui a deporre le uova, assicurando la continuità della specie. I fondali marini ospitano una miriade di pesci tropicali che nuotano tra le barriere coralline, offrendo uno spettacolo naturale di rara bellezza.

Nei pressi della baia, è possibile avvistare anche i lamantini dei Caraibi, una specie in pericolo di estinzione, che qui trovano rifugio tra le praterie di posidonia. Muovendosi con grazia nelle acque calme, questi affascinanti mammiferi regalano un’emozione unica ai visitatori che hanno la fortuna di avvistarli. L’entroterra circostante è altrettanto ricco di vita: tra la vegetazione semi-desertica si possono scorgere iguane rinoceronte, solenodonti – piccoli mammiferi preistorici endemici di questa regione – e una grande varietà di uccelli, tra cui le colombe coronate e le sterne fuligginose. Le rocce calcaree e la flora resistente creano un ambiente suggestivo, dove la natura domina incontrastata.

Bahia de las Aguilas, Repubblica Dominicana

Fonte: iStock

Bahia de las Aguilas, Parco nazionale di Jaragua, Repubblica Dominicana

Cosa fare a Bahía de las Águilas

Sebbene la semplice contemplazione della bellezza di questa spiaggia sia già un’esperienza che vale il viaggio, ci sono diverse attività che rendono la visita davvero indimenticabile:

  • Snorkeling e immersioni: grazie alle acque incredibilmente limpide, esplorare i fondali marini è un’esperienza a dir poco entusiasmante. I coralli e le praterie di posidonia ospitano una fauna straordinaria, dalle aragoste ai pesci tropicali. Nuotare tra queste acque cristalline è come entrare in un acquario naturale, dove ogni angolo riserva una sorpresa.
  • Escursioni nella natura: il Parco Nazionale Jaragua offre percorsi di trekking tra paesaggi semi-desertici e grotte suggestive, alcune delle quali erano un tempo abitate da pescatori locali. Avventurarsi lungo questi sentieri consente di scoprire angoli nascosti del parco e ammirare panorami che sembrano sospesi nel tempo.
  • Relax totale: per via della mancanza di strutture turistiche, Bahía de las Águilas è un luogo perfetto per chi cerca una fuga dal caos e vuole vivere il mare nella sua forma più autentica. Stendersi sulla sabbia fine ad ascoltare il suono delle onde è un’esperienza rigenerante, un momento di connessione profonda con la natura.

Come Arrivare a Bahía de las Águilas

Raggiungere Bahía de las Águilas non è un’impresa semplice, ma è proprio il suo isolamento a preservarne l’incanto. Situata a circa 300 chilometri dalla capitale Santo Domingo, questa perla della Repubblica Dominicana richiede un viaggio di circa sei ore in auto, attraverso strade che si snodano tra paesaggi aridi e sorprendenti. Per chi desidera una soluzione più comoda, è possibile partecipare a escursioni organizzate con partenza dalla capitale, che includono il trasferimento in minibus e l’accesso al Parco Nazionale Jaragua.

Al momento, non esistono voli diretti per Cabo Rojo, sebbene fosse stata annunciata una tratta aerea tra Santo Domingo e la zona, il cui avvio resta incerto. La soluzione migliore per i viaggiatori indipendenti è il noleggio di un’auto, preferibilmente un fuoristrada, per affrontare l’ultimo tratto sterrato che conduce al villaggio di La Cueva, punto di partenza per le escursioni in barca o via terra verso la baia. L’assenza di infrastrutture turistiche e la difficoltà d’accesso rendono Bahía de las Águilas un luogo riservato a chi cerca l’autenticità e il contatto con la natura, lontano dalle rotte più battute del turismo di massa.

La strada da Cabo Rojo a Bahía de las Águilas

Uno dei percorsi più spettacolari per raggiungere Bahía de las Águilas parte da Cabo Rojo, un’area selvaggia e disabitata. Il viaggio si snoda attraverso terrazze naturali punteggiate da palme endemiche e siti archeologici precolombiani ancora inesplorati, dove si trovano antichi resti e misteriosi cimiteri indigeni.
Il tragitto verso la baia è un’immersione nella natura più autentica attraverso il cuore del Parco Nazionale Jaragua, con il suo ambiente unico di foreste, scogliere spettacolari e una fauna straordinaria, mentre le acque trasparenti che lambiscono la spiaggia ospitano magnifici reef corallini, un ecosistema fragile e prezioso che merita di essere protetto.

Per chi desidera trascorrere la notte immerso nella natura, è possibile campeggiare nell’area, previa autorizzazione della Segreteria dell’Ambiente della Repubblica Dominicana. Tuttavia, è fondamentale rispettare le rigide norme di conservazione: non sono ammesse accensioni di fuochi, inquinamento acustico o raccolta di flora e fauna, poiché l’intera area è sottoposta a tutela ambientale, con l’obiettivo di conservarne lo status di santuario incontaminato.
Bahía de las Águilas rappresenta uno degli ultimi paradisi incontaminati dei Caraibi, un luogo dove la natura regna sovrana e il mare si mostra nella sua forma più pura. Chi ha la fortuna di visitarla porterà con sé un ricordo indelebile di acque turchesi, spiagge immacolate e una sensazione di pace assoluta.

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Cosa fare a Paros: vita notturna tra Parikia e Naoussa

Paros è una delle più grandi isole dell’arcipelago delle Cicladi, un tripudio di immagini e colori. Sceglierla significa fare un tuffo in un angolo della Grecia molto gettonato, partecipando di giorno alla vita locale e godendo delle bellissime spiagge e preparandosi al divertimento serale che offre molte proposte. La vita notturna a Paros è molto animata e Parikia e Naoussa sono i punti cardine del divertimento sull’isola.

Qui, è il calar del sole a dare inizio alla movida. In questa guida, passeremo in rassegna entrambe le località per indicarvi i luoghi più trendy e frequentati dell’isola, per cui non vi rimane altro che riporre il costume da bagno che avete utilizzato durante la vostra giornata in spiaggia e aprire la valigia per scegliere l’outfit più adatto alla destinazione che andrete a scegliere.

Vita notturna a Parikia: dove andare

Se decidete di esplorare la vita notturna di Parikia (o Paroikia), non potete non concedervi una serata al The Dubliner, un complesso che arriva a contenere fino a 3.500 persone, composto da una serie di locali. Ad esempio, potrete scegliere tra il Bar Salsa, dove si balla musica caraibica e il Dubliner, classico Irish Pub in cui concedervi un buon boccale di birra ad un prezzo ragionevole. Da non dimenticare il Down Under Bar, frequentato prevalentemente da turisti australiani e neozelandesi. Parte del complesso è anche l’Envy Club, in cui poter ascoltare set di DJ greci ed europei famosi e conosciuti anche a livello internazionale: la scelta perfetta per i party-harders.

La zona più frizzante di Parikia dove vivere la vita notturna a pieno è quella del lungomare, dove sono collocati la maggior parte dei punti di intrattenimento tanto che l’area è identificata come la “via delle discoteche”. Una fra tutte la famosa Hard Rock, mentre per chi è alla ricerca di qualcosa di più tranquillo ubicato sempre sul lungomare c’è la discoteca Evinos.

L’Evinos apre alle sei del pomeriggio e permette di godere della vita notturna di Paros in modo molto più soft. Ci si può accomodare sulla terrazza panoramica (dalla quale si assiste a un meraviglioso tramonto vista mare) e ascoltare un gradevole sottofondo musicale davanti ad un drink, mentre all’interno un mix di musica rock e funk farà divertire i più scatenati.

Proseguendo sempre sul lungomare sud, l’Havana di Paros è un locale aperto solo da febbraio a novembre che vi farà immergere in un’atmosfera latina. Gli amanti del genere potranno contare su buona musica brasiliana e cubana, ma anche jazz e blues.

Vita notturna a Naoussa: i locali più famosi

Spostandosi invece a Naoussa, noterete una vita notturna più raffinata rispetto a Parikia. Nostos, la discoteca per antonomasia dell’intera isola, nella stagione estiva pullula di giovani che si attardano per ballare fino alle prime luci dell’alba, così come all’Insomnia.

A detta di molti, per partecipare alla vita notturna di Paros nella più sofisticata Naoussa bisogna mettere in conto di spendere qualcosa in più rispetto a Parikia; i locali che competono con The Dubliner di Parikia sono Agosta, che dalla sua posizione domina una piccola piazzola sul porticciolo di Naossa, il Briky,il Buena Vista e il Linardo, molto suggestivo perché dentro un edificio del 1400.

Naoussa a Paros, in Grecia

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Cittadina di Naoussa con la luna piena, sull’isola di Paros, Grecia

Bar e locali da non perdere a Paros, tra musica, cocktail e tramonti

La vita notturna di Paros non è solo discoteche: ad esempio il bar Saloon D’Or, un grande cocktail bar direttamente sulla spiaggia, di fronte al Castello dei Franchi. Qui, oltre ad assaggiare ottimi cocktail, c’è anche la possibilità di fumare narghilè.

Amate le feste pomeridiane? Il Kialoa Bar Club ha una bellissima terrazza che affaccia sul mare che propone musica e cocktail ottimi. Da non perdere anche il bar Miromolos è un locale molto particolare, ricavato in una vecchia cantina dove potrete ascoltare musica dal vivo che spazia tra diversi generi, dal rock alla tipica musica greca. Nella via del Mercato troverete il Pirate uno fra i primi locali nati sull’isola: qui il perno portante è la musica jazz e blues non è raro che qualche musicista si fermi per regalare qualche pezzo improvvisato.

Ma se la vostra idea di vita notturna a Paros deve avere il sapore della cultura e della tradizione greca recatevi al bar Filarakia; l’esercizio apre alle 24 e si trova lungo la strada che porta a Naoussa. Una volta giunti nel locale verrete travolti dalla musica ellenica suonata dal vivo, e non resisterete alla tentazione di cimentarvi in qualche ballo popolare lasciandovi trasportare dalla tipica atmosfera greca.

Se cercate un locale per un aperitivo unico con vista sul tramonto, potrete recarvi all’Alexandros Cafè, situato in un punto panoramico sul golfo di Pakiria e con tavolini che circondano uno splendido mulino antico.

Parikia e il suo mulino antico, a Paros, Grecia

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Mulino sul golfo di Parikia, a Paros, Grecia

Che cosa mangiare a Paros: la cucina locale

Paros non è solo la destinazione perfetta per gli amanti del mare e della movida notturna, ma anche per chi non sa rinunciare alla passione per il buon cibo. I tantissimi locali dell’isola infatti non offrono solo un’ampia selezione di cocktail, ma anche di piatti tipici dal gusto indimenticabile: ecco quali vi consigliamo di assaggiare.

L’insalata greca con feta e olive e l’agnello sono due tra i piatti più cucinati: il primo è perfetto per un pranzo leggero e low cost in riva al mare, mentre il secondo è da gustare in una delle autentiche trattorie locali. Chi invece non sa resistere al pesce, può osare con le alici fritti, un antipasto pieno di gusto, e le polpette di calamari che trasmettono tutto il profumo del mare.

Chi ama i formaggi (e i dolci) non può non assaggiare lo Saganaki: si tratta di un tipico formaggio greco che viene pastellato, fritto e servito con semi di sesamo e miele. Per chi, invece, preferisce la carne al pesce, imperdibili sono gli Souvlaki: spiedini di pollo, maiale, agnello solitamente serviti con patatine fritte.

Come arrivare a Paros dall’Italia

Paros ha un suo aeroporto, ma non effettua voli internazionali per l’Italia. Per raggiungere l’isola è quindi necessario fare scalo. Esistono due alternative: la più rapida prevede di raggiungere in aereo Atene e da lì prendere un volo interno per l’aeroporto di Paros, situato nella zona sud-ovest dell’isola, a soli 10 km in auto da Parikia.

La seconda opzione è il viaggio in traghetto. Ne partono dal porto de Il Pireo (zona sud-ovest di Atene) e dal porto di Rafina (a poco più di 30 km a est di Atene), e raggiungono Paros in 3/4 ore di viaggio. Se fate tappa anche in altre isole della Grecia, Paros è ben collegata anche con altre località, come Mykonos (circa 45 minuti di traghetto).

Come muoversi a Paros

A Paros non mancano di certo le possibilità di noleggiare auto, scooter o quad. Il mezzo maggiormente consigliato, se siete intenzionati ad esplorare tutta l’isola percorrendo i 60 km di costa ricca di spiagge, borghi e paesaggi meravigliosi, è l’automobile. Permette infatti di raggiungere facilmente qualsiasi punto in poco tempo e comodamente, visto che le strade sono ben tenute.

Potrete noleggiare l’auto in aeroporto o in molti altri punti strategici dell’isola, come il porto di Parikia. Il costo parte da circa 30/35 euro al giorno in bassa stagione, ma in alta stagione tende a salire. Il consiglio è sempre quello di prenotare con largo anticipo dall’Italia, soprattutto se il viaggio è previsto in piena estate, periodo di alta stagione in cui i prezzi tendono a raddoppiare a causa dell’alta richiesta, anche per non rischiare di rimanere a piedi.

L’alternativa per i più avventurieri, che vogliono sentire l’aria del mare tra i capelli girando l’isola in tutta calma e risparmiando sul noleggio dell’auto, possono optare per lo scooter o il quad. I prezzi partono da circa 20 euro al giorno. Questi mezzi sono consigliati se si soggiorna nei villaggi principali, poiché gli spostamenti rischierebbero di diventare pesanti. La moto è comoda anche da imbarcare nel piccolo traghetto che da Pounta (a sud dell’isola) porta ad Antiparos per una gira fuori porta.

L’alternativa a coloro che non hanno intenzione di noleggiare auto o moto sono i mezzi pubblici, di cui Paros è ben servita con diverse corse in autobus nell’arco di tutta la giornata (i cui prezzi dei biglietti variano dai 2 ai 3,50 euro). La stazione dei bus si trova nel molo principale. I due punti nevralgici dell’isola, Parikia e Naoussa, sono collegati anche da un servizio di navetta durante l’alta stagione. Un’ottima alternativa per spostarsi durante le serate all’insegna del divertimento, senza doversi mettere alla guida, visto che durante l’alta stagione la navetta copre la fascia oraria che va dalle 6 di mattina alle 3.30 di notte. Vi invitiamo a consultare tutti gli orari e i prezzi aggiornati sul sito ufficiale Ktelparou.gr.

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Cosa vedere in Patagonia, la terra del Ghiaccio e del Fuoco ai confini del mondo

Nel corso degli anni tutti i viaggiatori incalliti, almeno una volta nella vita, hanno sognato di poter prenotare il proprio viaggio in Patagonia. Questo territorio è uno dei più amati per chi desidera osservare dal vivo panorami mozzafiato e paesaggi che sembrano quasi dipinti, senza considerare che parliamo di una vacanza che mette alla prova perché rimane pur sempre una destinazione introspettiva in cui viaggiare, una terra incantata e selvaggia, dove il silenzio regna sovrano e in cui l’attrazione principale è la natura. Approfondiamo dunque cosa vedere in Patagonia, territorio tra il Cile e l’Argentina nell’America del Sud.

Parco Nazionale Torres del Paine in Patagonia

Parco Nazionale Torres del Paine

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Parco Nazionale Torres del Paine

Come anticipato, la Patagonia è un territorio che interessa l’Argentina e il Cile. Se abbiamo prenotato una vacanza in Cile per vedere il famoso Parco Nazionale Torres del Paine in Patagonia, magari alloggiando a Puerto Natales, il parco è stato istituito nel 1959 ed è tra i parchi nazionali più importanti della Patagonia cilena. In virtù della fauna e della flora del posto e del fatto che è un territorio da preservare e proteggere, nel 1978 è stato dichiarato riserva della biosfera dall’UNESCO. Il periodo migliore per fare trekking è l’estate, e questo luogo si trova precisamente nella zona meridionale del Cile, ovvero tra Magallanes e l’Antartide cilena, quindi molto vicino all’Argentina. Fare trekking qui è un’esperienza unica e ci sono, tra l’altro, molti sentieri mozzafiato oltre alla possibilità di arrivare fino alla cima del Mirador Torres del Paine.

Penisola di Valdés

Tra i luoghi da non perdere in Patagonia non possiamo non menzionare la Penisola di Valdés, un vero e proprio paradiso naturalistico che si estende per più di 400.000 ettari. Inoltre, è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Qui vivono in libertà molte specie di animali, tra cui i famosi lama della Patagonia o gli struzzi.

Terra del Fuoco

Non solo la terra del ghiaccio, ma anche la terra del fuoco. Ecco, la Patagonia è un territorio che si lascia scoprire pian piano, un viaggio intimo e profondo ai confini del mondo dove scoprire la cosiddetta Terra del Fuoco. La parte a sud è nota con questo nome: la zona di Ushuaia e il centro cittadino, la capitale, centro culturale dove è possibile scoprire le tradizioni e la cultura del luogo. Segnaliamo inoltre la presenza di un Museo Marittimo e del Presidio di Ushuaia, e consigliamo di prenotare diverse esperienze, tra cui un’escursione sul Canale di Beagle. O magari prenotare un’escursione al Parco Nazionale Terra del Fuoco che includa una visita al Treno della Fine del Mondo. Sarà davvero una giornata memorabile.

I ghiacciai della Patagonia

Perito Moreno

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Perito Moreno

Se invece stiamo pianificando un viaggio in Argentina, allora non possiamo perderci i ghiacciai della Patagonia come il Perito Moreno, che ne è una vera e propria stella, il più famoso al mondo. Un ghiacciaio a dir poco imponente, perché si estende per ben 60 metri in altezza, per 15 km di lunghezza e 5 di larghezza. Praticamente le sue misure corrispondono all’estensione di Buenos Aires. Ci si può anche avvicinare in barca, ma il Perito Moreno non è l’unico ghiacciaio della Patagonia da vedere. Ne troviamo infatti anche altri come nel Parco Nazionale di Los Alerces, ovvero il ghiacciaio Torrecillas, o magari i ghiacciai Upsala, Spegazzini o Onelli.

Il Distretto dei Laghi

Ci troviamo al confine del mondo, in un luogo magnifico dove i ghiacciai sono millenari e le steppe infinite e dove appunto è il silenzio a regnare incontrastato. Ma tra le cose da vedere in Patagonia possiamo forse dimenticare di parlare del Distretto dei Laghi, che si trova precisamente nella zona dell’Argentina? Qui è impossibile non innamorarsi del posto, considerando che è la natura a vincere su tutto. Possiamo trovare diversi laghi come il Lago Nahuel Huapi, ben 500 chilometri quadrati di acqua cristallina, o il Lago Correntoso, che è piccolo ma di una bellezza unica, un vero e proprio paradiso. E per chi non può fare a meno di leggende e misteri, allora segnaliamo il Lago Traful.

Ruta 40

Per visitare la Patagonia al meglio molti scelgono di percorrere parte della famosa Ruta 40, che va da Sarmiento a El Calafate, in modo tale da percorrere la strada e fermarsi lungo i paesaggi spettacolari che naturalmente consentono di vivere un’esperienza più unica che rara. Chiaramente parliamo di una strada lunghissima, composta da 3.000 chilometri, e di solito per questo motivo si sceglie di partire in tour, così da non perdere alcuna attrazione come la Penisola di Valdés o magari la pinguineria di Cabo Dos Bahias.

Cascate di Iguazù

Tra le Sette Meraviglie del Mondo della Natura, le Cascate di Iguazù sono Patrimonio Naturale dell’Umanità e si trovano precisamente nel Parco Nazionale Iguazù, al confine con ben tre Stati, ovvero l’Argentina, il Brasile e il Paraguay. Le cascate raggiungono gli 80 metri di altezza e vengono alimentate dal fiume Iguazú. Una nube di vapore avvolge la cascata, ed è veramente difficile descrivere la perfezione di questo posto a parole, poiché sembra quasi di ritrovarci in un luogo primordiale dove la natura è stata ancora una volta maestra.

Le pinguinerie

Questa terra che a noi appare tanto lontana, ed effettivamente lo è, non è così solitaria o almeno: in alcuni punti possiamo osservare le cosiddette pinguinerie. Dove vedere i pinguini in Patagonia? Consigliamo di andare a Punta Tombo, la località che è famosa in effetti per essere luogo di riproduzione dei pinguini di Magellano nelle Americhe: qui trovano rifugio un milione di pinguini da settembre fino ad aprile.

Ovviamente parliamo di una zona estremamente popolare tra i turisti, quindi aspettiamoci un flusso abbastanza intenso, ma in ogni caso ricordiamo che il turismo deve sempre essere rispettoso dei luoghi che vediamo. Tra le altre località dove vedere i pinguini in Argentina citiamo anche la Isla Martillo, un’escursione che possiamo fare con partenza da Ushuaia. Anche in questo caso troviamo 1.000 nidi di pinguini di Magellano. Completiamo infine i nostri consigli con la Isla Magdalena, nella Patagonia del Cile; sempre nella Terra del Fuoco cilena, è possibile osservare il Pinguino Rei Park, ovvero i Pinguini Reali (circa 50) che vivono proprio qui, protetti. Un piccolo consiglio: prepariamoci per il clima e le temperature della Patagonia prima di partire, così da portare con noi tutto il necessario.

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Palm Springs, l’itinerario alla scoperta della città dove non ci si annoia mai

Viaggiando per il deserto della California, è impossibile non notare un’oasi in cui si susseguono ville con piscina, campi da golf, locali glamour dove fermarsi per prendere un cocktail e sentirsi come in una serie televisiva per un giorno: possiamo definire Palm Springs in California, nei dintorni di San Diego negli Stati Uniti, una vera e propria oasi in cui vedere e fare moltissime cose. In effetti, proprio qui è possibile fare un tour delle ville delle star di Hollywood. Nell’immaginario collettivo, Palm Springs rappresenta una meta da sogno: ecco cosa vedere.

Palm Springs Art Museum

Per gli appassionati di arte moderna e contemporanea, così come di architettura e design, la tappa imperdibile è il Palm Springs Art Museum. Fondato nel 1938, questo museo si è evoluto fino a riflettere il patrimonio artistico e architettonico della città. In seguito, è stato progettato dall’architetto modernista E. Stewart Williams nel 1974. Ad oggi è possibile osservare più di 3.000 sculture, dipinti e statue, oltre 2.000 fotografie artistiche e ben 40.000 negativi. Una delle collezioni più interessanti al mondo, senza dimenticare le collezioni moderne che comprendono dipinti e sculture.

Palm Canyon Drive

Una delle prime attrazioni per chi desidera scoprire davvero la cultura di Palm Springs non può che essere il Palm Canyon Drive, dove tra l’altro è possibile vedere la sede della Palm Springs Walk of Stars. Possiamo anche lasciarci conquistare dagli edifici in stile ispanico-coloniale, così come fare shopping o fermarci a bere qualcosa. Spesso vengono organizzati eventi come mercatini con bancarelle e artisti di strada che si esibiscono.

Palm Springs Aerial Tramway

Palm Springs, cosa vedere

Fonte: iStock

Vista panoramica su Palm Springs

Ci troviamo a un’altitudine di 8.516 piedi, dove, oltretutto, ci attendono numerose attrazioni tra cui ristoranti, un museo di storia naturale e un negozio di souvenir. Qui possiamo raggiungere la stazione e lasciarci conquistare da ben 80 km di sentieri escursionistici. La Palm Springs Aerial Tramway ci permette di vivere un’avventura mozzafiato e ammirare il Chino Canyon, oltre che la natura selvaggia e incontaminata. Il viaggio fino alla stazione dura circa 10 minuti ed è possibile osservare la fondovalle sottostante.

Village Fest

Il Village Fest, nella Coachella Valley, è tra gli eventi da non perdere: si tiene il giovedì sera e ci sono tantissime attività da fare, come osservare l’arte e l’artigianato, provare il cibo di strada e, naturalmente, non mancano occasioni di intrattenimento. La strada viene chiusa al traffico e si trasforma dunque in una fiera super divertente: gli stand sono posizionati lungo Canyon Drive a est e Belardo Road a ovest. Un’esperienza da fare per sentirsi veri e propri local.

Agua Caliente Cultural Plaza

Nel pieno centro di Palm Springs troviamo anche un vero e proprio punto di riferimento, ovvero l’Agua Caliente Cultural Plaza, che è tra i centri culturali più grandi con un museo, una spa e una piazza di ritrovo. La spa prende il nome dalla sorgente minerale in loco ed è possibile fare trattamenti idroterapici tra cui massaggi e bagni. Un momento di relax tra un’attrazione e l’altra a Palm Springs.

Palm Springs Walk of Stars

Tra le attrazioni più celebri troviamo inoltre la Palm Springs Walk of Stars, il cui compito è quello di celebrare gli straordinari successi che hanno lasciato un segno nel mondo del cinema, della musica o della televisione, ma anche di altri settori. Sono presenti più di 400 stelle e, naturalmente, il percorso rende omaggio alle icone di Hollywood, alle celebrità locali e alle leggende dello sport. In questo modo è possibile leggere i nomi di star e vip riconoscibili, una sorta di capsula del tempo che permette persino di fare un viaggio nell’epoca d’oro della vecchia Hollywood.

Indian Canyons

Palm Springs è una delle destinazioni più apprezzate per un motivo: la possibilità di arricchire il proprio itinerario di viaggio con vita notturna, trattamenti di benessere, ma anche la possibilità di immergersi in questo territorio desertico e arido e magari fare un picnic vicino al ruscello, in particolare nel Palm Canyon, tra le aree naturalistiche di grande bellezza del Nord America occidentale. Possiamo esplorare anche l’Andreas Canyon, dove il verde contrasta con le palme e le rocce, un’oasi lussureggiante nel deserto. E c’è poi il Murray Canyon, che invece consente di fare un’escursione facile (o comunque moderata per chi non è avvezzo al trekking): il sentiero è percorribile a cavallo o a piedi.

Moorten Botanical Gardens

Questo magnifico spazio è stato fondato a Palm Springs nel 1938, inizialmente come arboreto privato per condividere la bellezza e la straordinaria varietà di piante presenti nel deserto. Oggi alberi, piante e cactus provengono da tutto il mondo e questo museo vivente delle tradizioni del deserto consente di osservare cristalli, rocce, fossili o persino reperti pionieristici che risalgono all’età dell’estrazione dell’oro. Troviamo inoltre più di 3.000 piante e ci sono diversi sentieri.

Palm Springs, nella Coachella Valley

Fonte: iStock

Le strade di Palm Springs, nella Coachella Valley

Tahquitz Falls

Tahquitz Falls si trova sul lato occidentale di Palm Springs. Questa cascata è facilmente raggiungibile percorrendo il sentiero lungo il Tahquitz Canyon Trail. Alta ben 18 metri, la cascata è appunto chiusa all’interno del canyon, che fa parte della Riserva Agua Caliente degli Indiani Cahuilla. Per osservare la cascata è necessario pagare un biglietto d’ingresso all’inizio del sentiero. L’escursione è di moderata intensità e dobbiamo camminare per 3 km tra andata e ritorno.

Osservare i mulini a vento di Palm Springs

Sono poi diversi i tour che vengono organizzati per consentire ai turisti di conoscere altri lati di Palm Springs. Solitamente, infatti, vengono organizzati itinerari alla ricerca delle case delle celebrità che vivono proprio qui o che hanno vissuto nella zona. Tuttavia, consigliamo di valutare anche la possibilità di fare qualcosa di diverso, come un tour dei mulini a vento presenti nei dintorni, soprattutto quelli storici nella Coachella Valley.

Uptown Palm Springs

Non solo deserto: la zona di Uptown Palm Springs è una delle imperdibili. Questa zona ospita tantissimi locali e ristoranti (o persino hotel strani, che sono diffusi a Palm Springs, tra cui un motel tutto rosa). Non mancano caffetterie e boutique colorate, con negozi di abiti vintage imperdibili. È la zona giusta dove provare inoltre la cucina californiana, con pasti abbondanti e, naturalmente, la possibilità di osservare le vetrine artistiche e di antiquariato. Un tuffo nella cultura, nel vintage e nell’arte del posto.

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È sicuro viaggiare in Thailandia e Myanmar dopo il terremoto? Le parole delle fonti ufficiali

Il terremoto del Myanmar ha scosso la Birmania provocando migliaia di morti in un Paese già piegato da una forte tensione politica. Le scosse si sono avvertite anche in territori limitrofi: la Thailandia e Bangkok sono stati coinvolti provocando anche uno stop dei voli. Ma com’è la situazione ora? Le fonti ufficiali, tra cui la Farnesina, hanno dato informazioni più precise ai viaggiatori sul posto e a quelli che hanno in programma di partire.

Viaggiare in Thailandia dopo il terremoto è sicuro

I mesi che vanno da gennaio ad aprile sono forse tra i momenti migliori per visitare la Thailandia. Non a caso, sono tanti gli italiani che sono in partenza per il Paese del sorriso. È bene però informarsi sempre da siti autorevoli come Viaggiare Sicuri per essere certi di potersi muovere in sicurezza, specialmente oggi dopo il recente terremoto in Myanmar. Le scosse di magnitudo 7.7 sono state avvertite anche a Bangkok e in altre zone della Thailandia. Si sono registrati disagi nei trasporti locali e si invita alla massima prudenza scaricando l’app ufficiale e attivando la geolocalizzazione, aggiungendo poi la propria registrazione su DoveSiamoNelMondo.it, portale ufficiale che può aiutare i viaggiatori in situazioni di pericolo.

I governi europei (non solo quello italiano) si sono già attivati per fornire consigli di viaggio per i turisti che hanno in programma una partenza per le zone coinvolte. Seppur i trasporti ferroviari e metropolitani siano stati temporaneamente chiusi, così come l’aeroporto Suvarnabhumi di Bangkok, ora i voli operano normalmente e la struttura è stata regolarmente riaperta, compresi gli altri aeroporti della Thailandia. I servizi essenziali, le attività commerciali e i fornitori di servizi turistici stanno operando regolarmente. Le aree colpite dal terremoto sono limitate a determinati siti in cui le operazioni di ricerca e soccorso proseguono.

Come si può leggere sul sito del Ministero degli Affari Esteri del Regno di Thailandia, la situazione è quindi in gran parte tornata alla normalità. Tuttavia le agenzie competenti, in particolare il Dipartimento per la Prevenzione e la Mitigazione dei Disastri (DDPM), il TMD, l’Amministrazione Metropolitana di Bangkok (BMA) e le autorità provinciali, restano in stato di allerta per monitorare la situazione e sono pronte a fornire ulteriore assistenza in caso di necessità.

Le voci più autorevoli consigliano comunque di evitare i grattacieli: le immagini riprese da viaggiatori e telecamere di sicurezza hanno mostrato piscine a sfioro traboccare dalle cime di grattacieli e numerosi hotel sono stati evacuati. Bisogna perciò contattare le strutture prenotate per capire se hanno riaperto o se sono in corso accertamenti sulla solidità della struttura. Molti alberghi hanno riaperto limitando però l’uso di spazi comuni tra cui quelli di piscine, spa e terrazze. La Farnesina non sconsiglia la partenza, purché vengano effettuati tutti gli step indicati precedentemente. Il primo ministro thailandese Paetongtarn Shinawatra, inoltre, ha usato la piattaforma X per rassicurare cittadini e viaggiatori confermando un’area danneggiata limitata e specificando che non è previsto alcun rischio tsunami.

Si consiglia anche una particolare attenzione alle clausole per ciò che riguarda le assicurazioni di viaggio: molte compagnie hanno una copertura per calamità naturali che risarcisce la partenza a chi non usufruirà del viaggio. Diverse le modalità di rimborso per chi parte quando una vacanza è sconsigliata: in quel caso l’assicurazione potrebbe non offrire la copertura pattuita.

Numeri utili di emergenza

  • Per emergenza generale: 191
  • Polizia turistica: 1155
  • Dipartimento dei vigili del fuoco e del soccorso: 199
  • Servizi medici di emergenza: 1669
  • Linea di assistenza del DDPM: 1784

Viaggi in Myanmar: la Farnesina sconsiglia la partenza

Sul sito del Ministero degli Affari Esteri è riportato che dal colpo di stato datato febbraio 2021 è assolutamente sconsigliato programmare una vacanza sul territorio a causa della forte instabilità del Paese. Il terremoto con epicentro, inoltre, 7.7 ha attualmente danneggiato fortemente infrastrutture creando disagi a livello di trasporti e causando un numero elevatissimo di vittime. Al momento le risorse della nazione sono concentrate nel provare a salvare vite umane e la situazione è ancora molto precaria, dunque è ancor più sconsigliato partire. L’aeroporto in Myanmar risulta tuttora chiuso e ci si aspetta un numero elevato di scosse di assestamento con danni importanti alle infrastrutture.

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Nuova classifica dei posti più belli del mondo, ci sono anche il Parco dello Stelvio e la Puglia

Le meraviglie del mondo? Davvero tante. Secondo il Time Out se ne contano 44 in tutto il globo e tra queste spiccano due chicche nostrane. In Italia, secondo l’editoriale di Time Out sono custodite due dei luoghi più belli al mondo: scopriamo insieme quali sono e perché sono stati scelti per il 2025.

Il parco dello Stelvio è tra le meraviglie del mondo

Tra i luoghi più belli selezionati da Time Out spicca il parco nazionale dello Stelvio, un gioiello custodito tra le Alpi che ha fascino in ogni stagione. Non solo per estensione è tra i più grandi d’Europa ma regala paesaggi variegati capaci di lasciare tutti a bocca aperta. Durante l’estate, le valli si tingono di verde brillante e si popolano di una ricca varietà di flora alpina dai colori vivaci, tra cui spiccano il rosa e il giallo dei fiori di montagna. Le mucche al pascolo aggiungono un tocco pittoresco al paesaggio e il clima mite rende il parco una destinazione ideale per il trekking. Chi si avventura tra i sentieri dello Stelvio può scoprire panorami mozzafiato e angoli incontaminati di natura selvaggia, ideali per un’escursione rigenerante.

D’inverno, il parco si trasforma in un vero e proprio regno incantato. Le temperature scendono ben sotto lo zero, ma gli amanti dello sci e degli sport invernali trovano qui un paradiso. Le piste che si snodano tra le montagne offrono discese spettacolari e panorami innevati da cartolina. Il maestoso Ghiacciaio dei Forni, uno dei più grandi dell’arco alpino, domina il paesaggio con la sua imponenza, regalando scenari di rara bellezza. Una delle tappe imperdibili per chi visita la zona? Il Rifugio Branca, situato a ben 2.493 metri sul livello del mare che, oltre a rappresentare un punto di sosta strategico per gli escursionisti, offre un’esperienza culinaria autentica con piatti della tradizione locale. Niente di meglio di un buon piatto di pizzoccheri, pasta tradizionale della Valtellina.

La Puglia tra le meraviglie del mondo

Un’intera regione compare tra le meraviglie del mondo selezionate dal Time Out. La rivista ha inserito la Puglia segnalandola come una delle più affascinanti d’Italia. La località turistica è stata apprezzata per il ritmo lento che la rende la meta top per chi cerca una fuga dalla frenesia. Motivo in più per selezionarla? Spazia tra mare, borghi antichi, uliveti secolari, sentieri in bici e tanto altro.

Nuova classifica dei posti più belli del mondo: c'è la Puglia

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La Puglia comprare nella nuova classifica dei posti più belli del mondo

Tra le attrazioni più belle citate Alberobello con i Trulli dichiarati Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO. Aggiunge poi il centro storico di Lecce in stile barocco e il suggestivo borgo di Polignano a Mare a strapiombo sulla costa cristallina. Non meno rilevante la cittadina di Monopoli di origine medievale, le grotte di Castellana e il polmone verde del Gargano. Il mix di cultura, paesaggi e tradizioni hanno reso la regione Puglia tra le più suggestive da scoprire.

La classifica dei posti più belli al mondo del 2025

  1. Parco Nazionale di Komodo, Indonesia
  2. Cascate Vittoria, Africa
  3. Punakha Valley, Bhutan
  4. Concattedrale di San Giovanni, Malta
  5. Disko Island, Groenlandia
  6. Brecon Beacons, Galles
  7. Red Rocks Amphitheatre, Stati Uniti
  8. Choquequirao, Perù
  9. New Forest, Regno Unito
  10. Hà Giang, Vietnam
  11. Lakeland, Finlandia
  12. Lillafüred, Ungheria
  13. West Cork, Irlanda
  14. Altiplano, Bolivia
  15. Gran Moschea dello Sceicco Zayed, Abu Dhabi
  16. Parco Nazionale dei Laghi di Plitvice, Croazia
  17. Highlands, Scozia
  18. Dakhla, Sahara Occidentale
  19. Baia di Cattaro, Montenegro
  20. Geoparco Nazionale di Zhangye, Cina
  21. Storms River, Sudafrica
  22. Elephant Rock, Islanda
  23. Laguna di Bacalar, Messico
  24. Parco Nazionale dello Stelvio, Italia
  25. Lord Howe Island, Australia
  26. Janjske Otoke, Bosnia ed Erzegovina
  27. Erg Chebbi, Marocco
  28. Big Sur, USA
  29. Three Whale Rock, Thailandia
  30. Baia Paradiso, Antartide
  31. Milford Sound, Nuova Zelanda
  32. Koh Rong Samloem, Cambogia
  33. Ella, Sri Lanka
  34. Parco Nazionale dell’Isola Maria, Tasmania
  35. Blue Hole di Ocho Rios, Giamaica
  36. Puglia, Italia
  37. Spiaggia di Cavendish, Canada
  38. Ghiacciaio Perito Moreno, Argentina
  39. Kinkaku-ji, Giappone
  40. Piazza del Registan, Uzbekistan
  41. Savannah, USA
  42. Jaipur, India
  43. Isola di Hormuz, Iran
  44. Hoi An, Vietnam

Accanto al Komodo national park in Indonesia, Choquequirao in Perù, Hà Giang in Vietnam e West Cork in Irlanda tra le 44 meraviglie del mondo secondo Time Out spiccano due zone d’Italia davvero suggestive. La regione Puglia con borghi, mare e cultura si fa strada insieme all’ammaliante parco dello Stelvio conquistando i viaggiatori con paesaggi da cartolina.

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Venezia tra lusso e romanticismo: la città delle gondole scelta da Jeff Bezos per le sue nozze

Carnevale e Festival del Cinema animano la città ma ora nella Serenissima è atteso uno degli eventi dell’anno più glamour: Jeff Bezos si sposa e ha scelto proprio Venezia come location del ricevimento invitando tantissimi VIP che animeranno la città. La location sulla laguna ospiterà tra il 24 e il 26 giugno le nozze dell’anno tra il multimiliardario e Lauren Sanchez.

La laguna di Venezia è la location del matrimonio romantico di Bezos

Luogo principale del matrimonio? La laguna di Venezia: proprio qui sarà ormeggiato lo yacht da 500 milioni di dollari sopra cui si svolgeranno i festeggiamenti che dureranno tre giorni. Nonostante si tratti di una location oggettivamente da sogno, le regole sulle grandi navi hanno costretto gli sposini a trovare delle alternative per non avvicinarsi troppo alla storica piazza San Marco. Insomma, lo yacht di Bezos supera le tonnellate previste per le imbarcazioni e dunque non potrà avvicinarsi al suggestivo Canal Grande. Sono stati quindi prenotati hotel luxury direttamente sul Canal Grande per poter ospitare la coppia innamorata e tutti i suoi invitati, così da poter vivere il centro storico di Venezia al massimo.

Le prenotazioni riguarderebbero anche numerosi taxi d’acqua, in modo da permettere il regolare spostamento dei VIP in laguna. L’amministrazione comunale ha già tranquillizzato cittadini e turisti che la visita della città non sarà preclusa e che saranno disponibili mezzi pubblici per potersi muovere agilmente in laguna. La città non è la prima volta che ospita eventi di questo genere: basti pensare che anche Clooney che circa una decina d’anni fa ha scelto proprio la romanticissima città per le sue nozze con Amal. Le sue calli strette, i ponti che si specchiano nei canali e le gondole che scivolano silenziose creano un’atmosfera magica, perfetta per una dichiarazione d’amore o un matrimonio da favola.

L’isola di San Giorgio Maggiore è la location della cerimonia

Alcune indiscrezioni, attualmente non confermate, hanno svelato che una possibile location per la cerimonia in cui i due innamorati potrebbero giurarsi fedeltà sia l’isola di San Giorgio su cui spicca una chiesa dal fascino unico e con un chiostro romantico. Uno dei motivi per cui è data per papabile? La garanzia di privacy e sicurezza che potrebbe offrire alla coppia. Dista appena quattrocento metri da piazza San Marco e spicca proprio per la chiesetta progettata nel 1565 da Palladio. Una storia romantica riguarda il piccolo territorio oggi dominato dalla basilica al cui interno sono custoditi tesori come quelli dipinti dal Tintoretto.

Il chiostro adiacente, con i suoi portici eleganti e il giardino curato, offre un angolo di pace perfetto per momenti di riflessione o per un romantico scambio di promesse. Se la scelta ricadesse davvero su questa incantevole isola, la cerimonia assumerebbe un carattere esclusivo e raffinato, immerso in una cornice storica e artistica di inestimabile valore, capace di rendere l’evento ancora più memorabile.

Venezia non sarà blindata per l’evento

Nonostante alcuni rumors ne parlassero, Bezos non ha richiesto una chiusura della città e comunque l’amministrazione comunale non l’ha concessa. La bellissima località turistica nel weekend dedicato sarà comunque visitabile dai viaggiatori che desiderano scoprire le bellezze del capoluogo simbolo di romanticismo e amato in tutto il mondo.

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Abu Dhabi Idee di Viaggio mare Ponte del 25 Aprile Viaggi Viaggi Relax

Ponte 25 aprile – 1 maggio 2025 al caldo e al mare, le destinazioni da non perdere

Nel 2025 il 25 aprile cade di venerdì, mentre l’1 maggio di giovedì: quest’anno è davvero possibile approfittare di un lungo ponte, da sfruttare magari per un interessante viaggetto. Se il vostro desiderio è quello di utilizzare questi giorni per andare al mare e al caldo, la buona notizia è che ci sono tante destinazioni da poter raggiungere. Ma quale scegliere, e perché? A rispondere a queste domande ci abbiamo pensato noi di SiViaggia.

Abu Dhabi, fascino moderno, tradizione e spiagge

Abu Dhabi, Capitale degli Emirati Arabi Uniti, tra il 25 aprile e l’1 maggio offre temperature medie che si aggirano intorno ai 26°C, con massime di circa 33°C e minime intorno ai 23°C. In sostanza da queste parti è piena estate, e la buona notizia è che, oltre al caldo, c’è anche il mare: la città si affaccia sul Golfo Persico, che a sua volta vanta splendide spiagge, isole e acque cristalline.

Parliamo perciò di una destinazione perfetta da scoprire durante il ponte in arrivo, anche perché è in grado di unire il fascino moderno con la tradizione araba: la sua architettura futuristica si mescola perfettamente con luoghi pregni di cultura, come la Moschea Sheikh Zayed che è una delle più grandi e splendide al mondo.

Tra le spiagge da non perdere segnaliamo:

  • Corniche Beach: sabbia bianca e mare turchese che catapultano direttamente in un sogno;
  • Saadiyat Beach: naturale e incontaminata, può regalare grandi soddisfazioni perché consente persino di avvistare delfini e tartarughe;
  • Yas Beach: il paradiso per coloro che vogliono dedicarsi al relax o agli sport acquatici.
Abu Dhabi, ponte

Fonte: iStock

Veduta della bellissima Abu Dhabi

Gran Canaria, l’isola più calda dell’arcipelago

Le Isole Canarie sono famose in tutto il mondo non solo per la loro bellezza paesaggistica, ma anche perché offrono un clima mite durante tutto l’anno. Ma qual è l’isola più calda e in cui, durante il ponte del 25 aprile – 1 maggio, è possibile trovare temperature (quasi) estive? La risposta è molto semplice: generalmente è Gran Canaria, e in particolare la parte meridionale dell’isola, come Maspalomas e Playa del Inglés, dove le temperature possono arrivare fino a 25°C (o anche più elevate).

Maspalomas offre una meravigliosa combinazione di spettacoli della natura, spiagge in cui rilassarsi a dovere e persino un’ampia gamma di servizi per i turisti. È proprio da queste parti, per esempio, che prende vita una delle spiagge più famose dell’arcipelago, la Playa de Maspalomas, lunga circa 6 km e con dune che possono arrivare fino a 10 metri di altezza.

Playa del Inglés, dal canto suo, è perfetta per chi è in cerca di svago e divertimento, oltre che per la sua sabbia dorata e il mare cristallino su cui si affacciano tantissimi locali, come bar, discoteche e club ideali anche per i giovani.

Muscat, la “bollente” Capitale dell’Oman

Muscat è una delle città più antiche della penisola araba e anche l’affascinante Capitale del Sultanato dell’Oman. Il viaggiatore che la sceglie come sua destinazione ha l’opportunità di conoscere un luogo che presenta un vero e proprio mix tra tradizione e modernità, ma anche un clima estivo: le temperature medie del periodo si aggirano intorno ai 35°C, con massime che possono raggiungere i 39°C e minime intorno ai 25°C.

In Oman si ha quindi l’occasione di sperimentare “in anticipo” la bella stagione, mentre si visitano meraviglie come:

  • La Grande Moschea del Sultano Qaboos: tra le più grandi e imponenti del mondo e caratterizzata da un’incredibile architettura;
  • Forti di Muscat: con una vista panoramica che incanta chiunque;
  • Sultan’s Palace (Al Alam Palace): residenza ufficiale del sultano;
  • Muttrah Corniche: affascinante passeggiata lungo il mare che offre una vista emozionante sul Golfo di Oman.

Questo vuol dire che Muscat, oltre al caldo, regala anche un mare che accarezza spiagge bellissime come, per esempio, Qurum Beach, con sabbia dorata; Al Bustan Beach, tranquilla e con acque limpide; Al Sifah Beach, un po’ più isolata ma con un’eccezionale panorama sulle montagne.

Un sogno chiamato La Digue, perla delle Seychelles

La Digue è una straordinaria isola delle Seychelles che sorge al largo dell’Africa orientale. È un paradiso in Terra, di quelli che si vedono nelle cartoline e in cui si desidera andare almeno una volta nella vita. E allora perché non approfittare del ponte del 25 aprile – 1 maggio? Del resto, da queste parti, in tali giornate le temperature diurne si aggirano intorno ai 31-32°C, mentre le minime notturne sono generalmente sui 25-26°C.

Fare una vacanza in zona è come un sogno che si avvera, poiché parliamo di un lembo di terra ricco di spiagge paradisiache, con una natura incontaminata e angoli che lasciano a bocca aperta persino i più scettici. Ne è un esempio la Spiaggia di Anse Source d’Argen, che colpisce per le sue enormi formazioni di granito e le acque cristalline, nelle quali fare anche snorkeling e immersioni: l’isola è impreziosita da barriere coralline ricche di vita marina.

La Digue, Seychelles

Fonte: iStock

Veduta dall’alto de La Digue

Mauritius, isola incantevole

Infine Mauritius, un’isola che definirla incantevole è quasi riduttivo. Se vi state domandando il perché, ecco la risposta: offre spiagge di sabbia bianca accarezzate da acque turchesi, barriere coralline in cui dedicarsi allo snorkeling e alle immersioni, ma anche un varietà di emozionanti foreste tropicali, cascate e montagne vulcaniche.

Non manca una cultura ricca e variegata, che combina influenze africane, indiane, cinesi e francesi, visibili tanto nelle tradizioni, quanto nella cucina e nell’architettura. E in fatto di temperature? Anche qui non avete assolutamente nulla di cui preoccuparvi, perché questo magnifico angolo di mondo, che si trova est del Madagascar, in questo momento dell’anno offre temperature che vanno da massime intorno ai 26-27°C a minime di circa 20-22°C. Il clima è quindi mite e secco, ideale per esplorare tutte i capolavori che annovera, fare indimenticabili esperienze in mezzo alla natura più autentica e godersi spiagge e mare che di certo non lasciano indifferenti.