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La Transiberiana d’Italia e il viaggio verso i mercatini di Natale

Ogni anno, quando le prime nevi ammantano l’Abruzzo e l’aria si riempie del profumo delle Feste, un treno d’altri tempi torna a fischiare nella stazione di Sulmona: è il Treno dei Mercatini di Natale, uno dei viaggi più amati della Transiberiana d’Italia, la storica ferrovia che attraversa il cuore montano della regione fino ai borghi sospesi tra le vette della Maiella e gli Altipiani Maggiori.

Da sabato 22 novembre 2025 fino a martedì 6 gennaio 2026, la magia natalizia tornerà a scorrere lungo i binari con una serie di partenze speciali, per trasformare ogni viaggio in un’esperienza che unisce tradizione, paesaggio e sapori autentici.

Il viaggio sulla Transiberiana d’Italia verso i mercatini di Natale

Il treno storico parte dal binario 1 della stazione di Sulmona, una città elegante e ricca di storia, conosciuta come la patria del confetto. A bordo delle antiche carrozze in legno, i passeggeri si lasciano alle spalle la valle e iniziano la lenta risalita verso le montagne. Il ritmo del viaggio è quello del passato: il tempo sembra dilatarsi mentre i binari serpeggiano tra boschi, viadotti e gallerie che raccontano la grande ingegneria ferroviaria d’inizio Novecento.

Durante il percorso, lo scenario muta piano piano: dai pendii brulli della Maiella si sale fino ai quasi 1300 metri di quota degli Altipiani Maggiori d’Abruzzo, dove la neve spesso incornicia i finestrini e l’atmosfera diventa fiabesca. È qui che il soprannome “Transiberiana d’Italia” trova il suo senso più autentico, ed evoca un viaggio che profuma d’inverno e di nostalgia.

L’itinerario Sulmona–Roccaraso–Campo di Giove

Paesaggio innevato a Roccaraso, Abruzzo

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Paesaggio innevato a Roccaraso

Le partenze giornaliere sono due, una alle 09:10 e una alle 10:10, per permettere a tutti di godersi con calma il viaggio e le soste. Dopo 52 chilometri e quasi mille metri di dislivello, il convoglio raggiunge Roccaraso, una delle località simbolo del turismo invernale abruzzese.
Da qui, in pochi minuti a piedi, si accede al cuore del paese, vestito a festa: lungo via Roma e piazza Leone, ci si ritrova immersi tra luci calde, profumi di vin brulè e casette in legno che espongono prodotti artigianali, dolci tipici e creazioni locali provenienti dall’Abruzzo e dal vicino Molise. Non mancano gli intrattenimenti musicali e una mostra fotografica dedicata alla Roccaraso Antica, che racconta la vita del paese tra Ottocento e dopoguerra.

Dopo la sosta, il treno riparte in direzione Campo di Giove, dove l’atmosfera natalizia assume sfumature più intime e raccolte. Appena usciti dalla piccola stazione, si raggiunge piazza Duval, centro pulsante dei mercatini. Le casette di legno ospitano artisti e produttori locali, con lavorazioni del legno, tessuti tradizionali e specialità gastronomiche della Maiella: zuppe fumanti, formaggi, polenta, dolci casalinghi e liquori artigianali.
Al calar della sera, il borgo si illumina grazie alle luminarie natalizie che accendono le stradine e il profilo del municipio, per un colpo d’occhio di grande suggestione. Dopo una giornata intensa, il treno torna lentamente verso Sulmona.

Date e partenze del Treno dei Mercatini di Natale 2025

Le partenze speciali del Treno dei Mercatini di Natale sono previste per tutti i fine settimana compresi tra il 22 novembre e il 21 dicembre 2025, con due corse giornaliere (alle 09:10 e alle 10:10) e ulteriori viaggi fino al 6 gennaio 2026.

Ecco il calendario completo delle partenze:

  • 22 novembre 2025 – prima e seconda partenza
  • 23 novembre 2025 – prima e seconda partenza
  • 29 novembre 2025 – prima e seconda partenza
  • 30 novembre 2025 – prima e seconda partenza
  • 6 dicembre 2025 – prima e seconda partenza
  • 7 dicembre 2025 – prima e seconda partenza
  • 8 dicembre 2025 – prima e seconda partenza
  • 13 dicembre 2025 – prima e seconda partenza
  • 14 dicembre 2025 – prima e seconda partenza
  • 20 dicembre 2025 – prima e seconda partenza
  • 21 dicembre 2025 – prima e seconda partenza

A queste date si aggiungono le partenze straordinarie previste per il periodo natalizio, fino al 6 gennaio 2026, quando la Transiberiana d’Italia saluterà ufficialmente la stagione delle feste invernali.

Ogni viaggio seguirà un itinerario alternato tra Sulmona–Roccaraso e Sulmona–Campo di Giove, offrendo la possibilità di scegliere tra due esperienze differenti, entrambe immerse nella magia dei mercatini di Natale e dei paesaggi innevati d’Abruzzo.

Come prenotare e prezzi dei biglietti

I biglietti per il Treno dei Mercatini di Natale si possono acquistare esclusivamente online sul sito ufficiale Ferroviadeiparchi.it, scegliendo la data e il numero di posti desiderato.
Le tariffe sono fissate a 55 euro per gli adulti e 35 euro per i bambini dai 4 ai 12 anni non compiuti, mentre i più piccoli (fino ai 4 anni) viaggiano gratuitamente senza posto assegnato. È importante ricordare che il numero di adulti deve essere pari o superiore a quello complessivo dei minori presenti nella prenotazione.

Per chi desidera rendere il viaggio ancora più speciale, sono disponibili pacchetti turistici completi che includono il biglietto del treno storico e il pernottamento in hotel o bed & breakfast convenzionati nelle località di Sulmona, Caramanico, Rivisondoli, Campo di Giove e Scanno.

Le formule weekend, con prezzi variabili tra 169 e 279 euro, rappresentano un’occasione ideale per vivere un soggiorno nel cuore dell’Abruzzo, tra paesaggi innevati, mercatini scintillanti e un’atmosfera che sa di montagna e di Natale autentico.

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La magia dei mercatini di Natale 2025 con i voli low cost Ryanair in promozione

I mercatini di Natale 2025 ci aspettano nelle città più incantevoli d’Europa: un’esperienza tra luci scintillanti, profumi di cannella e vin brulé, artigianato locale, melodie che riscaldano l’anima e piazze che si trasformano in fiabe d’inverno.

Se non vi siete ancora decisi a prenotare la prossima fuga invernale, alla ricerca della magia del Natale nei mercatini più incantevoli (e anche meno conosciuti) del Vecchio Continente, la nuova promozione Ryanair “La tua fuga in città” vi darà un motivo in più per farlo: tanti voli a prezzi super low cost vi porteranno da diverse città italiane verso mete che nel periodo più magico dell’anno vestono i loro abiti più eleganti.

Prenotando entro il 15 dicembre 2025, potrete viaggiare con voli a partire da 19,99 euro dall’1 novembre al 18 dicembre 2025. Ma le sorprese non finiscono qui, perché noi abbiamo individuato anche voli più economici, a partire da 15 euro! Curiosi di scoprire 3 destinazioni imperdibili?

Da Milano Malpensa a Poznań

Nel cuore della Polonia occidentale, Poznań è una città che incanta sempre, ma nel periodo di Natale si trasforma in uno spettacolo a cielo aperto. Tra la suggestiva Piazza del Mercato Vecchio e la vivace Piazza della Libertà, prende vita uno dei mercatini di Natale più belli: un tripudio di luci, profumi e tradizioni che avvolge ogni angolo della città.

Partendo da Milano Malpensa il 27 novembre con voli a 17 euro e rientrando l’1 dicembre a soli 15 euro (ricordiamo che i prezzi potrebbero cambiare nel tempo), si può vivere l’esperienza dei mercatini di Natale di Poznań, tra caratteristiche casette di legno con delizie locali, dolci speziati, oggetti d’artigianato unici e il celebre Festival delle Sculture di Ghiaccio che trasforma il centro in un regno di cristallo.

La vera magia, poi, si vive dall’alto, a bordo della grande ruota panoramica che svetta in Piazza della Libertà: un giro basta per lasciarsi incantare dalla vista di Poznań illuminata da migliaia di luci dorate. Le esperienze legate all’Avvento iniziano il 15 novembre 2025, per concludersi il 6 gennaio 2026.

Mercatini di Natale a Poznań, in Polonia

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Mercatini di Natale a Poznań, in Polonia

Da Bologna a Manchester

Anche Albert Square, nel cuore di Manchester, si trasforma ogni inverno in un vero regno natalizio. Davanti all’imponente Municipio in stile neogotico, la piazza si illumina di luci e profumi, accogliendo centinaia di casette in legno che offrono delizioso street food, bevande calde e artigianato locale.

Ma la magia non finisce qui: oltre 350 bancarelle si snodano tra le vie del centro, diffondendo ovunque l’atmosfera dell’Avvento e trasformando Manchester in una città da fiaba. Meno conosciuti rispetto ad altri mercatini del Regno Unito e d’Europa, quelli di Manchester permettono di respirare lo spirito autentico del Natale tra musica, tradizioni e sorrisi che scaldano anche le giornate più fredde.

L’offerta Ryanair è l’occasione perfetta per prenotare un volo per Manchester in questo periodo dell’anno: partendo da Bologna l’8 dicembre a soli 15 euro e rientrando l’11 dicembre a 41,99 euro, potrete immergervi nella magia dei mercatini che dal 7 novembre al 22 dicembre trasformano il cuore cittadino.

Da Pescara a Bruxelles

Bruxelles a Natale è pura meraviglia: la città del cioccolato e del waffle belga si veste di magia, trasformandosi in uno dei luoghi più incantevoli d’Europa per vivere le festività. Tra le luci scintillanti della Grand Place, un maestoso albero di Natale domina la scena, mentre nell’aria risuonano musiche e profumi irresistibili.

Il mercatino natalizio di Bruxelles è un sogno a cielo aperto: ruota panoramica, pista di pattinaggio, mostre ed eventi animano ogni angolo della città, regalando emozioni che scaldano il cuore. Una meta perfetta per chi cerca l’atmosfera natalizia più autentica e spettacolare.

Approfittando della promozione Ryanair, potrete ad esempio partire da Pescara sabato 29 novembre a 19,99 euro e ritornare il 4 dicembre a 21,59 euro. L’occasione perfetta per raggiungere uno dei migliori mercatini di Natale d’Europa del 2025. Perché la vera magia del Natale, spesso, comincia proprio dal viaggio.

Grand Place di Bruxelles illuminata con i mercatini di Natale

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Grand Place di Bruxelles illuminata a Natale
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Castello di Limatola, il meraviglioso maniero che a Natale si trasforma in una fiaba

Nel cuore della Campania, tra le verdeggianti colline del Sannio solcate dal fiume Volturno, sorge un castello da fiaba che in un’occasione speciale dell’anno apre le porte trasformandosi in un villaggio di Natale dei sogni: è il Castello di Limatola, in provincia di Benevento, un’antica e affascinante fortezza normanna che sembra sospesa nel tempo.

Le pietre che compongono le sue imponenti mura sembrano ancora sussurrare le storie di dame e cavalieri, di battaglie e amori segreti. Finemente restaurato dopo anni di degrado, oggi ospita un hotel ed eventi privati, ma conserva intatto il fascino storico delle testimonianze di un passato remoto.

Il castello normanno rinato dopo l’abbandono

Costruito nel XII secolo dai Normanni, sui resti di un’antica torre longobarda, il maniero fu per secoli dimora di sovrani e famiglie potenti: tra le sue mura hanno vissuto dinastie come gli Aragonesi, i Sanseverino, fino ai Conti Della Ratta, che nel Quattrocento lo trasformarono in una raffinata residenza rinascimentale, e vi hanno soggiornato personaggi illustri come Carlo I d’Angiò e Garibaldi.

Le sue torri di pietra, le corti maestose e le sale affrescate raccontano ancora oggi storie millenarie di banchetti sontuosi, intrighi di corte e segreti celati nei secoli, rendendo questo castello una delle più suggestive testimonianze medievali del Mezzogiorno.

Il meraviglioso Castello di Limatola

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Le mura imponenti del Castello di Limatola

Nel Rinascimento, il castello visse una nuova stagione di splendore con interni arricchiti con affreschi ispirati alla Gerusalemme Liberata e alle grandi leggende cavalleresche. La chiesa palatina di San Nicola, al suo interno, conserva ancora il portale romanico e preziose opere del pittore Francesco da Tolentino, tra cui il polittico del 1527 con la Madonna col Bambino. La fortezza ospita anche un museo con testimonianze degli eventi storici del territorio, tra cui dipinti del 1861 che raffigurano la battaglia del Volturno.

Dopo un lungo periodo di abbandono, il maniero è rinato nel 2010 grazie alla famiglia Sgueglia, che ne ha curato un restauro minuzioso, riportandolo al suo antico splendore. Oggi, il Castello di Limatola è un luogo magico dove il tempo sembra sospeso: sede di eventi, mostre e celebrazioni, ma anche rifugio di pace e bellezza, dove il passato e il presente si intrecciano in un abbraccio di pura meraviglia.

Il Natale al Castello di Limatola

Durante il periodo natalizio, ogni anno, il Castello di Limatola si trasforma in un paesaggio da fiaba con il suo mercatino di NataleCadeaux al Castello“, uno dei più amati d’Italia.

Luci, profumi, artigianato di qualità, gastronomia e spettacoli si uniscono per dare vita a un evento coinvolgente che richiama centinaia di migliaia di visitatori da tutt’Italia.

Nel 2025, la XVI edizione dei mercatini di Natale al Castello di Limatola si tiene nei weekend di novembre (dal 7 al 9, dal 14 al 16, dal 21 al 23) e ininterrottamente dal 28 Novembre al 14 dicembre. Il tema? “Cirque de Noël”, un omaggio al mondo del circo e alla sua meraviglia senza tempo.

L’ingresso al mercatino di Natale è a pagamento, con biglietti acquistabili anche online attraverso il sito ufficiale Castellodilimatola.it. Per gli adulti ha un costo di 10 euro, per bambini dai 3 ai 10 anni di 5 euro, mentre è gratuito per bimbi sotto i 3 anni e persone con disabilità. Vengono offerti anche pacchetti famiglia consultabili sul sito web del castello.

Mercatino di Natale al Castello di Limatola

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Il suggestivo mercatino di Natale al Castello di Limatola

Dove si trova

Il Castello di Limatola domina dall’alto la valle solcata dal fiume Volturno e lo splendido borgo medievale di Limatola, in provincia di Benevento (Campania), regalando una vista spettacolare sul paesaggio circostante. In particolare, sorge tra il massiccio del Taburno, il monte Maggiore e i monti Tifatini, a pochi chilometri dal confine con la provincia di Caserta.

È facilmente raggiungibile in auto percorrendo l’autostrada A1 Napoli–Roma, con uscita a Caserta Sud, per poi proseguire lungo la SS7 Appia fino a Limatola (circa 20 km).

Chi viaggia in treno può scendere alla stazione di Caserta o Dugenta-Frasso Telesino, entrambe a circa 15-20 minuti di distanza, e proseguire con autobus o taxi locali. Diversi collegamenti bus regionali partono ogni giorno da Benevento e Caserta in direzione del borgo, rendendo il Castello di Limatola una meta comoda da raggiungere anche senza automobile.

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Pioraco, la Venezia delle Marche: dove carta, acqua e roccia diventano storia viva

Arrivare a Pioraco è come entrare in una valle stretta e verde, dove la roccia incontra l’acqua e il paese sembra incastrato con cura in mezzo alle montagne. I fiumi non scorrono solo intorno al borgo, perché in alcuni tratti arrivano vicino alle case, creando rapide e piccoli salti d’acqua che diventano parte del paesaggio urbano.

Grazie all’abbondanza e alla qualità dell’acqua, qui si produce carta da secoli. Molto prima delle industrie moderne, la forza dell’acqua muoveva le gualchiere, frantumava gli stracci e alimentava un mestiere che ha legato la vita del paese al suono dei canali. Pioraco è nato così: non da un castello, non da una strada commerciale, ma da un lavoro che richiedeva acqua buona e artigiani tenaci. Oggi il villaggio resta piccolo, raccolto e sincero e si visita a piedi e senza fretta.

Cosa vedere a Pioraco

Prima di iniziare a girarlo, è utile saperlo: Pioraco si scopre camminando piano, anche perché ogni strada riconduce all’acqua (non a caso, è affettuosamente chiamato la “Venezia delle Marche”) o alla roccia. Le attrazioni non sono distanti tra loro e molte si raggiungono in pochi minuti. Alcune sono piccole, altre sorprendono, ma quel che è certo è che tutte raccontano un pezzo diverso della sua storia.

Centro storico e canali

Il nucleo antico è caratterizzato dalla presenza di vie strette in pietra che seguono l’andamento naturale della roccia. Le case sembrano incastrate una nell’altra e spesso affacciano direttamente sull’acqua. In diversi punti il Potenza e lo Scarsito passano a ridosso delle abitazioni, tanto che il rumore delle rapide fa parte della vita quotidiana.

I canali interni, un tempo fondamentali per muovere le antiche gualchiere della carta, oggi regalano scorci molto particolari: passerelle basse, piccole dighe, ponticelli in pietra e viuzze che si aprono su improvvisi salti d’acqua. Il più noto è il Ponte del Bacio, stretto e scenografico, che unisce due parti del paese sopra un tratto di torrente corto ma impetuoso.

Museo della Carta e della Filigrana

Qui si capisce perché Pioraco è soprannominato (anche) “paese della carta”. Il museo racconta una tradizione che affonda le radici nel XIV secolo, e la parte più interessante è l’esperienza nella Gualchiera Prolaquense, in cui il processo è mostrato come si faceva nei secoli passati: gesti precisi, fibre nell’acqua, telai e pressature. Ciò vuol dire che la carta nasce da mani, acqua e pazienza, non da macchine.

Pieve di San Vittorino

Dall’esterno sembra una chiesa semplice, quasi nascosta tra le case, ma entrando si capisce subito che è più antica di quanto appaia. La Pieve di San Vittorino è costruita sopra i resti di un tempio romano, al punto che alcuni blocchi di roccia e materiali di spoglio sono ancora riconoscibili nelle murature e nella zona dell’abside. All’interno si conservano affreschi frammentari, decorazioni sobrie e un fonte battesimale del 1646, scolpita in pietra locale.

Chiesa di San Francesco

La Chiesa di San Francesco nacque nel 1327, quando i frati arrivarono in paese e costruirono un edificio in pieno stile gotico, con linee essenziali e un’abside poligonale. Nei secoli è stata modificata, ma guardando l’abside e alcune parti della navata si riconosce ancora la struttura medievale.

Tra le sue mura vi sono opere di valore per un paese così piccolo. La più importante è l’Annunciazione attribuita ad Arcangelo di Cola, pittore attivo tra Marche e Umbria nel Quattrocento. Un’altra presenza significativa è la Via Crucis realizzata da Francesco Mancini nel XVIII secolo: tavole grandi, luminose, con figure che riempiono la navata senza appesantirla. A fianco della chiesa c’è il chiostro dell’ex convento: portici bassi, colonne semplici e un cortile che sa di pace e ombra nelle ore più calde.

Oratorio del Santissimo Crocifisso

Degno di nota è anche l’Oratorio del Santissimo Crocifisso, un piccolo edificio in stile gotico-lombardo che sfoggia una facciata sobria e linee pulite. Archi a sesto acuto, pietra locale e un interno che mantiene l’atmosfera delle chiese medievali, rendono l’esperienza di visita particolarmente suggestiva. L’opera più rilevante è il Crocifisso ligneo attribuito a Girolamo di Giovanni, scultore attivo nel Quattrocento nella cerchia dei Da Varano.

Chiesa della Madonna della Grotta

Particolarmente affascinante è anche la Chiesa della Madonna della Grotta e il motivo è molto semplice: non è costruita “vicino” alla roccia, ne fa parte. L’edificio si appoggia a una cavità naturale, come se la montagna lo avesse inglobato. Da fuori sembra quasi mimetizzata, una piccola facciata addossata alla parete di pietra, con poche decorazioni e un portale semplice. Ci si arriva risalendo una strada tranquilla, lontana dal centro, ed è per questo che molti viandanti ci capitano solo per curiosità.

Cosa fare a Pioraco

Il borgo delle Marche mette a disposizione sentieri, musei piccoli ma pieni di storia, e luoghi dove l’acqua e la carta diventano esperienza concreta.

  • Passeggiata sul Sentiero Li Vurgacci: è la parte più scenografica per chi ama camminare ma non vuole scalare montagne in quanto si passa dentro la gola scavata dal Potenza, tra pareti di roccia, passerelle e tratti d’acqua che scorrono a pochi passi. In alcuni tratti sembra di essere in un piccolo canyon alpino, ma la verità è che è perfetto per famiglie, fotografi e chi vuole respirare aria buona.
  • Camminare tra gole e boschi: più in alto, i percorsi tra la vegetazione aprono punti panoramici sulle rapide e sulla valle, con viste che cambiano a seconda della luce e della stagione.
  • Visitare i musei: carta e filigrana, fossili e funghi. Piccoli, ma curati.
  • Seguire gli eventi: soprattutto la Festa dei Cartai, i mercatini estivi e Musicarte.
  • Assaggiare la cucina locale: sapori montani, funghi, tartufi, formaggi e carne alla brace.
I canali di Pioraco

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Uno dei canali di Pioraco

Come arrivare

Pioraco prende vita nell’entroterra della provincia di Macerata, in una valle modellata dai monti Primo, Gemmo e Gualdo. È qui che il torrente Scarsito si unisce al fiume Potenza, creando le rapide e i salti d’acqua che lo attraversano. Da Macerata ci vogliono circa 45 minuti in auto, seguendo per San Severino Marche; da Camerino bastano una ventina di minuti; da Fabriano, poco più di mezz’ora.

La stazione più vicina è Castelraimondo–Camerino, poi si prosegue in autobus. Chi viaggia in camper trova spazi dedicati per sostare e rifornirsi.

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Valle d’Aosta: antichi percorsi si snodano tra panorami alpini e quiete assoluta

La Valle d’Aosta è la regione più piccola d’Italia, ma nonostante le contenute dimensioni racchiude una miriade di tesori per i visitatori. Sarà per questo che d’estate è davvero invasa di turisti che arrivano dall’Italia e dalle altri d’Europa per godere delle sue montagne, del suo cielo incredibilmente azzurro, dei suoi castelli e delle altre attrazioni di un territorio davvero ricco.

Poi, con il passare dei mesi, la folla fluisce via, ma la bellezza rimane. Anzi, d’autunno la regione all’estremo nord-ovest d’Italia regala qualcosa di diverso, ulteriore e troppo spesso sottovalutato. È, spesso, la stagione perfetta per ritrovare un ritmo lento, camminare sui sentieri vecchi di decenni che a lungo hanno collegato i piccoli villaggi, gli alpeggi e i vari valichi. È un invito irresistibile per chi ama la montagna, la natura, e i grandi panorami, quelli che riempiono lo sguardo di meraviglia.

Che cosa fare in Valle d’Aosta d’autunno

L’autunno valdostano offre una vera e propria miriade di esperienze. Ovviamente le attività all’aperto mantengono un ruolo di primo piano anche quando non è più estate. Anzi, le passeggiate tra boschi e castagneti hanno certamente qualcosa di ancora più suggestivo rispetto alla bella stagione.

Merito dei mille colori del foliage, con i larici che caratterizzano le pendici montane che in ottobre si accendono di uno scenografico giallo dorato. Nelle valli afferenti al Gran Paradiso si scoprono panorami spettacolari, percorrendo sentieri che non di rado portano all’avvistamento della splendida fauna che popola le montagne.

Con meno affluenza turistica, poi, l’autunno è perfetto per esplorare i tanti castelli medievali che punteggiano la valle: quello di Fénis è uno spettacolare maniero insolitamente posto in una posizione priva di difese naturali, mentre quelli di Verrès e Ussel svettano in cima a promontori rocciosi. Da non perdere anche il castello di Issogne, con i suoi magnifici affreschi nel porticato, e il Castello Reale di Sarre, con i suoi sfarzosi interni eredità della famiglia Savoia.

Val d'aosta autunno

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Il castello di Ussel

Le vie dei borghi, dei villaggi e dei paesi sono, in autunno, spesso invase da sagre e feste locali. Un esempio ne è la désarpa, la tipica festa con cui si celebra il ritorno delle mandrie dagli alpeggi montani all’inizio dell’autunno. È una festività che caratterizza diverse località, con cortei storici, sfilate in costume, degustazioni di prodotti tipici. Quelle di Morgex e Valtournanche sono tra le più rinomate. L’intera stagione autunnale è comunque caratterizzata da fiere agricole, mercati e feste paesane.

Peraltro, l’autunno è la stagione ideale per gustare i sapori della tradizione. La cucina valdostana è sostanziosa e genuina: la sugosa polenta concia, caratterizzata dai sapori del formaggio locale; lo stufato chiamato carbonada, caratterizzato da carne, cipolle e vino rosso; la classica fonduta, regina della tavola locale; la robusta zuppa alla valpellinentze, con verza, fontina e lardo al suo interno.

La cucina valdostana è anche caratterizzata da una serie di salumi tipici, con sapori particolari e spesso sorprendenti come quelli del boudeun (un insaccato composto da patate, lardo, sangue di maiale e spezie), delle saouseusses (salsicce stagionate di carne bovina), della motzetta (una bresaola di bovino o equino aromatizzata con erbe di montagna). Ovviamente, poi, i veri e propri re della tavola sono i formaggi della regione, su tutti la fontina, accompagnati dai vini locali: la qualità dei bianchi è ben nota, ma i rossi sono ingiustamente sottovalutati.

Autunno in Val d’Aosta: proposte di escursione

L’autunno porta con sé giornate più corte, un meteo più variabile, temperature più basse e le prime nevi. Tuttavia è ancora una stagione fantastica per godere della montagna attraverso il mezzo di trasporto più antico di tutti: i nostri piedi.

Camminando lungo i tantissimi itinerari possibili in Valle d’Aosta si possono scoprire panorami sensazionali, ammirare in contemplazione le altissime vette già imbiancate, attraversare boschi trasformati in un caleidoscopio di colori.

Cammino Balteo

Il Cammino Balteo è un itinerario di oltre 350 chilometri che attraversa tutta la media e bassa Valle d’Aosta, toccando 48 comuni e regalando scorci diversi a ogni tappa. Si tratta di un percorso a bassa quota, ideale proprio in autunno, quando i paesaggi si accendono di colori caldi e le giornate sono ancora miti.

Si può ovviamente scegliere quanta parte del Cammino affrontare e quale dei tanti luoghi di interesse attraversati ammirare: i castelli medievali o i vigneti, le mulattiere che collegano i villaggi di media montagna o i panorami montani sulle cime più alte della regione.

I castagni di Machaby

Il santuario di Notre Dame des Neiges e il villaggio di Machaby, ad appena 700 metri di altitudine, sono la destinazione di una escursione davvero ideale per l’autunno, perché tutto attorno all’edificio religioso e alla piccola frazione si estendono boschi di castagni secolari che in questa stagione si trasformano in un mosaico di sfumature dorate.

Il percorso, facile e adatto a tutti, parte dall’affascinante borgo di Arnad, che merita di per sé una visita ed è noto per il Lardo d’Arnad. In un paio d’ore si sale tra i castagneti bruniti fino al santuario e al villaggio.

All’ingresso di Machaby, peraltro, si trova un sito archeologico affascinante: qui è custodita la cosiddetta pietra della fertilità, un megalito collegato ad antichi rituali magici celtici che si diceva prevenissero la sterilità nelle donne che vi scivolavano sopra.

Da Donnas a Bard

Breve ma affascinante itinerario che collega due borghi tra i più caratteristici e noti della bassa Valle d’Aosta: Bard, con la sua imponente fortezza ottocentesca, e Donnas, attraversato dalla Via delle Gallie, la strada romana ancora perfettamente visibile.

Valle d'aosta autunno

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Il Forte di Bard in autunno

Il percorso, facile, segue le tracce proprio dell’antica via romana, costeggiando tratti scavati nella roccia e l’arco monumentale che segnava l’ingresso alla città di Donnas. Si tratta di una lunga passeggiata adatta a tutti, dalla durata di circa un paio d’ore, dedicata in particolare a coloro che vogliono immergersi in duemila anni di storia e da chi ama i ritmi lenti. Si può completare l’escursione visitando il Forte di Bard, oggi sede del Museo delle Alpi.

Il Lago Blu in Val d’Ayas

Il Lago Blu è una delle destinazioni più gettonate della Valle d’Aosta, in qualsiasi stagione. In autunno, se il meteo è benevolo, si può giovarsi di una visita in un silenzio profondo.

Valle d'aosta autunno

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Il Lago Blu in Val d’Ayas

Il bacino si trova a oltre duemila metri di quota, sopra Saint-Jacques-des-Allemands, nel comune di Ayas. Da qui parte il sentiero, percorribile in circa due ore, che sale dolcemente tra boschi dorati e ampi pascoli caratterizzati da baite in legno. Si arriva infine al lago, incastonato in un paesaggio lunare e roccioso, tra due morene pietrose. Qui il cristallino specchio d’acqua riflette splendidamente le vette delle montagne, le nubi e il cielo sopra di sé.

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Arles, la “piccola Roma della Gallia” dove la storia incontra l’arte

Adagiata lungo le rive del Rodano, Arles è una di quelle città che sembrano nate per ispirare artisti, poeti e viaggiatori inquieti.
Fondata dai Romani, conserva ancora oggi una luce calda e abbagliante che sembra “trattenere il tempo” e ogni angolo racconta qualcosa: una facciata scrostata che brilla sotto il sole, una piazzetta animata da musicisti di strada, un bistrot color ocra che pare uscito da un quadro di Van Gogh.

Sì, perché Arles è anche la città dove il grande pittore olandese trovò rifugio e tormento, e che proprio qui trasformò la realtà in colore. E poi è anche la porta d’accesso alla Camargue, terra selvatica e indomita, caratterizzata da saline rosa, paludi, cavalli liberi e fenicotteri che si specchiano nell’acqua.

Cosa vedere ad Arles

Passeggiare per Arles è davvero come entrare in un dipinto. Le strade strette, acciottolate, sembrano voler sussurrare storie, mentre l’architettura romana si fonde con quella medievale e la vita scorre lenta sotto le tende parasole dei caffè, tra artisti di strada, turisti incantati e abitanti che non hanno fretta.

A ogni passo si aprono scorci inattesi, tra edifici di pietra bianca che riluce sotto la luce della Provenza e piccole meraviglie che si svelano solo a chi sa rallentare.

Piazza della Repubblica

Piazza della Repubblica ad Arles, Francia

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La suggestiva Piazza della Repubblica

È il cuore scenografico di Arles, un vasto spazio pedonale in cui si affacciano alcuni dei luoghi simbolo della città: il Municipio, la Cattedrale di Saint-Trophime, l’antica chiesa di Sant’Anna e un obelisco egizio che, solenne, troneggia al centro.

Quando il sole di mezzogiorno batte sulla pietra bianca, tutto si accende. I riflessi dorati, i contrasti tra ombra e luce, la vivacità dei caffè attorno: è facile capire perché i pittori abbiano trovato qui la loro “ossessione”.

Cattedrale e Chiostro di Saint-Trophime

Si tratta di una delle meraviglie dell’arte romanica provenzale. All’esterno, il portale scolpito racconta il Giudizio Universale con una forza narrativa rara: angeli, dannati, beati, figure nude, catene e trombe celesti. Ogni elemento è scolpito con una minuzia teatrale che conquista e inquieta al tempo stesso.

All’interno, il chiostro è un capolavoro di equilibrio e grazia. Le colonne si susseguono in un alternarsi di luce e ombra, lo stile romanico e quello gotico dialogano tra loro con eleganza.

I Criptoportici

Sotto la piazza della cattedrale si nasconde un mondo antico, un grande quadrilatero sotterraneo costruito dai Romani per sostenere il foro cittadino. Colonnati, archi, canali di scolo, resti di botteghe e magazzini: tutto è avvolto da un silenzio solenne, quasi sacrale.

Anfiteatro Romano

Anfiteatro romano di Arles

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Veduta dell’Anfiteatro romano di Arles

Nel cuore della città sorge uno degli anfiteatri meglio conservati dell’epoca imperiale. Con i suoi due ordini di archi e la forma ovale, ricorda un piccolo Colosseo. All’epoca dei Romani ospitava corse con le bighe e duelli tra gladiatori, oggi è uno degli spazi più vibranti di Arles: qui si svolgono concerti, spettacoli, e perfino corride che richiamano fino a 12.000 spettatori.

Tutto attorno, un anello di case color pastello e finestre dalle persiane azzurre accompagna la curva dell’arena, per un colpo d’occhio emozionante.

Teatro Romano

Più intimo e raccolto rispetto all’anfiteatro, il teatro romano ha subito nei secoli spoliazioni che lo hanno privato di gran parte delle sue strutture originarie. Eppure, le gradinate, due colonne superstiti e i mosaici dell’orchestra conservano ancora un fascino struggente.

Il suo momento migliore arriva d’estate, quando diventa un palco all’aperto per concerti e spettacoli sotto le stelle: in quelle sere, l’antico torna a vivere con una forza nuova, e la musica riempie le pietre di significato.

Come arrivare

Arles si trova tra la Provenza e la Camargue, e raggiungerla è più semplice di quanto si pensi, soprattutto se si parte dalla vicina Marsiglia.

L’aeroporto più comodo è proprio quello di Marsiglia, da cui è possibile noleggiare un’auto e raggiungere Arles in circa un’ora di viaggio, seguendo la A7. Se si arriva da Nizza, si impiegano circa due ore e quaranta percorrendo l’autostrada A8.

Chi sceglie l’auto dall’Italia dovrà calcolare circa sei ore da Genova, attraversando la Liguria lungo l’Autostrada dei Fiori e poi seguendo la Autoroute du Soleil, che da Nizza conduce in Provenza. Da Milano il tempo di percorrenza è simile, mentre da Torino, passando per il Monginevro, occorrono circa cinque ore e venti. Un’alternativa più lenta, ma di gran lunga più panoramica, è evitare le autostrade e seguire percorsi secondari che attraversano la Provenza più autentica, tra vigneti, paesini e campi di lavanda.

Per chi preferisce il treno, Trenitalia offre un collegamento notturno, chiamato Riviera, tra Napoli, Roma, Firenze, Pisa, Venezia e Nizza. Da qui si prosegue con un treno regionale SNCF fino ad Arles.

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Villa Erba a Cernobbio: fascino senza tempo sul Lago di Como

A pochi passi da Como, affacciata sullo specchio d’acqua più elegante d’Italia, sorge Villa Erba, una delle dimore storiche più affascinanti del lago, dove l’architettura neoclassica incontra giardini secolari, scorci da sogno, atmosfere da set cinematografico: non a caso è stata scelta come location per il film Il Cimitero di Praga, che ne valorizza la presenza scenica e l’aura misteriosa.

La villa e il suo vasto parco raccontano una storia che affonda le radici nella bellezza e nella cultura, con un tocco di mondanità che non guasta mai. Tra le sue mura si respira ancora l’eleganza di un tempo, mentre tutto intorno la natura fa il resto, con una scenografia che cambia colore a ogni stagione.

Cosa vedere a Villa Erba

L’architettura della villa lascia senza parole. Lo stile è neoclassico, sì, ma con una ricchezza di dettagli che lo rende oltremodo scenografico. Colonne maestose, simmetrie perfette e cura dei dettagli danno la sensazione di trovarsi in una dimora da romanzo ottocentesco.

Villa Antica

Il cuore nobile di Villa Erba è la Villa Antica, uno spazio che conserva intatta l’anima storica pur adattandosi con disinvoltura agli eventi più moderni.

L’atrio centrale è ampio, luminoso, perfetto per accogliere gli ospiti con un impatto scenico. Le grandi sale del piano terra si aprono sul giardino e sulle terrazze affacciate sul lago, in un dialogo continuo tra interno ed esterno, tra architettura e paesaggio. È lo spazio ideale per mostre, ricevimenti, concerti e cerimonie: fino a 450 persone possono essere ospitate comodamente sedute nelle cinque sale principali, mentre la sala da ballo può trasformarsi in una pista per 500 ospiti. Esiste anche una saletta più raccolta, intima, pensata per cene esclusive o incontri riservati.

Salendo al piano superiore, un tempo riservato alla zona notte, si trovano oggi sale riunioni e uffici. Ogni ambiente è stato restaurato con attenzione, mantenendo intatto il fascino storico ma dotandolo di tutte le funzionalità moderne. Non mancano guardaroba e cucine professionali: la villa è attrezzata per accogliere eventi di ogni tipo, senza sacrificare l’eleganza.

All’esterno, il parco storico si estende fino al lago. Sentieri curati serpeggiano tra prati, siepi scolpite e aiuole fiorite, e regalano scorci panoramici da togliere il fiato.

L’ex Galoppatoio e il Centro Congressi

Un tempo riservata alle corse dei cavalli, l’area dell’ex Galoppatoio è oggi uno spazio polifunzionale pensato per eventi e manifestazioni su larga scala.

Il fiore all’occhiello è il Centro Congressi firmato dall’architetto Mario Bellini. Il suo progetto prende ispirazione dalle antiche serre in vetro e acciaio del Lago di Como, reinterpretandole in chiave contemporanea con linee pulite e materiali trasparenti. Il risultato è una struttura leggera, ariosa, integrata nel contesto naturale.

Si tratta di un complesso imponente: oltre 10.000 metri quadrati suddivisi in un padiglione centrale circolare e tre ali denominate Lario, Cernobbio e Regina. Qui si svolgono conferenze internazionali, convegni, esposizioni, mostre, cerimonie e persino dj set notturni. Il padiglione centrale può accogliere fino a 1.500 persone e si distingue per l’ottima acustica, la versatilità degli spazi e l’eleganza architettonica.

Villa Erba affacciata sul Lago di Como

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La scenografica Villa Erba affacciata sul Lago di Como

Come arrivare

Villa Erba si trova a Cernobbio, sulla sponda occidentale del Lago di Como, in una posizione comoda da raggiungere con diversi mezzi.

Chi viaggia in auto può percorrere la SS340 (nota anche come Via Regina), con la possibilità di parcheggiare all’autosilo di Villa Erba o nei dintorni.

Per chi preferisce i mezzi pubblici, numerose linee di autobus fermano a breve distanza dalla villa: le linee 11, 6, C10, C20, C25, C28, C29 e 2 collegano Como con Cernobbio in pochi minuti.

Anche il treno rappresenta un’ottima opzione: dalla stazione di Como San Giovanni si può proseguire in autobus o con una passeggiata panoramica fino a Cernobbio.

Infine, per chi arriva dal lago, Villa Erba è dotata di un pontile privato che permette l’attracco diretto di motoscafi e battelli fino a 600 persone.

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Il Magico Paese di Natale, il mercatino più romantico d’Europa

Dal 15 novembre al 21 dicembre 2025, torna Il Magico Paese di Natale, l’evento natalizio diffuso che, ogni anno, trasforma un intero territorio, quello di Langhe, Roero e Monferrato, Patrimonio Mondiale dell’Unesco, in uno dei luoghi più magici.

Questo evento natalizio, che non è solo un Mercatino di Natale, ma un vero e proprio villaggio natalizio diffuso, che attira 500mila visitatori, giunto quest’anno alla 19^ edizione, è stato definito il Mercatino di Natale più romantico d’Europa ma si è anche posizionato quinto nella classifica dei Best Christmas Markets 2025. Dai Mercatini di Natale, alla Casa di Babbo Natale, dagli spettacoli alle luminarie che si accendono al tramonto, è il luogo perfetto dove vivere un’esperienza unica e molto vicina a una fiaba di Natale.

Le novità 2025

Per l’edizione 2025, l’evento che si svolge tra i Comuni di Asti, Govone e San Damiano d’Asti si espande fino a Santo Stefano Belbo, che entra a far parte per la prima volta del Magico Paese di Natale. Il tema conduttore che è stato scelto per l’edizione 2025 è “Ritorno alle radici”, un viaggio emozionante per riscoprire le tradizioni autentiche del Natale.

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Il Mercatino di Natale più romantico d’Europa

Cosa trovare ad Asti

Il 15 novembre 2025 è anche il giorno in cui si apre ufficialmente il Mercatino di Natale di Asti, nella splendida cornice di piazza Alfieri che, anche quest’anno, si conferma lo scenario ideale per accogliere 140 casette dedicate all’artigianato, ai prodotti tipici e alla gastronomia. Un appuntamento riconosciuto anche a livello internazionale: il mercatino di Asti è stato, infatti, l’unico evento italiano ad entrare nella top 5 del contest European Best Destinations e, per il secondo anno consecutivo, ha ottenuto il titolo di “mercatino più romantico d’Europa”.

Il Mercatino di Natale di Asti apre:

• venerdì 14 novembre, dalle 15.00 alle 20.00 (apertura straordinaria)
• sabato 15 e domenica 16 novembre, dalle 10.00 alle 20.00
• sabato 22 e domenica 23 novembre, dalle 10.00 alle 20.00
• sabato 29 e domenica 30 novembre, dalle 10.00 alle 20.00
• da giovedì 4 a lunedì 8 dicembre, dalle 10.00 alle 20.00
• da giovedì 11 a domenica 14 dicembre, dalle 10.00 alle 20.00
• da giovedì 18 a domenica 21 dicembre, dalle 10.00 alle 20.00

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Il centro di Asti illuminato per il Magico Paese di Natale

Cosa succede a Govone

Govone è il Comune dove è iniziata l’avventura del Magico Paese di Natale, cuore storico dell’evento, e quest’anno accoglie i visitatori con un programma ricco di novità. A partire dal 15 novembre, i visitatori saranno accolti da una rinnovata versione della Casa di Babbo Natale. Tra musiche natalizie, simpatici elfi e scenografie da fiaba, sarà un crescendo di emozioni fino al momento più atteso: l’incontro con Babbo Natale in persona, con la possibilità per i bambini di consegnargli la propria letterina.
Il piano nobile del Castello Reale, patrimonio Unesco, farà da cornice al percorso “Natale al Castello Reale”, un itinerario suggestivo che attraversa le eleganti sale della residenza sabauda, ognuna trasformata con addobbi e colori che raccontano la magia del Natale. Un’esperienza immersiva pensata per stupire grandi e piccoli, dove la bellezza e la storicità del luogo si unisce all’atmosfera delle feste.
Anche quest’anno torna lo spettacolo-laboratorio “La Scuola degli Elfi” dove bambini e adulti saranno coinvolti da Tata Elfa e dai simpatici elfi in nuove prove e attività.

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Il Castello Reale di Govone, il Magico Paese di Natale

Aperture straordinarie del Castello Reale (in aggiunta al sabato e alla domenica):

• giovedì 20 e venerdì 21 novembre, dalle 10.00 alle 11.45 e dalle 15.00 alle 17.30
• giovedì 27 e venerdì 28 novembre, dalle 10.00 alle 11.45 e dalle 15.00 alle 17.30
• giovedì 4 e venerdì 5 dicembre, dalle 10.00 alle 11.45 e dalle 15.00 alle 17.30
• giovedì 11 e venerdì 12 dicembre, dalle 10.00 alle 11.45 e dalle 15.00 alle 17.30
• giovedì 18 e venerdì 19 dicembre, dalle 10.00 alle 11.45 e dalle 15.00 alle 17.30

La grande novità di quest’anno è lo sdoppiamento del mercatino di Natale con il ritorno delle casette anche a Govone, lungo il viale che circonda il Castello Reale: uno scenario unico che si affiancherà all’ormai celebre appuntamento di Asti, dando vita a un doppio polo natalizio. In questo scenario rivive l’autenticità che ha reso celebre la manifestazione. Ad attendere i visitatori ci saranno 50 casette in legno, dedicate all’artigianato, ai prodotti tipici e alle eccellenze gastronomiche. Il mercatino sarà a ingresso gratuito, mentre le attività e gli spettacoli saranno a pagamento (tra i 5 e i 7 euro a seconda dell’attività).

La Casa di Babbo Natale di Govone e gli altri eventi aprono:

• sabato 15 e domenica 16 novembre, dalle 10.00 alle 18.45
• sabato 22 e domenica 23 novembre, dalle 10.00 alle 18.45
• sabato 29 e domenica 30 novembre, dalle 10.00 alle 18.45
• da Sabato 6 a lunedì 8 dicembre, dalle 10.00 alle 18.45
• sabato 13 e domenica 14 dicembre, dalle 10.00 alle 18.45
• sabato 20 e domenica 21 dicembre, dalle 10.00 alle 18.45

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La Casa di Babbo Natale a Govone

Cosa aspettarsi a San Damiano d’Asti

Un evento natalizio diverso quello che attende i visitatori a San Damiano d’Asti con il Presepe Vivente, giunto alla sua diciassettesima edizione, rappresenta il cuore spirituale del Magico Paese di Natale. In un percorso che si snoda tra cortili e cantine del centro storico, il paese mette in scena la Natività e gli antichi mestieri, offrendo ai visitatori un’esperienza di Natale autentica ed emozionante.

Il Presepe Vivente apre:

• domenica 7 dicembre, dalle 14.00 alle 19.00
• lunedì 8 dicembre, dalle 14.00 alle 19.00
• domenica 14 dicembre, dalle 14.00 alle 19.00

Santo Stefano Belbo, la nuova location

Anche Santo Stefano Belbo, paese natale di Cesare Pavese, si unisce al Magico Paese di Natale con “La Fiaba di Natale” nei weekend del 7-8, 13-14 e 20-21 dicembre. Nella piazza del mercato, sotto la grande ala coperta, un maestoso albero di Natale sarà circondato da postazioni dove si svolgeranno animazioni e laboratori a tema natalizio. Mamma Natale e un elfo accompagneranno il pubblico in un percorso dedicato alle tradizioni natalizie, dalla creazione di decorazioni artigianali alla preparazione di specialità tipiche. Un evento dall’atmosfera raccolta e familiare per scoprire anche questo suggestivo borgo langarolo.

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Le luminarie natalizie del Magico Paese di Natale

La Fiaba di Natale apre:

• domenica 7 e lunedì 8 dicembre dalle 10.00 alle 18.00
• sabato 13 e domenica 14 dicembre dalle 10.00 alle 18.00
• sabato 20 e domenica 21 dicembre dalle 10.00 alle 18.00.

Come arrivare al Magico Paese di Natale

Il modo più pratico per raggiungere le quattro località è con l’auto. Tuttavia, è possibile muoversi anche con i mezzi di trasporto pubblico. Asti è raggiungibile con il treno regionale e regionale veloce da Torino rispettivamente con 50 e 30 minuti di viaggio. Una volta arrivati ad Asti, per raggiungere Govone, che dista 15 km, è previsto un servizio bus, il costo del biglietto è di 3,70 euro per la corsa semplice acquistabile a bordo. Nei giorni di apertura del Presepe Vivente è attivo il servizio bus che collega Asti anche con San Damiano, che dista 16 km. Santo Stefano Belbo è il più lontano perché dista 26 km da Asti, 23 da Govone e 31 da San Damiano.

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Addio voli, benvenuto treno: la Svizzera apre la rotta per la Svezia

Nel cuore dell’Europa, la rete ferroviaria continua a espandersi in nome della sostenibilità e del comfort. Le Ferrovie Federali Svizzere (FFS) hanno annunciato l’apertura di una nuova rotta notturna che unirà la Svizzera con la Scandinavia, e offrirà un’alternativa concreta ai voli a corto e medio raggio. A partire dal 15 aprile 2026, entrerà infatti in servizio l’EuroNight Basilea-Copenaghen-Malmö, un collegamento che unirà il centro dell’Europa al Nord, attraversando Svizzera, Germania e Danimarca fino a raggiungere la Svezia.

La novità rappresenta un passo importante verso una mobilità più rispettosa del clima, in linea con la crescente domanda di viaggi internazionali sostenibili. L’idea alla base del progetto è semplice ma ambiziosa: dare la possibilità di addormentarsi in Svizzera e svegliarsi in Scandinavia, e ridurre al contempo l’impatto ambientale rispetto al trasporto aereo.

Un viaggio notturno tra tre Paesi e oltre 1.400 chilometri

Il nuovo treno notturno percorrerà più di 1.400 chilometri, e toccherà alcune delle regioni ferroviarie più efficienti d’Europa. Le partenze da Basilea FFS sono previste il mercoledì, il venerdì e la domenica alle 17:35, con arrivo a Malmö alle 9:35 del mattino successivo. In senso opposto, i convogli partiranno da Malmö il giovedì, il sabato e il lunedì alle 18:57, con arrivo a Basilea alle 11:30.

Durante il viaggio, l’EuroNight effettuerà fermate strategiche in città tedesche come Friburgo, Karlsruhe, Mannheim, Francoforte (Sud) e Amburgo, per poi proseguire verso la Danimarca con soste a Padborg, Kolding, Odense, Høje Taastrup e Copenaghen Aeroporto. Nonostante non sia prevista una fermata alla stazione centrale della capitale danese per ragioni di orario, la città sarà facilmente raggiungibile in circa quindici minuti grazie ai collegamenti regionali diretti.

Comfort a bordo e accessibilità garantita

Il treno, capace di ospitare circa 350 passeggeri, proporrà diverse soluzioni di viaggio: carrozze letto, cuccette e posti a sedere. Sarà inoltre presente uno scompartimento accessibile alle persone con mobilità ridotta, a conferma dell’attenzione delle FFS all’inclusività e al comfort per tutti i viaggiatori.

Non mancherà un piccolo bistrò per chi desidera cenare o fare colazione a bordo, disponibile nel tratto tra Basilea e Padborg. L’esperienza a bordo punterà a combinare l’efficienza tipica del trasporto ferroviario svizzero con la piacevolezza di un viaggio rilassante, durante il quale il tempo diventa parte dell’esperienza stessa.

Un ponte diretto verso la Scandinavia

Paesaggio urbano a Malmo, Svezia

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Panorama di Malmo, Svezia

Per i viaggiatori che sognano di esplorare il Nord Europa, il nuovo EuroNight rappresenta una vera e propria porta d’accesso alla Scandinavia. Da Malmö, in particolare, sarà possibile proseguire facilmente verso Stoccolma, Göteborg o altre destinazioni svedesi grazie alle connessioni interne.

Si tratta dell’unico collegamento diretto tra la Svizzera e la Svezia, un progetto nato dalla collaborazione tra le FFS e l’impresa ferroviaria privata RDC Deutschland, già esperta nei servizi notturni internazionali. In un momento in cui i viaggi sostenibili stanno tornando al centro delle politiche di mobilità europee, l’iniziativa svizzera si inserisce alla perfezione nel quadro di una nuova era dei treni notturni, sempre più richiesti e valorizzati dai passeggeri.

Biglietti e disponibilità

La vendita dei biglietti per il nuovo collegamento è attiva dal 4 novembre 2025, sia tramite l’app Mobile FFS sia sul sito ufficiale FFS.ch e presso i Centri viaggiatori FFS. I prezzi saranno in linea con quelli degli altri treni notturni europei, variando in base al livello di comfort e alle condizioni di rimborso.

Le FFS assicurano che le tariffe resteranno competitive, in modo da rendere il viaggio accessibile a un pubblico ampio, non solo ai turisti ma anche a chi si sposta per motivi professionali o familiari. L’obiettivo è incoraggiare una nuova cultura del viaggio lento, in cui la distanza non rappresenti più un ostacolo ma un’occasione per riscoprire il piacere dello spostamento.

Un futuro su rotaia per l’Europa

Il nuovo EuroNight tra Basilea, Copenaghen e Malmö segna un’evoluzione significativa per la rete ferroviaria europea. In un’epoca di crisi climatica e di crescente sensibilità ambientale, la possibilità di scegliere il treno al posto dell’aereo diventa sempre più concreta e appetibile.

Dormire cullati dal ritmo delle rotaie e svegliarsi oltre il Baltico non sarà soltanto un’esperienza romantica, ma anche un gesto consapevole verso un modo di viaggiare più sostenibile. Con questo progetto, la Svizzera conferma ancora una volta il proprio ruolo di laboratorio della mobilità europea, capace di coniugare innovazione, ecologia e qualità del servizio.

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Le migliori città del mondo 2026 raccontano un sogno: Roma arretra, ma resta eterna

Ogni anno la classifica World’s Best Cities Report redatta da Resonance Consultancy individua quali sono le città più influenti, desiderabili e in crescita del pianeta. Per chi ama viaggiare, investire o semplicemente scoprire mete urbane di prim’ordine, questa lista diventa un riferimento cruciale.

Nel 2026 la valutazione prende in esame tre pilastri – vivibilità, amabilità e prosperità – e combina dati quantitativi con percezioni globali. Questo articolo presenta la Top 10 per il 2026. Importante sottolineare un cambiamento di spicco: Londra è passata dal decimo al primo posto, segnando un vero sorpasso; mentre, per quanto riguarda l’Italia, Roma è retrocessa al settimo posto.

Resonance Consultancy

La società canadese di consulenza Resonance Consultancy, specializzata nel settore immobiliare e nel turismo, realizza ogni anno il report World’s Best Cities, che valuta oltre 270 città a livello globale. Il metodo si basa su tre pilastri principali:

  • vivibilità: infrastrutture, trasporti pubblici, qualità dell’aria, spazi verdi, abitabilità,
  • amabilità: cultura, divertimento, attrazioni, social media engagement,
  • prosperità: forza economica, partecipazione alla forza lavoro, aziende internazionali, connettività aeroportuale.

Questa metodologia rende la classifica non solo un riferimento per il turismo, ma anche per investimenti, sviluppo urbano e posizionamento internazionale delle città.

La classifica delle migliori città al mondo: la top 10

Ecco la lista delle prime dieci città al mondo per il 2026 secondo il report di Resonance Consultancy.

Londra raggiunge la vetta

Londra conquista il primo posto nel 2026. Il rapporto evidenzia che la città ha ottenuto il primo posto nella sottocategoria prosperità, il secondo nella amabilità e il terzo nella vivibilità.

La forza della metropoli risiede anche nella capacità di attrarre studenti, imprenditori, turisti e investitori. Nelle sottocategorie troviamo Londra al primo posto anche per aeroporti e grandi aziende.

Report 2026 delle World’s Best Cities

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Londra illuminata dalla luce dell’ora blu

New York, la città che vibra

New York si posiziona al secondo posto nel 2026. La città ha beneficiato di nuovi investimenti infrastrutturali (Nuovo Terminal 1 del JFK), oltre a misure innovative come la congestion pricing – esperimento di mobilità più seguito del Paese.

New York è il cuore pulsante dell’America, capace di reinventarsi pur nella complessità politica e sociale. Nelle sottocategorie New York è al primo posto in Google Trends e al secondo in grandi aziende.

Parigi, eterna e romantica

Parigi occupa il terzo gradino della classifica. Il rapporto sottolinea che Parigi non è solo una città storica, ma un laboratorio urbano proiettato al futuro: con nuove politiche di mobilità (es. limiti di velocità, corsie ciclabili) e infrastrutture come il Grand Paris Express – con, ad esempio, apertura di nuove stazioni.

Il mix fra patrimonio e trasformazione urbana ha contribuito al suo piazzamento. Anche nelle sottocategorie la città si piazza molto bene: al secondo posto in Google Trends e al terzo posto per i musei.

Tokyo, innovativa e moderna

Tokyo è al quarto posto. Il report evidenzia che Tokyo eccelle nelle sottocategorie ristoranti e musei e che la sua metropoli – nonostante la dimensione pazzesca – è costantemente in evoluzione passando da una dimensione imponente ad un’esperienza più “umano-centrica”.

Resonance Consultancy redige la classifica 2026 delle World’s Best Cities

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Strada dello shopping di Shibuya a Tokyo

Madrid, green e sostenibile

Madrid figura al quinto posto. Il focus qui è sulla sostenibilità e sulla trasformazione urbana: ad esempio, l’ambizioso progetto “Bosque Metropolitano” per creare una grande cintura verde attorno alla città.

Madrid viene lodata per aver reinventato spazi urbani storici in chiave moderna. Nelle sottocategorie Madrid risulta al secondo posto per vita notturna e al settimo per teatri e concerti.

Singapore, la città futurista

Singapore al sesto posto. Il report sottolinea che la città-stato ottiene il primo posto nella sottocategoria tenore di vita e il quarto in università. Si parla anche della trasformazione del quartiere Orchard Road con l’apertura di torri di lusso a uso misto che uniscono shopping e sostenibilità e dei progetti relativi al lungomare della città come il “Great Southern Waterfront”.

Roma, perde punti

Roma è settima nella classifica 2026. La Città Eterna è stata letteralmente presa d’assalto grazie al Giubileo del 2025, che ha già attratto circa 35 milioni di pellegrini, oltre a milioni di turisti che normalmente la affollano (oltre 22 milioni nel 2024).

Nonostante le belle iniziative e il quarto posto in luoghi di interesse e punti di riferimento, Roma non ha migliorato di posizione rispetto alle aspettative e anzi è peggiorata.

La città deve ancora rafforzare la sua performance nei parametri di vivibilità e prosperità, dove emergono criticità legate alla mobilità, alla gestione urbana e alla sostenibilità.

Dubai, la città del futuro

Dubai occupa l’ottava posizione nella classifica World’s Best Cities 2026. Una città dal ritmo futurista, con progetti monumentali come l’aeroporto Al Maktoum International (DWC) da 260 milioni di passeggeri e un’economia in piena espansione (207 miliardi di dollari in transazioni immobiliari nel 2024) ha guadagnato un secondo posto nella sottocategoria partecipazione alla forza lavoro.

Berlino e la sua energia

Berlino è nona. La sua scena culturale è molto vivace, la cultura techno della città è ora riconosciuta dall’UNESCO. Ha ottenuto un quarto posto nella sottocategoria andare in bicicletta e un quinto nella percorribilità.

Inoltre la trasformazione dell’ex aeroporto Tegel in complesso tecnologico e residenziale costituisce il più grande quadro urbano economico.

Barcellona, mix di mare e cultura

Barcellona completa la Top 10 al decimo posto. La città catalana è un laboratorio di rigenerazione urbana, della mobilità sostenibile (terzo posto nel trasporto pubblico e dodicesimo nella percorribilità) e del turismo attento alla qualità, non solo ai numeri. Barcellona punta sulla sicurezza economica a lungo termine.

World’s Best Cities Report 2026 di Resonance Consultancy

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Veduta aerea panoramica della Sagrada Familia

Le città italiane della top 100

Oltre a Roma, che abbiamo visto al 7 posto, l’Italia può contare anche su un’altra rappresentante di rilievo nella classifica mondiale delle 100 migliori città del 2026 redatta da Resonance Consultancy: Milano, che si piazza al 36 posto.

Milano si distingue come la città italiana più competitiva a livello economico e imprenditoriale. Secondo Resonance, il capoluogo lombardo eccelle nella sfera della prosperità, grazie alla sua posizione come capitale della moda, del design e della finanza.

L’alta concentrazione di startup, la qualità dei servizi e la reputazione internazionale come città innovativa contribuiscono al suo posizionamento. Milano mantiene inoltre un forte appeal turistico, sostenuto da eventi globali come la Fashion Week, il Salone del Mobile e i progetti di rigenerazione urbana avviati in vista delle Olimpiadi Invernali 2026.