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Su quest’isola esistono cascate che hanno rubato i colori all’arcobaleno

Esiste un luogo, dall’altra parte del pianeta, in cui Madre Natura ha scelto di conservare i suoi capolavori più grandi e straordinari. Un posto che lei stessa ha trasformato nel palcoscenico di uno spettacolo immenso che è destinato a incantare la vista e a stordire i sensi. Questo luogo si chiama isola di Hawaii, conosciuta anche come Big Island.

Si tratta della più grande isola dell’arcipelago delle Hawaii, quella che ospita alcuni dei paesaggi più surreali del mondo intero. Le spiagge dai mille colori che brillano al sole, come quella verde di Papakolea, si alternano alle lussureggianti foreste pluviali mentre, tutto intorno, si snodano vulcani ancora attivi, parchi e riserve straordinarie che ospitano numerosi esemplari di flora e di fauna.

Ed è proprio a Big Island che oggi vogliamo restare, per portarvi alla scoperta di uno dei paesaggi più surreali e magici del mondo intero, quello delle Raimbow Falls, le cascate che hanno rubato i colori dell’arcobaleno.

La cascata prismatica che ha rubato i colori all’arcobaleno

Per ammirare quello che è uno degli spettacoli più incredibili mai creati da Madre Natura dobbiamo recarci a Hilo, la più vivace e popolata città dell’isola di Hawaii. Partendo dal nucleo urbano, infatti, è possibile raggiungere Raimbow Falls, un complesso di cascate straordinarie che creano un paesaggio sublime e mozzafiato.

Veri e propri muri d’acqua che occupano una superficie verticale di 24 metri e che scorrono velocemente dall’alto verso il basso fino a fondersi con la piscina naturale sottostante. Le cascate, che fanno parte degli Hawai’i State Parks, sono accessibili liberamente e gratuitamente, e sono generate dal fiume Wailuku.

È proprio questo corso d’acqua, che si è guadagnato il primato per lunghezza in tutto l’arcipelago, a regalarci uno spettacolo così suggestivo e incantato. Una volta terminato il suo percorso, infatti, il fiume si getta a capofitto nella grande piscina situata proprio ai piedi di una grotta lavica.

Ma non solo le sue dimensioni a meravigliare, né tanto meno tutta la potenza della natura a suggestionare, ma sono quelle caratteristiche sfumature colorate, che assomigliano a un arcobaleno, a incantare. Le stesse che è possibile notare in determinati momenti della giornata e che hanno dato alle cascate il nome di Rainbow Falls.

La magia della natura dà spettacolo a Big Island

Le Rainbow Fall, chiamate anche Waianuenue (che in lingua locale significa “acqua arcobaleno“) sono un vero e proprio spettacolo per la vista, un luogo da raggiungere e da contemplare almeno una volta nella vita. Grazie a dei ponti artificiali costruiti all’interno del parco statale, è possibile raggiungere diversi punti panoramici che permettono di assistere allo show.

Da una parte, infatti, c’è il fiume Wailuku che conclude fiero e indomito il suo percorso, tutto intorno, invece, si snoda la rigogliosa foresta pluviale che si specchia nella piscina naturale caratterizzata da mille sfumature di azzurro.

La bellezza delle cascate, e la suggestione che queste restituiscono, a fatto nascere e diffondere diverse credenze. Gli abitanti del posto, infatti, sono fermamente convinti che la parete rocciosa sulla quale l’acqua cade nasconda in realtà la casa di Hina, la divinità della Luna.

A rendere tutto ancora più affascinante, poi, è quell’incantesimo lanciato da Madre Natura che tinge tutto di meraviglia. Quando il sole splende alto nel cielo, soprattutto durante il mattino, un gioco di luce e riflessi rivela il volto più bello di questo luogo e le cascate si trasformano in un arcobaleno in movimento.

Non si tratta di stregoneria, ma semplicemente di quel fenomeno ottico atmosferico che si crea quando la luce del Sole attraversa le gocce d’acqua. Questo, però, non rende meno straordinaria la visione che resta comunque mozzafiato.

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Puoi entrare in un’opera d’arte e attraversare l’arcobaleno

Sono scrigni delle meraviglie, sono i protettori di tesori, oggetti, capolavori e storie che riguardano le culture e le tradizioni di città, Paesi e popolazioni, dell’umanità intera, sono i luoghi sacri alle Muse, le protettrici delle arti e delle scienze. Sono i musei del mondo, luoghi da conoscere e da esplorare.

Indipendentemente dalle dimensioni, dalle origini e dalle destinazioni, vale sempre la pena inserire una visita a un museo nei nostri itinerari, perché sono proprio questi a raccontarci l’anima dei luoghi che visitiamo. Alcuni edifici, poi, sono così straordinari, per forme, lineamenti e collezioni, che valgono da soli il viaggio.

Tra i musei da visitare almeno una volta nella vita c’è sicuramente l’ARoS Aarhus Kunstmuseum situato nella città di Aarhus in Danimarca. Non solo perché è uno dei più grandi musei di tutta Europa ma anche perché è qui che si può vivere una delle esperienze più incredibili di sempre: entrare in un’opera d’arte e attraversare l’arcobaleno.

Your Rainbow Panorama

I musei, dicevamo, non solo solo spazi espositivi che ospitano mostre permanenti o temporanee, ma sono dei veri e propri gioielli da conoscere e da esplorare. Dei capolavori artistici e architettonici da contemplare, conoscere e attraversare.

L’ARoS Aarhus Kunstmuseum è uno di questi. Fondato nel 1985, il museo ha inaugurato la sua nuova e attuale sede nell’aprile del 2004, mostrandosi al mondo intero con un edificio grandioso che si snoda su una superficie di oltre 20.000 metri quadrati e che ospita ben 10 piani. Progettato dallo studio di architettura Schmidt Hammer Lassen, l’ARoS Aarhus Art Museum è oggi considerato uno dei più grandi e importanti musei d’arte moderna di tutto il nord Europa.

Al suo interno sono ospitate numerose mostre, permanenti e temporanee. Non mancano un negozio d’arte, una caffetteria e un ristorante. La vera attrazione dell’edificio però, come lo sguardo stesso può confermare, si trova in cima alla struttura. Nel 2011, infatti, è stata aggiunta una passerella sospesa e circolare, si tratta di Your Rainbow Panorama, un’installazione firmata dall’artista Ólafur Elíasson, che rende l’esperienza all’interno del museo davvero unica.

Your Rainbow Panorama

Fonte: 123rf

Your Rainbow Panorama

Un arcobaleno da attraversare: l’esperienza da sogno

Una visita all’ARoS Aarhus Kunstmuseum, dicevamo, è qualcosa che tutti dovremmo concederci almeno una volta nella vita. Non solo per ammirare i tesori conservati, ma anche perché è qui che è possibile entrare all’interno di un’opera d’arte e attraversare l’arcobaleno.

Your Rainbow Panorama, infatti, è proprio questo. Un arcobaleno circolare e sospeso, situato a 50 metri d’altezza che offre la possibilità di vivere un’esperienza mozzafiato. L’installazione, caratterizzata da una vetrata circolare formata da pannelli di colori differenti, affaccia direttamente sulla città consentendo ai visitatori di ammirare gli scorci più spettacolari di Aarhus che si aprono passo dopo passo.

Camminando all’interno dell’opera, e guardando verso l’esterno, si ha come l’impressione di trovarsi proprio dentro un arcobaleno. E se l’esperienza è incredibile a ogni ora del giorno, è di notte che diventa magica. Quando il sole lascia spazio al crepuscolo, infatti, i soffitti bianchi si illuminano rendendo il complesso un arcobaleno fluttuante che annulla i confini visibili tra gli interni e gli esterni. È in quel momento che i visitatori possono diventare i protagonisti di un’opera d’arte effimera e straordinaria.

Your Rainbow Panorama, l'installazione permanente all'ARoS Aarhus Kunstmuseum

Fonte: iStock/Jens-Jensen

Your Rainbow Panorama, l’installazione permanente all’ARoS Aarhus Kunstmuseum
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Il lago italiano che ha rubato i colori all’arcobaleno

Esiste un posto di incantevole bellezza, nel nostro Paese, incastonato tra i fitti boschi di abeti che si snodano alle pendici delle Dolomiti. Si tratta di un lago che incanta lo sguardo e riscalda il cuore perché ha rubato i colori all’arcobaleno.

È lo stesso specchio d’acqua che custodisce una leggenda tanto antica quanto affascinante, che oggi esattamente come ieri rende questo lago uno dei luoghi più magici del nostro stivale da vedere almeno una volta nella vita.

Il suo nome è Lago di Carezza, ed è uno scrigno prezioso che si estende ai piedi del massiccio del Latemar, lì dove i colori della natura che lo circondano si riflettono nell’acqua cristallina creando un gioco di luci e riflessi che lascia senza fiato.

Il Lago di Carezza

Esistono dei luoghi che sono così belli da non sembrare reali. Panorami plasmati dalle mani sapienti di Madre Natura che custodiscono la grande bellezza che appartiene al mondo che abitiamo. Il Lago di Carezza è uno di questi.

Situato nell’alta Val d’Ega, a un’altezza di 1534 metri, questo specchio d’acqua si snoda tra i fitti boschi che puntellano le pendici del Latemar. Il lago fa parte del comune di Nova Levante e si trova a circa 20 chilometri da Bolzano.

Esplorarlo è una vera e propria esperienza sensoriale, che travolge e sconvolge, che incanta e meraviglia. Non solo per lo scenario che lo circonda, che è un vero e proprio patrimonio naturalistico, ma anche per quei colori che brillano sotto la luce del sole e ricreano un paesaggio da fiaba, proprio lì dove è custodita tutta la magia delle Dolomiti.

Privo di immissari visibili, e alimentato dalle sorgenti sotterranee, questo specchio d’acqua viene chiamato nella lingua ladina Lec de Ergobando, che vuol dire lago arcobaleno, perché in effetti i suoi colori ricordano proprio le suggestive tinte che appaiono in cielo quando si verifica questo fenomeno atmosferico.

Il lago arcobaleno che nasconde una leggenda

Il Lago di Carezza è raggiungibile percorrendo un sentiero di circa 30 minuti che conduce proprio lì, sulle sponde di uno degli specchi d’acqua più belli d’Italia.

Magico in autunno, suggestivo in primavera, straordinario in estate e in inverno: visitare il lago è sempre un’ottima idea, in qualsiasi periodo dell’anno. Proprio con l’alternarsi delle stagioni, infatti, i suoi colori si modificano, diventano più intensi o delicati, e regalano ogni volta un paesaggio inedito e straordinario.

Non è un caso che sia stato ribattezzato Lec de Ergobando, perché i colori che tingono le sue acque sembrano proprio essere stati rubati a un arcobaleno. Tutto merito delle montagne circostanti che si riflettono nelle acque cristalline e che brillano sotto il sole, dando vita a un effetto ottico che ricorda l’arcobaleno.

I colori prismatici che hanno reso questo lago famoso in tutto il mondo, sono spiegati anche da una leggenda antica e suggestiva che viene tramandata da generazioni. Secondo la credenza popolare, infatti, un tempo il Lago di Carezza era abitato dalla bellissima ninfa Ondina che con il suo canto melodioso accompagnava il tragitto dei numerosi viandanti che giungevano fin qui. Si narra che un giorno, la sua voce, arrivò fino all’orecchio del mago Masarè che si innamorò perdutamente di lui.

Come dono d’amore, e con l’aiuto della strega Lanwerda, il mago costruì un arcobaleno scintillante dal Catinaccio al Latemar fingendosi un gioielliere per attirare l’attenzione della ninfa. Ma quando Ondina lo vide corse a nascondersi tra le acque e da quelle non uscì più. Disperato e addolorato dal rifiuto, Masarè distrusse l’arcobaleno e gettò i suoi frammenti nel lago.

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Come in un quadro: la montagna che ha rubato i colori all’arcobaleno

Sono tantissimi i viaggi che organizziamo ogni giorno e che ci portano alla scoperta dei luoghi più sensazionali del mondo. Eppure, proprio quando crediamo di aver visto tutto, ecco che le meraviglie del pianeta che abitiamo ci sorprendono ancora una volta con la loro grande bellezza, così immensa da sembrare finta o artificiale. E invece è reale, così come lo è splendida montagna Vinicunca che ha rubato i colori all’arcobaleno e di quella si è abbigliata.

Immaginate di avere davanti agli occhi una terra variopinta e surreale su quella poter camminare. È quello che accade quando si raggiunge la Montaña de Siete Colores, un massiccio montuoso situato a 5200 metri sul livello del mare e che appartiene alle Ande, che a guardarlo sembra essere una cartolina dipinta a mano dai migliori illustratori

Qui, numerosi viaggiatori provenienti da tutte le parti del mondo giungono ogni giorno dell’anno per ammirare quei colori, per lasciarsi incantare dal meraviglioso spettacolo messo in scena dalla natura che, come un pittore, ha dipinto le montagne con vigorose e intense pennellate.

Vinicunca

Vinicunca

La montagna delle meraviglie

Per ammirare con i nostri occhi questa meraviglia che appartiene al pianeta, dobbiamo recarci in Perù, al cospetto delle Ande. Nella regione di di Cusco, e più precisamente tra le province di Quispicanchi e Canchi, troviamo Vinicunca, anche conosciuta col nome di Montaña de Siete Colores.

Un caleidoscopio di colori si apre davanti allo sguardo di chi osserva. L’arancione, il blu, il viola, il rosso e il giallo si intrecciano al marrone e al rosa in maniera indissolubile tra i monti. E sembra quasi di poter camminare su un arcobaleno.

Vinicunca

Vinicunca

Vinicunca, l’arcobaleno sotto ai nostri piedi

Trovarsi al cospetto della montagna arcobaleno è un’esperienza unica, da fare almeno una volta nella vita. A guardare questa meraviglia del mondo è facile lasciarsi trasportare dalle suggestioni che uno scenario così magico può provocare.

In realtà quello che si nasconde dietro ai colori che caratterizzano questa montagna delle Ande è stato ampiamente spiegato dalla scienza. Le striature che splendono sotto il sole non sono altro che il risultato dei diversi minerali che nel corso di milioni di anni si qui sono depositati e poi sovrapposti.

Ossido di ferro, manganese, zolfo, calcio, magnesio, rame ossidato e granito hanno creato questi sette colori che oggi rendono la montagna una delle più suggestive del mondo intero.

A rendere ancora più suggestiva la montagna arcobaleno è stato il fatto che questa, per molti secoli, è rimasta nascosta sotto uno spesso strato di ghiaccio, come se fosse un tesoro a proteggere. Una volta che questo si è sciolto però ha mostrato al mondo intero uno scenario meraviglioso, inedito e sensazionale.

Oggi Vinicunca è diventato un luogo da esplorare e da scoprire, per perdersi e immergersi nelle meraviglie del nostro mondo. Tuttavia, l’esplorazione della montagne delle Ande prevede può risultare abbastanza impegnativa, meglio quindi se ci si avvale della presenza di guide esperte.

Lungo il tragitto di quella valle incantata, è possibile incontrare gli animali che popolano l’altopiano da secoli, tra i quali il vicuña e l’alpaca, e i villaggi delle comunità locali.

Vinicunca