Categorie
castelli Notizie Viaggi

In Italia è stato scoperto quello che si crede essere un antico castello

Alcune scoperte avvengono per puro caso, e sono sempre le più sorprendenti: proprio in questi giorni, durante dei normali lavori di ristrutturazione all’interno di una chiesa, sono emersi dei resti che potrebbero appartenere ad un antico castello. Tutto ciò è avvenuto in Sardegna, e gli esperti stanno studiando le rovine appena tornate alla luce per fare chiarezza sulla questione. Vediamo di che cosa si tratta.

Sardegna, trovati resti di un antico edificio

Doveva essere una normalissima ristrutturazione, ma si è trasformata nel teatro di una sensazionale scoperta che non ha precedenti. A Cabras, grazioso borgo della Sardegna che sorge lungo la costa occidentale dell’isola, sono stati trovati i resti di un edificio che potrebbe essere un antico castello. Nelle ultime settimane, hanno avuto inizio i lavori presso il cantiere aperto all’interno della Chiesa di Santa Maria Assunta, capolavoro barocco del XV secolo situato nel centro storico del paese. Secondo quanto previsto dal progetto di riqualificazione, gli operai hanno rimosso il pavimento delle cappelle laterali per sostituirlo con il marmo. Durante questa operazione, tuttavia, si sono accorti che sotto le mattonelle si nascondeva la base muraria di un edificio molto più antico.

I lavori si sono immediatamente fermati, e gli esperti stanno ora cercando di capire a che struttura appartengano questi resti. Il comune ha infatti chiesto subito l’intervento della Soprintendenza, che dal primo sopralluogo ha ipotizzato qualcosa di sorprendente. “Durante i lavori di rifacimento della pavimentazione lungo le cappelle laterali della chiesa sono emersi alcuni allineamenti murari concentrati nel settore settentrionale dell’edificio. Una delle nuove strutture individuate sembra essere pertinente ad una fase edilizia antecedente ai grandi e profondi interventi di rifacimento otto-novecenteschi” – ha spiegato l’archeologa Maura Vargiu – “Ora si procederà a documentare le murature emerse in modo da acquisire tutte le informazioni utili a chiarire la cronologia”.

Scoperto (forse) l’antico castello degli Arborea

Quello che hanno trovato sotto il pavimento della Chiesa di Santa Maria Assunta potrebbe essere l’antico castello degli Arborea. A chi sarebbe appartenuto? I giudici d’Arborea furono i sovrani dei territori sardi centro-occidentali, e una delle figure di spicco fu Eleonora d’Arborea. Nata in Catalogna, si presume che trascorse tutta la sua vita tra Spagna e la Sardegna, ma non si è mai saputo con certezza quali fossero le sue residenze principali. A Oristano, probabilmente visse in una casa-fortezza situata nel luogo dell’ex carcere della città. Numerose altre fonti, tuttavia, fanno riferimento ad un’abitazione a Cabras. Potrebbe trattarsi di quello che, storicamente, viene chiamato il castello di Masone de Capras.

I suoi resti sarebbero presenti proprio nei pressi della chiesa – che, a questo punto, potrebbe essere la cappella stessa del castello. Secondo alcune testimonianze, qui Eleonora avrebbe passato le sue estati. Ma resta ancora da dimostrare che le mura emerse nel corso dei recenti lavori siano davvero appartenenti a questo misterioso castello. Per il momento, gli esperti non possono fare che ipotesi. E il cantiere rimane fermo: “In generale viene prima verificata l’entità della scoperta venuta alla luce, per poi capire se continuare a scavare oppure mettere in sicurezza il bene e garantire la fruibilità dell’edificio” – ha dichiarato la soprintendente Monica Stochino.

Categorie
castelli Fiume Idee di Viaggio Liguria Toscana Viaggi

I castelli della Lunigiana, come quelli della Loira

Regione storica compresa fra Liguria e Toscana, la Lunigiana è nota per essere, oltre che terra di confine, di natura e borghi, la “Terra dei Cento Castelli”. Sulle sponde del fiume Magra fino alle vette appenniniche, e dai monti fino al mare, è un susseguirsi di castelli, torri, manieri, residenze signorili, alcuni dei quali oggi fatiscenti ma sempre di grande suggestione. Potrà sembrare strano che così tante strutture difensive siano tutte concentrare in questo splendido fazzoletto di terra. Eppure c’è una ragione: scopriamola.

Perché la Lunigiana è definita la ‘Terra dei Cento Castelli’

Se i castelli hanno finito per caratterizzare il paesaggio della Lunigiana lo si deve principalmente al dominio secolare dei Malaspina. La nobile famiglia feudale occupò quella che è da sempre considerata  la storica porta d’Europa lungo l’antica via consolare romana e la medievale Francigena, continuando a seguire il diritto longobardo che non prevedeva il maggiorasco, ossia la regola secondo cui l’intero patrimonio ereditario spettava soltanto al primogenito. Per questo motivo, tutti i figli maschi avevano diritto a un proprio feudo e a costruire la propria fortezza.

Nel 1221 iniziò una lunga serie di divisioni che portarono allo spezzettamento del territorio, indebolendo così i vari feudi, che divennero facile preda di potenze come Firenze, Genova, Milano e di altre famiglie nobili. In molti casi i manieri, che hanno principalmente origine malaspiniana, vennero trasformati in residenze signorili. Oggi, dei famosi cento castelli se ne possono visitare circa una ventina, mentre degli altri non è rimasto che qualche rudere o, in alcuni casi, più nulla.

I castelli imperdibili della Lunigiana

Tra i castelli imperdibili della Lunigiana c’è sicuramente l’imponente castello Malaspina di Fosdinovo, che spicca innanzitutto per essere in ottimo stato di conservazione, rispetto ai numerosi ruderi della zona. Con la sua mole maestosa, accoglie i visitatori nei saloni affrescati, tra cui spicca il grande salone centrale con gli affreschi di Dante con i Malaspina, ma altrettanto affascinanti sono la stanza del fantasma, e la camera di Dante, dove avrebbe dormito il Sommo Poeta. Sul castello di Fosdinovo aleggiano misteriose leggende, come quella legata a Bianca Maria Aloisia, figlia del marchese, colpevole di aver amato perdutamente uno stalliere. Nel 1620, il padre la fece murare viva insieme al suo cane e a un cinghiale, simbolo di ribellione. Da quel momento, nelle macchie impresse sul soffitto, si potrebbero riconoscere il padre, la figlia e i due animali. C’è anche chi sostiene di aver visto lo spirito della giovane aggirarsi per il castello o un cuore palpitare nel letto che fu di suo padre.

Un altro castello imperdibile è la Fortezza della Brunella, ad Aulla, in provincia di Massa Carrara, che deve il nome al colore della roccia su cui è edificata. Si erge alla confluenza del fiume Magra e del torrente Aulella, dominando entrambe le valli, ed è raggiungibile attraverso la storica scalinata alle porte della città oppure lungo la comoda strada sterrata che sale attraverso il parco che la circonda. Tipico esempio di fortificazione progettata in funzione delle armi da fuoco, costruita agli inizi del ‘500, ospita al suo interno il Museo di Storia Naturale, mentre dalla collina si può godere di una splendida vista sull’intero crinale appenninico e sulle Alpi Apuane.

Se visitate Pontremoli vi conquisterà il castello del Piagnaro, che svetta imponente sulla parte più antica del borgo toscano. Costruito agli inizi dell’XI secolo per volere della famiglia longobarda degli Adalberti, ha alle spalle una storia travagliata, che lo vide più volte distrutto e ricostruito per la sua importanza strategica, considerato che venne definito “clavis et ianua” da Federico II, ossia chiave e porta della Toscana. Dal 1975 è sede del Museo delle Statue Stele della Lunigiana, che, raccoglie tutte le statue-stele di questa terra di arte e cultura, singolari sculture antropomorfe, maschili e femminili, in pietra arenaria, realizzate dalle antiche popolazioni che hanno abitato la valle nei due millenni prima dell’arrivo dei Romani.

Tra i castelli visitabili su prenotazione, la Fortezza della Verrucola, a Fivizzano, il Castello di Castiglione del Terziere a Bagnone, e il Castello Malaspina di Tresana. Durante l’anno si può approfittare delle aperture straordinarie per visitare il Castello Malaspina di Monti, nella frazione di Licciana Nardi.

Categorie
castelli Fiume Idee di Viaggio itinerari culturali musei Viaggi

Namur, la città belga di cui innamorarsi

A una sessantina di chilometri da Bruxelles, ecco Namur, la capitale della Vallonia, ricca di fascino e di storia alla confluenza dei fiumi Sambre e Mosa.

È difficile non innamorarsi della “Città delle French Fries” (le patatine fritte, piatto nazionale), vegliata dall’imponente fortezza di oltre 3000 anni e contraddistinta da un fiabesco centro storico con le stradine acciottolate, musei per tutti i gusti e vere e proprie perle architettoniche.

Romantica per eccellenza, Namur è ideale da visitare durante una piacevole gita in giornata nella zona sud del Belgio.

Le tappe salienti a Namur

Passeggiare nel centro storico di Namur è davvero gradevole (la maggior parte delle vie sono pedonali) e consente di ammirare le principali attrazioni che si trovano tutte in un’area piuttosto limitata.

La prima tappa da non perdere è, senza dubbio, la Cittadella, una delle fortezze europee più grandi, che svetta sulla collina ed è un punto di riferimento costante, sia di giorno sia di notte quando, illuminata, si mostra ancora più scenografica.
Raggiungibile con la funivia oppure a piedi (con una camminata potrete scorgere panoramici unici sulla città e anche la scultura “Searching for Utopia” di Jan Fabre che raffigura una tartaruga gigante), nacque come fortezza difensiva, divenne residenza dei Conti di Namur durante il Medioevo e, successivamente, dimora estiva del re Leopoldo II.
Oggi, è una magnifica location per eventi, punto panoramico privilegiato e meta per rigeneranti passeggiate. In più, un trenino turistico ne percorre la zona offrendo l’occasione di ascoltare curiosità e aneddoti e sono disponibili coinvolgenti tour dei sotterranei della Cittadella con cui esplorare 500 metri del reticolo di cunicoli e tunnel con effetti sonori, animazioni 3D, proiezioni e luci.

Per conoscere a fondo la storia militare e urbana della Cittadella, non può mancare una sosta al modernissimo museo “Terra Nova“, centro visitatori dotato di un’esposizione multimediale all’avanguardia.

La visita prosegue con il cuore storico di Namur, i vecchi quartieri, una sorta di “città nella città” chiusa al traffico dove lasciarsi pervadere da un’atmosfera di sicuro fascino e suggestione.
Lungo le strette vie lastricate, tra boutique, birrerie, ristorantini e negozi di antiquariato, catturano lo sguardo i tipici edifici in mattoni rossi e autentici capolavori architettonici quali il Beffroi, la torre civica del XIV secolo Patrimonio UNESCO, la Chiesa di St-Loup, una “sinistra e coraggiosa meraviglia” secondo le parole del poeta Charles Baudelaire, e la Cattedrale di Sant’Albano in stile barocco.

Altrettanto interessante è un tour alla scoperta della street art rappresentata da realistici e giganteschi murales e una gita in barca sul fiume per ammirare la città da una prospettiva inedita.

Namur, la città dei musei

Sono davvero numerosi, come accennato, i musei che si concentrano in città, dedicati ai temi più vari.
Si va dal Computer Museum Nam-Ip incentrato sulla tecnologia informatica dagli albori a oggi, al Museo della Fragola dove sapere di più sulla produzione, vendita e gastronomia del dolce frutto, al museo sull’artista locale Félicien Rops, fino al Museo Africano, unico nel suo genere da queste parti, che narra la presenza belga in particolare in Congo.

Ma non è tutto: altri musei degni di nota sono il Museo del Genio Militare, il Museo Diocesano e Tesoro della Cattedrale, il Museo di Archeologia, il Museo Provinciale di Arti Antiche, il Museo Marie Mutien e il Museo Sorelle di Notre Dame di Namur.

Come arrivare in città

Raggiungere la capitale della Vallonia è davvero facile poiché dista appunto 60 chilometri da Bruxelles, città servita da molti voli low cost.

Atterrati all’aeroporto di Bruxelles, si arriva a Namur in un’ora e un quarto con un treno diretto alla stazione dell’aeroporto.

Soggiornando già in Belgio, è sufficiente servirsi dei mezzi pubblici: Namur, infatti, è ben collegata con tutte le località principali del Paese.

Categorie
boschi castelli Notizie vacanza natura Viaggi

Scoperto in un bosco il castello preferito di Matilde di Canossa

È stata la figura più rappresentativa del Medioevo in Italia. A lei, Matilde di Canossa, sono state attribuite anche molte leggende che, nel corso dei secoli, si sono poi rivelate corrispondere a verità. Le si attribuiscono grandi amori, ma anche tanta dedizione alla vita contemplativa e monacale.

Sicuramente fu una gran donna, che arrivò a dominare tutti i territori dell’allora “Italia” che si trovavano a Nord dello Stato Pontificio. E per essere una donna non era affatto male. Contessa, marchesa e duchessa, fu sovrana incontrastata per trent’anni di tutte le terre che vanno dall’allora Corneto (oggi Tarquinia) fino al Lago di Garda.

Non avendo però eredi diretti, il suo immenso patrimonio alla sua morte avvenuta nel 1115 andò disperso. Alcuni castelli finirono sotto i signori locali, altri a cavalieri o mercenari. Alcuni possedimenti vennero addirittura dimenticati. Fino a oggi.

Il castello ritrovato

Nascosto in un bosco, infatti, è appena stato scoperto uno dei castelli appartenuti a Matilde di Canossa, forse addirittura il suo castello prediletto. Si tratta del Castello di Montebaranzone, i cui resti sono stati rinvenuti dopo essere rimasti celati per secoli sotto una fitta vegetazione.

Montebaranzone è un piccolo Comune, frazione di Prignano sulla Secchia, che conta circa 3800 abitanti, della provincia di Modena. Sorge su una collina che domina il territorio, proprio come molti dei castelli matildici.

Matilde fece di Montebaranzone una delle sue residenze preferite, dove costruì uno dei fortilizi più importanti della collina tra il fiume Secchia e il torrente Fossa. Nel 1415 passò sotto il controllo diretto degli Estensi che durò fino all’invasione dell’Italia da parte delle truppe napoleoniche nel 1796.

Ora che è stato scoperto il castello, partiranno gli scavi per recuperare ciò che resta di quella che doveva essere una splendida reggia, degna di una regnante come fu Matilde.

I castelli matildici

I castelli attribuiti a Matilde di Canossa si trovano tutti in Emilia-Romagna lungo l’Appennino, in posizione dominante, che proprio qui aveva stabilito il cuore del suo immenso feudo.

castello-di-Canossa

Fonte: @Giuseppe Maria Codazzi

Le rovine del Castello di Canossa

Il più famoso dei castelli matildici è il Castello di Canossa, di cui rimangono dei ruderi e, oggi, un piccolo museo di reperti recuperati durante gli scavi. Costruito sopra una rupe, il castello fu più volte distrutto e ricostruito nel corso dei secoli, ma fu immediatamente dopo la morte di Matilde che iniziò il declino.

Sulle prime colline dell’Appennino Emiliano, nel comune di Quattro Castella, sorge invece il Castello di Bianello, l’unica fortificazione reggiana ad essere arrivata ai giorni nostri completamente integra. Tra i castelli matildici è l’unico che mantiene gli originari quattro torrioni risalenti già all’VIII secolo. Il castello si trova su uno straordinario balcone naturale da cui è possibile godere di una meravigliosa vista del paesaggio circostante.

Castello-di-Bianello

Fonte: 123rf

Il Castello di Bianello

A Carpineti, sulle colline di Reggio Emilia, si ergono i resti del Castello di Carpineti, anche conosciuto come il Castello delle Carpinete. Dalla vetta del monte Antognano domina le vallate del Tresinaro e del Secchia. Questo castello è una delle fortificazioni più importanti tra i domini di Matilde di Canossa, che vi trascorse anche lunghi periodi.Nel borgo di Rossena, su una rupe vulcanica, si trova l’imponente Castello di Rossena, giunto intatto fino ai giorni nostri. A differenza degli altri castelli reggiani che con il passare del tempo si sono trasformati in dimore signorili, Rossena ha mantenuto l’impianto originario di vera e propria struttura difensiva.

Castello-di-Rossena

Fonte: 123rf

Il Castello di Rossena

Infine, a metà strada fra l’allora Langobardia e la Tuscia sorge ancora oggi il Castello di Sarzano, ritenuta una delle rocche più eleganti e meglio conservate dell’Appennino emiliano. Si trova nel Comune di Casina, nel cuore nelle Terre di Matilde di Canossa. Oggi il complesso del Castello di Sarzano è formato dal maniero che occupa la cima del colle e dal borgo che si possono visitare liberamente tutto l’anno.

Castello-di-Carpineti

Fonte: 123rf

Il Castello di Carpineti
Categorie
castelli itinerari culturali lusso Notizie patrimonio dell'umanità Veneto Viaggi ville

Ville, castelli e dimore: un itinerario da sogno

È un patrimonio dallo straordinario valore culturale e architettonico quello che custodisce il Veneto, plasmato da eleganti dimore, sontuose ville e notevoli castelli.

Oggi, dall’incontro dei proprietari di Ville Venete, Castelli e Dimore storiche, è nato il progetto turistico, unico al mondo, VilleCastelliDimore che offre ospitalità ed esperienze autentiche nel solco
della storia.

VilleCastelliDimore, una ricca offerta turistica ed esperienziale

La civiltà delle Ville Venete è un mondo tutto da scoprire” ha dichiarato l’assessore al turismo della Regione del Veneto Federico Canerperno attorno a cui una volta ruotava l’intero sistema sociale ed economico della Serenissima in terra ferma.
Sono simboli di arte, cultura ma anche di un virtuoso sistema che risulta straordinario per attrarre il turismo in luoghi che sono un grande tesoro della nostra terra. In un contesto di grande offerta, da quella vitivinicola all’esperienziale, attorniati da capolavori creati da architetti del calibro di Palladio e con opere di artisti come Veronese o Tiepolo.
Il progetto VilleCastelliDimore riunisce insieme eccellenze che sono autentici gioielli per offrire l’occasione di scoprire la grande ricchezza del territorio, The Land of Venice, compreso tra mare e laguna, colline e montagne, laghi e città d’arte”.

VilleCastelliDimore oggi si presenta al pubblico grazie a un portale dedicato dove è possibile conoscere la ricca offerta turistica ed esperienziale del gruppo di dimore e prenotare il proprio soggiorno per una vacanza all’insegna della bellezza, del relax, dell’enogastronomia e scegliere tra molteplici attività proposte come, ad esempio, assaggiare un vino d’eccellenza, la cui produzione risale a 1000 anni fa, comodamente seduti in splendide terrazze che si affacciano sui paesaggi UNESCO del Veneto.
Oppure passeggiare tra le splendide sale affrescate, accompagnati nella visita dal proprietario stesso, spesso discendente delle antiche famiglie patrizie della Serenissima.

Ma non è tutto: il portale accoglie anche i singoli desideri del visitatore, che possono spaziare dagli affitti in esclusiva per vivere momenti indimenticabili come matrimoni e cerimonie fino ad arrivare a eventi aziendali, team building e shooting.

Insomma, soggiorni, vacanze, arte, natura, cultura ed esperienze che spaziano dall’arte al relax, alle degustazioni di vini e prodotti del territorio per arrivare alle location più prestigiose per eventi grandiosi.

VilleCastelliDimore: “Esistiamo da sempre. È tempo di conoscerci”.

Il progetto d’eccellenza raccoglie 31 location di pregio a comporre una miriade di offerte turistiche che spaziano dal Delta del Po alle Dolomiti, dal Lago di Garda fino alla Riviera del Brenta, passando per i Colli Berici ed Euganei, fino alle Colline del Prosecco.

Le Dimore prescelte sono custodi di luoghi segreti, leggende di famiglia e racconti che si tramandano di generazione in generazione: durante la visita, infatti, potrete conoscere racconti di vita vissuta legati alle famiglie nobiliari che risalgono anche a mille anni fa.
O, ancora, antichi roseti, giardini segreti e leggende ricche di fascino e mistero.

Ecco alcune delle location esclusive da ammirare grazie a VilleCastelliDimore:

  • Serra di Villa Alpago-Novello a Frontin di Trichiana
  • Castello di Roncade nel silenzio della campagna veneta, ad appena mezz’ora di auto da Venezia
  • Villa Guerriera Rizzardi nel cuore di Bardolino
  • Parco Frasanelle gioiello sui Colli Euganei con villa cinquecentesca e la Grotta degli Innamorati
  • Villa Valmarana ai Nani a pochi minuti dal centro storico di Vicenza
  • Castello di San Salvatore nel cuore delle Colline del Prosecco
  • Villa Roberti a Brugine
  • Castello di San Pelagio a Due Carrare, Padova
  • Complesso di Valsanzibio a Galzignano Terme
  • Villa San Liberale a Feltre (Belluno)
  • Tenuta Ca’ Zen poco distante dal Parco del Delta del Po
  • Castello del Catajo a Battaglia Terme
  • Castelbrando a soli 50 minuti di auto da Venezia
  • Castello di Thiene tra Vicenza e Bassano del Grappa
  • Villa Tiepolo Passi alle porte di Treviso
  • Villa di Modolo a Belluno
  • Villa Stecchini a Romano D’Ezzelino
  • Tenuta Rechsteiner a Ponte di Piave
  • Villa Della Torre a pochi passi da Verona e dalle rive del Lago di Garda
  • Villa di Montruglio a Barbarano Mossano
  • Villa Foscarini Rossi sulle rive del Fiume Brenta, appena fuori dal centro storico di Padova
  • Palazzo Cortevigodarzere, a Padova
Categorie
castelli Idee di Viaggio luoghi misteriosi Viaggi

Kronborg, il castello che stregato Shakespeare

Di principi, regnanti e cavalieri parlano i castelli e le fortezze, custodi di storie, leggende e segreti che affascinano e suggestionano da sempre. Ce ne sono tantissimi, da visitare e da scoprire nel mondo, e alcuni sono così celebri da essersi trasformati in vere e proprie attrazioni turistiche. Edifici imponenti e maestosi che con le loro torri merlettate, i ponti di attraversamento, gli arredamenti opulenti e le stanze segrete evocano un passato che non si può dimenticare.

E oggi è proprio di un castello che vogliamo parlarvi, di una delle più emblematiche fortezze rinascimentali europee, situata in Danimarca e iscritta nel registro del Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco dal 2000.

Il nome Kronborg Slot, forse, non vi dirà molto, ma la fama di quello che è successo all’interno del maestoso edificio secoli fa ha raggiunto il mondo intero. Perché questo castello non solo ha stregato William Shakespeare, ma è stato trasformato dal grande scrittore nella dimora di Amleto.

Viaggio in Danimarca sulle orme di Shakespeare

Il nostro viaggio di oggi ci porta in Danimarca, nel Paese scandinavo che da sempre popola le travel wish list dei viaggiatori di tutto il mondo. Le cose da fare e da vedere qui sono tantissime, come perdersi e immergersi nella bellezza della capitale o lasciarsi suggestionare da Odense, la città natale dello scrittore Hans Christian Andersen.

Non ci sono solo le celebri città da visitare però, ma anche i suoi dintorni. Partendo da Copenhagen, e a soli circa 40 chilometri dalla capitale danese, è infatti possibile raggiungere uno dei luoghi più affascinanti dell’intero Paese: il castello di Kronborg.

Situato a Helsingør, l’edificio fu costruito nel 1420 da Eric di Pomerania, ma il suo aspetto attuale risale alla grande ristrutturazione effettuata dall’architetto Anthonis van Obbergen il secolo successivo, su commissione di Federico II di Danimarca, che lo ha trasformato nello splendido castello rinascimentale che oggi possiamo ammirare.

Lo stesso castello, che è diventato una meta imprescindibile per tutte le persone che giungono nel Paese, stregò letteralmente William Shakespeare. Fu proprio in questo che il drammaturgo e poeta inglese scelse di ambientare il suo più celebre dramma, quello dell’Amleto.

La residenza di Amleto

Che siate affascinati dalle opere di William Shakespeare o siete in cerca di esperienze uniche e iconiche in Danimarca, non potete rinunciare a una visita al castello di Kronborg per rivivere le suggestioni del dramma shakespeariano in quella che è conosciuta nel mondo come la residenza di Amleto.

L’edificio è un vero e proprio gioiello rinascimentale tutto da scoprire, nei suoi esterni così come nei suoi interni. Grazie alle visite guidate, infatti, è possibile esplorare le stanze, le cripte e le catacombe. Proprio qui, nelle viscere del castello, potrete scoprire la grande statua in pietra di Ogier, il protettore della Danimarca, alla quale è legata una suggestiva leggenda. Secondo la tradizione il guerriero si risveglierà per proteggere il Paese in caso di pericoli.

Non è tutto, però, perché all’interno del castello ogni estate vengono portate in scena, da attori e compagnie teatrali, le opere più famose del poeta e drammaturgo inglese. Ed è allora che è possibile immergersi totalmente nel fascino della letteratura shakespeariana.

Categorie
castelli Idee di Viaggio Viaggi

Marina di Miramare, un castello nell’area protetta

Miramare è un elegante quartiere del comune di Trieste che prende il nome da un sontuoso Castello che proprio qui è localizzato. Attorno ad esso si estende l’omonima riserva naturale marina che è davvero particolare e la cui bellezza, da qualsiasi angolo venga ammirata, non può che far innamorare chiunque.

La riserva marina di Miramare a Trieste

La meravigliosa riserva marina di Miramare a Trieste, oggi Area Marina Protetta, è stato il primo parco marino istituito in Italia nell’orami lontano 1986. Si tratta di una zona di protezione integrale che è formata da roccia calcarea tipica del Carso, territorio di cui il promontorio di Miramare rappresenta una piccola estensione del litorale.

Gestita da WWF Italia su delega del Ministero dell’Ambiente, vanta microambienti specifici che si possono suddividere in quattro zone differenti:

  • ambiente di marea;
  • ambiente detritico e di scogliera;
  • fondali sabbiosi e fangosi;
  • dominio pelagico.

È perciò un angolo del nostro Paese che rappresenta a tutti gli effetti un affascinante concentrato di biodiversità di habitat e di specie particolari.

riserva marina di Miramare

Fonte: iStock

Un angolo della riserva marina di Miramare

Per capire di cosa stiamo parlando, a disposizione del viaggiatore c’è il Museo Immersivo dell’Area Marina Protetta di Miramare (BioMa) che con i suoi due piani unisce uno spazio espositivo con un ampio laboratorio didattico pensato per i visitatori più piccoli.

Un luogo che riesce a far vivere un’esperienza immersiva negli ambienti che caratterizzano la costa, grazie a realistiche rappresentazioni e riproduzioni di numerose specie marine a grandezza naturale.

Ma senza ombra di dubbio il modo più indicato per conoscere a fondo la riserva marina di Miramare di Trieste è il seawatching: ogni anno, durante i mesi estivi, è possibile organizzare con lo staff del WWF delle immersioni nell’Area Marina Protetta in modo da osservare al meglio le centinaia di specie animali e vegetali che popolano queste limpide acque italiane.

Il Castello di Miramare

All’interno di questa spettacolare riserva svetta, in tutto il suo inquantificabile splendore, il Castello di Miramare. Affacciato sulle placide e cristalline acque del Mar Adriatico, si erge maestoso e circondato da un rigoglioso parco. La sua edificazione risale alla metà dell’Ottocento e per molti è in assoluto uno dei manieri più belli di tutto il nostro Paese.

Dal colore bianco-avorio, era la dimora dell’arciduca Massimiliano d’Asburgo, fratello dell’imperatore Francesco Giuseppe, e della sua sposa, Carlotta di Sassonia Coburgo-Gotha, principessa del Belgio, mentre oggigiorno è una sintesi perfetta tra natura e arte, grazie anche alla presenza del mare.

Al suo interno prede vita un museo che conta più di ventidue sale tra cui le stanze di Massimiliano d’Asbugo e consorte, le camere per gli ospiti con gli arredi originali risalenti alla metà del XIX secolo e la sala del trono recentemente restaurata.

Castello di Miramare trieste

Fonte: iStock – Ph: 8020

Il bellissimo Castello di Miramare

Ma a livello generale quello che possiamo dire è che il piano terra presenta un carattere intimo e familiare, mentre il primo si contraddistingue per la sua tappezzeria di colore rosso con i simboli imperiali. All’esterno, invece, è possibile passeggiare su un balcone panoramico che permette di godere di una spettacolare vista su tutto il Golfo di Trieste.

La leggende del Castello

Anche questo Castello dai profili altamente romantici vanta alcune leggende che lo rendono ancora più interessante. Una di queste narra che lo spirito di Massimiliano d’Asburgo non abbia in realtà mai lasciato Trieste e che per questo il suo fantasma si aggiri ogni notte nel grande parco che abbraccia il maniero. Una storia che trova giustificazione nel fatto che l’arciduca non ne ha potuto godere in vita, ed ecco perché ancora oggi sentirebbe il bisogno di stare a contatto con le infinite specie di piante che si trovano qui e che sono state importate da ogni parte del mondo.

Una situazione che sembrerebbe abbastanza chiara per alcuni abitanti della città: ancora adesso cercano di evitare di aggirarsi di notte nei pressi di questa costruzione e, soprattutto, nessuno osa dormire una notte al suo interno per via di un’altra leggenda ben più nota.

La seconda leggenda è legata a una presunta maledizione lanciata da Carlotta di Sassonia Coburgo-Gotha. Stando alla tradizione, la principessa del Belgio voleva rivolgerla a tutte le teste coronate e ai capi militari sposati che in futuro vi avessero dimorato. E quanto pare i fatti accaduti nel corso del tempo danno credito a questo racconto: quasi tutti i personaggi illustri che hanno vissuto o soggiornato nel castello sembrano esser stati perseguitati da un terribile destino morendo prematuramente in tragiche circostanze e lontano dagli affetti familiari.

Per fare degli esempi, l’Arciduca d’Austria e Principe ereditario d’Austria, Ungheria e Boemia Rodolfo d’Asburgo-Lorena fu trovato morto suicida assieme alla giovane amante, la Baronessa Maria Vetsera. Stessa tragica fine per Giovanni Orth, cugino del Principe Rodolfo, che nel marzo del 1890 mentre era diretto in Cile, scomparve con la sua barca nei pressi di Capo Horn. Di lui, della moglie e di tutto l’equipaggio non si seppe più nulla e l’imbarcazione non fu mai ritrovata.

Il legame con la principessa Sissi

Certamente più nota a tutti è la principessa Sissi, il cui vero nome era Elisabetta Eugenia Amalia di Wittelsbach. La reale amava il Castello di Miramare così tanto che era solita alloggiarvi, ospitata dal cognato Massimiliano. Non a caso fu proprio la raffinata città di Trieste il luogo in cui Sissi vide per la prima volta le infinite bellezze del mare.

trieste mare

Fonte: iStock

Veduta aerea di Trieste

Tuttavia, anche la sua tragica sorte può essere ricondotta alla maledizione di Carlotta: l’Imperatrice d’Austria venne brutalmente assassinata sul Lago di Ginevra per mano di un anarchico. Una donna che era in cerca di pace e serenità, ma che purtroppo non ha mai trovato.

Il parco del Castello di Miramare

Oltre alle leggende, il Castello di Miramare è impreziosito da un parco che da solo vale il viaggio. Di circa 22 ettari, si caratterizza per la presenza di una vasta varietà di piante scelte dallo stesso arciduca durante i suoi viaggi attorno al mondo.

È opera di Carl Junker e del giardiniere boemo Anton Jelinek, e ancora oggi permette di respirare un’atmosfera unica, intrisa di significati strettamente legati al rapporto fra uomo e natura. Tra la vegetazione vi sono anche alcuni edifici destinati ad assolvere diverse funzioni: piccole strutture che ospitavano il personale in servizio; il Castelletto, residenza saltuaria di Massimiliano e Carlotta durante l’edificazione del Castello di Miramare; le Serre per attività di sperimentazione in campo botanico; l’edificio adibito a Kaffeehaus e le Scuderie, oggi sede per esposizioni temporanee.

La riserva marina di Miramare, con il possente Castello che si affaccia sulle acque dell’Adriatico e il suo rigoglioso parco, è un profondo e immenso capolavoro del nostro Paese.

Parco del Castello di Miramare trieste

Fonte: iStock – Ph: Baloncici

Il parco del Castello di Miramare
Categorie
Borghi Brescia castelli itinerari culturali Lombardia Monumenti Notizie Viaggi

Castelli aperti tra Bergamo e Brescia (e non solo)

La primavera che arriva porta con sé alcuni degli appuntamenti più attesi e belli dell’anno. Tra questi ci sono le Giornate dei castelli, palazzi e borghi medievali in Lombardia promosse dall’associazione Pianura da scoprire. E nell’anno in cui Bergamo e Brescia sono Capitale italiana della cultura torna più in forze che mai il circuito di castelli, palazzi e borghi medievali che mette in rete oltre 20 località sparse nella pianura bergamasca e bresciana, nel cremasco e sul confine milanese del fiume Adda.

Le Giornate dei castelli, palazzi e borghi medievali

A partire dal 5 marzo, per poi continuare ogni domenica del mese e per tutte le festività, numerose bellezze storiche e architettoniche apriranno porte e portoni, ponti levatoi e torri d’avvistamento per farci fare un vero e proprio tuffo nel passato, e più precisamente tra battaglie, condottieri, aneddoti e costumi del Medioevo.

E la buona notizia è che quest’anno, grazie alla sempre maggiore richiesta di aperture, si aggiunge al calendario anche la prima domenica del mese di dicembre per permettere a tutti i visitatori di scoprire la bellezza di questi luoghi anche nel periodo invernale.

In poche parole ci saranno tantissime località aperte in contemporanea nelle stesse date. Occasioni incredibili per migliaia di turisti che potranno scegliere il proprio percorso e/o visitare uno o più castelli nelle tante giornate di apertura.

Castello di Malpaga lombardia

Fonte: iStock – Ph: Mrkit99

Il Castello di Malpaga

Le novità di quest’anno

Per quest’anno sono previste numerose iniziative che coinvolgeranno in particolare le due province di Bergamo e Brescia e le più belle località tra palazzi e manieri medievali del territorio. Il calendario prevede per domenica 2 aprile un tour in pullman in partenza dalla città di Brescia che conduce sulle tracce del grande condottiero bergamasco Bartolomeo Colleoni .

Un itinerario che toccherà il Castello di Solza, paese natale del capitano di ventura, il Castello di Malpaga, suo quartier militare e persino dimora ricca di pregiatissimi affreschi, e il borgo medievale di Martinengo con i notevoli lasciti civili e religiosi voluti dallo stesso Colleoni.

Ma non è finita qui, perché in accordo con le associazioni delle bande musicali bergamasche e bresciane avranno luogo concerti bandistici in location d’eccezione, così come mostre d’arte, esposizioni e il progetto “Inedita” dell’associazione Desidera, per ospitare letture di opere ideate da scuole di scrittura creativa con testimonial d’eccezione.

Altrettanti sono gli eventi che nei diversi mesi saranno organizzati in concomitanza delle giornate d’apertura, tra rievocazioni, concerti, mercatini d’antiquariato, degustazioni e speciali iniziative dedicate ai più piccoli o approfondimenti culturali per agli appassionati.

Quali meraviglie non perdere

Tanti appuntamenti e, soprattutto, numerosissime attrazioni da scoprire. Ne abbiamo selezionate alcune, quelle che secondo noi non bisogna perdere assolutamente. Del resto in questo 2023 sono oltre 20 i castelli, palazzi e borghi medievali, sparsi nella pianura tra Bergamo, Brescia, Cremona e Milano, che potrete esplorare durante le date previste dalla manifestazione.

E la buona notizia è che in ogni località si potranno effettuare visite guidate e partecipare ai numerosi eventi.

Trezzo sull’Adda, con numerose sorprese

Tra i comuni da scoprire vi segnaliamo Trezzo sull’Adda, in provincia di Milano, che cela numerose sorprese in grado di soddisfare ogni gusto. Una di queste è il suo castello con i temibili sotterranei ricchi di storie e leggende e l’imponente torre di cui godere di una vista mozzafiato. Costruito nella metà del 1300, si racconta che strani avvenimenti hanno caratterizzato sin da subito la sua edificazione: lo stesso proprietario venne avvelenato proprio nelle prigioni sotto al maniero.

Trezzo sull’Adda lombardia

Fonte: iStock – Ph: germi_p

Veduta di Trezzo sull’Adda

Molto interessante anche la centrale idroelettrica Taccani che con la sua notevole facciata che domina il corso del fiume. Si tratta di un manufatto industriale di inizio 1900 tutt’oggi funzionante. Con una facciata eclettica e gli interni in stile liberty, vi è persino un museo virtuale dedicato all’energia rinnovabile studiato per famiglie e bambini di ogni età.

Il borgo del Padergnone, con una storia millenaria

Sono numerosi i borghi che partecipano all’iniziativa, ma noi vi consigliamo di fare un salto a Padergnone che è una delle due frazioni di Zanica, in provincia di Bergamo. Dalla storia millenaria, è un vero susseguirsi di lapidi romane, fortilizio militare, camerae pictae, stemmi di importanti famiglie e misteriosi camminamenti sotterranei.

Attualmente è una proprietà privata, ma è possibile effettuare visite guidate contattando la struttura.

Rocca di Soncino, esempio di architettura militare lombarda

Vale la pena fare un salto anche alla Rocca di Soncino in provincia di Cremona. Alta 28 metri e larga 73, si articola in due strutture quadrilatere. La Rocca, superato l’androne principale, regala un piccolo cortile cinto da massicce cortine murarie, percorse da camminamenti con spalti merlati.

Rocca di Soncino lombardia

Fonte: iStock – Ph: MTravelr

La Rocca di Soncino

Interessante anche la Torre del Capitano, una scala interna che conduce dal sotterraneo all’abitazione del castellano. In passato costituiva l’estrema possibilità di resistenza e difesa, da qui gli assediati potevano raggiungere l’uscita verso Santa Maria delle Grazie.

Santuario di Santa Maria della Croce, dove l’arte si con un antico culto mariano

Chi è in cerca di luoghi religiosi non può perdersi il Santuario di Santa Maria della Croce a Crema, in provincia di Cremona. All’interno del tempio coesistono le linee architettoniche del primo Rinascimento Lombardo con una decorazione barocca e con opere del primo e del medio Novecento.

Dalla storia decisamente particolare, è un monumento d’arte e centro spirituale fra i più importanti della città. Il progetto fu affidato appunto a Giovanni Battaglio che s’ispirò al Bramante e concepì l’edificio in cotto, a pianta centrale, traforato da tre gallerie sovrapposte, con cappelle ai quattro punti cardinali. La costruzione venne però portata a termine nel 1500 da Giovanni Antonio Montanaro, che vi aggiunse l’ultima galleria.

Castello di Padernello, dove il tempo pare essersi fermato

Infine, vi consigliamo una visita al Castello di Padernello in provincia di Brescia, un punto di riferimento importante per attività culturali di qualità, ma anche un luogo meraviglioso dove aleggia una leggenda davvero particolare.

Secondo la tradizione, una ragazza timida e malinconica che nacque a Brescia si ritirò in questo spettacolare maniero per trovare la pace. Purtroppo un sera, mentre stava seduta sui merli delle mura, vide delle lucciole e si sporse per volare insieme a loro. Una situazione che la portò a morire a soli 14 anni. Da quella sera, ogni 10 anni nella notte del 20 di luglio il suo fantasma si reca nel salone del castello con un vestito bianco mentre tra le mani tiene un libro d’oro che all’interno cela un segreto: quello della Dama Bianca.

Castello di Padernello lombardia

Fonte: GettyImages – Ph: DEA / M. BORCHI

Il Castello di Padernello
Categorie
Abruzzo Borghi Calascio castelli Idee di Viaggio luoghi misteriosi Viaggi

Questo castello innevato è la cartolina invernale più bella d’Italia

Il castello imbiancato e un candido manto di neve che avvolge la vallata: sembra la scena di un film realizzata a regola d’arte, ma in realtà è del tutto naturale e si trova in Italia.

L’atmosfera magica che contraddistingue questo borgo si trova a Rocca Calascio, in Abruzzo, che con il suo scenario da cartolina è stata l’ambientazione perfetta per film come “Ladyhawke” e “Il nome della rosa”. Qui i colori caldi e avvolgenti del tramonto si mixano con il bianco della neve, pronti a irradiare le vette del Gran Sasso in un contrasto che lascia senza fiato e che è impossibile da perdere.

Il castello più alto d’Italia immerso nella neve

Posizionato a 1460 metri d’altitudine, Rocca Calascio è un antico borgo di origini medievali che oltre ad avere il primato della bellezza ha anche quello dell’altezza. Infatti è il castello più alto d’Italia e uno dei più alti in Europa.

Situato a pochi chilometri da Calascio (in provincia de L’Aquila), l’atmosfera che si respira è sempre affascinante, ma è in inverno che dà il meglio di sé con la neve che rende tutto ancora più misterioso.

La fortezza, costruita intorno al XII secolo in una posizione strategica per consentire di controllare la vallata, in inverno spicca ancora di più. In effetti è nel periodo più freddo dell’anno che diventa un tutt’uno con la roccia su cui è eretta, pronta ad emergere e a dominare incontrastata sul manto innevato. Il silenzio che regna sovrano è il compagno ideale per raggiungere il castello con le ciaspole ai piedi. Una volta arrivati in cima, davanti ai nostri occhi avremo un panorama talmente suggestivo da sembrare irreale perché potremo ammirare le più importanti montagne dell’Appennino: la catena del Gran Sasso, la Majella e il Sirente-Velino.

La neve di Rocca Calascio

Fonte: iStock

Rocca Calascio in tutto il suo splendore

Le bellezze che circondano Rocca Calascio

Il castello realizzato in pietra bianca non è l’unica attrazione da ammirare. Vicino alla rocca c’è la Chiesa di Santa Maria della Pietà, un edificio costruito tra il XVI ed il XVII secolo sulle rovine di una edicola rinascimentale. La struttura ottagonale con cupola a otto spicchi merita di essere visitata perché al suo interno conserva il dipinto della Vergine Miracolosa e una scultura di San Michele Armato.

Come tutti i luoghi antichi, anche l’origine della chiesa è accompagnata da una leggenda. Infatti si narra che dopo anni di battaglie e saccheggi, la popolazione del borgo riuscì a sconfiggere una banda di briganti. Proprio per onorare la Madonna Miracolosa e ringraziarla del suo intervento nella vittoria venne costruita la chiesa.

Santa Maria della Pietà a Rocca Calascio

Fonte: iStock

La chiesa di Santa Maria della Pietà innevata a Rocca Calascio

La vallata che ospita Rocca Calascio offre al visitatore non solo un castello ricco di storia e una chiesa incantevole, ma anche un borgo medievale tutto da scoprire. Il piccolo villaggio, caratterizzato da strade strette e vicoli ed edifici in pietra bianca si trova lungo la strada che collega Santo Stefano di Sessanio al centro della città di Calascio. Inizialmente ospitava tutta quella popolazione che non poteva vivere all’interno del piccolo castello. Dopo una serie di terremoti che colpirono la zona tra il XIV e il XV secolo, la popolazione decise di scendere più a valle. Fu solo nel 1793 a seguito di un ennesimo terremoto, che gli abitanti si trasferirono a Calascio. Che sia inverno o estate, la cosa certa è che Rocca Calascio con le bellezze che la circondano è una meta che non delude mai e che è pronta e entrare nel cuore di ogni visitatore.

Categorie
castelli Europa Irlanda luoghi misteriosi Posti incredibili Viaggi

Come in una fiaba: dormire in un castello nell’Ovest dell’Irlanda

Esistono esperienze che sono così belle, straordinarie e indimenticabili che non si possono descrivere, ma solo vivere. Si tratta di avventure che ci conducono in luoghi lontani o vicini e che ci permettono di perderci e immergerci in atmosfere che, per forme e suggestioni, ricordano tutti quegli scenari che fino a questo momento abbiamo potuto solo immaginare.

E questo succede un po’ dappertutto, o comunque tutte le volte che non ci limitiamo semplicemente a raggiungere una destinazione e a visitare le sue attrazioni iconiche, ma andiamo alla scoperta di tutte le incredibili esperienze che quel luogo ha da offrirci.

L’Irlanda, per esempio, è un concentrato di avventure straordinarie da vivere, e sono così tante che non si possono elencare. Ma se è un’esperienza magica che volete vivere, allora c’è solo una cosa da fare: dormire all’interno di un castello maestoso e suggestivo che vi permetterà di diventare i protagonisti di una fiaba bellissima.

Dentro il Castello Castello di Ashford

Il nostro viaggio di oggi parla di storie e leggende, di cavalieri e principesse, di fiabe e regnanti, e ci conduce direttamente negli splendidi territori che caratterizzano l’Irlanda. L’Isola di Smeraldo, infatti, è contraddistinta da paesaggi mozzafiato dominati dal colore verde all’interno dei quali spiccano meravigliosi castelli medievali.

Ed è proprio uno di questi che vogliamo raggiungere insieme a voi oggi, per permettervi di vivere quella che è, con tutta probabilità, una delle esperienze più incantate di una vita intera.

Ci troviamo al cospetto del Castello di Ashfors, un maniero le cui origini affondano nel XII secolo. Situata tra Galway e Kylemore Abbey, questa antica dimora è completamente immersa in un paesaggio naturale e lussureggiante. Un luogo che non solo invita a staccare la spina, a rilassarsi e a rigenerare i sensi, ma che esorta anche a vivere un’avventura incantata, ricca di fascino, suggestione ed evocazione.

Il castello, infatti, è stato trasformato in un hotel di lusso a 5 stelle, diventando così il luogo perfetto dove vivere la propria favola personale. Pronti a partire?

Castello di Ashford

Fonte: 123rf

Dormire nel Castello di Ashford

Dormire in un castello in Irlanda: l’esperienza da sogno

Le origini del castello risalgono al 1228 quando la famiglia anglo-normanna De Burgos fece costruire l’edificio sulle antiche rovine di un vecchio monastero. Nel 1800, invece, la dimora passò nelle mani della famiglia Guinness che si occupò di un importante restauro che ha dato al castello le forme e le sembianze che oggi conosciamo.

Nel 2013 la dimora è stata acquistata dalla catena Red Carnation Hotels e trasformata quindi in un hotel di lusso, ricevendo numerosi premi e riconoscimenti. Oggi è considerato la migliore struttura ricettiva in Irlanda e la terza migliore d’Europa.

A rendere l’esperienza unica, non è solo l’architettura del castello, ma anche la sua storia che per secoli è stata collegata alla famiglia Guinness. Inoltre la dimora è situata all’interno di una tenuta di oltre 300 acri caratterizzata da giardini lussureggianti, antichi boschi e un lago affascinante dai colori dello smeraldo. Questo rende il Castello di Ashford il perfetto punto di partenza per una vacanza all’insegna del relax e del benessere.

Il castello ospita 83 camere, tra cui diverse suite eleganti e tradizionali che affacciano sul panorama circostante. Completano l’offerta, inoltre, sei ristoranti, tre bar, e una spa pluripremiata.

Castello di Ashford

Fonte: 123rf

Castello di Ashford, Irlanda