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Overtourism a Como: la città e il modello alveare urbano per ritrovare equilibrio e identità

Tra le acque tranquille del Lago di Como, incastonata tra montagne e lungolago, si nasconde una città che sembra uscita da un dipinto: vicoli stretti, piazze acciottolate e caffè affacciati sull’acqua dove il tempo pare rallentare. Ogni anno, però, quel silenzio sospeso viene scosso da un’onda enorme di turisti: oltre quattro milioni, in una città di appena 80mila abitanti, Como.

Un’invasione dolce, certo, ma che rischia di soffocare la vita quotidiana di chi a Como ci vive davvero. È la sfida dell’overtourism, un fenomeno che tocca molte città d’arte italiane, ma che a Como trova una risposta originale, fatta di regole più stringenti e di un progetto di rigenerazione urbana ispirato a un’alveare: naturale, vibrante, collettivo.

Se amate Como, non è difficile capire perché attiri così tante persone. La città è un invito costante alla lentezza, a perdersi tra i suoi scorci romantici e i profumi del mercato, a fermarsi per un gelato guardando il riflesso delle montagne sul lago o a scoprire i piccoli negozi dove si respira ancora l’anima autentica del territorio.

Ma questa bellezza è fragile e senza un’attenzione nuova rischia di diventare solo uno sfondo per selfie frettolosi e locali omologati. Ecco perché Como ha deciso di mettersi al lavoro per trasformare il problema in opportunità, per far tornare il centro storico uno spazio vivo, vissuto e non un parco tematico per turisti.

Regole anti-overtourism, vietati i “buttadentro” e ridotti i gruppi di visitatori

Uno dei primi segnali concreti di questa svolta lungo il Lago di Como è arrivato con il nuovo regolamento di polizia urbana, che dice stop ai famigerati “buttadentro”: quei promotori invadenti che, soprattutto sul lungolago, ripetono a ciclo continuo la pubblicità di ristoranti i cui menù spesso non brillano per originalità, ma che monopolizzano l’attenzione dei passanti con grida in tutte le lingue. Il divieto è un gesto semplice ma potente per restituire spazio e respiro ai visitatori e ai residenti, rendendo la passeggiata più piacevole e autentica.

Anche la dimensione dei gruppi turistici cambia: d’ora in poi, chi visita Como con guide o accompagnatori dovrà farlo in gruppi non più grandi di 25 persone. Una scelta pensata per evitare assembramenti rumorosi che soffocano i vicoli, congestionano i marciapiedi e mettono in crisi la mobilità pedonale.

Il modello alveare urbano, rigenerazione green e commercio di vicinato

Ma Como non vuole fermarsi a contenere l’emergenza overtourism: vuole trasformare il proprio cuore urbano in un ecosistema sano e pulsante. Nasce così il progetto del “modello alveare urbano”, che prende ispirazione proprio dalla natura delle api, creature laboriose e fondamentali per la biodiversità. Come in un alveare, ogni piccolo negozio, ogni bottega storica, ogni angolo verde deve contribuire a creare un ambiente vivo, sostenibile e accogliente.

Quattro aree strategiche della città: la stazione San Giovanni, piazza Vittoria, viale Geno e il giardino di via Balestra. Queste aree, infatti, sono state trasformate in veri e propri corridoi ecologici urbani, con essenze botaniche selezionate per supportare le api mellifere e selvatiche. Proprio vicino alle antiche mura, l’alveare urbano è diventato un simbolo concreto di rigenerazione, un invito a prendersi cura del territorio con la stessa dedizione delle api che costruiscono il loro nido.

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La funicolare Como-Brunate, il balcone delle Alpi

Se siete in cerca di un’esperienza memorabile da fare anche solo in giornata in occasione di una gita fuori porta, questa è perfetta per chi ha l’occasione di vistare il Lago di Como e desidera stare lontano dalla folla senza contribuire al cosiddetto overtourism. È il viaggio – breve – a bordo della funicolare che collega Como a Brunate, uno dei gioielli della Lombardia, un balcone panoramico con vista sulle Alpi.

La funicolare Como-Brunate

Inaugurata nel 1894, la funicolare Como-Brunate da subito diventò una delle attrazioni turistiche più frequentate, oltre a fungere da mezzo di trasporto per i residenti. Fu il simbolo dello sviluppo dei trasporti pubblici di quel periodo. Era anche il periodo del boom industriale e dell’inizio di quello che sarebbe diventato il turismo di massa, che proprio sul Lago di Como è letteralmente esploso negli ultimi anni. Inizialmente funzionava a vapore. Fu solo nel 1911 che la trazione divenne elettrica. Fu di nuovo ammodernata nel 1934-5 e nel 1951 furono sostituiti i vagoni con quelli più moderni.

In soli 7 minuti di ripido tragitto si attraversa un tunnel e i boschi intorno al lago. A metà del tragitto, s’incontra il cosiddetto “Cannone di Mezzogiorno“, installato all’inizio del ‘900 e che, tutti i giorni, a mezzogiorno spara un colpo a salve.

Escursioni in partenza dalla funicolare di Brunate

Ma non è solo per l’esperienza di salire a bordo di questa storica funicolare e neppure per ammirare il panorama del Lago di Como dall’alto che vale la pena salire. Dalla stazione d’arrivo di Brunate, infatti, partono diverse escursioni. In pochi minuti si arriva alla fonte del Pissarottino, punto panoramico dal quale si possono ammirare il primo bacino del lago, Villa d’Este, Villa Erba e il Monte Rosa.

Un’altra escursione consigliata è quella per il Monte Piatto, che coniuga la bellezza dei luoghi con la scoperta archeologica degli avelli e della Pietra Pendula. Questa escursione può proseguire verso Torno, noto per essere il borgo delle streghe, dove è possibile ammirare la splendida chiesa di San Giovanni e prendere il battello per tornare a Como. La durata dell’intera passeggiata è di circa due ore e mezza. È consigliata in tutto il periodo dell’anno in assenza di neve.

Molto bella è, per chi se la sente, la discesa a piedi verso Como che si può fare seguendo due sentieri: quello che costeggia la funicolare e quello, molto suggestivo, che passa per l’Eremo di San Donato, un ex convento del XV secolo. Una volta tornati a Como, si può fare un tour guidato della città con una crocierea in barca sul lago più famoso del mondo.

Cosa vedere a Brunate?

Brunate è un piccolo Comune che si trova a 715 metri sul livello del mare e vanta una storia antichissima. Da vedere c’è il Faro Voltiano, una torre ottagonale costruita nel 1927 come omaggio della città di Como al suo cittadino Alessandro Volta. Con un’altezza di 29 metri, domina la vallata e, di notte, illumina Como e i dintorni con fasci di luce verde, bianca e rossa. Poi c’è la Fontana Campari che si trova proprio nel centro di Brunat, un’opera in stile déco dell’artista fiorentino Giuseppe Gronchi. La fontana, che fa parte di una serie di circa 30 opere delle quali solo tre sono rimaste in Italia, fu commissionata dalla nota azienda produttrice di bevande per pubblicizzare il prodotto.

Faro Voltiano Brunate

Fonte: iStock

Vista del Lago di Como dal Faro Voltiano a Brunate

Infinite, c’è la Chiesa di Sant’Andrea Apostolo, originaria del 300, una volta annessa a un monastero, è stata arricchita nel XVII secolo, ricostruita nel XIX secolo e ampliata nel 1900. Ospita un organo a canne costruito dai fratelli Prestinari nel 1827. Proprio di recente il New York Times ha elogiato e consigliato i monti nei dintorni di Como, tra cui Brunate, “il balcone delle Alpi”, in un articolo sugli scenari unici d’Italia dove trascorrere giornate all’insegna della natura.

Funicolare Como-Brunate: date e orari

La funicolare è in servizio tutti i giorni dalle ore 6 alle ore 22.30. Il sabato dalle ore 6 alle ore 24.00. Durante il periodo estivo, il servizio viene prolungato fino alle ore 24.00. Il 25 dicembre il servizio è effettuato dalle 8 alle 12 con corse ogni 30 minuti. Il tempo di percorrenza è di soli 7 minuti. Tutte le corse fermano, a richiesta, a Carescione. Il biglietto ordinario costa 3,60 euro, andata e ritorno costa 6,60 euro.

I ragazzi fino ai 12 anni compiuti pagano 2,40 euro, 3,90 euro anta e ritorno, mentre i bambini fino ai 4 anni di età viaggiano gratis. Sono previste tariffe promozionali per comitive e per gli abbonamenti mensili, annuali o per 7 giorni. A bordo della funicolare si possono portare biciclette, animali, carrozzine o altri colli al costo di 3,50 euro a tratta. I cani per i non vedenti viaggiano gratuitamente e devono essere muniti di museruola.