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Perché La Corea del Sud è il viaggio top del 2026

Tra noodles piccanti che spopolano su TikTok, sfide virali a base di Buldak Hot Chicken, video di fan che cantano BTS, Stray Kids o Blackpink e concerti sold‑out da tutto esaurito – anche in Italia, la Corea del Sud è ormai nel radar globale di tutti. La passione per Seoul e dintorni non accenna a fermarsi: l’estate 2025 ha visto infatti le Blackpink esibirsi a Milano per la prima volta, attirando migliaia di fan, mentre i social continuano a condividere trend legati al cibo, alla moda e alle serie TV coreane.

Non è solo pop culture: K‑drama, K‑Beauty, street food pazzesco, snack istantanei piccanti e nuove rotte aeree rendono il Paese una meta irresistibile, soprattutto per under 40 e viaggiatori digitalmente connessi. Instagram, reels e TikTok hanno trasformato Seoul in un luogo da esplorare, immortalare e condividere, facendo impazzire chi sogna di immergersi nell’universo coreano senza limiti.

Ecco dunque le tendenze principali che rendono la Corea del Sud irresistibile, soprattutto per l’anno nuovo: dalle novità sui voli diretti dall’Italia, ai luoghi simbolici dei K‑drama più amati, fino alle ultime tendenze di K‑Beauty e alla cultura gastronomica che spopola sui social.

Nuovi voli diretti dall’Italia: Seoul è più vicina che mai

Udite, udite: dal 31 marzo 2026, la Corea del Sud diventa ancora più accessibile. Asiana Airlines, infatti, collegherà Milano‑Malpensa a Seoul‑Incheon tre volte a settimana, ogni martedì, giovedì e sabato. Partenza da Seoul alle 13:40 con arrivo a Malpensa alle 20:00 ora locale, e ritorno da Milano alle 22:00 con arrivo a Seoul il giorno successivo alle 16:40.

Asiana, inoltre, opererà con uno dei suoi quindici Airbus A350‑900, configurati con 28 posti in business (layout 1‑2‑1) e 283 in economy (3‑3‑3), offrendo così comfort e modernità anche sui voli intercontinentali. Grazie ai 3 voli di Asiana, che si aggiungono ai 4 già operati da Korean Air, il collegamento Milano–Seoul diventerà praticamente giornaliero – o quasi!

Questa novità rappresenta un passo in avanti significativo per il turismo italiano verso la Corea del Sud, rendendo il Paese più vicino e accessibile anche per city‑break o viaggi più lunghi. L’esperienza di volo su A350 promette cabine moderne, intrattenimento di bordo e comfort sia in business che in economy, caratteristiche apprezzate dai viaggiatori contemporanei che vogliono vivere un’esperienza completa già prima di atterrare a Seoul.

I K‑drama guidano i viaggi: le location più amate

Negli ultimi anni, dunque, la Corea‑mania non accenna a spegnersi: anzi, come già accennato, tra pop band, K‑drama e cultura virale, la musica, la lingua e lo stile di vita coreano sono più vicini che mai. Per molti, il K‑drama è il pretesto perfetto per viaggiare e scoprire la Corea del Sud attraverso le location delle serie che hanno spopolato in Italia.

Jusangjeolli, Jeju, Corea del Sud

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Le scogliere vulcaniche di Jusangjeolli sull’isola di Jeju

Le serie coreane raccontano amori impossibili, amicizie sincere, vendette e redenzioni – oppure storie distopiche, come quella di Squid Game, e si ambientano in scenari spettacolari che diventano veri e propri protagonisti del viaggio. Questo trend fonde turismo e cultura pop, alimentato dal fenomeno Hallyu (letteralmente l’onda di passione coreana). Serie come Crash Landing on You, Hometown Cha‑Cha‑Cha, Itaewon Class, Tastefully Yours e When Life Gives You Tangerines hanno segnato l’immaginario collettivo e guidano i fan verso itinerari emozionanti, dove il viaggio diventa esperienza narrativa e immersiva.

Jeju – protagonista in When Life Gives You Tangerines – è un gioiello naturale e cinematografico. La serie racconta la vita rurale dell’isola, con storie di resilienza e comunità. Oltre alla fiction, Jeju offre sentieri panoramici come il Jeju Olle Trail, scogliere vulcaniche di Jusangjeolli, spiagge bianche come Hamdeok e Hyeopjae e vivaci agrumeti di mandarini. L’isola rappresenta un perfetto mix tra natura, tradizione e scenografie da serie Tv.

La Zona Demilitarizzata diventa teatro romantico e simbolico in Crash Landing on You. Oggi è visitabile con tappe come il Terzo Tunnel, l’Osservatorio Dora e la Joint Security Area di Panmunjom, unendo la narrazione delle serie alla realtà storica. Visitare questi luoghi significa immergersi in una storia reale e potente, senza perdere la magia del drama.

Il villaggio costiero di Gongjin, tra Pohang e Gyeongju, prende vita nella serie Hometown Cha-Cha-Cha, mostrando il volto più autentico della Corea. Mercati del pesce, botteghe colorate, biblioteche affacciate sul mare e spiagge punteggiate da pescherecci offrono un’esperienza intima e immersiva. Gyeongju, ex capitale del regno di Silla, completa il quadro con templi buddhisti, tombe reali e giardini di loto, fondendo storia e vita quotidiana.

Gyeongju, templi, tramonto

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Vista su Gyeongju al tramonto

Seoul non può mancare, d’altronde la capitale fonde energia urbana e tradizione. Itaewon Class mette in luce lo spirito multiculturale del quartiere di Itaewon, mentre K‑pop Demon Hunters trasforma la città in un set urbano-fantastico dove idol combattono forze oscure. Tra Coex Mall, Dongdaemun Design Plaza, Bukchon Hanok Village, vie tradizionali di Insadong e il quartiere di shopping di Myeongdong, fino alla romantica Namsan Seoul Tower, la capitale si rivela un set cinematografico a cielo aperto, pronto a catturare ogni fan di K‑drama e K‑pop.

I fan dei period drama, invece, troveranno templi, foreste e fortezze come Bulguksa di Gyeongju o le foreste di bambù di Damyang, scenari perfetti per storie ricche di pathos e simbolismo.

Fortezza di Bulguksa, Gyeongju

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Ingresso del tempio alla Fortezza di Bulguksa a Gyeongju

Squid Game mostra infine una Corea cruda, simbolica e urbana: location reali come Seoul Land, la stazione di Daejeon o la scala del dormitorio sono mete turistiche oggi affollate da fan e curiosi, che uniscono estetica pop e critica sociale in un turismo contemporaneo unico.

La K‑Beauty spopola e conquista il mondo

La passione per la Corea passa anche dalla pelle. La K‑Beauty, con le sue routine multi‑step, ingredienti avanzati e packaging curato nei dettagli, è ormai un fenomeno globale che ha conquistato anche il pubblico italiano. Le routine coreane prevedono più fasi, dalla detersione doppia alla tonificazione, dai sieri a base di collagene e peptidi alle emulsioni idratanti, fino a maschere notturne che lavorano mentre dormi, creando il cosiddetto glow mattutino. L’obiettivo è ottenere una pelle uniforme, levigata, con pori minimizzati e quel celebre effetto Glass Skin amato dagli idoli K‑pop.

Oggi la K‑Beauty offre prodotti di alta qualità in tutte le fasce di prezzo: dalle linee più accessibili ai trattamenti più esclusivi di nicchia, ancora reperibili soprattutto in Corea senza passare dall’export. Alcuni prodotti permettono di replicare in casa trattamenti che fino a pochi anni fa erano riservati a cliniche specializzate, con risultati visibili e texture innovative. Gli ingredienti chiave includono peptidi, estratti botanici, acido ialuronico e altre formule avanzate studiate per idratare, tonificare e stimolare il rinnovamento cutaneo.

Visitare Seoul significa quindi immergersi in un vero e proprio universo di K‑Beauty: negozi specializzati come Olive Young, boutique dedicate e mercati locali offrono la possibilità di scoprire prodotti esclusivi, testare nuove texture e ricevere consigli su misura. Per chi resta in Italia, molte di queste linee sono già disponibili online o in negozi selezionati, ma l’esperienza coreana permette di accedere a formule ancora più di nicchia e a prezzi più vantaggiosi, senza intermediari o costi di importazione.

Oltre ai prodotti da banco, Seoul è anche meta per chi desidera approcci clinici e trattamenti professionali: centri estetici e cliniche dermatologiche offrono protocolli innovativi, dai peeling delicati ai trattamenti anti-age, dai percorsi per migliorare elasticità e luminosità fino a sedute con tecnologie high‑tech per tonificare, stimolare il collagene e ottenere una pelle visibilmente più giovane.

In questo senso, la Corea è anche una meta che combina cultura pop, innovazione cosmetica e know-how dermatologico. Non le manca nulla, la amerete sia che siate appassionati di beauty, sia che siate cinefili…o delle buone forchette!

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Cosa conviene comprare a Seoul, la capitale della Corea del Sud

È una delle mete più voga, infatti la Corea del Sud è diventata il luogo da raggiungere per conoscere una cultura lontana e amatissima, per scoprire luoghi distanti e così diversi da noi, ma anche per toccare da vicino i posti che hanno dato vita al K pop e ai drama coreani, seguitissimi in tutto il mondo.

E, ovviamente, quando si viaggia non può mancare il desiderio di portare a casa un po’ dello spirito di quei luoghi, che per altro regalano davvero tantissime soddisfazioni per quanto riguarda il beauty, il cibo, la cancelleria e gli oggetti tipici. Tutto quello che vale pena acquistare in Corea del Sud e a Seoul.

Cosa conviene comprare in Corea del Sud

La Corea del Sud è un luogo estremamente affascinante che negli ultimi anni è diventato una delle mete di viaggio più amate, complice anche il successo del k-pop e dei k-drama, gruppi musicali e serie tv che hanno un vasto pubblico in tutto il mondo.

L’occasione di scoprire un Paese lontano, culturalmente così diverso da noi, di esplorare una delle anime dell’Asia, è senza dubbio affascinante. Se poi a questo aggiungiamo che i prodotti che realizzano sono estremamente di tendenza, allora raggiungere la Corea del Sud è anche l’occasione giusta per fare shopping e acquistare direttamente in loco alcuni dei trend più amati.

Il cibo da comprare in Corea del Sud

Tra le meraviglie da acquistare qui non si può non partire dal cibo: sapori diversi dai nostri, affascinanti e che vale la pena portare a casa per tenere ancora un po’ per sé la sensazione di trovarsi in questo Paese lontano. Si possono acquistare prodotti confezionati di diverso genere e per tutti i gusti. E sono anche un favoloso regalo per chi è rimasto a casa per permettergli di assaporare le tipicità locali. Non devono mancare gli snack salati e dolci come i celebri yonsei cream bread e le bevande, come la kombucha o i tanti tipi di caffè e di tè.

Un altro prodotto tipico è il yuja chung, una crema che, se messa in infusione, diventa yuka tea, che contiene vitamina C ed è una vera e proprio contenitore di benessere. Da non perdere anche la frutta secca, come le fragole, ce ne sono di tutti i tipi e per ogni palato.

Infine, sempre per quanto riguarda il comparto alimentare, vale la pena portare a casa il ginseng rosso che si trova in tante versioni differenti come fresco o essiccato, ma anche estratti.

Gli oggetti della tradizione

Corea del Sud significa anche tradizioni e vale la pena pensare di acquistare qualche oggetto particolare che ci fa sentire parte della cultura locale e della sua storia. Per i più fashion l’acquisto ideale fa parte del folclore locale ed è un abito: si tratta del hanbok, composto da ampia gonna con corpetto incrociato per lei e da pantaloni, camicia e tunica per lui.

Favolose nella propria abitazione le preziose ceramiche Celadon con il loro bellissimo smalto verde giada, oppure un bangjja, ovvero un oggetto in bronzo (che contiene molto più stagno rispetto ad altri): si possono acquistare interi set per la tavola.

In Corea ci sono davvero tantissimi oggetti artistici che sono il frutto di tradizioni antiche, come la creazione di carta. E perché non andare alla ricerca di questi fogli preziosi?

Corea del Sud hanbok

Fonte: iStock

Corea del Sud: il hanbok, abito della tradizione

Seoul, cosa acquistare nella capitale della Corea del Sud

È la capitale della Corea del Sud ma è anche la città più popolosa dello stato: si trova nella zona nord-ovest presso il fiume Han. È il perfetto mix tra passato e futuro, tra tradizione e modernità: qui si può carpire un po’ dell’anima del Paese.

Sono tante le cose da ammirare come il Bukchon Village, in una zona alta e dove sembra di camminare nel passato, oppure si può rimanere affascinati dal Gyeongbokgung Palace, si possono vede templi o assaporare l’arte del posto, sorseggiare una bevanda in una sala da tè tradizionale, oppure sperimentare i sapori tipici al Gwangjang Market e – ancora – scovare l’anima più moderna della metropoli.

Ovviamente non può mancare lo shopping, che anche in questa città spazia dagli oggetti più tradizionali ad altri comparti: Seoul e la Corea del Sed sono infatti celebri per i prodotti di bellezza, per musica e serie tv e per la cancelleria. Uno dei quartieri per fare acquisti, vestiti compresi, è Myeongdong.

Skincare coreana, la bellezza ha casa a Seoul

La skincare coreana è sinonimo di qualità, di pelle radiosa (avete presente la celebre glass skin?) e di prodotti fenomenali. Maschere, sieri, creme per ogni tipologia di esigenza, ma anche formulazioni pensate per la detersione e per la protezione dai raggi solari, sono solo alcune delle tante meraviglie che si possono portare a casa. Non solo per noi, ma anche come regalo a una persona speciale.

Non manca il comparto make – up, anche questo piuttosto celebre e di tendenza: senza ombra di dubbio quello in Corea del Sud è il viaggio ideale anche per chi è appassionato di beauty e per chi vuole sperimentare i prodotti locali selezionandoli personalmente nei negozi.

Skincare coreana

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Skincare coreana: da comprare in Corea del Sud

Cartoleria, qui troverai tanti oggetti per tutti i gusti

Attività creative, diari quotidiani, penne particolari: tutto quello che serve e che risponde al macrogruppo della cartoleria lo potrai trovare a Seoul e in tutta la Corea del Sud. E allora spazio a quaderni di tutte le fogge e dimensioni, washi tape (ovvero scotch colorato o impreziosito da disegni e grafiche), stickers e penne che si trovano in tanti formati differenti per accontentare ogni gusto.

Non mancano cover, porta cuffie, cartoline, astucci, fogli e matite.

K-Pop e K-Drama, gli acquisti top per i fan

Chi viaggia in Corea del Sud spesso ha voglia di scoprire location particolari, come quelle che hanno fatto da sfondo alla loro serie preferita oppure dove sono cresciuti i personaggi più popolari: i k-drama e il k-pop sono amatissimi in tutto il mondo.

Senza ombra di dubbio, quindi, vale la pena acquistare qualche oggetto a tema. Dai cd da collezione, magari corredati da libri, card e poster, agli oggetti più particolari senza dimenticare i capi alla moda ispirati proprio agli idoli più amati. Insomma, c’è davvero l’imbarazzo della scelta tra cose da vedere e meraviglie da portare a casa: souvenir speciali di un viaggio indimenticabile.

Acquisti da fare a Seoul e in Corea

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I migliori acquisti da fare a Seoul e in Corea del Sud
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Cosa conviene comprare a Seoul

È una delle mete più voga, infatti la Corea del Sud è diventata il luogo da raggiungere per conoscere una cultura lontana e amatissima, per scoprire luoghi distanti e così diversi da noi, ma anche per toccare da vicino i posti che hanno dato vita al K pop e ai drama coreani, seguitissimi in tutto il mondo.

E, ovviamente, quando si viaggia non può mancare il desiderio di portare a casa un po’ dello spirito di quei luoghi, che per altro regalano davvero tantissime soddisfazioni per quanto riguarda il beauty, il cibo, la cancelleria e gli oggetti tipici. Tutto quello che vale pena acquistare in Corea del Sud e a Seoul.

Cosa conviene comprare in Corea del Sud

La Corea del Sud è un luogo estremamente affascinante che negli ultimi anni è diventato una delle mete di viaggio più amate, complice anche il successo del k-pop e dei k-drama, gruppi musicali e serie tv che hanno un vasto pubblico in tutto il mondo.

L’occasione di scoprire un Paese lontano, culturalmente così diverso da noi, di esplorare una delle anime dell’Asia, è senza dubbio affascinante. Se poi a questo aggiungiamo che i prodotti che realizzano sono estremamente di tendenza, allora raggiungere la Corea del Sud è anche l’occasione giusta per fare shopping e acquistare direttamente in loco alcuni dei trend più amati.

Il cibo da comprare in Corea del Sud

Tra le meraviglie da acquistare qui non si può non partire dal cibo: sapori diversi dai nostri, affascinanti e che vale la pena portare a casa per tenere ancora un po’ per sé la sensazione di trovarsi in questo Paese lontano. Si possono acquistare prodotti confezionati di diverso genere e per tutti i gusti. E sono anche un favoloso regalo per chi è rimasto a casa per permettergli di assaporare le tipicità locali. Non devono mancare gli snack salati e dolci come i celebri yonsei cream bread e le bevande, come la kombucha o i tanti tipi di caffè e di tè.

Un altro prodotto tipico è il yuja chung, una crema che, se messa in infusione, diventa yuka tea, che contiene vitamina C ed è una vera e proprio contenitore di benessere. Da non perdere anche la frutta secca, come le fragole, ce ne sono di tutti i tipi e per ogni palato.

Infine, sempre per quanto riguarda il comparto alimentare, vale la pena portare a casa il ginseng rosso che si trova in tante versioni differenti come fresco o essiccato, ma anche estratti.

Gli oggetti della tradizione

Corea del Sud significa anche tradizioni e vale la pena pensare di acquistare qualche oggetto particolare che ci fa sentire parte della cultura locale e della sua storia. Per i più fashion l’acquisto ideale fa parte del folclore locale ed è un abito: si tratta del hanbok, composto da ampia gonna con corpetto incrociato per lei e da pantaloni, camicia e tunica per lui.

Favolose nella propria abitazione le preziose ceramiche Celadon con il loro bellissimo smalto verde giada, oppure un bangjja, ovvero un oggetto in bronzo (che contiene molto più stagno rispetto ad altri): si possono acquistare interi set per la tavola.

In Corea ci sono davvero tantissimi oggetti artistici che sono il frutto di tradizioni antiche, come la creazione di carta. E perché non andare alla ricerca di questi fogli preziosi?

Corea del Sud hanbok

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Corea del Sud: il hanbok, abito della tradizione

Seoul, cosa acquistare nella capitale della Corea del Sud

È la capitale della Corea del Sud ma è anche la città più popolosa dello stato: si trova nella zona nord-ovest presso il fiume Han. È il perfetto mix tra passato e futuro, tra tradizione e modernità: qui si può carpire un po’ dell’anima del Paese.

Sono tante le cose da ammirare come il Bukchon Village, in una zona alta e dove sembra di camminare nel passato, oppure si può rimanere affascinati dal Gyeongbokgung Palace, si possono vede templi o assaporare l’arte del posto, sorseggiare una bevanda in una sala da tè tradizionale, oppure sperimentare i sapori tipici al Gwangjang Market e – ancora – scovare l’anima più moderna della metropoli.

Ovviamente non può mancare lo shopping, che anche in questa città spazia dagli oggetti più tradizionali ad altri comparti: Seoul e la Corea del Sed sono infatti celebri per i prodotti di bellezza, per musica e serie tv e per la cancelleria. Uno dei quartieri per fare acquisti, vestiti compresi, è Myeongdong.

Skincare coreana, la bellezza ha casa a Seoul

La skincare coreana è sinonimo di qualità, di pelle radiosa (avete presente la celebre glass skin?) e di prodotti fenomenali. Maschere, sieri, creme per ogni tipologia di esigenza, ma anche formulazioni pensate per la detersione e per la protezione dai raggi solari, sono solo alcune delle tante meraviglie che si possono portare a casa. Non solo per noi, ma anche come regalo a una persona speciale.

Non manca il comparto make – up, anche questo piuttosto celebre e di tendenza: senza ombra di dubbio quello in Corea del Sud è il viaggio ideale anche per chi è appassionato di beauty e per chi vuole sperimentare i prodotti locali selezionandoli personalmente nei negozi.

Skincare coreana

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Skincare coreana: da comprare in Corea del Sud

Cartoleria, qui troverai tanti oggetti per tutti i gusti

Attività creative, diari quotidiani, penne particolari: tutto quello che serve e che risponde al macrogruppo della cartoleria lo potrai trovare a Seoul e in tutta la Corea del Sud. E allora spazio a quaderni di tutte le fogge e dimensioni, washi tape (ovvero scotch colorato o impreziosito da disegni e grafiche), stickers e penne che si trovano in tanti formati differenti per accontentare ogni gusto.

Non mancano cover, porta cuffie, cartoline, astucci, fogli e matite.

K-Pop e K-Drama, gli acquisti top per i fan

Chi viaggia in Corea del Sud spesso ha voglia di scoprire location particolari, come quelle che hanno fatto da sfondo alla loro serie preferita oppure dove sono cresciuti i personaggi più popolari: i k-drama e il k-pop sono amatissimi in tutto il mondo.

Senza ombra di dubbio, quindi, vale la pena acquistare qualche oggetto a tema. Dai cd da collezione, magari corredati da libri, card e poster, agli oggetti più particolari senza dimenticare i capi alla moda ispirati proprio agli idoli più amati. Insomma, c’è davvero l’imbarazzo della scelta tra cose da vedere e meraviglie da portare a casa: souvenir speciali di un viaggio indimenticabile.

Acquisti da fare a Seoul e in Corea

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I migliori acquisti da fare a Seoul e in Corea del Sud
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La migliore città dove fare un viaggio (anche) da soli quest’anno

Viaggiare da soli non è solo un’opportunità per esplorare il mondo, ma anche un’esperienza di crescita personale. Per chi sceglie di partire con il desiderio di libertà, il riconoscimento Travellers’ Choice Best of the Best di Tripadvisor rappresenta una guida preziosa: infatti, il prestigioso premio celebra le destinazioni più amate e apprezzate dai viaggiatori di tutto il mondo, basandosi su milioni di recensioni e opinioni raccolte nell’arco di un anno.

E quest’anno, il primo posto per chi cerca avventure in solitaria lo conquista Seoul, la vivace capitale della Corea del Sud.

Perché vince Seoul e perché visitarla

Seoul incarna l’armonia perfetta tra modernità e tradizione. Vivace metropoli, pulsa di energia grazie ai grattacieli scintillanti, che si affacciano su antichi templi buddisti, custodi di una storia millenaria. Una vacanza da queste parti permette di immergersi in una realtà in cui passato e futuro si intrecciano in un racconto vibrante e unico che si manifesta a ogni angolo.

Salire sulla N Seoul Tower, sulla vetta del parco Namsan, dona una vista spettacolare della città, mentre le strade di Insadong, con le sale da tè e i negozi tradizionali, offrono un assaggio della cultura coreana. E poi ci sono i palazzi iconici: il maestoso Gyeongbokgung, con giardini e musei, e il suggestivo Changdeokgung, Patrimonio UNESCO, che incanta grazie all’architettura antica e al giardino segreto.

Seoul è anche una meta ideale per chi viaggia da solo grazie alla sua sicurezza, alla varietà di esperienze culturali e gastronomiche, e a un’accoglienza calorosa e cosmopolita.

Altre città nella classifica delle mete ideali per viaggiare da soli

Oltre a Seoul, che si aggiudica il primo posto come migliore destinazione per chi viaggia da solo, la classifica del Travellers’ Choice Best of the Best include altre città affascinanti e perfette per scoprire il mondo con al proprio ritmo.

Kathmandu, Nepal

Al secondo posto troviamo Kathmandu, che conquista con la valle ricca di siti storici, antichi templi e villaggi sorprendenti e con Durbar Square, dove i visitatori possono conoscere a fondo la vita locale, e il vivace distretto di Thamel, frequentato dagli escursionisti.

La città è anche famosa per i tappeti e le stampe artigianali, che raccontano l’arte e la tradizione del Nepal.

Cusco, Perù

La terza posizione è occupata da Cusco, dove la cultura inca si intreccia con il barocco andino. Le strade in pietra, il palazzo Qoriacancha e la Chiesa di Santo Domingo sono veri e propri fiori all’occhiello.

Cusco è anche il punto di partenza per esplorare meraviglie archeologiche e vivere i vivaci festival estivi che animano la città peruviana ad alta quota.

Bangkok, Thailandia

Bangkok, Thailandia

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Panorama di Bangkok

Al quarto posto troviamo Bangkok, un mix straordinario di palazzi dorati, mercati galleggianti e templi ricoperti di porcellana.

I visitatori possono esplorare il Wat Arun, il Wat Pho con il Buddha sdraiato e il maestoso Grand Palace, oltre a gustare specialità come lo sticky rice al mango nei mercati locali.

Osaka, Giappone

La quinta posizione è di Osaka, centro dinamico e cosmopolita.

Con i ristoranti, i locali notturni e attrazioni come il Castello di Osaka e gli Universal Studios Japan, la città giapponese rappresenta la felice unione tra modernità e tradizione.

È inoltre una base ideale per scoprire Kyoto, Nara e Koya-san, a breve distanza in treno.

Dubai, Emirati Arabi Uniti

Dubai conquista il sesto posto: qui si possono ammirare viste mozzafiato dal Burj Khalifa, esplorare i souk di spezie e tessuti lungo il Dubai Creek e vivere emozioni irripetibili come un giro in mongolfiera sopra le dune del deserto o un lancio in paracadute su Palm Jumeirah.

Kyoto, Giappone

Settima classificata, Kyoto è un tuffo nel passato grazie agli antichi templi e santuari, come Fushimi Inari e Shimogamo, mete di pace e spiritualità. Non mancano le esperienze culturali, come spettacoli di geisha e cene tradizionali con vista sul fiume Kamo.

Chiang Mai, Thailandia

All’ottavo posto ecco Chiang Mai, celebre per il suo Night Bazaar e i suoi templi storici. Tra il National Museum e il Botanic Garden, si ha l’opportunità di immergersi nella cultura locale, mentre i più avventurosi possono raggiungere il tempio Wat Phrathat Doi Suthep salendo 300 scalini.

Reykjavik, Islanda

Reykjavik, Islanda

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Inverno a Reykjavik

Nona in classifica, Reykjavik, la capitale più a nord del mondo. Dopo le escursioni, ci si può rilassare nelle sorgenti geotermiche o esplorare l’eccezionale scena artistica e musicale, accompagnata da una cucina innovativa e da una intensa vita notturna.

Melbourne, Australia

Melbourne, decima classificata, è una metropoli poliedrica, ricca di arte, storia, sport e gastronomia. I Royal Botanical Gardens e l’Healesville Sanctuary sono un tripudio di natura, mentre il City Circle Tram permette di scoprire le principali attrazioni in tutta comodità.

Toronto, Canada

Toronto, undicesima, è stata definita “New York City gestita dagli svizzeri” per la sua efficienza e cordialità. La CN Tower, i teatri di fama mondiale e l’ampia scelta gastronomica la rendono una destinazione imperdibile per chi viaggia da solo.

Dublino, Irlanda

Dublino si piazza dodicesima: dalla Guinness appena spillata ai parchi cittadini come il Phoenix Park, passando per le tracce letterarie di autori quali Joyce e Yeats, sa andare incontro a tutti i gusti e le esigenze.

Edimburgo, Regno Unito

Tredicesima è Edimburgo, famosa per i festival culturali e la storia secolare. La Città Vecchia e la Città Nuova, Patrimonio UNESCO, sono un irrinunciabile paradiso per gli appassionati di architettura, mentre i musei e le gallerie completano l’offerta culturale.

Singapore

Quattordicesima classificata, Singapore assomiglia a un set di fantascienza, con i grattacieli futuristici e i meravigliosi Giardini Botanici. Tra cibo di strada e corsi di cucina, l’isola città-stato a sud della Malesia propone esperienze autentiche e scorci panoramici imperdibili dalla piattaforma del Sands SkyPark.

San Francisco, Stati Uniti

San Francisco, Stati Uniti

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Il Golden Gate a San Francisco

San Francisco, quindicesima, è una città dai mille volti, con quartieri come Mission e Upper Haight che raccontano storie sempre nuove. Il Golden Gate Bridge, il Ferry Building e il vivace mercato di Grand Central Station sono soltanto alcune delle attrazioni da mettere in lista.

Zagabria, Croazia

Sedicesima in classifica, Zagabria unisce storia e modernità. Le torri medievali, i mercati all’aperto e i palazzi del XIX secolo rendono la città croata una meta favolosa e facile da esplorare.

New York City, Stati Uniti

Diciassettesima, New York non ha bisogno di presentazioni. Dai luoghi iconici come l’Empire State Building e Central Park agli angoli meno conosciuti come The Cloisters, mette a disposizione un’esperienza unica a ogni visita.

Barcellona, Spagna

Infine, al diciottesimo posto, Barcellona stupisce con le eccezionali opere di Gaudí e l’atmosfera vivace delle Ramblas. Un connubio di arte, cultura e gastronomia che ammalia.

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A partire da gennaio, per viaggiare in Corea del Sud servirà il K-Eta: cos’è

Con l’arrivo del 2025, uno dei cambiamenti più rilevanti per chi intende viaggiare in Corea del Sud riguarda l’introduzione obbligatoria del sistema K-Eta (Korea Electronic Travel Authorization).

A partire dal prossimo anno, infatti, i viaggiatori provenienti da 67 Paesi, inclusa l’Italia, dovranno ottenere questa autorizzazione digitale prima di poter entrare nel Paese per motivi turistici o per viaggi business. Ma cos’è esattamente il K-Eta e come funziona? Scopriamolo insieme in questo articolo.

Cos’è il K-Eta?

Il K-Eta è un sistema di autorizzazione elettronica che consente al governo della Corea del Sud di monitorare l’ingresso di viaggiatori senza obbligarli a presentarsi presso un consolato o a richiedere un visto. L’idea alla base di questa procedura è simile a quella del sistema ESTA degli Stati Uniti, ovvero una registrazione online che verifica se un cittadino di un Paese esente da visto possa entrare in Corea del Sud per motivi turistici o d’affari.

Il sistema è già attivo dal 2021, ma fino a ora l’esenzione dalla registrazione è stata prorogata più volte, anche per gli italiani. La decisione del governo sudcoreano di estendere l’esenzione fino al 31 dicembre 2025 è stata presa per sostenere il flusso di turisti internazionali, in particolare dopo i periodi più critici della pandemia.

Chi dovrà richiedere il K-Eta?

Da gennaio 2025, i cittadini dei 67 Paesi esenti da visto, tra cui Italia, Francia, Germania, Stati Uniti e Giappone, dovranno obbligatoriamente richiedere il K-Eta prima di imbarcarsi per la Corea del Sud, il paradiso della tecnologia.

L’autorizzazione elettronica, che può essere ottenuta facilmente tramite il sito ufficiale (o app mobile) in pochi minuti, ha una durata di due anni e consente viaggi brevi (fino a 90 giorni) senza la necessità di un visto tradizionale.

L’elenco completo dei Paesi che beneficiano di questa esenzione è disponibile online, dove è possibile consultare anche altre informazioni pratiche riguardo il sistema K-Eta, come le modalità di pagamento e la procedura in caso di diniego.

La richiesta per ottenere l’autorizzazione K-Eta è semplice e veloce. Dopo aver compilato un modulo online con i propri dati personali e informazioni sul viaggio, è necessario effettuare un pagamento (solitamente una cifra simbolica) tramite carta di credito o altri metodi elettronici. Una volta approvata la domanda, il viaggiatore riceverà una conferma via email e sarà pronto a partire, con il K-Eta legato al proprio passaporto.

Il sistema K-Eta è stato progettato per velocizzare i controlli di frontiera e migliorare l’esperienza del viaggiatore, evitando lunghe attese ai punti di controllo. Sebbene la procedura sia semplice, è fondamentale fare attenzione a inviare informazioni corrette e complete, poiché un errore potrebbe portare a un diniego dell’autorizzazione.

Proroga dell’esenzione fino al 2025: un aiuto per il turismo

Nonostante l’introduzione obbligatoria del K-Eta per il 2025, la Corea del Sud come già accennato ha deciso di prorogare fino al 31 dicembre 2025 l’esenzione da questa procedura per i cittadini di 67 Paesi, Italia inclusa. Si tratta di una misura strategica volta a stimolare il turismo e facilitare l’ingresso dei visitatori stranieri, in particolare a fronte delle difficoltà legate alla pandemia che tuttora non ha permesso di riportare i flussi turistici nel Paese asiatico ai livelli pre-Covid19.

Questa decisione arriva proprio mentre il Paese sta cercando di rilanciare il settore turistico e accogliere un numero maggiore di turisti internazionali. Il governo sudcoreano ha infatti promesso di semplificare ulteriormente le procedure di ingresso, sperando che queste misure possano contribuire a un aumento degli arrivi.

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Corea del Sud, viaggio alla scoperta del paradiso della tecnologia

La Corea del Sud è una terra di contrasti affascinanti, dove la tecnologia più all’avanguardia incontra secoli di storia e tradizione. Dai grattacieli futuristici di Seul alla spiritualità di antichi templi buddisti, dai sentieri di montagne lussureggianti ai centri folkloristici custodi di antiche tradizioni, questo Paese dinamico e sorprendente ha qualcosa da offrire a ogni tipo di viaggiatore.

La Corea del Sud è una destinazione che conquista a ogni angolo, unendo l’energia delle città che pulsano al ritmo della cultura k-pop alla serenità dei parchi nazionali, senza dimenticare la ricca gastronomia, con delizie tutte da gustare, dal kimchi ai barbecue coreani, fino agli street food più irresistibili.

Cosa vedere in Corea del Sud, le attrazioni principali

Seul, la capitale tra tradizione e innovazione

Palazzi storici, boutique di lusso, ristoranti trendy e parchi incantevoli, Seul è un affascinante mosaico di storia, cultura e tecnologia. Antichi palazzi, come il maestoso Gyeongbokgung, si trovano immersi tra grattacieli all’avanguardia, creando un contrasto spettacolare, mentre quartieri come Gangnam epicentro delle ultime tendenze K-pop, della moda e della bellezza. Simbolo del lusso coreano, qui si trovano boutique di alta moda, centri estetici rinomati e una vivace scena culinaria. Tra le sue attrazioni, i parchi lungo il fiume Han e le tombe reali di Seonjeongneung Park offrono un’oasi di tranquillità nel cuore della città. Seul è anche un modello di innovazione, con infrastrutture tecnologiche all’avanguardia e un sistema di trasporti impeccabile.

Jeju, l’isola incantevole

A soli 85 chilometri dalla costa della Corea del Sud, l’isola di Jeju è un vero paradiso naturale, riconosciuto tra le Nuove sette meraviglie del mondo naturali della New 7 Wonders Foundation. Con le sue spiagge di sabbia bianca circondate da foreste di pini, crateri vulcanici, grotte laviche e giardini botanici spettacolari, è la meta perfetta per gli amanti della natura e i fotografi in cerca di paesaggi suggestivi.

Tra le principali attrazioni, il Seongsan Ilchulbong, noto anche come Sunrise Peak, è uno spettacolare cono vulcanico alto 180 metri, formatosi circa 5.000 anni fa in seguito a un’esplosione sottomarina. Dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, offre una vista panoramica sulle scogliere e sull’oceano ed è considerato il miglior punto dell’isola per ammirare l’alba: il sole che sorge sopra l’orizzonte crea uno spettacolo di colori che incanta ogni visitatore.

Gyeongju, un museo a cielo aperto

Gyeongju, conosciuta come la “città dai mille anni”, è un autentico gioiello culturale che racchiude la storia millenaria della Corea del Sud. Capitale del regno di Silla dal 57 a.C. al 935 d.C., questa città storica è disseminata di siti antichi e tesori archeologici, tra cui templi, pagode di pietra, palazzi e tombe reali. Luoghi iconici come il Tempio Bulguksa, la Grotta di Seokguram, e il Monte Namsan sono stati dichiarati Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, rendendo Gyeongju una destinazione imperdibile per gli amanti della cultura e dell’arte.

Il Tempio Bulguksa, capolavoro dell’architettura del regno di Silla, è una meraviglia di terrazze, ponti e pagode in pietra finemente scolpite. Costruito nel 774 e successivamente restaurato dopo essere stato danneggiato durante la Guerra Imjin (1592-1598), oggi conserva sette tesori nazionali ed è uno dei siti più rappresentativi della cultura buddista coreana.

Cheonggyecheon Seul

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Il moderno spazio ricreativo di Cheonggyecheon nel centro di Seul, Corea del Sud

Andong, il cuore delle tradizioni popolari coreane

Situata nella provincia di Gyeongsangbuk-do, Andong è soprannominata “la città più coreana della Corea”. Un titolo che le si addice perfettamente grazie al suo fascino unico, che culmina nel celebre villaggio Hahoe, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Conosciuta anche come la “città dei musei”, Andong ospita circa 20 musei ed esposizioni che raccontano i diversi aspetti della storia e della cultura locale. Tra le sue principali attrazioni spicca l’Hahoe Byeolsingut Tallori, una danza drammatica con maschere dalla tradizione millenaria.

Gwangju, la culla della democrazia coreana

Nota come il luogo in cui ha avuto origine la democrazia coreana, Gwangju è una città di grande importanza storica e culturale. Fu qui che, nel 1980, ebbe luogo la Rivolta democratica del 18 maggio, un evento cruciale nella lotta della Corea del Sud per la democrazia. Per dieci giorni, i cittadini di Gwangju si sollevarono contro il regime militare autoritario di Chun Doo-hwan, in un movimento iniziato da studenti universitari e trasformatosi poi in una ribellione popolare. Nonostante la repressione violenta, che causò centinaia di vittime, questo evento segnò un punto di svolta nella storia democratica del Paese, celebrato nel Parco Commemorativo del 18 Maggio e nel Cimitero Nazionale.

Busan, la principale località balneare

Situata nell’estremo sud-est della Corea, seconda metropoli del Paese, Busan è nota come la Città del Cinema, grazie al Busan International Film Festival (BIFF), il più grande festival cinematografico d’Asia. Tuttavia, le sue attrazioni vanno ben oltre il grande schermo: ampie spiagge, mercati vivaci, quartieri artistici e una cucina locale unica rendono una visita in questa città un’esperienza indimenticabile.

Haeundae Beach, una delle mete balneari più iconiche della Corea, è un luogo perfetto per rilassarsi, tra spiagge di sabbia bianca, acque cristalline e una vivace atmosfera. Marine City stupisce con grattacieli svettanti e una vasta scelta di ristoranti e caffè, mentre al tramonto, la città si trasforma in un suggestivo gioco di luci che si riflettono sulle onde del mare, regalando momenti di pura magia.

Parco Nazionale di Seoraksan

Nel nord-est del paese, il Parco Nazionale di Seoraksan è una meraviglia naturale che incanta i visitatori con i suoi paesaggi verdeggianti, una ricca biodiversità e una straordinaria combinazione di montagne, valli e foreste. Questo gioiello naturale, che si estende su un’area di 400mila chilometri quadrati protetta come biosfera, è una destinazione imperdibile per gli amanti della natura e per chi cerca un’oasi di tranquillità lontano dal caos quotidiano. Domina il paesaggio la maestosa montagna Seorak-san, che con i suoi 1.708 metri di altitudine prende il nome dalla neve che ricopre le sue vette tutto l’anno. Sule sue pendici sorge il tempio Shinheungsa, custode di un’imponente statua del Buddha che veglia silenziosamente sulla valle circostante.

Cosa fare in Corea del Sud

Visitare il Gyeongbokgung

Costruito oltre 600 anni fa, il Gyeongbokgung Palace è uno dei luoghi simbolo di Seul. Questo complesso storico, circondato da imponenti mura, custodisce sale regali come il Geunjeongjeon, dove si svolgevano gli affari di stato, e il Gyotaejeon, residenza delle consorti reali. Indossare un hanbok, il tradizionale abito coreano, per passeggiare tra i cortili e gli edifici è un’esperienza che riporta i visitatori al tempo dei fasti imperiali.

Fare un tuffo nel passato al Bukchon Hanok Village

Questo villaggio storico ospita antiche case tradizionali coreane, chiamate hanok, che offrono uno spaccato autentico della cultura e dell’architettura del passato. Le strette viuzze del villaggio sono un invito a perdersi tra le facciate in legno, i tetti ricurvi e gli scorci pittoreschi. Per un’esperienza completa, è possibile noleggiare e indossare un hanbok e lasciarsi avvolgere dal fascino di un’epoca lontana.

Tempio a Busan, Corea del Sud

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Tempio Haedong Yonggungsa a Busan, Corea del Sud

Ammirare il panorama dal Seul Sky

Registrato nel Guinness dei Primati come l’osservatorio più alto del mondo, il Seul Sky della Lotte World Tower offre una vista mozzafiato a 360° sulla città da un’altezza di 500 metri. Ai suoi piedi si estende il parco divertimenti Lotte World che offre attrazioni per tutte le età, dall’iconica giostra ai palloni aerostatici, rendendolo una tappa perfetta per le famiglie.

Gustare la cucina tipica coreana

La cucina coreana è un’esperienza sensoriale che va oltre il semplice atto di nutrirsi. Dalle specialità di mare allo street food, ogni pasto è un’esplosione di sapori dolci, salati, acidi e piccanti. Il riso, ingrediente base di ogni pasto, è spesso accompagnato da una miriade di banchan, piccoli contorni a base di verdure fermentate, carne o pesce, che donano al piatto un’esplosione di sapori. Il kimchi, cavolo fermentato piccante, è il re indiscusso della tavola coreana e un simbolo di questa cucina unica. Da provare i piatti iconici come il tteokbokki piccante o i hotteok dolci ripieni, per un’esperienza gastronomica indimenticabile.

Fare trekking nel Parco Nazionale di Hallasan

Situato nel Parco Nazionale di Hallasan, il monte Hallasan è la vetta più alta della Corea del Sud e domina il paesaggio dell’isola di Jeju. Questo vulcano inattivo, situato all’estremità meridionale della penisola coreana, è un santuario di biodiversità con oltre 1.800 specie di piante alpine. Dichiarato Riserva della Biosfera UNESCO, Patrimonio dell’Umanità e Global Geopark, il monte Hallasan offre sette percorsi escursionistici, di cui due conducono al suggestivo lago Baengnokdam, situato all’interno del cratere. La salita è impegnativa, ma ampiamente ripagata dal panorama sensazionale.

Guardare il tramonto al Seongsan Sunrise Peak

Sebbene il nome celebri l’alba, il Seongsan Sunrise Peak sull’isola di Jeju regala soprattutto tramonti indimenticabili. La sua origine vulcanica ha modellato un paesaggio unico, dove il sole che cala sull’oceano dipinge il cielo di sfumature dorate. Dalla cima la vista abbraccia la costa e l’entroterra, rendendo questo luogo un’esperienza indimenticabile per chiunque voglia catturare la magia del crepuscolo.

Immergersi nella magia dei ciliegi in fiore a Gyeongju

Un viaggio a Gyeongju in primavera è particolarmente romantico, grazie ai ciliegi in fiore che decorano la città con un velo di colori pastello. Questa stagione aggiunge un tocco di poesia alle antiche rovine, rendendo ogni angolo della città particolarmente suggestivo.

Scoprire il folklore coreano nel Villaggio Hahoe

Circondato dalle anse del fiume Nakdonggang, il Villaggio Hahoe di Andong è il più rappresentativo centro folkloristico della Corea, visitato in passato anche da personalità illustri come la Regina Elisabetta II e il Presidente George W. Bush. Qui si può respirare l’atmosfera autentica della dinastia Joseon, grazie alle tradizionali case choga con tetti di paglia e alle botteghe artigianali ancora attive. Il villaggio è anche il palcoscenico dell’Hahoe Byeolsingut Tallori, la danza drammatica riconosciuta come Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’UNESCO.

Soggiornare in un autentico hanok

Andong offre anche la possibilità di soggiornare in un hanok, le tradizionali case coreane. Dormire in una dimora centenaria significa vivere un’esperienza immersiva nella cultura della dinastia Joseon, tra antichi pavimenti ondol riscaldati e architetture che raccontano storie di un’epoca lontana.

Andar per mercati

Il fascino autentico di Busan si scopre anche nei suoi mercati tradizionali. Jagalchi Market, il più grande mercato ittico del Paese, è un’esperienza sensoriale unica: qui si può gustare pesce fresco appena pescato o provare i piatti locali nei ristoranti adiacenti. Gukje Market, invece, è il luogo ideale per curiosare tra bancarelle di artigianato e street food.

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Corea del Sud, la destinazione emergente del 2025

La Corea del Sud sta rapidamente emergendo come una delle destinazioni turistiche più promettenti del futuro, grazie a una combinazione unica di innovazione culturale, tradizione e modernità. Con l’espansione del fenomeno della K-culture, che include musica, cinema, moda e gastronomia, il Paese sta attraendo un numero sempre maggiore di visitatori internazionali.

Nel 2025, la Corea del Sud è destinata a diventare una delle mete più in voga al mondo, con l’obiettivo di raggiungere i 30 milioni di turisti entro il 2027. Ma cosa rende la Corea del Sud una meta tanto speciale? Dalla popolarità delle serie TV coreane e della musica K-pop ai luoghi storici e alle esperienze uniche che il paese ha da offrire, scopriamo perché la Corea del Sud è la destinazione emergente del 2025.

Perché la Corea del Sud è la meta emergente del 2025: i dati

La Corea del Sud sta rapidamente emergendo come una delle destinazioni turistiche più popolari al mondo, grazie a una strategia di marketing mirata che punta a rendere il paese una meta imperdibile entro il 2025. Il piano prevede di attrarre 30 milioni di turisti stranieri entro il 2027, con un obiettivo intermedio di 20 milioni di turisti entro il 2024. Il successo di questa iniziativa si fonda su un approccio che integra cultura, innovazione e tecnologia. La K-culture, ossia la cultura coreana, gioca un ruolo centrale in questa crescita, alimentata dal successo globale della musica K-pop, delle serie TV coreane e della gastronomia tipica.

Per promuovere la Corea del Sud come destinazione turistica, sono previsti eventi e roadshow in tutto il mondo, con il coinvolgimento di attori strategici come l’industria degli e-sport e il settore del benessere. Inoltre, sono stati creati hub di marketing globali per raggiungere nuovi mercati e ampliare la rete turistica del paese, creando un ecosistema sostenibile che possa attrarre visitatori da ogni parte del mondo.

Palazzo Gyeongbokgung, Seul

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L’imponente Palazzo Gyeongbokgung a Seul

Dalla musica alle serie TV coreane, i luoghi della Corea in trend

Il successo internazionale delle serie TV coreane e della musica K-pop ha portato una nuova ondata di visitatori in Corea del Sud, che cercano di vivere l’esperienza delle loro star preferite. Luoghi iconici legati a queste tendenze culturali sono diventati attrazioni turistiche di prima scelta. Tra i principali luoghi in trend, possiamo citare:

  • Gangnam, il quartiere residenziale e commerciale di Seul, reso famoso dalla canzone “Gangnam Style” di PSY, è diventato un simbolo della cultura popolare coreana e un luogo imperdibile per i turisti.
  • Seoul’s K-pop district, che comprende luoghi come l’SMTOWN Coex Artium e il Big Hit Entertainment, dove i fan possono scoprire la storia dei loro gruppi musicali preferiti e partecipare a eventi esclusivi.
  • Set di serie TV e film come i famosi set di “Crash Landing on You” e “Itaewon Class”, che hanno trasformato alcune località in vere e proprie destinazioni turistiche, dove i visitatori possono rivivere le scene dei loro drammi preferiti.

Inoltre, il settore cinematografico coreano, che sta vivendo un periodo di grande esplosione, contribuisce notevolmente ad aumentare l’attrattività della Corea come destinazione turistica, grazie anche alla crescente popolarità del Cinema Coreano internazionale.

Attrazioni (o attività) curiose e originali della Corea del Sud

La Corea del Sud offre anche esperienze turistiche curiose e originali che vanno oltre la cultura pop. Qui alcune delle attività più uniche che stanno attirando i visitatori:

  • Esperienze di Hanbok: indossare il tradizionale abito coreano, il hanbok e passeggiare nei palazzi storici di Seul, come il Palazzo Gyeongbokgung, è un’attività molto popolare tra i turisti che vogliono immergersi nella cultura coreana.
  • Visite ai templi buddisti: molti turisti scelgono di partecipare a ritiri spirituali nei templi buddisti coreani. Queste esperienze offrono ai visitatori l’opportunità di vivere un’esperienza di meditazione profonda e di conoscere meglio le tradizioni spirituali del Paese.
  • Parchi tematici K-pop: luoghi come il Lotte World e Everland non sono solo parchi di divertimento, ma offrono anche eventi speciali e spettacoli legati ai gruppi musicali coreani. Alcuni parchi offrono anche percorsi tematici basati su film e serie TV, creando un’esperienza unica per i fan.
  • Cucina coreana: la Corea del Sud è famosa per la sua gastronomia unica, che sta guadagnando sempre più popolarità a livello internazionale. Oltre ai piatti tradizionali come il bibimbap e il kimchi, i turisti possono partecipare a corsi di cucina per imparare a preparare i piatti tipici della tradizione coreana.
  • E-sports e gaming: con il rapido sviluppo dell’industria degli e-sports, la Corea del Sud è diventata la mecca del gaming. I turisti appassionati di videogiochi possono visitare i centri di e-sports, assistere a tornei e partecipare a eventi esclusivi.
  • Escursioni naturali: la Corea del Sud non è solo una metropoli vibrante, ma offre anche un’abbondanza di bellezze naturali, dai monti Seoraksan e Bukhansan per gli amanti dell’escursionismo, fino alle isole di Jeju, un paradiso naturale protetto dall’Unesco, che è molto popolare tra i turisti in cerca di tranquillità e paesaggi mozzafiato.

Grazie a questa combinazione di cultura pop, esperienze tradizionali e attività uniche, la Corea del Sud si sta dunque rapidamente imponendo come una delle destinazioni turistiche più promettenti del 2025. Con l’espansione del suo ecosistema turistico e il rafforzamento della sua identità attraverso la K-culture, la Corea del Sud è destinata a diventare un punto di riferimento globale per i viaggiatori di tutto il mondo.

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Changdeokgung Palace, la storia del magnifico complesso: come visitarlo

A Seul, in Corea del Sud, Changdeokgung Palace – il “Palazzo della Prospera Virtù” è uno dei più imponenti e famosi. Fa parte dei Cinque Grandi Palazzi che sono stati costruiti durante la dinastia Joseon: la sua storia è leggendaria, e il complesso ospita moltissime cose da vedere. Dalla storia alla struttura, ti portiamo alla scoperta di una pagina importante della Corea: oggi, è Patrimonio dell’Umanità e non è difficile comprendere il motivo.

Changdeokgung Palace, la storia

Changdeokgung Palace

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Changdeokgung Palace, la vista di notte sulla città

La costruzione di Changdeokgung Palace è iniziata nel 1405: è stato costruito come una sorta di “palazzo secondario” rispetto al Palazzo Gyeongbokgung, nel quinto anno del Re Taejong. Nel 1406 è stato realizzato il Giardino Segreto e nel 1463, durante il nono anno del regno di Re Sejo, Changdeokgung Palace è stato ampliato. La sua storia non è stata sempre idilliaca: nel 1592, a seguito dell’invasione giapponese, è stato distrutto, per poi essere ricostruito nel 1610, prima di qualsiasi altro Palazzo.

Fino alla ricostruzione di Palazzo Gyeongbokgung (avvenuta nel 1867), Changdeokgung Palace è stato, per ben 270 anni, la residenza principale del Re. Nel corso dei secoli è stato ampliato con la biblioteca, il padiglione, lo stagno, il complesso Yeongyeongdang, fino a diventare una struttura mastodontica e di grande effetto. La sua caratteristica principale? Risulta in armonia con l’ambiente circostante ed è un magnifico esempio dello stile coreano. Changdeokgung Palace è il luogo dove hanno vissuto gli ultimi discendenti della Famiglia Reale, ovvero l’imperatrice Sunjeong, la seconda Regina dell’Imperatore Sunjong, la Principessa ereditaria Yi Bangja e la Principessa Deokhye.

Changdeokgung Palace, la struttura

Avere la possibilità di visitare Changdeokgung Palace è un’opportunità: oggi, il complesso ospita 13 edifici, oltre a 28 padiglioni che si trovano nel suo giardino. Una delle zone da vedere assolutamente è il Biwon, ovvero il Giardino Segreto, che era stato costruito per la Famiglia Reale e per le donne di Palazzo. Nel 1997, è stato inserito nei Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco.

Donhwamun Gate

Iniziamo dal Donhwamun Gate: è l’ingresso principale, una struttura tipica, in stile coreano, la cui sottostruttura è purtroppo scomparsa nel corso del tempo. Elegante e semplice al contempo, è stato incendiato dai giapponesi, ma è stato ricostruito fedelmente nel 1607.

Geumcheongyo Bridge

Geumcheongyo Bridge è considerato uno dei siti più propizi del Palazzo. Poterlo ammirare dal vivo è come fare un tuffo indietro nel tempo, anche perché è uno dei ponti in pietra più antichi rimasti a Seul. Presenta due archi, e puoi vedere la statua della tartaruga “Hyeonmu”.

Injeongmun Gate

Costruito nel 1418, è stato distrutto e in seguito ricostruito: è molto diverso dagli altri ingressi poiché è stato modificato sia nella struttura quanto nelle decorazioni.

Injeongjeon Hall

Injeongjeon Hall è la sala principale: non a caso, è posizionata al centro degli edifici del Palazzo. Nel 1912, sono state ricostruite alcune parti da destinare alla sala espositiva. Tutto è stato riorganizzato nell’ultimo secolo, anche l’ingresso stesso. Lo stile è quello tardo della dinastia Joseon.

Seonjeongjeon Hall

La Sala Seonjeongjeon è indubbiamente una delle parti più suggestive da visitare nel Palazzo: le tegole sono smaltate in blu, le porte a quattro ante, il soffitto decorativo. Ogni dettaglio descrive alla perfezione l’artigianato dell’epoca.

Huijeongdang Hall

Qui, un tempo, lavorava il Re. La stanza si trova al centro dell’edificio, al suo interno ospita il Paesaggio del padiglione Chongseokjeong e Diecimila picchi del monte Geumgangsan alle pareti. L’edificio è stato ricostruito: lo stile, più che coreano, rievoca quello occidentale.

Daejojeon Hall

La residenza della Regina, che si caratterizza per la mancanza della cresta sul tetto. Sicuramente suggestivo: gli utensili in bronzo installati ai bordi della base hanno lo scopo di allontanare il fuoco.

Seongjeonggak Hall

Il luogo dove un tempo i dottori di corte si prendevano cura della Famiglia Reale. Alcune tavole presentano la scritta “fare del proprio meglio per prendersi cura del Re e della sua famiglia”.

Nakseonjae Hall

Costruita dal Re Heonjong, è una sala piuttosto spoglia e ben poco decorata rispetto alle altre: mostra decisamente la personalità parsimoniosa del Re. Un tempo era l’alloggio e l’ufficio del Re.

Yeonghwadang Pavilion

Estremamente suggestivo: in origine, proprio qui, il Re e i suoi sudditi venivano ad ammirare il paesaggio, i colori selvaggi della natura. Un Padiglione maestoso ma piccolo, piuttosto raccolto, inteso come luogo di riflessione e poesia.

Buyongjeong Pavilion

Un edificio piccolo, ma non facciamoci trarre in inganno: in realtà, la sua è una struttura molto complessa. Due delle gambe del Padiglione sono nello stagno: qui si festeggiava la fine degli esami.

Buyongji Pond

Ancora un luogo di immensa bellezza: il Buyongji è uno stagno rettangolare, costruito nel 1707. Accanto al Padiglione, troviamo una pietra simbolo di un eremita taoista.

Juhamnu Pavilion

Questo Padiglione ospita una biblioteca a due piani: al primo piano vengono conservati migliaia di libri. Del resto, Juhamnu significa “Padiglione dove si riunisce ogni genere di principio dell’Universo”.

Aeryeonji Pond

Veniamo allo stagno quadrato, che si trova proprio sul retro del Padiglione Juhamnu: l’atmosfera è molto suggestiva, soprattutto in autunno. Sembra quasi un quadro.

Yeongyeongdang Hall

Un complesso unico in Corea, che non è presente in nessun altro Palazzo: è stato realizzato seguendo il modello delle case della nobiltà coreana nel 28esimo anno del regno di Re Sunjo.

Seonhyangjae Hall

Un tempo, questa sala è stata la biblioteca, ma anche la scuola della Famiglia Reale. Tra gli edifici più lussuosi di Changdeokgung Palace.

Gwallamjeong Pavilion

Questo Padiglione è avvolto nel mistero, perché nessuno sa quando è stato costruito con precisione: si presume tra la fine della dinastia Joseon e gli inizi del periodo coloniale. Molto caratteristico.

Ongnyucheon Stream

Il giardino è stato costruito nel 1636, e si trova esattamente nella parte più interna del Palazzo. Nel 1690 è stata incisa una poesia su una roccia: “Il ruscello scorre via oltre la misurazione e la cascata precipita giù dal cielo. Mi ricordano l’arcobaleno bianco, il tuono e la luce in tutta la valle”.

New Seonwonjeon Shrine

Il nuovo Santuario Seonwonjeon è l’ultimo esistente della dinastia Joseon: nelle nicchie venivano custoditi i ritratti dei Re, che purtroppo sono stati bruciati durante la guerra in Corea.

Come visitare Changdeokgung Palace: informazioni e orari

Il giardino del Palazzo Changdeokgung in fioritura

Fonte: iStock

Il giardino del Palazzo Changdeokgung in fioritura

Visitare Changdeokgung Palace è un’occasione per scoprire la storia coreana: vengono organizzati dei tour, anche di notte: è tra le tappe del “Seul Night Tour”. Il Palazzo può essere raggiunto mediante Anguk Station (6 minuti a piedi) o Jongno 3-ga Station (10 minuti a piedi). Chiuso il lunedì, è possibile visitarlo dalle 9/10 alle 18 circa (l’ultimo ingresso è un’ora prima rispetto alla chiusura): l’orario di chiusura varia in base ai mesi. Per esempio, a dicembre è aperto dalle 10 alle 16.30. Nel Secret Garden si può entrare unicamente con le visite guidate.

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Jongmyo Shrine a Seul: l’incontro tra storia e spiritualità

La Corea del Sud è una terra dalla storia antichissima, con un passato costellato dal passaggio di diverse dinastie, regni, eventi storici e influenze culturali che ne hanno plasmato la fisionomia e il carattere fino a farle prendere i connotati per i quali la conosciamo oggi. La celebrazione di questo passato millenario prende vita nei numerosi palazzi e siti che, come libri di storia, raccontano le vicende di epoche lontane. A Seul, capitale della Corea del Sud, si concentrano tanti di questi edifici ma ce n’è uno in particolare che oggi vi vogliamo raccontare: il Jongmyo Shrine, un sito che conserva tra le sue mura l’essenza della storia e della cultura sudcoreana. In questa guida abbiamo raccolto tutto quello che devi sapere per organizzare al meglio la tua visita in questo splendido palazzo.

Storia e significato del Jongmyo Shrine

Costruito nel 1394 per volontà del re Taejo, primo della dinastia Joseon, rappresenta un luogo sacro di estrema importanza per la cultura confuciana. Infatti, questo santuario è il più antico tra quelli dedicati ai sovrani e ancora in perfetto stato di conservazione; tanto che, ancora oggi, si svolgono qui le stesse cerimonie tradizionali iniziate nel XIV secolo. Dalla sua edificazione, l’edificio venne ampliato in modo costante nel tempo, fino al 1592 – anno in cui venne bruciato dalle forze armate giapponesi. Nel 1601 il complesso venne ricostruito e mantenuto nella sua totale originalità fino ai giorni nostri. Come ti raccontavamo all’inizio di questa guida, il Jongmyo Shrine è un luogo di profonda connessione spirituale per il popolo sudcoreano e venne costruito per essere dedicato al culto degli antenati reali, una pratica essenziale nella filosofia confuciana che simboleggia e celebra l’armonia tra passato e presente. Anche il modo in cui venne costruito non è casuale: la sua semplicità architettonica, infatti, riflette il valore della dignità e la disposizione dei suoi spazi è pensata per trasmettere rispetto e sacralità. Nel 1995, il Jongmyo Shrine è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. 

Cosa vedere al Jongmyo Shrine di Seul

Dettaglio dello Jongmyo Shrine a Seul

Fonte: iStock

Un porticato del Santuario Jongmyo Shrine a Seul

La visita al Jongmyo Shrine è davvero emozionante: l’edificio e i suoi terreni si estendono per circa 19,4 ettari, gli edifici sono situati in vallate e circondati da colline, con modifiche artificiali progettate per rafforzare l’equilibrio degli elementi naturali, in linea con i principi tradizionali del pungsu, ovvero la geomanzia coreana. Ma cosa puoi vedere durante la tua visita in questo sito storico? Ecco un elenco delle parti più interessanti dell’edificio:

  • Jeongjeon: è la sala principale del santuario, cuore pulsante dell’intera struttura ed è un edificio in legno (tra i più antichi e lunghi di tutta la Corea). All’interno di questa stanza sono custodite le tavolette ancestrali dei reali della dinastia Joseon. Queste tavolette sono quelle originarie, salvate dalla distruzione nipponica poiché nascoste a casa di un cittadino.
  • Yeongnyeongjeon: conosciuta anche come “sala della pace eterna”, questa sala fa parte del progetto di ampliamento del palazzo, è più piccola rispetto al Jeongjeon e ospita le tavolette ancestrali dei reali meno significativi della dinastia Joseon.
  • Percorso cerimoniale: a dividere il cortile principale in tre parti c’è un sentiero in pietra. L’area centrale del sentiero è riservata agli spiriti dei re e delle regine della dinastia e, per rispettare la tradizione e la cultura di questo luogo, quest’area non va assolutamente calpestata.
  • Cerimonia rituale del Jongmyo Jerye:
se vuoi immergerti nella tradizione spirituale di questo luogo allora ti consigliamo di visitarlo la prima domenica di maggio, giorno in cui si tiene il Jongmyo Jerye, una cerimonia rituale di circa 6 ore che include musica, danze e canti tradizionali. Un’occasione davvero unica!

Visitare il Santuario di Jongmyo Shrine: le info utili

Prima di visitare il santuario è utile avere sotto mano una serie di informazioni pratiche volte a permetterti di vivere l’esperienza al meglio. Dalla durata della visita a come raggiungere il palazzo, ecco uno schema riassuntivo di tutte quelle nozioni fondamentali per la tua organizzazione:

  • Durata della visita: ovviamente tutto dipende dai tempi di ogni persona ma, in linea di massima, per visitare e godere appieno delle bellezze del santuario Jongmyo Shrine, ci vuole circa un’ora/un’ora e mezza.
  • Quando visitarlo: il santuario è soggetto a variazioni di orario in base alla stagione; è aperto tutto l’anno dal mercoledì al lunedì dalle 9:00 alle 18:00 con orari prolungati durante la stagione estiva. Un consiglio: se volete godervi lo spettacolo della cerimonia del Jongmyo Jerye, una delle più antiche al mondo, allora ti consigliamo di organizzare il tuo viaggio in modo da essere nel sito la prima domenica di maggio.
  • Costo dei biglietti: per accedere al Santuario di Jongmyo, dovrai comprare un biglietto dal costo di 1.000 WON (circa 70 centesimi). Se hai intenzione di visitare più attrazioni nella splendida Seul, ti consigliamo di informarti sulla possibilità di acquistare un pass combinato per visitare anche altri siti storici. Un’ottima strategia per risparmiare!
  • Visite guidate: prenotando un tour con molto anticipo – c’è un limite di accessi giornaliero alla struttura – potrai prendere parte a una visita guidata e farti accompagnare in un viaggio nella storia e nella cultura di questo posto da una guida locale esperta. I tour sono disponibili in inglese, coreano, giapponese e cinese.

Come arrivare al Santuario di Jongmyo Shrine

Il Jongmyo Shrine si trova nel cuore della capitale della Corea del Sud, Seul. Pertanto è facilmente raggiungibile grazie all’efficiente sistema di trasporti della città. Ci sono diversi modi per raggiungerlo: puoi optare per la metropolitana prendendo le linee 1,3 e 5 e scendendo alla stazione Jongno 3-ga. Se arrivi dalla linea 1 prendi l’uscita 11, altrimenti l’uscita 8; dopodiché avrai circa 10 minuti di camminata per raggiungere il Santuario. In alternativa puoi prendere un autobus (le linee 101, 102, 151, 162, 172, 201, 202, 501, 701 portano alle fermate Jongmyo Shrine o Jongno 3-ga e da lì potrai seguire le indicazioni). Un’ultima opzione per raggiungere il santuario è prendere il taxi, per il quale ti basterà fornire all’autista l’indicazione della tua meta.

Non una semplice attrazione da visitare, il Jongmyo Shrine è un viaggio nella macchina del tempo della storia della Corea. Un luogo che tiene in vita la memoria dei re e regine Joseon e che non lascia cadere nell’oblio le tradizioni ancestrali che hanno definito il carattere della filosofia confuciana. Un luogo dove passato e presente convivono e raccontano una storia di devozione, rispetto e armonia.

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Bukchon Hanok Village: una passeggiata nella storia

Chi viaggia spesso lo sa: vicino a ogni grande città c’è qualche piccola gemma – un quartiere, un villaggio o un borgo – in cui il tempo sembra essersi fermato in un passato sospeso. Queste zone sono un vero e proprio libro di storia capace di raccontare l’identità di un luogo e di regalare, a chi le visita, una pausa dalla frenesia delle grandi città e dalla vita moderna. Anche a Seul c’è uno di questi luoghi incantati: il Bukchon Hanok Village. In questa guida abbiamo raccolto tutte le informazioni che ti servono per scoprire questo splendido villaggio e fare una passeggiata nella storia della Corea del sud e della sua capitale.

Identikit di Bukchon Hanok Village

Tappa imperdibile per chiunque si trovi in viaggio in Corea e abbia in mente un passaggio per la sua capitale Seul, Bukchon Hanok Village è un pittoresco villaggio storico situato tra il Palazzo Gyeongbokgung, il Palazzo Changdeokgung e il Santuario Jongmyo. La sua fama è dovuta principalmente alle sue 900 abitazioni tradizionali coreane – chiamate hanok – che risalgono alla dinastia Joseon (1292 al 1897) e le quali aprono la porta sul passato della capitale coreana. Queste case d’epoca, caratterizzate da tetti curvi e cortili interni, vennero costruite con materiali naturali come il legno o la carta e, in tempi moderni, sono state restaurate e adibite a caffè, ristoranti e boutique. Infatti, questa zona di Seul è celebre anche per la sua offerta gastronomica. La storia di Bukchon Hanok Village ha seguito un corso influenzato principalmente dagli eventi storici e politici della capitale per i quali subì varie trasformazioni. Nel 1906 il villaggio era abitato principalmente da nobili e figure politiche di spicco ma, tra gli anni ‘70 e gli anni ‘80, molti proprietari si trasferirono a Gangnam e tantissime hanok vennero così demolite. Nel 2001, venne approvato un progetto di salvaguardia delle hanok tradizionali che ne impedì la demolizione.

Cosa fare e cosa vedere a Bukchon Hanok Village

I tetti di Bukchon Hanok Village a Seul

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L’alba illumina i tetti del Bukchon Hanok Village a Seul

Che tu sia un amante di storia, di moda, di arte o di cultura non importa: un giro a Bukchon Hanok Village può soddisfare tutti i gusti. Ecco la nostra selezione di cose da fare o da vedere in questo delizioso villaggio tradizionale a Seul.

Passeggiare per le vie del villaggio

Una delle attività più apprezzate e suggestive per godersi appieno le bellezze di Bukchon Hanok Village è semplicemente passeggiare per le sue stradine acciottolate, fiancheggiate dalle bellissime case hanok. Segui i vicoli e lasciati stupire da ciò che si nasconde dietro ogni svolta. Respira l’atmosfera antica che aleggia nel villaggio e lasciati condurre dalla voglia di scoperta.

Scatti mozzafiato dai punti panoramici

Se la fotografia ti appassiona e sei sempre a caccia del miglior scatto che rappresenterà il tuo viaggio, sappi che Bukchon Hanok Village offre molti punti panoramici da cui è possibile immortalare scorci e panorami mozzafiato. Seguendo il percorso principale che si snoda per il villaggio, vedrai questi spot segnalati da cartelli ad hoc. Dallo skyline di Seul alla distesa di tetti delle hanok, potrai sbizzarrirti con la tua macchina fotografica.

Esplorare gli atelier e i corsi offerti

Il villaggio si distingue anche per le sue eccellenze d’artigianato. Per le sue vie potrai trovare molti atelier, studi artistici, laboratori e botteghe dove potrai toccare con mano l’eredità artigianale coreana, parlare con gli artisti e, perché no, anche cimentarti in qualche workshop. Sono tanti i laboratori che mettono a disposizione dei visitatori corsi di ceramica, ventagli coreani o gioielli artigianali. Ma non solo, per completare la tua esperienza di viaggio potresti anche provare qualche corso di calligrafia o qualche laboratorio per imparare a indossare l’abito tradizionale coreano: l’handbok. Accedendo a queste esperienze non avrai bisogno di comprare un souvenir, ne creerai uno con le tue mani.

Provare l’offerta gastronomica locale

Oltre alla sua importanza storica, Bukchon Hanok Village è anche una zona nota per le sue eccellenze gastronomiche. Qui potrai provare i piatti della tradizione e coccolare il tuo palato in ristoranti stellati, caffè e tavole calde. Non privarti dell’esperienza di testare le pietanze più iconiche, come il patbingsu, la tradizionale granita con i fagioli rossi.

Visitare il palazzo Gyeongbokgung

Ultima, ma non ultima tra le cose da vedere assolutamente nei pressi di Bukchon Hanok Village, c’è il Palazzo Gyeongbokgung. Costruito nel 1395, il palazzo fungeva da residenza reale della dinastia Joseon. Qui potrai ammirare le sue bellezze architettoniche, i suoi giardini rigogliosi e potrai anche assistere al cambio della guardia reale. Visitare tutto il palazzo richiede circa un’ora di tempo, quindi tieni conto di questa informazione quando dovrai organizzare il tuo itinerario.

Tutte le informazioni utili per visitare Bukchon Hanok Village

È il momento di organizzare al meglio la tua visita e, per farlo, hai bisogno di una serie di informazioni utili alla pianificazione. In questa guida, abbiamo raccolto tutti gli spunti organizzativi necessari per visitare Bukchon Hanok Village.

  • Quando visitare Bukchon Hanok Village: volendo puoi visitare il villaggio tutto l’anno. Tuttavia, i periodi migliori per vederlo al massimo della sua bellezza sono la primavera e l’autunno. Soprattutto in primavera potrai godere dello spettacolo delle fioriture dei ciliegi che catturano Bukchon Hanok Village in una cornice bucolica e romantica. Anche l’autunno è molto suggestivo, con il foliage che tinge di colori caldi l’intero panorama. Estate e inverno, nonostante regalino comunque un tocco di fascino al villaggio, possono essere di difficile gestione a causa delle temperature estreme che si verificano in un senso o nell’altro.
  • Tempo necessario di visita: non esiste una risposta univoca, poiché dipende molto dalle attività che desideri fare nel villaggio. In generale per visitare la zona puoi dedicare dalle 2 alle 4 ore ma, se hai intenzione di visitare atelier, provare le esperienze culinarie o partecipare a qualche workshop, dovrai dedicare a Bukchon Hanok Village un po’ più di tempo. Ti ricordiamo che vicino al villaggio c’è anche il Palazzo Gyeongbokgung, che merita sicuramente di essere incluso nel tuo itinerario.
  • Come raggiungere il villaggio: il villaggio si trova in centro a Seul, pertanto è di facile accesso. Puoi arrivarci prendendo la metropolitana e scendendo alla fermata più vicina (Anguk Station), da qui puoi arrivare al villaggio con una passeggiata di pochi minuti. Un’altra opzione, sempre in metro, è arrivare da Gyeongbokgung.
  • Norme comportamentali: Bukchon Hanok Village è certamente una destinazione molto apprezzata da visitatori e turisti, ma resta comunque una zona residenziale. Consigliamo quindi di adottare un comportamento consono a non disturbare chi vive nel quartiere evitando di parlare rumorosamente e camminando con calma e discrezione. Molte case, in quanto private, restano inaccessibili al pubblico, altre invece sono visitabili.

Bukchon Hanok Village è un connubio che unisce le antiche tradizioni coreane e la vivacità della moderna Seul. Passeggiando per le sue stradine potrai immergerti nella cultura della Corea del sud ed esplorare nel profondo la sua anima e la sua identità. Con questa guida, hai tutte le informazioni necessarie per visitare un luogo che saprà rubarti un piccolo pezzo di cuore.