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Il Carnevale più insolito d’Europa? Una sfilata di mostri. Ecco dove

Il Carnevale, un festival di maschere, colori e risate, è sempre stato un momento di gioia per grandi e piccini. Questa festa, che si svolge in ogni angolo dell’Italia, è una delle più attese dell’anno, capace di far rivivere le antiche tradizioni e di portare un’ondata di allegria in ogni angolo del Paese.

Ma il Carnevale non è solo una ricorrenza italiana. In tutto il mondo, la gente si riunisce per celebrarla secondo le proprie tradizioni, alcune delle quali forse ancora poco note, a cui vale assolutamente la pena partecipare.

Il nostro viaggio di oggi ci porta in Ungheria, nel pittoresco paese di Mohács, lungo le rive del Danubio. Dal 8 al 13 febbraio, questo tranquillo borgo si trasforma in un’esplosione di colori e suoni, un turbinio di allegria che riempie le strade e i cuori dei suoi abitanti, dando vita alla magia del Carnevale, conosciuto localmente come Busójárás.

Il Carnevale di Mohács, un vortice di colori e tradizioni ungheresi

Carnevale Mohács
Carnevale di Mohács, Ungheria

Le radici del Carnevale di Mohács sono profondamente intrecciate con la storia dell’Ungheria e risalgono al lontano 1783. Questa tradizione centenaria ha saputo resistere al passare del tempo, evolvendosi fino a diventare uno dei carnevali più importanti e amati in tutta Europa.

È un autentico rituale, un momento di condivisione e celebrazione che ti permetterà di immergerti completamente nelle tradizioni locali. Al centro di tutto, ci sono i Busó: figure affascinanti e misteriose che, con le loro tipiche maschere di legno e costumi tradizionali, animano la città.

Create dagli abili artigiani locali, non sono semplici oggetti, ma veri e propri simboli e testimonianze di un’arte millenaria, che si tramanda di generazione in generazione. Quando sfilano per le strade, il loro grido di battaglia bao-bao risuona nell’aria, creando un’atmosfera carica di emozione e fascino.

Farsangtemetés: addio all’Inverno

Il Carnevale di Mohács culmina con un rituale tanto affascinante quanto simbolico: la cerimonia del Farsangtemetés, che assume le forme di un funerale simbolico, rappresentando l’addio all’inverno e il benvenuto alla primavera. È un momento di rinnovamento che coinvolge l’intera comunità in un grande abbraccio festoso. Le strade si animano, i volti si illuminano e l’aria si riempie di risate e allegria, segnando l’arrivo di una nuova stagione e la promessa di giorni più luminosi.

La piazza principale prende vita e si illumina, la danza delle fiamme, la melodia avvolgente della musica e i movimenti ritmici dei balli creano un’atmosfera di gioia contagiosa. È un vero e proprio caleidoscopio di emozioni uniche e imperdibili.

E poi c’è l’accensione del falò serale, uno dei momenti più attesi e popolari del Carnevale. Un enorme fuoco brucia al centro della piazza principale, illuminando i volti dei Busó e degli ospiti con una luce calda e accogliente. Il bagliore delle fiamme danza sulle maschere di legno, mentre la musica ad alto volume fa da colonna sonora a questo spettacolo indimenticabile. Di tanto in tanto, il suono dei cannoni interrompe la melodia, aggiungendo un tocco di suspense e di emozione.

Inoltre, ogni angolo della città si trasforma in un banchetto di sapori, con bancarelle che offrono le più autentiche specialità ungheresi. Sotto tende colorate e tra risate e chiacchiere, i visitatori possono assaporare piatti di carne succulenti, preparati secondo antiche ricette e abilmente conditi con spezie locali. L’aroma invitante delle pietanze si diffonde nell’aria, mescolandosi con l’odore del famoso vino della regione. E infine, nessuna festa sarebbe completa senza i dolci caratteristici. Qui, la ciambella regna sovrana, può essere gustata in versione salata o dolce e ogni morso è un’esplosione di gusto che delizia il palato.

Carnevale Mohács
Carnevale di Mohács, Ungheria
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In questa remota città puoi ammirare l’aurora boreale per 300 notti l’anno

Uno spettacolo della natura incredibile, di quelli capaci di levare il fiato e di rimanere per sempre tra i ricordi più belli: stiamo parlando dell’aurora boreale, un fenomeno che tantissime persone “rincorrono” osservando i cieli del nord. Ma c’è un luogo, una remota città, in cui si può ammirare l’aurora boreale per circa 300 notti l’anno.

Per raggiungerla bisogna volare in Canada e, più precisamente, nella baia di Hudson dove si trova la cittadina di Churchill. A differenza di altri posti, dove riuscire ad ammirare il fenomeno delle luci nel cielo dipende da diversi fattori, qui la magia è quasi di casa.

Churchill, la remota cittadina che regala l’aurora boreale

Ci troviamo in Canada nella baia di Hudson, nella provincia del Manitoba. Qui c’è una piccola cittadina immersa nel paesaggio tipico di questi luoghi, dove il clima è rigido e la natura regala scenari da sogno. Churchill è un luogo remoto, ma dal grande fascino per diverse ragioni. Una di queste è che si tratta di uno dei luoghi perfetti da raggiungere per ammirare l’aurora boreale che qui è visibile per circa 300 giorni l’anno. Il periodo migliore per assistere allo spettacolo è quello che va da gennaio a marzo, quando le notti durano più a lungo e le temperature sono particolarmente fredde.

Esistono appositi tour guidati per poter godere al meglio della magia del cielo e che offrono anche luoghi perfetti dove attendere che la natura metta in scena lo spettacolo più bello. Che si può osservare, ad esempio dalle Aurora Domas: si tratta di cupole in plexiglass riscaldate dalle quali osservare il cielo lontano dalle luci artificiali. Vi sono anche tour che propongono di ammirare l’aurora boreale mentre si prendono lezioni di fotografia. Per chi cerca la comodità, poi, è bene sapere che esiste l’Aurora Pod: un luogo in cui la vista spazia a 360 gradi, mentre si sta comodamente al caldo ai margini della tundra.

Il clima è molto rigido, basti pensare che durante la stagione invernale si può arrivare anche a -23 gradi e questo fa anche parte del fascino del luogo.

Non solo aurora boreale, poi, perché Churchill è anche la location perfetta per ammirare la natura e gli animali come balene e orsi polari. A patto di visitare la cittadina nel periodo giusto.

L'aurora boreale a Churchill

Fonte: iStock Photo

L’aurora boreale nel cielo notturno di Churchill

Churchill, non solo aurora boreale: cosa fare

Churchill è il luogo da raggiungere per chi ama la natura, per chi desidera vedere gli animali nel loro habitat e per chi vuole collezionare ricordi che restano indelebili nella mente. Qui, infatti, si possono ammirare gli orsi polari, le balene ed esplorare il paesaggio.

Per vedere quelli che vengono definiti “Signori dell’Artico”, come viene spiegato sul sito della cittadina, è bene affidarsi a una guida esperta e a visite guidate. A quanto pare, il periodo migliore per ammirarli è l’autunno e, nello specifico, i mesi di ottobre e novembre.

Per incontrare le balene beluga, invece, si deve visitare la cittadina in estate: si possono incontrare mentre si è a bordo di navi, oppure mentre si gira con kayak o paddle boarding.

Da non sottovalutare anche la natura intorno a sé: vale la pena esplorare il paesaggio selvaggio e conoscerne le sue peculiarità e caratteristiche. Inoltre, non mancano storia e cultura in cui immergersi per scoprire le radici di questo luogo.

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Gerusalemme non smette mai di stupire: cos’hanno scoperto

Quanti misteri può nascondere ancora Gerusalemme? Una delle città più antiche del mondo, culla della civiltà e centro di tutte le religioni del mondo ha ancora molto da raccontare.

Gerusalemme è una delle città più antiche del mondo. Sebbene la sua fondazione risalga al 1004 a.C., i resti rinvenuti negli scavi archeologici hanno rivelato che la sua origine, in realtà, è molto più antica.

Sotto gli strati di strade e di antichi palazzi ancora oggi si celano segreti che solo ulteriori scavi archeologici e nuove scoperte possono rivelare. È quanto sta accadendo proprio al di sotto di uno dei luoghi più significativi della città: il Santo Sepolcro.

La scoperta sotto il Santo Sepolcro

Il Dipartimento di Scienze dell’Antichità dell’Università di Roma Sapienza ha appena presentato ai responsabili delle Comunità a Gerusalemme un aggiornamento sui lavori di scavi archeologici che sono in atto nell’intero complesso.

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Fonte: @Università di Roma Sapienza

Una porzione di strada romana rinvenuta a Gerusalemme sotto il Santo Sepolcro

In tutta l’area dove si trova il Santo Sepolcro, si è scavato cercando di raggiungere i livelli di cava e, dove non è stato possibile, si è ricorso a carotaggi per comprendere l’effettiva profondità dei depositi e per ricostruire l’andamento dello sfruttamento della cava.

La Professoressa Francesca Romana Stasolla dell’università romana ha spiegato che sono emerse alcune strutture di età romana nell’area del deambulatorio, dove, al di sotto delle murature della basilica cristiana, sono stati rinvenuti dei tratti di strade.

In particolare, è stato riportato alla luce un tratto di strada gradata con andamento Est-Ovest, dotata di marciapiede, non utilizzato al momento della costruzione della chiesa paleocristiana. Si tratta di elementi importanti che, sebbene ancora da coordinare con la topografia dell’area, consentono di cominciare a delineare i primi elementi di un insediamento di età romana.

Di maggiore rilevanza risultano essere gli elementi relativi alla prima età cristiana, concentrati per lo più nell’area della Rotonda. L’area dove sorgeva la tomba venerata, infatti, fu oggetto di un’opera imponente di sbancamento che arriva a ridosso dell’ingresso attuale dell’Edicola del Santo Sepolcro.

Al di sotto dell’attuale Edicola ottocentesca è stata rinvenuta una base circolare di marmo, realizzata con pezzi romani di riuso, che definisce un’area di circa 6 metri di diametro, attribuibile alla prima monumentalizzazione della tomba. Questa base appartiene a un sacello a base circolare con in avancorpo dotato di tre gradini e che era recitato. Immediatamente a Est di tale recinzione, al centro rispetto all’ingresso del sepolcro, doveva trovarsi una piccola mensa a cippo. Il monumento doveva essere circondato da una serie di 12 sostegni, forse delle colonne, che definiva un deambulatorio di circa 3 metri.

Di fronte al monumento, correva tutto un colonnato del quale è stato rinvenuto lo stilobate ovvero il piano su cui poggia solitamente un colonnato. La presenza di un canale di raccolta delle acque lungo tutta la base di marmo suggerisce che questa prima monumentalizzazione fosse a cielo aperto. Alla fine del IV secolo questa sistemazione ha subìto un cambiamento, con il completamento della costruzione della Rotonda e altre modifiche sono state fatte nel corso dei secoli successivi.

Il luogo più visitato di Gerusalemme

La Basilica del Santo Sepolcro di Gerusalemme è uno dei luoghi più visitati del mondo dai pellegrini cristiani, sono milioni le persone che vi si recano ogni anno.

È situata all’interno delle mura della Città Vecchia, al termine della via Dolorosa, e comprende sia quella che è ritenuta la collina del Golgota, luogo della crocifissione, della sepoltura e della resurrezione di Cristo sia il sepolcro scavato nella roccia, dove il Nuovo Testamento riferisce che Gesù fu sepolto. Un luogo di incredibile grandezza, architettonica ed emotiva.

Si trova all’interno della Città Vecchia, un luogo unico al mondo. Grande solamente un chilometro quadrato, è un concentrato di attrazioni e di siti turistici. Qui ci sono tesori archeologici risalenti a migliaia di anni fa, ma anche luoghi d’arte contemporanea e mercati brulicanti di persone dove assaggiare i piatti tipici israeliani.

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Alla scoperta degli emozionanti eventi firmati Limitless Solutions

Limitless Solutions è l’agenzia di eventi italiana, con sede a Napoli, esperta nell’organizzazione di eventi culturali in grado di contribuire attivamente alla riqualificazione territoriale di ogni luogo, attraverso proiezioni e installazioni permanenti. Ricordate l’evento organizzato alla Stazione Centrale di Napoli, dove è stata protagonista una coloratissima invasione di lumache giganti del progetto “Cracking Art”? Oppure l’istallazione “Look-Down” di Jagoin Piazza Plebiscito? Due eventi che hanno avuto risonanza internazionale, messi in campo proprio da Limitless Solutions che, grazie al suo team esperto è riuscita a trasformare la stazione in un’opera d’arte vivente, aggiungendo carattere alla moderna struttura e ha invitato il pubblico a riflettere sulle sfide sociali.

Limitless Solutions plasma experience coinvolgenti, grazie l’integrazione di motion graphic e soluzioni avanzate, trasformando ogni evento in momento indimenticabile. L’azienda utilizza strumenti di design che amplificano la capacità dell’azienda di creare connessioni emotive e offrire esperienze coinvolgenti. Limitless Solutions adotta inoltre una prospettiva operativa ecologica attraverso l’uso innovativo di materiali plastici rigenerati, come evidenziato nell’iniziativa “Cracking Art”. Questa scelta dimostra una sensibilità unica verso l’ambiente, sottolineando l’impegno dell’azienda per la sostenibilità.

I pillar di Limitless Solution sono:

  • Soluzioni e idee innovative: ricercare nuovi materiali e tecnologie. L’innovazione si concretizza anche nella crescente diffusione di innovazioni sul piano organizzativo sia grazie all’introduzione di tecnologie dei sistemi elettronici.
  • Arte e tecnologia: contaminare arte e tecnologia. La realtà virtuale grazie alla quale è possibile interagire con un ambiente artificiale modificabile attraverso stimolazioni.
  • Soluzioni di design: dedicare una finestra del nostro tempo al design e l’architettura. Gestire l’innovazione di prodotti nell’ambito degli spazi urbani, dell’allestimento per la valorizzazione dei Beni culturali, delle nuove tecnologie digitali.

Il team esperto di Limitless Solutions propone soluzioni utili ad arricchire gli spazi urbani, mettendo in campo i migliori strumenti tecnologici non solo come elementi scenografici, ma come potenti mezzi di comunicazione visiva che diventano il mezzo per la riqualificazione di un territorio. Sfruttando per esempio tecnologie come il digital signage si possono trasmettere messaggi coinvolgenti e informativi in luoghi strategici. Questa tecnologia offre un modo dinamico per promuovere prodotti, fornire informazioni utili e creare esperienze coinvolgenti all’interno dei punti vendita.

Qual è il segreto per realizzare un evento di successo secondo Limitless Solutions? “Sicuramente partendo da una corretta progettazione dell’allestimento dello spazio è l’elemento fondamentale per decretarne il successo. Il progetto deve essere realizzato pensando alla location. Poi viene l’aspetto organizzativo che ci consente di pianificare ogni singolo processo per ottenere il massimo da ogni attività. I processi da pianificare partano tutti dalla tipologia di evento, o attività, che delinea il percorso da seguire. Gli spazi dell’evento devono essere progettati affinché il risultato sia una scenografia con caratteristiche che, nell’aspetto e nella qualità, si conformino allo stile che è stato ideato”.

Per i tuoi grandi eventi puoi contattare Limitless Solutions tramite il suo sito web.

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Curiosità Viaggi

Il futuro della cartolina turistica per le attività

Inviare e ricevere una cartolina turistica è sempre stata un’esperienza entusiasmante, carica di affetto e magia. Oggi, grazie a Globe Postal Network, diventa un momento incredibile che trasforma l’attesa in una vera experience. In che modo? Globe Postal Network ha inserito nella sua affrancatura la tecnologia QR Code che grazie al codice di tracciamento in tempo reale trasforma l’attesa in un sorprendente viaggio parallelo. E, se sei un operatore del settore turistico, oppure gestisci un’attività dove i viaggiatori di tutto il mondo possono acquistare cartoline turistiche, ci sono vantaggi anche per te.

Sei un operatore del settore e vorresti offrire ai tuoi clienti quest’incredibile opportunità?

La direttiva comunitaria 97-67 CE del 2006 sancisce la liberalizzazione del mercato postale a tabaccai, edicole, guide turistiche e strutture ricettive. Tutte queste realtà adesso possono vendere il francobollo interattivo creato per cartoline turistiche ed offerto da Globe Postal Network che dà al cliente finale un’esperienza immersiva, emozionante ed unica. In questo modo, l’attesa di ricevere una cartolina diventa un’esperienza interattiva che unisce l’emozione del viaggio al piacere di seguire la propria cartolina nel suo percorso verso casa.

Globe Postal Network - cartolina

Scopri come far parte dell’emozionante servizio di spedizioni 2.0 firmato Globe Postal Network

Entrare a far parte di Globe Postal Network nel caso di strutture ricettive, ad esempio, può essere utile per offrire un prodotto di marketing con logo personalizzato che arriva nelle cassette postali dei clienti! Sarà il cliente a decidere se personalizzare, durante la vacanza, con un’immagine o un video per ricordare i magici momenti vissuti.

Se invece sei un gestore di una tabaccheria o di un’edicola puoi usufruire di un vantaggio di gestione ed economico perché c’è un margine di guadagno maggiore rispetto agli standard attuali. Inoltre, anche la fase di approvvigionamento delle vignette è resa più semplice, perché effettuato dal passaggio settimanale di rappresentanti territoriali Globe Postal Network che ritirano le cartoline per gestirne lo smistamento presso gli enti postali.

La rete Globe Postal Network è presente attualmente con oltre 1.600 punti vendita in Italia e vanta una presenza capillare nelle maggiori città turistiche italiane e puoi spedire anche all’estero!

Solo nel 2023 Globe Postal Network si è occupata della spedizione di più di 500.000 bolli presso le 200 tabaccherie affiliate. Se vuoi entrare a far parte di questo sistema puoi approfondire l’opportunità cliccando il sito web di Globe Postal Network.

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Curiosità Viaggi viaggiare

Questi sono i biscotti più famosi del web: ecco dove puoi mangiarli

I social network hanno cambiato ogni cosa, sicuramente hanno influenzato il nostro modo di viaggiare. Ne sono un esempio i feed di Instagram, che negli ultimi anni si sono trasformati in una delle più grandi fonti di ispirazione per chi è sempre alla ricerca di esperienze incredibili e di luoghi straordinari da raggiungere.

Non solo monumenti artistici, capolavori architettonici e sculture naturali, i social network sono capaci di dettare dei veri e propri trend, alcuni dei quali vale davvero la pena di seguire, soprattutto perché capaci di regalarci avventure sensoriali uniche.

E questo è il caso dei golosissimi cookies al cioccolato prodotti da Van Stapele, una piccola pasticceria situata nel cuore di Amsterdam diventata celebre proprio per la sua produzione. I suoi biscotti, infatti, sono diventati famosi in tutto il web, e virali su TikTok. Il motivo? Sono strepitosi!

Da TikTok a Instagram: i biscotti virali che devi assaggiare anche tu

Organizzare un viaggio ad Amsterdam è sempre una buona idea, in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni. La capitale dei Paesi Bassi, infatti, è un concentrato di meraviglie artistiche, architettoniche e paesaggistiche tutte da esplorare.

Il Quartiere dei Musei, che ospita il Rijksmuseum e quello dedicato a Van Gogh, le case strette con facciate a capanna, i suggestivi canali dai quali godere di tramonti mozzafiato e poi, ancora, il mercato galleggiante e il Palazzo Reale: questi sono solo alcuni dei motivi che vi faranno amare Amsterdam.

Ma c’è un’altra ragione per fare visita alla capitale dei Paesi Bassi e ha a che fare direttamente con l’unico peccato capitale concesso: quello della gola. Ad Amsterdam, infatti, esiste una piccola pasticceria di quartiere che produce un unico prodotto: un biscotto al cioccolato che è diventato virale sui social network.

Video, foto e reels mostrano viaggiatori entusiasti che, morso dopo morso, allietano il palato con gli iconici cookies. Chi li ha provati li ha definiti “Strepitosi”, un’autentica esperienza di gusto che, da sola, vale l’intero viaggio. Curiosi di provarli?

I biscotti più famosi del web

Fonte: Van Stapele Koekmakerij

I biscotti più famosi del web

Dove mangiare i biscotti più famosi dei social network

Cos’hanno di tanto speciale i biscotti prodotti ad Amsterdam ve lo sveliamo subito. I cookies Van Stapele sono realizzati con un impasto di cioccolato fondente che conserva, al suo interno, un ripieno di cioccolato bianco. Sono stati realizzati per la prima volta nel febbraio del 2013 da Vera van Stapele all’interno della sua cucina domestica.

Entusiasta di quella ricetta, la donna ha deciso di condividere la sua creazione con il mondo intero e il 1° dicembre dello stesso anno ha aperto le porte del suo accogliente negozio in un vicolo di Amsterdam.

I biscotti vengono preparati ogni giorno e serviti caldi. Per assaggiarli dovrete prepararvi ad affrontare lunghe file d’attesa (non è un caso se sono considerati i biscotti più famosi del web) che, però, valgono l’esperienza di gusto.

Trovate la pasticceria Van Stapele a Heisteeg 4, ad appena 650 metri a piedi dalla celebre Piazza Dam. Il negozio è aperto tutti i giorni dalle 10.00 fino alla vendita dell’ultimo biscotto.

I biscotti di Van Stapele sono virali sui social network: ecco dove mangiarli

Fonte: Van Stapele Koekmakerij

I biscotti di Van Stapele sono virali sui social network: ecco dove mangiarli
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Una nuova scoperta getta luce su un’antica civiltà

L’Italia, ricca di storia e di grandi tradizioni, non smette mai di stupire e dai meandri della terra spunta sempre qualcosa che ricorda le nostre civiltà passate.

È quanto è accaduto sull’isola di Ustica. Nel Villaggio dei Faraglioni, l’antico insediamento sull’isola, risalente all’Età del Bronzo Medio (1400-1200 a.C.), è stata rinvenuta una fortificazione datata oltre 3.000 anni fa.

Una scoperta sensazionale

La scoperta getta nuova luce sulle tecniche di costruzione delle strutture difensive nella preistoria nel bacino del Mediterraneo.

Si tratta di una cinta muraria antecedente a quella già nota agli studiosi, una struttura lunga quanto le mura di cinta principali del Villaggio dei Faraglioni alte fra i 4 e i 5 metri, il che dimostra quanto il sistema difensivo fosse articolato e anche molto sofisticato.

Lo studio, pubblicato sulla rivista scientifica internazionale “Journal of Applied Geophysics”, è stato realizzato da un team di ricercatori dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), in collaborazione con il Parco archeologico di Himera, Solunto e Iato della Regione Siciliana, l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, l’Associazione Villaggio Letterario di Ustica, il Laboratorio Museo di Scienze della Terra di Ustica, l’Università degli Studi di Siena, il Dipartimento di Matematica e Geoscienze dell’Università di Trieste e naturalmente il ministero della Cultura.

Per effettuare le ricerche, sono stati utilizzati alcuni strumenti scientifici di ultima generazione come il georadar e la tomografia elettrica

L’importanza del sito archeologico di Ustica

Grazie al suo ottimo stato di conservazione e all’enorme mole di materiale restituito, il Villaggio dei Faraglioni di Ustica, situato in Contrada Tramontana, nella parte settentrionale dell’isola, costituisce un esempio significativo e completo di abitato della Media Età del Bronzo, testimoniando un momento di particolare sviluppo e di intenso popolamento dell’isola.

Il villaggio si estendeva in un’area di oltre 7000 metri quadrati su un’altura affacciata sul mare ed era naturalmente difeso a Est dall’alta scogliera e sugli altri tre lati era protetto da una possente fortificazione.

Il villaggio, organizzato in base a un ordinato piano urbanistico con stretti vicoli, comprendeva delle capanne costruite con la pietra locale ed erano soprattutto di forma circolare. Anche l’arredamento interno che si è ben conservato risultava essere molto ricco, a testimonianza dell’elevato tenore di vita della popolazione residente.

Dagli archeologi, è ritenuto uno degli insediamenti mediterranei meglio conservati della sua epoca.

Il mistero irrisolto di Ustica

Nonostante Ustica continui a regalare indizi sulla sua storia, la sua cultura e la sua civiltà così evoluta, resta ancora irrisolto il mistero del perché, improvvisamente, intorno al 1200 a. C., così sostengono gli studiosi, la vita nel villaggio sia stata bruscamente interrotta.

L’ipotesi più accreditata è che la causa sia da ricercarsi in un evento improvviso la cui origine è ancora avvolta dal mistero.

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Aerei: Business Class sempre più lussuose, Economy sempre più spartane

Certo, non siamo ai livelli degli Anni ‘70-’80, quando ai passeggeri di Prima Classe le assistenti di volo servivano il consommé caldo, magari corretto con il cognac, da una zuppiera di porcellana e offrivano scaglie di Parmigiano Reggiano direttamente da una forma intera trasportata su un carrello, ma volando in Business o First Class ancora oggi si respira il vero lusso.

I tempi sono cambiati e anche le esigenze dei passeggeri e, forse, va bene anche così, non lamentiamoci. Certo è che la disparità di servizi offerti dalle classi top rispetto all’Economy si fa sempre più grande. Man mano che si aggiungono comfort da una parte se ne tolgono altri dall’altra e il gap è sempre più profondo.

Economy Class: sempre meno comodità

Qualcuno se ne è accorto solo ora, ma noi ci avevamo fatto caso da tempo. Dalle poltrone dell’Economy, sempre più strette, più appiccicate e sempre meno imbottite (pare però più sostenibili e tecnologiche, almeno nei materiali impiegati), sono spariti anche i pulsanti per farle reclinare.

I passeggeri sono costretti, così, a stare seduti retti e quasi completamente immobili, per non dire impalati, per tutta la durata del volo. In un articolo del Giornale che riporta una dichiarazione fatta alla CNN dall’amministratore delegato della Recaro, Mark Hiller, l’azienda tedesca che produce sedili per gli aeromobili, si dice che “Ogni compagnia aerea può scegliere l’angolazione dello schienale predefinita che può variare tra i 15 e i 18 gradi” e, a dire del produttore, questa sarebbe la soluzione ideale e anche più comoda per i passeggeri.

Certo, non comoda quanto quella di casa come la poltrona di Business o di First Class. È già tanto che ci sia ancora un tavolinetto ribaltabile, ma non è detto che duri a lungo pure lui. È tutta una questione di costi. Più funzioni hanno le poltrone degli aerei più costano. Pare, infatti, che il banale pulsantino tondo che serve a regolare l’inclinazione dello schienale della poltrona sull’aereo comprenda, in realtà, tutto un sistema complicato di cavi e cavetti che ha costi ulteriori per le compagnie sia per montarlo sia per ripararlo, in caso di guasto.

Più le poltrone sono basic meno costano. Inoltre, meno spazio occupano in cabina più ce ne stanno a bordo. Quindi, non solo le compagnie aeree, specie le low cost, risparmiano sui costi, ma guadagnano anche di più perché possono trasporre più passeggeri paganti.

Del resto, quando un biglietto aereo costa 19,99 euro da qualche parte le compagnie devono risparmiare. Quindi, addio alle poltrone reclinabili, ma anche addio ai display per guardare i film che su molte Economy non esistono neanche più, così come sono stati eliminati già da tempo gli auricolari (salvo qualche compagni che opera sui voli a lungo raggio) e tante altre amenity che venivano fornite una volta.

Business Class sempre più comode

Se in Economy Class la tendenza è togliere tutto ciò che è superfluo e non strettamente necessario al viaggio, al contrario, a bordo della Business e, soprattutto, delle First Class non c’è limite ai servizi. E, se pensate che siano pochi a potersi permettere di volare in top class, vi sbagliate di grosso. Secondo le ultime tendenze, infatti, basate proprio sulle richieste dei passeggeri, le nuove configurazioni dei velivoli prevedono sempre più posti a sedere in Business che stanno rimpiazzando quelli nella classe più economica. Quest’anno, sono parecchie le compagnie che inaugureranno le loro nuove Business Class, proprio per soddisfare la crescente richiesta.

Le poltrone, qui, sono molto più ampie oltre a essere rivestite di materiali pregiati (spesso anche la pelle) e sui velivoli che effettuano voli a lungo raggio sono completamente reclinabili a mo’ di letto. Quelle della Qantas sono pure massaggianti.

Alcune compagnie aeree, poi, riservano a ciascun passeggero delle top class un’area privata, con tanto di porta scorrevole per garantire la privacy e dare la sensazione di essere i soli a volare, delle piccole suite, insomma. E poi, cuscino, coperta o piumino, qualcuno offre anche il pigiama, per viaggiare di notte comodamente e non sgualcire gli abiti, pantofole e cuffie antirumore per godersi musica e film offerti a bordo.

Il beauty kit che viene dato a ogni passeggero è realizzato dai più famosi brand e comprende mascherina, tappi per le orecchie, spazzolino da denti e dentifricio, creme varie, burro cacao, profumo e chi più ne ha più ne metta.

I servizi a bordo sono di altissimo livello, dall’accoglienza con un flûte di Champagne o qualunque altra bevanda si desideri, all’ampia scelta di pasti, talvolta cucinati a bordo e studiati da chef stellati, e vino o alcolici a volontà. A bordo di alcuni aerei c’è persino un’area bar, con salotto e assistente di volo che serve cocktail, aperitivi o alcolici pregiati e snack per tuta la durata del volo.

Sulla Emirates, infine, c’è persino un ampio bagno con la doccia per potersi rinfrescare prima dell’atterraggio a 11mila metri di quota. E il wi-fi? Ça va sans dire: per chi viaggia in top class, è illimitato e gratuito. In Economy, se c’è, si paga.

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Al mare con Babbo Natale: la bizzarra usanza francese che ci piace

Man mano che la neve cade silenziosamente e le luci natalizie illuminano le strade, ogni angolo del mondo si prepara ad accogliere il Natale con gioia e meraviglia, celebrando una miriade di tradizioni uniche e affascinanti.

Tra le tante, ce n’è una che suscita particolare attesa e curiosità: il bagno di Natale a Nizza, in Francia. Un centinaio di audaci si danno appuntamento sulla spiaggia, pronti a immergersi nelle acque fresche del Mediterraneo per questa usanza bizzarra. Accompagnati da Père Noël (l’equivalente francese di Babbo Natale), questi coraggiosi nuotatori sfidano il freddo in nome della tradizione e del divertimento.

Un’indimenticabile nuotata natalizia con Babbo Natale a Nizza

bagno di natale nizza

Fonte: IPA

Bagno di Natale a Nizza

La tradizione che scalda il cuore è tornata, un appuntamento tanto atteso quanto amato. Come ogni anno, pochi giorni prima delle vacanze di fine anno, si è rinnovato l’emozionante rituale del bagno popolare di Natale sulla Promenade des Anglais a Nizza, nelle Alpi Marittime.

Un evento imperdibile, che ha coinvolto e affascinato tutti i presenti. Un’occasione unica per immergersi nello spirito del Natale e creare ricordi unici e originali. L’evento, organizzato dalla Fédération Sportive et Gymnastique du Travail 06 (FSGT) in collaborazione con la città di Nizza, ha radunato una folla impavida, pronta a immergersi nelle acque fresche del Mediterraneo per festeggiare l’arrivo del Natale.

L’incontro, avvenuto sulla spiaggia di Ruhl, è diventato una leggenda, un momento di festa e di unione che risveglia lo spirito natalizio in modo unico e indimenticabile. Più di una tradizione: è un tributo alla vita, all’amore e alla gioia di stare insieme.

La tradizione invernale che celebra lo spirito natalizio

Il bagno di Natale a Nizza è un evento che va ben oltre un semplice tuffo nel mare. Si tratta di un’intera giornata di festeggiamenti, un vero e proprio carnevale invernale che cattura l’essenza dello spirito natalizio in un modo del tutto unico.

La giornata si apre con la sfilata dei pointus, piccole imbarcazioni colorate tipicamente provenzali. Queste barchette, dipinte con vivaci sfumature, danzano sull’acqua in un balletto pittoresco, creando un quadro vivace che sembra uscito da un dipinto. Il rumore delle onde che si infrangono contro le barche si mescola alle risate e agli applausi della folla, dando il via alla festa in un tripudio di colori e suoni.

Segue la parata dei kayak del Sea Club. I membri del club, con le loro imbarcazioni eleganti e agili, solcano le onde con grazia e destrezza. Mentre remano lungo la costa, offrono uno spettacolo affascinante che aggiunge un tocco di avventura alla festa. La vista dei kayak che si muovono sinuosamente tra le onde è un’immagine indimenticabile, un simbolo della forza e del coraggio che caratterizzano questa celebrazione.

Imperdibile lo spettacolo delle cheerleader cattura l’attenzione dei partecipanti e degli spettatori. Le ragazze, con i loro costumi colorati e le pompon scintillanti, eseguono routine acrobatiche che mescolano danza e gymnastics. Sotto il cielo azzurro di Nizza, illuminano la scena con la loro energia contagiosa e le loro performance mozzafiato.

E infine, un momento emozionante, pieno di tensione e adrenalina, è la gara di nuoto di 250 metri. I nuotatori, vestiti con costumi da bagno colorati, si tuffano nel mare e iniziano a nuotare con determinazione.

L’evento è aperto a tutti, e la registrazione può essere effettuata sul posto. Non importa se sei un nuotatore esperto o un principiante, il bagno di Natale è un’esperienza unica che ti permette di celebrare il Natale in un modo del tutto speciale.

Promenade des Anglais

Fonte: iStock

Promenade des Anglais, Nizza
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Altro che Grinch, in questi Paesi i personaggi di Natale fanno paura

Il Grinch lo conosciamo tutti: sarà per il romanzo che ne racconta le vicende, o per i film, ma nell’immaginario collettivo la sua figura è legata al Natale ed è un po’ l’antitesi allo spirito di questo periodo dell’anno.

Ma ci sono Paesi che, nella tradizione del Natale non hanno solo momenti di bellezza e condivisione, o gentili signori che portano doni, ma che hanno personaggi che fanno davvero paura: da gatti giganti, a vecchie streghe, da spiriti maligni fino a demoni: i cattivi delle feste e le leggende.

I personaggi di Natale più spaventosi di tutti

Paese che vai, tradizione che trovi. Inevitabile, dunque, che nel folklore ci siano personaggi spaventosi e terrificanti, che hanno popolato fiabe e leggende (e probabilmente le notti insonni di molti bambini). Comprese quelle legate alle tradizioni delle feste e al Natale. Perché se è vero che in tanti luoghi del mondo questo è un momento di gioia e condivisione, è anche vero che le storie tramandate dal passato non raccontano solo questo, ma anche di mostri e demoni.

Come accade in Islanda, dove il Gatto di Yule (Jólakötturinn), animale di grandi dimensioni e molto feroce, secondo la leggenda si nasconde nella campagna pronto a sbranare le persone che non hanno ricevuto dei vestiti nuovi da indossare prima della notte del 24 dicembre. Ancora oggi, quindi, c’è chi porta avanti la tradizione di scambiarsi capi d’abbigliamento i giorni prima che arrivi il Natale.

Sempre in Islanda ci sino gli Yule Lads, 13 esseri che somigliano a orchi che – dal 12 al 24 dicembre – entrano a uno a uno nei paesi per fare degli scherzi. Ripartono (rigorosamente uno alla volta) tra Natale e l’Epifania.

Germania e Austria (ma non solo): i personaggi più paurosi

Tra Germania, Austria  – e altri paesi limitrofi – ci sono altri personaggi paurosi. Terrificante anche Frau Perchta, la cui figura è nota nella Germania meridionale e in Austria. La sua descrizione fisica è sempre diversa, ma ciò che compie resta uguale. Si racconta che giri per le montagne durante il periodo di Natale, per poi entrare nelle case la notte che precede l’Epifiania. A chi è stato buono lascia monete d’argento nelle scarpe, mentre i cattivi fanno una brutta fine.

La storia di Hans Trapp, invece, è nota nella zona dell’Alsazia Lorena. Si dice che si presenti come un anziano uomo coperto di pelli e che chieda ai bimbi di recitargli una poesia. Se ci riescono nessun problema, ma diversamente arrivano i guai: la leggenda racconta che li prende a frustate.

In Austria e Germania (ma anche in alcune aree del Friuli – Venezia Giulia e del Trentino-Alto Adige), poi, ci sono i Krampus protagonisti della notte precedente al giorno di San Nicola. L’aspetto è terrificante, si tratta di demoni che hanno corna e zanne, e si muovono per le strade cercando i bambini cattivi.

Impossibile dimenticare Belsnickel, un uomo che si presenta con una pelliccia (a volte anche con una maschera dotata di una lunga lingua) e dall’aspetto dismesso. Con lui ha un bastone che si dice venga utilizzato per picchiare i bambini cattivi, mentre per quelli buoni ha pronti dolciumi e varie golosità.