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Il clima di Quito, temperature e il periodo migliore per andare

Quito, capitale dell’Ecuador, è una città affascinante non solo per il suo ricco patrimonio culturale e storico, ma anche per la sua posizione geografica unica che influenza profondamente il suo clima. Situata praticamente sull’equatore, a circa 2.850 metri sul livello del mare, presenta un clima che sfida le aspettative.

Nonostante la sua vicinanza alla linea equatoriale, che tipicamente comporta temperature miti e uniformi tutto l’anno, l’altitudine elevata della città dona un clima primaverile e temperato, con giornate moderatamente calde e notti fresche, creando un ambiente piacevole per chi desidera esplorare le meraviglie naturali e architettoniche della città.

Le temperature medie a Quito sono comprese tra i 10°C e i 20°C durante tutto l’anno. Tuttavia, il clima è influenzato da due stagioni principali: la stagione secca, che va da giugno a settembre, e la stagione delle piogge, da ottobre a maggio. Queste stagioni, benché non particolarmente estreme, possono influenzare notevolmente l’esperienza dei visitatori, rendendo alcune attività e periodi più adatti di altri per esplorare la città e i suoi dintorni.

La temperatura a Quito

Le condizioni climatiche di Quito si caratterizzano per una notevole stabilità delle temperature rispetto alle città situate a latitudini diverse. In media, le temperature diurne si aggirano intorno ai 20°C, mentre di notte si abbassano a circa 10°C, a causa dell’influenza dell’altitudine. Pertanto gli abitanti di Quito sono abituati a portare sempre con sé una giacca leggera o un maglione, dato che le escursioni termiche possono essere marcate e imprevedibili.

Inoltre, il clima di Quito presenta un’umidità media del 77%, influenzata dalle piogge e dalle stagioni che alterano le condizioni atmosferiche. La città è nota per i repentini cambiamenti meteorologici: in una sola giornata è possibile passare dal sole splendente a piogge improvvise, motivo per cui è consigliato avere sempre con sé un ombrello o una giacca impermeabile.

Il clima a Quito nella stagione secca (giugno – settembre)

La stagione secca a Quito va da giugno a settembre ed è generalmente considerata il periodo migliore per visitare la città. Durante questi mesi, le piogge diminuiscono significativamente, e le giornate sono in genere soleggiate e piacevoli. Le temperature medie variano dai 9°C di notte ai 21°C di giorno, con livelli di umidità decisamente più bassi rispetto alla stagione delle piogge.

Le giornate sono caratterizzate da cieli limpidi e da una luce intensa, ideale per godersi le viste panoramiche della città e delle montagne circostanti. È il periodo perfetto per le escursioni, dato che la mancanza di pioggia rende i sentieri più sicuri e accessibili. I visitatori che si recano a Quito durante la stagione secca possono approfittare anche delle feste locali e delle numerose celebrazioni che si svolgono a settembre, rendendo l’esperienza culturale ancora più memorabile.

Il clima a Quito nella stagione delle piogge (ottobre – maggio)

La stagione delle piogge, che va da ottobre a maggio, copre la maggior parte dell’anno e porta con sé frequenti precipitazioni, spesso concentrate nelle ore pomeridiane. Le temperature rimangono sostanzialmente costanti, con massime di circa 19°C durante il giorno e minime che si aggirano intorno ai 10°C di notte.

Ottobre e novembre segnano l’inizio della stagione delle piogge, ma le precipitazioni tendono ad essere ancora moderate, rendendo questo un periodo di transizione in cui si può comunque godere di molte giornate soleggiate. Da febbraio a maggio, invece, le piogge diventano più intense e regolari, aumentando anche il rischio di temporali e di precipitazioni che possono durare diverse ore.

In questo periodo, le escursioni nei dintorni della città potrebbero risultare più impegnative, poiché alcuni percorsi montani diventano fangosi e scivolosi. Tuttavia, il clima piovoso offre paesaggi verdi e lussureggianti, creando un contrasto suggestivo con il cielo grigio e le nuvole basse che avvolgono le montagne.

Il periodo migliore per visitare Quito

Il periodo più indicato per visitare la capitale dell’Ecuador dipende dalle preferenze personali e dalle attività che si intendono svolgere. Per chi preferisce fare attività all’aperto, come passeggiate e trekking, o semplicemente godere di un clima stabile e asciutto, la stagione secca tra giugno e settembre è senza dubbio la scelta ideale. Questo periodo è anche raccomandato per chi desidera visitare attrazioni come la Basilica del Voto Nacional, il Centro Histórico e il Parco Metropolitano di Quito, senza doversi preoccupare troppo dei rovesci improvvisi.

D’altra parte, la stagione delle piogge può offrire esperienze uniche per chi ama la natura e i paesaggi rigogliosi. Durante questi mesi, le aree verdi intorno a Quito, come i parchi e le riserve naturali, sono floride e rigogliose, mentre le cascate raggiungono il massimo flusso, creando scenari particolarmente suggestivi. L’ideale per gli appassionati di fotografia, che possono approfittare delle condizioni nuvolose e della luce diffusa per catturare scatti spettacolari della città avvolta dalla nebbia.

Cosa mettere in valigia per un viaggio a Quito

Indipendentemente dalla stagione, se si va a Quito è consigliabile preparare una valigia versatile, tenendo in considerazione le variazioni di temperatura giornaliere e la possibilità che si verifichino precipitazioni improvvise. Poiché le temperature possono variare notevolmente tra giorno e notte, è opportuno portare un abbigliamento che possa essere indossato a strati per essere pronti a qualsiasi cambiamento climatico.

Considerando che anche durante la stagione secca le piogge improvvise non sono rare, è bene avere sempre con sé una giacca impermeabile leggera o un ombrello pieghevole, utili per evitare di bagnarsi. Se si intende fare escursioni, è indispensabile un buon paio di scarpe da trekking impermeabili, specialmente durante la stagione delle piogge. Da non dimenticare, poi, crema solare e occhiali da sole. L’altitudine elevata rende l’esposizione ai raggi UV più intensa, quindi è importante proteggersi, anche nei giorni nuvolosi.

Quito offre un clima unico, con temperature miti e piacevoli che si mantengono tutto l’anno, ma che variano in base all’alternanza tra la stagione secca e quella delle piogge. Ogni periodo ha i suoi pregi: mentre la stagione secca garantisce giornate soleggiate ideali per esplorare la città e le montagne circostanti, la stagione delle piogge mostra il lato più verde e rigoglioso della regione. Pianificare il viaggio tenendo conto delle condizioni climatiche è fondamentale per poter godere appieno delle bellezze naturali e culturali della capitale ecuadoriana.

Che si tratti di ammirare i panorami dalle alture della città, visitare il suggestivo centro storico patrimonio UNESCO, o esplorare le riserve naturali circostanti, Quito saprà comunque sorprendere i visitatori con il suo fascino e la sua autenticità in ogni stagione dell’anno.

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Escursione sul Rucu Pichincha a Quito: cose da sapere

A nord di Quito, il vulcano Pichincha domina la capitale dell’Ecuador e ha dato il nome alla provincia di cui la città fa parte. Il vulcano è in realtà composto da due cime distinte, il Rucu Pichincha (noto come “Vecchio Pichincha” in quechua), a 4.698 m, e il Guagua Pichincha (noto come “Bambino Pichincha”), a 4.784 m. È quindi il più basso e antico dei due quello direttamente accessibile dalla funivia di Quito.

L’escursione sul Rucu Pichincha

I Pichincha sono vulcani gemelli, si trovano a pochi chilometri a ovest di Quito e sono molto visibili dalla capitale dell’Ecuador. I due vulcani sono ben distinti: il Gagua Pichincha, che significa BABY Pichincha, è il più alto e ancora attivo, mentre il Rucu Pichincha è più basso e più vicino a Quito, ma inattivo. L’ultima eruzione del Gagua è avvenuta nell’ottobre 1999 e ora si può notare la nuova cupola formatasi sul fondo del cratere. Possono essere scalati in maniera indipendente in due diverse escursioni, da affrontare con le dovute accortezze. Sono diventati un importante simbolo storico e turistico di Quito e dell’Ecuador. Entrambi, il Guagua e il Rucu Pichincha, offrono condizioni eccellenti per un acclimatamento morbido, magari in vista di altre escursioni sulle vette del continente, e viste mozzafiato su Quito e sull’Avenida dei Vulcani. Molte piante, colture endemiche colorate e diversi uccelli andini decorano il paesaggio sempreverde del Páramo.

sentiero rucu pichincha

Fonte: iStock

In cammino verso la cima del Rucu Pichincha

In passato, il sentiero per il Rucu era considerato piuttosto pericoloso, con bande che si aggiravano intorno alla montagna e aggredivano i viaggiatori. Visto che la scalata di questo vulcano stava diventando sempre più popolare tra i turisti, il governo ecuadoriano ha fatto un ottimo lavoro per rendere la zona più sicura: ora è possibile percorrerla a piedi senza temere aggressioni. Per iniziare la salita, dovrai arrivare fino alla stazione della funivia di Quito, con cui salirai fino ai 4000 metri di Cruz Loma. Una volta lì, dovrai prendere il sentiero lungo il fianco orientale della montagna che ti condurrò a una zona di ghiaia ripida prima di raggiungere la cima del Rucu Pichincha a 4627 metri. Qui potrai fare una pausa prima di tornare indietro verso la funivia e fare rientro in città.

Il sentiero per il Rucu Pichincha

Il sentiero che porta al vulcano è abbastanza facile da trovare. Basta seguire il tracciato mantenendo la splendida vista di Quito sulla destra e presto si vedrà l’indicazione per il vulcano Pichincha. Il percorso da seguire è ben visibile, a causa della vegetazione scomparsa per via del calpestio (ma a volte diventa meno chiaro man mano che ci si avvicina alla cima). All’inizio il sentiero sale e poi scende, superando alcune colline erbose da cui si gode una vista mozzafiato su Quito, che occupa tutta la valle. A questo punto ci si rende conto che l’escursione non sarà una semplice passeggiata! L’altitudine è già superiore a 4100 mt. e la respirazione è difficile. A poco a poco, il paesaggio diventa più roccioso, selvaggio e austero. Man mano che si sale di quota, le condizioni meteorologiche possono peggiorare, il vento si fa più forte, le nuvole colpiscono il viso e l’ossigeno viene a mancare.

Dopo un po’, il sentiero escursionistico si trasforma in un percorso di arrampicata. È un po’ sorprendente quando, dopo aver seguito un sentiero ben battuto fino a quel momento, ci si trova improvvisamente di fronte a rocce che bloccano il cammino. Ci si chiede se si debba aggirarle, scalarle? La risposta è sì, bisogna scalarle. Quando si inizia a scalare le parti rocciose, la vetta non è lontana. E il pendio diventa davvero ripido. Iniziano le difficoltà respiratorie. Ora siamo a 4500 metri, il solo camminare diventa molto difficile. La soluzione è quella di fare tante brevi pause per riprendere fiato.

teleferica rucu pichincha

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Sali sul vulcano Pichincha con la comoda teleferica

Dove si trova?

Il Rucu Pichincha si trova a cinque miglia a ovest di Quito ed è facilmente raggiungibile con un’escursione giornaliera. Il modo migliore e più veloce per arrivare è noleggiare un’auto o prendere un taxi fino alla funivia. Da lì, potrai decidere se salire con la teleferica (il viaggio costa circa 10 euro) o a piedi. In questo caso, il primo tratto dell’escursione è di circa 5 km fino al punto di arrivo della funivia. Anche se seguire il sentiero è abbastanza semplice, questa parte dell’escursione non è uno scherzo, perché in alcuni tratti è molto ripida e con la necessità di superare dei punti particolarmente rocciosi. Fai attenzione al meteo ovviamente perché se le nuvole iniziano a scendere potresti non riuscire più a vedere molto e a non seguire correttamente il percorso, che nel tratto finale diventa più arduo e necessita di una buona visibilità per essere affrontato in sicurezza. Quando si arriva in cima ci si può riposare all’interno della caffetteria e sedersi a godere del panorama (e dell’impresa appena compiuta).  Inoltre, si possono fare alcune attività come altalene panoramiche e noleggiare biciclette. Sicuramente, la vista panoramica è il motivo principale per cui si affronta la salita alla vetta del Rucu Pichincha. Per arrivare sulla vetta del vulcano gemello, il Guagua, ti servirà un veicolo 4×4 con il quale arrivare fino a una zona pianeggiante dove iniziare a camminare fino alla cima. Prima di raggiungere il bordo del cratere e la vetta, osserverai gli effetti dell’ultima eruzione, come la nuova cupola formatasi nel 1999.

quito panorama

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Vista dall’alto sulla bellezza di Quito

Come prepararsi all’alta quota?

Il nostro consiglio è quello di stare a Quito per almeno 2 o 3 giorni prima di tentare la scalata, per permettere al tuo corpo di produrre abbastanza globuli rossi. Sarebbe ancora meglio visitare alcuni luoghi nei dintorni di Quito a un’altitudine maggiore, per stimolare ancora meglio il processo di acclimatamento. Questa escursione dovrebbe essere fatta al mattino, perché spesso il tempo si guasta nel pomeriggio. Consigliamo vivamente di essere pronti a salire non appena la funivia apre, per avere le migliori possibilità di avere bel tempo e una splendida vista dalla cima. Questa escursione può risultare estremamente lunga, soprattutto se si sceglie di non usare la funivia e nel tuo equipaggiamento non potranno mancare stivaletti da trekking, giacca da pioggia, filtro per l’acqua, repellente per insetti, cappello, occhiali da sole e crema protettiva. Il bello di questa escursione è che potrai percorrere la strada più o meno lunga, e sarà comunque estremamente gratificante. Si rimane sbalorditi dalla vista non solo su Quito, ma anche dei vulcani. Può sicuramente essere considerato un percorso di media-alta difficoltà, per il quale è necessario essere ben preparati, ma ne vale indubbiamente la pena. Arrivare in cima è una sensazione fantastica. La mancanza di ossigeno svanisce e viene sostituita dalla gioia. Ci si sente davvero orgogliosi di non aver mollato. E in cima, è bello poter camminare di nuovo su un terreno pianeggiante!

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Le delizie dell’Ecuador: i piatti tipici da mangiare a Quito

Stai per partire per l’Ecuador? Allora metti in valigia anche tanta voglia di assaggiare piatti tipici e cose buone. Le delizie che troverai a Quito sono sia peculiari della regione in cui si trova la capitale che rappresentative di molta parte del paese. L’Ecuador offre un mix di piatti tradizionali andini, influenze spagnole e ingredienti esotici provenienti dalle foreste amazzoniche e dalla costa del Pacifico

Partire per l’Ecuador sapendo già quali siano i piatti tipici da assaggiare a Quito ti darà il vantaggio di arrivare preparato e di ordinare a colpo sicuro, certo di poter gustare tutto il meglio che questa nazione andina abbia da offrire.

Ecuador a tavola: le diverse regioni

L’Ecuador non è un paese grande ma, data anche la complessità del suo territorio e considerata la posizione geografica, vanta alcune diversità tra una regione e l’altra, soprattutto quando si parla di piatti tipici da assaggiare una volta entrato nel paese.

A livello gastronomico, le regioni dell’Ecuador si dividono a seconda dei quattro ambienti geografici che compongono il paese.

  • Costa: questa è la regione che, ovviamente si affaccia sull’Oceano Pacifico
  • Sierra: con questo nome si identifica la zona attraversata dalle Andre. Qui si trovano anche Quito e il Vulcano Cotopaxi.
  • C’è poi l’area dell’Amazzonia ecuadoriana: la foresta arriva a toccare un pezzo di paese, influenza flora, fauna e colture.
  • Infine, ci sono le Isole Galapagos, che sono una regione gastronomica a sé.

Se il tuo viaggio in Ecuador toccherà tutto il paese, avrai modo di gustare la meglio tutto ciò che paese del Centro America offre anche a tavola. Se, invece, pensi di dedicarti solo a una parte, inserisci nel tuo itinerario di viaggio anche la possibilità di passare qualche giorno a Quito. Lì potrai gustare davvero di tutto.

Una cosa da dire sulla cucina dell’Ecuador è che troverai sempre piatti variopinti e pieni di ingredienti diversi. La frutta tropicale è spesso utilizzata come accompagnare alcuni piatti, soprattutto nella regione della costa. Un’ultima curiosità: l’avocado è considerato una verdura e viene tagliato a pezzetti e servito in insalata con molto aceto come condimento.

Ecuador: piatti a base di mais

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Il mais è un elemento base della cucina dell’Ecuador

Tre curiosità sulla cucina tipica del’Ecuador

La cucina da gustare a Quito è un perfetto equilibrio tra tradizione, cultura e sapori locali. Ogni piatto racconta una storia, spesso legata alla terra, alle antiche civiltà indigene e alle influenze coloniali. Ci sono tre curiosità che vale la pena sottolineare sulla cucina di quest’area del mondo, soprattutto parlando di quanto troverai a Quito a differenza, per esempio, dei luoghi lungo la costa.

  • L’influenza delle Ande: La cucina di Quito è fortemente influenzata dall’altitudine e dalla geografia montuosa. Molti piatti sono ricchi di carboidrati per fornire energia.
  • Ingredienti locali: A Quito si utilizzano molti prodotti tipici dell’Ecuador, come il maís (che qui troverai indicato anche come maiz), la yuca, e frutti tropicali come il babaco e la guanábana, spesso un’ottima base anche per dolci e succhi freschi.
  • Ritualità del cibo: Alcuni piatti, come il cuy e la colada morada, hanno radici nelle tradizioni indigene e sono spesso associati a rituali e celebrazioni religiose o stagionali.

Una regola generale, che vale per ogni luogo del mondo, è che non dappertutto si cucina sempre la stessa cosa. Alcuni ingredienti di base della cucina dell’Ecuador potrebbero sembrarti inusuali e a dir poco strani. Sta a te la scelta di assaggiarli o meno: è più una questione di gusto che una questione di commestibilità.

Locro de Papa: una zuppa deliziosa e sostanziosa

Ti hanno appena timbrato il passaporto con il visto per l’Ecuador e vuoi subito assaggiare qualcosa di tipico? Bene. Uno dei piatti più iconici di Quito è il locro de papa, una zuppa cremosa a base di patate, formaggio e avocado. Questo piatto è una vera e propria celebrazione della patata, uno degli ingredienti fondamentali della cucina andina. Il locro de papa è solitamente servito a inizio pasto, soprattutto nei giorni più freddi.

Malgrado il fatto che l’Ecuador prenda il nome dal fatto di trovarsi a ridosso dell’Equatore, l’altitudine a Quito arriva a 2800 metri e, di sera, la temperatura potrebbe scendere molto. Una zuppa calda, dopo una giornata di esplorazione di Quito, è quanto di meglio si possa chiedere. Il Locro de papa è molto cremoso e il suo sapore tende a essere un po’ dolce.

Choclo con queso: per gustare il verso sapore delle Ande

Il choclo con queso è un altro piatto tradizionale molto semplice ma gustoso. Si tratta di un qualcosa dal sentore veramente andino. Il “choclo” è la spiga di un tipo di mais prodotto localmente. Essa viene lessata e servita, sia tiepida che fredda, accompagnata da del formaggio locale, solitamente fresco. In quella zona del mondo non si usa stagionare il formaggio. Questo piatto è perfetto per entrare in contatto con il gusto del mais andino che, va detto, è molto diverso da quello che si coltiva in Europa e che ci porta a pensare subito alla farina per la polenta.

Seco con Chivo: uno stufato tra tradizione e modernità

Il seco de chivo è uno stufato di carne di capra, solitamente cotto immerso nella birra, a cui sono state aggiunte spezie e verdure. In certi luoghi del Centro America, si usano le moderne bevande di importazione come base di alcuni piatti. La birra non è una produzione prettamente andina ma qui è entrata a far parte degli ingredienti di base di alcuni piatti.

Il seco con chivo ha origini coloniali e spesso viene accompagnato da riso, platano fritto e avocado. Anche se il nome potrebbe far pensare a un piatto “secco”, in realtà si tratta di una pietanza piuttosto umida e ricca di sapore. In alcune versioni, al posto della capra si utilizza la carne di manzo o pollo.

Cosa mangiare in Ecuador: la Fanesca

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La Fanesca: piatto tipico di Pasqua

La Fanesca: il piatto tipico di Pasqua

La Fanesca è un piatto tradizionale che potrai trovare in tutto il paese ma è originario proprio dell’area della Sierra. Lo si prepara, come vuole la tradizione, durante la Settimana Santa,. Si tratta di una zuppa ricca e nutriente, fatta con una combinazione di legumi, cereali, pesce e altri ingredienti locali.

Anche la Fanesca è un piatto che affonda le sue radici nelle tradizioni delle Ande ma rivela anche molte contaminazioni con le tradizioni portate in Ecuador dai conquistadores spagnoli. Lo rivela, per esempio, il fatto di aggiungere alla zuppa delle uova sode: solitamente sono un simbolo di prosperità legato soprattutto alla Pasqua cristiana. Oltre a questo, la presenza del baccalà, un pesce secco importato, è legata all’usanza cristiana di non mangiare carne rossa durante la Quaresima, mentre l‘abbondanza di legumi e verdure simboleggia il raccolto autunnale nelle Ande.

Emcebollado: il rimedio post festa

Questo piatto è tra le proposte gastronomiche più amate dagli ecuadoregni stessi, soprattutto come rimedio dopo una serata in cui si è festeggiato un po’ troppo. Si tratta dell’encebollado, ovvero una zuppa a base di tonno, yucca, cipolla marinata (dalla quale trae il nome) e spezie, servita con riso o pane. Anche se è originario della regione della costa, l’encebollado è molto popolare anche a Quito e si trova facilmente in molti ristoranti in ogni zona della città.

Cibo in Ecuador: Empanadas de Viento

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Le Empanadas de VIento

Empanadas de Viento: snack buono a tutte le ore

Non c’è viaggio in Centro America che si rispetti senza un paio di morsi a delle ottime empanadas. Questa delizia accomuna molti paesi di quell’area del mondo. Le empanadas de viento sono tipiche solo dell’Ecuador e sono ripiene di formaggio e servite con una spolverata di zucchero a velo. Anche per questa pietanza, il gusto di base e un misto di dolce e salato. Sono croccanti e leggere e spesso mangiate come snack in qualsiasi momento della giornata in cui si abbia un po’ di fame. Il nome “de viento” deriva dal fatto che, in frittura, si gonfiano moltissimo.

Llapingachos: le crocchette made in Ecuador

I Llapingachos sono delle crocchette di patate ripiene di formaggio. Questo piatto tipico dell’Ecuador è spesso preparato per accompagnare spesso salsicce, uova fritte e insalate di verdura fresca. La caratteristica dei Llapingachos è di avere una crosta dorata e croccante ma di mantenere un cuore morbido e saporito. Se ti piace insaporire le crocchette con delle salse, sappi che i Llapingachos sono spesso intinti in una salsa di arachidi e chiamata “salsa de maní”. Provala!

Piatti tipici dell'Ecuador: Guaguas de Pan

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I Guaguas de Pan

Colada Morada e Guaguas de Pan: per chi viaggia in novembre

Se visiti Quito durante il Día de los Difuntos, ovvero per i primi di novembre, c’è qualcosa di tipico dell’Ecuador che non puoi perderti. Si chiama Colada Morada, una bevanda dolce e speziata a base di mais nero, frutti tropicali e spezie come la cannella e i chiodi di garofano. Viene tradizionalmente accompagnata dalle guaguas de pan, dei dolci di pane a forma di bambini, decorati con glassa colorata. Questa tradizione è profondamente radicata nella cultura indigena, e simboleggia il legame tra i vivi e i defunti.

Fritada: per gli amanti della carne di maiale

La fritada è un piatto di carne di maiale fritta: sono utilizzati diversi tagli, dai più nobili ai meno nobili. Questo piatto è spesso accompagnato da mote. Di cosa si tratta? Il mote è un contorno piuttosto diffuso in Ecuador ed è composto da mais bollito, patate, plátanos fritti e avocado. Questo piatto ha radici spagnole, ma è stato completamente adattato agli ingredienti locali e al palato ecuadoregno. È uno dei piatti tipici dell’Ecuador più apprezzati nei mercati e nelle feste paesane locali, dove viene preparato per tutta la durata della festa, utilizzando degli enormi pentoloni di rame.

Cosa mangiare in Ecuador: il Cuy

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Il Cuy, piatto tipico dell’Ecuador

Cuy: un qualcosa di molto particolare

Fai parte della squadra degli avventurosi anche a tavola? L’Ecuador saprà davvero stimolare la tua curiosità e la voglia di provare cibi davvero fuori dal comune, almeno per la cultura gastronomica tipicamente europea. In Centro e Sud America si usano delle carni che, da noi, sarebbe impensabile pensare di trovarle nel banco di una macelleria. In Ecuador potresti assaggiare il cuy, ovvero il porcellino d’India. La carne di questo animale viene proposto arrosto ed è considerato una prelibatezza e servito con contorni come patate e mote.

Il cuy, per intenderci, è proprio una pietanza “delle feste e vanta delle origini davvero antiche, affondando le proprie radici nella lunga tradizione nelle culture indigene dell’Ecuador. Non si tratta di un qualcosa preparato con molta facilità: pur essendo un piatto tradizionale, non è sempre presente nei menù dei ristoranti di Quito e dintorni.  Sicuramente è qualcosa di molto particolare e capace di farsi ricordare. Oserai ordinarlo e assaggiarlo? Dicono sia delizioso.

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Mitad del Mundo: dove il mondo si divide in due

Ti è mai capitato di domandarti come mai l’Ecuador si chiami proprio così? È uno di quei classici quesiti da viaggio in treno o da passeggiata in mezzo ai boschi, oppure da cena tra amici. No, non è un caso che il nome di questo Paese faccia assonanza con il termine “equatore”: il nome Ecuador deriva proprio dalla linea che divide il mondo in due parti e che, di fatto, attraversa il Paese sudamericano. Infatti, quando il territorio ottenne la sua indipendenza nel 1830, prese il nome di República del Ecuador (Repubblica dell’Equatore) in riferimento alla sua posizione geografica distintiva. Questo legame particolare con la linea che divide l’emisfero nord da quello sud è omaggiata da siti storici e da luoghi di interesse, uno tra questi è Mitad del Mundo. E, proprio qui, inizia il nostro viaggio di oggi, alla scoperta della storia e delle curiosità di questo luogo simbolico tanto amato dagli ecuadoriani e dai visitatori di tutto il mondo.

Storia di Mitad del Mundo in Ecuador

Mitad del Mundo si trova a Quito, la capitale dell’Ecuador, e la sua storia ha origini profonde e antichissime che scavano a fondo nelle pagine di storia fino all’epoca dell’Illuminismo, nel XVIII secolo. Come ci hanno insegnato i libri di scuola, questo periodo fu caratterizzato da grandi studi e grande scoperte, soprattutto in campo scientifico. All’epoca partivano molte missioni volte a scoprire di più sulla conformazione della nostra terra e, una di queste, fu proprio quella che condusse alla ricerca dell’esatta posizione della linea equatoriale. Nel 1736, partì la Missione Geodetica Francese, guidata dall’astronomo Charles-Marie de La Condamine per sancire la forma della terra. L’equipe di scienziati ed esploratori partì così alla volta dell’Ecuador e portò avanti le sue ricerche collaborando anche con le comunità locali. Una vera impresa, tra le più importanti dell’epoca, che confermava l’avanzamento intellettuale e scientifico dei Paesi del vecchio continente. L’esito della spedizione portò all’affermazione che la Terra era a tutti gli effetti schiacciata ai poli e più larga all’equatore. Nel 1936, dopo 200 anni dalla missione, le istituzioni dell’Ecuador decisero di edificare un monumento alla linea equatoriale in commemorazione di questa grande impresa scientifica. Ma, nel 1979, le autorità decisero di istituire un monumento ancora più maestoso e preciso: Mitad del Mundo. Il monumento consiste in un obelisco alto circa 30 metri con una sfera di bronzo collocata in cima e rappresentante il globo terrestre. Ad arricchire l’esperienza di questo sito vi è il museo annesso dove potrai scoprire la storia del sito e della spedizione grazie alla quale questo luogo ha visto la luce.

Aneddoti e curiosità sul centro del mondo

Cartello della latitudine dell'Ecuador

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Il cartello che segna la latitudine di Mitad del Mundo, in Ecuador

Ogni luogo dalle origini e dall’essenza così affascinante è spesso circondato da un’aura di mistero che dà vita a una serie di curiosità e aneddoti. Ovviamente anche Mitad del Mundo non è da meno e, per questo motivo, abbiamo raccolto una serie di curiosità che ruotano intorno a questo sito.

La posizione esatta

Nonostante le tecnologie dell’epoca illuminista fossero già avanti, l’avanzamento della tecnologia moderna ha dato vita a strumenti ancora più precisi, come i rilevatori GPS, che hanno determinato l’inesattezza della linea equatoriale misurata dalla spedizione del 1736. Sembrerebbe, infatti, che l’esatta posizione della linea dell’equatore si trovi a circa 240 metri di distanza dalla posizione segnata da Mitad del Mundo. Questo fatto ha dato vita a una piccola disputa amichevole con il vicino Museo Intiñan il quale reclama la sua posizione come “veramente” sulla linea dell’equatore. Non essendoci un vero vincitore, il sito di Mitad del Mundo resta comunque il sito storico principale.

Fenomeni scientifici: tra prove e leggende

Arrivati sulla linea dell’equatore, potrete osservare dei presunti fenomeni unici che si verificano solo in questa zona ma che, di fatto, vengono ancora smentiti dalla comunità scientifica la quale sostiene siano delle trovate coinvolgenti per intrattenere visitatori e turisti. I due fenomeni principali sono:

  • L’effetto Coriolis: è comune credere che il senso di rotazione dell’acqua di vasche e lavandini vada in senso antiorario nell’emisfero nord e in senso orario nell’emisfero sud. Sulla linea dell’equatore, invece, la rotazione si azzererebbe per la forza di questo effetto Coriolis. In realtà, l’effetto è talmente lieve che non dovrebbe essere visibile all’occhio umano. Dunque gli scienziati affermano che gli esperimenti mostrati al pubblico sul sito di Mitad del Mundo siano manipolati per fare scena con turisti e visitatori.
  • La prova dell’uovo: un altro esperimento che viene mostrato davanti agli occhi di centinaia di visitatori è la prova dell’uovo. L’esperimento consiste nel dimostrare come, posizionandosi sulla linea esatta dell’equatore, sia possibile mettere in equilibrio un uovo sulla capocchia di un chiodo. Anche questo esperimento è stato smentito dalla comunità scientifica.

L’effetto del peso differente

Alcune persone in visita a Mitad del Mundo hanno affermato di sentire un cambiamento nella sensazione del proprio peso mentre camminavano sulla linea dell’equatore. C’è chi afferma di sentirsi più leggero sulla linea e di avvertire un senso di maggiore di pesantezza fuori dalla linea. Secondo le comunità scientifiche questa sensazione è giustificata da pura suggestione o, al massimo, dall’effetto dell’altitudine dato che Mitad del Mundo si trova a più di 2000 metri sul livello del mare.

Mitad del Mundo nella cultura locale

Un’altra curiosità riguarda la conoscenza della linea equatoriale: nonostante la spedizione che ne sancì l’esistenza fu quella del 1736, si dice che le comunità indigene del luogo sapessero già di questa particolarità e che, proprio dall’esistenza della linea, dipendessero le tecniche agricole dei popoli precolombiani portandoli ad avere un rudimentale sistema astronomico. Mitad del Mundo è un luogo dal forte carattere simbolico per la comunità di Quito e dell’Ecuador in generale e, infatti, sono molte le celebrazioni che avvengono nei pressi del sito. Soprattutto durante gli equinozi di primavera e autunno, quando il sole si trova esattamente sopra l’equatore, si creano dei fenomeni di luci e ombre decisamente mozzafiato. In questo periodo il sito organizza spesso feste e rievocazioni storiche.

Visitare Mitad del Mundo: tutte le informazioni necessarie

Dopo aver scoperto la storia e gli aneddoti che si celano dietro il monumento di Mitad del Mundo è arrivato il momento di scoprire tutte le informazioni che ti servono per organizzare al meglio la tua visita. Ecco uno schema completo:

  • Orari di visita: il monumento di Mitad del Mundo è aperto dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 17.00, mentre il sabato e la domenica la chiusura è posticipata di un’ora (alle 18).
  • Prezzo dei biglietti: il prezzo può variare dai 5 dollari ai 7,50 in base a quali aree del sito vorrai visitare. Bambini, studenti e anziani possono beneficiare di sconti ad hoc. Ti consigliamo di visitare il sito web per restare sempre aggiornato sui prezzi del biglietti. È possibile prendere parte a visite guidate in spagnolo o in inglese con un sovrapprezzo rispetto ai biglietti singoli.
  • Come raggiungere Mitad del Mundo: il sito storico si trova a circa 25 chilometri dalla capitale dell’Ecuador, Quito. Per raggiungerlo puoi prendere l’autobus che collega direttamente la capitale a Mitad del Mundo, oppure prendere un taxi. In alternativa puoi prendere parte a qualche tour guidato che include nel prezzo trasporto, visita con la guida e, spesso, anche il biglietto d’accesso.

Mitad del Mundo non è un semplice punto su una mappa o una mera attrazione turistica. È un luogo simbolo della voglia di scoperta e di conoscenza del mondo che da sempre caratterizza la vita dell’essere umano. È un promemoria di come, grazie alla scienza e all’avanzamento tecnologico, sia possibile plasmare il futuro. A Mitad del Mundo potrai passeggiare per l’equatore e passare da un emisfero all’altro facendo solo un piccolo salto al di là o al di qua della linea. Lasciati ispirare dall’aura misteriosa che lo circonda e divertiti osservando i presunti esperimenti scientifici che i locali vorranno mostrarti. Se sarai con la tua famiglia e con te ci saranno dei bambini portali al museo e racconta loro delle grandi spedizioni dell’uomo che hanno plasmato i libri di storia e di scienza che studieranno tra i banchi delle scuole o delle università.

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Guida completa alla scoperta del vulcano Cotopaxi in Ecuador

Una meta davvero originale per un viaggio fuori dall’Europa? L’Ecuador: sono molti i viaggiatori che lo scelgono per il mix naturale caratterizzato da foreste amazzoniche e gli iconici vulcani. Se stai pensando di farti questo inestimabile regalo, oltre ad un itinerario completo della località, tra le tappe imperdibili c’è proprio il vulcano Cotopaxi: il più imponente e ricco di storia, con molto da far scoprire ai turisti.

Alla scoperta del vulcano Cotopaxi

Se pensi all’Ecuador, le prime immagini che ti vengono in mente sono quelle lussureggianti e verdi delle foreste ma non mancano l’ospitalità e i mercati vivaci. Tra tutti però, a fare da cartolina ci pensa il vulcano Cotopaxi, il più maestoso e di interesse dal punto di vista naturalistico. L’imponente colosso naturale incarna pienamente storia e cultura ecuadoriana, tanto che sono molti i coraggiosi che scelgono di salire fino alle pendici attraverso trekking ed escursioni organizzate per scoprire da vicino la sua autentica anima selvaggia.

Simbolo culturale, è considerato una montagna sacra da molte popolazioni indigene che ancora oggi la scelgono come località per cerimonie religiose e spirituali che vengono celebrate alle sue pendici. Il nome è altrettanto interessanti: deriva infatti dalla lingua quechua e significa “collo della luna”, rimando chiaro alla forma che lo contraddistingue. Conquista il titolo di secondo vulcano più alto dell’Ecuador e tra i più alti al mondo con i suoi 5.897 metri di altezza. La cima è perennemente innevata e svetta creando un contrasto netto con quello che è il paesaggio verdeggiante nelle zone circostanti.

Non solo l’altezza, la sua forma conica perfetta è altrettanto interessante ed è dovuta alla tipologia di formazione. Tra le curiosità, c’è da sapere che è tra i vulcani più attivi: sono state registrate diverse eruzioni nei secoli, l’ultima di grande rilevanza è del 2015. Gli studiosi monitorano costantemente la vita del vulcano per motivi di ricerca e sicurezza.

Il parco nazionale Cotopaxi

Il vulcano Cotopaxi si trova all’interno del parco nazionale omonimo, un’area protetta che si distingue per una biodiversità ricca e variegata. Mentre ti avventuri tra i sentieri, potresti incontrare diversi animali che popolano la zona; tra i più comuni ci sono il condor andino, il cervo delle Ande, o la volpe andina. La flora è altrettanto affascinante, con piante adattate all’altitudine e al clima rigido delle Ande. Tra queste, il pajonal, una tipologia particolare di erba alta che domina il paesaggio, e gli immancabili licheni che crescono sulle rocce vulcaniche, testimoniando la resilienza della natura in un ambiente così estremo.

Che tipo di vulcano è il Cotopaxi?

Il vulcano Cotopaxi dell’Ecuador rientra nella categoria degli stratovulcani, si caratterizza per l’iconica forma a cono perfetto e attira turisti per trekking ed esplorazioni per la sua altezza che supera i 3000 metri di altezza dalla base. Il nome “straovulcano” indica una tipologia specifica di vulcani, nati dalle sovrapposizioni di strati di lava solidificata, pomice e ceneri vulcaniche che nel tempo hanno consolidato la struttura. Rispetto ai vulcani a scudo, hanno pendii molto più ripidi che raggiungono i 45 gradi.

Cosa sapere sul vulcano Cotopaxi

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vulcano Cotopaxi, tra i più interessanti al mondo

Conquista la vetta

Per i più avventurosi e sportivi, la scalata alla cima del Cotopaxi rappresenta il culmine di un viaggio già di per sé straordinario; devi però sapere che non si tratta di un’impresa leggera e facile, soprattutto meglio farla in gruppo con escursionisti esperti alla guida.

Durante la tua super escursione fermati al rifugio José Rivas: si trova a quasi 4.800 metri di altitudine ed è il punto di partenza per la maggior parte delle scalate alla cima del vulcano. Anche se non pensi di raggiungere la vetta, fermarti qui per godere di un panorama straordinario e di vivere l’emozione di trovarsi così vicino al cielo.

Per poter affrontare l’escursione bisogna essere allenati e in ottime condizioni fisiche ma è soprattutto importante avere l’attrezzatura idonea; ribadiamo ancora una volta l’importanza di affidarsi ad una guida e non affrontare mai questa tipologia di impresa in solitaria. Il consiglio in più? Programma il viaggio tra dicembre e gennaio o tra agosto e settembre, sono questi i migliori periodi climatici per l’experience.

Raggiungere la sommità è una vera impresa: il primo europeo a tentare l’avventura è stato Alexander von Humboldt nel 1802 che però si è fermato a 4500 metri. Il primato del raggiungimento è del 1872 per il geologo tedesco Wilhelm Reiss in compagnia di Angelo Escobar. Tra gli esploratori noti c’è anche Hans Mayer che dopo aver raggiunto la cima nel 1903 ha rappresentato la meraviglia in diversi suoi dipinti.

Esplora il parco

Considerato il parco nazionale più importante e grande dell’Ecuador, conquista il primato per numero di visitatori risultando secondo solamente a quello delle Galapagos. Si trova a meno di 2 ore da Quito e ha una superficie di 33.400 ettari, un territorio ampissimo dominato dall’omonimo vulcano tra i più belli delle Americhe.

Nella parte più bassa del parco si trovano foreste montane mentre tra i 4000 e i 4500 metri la zona è coperta da páramo, un ambiente andino davvero unico nel suo genere. La biodiversità del parco è preziosa, ti basti sapere che sono oltre 90 le specie di uccelli e mammiferi che ci abitano. Cervi, puma e orsi dagli occhiali sono solo alcuni degli esemplari più interessanti.

All’interno del parco del vulcano, oltre alla vetta stessa, consigliamo la visita al centro Mariscal Sucre che racconta la geologia, la flora e la fauna del parco e custodisce addirittura alcuni pezzi della fortezza inca Pucará de Salitre.

Salendo, a circa 3800 metri di quota e con un cammino di circa 5 km, si raggiunge la laguna Limpiopungo: si tratta della meta ideale per osservare da vicino diverse specie di uccelli ed è anche possibile percorrere un sentiero di circa 3 km che costeggia il perimetro.

Raggiungibile a circa 50 km da Quito o a 33 da Latacunga, la seconda montagna più alta dell’Ecuador dopo il Chimborazo è tra le destinazioni più interessanti per chi organizza un viaggio in Ecuador. Il terzo vulcano più alto al mondo dalla forma conica straordinaria ha registrato diverse eruzioni di rilievo, tra cui l’imbattibile del 1534 documentata dai conquistadores spagnoli durante una battaglia con gli indigeni.

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Visto per l’Ecuador: a chi serve e quale tipo richiedere

Quando si organizza un viaggio al di fuori dell’Unione Europea, la prima domanda che ci si fa, subito dopo aver scelto la destinazione, è se per l’ingresso turistico in quel luogo sia necessario un visto oppure no. L’Ecuador è una nazione che attira ogni anno milioni di visitatori, grazie alla bellezza del suo territorio continentale, al quale si aggiunge quel paradiso naturale che sono le Isole Galapagos, politicamente parte dell’Ecuador stesso. Il visto turistico è necessario per i viaggiatori italiani che si recano in Ecuador? Ecco qualche informazione.

Il visto turistico per l’Ecuador

Ci sono diversi tipi di visti d’ingresso e di permanenza per chi ha in mente di passare del tempo, più o meno lungo, in viaggio a Quito o nel resto dell’Ecuador.

La prima tipologia – e quella maggiormente richiesta -è il visto turistico, necessario per una vacanza nel paese, per un massimo di 90 giorni dalla data d’ingresso. I viaggiatori con cittadinanza italiana che desiderano fare un viaggio da quelle parti non hanno bisogno di visto turistico per fare la propria vacanza in Ecuador.

Basterà essere in possesso di un biglietto aereo di A/R per il paese, con una permanenza massima di tre mesi, compresi i giorni di viaggio. Al momento dell’arrivo in aeroporto, il funzionario doganale apporrà il timbro di ingresso sul passaporto e, al momento dell’uscita, ci sarà un nuovo timbro. Questi due elementi sono fondamentali per la permanenza turistica in Ecuador.

Nel caso, per esempio, si venga fermati per qualsiasi motivo dall’autorità competente, un passaporto senza timbro sarà ritenuto sinonimo di un ingresso illegale nel paese, con il conseguente rimpatrio sul primo volo disponibile. Il timbro sul passaporto è una prassi alla dogana dell’aeroporto ma potrebbe capitare che non lo sia nelle dogane più piccole poste sul confine, per esempio, con la Colombia. È fondamentale chiedere il timbro, nel caso il funzionario che ti troverai di fronte sembri dimenticarsene.

Per il visto turistico non è richiesto nessun importo in denaro. Nel caso il tuo viaggio per turismo in Ecuador si prolungasse oltre i 90 giorni previsti, dovrai fare richiesta di estensione del visto turistico. Essa va inoltrata negli uffici governativi e prevede una tassa di 100$.

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Il visto per risiedere in Ecuador

Esistono due tipi di residenze in Ecuador: quella temporanea e quella permanente. Cosa differisce? Ovviamente il limite di tempo in cui si viene autorizzati a stare nel paese. L’esistenza di questi due diversi tipi di visti per l’Ecuador è giustificata dal fatto che molti stranieri decidono di trascorrere un periodo dell’anno più lungo di 3 mesi (solitamente i mesi più freddi in altri luoghi) in questo paese del Centro America. Oltre a questo, ci sono molti viaggiatori che scelgono l’Ecuador come luogo dove godersi la pensione.

Il visto per residenza temporanea concede di restare nel paese un anno, con estensione fino a 21 mesi.  La residenza permanente si può chiedere allo scadere dei 21 mesi di residenza temporanea. Queste due tipologie di visto per l’Ecuador prevedono un costo che va dai 200$ ai 500$, a seconda dei casi.

I visti diversi dalla categoria turistica si richiedono all’ambasciata o al consolato dell’Ecuador, con un buon anticipo sulla data di partenza.

Il visto per lavorare o studiare in Ecuador

Anche per questa nazione centroamericana è prevista la possibilità di un visto di lavoro o di uno per studio. Benché le finalità della permanenza a Quito, alle Galapagos o in molte altre bellissime località ecuadoregne sia differente, per l’ottenimento di questi visti è prevista una procedura di richiesta simile e il versamento di un importo che va dai 150$ ai 300$. Questi visti restano valide finché il contratto di lavoro è in essere o finché non si finisce il corso di studi.

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Cosa vedere nel quartiere Cumbaya di Quito

Cumbaya è uno dei quartieri più affascinanti e trendy di Quito la città capitale dell’Ecuador; con il suo clima mite, l’atmosfera rilassata e le infrastrutture moderne è definita una zona alla moda e si distingue regalando le esperienze più evocative che il turista si possa aspettare; combinando la tranquillità della vita suburbana con l’accesso a numerosi servizi e la vivace vita notturna è una vera chicca per chi viaggia in queste zone. Ma perché visitarlo o scegliere di soggiornare proprio qui?

Il quartiere Cumbaya dista circa 20 km da Quito, per raggiungerlo le opzioni sono tre: potete raggiungere Cumbaya da Quito in auto se avete un mezzo di proprietà o a noleggio, oppure scegliere il taxi o il ride-sharing in entrambi i casi raggiungerete la destinazione in una manciata di minuti; l’altra soluzione è il mezzo pubblico, l’autobus si prende in centro a Quito, lungo la Ruta Viva e l’Avenida Interoceánica e il tragitto dura circa 30 minuti, l’ultima alternativa valida solo se siete abili camminatori, è quella di raggiungere Cumbaya da Quito a piedi ma in questo caso calcolate almeno un paio d’ore, nel frattempo potrete godere dello splendido panorama.

Cosa vedere a Cumbaya: le attrazioni più belle

Cumbaya combina la bellezza naturale della valle di Tumbaco con l’energia culturale e urbana di una città in rapida crescita; è una destinazione ideale per chi cerca un equilibrio tra natura, cultura e divertimento. Di seguito vi segnaliamo le attrazioni imperdibili se avete scelto di visitare Cumbaya.

Parque  central de Cumbaya

Il parque central de Cumbaya si può definire il cuore verde di questo luogo, offre ampi spazi per pic nic, giochi all’aperto e attività sportive. Ci sono diversi sentieri pedonali adatti alle passeggiate ma anche sentieri  per chi apprezza ad esempio, la bicicletta. Durante l’anno il parque de Cumbaya ospita vari eventi tra cui mercati artigianali,  festival musicali e celebrazioni culturali.

Chaquiňán

Il chaquiňán è uno dei famosi percorsi ciclopedonali, segue una vecchia linea ferroviaria ed è amatissimo da escursionisti e amanti dei percorsi in bike. Si estende per circa 20 km e attraversa splendidi paesaggi della valle di Tumbaco: boschi, campi e colline inaspettate. Il percorso parte dalla chiesa centrale ed è ben segnalato e sicuro, è adatto a tutte le età e livelli di abilità.

Paseo San Francisco e Scala Shopping

Paseo San Francisco  e Scala Shopping sono i centri commerciali più conosciuti di Cumbaya, entrambi i centri commerciali offrono spazi per lo shopping di lusso, boutique e negozi che spaziano dai marchi internazionali ai nomi locali ma anche ristoranti e caffè che offrono cucina locale e internazionale.

Mercado de Cumbaya

Paese che vai, mercato che trovi! E noi siamo ammiratori dei mercati locali, dove si può trovare un’importante parte della cultura locale. Al mercado de Cumbaya potrete trovare prodotti freschi, artigianato locale tra cui tessuti, ceramiche e gioielli fatti a mano e l’immancabile street food.

Plaza de Cumbaya

Se volete sperimentare la cultura ecuadoriana, la Plaza de Cumbaya è il posto giusto per voi. Conosciuta per l’architettura spagnola, combina elementi tradizionali con tocchi contemporanei e offre durante l’anno una serie infinita di eventi culturali e sociali.

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Otavalo, scopri la colorata cittadina dell’Ecuador

Otavalo è una piccola e colorata città situata nella parte settentrionale dell’Ecuador, facilmente visitabile come escursione giornaliera da Quito, da cui dista solo un paio d’ore d’auto. Il sabato, persone del posto e provenienti dai dintorni si riuniscono per vendere i loro prodotti al mercato settimanale di Otavalo, rendendola una destinazione popolare per i turisti di tutto il mondo. Qui si ha la possibilità di sperimentare la cultura, le tradizioni e l’artigianato dei suoi abitanti. Tuttavia, Otavalo e i suoi dintorni hanno molto altro da offrire. Nelle giornate limpide si può godere della vista dei vulcani circostanti Cotacachi (4939 metri), Imbabura (4630 metri) e Mojanda (4263 metri). Situata a 2500 metri di altitudine, Otavalo è nota per la cordialità dei suoi abitanti, per il mercato settimanale del sabato e per i villaggi vicini dove è possibile conoscere l’artigianato e le arti locali.

cappelli mercato otavalo

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Acquista un cappello andino al mercato di Otavalo

Cose da fare a Otavalo in Ecuador: i nostri consigli

Otavalo si è trasformata molto nel corso degli ultimi anni, da piccolo villaggio a popolare destinazione turistica, grazie al suo famoso mercato. Tuttavia, è tutta la regione di Otavalo che ha molto altro da offrire e che merita di essere scoperta con attenzione.

Incontrare gli Otavaleños

Otavalo è uno dei luoghi dell’Ecuador in cui la gente indossa con orgoglio gli abiti tradizionali. Gli uomini portano cappelli con lunghe code di cavallo sotto di essi, pantaloni bianchi e grandi poncho. Le donne indossano gonne nere, camicette bianche ornate di ricami e gioielli d’oro. Gli Otavaleños sono discendenti degli indiani Cañari dell’antico impero Pre-Inca, Quitu, e furono spostati a nord, nell’attuale Otavalo, quando gli Inca iniziarono le loro conquiste. La gente è molto amichevole, ancor più se si parla qualche parola di spagnolo.

Visitare il mercato

Una delle cose più importanti da fare è visitare il mercato settimanale, per il quale Otavalo è così famosa. Il sabato, la Plaza de Ponchos si riempie di bancarelle dove la gente espone le proprie merci. Anche se non hai intenzione di comprare nulla, probabilmente uscirai con una borsa piena di acquisti. Il mercato offre cappelli, poncho ricamati, calde sciarpe di alpaca, cinture e borse dai colori vivaci tipici della regione andina, il tutto a prezzi accessibili. Il sabato è il giorno di mercato più affollato a Otavalo Ecuador, con la città in fermento e le strade circostanti la piazza piene di bancarelle. Tuttavia, è possibile trovare bancarelle nella piazza tutti i giorni, quindi anche durante quelli feriali. Non dimenticare di visitare anche i numerosi negozi d’arte e di artigianato.

tessuti tradizionali ecuador

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Tessuti tradizionali andini al mercato di Otavalo
mercato otavalo

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Il popolare e affollato mercato del sabato di Otavalo

Istituto Otavaleño di Antropologia

Per chi è interessato a saperne di più sulla cultura otavaleño, una delle cose da fare a Otavalo è visitare l’Instituto Otavaleño de Antropologia. In questo piccolo museo sono esposti oggetti sulla tessitura e informazioni su Otavalo. Tieni presente che gli orari di apertura possono variare, quindi potrebbe essere necessario qualche tentativo prima di riuscire ad entrare.

Visitare il mercato del bestiame di Otavalo

Se ti trovi a Otavalo di sabato, cerca di svegliarvi presto e di visitare il mercato del bestiame. È una delle cose tipiche da fare in questa parte della Cordigliera delle Ande, che ti offre per una mattina uno sguardo in un mondo diverso. Potrai osservare come vengono commercializzati animali come porcellini d’India, mucche, maiali e conigli, e farti la tua idea in merito.

Cose da fare a Otavalo Ecuador e dintorni

La cascata Peguche

Tutti amano le cascate e la cascata Peguche di Otavalo non ti deluderà. Se hai voglia di fare un’escursione, potrai raggiungerla a piedi dalla città in circa 45 minuti lungo i pittoreschi binari della vecchia ferrovia tra i boschi. Le cascate raggiungono un’altezza di 18 metri e sono circondate da una vegetazione lussureggiante. Si può fare un tuffo e rinfrescarsi (attenzione: l’acqua è gelida) oppure ci sono sentieri che salgono su entrambi i lati delle cascate e raggiungono un ponte di legno che si inarca sopra la cima della cascata da cui scattare splendide foto. Ci sono anche alcune grotte interessanti da esplorare. Gli indigeni locali credono che le cascate e l’area circostante abbiano un significato religioso e si immergono qui durante alcune feste come portafortuna.

cascata di peguche

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Fai un tuffo nelle acque della cascata di peguche

Strumenti musicali a Peguche

Peguche è un piccolo villaggio poco distante da Otavalo, noto per la sua cascata e per gli strumenti musicali andini. Una visita piacevole è quella a La Casa de la Musica, di proprietà della famiglia Ñanda Mañachi, dove nel cortile vengono costruiti strumenti locali ecuadoriani. Durante la visita, potrai assistere alla creazione di un flauto e ricevere spiegazioni sugli strumenti dei Paesi andini, tra cui Bolivia, Ecuador e Perù. Non è raro che l’intera famiglia si riunisca per un piccolo concerto non previsto.

Visitare l’albero magico

El Lechero non è un albero qualsiasi. È un vecchio albero mitico e nodoso che si ritiene abbia poteri magici di guarigione. È anche un luogo panoramico per un picnic e offre una splendida vista su Otavalo. Si tratta di una ripida passeggiata di quattro chilometri dalla città (o di una breve corsa in taxi). Per arrivarci a piedi, dirigiti a sud verso Piedrahita dalla città e segui le indicazioni. Una volta superato il profumato boschetto di eucalipti, vedrai l’insegna di un ristorante e, sopra di esso, un albero solitario e una vista straordinaria che avrannò giustificato la fatica di arrivare fin lassù.

Visitare il lago Cuicocha

Il lago Cuicocha è una grande caldera situata a 3100 metri di altitudine ai piedi del vulcano Cotacachi, alto 4900 metri. Dal parcheggio è possibile raggiungere a piedi i punti panoramici in pochi minuti, incontrando lungo il percorso i siti cerimoniali delle popolazioni indigene. È anche possibile fare un giro in barca sul lago. L’escursione intorno all’intero lago è di circa 14 chilometri e richiede dalle 3 alle 5 ore, a seconda del ritmo. Il lago Cuicocha si traduce in “lago dei porcellini d’India”. Le due isole al centro del lago sono spesso paragonate al dorso di due porcellini d’India. Raggiungibile facilmente da Otavalo, rappresenta un’ottima gita di un giorno.

Lago Cuicocha

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Fai un tour del lago d’origine vulcanica vicino a Otavalo

Soggiorno presso l’Hacienda Piman

L’Hacienda Piman è situata in una valle idilliaca vicino alla città di Ibarra, a circa un’ora di auto da Otavalo. Questa storica hacienda è stata trasformata in un lussuoso hotel boutique, dove potrai rilassarti e lasciarti coccolare. Circondata da montagne, verde e numerosi fiori, l’Hacienda Piman è un’ottima base per esplorare gli splendidi dintorni di Otavalo

Ricerca dell’orso andino

Sapevi che le montagne andine dell’Ecuador ospitano “l’orso dagli occhiali”, l’unica specie di orso presente in Sud America? In Ecuador vivono circa 3000 orsi, la maggior parte dei quali risiede in zone di alta quota, tra cui le foreste di montagna, la foresta andina e il páramo, l’area compresa tra il limite degli alberi a 3500 metri e il limite delle nevi a circa 5000 metri. Una delle cose migliori da fare quando nei dintorni di Otavalo è visitare El Mirador de Oso Andino. Questo punto panoramico, situato vicino al villaggio di Pimampiro, offre un’ottima possibilità di osservare questi splendidi animali nel loro habitat ideale per l’orso, grazie all’abbondanza di cespugli e di cibo disponibile. Il momento migliore della giornata per avvistare gli orsi dagli occhiali a El Mirador de Oso è all’alba o al tramonto, quando non fa troppo caldo. Se hai più tempo a disposizione, puoi anche fare una passeggiata con il responsabile del centro di osservazione per vedere gli orsi più da vicino, sempre comunque rispettando gli animali e la distanza necessaria per garantire la loro tranquillità.

orso dagli occhiali

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Osserva l’originale orso dagli occhiali andino

Imparare a conoscere i condor

Il condor, con un’apertura alare fino a 3 metri e una lunghezza di 1,5 metri, è il più grande rapace del mondo e un simbolo dell’Ecuador, ma è anche una specie in via di estinzione e, sebbene questi incredibili uccelli abitino ancora il Paese, il loro numero è drasticamente diminuito. Il Parque Cóndor è un centro di Otavalo dove i condor andini e altri rapaci maltrattati vengono salvati e curati. Due volte al giorno è possibile assistere a una dimostrazione con gli uccelli che volano attraverso la valle, accompagnati da spiegazioni. Una delle altre cose da fare a Otavalo e dintorni per saperne di più sui condor è visitare l’Hacienda Zuleta. Questa tenuta ospita un piccolo museo con molte informazioni sul condor e sul suo habitat. I rapaci feriti o maltrattati vengono accolti e curati per evitare l’estinzione. L’Hacienda Zuleta si propone non solo di svolgere un ruolo educativo, ma anche di sensibilizzare il pubblico nazionale e internazionale su questa specie unica di uccelli. Ogni visita sostiene direttamente questo progetto locale e inoltre, l’ambiente circostante è mozzafiato.

condor andino

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L’animale simbolo delle ande, il condor, è in via di estinzione

Ricamo di Zuleta

Nella parte settentrionale dell’Ecuador, vedrai le donne indossare camicette splendidamente ricamate. Quando si parla di stili di ricamo di alta qualità in Ecuador, viene spesso menzionata la tecnica Zuleta, che fa riferimento a un piccolo villaggio interamente dedicato al ricamo Zuleta, con una tradizione che risale al 1940. La comunità crea opere meravigliose interamente a mano che si possono trovare in tutto l’Ecuador e all’estero. Ti consiglio di visitare e partecipare a uno dei laboratori, dove le persone condividono volentieri maggiori informazioni sul loro mestiere. Inoltre, l’acquisto diretto dai sarti garantisce l’acquisto dei pezzi migliori.

Cotacachi in Ecuador

Cotacachi è una piccola città situata ai piedi dell’omonimo vulcano in Ecuador in cui vale la pena fermarsi per fare una piccola passeggiata. Rinomata per l’artigianato del cuoio, sulla via principale, 10 de Agosto, troverai numerosi negozi che vendono borse, giacche e stivali in pelle. Nella piazza centrale si trova anche una bella chiesa.

Come raggiungere Otavalo da Quito

Otavalo si trova a circa due ore di macchina da Quito ed è ben collegata con gli autobus. Tutte le attrazioni e le cose da fare a Otavalo sono raggiungibili a piedi. Se invece vuoi esplorare i dintorni, pui prenotare un tour o prendere un taxi. È anche possibile noleggiare un’auto ed esplorare il territorio in autonomia.

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Quito, la destinazione turistica smart del futuro

Quito, capitale dell’Ecuador, ha l’obiettivo di trasformarsi in una “destinazione turistica intelligente” (Dti), metodologia riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale del Turismo (Omt), dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse), dalla Commissione Europea e dalla Banca Interamericana di Sviluppo.

Infatti, l’ufficio dell’amministrazione comunale Quito Turismo si sta impegnando per promuovere un miglioramento dell’esperienza turistica e della gestione della sostenibilità ambientale, un’interazione maggiore tra residenti e turisti nonché un utilizzo trasversale della tecnologia.

Quito, destinazione turistica intelligente

Il progetto della capitale ecuadoriana segue l’esempio tracciato dal Ministero dell’Industria e del Turismo spagnolo, grazie alla Sociedad Mercantil Estatal para la Gestión de la Innovación y las Tecnologías Turísticas (Segittur).

Si tratta di un ambizioso lavoro che riguarderà l’analisi dettagliata di tutte le informazioni del Comune di Quito, sulla base del metodo Segittur, che prende in considerazione 97 requisiti e 216 indicatori legati ai cinque principi che definiscono una destinazione smart: tecnologia, accessibilità, governance, sostenibilità e innovazione (come sottolineato sul proprio sito web dal Ministero dell’Industria e del Turismo spagnolo).

Il presidente di Segittur Enrique Martínez ha affermato: “è una grande soddisfazione poter lavorare con la prima destinazione ecuadoriana per la sua conversione in destinazione turistica intelligente, in quanto dimostra il suo impegno per un modello di sviluppo turistico innovativo, con cui già operano diverse destinazioni in America Latina e che contribuisce a migliorare la gestione e la competitività della destinazione“.

Ma i progetti non finiscono qui: per il 2024, Quito Turismo ha presentato il Sistema di informazione turistica urbano-rurale del Distretto metropolitano di Quito (Situr), incentrato sulla mobilità, le infrastrutture e le dinamiche socio-economiche dell’industria turistica della capitale, in modo da promuovere (grazie a informazioni statistiche di rilievo) una gestione efficiente del comparto e garantire il raggiungimento dello status di “destinazione turistica intelligente”.

Le tappe da non perdere in vacanza a Quito

Diamo ora uno sguardo alla bellezza e alle tappe più rappresentative della capitale dell’Ecuador che svetta a 2850 metri di altezza, vegliata dal maestoso Volcán Pichincha.

La visita può iniziare, senza dubbio, dalla Città Vecchia, scrigno di tesori artistici e monumenti coloniali degni di nota: una passeggiata lungo le strette viuzze e una sosta nel suo cuore pulsante, Plaza Grande, consentono di apprezzarla al primo impatto e di entrare appieno nella sua atmosfera.

Catturano poi lo sguardo la chiesa più elegante, la Compañía de Jesú, eccezionale capolavoro barocco contraddistinto da elementi moreschi e da una simmetria perfetta, il seicentesco Monasterio Museo del Carmen Alto, e il  Convento de San Francisco, il monumento coloniale più grande della città, edificato dopo poche settimane dalla fondazione di Quito ma terminato dopo una settantina d’anni.

Ancora, impossibile non notare la Basílica del Voto Nacional in stile gotico e dai doppi campanili, che spicca su un’altura nella zona nord-est della Città Vecchia, e il monumento-museo Capilla del Hombre di Guayasamín.

E, a proposito di musei, da non perdere a Quito sono i Museos Casa de la Cultura, tre musei in un unico spazio, vale a dire il Museo de Instrumentos Musicales, il Museo de Arte Moderna e il Museo Etnográfico.

Infine, per un tuffo nella natura al cospetto di panorami meravigliosi, una ripida rampa di scale dal quartiere di San Blas conduce al Parque Itchimbia mentre la funivia TelefériQo percorre per 2,5 chilometri (in una decina di minuti) le pendici del Volcán Pichincha fino ai 4100 metri della Cruz Loma.