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Dogu Express, il treno che fa scoprire le bellezze della Turchia

Il Dogu Express, o Eastern Express in inglese, percorre la tratta ferroviaria più lunga della Turchia. Nato come treno pendolare che viaggiava da Ankara a Kars, negli ultimi anni il treno è noto per i suoi paesaggi mozzafiato attraverso l’est, pieni di tesori fuori dai sentieri battuti. In risposta alla crescente domanda, il servizio pendolare è stato trasformato, nel 2019, in un percorso turistico. Il treno percorre una distanza di 1.310 km facendo alcune fermate lungo il percorso, dove vengono organizzate escursioni.

Da Kars al confine turco con la Georgia ci vogliono circa due ore e circa 160 km in macchina verso nord, mentre con questo treno si può esplorare la Turchia orientale attraverso un percorso avventuroso nel Caucaso che altrimenti si potrebbe fare solo volando dalla Gran Bretagna a Tbilisi via Instanbul. Il Dogu Express risale agli anni ’30 e la sua rotta per decenni è stata poco conosciuta, fino a quando alcuni influencer turchi ne hanno cominciato a parlare e oggi i biglietti sono notoriamente difficili da trovare e vanno esauriti in pochi minuti.

A bordo del Dogu Express: si parte

Il Dogu Express parte tre volte a settimana solo da dicembre a marzo, verso sera e, mentre si allontana dalla stazione ferroviaria art déco di Ankara, la vista dal finestrino si trasforma rapidamente. Dalla frenesia e le luci di una metropoli gli occhi si posano su panorami sconfinati. Le cabine letto sono dotate di due letti singoli a castello che possono essere riconvertiti in sedili durante il giorno, e ogni passeggero può usufruire di un minifrigo e un lavandino. I viaggiatori spesso decorano i loro scompartimenti con lucine, sciarpe, candele ed effetti personali. Il fiume Eufrate fa compagnia lungo la tratta, fiancheggiato da colline innevate, scorrendo verso sud fino alla Siria e all’Iraq.

Dogu Express Turchia

Fonte: Getty Images

Il treno Dogu Express

Prima di partire: cosa vedere ad Ankara

Prima di partire con il Dogu Express si può approfittare per visitare la città di Ankara che non ha niente da invidiare a Instanbul anche se è meno turistica. I siti principali includono il mausoleo di Ataturk, l’ultima dimora del padre fondatore della Turchia moderna, Mustafa Kemal Atatürk. Poi ci sono il Peace Park con una bandiera turca composta da ciottoli circondata da un’aiuola, e la Ceremonial Plaza che conduce alla Hall of Honor che ospita la tomba di Ataturk. Sebbene Ankara abbia intrapreso un rapido ritmo di sviluppo dopo essere diventata la nuova capitale del paese nel 1923, conserva ancora un certo fascino storico nei suoi vecchi quartieri.

Ulus è il quartiere vecchio della città dove ci sono rovine romane, passaggi conservati e persino un vecchio castello, arroccato su una collina che offre ampie viste panoramiche sullo scenario circostante. All’interno di Ulus si trova Sanat Sokağı, o Arts Street, un tratto di case ottomane restaurate che sono state convertite in caffè con cortili pieni di bancarelle che vendono artigianato e souvenir dell’era ottomana. Per un’esperienza più contemporanea, si può visitare CemModern, una nuova galleria d’arte che ospita mostre internazionali in un deposito ferroviario restaurato. Gli eventi culturali qui sono vari, che vanno dalle proiezioni di film alle sessioni di yoga di gruppo e ai mercati del design.

Il viaggio continua

La mattina presto successiva, il treno arriva a Ilic, un piccolo villaggio la cui attrazione principale è la vicinanza a Karanalik, o Dark Canyon. Il Canyon ospita la bellissima Stone Road che si aggrappa al canyon quando non si tuffa in uno dei suoi 38 tunnel o non affronta curve terrificanti. Nonostante la reputazione di essere pericolosa, la strada attira regolarmente i turisti con i suoi paesaggi mozzafiato come scogliere spettacolari e gole scoscese, mentre l’Eufrate scorre sotto. Il treno poi scende più a est, nel cuore dell’Anatolia.

Ankara

Fonte: 123RF

La città di Ankara

Tappa finale

Al calar della sera il Dogu Express raggiunge Erzurum, città che ospita molti diversi tipi di cucina locale, il più famoso dei quali è il Cag Kebab. L’agnello viene marinato per circa 12 ore in cipolle, sale e pepe, per poi essere infilzato su uno spiedo e cotto su un fuoco di legna prima di essere avvolto in un caldo pane azzimo o mangiato direttamente dallo spiedo.

Dopo Erzurum, dopo poche ore si arriva alla destinazione finale, Kars, famosa per il suo paesaggio invernale da favola. Il suo nome deriva dalla parola turca che significa neve e la città è nota per la sua architettura unica che risale ai tempi in cui faceva parte dell’Impero russo. A breve distanza in auto da Kars, si possono visitare maestose rovine risalenti a 1.600 anni fa sono aperte ai turisti. Vaste mura e chiese ben conservate, tutte con vista su un profondo burrone, offrono ai visitatori un viaggio indietro nel tempo. Sebbene le regioni orientali della Turchia attraggano meno turisti, la gente del posto è spesso desiderosa di accogliere i visitatori con la tradizionale ospitalità turca.

Come trovare i biglietti

Acquistare i biglietti per viaggiare con il Dogu Express non è facile, ma è utile sapere che vengono rilasciati con un mese di anticipo solitamente e le agenzie di viaggio li prendono in grandi quantità per poi rivenderli. Per questo a volte il treno sembra riempirsi in breve tempo rispetto al momento in cui si aprono le vendite. Uomini e donne non possono condividere la stessa cabina, a meno che non siano familiari, mentre chi viaggia da solo paga di più perchè deve acquistare l’intera cabina.

I tipi di biglietti, tuttavia, sono quello turistico che si ferma in alcune città per poterle visitare con calma, e quello locale che in 24h va da Ankara a Kars per chi ha bisogno. Tenete presente che le cuccette nel treno locale hanno quattro letti, mentre il treno turistico ne ha solo due ma con aria condizionata e lenzuola pulite in concessione. I biglietti si possono quindi comprare online sul sito della compagnia dei treni TCDD o sull’app in inglese. Sul web consigliano di controllare la disponibilità almeno 40 giorni prima dell’eventuale partenza. Poi ci vuole un pizzico di fortuna e si può vivere l’avventura da raccontare poi al ritorno a casa.