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Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate: solo per un giorno questi musei aprono gratis

Il 4 novembre torna una data che unisce storia, memoria e bellezza. In occasione della Giornata dell’Unità Nazionale delle Forze Armate l’Italia propone ingressi gratuiti presso musei e parchi archeologici grazie alla proposta del ministero della Cultura. Un’occasione unica per riscoprire il patrimonio culturale del Paese e vivere un viaggio nella memoria collettiva, dalle battaglie che hanno fatto la storia ai capolavori che raccontano chi siamo. Accanto alle celebrazioni del 25 aprile e del 2 giugno, questa data importante ha molto da raccontare.

Il MiC ha scelto di rinnovare l’appuntamento questo martedì con aperture straordinarie e gratuite di musei e parchi archeologici su tutto il territorio. L’ingresso gratis è consentito secondo gli orari di apertura e in alcuni casi su prenotazione.

Gli eventi del 4 novembre per la Giornata delle Forze Armate

Il 4 novembre non è una ricorrenza qualsiasi: è la giornata che celebra la fine della Prima Guerra Mondiale e la nascita dell’Italia unita. Dal 2023 la ricorrenza viene omaggiata dal ministero della Cultura con un appuntamento imperdibile che coinvolge i musei statali, che offrono l’ingresso gratuito per promuovere la bellezza artistica e storica dell’Italia.

Quali sono i musei aperti gratuitamente

Partiamo dalla Capitale: a Roma sono imperdibili Pantheon, Castel Sant’Angelo e Colosseo. Spostandosi leggermente dalla Città Eterna a Tivoli, apre invece Villa Adriana. A Pescara apre le porte la casa di D’Annunzio, un percorso museale che racconta la vita e le opere del vate.

Villa Adriana a Tivoli

In Campania sono tantissimi i luoghi aperti per l’occasione: si potranno visitare gratis la Reggia di Caserta sia nelle sale interne che nei giardini esterni, il parco archeologico di Ercolano e tutti i siti archeologici di Pompei senza dimenticare le terme di Baia. Un’occasione perfetta per vivere un viaggio nel tempo tra rovine romane, arte barocca e panorami mozzafiato.

In Basilicata, sarà festa anche al Parco Archeologico di Venosa, che propone un’apertura speciale per la ricorrenza. In Campania, oltre ai grandi classici, è prevista la gratuità al Museo Archeologico Nazionale dell’Agro Atellano e a quello di Eboli, piccoli gioielli che custodiscono testimonianze uniche del passato.

Spostandosi a Nord, non mancano le chicche per gli amanti dell’arte. A Torino, la Villa della Regina aprirà con un incontro speciale intitolato “La poesia e le altre” con la scrittrice Maria Grazia Calandrone: un mix tra arte, letteratura e riflessione sul ruolo delle donne nella cultura.

A Milano l’apertura gratuita è riservata alla Pinacoteca di Brera che solo per un giorno consentirà di passeggiare tra le sale che ospitano capolavori come il bacio di Hayez e la mostra temporanea di Giorgio Armani.

E a Venezia, il Museo d’Arte Orientale spalancherà le sue porte per un viaggio affascinante tra culture lontane, mentre a Verona, il Museo Archeologico Nazionale accoglierà i visitatori con un percorso speciale pensato proprio per il 4 novembre.

Noi di SiViaggia abbiamo selezionato alcuni musei e parchi archeologici accessibili gratuitamente per il 4 novembre in occasione della Giornata delle Forze Armate, ma non sono tutti: potete consultare l’elenco completo sul sito ufficiale del MiC.

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A Natale Siena si trasforma in un palcoscenico di emozioni

Con l’arrivo del periodo natalizio, Siena si prepara a vivere settimane di pura magia: da sempre custode di un patrimonio storico e artistico unico, si trasforma in un grande palcoscenico diffuso grazie al progetto “Siena Incanta – Natale tra cultura e meraviglia”, una rassegna di eventi che dal 1° dicembre 2025 al 7 gennaio 2026 animerà le vie del centro storico con spettacoli, installazioni luminose e appuntamenti dedicati alla musica, al teatro e alle famiglie.

Quest’anno, la manifestazione assume un significato particolare: si celebra infatti il trentesimo anniversario del riconoscimento del centro storico di Siena come Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO, un traguardo che sottolinea il valore universale della città toscana e la sua capacità di unire bellezza, identità e tradizione.

Una direzione artistica che punta all’emozione

Alla guida del progetto c’è Vincenzo Bocciarelli, attore, produttore e Direttore Artistico dei Teatri di Siena, che ha immaginato un Natale capace di unire il fascino del passato con la forza evocativa dell’arte contemporanea. “Siena Incanta”, spiega Bocciarelli, è pensato come un viaggio sensoriale in cui la città stessa diventa protagonista: le sue piazze, le logge e i palazzi si accendono di nuova vita, trasformandosi in scenari di luce e stupore.

Il 1° dicembre segnerà l’avvio ufficiale del programma, con l’accensione delle luminarie in coincidenza con la festa di Sant’Ansano, patrono della città. A inaugurare simbolicamente la stagione sarà Ofelia Passaponti, Miss Italia 2024, scelta come testimonial dell’evento, a rappresentare la freschezza e la grazia di una Siena che accoglie il futuro senza dimenticare le proprie radici.

Il calendario prevede appuntamenti di rilievo come il balletto “Lo Schiaccianoci” in versione contemporanea, il Concertone di San Silvestro e il Concerto di Capodanno diretto da Marco Severi. Eventi pensati per coinvolgere pubblici diversi, in un dialogo continuo tra musica, danza e partecipazione collettiva.

Una città che racconta la propria anima

Durante le festività, Siena si offrirà ai visitatori come un luogo di narrazione viva, in cui ogni pietra e ogni vicolo custodiscono frammenti di una storia millenaria. Come ha sottolineato Roberto Barbetti, dirigente del settore Cultura e Turismo del Comune, Siena non è solo un insieme di monumenti, ma un organismo pulsante che vive grazie alla sua comunità.

L’anima della città risiede nella capacità dei senesi di custodire e trasmettere il proprio patrimonio con un senso profondo di appartenenza. È un’eredità che si rinnova ogni giorno, fatta di gesti, di tradizioni e di quella sensibilità collettiva che rende Siena un luogo dove la bellezza non è solo da contemplare, ma da condividere.

Le luci e le vie del Natale senese

Palazzo Salimbeni a Natale a Siena, Toscana

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Palazzo Salimbeni a Natale a Siena

Il cuore del progetto “Siena Incanta” sarà il percorso luminoso che attraverserà il centro storico, dalle porte della città fino al Duomo. Le principali vie (Banchi di Sopra, Banchi di Sotto e Via di Città) saranno illuminate da installazioni artistiche e decorazioni filiformi che creeranno un effetto scenografico diffuso, per un itinerario di luce e stupore.

Le Logge della Mercanzia e le Logge del Papa, due luoghi simbolici della Siena rinascimentale, diventeranno punti focali di attività performative e teatrali curate dalla direzione artistica. La luce, in questa visione, non sarà solo decorazione ma linguaggio: un modo per valorizzare l’architettura urbana e trasformarla in esperienza emotiva.

Spettacoli, mercati e momenti di festa

Dal 6 dicembre al 6 gennaio, il Parco della Lizza accoglierà la Cittadella del Divertimento, un’area dedicata alle famiglie e ai più giovani. Qui prenderà vita un piccolo mondo di musica, spettacoli di strada, food truck e una grande pista di pattinaggio su ghiaccio lunga quaranta metri, che farà da sfondo a un calendario di eventi quotidiani.

Dal 13 dicembre al 5 gennaio, invece, nella limonaia di Villa Rubini Manenti, sarà allestito il Villaggio di Natale, dove i bambini potranno incontrare Babbo Natale, partecipare a laboratori creativi e vivere esperienze pensate anche per l’inclusione dei più piccoli con disabilità.

Non mancherà poi il tradizionale Mercato nel Campo, in programma nei giorni 6, 7 e 8 dicembre. La celebre Piazza del Campo tornerà a ospitare oltre centotrenta banchi di artigiani, produttori e commercianti locali, in una rievocazione dell’antico mercato medievale che richiama ogni anno migliaia di visitatori. Un’occasione per riscoprire sapori, colori e tradizioni della campagna senese, all’interno di uno dei luoghi più rappresentativi d’Italia.

Il Capodanno nel cuore di Siena

Il gran finale delle festività sarà il Concerto di Capodanno in Piazza del Campo, una serata che unirà musica dal vivo, spettacoli di luce e dj set fino a notte inoltrata. La piazza, dall’inconfondibile forma a conchiglia, si trasformerà in un teatro all’aperto dove cittadini e turisti potranno salutare insieme il nuovo anno in un’atmosfera di festa condivisa.

Con questo evento si chiuderà un percorso che ha voluto restituire a Siena il ruolo di capitale culturale delle festività natalizie. Non solo una città da visitare, ma un luogo da vivere, capace di accogliere con la stessa intensità il passato e il presente, la tradizione e la contemporaneità.

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Cammino di Montecastello di Tignale: passeggiando tra storia e panorami sul Lago di Garda

Il Lago di Garda si arricchisce di una nuova esperienza per gli amanti della natura, della storia, della cultura e della spiritualità: il Cammino di Montecastello di Tignale (BS).

Questo itinerario ad anello di circa 8,5 km offre un viaggio tra limoni e ulivi, panorami mozzafiato e testimonianze storiche uniche, pensato per chi desidera vivere il Lago di Garda in modo autentico, immersivo e sostenibile.

Ideale per escursionisti esperti – il cammino è infatti classificato E-E escursionistico per escursionisti esperti in alcuni tratti –  il percorso racconta la storia della comunità locale attraverso luoghi emblematici e tradizioni secolari.

Un percorso tra storia, fede e panorami mozzafiato

Il Cammino di Montecastello ripercorre l’antico pellegrinaggio della statua della Madonna di Montecastello, unendo punti di grande interesse storico e artistico. Tra questi spicca il Santuario di Montecastello, arroccato a picco sul lago, meta di devozione e contemplazione.

Nasce il Cammino di Montecastello per valorizzare il patrimonio dell’Alto Garda

ufficio stampa

Santuario di Montecastello

L’itinerario tocca anche l’Eremo francescano di San Giorgio in Varolo, immerso nel silenzio della natura, e la Limonaia di Prà de la Fam, ancora oggi attiva e simbolo della tradizione agricola gardesana.

Non mancano le antiche chiese di San Rocco e San Pietro, custodi di secoli di fede popolare, e il suggestivo Sentiero delle Operaie, che scende fino a Campione del Garda, rievocando la vita delle lavoratrici del cotonificio.

Ogni tappa trasforma la camminata in un racconto corale di lavoro, comunità e spiritualità, permettendo ai visitatori di immergersi nelle radici autentiche di Tignale e dell’Alto Garda. Gli scorci sul lago, i terrazzamenti coltivati e i profumi mediterranei completano l’esperienza, rendendo il cammino un vero e proprio viaggio sensoriale.

Turismo sostenibile e innovazione digitale

Il nuovo cammino nasce con l’obiettivo di destagionalizzare le presenze e di promuovere un turismo slow e sostenibile, coinvolgendo la comunità locale e valorizzando il patrimonio culturale e ambientale.

Il progetto è stato inserito nell’iniziativa “Racconti dal Territorio”, realizzata con il contributo del Programma Regionale FESR 2021-2027 di Regione Lombardia, bando Innovacultura e promosso dal Comune di Tignale, Oros, FROM e Istemi – Materials Testing.

Grazie a tecnologie avanzate come modelli 3D, digital twin e tour virtuali, i visitatori possono esplorare il territorio anche a distanza, approfondendo la conoscenza dei luoghi e delle storie locali.

Il cammino è pensato per un turismo intermodale, con attenzione all’uso dei mezzi pubblici e alla valorizzazione di attività locali, tra ristoranti, botteghe artigiane e strutture ricettive.

Sono inoltre previste azioni future come l’installazione di nuova segnaletica informativa e il restauro delle cappelle votive del Rosario. Il percorso è integrato nelle app Visit Tignale e Orobie Active, mentre il podcast originale “Passi di Tignale” accompagna i camminatori lungo il cammino, raccontando aneddoti e curiosità sui luoghi visitati.

Informazioni sul Cammino di Montecastello di Tignale

Il Cammino di Montecastello di Tignale si sviluppa su un dislivello di circa 870 metri, richiede circa 4 ore di percorrenza continua e si classifica come itinerario E-E (escursionistico per esperti in alcuni tratti).

Cammino di Montecastello di Tignale: un nuovo itinerario tra storia, natura e spiritualità

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Eremo francescano di San Giorgio in Varolo

È un invito a scoprire il Lago di Garda attraverso un’esperienza autentica, rispettosa dell’ambiente e immersa nella storia, nella cultura e nelle tradizioni locali, perfetta per chi cerca momenti di relax, contemplazione e connessione con la natura.

Prima di intraprendere il cammino, si consiglia di consultare il sito ufficiale dell’Ecomuseo Pra de la Fam.

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Borghi itinerari culturali Itinerari di 1 giorno Langhe Viaggi Viaggi Relax

Un giorno a La Morra, il piccolo borgo delle Langhe che è un balcone sulla meraviglia

Situato in cima a una collina, a dominare le distese di filari che ricoprono le dolci curve del territorio delle Langhe, spicca il piccolo borgo piemontese di La Morra. Anche se conta meno di 3.000 abitanti, in realtà la sua fama ha valicato i confini nazionali.

Si trova a pochi chilometri da Alba ed è una tappa imprescindibile durante un tour alla scoperta di questo affascinante territorio dove i paesaggi che sembrano dipinti si legano alle antiche tradizioni enogastronomiche. Incluso nella lista dei patrimoni mondiali dell’umanità Unesco in quanto parte del sito I Paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato, il pese è stato premiato anche con la “Bandiera Arancione” del Touring Club, che individua i piccoli borghi d’eccellenza dell’entroterra italiano. Ecco i nostri consigli per vivere un giorno indimenticabile a La Morra.

Cosa vedere a La Morra

All’inizio del borgo, in piazza Martiri, si trova l’ufficio turistico di La Morra, dove è possibile reperire tutte le informazioni utili e le guide del territorio. Percorrendo via Umberto, ci si addentra subito nel cuore del centro storico: incontriamo per prima la chiesa della Confraternita di San Sebastiano risalente al XVIII secolo, e a sinistra della facciata un campanile in mattoni risalente al 1766. Nella casa storica a destra della chiesa si trova anche una piccola libreria che, oltre alle guide turistiche e alle stampe, offre al visitatore un’ampia raccolta di autori piemontesi.

Camminando lungo la via, si giunge in piazza Castello, il cuore pulsante del paese e la balconata davanti alla quale si stende un panorama assolutamente incantevole, tra le estese colline piemontesi punteggiate da borghi, castelli e vigneti, e le vette delle Alpi in lontananza.

Su questo grande balcone aperto verso le Langhe si può ammirare il monumento bronzeo al Vignaiolo d’Italia, l’opera dell’artista Antonio Munciguerra inaugurata nel 1972, che celebra la fatica e il lungo lavoro del contadino che cura i pregiati vigneti tutto l’anno. Sulla destra, vicino alla scuola elementare di La Morra, un busto marmoreo ricorda invece Giuseppe Gabetti, il compositore ottocentesco autore della Marcia Reale, il primo inno d’Italia.

Il balcone panoramico nel centro di La Morra

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Il balcone panoramico nel centro di La Morra, nelle Langhe

Restando su piazza Castello, si può notare la Torre campanaria del 1700, costruita con i resti dell’antico castello abbattuto nel XVI secolo. Alta poco più di 30 metri, presenta una pianta quadrata e una struttura sobria. Tramite una piccola scala è possibile raggiungere la cella campanaria e ammirare il panorama circostante: 360° di pura bellezza.

Proseguendo lungo il nostro itinerario si giunge in via Carlo Alberto: qui si trova la Cantina Comunale di La Morra nata nel 1973 nei locali del palazzo dei Marchesi di Barolo. La cantina offre la possibilità di degustare i vini dei numerosi produttori locali e partecipare a eventi enogastronomici.

Nella vicina piazzetta si trovano la parrocchiale di San Martino, la chiesa della Confraternita di San Rocco e il palazzo del municipio di La Morra; tutti gli edifici risalgono al XVIII secolo. Proseguendo su via Garibaldi si ripercorre il cammino delle antiche mura medievali che proteggevano il paese. In quest’area sorgono diversi edifici storici, come il palazzo dell’ex Ospedale e casa Boffa risalente al XV secolo, mentre in via XX settembre si trovano il palazzo Falletti-Cordero e l’adiacente cappella della Madonna del Buon Consiglio.

La torre nella piazza centrale di La Morra, Langhe

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La torre della piazza centrale di La Morra

La Frazione di Annunziata

Vale la pena raggiungere anche la vicina frazione Annunziata, dove consigliamo di visitare l’ex monastero benedettino di San Martino di Mercenasco. Nelle cantine dell’ex monastero, risalenti al XV secolo, ha sede oggi il Museo Ratti dei vini. A catturare l’attenzione è anche la piccola e ormai celebre cappella della Madonna delle Grazie, in località Brunate: restaurata e completamente dipinta con colori vivaci da due artisti, l’inglese David Tremlett e l’americano Sol Lewitt, non passa di certo inosservata.

Escursionismo sulla Ciclovia Bar to Bar

Gli amanti dell’escursionismo potranno cimentarsi lungo la Bar to Bar, la ciclovia Barbaresco-Barolo che nel 2025 è stata premiata con l’Oscar italiano del cicloturismo: un percorso ad anello di 124 km che si snoda lungo 7 tappe, con partenza ed arrivo ad Alba. Tra le tappe c’è anche il borgo antico di La Morra (la numero 6).

In bici o a piedi (non sono percorsi difficili), potrete percorrere strade bianche, sentieri e vie a bassa percorrenza che attraversano le colline delle Langhe e del Roero e si immergono tra boschi e vigneti. Un’esperienza memorabile in paesaggi che nel corso dei mesi mutano nei colori e nei profumi insieme alle stagioni, passando dai colori vividi dell’estate alle sfumature del foliage nel periodo autunnale, il più suggestivo dell’anno.

Tra le varie possibilità di escursionismo molto famosa è anche la Mangialonga, una camminata enogastronomica non competitiva che solitamente si tiene a fine agosto, che prevede in alcune tappe degustazioni di prelibatezze locali. Bellezza paesaggistica e arte culinaria, inutile aggiungere che attira a La Morra turisti e appassionati ogni anno.

Vigneti nei dintorni di La Morra

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Sentieri tra i vigneti nel paesaggio intorno a La Morra

Come arrivare

Per raggiungere La Morra, l’auto è sicuramente il mezzo più comodo: da Torino si arriva in poco più di un’ora, percorrendo l’autostrada A6 fino all’uscita Marene e proseguendo poi verso Alba e Barolo. Anche da Milano il viaggio è semplice, in circa due ore e mezza, attraverso l’A7 in direzione Genova per poi immettersi sull’A21 ad Alessandria e uscire ad Asti Est, per poi proseguire verso Alba e infine La Morra.

Chi preferisce viaggiare in treno, deve segnare come di arrivo la stazione di Alba, a circa 15 chilometri dal borgo. Da qui partono autobus locali che in circa mezz’ora portano direttamente a La Morra, oppure ci si può affidare a taxi o a un’auto a noleggio per muoversi liberamente tra le colline delle Langhe.

Gli aeroporti più vicini sono Torino Caselle, Milano Malpensa e Genova Cristoforo Colombo: in tutti i casi, una volta atterrati, il modo migliore per raggiungere La Morra resta l’auto, che consente di godere pienamente dei paesaggi collinari e di fermarsi lungo il percorso in borghi e cantine seguendo un wine tour davvero speciale.

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Gerakas Beach, il rifugio delle tartarughe a Zante che incanta gli amanti della natura

Le spiagge greche hanno il loro fascino e quelle di Zante ancora di più: un gioiello come Gerakas Beach ti lascerà a bocca aperta. Il litorale nella zona sud dell’isola è tra le più amate per la sua bellezza naturale. Il luogo è così incontaminato che le tartarughe Caretta Caretta la scelgono per la nidificazione e i più fortunati potranno assistere alla schiusa. Chi viaggia a Zante deve mettere in conto di trascorrere qui almeno una giornata: la spiaggia che alterna zone libere e selvagge ad altre attrezzate fa breccia nei cuori di ogni viaggiatore.

Caratteristiche di Gerakas Beach

Gerakas Beach è una spiaggia di sabbia dorata che si allunga fino a raggiungere il promontorio a picco sul mare. Acque basse e limpide la rendono sicura e tranquilla; un vero angolo di paradiso diventato famoso un tempo perché il promontorio era celebre per i fanghi naturali ricavati dall’argilla. Oggi, però, per tutelare l’ambiente, l’area è chiusa per motivi di sicurezza e tutela.

La vera protagonista, quindi, rimane la natura: da maggio a ottobre diventa poi la nursery delle tartarughe marine che qui depongono le uova per poi partire verso nuove avventure. La spiaggia appartiene al parco marino di Zante: non sono presenti locali sulla spiaggia o folla rumorosa. Spiaggia, mare e relax sono gli ingredienti del successo di questo angolo di paradiso. Buone notizie per chi cerca il comfort: una parte è attrezzata con lettini e ombrelloni, ma sono molti i tratti completamente liberi.

Un motivo in più per visitarla? La vista sull’isolotto di Kalonisi è unico e arricchisce il paesaggio. All’estremità della spiaggia si fanno notare invece le scogliere bianche che alimentano un contrasto naturale intenso e davvero fotogenico. Chi cerca comfort deve sapere che i primi ristoranti e caffè non sono in spiaggia, basterà una breve passeggiata di 500 metri per trovare taverne tipiche e altri locali.

Gerakas Beach la spiaggia da sogno di Zante

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Gerakas Beach, la spiaggia greca amata dalle tartarughe marine

Dove si trova Gerakas Beach e come raggiungerla

Gerakas Beach è tra le spiagge più belle di Zante e della Grecia e si trova sulla punta più sud della penisola di Vassilikos, a circa 30 minuti d’auto dal capoluogo dell’isola. La strada è semplice, ben segnalata e termina in un ampio parcheggio gratuito, da cui si raggiunge la spiaggia in pochi minuti a piedi.

Un consiglio pratico? Appena usciti dal parcheggio, provate a camminare verso destra: troverete un angolo meno affollato e ancora più tranquillo, perfetto se cercate silenzio e relax assoluto.

Da Laganas servono circa 40 minuti, mentre da altre zone dell’isola conviene sempre avere un’auto o uno scooter a noleggio per muoversi in libertà. Nei dintorni troverai taverne e bar tipici dove assaporare piatti greci e pesce freschissimo, per concludere la giornata in bellezza.

Insomma, Gerakas Beach è una vera chicca dove natura ed emozioni vanno a braccetto. Il “santuario marino” è perfetto per coppie, famiglie con bambini e viaggiatori solitari che cercano una spiaggia in cui l’ambiente è tutelato davvero, ma non si rinuncia al comfort. Chi sta organizzando una vacanza a Zante tra le spiagge più belle non può perdersi questa realtà autentica che racconta la costa greca.

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Parte il Treno della Vendemmia del Piemonte: la data e l’itinerario

Ci sono esperienze che hanno il profumo della tradizione e il fascino del viaggio lento: una di queste è senza dubbio il Treno della Vendemmia, che torna anche quest’anno per regalare una giornata indimenticabile tra vigne, colline e calici di vino. Un evento che mescola natura, storia e gastronomia, portando i partecipanti alla scoperta di Sizzano e delle sue eccellenze, nel cuore delle Colline Novaresi.

Un viaggio nel tempo che inizia sui binari, con un treno storico che attraversa paesaggi pittoreschi e che continua tra le viuzze di un borgo dove la vendemmia non è solo un lavoro ma un vero e proprio rito collettivo.

Treno della Vendemmia del Piemonte, quando

L’appuntamento è fissato per domenica 22 settembre 2025, il momento perfetto per godersi i colori caldi dell’autunno e il clima festoso della vendemmia in Piemonte. Non è un caso che la manifestazione venga organizzata proprio in questo periodo: settembre, con i suoi grappoli maturi e l’aria frizzantina, è il mese simbolo della viticoltura e della convivialità.

Il Treno della Vendemmia non è una semplice gita fuori porta: è una vera festa itinerante che parte dai binari e si riversa tra vigneti, colline e piazze, unendo la magia del viaggio su rotaia con l’autenticità delle tradizioni locali.

L’itinerario tra vigne, chiese e degustazioni

Il percorso inizia con il viaggio sul treno storico organizzato dal Museo Ferroviario Valsesiano, partner dell’iniziativa. A bordo non si sale solo per spostarsi, ma per vivere un’esperienza d’altri tempi: carrozze d’epoca, finestrini panoramici e la sensazione di rallentare il ritmo per assaporare ogni attimo.

Giunti a Sizzano, i partecipanti verranno accolti in un’atmosfera autentica e conviviale. La giornata si svolge all’aperto e prevede:

  • Passeggiata tra i vigneti: un’immersione totale nella natura, con i filari che si estendono a perdita d’occhio e raccontano la storia di generazioni di viticoltori.
  • Pranzo in collina: piatti tipici piemontesi, abbinati ai vini locali, serviti in un contesto panoramico che vale da solo il viaggio.
  • Visite culturali: chiese e palazzi storici aprono le loro porte, mostrando il lato più intimo e prezioso del borgo.
  • Degustazione di vini DOC delle Colline Novaresi: protagonisti indiscussi della giornata, con un focus speciale sul Sizzano DOC, il vino lodato persino da Camillo Benso Conte di Cavour.

Il bello di questo itinerario è che riesce a combinare tutto: la natura dei vigneti, la cultura custodita nei palazzi e l’orgoglio enologico di un territorio che fa della vite la sua bandiera.

Un evento che racconta il Piemonte autentico

Non è un caso che la manifestazione sia stata inserita dalla Regione Piemonte nel progetto “Fieramente in Piemonte”, il format dedicato alle sagre e alle manifestazioni dei piccoli comuni. Sizzano, infatti, quest’anno ha ricevuto il titolo di Comune Turistico, un riconoscimento che premia la sua accoglienza, la vocazione alla valorizzazione del territorio e la sua fortissima anima eno-gastronomica.

Il Treno della Vendemmia è quindi molto più di un evento: è un’occasione per conoscere il Piemonte autentico, quello fatto di borghi raccolti, di persone che custodiscono tradizioni secolari e di prodotti che raccontano storie di passione.

Il pacchetto Treno + Vendemmia è acquistabile esclusivamente sul sito ufficiale del Museo Ferroviario Valsesiano. I posti sono limitati e l’evento ha riscosso sempre un grande successo nelle passate edizioni: conviene quindi muoversi per tempo e prenotare subito. È l’occasione per vivere una giornata fuori dall’ordinario, coniugando il fascino del viaggio in treno storico e il piacere di una vendemmia che non si dimentica facilmente.

Chi salirà a bordo del Treno della Vendemmia non porterà a casa solo una serie di foto panoramiche o il ricordo di un buon bicchiere di vino, ma la sensazione di aver preso parte a una festa antica, condivisa, che appartiene a tutti: quella della vite, delle colline e delle storie che rendono il Piemonte una terra unica.

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Castelli aperti: solo per un giorno si possono visitare queste preziose dimore in Piemonte

Il territorio italiano è ricchissimo di tesori preziosi ma ci sono regioni come il Piemonte che hanno un patrimonio artistico e storico di tutto rispetto. Nasce proprio per questo motivo l’iniziativa Castelli Aperti che domenica 31 agosto, solo per un giorno, apre le porte di dimore storiche per concedere la visita ai più curiosi. L’iniziativa, nata nel 1996, si ripete con un calendario fitto di date ma questa domenica è proprio da non perdere.

Il progetto Castelli Aperti

Il progetto Castelli Aperti nasce nel 1996 con la mission di far scoprire il patrimonio architettonico e culturale del Piemonte attraverso un calendario di aperture straordinarie. Ogni edizione è un mosaico di luoghi sparsi tra le otto province: ci sono castelli che sembrano usciti da un romanzo cavalleresco, torri medievali che ti sfidano a guardare il mondo dall’alto, palazzi eleganti che custodiscono collezioni d’arte e musei che intrecciano storie di territorio. E poi ci sono gli incontri: ciceroni appassionati, degustazioni, concerti, mostre.

Castelli aperti in Piemonte 31 agosto: Barolo

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Visitare Barolo e il Castello Falletti

Castelli aperti in Piemonte: quali non perdere

Sul sito ufficiale è possibile consultare il calendario ufficiale ma tra i castelli aperti da non perdere in Piemonte il 31 agosto ecco i nostri preferiti.

In provincia di Alessandria è Acqui Terme ad aprire le porte di veri gioielli come il castello dei Paleologi dove è ospitato il museo archeologico civico ma è anche possibile visitare Ottolenghi Wedekind: un intreccio di arte, architettura e natura con una visita guidata.

A Castagnole delle Lanze ti aspetta la scalata alla suggestiva Torre del Conte Ballada di Saint Robert, da concludere con un calice di vino. A Costigliole d’Asti, invece, il Castello di Rorà apre le porte a storie e panorami che sanno di Monferrato autentico.

Nella zona di Novara sono invece parti il castello dal Pozzo a Oleggio e il castello di Vinzaglio, entrambi con visita guidata a pagamento.

In provincia di Cuneo entra nel mito a Barolo, nel Castello Falletti, dove il vino diventa museo e racconto. Oppure sali fino al capolavoro affrescato del Castello della Manta, un luogo che sembra sospeso in una fiaba.

Da non perdere neppure il parco e museo della Zizzola a Bra, borgo incredibile che tra poche settimane ospiterà l’evento internazionale Cheese o il museo diocesano di Alba. Vere meraviglie da non perdere il castello reale di Govone e quello di Roddi dove si potrà essere accompagnati tramite visite esclusivamente guidate.

A pochi chilometri da Torino puoi scegliere il castello e parco di Masino a Caravino, residenza nobiliare con un parco che ti farà sognare, oppure l’eleganza intima di Casa Lajolo a Piossasco, con il suo orto-giardino che profuma di storia e stagioni.

Altrettanto suggestivo il castello delle 4 torri di Arignano con visita guidata e opportunità di acquistare un biglietto combinato per poter visitare anche Castelguelfo.

Insomma, domenica 31 agosto l’iniziativa Castelli Aperti in Piemonte dà modo di visitare manieri ed edifici storici caratteristici che normalmente non sarebbero visitabili con biglietti a pagamento che variano a seconda della struttura. Sul sito ufficiale è presente l’elenco di tutte le residenze aperte e le informazioni per la prenotazione della visita con il corrispettivo da versare per accedervi.

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Mare vicino Roma: 5 mete belle e facili da raggiungere

Roma in estate può essere torrida e assolata – soprattutto nei mesi estivi del 2025 – caratterizzata dall’afflusso dei pellegrini per il Giubileo 2025. La fortuna dei cittadini della Capitale è tuttavia il fatto che il mare è a due passi dai monumenti storici e dall’assordante traffico e può rappresentare la meta perfetta per fuggire dal caldo e dalla folla.

Basta un giorno, o addirittura mezza giornata, per cambiare completamente panorama: vi proponiamo quindi cinque spiagge facilmente raggiungibili da Roma per vedere un po’ di mare e dimenticare il caos della città. Le abbiamo selezionate in base alla loro vicinanza dalla Capitale, al titolo di Bandiera Blu (nella regione Lazio ce ne sono diverse, come ogni anno) e anche in base a ciò che possono offrire a livello turistico e di ospitalità.

Santa Severa (Roma)

È una delle località più note e più apprezzate dai romani, se non altro perché offre una vista unica. Ci troviamo a nord di Roma, sulla costa etrusca: Santa Severa è infatti una frazione di Santa Marinella (l’unica, a dire il vero) e prende il nome dalla Santa che fu qui martirizzata nel II secolo. Potete arrivarci in auto (in poco meno di un’ora) o con il treno che segue la via Aurelia e che offre panorami veramente spettacolari, scendendo alla fermata Santa Severa.

La spiaggia di Santa Severa non è ufficialmente Bandiera Blu, ma è spesso elogiata per la qualità dell’acqua. La sua più grande caratteristica, tuttavia, è il fatto che si affaccia su uno scenografico Castello (il Castello di Santa Severa, appunto). Un edificio che affonda le sue radici ai tempi dei romani (le mura del castrum sono in parte visibili) e che, nei secoli, è stato teatro di vari insediamenti: da Pyrgi, città portuale romana, al castello vero e proprio sorto nel XIV secolo.

Vi consigliamo di andarci soprattutto per la vista e per la location, unica nel suo genere. I prezzi dei lettini variano a seconda dello stabilimento, ma potrete trovarne di abbordabili e – soprattutto – c’è la spiaggia libera.

Il Castello di Santa Severa in riva al mare

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Santa Severa e il suo Castello

Anzio (Roma)

Ci spostiamo a sud, ad Anzio, le cui spiagge (Riviera di Ponente e Riviera di Levante) sono state elette nel 2025 Bandiera Blu. Se volete dunque godervi sabbia chiara e pulita, è la meta per voi: da Roma avete poco più di un’ora in auto o il treno diretto da Termini.

Riviera di Ponente e Riviera di Levante sono ovviamente le spiagge più rinomate, ma ad Anzio la disponibilità non manca, così come la variabilità dei prezzi in base alle vostre esigenze. È anche una località particolarmente adatta a famiglie con bambini e ci sono spiagge libere con possibilità di parcheggio nei pressi degli stabilimenti e lungo le traverse del litorale.

Non guasta il fatto che Anzio sia ricca di storia e di monumenti da ammirare, nel caso in cui desideriate una pausa dal sole e dalla sabbia. La costa è ricca di ville romane, tra cui la Villa di Nerone che si trova proprio in riva al mare (il paese è patria dell’imperatore): la spiaggia è nota come Le Grotte di Nerone. Ci sono poi architetture religiose e il Museo dello sbarco di Anzio, perché è questo il luogo in cui misero piede a terra le truppe alleate.

Anzio

Sperlonga (Latina)

Sperlonga è un’altra località laziale eletta Bandiera Blu nel 2025. In questo caso, la fama precede però il risultato: Sperlonga è infatti una meta molto ambita per le sue spiagge, senza contare che il comune fa parte del circuito dei borghi più belli d’Italia. Si affaccia sul golfo di Gaeta, regalando panorami spettacolari, e la spiaggia alterna sabbia bianca a speroni di roccia, con calette perfette per giri in barca e tuffi in solitaria.

A Sperlonga, in breve, non vi mancherà nulla: potete visitare il borgo arroccato sul mare o bagnarvi nelle sue acque cristalline, tenendo presente che il titolo di Bandiera Blu resiste da anni e che, rispetto alle due proposte precedenti, i prezzi per ombrelloni e lettini potrebbero essere più elevati. Ci sono spiagge libere che potrebbero tuttavia essere affollate, così come i parcheggi (a pagamento) nel paese da cui poi si scende a piedi o con navette. Riflettete bene anche sul viaggio: in auto da Roma a Sperlonga sono circa due ore di percorso, mentre – se preferite il treno – potete arrivare alla stazione di Fondi-Sperlonga e poi prendere il bus (il tragitto in treno dura poco più di un’ora).

Sperlonga, vista del paese

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Sperlonga

San Felice Circeo (Latina)

La Bandiera Blu del 2025 sventola anche su San Felice Circeo, in provincia di Latina. Qui troverete spiagge attrezzate, ma anche calette raggiungibili solo via mare, celebri e perfette per lo snorkeling. Consigliamo di andarci perché il mare è molto pulito e il fondale è roccioso: all’apparenza, in breve, San Felice Circeo mantiene un’anima più selvaggia, perfetta per gli amanti degli sport acquatici.

Anche in questo caso, se poi preferite fare un giro nel borgo, il paese non vi deluderà: in estate è molto vivo – ricco di locali e di botteghe – e le torri (per citarne una, Torre Paola) svettano sul panorama tra costa e mare creando un paesaggio unico. Qui trovate anche la celebre statua sottomarina Cristo del Circeo, visibile ovviamente solo inabissandosi nei fondali. Per arrivare potete usare l’auto (poco meno di due ore di percorso).

San Felice Circeo

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La costa di San Felice Circeo

Latina

Nel 2025 sono 12 anni di Bandiera Blu anche per Latina, che rientra dunque di diritto in questo nostro elenco. Tra le spiagge insignite dal celebre titolo della FEE (Foundation for Environmental Education), quella di Latina è sicuramente la più facilmente raggiungibile dalla Capitale: poco più di un’ora di auto o, in alternativa, 40 minuti di treno fino a Latina Scalo (a cui dovete aggiungere il tratto con il bus fino al litorale).

A Latina troverete spiagge libere attrezzate e stabilimenti: l’offerta è varia e sicuramente c’è la soluzione che fa più al caso vostro. E parliamo pur sempre di una cittadina (la seconda città laziale per numero di abitanti, preceduta soltanto da Roma): non mancano bar, negozi, spazi per passeggiate e per rilassarsi al sole anche non sostando in spiaggia. Dalla Capitale è, senza dubbio, la soluzione più pratica, veloce e comoda per ammirare e godersi un po’ di mare.

Aggiungiamo che anche a Latina non mancano monumenti e strutture da visitare. Il Museo Duilio Cambellotti, ad esempio, inaugurato nel 2005, contiene la più importante documentazione sull’artista. La Cattedrale di San Marco, invece, risale al 1932. Inutile sottolineare che d’estate uno dei luoghi più frequentati è proprio il litorale: sarà veramente difficile annoiarsi.

Bonus: Trevignano Romano

Lo diciamo subito: non siamo al mare, ma ci troviamo sulle rive del lago di Bracciano. Tuttavia, è bene sottolineare che anche Trevignano Romano – e, nello specifico, Via della Rena – è nel 2025 Bandiera Blu. Se amate il lago, quindi, questa è la soluzione che fa per voi. Trevignano Romano sorge infatti sulle alture dei Sabatini, su un’insenatura del lago di Bracciano, ed è un’alternativa attraente e scenografica per chi non cerca solo ed esclusivamente mare.

Il centro è un piccolo gioiello da esplorare e, se amate le passeggiate, c’è il lungolago, perfetto per una pausa camminando lungo la riva. Da Roma, in auto, è circa un’ora di percorso e, nel Comune, troverete parcheggi a pagamento. Se non siete dunque indirizzati necessariamente verso il mare, è una meta che vi consigliamo caldamente e che dimostra quanto Roma e i suoi dintorni siano pieni di meraviglie: naturali e architettoniche, tra storia e panorami, per godersi il mare (o il lago) in tutte le sue sfumature.

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Friuli: Cascate di Crosis, immenso spettacolo delle Prealpi Giulie

Vicino alla cittadina di Tarcento, in Friuli, le ciclopiche Cascate di Crosis sul fiume Torre rappresentano uno spettacolo imperdibile e una destinazione ideale per una giornata a bagno nell’acqua dolce.

La gigantesca cascata artificiale, infatti, campeggia imponente a margine di un bellissimo tratto di uno dei corsi d’acqua principali della zona settentrionale della regione, dove grandi rocce si alternano a piccole spiaggette bagnate da flutti cristallini. Uno scenario dai colori eccezionali: il turchese delle piscine naturali del Torre, il bianco delle rocce e dei sassi, il verde del bosco che circonda il letto del fiume.

In una terra che non lesina fantastiche destinazioni fluviali dove fare il bagno in acque cristalline, le Cascate di Crosis sono comunque tra i luoghi più scenografici, semplici da raggiungere e da vivere di tutto il Friuli.

Cascate di Crosis, come arrivare

Cascate di Crosis

Lorenzo Calamai

L’acqua cristallina delle Cascate di Crosis

Alle Cascate di Crosis si può avere accesso sia dal lato in destra orografica, e quindi dal piccola abitato rurale di Zomeais, oppure dalla sinistra orografica, con un breve sentiero che arriva direttamente al cospetto della grande cascata.

In quest’ultimo caso si deve percorrere la Strada regionale 646 che da Tarcento si dirige in direzione di Lusevera. Superata la frazione di Ciseriis, si trova uno spiazzo sul lato sinistro della strada in corrispondenza dell’ingresso ad un sentiero per pedoni e biciclette. È questo l’accesso al largo sentiero che scende verso la cascata: si deve quindi percorrere la discesa per circa duecento metri e raggiungere prima una sorta di palco dal quale si può ammirare tutta l’imponenza del grande salto, con il vento generato dal salto delle acque del fiume Torre che batte forte, portando con sé piccole gocce, e poi  la spiaggia sassosa alla destra della cascata artificiale.

Quando quest’ultima è alla massima potenza, però, può risultare difficile, a causa della forte corrente, l’attraversamento del fiume per passare sull’altro lato e inoltrarsi nel tratto più a valle del fiume Torre, dove ci sono rocce, spiaggette e piscine naturali ideale per passare una giornata sulle rive di un corso d’acqua cristallino ed ideale per fare il bagno o semplicemente rinfrescarsi nelle calde giornate estive.

Risulta pertanto consigliabile, soprattutto a chi volesse passare una giornata intera nel luogo, lasciare l’auto dove possibile a Zomeais. Tra le poche vie di questa piccola frazione non è difficile trovare il sentiero sterrato che porta sul letto del Torre, in destra orografica. Una volta giunti sulle sponde del corso d’acqua,  si può risalire verso la cascata grazie a un piccolo percorso, attrezzato con scalette e qualche piolo in ferro, ma facilmente percorribile e adatto a tutti. Sarà dunque più semplice accedere a tante piccole spiaggette di sassi bianchi, in corrispondenza delle piscine naturali cristalline del luogo. Il percorso attrezzato prosegue fino alla pozza principale sotto l’imponente cascata.

Breve storia delle Cascate di Crosis

Cascate di Crosis del fiume Torre, in Friuli

Lorenzo Calamai

Lo splendido colore dell’acqua alle Cascate di Crosis

Le Cascate di Crosis non sono naturali, ma frutto di una diga artificiale costruita negli ultimi anni del diciannovesimo secolo al fine di realizzare il primo impianto idroelettrico a scopo industriale di tutto il Friuli. Un impianto che è stato messo in funzione nel 1898 e che a tutt’oggi è ancora attivo.

L’enorme cascata alta quasi quaranta metri che caratterizza il paesaggio non è sempre attiva, poiché il flusso è irregimentato proprio dalla diga. Frequentando le Cascate di Crosis, infatti, capiterà talvolta di trovarla a piena forza, mentre altre volte sarà ridotta a pochi rigagnoli che scendono lungo il grande scivolo naturale di pietre fino alla polla sottostante.

Questo, oltre a permettere di fare il bagno nella piscina naturale ai piedi della cascata, circostanza che con il salto a tutta forza non è possibile, consente anche di addentrarsi nella forra che si apre sulla sinistra della cascata, al cui termine di trova la vera e propria diga, costruita su progetto di Arturo Malignani, inventore e imprenditore friulano tra i più rilevanti in Italia per lo sviluppo e le applicazioni dell’energia elettrica. A lui si deve, ad esempio, il fatto che Udine sia stata la terza città in Europa dopo Londra e Parigi ad avere l’illuminazione pubblica.

La diga di Crosis, invece, serviva a fornire di energia elettrica il Cascamificio di Bulfons, un opificio di discrete dimensioni alla periferia di Tarcento. Venne costruita intenzionalmente con pietre provenienti dai dintorni della diga stessa, in modo che potesse fondersi con l’ambiente circostante e risultare il meno impattante possibile da un punto di vista paesaggistico.

Cosa fare alle Cascate di Crosis

Cascate di Crosis del fiume Torre in Friuli

Lorenzo Calamai

A bagno nelle acque del Torre alle Cascate di Crosis

Sebbene una delle cose più emozionanti da fare alle Cascate di Crosis sia contemplare la colossale cascata artificiale che domina il paesaggio, il motivo per cui il luogo è particolarmente apprezzato è perché si presta alla grande a una bella giornata a contatto con gli elementi naturali sulle rive di un fiume dalle acque splendide come il Torre.

Qui la temperatura è sempre ideale, il sole è un gradito compagno, c’è sempre una gradevole ventilazione e le piscine naturali sono assolutamente imperdibili: con le loro trasparenze cristalline sono un richiamo imperdibile per un tuffo, malgrado la temperatura dell’acqua sia una bella sfida per i bagnanti più sensibili.

Quando la cascata principale è aperta al massimo della sua portata, l’ideale è prendere posizione in una delle tante spiaggette di sassi bianchi poco più a valle e godersi il rumore dell’acqua, il fluire sereno del fiume, la bellezza di un bagno rigenerante.

Cascate di Crosis del fiume Torre in Friuli

Lorenzo Calamai

Tutta la potenza delle Cascate di Crosis

Se invece il grande salto fosse ridotto o l’acqua fosse addirittura assente, questo consente di fare il bagno anche nella polla principale, proprio ai suoi piedi: è la più grande del luogo e corredata da una invitante spiaggetta di sassolini. Inoltre è assai affascinante l’esplorazione della forra a lato della cascata, fino alla diga, che però richiede un po’ di abilità per nuotare contro la leggera corrente.

Le Cascate di Crosis sono particolarmente interessanti da un punto di vista naturalistico, ma anche geologico. Qui il Torre, dopo essere passato all’interno di una profonda gola infossata fra i monti Stella e Bernadia, cambia il proprio contesto geologico passando in maniera visibile dai calcari grigi, una roccia sedimentaria formatasi nel periodo Giurassico che ha portato fino ai giorni nostri le tracce dei dinosauri, al più giovane flysch, una roccia risalente all’Eocene, appena 50 milioni di anni fa.

Il flysch ha una particolare conformazione a strati, tendente all’erosione, che può essere osservata nella parete rocciosa in destra orografica in corrispondenza della prima piscina delle Cascate di Crosis, quella ai piedi del salto principale.

Non occorre essere esperti o appassionati di geologia per riconoscere la bellezza delle particolari forme geometriche che caratterizzano le pareti rocciose attorno alla polla, caratterizzando il luogo anche da un punto di vista naturalistico, oltre che per l’evidente azione umana.

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Castelli Aperti in Piemonte: gli appuntamenti di domenica 27 luglio 2025

Domenica 27 luglio 2025 il Piemonte apre le sue porte più antiche, quelle dei castelli e delle dimore storiche, con Castelli Aperti: una giornata unica per fare un tuffo nella storia, nella cultura e nei sapori locali. Tra le colline del Monferrato, le antiche residenze reali e le torri panoramiche delle Langhe, si vedono all’opera l’arte, la natura e l’ospitalità più autentica. Visite guidate, degustazioni, mostre e giardini segreti trasformano un giorno in un itinerario di meraviglie.

Di seguito, la selezione dei manieri più suggestivi aperti in questa occasione speciale: orari, costi e attività consigliate. Per visionare l’intero programma, è opportuno visitare il sito web ufficiale dell’evento.

Castello dei Paleologi, Acqui Terme (AL)

Nel cuore termale di Acqui Terme, il Castello dei Paleologi invita a scoprire il Museo Archeologico Civico, dalle 10:00 alle 19:00. Il biglietto d’ingresso (4 €, 2 € ridotto) include anche la visita guidata alle oltre mille testimonianze che raccontano millenni di storia locale. Una vista panoramica sulla città e sulle colline circostanti fa da cornice ideale a un’esperienza culturale completa.

Castello di Rocca Grimalda, Rocca Grimalda (AL)

Sul crinale delle colline monferrine in Piemonte, il Castello di Rocca Grimalda offre visite guidate alle 15:30 e 17:00. Il biglietto da 15 € comprende un calice di vino biologico prodotto dall’azienda Rocca Rondinaria, accompagnato dall’esperienza dei giovani vignaioli Giovanna e Lucesio. Tra mura antiche, arredi storici e vista mozzafiato, la storia si mescola al gusto e al territorio.

Castello di Serralunga d’Alba, Serralunga d’Alba (CN)

Tra i manieri medievali meglio conservati del Piemonte, il Castello di Serralunga d’Alba è aperto per visite guidate ogni ora dalle 10:30 alle 17:30. L’ingresso costa 6 € (ridotto 3 €) e include scale, torri e passaggi segreti che raccontano la vita di corte e la strategia difensiva del XV secolo. Dal mastio si domina un panorama spettacolare sulle colline delle Langhe, punteggiate da vigneti e borghi.

Castello Reale di Govone, Govone (CN)

Eleganza patrizia e architettura barocca contraddistinguono il Castello Reale di Govone, che apre dalle 10:00 alle 12:30 e dalle 15:00 alle 18:00 (ultimo ingresso alle 17:30). Biglietto intero 7 €, ridotto 5 €. I saloni affrescati, le sale da ricevimenti e i giardini rendono la visita una passeggiata tra arte e fasto reale. Un’occasione perfetta per scoprire uno degli angoli più raffinati del Piemonte.

Castello della Manta, Manta (CN)

Celebre per gli affreschi straordinari nella “Sala Baronale”, il Castello della Manta è aperto dalle 11:00 alle 19:00. L’ingresso base è 11 €, ma la visita guidata completa (al costo di 15 €) è consigliata per apprezzare in pieno la profondità artistica del sito. Ogni affresco e ogni stanza rivela la ricchezza del patrimonio visivo medievale del Piemonte.

Castello Falletti di Barolo & WIMU Wine Museum, Barolo (CN)

Un connubio perfetto tra storia e vino: il Castello Falletti di Barolo, sede del WIMU Wine Museum, apre dalle 10:30 alle 19:00. Ticket 9 € (7 € ridotto). Una tappa imperdibile per appassionati di cultura enogastronomica, con esposizioni interattive, contenuti sul vino e panorami da cartolina dominati dai vigneti circostanti.

Castello e Parco di Masino, Caravino (TO)

Nel Torinese, il sontuoso Castello e Parco di Masino apre dalle 10:00 alle 18:00 (ultimo ingresso alle 17:30). Ingresso 15 € (8 € ridotto; gratuito per soci FAI). Tra giardini romantici, terrazze panoramiche affacciate sulle vallate e ambienti nobiliari restaurati con eleganza, la visita è un mix perfetto di relax e bellezza storica.

Castello di Castelguelfo, Chieri (fraz. Pessione, TO)

Il suggestivo Castello di Castelguelfo offre visite guidate alle 11:00 e 15:00. Biglietto a 10 € (6 € ridotto). Saloni affrescati, parco tranquillo e un’atmosfera autentica: ideale per chi cerca un’esperienza intima tra arte e natura.

Torre del Conte Ballada, Castagnole delle Lanze (AT)

Immersa nel cuore del Monferrato, la Torre del Conte Ballada di Saint Robert offre due esperienze: solo risalita (3 €) oppure risalita e calice di vino locale (8 €). Apertura nelle fasce orarie 10:00-12:00 e 15:00-17:00. Dal culmine della torre, si domina il paesaggio vitato del Monferrato, mentre si sorseggia un vino biologico e si assapora la storia del territorio.