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La gita scolastica: diritti e doveri degli studenti

In primavera gli studenti italiani si accingono a vivere uno dei momenti più attesi dell’anno: la gita o, ancora meglio, il viaggio di istruzione. Che duri un giorno, oppure di più, non importa, la cosa fondamentale da sapere è che esistono delle regole a cui attenersi per l’organizzazione e per chi partecipa.

Oltre a questo, è anche potrebbe essere previsto anche per il 2025 un Bonus Gita Scolastica per fare in modo che anche i figli di famiglie in difficoltà possano accedere a questo momento fondamentale sia dal punto di vista formativo che sociale, dal momento che aiuta a costruire una propria personale autonomia.

Ma quali sono i diritti e i doveri degli studenti? E la normativa a cui fare riferimento per la programmazione della gita?

I diritti e i doveri degli studenti in gita scolastica

Spesso si confondono i viaggi di istruzione con una vacanza e forse questo è il punto su cui bisogna maggiormente focalizzarsi quando si parla di gita scolastica sia in Italia che nel resto d’Europa. Il primo dovere, infatti, è quello di considerare questo appuntamento tanto atteso – che può durare uno o più giorni – come un ulteriore momento formativo e non come – solo –  come una parentesi ludica.

Quindi bisogna attenersi alle regole degli insegnanti, seguire ciò che viene detto e rispettare le richieste e gli altri. La gita scolastica è un momento integrante dell’offerta formativa, è importante per la socializzazione e si può articolare in tante attività diverse. Che gli studenti devono seguire con attenzione.

Tra i diritti quello di tutti gli studenti di partecipare, in maniera inclusiva, salvo specifici casi che possono sorgere per motivi disciplinari in casi davvero estremi.  Un altro diritto è quello alla sicurezza che deve essere garantito dalla scuola mentre si svolgono tutte le attività, compresi i viaggi di istruzione.

La normativa per chi organizza

L’autonomia delle scuole e come è regolamentata vengono stabiliti dal DPR 275/1999: quindi ogni norma precedente può fungere da linee guida, compresi gli articoli del D.lgs. n. 297/1994, decreto che sottolinea che l’organizzazione dei viaggi di istruzione e visite guidate deve tenere conto dei criteri definiti dal Collegio dei docenti quando si programma l’azione educativa e dal Consiglio di istituto o di circolo quando organizza e programma la vita e l’attività della scuola.

I docenti accompagnatori hanno l’obbligo di vigilare e la scuola potrebbe dotarsi di un regolamento per quanto riguarda la sorveglianza, ma non è obbligatorio per gli insegnanti prendervi parte, dal momento che rientra tra quelle attività per loro facoltative.

Per quanto riguarda il numero di docenti a stabilirlo era la Circolare Ministeriale n. 291/1992, che può ancora essere eventualmente presa come riferimento nonostante non sia più prescrittiva, detto questo il numero era di un insegnante per 15 studenti.

Il Bonus, cosa prevede per le gite scolastiche

Dovrebbe essere disponibile anche per il 2025 l’apposito Bonus per le gite scolastiche che dovrebbe essere destinato agli studenti iscritti alle scuole statali secondarie di secondo grado, che abbiano un Isee fino a 15mila euro. Il contributo a cui si dovrebbe poter accedere ammonta a un massimo di 150 euro.

A quanto pare, i passaggi prevedono che i destinatari che ne hanno diritto vengano individuati e informati dalla scuola, poi saranno le famiglie stesse ad accedere all’apposita piattaforma e inoltrare tutta la documentazione richiesta.

Che sia in una città d’arte italiana, oppure in una meravigliosa capitale europea non importa: la gita scolastica rientra tra quei momrnti amatissimi per molti studenti ed entra di diritto tra i ricordi più belli del periodo della scuola. A patto di viverla con lo spirito di un viaggiatore: con curiosità e voglia di conoscere.

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Cosa fare nel weekend: sagre ed eventi all’insegna della natura e della buona cucina

È in arrivo il primo weekend di aprile e, se non sapete ancora come trascorrerlo, ma avete voglia di qualcosa di gustoso alla scoperta della tradizione culinaria italiana, qui abbiamo raccolto alcune delle sagre e degli eventi da non perdere. Non solo cibo, però, abbiamo trovato anche degli eventi interessanti che vi permetteranno di trascorrere una giornata all’aria aperta, come le passeggiate botaniche per approfondire la vostra conoscenza sulle erbe spontanee.

Festa Sarda a Cagliari

Per chi vuole scoprire l’anima più tradizionale della Sardegna, l’appuntamento da non perdere è a Cagliari il 4, 5 e 6 aprile. L’evento “Festa Sarda” nasce proprio con l’obiettivo di valorizzare e promuovere il patrimonio culturale sardo, offrendo esperienze uniche che uniscono tradizione, gastronomia, musica e folklore.

L’iniziativa si terrà in Piazza Giovanni XXIII con un programma molto ricco che prevede laboratori di pasta fresca per i bambini e di impagliatura, dimostrazioni degli artigiani, esibizioni delle maschere sarde, musica e balli in abito tradizionale, oltre che il meglio del cibo sardo, dal formaggio fuso alle seadas.

Maschera sarda

Fonte: iStock

Maschera tipica sarda

La Valle dei Ciliegi a Bracigliano (SA)

In Campania si festeggia l’arrivo della primavera a Bracigliano, in provincia di Salerno. L’evento “Valle dei Ciliegi” non è solo un’occasione per ammirare il candido manto di fiori che avvolge le colline, ma un vero e proprio viaggio attraverso i sensi. Qui potrete passeggiare tra i sentieri fioriti, assaporare i prodotti tipici e assistere alle esibizioni di artisti provenienti dal panorama musicale italiano e internazionale.

L’iniziativa sarà il 5 e 6 aprile e prevede un programma composto da un tour guidato tra i ciliegi in fiore, degustazione di prodotti enogastronomici tipici, concerti e visite al borgo storico.

Passeggiate Selvatiche a Occhieppo Superiore (BI)

Il 6 aprile, a Occhieppo Superiore, ci sarà l’evento “Passeggiate Selvatiche tra prati e pascoli”. Si tratta di un’intera giornata dedicata alla scoperta delle erbe spontanee e alla botanica dove potrete partecipare a passeggiate didattiche insieme a esperti erbolari, forager e professionisti del settore. Nel dettaglio, durante l’evento si esploreranno i prati di Occhieppo e imparerete a riconoscere e raccogliere piante selvatiche, approfondendo anche l’utilizzo delle erbe in cucina.

Caroots a Polignano a Mare

A Polignano a Mare arriva la prima edizione di Caroots, la festa organizzata da AIP – Associazione Imprenditori Polignanesi dedicata alla Carota di San Vito, un autentico gioiello del territorio tutelato come presidio Slow Food. L’evento, che si terrà il 5 e 6 aprile, vuole far conoscere il legame profondo che esiste tra uomo, natura e tradizione, promuovendo un’alimentazione consapevole e rispettosa dell’ambiente.

Il programma prevede street food e degustazioni, tutti ispirati alla carota di San Vito, show cooking e workshop, docufilm alla scoperta dei semi a rischio di estinzione, concerti live, DJ set e spettacoli.

Pasqua al Circo a Roma

In occasione delle prossime festività, il Garum – Biblioteca e Museo della Cucina, davanti al Circo Massimo, dedicherà le giornate del 5 e 6 aprile alla Pasqua e alla Pasquetta con un ricco programma che unisce arte e cucina e che prevede la partecipazione di chef e grandi pasticceri. Dalla mostra d’arte delle “Uova d’Autore” di Walter Musco, un’esposizione unica che celebra l’arte e la creatività attraverso opere d’arte pasquali, ai cooking show, ai banchi d’assaggio e vendita di prodotti tipici pasquali, fino ai laboratori attivi e creativi pensati per grandi e piccini.

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L’incanto di Hallstatt, magico paesino nei dintorni di Salisburgo

Adagiato sulle sponde di un lago e circondato da alte montagne, boschi e foreste si trova Hallstatt: un piccolo paese nell’Alta Austria che incanta per il suo aspetto magico e fiabesco. Un luogo così suggestivo che si crede aver ispirato la Disney nel creare Arendelle, il paesino in cui è ambientato Frozen e che, proprio per questo aneddoto, accoglie moltissimi visitatori da tutto il mondo. Hallstatt si trova a pochi chilometri da Salisburgo e rappresenta una meta ideale per una gita fuori porta che saprà conquistare il tuo cuore e farti tornare bambino. Qui l’aria è frizzantina, con quell’aroma di neve e abete che solletica il naso, e ogni piccolo dettaglio è studiato per regalare alla vista un panorama da cartolina. Le case in legno con i balconi fioriti si specchiano sulle acque immobili del lago, le piccole botteghe artigianali sostituiscono completamente le grandi firme e le catene tipiche delle città in cui viviamo e il tempo sembra essersi fermato in un tempo passato o, addirittura, mai esistito. Ma Hallstatt non è solo un libro di fiabe, è anche un libro di storia le cui pagine raccontano dell’estrazione del sale, una pratica iniziata millenni fa proprio qui e che ha rilanciato il paese conferendogli una risonanza a livello mondiale. Oggi vogliamo raccontarti la sua storia, le sue peculiarità e tutte le cose che puoi vedere con una piccola gita di un giorno da Salisburgo.

Hallstatt: un po’ di storia

Per capire a fondo l’anima di questo luogo, è necessario scoprire un po’ della sua storia. Le radici di questa perla incastonata tra le montagne delle Alpi austriache affonda le proprie radici 7.000 anni fa, quando i primi abitanti della zona scoprirono le miniere di sale nascoste nelle aree circostanti. Quello che poi venne battezzato come “oro bianco”, rese Hallstatt un centro nevralgico del commercio preistorico definendo anche il nome di un’intera epoca: la Cultura di Hallstatt (siamo nell’800-400 a.C circa). Gli scavi hanno portato alla luce diversi reperti archeologici che hanno rivelato un’evoluzione culturale già avanzata testimoniando l’importanza del paese come fulcro commerciale tra il mondo celtico e le civiltà mediterranee. La scoperta della grande necropoli con le sue otre 1.000 sepolture racconta storie di connessioni e scambi con popoli vicini e lontani. La cittadina continuò a prosperare per tutto il medioevo grazie alla massiccia estrazione di sale che la portò alla ribalta della scena commerciale dell’occidente. Oggi l’attività estrattiva è ancora un punto cardine dell’economia del paese ma, a questa, si è aggiunta anche l’importante attività turistica che, ogni anno, porta milioni di visitatori. Ovviamente, questo comporta anche dei risvolti negativi, come l’overturism pressante di cui Hallstatt è vittima e che ha costretto i governatori della regione ad apporre dei limiti agli ingressi e a cercare di sensibilizzare i visitatori sul turismo consapevole. Hallstatt è entrato nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO insieme al massiccio del Dachstein e alla regione di Salzkammergut.

Cosa vedere a Hallstatt: i luoghi da non perdere

Markplatz ad Hallstatt in Austria

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Markplatz: la piazza di Hallstatt che sembra uscita da una fiaba

Come avrai intuito, Hallstatt è un luogo dal fascino ammaliante che, nonostante le sue dimensioni ridotte – si contano poco meno di 800 abitanti -, ha davvero molto da raccontare. Per scoprire tutte le sue storie non ti resta che esplorare i luoghi d’interesse che questo piccolo paesino di montagna ha da offrire. Dalle miniere di sale che ne hanno determinato la ricchezza, alle bellezze naturalistiche che lo caratterizzano, ecco una selezione di luoghi imperdibili per goderti Hallstatt in tutta la sua meravigliosa unicità.

Centro storico

Apriamo le danze delle cose da vedere a Hallstatt partendo dal suo centro storico, un gioiellino che sembra essere uscito dal pennello di un maestro impressionista. Le casette con i tetti spioventi, i balconi adornati di fiori colorati e le stradine acciottolate che si snodano come un gomitolo di lana tra i dolci saliscendi sono il motivo per cui ogni passeggiata diventa una nuova di scoperta. Perditi tra le sue viuzze, entra nelle sue botteghe artigianali e lasciati stupire dalla dolcezza della piazza principale del paese: Markplatz. Un piccolo centro nel centro risalente al 1500 e impreziosito da una caratteristica fontana in marmo e dai ristoranti e caffè che lo circondano. Con una passeggiata di 10 minuti puoi arrivare a Seestraße, la strada che costeggia la riva del fiume e che culmina nel punto fotografico più famoso della città. Uno dei momenti più suggestivi per ammirare il centro storico è la sera, quando le corriere cariche di turisti giornalieri tornano da dove sono venute, lasciando spazio al silenzio e alla quiete.

Il Lago di Hallstatt

Uno specchio d’acqua immobile che riflette le montagne che lo circondano, l’Hallstätter See è il cuore del paese. Con l’eleganza di un nastro di raso, il lago lungo e stretto si snoda per 8,5 chilometri accarezzando le montagne che si immergono nelle sue acque placide. Per gustarti la sua atmosfera unica puoi fare la passeggiata che lo costeggia ma, per godertelo appieno, ti consigliamo di navigarlo; per farlo puoi optare per un giro in battello, una barca a remi o una Zille, l’imbarcazione tradizionale del luogo che consiste in un piccolo battello di legno che veniva utilizzato dai minatori che lavoravano nelle miniere di sale della regione. La vista di Hallstatt da questa prospettiva è ancora più magica, con le casette che si riflettono sul lago regalando la sensazione di una colata di acquerello su carta. Se visiti questo splendido paesino del Nord Europa in estate e non temi le temperature fredde, puoi anche azzardare un tuffo nelle profonde acque del lago.

Salzwelten

Ti abbiamo raccontato dell’importanza dell’estrazione del sale per Hallstatt, ora è il momento di scoprire i luoghi dove si svolge questa attività. Le Salzwelten sono le pagine di un manuale di storia e geologia che si intrecciano in un racconto unico lungo millenni. Un complesso che si erge a 1000 metri e che si può raggiungere in funivia. Prima di procedere con la visita alla miniera – l’attrazione principale del complesso – ti consigliamo una sosta sullo skywalk – la piattaforma panoramica che si apre con una vista mozzafiato sul paesino austriaco. Proseguirai il tuo percorso con la visita alla miniera, dove apprenderai la vita dei minatori e potrai vedere attrezzi, macchinari e manufatti storici scoprendo le tecniche estrattive del famoso “oro bianco”. L’highlight di questa attrazione è, senza ombra di dubbio, la discesa nel cuore della miniera che avviene con uno scivolo di legno, fedele ricostruzione di quello che veniva utilizzato in origine dai minatori. Come ciliegina sulla torta, un museo che chiude l’esperienza con reperti archeologici e aneddoti sulla tradizione millenaria di Hallstatt. Ti lasciamo qui di seguito alcune informazioni utili che possono aiutarti a pianificare la tua visita alle Salzwelten:

  • Costo del biglietto: per gli adulti il costo è di 43 euro mentre i bambini dai 4 ai 15 anni pagano 21 euro. Si consiglia di visitare sempre il sito ufficiale per ottenere informazioni precise e puntuali. Esistono anche opzioni per pacchetti combinati che includono altre attrazioni locali o una visita completa delle miniere.
  • Informazioni utili: per i bambini, l’accesso alle miniere di sale è consentito solo dai quattro anni in su. In generale si consiglia un abbigliamento comodo, soprattutto per la discesa sullo scivolo di legno.

Viewpoint Skywalk

Funicolare ad Hallstatt

Fonte: iStock

La suggestiva funicolare di Hallstatt che porta alle miniere di sale

Se vuoi dedicare una visita esclusiva al Viewpoint Skywalk, il punto panoramico che ti abbiamo descritto poco fa, puoi farlo. Non è un caso che questa venga definita una delle attrazioni più spettacolari del paese. La funivia ti porterà in alto e, da lì, potrai proseguire con una camminata di pochi minuti. La piattaforma panoramica è costruita su una terrazza sospesa che si estende verso il lago e che dà l’impressione di camminare sopra l’acqua.

Cimitero e Cappella Ossario

Può sembrare strano, ma visitare i cimiteri quando si è in viaggio è un’esperienza unica per entrare in intimità con la cultura del luogo, scoprendo le tradizioni e il rapporto che hanno gli abitanti con la morte e l’aldilà. Il cimitero di Hallstatt è una tappa imperdibile se stai vistando questo splendido paesino montano. Situato vicino alla chiesa di San Michele, questo luogo di sepoltura è celebre non tanto per le sue tombe secolari, quanto più per la Cappella Ossario (in tedesco Beinhaus) che ospita un numero incredibile di teschi e ossa umane. I teschi, secondo un’antica tradizione secolare, sono adornati con motivi floreali, nome e data di morte del defunto. Questo sistema era stato adottato per fronteggiare il limite spaziale del cimitero e per ottimizzare l’ingombro delle sepolture. Visitare questo luogo è un’esperienza unica che fa riflettere.

Chiesa di San Michele

La Chiesa di San Michele risale al dodicesimo secolo e si trova nel cuore di Hallstatt in una posizione panoramica sopra al cimitero. Piccolina, come tutte le chiese di montagna, svela un interno semplice ma raffinato, con un altare barocco circondato da una serie di affreschi sulle pareti che ritraggono scene religiose. Varcata la sua piccola soglia, l’atmosfera di quiete e pace è immediatamente percepibile. Significativo è il cimitero adiacente di cui ti abbiamo raccontato poco fa.

Museo di Hallstatt

Gemma delle Alpi austriache, il museo di Hallstatt è celebre per le sue collezioni capaci di riflettere i 7.000 anni di storia del paese. Ogni sala è un viaggio attraverso i secoli, partendo dalla preistoria fino all’epoca medievale, con un focus particolare alla cultura del salgemma. Tra i reperti e i manufatti che si possono ammirare, ce ne sono alcuni risalenti alla civiltà dei Celti che occuparono la regione ma anche alcuni di appartenenza ai minatori, oppure relativi al culto delle sepolture. Un’area affascinante del museo è quella dedicata alla vita quotidiana ad Hallstatt, dove puoi scoprire come vivevano le persone del luogo in epoche antiche. Ecco alcune informazioni utili alla tua visita:

  • Orari di visita: da aprile ad ottobre, il museo è aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 16:00, con un’estensione di orario che va fino alle 18:00 nei mesi che vanno da maggio a settembre. Nella stagione invernale, che va da novembre a marzo, il museo segue un orario variabile con alcune chiusure in certi giorni. Ti consigliamo di fare una verifica prima di organizzare la tua visita.
  • Costo del biglietto: anche il prezzo dei biglietti può variare, ma tendenzialmente si attesta a 12 euro per gli adulti, 9 euro per gli Over 60 e 8 euro per bambini e studenti. Sono disponibili anche formule per famiglie o gruppi.

Cascata di Waldbachstrub

A pochi minuti a piedi dalla paesino si trova una delle bellezze naturali più incredibili di Hallstatt, la cascata di Waldbachstrub. Un luogo di una quiete disarmante, completamente immerso nella natura più autentica dove l’unico suono presente è lo scroscio dell’acqua che cade da un’altezza di quasi 90 metri. Per raggiungere la cascata devi intraprendere un sentiero facile e ben segnalato che viene intervallato da terrazze panoramiche per ammirare la cascata da diverse angolazioni. Il picco di forza lo raggiunge in primavera e in estate quando i corsi d’acqua sono abbondanti, ma l’autunno accende di colore lo scenario circostante con un foliage da capogiro.

Dachstein Salzkammergut

Vicino ad Hallstatt si trova una delle regioni montuose più affascinanti di tutta l’Austria, esattamente a metà tra il lago di Hallstatt e quello di Gosau. Definita Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO è caratterizzato da vette imponenti, sentieri panoramici e una bellezza con pochi eguali al mondo. La sua attrazione principale è la Grotta di Ghiaccio di Dachstein, scoperta da alcuni speleologi nel 1910. Un vero e proprio mondo sotterraneo, a circa 1700 metri di altitudine, che incanta con le sue pareti di ghiaccio e le enormi stalattiti e stalagmiti. Se decidi di visitarla, seguirai un percorso interno che ti immergerà in un mondo magico e misterioso dove incredibili giochi di luce danzano sulle pareti di questa incredibile grotta.

Botteghe artigianali di Hallstatt

Se visiti Hallstatt non puoi perderti l’emozione di entrare nelle sue pittoresche botteghe artigianali, scoprire i prodotti locali e parlare con artigiani e venditori del posto. Qui le catene e i grandi negozi non esistono, un dettaglio che ti permette di vivere appieno l’atmosfera del tempo sospeso che aleggia in questo meraviglioso villaggio. Ecco alcune delle botteghe nelle quali potresti imbatterti con una semplice passeggiatina nel centro storico:

  • Botteghe di intaglio del legno: essendo Hallstatt circondata dalle foreste, uno dei materiali più utilizzati dagli artigiani locali è il legno. Utensili, oggetti decorativi e chi più ne ha più ne metta; qui potresti trovare il pezzo giusto da portare a casa e da riguardare per tornare con la mente tra i boschi silenziosi di Hallstatt.
  • Botteghe di ceramica: anche la produzione di ceramica è un must in questa regione. È facile trovare, infatti, laboratori e negozietti specializzati che realizzano piastrelle, vasi e altre decorazioni con motivi e illustrazioni che si ispirano al paesaggio circostante. Le ceramiche sono quasi sempre dipinte a mano, pertanto ogni pezzo è davvero autentico.
  • Gioiellerie e minerali: proprio perché Hallstatt è famosa per la sua storia legata all’estrazione mineraria, sono molte le botteghe che offrono ai visitatori la possibilità di acquistare gioielli realizzati con pietre o minerali locali.
  • Alimentari: l’Austria è un paese con una ricca tradizione culinaria, non sorprende quindi che anche Hallstatt sia ricca di piccole botteghe alimentari che vendono prodotti gastronomici locali preparati a mano. La scelta perfetta per portare a casa un assaggio autentico di questo splendido paesino incastonato nelle montagne austriache.

Come raggiungere Hallstatt da Salisburgo

Se stai facendo base a Salisburgo e vuoi visitare Hallstatt in giornata, hai diverse opzioni di trasporto a disposizione. Vediamole insieme:

  • Treno o traghetto: l’opzione più suggestiva è sicuramente il treno. Partendo dalla stazione centrale di Salisburgo devi prendere un treno con destinazione Attnang-Puchheim. Da qui puoi fare un cambio e prendere il treno diretto per la stazione di Hallstatt che si trova sulla sponda opposta del lago rispetto al villaggio quindi, per raggiungere il centro storico, dovrai proseguire con un piccolo traghetto che attraversa l”Hallstätter See.
  • Autobus: un’alternativa molto valida al treno è l’autobus. Puoi prendere il bus 150 fino a Bad Ischl per poi proseguire con un altro autobus (linea 542 o 543). In totale, il viaggio ha una durata di circa 1 ora e 30 minuti.
  • Automobile: se ai mezzi pubblici prediligi l’autonomia della macchina privata, puoi optare per un on the road in auto. Da Salisburgo, il percorso più veloce consiste nel seguire la B158 fino a Bad Ischl, per poi continuare sulla B145 e poi sulla B166 per arrivare ad Hallstatt. Il viaggio dura un’ora e un quarto circa, ma i panorami mozzafiato che ti si apriranno alla vista potrebbero invogliarti a qualche sosta che allungherebbe il viaggio.

Qual è il periodo migliore per visitare Hallstatt

L'inverno ad Hallstatt

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La magia dell’inverno abbraccia Hallstatt

Dopo aver scoperto tutte le cose meravigliose che puoi vedere in questo splendido paesino austriaco, ti starai chiedendo quale sia il momento migliore per visitarlo. La verità è che non c’è una risposta univoca a questa domanda, poiché molto dipende dalle preferenze di ogni singola persona e dalle esperienze di viaggio che ognuno di noi vuole vivere. Quel che è certo è che ogni stagione ha qualcosa di davvero  magico da offrire. Hallstatt cambia abito con il cambiare delle stagioni; con il suo lago cristallino, le sue montagne e i suoi tramonti che cambiano tonalità di mese in mese. Di seguito, ti elenchiamo le caratteristiche di ogni stagione, così che tu possa decidere, in base alle tue preferenze, quando visitarla.

  • Primavera: in questa stagione Hallstatt fiorisce, letteralmente. I balconi traboccano di fiori, i giardini si tingono di colore e i boschi sono di un verde brillante. Le temperature piacevoli – ma non troppo calde – la rendono la stagione perfetta per risvegliarsi dall’inverno, con l’aria frizzante che solletica il naso e con i cieli limpidi che si specchiano sulla superficie del lago. Nonostante sia sempre una meta molto turistica, in primavera non c’è quella folla che caratterizza l’estate, dunque puoi godere di una visita in totale tranquillità.
  • Estate: la stagione estiva è la più gettonata dai visitatori, grazie al clima caldo e soleggiato e al richiamo del lago che, come il canto di una sirena, attira i turisti che vogliono fare un giro in barca, nuotare o semplicemente prendere il sole sulle sue rive. Ma non solo, questa stagione è la favorita dagli amanti del trekking e dagli escursionisti che calcano i sentieri delle montagne circostanti alla ricerca di cascate o vette da raggiungere. In estate il villaggio si anima con un calendario fitto di eventi e manifestazioni culturali. Nonostante questo sia il periodo più attivo del paesino è anche il più affollato, quindi se preferisci le affluenze da bassa stagione allora te lo sconsigliamo.
  • Autunno: l’autunno ad Hallstatt si può riassumere con una sola parola; foliage. I boschi circostanti si tingono di arancione, rosso, giallo e oro creando una tavolozza cromatica che persino Van Gogh invidierebbe. Il clima è ancora mite e piacevole e le folle sono ridotte rispetto all’estate, regalando ai visitatori rimasti un po’ di meritata pace e tranquillità. In questo periodo le escursioni nei boschi sono qualcosa di davvero spettacolare.
  • Inverno: se hai visto Frozen, allora sai cosa aspettarti da questa stagione. Hallstatt in inverno sembra letteralmente uscita da un libro di fiabe per bambini con le casette colorate che si fanno spazio emergendo da una coltre bianca, e con le luminarie natalizie che scaldano l’ambiente e il cuore. Le temperature calano di parecchio, arrivando anche sotto lo zero. La stagione perfetta per chi vuole una fuga romantica in un paesaggio da fiaba circondato dalla magia della neve e dell’inverno.

Come avrai intuito, Hallstatt è un paese piccolo piccolo ma con un’enorme offerta culturale e storica da occuparti una giornata intera e anche più. Un viaggio in uno scenario incantato tra storia, natura e tradizione dove l’acqua del lago fa da colonna sonora ai racconti millenari narrati dalle montagne. Dalle miniere di sale ai panorami mozzafiato, questo sarà il tuo posto nel mondo per ritrovare la pace e il benessere interiore.

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Arte e cultura Biella Borghi Città d'Arte Itinerario di 1 giorno Ricetto di Candelo Viaggi

Un giorno al Ricetto di Candelo, autentico borgo medievale

A poco più di 5 chilometri da Biella sorge uno degli esempi meglio conservati di struttura medievale esistenti in Europa: si tratta del Ricetto di Candelo. Scopriremo i segreti di questo luogo suggestivo attraverso le sue vie e la sua architettura che hanno contribuito a inserirlo nel club dei Borghi più belli d’Italia.

Alla scoperta di Candelo

Candelo è un comune piemontese di circa 8.000 abitanti conosciuto soprattutto per il suo ricetto. La parola ricetto deriva dal latino receptum che significa rifugio. Il Ricetto di Candelo, risalente secondo la sua prima citazione all’anno 988 in un documento di Ottone III, occupa una superficie di 13.000 metri quadri, una larghezza di 110 m e una lunghezza di 120 m. Le forti mura ne segnano quasi completamente tutto il perimetro, tranne per il lato sud dove viene eretto nel 1819 il Palazzo Comunale.

Il Ricetto di Candelo rappresenta un tesoro di conservazione di epoca medievale capace di far assaporare ai visitatori usi e costumi di un tempo. Era considerato una sorta di “magazzino” dove si raccoglievano foraggi, vini e provviste di ogni tipo in modo tale che il borgo non rimanesse mai sfornito; nel caso fossero giunti attacchi nemici poteva essere usato come rifugio. Grazie alla sua posizione panoramica, da questo sito potrete godere dello scenario delle montagne del biellese e della bellezza del territorio boschivo circostante, in particolare degli ambienti della Riserva naturale delle Baragge.

Cosa vedere al Ricetto di Candelo

Iniziate la visita del Ricetto di Candelo varcando la porta di ingresso del borgo composta da una torre a forma di parallelepipedo (pseudo-pentagono per alcuni). Da qui si accede ad una piazzetta con due ingressi, uno pedonale e uno per il transito dei carri che un tempo erano chiusi da ponti levatoi; in questa piazzetta ammirate il Palazzo del Principe costruito per volere di Sebastiano Ferrero nel 1496 quando divenne il signore locale o, meglio definito, feudatario. È la costruzione più alta di tutto il ricetto.

Volgete ora gli occhi al suolo: sguardo basso per apprezzare la pavimentazione della piazza e delle le vie del borgo, dette rue, che è composta da ciottoli raccolti nel torrente vicino. Vennero disposti diagonalmente in modo da permettere il defluire dell’acqua verso l’esterno sul lato nord del borgo.

Proseguite la passeggiata intorno alle ben 200 costruzioni, dette cellule, presenti all’interno del Ricetto di Candelo, che oggi sono di proprietà privata. La fusione tra passato e presente, privato e pubblico, soprattutto per quanto concerne l’utilizzo di questo prezioso borgo, ha fatto sì che esso continuasse a rimanere in vita; infatti fino a poco tempo fa qui si produceva ancora il vino.

Candelo, Piemonte

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Tra le vie del borgo

I piani terreni delle costruzioni avevano un ambiente che fungeva da cantina, denominata caneva; al suo interno si procedeva all’intera lavorazione dei grappoli d’uva e si governava il vino prodotto. Sempre per la conservazione di prodotti agricoli come grano e frumento era stato adibito un altro vano che era raggiungibile attraverso la lobbia ovvero una balconata in legno.

È possibile visitare le tre cellule che il comune ha destinato a Ecomuseo della vitivinicoltura, che conserva gli strumenti utili all’attività contadina, tra i quali è possibile apprezzare un enorme torchio. Questo torchio un tempo era destinato all’utilizzo da parte di tutta la comunità per consentire un buon approvvigionamento delle cantine in caso di necessità e per tempi molto lunghi. Il museo consente ai visitatori di conoscere le attività del ricetto in materia di vinificazione, e di confrontare le varie tecniche impiegate tra passato e presente.

Eventi e appuntamenti da non perdere

Se l’atmosfera del Ricetto di Candelo vi fa immedesimare in cavalieri e donzelle, significa che siete pronti per affrontare le sfilate in costumi storici organizzate spesso durante le fiere e gli appuntamenti folcloristici animati da un’associazione locale. Da non perdere assolutamente, “Vinincontro”, il festival vitivinicolo di settembre, e “Candelo in fiore”, evento in programma tra fine maggio e inizio giugno, volto anche alla scoperta di luoghi legati alla spiritualità, santuari e chiese presenti nella zona, in un itinerario tra fiori e colori.

A dicembre, poi, il Ricetto di Candelo diventa il Borgo di Babbo Natale: con il suo mercatino è un richiamo per adulti e bambini, che potranno divertirsi partecipando ai diversi laboratori didattici e consegnare le proprie letterine a Babbo Natale nel suo esclusivo ufficio postale allestito per accoglierli.

Il Ricetto di Candelo spesso è stato location di film e serie televisive. Fra quelle più note l’esilarante parodia dei Promessi Sposi interpretata dal trio Lopez, Solenghi e Marchesini, che ha ambientato la maggior parte delle scene proprie fra le rue del borgo.

Se ti è piaciuto il nostro racconto ascolta il podcast: Virgilio e Italia ti guideranno alla scoperta di questo borgo e degli altri 100 borghi del cuore scelti da SiViaggia.

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Cosa fare nel weekend? Queste sagre a tema primavera sono imperdibili

È arrivato il primo weekend di primavera e di pari passo arrivano eventi e sagre da non perdere il 22 e 23 marzo: ecco cosa segnare in agenda se non sai cosa fare questo fine settimana. Da nord a sud si trovano tantissimi appuntamenti ideali per assaggiare specialità locali, osservare fioriture e tanto altro e ovviamente il tema portante è quello della stagione primaverile appena partita.

Festa degli Agrumi di Cannero Riviera

La zona del lago Maggiore ha davvero molto da offrire, specialmente in primavera. Tra gli eventi da non perdere questo weekend c’è la festa degli Agrumi di Cannero Riviera. Un viaggio immersivo che fa battere il cuore, tra sapori e profumi agrumati tipici del territorio. L’appuntamento comprende una mostra principale accompagnata poi da un’esposizione botanica; in più è possibile visitare giardini privati aperti in modo esclusivo per l’evento.

Festa degli Agrumi di Cannero Riviera tra le sagre da non perdere nel weekend 22 e 23 marzo

Fonte: Ufficio Stampa/Marco Cerini

Festa degli Agrumi di Cannero Riviera

Giardini di villa Taranto per la festa delle Bulbose

Nel paese di Pallanza sul lago Maggiore, a due passi da Verbania, si svolge invece la festa delle Bulbose. Inaugura ufficialmente il 22 marzo e sarà visitabile fino a domenica 20 aprile. L’evento imperdibile darà modo di osservare la fioritura policroma di 80.000 bulbi appartenenti a 70 specie diverse. A dominare la scena? Il tulipano che conquisterà tutti con l’esperienza del “labirinto dei tulipani”: 400 metri da percorrere immersi in tantissimi fiori colorati.

Festa della primavera a Spirano

In provincia di Bergamo e più precisamente a Spirano la stagione si inaugura alla grande con la prima edizione della Sagra Contadina e Festa della Primavera. Dal 21 marzo al 6 aprile si potrà gustare la tradizionale polenta fumante accompagnata da fette di salame bergamasco e altre specialità del territorio. Non solo un pranzo o una cena in compagnia ma l’opportunità di gustare a regola d’arte piatti della tradizione come polenta con stinco, coniglio e con oselì scapac, degli involtini gustosissimi. Non possono mancare, ovviamente, salamelle e costine alla brace così come altri salumi e formaggi. In accompagnamento mercatini e bancarelle dove poter fare acquisti.

Sagra del Frittello

In provincia di Rieti a Roccantina il 23 marzo è attesa la 51esima edizione della sagra del Frittello. L’appuntamento, annuale in occasione di San Giuseppe, propone un momento conviviale in cui la protagonista è la frittella realizzata dal “frittellaro”. Non hanno nulla a che vedere con le zeppole, però. Si tratta di cavolfiori fritti in pastella serviti caldi e accompagnati da un gustoso calice di vino rosso local.

Festa della primavera a Santa Margherita Ligure

Anche in Liguria si festeggia l’arrivo della bella stagione con l’attesa festa della primavera a Santa Margherita Ligure. Il programma parte da venerdì 21 con esibizioni dal vivo e prosegue sabato 22 e domenica 23 con fuochi d’artificio, falò e la degustazione gratuita di frisceu dolci e salati.

Antica sagra della Bastia

In provincia di Verona suggeriamo la visita dell’antica sagra di Bastia presso Isola della Scala. Il borgo in provincia di Verona ha organizzato un menù con i fiocchi a base di specialità locali come il risotto al radicchio e monte veronese, o all’isolana e tante altre leccornie da non perdere.

 

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Questo castello italiano apre in via del tutto eccezionale un solo giorno

Apre in occasione della prima domenica di primavera e per un solo giorno è possibile visitare uno dei castelli più belli e meno conosciuti d’Italia. Si tratta del Castello di San Salvatore che si trova vicino a Treviso. Emblema inconfondibile del panorama trevigiano, nel cuore del Veneto, circondato dalle dolci colline del Prosecco, domina incontrastato da ben otto secoli la pianura fino a Venezia. Inespugnabile fortezza in età medievale, elegante dimora signorile nel Rinascimento, vivace salotto letterario e artistico di fama europea (è nel Cinquecento che Monsignor Giovanni Della Casa, ospite della famiglia Collalto, scrive il suo celebre Galateo), ecclettico nella forma e nell’anima, oggi come allora è un luogo speciale.

La storia del Castello di San Salvatore

Il castello, di proprietà della principessa Isabella Collalto de Croÿ, è una residenza privata che apre le porte al pubblico solamente in rarissime occasioni. È un antico complesso fortificato che si trova a Susegana, in provincia di Treviso. La sua costruzione fu iniziata tra la fine del XIII e l’inizio del XV secolo. Di antichissima origine longobarda, la famiglia Collalto affonda le radici della sua storia nella Marca Trevigiana, dove attorno all’anno Mille, governa con il titolo di Conti di Treviso, la città stessa. Tra il XII e il XIII Secolo si stabilisce tra le Prealpi e il fiume Piave fondando i Castelli di Collalto e di San Salvatore.

Il Castello San Salvatore, situato in posizione strategica a controllo dei guadi, si espande velocemente e arriva ad essere con i suoi trentamila metri quadrati di superficie, tra la rocca dedicata alla corte e il Borgo abitato da contadini e artigiani, uno dei complessi fortificati più estesi d’Europa. Il castello poteva infatti controllare gli abitati circostanti, le principali vie di comunicazione e i traffici sul Piave. Fu per questo coinvolto nelle lotte che nel tardo medioevo coinvolsero Treviso, Padova e Venezia. Attualmente, il Castello di San Salvatore si articola nella cinta muraria merlata, nel blocco di Palazzo Odoardo e nella torre grande assieme alla chiesa di Santa Croce, elementi raccordati ai ruderi di altri edifici. Tra le suggestive rovine medievali di Palazzo Ottaviano e dei Palazzi Comitali si estendono terrazze verdi spettacolari, mentre il magnifico Palazzo Odoardo si erge maestoso, offrendo un’esperienza immersiva che ci trasporta in un’atmosfera sospesa nel tempo.

L’apertura eccezionale del castello

Quest’anno, l’apertura del Castello di San Salvatore è resa ancora più speciale dalla possibilità di visitare la celebre “Terrazza delle statue“, da cui è possibile ammirare uno splendido panorama collinare, con ampi pascoli, boschi e vigneti che caratterizzano un paesaggio unico e incantevole. La terrazza, oltre a offrire una vista mozzafiato, è un autentico capolavoro architettonico arricchito da storie affascinanti. Come la disposizione insolita delle statue che, anziché essere rivolte verso il visitatore, come è consuetudine, ignorano il committente e volgono lo sguardo verso la grandiosità del paesaggio circostante.

Il Castello San Salvatore è uno dei fortilizi tardomedievali più affascinanti e imponenti d’Europa, qui sembra che il tempo si sia fermato. Un romantico viale lastricato conduce all’imponente porta Nord, attraversando il borgo tra mura merlate e torri difensive. Superato il ponte levatoio si arriva al cuore del castello. La salita invita a lasciare alle spalle la frenesia quotidiana, immergendosi nel silenzio e nella straordinaria bellezza del panorama circostante.

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Fonte: Ufficio stampa

La Terrazza delle statue del Castello del San Salvatore

Come visitare il Castello di San Salvatore

Il castello sarà aperto il 23 marzo dalle 11:00 alle 18:00 e sarà possibile svolgere la propria visita in autonomia, ammirando senza limiti di tempo i tanti angoli affascinanti – e misteriosi – di questo maniero. Grazie al proprio smartphone, i visitatori potranno seguire un percorso narrato dalla Principessa Isabella Collalto de Croÿ, scoprendo passo dopo passo le curiosità legate alla storia e alla vita di questo straordinario luogo, nonché alla dinastia che lo ha costruito e che ancora oggi lo abita. Al termine della visita, ci si potrà concedere un momento di relax sorseggiando il cocktail “San Salvatore”, un drink a chilometro zero realizzato con ingredienti locali, dal vino allo sciroppo di sambuco. Il biglietto d’ingresso costa 15 euro, ridotto 12 euro. I bambini tra i 6e i 12 anni pagano 5 euro. Non sono ammessi cani.