Categorie
Europa Idee di Viaggio Irlanda itinerari Itinerario di una settimana Viaggi Viaggi On the Road

Cosa vedere in Irlanda in 7 giorni: itinerario on the road sulla magica Isola Smeraldo

La chiamano “isola smeraldo” e il nome non poteva essere più azzeccato; c’è chi fa tappa solo a Dublino e se ne innamora e chi invece, programma fin da subito un itinerario alla scoperta di alcune chicche.

Partiamo con il dire che un buon modo per girare l’Irlanda è sicuramente avere un’auto a disposizione: con il noleggio si è decisamente più liberi, eppure c’è anche chi affronta (come la sottoscritta) un’avventura a bordo di bus e treni, dopotutto la rete di trasporti è piuttosto capillare persino nei paesi più piccoli. Chiaramente questa seconda opzione richiede molta più elasticità. Vediamo insieme un buon itinerario per esplorare in una settimana il territorio: ecco cosa vedere in Irlanda in 7 giorni.

Giorno 1: arrivo ed esplorazione di Dublino

Grazie ai voli low cost si può raggiungere l’Irlanda senza pagare troppo e l’approdo è sempre la sua capitale. Ti consiglio di partire proprio da Dublino, poiché è servita alla grande con aziende specializzate nel noleggio e offre quindi pacchetti più competitivi. Usciti dall’aeroporto potrai ritirare subito la tua auto a noleggio e partire per l’avventura anche se, il giorno d’arrivo e il successivo ti suggerisco di concentrarti proprio su Dublino.

Trinity College

Prima tappa che non può mancare in un tour di un giorno di Dublino è il Trinity College. Si trova in pieno centro, lo raggiungi facilmente a piedi ed è l’università più prestigiosa d’Irlanda. Oltre ai suoi splendidi giardini ed edifici qui è conservato il Book of Kells, un manoscritto del XI secolo considerato un capolavoro dell’arte religiosa medievale.

Guinnes Storehouse

Molti lo considerano il tempio di Dublino: si tratta della fabbrica Guinness visitabile e aperta al pubblico per poter vedere da vicino come viene preparata la birra cult dell’Irlanda. In più dopo un giro di storia, arte e cultura si può raggiungere l’ultimo piano dove con vista panoramica si può sorseggiare una pinta.

Temple Bar

Sarà ormai arrivata l’ora di cena, prima di ritirarti goditi un po’ la movida dublinese fermandoti a cena in un pub di Temple bar. Musica dal vivo, atmosfera festosa e l’immancabile pinta ti terranno compagnia e ti aiuteranno ad immergerti nella cultura local.

Trinity College da vedere a Dublino

Fonte: iStock

Tra le tappe dell’itinerario on the road di 7 giorni in Irlanda il Trinity College a Dublino

Giorno 2: Dublino e i dintorni

Il secondo giorno sveglia di buon orario e non spostiamo la macchina prima del pomeriggio concentrandoci sul resto del centro storico. Vedere tutta Dublino è praticamente impossibile e quindi abbiamo selezionato alcune tappe del centro storico prima di spostarsi nei dintorni.

Il centro storico di Dublino da non perdere

L’itinerario non può che partire con il castello di Dublino, silenziosa icona che ha fatto la storia della città. Con le torri medievali ed eleganti stanze rappresenta una tappa da non perdere. A poca distanza a piedi si può raggiungere il Dublin Writers Museum dedicato alla letteratura; gli appassionati potranno scoprire la vita di James Joyce a W.B. Yeats, da Samuel Beckett a Oscar Wilde.

Proseguendo la nostra passeggiata possiamo raggiungere agilmente la St. Patrick’s Cathedral, la più grande chiesa d’Irlanda, fondata nel 1191: lasciati incantare dagli interni ricchi e dalle vetrate colorate; poi allunga il passo per scoprire la Christ Church Cathedral con la sua struttura medievale e una cripta misteriosa.

L’anima frizzante, vivace e insolita di Dublino si sposta verso Grafton Street, via dello shopping con boutique di lusso e non solo. Alla fine della passeggiata si incontra il St. Stephen’s Green, uno splendido parco considerato polmone verde della città.

Howth

Una delle chicche a poca distanza da Dublino e che consiglio di non perdere è Howth. Si tratta di un pittoresco villaggio sul porto dove gustare piatti tipici della tradizione a base di pesce e godersi una splendida passeggiata lungo il Cliff Walk che regala viste pazzesche sull’oceano. I più attenti con lo sguardo e fortunati potranno anche vedere spuntare alcune foche che restano in zona alla ricerca dei pesciolini scartati dai pescatori.

Cosa vedere nei dintorni di Dublino: Howth

Fonte: iStock

Faro di Baily nella penisola di Howth

Castello di Malahide

Ultima tappa della giornata il castello Malahide: è un edificio medievale con uno splendido parco ed è uno dei più visitati in Irlanda. I castelli irlandesi non potevano mancare in questo itinerario di 7 giorni e questo è un vero gioiello da non perdere. La visita non durerà più di un’ora e trenta, consiglio dunque di cercare un b&b o un alloggio nelle vicinanze. Tra l’altro costa molto meno che dormire a Dublino.

Giorno 3: Galway e le Cliffs of Moher

Dalla zona di Dublino e Malahide spostandosi in auto si raggiunge Galway in cirica 2 ore e 20 di percorrenza. La città famosa per la sua scena artistica musicale è tutta da scoprire.

Centro storico di Galway

Galway è una città dall’anima vibrante e fortemente legata al mondo musicale. Dedica almeno mezza giornata ad esplorarla partendo proprio dal centro storico: goditi l’architetura medievale che regala un aspetto fiabesco ed esplora Shop Street e Quay Street. Da non perdere la Spanish Arch, uno degli ultimi resti delle mura cittadine risalenti al XVI secolo, situata vicino al fiume Corrib e simbolo della storica relazione commerciale tra Galway e la Spagna.

Non possiamo negare la rilevanza di Galway per la cultura gaelica: tradizioni musicali, lingua e danza vengono mantenute con orgoglio con l’opportunità di assistere a serate in pub tradizionali, sessioni di musica folk dal vivo e tanto altro.

Cosa vedere in Irlanda in 7 giorni: Galway

Fonte: iStock

Tappa nel centro storico di Galway

Cliffs of Moher

A circa 1 ora e 30 minuti da Galway non puoi perderti le Cliffs of Moher: ti consiglio di raggiungerle al pomeriggio per goderti il tramonto che è davvero qualcosa di “wow”. Le scogliere si ergono maestose sull’oceano e regalano una vista da cartolina che ti rimarrà nel cuore. Non preoccuparti, non serve essere allenati, il parcheggio è poco distante a piedi.

Giorno 4: Le isole Aran

Un’intera giornata va dedicata a queste chicche: si tratta delle isole Aran. Basterà arrivare in auto in circa 40 minuti da Galway al porto di Rossaveel dove tramite traghetti in 40 minuti di navigata si raggiungeranno le isole.

Inis Mór

Quest’isola affascinante è famosa per i suoi paesaggi selvaggi, i muretti a secco e i siti archeologici. Il forte preistorico di Dún Aonghasa, situato su una scogliera a picco sul mare, è una delle attrazioni principale. Consiglio di noleggiare una bici per poter esplorare l’isola in libertà godendosi un po’ di aria buona. Sull’isola si trovano altre meraviglie: piccole spiagge nascoste come Kilmurvey Beach, con la sua sabbia chiara e fine o le rovine di antiche chiese. Non mancano neppure botteghe dove acquistare i maglioni di lana ancora oggi realizzati a mano come da tradizione.

Chi ha ancora un po’ di tempo potrà esplorare anche Inis Meáin e Inis Oírr ma solitamente i turisti con pochi giorni a disposizione tendono a tralasciarle concentrandosi sulla più grande.

Cosa vedere in Irlanda in 7 giorni: le isole Aran

Fonte: iStock

Visitare le isole Aran in un itinerario di 7 giorni in Irlanda

Giorno 5: Giro del Connemara

Dopo l’esplorazione delle isole Aran è il momento di tornare sulla terraferma. Si parte alla volta del Connemara, non è molto distante da raggiungere ma è una tappa imperdibile nel tuo on the road di 7 giorni alla scoperta dell’Irlanda. Paesaggi montuosi, laghi e la costa frastagliata sono il tratto distintivo.

Kylemore Abbey

Prima di raggiungere il national park troverai sulla strada la Kylemore Abbey: sorge sulle rive del placido Pollacappul Lake ed è circondata da fitte foreste e montagne imponenti; l’abbazia neogotica sembra uscita da una fiaba e ha una leggenda da raccontare. Costruita da Mitchel Henry come dimora per l’amata moglie, è diventata nel tempo collegio per poi arrivare nelle mani delle suore benedettine.

Da non perdere i giardini vittoriani recintati, considerati tra i più belli d’Irlanda: sono oltre sei ettari in cui vengono ospitate serre, aiuole geometriche e una varietà incredibile di piante ornamentali, perfettamente curate secondo la tradizione dell’epoca vittoriana.

Come visitare Kylemore Abbey e Connemara

Fonte: iStock

Visitare la Kylemore Abbey prima del Connemara

Connemara National Park

A pochi chilometri da Kylemore Abbey, si apre il Connemara National Park, un vero paradiso per gli amanti del trekking e della natura incontaminata. Il parco si estende per circa 2.957 ettari e comprende torbiere, brughiere, praterie e alcune delle montagne più belle d’Irlanda. Tra le esperienze più cute da fare c’è quella di avvistare i pony che pascolano liberi.

L’attrazione principale qui però è la Diamond Hill Trail, un sentiero escursionistico ben segnalato adatto anche ai meno esperti che fa esplorare pendii erbosi e tratti rocciosi fino alla vetta. Nelle giornate più limpide da lassù si intravedono le Twelve Bens, cioè le dodici cime del Connemara e talvolta addirittura si scorgono le Aran.

Giorno 6: Kilkenny e Glendalough

Il giorno 6 si apre con una traversata piuttosto importante: servono circa 3 ore e 30 per spostarsi dal Connemara a Kilkenny. Il mio suggerimento è di provare a trovare un b&b a metà strada, così da alleviare questo tratto on the road.

Kilkenny

Una volta arrivati a Kilkenny il primo stop non può che essere il castello che sorge sul fiume Nore. Risale al XII secolo ed è stato la residenza della famiglia Butler per 600 anni prima di diventare uno spazio museale oggi visitabile. Galleria d’arte, racconta la vita aristocratica del passato. Non dimenticare di esplorare i giardini all’esterno con sentieri e scorci davvero fotogenici.

Il borgo merita di essere scoperto: dedica un’oretta alle vie del centro soffermandoti sulla Rothe House, un’antica casa mercantile del rinascimento e sulla Black Abbey, un ex convento con splendide vetrate. Botteghe artigianali e pub rendono la vita local un po’ più frizzante.

Glendalough e le Wicklow Mountain

Nel pomeriggio con l’auto ci si dirige verso Glendalough, la regione dei laghi incorniciati dalle Wicklow Mountain. Serve poco più di un’oretta per arrivare la sito monastico tra più evocativi dell’Irlanda. È stato fondato nel VI secolo da San Kevin. Qui attorno la valle dei due laghi incanta con un’atmosfera mistica dominata dalla Round Tower che svetta fiera mostrando le croci celtiche.

I sentieri si snodano attorno ai laghi e nel tardo pomeriggio Glendalough acquisisce una luce particolare e calda data dal tramonto tanto da regalare un’atmosfera emozionante che conquista moltissimi viaggiatori.

Cosa vedere in Irlanda in 7 giorni: Glendalough

Fonte: iStock

Le rovine di Glendalough

Giorno 7: Kinsale, Cork e volo di ritorno

Ti consiglio di prenotare il ritorno da Cork, cercando di preferire un volo a tarda sera così da goderti a pieno l’itinerario di 7 giorni. La mattina inizia presto con uno spostamento di circa 2 ore per raggiungere Kinsale.

Kinsale

Se sei molto stanco e stufo di guidare fai un piccolo sforzo: Kinsale è un porticciolo da cartolina tra i più apprezzati in Irlanda. Non ha nulla di particolare da vedere a livello di monumenti a parte Charles Fort, una fortificazione a forma di stella risalente al XVII secolo che offre viste spettacolari sulla baia di Kinsale. È la sua anima più autentica però ad incantare.

Visitare Kinsale

Fonte: iStock

Cosa vedere a Kinsale vicino a Cork

Cork

A circa 30 minuti di strada si raggiunge Cork, l’ultima tappa del nostro itinerario di 7 giorni in Irlanda. È la seconda città più grande della nazione e ha un carattere grintoso. Si sviluppa attorno al fiume Lee e tra i luoghi cult da non perdere c’è l’English Market, un paradiso dove si trovano specialità gastronomiche del territorio.

Imperdibile è anche la visita alla St. Fin Barre’s Cathedral, un capolavoro neogotico con le sue guglie slanciate e le intricate sculture in pietra. Chi ha tempo può passeggiare lungo St. Patrick’s Street, ammirare la Cork City Gaol o concedersi un’ultima pinta in uno dei tanti pub storici della città.

Con la visita a Cork si conclude il nostro itinerario di 7 giorni in Irlanda per un viaggio on the road alla scoperta di alcune delle località cult. Chiaramente è pressoché impossibile toccare tutte le zone più belle in così poco tempo, abbiamo strutturato un giro non ad anello per massimizzare le opportunità. Il mio consiglio è quello di noleggiare un’auto per potersi concedere stop extra per scattare foto ed esplorare al meglio le località garantendo massima libertà. In più, con un’auto, ci si può permettere di spostarsi dai centri più costosi trovando soluzioni per la notte a prezzi competitivi visitando i bed and breakfast più caratteristici e spesso dispersi nelle campagne.

Categorie
Abruzzo Arte e cultura Cammini escursioni Itinerario di una settimana Lazio luoghi misteriosi vacanza natura vacanze avventura Viaggi Viaggi Avventura

Il Cammino dei Briganti tra storia, natura e leggende nell’Appennino centrale

Il Cammino dei Briganti è un itinerario escursionistico ad anello lungo circa 108 chilometri, che si sviluppa tra l’Abruzzo meridionale e il Lazio settentrionale, attraversando territori di confine un tempo teatro di battaglie, nascondigli e fughe di coloro che si opposero all’unificazione d’Italia. Il cammino tocca paesi e vallate tra la Marsica e il Cicolano, due aree storicamente legate da secoli di transumanza, vita rurale e resistenza contadina. Intraprendere questo percorso significa immergersi in un ambiente ancora integro e poco turistico, dove la presenza umana è discreta e il paesaggio conserva una forza arcaica: faggete secolari, pascoli d’altura, antichi tratturi e borghi in pietra fanno da sfondo a ogni tappa.

L’itinerario, che parte e si conclude nel borgo di Sante Marie (AQ), è suddiviso in sette tappe, percorribili in altrettanti giorni, ma adattabili secondo il proprio livello di allenamento o disponibilità di tempo. È ben segnato e curato grazie all’impegno di associazioni locali, come la Compagnia dei Cammini, e rappresenta una proposta ideale per chi cerca un cammino autentico, accessibile e profondo dal punto di vista culturale e paesaggistico.

Perché si chiama “Cammino dei Briganti”

Il nome evocativo del cammino affonda le radici in una pagina spesso trascurata della storia italiana: quella del brigantaggio postunitario. Dopo l’unificazione del 1861, le zone interne dell’Appennino centro-meridionale – in particolare i territori dell’ex Regno delle Due Sicilie – furono teatro di una lunga e sanguinosa resistenza popolare contro il neonato Regno d’Italia. Bande di briganti, spesso sostenute dalle comunità locali, si rifugiarono tra questi monti per sfuggire alle forze piemontesi e continuare la loro lotta. Il territorio attraversato dal Cammino dei Briganti fu uno dei più attivi in questo senso: da Cartòre a Valdevarri, da Rosciolo a Nesce, le vallate divennero rifugi naturali per i fuorilegge e oppositori politici.

Fra le figure più emblematiche legate a questa zona c’è quella di José Borjes, un ufficiale spagnolo borbonico che si unì alla causa brigantesca come emissario del re Francesco II, tentando di organizzare una contro-offensiva militare che però si concluse tragicamente. Borjes venne catturato e giustiziato proprio nei pressi dei luoghi oggi toccati dal cammino. Il suo nome – come quello di altri briganti locali – è ricordato ancora oggi da lapidi, cippi e racconti tramandati oralmente, che fanno del percorso una vera e propria narrazione a cielo aperto della microstoria italiana.

Le tappe principali del Cammino dei Briganti

Il Cammino dei Briganti è pensato per essere percorso in sette tappe giornaliere, che formano un anello chiuso con partenza e arrivo a Sante Marie. Ogni tappa è un microcosmo a sé: si attraversano boschi secolari, borghi medievali, crinali panoramici e vallate dimenticate dal tempo. Le distanze sono contenute, ma la varietà dei paesaggi e la presenza costante di testimonianze storiche rendono ogni giornata ricca di scoperte.

A questo si aggiungono la possibilità di pernottare in strutture accoglienti, di incontrare la popolazione locale e di assaporare una cucina semplice ma autentica. L’organizzazione del cammino è flessibile: alcune tappe possono essere allungate o accorciate in base al proprio passo e alle esigenze logistiche, mentre la variante al Lago della Duchessa offre un’opzione più alpina per chi cerca un’avventura fuori dal tempo.

Tappa 1: da Sante Marie a Santo Stefano (5,6 km, 380m D+, 160m D-, 2 ore)

La prima tappa parte dal borgo di Sante Marie, dove ha sede il Museo del Brigantaggio e dove è possibile ritirare il salvacondotto, simbolo identitario del cammino. Il percorso si addentra in un bosco di castagni e faggi, offrendo già dalle prime ore un’immersione nella natura appenninica. Lungo il sentiero si incontrano antiche carbonaie e muri a secco, testimoni dell’antica economia di montagna. Il tratto è breve ma presenta una discreta salita che culmina nel piccolo abitato di Santo Stefano, incastonato tra i monti e caratterizzato da un’atmosfera sospesa nel tempo. È un luogo perfetto per pernottare in tranquillità e assaporare i ritmi lenti della vita rurale.

Tappa 2: da Santo Stefano a Nesce (13,9 km, 400m D+, 625m D-, 5-6 ore)

Dopo aver lasciato Santo Stefano, il cammino prosegue su sentieri e strade bianche che attraversano boschi e crinali panoramici, offrendo scorci suggestivi sulla Valle del Salto. Durante il tragitto si incontra la frazione di Valdevarri, con una fontana pubblica utile per rifornirsi d’acqua. Questa zona era nota per essere uno dei rifugi preferiti dai briganti, grazie alla sua posizione isolata e alla fitta vegetazione. Più avanti, una variante consente di visitare Poggiovalle, paese disabitato che conserva un fascino ruvido e autentico, perfetto per chi cerca silenzi profondi e tracce della storia dimenticata. L’arrivo a Nesce avviene scendendo lungo un sentiero boscoso: il borgo è adagiato su un piccolo colle e offre strutture ricettive diffuse per il pernottamento.

Tappa 3: da Nesce a Cartòre (12,6 km, 580m D+, 500m D-, 4-5 ore)

Da Nesce si parte attraversando un territorio collinare che progressivamente si innalza verso le pendici del Monte Velino, offrendo tratti molto suggestivi tra boschi misti e radure panoramiche. Il percorso è silenzioso e solitario, attraversa aree rurali abbandonate e conserva un’atmosfera quasi intatta. Uno dei tratti più belli è quello che si avvicina a Cartòre, dove si cammina su una vecchia strada sterrata, tra muretti a secco e tratti di prato punteggiati da querce. Il borgo di Cartòre, oggi disabitato ma ben restaurato, è uno dei simboli del cammino, perché fu rifugio di briganti e centro di resistenza popolare. Qui è possibile dormire in rifugio autogestito o in tenda, immersi in un paesaggio selvaggio e senza tempo.

Tappa 4 (opzionale): da Cartòre al Lago della Duchessa e ritorno (11 km, 900m D+, 900m D-, 5-6 ore)

La salita al Lago della Duchessa, facoltativa ma altamente consigliata, è una delle esperienze più intense e panoramiche del cammino. Il sentiero si inerpica ripidamente tra boschi e canaloni, fino a raggiungere la conca glaciale a 1.788 m, dove si trova il lago, spesso parzialmente ghiacciato in primavera. Questo luogo ha un’aura solenne e silenziosa, circondato da pareti rocciose e pascoli d’altura frequentati da cavalli e bovini liberi. La discesa avviene lungo lo stesso percorso. È fondamentale avere buone condizioni fisiche, acqua a sufficienza e un minimo di esperienza in ambiente montano, soprattutto in caso di neve residua o nebbia.

Tappa 5: da Cartòre a Rosciolo dei Marsi (15,7 km, 400m D+, 700m D-, 5-6 ore)

Questa tappa riconduce verso la bassa valle, offrendo tratti di cammino molto vari tra sentieri boschivi, strade poderali e scorci sulla conca del Fucino. Il percorso tocca il borgo di Masseria, dove è possibile una sosta, e prosegue poi verso uno dei luoghi più suggestivi dell’intero cammino: il monastero di Santa Maria in Valle Porclaneta, splendido esempio di architettura romanica incastonato nella roccia. La tappa termina a Rosciolo dei Marsi, borgo ben conservato con numerose possibilità di alloggio, noto per la sua architettura tradizionale e i murales storici.

Tappa 6: da Rosciolo dei Marsi a Casale Le Crete (10 km, 300m D+, 150m D-, 3-4 ore)

Una tappa più breve e rilassante, ideale per recuperare energie. Si cammina tra colline dolci, orti e oliveti, con il Monte Velino sempre a fare da sfondo. Durante il tragitto si attraversano zone agricole e si toccano antichi casali, fino ad arrivare a Casale Le Crete, una struttura immersa nella natura, punto ideale per una sosta gastronomica o un pernottamento rigenerante. Il paesaggio è aperto e soleggiato, con tratti panoramici che offrono vedute spettacolari sul Fucino e sulla catena del Sirente.

Tappa 7: da Casale Le Crete a Sante Marie (13 km, 300m D+, 350m D-, 4-5 ore)

L’ultima tappa chiude l’anello riportando il camminatore a Sante Marie, attraverso un percorso morbido ma vario. Si attraversano aree boscose e crinali panoramici, dove è possibile ammirare tutta la vallata e riflettere sul viaggio appena compiuto. Prima dell’arrivo, si passa accanto a fontane storiche, vecchi muretti contadini e sentieri che furono battuti da pastori e briganti. Il ritorno a Sante Marie rappresenta un momento di gratitudine e compimento: il viaggio si chiude nello stesso luogo da cui è iniziato, ma con nuovi occhi e nuove consapevolezze.

Logistica e consigli di sicurezza per percorrere il Cammino

Una delle grandi forze del Cammino dei Briganti è la sua accessibilità logistica. Il punto di partenza, Sante Marie, è raggiungibile facilmente in auto, ed è collegato anche da mezzi pubblici tramite treni e autobus che arrivano fino a Tagliacozzo o Avezzano. Il cammino è ben segnalato lungo tutta la sua estensione, con segni rossi e bianchi che accompagnano il camminatore in sicurezza. Lungo le tappe, sono presenti strutture ricettive locali: B&B, agriturismi, case private, rifugi, e in alcuni casi aree attrezzate per campeggiare. È consigliato prenotare con anticipo, soprattutto nei mesi estivi e durante i ponti festivi, quando l’affluenza è maggiore. Le tappe sono pensate per essere affrontate anche da camminatori mediamente allenati e non richiedono equipaggiamento tecnico: bastano un buon zaino, scarponcini comodi e uno spirito di adattamento.

Il Cammino dei Briganti non presenta particolari rischi oggettivi, ma richiede comunque attenzione e consapevolezza, soprattutto in relazione all’isolamento di alcune tappe e all’ambiente naturale che si attraversa. I sentieri sono ben segnati, ma è buona norma portare con sé una traccia GPS aggiornata e una mappa escursionistica cartacea, utile in caso di problemi con la batteria del telefono. L’acqua si trova facilmente lungo il percorso, grazie alla presenza di fontane pubbliche e rifornimenti nei borghi, ma è sempre meglio avere con sé una borraccia capiente o una sacca idrica per le giornate più lunghe o calde.

Non è necessaria un’assicurazione alpinistica, ma è consigliabile avere con sé un kit di pronto soccorso, una coperta termica e un fischietto di emergenza, oltre ai numeri di riferimento della protezione civile e dei centri abitati lungo il percorso. Il cammino è percorribile da marzo a novembre, ma nelle stagioni intermedie – soprattutto a primavera inoltrata e in autunno – è bene verificare le condizioni meteo prima della partenza, perché la nebbia e le piogge intense possono rendere alcuni tratti scivolosi. Se si sceglie di dormire in tenda, è importante conoscere le normative locali e piantare la tenda solo nelle aree consentite, rispettando sempre l’ambiente e lasciando pulito.

Il Cammino dei Briganti: un’esperienza che lascia il segno

Il Cammino dei Briganti non è solo un itinerario escursionistico, ma un vero viaggio nel cuore nascosto dell’Appennino centrale. È un’esperienza che unisce natura, storia, spiritualità e semplicità. Camminare tra questi sentieri significa riscoprire un’Italia minore e profonda, fatta di borghi silenziosi, paesaggi vasti e gesti autentici. È un cammino che insegna l’autonomia, la lentezza e il rispetto, dove ogni passo si fa memoria, e ogni sosta è un’occasione per tornare in ascolto.

Adatto sia a chi è alle prime esperienze di cammino, sia a chi ha già percorso vie più celebri, il Cammino dei Briganti rappresenta un invito a rallentare, osservare, ascoltare. Un viaggio per tutti, ma soprattutto per chi è disposto a lasciarsi sorprendere.

Categorie
Arte e cultura eventi Itinerario di una settimana Notizie Torino Viaggi

Torino e il Giubileo 2025: debutta il tavolo interattivo della Sindone

A Torino, il conto alla rovescia per la Festa della Sindone e il Giubileo della Speranza è ormai agli sgoccioli. L’evento “Avvolti”, promosso dalla Chiesa torinese, prenderà il via il 28 aprile e si protrarrà fino al 5 maggio, e trasformerà il cuore della città in un crocevia di spiritualità, tecnologia e cultura.

In piazza Castello, a pochi metri dalla Cattedrale di San Giovanni Battista (storica custode della Sacra Sindone) sorgerà la Tenda di Avvolti: un padiglione temporaneo pensato per regalare ai visitatori un’esperienza immersiva e profondamente simbolica.

Tra le novità più attese dell’iniziativa spicca, senza dubbio, il “tavolo della Sindone”, una sofisticata installazione digitale che promette di rivoluzionare il modo in cui ci si avvicina al misterioso Telo. Non si tratta di una semplice esposizione statica: il tavolo, infatti, è stato progettato per offrire un’esplorazione interattiva e ricca a livello visivo, capace di restituire i dettagli della Sindone in una forma del tutto nuova.

Un’esperienza digitale e immersiva sulla Sindone

Il “tavolo della Sindone” è stato concepito per garantire una lettura approfondita del celebre lenzuolo, con uno sguardo attento tanto agli aspetti storici quanto a quelli visivi.

L’immagine del Telo è riprodotta a grandezza naturale su una struttura orizzontale, pensata per facilitare l’osservazione da parte dei visitatori. Grazie a una raffinata architettura software realizzata da Reply (società leader nel settore della consulenza digitale con un forte legame con il territorio torinese) sarà possibile interagire con la superficie del tavolo, esplorando i punti salienti della Sindone grazie a ingrandimenti, animazioni, didascalie esplicative e approfondimenti audio-visivi.

Il sistema, messo a punto nei giorni scorsi a Reggio Emilia, è stato già testato in vista della sua definitiva installazione a Torino. Il progetto è stato curato con attenzione dalla Commissione diocesana per la Sindone, con la partecipazione di figure di rilievo come Bruno Barberis, Marco Bonatti e Gian Maria Zaccone.

A supervisionare l’aspetto organizzativo dell’intera iniziativa, Eventum, agenzia specializzata nella realizzazione di eventi culturali e museali, rappresentata dalla dottoressa Alessandra Giani.

Una nuova modalità di fruizione della reliquia

Quella proposta con il tavolo interattivo non è soltanto un’innovazione tecnica, ma anche un cambio di paradigma nel modo di raccontare la Sindone al grande pubblico.

Se per secoli il Telo è stato oggetto di venerazione in contesti statici e silenziosi, l’installazione di piazza Castello invita ora a un approccio più dinamico e partecipativo: l’obiettivo è quello di conciliare rispetto e contemplazione con le potenzialità del linguaggio digitale, e mettere a disposizione degli utenti strumenti per comprendere, interrogarsi, e approfondire il significato di un’immagine che ha segnato la storia del cristianesimo.

La modalità multimediale si rivela particolarmente adatta in vista del Giubileo della Speranza, occasione che punta a rilanciare la riflessione sui temi della fede e del cammino personale. “Avvolti” sarà infatti anche un momento di apertura al dialogo tra spiritualità, scienza e nuove tecnologie. Un’occasione, insomma, per guardare alla Sindone non come a un oggetto del passato, ma come a un simbolo vivo e capace di parlare ancora oggi.

Come partecipare all’iniziativa

La partecipazione all’esperienza all’interno della Tenda di Avvolti è gratuita, ma regolata da un sistema di prenotazione online. È necessario riservare il proprio ingresso sul portale ufficiale http://www.avvolti.org. I posti sono limitati, e già a diversi giorni dall’apertura della Tenda le prenotazioni hanno superato le migliaia, a conferma del grande interesse suscitato dall’evento.

L’installazione del tavolo interattivo è prevista nei giorni precedenti l’avvio ufficiale dell’iniziativa. A partire dal 28 aprile, i visitatori avranno quindi la possibilità di immergersi in un’esperienza unica tra spiritualità e innovazione, sotto lo sguardo silenzioso di un Telo che, da secoli, continua a interrogare il cuore dell’uomo.

Categorie
Arte e cultura Borghi escursioni Idee di Viaggio Itinerario di una settimana montagna Paesaggi Ponte del 25 Aprile vacanza natura vacanze avventura Viaggi Viaggi Relax

5 mete di montagna per una fuga tra natura e relax, da scoprire nel Ponte del 25 aprile – 1° maggio

Quando il calendario regala un ponte così generoso come quello tra il 25 aprile e il 1° maggio, è impossibile non pensare a una piccola vacanza rigenerante. Sette giorni per staccare la spina, lasciarsi alle spalle la routine e riconnettersi con sé stessi e con la natura. E quale miglior scenario se non la montagna, con i suoi paesaggi da cartolina, i sentieri che profumano di resina e primavera, le baite di legno immerse nel silenzio e quell’aria frizzantina che invita a rallentare il ritmo e respirare a pieni polmoni?

In questo periodo dell’anno, l’alta quota si risveglia: i prati si tingono di verde brillante, i ruscelli scorrono impetuosi con l’acqua dello scioglimento e la neve, ancora visibile sulle vette, fa da sfondo a giornate luminose e miti. È il momento perfetto per chi ama le escursioni panoramiche, ma anche per chi preferisce godersi il lento vagare tra borghi d’altura ricchi di fascino, fermarsi in una locanda per assaporare piatti tipici o concedersi il lusso di non fare nulla, se non contemplare il paesaggio.

Ecco dunque 5 mete di montagna perfette per il ponte primaverile, ideali per ricaricare le energie, lasciarsi incantare da panorami indimenticabili e vivere un’esperienza che sa di libertà.

1. Alpe di Siusi – Trentino-Alto Adige

Un altopiano incantato nel cuore delle Dolomiti, l’Alpe di Siusi è la scelta ideale per chi cerca una montagna “da cartolina” ma anche facilmente accessibile. I prati verdi punteggiati di fiori, i rifugi con vista e i numerosi sentieri per il trekking primaverile la rendono perfetta per coppie, famiglie o viaggiatori solitari.

La cabinovia che parte da Siusi o Ortisei porta in pochi minuti in quota, regalando un panorama indimenticabile.

2. Bardonecchia – Piemonte

Ai piedi delle Alpi Cozie, Bardonecchia è una meta versatile e sorprendentemente poco affollata in primavera. Oltre alle passeggiate nei boschi e ai sentieri per mountain bike, si possono esplorare le gallerie della strada napoleonica o rilassarsi tra i caffè e i locali del centro.

Perfetta anche per chi desidera combinare sport e relax in un contesto autentico e senza fronzoli.

3. Sauris – Friuli Venezia Giulia

Un piccolo borgo incastonato tra le Alpi Carniche, Sauris è una destinazione che conquista per la sua anima rustica e il suo patrimonio culturale. Qui il tempo sembra essersi fermato: le case in pietra e legno, i panorami verdi e il celebre prosciutto affumicato la rendono un luogo da vivere con lentezza.

In primavera, inoltre, i prati si tingono di fiori e l’atmosfera è perfetta per una fuga romantica o una pausa slow.

4. Roccaraso (Abruzzo)

Nella cornice del Parco Nazionale della Majella, Roccaraso non è solo una meta sciistica: a fine aprile, i suoi boschi si risvegliano, offrendo percorsi per escursioni e passeggiate nella natura.

Il centro è vivace, ricco di ristorantini e locali tipici dove gustare piatti abruzzesi, mentre i dintorni offrono bellezze come il lago di Barrea e il borgo di Pescocostanzo.

5. Monte Amiata (Toscana)

Una montagna inaspettata nel cuore della Toscana: il Monte Amiata, con i suoi boschi di faggi e castagni, regala un ponte all’insegna della tranquillità e del buon cibo. Perfetto per chi cerca natura senza rinunciare a cultura e gusto, grazie alla vicinanza con borghi incantevoli come Abbadia San Salvatore e Santa Fiora.

Durante la bella stagione, nella natura del Monte Amiata si possono percorrere facili sentieri immersi nel verde e assaporare prodotti locali nelle sagre di stagione.

Categorie
Arte e cultura Città d'Arte eventi Itinerario di una settimana Milano Notizie Veneto Viaggi

Milano si trasforma un museo a cielo aperto per la Design Week: le installazioni e gli eventi più belli

La città meneghina si accende di creatività ed è pronta a stupire nuovamente con un calendario fittissimo di appuntamenti per la Design Week. Dopo aver fatto da traino per le tendenze moda durante la fashion week, il capoluogo lombardo si trasforma in un museo a cielo aperto tra cortili nascosti, piazze iconiche e vie pulsanti di vita, installazioni spettacolari e eventi imperdibili. In concomitanza con il Salone del Mobile e gli appuntamenti del Fuorisalone si può approfittare della Design Week con tantissime attività che animano la città dal 7 al 13 aprile. Ecco le imperdibili.

Anteprima del Villaggio Olimpico e Paralimpico di Cortina d’Ampezzo

Dal 7 al 13 aprile, l’ADI Design Museum ospita un’installazione esclusiva dedicata al Villaggio Olimpico e Paralimpico di Cortina 2026. Un viaggio immersivo tra design modulare, sostenibilità e innovazione Made in Italy, dove l’architettura temporanea diventa simbolo di inclusività e rispetto ambientale. Cuore del progetto? Un’esperienza abitativa su ruote, senza consumo di suolo, 100% riutilizzabile e accessibile: 377 unità mobili pensate per accogliere ogni atleta, nel segno della flessibilità e dell’eccellenza green (certificazione EPD inclusa!). In programma anche due panel imperdibili (il 7 aprile) per scoprire come il design open-air stia rivoluzionando l’ospitalità, dal mondo dello sport al turismo e oltre. L’evento è gratuito, basta registrarsi sul sito ufficiale.

Anteprima del Villaggio Olimpico e Paralimpico di Cortina d’Ampezzo

Fonte: Ufficio Stampa

Villaggio Olimpico e Paralimpico di Cortina d’Ampezzo: l’anteprima durante la Design Week

Fabbrica Design Week

Dall’8 al 13 aprile, la Fabbrica del Vapore torna protagonista della Milano Design Week con la seconda edizione di Fabbrica Design Week: sei giorni di pura contaminazione creativa tra installazioni sperimentali, arte d’archivio e un festival musicale da non perdere. Sotto il titolo “Brave New World”, oltre 5000 mq di spazi espositivi indoor e outdoor si trasformano in un laboratorio a cielo aperto per università, collettivi, giovani designer e curatori. E la sera? Due palchi all’aperto faranno vibrare l’area con il meglio della scena elettronica internazionale – tra cui Richie Hawtin, Chloé Caillet, Lele Sacchi e tanti altri. Imperdibile anche la mostra “Nanda Vigo. Sineddoche d’archivio”, che svela per la prima volta i materiali dell’archivio CASVA donato alla città di Milano: un’immersione nel mondo visionario di una pioniera del design e dell’arte contemporanea. Tutto gratuito. Tutto da vivere.

WE, HUMANIMALS al nhow Milano

Nel cuore del Tortona Design District, nhow Milano torna a stupire con una nuova mostra collettiva che è un vero viaggio tra istinto e identità: “WE, HUMANIMALS – Strabiliante Bestiario Contemporaneo”, visitabile fino al 4 ottobre 2025. Curata da Laura Tartarelli insieme al critico Matteo Pacini, la mostra invade lobby e corridoi dell’hotel con le opere di nove artisti – tra cui Sandro Gorra, Sabrina Ferrari, Alex Belli e Federico Tolardo – che raccontano il sottile confine tra uomo e animale in una fusione selvaggia di emozione, forma e simbolismo. Metà umano, metà bestia, totalmente wow: tra colori esplosivi, corpi ibridi e libertà espressiva, l’hotel si trasforma in un bestiario contemporaneo dove la diversità è potenza creativa e ogni angolo parla di metamorfosi. Una mostra che è tutto tranne che convenzionale – proprio come il nhow.

Brera Design Week

Dal 7 al 13 aprile, Brera Design District torna con una delle edizioni più ricche di sempre: 204 showroom, 14 nuove aperture e quasi 300 eventi diffusi nel cuore creativo del quartiere Brera.Tema di quest’anno? Mondi Connessi, un invito a esplorare l’incontro tra design, natura, tecnologia e arte attraverso esperienze immersive e visionarie.

Tra i protagonisti:

  • Portanuova Vertical Connection. Un’installazione modulare e sostenibile firmata Evastomper Studio, guidata dall’intelligenza artificiale e impreziosita dalla consulenza del botanico Stefano Mancuso. Un percorso multisensoriale tra città e verde urbano, dove le piante diventano messaggere del futuro;
  • Glo for art. Torna con “Hyper Portal” di Michela Picchi, un mix pop-surrealista tra colori accesi e tecnologie invisibili: arte interattiva in movimento, a Palazzo Moscova 18;
  • Grand Seiko presenta “Frozen” di Tokujin Yoshioka. Una scultura di luce ispirata all’acqua e al tempo, in dialogo con l’eleganza delle sue creazioni orologiere;
  • Gucci Bamboo Encounters. I Chiostri di San Simpliciano, la Maison reinterpreta il bambù con 7 installazioni firmate da designer internazionali, tra memoria, sostenibilità e creatività;
  • Loro Piana x Dimoremilano. Un’installazione immersiva e scenografica che trasforma la casa in un rifugio poetico, tra sogno e realtà;
  • MUJI firma una “casa manifesto” nel Giardino Pippa Bacca. Minimalismo giapponese, materiali bio-based e sostenibilità urbana in una struttura modulare pensata per il benessere metropolitano.

Palazzo Cordusio entra nel mondo di Persefone

Dal 7 al 24 aprile, Palazzo Cordusio Gran Meliá si trasforma in un luogo sospeso tra luce e ombra grazie a Persephone’s World, l’installazione firmata dalla talentuosa Mirei Monticelli. Ispirata al mito greco della dea Persefone e al tema Mondi Connessi del Fuorisalone 2025, l’opera crea un’esperienza immersiva e simbolica, dove design, luce e materia raccontano il passaggio tra vita e aldilà. Un arco luminoso accoglie i visitatori all’ingresso, mentre lingue di fuoco e un globo radiante narrano la rinascita ciclica della natura. In un gioco di illusioni e riflessi infiniti, lo specchio di Costantini Design dissolve i confini tra i mondi, offrendo un viaggio estetico che è anche spirituale.

Una piazza tech a tema design

Nel cuore della Milano Design Week 2025 prende vita The Amazing Plaza, un’installazione che rilegge in chiave contemporanea la storica piazza italiana da sempre luogo d’incontro, scambio e scoperta. Al centro della scena, un padiglione monumentale che unisce eleganza classica e innovazione hi-tech, attorno al quale si snodano tre aree tematiche dedicate all’universo della casa: arredo, illuminazione, smart living e accessori tech, con una particolare attenzione all’eccellenza delle PMI italiane. Un’esperienza immersiva tra funzionalità e meraviglia, dove il design diventa protagonista della vita quotidiana, proprio come accadeva nelle piazze di una volta.

The Amazing Plaza Design Week 2025

Fonte: Ufficio Stampa

The Amazing Plaza, uno degli eventi da non perdere durante la Design Week

Il Cervello Origami di Tony Pignatelli con Moleskine in zona Tortona

Dal 7 aprile, BASE Milano si trasforma in un laboratorio creativo grazie a _Unleash Your Genius_, il progetto Moleskine che celebra la scrittura a mano come motore di innovazione, benessere e immaginazione. Protagonista assoluto: il Cervello Origami di Tony Pignatelli, una monumentale scultura in carta Moleskine che rende visibile il potere del pensiero scritto. Un’ode al gesto più semplice e rivoluzionario: impugnare una penna e lasciar fluire le idee.L’installazione è accompagnata da esperienze interattive che mettono al centro la creatività di ognuno attraverso un muro della creatività condivisa e laboratori live di disegno, calligrafia e scrittura.

Superdesign Show a tema happiness

A 25 anni dalla nascita di Superstudio Più in via Tortona, la venue che ha dato il via al fenomeno Fuorisalone, Superdesign Show celebra il suo anniversario con un tema pieno di energia positiva: HAPPINESS. Un invito aperto a designer, brand e creativi a portare la felicità dentro ogni progetto, ogni installazione, ogni esperienza. Il risultato? Un viaggio emozionante tra idee che fanno bene all’anima e bellezza che stimola i sensi. Con oltre 70 designer da 10 nazioni, 20+ progetti internazionali e il coinvolgimento di 3 continenti, questa edizione è una vera e propria festa globale del design contemporaneo. Un evento visionario curato da Gisella Borioli, con la direzione artistica di Giulio Cappellini.

Città vista cielo, una mostra che unisce arte e viaggio

In occasione della Milano Art Week  Fuorisalone, l’Agenzia di Turismo 5 Giornate presenta Città viste dal cielo, una mostra che unisce lo sguardo artistico al desiderio di scoperta. Protagoniste sono le opere di Luigi Angiuli, artista visionario che trasforma 12 planimetrie urbane in paesaggi astratti e onirici, come se le città fossero osservate da un aereo o da un satellite. Le sue mappe sospese nel tempo e nello spazio raccontano la complessità delle metropoli contemporanee e il senso dell’abitare umano dentro di esse. La mostra inaugurata il 1 aprile resta visitabile gratuitamente fino all’11 aprile, durante gli orari di apertura dell’agenzia.

Categorie
Arte e cultura castelli Europa Idee di Viaggio Itinerario di una settimana vacanze avventura Viaggi Viaggi Avventura Viaggi Romantici

Queste sono le mete europee più belle per godersi il Ponte 25 aprile – 1° maggio 2025

Hai voglia di staccare la spina, fare le valigie e partire per una piccola avventura primaverile? Il Ponte tra il 25 aprile e il 1° maggio 2025 cade perfettamente: 7 giorni che profumano di libertà, relax e nuove scoperte. Hai già deciso dove andare? O sei ancora indeciso tra una fuga romantica, un on the road selvaggio o una full immersion tra storia e cultura? Abbiamo raccolto per te le mete europee tra le più belle, suggestive e perfette per vivere questo periodo al massimo. Alcune sono più rilassanti, altre decisamente più dinamiche, ma tutte hanno una cosa in comune: sono esperienze indimenticabili.

La bellezza dei castelli della Loira

Chi non ha mai sognato, almeno una volta nella vita, di far parte di una fiaba? In Francia c’è la possibilità di assaporare la magia esplorando la valle della Loira. Lontana dal turismo di massa, tra manieri sfarzosi e vigneti che si perdono all’orizzonte, spicca per eleganza e romanticismo. Consigliamo un itinerario da Tours o da Orléans per poi spostarsi da un castello all’altro: Chambord, con la sua maestosa scala a doppia elica, Chenonceau, che attraversa il fiume come un ponte incantato, o Amboise, con la sua vista panoramica mozzafiato. E tra una visita e l’altra, perché non goderti un bicchiere di vino bianco locale guardando il tramonto sul fiume? Forse è questo il vero significato di “viaggio luxury”.

Alla scoperta dei castelli della Loira nel ponte 25 aprile 1 maggio

Fonte: iStock

Visitare i castelli della Loira durante il ponte del 25 aprile – 1° maggio

I primi raggi di sole sulla costa di Atene

Aprile è il mese perfetto per visitare Atene: le giornate sono lunghe e luminose, le temperature calde e piacevoli ma non eccessive e soprattutto non c’è la folla estiva. Da una parte è possibile godersi un po’ di storia, arrivando fino alle rovine dell’Acropoli dall’altra ci si può gustare un pranzo a base di specialità tipiche come i souvlaki fatto come si deve in una taverna tipica. E per chi desidera vedere il mare? Beh, senza raggiungere le isole greche più popolari ci si può godere la costa di Atene nella pittoresca Cape Sounion, dove il tramonto sul Tempio di Poseidone è uno spettacolo che non ha bisogno di filtri o nuotare a Vouliagmeni.

Godersi la vivace di Amsterdam

Amsterdam in primavera è come una cartolina che prende vita: tulipani ovunque, mercatini all’aperto e gente che pedala con il sorriso. È una città che si vive a ritmo lento, tra una visita al Rijksmuseum e una crociera lungo i canali, tra una pausa nei caffè storici e una passeggiata nel Vondelpark. Perché non affittare una bici ed esplorare anche i dintorni? I campi di tulipani di Keukenhof, proprio in questo periodo, sono un’esplosione di colori da togliere il fiato.

Tra miti e leggende nella capitale irlandese

Tra le capitali più autentiche e belle d’Europa da scoprire c’è Dublino. Il cuore pulsante d’Irlanda simbolo di folklore ma anche multiculturalità è perfetta per un ponte di primavera. Da una pinta di birra al Temple Bar alla visita al museo della Guinness per poi esplorare il lungo fiume del Liffey, il castello e ovviamente il Trinity College dove è custodita una delle librerie più suggestive al mondo. E per chi ha voglia di esplorare i dintorni è possibile arrivare alle scogliere di Howth con i mezzi pubblici: circa 30 minuti dalla città ma ne vale la pena.

Visitare Dublino durante il ponte 25 aprile 1 maggio

Fonte: iStock

Il vivace quartiere di Temple Bar a Dublino da scoprire durante il ponte 25 aprile – 1° maggio

On the road in Corsica

Hai voglia di prendere l’auto, caricare lo zaino e lasciarti guidare dalla strada? La Corsica è la meta perfetta per un mini road trip. Parti da Bastia e inizia a esplorare: tra i villaggi arroccati del Cap Corse, le spiagge caraibiche di Santa Giulia e le scogliere mozzafiato di Bonifacio, ogni curva è una nuova emozione. La Corsica è natura allo stato puro, ma anche gastronomia rustica, vini forti e un’identità culturale fortissima.

L’autentica Madeira

Vuoi qualcosa di completamente diverso? Un luogo dove la natura è protagonista assoluta? Madeira è un’isola portoghese che ti sorprenderà per la sua autenticità. Qui, l’oceano è blu intenso, le montagne verdi e ripide, e i paesaggi sembrano usciti da un film. Puoi percorrere le levadas, antichi sentieri scavati tra le rocce, ammirare il panorama da Pico do Arieiro, oppure rilassarti tra i vigneti che producono l’iconico vino di Madeira. E poi c’è Funchal, la capitale, con i suoi mercati colorati, i giardini tropicali e i ristoranti dove assaggiare pesce fresco con vista mare.

L’atmosfera fiabesca di Colmar

Cerchi un luogo che sembri uscito da un libro illustrato? Colmar, in Alsazia, è pura poesia. E no, non è solo una meta natalizia! Case a graticcio, canali fioriti, insegne antiche e un ritmo lento che ti fa dimenticare tutto il resto. In primavera, questa cittadina francese diventa ancora più incantevole: le strade si riempiono di mercatini, le cicogne tornano a volare sopra i tetti, e ogni angolo è un invito a fermarsi, respirare e sorridere. Passeggia tra le viuzze del centro, assaggia una tarte flambée in un bistrot accogliente, scopri i vigneti nei dintorni o fai una gita a Eguisheim, uno dei villaggi più belli di Francia.

Colmar una delle mete da sogno per il ponte 25 aprile 1 maggio

Fonte: iStock

Visitare l’Alsazia partendo da Colmar durante il ponte 25 aprile – 1° maggio

Ispirazioni hygge e design a Copenaghen

Se il tuo ideale di vacanza è fatto di atmosfere rilassanti, buon cibo e un pizzico di stile scandinavo, Copenaghen ti aspetta a braccia aperte. In primavera la città è un sogno: la luce dorata che accarezza le case colorate di Nyhavn, i caffè minimal con torte alla cannella appena sfornate, le biciclette che scorrono silenziose lungo i canali. Puoi esplorare Christianshavn con una crociera, perderti tra le sale moderne del Louisiana Museum of Modern Art, o semplicemente fare people watching nei parchi della città, dove i danesi si godono ogni raggio di sole come fosse oro.

Sulle tracce di Harry Potter a Edimburgo

Ultima ma non certo per importanza, Edimburgo. Perfetta per chi ama il fascino gotico, le librerie polverose e quel pizzico di magia che rende ogni viaggio speciale. Qui è nata l’idea di Harry Potter, e non è difficile capire perché: il cimitero di Greyfriars, i corridoi della George Heriot School, i caffè dove scriveva J.K. Rowling… tutto parla di incantesimi e misteri. Ma Edimburgo è molto di più: il Castello domina la città, il quartiere di Dean Village sembra uscito da un dipinto e Arthur’s Seat ti regala una vista mozzafiato dopo una breve escursione.

Categorie
Arte e cultura Barcellona crociere Itinerario di una settimana Notizie vacanza natura Viaggi Viaggi Relax

Una crociera letteraria sta per partire: è la vacanza da sogno per gli amanti dei libri

Ci sono scuole superiori che l’hanno scelta come gita scolastica, amanti dei libri che non vedono l’ora di partire e appassionati di cultura che non si possono far scappare l’occasione: riparte “Una Nave di Libri per Barcellona”, la crociera letteraria che dal 5 al 10 aprile collegherà Civitavecchia a Barcellona con una settimana all’insegna del relax, turismo e ovviamente lettura. Il progetto, promosso dal mensile Leggere:tutti in collaborazione con Grimaldi Lines, coinvolgerà lettori e scrittori in un itinerario unico nel suo genere. Non si tratta di una vera e propria novità: l’iniziativa giunge nel 2025 alla tredicesima edizione di successi.

Una Nave di Libri: la crociera con tema poesia e natura

Il filo conduttore della crociera Una Nave di Libri, con partenza da Civitavecchia e tappa a Barcellona, è il rapporto profondo tra poesia e natura, un mix antico che risale a Lucrezio con il De Rerum Natura e giunge fino al Cantico delle creaturedi San Francesco, di cui nel 2025 ricorrono gli 800 anni. Un anniversario importante che verrà celebrato con letture, incontri e spettacoli. A bordo si parlerà di ambiente e poesia in tutte le sue declinazioni artistiche: dai versi declamati agli spettacoli teatrali, dalle canzoni d’autore (che spesso sono poesie in musica) ai film che sanno raccontare la natura con tocco lirico. E ancora la pittura, il cinema, la fotografia. Ogni arte avrà il suo spazio per raccontare la bellezza e la fragilità del nostro pianeta.

Il programma della crociera letteraria

Il programma prevede ospiti d’eccezione; saranno a bordo grandi nomi della poesia italiana come Claudio Damiani, con il suo nuovo libro Rinascita, e Stefano Dal Bianco, vincitore del Premio Strega Poesia 2024 con Paradiso. Maria Letizia Putti parlerà della poesia nell’arte attraverso il suo lavoro su Canova, mentre Marina Benedetto porterà in scena una performance tra musica e poesia dedicata a Pascoli.

E poi ancora: Antonella Lattanzi, Eraldo Affinati, Valeria Montebello, Roberto Emanuelli, Mario Liberto, Bruno Gambacorta, tutti pronti a dialogare con i lettori in un clima intimo e appassionato. Per gli amanti della musica d’autore, ci saranno Mimmo Locasciulli, vincitore del Premio Tenco 2024, ed Erica Mou, con la sua voce e il suo romanzo Una cosa per la quale mi odierai. Non mancheranno momenti di partecipazione attiva, grazie alla coinvolgente energia di Valentina De Rosa. Tra le attività più attese c’è il Poetry Slam a tema natura, una vera sfida “all’ultima rima” aperta a tutti, con una sezione speciale dedicata agli studenti. Un’occasione per mettere in versi le proprie emozioni e riflettere insieme sulla salvaguardia dell’ambiente.

Ma la poesia si intreccia anche alla scienza: a bordo saranno presenti i ricercatori del progetto Life Conceptu Maris di ISPRA, che racconteranno il delicato ecosistema del nostro mare e accompagneranno i viaggiatori in sessioni di avvistamento di cetacei e tartarughe dal ponte della nave.

Durante la traversata sarà allestita una grande libreria a cura del Culture Club Cafè di Mola di Bari, con una selezione speciale di volumi dedicati alla natura e alla sostenibilità, oltre ai libri degli autori presenti sulla nave. Arrivati a Barcellona, l’esperienza continua: ci sarà una visita guidata al Giardino Botanico della città e al Monastero di Montserrat, un luogo mistico che custodisce la biblioteca più antica d’Europa e ospita il celebre coro delle voci bianche.