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Toscana: tre laghi balneabili per la prossima estate

I laghi sono una destinazione turistica sottovalutata. Il mare è la località balneare per eccellenza e la preferita di tutti, chi invece predilige l’acqua dolce preferisce le piscine naturali dei fiumi e dei torrenti dove la corrente contribuisce a mantenere più puliti i flutti.

Ci sono però alcuni laghi che abbinano una qualità dell’acqua molto alta a un impatto paesaggistico notevole e a una serie di attività correlate, acquatiche e non. Attorno a un lago, ad esempio, si può godere di un ampio giro in bicicletta o si possono praticare attività come la canoa o il kayak, o utilizzare SUP o altri mezzi di trasporto acquatici per sfruttarne tutta la superficie.

In Toscana esiste un numero esiguo di laghi che offrono anche la possibilità di fare il bagno, ma quei pochi si difendono alla grande e sono tra le destinazioni che tutti gli amanti dell’acqua dolce, del wild swimming e delle attività all’aperto dovrebbero segnare sui loro taccuini come mete per la prossima estate.

Lago di Gramolazzo

Veduta del Lago di Gramolazzo e del Monte Pisanino, Garfagnana, Toscana

Fonte: Getty Images

Il Lago di Gramolazzo e le Apuane

Una corona di montagne circonda il Lago di Gramolazzo, uno specchio d’acqua cristallino racchiuso tra le cime delle Alpi Apuane.

È un lago artificiale che copre un chilometro quadrato di area, incastonato in un angolo della Garfagnana, quello spicchio di territorio toscano a nord di Lucca, chiuso tra le Apuane e le più alte cime dell’Appennino toscoemiliano. Il bacino è stato realizzato ai fini di produzione di energia idroelettrica negli Anni Cinquanta, sbarrando il Serchio di Gramolazzo, uno dei due rami che poi vanno a formare il fiume che scorre verso Lucca.

Le sue acque sono molto pulite, oltre la media di qualsiasi lago, anche se mantengono un colore intenso a causa della grande profondità. Qualche spiaggetta sabbiosa e qualche verde prato decorano le dolci sponde, ampie aree di relax per grandi e piccini. Seppur con un po’ di prudenza, il lago è balneabile durante la stagione estiva, diventando una vera e propria oasi.

Attorno al lago si possono trovare una serie di servizi turistici come un campeggio, che offre anche la possibilità di noleggiare delle barche e delle canoe per esplorare ogni angolo dello specchio d’acqua, ma anche alcuni alberghi, ristoranti e bar nell’omonimo paese di Gramolazzo, sulla sponda occidentale. Inoltre si possono noleggiare biciclette e bici elettriche per fare il giro del lago, o esplorare le sponde a piedi utilizzando la strada pedonale recentemente messa a punto e attraverso la quale si raggiungo alcune aree giochi per bambini e aree attrezzate per i picnic-

Sul Lago di Gramolazzo veglia la sagoma del Monte Pisanino, la cima più alta della catena apuana a 1946 metri. Alle pendici del monte si trova la piccola frazione di Gorfigliano, un paesino storicamente abitato principalmente da contadini e cavatori, ovvero gli operai impiegati nelle cave di marmo sulle cime apuane soprastanti. La Chiesa vecchia di Gorfigliano, restaurata dopo un forte terremoto, offre la possibilità di ammirare da un belvedere estremamente scenografico il Lago di Gramolazzo e la sua conca e offre uno spaccato storico dell’area, grazie all’associazione di volontariato che la mantiene aperta e accoglie i turisti e al Museo dell’identità dell’Alta Garfagnana che vi ha sede.

Lago di Bilancino

Lago di Bilancino, Barberino di Mugello, Toscana

Fonte: iStock

La campagna mugellana attorno al Lago di Bilancino

Al centro del Mugello, a pochissima distanza dall’uscita autostradale della A1 di Barberino e non lontano dal valico appenninico del Passo della Futa, si trova il Lago di Bilancino, grande invaso artificiale realizzato alla fine degli Anni Novanta per regolare l’afflusso delle acque del fiume Sieve nell’Arno sia in periodi di secca che per evitare alluvioni.

Nonostante lo scopo per cui è sorto questo grande specchio d’acqua ha un potenziale turistico che rimane in larga parte inesplorato. Essendo uno dei luoghi balneabili più vicini a Firenze nel periodo estivo le sue sponde si popolano di tanta umanità che si tuffa volentieri nelle sue tiepide acque sia nelle zone libere con ampie spiagge di ghiaia che si trovano sulle sponde settentrionale e meridionale, sia nell’unico stabilimento balneare presente.

Il Lago di Bilancino è casa di tanti sport acquatici, consentendo di esplorarne ogni meandro attraverso canoe, kayaka e SUP a noleggio. Vi ha sede un club nautico e non è raro intravedere qualche vela campeggiare all’orizzonte.

Il punto di forza del Lago di Bilancino è senz’altro il contesto paesaggistico nel quale si trova, specie per quanto riguarda la sponda meridionale. Quando ci si trova in riva il lago si possono infatti osservare le morbide colline, i pascoli e i boschi, le case coloniche del Mugello. Alle spalle del lato sud del lago, inoltre, si possono trovare spettacolari luoghi panoramici, come la vecchia chiesa di San Giovanni in Petroio, oggi abbandonata.

Nelle vicinanze del lago si trovano due delle quattordici ville medicee incluse nel sito diffuso UNESCO Ville e giardini medicei in Toscana. Si tratta della Villa di Cafaggiolo e della Villa del Trebbio, le prime per data di costruzione, entrambi risalenti alla metà del Quattrocento. Oggi entrambe sono di proprietà privata e vengono aperte solo in caso di particolari eventi, ma una passeggiata nella zona tra il Trebbio e il Lago di Bilancino (circa 4 chilometri e mezzo) regala splendidi panorami bucolici su una delle zone più sottovalutate della regione.

Lago dell’Accesa

Fonte: Lorenzo Calamai

Lago dell’Accesa, un’oasi dedicata al relax

Nell’entroterra della località balneare di Follonica, in provincia di Grosseto, si trova nel comune di Massa Marittima un piccolo specchio d’acqua, un lago naturale alimentato da sorgenti subacquee dalla superficie non molto estesa ma dalla straordinaria profondità: è il Lago dell’Accesa.

Visto dal satellite, il Lago dell’Accesa sembra un occhio azzurro aperto in mezzo alla campagna: le sue acque sono incredibilmente trasparenti e cristalline, tanto da far pensare ad atmosfere caraibiche malgrado un contesto naturale ben differente.

Un sentiero compie metà del giro del lago e percorrendolo si possono raggiungere alcuni pontili in legno, alcuni dei quali corredati di grandi tavoli in legno da picnic. È un’ottima posizione sia per imbastire un pranzo in esterna di ricordare sia per stendere l’asciugamano, prendere il sole e perché no, tuffarsi nell’acqua straordinariamente trasparente del lago. Nella parte centrale il Lago dell’Accesa raggiunge grandi profondità, fino anche a quaranta metri.

Il lago sorge fra morbidi rilievi, qualche area di bosco, ampi appezzamenti coltivati e case sparse e solitarie, molte delle quali oggi trasformate in agriturismo. Da esplorare, sulla sponda occidentale, ci sono anche i resti di una città etrusca. L’antica popolazione dell’Italia centrale aveva infatti fondato qui qualcosa in più di un semplice villaggio, come testimoniato dagli scavi archeologici e dai ritrovamenti.

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Lago Kaindy, misteriosa meraviglia della natura dove gli alberi emergono dall’acqua

Le vaste pianure del Kazakistan restano in gran parte sconosciute alla maggior parte dei viaggiatori. Chi c’è stato, però, non le dimentica facilmente, soprattutto se ha fatto tappa in luoghi naturali dalla bellezza rara, come il Lago Kaindy.

Situato nel Parco Nazionale dei Laghi Kolsai, il Lago Kaindy affascina i visitatori con le sue intense acque cerulee. Questo panorama suggestivo si è formato in seguito a una frana, provocata da un terremoto, che creò una diga naturale sommergendo un’intera foresta di abeti rossi: oggi, i tronchi degli alberi spuntano ancora dalla superficie del lago, creando un’immagine unica che ricorda i mitici paesaggi dei racconti di Tolkien.

Seppur non sia facilissimo arrivarci, ne vale sicuramente la pena.

Dove si trova il Lago Kaindy

Il Lago Kaindy è un luogo insolito, situato a duemila metri sopra il livello del mare fra i monti Tien Shan, nella regione di Almaty, in Kazakistan. Per ammirarlo bisogna raggiungere il Parco Nazionale dei Laghi Kolsai, tra le cose da vedere in Kazakistan perché ospita un sistema di tre laghi soprannominati “la perla del Tien Shan Settentrionale”. Dopo averli visitati, è facile capire il perché: i tre laghi sono così limpidi che, nelle giornate di sole, le foreste circostanti, le colline e le cime montuose innevate si riflettono perfettamente sulle loro acque!

La foresta sommersa del Lago Kaindy

Fonte: iStock

Le acque cerulee del Lago Kaindy e la sua foresta sommersa

Come si è formato il Lago Kaindy

Lungo circa 400 metri e profondo 30, il Lago Kaindy si è formato nel 1911 in seguito al terremoto di Kebin. Questo enorme cataclisma, con un momento sismico di 8.0, distrusse quasi interamente Almaty. Le scosse provocarono una serie di gravi frane e lo smottamento calcareo a Kaindy fu uno dei più vasti, causando la morte di 38 persone.

I detriti caduti durante la frana sbarrarono la gola che, lentamente, si riempì con l’acqua proveniente dai monti Tien Shan, sommergendo la foresta. L’acqua del lago, gelida e ricca di ossigeno, ha preservato quasi perfettamente gli alberi dalla decomposizione per oltre cento anni. Qui, infatti, i pochi visitatori che giungono sulle sue rive possono ammirare, nella quiete di questo luogo, i tronchi snelli di una foresta sommersa di abete rosso asiatico, i quali emergono dalle sue profondità, come se volessero mantenere intatto il ricordo del loro passato.

I subacquei esperti più temerari possono ammirarne la bellezza anche in profondità, dove i rami avvolti in fitte cortine di alghe creano un labirinto sottomarino particolarmente suggestivo.

Come raggiungere il Lago Kaindy

Raggiungere il Lago Kaindy non è semplicissimo e ci vogliono ben 6 ore di auto da Almaty. Considerando che i trasporti pubblici sono sconsigliati perché la loro presenza non è garantita e le fermate da fare sono diverse, è meglio noleggiare un’auto 4X4 in quanto le strade sono abbastanza dissestate. Una volta raggiunto il Parco Nazionale dei Laghi Kolsai, per arrivare al Lago Kaindy dovrete percorrere altri 36 chilometri.

In alternativa, potete sempre prenotare un tour organizzato, che vi permetterà di raggiungere questa bellezza naturale senza troppe preoccupazioni. Consigliamo di indossare scarpe comode, soprattutto da trekking, perché questa zona è ricca di sentieri escursionistici!

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Morskie Oko, il lago misterioso il cui nome significa Occhio del Mare

Se esiste un luogo in Polonia capace di farti sentire piccolo di fronte alla maestosità della natura, quello è sicuramente il lago Morskie Oko. Un posto quasi segreto, nascosto tra le cime frastagliate degli Alti Tatra, a 1.395 metri di altitudine e che lascia tutti a bocca aperta con degli scenari che sembrano usciti da una cartolina. È circondato da pareti rocciose che si riflettono sulla superficie e il suo nome ha un che di poetico: tradotto significa testualmente “occhio del mare”. Meta ambita da escursionisti e fotografi, si raggiunge attraverso diversi sentieri.

 Scoprire il lago Morskie Oko

Tra le mete più amate dei monti Tatra si fa strada il lago Morskie Oko dal fascino selvaggio e con un contesto naturale unico al mondo. Per poterlo raggiungere si deve percorrere il sentiero rosso dedicato alla figura storica di Oswald Balzer. L’omaggio è dovuto: il coraggioso eroe ha difeso strenuamente i diritti della Polonia sul territorio.

Durante la salita ci sono varie tappe imperdibili. La prima è quella delle cascate del torrente Roztoka, nei pressi di Wodogrzmioty Mickiewicza. Il fragore dell’acqua che si infrange sulle rocce crea un’atmosfera unica e rigenerante. Poco più avanti si incrociano altri due sentieri: quello verde che sale verso la spettacolare valle dei cinque laghi polacchi (per camminatori più esperti) e un altro che conduce in pochi minuti al rifugio PTTK di Dolina Roztoki.

Il lago? Uno spettacolo garantito: le acque sono così limpide da essere turchesi, le pareti rocciose si specchiano creando un gioco di colori e tutto attorno il silenzio regna avvolgendo i visitatori con un intenso profumo di pino. Attenzione: è un’area protetta, quindi è assolutamente vietato fare il bagno.

Morskie Oko l'occhio del mare in Polonia

Fonte: iStock

Viene soprannominato “occhio del mare”, il lago Morskie Oko in Polonia è una vera meraviglia

Dove si trova e come arrivare a Morskie Oko

Immerso tra le vette maestose dei monti Tatra, il lago Morskie Oko è una delle meraviglie naturali più affascinanti della Polonia. Questo luogo speciale si trova nel Voivodato della Piccola Polonia, all’interno del parco dei Tatra. Il lago glaciale incanta per le sue acque color smeraldo e il paesaggio da fiaba che lo circonda. Il suo nome, che significa “Occhio del Mare”, evoca leggende antiche e panorami mozzafiato.

Per raggiungerlo serve un po’ di pazienza e anche un buon allenamento. Si parte da Palenica Białczańska, dopo aver parcheggiato l’auto nella vicina Zakopane o aver utilizzato un bus. Il tragitto in autobus dura circa 40 minuti: una volta arrivati ci sarà da indossare scarpe comode per affrontare il percorso panoramico lungo circa 9 chilometri. Una buona notizia è che tutta la strada del sentiero rosso è asfaltata e con una pendenza moderata, dunque accessibile a tutti, comprese famiglie con bambini. Serviranno tra le 2 e le 3 ore, a seconda del proprio allenamento, per raggiungere la meta. Un’alternativa è utilizzare i tradizionali fasiągi, i carretti trainati da cavalli.

Il sentiero vale la visita: è immerso nella natura e ben tenuto; proprio per questo regala viste spettacolari mentre ci si avvicina al lago. Alla fine della camminata la ricompensa è davvero unica: la vista del lago Morskie Oko lascia senza fiato.

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Cosa vedere in Alto Adige, un sogno a occhi aperti tra laghi e Dolomiti

C’è un nome che, al solo pronunciarlo, risveglia immagini di paesaggi maestosi, di vette alpine che sembrano sfidare il cielo e di dolci colline ricamate da filari di vigneti a perdita d’occhio; un luogo dove il sole splende per oltre 300 giorni all’anno e le Dolomiti, Patrimonio UNESCO, vegliano su terre generose da cui nascono prodotti d’eccellenza quali mele succose, vini pregiati e speck dal profumo inconfondibile.

È l’Alto Adige, terra amata e sognata dai viaggiatori di tutta Europa, dove le radici profonde della storia si incontrano con l’energia frizzante dell’innovazione e del design contemporaneo. Scopriamo insieme le tappe che non si possono assolutamente perdere.

Lago di Braies

Nel cuore delle Dolomiti e nell’abbraccio della Croda del Becco, a 1494 metri di altitudine spicca il Lago di Braies dalle sfumature turchesi, uno dei luoghi più affascinanti e amati dell’Alto Adige.

Con una superficie di 31 ettari e una profondità massima di 36 metri, si adagia placido nell’estremità settentrionale del Parco Naturale di Fanes-Senes-Braies, a dominio della Valle di Braies nell’Alta Pusteria.

D’estate, il sentiero che ne delimita il perimetro regala rigeneranti passeggiate immerse nel silenzio interrotto soltanto dal fruscio dei rami e dal battito d’ali degli uccelli. Ma è d’inverno che il lago si trasforma davvero: quando la neve cade abbondante e il ghiaccio ricopre la sua superficie, il paesaggio si tramuta in un sogno bianco e camminare lungo le rive innevate diviene un’esperienza che sa di fiaba.

I giardini di Castel Trauttmansdorff

A Merano la natura sfoggia tutto il suo splendore ai Giardini di Castel Trauttmansdorff, un angolo di paradiso dove ogni anno centomila fiori sbocciano in un tripudio di colori che inebria i sensi.

A pochi passi dal centro della cittadina termale, i giardini si estendono su dodici ettari, accarezzati da un clima mite che consente l’incredibile convivenza tra palme mediterranee e piante alpine. Ad aprile, un tappeto di violette e tulipani, tra cui spicca la rara “Tulipa Trauttmansdorff“, accoglie i visitatori con profumi dolcissimi e colori vividi. Le magnolie si aprono come nuvole rosa, gli oleandri ondeggiano lievi al vento, i salici piangenti e i cipressi rievocano storie adi altri tempi.

Percorrendo i sette chilometri di sentieri che si snodano tra i giardini del sole, i boschi del mondo, i giardini acquatici e terrazzati e i paesaggi dell’Alto Adige, ci si sente trasportati in una dimensione altra. E dove l’imperatrice Sissi amava passeggiare, si può scoprire persino un olivo di sette secoli proveniente dalla Sardegna.

Come se non bastasse, il regno sotterraneo delle piante svela, in un percorso scavato nella roccia, i misteri nascosti nel ventre della terra. I più piccoli, intanto, possono perdersi nell’allegria del mondo degli animali, tra pecore ungheresi, caprette nane, conigli e pavoni dalle piume iridescenti.

Piramidi di terra del Renon

Piramidi di terra del Renon

Fonte: iStock

Favoloso panorama delle Piramidi di terra del Renon

Sull’altopiano del Renon, la natura ha scolpito con mano sapiente uno dei paesaggi più sorprendenti dell’Alto Adige: le piramidi di terra. Pilastri sottili e slanciati, sovrastati da pesanti massi che sembrano sfidare le leggi della gravità, si ergono come custodi di un mondo modellato dal tempo e dagli elementi.

Lo straordinario fenomeno geologico affonda le radici nella storia glaciale della regione, quando i ghiacciai, ritirandosi, lasciarono dietro di sé un mosaico di detriti e rocce. L’acqua e il vento, lavorando senza sosta per millenni, hanno eroso tutto ciò che non era protetto da una pietra superiore, dando vita a queste architetture naturali dal fascino lunare.

Le piramidi di terra del Renon, ma anche quelle di Terento e Perca, sono la testimonianza visibile di un equilibrio delicato: camminare tra le colonne è come attraversare un paesaggio sospeso tra sogno e realtà, mentre all’orizzonte si stagliano le cime delle Dolomiti.

Il borgo medievale di Chiusa

Nella Valle Isarco, incastonato tra le vette come un gioiello, ecco Chiusa, uno dei borghi più affascinanti dell’Alto Adige, le cui mura antiche e le facciate merlate raccontano di un passato glorioso, di cavalieri e mercanti, di artisti in cerca di ispirazione.

Nel Cinquecento, vi sostò Albrecht Dürer durante il suo viaggio verso l’Italia. Rimasto incantato dalla bellezza del luogo, immortalò il borgo sullo sfondo della sua celebre allegoria “Das große Glück“, conferendo a Chiusa un’aura di romanticismo eterno.

Passeggiando per le viuzze acciottolate, tra bovindi fioriti e antichi stemmi, si respira un’atmosfera fuori dal tempo. La rocca di Sabiona, che domina il borgo dall’alto, veglia ancora oggi su cotanto scrigno di meraviglie, che a buon diritto è stato accolto tra “I Borghi più belli d’Italia“.

Le Tre Cime di Lavaredo

Imponenti, maestose, quasi irreali: le Tre Cime di Lavaredo si stagliano come un’icona assoluta delle Dolomiti, custodi silenziose di una bellezza che sfida ogni tentativo di “metterla nero su bianco”: le tre torri di roccia, scolpite dal vento e dalla neve, sono il simbolo di un mondo primordiale che riesce tuttora a commuovere.

Nel Parco Naturale Tre Cime, al confine tra l’Alto Adige e la provincia di Belluno, attraggono da sempre alpinisti e appassionati di escursionismo da ogni dove. Grazie alla strada a pedaggio che porta fino al Rifugio Auronzo, oggi anche chi non è esperto può godere della loro meraviglia senza troppa fatica. Il sentiero che le abbraccia, ampio e accessibile, regala vedute da togliere il fiato.

Le Tre Cime sono un’esperienza da vivere, un’emozione che rimane impressa nel cuore come una promessa di ritorno. Di fronte a loro, si comprende appieno quanto la natura sappia essere grandiosa, capace di creare opere che nessun essere umano potrà mai eguagliare.

Lago di Carezza

Lago di Carezza nelle Dolomiti

Fonte: iStock

Tutto il fascino del lago di Carezza

Perla della Val d’Ega, a pochi chilometri da Nova Levante, il Lago di Carezza incanta con le acque color smeraldo che sembrano cambiare tonalità a ogni soffio di vento o raggio di sole. Non a caso, in ladino viene chiamato “Lec de Ergobando“, il Lago dell’Arcobaleno, un nome che evoca tutta la magia dei suoi riflessi iridescenti. Ma c’è anche un’altra leggenda, più antica e romantica, a spiegarne la bellezza: si racconta che una sirenetta vivesse nelle profondità del lago e che il mago Masarè, innamoratosi perdutamente di lei, cercasse di conquistarla senza successo. In preda alla disperazione, egli scagliò in acqua l’arcobaleno che aveva intrecciato per attrarla, regalando così al lago i suoi magnifici colori.

Il Lago di Carezza è alimentato da sorgenti sotterranee che scendono direttamente dal Latemar, il massiccio montuoso che si specchia, maestoso, nelle sue acque. A seconda delle stagioni, il livello dell’acqua varia sensibilmente: in tarda primavera, grazie allo scioglimento delle nevi, il lago raggiunge la sua massima profondità di 22 metri, mentre in autunno si ritira, lasciando scoperte rive mai del tutto accessibili. In inverno si trasforma in un magico tappeto ghiacciato, incorniciato da boschi innevati.

Un sentiero circolare, percorribile in una ventina di minuti, permette di ammirarlo da differenti prospettive, mantenendo però intatta la “sacralità” delle rive, quasi a protezione della sua magia.

Vipiteno

Tra le cime innevate e le vallate rigogliose, Vipiteno si presenta come un gioiello medievale dal fascino intramontabile, tanto da essere annoverato tra i Borghi Più Belli d’Italia. Il piccolo centro, che unisce il fascino della storia al richiamo della natura, custodisce un patrimonio artistico e culturale che merita una visita.

Infatti, la Torre delle Dodici svetta come un faro tra le case color pastello,  mentre poco distante, il Municipio svela preziosi reperti romani, testimoni della lunga storia del borgo. Gli amanti dell’arte non possono perdere il Museo Multscher, custode di opere straordinarie, o il Museo Civico, che arricchisce ulteriormente l’offerta culturale di Vipiteno.

A loro volta, i dintorni, dalla Val di Vizze a Campo di Trens, offrono un ventaglio di escursioni, trekking e gite in bicicletta che soddisfano sia gli amanti dell’avventura sia chi cerca semplicemente momenti autentici al cospetto delle montagne. E chi desidera tuffarsi in un passato più remoto, può esplorare i castelli tutt’intorno: Castel Wolfsthurn, Castel Tasso e Castel Pietra, rocche che sembrano ancora vegliare sulla vita di queste valli incantate.

Gola del Bletterbach

Ai piedi del Corno Bianco, vicino ad Aldino, si apre uno dei luoghi più sorprendenti dell’Alto Adige: la Gola del Bletterbach, spesso definita il “Grand Canyon” della regione. Lunga otto chilometri e profonda fino a 400 metri, non si tratta soltanto di una meraviglia del paesaggio, ma di un vero e proprio viaggio indietro nel tempo.

Addentrarsi nel Bletterbach significa camminare lungo i millenni: le pareti stratificate raccontano oltre 40 milioni di anni di storia geologica e svelano come si sono formate le Dolomiti, oggi Patrimonio UNESCO: un’escursione, quindi, oltre a essere una piacevole passeggiata nella natura, è un’avventura scientifica e sensoriale, dove si possono osservare con i propri occhi strati di roccia perfettamente conservati, impronte fossili, e segreti antichissimi che emergono dalla terra.

Il Geoparc Bletterbach, grazie al centro visite, permette di approfondire ogni dettaglio di questo incredibile patrimonio naturalistico.

Alpe di Siusi

L’Alpe di Siusi si regala come un’immensa distesa verde ai piedi delle Dolomiti, con ben 56 chilometri quadrati che la rendono il più vasto altopiano d’alta quota d’Europa. A oltre 2.000 metri di altitudine, sopra i paesi di Castelrotto, Siusi allo Sciliar e Ortisei in Val Gardena, è uno scenario da cartolina, dove la natura regna sovrana.

D’estate, il paesaggio si anima di fiori e di escursionisti che percorrono la fitta rete di sentieri a piedi o in bicicletta, tra prati fioriti e rifugi accoglienti; durante l’inverno, invece, l’Alpe diventa un paradiso per sciatori e fondisti, con piste che lambiscono boschi incantati e panorami che tolgono il fiato.

Da ogni punto si gode di una vista spettacolare sulle Dolomiti con il gruppo del Sassolungo, il Sassopiatto e lo Sciliar.

Come arrivare e come muoversi in alto Adige

Raggiungere l’Alto Adige è semplice e comodo, sia che scegliate di viaggiare in auto, in treno o in aereo.

In auto, la via più diretta è l’Autostrada A22 del Brennero, che attraversa tutta la regione da nord a sud, regalando scorci sempre più spettacolari man mano che si sale verso le montagne. Per chi arriva da sud, vi sono varie uscite strategiche a seconda della destinazione: Egna/Ora, perfetta per chi punta alla Bassa Atesina; Bolzano sud, ideale per chi vuole raggiungere Merano e i suoi dintorni; Bolzano nord per immergersi nei paesaggi della Val d’Ega. Proseguendo verso nord, le uscite di Chiusa/Val Gardena, Bressanone/Varna, Vipiteno e Brennero aprono la strada a gioielli come la Val Pusteria, le Tre Cime, Plan de Corones e l’Alta Badia.

Se invece il vostro viaggio parte da ovest, potrete ammirare scenari da fiaba passando per il Passo Resia o il leggendario Passo dello Stelvio, quest’ultimo percorribile però soltanto nei mesi estivi. Chi arriva da est, invece, potrà scegliere l’ingresso dalla Val di Landro da Cortina d’Ampezzo o Misurina, oppure attraversare il Passo Monte Croce da Sesto, proprio nella suggestiva zona delle Tre Cime di Lavaredo.

Per chi preferisce il treno, la tratta principale è quella che collega Verona a Monaco, passando per Trento e il Brennero. Le stazioni più importanti dove scendere sono Bolzano, Bressanone, Vipiteno e Brennero, collegate alle principali località turistiche. Accanto a questa linea internazionale, due tratte secondarie arricchiscono l’offerta ferroviaria: la linea Bolzano-Merano-Val Venosta e quella che da Fortezza sale verso Brunico, San Candido e persino Lienz, già in territorio austriaco.

I collegamenti ferroviari sono frequenti e comodi: i treni Frecciargento partono ogni giorno da città come Verona, Firenze, Bologna, Roma e Trento, con otto corse giornaliere durante la settimana e dieci nei weekend. Se invece siete a Milano, Torino, Venezia, Udine o Trieste, potete salire a bordo dei Frecciabianca fino a Verona, dove troverete coincidenze rapide per l’Alto Adige. Non mancano neppure i collegamenti internazionali grazie ai treni DB/ÖBB, che attraversano il Brennero collegando l’Alto Adige direttamente all’Austria e alla Germania.

Anche arrivare in aereo è una scelta pratica. Gli scali più vicini sono quelli di Verona e Innsbruck, ma nelle vicinanze si trovano anche gli aeroporti di Venezia, Milano, Bergamo, Treviso e Brescia, tutti ottimi punti di partenza per una vacanza tra le vette.

Una volta arrivati, spostarsi in Alto Adige è davvero semplice grazie a un’efficiente rete di trasporti pubblici. Citybus, autobus urbani ed extra-urbani, treni regionali, funivie panoramiche e pittoresche linee ferroviarie come quella della Val Pusteria o della Val Venosta vi permetteranno di raggiungere ogni meta con facilità.

Tra un viaggio sul trenino del Renon, una corsa sulla funicolare della Mendola o una salita con le funivie di Verano, Meltina, Colle, Renon e Maranza, potrete esplorare paesaggi incantevoli senza mai stancarvi della varietà dei panorami. Anche con il solo treno della Val Pusteria raggiungerete luoghi ricchi di fascino, come il forte di Fortezza o il Castello di Brunico, immergendovi a ogni fermata in un nuovo stralcio di storia e natura altoatesina.

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Il Lago Nero: un luogo tra natura e leggenda alle porte di San Pietroburgo

Un luogo capace di fondere la magia della leggenda con la bellezza reale che gli ha regalato la natura: si tratta del Lago Nero – in russo Chyornoye Ozero – una meta perfetta per trascorre un giorno appena fuori San Pietroburgo e godere dell’ambiente naturale tipico dei luoghi che si trovano in area baltica. Betulle e laghi sono di casa da quelle parti. Cosa fare una volta lì?

Dove si trova il Lago Nero e come raggiungerlo

La distanza tra il Lago Nero e il centro di San Pietroburgo è di circa quaranta chilometri, facilmente affrontabili anche con i mezzi pubblici che partono copiosi dall’antica e importante città russa. Arrivare al Lago Nero è, quindi, molto facile.

Se scegli il trasporto pubblico, puoi prendere un treno suburbano che parte dalle principali stazioni di San Pietroburgo. La fermata di riferimento è quella vicina al Palazzo di Garchina, che si trova proprio nei pressi del lago. Da lì, si prosegue solitamente a piedi e si raggiunge il lago in circa 20 minuti di passeggiata in mezzo alla natura.

Il Lago Nero è il Lago dei Cigni?

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Cigni sul Lago Nero

Il nome e la leggenda: cosa rende affascinante il Lago Nero

Perché si chiama Lago Nero? Un nome simile fa subito pensare a chissà che storie a tinte gotiche o horror. Nulla di tutto questo all’origine di questo lago alle porte di San Pietroburgo: è chiamato Lago Nero per via della massiccia presenza di torba nel terreno circostante e in quello sul fondo del lago. Questo rende le acque particolarmente scure, benché il lago non sia proprio molto profondo.

Molte persone sono anche convinte che il Lago Nero sia, a tutti gli effetti, il famoso Lago dei Cigni rappresentato nella composizione (da cui deriva il relativo balletto) di Pëtr Il’ič Čajkovskij, dove si parla di Odette e della sua trasformazione in un bellissimo cigno bianco. Perché si crede questo? Perché cigni e laghi sono ben presenti nelle leggende e nella letteratura russa, proprio per via della loro grande presenza reale in natura. I laghi di area baltica sono tra i luoghi preferiti di molti stormi di cigni. Non mancherai di avvistarli, se ti recherai nell’area di San Pietroburgo in estate.

Lago Nero: il Palazzo di Gatchina

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Il Palazzo di Gatchina

Cosa vedere al Lago Nero: il Palazzo di Gatchina

Il Palazzo di Gatchina è uno dei motivi per chi molti turisti escono dal centro di San Pietroburgo e arrivano nei pressi del Lago Nero. Questo edificio è una delle residenze imperiali più affascinanti della Russia. Costruito nel XVIII secolo per il conte Grigorij Orlov, amato da Caterina la Grande, il palazzo unisce l’eleganza dell’architettura neoclassica, tanto apprezzata in Russia in quel periodo, con l’aspetto austero di una fortezza medievale.

Successivamente trasformato dai Romanov in una residenza di campagna, il palazzo di Gatchina si fa apprezzare per il suo enorme parco dall’aspetto molto romantico. Al suo interno, tutto è sontuoso e sfarzoso. Si dice sia pieno di passaggi segreti: questo non fa altro che aggiungere leggendario fascino a questo luogo.

Durante l’epoca della URSS, venne diviso e utilizzato come residenza per la gente comune. Oggi, è stato in gran parte restaurato e rappresenta un luogo interessante per chi ama la storia del passato imperiale della Russia.

Il Palazzo di Gatchina è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 18, con l’ultimo ingresso alle 17. È chiuso solamente i primi lunedì e martedì di ogni mese. Il biglietto, per un adulto, è di 650 rubli (attualmente, circa 7€).

Il Palazzo del Priorato sul Lago Nero

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Il Palazzo del Priorato sul Lago Nero

Il Palazzo del Priorato, altra meraviglia del Lago Nero

C’è un secondo palazzo importante e unico da ammirare nell’area del Lago Nero, appena fuori San Pietroburgo. Si tratta del Palazzo del Priorato, che rappresenta un monumento architettonico e storico unico e che ci riporta alla fine del XVIII secolo. Questo è il secondo motivo per cui i viaggiatori si recano al Lago Nero.

La sua unicità è data da due elementi: il primo è il suo aspetto architettonico. Richiama il medioevo in un modo potente. Il suo architetto fu Nikolay Lvov, definito dai suoi contemporanei “il Leonardo russo”. La seconda particolarità sta nella sua posizione: si trova esattamente sul terrapieno che divide due laghi.

Fu donato dai Cavalieri di Malta e questo rappresenta un fatto storico importante per la Russia perché l’imperatore russo (ortodosso) divenne capo di un ordine cattolico. Non successe mai più, dopo quella volta. Al suo interno, il palazzo è un trionfo di legno e mostra quanto magistralmente questo materiale possa essere lavorato e reso un pezzo d’arte. Particolarmente pregiati sono i soffitti a cassettoni, dipinti.

Anche questo palazzo ha il suo parco, dove vale la pena di fermarsi a passeggiare. L’aspetto è molto curato ma l’immagine è molto più naturale rispetto ai giardini studiati e progettati del parco del Palazzo di Gatchina. Due modi diversi di concepire, umanamente, uno spazio naturale.

Anche per il Palazzo del Priorato si paga un biglietto ed esiste un ingresso combinato con il Palazzo di Gatchina. Il costo per l’ingresso singolo è di 300 rubli (poco più di 3€) mentre quello combinato costa 800 rubli (circa 8,50€). Le visite guidate per entrambi i palazzi sono a pagamento e sono disponibili in inglese, francese e tedesco, oltre che in russo.

Il parco del Palazzo del Priorato, infine, è usato spesso per eventi: in agosto, solitamente, si tiene un festival dedicato alle luci, un evento che richiama davvero molti visitatori.

La Natura: la vera regina del Lago Nero

Il terzo motivo, a parimerito con gli altri, per cui molte persone si recano al Lago Nero fuori San Pietroburgo, è la natura. Se il tuo viaggio in Russia corrisponde con l’estate, ti renderai conto di quanto possa essere bello magnifico godere delle lunghissime giornate piene di luce.

Alberi e fiori, qui, sono padroni di ogni centimetro e non ti sarà difficile lasciarti conquistare dall’ambiente che circonda il Lago Nero. Sentieri e percorsi segnalati sono ovunque e seguirli è il modo migliore per lasciarsi guidare alla scoperta del lato green della Russia.

Attenzione solo agli insetti: si pensa spesso – erroneamente – che nella parte settentrionale dell’Europa non ci siano moscerini o zanzare ma qui regnano sovrane. È sufficiente, per fortuna, un buon repellente per camminare tranquilli e felici e godersi solo la parte più bella dell’ambiente offerto dal Lago Nero e la sua natura.

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Dall’artigianato locale ai sapori tipici: i migliori souvenir da acquistare in Austria

Seppur i souvenir di viaggio rappresentino uno degli aspetti più onnipresenti del viaggiare, non sempre prestiamo molta attenzione a quali acquistiamo. In Austria, per esempio, sarebbe un grosso errore limitarsi all’acquisto delle calamite di Vienna o Salisburgo da appendere al frigorifero!

Questo incredibile Paese famoso per le sue montagne, per i laghi dai colori caraibici e per le città dal fascino imperiale, infatti, vanta tradizioni artigianali in diversi settori, da quelli gastronomici alle lavorazioni con materiali naturali. Che si tratti di un regalo che state acquistando per una persona speciale o per voi stessi, questi sono i nostri consigli su cosa conviene comprare in Austria per tornare a casa con qualcosa in più oltre i vostri ricordi.

Mozartkugeln, i cioccolatini di Mozart

Se il vostro viaggio in Austria prevede una tappa a Salisburgo, il souvenir da provare e da portarvi a casa è uno solo: le Mozartkugeln. Si tratta di cioccolatini rotondi, a forma di palla, a base di marzapane con pistacchi, torrone e cioccolato fondente. Potete acquistarli dovunque in città seppur l’indirizzo da tenere in considerazione sia soprattutto il Café Konditorei Fürst.

È qui che, nel 1890, il pasticcere salisburghese Paul Fürst inventò i famosi cioccolatini differenziandoli dagli altri grazie all’utilizzo di una riconoscibilissima carta blu e argentata. La pasticceria produce le Mozartkugeln artigianalmente seguendo l’antica ricetta di oltre un secolo fa.

Mozartkugeln Austria

Fonte: iStock

Café Konditorei Fürst a Salisburgo

Palle di vetro con la neve

Avete presente la classica palla di vetro con la neve? Bene, questo souvenir amato in tutto il mondo nasce proprio in Austria, all’interno della storica fabbrica viennese della famiglia Perzy. Ogni palla di neve, qui, viene realizzata a mano riponendo il massimo della cura artigianale dal lontano 1905. Si tratta di una creazione nata un po’ per caso quando Erwin Perzy I, lavorando a una lampada destinata alle sale operatorie, riempì una sfera di vetro con acqua, retroilluminandola con una lampadina. Per migliorare la rifrazione della luce, aggiunse trucioli di vetro e poi semolino, creando un effetto sorprendente, simile a una nevicata.

Potete acquistarle all’interno del loro negozio a Vienna, presso l’Original Wiener Schneekugel. Seppur non create all’interno del loro laboratorio, le trovate in tutte le città austriache, sia durante i classici mercatini di Natale che nei negozi di souvenir.

Calze e accessori in lana di alpaca

In Austria ci sono diverse fattorie che allevano alpaca e sono specializzate nella produzione di diversi accessori invernali, uno su tutti le calze. Questi animali, grazie alla loro lana soffice e calda, vengono allevati con cura e, oltre a essere i protagonisti di vari tour a piedi, permettono di ottenere calze morbidissime, guanti caldi, sciarpe e altri accessori perfetti come regalo o per coccolarvi durante i mesi invernali.

Birra artigianale

L’Austria produce birra da secoli: i primi birrifici furono fondati già nel Medioevo e, per lungo tempo, la produzione avveniva soprattutto all’interno dei monasteri. Se visitate Salisburgo, per esempio, vi consigliamo di fare tappa all’Augustiner Bräu Kloster Mülln, un antico monastero con un grande spazio all’aperto e con numerose sale interne dove ordinare la birra da grossi bicchieri a forma di caraffa e dove provare alcune specialità tipiche a un buon prezzo.

Nel corso dei secoli, la birrificazione si è costantemente evoluta e, in questo processo, l’Austria ha prodotto diversi stili di birra che oggi sono ampiamente apprezzati in tutto il mondo. Se venite qui con la vostra auto e volete portarvi a casa questo souvenir, i brand migliori da provare sono Stiegl e Zipfer.

Schnaps, la tipica grappa austriaca

Per restare in tema di alcolici, un altro souvenir tipico da portarsi a casa è sicuramente la schnaps, la classica grappa tipica che ogni austriaco beve durante qualsiasi festeggiamento! Non un semplice distillato, ma un concentrato del territorio e delle sue risorse perché, spesso e volentieri, viene prodotta artigianalmente in piccole distillerie utilizzando anche la frutta coltivata nei propri giardini.

Viene bevuta sia liscia come digestivo o utilizzata per aromatizzare dolci e caffè: in ogni caso rappresenta sempre un elemento radicato nella cultura e nell’ospitalità austriaca da provare e da portare a casa con voi.

Porcellane di Augarten

Infine, se state cercando un prodotto artigianale unico per decorare la vostra casa e state pianificando un viaggio a Vienna, nel parco Augarten troverete una delle fabbriche di porcellane più antiche al mondo. Stiamo parlando della fabbrica Porzellanmuseum im Augarten, aperta dal 1718, chiusa nel 1864 e poi riaperta nella sua nuova sede all’interno del parco nel 1923.

Le porcellane di Augarten sono famose per la loro altissima qualità in quanto realizzate a mano seguendo tecniche tradizionali. Ogni pezzo, infatti, attraversa numerosi stadi di produzione, dalla creazione del modello alla cottura, fino alla pittura. Oltre ai classici design storici, la fabbrica collabora anche con artisti contemporanei per creare pezzi di design unici.

Potete acquistarle al Porzellanmuseum im Augarten che ospita non solo la fabbrica, ma anche un museo e un negozio.

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Dove si nasconde la fiaba primaverile più bella della Croazia

Con l’arrivo della primavera, la natura del Parco Nazionale dei Laghi di Plitvice prende vita in un gioco spettacolare di colori, suoni e profumi. Le cascate tornano a ruggire con tutta la loro potenza, le foreste si risvegliano in fresche sfumature di verde e l’aria è pervasa da un profumo unico di natura. In questo ritmo di rinnovamento, i Laghi di Plitvice diventano più di una semplice destinazione turistica – si trasformano in un luogo di profondo riposo personale e di riconnessione con la natura.

Laghi di Plitvice, un tesoro naturale da vivere in ogni stagione

Situati nella Croazia montana, tra Zagabria e Zara e perfettamente collegati con le principali arterie stradali, i Laghi di Plitvice costituiscono una delle più riconoscibili ricchezze naturali d’Europa. Grazie alla loro struttura unica di barriere di tufo, specchi d’acqua collegati tra loro e una flora e fauna rigogliose, il Parco è protetto dall’UNESCO come patrimonio naturale mondiale dal 1979.

Ed è proprio la primavera precoce a distinguere il Parco dalle altre esperienze di viaggio, lontano dalle folle dei mesi estivi. È questo il momento ideale per chi cerca pace, uno spazio per la contemplazione e un contatto intimo con un paesaggio mozzafiato. Attraverso il concetto di slow tourism, profondamente radicato nella filosofia del Parco, i visitatori sono invitati a rallentare, ad abbandonarsi ai ritmi naturali e a vivere la bellezza dei Laghi di Plitvice nella loro forza piena e indisturbata.

La sostenibilità non è solo una linea guida, ma un principio vivo secondo cui si sviluppano i Laghi di Plitvice. Il Parco investe attivamente nella conservazione dell’equilibrio ecologico e promuove un turismo responsabile – dalla gestione intelligente dei visitatori, all’educazione e al coinvolgimento della comunità locale. Ogni visitatore diventa un compagno di viaggio in una missione comune per preservare questo ecosistema unico per le generazioni future.

Laghi di Plitvice

Fonte: NP Laghi di Plitvice

Godersi il sole primaverile

Soggiorno nel cuore del Parco, un’esperienza da non perdere

Per tutti coloro che desiderano prolungare il loro soggiorno e immergersi più profondamente nel risveglio primaverile della natura, l’Hotel Jezero, situato proprio nel cuore del Parco, è di certo un rifugio ideale. In un ambiente luminoso e arioso, la struttura ha pensato a un’offerta speciale primaverile che include uno, due o tre pernottamenti con colazione o mezza pensione, con numerosi servizi aggiuntivi per il relax e la ricreazione. Oltre alle passeggiate nel Parco per tutta la durata del soggiorno, gli ospiti possono godere della zona wellness dell’hotel, che comprende idromassaggio, sauna finlandese, bagno turco e una moderna sala fitness. Il parcheggio è gratuito e l’offerta comprende sconti aggiuntivi a seconda della durata del soggiorno.

Hotel Jezero

Fonte: NP Laghi di Plitvice

Hotel Jezero

Ad esempio, i visitatori potranno usufruire di tariffe vantaggiose per massaggi rilassanti presso lo studio Fors Fortis, un’ora di canottaggio sul lago Kozjak, equitazione presso il ranch “Terra” o una visita alle grotte di Cerovac e Barać, nonché allo Speleon – il centro del patrimonio sotterraneo. Nel pacchetto che include tre pernottamenti, il noleggio di una barca a remi sul lago Kozjak è incluso senza costi aggiuntivi. Inoltre, tutti gli ospiti che scelgono l’opzione pernottamento con colazione ricevono uno sconto sul pranzo o la cena presso la vicina pizzeria Vučnica, arricchendo così ulteriormente l’esperienza gastronomica.

Primavera ai Laghi di Plitvice, il momento perfetto per partire

Nel periodo primaverile, i Laghi di Plitvice non sono solo un’attrazione naturale – sono un luogo vivo di equilibrio, rigenerazione e riposo consapevole. Per i visitatori dall’Italia, soprattutto per coloro che apprezzano il soggiorno all’aria aperta, uno stile di vita sano ed esperienze nuove, questa è la destinazione perfetta – a portata di mano, ma lontana dal ritmo quotidiano. Ideale per riconnettersi con la natura, ma anche con se stessi.

Passeggiata ai Laghi Inferiori

Fonte: NP Laghi di Plitvice

Passeggiata ai Laghi Inferiori

Vieni e scopri un mondo in cui la natura ispira ogni passo. Per maggiori informazioni visita questo link.

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Scegliere il lago per le vacanze è un’ottima idea: tutti i benefici per la salute

Anche se non fanno rima, vacanze e mare vanno quasi sempre di pari passo, ma la verità è che optare per il lago può rivelarsi una scelta altrettanto ottima. Trascorre giorni (o una vita intera) al cospetto di questi specchi d’acqua dolce (o salata), infatti, può portare notevoli benefici, sia dal punto di vista della salute fisica che di quella mentale. A dirlo non siamo solo noi di SiViaggia, ma anche un cospicuo numero di studi scientifici che ora scopriremo insieme.

Riduzione dello stress e dell’ansia

Sì, avete letto bene: le vacanze al lago possono contribuire alla riduzione dello stress e dell’ansia. La vicinanza a questi spazi blu (compresi anche i fiumi) è infatti associata a una diminuzione del rischio di ansia e depressione, in particolare tra i 14 e i 24 anni, stando a quanto riportato su uno studio scientifico pubblicato sulla rivista Environmental Research.

Benefici molto simili li hanno anche gli adulti che vivono in prossimità di ambienti acquatici e, come specificato da un ulteriore studio pubblicato sempre su Environmental Research, è un effetto particolarmente evidente nelle donne. Tranquillità e bellezza di questi ambienti naturali, quindi, sembrano essere particolarmente efficaci nel promuovere il benessere emotivo e mentale.

Aumento della resilienza psicologica

Per aumento della resilienza psicologica si intende la capacità di adattarsi efficacemente alle avversità e di gestire lo stress. Nel corso degli anni sono emerse diverse evidenze scientifiche tramite ricerche che hanno deciso di esplorare questa relazione, evidenziando i meccanismi attraverso i quali gli ambienti acquatici possono favorire il benessere mentale.​ In particolare un lavoro pubblicato sull‘International Journal of Environmental Research and Public Health ha rilevato che l’accesso a paesaggi acquatici, come possono essere i laghi, è associato a una maggiore resilienza psicologica e a tempi di risposta più rapidi agli stressor esterni.

In termini più semplici, l’acqua è in grado di favorire stati di rilassamento e quindi ridurre i livelli di stress.

Miglioramento delle funzioni cognitive

I laghi aiutano anche a potenziare alcune nostre specifiche capacità mentali, come i processi di acquisizione, comprensione, memorizzazione e utilizzo delle informazioni. In sostanza migliorano le nostre funzioni cognitive, quindi i processi attraverso i quali il nostro cervello elabora le informazioni.

Ad affermare questo ulteriore beneficio è uno studio pubblicato su Psychological Science, in cui si può leggere che passeggiare nel verde che circonda i laghi, come i boschi, può potenziare significativamente alcune nostre attività intellettive. I ricercatori hanno infatti condotto un esperimento in cui ad alcuni partecipanti è stato richiesto di camminare nel verde, mostrando un incremento del 20% nelle prestazioni di memoria rispetto a coloro che, in cambio, passeggiavano in ambienti urbani. ​Ciò suggerisce che la natura può avere un impatto positivo sul rendimento cerebrale.

Aumento della longevità

Avete mai sentito parlare delle Zone Blu? Sono della particolari regioni del mondo in cui è stato dimostrato che le persone vivono significativamente più a lungo rispetto alla media mondiale, arrivando spesso a superare persino i 100 anni di età (e ovviamente in buona salute). Ecco, non sempre è possibile trasferirsi in queste fortunate aree del nostro pianeta, ma la buona notizia è che, stando a quanto si legge su uno studio pubblicato sulla rivista Environmental Health Perspectives, vivere vicino a corpi d’acqua naturali (quindi anche i laghi) può contribuire a una maggiore longevità. Beneficio attribuibile a una combinazione di fattori fisici e mentali associati a tali ambienti.​

In poche parole una vacanza al lago non può di certo fare male, anche solo per il fatto che queste zone tendono ad avere una qualità dell’aria migliore rispetto a molte altre, favorendo così una funzione polmonare più efficiente.​

Fonti:

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I parchi naturali più belli al mondo, capolavori da scoprire

Se l’uomo è stato in grado di plasmare opere architettoniche capaci di incantare, la natura (con pazienza millenaria) ha forgiato meraviglie che vanno ben oltre l’immaginazione: sono i parchi naturali, veri capolavori scolpiti dal tempo, dove immergersi in un’atmosfera selvaggia e ammirare panorami che lasciano senza fiato, tra laghi cristallini, boschi rigogliosi e cascate spumeggianti.

In questo viaggio, andiamo alla scoperta dei paesaggi più affascinanti, autentici rifugi dell’anima.

Parco Nazionale dei Laghi di Plitvice, in Croazia

Chi pensa alla Croazia solo come destinazione balneare, dovrà ricredersi appena varcata la soglia del Parco Nazionale dei Laghi di Plitvice: nel cuore di un ambiente lussureggiante, la forza dell’acqua incontra la quiete dei boschi. Ben sedici laghi si “rincorrono tra loro” formando rapide, cascate e lagune dai colori cangianti: uno spettacolo che cambia con la luce, come un dipinto vivente. L’acqua, talvolta color smeraldo, altre volte blu profondo o grigio argenteo, è abbracciata da una fitta vegetazione, rifugio ideale per gli animali selvatici e custode di un rigenerante silenzio.

Il percorso si snoda lungo passerelle di legno che sembrano fluttuare sul pelo dell’acqua, tra il fragore delle cascate e la quiete di specchi d’acqua cristallini. È un luogo capace di stupire tutti, dai bambini agli escursionisti più esperti, un angolo di bellezza che rimane nel cuore di chi lo visita.

Parco Nazionale di Canaima, in Venezuela

In Venezuela esiste un regno antico e primordiale ed è il Parco Nazionale di Canaima, laddove i fiumi attraversano la giungla facendosi strada tra il verde intenso della vegetazione e riversandosi in cascate impetuose.

Tra le immagini più potenti c’è quella dei Tepuyes, imponenti montagne dalle cime piatte che si ergono come isole nel cielo. Qui, secondo la mitologia indigena, abitano le divinità della terra, mentre i Pemon, popolo ancestrale, custodiscono la memoria di tali luoghi sacri.

Dall’altopiano dell’Auyantepuy scende la cascata più alta del mondo, il Salto Ángel: 979 metri di pura poesia che si lascia cadere nel vuoto. Fu l’aviatore Jimmy Angel a farla conoscere al mondo, ma per i nativi era già Churún Merú, voce antica che racconta l’essenza di un paradiso terrestre.

Parco Nazionale di Göreme, in Turchia

In Cappadocia, la terra sembra trasformarsi in fiaba. Il Parco Nazionale di Göreme è un mosaico di valli incantate, pinnacoli di tufo e grotte abitate fin dall’antichità.

I cosiddetti “camini delle fate” si stagliano come guardiani silenziosi, plasmati dal vento e dalla pioggia in forme quasi irreali: tra queste meraviglie si nasconde il villaggio di Göreme, le cui abitazioni scavate nella roccia raccontano storie di popoli antichi e di civiltà monastiche.

Dall’alto di una mongolfiera o al passo lento di un mulo, ogni percorso svela una nuova prospettiva e ogni scorcio sorprende con una luce diversa, in una terra sospesa tra sogno e realtà.

Parco Nazionale Torres del Paine, in Cile

Alla fine del mondo, tra la steppa e le montagne della Patagonia cilena, il Parco Nazionale Torres del Paine è un incanto e la natura si mostra nella sua veste più spettacolare: ghiacciai che scintillano al sole, laghi dai colori irreali, boschi scolpiti dal vento, e le tre torri di granito che danno nome al parco, svettanti come sentinelle di pietra.

 Il fiume Paine traccia il suo corso tra laghi turchesi e acque glaciali, mentre lungo i sentieri si possono incontrare guanachi che osservano curiosi, puma elusivi e il maestoso condor che solca i cieli.

Parco Nazionale Kruger, in Sudafrica

Giraffe al Parco Nazionale Kruger

Fonte: iStock

Giraffe nel Parco Nazionale Kruger

Nella savana del Sudafrica, il Parco Nazionale Kruger è il regno assoluto della vita selvaggia. Non c’è altro posto al mondo dove ci si possa sentire così vicini all’essenza primordiale della natura. Su un territorio vastissimo, che si estende oltre i confini nazionali abbracciando Zimbabwe e Mozambico, si muovono indisturbati i Big Five: leoni, leopardi, rinoceronti, elefanti e bufali.

Ma il Kruger è anche storia, cultura, paesaggi variegati che si alternano tra savana, foreste di acacie, fiumi abitati da ippopotami e coccodrilli. È un ecosistema potente, vivo, che pulsa da milioni di anni, e che continua a raccontare la storia del pianeta con la voce delle sue creature.

Parco Nazionale di Phong Nha-Ke Bang, in Vietnam

Nel cuore del Vietnam centrale, tra le nebbie leggere della foresta pluviale, si nasconde uno dei più grandi tesori speleologici del mondo: il Parco Nazionale di Phong Nha-Ke Bang, dove i secoli hanno scavato la roccia calcarea e creato un labirinto di grotte, cunicoli e cavità che si snodano nel sottosuolo per centinaia di chilometri.

Alcune grotte sono visitabili e offrono uno spettacolo di stalattiti e stalagmiti che non si dimentica: la Paradise Cave è un nome che dice tutto, mentre la Phong Nha Cave si raggiunge solo in barca, navigando lentamente sul fiume Son, tra pareti che si chiudono su un mondo misterioso.

La foresta è l’habitat di tigri, orsi e scimmie.

Parco Nazionale della Valle del Jiuzhaigou, in Cina

Esiste un luogo in Cina dove i colori appaiono più intensi, l’acqua più limpida, e le montagne più imponenti: è la Valle di Jiuzhaigou, luogo sacro per i tibetani, oggi Patrimonio UNESCO. I suoi laghi, secondo una leggenda, sarebbero nati dai frammenti di uno specchio magico spezzato per amore. E guardandoli, non si può fare a meno di crederci.

Le acque turchesi, smeraldo e zaffiro si alternano a cascate cristalline, foreste sempreverdi e villaggi nascosti. In autunno, il parco si trasforma in una tavolozza infuocata, con riflessi che incantano. Ma anche l’inverno lo veste di magia, con la neve che ricopre in silenzio un paesaggio che commuove, che parla al cuore, che sembra appartenere più al mondo dei sogni che a quello reale.

Parco Nazionale Banff, in Canada

Veduta sul Lago Moreno, Parco Nazionale Banff

Fonte: iStock

Spettacolare veduta sul Lago Moreno

Tra le Montagne Rocciose del Canada, il Parco Nazionale Banff è una “poesia scritta dalla natura”. Le cime innevate si specchiano in laghi immacolati, i boschi si perdono all’orizzonte, e il silenzio si fa palplabile. Il Lago Louise e il Lago Moreno, dalle acque turchesi incorniciate da pini e picchi montani, sono immagini che rimangono impresse come cartoline.

I sentieri che si snodano tra le montagne mostrano panorami dall’aura eterna. Tra i prati fioriti di Sunshine Meadows e la spettacolare Icefields Parkway, Banff è una promessa di libertà, un invito a perdersi nella bellezza incontaminata del territorio.

Parco Nazionale di Jim Corbett, in India

Concludiamo il nostro viaggio nel subcontinente indiano, dove il Parco Nazionale di Jim Corbett accoglie i viaggiatori ai piedi dell’Himalaya, tra fiumi, colline e foreste, e si rivela un autentico santuario per la fauna selvatica. Infatti, con un pizzico di fortuna, si può incontrare la regina della giungla: la tigre del Bengala.

Ma non è tutto.

Leopardi silenziosi, elefanti maestosi, cobra reali e un’infinità di uccelli popolano un mondo sospeso tra mito e realtà. Fondata nel 1936, questa è stata la prima area protetta dell’India, e ancora oggi conserva un magnetismo selvaggio e irresistibile.

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L’incanto di Hallstatt, magico paesino nei dintorni di Salisburgo

Adagiato sulle sponde di un lago e circondato da alte montagne, boschi e foreste si trova Hallstatt: un piccolo paese nell’Alta Austria che incanta per il suo aspetto magico e fiabesco. Un luogo così suggestivo che si crede aver ispirato la Disney nel creare Arendelle, il paesino in cui è ambientato Frozen e che, proprio per questo aneddoto, accoglie moltissimi visitatori da tutto il mondo. Hallstatt si trova a pochi chilometri da Salisburgo e rappresenta una meta ideale per una gita fuori porta che saprà conquistare il tuo cuore e farti tornare bambino. Qui l’aria è frizzantina, con quell’aroma di neve e abete che solletica il naso, e ogni piccolo dettaglio è studiato per regalare alla vista un panorama da cartolina. Le case in legno con i balconi fioriti si specchiano sulle acque immobili del lago, le piccole botteghe artigianali sostituiscono completamente le grandi firme e le catene tipiche delle città in cui viviamo e il tempo sembra essersi fermato in un tempo passato o, addirittura, mai esistito. Ma Hallstatt non è solo un libro di fiabe, è anche un libro di storia le cui pagine raccontano dell’estrazione del sale, una pratica iniziata millenni fa proprio qui e che ha rilanciato il paese conferendogli una risonanza a livello mondiale. Oggi vogliamo raccontarti la sua storia, le sue peculiarità e tutte le cose che puoi vedere con una piccola gita di un giorno da Salisburgo.

Hallstatt: un po’ di storia

Per capire a fondo l’anima di questo luogo, è necessario scoprire un po’ della sua storia. Le radici di questa perla incastonata tra le montagne delle Alpi austriache affonda le proprie radici 7.000 anni fa, quando i primi abitanti della zona scoprirono le miniere di sale nascoste nelle aree circostanti. Quello che poi venne battezzato come “oro bianco”, rese Hallstatt un centro nevralgico del commercio preistorico definendo anche il nome di un’intera epoca: la Cultura di Hallstatt (siamo nell’800-400 a.C circa). Gli scavi hanno portato alla luce diversi reperti archeologici che hanno rivelato un’evoluzione culturale già avanzata testimoniando l’importanza del paese come fulcro commerciale tra il mondo celtico e le civiltà mediterranee. La scoperta della grande necropoli con le sue otre 1.000 sepolture racconta storie di connessioni e scambi con popoli vicini e lontani. La cittadina continuò a prosperare per tutto il medioevo grazie alla massiccia estrazione di sale che la portò alla ribalta della scena commerciale dell’occidente. Oggi l’attività estrattiva è ancora un punto cardine dell’economia del paese ma, a questa, si è aggiunta anche l’importante attività turistica che, ogni anno, porta milioni di visitatori. Ovviamente, questo comporta anche dei risvolti negativi, come l’overturism pressante di cui Hallstatt è vittima e che ha costretto i governatori della regione ad apporre dei limiti agli ingressi e a cercare di sensibilizzare i visitatori sul turismo consapevole. Hallstatt è entrato nella lista dei Patrimoni dell’Umanità dell’UNESCO insieme al massiccio del Dachstein e alla regione di Salzkammergut.

Cosa vedere a Hallstatt: i luoghi da non perdere

Markplatz ad Hallstatt in Austria

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Markplatz: la piazza di Hallstatt che sembra uscita da una fiaba

Come avrai intuito, Hallstatt è un luogo dal fascino ammaliante che, nonostante le sue dimensioni ridotte – si contano poco meno di 800 abitanti -, ha davvero molto da raccontare. Per scoprire tutte le sue storie non ti resta che esplorare i luoghi d’interesse che questo piccolo paesino di montagna ha da offrire. Dalle miniere di sale che ne hanno determinato la ricchezza, alle bellezze naturalistiche che lo caratterizzano, ecco una selezione di luoghi imperdibili per goderti Hallstatt in tutta la sua meravigliosa unicità.

Centro storico

Apriamo le danze delle cose da vedere a Hallstatt partendo dal suo centro storico, un gioiellino che sembra essere uscito dal pennello di un maestro impressionista. Le casette con i tetti spioventi, i balconi adornati di fiori colorati e le stradine acciottolate che si snodano come un gomitolo di lana tra i dolci saliscendi sono il motivo per cui ogni passeggiata diventa una nuova di scoperta. Perditi tra le sue viuzze, entra nelle sue botteghe artigianali e lasciati stupire dalla dolcezza della piazza principale del paese: Markplatz. Un piccolo centro nel centro risalente al 1500 e impreziosito da una caratteristica fontana in marmo e dai ristoranti e caffè che lo circondano. Con una passeggiata di 10 minuti puoi arrivare a Seestraße, la strada che costeggia la riva del fiume e che culmina nel punto fotografico più famoso della città. Uno dei momenti più suggestivi per ammirare il centro storico è la sera, quando le corriere cariche di turisti giornalieri tornano da dove sono venute, lasciando spazio al silenzio e alla quiete.

Il Lago di Hallstatt

Uno specchio d’acqua immobile che riflette le montagne che lo circondano, l’Hallstätter See è il cuore del paese. Con l’eleganza di un nastro di raso, il lago lungo e stretto si snoda per 8,5 chilometri accarezzando le montagne che si immergono nelle sue acque placide. Per gustarti la sua atmosfera unica puoi fare la passeggiata che lo costeggia ma, per godertelo appieno, ti consigliamo di navigarlo; per farlo puoi optare per un giro in battello, una barca a remi o una Zille, l’imbarcazione tradizionale del luogo che consiste in un piccolo battello di legno che veniva utilizzato dai minatori che lavoravano nelle miniere di sale della regione. La vista di Hallstatt da questa prospettiva è ancora più magica, con le casette che si riflettono sul lago regalando la sensazione di una colata di acquerello su carta. Se visiti questo splendido paesino del Nord Europa in estate e non temi le temperature fredde, puoi anche azzardare un tuffo nelle profonde acque del lago.

Salzwelten

Ti abbiamo raccontato dell’importanza dell’estrazione del sale per Hallstatt, ora è il momento di scoprire i luoghi dove si svolge questa attività. Le Salzwelten sono le pagine di un manuale di storia e geologia che si intrecciano in un racconto unico lungo millenni. Un complesso che si erge a 1000 metri e che si può raggiungere in funivia. Prima di procedere con la visita alla miniera – l’attrazione principale del complesso – ti consigliamo una sosta sullo skywalk – la piattaforma panoramica che si apre con una vista mozzafiato sul paesino austriaco. Proseguirai il tuo percorso con la visita alla miniera, dove apprenderai la vita dei minatori e potrai vedere attrezzi, macchinari e manufatti storici scoprendo le tecniche estrattive del famoso “oro bianco”. L’highlight di questa attrazione è, senza ombra di dubbio, la discesa nel cuore della miniera che avviene con uno scivolo di legno, fedele ricostruzione di quello che veniva utilizzato in origine dai minatori. Come ciliegina sulla torta, un museo che chiude l’esperienza con reperti archeologici e aneddoti sulla tradizione millenaria di Hallstatt. Ti lasciamo qui di seguito alcune informazioni utili che possono aiutarti a pianificare la tua visita alle Salzwelten:

  • Costo del biglietto: per gli adulti il costo è di 43 euro mentre i bambini dai 4 ai 15 anni pagano 21 euro. Si consiglia di visitare sempre il sito ufficiale per ottenere informazioni precise e puntuali. Esistono anche opzioni per pacchetti combinati che includono altre attrazioni locali o una visita completa delle miniere.
  • Informazioni utili: per i bambini, l’accesso alle miniere di sale è consentito solo dai quattro anni in su. In generale si consiglia un abbigliamento comodo, soprattutto per la discesa sullo scivolo di legno.

Viewpoint Skywalk

Funicolare ad Hallstatt

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La suggestiva funicolare di Hallstatt che porta alle miniere di sale

Se vuoi dedicare una visita esclusiva al Viewpoint Skywalk, il punto panoramico che ti abbiamo descritto poco fa, puoi farlo. Non è un caso che questa venga definita una delle attrazioni più spettacolari del paese. La funivia ti porterà in alto e, da lì, potrai proseguire con una camminata di pochi minuti. La piattaforma panoramica è costruita su una terrazza sospesa che si estende verso il lago e che dà l’impressione di camminare sopra l’acqua.

Cimitero e Cappella Ossario

Può sembrare strano, ma visitare i cimiteri quando si è in viaggio è un’esperienza unica per entrare in intimità con la cultura del luogo, scoprendo le tradizioni e il rapporto che hanno gli abitanti con la morte e l’aldilà. Il cimitero di Hallstatt è una tappa imperdibile se stai vistando questo splendido paesino montano. Situato vicino alla chiesa di San Michele, questo luogo di sepoltura è celebre non tanto per le sue tombe secolari, quanto più per la Cappella Ossario (in tedesco Beinhaus) che ospita un numero incredibile di teschi e ossa umane. I teschi, secondo un’antica tradizione secolare, sono adornati con motivi floreali, nome e data di morte del defunto. Questo sistema era stato adottato per fronteggiare il limite spaziale del cimitero e per ottimizzare l’ingombro delle sepolture. Visitare questo luogo è un’esperienza unica che fa riflettere.

Chiesa di San Michele

La Chiesa di San Michele risale al dodicesimo secolo e si trova nel cuore di Hallstatt in una posizione panoramica sopra al cimitero. Piccolina, come tutte le chiese di montagna, svela un interno semplice ma raffinato, con un altare barocco circondato da una serie di affreschi sulle pareti che ritraggono scene religiose. Varcata la sua piccola soglia, l’atmosfera di quiete e pace è immediatamente percepibile. Significativo è il cimitero adiacente di cui ti abbiamo raccontato poco fa.

Museo di Hallstatt

Gemma delle Alpi austriache, il museo di Hallstatt è celebre per le sue collezioni capaci di riflettere i 7.000 anni di storia del paese. Ogni sala è un viaggio attraverso i secoli, partendo dalla preistoria fino all’epoca medievale, con un focus particolare alla cultura del salgemma. Tra i reperti e i manufatti che si possono ammirare, ce ne sono alcuni risalenti alla civiltà dei Celti che occuparono la regione ma anche alcuni di appartenenza ai minatori, oppure relativi al culto delle sepolture. Un’area affascinante del museo è quella dedicata alla vita quotidiana ad Hallstatt, dove puoi scoprire come vivevano le persone del luogo in epoche antiche. Ecco alcune informazioni utili alla tua visita:

  • Orari di visita: da aprile ad ottobre, il museo è aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 16:00, con un’estensione di orario che va fino alle 18:00 nei mesi che vanno da maggio a settembre. Nella stagione invernale, che va da novembre a marzo, il museo segue un orario variabile con alcune chiusure in certi giorni. Ti consigliamo di fare una verifica prima di organizzare la tua visita.
  • Costo del biglietto: anche il prezzo dei biglietti può variare, ma tendenzialmente si attesta a 12 euro per gli adulti, 9 euro per gli Over 60 e 8 euro per bambini e studenti. Sono disponibili anche formule per famiglie o gruppi.

Cascata di Waldbachstrub

A pochi minuti a piedi dalla paesino si trova una delle bellezze naturali più incredibili di Hallstatt, la cascata di Waldbachstrub. Un luogo di una quiete disarmante, completamente immerso nella natura più autentica dove l’unico suono presente è lo scroscio dell’acqua che cade da un’altezza di quasi 90 metri. Per raggiungere la cascata devi intraprendere un sentiero facile e ben segnalato che viene intervallato da terrazze panoramiche per ammirare la cascata da diverse angolazioni. Il picco di forza lo raggiunge in primavera e in estate quando i corsi d’acqua sono abbondanti, ma l’autunno accende di colore lo scenario circostante con un foliage da capogiro.

Dachstein Salzkammergut

Vicino ad Hallstatt si trova una delle regioni montuose più affascinanti di tutta l’Austria, esattamente a metà tra il lago di Hallstatt e quello di Gosau. Definita Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO è caratterizzato da vette imponenti, sentieri panoramici e una bellezza con pochi eguali al mondo. La sua attrazione principale è la Grotta di Ghiaccio di Dachstein, scoperta da alcuni speleologi nel 1910. Un vero e proprio mondo sotterraneo, a circa 1700 metri di altitudine, che incanta con le sue pareti di ghiaccio e le enormi stalattiti e stalagmiti. Se decidi di visitarla, seguirai un percorso interno che ti immergerà in un mondo magico e misterioso dove incredibili giochi di luce danzano sulle pareti di questa incredibile grotta.

Botteghe artigianali di Hallstatt

Se visiti Hallstatt non puoi perderti l’emozione di entrare nelle sue pittoresche botteghe artigianali, scoprire i prodotti locali e parlare con artigiani e venditori del posto. Qui le catene e i grandi negozi non esistono, un dettaglio che ti permette di vivere appieno l’atmosfera del tempo sospeso che aleggia in questo meraviglioso villaggio. Ecco alcune delle botteghe nelle quali potresti imbatterti con una semplice passeggiatina nel centro storico:

  • Botteghe di intaglio del legno: essendo Hallstatt circondata dalle foreste, uno dei materiali più utilizzati dagli artigiani locali è il legno. Utensili, oggetti decorativi e chi più ne ha più ne metta; qui potresti trovare il pezzo giusto da portare a casa e da riguardare per tornare con la mente tra i boschi silenziosi di Hallstatt.
  • Botteghe di ceramica: anche la produzione di ceramica è un must in questa regione. È facile trovare, infatti, laboratori e negozietti specializzati che realizzano piastrelle, vasi e altre decorazioni con motivi e illustrazioni che si ispirano al paesaggio circostante. Le ceramiche sono quasi sempre dipinte a mano, pertanto ogni pezzo è davvero autentico.
  • Gioiellerie e minerali: proprio perché Hallstatt è famosa per la sua storia legata all’estrazione mineraria, sono molte le botteghe che offrono ai visitatori la possibilità di acquistare gioielli realizzati con pietre o minerali locali.
  • Alimentari: l’Austria è un paese con una ricca tradizione culinaria, non sorprende quindi che anche Hallstatt sia ricca di piccole botteghe alimentari che vendono prodotti gastronomici locali preparati a mano. La scelta perfetta per portare a casa un assaggio autentico di questo splendido paesino incastonato nelle montagne austriache.

Come raggiungere Hallstatt da Salisburgo

Se stai facendo base a Salisburgo e vuoi visitare Hallstatt in giornata, hai diverse opzioni di trasporto a disposizione. Vediamole insieme:

  • Treno o traghetto: l’opzione più suggestiva è sicuramente il treno. Partendo dalla stazione centrale di Salisburgo devi prendere un treno con destinazione Attnang-Puchheim. Da qui puoi fare un cambio e prendere il treno diretto per la stazione di Hallstatt che si trova sulla sponda opposta del lago rispetto al villaggio quindi, per raggiungere il centro storico, dovrai proseguire con un piccolo traghetto che attraversa l”Hallstätter See.
  • Autobus: un’alternativa molto valida al treno è l’autobus. Puoi prendere il bus 150 fino a Bad Ischl per poi proseguire con un altro autobus (linea 542 o 543). In totale, il viaggio ha una durata di circa 1 ora e 30 minuti.
  • Automobile: se ai mezzi pubblici prediligi l’autonomia della macchina privata, puoi optare per un on the road in auto. Da Salisburgo, il percorso più veloce consiste nel seguire la B158 fino a Bad Ischl, per poi continuare sulla B145 e poi sulla B166 per arrivare ad Hallstatt. Il viaggio dura un’ora e un quarto circa, ma i panorami mozzafiato che ti si apriranno alla vista potrebbero invogliarti a qualche sosta che allungherebbe il viaggio.

Qual è il periodo migliore per visitare Hallstatt

L'inverno ad Hallstatt

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La magia dell’inverno abbraccia Hallstatt

Dopo aver scoperto tutte le cose meravigliose che puoi vedere in questo splendido paesino austriaco, ti starai chiedendo quale sia il momento migliore per visitarlo. La verità è che non c’è una risposta univoca a questa domanda, poiché molto dipende dalle preferenze di ogni singola persona e dalle esperienze di viaggio che ognuno di noi vuole vivere. Quel che è certo è che ogni stagione ha qualcosa di davvero  magico da offrire. Hallstatt cambia abito con il cambiare delle stagioni; con il suo lago cristallino, le sue montagne e i suoi tramonti che cambiano tonalità di mese in mese. Di seguito, ti elenchiamo le caratteristiche di ogni stagione, così che tu possa decidere, in base alle tue preferenze, quando visitarla.

  • Primavera: in questa stagione Hallstatt fiorisce, letteralmente. I balconi traboccano di fiori, i giardini si tingono di colore e i boschi sono di un verde brillante. Le temperature piacevoli – ma non troppo calde – la rendono la stagione perfetta per risvegliarsi dall’inverno, con l’aria frizzante che solletica il naso e con i cieli limpidi che si specchiano sulla superficie del lago. Nonostante sia sempre una meta molto turistica, in primavera non c’è quella folla che caratterizza l’estate, dunque puoi godere di una visita in totale tranquillità.
  • Estate: la stagione estiva è la più gettonata dai visitatori, grazie al clima caldo e soleggiato e al richiamo del lago che, come il canto di una sirena, attira i turisti che vogliono fare un giro in barca, nuotare o semplicemente prendere il sole sulle sue rive. Ma non solo, questa stagione è la favorita dagli amanti del trekking e dagli escursionisti che calcano i sentieri delle montagne circostanti alla ricerca di cascate o vette da raggiungere. In estate il villaggio si anima con un calendario fitto di eventi e manifestazioni culturali. Nonostante questo sia il periodo più attivo del paesino è anche il più affollato, quindi se preferisci le affluenze da bassa stagione allora te lo sconsigliamo.
  • Autunno: l’autunno ad Hallstatt si può riassumere con una sola parola; foliage. I boschi circostanti si tingono di arancione, rosso, giallo e oro creando una tavolozza cromatica che persino Van Gogh invidierebbe. Il clima è ancora mite e piacevole e le folle sono ridotte rispetto all’estate, regalando ai visitatori rimasti un po’ di meritata pace e tranquillità. In questo periodo le escursioni nei boschi sono qualcosa di davvero spettacolare.
  • Inverno: se hai visto Frozen, allora sai cosa aspettarti da questa stagione. Hallstatt in inverno sembra letteralmente uscita da un libro di fiabe per bambini con le casette colorate che si fanno spazio emergendo da una coltre bianca, e con le luminarie natalizie che scaldano l’ambiente e il cuore. Le temperature calano di parecchio, arrivando anche sotto lo zero. La stagione perfetta per chi vuole una fuga romantica in un paesaggio da fiaba circondato dalla magia della neve e dell’inverno.

Come avrai intuito, Hallstatt è un paese piccolo piccolo ma con un’enorme offerta culturale e storica da occuparti una giornata intera e anche più. Un viaggio in uno scenario incantato tra storia, natura e tradizione dove l’acqua del lago fa da colonna sonora ai racconti millenari narrati dalle montagne. Dalle miniere di sale ai panorami mozzafiato, questo sarà il tuo posto nel mondo per ritrovare la pace e il benessere interiore.