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Calice Ligure, il borgo degli artisti (amato da Andy Warhol)

Nell’entroterra della Liguria, a pochissimi chilometri dal più noto Finale Ligure, in provincia di Savona, c’è un borgo poco conosciuto ma che è un vero gioiello artistico. È Calice Ligure, anche detto il borgo degli artisti. E non è solo un modo di dire.

La scuola artistica di Calice

Qui gli artisti ci sono stati davvero, tanto che negli Anni ’60 è nato un vero e proprio movimento chiamato “la scuola di Calice“. A scoprire il borgo fu proprio uno di loro, Emilio Scanavino, pittore e scultore originario di Calice, poi considerato il decano del gruppo, che riuscì a convincere alcuni colleghi a trasferirsi a Calice, almeno per l’estate, ospiti suoi, almeno inizialmente.

Affascinati dal clima – non soltanto meteorologico – di fermento artistico che stava nascendo nel piccolo paese, ne arrivarono diversi, tanto che, in poco tempo, Calice Ligure divenne un vero e proprio laboratorio di sperimentazione. Dei 1400 abitanti di allora, cento erano artisti, tutti ispirati dall’atmosfera che vi si respirava.

Aprirono ben presto quattro gallerie d’arte contemporanea e laboratori di serigrafia e iniziarono a organizzare performance artistiche diffuse in tutto il territorio. E così arrivarono anche i primi visitatori.

Gli artisti aumentarono in fretta, prima solo italiani, poi anche stranieri, attirati dalla voglia di confrontarsi e di esprimersi, in quell’atmosfera fuori dal mondo e dal tempo, lontani dal ritmo frenetico delle grandi città. Era nata la “scuola di Calice”, che ha condizionato il mondo dell’arte contemporanea italiana per intensità e creatività. Non solo artisti, ma anche galleristi, critici d’arte e giornalisti del settore. La maggior parte vi soggiornava nei mesi estivi, altri rimanevano per tutto l’anno.

La storia culturale di Calice Ligure nasce dalla partecipazione, cene, partite a biliardo nell’unico bar del paese, il bar Viola, che esiste tutt’oggi e dove andare ad ascoltare buona musica il giovedì sera, o di biglie in piazza e feste di paese e fonda le sue radici nella sperimentazione artistica, negli happening e nelle performance che hanno smosso le coscienze e la quiete del piccolo borgo per oltre vent’anni.

Ancora oggi il borgo ospita il Museo d’arte contemporanea Casa del Console, ricavato in un edificio del 1800, dipinto di rosa. La collezione raccoglie tutte le opere donate dagli artisti che, negli anni, hanno esposto nella Casa del Console e che oggi compongono la mostra permanente. Tra le opere esposte ci sono quelle di Gianni Bertini, Aldo Mondino, Urano Palma, Giangiacomo Spadari, Tino Stefanoni, Sergio Sarri e Fernando De Filippi. Questi ultimi vivono tuttora a Calice.

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Fonte: @Alessandro Pescio

Il centro storico di Calice Ligure

Andy Warhol a Calice Ligure

Nel vicino borgo di Boissano, Maria Luisa Montanaro, meglio nota con il nome di Marie-Louise Jeanneret, nipote di Le Corbusier, decise di ritirarsi e di fondare quello che ancora oggi è il Centro Internazionale di Sperimentazioni Artistiche.

Grazie alle sue conoscenze di artisti internazionali, vennero realizzate mostre di livello mondiale e si svilupparono per quasi vent’anni residenze artistiche. Fra i grandi ospiti ci fu anche Andy Warhol, che tra il 1974 e il 1975 trascorse del tempo a Boissano. Attirato dalla fama artistica di Calice, visitò anche il borgo degli artisti non senza lasciare qualche traccia dietro di sé.

Da borgo agricolo a fucina d’arte

Fino ad allora, l’economia di Calice Ligure si basava sulla coltivazione degli alberi da frutto, tra cui naturalmente la vite e l’ulivo, tipici di queste zone, e sulla lavorazione del legno. Del suo passato più antico è rimasto ben poco.

Fino al XVII secolo fu un dominio spagnolo, poi passato alla Repubblica di Genova. Di tanti secoli restano soltanto un ponte romano lungo la via Julia Augusta, l’antica strada romana che collega ancora oggi Piacenza con la Costa Azzurra, e alcune trincee di età napoleonica.

Nel borgo ci sono tre belle chiese, la chiesetta di Santa Liberata, edificata nel 1550 e restaurata nel Settecento, San Nicolò, costruita nel XVII secolo, e la chiesa di San Sebastiano con il suo portale rinascimentale.

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Fonte: @Alessandro Pescio

La piazza centrale di Calice Ligure

Visitare Calice Ligure

Il Comune di Calice Ligure ha creato quattro percorsi tematici per scoprire il piccolo borgo ligure. Il progetto “A spasso per Calice Ligure” comprende anche un angolo informativo con bacheca e mappa tattile da cui partire per visitare il paese.

  1. Il percorso centrale è La Via del Beo, reso integralmente fruibile da persone non vedenti o ipovedenti mediante segnaletica dedicata e protezioni.
  2. Il percorso culturale raggiunge punti panoramici e luoghi notevoli dal punto di vista paesaggistico, culturale e architettonico: le chiese di Santa Libera e San Nicolò, le contrade Cirio e Inomonte e la via Vecchia fino alla Casa del Console.
  3. Il percorso natura è un itinerario a carattere naturalistico, di osservazione dell’ambiente e degli spazi agrari, caratterizzato da una maggiore difficoltà di percorrenza. Offre tratti più “avventurosi” essendo un percorso escursionistico in senso proprio.
  4. Il percorso sensoriale è un itinerario in cui vengono stimolati i sensi come il tatto, l’udito, l’olfatto e anch’esso si presta alla fruizione anche da parte di soggetti non vedenti e ipovedenti, con accompagnatore.

Per chi desidera soggiornare a Calice Ligure, ci sono alcuni bed & breakfast e case vacanze. D’estate, il borgo si anima di eventi organizzati dall’Associazione Calice Ligure Città della Musica, con concerti di musica classica, rock e contemporanea e commedie in piazza – anche in dialetto – per tutta la famiglia. Ci sono anche diverse trattorie dove si mangia molto bene, quindi merita anche solo una gita in giornata, nel caso vi trovaste in vacanza sulla Riviera di Ponente.

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Vacanze in Liguria a Bordighera: cosa fare e vedere

La Liguria è da sempre una delle mete preferite per le vacanze estive, soprattutto per chi abita nel nord Italia: le sue spiagge, anche se spesso molto piccole e impervie, sono delle bellezze da cartolina e attirano moltissimi turisti. Andiamo oggi alla scoperta di Bordighera, uno splendido paesino della Riviera dei Fiori. Ecco tutto quello che c’è da fare e da vedere, in una cornice davvero favolosa.

Bordighera, il centro storico

La Riviera di Ponente nasconde moltissimi gioielli che meritano assolutamente una visita: uno di questi è Bordighera, paesino incastonato sul lungomare, cinto alle spalle dalle Alpi Marittime e a poca distanza dal confine con la Francia, dove ha inizio la rinomata Costa Azzurra. Seppure piccolino, il borgo è uno dei più suggestivi di tutta la Liguria, grazie anche alla ricca presenza di architetture affascinanti, che sorgono principalmente nel centro storico e nei suoi dintorni. Partiamo proprio da qui, da quel quartiere chiamato Bordighera Alta, che si dipana sul versante di una collina affacciata sul mare e rappresenta il nucleo più antico del paese.

Una delle prime tappe è la Chiesa di Santa Maria Maddalena, con la sua meravigliosa facciata impreziosita da stucchi in stile rococò e un alto campanile ricavato da un’antica torre di avvistamento medievale, da cui si può ammirare non solo l’intera città vecchia, ma anche il panorama mozzafiato del mar Ligure. A poca distanza, ecco l’Oratorio di San Bartolomeo: costruito nel XV secolo, custodisce al suo interno un pregiatissimo organo ottocentesco. Passeggiando tra gli stretti vicoli del centro, infine, si possono ammirare i resti delle porte d’accesso a quello che era il nucleo fortificato di Bordighera, un tempo protetto da imponenti mura.

Ma sono tante altre le bellezze di questo piccolo borgo ligure: in particolare, i turisti rimangono incantati dalle numerose ville nobiliari che raccontano frammenti di storia preziosissima. Come Casa Coraggio, dove visse anche lo scrittore Edmondo De Amicis, o la splendida Villa Margherita, costruita all’inizio del ‘900 come residenza privata della Regina Margherita – oggi ospita una pinacoteca unica al mondo. Infine, non può mancare una visita al giardino esotico Pallanca, che vanta un incredibile patrimonio naturalistico comprendente oltre 3.200 specie vegetali.

Le spiagge più belle di Bordighera

Naturalmente, una vacanza estiva a Bordighera non può certo fare a meno di giornate trascorse in spiaggia, tra relax sotto il sole e tuffi in acqua. Il centro storico del paese si affaccia sul Lungomare Argentina, una passeggiata pedonale – la più lunga della Riviera Ligure – di ben due chilometri cinta da piante e giardini colorati. Questo è un ottimo punto di partenza per chi cerca un luogo dove stendersi al sole: tra spiagge libere e stabilimenti attrezzati, c’è davvero l’imbarazzo della scelta. È infatti qui che si dipana una lunga lingua di sabbia dorata, occasionalmente sostituita da grandi scogli, meta di residenti e turisti che vogliono godersi qualche ora al mare.

Ad ovest del paese, c’è un’ampia spiaggia libera perfetta per chi non ama troppo la folla. Si tratta della Spiaggia di Rattaconigli, nelle cui vicinanze ospita anche un’area riservata ai cani, una splendida soluzione per tutti coloro che viaggiano in compagnia dei loro amici a quattro zampe. È invece sul versante opposto che si trova un vero gioiellino, non particolarmente conosciuto dai turisti. Si tratta degli scogli di Sant’Ampelio, una piccola lingua di rocce che si sporge nel mare, dove i ragazzi amano andarsi a tuffare. Forse è un po’ scomodo, ma merita assolutamente una visita.

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Cosa vedere ad Arenzano, dalla spiaggia al centro cittadino

Arenzano è una splendida cittadina incastonata tra il mare e l’Appennino, ad appena una ventina di chilometri da Genova e altrettanti da Savona, a un passo dalla magnifica area naturale del Parco del Beigua, porta della Riviera Ligure di Levante.

Non è la classica “destinazione balneare”, è molto di più: vanta un centro storico unico nel suo genere, con le vie e le case che si arrampicano dal lungomare alla collina, un parco polmone verde che è un’autentica oasi di relax e di refrigerio durante l’estate, un Santuario polo di fede e pellegrinaggio, eleganti ville e palazzi tipici liguri, testimoni di un fulgido passato, e un esotico e variopinto simbolo, i pavoni in libertà, “cittadini” a tutti gli effetti.

Scopriamo le mete più interessanti e le attrazioni da non perdere ad Arenzano,  dall suggestivo centro storico fino alla spiaggia.

Il Parco e la Villa Negrotto Cambiaso

Villa Negrotto Cambiaso Arenzano

Fonte: iStock

Villa Negrotto Cambiaso

Il primo incontro con Arenzano, a breve distanza dalla stazione ferroviaria, è il Parco di Villa Negrotto Cambiaso, oasi verdeggiante dove incontrare i pavoni e ammirarli in tutta la loro bellezza: abituati all’incontro con le persone, sono ormai parte integrante della cittadina e rimangono tranquilli a farsi fotografare.

Il parco apre alla scoperta di Arenzano, punto privilegiato per fare piacevoli passeggiate tra prati, agrumeto e immensi alberi che assomigliano alle sequoie americane, sostare all’ombra, praticare sport all’aria aperta e assistere a mostre ed eventi che vengono organizzati durante l’anno.

Fulcro del parco è Villa Negrotto Cambiaso, oggi sede del Municipio, risalente al 1558 a opera del marchese Tobia Pallavicino. Nel 1880, la marchesa Luisa Pallavicino rinnovò la struttura dell’elegante dimora e, oltre a conferirle l’aspetto di una fortezza, decise di dare vita a un parco all’inglese con serra di vetro in stile liberty e svariate terrazze panoramiche che ricordano le mura di difesa medievali.

Non mancano due laghetti dove nuotano pesci, tartarughe, anatre e oche: insomma, un’autentica meraviglia.

Il centro storico del borgo marinaro

Il cuore di Arenzano è il suo centro storico, l’antico borgo marinaro, che si inerpica verso il Beigua e si contraddistingue per la peculiarità di essere, appunto, “in salita”.

Si estende da Via Bocca, area pedonale aggiunta negli anni Sessanta laddove sorgeva la vecchia ferrovia, fino al pittoresco pozzo di Piazza Colombo ed è un intricato labirinto di stradine lastricate, piazzette, caruggi liguri animati su cui si affacciano focaccerie, negozi di lusso, ristoranti, gelaterie e i caratteristici palazzi dalle facciate color pastello impreziositi da meridiane, edicole, stemmi nobiliari, mascheroni di terracotta, eco di Genova e di un passato fiorente.

Angoli che rimangono impressi sono, oltre a Piazza Colombo con il suo pozzo, Piazza Chiossone (o Nastrè), la zona degli antichi lavatoi, e Piazza XXV Aprile su cui svetta il Palazzo Sant’Antonio, antico oratorio del XIII secolo, oggi sede della Biblioteca.

Il lungomare e la spiaggia

Arenzano è anche lungomare e porticciolo turistico: appena usciti dal parco (o dal centro storico) ecco la veduta del mare e della spiaggia centrale, che lasciano già intravedere il capoluogo ligure.

È una piacevole camminata ombreggiata, suddivisa in

  • Lungomare Olanda, tratto di arenili dai ciottoli grigi, sassolini e sabbia con una porzione di spiaggia libera in prossimità del Circolo Velico che volta le spalle al Parco di Villa Figoli des Geneys, in vero stile genovese, che ispirò a Carducci la lirica “In una villa”.
    La villa e il suo parco plasmato da favolosi viali con magnolie, sempreverdi e palme sono il fulcro degli eventi estivi di Arenzano.
  • Lungomare Stati Uniti, ultimo tratto di spiaggia vicino al Porto, ad accesso libero con le barche che ondeggiano attorno alla banchina.

Di sicuro impatto anche il tratto di costa più selvaggio, al di sotto della Ciclabile e Passeggiata Pedonale del Lungomare De Andrè, dove si susseguono raccolte spiagge libere e calette che permettono di godere di un’atmosfera tranquilla e di vedute che rigenerano.

Il Santuario del Bambino Gesù di Praga

Santuario Gesù Bambino di Praga Arenzano

Fonte: iStock

Santuario Gesù Bambino di Praga

Altro simbolo di Arenzano, che rende la cittadina ligure meta di fede e pellegrinaggio, è il Santuario del Bambino Gesù di Praga, testimone di un forte sentimento devozionale al Bambino di Praga, uno dei luoghi religiosi più frequentati della regione, preceduto da un’ampia scalinata e piazzale da cui si può ammirare uno scorcio invidiabile che arriva fino al mare.

Il Santuario risale al 1904 ma la storia di devozione inizia nel 1628 quando i Carmelitani Scalzi di Arenzano ricevettero in dono dalla principessa Polissena Lobkowitz di Praga una piccola statua in cera di Gesù Bambino di Praga.

Oltre alla ricchezza dell’interno, la chiesa custodisce anche un meraviglioso Presepe in Ceramica perenne, aperto tutto l’anno, frutto di tre anni di lavoro di Eliseo Salino di Albisola, con oltre 300 statue che trovano posto nell’emozionante cornice di una grotta ricostruita con stalattiti e stalagmiti in gesso e juta con la rievocazione di significative scene bibliche: una voce narrante accompagna i visitatori nel percorso e il tipico paesaggio ligure con l’Appennino dona un tocca unico al tutto.

Alle spalle del Santuario, uno sguardo anche alla Torre dei Saraceni, edificata nel XVI secolo a protezione delle incursioni saracene dopo quella avvenuta nel 1559, capeggiata da Amoret Rais.

La Chiesa dei Santi Nazario e Celso

Chiesa di spicco in città è la Parrocchiale intitolata ai Santi Nazario e Celso, eretta sui resti di un antico monastero dedicato al monaco irlandese San Colombano e ricostruita dopo un grave crollo nel Settecento, un magnifico esempio di architettura barocca in Liguria.

Da vedere, al suo interno, l’affresco della cupola, capolavoro di Ernesto Massiglio che seppe replicare al meglio l’opera andata perduta nel ’44 di Francesco Semino.

Il Parco del Beigua

Appena fuori dal centro, gli amanti della natura troveranno ad attenderli la meravigliosa cornice naturalistica del Parco del Beigua, notevole area protetta dove l’ecosistema dei boschi appenninici si sviluppa in completa autonomia e sicurezza.

Sono numerosi i percorsi per trekking ed escursioni tra gli alberi secolari e la natura incontaminata di questo angolo di Liguria e non mancano i percorsi dedicati per un’avventura in mountain bike.

Tappa da non perdere sono poi i Centri visita dedicati all’educazione ambientale e all’ornitologia che permettono di conoscere nei dettagli la flora e la fauna del territorio, con una particolare attenzione alla didattica per i più piccoli.

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Il castello incantato a Portofino è un sogno a occhi aperti

Immagina un luogo dove il tempo sembra essersi fermato, dove le mura antiche raccontano storie di nobiltà, amore e avventura. Un luogo dove la natura si fonde con l’architettura in un abbraccio così armonioso da lasciare senza fiato.

Questo luogo esiste ed è il Castello Brown, un’affascinante dimora storica che domina il pittoresco borgo di Portofino, situato sulla costa ligure, una località rinomata per la sua bellezza naturale e il suo patrimonio storico.

Conosciuta come una delle mete più esclusive del Mediterraneo, con le sue case dai vivaci colori pastello e il porticciolo circondato da lussureggianti colline, Portofino è anche un punto di partenza ideale per esplorare le meraviglie della Riviera, tra cui le Cinque Terre e la vicina Santa Margherita Ligure.

Sopra il borgo di Portofino, affacciato sulla baia, sorge questa imponente struttura storica le cui origini risalgono al XII secolo. Inizialmente costruito come fortezza militare per proteggere il villaggio dalle incursioni piratesche, il castello è stato successivamente trasformato in una residenza signorile e, infine, in un museo e centro culturale.

La storia del Castello Brown, un viaggio attraverso i secoli

Per raggiungere il Castello Brown bisogna percorrere un sentiero panoramico che serpeggia tra la lussureggiante vegetazione mediterranea e offre scorci mozzafiato sul mare cristallino. Il viaggio verso questo tesoro nascosto è già di per sé un’esperienza indimenticabile, un invito a rallentare e assaporare la bellezza che ci circonda.

Una volta arrivati alla sommità della collina, il Castello Brown si erge maestoso, come un faro che veglia sulla città. Nel corso dei secoli, ha cambiato più volte proprietà e funzione, a seguito delle vicende storiche che hanno coinvolto la Liguria.

Nel XVIII secolo, con la fine delle guerre di successione europee e l’affermazione della dominazione austro-piemontese, fu trasformato in una residenza signorile. La struttura fu arricchita con elementi architettonici e decorativi tipici dell’epoca, come le eleganti logge e gli affreschi che ancora oggi adornano alcune stanze.

Successivamente il castello passò nelle mani di diversi proprietari privati, tra cui il console britannico Sir Montague Yeats-Brown, dal quale prende il nome. Fu sotto la sua proprietà che assunse l’aspetto di una dimora all’inglese, con l’aggiunta di un vasto giardino terrazzato e la sistemazione dei vari ambienti interni.

Nel corso del XX secolo, il Castello Brown divenne sempre più noto come luogo di interesse storico e culturale. Nel 1961, la famiglia Yeats-Brown decise di vendere la proprietà al Comune di Portofino, che avviò un processo di restauro e valorizzazione della struttura.

Il Castello Brown, tra cultura e panorami mozzafiato

Ogni angolo del castello racconta una storia e l’atmosfera che si respira tra le sue stanze è impregnata di fascino e mistero. Eppure, nonostante il suo passato glorioso, conserva un’aura di semplicità e autenticità che lo rende ancora più affascinante.

Ma il vero protagonista è senza dubbio il suo meraviglioso giardino, un’oasi di pace e serenità dove immergersi nella natura e ammirare panorami da sogno. Le terrazze fiorite si alternano a pergolati di rose e bouganville, creando un caleidoscopio di colori e profumi che incanta i visitatori.

Il castello è anche un luogo di cultura e arte, che ospita mostre temporanee ed eventi di vario genere. Non è raro imbattersi in matrimoni e cerimonie private, che sfruttano l’incomparabile cornice offerta da questo gioiello architettonico per celebrare l’amore tra due persone.

Il fascino di questa location, infatti, non è passato inosservato nemmeno agli occhi delle celebrità, tanto da aver fatto da sfondo in un episodio della serie “The Ferragnez”. La coppia di influencer più famosa d’Italia ha scelto, infatti, questo angolo di paradiso per celebrare il loro quarto anniversario di matrimonio.

Il Castello Brown rappresenta un tesoro storico e culturale di inestimabile valore, custode di una lunga tradizione che ha attraversato i secoli e le vicissitudini del territorio.

La sua posizione privilegiata offre ai visitatori panorami mozzafiato sulla baia sottostante e sul borgo di Portofino, regalando un’esperienza unica e indimenticabile. Visitare il Castello Brown significa immergersi in un passato affascinante e scoprire le radici di un patrimonio culturale ancora vivo e vibrante, circondati dalla bellezza mozzafiato del paesaggio ligure.

Portofino in Liguria

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Portofino, Liguria
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Rapallo, meta perfetta per una vacanza estiva da sogno

Nel cuore del Golfo del Tigullio, a 8 chilometri da Portofino, di sicuro fascino è Rapallo, apprezzata meta turistica già dall’Ottocento, con visitatori illustri del calibro di Hemingway, Nietzche e Yeats.

Vivace, raffinata e inserita in una cornice da sogno, tra l’azzurro a perdita d’occhio del mare e il verde delle colline, vanta splendidi edifici in stile liberty che fiancheggiano il lungomare e impreziosiscono il centro storico, caratterizzato dai tipici carruggi liguri, stradine acciottolate pedonali su cui svettano le alte e colorate case dalle finestre dipinte.

Qui le vacanze estive trascorrono in pieno relax, godendo di tramonti unici sul Golfo, rigeneranti passeggiate vista mare, tuffi, sole, buona cucina e occasioni di trekking lungo la costa o tra i sentieri immersi nel verde.

Cosa vedere a Rapallo, suggestiva città del Tigullio

Il simbolo di Rapallo è il suo Castello sul Mare, edificato a metà del Cinquecento a scopo difensivo, sul promontorio dove termina la zona orientale del Lungomare Vittorio Veneto, unito alla terraferma da un pontile.

Suggestivo e inconfondibile, diventa ancora più interessante durante la grande festa patronale che si svolge, tutti gli anni, l’1, il 2 e il 3 luglio: per l’occasione, si assiste all’”incendio del Castello“, l’evento clou dei numerosi e spettacolari fuochi d’artificio sul mare, sia durante il giorno che in notturna.

Un evento che coinvolge l’intera città e richiama turisti da tutto il mondo, e che ha inizio dopo la solenne Processione che conduce l’arca d’argento della Madonna per le vie del centro.

Altra meta imperdibile è, ovviamente, il Lungomare Vittorio Veneto, la classica “passeggiata sul mare” ombreggiata dagli eleganti palazzi liberty e dalle palme, ricca di locali, ristoranti e bar per una piacevole sosta golosa.
A metà, spicca il Chiostro della Musica, palcoscenico per spettacoli e concerti, iconico monumento commemorativo per i cittadini di Rapallo emigrati in Cile.

Ma siamo appena all’inizio.

Affacciato sul mare e non lontano dal Castello, da vedere è l’ex convento delle Clarisse, complesso monastico del Seicento, che oggi ospita il Museo Gaglioffo, curiosa collezione d’arte donata dai coniugi Gaglioffo che include opere dal XIV al XX secolo, e un teatro auditorium con 265 posti.

E, a proposito di musei, date un’occhiata anche al Museo del Merletto, nella magnifica sede di Villa Tigullio, storica dimora con giardino vista mare: è incentrato sulla tradizione del merletto a fuselli (o pizzo a tombolo) con biancheria per la casa, abiti, tomboli e accessori unici.

Infine, a 612 metri di altezza, ecco il Santuario Nostra Signora di Montallegro, splendida chiesa in stile rinascimentale-barocco preceduta da una monumentale scalinata che porta al piazzale, da cui il panorama sul blu è difficile da descrivere a parole.

Sono due i modi per raggiungerlo: con la funivia che parte nelle vicinanze della stazione oppure seguendo un sentiero da trekking che parte dal centro storico.

Le spiagge di Rapallo, sogno balneare

Meta estiva per eccellenza, Rapallo offre un litorale punteggiato da raccolte spiagge di ghiaia e ciottoli lambite dal limpido mare, molte attrezzate con lettini e ombrelloni.

Inoltre, in città, potrete trovare una delle rare spiagge di sabbia della Riviera di Levante: si tratta della Spiaggia del Lido, arco dorato nell’abbraccio di cabine bianche e blu.
È perfetta per una vacanza all’insegna del comfort, adatta anche alle famiglie con bambini, e, oltre ai servizi essenziali, propone parco giochi, area fitness, piscina e vasca idromassaggio.

Nei dintorni, altre spiagge che non si dimenticano sono la meravigliosa Spiaggia di Paraggi (a due passi da Portofino), la straordinaria Baia di San Fruttuoso con l’Abbazia medievale, la Spiaggia del Pozzetto a Zoagli, e le spiagge di Prelo, Trelo e Pomaro a San Michele di Pagana, paesino costiero con la Chiesa di San Michele che custodisce una tela di Van Dick.

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Benvenuti a Kyrenia, la Portofino di Cipro

Cipro è la terza più grande isola del Mediterraneo e in tutta la sua lunga estensione conserva degli angoli che sono dei piccoli tesori da scoprire e vivere. Quel che bisogna sapere prima di organizzare un viaggio è che Cipro è divisa in due parti separate dalla cosiddetta linea verde: l’area sotto il controllo effettivo della Repubblica di Cipro, e la zona occupata nel 1974 dalla Turchia al nord, successivamente autoproclamatasi Repubblica Turca di Cipro del Nord. Ed è proprio in quest’ultima che sorge una piccola perla da molti definita la Portofino dell’isola: Kyrenia

Kyrenia: informazioni utili

Kyrenia, chiamata anche Girne, è una località di Cipro del Nord che si presenta ai suoi visitatori con una storia millenaria di cui oggi sono ancora visibili le tracce. Nel coso del tempo si è trasformata in una rinomata località turistica, e attualmente viene desiderata da molti viaggiatori per via del suo paesaggio che lascia senza fiato, ma anche come per la sua colorata vita notturna e la non troppa distanza della Capitale Nicosia.

Non appena si mette piede a Kyrenia la sensazione è quella di essere stati catapultati in una cartolina: un possente castello domina un grazioso ed elegante porto veneziano, caratteristiche che l’hanno portata a definire la “Portofino d’Oriente”.

Cosa vedere

Senza ombra di dubbio vale la pena iniziare il viaggio a Kyrenia dal suo bellissimo castello che oggi è il risultato di diverse ristrutturazioni effettuate nel corso dei secoli. Il maniero si innalza al cospetto del porto e, pur essendo di epoca romana, protegge ancora fiero diversi stili architettonici, alcuni dei quali fanno riferimento del periodo veneziano.

Mentre tra le mura delle sue stanze è possibile interfacciarsi con l’antichissimo “relitto di Kyrenia”, una nave mercantile affondata nei pressi delle coste di Cipro ben 2300 anni fa. Un sito spettacolare, quindi, anche per via della presenza di una cappella del XII secolo.

Visitare il castello di Kyrenia

Fonte: iStock

Veduta del castello di Kyrenia

Non può di certo mancare una sosta al porticciolo dall’aspetto vivace che nasconde mura maestose e imponenti, moschee e chiese ortodosse, insieme a impianti balneari, spiagge pubbliche e private, hotel, ristoranti e dune selvagge.

Questa bellissima città ospita anche quattro fontane del XIX secolo e un cimitero di epoca ottomana dove, secondo la tradizione, riposano in pace i soldati che prestavano servizio al castello e le vittime di malattie contagiose.

Spiagge e mare

Se il tempo lo permette, a Kyrenia vale la pena dedicarsi anche al relax tra spiagge e mare. La città sorge in una posizione che le permette di essere una buona base di partenza per andare alla scoperta di Cipro Nord. Non a caso sono tantissime le escursioni che si possono fare, sia lungo le spiagge per inebriarsi delle meraviglia della costa settentrionale di Cipro, sia nell’entroterra verso i castelli che si arrampicano sui pendii interni.

Tra le spiagge più belle della zona segnaliamo Yavuz Cikarma (Five Mile beach) che si trova ad ovest della città. Si distingue per essere un’affascinate baia sabbiosa che prende vita dinnanzi  un isolotto roccioso che è facilmente raggiungibile pagaiando.

Molto nota è anche la spiaggia di Acapulco, posto ideale per chi vuole praticare il il windsurf. Poi ancora Alagadi Turtle Beach dove la parole d’ordine è solo una: natura. Da queste parti infatti nidificano le tartarughe, in quello che è un paesaggio che sembra degno di un quadro.

Escape Beach è invece la spiaggia più indicata per coloro che amano fare attività sportive: si possono fare immersioni, solcare le acque marine con una moto, oppure a bordo di banana boat, canoa e molto altro ancora. Poi ancora Kervansaray Beach che si trova incastonata in una baia pittoresca; Mermaid Beach (o Deniz Kizi) con la sua lunghezza di 32 metri; Green Coast Beach (o Güzelyali) che si presenta come una pura distesa di sabbia lambita da un mare più che cristallino.

Dove andare in spiaggia a Kyrenia

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Una spiaggia di Kyrenia

I meravigliosi dintorni

Kyrenia offre tutto quello serve per una vacanza all’insegna della bellezza, relax e divertimento. Ma va comunque specificato che a farsi particolarmente amare sono i suoi dintorni che regalano delle gemme che vale la pena conoscere. Villaggi, monumenti e monasteri  impreziosiscono – e non di poco – il territorio circostante.

Bufavento, per esempio, sorge a pochi qualche chilometri da questa città ed è quel che rimane di un castello medievale che è stato eretto a un’altitudine di 950 metri sul livello del mare

A soli 6 chilometri di distanza da Kyrenia, vale la pena fare un salto presso l’abbazia di Bellapais, uno degli esempi di architettura gotica di Cipro. Si tratta di un edificio costruito tra il 1324 ed il 1358 e dedicato alla pace. Si innalza su un picco della Montagna delle Cinque Dita ed offre un panorama a dir poco suggestivo.

Molto affascinante è anche il Castello di Sant’Ilario che si erge sulla catena montuosa di Kyrenia. A colpire il visitatore è che è una sorta di labirinto di stanze nascoste, gallerie, giardini, sentieri e scale ripide, tanto che si narra che il signor Walt Disney in persona ne abbia tratto ispirazione per disegnare il celebre castello di Biancaneve.

Esentepe, invece, è un villaggio che nasconde un grande segreto: la Chiesa di Antiphonitis che oggi è uno degli edifici più belli di tutta l’isola. Ancora affrescata, va raggiunta attraversando una lunga strada tortuosa, ma quel che è certo è che la fatica verrà ripagata dalla sua visita.

Abbazia di Bellapais a Cipro Nord

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L’incredibile abbazia di Bellapais

Cosa sapere su Cipro Nord

Kyrenia e dintorni possono essere un’ottima destinazione per le proprie vacanze, ma bisogna tenere bene a mente che si trova a Cipro Nord e che quindi sono richieste alcune accortezze in più.

Una di queste riguarda i documenti necessari: per entrare nella cosiddetta “Repubblica Turca di Cipro del Nord (e provenendo da Sud) è ufficialmente richiesto il passaporto. Alle volte viene accettata anche la carta d’identità, ma onde evitare di trovarsi in spiacevoli situazione è sempre meglio viaggiare con il primo.

Se nel resto di Cipro dal gennaio 2008 si usa l’Euro, nella zona dove si trova Kyrenia la moneta ufficiale è la lira turca, anche se è bene sapere che le principali carte di credito sono accettate.

Infine, sappiate che è possibile visitare in sicurezza gran parte del Paese poiché, nonostante le tensioni tra le regioni indipendenti e quelle sotto il dominio turco, è garantito un alto livello di sicurezza. Serve però della cautela: bisogna stare un po’ più attenti nei pressi delle basi militari turche situate nelle zona nord perché qui sono vietati ingresso e persino fotografie.

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La migliore località della Liguria dove andare quest’estate

La Liguria è una delle destinazioni estive per eccellenza, ricca di località balneari dove godere appieno della bellezza del mare e delle spiagge, sia sabbiose che contornate da scogli e ameni scorci selvaggi.

A soli 12 chilometri dalla cosmopolita Genova, infatti, appare Sori, un delizioso e tranquillo antico borgo di pescatori che si specchia tra le onde e sale a incontrare il verde dell’entroterra.

Una vera sorpresa da conoscere e apprezzare.

Sori e le sue frazioni, tra le mete top del Golfo Paradiso

Una rilassante baia del Golfo Paradiso, nell’incanto della Riviera Ligure di Levante, accoglie Sori, tra le alte scogliere e la costa rocciosa tra la famosa Recco e Pieve Ligure, una meta dove trascorrere piacevoli giornate lontano dalla frenesia delle città e della vita di tutti i giorni, dedicandosi soltanto ad ammirare le vivaci case colorate dei borghi marinari liguri, il volo dei gabbiani e le barche che riposano sulla riva.

Una passeggiata tra le vie, dove arriva il profumo di salsedine, regala vedute uniche sull’abitato, sulla costa che prosegue all’orizzonte, e sulle colline terrazzate e gli uliveti che ospitano le frazioni di Sori, in posizione dominante sul blu, ideali per escursioni e trekking nel cuore della natura:

  • Sant’Apollinare, con chiesa romanica del 1195 con il sagrato da cui si gode di una splendida vista sulla vallata di Sori, la costa a picco sul mare e Punta Chiappa verso il promontorio di Portofino;
  • San Bartolomeo, piccolo nucleo di case sparse attorno alla chiesa del XII secolo;
  • Lago, con la cappella intitolata alla Madonna di Lourdes;
  • Capreno, a mezza costa, con la settecentesca Chiesa di San Pietro ricca di marmi, quadri e affreschi, e un bosco di castagni ideale per rigeneranti camminate;
  • Canepa, con l’abitato che rispecchia la tipica disposizione a schiera delle case genovesi;
  • Teriasca, di probabile origine cinquecentesca, raccolto attorno alla Chiesa di San Lorenzo;
  • Sussisa, di origine rurale, con punti di aggregazione nella Chiesa di San Matteo e nella Società Operaia e Contadina;
  • Levà, borgo di mezza costa con la Chiesa della Provvidenza, risalente al Settecento.

Cosa vedere nel borgo di Sori

spiaggia sori liguria

Fonte: iStock

Scorcio della spiaggia di Sori

Già il tragitto pedonale che conduce dalla stazione ferroviaria al cuore del borgo prepara alla meraviglia dell’abitato che si affaccia sulla spiaggia: punti top sono la piazzola panoramica da cui si ammirano il cuore pulsante su cui si staglia l’iconico campanile della Chiesa di Santa Margherita, le colline, il mare e l’orizzonte a perdita d’occhio, e la rossa panchinaViviAmo Sori“.

Scesa la scalinata, ecco poi la meta: la baia con la spiaggia di ghiaia a due passi, la Parrocchiale il cui interno è impreziosito da marmi, stucchi e pregevoli dipinti settecenteschi, e il carruggio principale, Via Sant’Erasmo, ombreggiato da due file di case colorate, sfidante salita che porta in premio altre chicche di Sori: la panoramica piazzetta omonima, l’Oratorio sede di manifestazioni culturali e musicali, e, girato l’angolo, la casa natale di Tommaso Picasso, il bisnonno del celeberrimo pittore.

Scoprire gli angoli caratteristici del borgo marinaro si accompagna al suono delle onde e a soste di puro relax sulla sabbia che ne è parte integrante.

Ma, prima di andare via, vi sono ancora due tappe da includere nel territorio: lungo Via Sauli, il Santuario della Madonna delle Grazie, custode dell’icona della Madonna Nera, e, presso la già citata frazione di Sant’Apollinare, l’omonima chiesa con il suo sagrato da cui la vista lascia davvero senza fiato.

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I castelli della Lunigiana, come quelli della Loira

Regione storica compresa fra Liguria e Toscana, la Lunigiana è nota per essere, oltre che terra di confine, di natura e borghi, la “Terra dei Cento Castelli”. Sulle sponde del fiume Magra fino alle vette appenniniche, e dai monti fino al mare, è un susseguirsi di castelli, torri, manieri, residenze signorili, alcuni dei quali oggi fatiscenti ma sempre di grande suggestione. Potrà sembrare strano che così tante strutture difensive siano tutte concentrare in questo splendido fazzoletto di terra. Eppure c’è una ragione: scopriamola.

Perché la Lunigiana è definita la ‘Terra dei Cento Castelli’

Se i castelli hanno finito per caratterizzare il paesaggio della Lunigiana lo si deve principalmente al dominio secolare dei Malaspina. La nobile famiglia feudale occupò quella che è da sempre considerata  la storica porta d’Europa lungo l’antica via consolare romana e la medievale Francigena, continuando a seguire il diritto longobardo che non prevedeva il maggiorasco, ossia la regola secondo cui l’intero patrimonio ereditario spettava soltanto al primogenito. Per questo motivo, tutti i figli maschi avevano diritto a un proprio feudo e a costruire la propria fortezza.

Nel 1221 iniziò una lunga serie di divisioni che portarono allo spezzettamento del territorio, indebolendo così i vari feudi, che divennero facile preda di potenze come Firenze, Genova, Milano e di altre famiglie nobili. In molti casi i manieri, che hanno principalmente origine malaspiniana, vennero trasformati in residenze signorili. Oggi, dei famosi cento castelli se ne possono visitare circa una ventina, mentre degli altri non è rimasto che qualche rudere o, in alcuni casi, più nulla.

I castelli imperdibili della Lunigiana

Tra i castelli imperdibili della Lunigiana c’è sicuramente l’imponente castello Malaspina di Fosdinovo, che spicca innanzitutto per essere in ottimo stato di conservazione, rispetto ai numerosi ruderi della zona. Con la sua mole maestosa, accoglie i visitatori nei saloni affrescati, tra cui spicca il grande salone centrale con gli affreschi di Dante con i Malaspina, ma altrettanto affascinanti sono la stanza del fantasma, e la camera di Dante, dove avrebbe dormito il Sommo Poeta. Sul castello di Fosdinovo aleggiano misteriose leggende, come quella legata a Bianca Maria Aloisia, figlia del marchese, colpevole di aver amato perdutamente uno stalliere. Nel 1620, il padre la fece murare viva insieme al suo cane e a un cinghiale, simbolo di ribellione. Da quel momento, nelle macchie impresse sul soffitto, si potrebbero riconoscere il padre, la figlia e i due animali. C’è anche chi sostiene di aver visto lo spirito della giovane aggirarsi per il castello o un cuore palpitare nel letto che fu di suo padre.

Un altro castello imperdibile è la Fortezza della Brunella, ad Aulla, in provincia di Massa Carrara, che deve il nome al colore della roccia su cui è edificata. Si erge alla confluenza del fiume Magra e del torrente Aulella, dominando entrambe le valli, ed è raggiungibile attraverso la storica scalinata alle porte della città oppure lungo la comoda strada sterrata che sale attraverso il parco che la circonda. Tipico esempio di fortificazione progettata in funzione delle armi da fuoco, costruita agli inizi del ‘500, ospita al suo interno il Museo di Storia Naturale, mentre dalla collina si può godere di una splendida vista sull’intero crinale appenninico e sulle Alpi Apuane.

Se visitate Pontremoli vi conquisterà il castello del Piagnaro, che svetta imponente sulla parte più antica del borgo toscano. Costruito agli inizi dell’XI secolo per volere della famiglia longobarda degli Adalberti, ha alle spalle una storia travagliata, che lo vide più volte distrutto e ricostruito per la sua importanza strategica, considerato che venne definito “clavis et ianua” da Federico II, ossia chiave e porta della Toscana. Dal 1975 è sede del Museo delle Statue Stele della Lunigiana, che, raccoglie tutte le statue-stele di questa terra di arte e cultura, singolari sculture antropomorfe, maschili e femminili, in pietra arenaria, realizzate dalle antiche popolazioni che hanno abitato la valle nei due millenni prima dell’arrivo dei Romani.

Tra i castelli visitabili su prenotazione, la Fortezza della Verrucola, a Fivizzano, il Castello di Castiglione del Terziere a Bagnone, e il Castello Malaspina di Tresana. Durante l’anno si può approfittare delle aperture straordinarie per visitare il Castello Malaspina di Monti, nella frazione di Licciana Nardi.

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Genova, Capitale Italiana del Libro 2023: gli itinerari letterari

Ogni anno, una splendida città italiana viene eletta Capitale del Libro: è l’occasione giusta per promuovere eventi culturali su tutto il territorio, dedicando appuntamenti imperdibili alla lettura e ai più celebri scrittori. Nelle scorse ore, con una cerimonia che si è tenuta presso la sala Spadolini del Ministero della Cultura, è avvenuta l’attesa proclamazione. Per il 2023, il titolo sarà detenuto dalla città di Genova, che nei prossimi mesi metterà in campo numerosi progetti per stimolare la curiosità di cittadini e turisti e invogliarli sempre più alla lettura.

Genova, la Capitale Italiana del Libro 2023

“Sono commosso, contento e soprattutto orgoglioso” – ha affermato il sindaco Marco Bucci, dopo aver scoperto che la sua città è stata eletta come Capitale Italiana del Libro per il 2023 – “Nonostante quello che è successo negli anni scorsi, siamo riusciti a creare una rete di cultura assolutamente unica di cui siamo orgogliosi”. Partecipando all’iniziativa promossa annualmente dal Ministero della Cultura, la città della Lanterna ha presentato un progetto molto interessante intitolato “Genova a parole spiegate”, che è stato premiato per la sua originalità.

Ma quali sono le prime novità che il capoluogo ligure introdurrà per i prossimi mesi, come spunto ai cittadini e ai turisti che desiderano avvicinarsi ancor di più al mondo della lettura? “Investiremo molto nelle biblioteche” – ha dichiarato il sindaco di Genova – “La nostra volontà è quella di aprirle in orari diversi da quelli attuali, come il dopo cena o durante la notte, oltre a portare in città personaggi importanti che possano leggere e raccontare i libri in pubblico o nei teatri”. Tutte iniziative davvero interessanti, che sicuramente vedranno la luce molto presto. Ma ora scopriamo un lato inedito di Genova, seguendo i suoi più suggestivi itinerari letterari.

Gli itinerari letterari di Genova

Non c’è modo migliore per visitare Genova, se non seguendo le orme dei grandi scrittori e poeti che di qui passarono, rimanendo incantati da un fascino unico al mondo. Come Eugenio Montale, che nacque proprio nella città della Lanterna: i suoi primi passi li mosse presso corso Dogali, a non molta distanza dal porto e dai suoi panorami meravigliosi. Nel cuore del suggestivo quartiere del Castelletto, c’è ancora una targa a ricordare la casa che lo vide venire al mondo. E in pochi minuti si arriva alla stazione di Piazza Principe, che il poeta frequentò a lungo per raggiungere Monterosso e le Cinque Terre, luoghi che lo ispirarono nelle sue composizioni.

Assieme a Montale, gli altri poeti della Riviera Ligure ci hanno regalato splendidi scorci di una città magica. Autori come Giorgio Caproni e Dino Campana ci portano tra gli stretti caruggi del centro storico, alla scoperta di palazzi nobiliari e deliziose chiesette, per poi giungere verso il porto e ammirare l’infinita distesa azzurra del mare. Persino scrittori internazionali come Herman Melville, che visitò Genova solamente per pochi giorni, non poterono fare a meno di rimanerne incantati. L’autore di Moby Dick descrisse con parole magnifiche la sua passeggiata lungomare, l’arrampicata tra le colline che cingono la città e la splendida Lanterna che lo seguiva in lontananza.

Da ultimo, non ci resta che scoprire i luoghi più amati da un altro grande personaggio genovese: stiamo parlando di Fabrizio De André, uno dei più celebri cantautori italiani che hanno reso grande questa città. Uno dei posti più iconici e strettamente legati all’artista è Villa Saluzzo Bombrini, chiamata anche Villa del Paradiso: vi si trasferì in giovane età assieme alla famiglia, e qui diede il via alla sua carriera musicale.

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San Valentino: a Genova i pinguini celebrano l’amore così

C’è qualcosa di magico che accade intorno a noi quando arriva il mese di febbraio. Quando i quartieri, le strade e le città che conosciamo si trasformano in maniera inedita e sorprendente con un unico obiettivo: celebrare l’amore in ogni sua forma. È questa l’occasione perfetta per mettersi in viaggio, per programmare avventure ed esperienze tutte da vivere e da condividere con la propria dolce metà.

Non che ci sia bisogno di un giorno specifico per ricordare l’importanza dell’amore, intendiamoci. Eppure nessuno può restare immune al fascino che sprigiona il giorno di San Valentino, proprio quello dedicato alle emozioni e ai sentimenti.

Insomma la stagione dell’amore è già cominciata ed è tutto pronto per i festeggiamenti. Lo sanno bene anche i pinguini Papua che vivono a Genova e che proprio in occasione del 14 febbraio hanno inaugurato i rituale di corteggiamento.

Genova: love is in the air

L’amore è nell’aria ovunque questo febbraio, anche e soprattutto nella città di Genova. All’interno del celebre acquario situato a Ponte Spinola, nel porto antico cittadino, i pinguini Papua hanno dato il via ai rituali di corteggiamento e alla costruzione dei nidi.

Proprio in concomitanza dell’arrivo di San Valentino, infatti, inizia per questi esemplari la fase riproduttiva non prima di aver costruito un confortevole e piccolo nido. La preparazione di questo segue in rituale ben preciso: le coppie di pinguini scelgono quella che è la zona più idonea, la femmina ci entra e il maschio sceglie e raccoglie ciottoli e sassolini da posizionare nel nido.

Si tratta di un vero e proprio corteggiamento di altri tempi. Il pinguino maschio, infatti, va in cerca del sassolino perfetto, come se fosse un pegno d’amore. Una volta scelto lo porge alla sua compagna con un inchino che viene ricambiato. Molto più di una promessa d’amore, quel sasso è un pezzo importante per la costruzione del nido.

Contemporaneamente inizia anche la fase del corteggiamento, quella che vede gli esemplari di pinguini Papua, maschi e femmine, intenti in danze, inchini e carezze. Dopo di che inizia la fase di accoppiamento vera e propria con tanto di fecondazione e deposizione delle uova.

 Celebrare il San Valentino insieme ai pinguini

Per questa occasione importante l’Acquario di Genova, meta imperdibile per tutti i viaggiatori che giungono in città, ha deciso di aprire al pubblico la zona dove vivono i pinguini per permettere alle persone di osservare la fase di corteggiamento e di entrare in punta di piedi nel loro magico mondo.

Nei giorni tra il 13 e il 17 febbraio, infatti, ci saranno tutta una serie di eventi e incontri quotidiani con gli esperti che lavorano all’interno dell’acquario per conoscere tantissime curiosità sugli esemplari di pinguini Papua. Non è tutto però, perché una visita qui si traduce in un’esperienza immersiva nel fantastico mondo delle specie marine.

Imperdibili sono la vasca degli squali e il Padiglione della Biodiversità che conserva e studia coralli tropicali e tartarughe marine. C’è anche la sala delle meduse, che permette di scoprire tutto ciò che riguarda la riproduzione di questi animali, e il Padiglione dei Cetacei per conoscere l’attività di ricerca in mare aperto promossa proprio dall’Acquario.

Insomma, quale occasione migliore se non questa per lasciarsi suggestionare dal mondo animale?