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Riparte la Mille Miglia: da Brescia a Roma a bordo di auto d’epoca, tra tappe insolite e tesori nascosti

Dal 17 al 21 giugno 2025 torna l’emozione senza tempo della Mille Miglia, la storica corsa per auto d’epoca che, con oltre 400 vetture partecipanti, attraversa l’Italia da Brescia a Roma e ritorno, ricalcando il leggendario tracciato a forma di otto delle edizioni dell’anteguerra. Giunta alla sua 43ª rievocazione storica, la Freccia Rossa propone un itinerario ispirato alle origini del mito, con cinque intense giornate di gara, attraversando borghi suggestivi, città d’arte e paesaggi mozzafiato. Un appuntamento imperdibile per appassionati, turisti e amanti della velocità d’altri tempi.

Il percorso 2025 si snoda attraverso Desenzano, Verona, San Lazzaro di Savena, Roma, San Marino, Livorno e Parma, toccando tante località iconiche del Belpaese. Le strade si trasformano in un museo viaggiante, con migliaia di spettatori pronti ad applaudire il passaggio delle vetture. Tra curve di montagna, litorali spettacolari e centri storici, ogni chilometro è un tuffo nella storia. Anche quest’anno, la “Corsa più bella del mondo” promette emozioni, adrenalina e grande spettacolo.

Tappa 1: da Brescia a San Lazzaro di Savena

La prima giornata della Mille Miglia 2025 parte da Brescia, culla della Freccia Rossa, e si snoda tra le colline moreniche della Valle Sabbia e le sponde meridionali del Lago di Garda, attraversando località dal fascino discreto e autentico. A Prevalle, i viaggiatori curiosi possono fermarsi alla Riserva del Buco del Frate, un sito geologico nascosto tra la vegetazione che racconta la storia sotterranea del territorio.

Poco più avanti, Gavardo rivela il suo cuore culturale con il MAVS – Museo Archeologico della Valle Sabbia, custode di reperti paleolitici e di una delle porte più antiche d’Europa. Proseguendo lungo il lago, vale la pena deviare verso Manerba del Garda e salire fino alla Rocca, per godere di una vista mozzafiato e scoprire il sito palafitticolo UNESCO sommerso nelle acque di San Sivino.

A Moniga del Garda, una passeggiata tra porticcioli e dog beach accompagna alla scoperta della rinnovata piazza centrale, mentre Soiano del Lago, situato sulle colline moreniche della Valtenesi con il suo castello medievale, offre un momento di quiete e autenticità. L’itinerario continua a Peschiera del Garda, dove le fortificazioni veneziane, le isole fluviali e i bastioni raccontano una storia millenaria tra lago e fiume. Più avanti, Bovolone custodisce nel suo Parco della Valle del Menago una ricostruzione di villaggio preistorico immerso nella natura, perfetto per una sosta alternativa alla scoperta delle radici del territorio veronese.

L’arrivo della tappa è previsto a San Lazzaro di Savena, alle porte di Bologna: una cittadina sorprendente, circondata dal Parco dei Gessi Bolognesi e Calanchi dell’Abbadessa, un’area carsica di straordinaria importanza naturalistica, da poco entrata a far parte del patrimonio mondiale UNESCO. Un luogo perfetto per chi ama la natura, la geologia e i paesaggi inconsueti, a pochi minuti dal cuore urbano di Bologna.

Tappa 2: dalla Toscana al Lazio

La seconda tappa della Mille Miglia offre un percorso ricco di fascino, attraversando alcune delle zone più suggestive e ricche di storia del centro Italia. Le auto d’epoca lasciano la Toscana passando per Prato, una città che coniuga tradizione tessile e innovazione culturale, con i suoi spazi riconvertiti e i tesori artistici disseminati nel centro storico.

Si prosegue verso Siena, città medievale nota in tutto il mondo per il suo celebre Palio e per il patrimonio artistico che le ha valso il riconoscimento Unesco. Qui la tradizione si fonde con un impegno verso la sostenibilità, rendendo Siena un esempio contemporaneo di bellezza e rispetto ambientale.

Il percorso si immerge quindi nelle Crete Senesi, un paesaggio unico fatto di dolci colline, calanchi e strade bianche, che disegnano un quadro di natura incontaminata e memoria storica. Asciano, cuore di questa zona, accoglie con la sua storia millenaria e i monumenti che raccontano un passato di cultura e spiritualità, in un’atmosfera autentica e suggestiva.

Dopo la Toscana, la gara si sposta verso il Lazio, seguendo le rive del Lago di Bolsena. Qui piccoli borghi come Capodimonte, Marta e Ronciglione fanno da cornice al percorso con il loro charme e le tradizioni locali, regalando ai partecipanti scorci di vita tranquilla e paesaggi lacustri indimenticabili.

La tappa culmina a Roma, la capitale eterna, che accoglie la Mille Miglia con il suo patrimonio storico e artistico senza pari, un crocevia di culture, architetture monumentali e atmosfere vibranti. Questa giornata di gara rappresenta un viaggio che va oltre la competizione: è un’immersione nel cuore pulsante dell’Italia, tra arte, natura e cultura, dove la bellezza dei luoghi si sposa con il rombo dei motori e la passione per le vetture storiche.

Le tappe della Mille Miglia 2025

Fonte: Getty Images

Auto d’epoca durante la Mille Miglia

Tappa 3: dall’Umbria alla Romagna

Dopo il giro di boa nella Capitale, la Freccia Rossa riprende il suo cammino verso nord, immergendosi subito nella maestosità di Orvieto, sospesa sul tufo e carica di storia millenaria. A seguire, la dolce eleganza di Città della Pieve accoglie i viaggiatori tra arte rinascimentale, scorci mozzafiato e sapori autentici. Si entra poi in Toscana, tra le geometrie ordinate della Valdichiana e i profumi di Foiano, patria del Carnevale più antico d’Italia.

Ad Arezzo, la corsa sfiora la grande arte di Piero della Francesca, per poi avventurarsi nel borgo fortificato di Sansepolcro, dove il Rinascimento incontra l’Appennino. Da qui si sale verso l’alto, nel verde sospeso della Repubblica di San Marino, baluardo di libertà e custode di un’identità senza tempo. Ma la tappa non finisce: le strade si distendono nella pianura romagnola, tra la tradizione del recupero a Gambettola e le suggestioni culturali di Cesena.

Infine, il profumo del mare accoglie le vetture a Cervia-Milano Marittima, meta di relax e sapori salmastri. È qui che il rombo dei motori si confonde con il vento della riviera, in una conclusione che sa di estate, accoglienza e memoria.

Tappa 4: attraverso la Romagna e la Toscana fino a Parma

Gli equipaggi partono da Cervia, attraversando la Romagna con la sfilata a Forlì, città di storia e rigenerazione urbana, dove si respira un clima di grande entusiasmo e passione per la corsa. Poi la competizione si immerge nell’alto Casentino, tra i boschi e i borghi medievali di Pratovecchio-Stia – sede del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi custodi di arte, cultura e natura incontaminata, tra pievi romaniche e antiche tradizioni tessili.

Il viaggio prosegue attraversando gli Appennini fino a Empoli, dove il percorso si incrocia con quello di Roma, rievocando emozioni e ricordi delle tappe precedenti.
La corsa continua verso la Toscana collinare di San Miniato, famosa per i suoi paesaggi armoniosi, i vigneti, gli oliveti e il celebre tartufo bianco pregiato, offrendo un’immersione nella vera anima della campagna toscana.

In discesa verso la costa tirrenica, la Freccia Rossa attraversa Livorno, con il suo storico complesso dell’Accademia Navale, simbolo di eccellenza militare e formazione. Da qui, la carovana risale la costa passando per Viareggio, per poi giungere a Parma, raffinata città dell’arte, della musica e della gastronomia, dove si conclude la penultima tappa, pronta a regalare nuove emozioni nella giornata conclusiva.

Una giornata intensa, fatta di panorami mozzafiato, borghi incantati e tradizioni profonde, che rende questa tappa uno dei momenti più suggestivi del percorso, un viaggio tra storia, natura e cultura che attraversa il cuore dell’Italia da est a ovest.

Tappe imperdibili della Mille Miglia 2025

Fonte: Getty Images

Auto d’epoca che percorre la Mille Miglia

Tappa 5: da Parma a Brescia

L’ultima tappa parte da Parma e si snoda attraverso Busseto, Cremona, Soncino, per rientrare in Lombardia toccando Orzinuovi, Pontoglio, Palazzolo sull’Oglio, Adro, Travagliato e Gussago, con la tradizionale passerella finale in Viale Venezia a Brescia.

Busseto, terra natale di Giuseppe Verdi, offre un viaggio emozionante tra storia e arte, Cremona incanta con il suo celebre Torrazzo, le botteghe liutarie e una tradizione musicale senza pari. Soncino, borgo medievale protetto da antiche mura, si presenta come un vero museo a cielo aperto. Orzinuovi, con le sue origini medievali, conserva importanti testimonianze storiche mentre Pontoglio, vivace e accogliente, si distingue per la sua tradizione gastronomica e il caratteristico ponte romano.

Palazzolo sull’Oglio, ricca di monumenti storici come la Torre del Popolo, si anima ogni anno con iniziative culturali e turistiche.
Adro, nel cuore della Franciacorta, offre un connubio di natura, storia e vigneti, mentre Travagliato è una comunità dinamica, nota per eventi come “TravagliatoCavalli” e per il forte legame con le tradizioni locali.

Salsomaggiore Terme, incastonata tra le dolci colline parmensi, è celebre per le sue acque termali e per il magnifico Palazzo delle Terme Berzieri, simbolo di eleganza e benessere. La città unisce storia, cultura e sport, e rappresenta un punto di riferimento per gli appassionati delle auto d’epoca, con il Ferrari Tribute Mille Miglia che l’ha scelta come tappa speciale.

Questa tappa finale attraversa quindi un territorio ricco di storia, cultura, paesaggi e tradizioni, regalando un’esperienza unica che unisce passato e presente, motori e bellezze da scoprire.

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L’Amerigo Vespucci, la nave più bella al mondo, approda a Livorno e si può visitare gratis

Tutti la conoscono come “la nave più bella del mondo” e il soprannome dell’Amerigo Vespucci non potrebbe essere più azzeccato. La nave, che rappresenta la Marina Militare italiana, ha solcato i mari attraverso il Tour Mediterraneo 2025 facendo tappa in 30 Paesi e 35 porti, tra cui numerosi stop proprio sul territorio nazionale. Nuovo appuntamento previsto a Livorno: dal 4 all’8 giugno il veliero storico arriva nella città toscana e può essere visitato gratis.

L’Amerigo Vespucci arriva a Livorno

Il programma che attende Livorno per l’approdo dell’Amerigo Vespucci è davvero ghiotto: dal 4 all’8 giugno sarà possibile partecipare ad eventi e iniziative collegate. Attenzione, la visita a bordo è ormai sold out ma è ancora possibile osservare il veliero ormeggiato e scattare qualche foto, oltre ovviamente alle tante attività connesse da non perdere.

Un orgoglio tutto italiano quello dell’iconica nave scuola della Marina Militare che attracca al molo Capitaneria per la penultima tappa del Tour Mediterraneo 2025 prima del gran finale atteso a Genova. Tutto partirà con la cerimonia di benvenuto con presenti autorità civili e militari, la Banda della Brigata Folgore e la Fanfara dell’Accademia Navale. A rendere il tutto ancora più solenne? I gonfaloni della Repubblica Marinara di Pisa che effettueranno un corteo storico.

Tra gli appuntamenti più suggestivi da segnare in agenda c’è quello del 6 giugno che vedrà protagonisti i paracadutisti dell’Esercito del Reggimento Tuscania che si lanceranno lasciando tutti a bocca aperta. Ad accompagnare il programma, ci saranno screening sanitari gratuiti, il concerto “Mascagni al calasole” al tramonto e l’anteprima “1000 Miglia” accompagnata da un’esposizione di auto d’epoca. Da non perdere poi le iniziative inclusive in collaborazione con il Ministero per le Disabilità e la presentazione del libro “Nave Scuola Amerigo Vespucci – Orgoglio Italiano”.

Amerigo Vespucci incontra la cultura: le iniziative

La visita all’Amerigo Vespucci è una scusa per prolungare una visita culturale. Le iniziative collegate all’approdo coinvolgono non solo il veliero stesso ma numerosi musei e poli espositivi che valorizzano il patrimonio artistico e storico proponendo l’ingresso a tariffe agevolate. L’obiettivo? Dar vita ad un legame tra tradizione e ricchezza dei territori italiani, trasformando ogni tappa del tour in un’occasione per riscoprire storia e arte.

Amerigo Vespucci a Livorno sold out

Fonte: Ufficio Stampa

La nuova tappa dell’Amerigo Vespucci a Livorno è già sold out

Come visitare l’Amerigo Vespucci a Livorno

Dal 4 all’8 giugno la nave della Marina Militare italiana arriva al porto di Livorno e, proprio come per le altre città, ha dato modo di salire a bordo gratuitamente con obbligo di prenotazione. L’iniziativa è già sold out: andando sul sito ufficiale non sono più disponibili posti e dunque il sogno di poter salire a bordo del mitico veliero slitta alla prossima tappa che sarà quella conclusiva a Genova attesa per il 10 giugno.

Il villaggio IN Italia festeggia le eccellenze italiane

Come per tutto il tour del Mediterraneo dell’Amerigo Vespucci anche a Livorno è attesa la tappa del Villaggio IN Italia che sarà allestito con mostre, laboratori didattici e attività che valorizzano l’artigianalità made in Italy famosa in tutto il mondo. Insomma, nonostante sia già sold out è possibile osservare la sua magnificenza dall’esterno e godersi i tanti eventi in programma.

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Le 10 migliori spiagge di Livorno: incanto della Costa degli Etruschi

Lungo la Costa degli Etruschi, tra scogliere selvagge, calette riparate e spiagge attrezzate, il litorale livornese è un susseguirsi di sorprese.

Basta allontanarsi di qualche chilometro dal centro città per scoprire un mosaico di spiagge dalle caratteristiche uniche, alcune perfette per una giornata in famiglia, altre che si rivelano soltanto a chi è disposto a camminare un po’, a scendere sentieri o a cercare il silenzio tra le rocce.

Partiamo allora per un viaggio tra le 10 migliori spiagge di Livorno e dintorni.

1. Spiaggia del Sale

Amata da chi a Livorno ci è nato, ma anche da chi la scopre per la prima volta, la Spiaggia del Sale si rivela una scelta ideale per chi desidera mare limpido e comfort: infatti, nonostante la vicinanza alla città, riesce a offrire un’esperienza rilassata e accessibile, con tratti attrezzati e aree libere dove stendere il proprio telo.

È adatta a famiglie con bambini, gruppi di amici e viaggiatori solitari. I servizi ben distribuiti, le docce, le passerelle, la possibilità di trovare refrigerio e ristoro nei locali a due passi dal mare la rendono un piccolo rifugio senza rinunce.

2. Costiera di Calafuria

Qui il paesaggio cambia volto. Niente sabbia fine sotto i piedi, ma scogliere imponenti che si tuffano a strapiombo nel blu: la Costiera di Calafuria è il regno degli animi più avventurosi, di chi ama sentire la forza del mare che si infrange contro la roccia e scoprire calette nascoste tra la vegetazione. È anche il luogo prediletto da subacquei e fotografi, attratti da fondali vivi e orizzonti che sembrano non finire mai.

La luce, soprattutto al tramonto, ha una qualità particolare, dorata, obliqua, quasi pittorica. E mentre il sole si avvicina all’acqua, si ha la sensazione di trovarsi fuori dal tempo, dove ogni rumore si attenua e resta solo il respiro del mare.

3. Calignaia

La costa rocciosa di Calignaia, Livorno

Fonte: iStock

La costa rocciosa di Calignaia

Per chi cerca il cuore pulsante del mare livornese, Calignaia è una tappa imprescindibile. La scogliera che la sovrasta, su cui si arrampica con eleganza il ristorante Il Romito, regala un colpo d’occhio da cartolina. La veduta da lassù è già di per sé un invito a scendere e a tuffarsi nell’acqua limpida che lambisce una delle insenature più amate dai livornesi.

La spiaggia è ampia, punteggiata da rocce piatte perfette per stendersi o per gettarsi in mare con un salto. È uno di quei luoghi in cui, anche nei giorni più affollati, si riesce sempre a trovare un angolo tutto per sé.

4. Baia del Quercetano

La Baia del Quercetano non si limita a essere bella: è una di quelle spiagge che emozionano al primo sguardo. La lunga scalinata che conduce verso il mare è già di per sé un rituale: ogni gradino avvicina a un mondo dorato, dove la sabbia fine sembra accendersi sotto i piedi e il blu del mare si fa promessa di giornate indimenticabili.

La baia è punteggiata da stabilimenti balneari curati nei minimi dettagli, con ombrelloni ordinati e servizi che trasformano la giornata in spiaggia in un piccolo lusso. Ma il vero spettacolo arriva al tramonto, quando il cielo si infiamma e la luce trasforma ogni cosa in poesia.

Dall’alto, Castiglioncello veglia sul Quercetano con locali vivaci, ristoranti affacciati sul mare e un’atmosfera vibrante che rende l’estate toscana qualcosa di unico.

5. Cala del Leone

C’è chi la cerca e chi, per caso, la scopre. Ma nessuno dimentica Cala del Leone. Nascosta tra Calignaia e la maestosa Torre del Romito, è una delle gemme più selvagge della costa livornese e, per arrivare, occorre affrontare un sentiero che si snoda tra macchia e roccia. Ma è proprio questa “fatica” a renderla speciale, a trasformarla in un “rito d’iniziazione” per chi cerca il silenzio e la meraviglia.

Una volta lì, si apre davanti agli occhi un’insenatura segreta, protetta da falesie e dominata dal profilo del Castello Sonnino. L’acqua è trasparente, calma e invitante. Non vi sono bar né sdraio: soltanto natura e pura bellezza.

6. Spiaggia del Sonnino

Prima di arrivare a Quercianella, la Spiaggia del Sonnino assomiglia a un “rifugio nascosto” cui sii arriva scendendo una lunga scala che sembra portare in un altro mondo, dove il tempo rallenta e la pietra prende il posto della sabbia. I ciottoli, levigati dalle onde, accolgono chi cerca pace, lontano dai ritmi frenetici dell’estate più affollata.

Sopra la spiaggia, un parco ombreggiato dona frescura anche nelle giornate più calde, e la vista sul mare che si apre tra le chiome degli alberi è una delle più romantiche del litorale. Anche se il terreno non è dei più comodi, la spiaggia resta amatissima da chi sa apprezzarne il carattere schivo e la quiete che la circonda. Perfetta per letture lente, pensieri profondi e per chi ama lasciarsi sorprendere dalla semplicità.

7. Spiaggia di Antignano

Antignano è un nome che ricorre spesso tra i livornesi, ed è facile capire perché. La spiaggia accoglie famiglie, giovani con la maschera in mano, viaggiatori con lo zaino in spalla. È il mare vissuto, condiviso, parte della quotidianità e dei ricordi estivi.

Oltre al piacere del sole e del bagno, qui si apre un mondo sommerso tutto da esplorare. I fondali, ricchi di flora e fauna, invitano a immergersi e a perdersi tra pesci e anfratti rocciosi. C’è chi si limita a nuotare con maschera e boccaglio e chi si affida a veri e propri centri diving per un’esperienza più profonda.

8. Spiaggia di Quercianella

Panorama della Spiaggia di Quercianella

Fonte: iStock

Magnifica veduta della Spiaggia di Quercianella

A sud di Livorno, si apre uno scorcio che sembra dipinto: è la spiaggia di Quercianella. A renderla ancora più speciale è la sua accessibilità: chi viaggia in treno o preferisce spostarsi in autobus può scendere direttamente qui, dove la stazione si affaccia a pochi passi dal mare. Ma la vera scoperta arriva solo dopo, quando si raggiunge la linea costiera e si resta incantati da quel paesaggio che sa di Mediterraneo autentico, fatto di rocce che affiorano come sculture naturali e acque calme in cui specchiarsi.

Quercianella è il luogo ideale per chi ama il mare senza clamore, per chi cerca la quiete di un bagno al mattino presto o di un tuffo nel tardo pomeriggio: il tempo qui scorre lento, come in una vacanza che si assapora fino in fondo, già a partire da fine maggio, e poi ancora, fino a settembre inoltrato.

9. Spiaggia di Castiglioncello

A Castiglioncello la spiaggia è un paesaggio complesso, ricco, che alterna scogliere, piccoli lidi e un’intera pineta per chi ama perdersi tra i profumi della terra e la brezza del mare. È facile arrivare, anche in treno, e una volta lì ci si accorge subito di trovarsi in un luogo amato e riconosciuto da generazioni di viaggiatori.

Castiglioncello è una meta internazionale, ma non ha mai perso il suo fascino. Si può scegliere di restare sulla spiaggia oppure rifugiarsi sotto gli alberi per una passeggiata lenta, un pranzo all’ombra o un momento di silenzio.

10. Spiagge del Golfo di Baratti

C’è un punto, a sud della costa livornese, in cui la storia si intreccia con la bellezza naturale in modo quasi mistico. È il Golfo di Baratti, una mezzaluna di sabbia scura e soffice, bagnata da un mare che brilla come vetro e sorvegliata da una pineta antica. Passeggiare tra gli alberi, respirare il profumo della resina e poi raggiungere la riva è un’esperienza che rigenera.

Qui è dove si respira ancora l’anima etrusca, la stessa civiltà da cui la costa prende il nome, e che scelse proprio Baratti come uno dei suoi porti principali: ancora oggi, i resti di quel passato sono visibili a pochi passi dalla spiaggia, ampia, ideale per le famiglie, ma capace di regalare anche angoli più intimi per chi desidera pace e silenzio.

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Cammino di San Jacopo: tappe, consigli e quando percorrerlo

Il Cammino di San Jacopo è un itinerario suggestivo che attraversa da est a ovest la regione Toscana, collegando Firenze a Livorno lungo un percorso di circa 170 km. È molto più di un cammino: rappresenta un’occasione per esplorare con lentezza alcune delle città e dei borghi più affascinanti della Toscana, immersi in un paesaggio che alterna colline, pianure, borghi medievali e città d’arte. Questo cammino si ispira all’antica tradizione del pellegrinaggio medievale verso Santiago di Compostela, offrendo una versione italiana e profondamente radicata nella cultura locale di quel lungo viaggio di fede, scoperta e trasformazione interiore.

Lungo il tracciato, i pellegrini moderni possono riscoprire il valore della connessione tra spiritualità e territorio, attraversando luoghi che uniscono il patrimonio artistico alla bellezza della natura. È un cammino accessibile a molti, che si sviluppa su tappe ben organizzate e segnalate, e che riesce a coniugare l’esperienza spirituale con il piacere della scoperta culturale, gastronomica e paesaggistica.

La storia del Cammino di San Jacopo

Il Cammino di San Jacopo affonda le sue radici nel Medioevo, in un tempo in cui l’Europa era attraversata da migliaia di pellegrini diretti verso i grandi santuari della cristianità. Uno dei più importanti era quello dedicato a San Giacomo il Maggiore a Santiago di Compostela, in Galizia. Ma non tutti si spingevano fino in Spagna: alcuni si fermavano a Pistoia, città che nel XII secolo ricevette una reliquia del santo proprio da Santiago. Questo evento sancì l’importanza di Pistoia come centro di culto giacobeo, trasformandola in una “Compostela minore” e rendendola una tappa prestigiosa lungo i percorsi devozionali dell’epoca.

Il cammino moderno riprende questa antica funzione spirituale, ma la arricchisce di significati contemporanei. Oggi rappresenta una via che consente di riscoprire tracciati millenari, ma anche la storia e l’identità culturale dei territori attraversati. È un viaggio nel tempo e nello spazio, che unisce devozione, storia e bellezza, attraverso una Toscana meno conosciuta, e per questo ancora più autentica.

Le tappe del Cammino di San Jacopo

Il Cammino di San Jacopo è strutturato in sei tappe principali, che collegano Firenze a Livorno attraversando Prato, Pistoia, Pescia, Lucca e Pisa. Si tratta di un percorso accessibile ma vario, che alterna tratti urbani, collinari e pianeggianti, accompagnando il pellegrino in un viaggio immerso nella storia, nell’arte e nella spiritualità toscana.

Tappa 1: Firenze – Prato

(27,1 km, 190 D+, 6h)

Il cammino parte da Firenze, città d’arte per eccellenza, e si sviluppa inizialmente in zone collinari a bassa quota, tra ville storiche e paesaggi rurali. Superata l’area metropolitana, si entra in Calenzano e poi in Prato, dove si possono ammirare la Cattedrale di Santo Stefano, il Castello dell’Imperatore e il centro storico ben conservato. Il percorso è semplice, ben segnalato e adatto anche a chi è alle prime esperienze.

Ponte Vecchio, Firenze

Fonte: 123RF

Ponte Vecchio, Firenze

Tappa 2: Prato – Pistoia

(27,1 km, 350 D+, 7h)

Questa tappa presenta un dislivello più significativo e una difficoltà media. Si attraversano ambienti collinari e aree boschive fino a raggiungere la città di Pistoia, uno dei centri spirituali del cammino grazie alla reliquia di San Giacomo custodita nella Cattedrale di San Zeno. Il tracciato passa da borghi e pievi medievali, offrendo scorci panoramici e momenti di quiete nella natura.

Tappa 3: Pistoia – Pescia

(29,6 km, 300 D+, 7h 30’)

È la tappa più lunga del cammino, con difficoltà media. Si sale attraverso le dolci colline della Valdinievole, tra uliveti e piccoli centri come Collodi, celebre per il Parco di Pinocchio e Villa Garzoni. L’arrivo a Pescia regala una visione più autentica della Toscana, tra storia, floricoltura e antiche tradizioni artigiane. È consigliato partire presto per affrontare con calma la lunghezza dell’itinerario.

Tappa 4: Pescia – Lucca

(26,3 km, 190 D+, 6h)

Tappa prevalentemente pianeggiante, che consente di attraversare la campagna lucchese e borghi storici come San Gennaro e Segromigno in Monte. L’arrivo a Lucca è tra i più suggestivi del cammino: si entra nella città attraverso le sue celebri mura rinascimentali, visitando la Cattedrale di San Martino, la Chiesa di San Michele in Foro e la Chiesa di San Jacopo in Fossa, meta simbolica per i pellegrini.

Tappa 5: Lucca – Pisa

(28,6 km, pianeggiante, 6h 30’)

Un itinerario pianeggiante che attraversa campagne, sentieri lungo corsi d’acqua e piccoli centri rurali. Il cammino segue in parte il tracciato della Via Francigena, fino a giungere a Pisa, città simbolo del Medioevo europeo. L’arrivo alla Piazza dei Miracoli, con la Torre Pendente, il Battistero e il Duomo di Santa Maria Assunta, rappresenta un momento di grande emozione.

Torre di Pisa

Fonte: 123RF

Torre di Pisa

Tappa 6: Pisa – Livorno

(35,9 km, pianeggiante, 9h)

Tappa conclusiva lunga e variegata, da suddividere eventualmente in due giorni. Dopo aver lasciato Pisa, si attraversano zone costiere, aree protette e ambienti naturali tipici della Maremma settentrionale. L’arrivo a Livorno, presso la Chiesa di San Jacopo in Acquaviva, rappresenta il completamento simbolico del cammino: un incontro tra terra e mare, tra storia e spiritualità.

Indicazioni pratiche per affrontare il Cammino

Il Cammino di San Jacopo si distingue per la sua buona accessibilità e per la presenza di infrastrutture ricettive ben distribuite. La segnaletica, curata e continua, rende il percorso percorribile anche senza GPS, ma è sempre utile avere con sé una mappa dettagliata o un’app con il tracciato aggiornato. È un cammino che si può percorrere in autonomia, senza necessità di appoggi logistici particolari, anche grazie alla vicinanza con numerose stazioni ferroviarie lungo il tragitto.

Essendo un cammino prevalentemente su strade asfaltate o ben battute, sono consigliate scarpe da trekking leggere o scarponcini da cammino urbano. I bastoncini possono essere utili nei tratti collinari, in particolare tra Pistoia e Pescia. La credenziale per i timbri si può ottenere presso enti religiosi o turistici nelle città di partenza, ed è necessaria per accedere ad alcune ospitalità convenzionate per pellegrini.

Va tenuto conto che alcune tappe attraversano aree molto calde d’estate, per cui è consigliabile partire presto al mattino e portare con sé almeno 1,5 litri d’acqua, oltre a cibo energetico per le pause. Il cammino si presta anche a essere modulato: è possibile fare solo una parte, approfittando dei frequenti collegamenti ferroviari tra le tappe.

Quando partire e a chi è consigliato

Il periodo ideale per affrontare il Cammino di San Jacopo va da aprile a giugno e da settembre a ottobre. In questi mesi, il clima è mite e le giornate sono abbastanza lunghe da permettere una camminata senza stress. In estate, le alte temperature e l’esposizione al sole in alcuni tratti rendono il cammino più faticoso, mentre in inverno alcune zone collinari possono essere meno agevoli a causa della pioggia o del fango, sebbene il percorso sia percorribile tutto l’anno.

Il cammino è adatto a chi cerca un’esperienza meditativa ma accessibile, a chi desidera unire cultura, natura e spiritualità in un contesto ben organizzato. È perfetto per chi non vuole affrontare grandi dislivelli montani ma desidera comunque vivere l’avventura del cammino. Può essere affrontato anche in gruppo o da camminatori solitari, ed è un’ottima scelta per un primo pellegrinaggio, o per chi vuole riscoprire la Toscana in modo autentico.

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La maestosa Amerigo Vespucci fa tappa a Crotone (ma le prenotazioni sono sold out)

L’Amerigo Vespucci, la “nave più bella del mondo”, fa tappa a Crotone, dove arriverà il 23 e il 24 aprile 2025. C’è grande attesa per il veliero a motore e nave scuola più antica della Marina Militare Italiana attualmente in tour nelle diverse città nostrane: è già approdata a Trieste, Venezia, Ancona, Ortona, Brindisi e Taranto. Dopo Crotone, salperà per i porti di Porto Empedocle, Reggio Calabria, Palermo, Napoli, Cagliari, Gaeta, Civitavecchia e Livorno, terminando il suo viaggio a Genova.

È una nave maestosa che, in occasione del tour, può essere visitata gratuitamente dai fortunati che riescono a prenotarsi in tempo. La tappa di Crotone, infatti, è andata subito sold out in poche ore.

L’Amerigo Vespucci a Crotone

La Nave Scuola Amerigo Vespucci è il più antico veliero in servizio della Marina Militare Italiana, inaugurata il 22 febbraio 1931. Dopo la tappa di Taranto, arriverà nel porto di Crotone il 23 e il 24 aprile 2025 e, chi è riuscito a prenotarsi, potrà salire a bordo gratuitamente, scattare delle foto e visitarla in autonomia. Le visite al pubblico sono previste in data 23 aprile, dalle 15:00 alle 20:00, per le quali è consigliato indossare scarpe comode, mentre non sono ammesse scarpe aperte o con il tacco.

Non sono consentiti passeggini o carrozzine, anche gli animali non sono permessi, mentre i cani di piccola taglia possono essere portati solo in braccio. Crotone non è l’unica tappa calabrese, in quanto la nave approderà il 5, 6 e 7 maggio anche a Reggio Calabria, mentre a Scilla sosterà al largo e potrà essere ammirata solamente in mare.

Cosa aspettarsi durante le visite dell’Amerigo Vespucci

Non è la prima volta che l’Amerigo Vespucci arriva a Crotone: in passato, approdò in questo porto nel 1996. Durante le visite del Tour Mediterraneo, avrete l’opportunità unica di scoprire da vicino il veliero che si occupa dell’addestramento e della formazione degli allievi dell’Accademia Navale e altre scuole della Marina, oltre che della salvaguardia e tutela del patrimonio naturale e dell’ambiente marino. Non a caso collabora con l’UNICEF e con il WWF.

Una volta saliti a bordo, esplorerete l’interno della nave, scoprendo le cabine degli ufficiali, i ponti e gli strumenti di navigazione storici. Potrete approfondire la storia e le missioni dell’Amerigo Vespucci e ammirare l’artigianato navale che rende questo veliero un simbolo di eccellenza italiana nel mondo. La visita della Vespucci non è guidata, ma i membri dell’equipaggio saranno felici di rispondere a tutte le domande lungo il percorso.

Come prenotare e visitare gratis l’Amerigo Vespucci

Come scritto anche in precedenza, le visite a bordo dell’Amerigo Vespucci sono gratuite, ma è necessario prenotare con anticipo e velocemente perché vanno subito sold out. L’unico sito dal quale prenotare il proprio posto, per un massimo di quattro persone, è quello ufficiale della nave. Se siete interessati alle prossime tappe, consigliamo di seguire i canali social per conoscere l’apertura delle prenotazioni e le altre novità.

Oltre a poter accedere alla nave, il biglietto vi permetterà di entrare nel Villaggio IN Italia allestito in ogni tappa, che completa l’offerta culturale con esposizioni tematiche e laboratori interattivi.

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I luoghi cult di Livorno sono le location di Tutto quello che ho, la nuova fiction con Vanessa Incontrada

Il 9 aprile parte su Canale 5 la nuova serie Tv intitolata Tutto quello che ho con protagonista Vanessa Incontrada. La città che fa da sfondo? È Livorno, una splendida località di mare sulla costa toscana che regala diversi scenari riconoscibili nella fiction che vede Marco Bonini accanto all’attrice protagonista.

Livorno protagonista della fiction Tutto quello che ho

Tra mistero, sentimenti e verità nascoste, Vanessa Incontrada (che interpreta Lavinia) torna a incantare il pubblico con una nuova serie Tv ambientata a Livorno, con Marco Bonini come co-protagonista, nei panni di Matteo. Le riprese, avvenute a tra maggio e giugno del 2024, hanno scelto Livorno come cartolina di sfondo. La nuova serie non si limita ad usare la città toscana come background, ma fa in modo che la si respiri e si viva attraverso le scene, accompagnando i protagonisti nel loro percorso.

Quartiere Venezia

Non poteva mancare il Quartiere Venezia, cuore pulsante della Livorno più autentica. Con i suoi canali navigabili, i ponticelli in pietra e i palazzi storici, questa zona unica ricorda subito la Serenissima, da cui prende il nome. Nato nel Seicento come zona commerciale e portuale, il quartiere è oggi uno dei luoghi più pittoreschi della città. Nella serie, il Quartiere Venezia diventa teatro di incontri segreti, indagini nascoste e rivelazioni inaspettate. Passeggiare tra le sue vie sarà come immergersi nel labirinto emotivo dei protagonisti, tra sospetti e intuizioni che si intrecciano come i vicoli stretti del quartiere.

Terrazza Mascagni

La prima immagine che a tutti viene in mente di Livorno è con lei protagonista: terrazza Mascagni. Uno dei belvedere più eleganti d’Italia, costruito negli anni ’20 e con il celebre pavimento a scacchiera bianco e nero, diventa il protagonista della serie Tv in diverse scene. Nella fiction è proprio il luogo delle memorie e delle riflessioni di Lavinia. Qui il vento porta con sé ricordi, dubbi e speranze. Con il sole che cala all’orizzonte e il rumore delle onde, ogni scena ambientata qui si carica di emozioni profonde, diventando un vero simbolo del viaggio interiore della protagonista.

Terrazza Mascagni, sul lungomare di Livorno

Fonte: iStock

Terrazza Mascagni a Livorno

Scoglio della Regina

Un altro luogo fondamentale della serie è lo scoglio della Regina, dove è stato ricostruito un commissariato di polizia, punto nevralgico delle indagini. Questo storico stabilimento balneare deve il suo nome alla regina Maria Luisa di Borbone-Spagna, che amava soggiornare qui per le proprietà benefiche del mare livornese. Oggi lo Scoglio della Regina è un importante centro di ricerca marina, ma per la serie si è trasformato in una stazione di polizia piena di tensioni e segreti. Ogni interrogatorio e ogni colpo di scena trova eco nei muri antichi di questa location, aggiungendo un’aura di solennità e mistero alla narrazione.

Mercato delle Vettovaglie

Tra le riprese spicca poi il vivace mercato delle Vettovaglie inaugurato nel 1894 e ad oggi tra i più importanti mercati coperti. In stile liberty, ospita 200 bancarelle e botteghe. Nella fiction, il mercato diventa crocevia di vite, sguardi e indizi. Tra le bancarelle di pesce fresco e verdure colorate, si incrociano storie secondarie che arricchiscono il racconto principale, regalando un quadro autentico della Livorno di oggi. È proprio in questi luoghi, tra voci concitate e profumi intensi, che Lavinia comincerà a cogliere i primi segnali che metteranno in discussione tutto ciò in cui credeva.

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Ireland Week, al via una settimana di eventi dedicati all’Irlanda

Dal 9 al 17 marzo 2025, Milano si tingerà di verde per la quarta edizione della Ireland Week, una manifestazione che, in occasione delle celebrazioni di San Patrizio, porta in città la cultura irlandese con un calendario ricco di eventi.

Nato come un format milanese, l’evento ha conquistato negli anni un respiro internazionale, arrivando anche in Francia, Spagna, Svizzera e Austria. Per il 2025, l’Ireland Week varcherà i confini della Lombardia con appuntamenti speciali a Genova e Livorno, a conferma del suo crescente successo.

Un programma sempre più ampio: novità e ospiti irlandesi

Il calendario della Ireland Week si arricchisce di nuovi eventi e ospiti d’eccezione, pur mantenendo la sua formula vincente: un viaggio attraverso la cultura irlandese che spazia dalla gastronomia alla musica, dal cinema alla letteratura.

La grande inaugurazione avverrà domenica 9 marzo a Cascina Cuccagna con Experience Ireland, un’intera giornata dedicata a laboratori creativi, degustazioni, presentazioni, danza e incontri letterari.

Per le strade di Milano, artisti e ballerini porteranno le atmosfere tipiche di Dublino, mentre il Palazzo del Cinema Anteo ospiterà l’Ireland Film Festival con cinque film che celebrano il legame tra l’Irlanda e il grande schermo. Anche la fotografia avrà il suo spazio con una mostra all’aperto in via Dante, intitolata “Viaggio in Irlanda: luoghi ed esperienze uniche”.

A Taste of Ireland Food Festival: un viaggio nei sapori dell’Isola di Smeraldo

Uno dei momenti più attesi della Ireland Week è il festival gastronomico A Taste of Ireland, organizzato da Bord Bia, l’ente governativo irlandese per la promozione del food & beverage.

Dal 9 al 17 marzo, ristoranti di Milano e di tutta Italia proporranno piatti realizzati con eccellenze irlandesi, come la carne di manzo Grass Fed, l’agnello, gli scampi, le ostriche e il salmone biologico.

Il festival consolida la collaborazione con JRE – Jeunes Restaurateurs Italia e lo Chefs’ Irish Beef Club, con il coinvolgimento di chef di alto livello nella creazione di piatti eccellenti che raccontano la tradizione gastronomica irlandese in chiave innovativa.

Sostenibilità al centro: cicloturismo e partecipazione a Fa’ la cosa giusta

Tra le novità del 2025, spicca la partecipazione dell’Irlanda alla fiera Fa’ la cosa giusta, che si terrà a Rho Fiera dal 14 al 16 marzo, con un focus dedicato alla sostenibilità ambientale.

I visitatori potranno sperimentare un’esperienza unica grazie alla collaborazione con Rossignoli, storico marchio di biciclette, che permetterà di pedalare virtualmente lungo la Wild Atlantic Way.

Il 13 marzo, inoltre, si terrà un incontro speciale dal titolo “Irlanda in bici”, dedicato al cicloturismo e alle opportunità di viaggio sostenibile sull’Isola di Smeraldo.

Ireland Film Festival: il cinema irlandese in primo piano

Milano ospiterà anche l’Ireland Film Festival presso l’Anteo Palazzo del Cinema, una rassegna che porterà sul grande schermo cinque film di rilievo.

Il programma si apre il 10 marzo con Brooklyn, seguito da Belfast l’11, Nothing Compares il 12, The Banshees of Inisherin il 13 e si conclude il 14 con l’inedito The Problem with People.

L’iniziativa si inserisce in un anno cinematografico importante per l’Irlanda, che ha fornito scenari spettacolari per importanti produzioni come la seconda stagione di Mercoledì e The Knight of the Seven Kingdoms, spin-off di Game of Thrones.

Musica e danza: il cuore pulsante della settimana irlandese

L’atmosfera festosa della Ireland Week si sentirà in tutta la città grazie a performance live di gruppi musicali e ballerini.

Oltre alle esibizioni itineranti per le strade di Milano, la musica sarà protagonista nei locali storici della città, come il Pogue Mahone’s Pub, il Mullighan’s e l’Old Fox Pub.

Il weekend di San Patrizio sarà particolarmente ricco, con i concerti all’Hard Rock Café della tribute band Lizberries, dedicata ai Cranberries, e il festival Spirit of Ireland allo Spirit de Milan.

Sport irlandesi: rugby e calcio gaelico

La Ireland Week coincide con la fase finale del prestigioso torneo Guinness Sei Nazioni, con il match Italia-Irlanda in programma il 15 marzo alle 15:15, che verrà trasmesso in diversi pub cittadini.

Per gli appassionati di sport dal vivo, il 9 marzo ci saranno anche match di calcio gaelico GAA, un’occasione irripetibile per scoprire questo tradizionale sport irlandese.

Ireland Week a Genova e Livorno: nuove frontiere per il festival

Il successo della manifestazione porta nel 2025 anche due eventi paralleli a Genova e Livorno.

Nel capoluogo ligure, dall’11 al 17 marzo, il Mercato Orientale ospiterà San Patrizio al MOG, un’iniziativa che unirà gastronomia, degustazioni e attività per bambini.

A Livorno, invece, il San Patrizio Livorno Festival prenderà il via il 17 marzo con un programma ambizioso che proseguirà fino al 23 marzo, offrendo incontri letterari, spettacoli musicali e focus sull’innovazione, con la partecipazione di grandi nomi come John Banville e Catherine Dunne.

Con una proposta sempre più ampia e diversificata, la Ireland Week 2025 si conferma un evento imperdibile, capace di coinvolgere un pubblico sempre più vasto e di portare una parte d’Irlanda nel cuore di Milano e non solo.

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Cosa vedere a Livorno: guida alle attrazioni da non perdere

Hai mai visitato Livorno?”: ecco una domanda a cui, probabilmente, molti italiani risponderebbero di no. La città toscana, infatti, è spesso fuori dai circuiti turistici più battuti, offuscata dalla fama di altre perle della regione come Firenze, Siena, Pisa e Lucca. Eppure, Livorno vanta un’identità forte e incantevole, ben diversa da quella delle sue celebri vicine.

Chi decide di esplorarla, infatti, non deve aspettarsi capolavori medievali o rinascimentali, bensì un’atmosfera autentica, dovuta alla sua giovane storia. Nata poco meno di 500 anni fa per volontà dei Medici, Livorno non custodisce tesori millenari, ma conserva un fascino legato al mare, alla sua anima portuale e ai colori vissuti del quartiere Venezia Nuova, con i canali e i palazzi segnati dalla salsedine.

Tra le attrazioni principali spiccano le antiche fortezze, la spettacolare Terrazza Mascagni, il vivace Mercato delle Vettovaglie e l’iconico monumento dei Quattro Mori. Luoghi che raccontano una città in cui l’acqua è protagonista e il vento del Tirreno soffia tra le strade cariche di storia.

Terrazza Mascagni

Se c’è un luogo che rappresenta Livorno più di ogni altro, è senza dubbio la Terrazza Mascagni. Spazio amatissimo dai livornesi e tappa obbligata per chi è in visita la città, regala un panorama spettacolare sul mare, che si estende fino alle isole dell’Arcipelago Toscano.

Più che una semplice passeggiata, è un ampio belvedere sospeso sull’acqua, caratterizzato da un’elegante pavimentazione a scacchiera bianca e nera, realizzata con oltre 30.000 piastrelle, e da una balaustra sinuosa composta da più di 4.000 colonnine. E la sua bellezza diviene irresistibile all’ora del tramonto, quando il cielo si tinge di sfumature calde e il mare si accende di riflessi dorati.

Tuttavia, nel punto in cui oggi si apre la vista sulla costa, un tempo sorgeva il Forte dei Cavalleggeri, smantellato nell’Ottocento per far posto a un’area di svago per i cittadini. Il belvedere, così come lo vediamo, fu completato nel 1925 e in seguito dedicato a Pietro Mascagni, celebre compositore livornese, autore della Cavalleria Rusticana.

Il Duomo e Piazza Grande

Il cuore religioso di Livorno è il Duomo di San Francesco, edificato tra il 1594 e il 1606 su progetto di Bernardo Buontalenti e più volte rimaneggiato nel corso dei secoli e, purtroppo, quasi completamente distrutto dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.

Dell’originaria costruzione rimane ben poco, ma la cattedrale è stata ricostruita con dovizia di particolari: la facciata a capanna, il portico ad arcate e l’interno a navata unica, arricchito da cappelle laterali, le donano un aspetto sobrio ed elegante.

Un motivo in più per visitarla è la presenza, nella Cappella del Santissimo Sacramento, del dipinto Cristo coronato di spine del Beato Angelico, un’opera straordinaria che da sola vale la sosta.

Accanto al Duomo si apre Piazza Grande, che un tempo faceva parte della fortezza medicea. Oggi è un punto di riferimento per orientarsi nel centro cittadino e un luogo di passaggio per chi scopre Livorno.

Venezia Nuova e la Fortezza Nuova

Quartiere Venezia Nuova a Livorno

Fonte: iStock

Il colorato Quartiere Venezia Nuova a Livorno

Uno dei quartieri più affascinanti è senza dubbio Venezia Nuova, così chiamato per la presenza di un sistema di canali navigabili simile a quello della Serenissima. Si tratta di una splendida zona, risalente al XVII secolo, che sprigiona ancora la sua atmosfera antica, con ponti, palazzi storici e magazzini portuali.

Passeggiare lungo i fossi medicei significa immergersi in un mondo plasmato da acqua, facciate scrostate dal vento e storie di marinai. Per apprezzare al meglio tale scorcio, l’ideale è partecipare a una gita in battello e godersi una prospettiva insolita.

Inoltre, su tutto si staglia la Fortezza Nuova, un tempo avamposto militare trasformato in parco pubblico e sede di eventi culturali. Salire sulle mura permette di ammirare un bellissimo panorama sui canali e sulla città.

La Fontana dei Quattro Mori

Un altro simbolo di Livorno è la Fontana dei Quattro Mori in Piazza Micheli, imponente scultura che rappresenta Ferdinando I de’ Medici in cima a un piedistallo, con ai suoi piedi quattro prigionieri incatenati, i cosiddetti “Mori”.

L’opera, iniziata nel 1595 da Giovanni Bandini e completata da Pietro Tacca, è diventata nel tempo una vera e propria icona. Esiste una curiosa leggenda legata alla statua: si dice che trovare il punto esatto da cui si vedono contemporaneamente i nasi di tutti e quattro i Mori porti fortuna!

La Fortezza Vecchia

Appena oltre la Fontana dei Quattro Mori si apre la suggestiva Darsena Vecchia, dove le barche dei pescatori riposano cullate dalle onde e le reti vengono riordinate con pazienza. Sul lato destro, la maestosa sagoma della Fortezza Vecchia si erge come una sentinella di pietra, testimone della lunga storia cittadina. Fu il primo baluardo voluto dai Medici attorno al 1530, quando presero il controllo di Livorno, ma già in epoche precedenti Pisani e Genovesi avevano eretto fortificazioni nello stesso luogo.

Il progetto, affidato ad Antonio da Sangallo il Vecchio, prese forma nel 1519 e si concluse nel 1534 sotto il governo di Alessandro de’ Medici. La struttura si compone di tre bastioni: l’Ampolletta, che guarda verso la città, la Canaviglia, protesa sul porto, e la Capitana, che si orienta a nord-est.

L’elemento più iconico è il Mastio di Matilde, una torre circolare alta 30 metri, erroneamente attribuita a Matilde di Canossa ma in realtà costruita dai Pisani nel XIII secolo per difendere il porto.

Piazza della Repubblica

Vero e proprio cuore pulsante, Piazza della Repubblica è un punto di riferimento perfetto per conoscere il centro storico. Definita dai livornesi “Il Voltone” per la sua imponente struttura sopraelevata, si colloca all’incrocio di tre importanti vie: Via Grande, Via Garibaldi e Via de Larderel.

Realizzata nell’Ottocento, ospita al suo interno il Cisternino, elegante edificio ottocentesco nato per garantire l’approvvigionamento idrico e che oggi ospita eventi culturali, rassegne e mostre.

A impreziosire ancora di più la piazza, ecco le statue dei granduchi Ferdinando III e Leopoldo II, che si fronteggiano ai lati opposti, simboli della dinastia che contribuì allo sviluppo di Livorno.

Chiesa di San Ferdinando

La Chiesa San Ferdinando a Livorno

Fonte: Ph @User10095428_393 – iStock

La Chiesa di San Ferdinando a Livorno

Tra i gioielli sacri di non si può non citare la Chiesa di San Ferdinando, chiamata “Crocetta” dai livornesi. Straordinario esempio di barocco toscano, venne progettato agli inizi del Settecento dall’architetto Giovan Battista Foggini e completato da Giovanni del Fantasia.

L’edificio, a croce latina, si distingue per la sua navata centrale riccamente decorata con stucchi e marmi pregiati, che rendono l’ambiente fastoso e solenne. Tra le opere più importanti al suo interno si trova La Visione di San Giovanni di Matha, conosciuta anche come Gli schiavi liberati, una maestosa scultura in marmo di Carrara realizzata da Giovanni Baratta, artista che collaborò con il celebre Borromini.

Museo di Storia Naturale del Mediterraneo

Nella splendida cornice di Villa Henderson, il Museo di Storia Naturale del Mediterraneo è un punto di riferimento per chi ama la scienza e la natura. Le sue collezioni si sviluppano in varie sezioni dedicate all’evoluzione umana, al mondo marino e agli invertebrati.

Tra le attrazioni di maggior interesse vi sono gli scheletri di cetacei, le ricostruzioni di fondali marini e la fedele riproduzione dell’Uomo di Neanderthal. A completare il percorso espositivo, un orto botanico arricchito da una vasta gamma di piante tipiche dell’area mediterranea.

Mercato delle Vettovaglie

Tra la Fortezza Vecchia e la Fortezza Nuova, da non perdere è il Mercato delle Vettovaglie, uno dei mercati coperti più caratteristici del Belpaese. Inaugurato alla fine dell’Ottocento, il suo elegante edificio fu costruito per rilanciare l’economia cittadina dopo l’Unità d’Italia.

Frequentato ogni giorno dai livornesi per la spesa quotidiana, è un tripudio di colori e profumi: banchi ricolmi di frutta, verdura, carne, pesce e specialità locali. Oltre a essere un luogo di commercio, ha ispirato artisti come Amedeo Modigliani, che aveva il suo atelier al piano superiore, e famosi comici come Gino Bramieri e Walter Chiari.

Acquario di Livorno

Non sarà grande come quelli di Genova o Valencia, ma l’Acquario di Livorno, all’interno della meravigliosa Terrazza Mascagni, offre un viaggio indimenticabile alla scoperta dei segreti del mondo sommerso.

Il percorso si divide in tre sezioni: al piano terra, si esplorano gli habitat marini mediterranei, con una grande vasca che riproduce un’area archeologica greco-romana, popolata da pesci quali spigole e scorfani. Il primo piano ospita invece un rettilario, dove vivono anfibi, rettili e insetti, oltre a un formicaio con instancabili formiche tagliafoglia. Dalla terrazza panoramica si apre una vista eccezionale sul lungomare e sulle isole dell’Arcipelago.

Casa natale di Amedeo Modigliani

Passeggiando per via Roma si arriva al civico 38, dove si trova la casa natale di Amedeo Modigliani, un sorprendente tuffo nella quotidianità dell’illustre artista livornese.

L’edificio, un’elegante dimora borghese ottocentesca, conserva ancora gli arredi originali, dalle stanze da letto agli studioli, dove sono esposte pagelle scolastiche e lettere del giovane “Modi”.

Tra i cimeli più emozionanti spiccano i ritratti di famiglia e una fotografia dell’artista abbracciato al suo maestro Giovanni Fattori. La collezione include inoltre riproduzioni di alcune delle sue opere più note.

Lungomare dai Bagni Pancaldi Acquaviva fino ad Antignano

Lungomare di Livorno e Terrazza Mascagni

Fonte: iStock

Particolare del Lungomare di Livorno

Per chi ama le passeggiate vista mare, il tratto di lungomare che va dai Bagni Pancaldi Acquaviva fino ad Antignano è un percorso da mettere in lista. Lungo circa 4 chilometri, si snoda tra ville ottocentesche, eleganti palazzi in stile razionalista e l’Accademia Navale.

Ma non solo: numerose “baracchine” invitano a una sosta per gustare un caffè o un gelato, mentre la brezza marina accompagna la camminata fino al borgo di Antignano, laddove il panorama si apre su una delle coste più suggestive della Toscana.

Museo Civico Giovanni Fattori

Villa Mimbelli, sontuosa residenza ottocentesca immersa in un lussureggiante parco, ospita il Museo Civico Giovanni Fattori, scrigno d’arte e di storia, tappa fissa per gli appassionati di pittura e per chi desidera vedere con i propri occhi l’eleganza delle dimore signorili dell’epoca.

La collezione comprende dipinti che spaziano dalla metà dell’Ottocento fino agli anni Quaranta del Novecento, con particolare attenzione agli artisti livornesi e toscani.

Santuario della Madonna di Montenero

Poco fuori Livorno, arroccato su un colle panoramico, ecco infine il Santuario della Madonna delle Grazie, conosciuto come Santuario di Montenero, oasi di pace e bellezza comodamente raggiungibile in auto o con i mezzi pubblici.

Luogo di culto e di pellegrinaggio, è avvolto da leggende e devozione popolare. Dalla sua terrazza lo sguardo si perde sul porto e sul mare, che nei giorni più limpidi sembra fondersi con l’orizzonte.