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Cammino di San Jacopo: tappe, consigli e quando percorrerlo

Il Cammino di San Jacopo è un itinerario suggestivo che attraversa da est a ovest la regione Toscana, collegando Firenze a Livorno lungo un percorso di circa 170 km. È molto più di un cammino: rappresenta un’occasione per esplorare con lentezza alcune delle città e dei borghi più affascinanti della Toscana, immersi in un paesaggio che alterna colline, pianure, borghi medievali e città d’arte. Questo cammino si ispira all’antica tradizione del pellegrinaggio medievale verso Santiago di Compostela, offrendo una versione italiana e profondamente radicata nella cultura locale di quel lungo viaggio di fede, scoperta e trasformazione interiore.

Lungo il tracciato, i pellegrini moderni possono riscoprire il valore della connessione tra spiritualità e territorio, attraversando luoghi che uniscono il patrimonio artistico alla bellezza della natura. È un cammino accessibile a molti, che si sviluppa su tappe ben organizzate e segnalate, e che riesce a coniugare l’esperienza spirituale con il piacere della scoperta culturale, gastronomica e paesaggistica.

La storia del Cammino di San Jacopo

Il Cammino di San Jacopo affonda le sue radici nel Medioevo, in un tempo in cui l’Europa era attraversata da migliaia di pellegrini diretti verso i grandi santuari della cristianità. Uno dei più importanti era quello dedicato a San Giacomo il Maggiore a Santiago di Compostela, in Galizia. Ma non tutti si spingevano fino in Spagna: alcuni si fermavano a Pistoia, città che nel XII secolo ricevette una reliquia del santo proprio da Santiago. Questo evento sancì l’importanza di Pistoia come centro di culto giacobeo, trasformandola in una “Compostela minore” e rendendola una tappa prestigiosa lungo i percorsi devozionali dell’epoca.

Il cammino moderno riprende questa antica funzione spirituale, ma la arricchisce di significati contemporanei. Oggi rappresenta una via che consente di riscoprire tracciati millenari, ma anche la storia e l’identità culturale dei territori attraversati. È un viaggio nel tempo e nello spazio, che unisce devozione, storia e bellezza, attraverso una Toscana meno conosciuta, e per questo ancora più autentica.

Le tappe del Cammino di San Jacopo

Il Cammino di San Jacopo è strutturato in sei tappe principali, che collegano Firenze a Livorno attraversando Prato, Pistoia, Pescia, Lucca e Pisa. Si tratta di un percorso accessibile ma vario, che alterna tratti urbani, collinari e pianeggianti, accompagnando il pellegrino in un viaggio immerso nella storia, nell’arte e nella spiritualità toscana.

Tappa 1: Firenze – Prato

(27,1 km, 190 D+, 6h)

Il cammino parte da Firenze, città d’arte per eccellenza, e si sviluppa inizialmente in zone collinari a bassa quota, tra ville storiche e paesaggi rurali. Superata l’area metropolitana, si entra in Calenzano e poi in Prato, dove si possono ammirare la Cattedrale di Santo Stefano, il Castello dell’Imperatore e il centro storico ben conservato. Il percorso è semplice, ben segnalato e adatto anche a chi è alle prime esperienze.

Ponte Vecchio, Firenze

Fonte: 123RF

Ponte Vecchio, Firenze

Tappa 2: Prato – Pistoia

(27,1 km, 350 D+, 7h)

Questa tappa presenta un dislivello più significativo e una difficoltà media. Si attraversano ambienti collinari e aree boschive fino a raggiungere la città di Pistoia, uno dei centri spirituali del cammino grazie alla reliquia di San Giacomo custodita nella Cattedrale di San Zeno. Il tracciato passa da borghi e pievi medievali, offrendo scorci panoramici e momenti di quiete nella natura.

Tappa 3: Pistoia – Pescia

(29,6 km, 300 D+, 7h 30’)

È la tappa più lunga del cammino, con difficoltà media. Si sale attraverso le dolci colline della Valdinievole, tra uliveti e piccoli centri come Collodi, celebre per il Parco di Pinocchio e Villa Garzoni. L’arrivo a Pescia regala una visione più autentica della Toscana, tra storia, floricoltura e antiche tradizioni artigiane. È consigliato partire presto per affrontare con calma la lunghezza dell’itinerario.

Tappa 4: Pescia – Lucca

(26,3 km, 190 D+, 6h)

Tappa prevalentemente pianeggiante, che consente di attraversare la campagna lucchese e borghi storici come San Gennaro e Segromigno in Monte. L’arrivo a Lucca è tra i più suggestivi del cammino: si entra nella città attraverso le sue celebri mura rinascimentali, visitando la Cattedrale di San Martino, la Chiesa di San Michele in Foro e la Chiesa di San Jacopo in Fossa, meta simbolica per i pellegrini.

Tappa 5: Lucca – Pisa

(28,6 km, pianeggiante, 6h 30’)

Un itinerario pianeggiante che attraversa campagne, sentieri lungo corsi d’acqua e piccoli centri rurali. Il cammino segue in parte il tracciato della Via Francigena, fino a giungere a Pisa, città simbolo del Medioevo europeo. L’arrivo alla Piazza dei Miracoli, con la Torre Pendente, il Battistero e il Duomo di Santa Maria Assunta, rappresenta un momento di grande emozione.

Torre di Pisa

Fonte: 123RF

Torre di Pisa

Tappa 6: Pisa – Livorno

(35,9 km, pianeggiante, 9h)

Tappa conclusiva lunga e variegata, da suddividere eventualmente in due giorni. Dopo aver lasciato Pisa, si attraversano zone costiere, aree protette e ambienti naturali tipici della Maremma settentrionale. L’arrivo a Livorno, presso la Chiesa di San Jacopo in Acquaviva, rappresenta il completamento simbolico del cammino: un incontro tra terra e mare, tra storia e spiritualità.

Indicazioni pratiche per affrontare il Cammino

Il Cammino di San Jacopo si distingue per la sua buona accessibilità e per la presenza di infrastrutture ricettive ben distribuite. La segnaletica, curata e continua, rende il percorso percorribile anche senza GPS, ma è sempre utile avere con sé una mappa dettagliata o un’app con il tracciato aggiornato. È un cammino che si può percorrere in autonomia, senza necessità di appoggi logistici particolari, anche grazie alla vicinanza con numerose stazioni ferroviarie lungo il tragitto.

Essendo un cammino prevalentemente su strade asfaltate o ben battute, sono consigliate scarpe da trekking leggere o scarponcini da cammino urbano. I bastoncini possono essere utili nei tratti collinari, in particolare tra Pistoia e Pescia. La credenziale per i timbri si può ottenere presso enti religiosi o turistici nelle città di partenza, ed è necessaria per accedere ad alcune ospitalità convenzionate per pellegrini.

Va tenuto conto che alcune tappe attraversano aree molto calde d’estate, per cui è consigliabile partire presto al mattino e portare con sé almeno 1,5 litri d’acqua, oltre a cibo energetico per le pause. Il cammino si presta anche a essere modulato: è possibile fare solo una parte, approfittando dei frequenti collegamenti ferroviari tra le tappe.

Quando partire e a chi è consigliato

Il periodo ideale per affrontare il Cammino di San Jacopo va da aprile a giugno e da settembre a ottobre. In questi mesi, il clima è mite e le giornate sono abbastanza lunghe da permettere una camminata senza stress. In estate, le alte temperature e l’esposizione al sole in alcuni tratti rendono il cammino più faticoso, mentre in inverno alcune zone collinari possono essere meno agevoli a causa della pioggia o del fango, sebbene il percorso sia percorribile tutto l’anno.

Il cammino è adatto a chi cerca un’esperienza meditativa ma accessibile, a chi desidera unire cultura, natura e spiritualità in un contesto ben organizzato. È perfetto per chi non vuole affrontare grandi dislivelli montani ma desidera comunque vivere l’avventura del cammino. Può essere affrontato anche in gruppo o da camminatori solitari, ed è un’ottima scelta per un primo pellegrinaggio, o per chi vuole riscoprire la Toscana in modo autentico.

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La maestosa Amerigo Vespucci fa tappa a Crotone (ma le prenotazioni sono sold out)

L’Amerigo Vespucci, la “nave più bella del mondo”, fa tappa a Crotone, dove arriverà il 23 e il 24 aprile 2025. C’è grande attesa per il veliero a motore e nave scuola più antica della Marina Militare Italiana attualmente in tour nelle diverse città nostrane: è già approdata a Trieste, Venezia, Ancona, Ortona, Brindisi e Taranto. Dopo Crotone, salperà per i porti di Porto Empedocle, Reggio Calabria, Palermo, Napoli, Cagliari, Gaeta, Civitavecchia e Livorno, terminando il suo viaggio a Genova.

È una nave maestosa che, in occasione del tour, può essere visitata gratuitamente dai fortunati che riescono a prenotarsi in tempo. La tappa di Crotone, infatti, è andata subito sold out in poche ore.

L’Amerigo Vespucci a Crotone

La Nave Scuola Amerigo Vespucci è il più antico veliero in servizio della Marina Militare Italiana, inaugurata il 22 febbraio 1931. Dopo la tappa di Taranto, arriverà nel porto di Crotone il 23 e il 24 aprile 2025 e, chi è riuscito a prenotarsi, potrà salire a bordo gratuitamente, scattare delle foto e visitarla in autonomia. Le visite al pubblico sono previste in data 23 aprile, dalle 15:00 alle 20:00, per le quali è consigliato indossare scarpe comode, mentre non sono ammesse scarpe aperte o con il tacco.

Non sono consentiti passeggini o carrozzine, anche gli animali non sono permessi, mentre i cani di piccola taglia possono essere portati solo in braccio. Crotone non è l’unica tappa calabrese, in quanto la nave approderà il 5, 6 e 7 maggio anche a Reggio Calabria, mentre a Scilla sosterà al largo e potrà essere ammirata solamente in mare.

Cosa aspettarsi durante le visite dell’Amerigo Vespucci

Non è la prima volta che l’Amerigo Vespucci arriva a Crotone: in passato, approdò in questo porto nel 1996. Durante le visite del Tour Mediterraneo, avrete l’opportunità unica di scoprire da vicino il veliero che si occupa dell’addestramento e della formazione degli allievi dell’Accademia Navale e altre scuole della Marina, oltre che della salvaguardia e tutela del patrimonio naturale e dell’ambiente marino. Non a caso collabora con l’UNICEF e con il WWF.

Una volta saliti a bordo, esplorerete l’interno della nave, scoprendo le cabine degli ufficiali, i ponti e gli strumenti di navigazione storici. Potrete approfondire la storia e le missioni dell’Amerigo Vespucci e ammirare l’artigianato navale che rende questo veliero un simbolo di eccellenza italiana nel mondo. La visita della Vespucci non è guidata, ma i membri dell’equipaggio saranno felici di rispondere a tutte le domande lungo il percorso.

Come prenotare e visitare gratis l’Amerigo Vespucci

Come scritto anche in precedenza, le visite a bordo dell’Amerigo Vespucci sono gratuite, ma è necessario prenotare con anticipo e velocemente perché vanno subito sold out. L’unico sito dal quale prenotare il proprio posto, per un massimo di quattro persone, è quello ufficiale della nave. Se siete interessati alle prossime tappe, consigliamo di seguire i canali social per conoscere l’apertura delle prenotazioni e le altre novità.

Oltre a poter accedere alla nave, il biglietto vi permetterà di entrare nel Villaggio IN Italia allestito in ogni tappa, che completa l’offerta culturale con esposizioni tematiche e laboratori interattivi.

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I luoghi cult di Livorno sono le location di Tutto quello che ho, la nuova fiction con Vanessa Incontrada

Il 9 aprile parte su Canale 5 la nuova serie Tv intitolata Tutto quello che ho con protagonista Vanessa Incontrada. La città che fa da sfondo? È Livorno, una splendida località di mare sulla costa toscana che regala diversi scenari riconoscibili nella fiction che vede Marco Bonini accanto all’attrice protagonista.

Livorno protagonista della fiction Tutto quello che ho

Tra mistero, sentimenti e verità nascoste, Vanessa Incontrada (che interpreta Lavinia) torna a incantare il pubblico con una nuova serie Tv ambientata a Livorno, con Marco Bonini come co-protagonista, nei panni di Matteo. Le riprese, avvenute a tra maggio e giugno del 2024, hanno scelto Livorno come cartolina di sfondo. La nuova serie non si limita ad usare la città toscana come background, ma fa in modo che la si respiri e si viva attraverso le scene, accompagnando i protagonisti nel loro percorso.

Quartiere Venezia

Non poteva mancare il Quartiere Venezia, cuore pulsante della Livorno più autentica. Con i suoi canali navigabili, i ponticelli in pietra e i palazzi storici, questa zona unica ricorda subito la Serenissima, da cui prende il nome. Nato nel Seicento come zona commerciale e portuale, il quartiere è oggi uno dei luoghi più pittoreschi della città. Nella serie, il Quartiere Venezia diventa teatro di incontri segreti, indagini nascoste e rivelazioni inaspettate. Passeggiare tra le sue vie sarà come immergersi nel labirinto emotivo dei protagonisti, tra sospetti e intuizioni che si intrecciano come i vicoli stretti del quartiere.

Terrazza Mascagni

La prima immagine che a tutti viene in mente di Livorno è con lei protagonista: terrazza Mascagni. Uno dei belvedere più eleganti d’Italia, costruito negli anni ’20 e con il celebre pavimento a scacchiera bianco e nero, diventa il protagonista della serie Tv in diverse scene. Nella fiction è proprio il luogo delle memorie e delle riflessioni di Lavinia. Qui il vento porta con sé ricordi, dubbi e speranze. Con il sole che cala all’orizzonte e il rumore delle onde, ogni scena ambientata qui si carica di emozioni profonde, diventando un vero simbolo del viaggio interiore della protagonista.

Terrazza Mascagni, sul lungomare di Livorno

Fonte: iStock

Terrazza Mascagni a Livorno

Scoglio della Regina

Un altro luogo fondamentale della serie è lo scoglio della Regina, dove è stato ricostruito un commissariato di polizia, punto nevralgico delle indagini. Questo storico stabilimento balneare deve il suo nome alla regina Maria Luisa di Borbone-Spagna, che amava soggiornare qui per le proprietà benefiche del mare livornese. Oggi lo Scoglio della Regina è un importante centro di ricerca marina, ma per la serie si è trasformato in una stazione di polizia piena di tensioni e segreti. Ogni interrogatorio e ogni colpo di scena trova eco nei muri antichi di questa location, aggiungendo un’aura di solennità e mistero alla narrazione.

Mercato delle Vettovaglie

Tra le riprese spicca poi il vivace mercato delle Vettovaglie inaugurato nel 1894 e ad oggi tra i più importanti mercati coperti. In stile liberty, ospita 200 bancarelle e botteghe. Nella fiction, il mercato diventa crocevia di vite, sguardi e indizi. Tra le bancarelle di pesce fresco e verdure colorate, si incrociano storie secondarie che arricchiscono il racconto principale, regalando un quadro autentico della Livorno di oggi. È proprio in questi luoghi, tra voci concitate e profumi intensi, che Lavinia comincerà a cogliere i primi segnali che metteranno in discussione tutto ciò in cui credeva.

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Ireland Week, al via una settimana di eventi dedicati all’Irlanda

Dal 9 al 17 marzo 2025, Milano si tingerà di verde per la quarta edizione della Ireland Week, una manifestazione che, in occasione delle celebrazioni di San Patrizio, porta in città la cultura irlandese con un calendario ricco di eventi.

Nato come un format milanese, l’evento ha conquistato negli anni un respiro internazionale, arrivando anche in Francia, Spagna, Svizzera e Austria. Per il 2025, l’Ireland Week varcherà i confini della Lombardia con appuntamenti speciali a Genova e Livorno, a conferma del suo crescente successo.

Un programma sempre più ampio: novità e ospiti irlandesi

Il calendario della Ireland Week si arricchisce di nuovi eventi e ospiti d’eccezione, pur mantenendo la sua formula vincente: un viaggio attraverso la cultura irlandese che spazia dalla gastronomia alla musica, dal cinema alla letteratura.

La grande inaugurazione avverrà domenica 9 marzo a Cascina Cuccagna con Experience Ireland, un’intera giornata dedicata a laboratori creativi, degustazioni, presentazioni, danza e incontri letterari.

Per le strade di Milano, artisti e ballerini porteranno le atmosfere tipiche di Dublino, mentre il Palazzo del Cinema Anteo ospiterà l’Ireland Film Festival con cinque film che celebrano il legame tra l’Irlanda e il grande schermo. Anche la fotografia avrà il suo spazio con una mostra all’aperto in via Dante, intitolata “Viaggio in Irlanda: luoghi ed esperienze uniche”.

A Taste of Ireland Food Festival: un viaggio nei sapori dell’Isola di Smeraldo

Uno dei momenti più attesi della Ireland Week è il festival gastronomico A Taste of Ireland, organizzato da Bord Bia, l’ente governativo irlandese per la promozione del food & beverage.

Dal 9 al 17 marzo, ristoranti di Milano e di tutta Italia proporranno piatti realizzati con eccellenze irlandesi, come la carne di manzo Grass Fed, l’agnello, gli scampi, le ostriche e il salmone biologico.

Il festival consolida la collaborazione con JRE – Jeunes Restaurateurs Italia e lo Chefs’ Irish Beef Club, con il coinvolgimento di chef di alto livello nella creazione di piatti eccellenti che raccontano la tradizione gastronomica irlandese in chiave innovativa.

Sostenibilità al centro: cicloturismo e partecipazione a Fa’ la cosa giusta

Tra le novità del 2025, spicca la partecipazione dell’Irlanda alla fiera Fa’ la cosa giusta, che si terrà a Rho Fiera dal 14 al 16 marzo, con un focus dedicato alla sostenibilità ambientale.

I visitatori potranno sperimentare un’esperienza unica grazie alla collaborazione con Rossignoli, storico marchio di biciclette, che permetterà di pedalare virtualmente lungo la Wild Atlantic Way.

Il 13 marzo, inoltre, si terrà un incontro speciale dal titolo “Irlanda in bici”, dedicato al cicloturismo e alle opportunità di viaggio sostenibile sull’Isola di Smeraldo.

Ireland Film Festival: il cinema irlandese in primo piano

Milano ospiterà anche l’Ireland Film Festival presso l’Anteo Palazzo del Cinema, una rassegna che porterà sul grande schermo cinque film di rilievo.

Il programma si apre il 10 marzo con Brooklyn, seguito da Belfast l’11, Nothing Compares il 12, The Banshees of Inisherin il 13 e si conclude il 14 con l’inedito The Problem with People.

L’iniziativa si inserisce in un anno cinematografico importante per l’Irlanda, che ha fornito scenari spettacolari per importanti produzioni come la seconda stagione di Mercoledì e The Knight of the Seven Kingdoms, spin-off di Game of Thrones.

Musica e danza: il cuore pulsante della settimana irlandese

L’atmosfera festosa della Ireland Week si sentirà in tutta la città grazie a performance live di gruppi musicali e ballerini.

Oltre alle esibizioni itineranti per le strade di Milano, la musica sarà protagonista nei locali storici della città, come il Pogue Mahone’s Pub, il Mullighan’s e l’Old Fox Pub.

Il weekend di San Patrizio sarà particolarmente ricco, con i concerti all’Hard Rock Café della tribute band Lizberries, dedicata ai Cranberries, e il festival Spirit of Ireland allo Spirit de Milan.

Sport irlandesi: rugby e calcio gaelico

La Ireland Week coincide con la fase finale del prestigioso torneo Guinness Sei Nazioni, con il match Italia-Irlanda in programma il 15 marzo alle 15:15, che verrà trasmesso in diversi pub cittadini.

Per gli appassionati di sport dal vivo, il 9 marzo ci saranno anche match di calcio gaelico GAA, un’occasione irripetibile per scoprire questo tradizionale sport irlandese.

Ireland Week a Genova e Livorno: nuove frontiere per il festival

Il successo della manifestazione porta nel 2025 anche due eventi paralleli a Genova e Livorno.

Nel capoluogo ligure, dall’11 al 17 marzo, il Mercato Orientale ospiterà San Patrizio al MOG, un’iniziativa che unirà gastronomia, degustazioni e attività per bambini.

A Livorno, invece, il San Patrizio Livorno Festival prenderà il via il 17 marzo con un programma ambizioso che proseguirà fino al 23 marzo, offrendo incontri letterari, spettacoli musicali e focus sull’innovazione, con la partecipazione di grandi nomi come John Banville e Catherine Dunne.

Con una proposta sempre più ampia e diversificata, la Ireland Week 2025 si conferma un evento imperdibile, capace di coinvolgere un pubblico sempre più vasto e di portare una parte d’Irlanda nel cuore di Milano e non solo.

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Cosa vedere a Livorno: guida alle attrazioni da non perdere

Hai mai visitato Livorno?”: ecco una domanda a cui, probabilmente, molti italiani risponderebbero di no. La città toscana, infatti, è spesso fuori dai circuiti turistici più battuti, offuscata dalla fama di altre perle della regione come Firenze, Siena, Pisa e Lucca. Eppure, Livorno vanta un’identità forte e incantevole, ben diversa da quella delle sue celebri vicine.

Chi decide di esplorarla, infatti, non deve aspettarsi capolavori medievali o rinascimentali, bensì un’atmosfera autentica, dovuta alla sua giovane storia. Nata poco meno di 500 anni fa per volontà dei Medici, Livorno non custodisce tesori millenari, ma conserva un fascino legato al mare, alla sua anima portuale e ai colori vissuti del quartiere Venezia Nuova, con i canali e i palazzi segnati dalla salsedine.

Tra le attrazioni principali spiccano le antiche fortezze, la spettacolare Terrazza Mascagni, il vivace Mercato delle Vettovaglie e l’iconico monumento dei Quattro Mori. Luoghi che raccontano una città in cui l’acqua è protagonista e il vento del Tirreno soffia tra le strade cariche di storia.

Terrazza Mascagni

Se c’è un luogo che rappresenta Livorno più di ogni altro, è senza dubbio la Terrazza Mascagni. Spazio amatissimo dai livornesi e tappa obbligata per chi è in visita la città, regala un panorama spettacolare sul mare, che si estende fino alle isole dell’Arcipelago Toscano.

Più che una semplice passeggiata, è un ampio belvedere sospeso sull’acqua, caratterizzato da un’elegante pavimentazione a scacchiera bianca e nera, realizzata con oltre 30.000 piastrelle, e da una balaustra sinuosa composta da più di 4.000 colonnine. E la sua bellezza diviene irresistibile all’ora del tramonto, quando il cielo si tinge di sfumature calde e il mare si accende di riflessi dorati.

Tuttavia, nel punto in cui oggi si apre la vista sulla costa, un tempo sorgeva il Forte dei Cavalleggeri, smantellato nell’Ottocento per far posto a un’area di svago per i cittadini. Il belvedere, così come lo vediamo, fu completato nel 1925 e in seguito dedicato a Pietro Mascagni, celebre compositore livornese, autore della Cavalleria Rusticana.

Il Duomo e Piazza Grande

Il cuore religioso di Livorno è il Duomo di San Francesco, edificato tra il 1594 e il 1606 su progetto di Bernardo Buontalenti e più volte rimaneggiato nel corso dei secoli e, purtroppo, quasi completamente distrutto dai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.

Dell’originaria costruzione rimane ben poco, ma la cattedrale è stata ricostruita con dovizia di particolari: la facciata a capanna, il portico ad arcate e l’interno a navata unica, arricchito da cappelle laterali, le donano un aspetto sobrio ed elegante.

Un motivo in più per visitarla è la presenza, nella Cappella del Santissimo Sacramento, del dipinto Cristo coronato di spine del Beato Angelico, un’opera straordinaria che da sola vale la sosta.

Accanto al Duomo si apre Piazza Grande, che un tempo faceva parte della fortezza medicea. Oggi è un punto di riferimento per orientarsi nel centro cittadino e un luogo di passaggio per chi scopre Livorno.

Venezia Nuova e la Fortezza Nuova

Quartiere Venezia Nuova a Livorno

Fonte: iStock

Il colorato Quartiere Venezia Nuova a Livorno

Uno dei quartieri più affascinanti è senza dubbio Venezia Nuova, così chiamato per la presenza di un sistema di canali navigabili simile a quello della Serenissima. Si tratta di una splendida zona, risalente al XVII secolo, che sprigiona ancora la sua atmosfera antica, con ponti, palazzi storici e magazzini portuali.

Passeggiare lungo i fossi medicei significa immergersi in un mondo plasmato da acqua, facciate scrostate dal vento e storie di marinai. Per apprezzare al meglio tale scorcio, l’ideale è partecipare a una gita in battello e godersi una prospettiva insolita.

Inoltre, su tutto si staglia la Fortezza Nuova, un tempo avamposto militare trasformato in parco pubblico e sede di eventi culturali. Salire sulle mura permette di ammirare un bellissimo panorama sui canali e sulla città.

La Fontana dei Quattro Mori

Un altro simbolo di Livorno è la Fontana dei Quattro Mori in Piazza Micheli, imponente scultura che rappresenta Ferdinando I de’ Medici in cima a un piedistallo, con ai suoi piedi quattro prigionieri incatenati, i cosiddetti “Mori”.

L’opera, iniziata nel 1595 da Giovanni Bandini e completata da Pietro Tacca, è diventata nel tempo una vera e propria icona. Esiste una curiosa leggenda legata alla statua: si dice che trovare il punto esatto da cui si vedono contemporaneamente i nasi di tutti e quattro i Mori porti fortuna!

La Fortezza Vecchia

Appena oltre la Fontana dei Quattro Mori si apre la suggestiva Darsena Vecchia, dove le barche dei pescatori riposano cullate dalle onde e le reti vengono riordinate con pazienza. Sul lato destro, la maestosa sagoma della Fortezza Vecchia si erge come una sentinella di pietra, testimone della lunga storia cittadina. Fu il primo baluardo voluto dai Medici attorno al 1530, quando presero il controllo di Livorno, ma già in epoche precedenti Pisani e Genovesi avevano eretto fortificazioni nello stesso luogo.

Il progetto, affidato ad Antonio da Sangallo il Vecchio, prese forma nel 1519 e si concluse nel 1534 sotto il governo di Alessandro de’ Medici. La struttura si compone di tre bastioni: l’Ampolletta, che guarda verso la città, la Canaviglia, protesa sul porto, e la Capitana, che si orienta a nord-est.

L’elemento più iconico è il Mastio di Matilde, una torre circolare alta 30 metri, erroneamente attribuita a Matilde di Canossa ma in realtà costruita dai Pisani nel XIII secolo per difendere il porto.

Piazza della Repubblica

Vero e proprio cuore pulsante, Piazza della Repubblica è un punto di riferimento perfetto per conoscere il centro storico. Definita dai livornesi “Il Voltone” per la sua imponente struttura sopraelevata, si colloca all’incrocio di tre importanti vie: Via Grande, Via Garibaldi e Via de Larderel.

Realizzata nell’Ottocento, ospita al suo interno il Cisternino, elegante edificio ottocentesco nato per garantire l’approvvigionamento idrico e che oggi ospita eventi culturali, rassegne e mostre.

A impreziosire ancora di più la piazza, ecco le statue dei granduchi Ferdinando III e Leopoldo II, che si fronteggiano ai lati opposti, simboli della dinastia che contribuì allo sviluppo di Livorno.

Chiesa di San Ferdinando

La Chiesa San Ferdinando a Livorno

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La Chiesa di San Ferdinando a Livorno

Tra i gioielli sacri di non si può non citare la Chiesa di San Ferdinando, chiamata “Crocetta” dai livornesi. Straordinario esempio di barocco toscano, venne progettato agli inizi del Settecento dall’architetto Giovan Battista Foggini e completato da Giovanni del Fantasia.

L’edificio, a croce latina, si distingue per la sua navata centrale riccamente decorata con stucchi e marmi pregiati, che rendono l’ambiente fastoso e solenne. Tra le opere più importanti al suo interno si trova La Visione di San Giovanni di Matha, conosciuta anche come Gli schiavi liberati, una maestosa scultura in marmo di Carrara realizzata da Giovanni Baratta, artista che collaborò con il celebre Borromini.

Museo di Storia Naturale del Mediterraneo

Nella splendida cornice di Villa Henderson, il Museo di Storia Naturale del Mediterraneo è un punto di riferimento per chi ama la scienza e la natura. Le sue collezioni si sviluppano in varie sezioni dedicate all’evoluzione umana, al mondo marino e agli invertebrati.

Tra le attrazioni di maggior interesse vi sono gli scheletri di cetacei, le ricostruzioni di fondali marini e la fedele riproduzione dell’Uomo di Neanderthal. A completare il percorso espositivo, un orto botanico arricchito da una vasta gamma di piante tipiche dell’area mediterranea.

Mercato delle Vettovaglie

Tra la Fortezza Vecchia e la Fortezza Nuova, da non perdere è il Mercato delle Vettovaglie, uno dei mercati coperti più caratteristici del Belpaese. Inaugurato alla fine dell’Ottocento, il suo elegante edificio fu costruito per rilanciare l’economia cittadina dopo l’Unità d’Italia.

Frequentato ogni giorno dai livornesi per la spesa quotidiana, è un tripudio di colori e profumi: banchi ricolmi di frutta, verdura, carne, pesce e specialità locali. Oltre a essere un luogo di commercio, ha ispirato artisti come Amedeo Modigliani, che aveva il suo atelier al piano superiore, e famosi comici come Gino Bramieri e Walter Chiari.

Acquario di Livorno

Non sarà grande come quelli di Genova o Valencia, ma l’Acquario di Livorno, all’interno della meravigliosa Terrazza Mascagni, offre un viaggio indimenticabile alla scoperta dei segreti del mondo sommerso.

Il percorso si divide in tre sezioni: al piano terra, si esplorano gli habitat marini mediterranei, con una grande vasca che riproduce un’area archeologica greco-romana, popolata da pesci quali spigole e scorfani. Il primo piano ospita invece un rettilario, dove vivono anfibi, rettili e insetti, oltre a un formicaio con instancabili formiche tagliafoglia. Dalla terrazza panoramica si apre una vista eccezionale sul lungomare e sulle isole dell’Arcipelago.

Casa natale di Amedeo Modigliani

Passeggiando per via Roma si arriva al civico 38, dove si trova la casa natale di Amedeo Modigliani, un sorprendente tuffo nella quotidianità dell’illustre artista livornese.

L’edificio, un’elegante dimora borghese ottocentesca, conserva ancora gli arredi originali, dalle stanze da letto agli studioli, dove sono esposte pagelle scolastiche e lettere del giovane “Modi”.

Tra i cimeli più emozionanti spiccano i ritratti di famiglia e una fotografia dell’artista abbracciato al suo maestro Giovanni Fattori. La collezione include inoltre riproduzioni di alcune delle sue opere più note.

Lungomare dai Bagni Pancaldi Acquaviva fino ad Antignano

Lungomare di Livorno e Terrazza Mascagni

Fonte: iStock

Particolare del Lungomare di Livorno

Per chi ama le passeggiate vista mare, il tratto di lungomare che va dai Bagni Pancaldi Acquaviva fino ad Antignano è un percorso da mettere in lista. Lungo circa 4 chilometri, si snoda tra ville ottocentesche, eleganti palazzi in stile razionalista e l’Accademia Navale.

Ma non solo: numerose “baracchine” invitano a una sosta per gustare un caffè o un gelato, mentre la brezza marina accompagna la camminata fino al borgo di Antignano, laddove il panorama si apre su una delle coste più suggestive della Toscana.

Museo Civico Giovanni Fattori

Villa Mimbelli, sontuosa residenza ottocentesca immersa in un lussureggiante parco, ospita il Museo Civico Giovanni Fattori, scrigno d’arte e di storia, tappa fissa per gli appassionati di pittura e per chi desidera vedere con i propri occhi l’eleganza delle dimore signorili dell’epoca.

La collezione comprende dipinti che spaziano dalla metà dell’Ottocento fino agli anni Quaranta del Novecento, con particolare attenzione agli artisti livornesi e toscani.

Santuario della Madonna di Montenero

Poco fuori Livorno, arroccato su un colle panoramico, ecco infine il Santuario della Madonna delle Grazie, conosciuto come Santuario di Montenero, oasi di pace e bellezza comodamente raggiungibile in auto o con i mezzi pubblici.

Luogo di culto e di pellegrinaggio, è avvolto da leggende e devozione popolare. Dalla sua terrazza lo sguardo si perde sul porto e sul mare, che nei giorni più limpidi sembra fondersi con l’orizzonte.