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I luoghi di Mission: Impossible – The Final Reckoning, il nuovo capitolo della saga action con Tom Cruise

Mission: Impossible – The Final Reckoning conclude la saga di Ethan Hunt con un viaggio cinematografico attraverso alcune delle location più spettacolari del mondo. Questo ottavo capitolo non solo offre azione mozzafiato, ma trasforma ogni ambientazione in un personaggio a sé stante. Ecco un itinerario per gli appassionati di cinema e viaggi che desiderano seguire le orme di Tom Cruise. Ogni luogo contribuisce a creare un’esperienza cinematografica immersiva, rendendo omaggio alla dedizione dell’attore e alla visione del regista Christopher McQuarrie.

Presentato in anteprima al Festival di Cannes 2025, Mission: Impossible 8 è nelle sale italiane dal 22 maggio 2025 e segue l’irriducibile e temerario Ethan Hunt che si trova ad affrontare una nuova e pericolosa minaccia insieme al suo team. Il gruppo deve rintracciare due chiavi che sbloccano un potente sistema di intelligenza artificiale, capace di causare disastri a livello mondiale. A sfidarli in questa pericolosa avventura c’è Gabriel (Esai Morales), un misterioso individuo legato al passato di Hunt, anche lui alla ricerca delle chiavi. Al centro della sceneggiatura una resa dei conti mozzafiato e acrobatica attraverso i continenti che culmina tra un treno in corsa e un aereo in volo.

Mission Impossible 8

Fonte: Ufficio stampa

Tom Cruise in Mission Impossible 8

Dove è stato girato

Chi è fan della saga Mission: Impossible sa bene che Ethan Hunt non sta mai fermo in un posto e, come molti altri film d’azione e spionaggio, anche questo nuovo film si sposta tra varie location in tutto il mondo. Dal Regno Unito alla gelida Norvegia, la produzione ha esplorato paesaggi naturali suggestivi e inospitali, paesaggi urbani frenetici e affascinanti, e non è mancato un salto in Italia.

Londra e dintorni

Nel Regno Unito le riprese di Mission Impossible: The Final Reckoning si sono svolte in diverse location. I Longcross Studios nel Surrey hanno fornito le strutture per le riprese in studio, garantendo un controllo ottimale per le scene più complesse. Le scene in esterni sono state girate nel suggestivo Lake District, una regione montuosa e lacustre situata nel nord-ovest dell’Inghilterra, nella contea di Cumbria. Le sue colline e i laghi spettacolari lo rendono perfetto per sequenze ricche d’azione: paesaggi epici fanno da sfondo a inseguimenti a piedi e acrobazie con veicoli lungo le rive del lago. La produzione è stata anche a Londra, dove parti della città e della campagna circostante sono state utilizzate per acrobazie aeree ad alta quota, tra cui un’audace scena aerea in cui Tom Cruise è stato visto appeso a un biplano a mezz’aria.

Monti Drakensberg

Fonte: iStock

I monti Drakensberg

Norvegia

Le riprese in Norvegia hanno aggiunto splendidi sfondi naturali al fascino visivo del film. A Aurland, un pittoresco villaggio nel Vestland, le maestose montagne e i fiordi norvegesi fanno da sfondo a scene d’azione mozzafiato e momenti particolarmente drammatici. Le isole Svalbard sono un arcipelago dell’Oceano Artico, tra la Norvegia continentale e il Polo Nord che con i loro paesaggi artici aggiungono un tocco di mistero e isolamento alle sequenze ambientate in regioni remote. Le riprese qui si sono svolte nel marzo 2023, mostrando paesaggi ghiacciati e remoti che hanno aumentato la tensione del film. Anche altre zone della Norvegia sono state utilizzate per sequenze di montagne e fiordi, proseguendo la tradizione del franchise di presentare paesaggi nordici mozzafiato.

Sudafrica

In Sudafrica le riprese si sono svolte a Port Edward e nella catena montuosa dei Monti Drakensberg. Queste location offrono paesaggi fiabeschi e sono state utilizzate per sequenze d’azione ad alta tensione, sfruttando la varietà del territorio sudafricano. Port Edward è una città costiera nota per i suoi paesaggi aspri e il clima caldo e le Foreste lussureggianti con le strade costiere sono il terreno ideale per tattiche di imboscata. I Monti Drakensberg sono invece una suggestiva catena montuosa che ha aggiunto un senso di grandiosità e pericolo alle sequenze più remote del film. Inserimenti di elicotteri e schermaglie sulle scogliere ne sottolineano la bellezza selvaggia.

isole Svalbard Norvegia

Fonte: iStock

Le isole Svalbard in Norvegia

Malta

Malta, con la sua architettura storica e le coste pittoresche, ha ospitato alcune delle riprese del film, offrendo un ambiente unico per le sequenze ambientate in contesti mediterranei. Le riprese hanno incluso location terrestri e marittime intorno a Malta, mettendo in mostra le coste rocciose e i siti storici dell’isola. Malta è un piccolo stato insulare nel Mar Mediterraneo, noto per le sue bellissime spiagge, le sue acque cristalline e il clima soleggiato. Ha una lunga storia, con molti edifici antichi, forti e templi millenari. La capitale, La Valletta, è ricca di cultura e siti storici. I visitatori di Malta desiderano godersi il mare, esplorare la sua storia e vivere il suo mix unico di vita europea e mediterranea. Antiche mura fungono da esotiche case rifugio e gli inseguimenti in motoscafo nelle acque turchesi tengono incollati allo schermo.

Italia

Le riprese in Italia si sono svolte lungo la costa della Puglia, a bordo della USS George H.W. Bush, una grande portaerei, ultima della classe Nimitz, che ha operato nel Mar Mediterraneo e nell’Adriatico durante il suo dispiegamento nel 2022, partecipando a esercitazioni congiunte con la Marina Militare Italiana e altre forze alleate. Durante le riprese di Mission: Impossible – The Final Reckoning la nave non era in mare aperto, ma era ormeggiata vicino alla costa pugliese. Ormeggiata nei pressi della Puglia, la vera portaerei è diventata il parco giochi di Ethan Hunt dando anche autenticità al film.

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Dalle foreste di Vancouver al grande schermo: i luoghi di Final Destination: Bloodlines

Il franchise di Final Destination torna con Final Destination: Bloodlines, il sesto capitolo della serie horror soprannaturale diretto da Zach Lipovsky e Adam Stein. L’uscita del film in Italia è prevista per il 15 maggio 2025, distribuito dalla Warner Bros. Pictures e continua la tradizione di una sfida estenuante e sanguinosa con la morte che va avanti fin dal primo film del 2000. Rientrando in gran parte nella sfera del paranormale, Final Destination: Bloodlines ha richiesto una buona quantità di effetti speciali, ma per le riprese non sono mancate comunque alcune location reali che hanno permesso di rendere più autentica e coinvolgente l’inquietante storia dei nuovi protagonisti.

Di cosa parla Final Destination: Bloodlines

La diciottenne Stefani ha incubi orribili su un incidente avvenuto negli anni ’60. Non riesce a dormire mentre è al college e un giorno scopre che il suo sogno è in realtà una premonizione accaduta a sua nonna Esther, che aveva sventato la Morte decenni prima. Stefanie scopre che la Morte ha inseguito i sopravvissuti di quella potenziale catastrofe di tanto tempo fa, uccidendo loro e le rispettive famiglie. Stefani e la sua famiglia si rendono conto che la loro stirpe non è al sicuro vista l’azione della nonna. Qualcuno deve trovare il modo di fermare la terribile mietitrice prima che sia troppo tardi.

Final Destination Bloodlines

Fonte: Ufficio stampa

Una scena di Final Destination Bloodlines

Dove è stato girato

Come i precedenti film del franchise, Final Destination: Bloodlines è stato girato principalmente a Vancouver, nella Columbia Britannica, Canada. Vancouver è un noto centro cinematografico per film horror e thriller grazie ai suoi versatili paesaggi urbani e naturali. Le riprese si sono svolte in questa città del Nord che ha ospitato numerose importanti produzioni hollywoodiane. Il mix di architettura moderna e ambientazioni inquietanti e suggestive la rende una location ideale per Final Destination: Bloodlines.

Il centro di Vancouver, i quartieri periferici e le foreste circostanti sono stati utilizzati per scene chiave del film. I boschi di Vancouver rappresentano uno degli aspetti più suggestivi e affascinanti della regione della British Columbia, attirando escursionisti, amanti della natura, registi cinematografici e viaggiatori in cerca di atmosfere mistiche e incontaminate. A meno di mezz’ora dal centro città, ci si può immergere in paesaggi verdi e avvolgenti, dove abeti di Douglas, cedri rossi occidentali e pini silvestri svettano per decine di metri, spesso ricoperti da muschi e licheni. Tra le aree boschive più iconiche troviamo: Pacific Spirit Regional Park, Lynn Canyon Park e il Capilano River Regional Park.

Nonostante i ritardi causati dallo sciopero generale, la produzione è stata completata con successo nella primavera del 2024. Christian Sebaldt è stato il direttore della fotografia del film, catturando le immagini inquietanti essenziali del franchise di Final Destination. In particolare la sequenza iniziale dell’incidente sul ristorante panoramico è ricreata digitalmente per una buona parte, tuttavia il ristorante lussuoso si trova idealmente a centinaia di metri sopra l’H.R. MacMillan Space Centre di Vancouver che esiste veramente. Un ulteriore richiamo all’interno del locale è il logo del ristorante, che si ispira alla scultura in acciaio inossidabile “The Crab” di George A. Norris, alta 6 metri, che si trova nello specchio d’acqua esterno dell’edificio di Kits Point dal 1968 e rappresenta un granchio gigante, simbolo di protezione secondo la leggenda Haida.

H.R. MacMillan Space Centre Vancouver

Fonte: iStock

H.R. MacMillan Space Centre di Vancouver

È una grande tradizione del franchise quella di mettere in risalto Vancouver. Il Lions Gate Bridge crolla in Final Destination 5 e i camion per il trasporto di tronchi sono famosi da Final Destination 2 in poi“, ha detto Stein. Il H.R. MacMillan Space Centre è un museo di astronomia e planetario situato a Vancouver, nella provincia canadese della British Columbia. Inaugurato il 28 ottobre 1968, il centro è dedicato alla divulgazione scientifica e all’educazione astronomica, offrendo una varietà di esperienze interattive per visitatori di tutte le età.

Situato al 1100 Chestnut Street, nel quartiere di Vanier Park, il H.R. MacMillan Space Centre condivide l’edificio con il Museum of Vancouver. Il complesso architettonico, progettato negli anni ’60 dall’architetto Gerald Hamilton, è noto per la sua distintiva cupola che richiama la forma di un cappello intrecciato delle Prime Nazioni della costa nord-occidentale, ma che molti associano a un disco volante.

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Dal Marocco all’Asia centrale: le location mozzafiato di Rambo III

Le trafficate strade di Bangkok, i sereni monasteri buddisti di Lamphun e gli affascinanti paesaggi desertici dell’Arizona sono stati luoghi testimoni di un successo. Quando si parla di film d’azione iconici degli anni ’80, Rambo III occupa un posto d’onore. Diretto da Peter MacDonald e interpretato da Sylvester Stallone nel ruolo del veterano di guerra John Rambo, il film si distingue non solo per le sue sequenze esplosive e i combattimenti spettacolari, ma anche per le sue ambientazioni mozzafiato. In questo terzo capitolo Rambo è in missione per salvare il suo ex amico e comandante, il colonnello Sam Trautman (Richard Crenna) che è stato catturato dalle forze militari sovietiche.

Sylvester Stallone raccontò al Los Angeles Times di aver valutato diverse location nel sud-ovest americano prima di decidere che l’atmosfera fosse quella giusta. “Per un po’ abbiamo parlato di girare questo film in Arizona o in Nevada” ha detto l’attore, “ma poi ho pensato: ‘Ehi, cosa faranno tutti? Giocheranno a dadi ogni sera dopo le riprese?‘”. La troupe si concentrò quindi sulle location all’estero. Secondo il Times, visitarono Italia, Marocco e Australia, costruirono e demolirono set per un valore di 5 milioni di dollari in Messico prima di partire per Israele.

Chiang Mai Thailandia

Fonte: iStock

Chiang Mai, Thailandia

Dove è stato girato

Grazie a una sapiente combinazione di location naturali, set costruiti e trucchi cinematografici, il film riesce a dare vita a un Afghanistan drammatico e cinematografico, pur restando ben lontano dai suoi confini. Crenna ha affermato che c’era una tensione autentica durante le riprese in Israele a causa delle tensioni persistenti: “Ogni giorno attraversavamo un posto di blocco militare per raggiungere il set, poi indossavamo i nostri costumi da soldato e ‘andavamo in guerra‘” ha detto. “Poi, quando i jet volavano sopra di noi, guardavamo in alto e ci chiedavamo dove stessero andando, o dove fossero stati“. Alcune parti del film sono state girate vicino a Sodoma, dove le temperature raggiungevano i 50 gradi Celsius, e il cast e la troupe, così numerosi, consumavano quasi 1600 litri d’acqua al giorno.

La posizione remota del set ha presentato anche sfide logistiche. Trasportare la pesante attrezzatura militare utilizzata nel film è stato difficile e costoso, e il cast e la troupe hanno dovuto alloggiare a quasi un’ora dal set che a sua volta distava mezz’ora dagli stabilimenti di produzione. Molte delle scene che nel film rappresentano il paesaggio afghano sono state girate in Israele, in particolare nel deserto del Negev e nella regione montuosa del Golan. Il kibbutz Eilot, vicino a Eilat, ha ospitato alcune sequenze chiave. La vasta distesa di rocce, sabbia e cielo terso si è rivelata perfetta per rappresentare la polverosa frontiera afghana. Anche la città vecchia di Jaffa e alcune zone rurali nei pressi di Tel Aviv sono state utilizzate per simulare villaggi e avamposti sovietici, dimostrando la versatilità delle location israeliane nel ricreare ambientazioni storiche e geografiche lontane.

Thailandia: il rifugio spirituale di Rambo

Il film si apre con un Rambo ritiratosi nella pace della Thailandia, dove si dedica alla vita monastica e combatte con i bastoni per sport. Queste sequenze sono state girate a Chiang Mai, nel nord della Thailandia, in particolare nei pressi di templi buddisti autentici e in paesaggi lussureggianti. Il contrasto tra la pace spirituale del tempio e l’imminente richiamo alla guerra contribuisce a rafforzare il dilemma interiore del protagonista.

La scena iniziale ricca d’azione di Rambo III si svolge nel cuore della vivace capitale thailandese, Bangkok. Il colonnello Sam Trautman torna indietro per reclutare John J. Rambo per la sua missione. Il film ci presenta Rambo attraverso la sequenza del combattimento in cui emerge trionfante di fronte a una folla affascinata in una struttura in rovina. Questa scena mozzafiato è stata girata vicino al tempio buddista di Wat Sangkrachai Worawihan, nel quartiere Wat Tha Phra di Bangkok. La capitale thailandese è una metropoli vivace con una miriade di templi, una vivace cultura di strada e un vasto sistema di canali alimentati dal fiume Chao Phraya, popolato di barche.

Arizona

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Arizona

La maestosa area di Rattanakosin, con il suo grande palazzo e il venerato tempio Wat Phra Kaew, è scavata nel fiume che la costeggia. Nelle vicinanze si trova il famoso tempio Wat Pho, noto per il suo enorme Buddha sdraiato. Dall’altra parte del fiume, lo straordinario tempio Wat Arun affascina con le sue ripide scalinate e la caratteristica cima in stile Khmer. Il più grande aeroporto internazionale di Bangkok, Suvarnabhumi, è il punto di atterraggio perfetto per un volo verso questa destinazione.

Arizona e Stati Uniti

Anche se in modo molto limitato, alcune brevi sequenze furono girate negli Stati Uniti, in particolare in Arizona. Gli scenari desertici dell’Arizona furono utilizzati per completare alcune riprese aggiuntive, sfruttando l’ambiente simile ma più accessibile rispetto alle location mediorientali. Rambo riesce a uccidere Zaysen lanciando un carro armato contro l’elicottero del colonnello sovietico, che inizialmente aveva cercato di danneggiare con una molotov consegnatagli da un uomo a cavallo. Sorprendentemente, Rambo sopravvive all’esplosione che ne consegue ed emerge dal carro armato.

Al termine della battaglia, Rambo e Trautman salutano i loro alleati mujaheddin e lasciano l’Afghanistan per tornare a casa. Questa sequenza culminante è stata girata a Fort Yuma, situato nello Yuma Territorial Prison State Historic Park in Arizona. Il carcere territoriale di Yuma fu inaugurato nel 1876 e da allora è stato immortalato in diversi film e serie tv. Oggi, questo sito storico è gestito e mantenuto come museo dall’Arizona State Parks.

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Dove è stato girato Gerri: le splendide location della nuova serie Rai

La nuova serie televisiva “Gerri”, firmata dalla regia di Giuseppe Bonito e prodotta da Cattleya in collaborazione con Rai Fiction, si prepara a fare il suo debutto su Rai Uno a partire da lunedì 5 maggio. Il titolo prende il nome dal protagonista, Gregorio Esposito, interpretato da Giulio Beranek, ispettore di polizia dalla personalità complessa e tormentata. Ma accanto alla trama noir ispirata ai romanzi di Giorgia Lepore, pubblicati da Edizioni E/O e adattati per il piccolo schermo da Sofia Assirelli e Donatella Diamanti, c’è un altro elemento che cattura l’attenzione: l’ambientazione.

Non a caso, le riprese si sono svolte in alcune tra le più suggestive località della Puglia, in particolare nella zona compresa tra il nord barese e la provincia di Barletta-Andria-Trani.

La trama e il cast

Gerri ha trent’anni, uno sguardo che racconta più di quanto dica a parole e l’inquietudine di chi sembra essersi ritrovato per errore dentro una storia che non gli appartiene. Ispettore di polizia di origini rom è un investigatore metodico che analizza i casi con attenzione, riempiendo pagine di appunti intricati, salvo poi abbandonarsi a decisioni impulsive e istintive. La sua duplice natura lo rende un personaggio sospeso tra la razionalità del presente e il peso irrisolto del passato.

È un uomo affascinante, con un debole dichiarato per le donne, che sembra incantare tutti tranne la viceispettrice Lea Coen, interpretata da Valentina Romani. Lei rappresenta la sola figura femminile che non si lascia irretire, forse perché capace di intuire le fragilità profonde che l’uomo tenta di nascondere dietro una facciata di sicurezza: la tensione tra i due dà vita a un rapporto complesso e ricco di sfumature.

Accanto a Beranek e Romani, il cast si compone di volti noti e apprezzati del panorama televisivo italiano: Fabrizio Ferracane, Roberta Caronia, Irene Ferri, Lorenzo Adorni, Lorenzo Aloi, Cristina Pellegrino, Tony Laudadio, Cristina Cappelli, Carlotta Natoli e Massimo Wertmüller.

La Puglia diventa assoluta protagonista

La serie, che andrà in onda per quattro lunedì consecutivi, è stata girata tra marzo e maggio del 2023 e, durante quei mesi, le strade, i porti e i centri storici di diverse cittadine pugliesi si sono trasformati in veri e propri set cinematografici diventando parte integrante della narrazione.

Una delle città maggiormente coinvolte nella produzione è Andria. Qui, la troupe ha potuto utilizzare alcune aree nei pressi del Palazzo ducale e, per esigenze narrative, sono state anche ricostruite attività commerciali nel centro storico, con l’obiettivo di restituire un’immagine viva e dinamica della città. Di particolare interesse sono stati i ciak girati presso le cisterne sotterranee, ambienti affascinanti e misteriosi che ben si adattano all’atmosfera investigativa della serie.

A pochi chilometri da Andria, Trani ha offerto la zona portuale come location perfetta per le riprese. Il porto, grazie al mix di antichità e attività contemporanee, fa infatti da sfondo a diverse sequenze. La luce che filtra sul mare, le barche ormeggiate e le banchine in pietra restituiscono un “senso di sospensione” che ben si sposa con l’umore irrisolto del protagonista.

Anche Barletta è parte del mosaico di luoghi scelti per la realizzazione di “Gerri”. In particolare, il lungomare di Ponente intitolato a Pietro Mennea è stato teatro di alcune scene, trasformandosi in un’ideale passerella urbana tra realtà e fiction. Il rapporto tra terra e mare è un tema ricorrente nella cultura pugliese e nella poetica della serie, e Barletta lo incarna alla perfezione.

Ancora, a Molfetta le riprese si sono concentrate attorno al Convento della Madonna dei Martiri, un luogo carico di spiritualità e tradizione che si affaccia sul Mar Adriatico e che rappresenta un simbolo importante per la comunità locale. Nel contesto di “Gerri”, assume una funzione scenica evocativa e contribuisce a costruire quell’intreccio tra sacro e profano, tra fede e dubbio, che pervade l’intera narrazione.

Infine, a Bisceglie sono diventati protagonisti il centro storico e il porto, oltre a interni girati in immobili privati, mentre Minervino Murge ha messo a disposizione la suggestiva area attorno alla grotta di San Michele e alcune parti del centro cittadino.

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Alla scoperta delle location di Eccezzziunale veramente: un percorso tra mito e realtà

Eccezzziunale veramente è un film che, fin dalla sua uscita nel 1982, è diventato un vero e proprio cult del cinema italiano. Diretto da Carlo Vanzina e interpretato da un cast che include nomi del calibro di Diego Abatantuono, il film racconta le disavventure e le passioni di tre amici milanesi, con un focus particolare sulle rivalità calcistiche e la passione per il calcio. Ma Eccezzziunale veramente non è solo un film divertente e irriverente: è anche un viaggio attraverso la geografia e la cultura italiana degli anni ’80. Il 20 maggio 2025 l’attore e comico milanese compie 70 anni, un traguardo importante e un’occasione per ripercorrere la sua carriera di interprete e artista completo che ha toccato il dramma e la commedia con credibilità e talento nel corso degli anni.

Dove è stato girato

Più di 40 anni dopo l’uscita di Eccezzziunale Veramente, le location del film sono diventate luoghi simbolici per tutti coloro che amano il cinema e la storia sociale del nostro paese. In questo articolo vi porteremo alla scoperta di alcune delle principali location che hanno reso il film iconico, esplorando il legame tra mito e realtà che caratterizza ogni set.

Eccezzziunale… veramente 1982

Fonte: Ansa

Scena dal film Eccezzziunale… veramente

Milano, cuore pulsante della storia

Milano, con la sua vibrante atmosfera e il suo ruolo da capitale economica e culturale, è la vera protagonista del film. Il film, infatti, si svolge quasi interamente in questa città, e molte delle scene più memorabili sono state girate nei suoi luoghi più rappresentativi. Il bar del quartiere è una delle location più importanti del film, dove i protagonisti si ritrovano a chiacchierare, sfogarsi e fare battute esilaranti. Sebbene non venga mai mostrato esplicitamente il nome del bar, gli appassionati del film lo conoscono come il Bar di Franco, un piccolo locale dove i tre amici amano trascorrere buona parte del tempo. Il bar si trova in corso Sempione 38/40. Oggi, in questo esatto punto, sono spariti diversi punti di riferimento tra cui il benzinaio Esso che c’era lì davanti e l’insegna “Alfa Romeo” che si intravedeva sullo sfondo.

Un altro punto di riferimento iconico è la Stazione Centrale di Milano, un luogo che rappresenta il crocevia delle esperienze italiane degli anni ’80, simbolo di una metropoli in continua evoluzione. In alcune scene i protagonisti si incontrano proprio all’interno della stazione, dove le dinamiche della città e il contrasto tra la modernità e le tradizioni sono evidenti. La casa di Franco è in via Ruffini, davanti alla Chiesa di Santa Maria delle Grazie, mentre il concessionario dove lavora è in Piazza San Babila.

San Siro: il tempio del calcio

Uno degli aspetti più rilevanti del film è, senza dubbio, la passione per il calcio, e la location che rappresenta questa passione in modo assoluto è lo Stadio San Siro. Il legame tra il film e questo tempio del calcio è fortissimo, tanto che San Siro non è solo il luogo dove i protagonisti si confrontano con la loro rivalità sportiva, ma diventa anche il palcoscenico ideale per mostrare il contrasto tra i diversi mondi che abitano l’Italia degli anni ’80: quello del tifoso milanista, interista e di altre fazioni calcistiche. La scelta dello stadio come location per alcune delle scene più importanti del film non è casuale. San Siro è l’epicentro della passione calcistica in Italia, e lo stesso Vanzina ha dichiarato che l’atmosfera che si respira in uno stadio di calcio rispecchiava perfettamente le tensioni e le dinamiche dei personaggi del film.

I paesaggi lombardi, tra città e campagna

Oltre a Milano, Eccezzziunale veramente offre uno spaccato della campagna lombarda, che in qualche modo si contrappone al ritmo frenetico della città. Alcune scene sono state girate nei paesaggi della Brianza, zona rurale poco distante da Milano, dove i protagonisti si rifugiano per sfuggire alle frustrazioni quotidiane. La campagna lombarda, con le sue lunghe strade sterrate e i casali, rappresenta un ritorno alle origini per i personaggi, ma anche un simbolo della separazione tra il mondo delle grandi città e quello più semplice e genuino della provincia. I contrasti tra questi mondi sono enfatizzati dalla sceneggiatura e dalla regia, e le location della Brianza offrono uno sfondo ideale per raccontare questi cambiamenti.

Piazza Venezia Roma

Fonte: iStock

Piazza Venezia

Roma: la capitale delle contraddizioni

Anche se il film è incentrato principalmente su Milano, Eccezzziunale veramente fa una breve escursione a Roma, dove i protagonisti si trovano coinvolti in una serie di eventi esilaranti. La città eterna, con la sua magnificenza e le sue contraddizioni, diventa il palcoscenico per una delle sequenze più memorabili del film, quella in cui i tre amici cercano di risolvere una disputa legata a una partita di calcio.

Le riprese a Roma sono state girate in alcune delle piazze più iconiche della città, come Piazza Venezia e i Fori Imperiali, luoghi che rappresentano il passato storico e la grandezza della capitale italiana. Il Grand Hotel Excelsior in via Veneto è dove soggiorna Franco convinto di aver vinto al Totocalcio, raggiunto dopo dagli amici Massimo, Teo e Ugo che gli confessano un bruttissimo scherzo.

Un salto a Parigi

In una scena del film Tirzan va a Parigi per alcune consegne al posto dell’amico che gli presta il tir. Quando arriva in Francia vede subito alcuni dei luoghi iconici della capitale come la torre Eiffel, il Trocadero, Notre Dame e la Basilica del Sacro Cuore. Tirzan sale tutte le scalinate di quest’ultima per controllare se il camion sta girando per la città, usando il cannocchiale a gettoni che i turisti usano ancora oggi per ammirare il panorama. Quando a Parigi avviene l’incidente con il tir in questione la produzione si trovava in piena Avenue Trudaine, prima dell’incrocio con rue de Rochechouart.

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Rambo 2 e il Vietnam ricreato in Messico: tutti i luoghi delle riprese

Il secondo capitolo della saga di Rambo, intitolato Rambo 2 – La vendetta del 1985, è uno dei film d’azione più iconici degli anni ’80, ispirato alla controversa questione dei prigionieri di guerra e dispersi in azione durante la guerra del Vietnam. Sebbene ambientato nella giungla vietnamita, la pellicola è stata interamente girata in Messico, tra le montagne e le foreste dello stato di Guerrero. Sylvester Stallone, protagonista del film, ha dichiarato in diverse interviste che la scelta del Messico è stata dettata da esigenze pratiche e dal desiderio di mantenere il budget contenuto.

Nonostante le difficoltà logistiche, l’attore ha elogiato la bellezza dei paesaggi messicani e la professionalità della troupe locale. Il regista George P. Cosmatos ha sottolineato l’importanza di utilizzare location naturali per conferire realismo al film. Ha inoltre evidenziato come le caratteristiche geografiche del Messico abbiano offerto scenari ideali per le sequenze d’azione, contribuendo a rendere Rambo 2 un film visivamente spettacolare.

Rambo 2, la trama del film

John Rambo esce di prigione per un accordo con il governo degli Stati Uniti e ha una missione, deve penetrare in un campo base nemico nascosto nelle profondità della giungla del Vietnam per liberare i prigionieri di guerra americani. Mentre torna nelle insidiose giungle che infestano il suo passato, deve fare affidamento sulle sue ineguagliabili capacità di sopravvivenza e sulla sua esperienza di combattimento. Il film mette in mostra la resilienza e la determinazione di questo veterano di guerra, evidenziando le sue abilità e capacità uniche acquisite durante la guerra del Vietnam.

Rambo 2 film

Fonte: Getty

Una scena di Rambo 2

Dove è stato girato

Nonostante il film sia ambientato nel Vietnam postbellico, le riprese di Rambo 2 non sono state realizzate in Asia. Le difficoltà politiche, logistiche e di sicurezza degli anni ’80 rendevano proibitivo girare in territori del Sud-Est asiatico. Per questo, la produzione – capitanata dal regista George P. Cosmatos e con la partecipazione attiva di Sylvester Stallone anche nella scrittura – decise di simulare la giungla vietnamita in alcune delle aree più selvagge e visivamente compatibili del Messico sud-occidentale, in particolare nello stato di Guerrero.

La scelta del Messico come location principale ha comportato diverse sfide per la produzione. Il clima tropicale e le condizioni ambientali hanno reso le riprese impegnative, ma hanno anche contribuito a conferire autenticità al film.Inoltre, la presenza di elementi naturali unici ha arricchito visivamente le scene d’azione. Un episodio tragico durante le riprese è stato l’incidente che ha coinvolto l’effettista Cliff Wenger Jr., il quale è rimasto ucciso in un’esplosione accidentale sul set. Questo evento ha segnato profondamente la produzione e ha portato la troupe a dedicare il film alla sua memoria.

Acapulco

Ben nota come meta turistica sul Pacifico, Acapulco è stata una delle principali basi logistiche per la produzione. Qui sono state girate diverse scene in ambienti controllati, come interni e segmenti ambientati in “zone urbane” fittizie. La vicinanza al mare e la presenza di servizi e infrastrutture hanno reso Acapulco un punto d’appoggio strategico, specialmente per le riprese in studio e per gli effetti speciali. Nota per le sue splendide spiagge e l’atmosfera vibrante, Acapulco è una location di spicco del film e l’iconica statua di Rambo è stata collocata in un parcheggio della città. Anche le giungle fuori Acapulco e la base aerea messicana hanno avuto un ruolo significativo nel catturare l’intensità della missione di Rambo.

Tecoanapa

Questo piccolo comune, situato nell’entroterra montuoso del Guerrero, è stato scelto per le sue foreste fitte e selvagge, perfette per ricreare l’atmosfera claustrofobica e umida della giungla vietnamita. Gli alberi alti, la vegetazione lussureggiante e i sentieri impervi si prestavano idealmente alle scene di inseguimenti, scontri a fuoco e mimetizzazione del personaggio di Rambo.

Laguna de Coyuca

Fonte: iStock

Laguna de Coyuca in Messico

Laguna de Coyuca

Utilizzata per le scene in cui Rambo si muove sull’acqua – comprese le sequenze con la zattera e i momenti di fuga – la laguna si trova a nord-ovest di Acapulco. L’area è famosa per le sue acque calme e la vegetazione costiera, che hanno contribuito a dare credibilità all’ambientazione asiatica. Le riprese sono avvenute durante le ore più tranquille del giorno per garantire la stabilità dell’acqua e la luce ideale per il tono visivo del film.

Cascata El Salto

Situata nella regione montuosa vicino ad Acapulco, questa cascata spettacolare è stata scelta per una delle scene più visivamente potenti: il salto di Rambo nell’acqua dopo un’esplosione o un combattimento. La potenza naturale del luogo, unita a un sapiente uso della fotografia, ha permesso di catturare la drammaticità della fuga e l’asprezza del paesaggio.

Cascata El Salto

Fonte: iStock

Cascata El Salto in Messico

Thai-Lao: Il ponte dell’amicizia

Rambo si ritrova coinvolto in un emozionante scontro con le forze nemiche mentre tenta di attraversare il ponte. La scena mostra un’azione intensa, con Rambo che usa le sue abilità e la sua intraprendenza per sconfiggere i suoi avversari e progredire nella sua missione. Il Primo Ponte dell’Amicizia tra Thailandia e Laos, noto come Ponte Nong Khai-Vientiane, è una struttura iconica che attraversa il fiume Mekong. Collega la provincia di Nong Khai in Thailandia con la prefettura di Vientiane in Laos.

Con una lunghezza di 1,17 chilometri, il ponte svolge un ruolo significativo nel promuovere lo sviluppo economico e nel rafforzare le relazioni tra i due paesi. Fornisce collegamenti di trasporto essenziali per veicoli e pedoni, facilitando i viaggi e gli scambi commerciali tra Thailandia e Laos.

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Le location da scoprire in Ho visto un Re: intervista a Giorgia Farina

Ci sono luoghi in cui il confine tra realtà e cinema si assottiglia“, ci ha confidato Giorgia Farina, affermata regista italiana che dal 30 aprile è al cinema con il film Ho visto un Re. Abbiamo avuto il piacere di intervistarla, esplorando con lei le location di questa avventura emozionante e ambiziosa con Edoardo Pesce, Sara Serraiocco, Blu Yoshimi, Gabriel Gougsa e il giovanissimo Marco Fiore. Dopo Amiche da morire, Guida romantica a posti perduti, Ho ucciso Napoleone, Farina si conferma fedele a una commedia italiana moderna e sensibile che guarda avanti.

In Ho visto un Re un bambino di nome Emilio, nell’estate del 1936, instaura un’amicizia inaspettata con un guerriero etiope, o meglio un principe, che viene tenuto prigioniero nella voliera che si trova nel giardino del Podestà. Ispirato a una storia vera, il film è un esempio di realismo magico coinvolgente che riesce a dialogare con diverse generazioni con una eco a Jojo Rabbit di Taika Waititi del 2019. Nonostante la regista guidi la narrazione alternando costantemente la fantasia con una realtà storicamente ingombrante, il film sembra molto ancorato ai luoghi dove si svolgono i vari momenti.

Il tuo film si svolge quasi tutto in esterni: è stata una scelta voluta o una necessità narrativa?

È stata una scelta ben precisa. Volevo che il mondo esterno rappresentasse il punto di vista di Emilio, un bambino che guarda la realtà con occhi pieni di immaginazione. Gli spazi aperti danno respiro, amplificano la sensazione di avventura e libertà, in netto contrasto con la rigidità del contesto storico. E poi ci sono luoghi che, da soli, raccontano già molto.

Come hai trovato le location? Dove si trovano, ad esempio, il casale della famiglia di Emilio e la villa di Trocca?

Il casale l’ho trovato, per puro caso, su un sito di annunci immobiliari. Era conservato benissimo, intatto, sembrava davvero rimasto fermo agli Anni ’30. Appena l’ho visto, ho capito che era perfetto per il film. La villa di Trocca, invece, è in realtà il vecchio casino di caccia di Galeazzo Ciano (vicino a Fiesole, in Toscana, ndr). Un posto potente, austero, carico di storia.

Nel film, ogni ambiente sembra avere una sua personalità. Quanto contano per te i luoghi nella costruzione della storia?

Tantissimo. I luoghi non sono solo uno sfondo, sono una parte attiva del racconto. Hanno un’energia, una memoria, e aiutano a costruire il tono emotivo delle scene. In questo film i luoghi riflettono anche lo sguardo di Emilio: sono concreti, ma pronti a trasformarsi, proprio come fa lui con la realtà che lo circonda.

Ho visto un Re film

Fonte: Ufficio stampa

Una scena di Ho visto un Re

Quanto è importante, secondo te, trovare la location giusta?

È fondamentale. Una location giusta ti aiuta a raccontare in modo più naturale, senza dover spiegare troppo. Ha già dentro un racconto, un’atmosfera. Quando entri in uno spazio che funziona, lo senti: ti suggerisce inquadrature, movimenti, dettagli. È quasi come se il luogo stesso ti guidasse.

La scena finale del film è ambientata in Africa… o almeno sembra. Dove avete girato davvero?

In realtà quella scena è stata girata in una cava vicino Roma! Ma grazie alla luce, all’inquadratura e a qualche tocco scenografico, siamo riusciti a ricreare un’atmosfera che richiama l’Africa senza esserlo davvero.

Durante le riprese ci sono stati imprevisti o momenti complicati?

Sì, soprattutto legati al meteo. Quando giri tanto in esterni, il clima può essere un nemico… o un alleato. Ci sono stati giorni in cui abbiamo dovuto cambiare completamente i piani, ma a volte gli imprevisti regalano sorprese bellissime. Una luce imprevista, un vento improvviso… spesso diventano momenti magici che finiscono per arricchire il film.

Il tuo film ha un tono sospeso tra realtà e immaginazione. Le ambientazioni reali ti hanno aiutato a costruire questo equilibrio?

Assolutamente sì. Perché per far funzionare la fantasia, devi partire da qualcosa di autentico. Se la base è credibile, lo spettatore è disposto a seguirti anche quando lo porti altrove. Il realismo magico ha bisogno di radici forti nella realtà per poter volare.

In Guida romantica a posti perduti si parla molto del viaggio come esperienza interiore. Che cos’è per te un viaggio?

Per me il viaggio è uno strumento per cambiare prospettiva. Ti costringe a guardare le cose da un altro punto di vista, ti rompe le abitudini e ti rimette in discussione. Può aiutare a ritrovare equilibrio, stimolare nuove idee, farti sentire più vivo. E spesso, quando torni, hai con te qualcosa che non avevi prima.

Ho visto un Re Edoardo Pesce

Fonte: Ufficio stampa

Edoardo Pesce in Ho visto un Re

Hai un viaggio che ricordi con particolare affetto?

Sì, il Giappone. Prima di iniziare a lavorare con il mitico Toei Studio – dove ho girato alcuni spot – ho passato qualche giorno a zonzo, senza programmi, solo per esplorare. È stato un po’ come vivere dentro Lost in Translation, con quella sensazione di essere altrove, spaesata ma piena di meraviglia. È un’esperienza che porto nel cuore e che mi ha ispirato anche nel modo di guardare il mondo.

Il cineturismo è sempre più diffuso. C’è un luogo legato al cinema che hai visitato o che sogni di visitare?

Un posto che per me è davvero speciale: la chiesa sommersa di San Vittorino, vicino Roma. È un luogo che appare sia in Guida romantica a posti perduti che in Nostalghia di Tarkovsky. Ogni volta che ci torno mi sembra di entrare in una dimensione parallela, sospesa. È uno di quei luoghi dove il confine tra realtà e cinema si assottiglia, ed è proprio lì che nasce la magia.

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Dove è stato girato Dirty Dancing: i luoghi che hanno reso il film un cult senza tempo

Dirty Dancing, il film del 1987 che ha conquistato generazioni di spettatori con la sua storia d’amore travolgente e la danza indimenticabile, è molto più di un semplice cult cinematografico. Le sue location, perlopiù incastonate in paesaggi suggestivi, hanno contribuito in modo fondamentale a creare l’atmosfera magica e nostalgica che ancora oggi caratterizza il film. La storia di Baby e Johnny non sarebbe stata la stessa senza il fascino delle location che hanno fatto da sfondo ai momenti più emozionanti e iconici del film.

È l’estate del 1963, Kennedy è ancora presidente e la famiglia Houseman parte per la vacanza annuale in un periodo storico in cui molti resort avevano ancora politiche apertamente antisemite. La destinazione degli Houseman è la zona dei Monti Catskill nello Stato di New York, sede di hotel e bungalow di proprietà di ebrei, soprannominata la “Borscht Belt”. Questa zona di villeggiatura visse il suo massimo splendore tra il 1950 e il 1960 per poi iniziare il declino fino al 1970.

Dove è stato girato

Le location di Dirty Dancing non sono solo sfondi per la storia d’amore tra Johnny e Baby, ma sono diventate protagoniste a loro volta, contribuendo a creare un’atmosfera unica. Per molti fan, visitare i luoghi del film è un modo per rivivere la magia di un classico senza tempo. La combinazione di paesaggi naturali spettacolari, location storiche e una scenografia accurata ha fatto di Dirty Dancing non solo un film iconico, ma un viaggio indimenticabile attraverso gli Stati Uniti, dai laghi della Carolina del Nord alle montagne della Virginia.

Mountain Lake Lodge, Virginia

La maggior parte delle riprese esterne di Dirty Dancing è stata realizzata al Mountain Lake Lodge o “Kellerman’s”, una storica struttura situata nelle montagne della Virginia, in cima al Salt Pond Mountain. Il lodge, situato in una riserva naturale e santuario ornitologico di 2.600 acri nelle Blue Ridge Mountains, è un luogo che evoca un senso di isolamento e serenità ed è diventato famoso per i suoi ampi spazi verdi e le sue strutture rustiche, che ben si adattano all’ambientazione degli anni ’60 in cui è ambientato il film. L’edificio principale si affaccia ancora su quella che era la baita della famiglia Houseman e sul gazebo in riva al mare dove il signor Houseman (Jerry Orbach) si lamenta dopo che l’amata figlia Baby (Jennifer Grey) ammette di aver passato la notte con l’arrogante insegnante di danza Johnny Castle (Patrick Swayze).

Oggi, il Mountain Lake Lodge è una meta di pellegrinaggio per i fan del film, che possono visitare numerose aree iconiche, come il palco all’aperto dove Johnny e Baby si esibiscono nella leggendaria danza finale. Anche il lago stesso, che appare in numerosi momenti del film, è un luogo amato dai visitatori che possono camminare sulle rive e godere della bellezza naturale che ha fatto da cornice a scene romantiche e di crescita personale.

Blue Ridge Mountains

Fonte: iStock

Blue Ridge Mountains in autunno

Il Mountain Lake

Il lago che appare in molte scene di Dirty Dancing è il Mountain Lake, una distesa d’acqua che si trova proprio accanto al Mountain Lake Lodge. Questo lago ha giocato un ruolo cruciale nel film, sia come luogo simbolico che come sfondo per alcune delle scene più suggestive, tra cui quella in cui Baby e Johnny si incontrano per la prima volta e lui le insegna i passi di danza. In realtà, il Mountain Lake è un lago naturale che ha visto un abbassamento del livello dell’acqua nel corso degli anni, ma la sua bellezza incontaminata è rimasta un elemento fondamentale per l’atmosfera del film.

North Carolina: Lake Lure e la famosa scena della presa

Un altro luogo che ha ospitato alcune delle scene più iconiche di Dirty Dancing è il Lake Lure, situato nella Carolina del Nord. In particolare, la scena della presa finale, quando Johnny solleva Baby nell’aria, è stata girata in questo suggestivo lago. Sebbene il Mountain Lake fosse la location principale per le riprese esterne, Lake Lure ha contribuito a creare la perfetta atmosfera da resort estivo. La scena è diventata una delle più memorabili del film, ed è stata girata in un angolo pittoresco del lago che oggi è facilmente riconoscibile dai fan.

Asheville, North Carolina

Fonte: iStock

Asheville, North Carolina

I villaggi della Carolina del Nord

Alcune scene del film sono state girate in altre aree della Carolina del Nord, tra cui i villaggi circostanti di Asheville. Sebbene non siano luoghi tanto noti come il Mountain Lake Lodge, questi paesaggi montani e i pittoreschi villaggi hanno aggiunto bellezza al film e contribuito alla sua ambientazione anni ’60, offrendo panorami ideali per la narrazione. La zona di Asheville, con le sue montagne e foreste, è ancora oggi una popolare destinazione turistica per chi è interessato a visitare le location di Dirty Dancing. Famosa anche per la sua architettura storica, tra cui il Biltmore Estate, una delle più grandi residenze private degli Stati Uniti, costruita dal magnate George Washington Vanderbilt II, la città ospita anche numerosi musei, gallerie d’arte e una vivace scena musicale che attrae artisti e appassionati di ogni genere.

Le riprese interne: la scenografia di Kellerman’s

Anche se molte delle scene esterne sono state girate in Virginia e Carolina del Nord, gran parte delle riprese interne del film sono state realizzate in studio. Le sale da ballo, gli spazi comuni del resort e le stanze degli ospiti sono state costruite in modo da ricreare l’atmosfera accogliente e vivace di Kellerman’s. Le scenografie, curate nei minimi dettagli, hanno permesso di realizzare l’illusione di un grande resort estivo, dove la musica e la danza sono protagoniste.

 

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La terra italiana più amata dai registi torna sul grande schermo con Queer di Guadagnino. Le location

Il film Queer di Luca Guadagnino, attualmente al cinema, ha suscitato grande interesse non solo per la sua trama intensa e la performance di Daniel Craig, ma anche per le sue straordinarie ambientazioni. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la storia, ambientata nella Città del Messico degli anni ’50, non è stata girata in Messico, ma in Italia, sfruttando la maestria dei set costruiti a Cinecittà e in diverse location siciliane.​

Tratto dal romanzo omonimo di William S. Burroughs, Queer ruota attorno alla vita di un giovane uomo in un contesto storico e culturale segnato da tensioni politiche e sociali. Nel film il protagonista si trova immerso in un mondo di ribellione, sessualità e autodeterminazione, esplorando temi legati alla liberazione e alla ricerca dell’identità.

Dove è stato girato

Gran parte delle scene di Queer sono state realizzate negli studi di Cinecittà a Roma. Qui è stato ricostruito un intero quartiere di Città del Messico, permettendo al regista di creare un ambiente autentico e suggestivo senza dover lasciare l’Italia. Questa scelta ha permesso di controllare minuziosamente ogni dettaglio scenografico, garantendo un’ambientazione fedele agli anni ’50 messicani.​ “Le location non sono solo uno sfondo, ma diventano parte integrante della storia. Ogni luogo che scegliamo ha un peso emotivo, una carica simbolica che aiuta a definire i personaggi e la loro evoluzione. In Queer, ogni ambiente è pensato per amplificare la tensione tra libertà e repressione” ha dichiarato il regista.

Queer film

Fonte: Ufficio stampa

Una scena del film Queer

La Sicilia trasformata in America Latina

Oltre a Cinecittà, la Sicilia ha svolto un ruolo fondamentale nel film, fungendo da sfondo per diverse ambientazioni latinoamericane. “La Sicilia è un posto straordinario. La sua bellezza selvaggia e le sue architetture barocche offrono una dimensione unica al film. È il luogo perfetto per esplorare temi come la solitudine, l’identità e la resistenza. Ogni città, ogni strada racconta una storia che si intreccia con quella dei protagonisti” ha sottolineato Guadagnino.

A Palermo, l’Orto Botanico e il quartiere della Kalsa sono stati utilizzati per ricreare scene ambientate in Messico. In particolare, piazza Magione è stata trasformata in un mercato messicano degli anni ’40, con carretti in legno e bancarelle di frutta e verdura, mentre l’Orto Botanico è diventato una foresta messicana. Inoltre, le località di Buonfornello, frazione di Termini Imerese, e Selinunte, alla foce del fiume Belice, sono state utilizzate per rappresentare Panama, con scene che includono palafitte, barche e relitti. ​

La scelta di ambientare Queer in Italia, pur raccontando una storia ambientata in Messico, ha permesso a Guadagnino di esercitare una notevole libertà creativa. La combinazione di set ricostruiti con grande attenzione ai dettagli e l’uso di location siciliane ha conferito al film un’atmosfera unica, che mescola realismo e suggestione. Questa fusione di elementi ha contribuito a creare un’opera cinematografica di grande impatto visivo e narrativo.​

Queer è quindi un esempio di come il cinema possa trasformare luoghi e ambientazioni, utilizzando la creatività e la maestria tecnica per raccontare storie in modo autentico e coinvolgente. La scelta di girare in Italia, sfruttando le risorse offerte da Cinecittà e dalle location siciliane, ha permesso a Guadagnino di realizzare un film che, pur ambientato in un altro continente, mantiene una forte identità italiana.​

Palermo

Fonte: iStock

Palermo

La località di Scopello, con la sua costa spettacolare e le sue tipiche case di pietra, è stata utilizzata per alcune scene più intime e panoramiche. La bellezza naturale e selvaggia di questa zona della Sicilia ha permesso al film di esplorare un lato più romantico e malinconico della storia. E il piccolo borgo di Punta Secca, nella provincia di Ragusa, ha ospitato alcune riprese più intime. Questa località si distingue per le sue spiagge sabbiose e le casette colorate, che sono state usate per simboleggiare l’atmosfera calda e accogliente di certi momenti nel film. Inoltre il pittoresco quartiere di Ragusa Ibla ha fornito una cornice storica e architettonica affascinante, con le sue strade tortuose e i suoi edifici barocchi, che sono stati sfruttati per creare scene suggestive e di grande impatto visivo.

Infine anche Catania ha visto alcune riprese, specialmente nelle zone più periferiche della città, che hanno offerto una varietà di spazi per le riprese esterne, caratterizzate da una fusione di architettura barocca e contemporanea. Queste location siciliane sono state fondamentali nel trasportare il pubblico in un mondo che mescola il Messico e altre località latinoamericane degli anni ’40 e ’50, pur restando in Italia. Guadagnino ha sfruttato la bellezza naturale e la storia della Sicilia per arricchire il film e offrirgli un’atmosfera unica, che arricchisce ulteriormente la sua narrazione. “Volevamo mescolare l’Italia e l’America Latina in un gioco di specchi. La Sicilia, con la sua energia e la sua storia, è diventata la cornice ideale per creare il Messico degli anni ’50. Volevo che il pubblico percepisse questa tensione tra il luogo reale e quello immaginato.” ha aggiunto.

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Le location iconiche di Rambo (1982): dove è stato girato il film con Stallone

Il primo film di Rambo che risale al 1982, con Sylvester Stallone nel ruolo del leggendario John Rambo, è stato girato in diverse location suggestive che hanno contribuito a creare l’atmosfera selvaggia e drammatica del film. La pellicola, diretta da Ted Kotcheff, è ambientata principalmente nella foresta del Pacifico Nord-Ovest degli Stati Uniti, ma le riprese sono state effettuate in diverse aree di British Columbia, in Canada, e in altri luoghi, per sfruttare al meglio il paesaggio naturale e creare la giusta tensione visiva.

Di cosa parla Rambo

Un ex soldato delle Forze Speciali degli Stati Uniti, reduce dalla guerra del Vietnam, dopo essere arrivato in una cittadina di montagna, cerca solo un pasto caldo e un po’ di riposo. Tuttavia, lo sceriffo Teasle lo vede come una minaccia e lo caccia via. Rambo soffre di disturbo post-traumatico da stress (PTSD) e viene arrestato in modo violento, ma in seguito a un tentativo di fuga, si rifugia nella foresta, dando inizio a una serie di eventi in cui diventa il bersaglio delle autorità. A causa delle sue esperienze in Vietnam, Rambo è abile nel combattimento, e si difende con ferocia. Nel frattempo, il comandante Samuel Trautman, suo ex superiore, cerca di fermarlo e risolvere la situazione senza ulteriori spargimenti di sangue.

Canada

Fonte: iStock

British Columbia in Canada

Dove è stato girato

Le riprese di Rambo sono state realizzate in alcuni dei paesaggi naturali suggestivi e selvaggi che hanno dato al film la sua atmosfera unica. La foresta, le montagne e i fiumi della zona sono diventati non solo il palcoscenico ideale per l’azione, ma anche una metafora visiva della lotta interiore del protagonista e delle forze che lo inseguono. Le location sono state fondamentali per trasmettere l’idea di isolamento e conflitto che caratterizza il viaggio dell’eroe protagonista, rendendo queste aree un vero e proprio personaggio nel film. La zona British Columbia in Canada ha ospitato la maggior parte delle riprese, ma vediamo nello specifico alcune location ufficiali.

Hope

La città di Hope, situata nella Columbia Britannica, è una delle location principali del film. Si trova vicino alla frontiera della British Columbia, circondata da montagne, foreste e fiumi. La piccola cittadina è stata utilizzata per rappresentare la cittadina immaginaria dove Rambo arriva all’inizio del film da sud-ovest su Flood Hope Road, all’uscita della Hope Princeton Highway. Una delle scene più celebri è quella in cui lui entra in città per la prima volta e viene fermato dallo sceriffo interpretato da Brian Dennehy. Gran parte delle scene cittadine sono state girate proprio tra le sue strade principali di Hope e nelle aree circostanti.

Hope è piuttosto riconoscibile, in particolare per lo spettacolare sfondo delle Cascade Mountains, ma molte proprietà sono state ricostruite dal 1982, e alcuni degli edifici che si vedono nel film (la stazione di polizia, il deposito e l’elicottero da guerra) erano semplicemente dei set costruiti per essere fatti saltare in aria. Lo sceriffo Teasle vuole che Rambo non si fermi troppo a lungo, lasciandolo al confine della città, a est di Hope, dove Kawkawa Lake Road attraversa il fiume Coquihalla. Il ponte a travi è stato poi sostituito da un ponte stradale piuttosto semplice.

Othello Tunnels

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Othello Tunnels

Othello Tunnels

Nella scena del film in cui l’auto dello sceriffo Teasle si ribalta, Rambo si dirige verso il bosco roccioso. Le scogliere in cima alle quali si trova svettano sopra gli Othello Tunnels, una serie di vecchie gallerie ferroviarie in disuso scavate nelle solide pareti di granito che attraversano il fiume Coquihalla nel Parco Provinciale di Coquihalla, a est della città di Hope.

Fraser Valley

La Fraser Valley, una vasta area nella Columbia Britannica che include paesaggi montuosi, fiumi e foreste, è un altro punto focale delle riprese. Alcune delle scene più drammatiche in cui Rambo fugge attraverso la foresta e si rifugia nella natura selvaggia sono state girate in questa località. La Fraser River è stata utilizzata anche per alcune scene in cui Rambo si muove attraverso l’acqua e si confronta con le autorità.

Garibaldi Provincial Park

Alcune delle riprese all’aperto più difficili e impegnative sono state fatte nel Garibaldi Provincial Park, un’area protetta che si trova a nord di Vancouver. Con le sue vette montuose, laghi cristallini e ampie distese di boschi, il parco ha fornito il terreno ideale per rappresentare l’ambiente selvaggio e inospitale che Rambo attraversa, mentre cerca di sfuggire alla caccia della polizia. La zona ha un aspetto molto naturale e remoto che è perfetto per enfatizzare il contrasto tra il protagonista e la società civile.

Golden Ears Provincial Park

Un’altra località usata per le riprese all’aperto è il Golden Ears Provincial Park, un’area montuosa situata vicino a Vancouver, che ha un aspetto selvaggio e incontaminato. Questo parco ha contribuito a creare l’ambiente difficile e pericoloso attraverso il quale Rambo si muove per sfuggire alla cattura. Le riprese nelle foreste e lungo i fiumi hanno dato un tono viscerale e realistico alla sua lotta per la sopravvivenza.

Squamish

Le riprese sono state anche effettuate nei pressi di Squamish, un’altra località della Columbia Britannica, famosa per i suoi paesaggi spettacolari e le imponenti formazioni rocciose. Squamish è nota per la sua vista panoramica sulle montagne, che fornisce lo sfondo perfetto per le sequenze di azione.

Lions Bay

Le scenografie di montagna sono state riprese anche in Lions Bay, una piccola comunità a sud di Vancouver, nota per le sue formazioni rocciose spettacolari e le viste mozzafiato sull’oceano e le montagne. Questa location ha contribuito a creare il contrasto tra la bellezza naturale e la brutalità delle azioni di Rambo e dei suoi antagonisti.

Vancouver

Oltre alle aree più rurali, Vancouver, la città più grande della Columbia Britannica, è stata utilizzata per girare alcune scene del film, in particolare quelle ambientate all’interno della stazione di polizia e nelle aree urbane. Sebbene molte delle scene cittadine siano state girate a Hope, alcune riprese di interni e altre sequenze sono state realizzate in studi e location di Vancouver.

Parco Provinciale di Alice Lake

Alcune delle scene in cui Rambo interagisce con la natura selvaggia e si rifugia nei boschi sono state girate anche nel Parco Provinciale di Alice Lake, situato sempre nella Columbia Britannica. Questo parco, con i suoi laghi e boschi, ha fornito un ambiente ideale per la lotta interiore e fisica del protagonista, che deve confrontarsi con la sua solitudine e il suo desiderio di vendetta.