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Viaggio a Mauritius: tre motivi per andare quest’anno

Scegliere dove andare in vacanza non è mai semplice, ma per chi cerca una destinazione che unisca mare, natura, autenticità e una crescente attenzione alla sostenibilità, Mauritius è una scelta perfetta per quest’anno.

Questo arcipelago dell’Oceano Indiano, già famoso per le sue spiagge da sogno e il clima tropicale, sta vivendo una fase di profondo rinnovamento nel turismo. Nuove iniziative green, progetti di tutela marina e un collegamento aereo diretto dall’Italia: ecco gli ottimi motivi per partire alla scoperta di questo Paese straordinario.

Turismo sostenibile e iniziative green

Mauritius sta puntando sempre più su un turismo rispettoso dell’ambiente. Nel 2025 l’isola ha rafforzato il proprio impegno green promuovendo un modello di vacanza più sostenibile con tanti progetti dedicati a:

  • riduzione dei rifiuti,
  • alloggi certificati ecologici,
  • preservazione dei siti naturali,
  • tutela della biodiversità,
  • sensibilizzazione delle comunità locali e dei visitatori.

Molte spiagge e riserve naturali sono oggi gestite con precisi criteri ecologici e le autorità locali incoraggiano attività a basso impatto, come l’escursionismo nei parchi e nelle riserve naturali o la visita dei giardini botanici che regalano un’esperienza immersiva nella natura incontaminata. Anche la popolazione è coinvolta in iniziative di riforestazione e protezione del territorio.

Scegliere Mauritius oggi significa quindi contribuire a uno sviluppo turistico consapevole, dove la bellezza dei luoghi va allo stesso ritmo della tutela della natura. Un viaggio qui è un’occasione per vivere un’esperienza autentica e responsabile, che unisce il piacere della scoperta di un Paese straordinario con il rispetto dell’ambiente.

Tre motivi per raggiungere Mauritius quest'anno

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Sette terre colorate a Chamarel, Mauritius

Progetto di conservazione marina

Oltre alla terraferma, Mauritius si distingue per il suo straordinario ecosistema marino. Tra il 2024 e il 2025 i ricercatori mauriziani, insieme a partner internazionali, hanno avviato un grandissimo progetto di conservazione delle barriere coralline e della fauna marina dell’Oceano Indiano occidentale.

Questa iniziativa punta a sfruttare la riproduzione sessuata dei coralli per radunare tantissime larve da usare poi per ripopolare in modo preciso i siti più degradati anche in seguito dell’ondata di calore marino da record registrata mesi fa nel Paese.

Sforzi, ricerche e studi che hanno portato a un graduale miglioramento della salute dei fondali, con un ritorno della biodiversità e un’esperienza subacquea ancora più affascinante per chi ama fare snorkeling o immersioni.

Dai giardini di corallo ai delfini che nuotano al largo delle coste occidentali, il mare di Mauritius è un patrimonio che oggi si può ammirare con maggiore consapevolezza.

Partecipare ad attività guidate e rispettose dell’ambiente consente di scoprire un mondo sommerso di rara bellezza, contribuendo allo stesso tempo alla sua salvaguardia.

3 motivi per andare a Mauritius

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Snorkeling subacqueo, spiaggia di palme di Le Morne

Nuovo volo diretto dall’Italia

Un altro motivo per visitare Mauritius quest’anno è la maggiore comodità nel raggiungerla. ITA Airways ha infatti annunciato l’apertura del volo diretto da Roma Fiumicino verso Mauritius, operativo dal 7 novembre 2025 con due frequenze settimanali.

La rotta, servita con moderni Airbus A330neo, permetterà di volare senza scali, riducendo tempi e stress del viaggio. Questo rende l’isola ancora più accessibile, perfetta sia per chi sogna una fuga invernale al caldo, sia per chi desidera una vacanza lunga e rigenerante. Con questa novità, il sogno di scoprire Mauritius diventa più vicino e semplice da realizzare.

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Dove sono le Isole Chagos, un paradiso inedito in mezzo all’oceano

Incantevole luogo a metà strada tra Africa e Asia, le Isole Chagos rappresentano una meraviglia della natura sulla bocca di tutti: dopo una diatriba internazionale durata decenni, Londra le restituisce a Mauritius.

L’arcipelago di Chagos è composto da 65 isole coralline immerse nell’Oceano Indiano e si trova a 500 chilometri a sud delle Maldive. L’intera area territoriale è di soli 56,1 chilometri, con l’isola più grande, Diego Garcia, che ha una superficie di 32,5 chilometri quadrati.

Le isole furono scoperte all’inizio del XVI secolo dai portoghesi. La prima colonia fu fondata proprio su Diego Garcia nel 1793, sotto la dominazione francese. Nel 1814, con la fine delle guerre napoleoniche, le Chagos, insieme a Mauritius e alle Seychelles, furono cedute alla Gran Bretagna con il Trattato di Parigi.

Un paradiso incontaminato

Nel 1960, è stato raggiunto un accordo per costruire una base militare americana sull’isola di Diego Garcia, una scelta che ha allontanato tutta la popolazione presente nell’isola. Nel 2010, il governo britannico ha dichiarato la zona area marina protetta e, paradossalmente, l’assenza di civiltà, a prescindere dalla scelta forzata, ha permesso, negli anni, una forte crescita della fauna locale.

Pesci, squali e uccelli popolano una scogliera che è considerata la più incontaminata del mondo, dove ormai vivono specie di uccelli marini in via d’estinzione.

Visitando l’entroterra si possono trovare le rovine fatiscenti di una chiesa, di una prigione, di un ospedale e di un cimitero, dove il passare del tempo ha cancellato quasi tutte le iscrizioni.

L’isola è formata da innumerevoli spiagge ed è caratterizzata da un mare cristallino. All’interno ci sono zone verdi, una vera e propria giungla dove un tempo la popolazione coltivava il cocco. L’arcipelago di Chagos è un importante rifugio per gli uccelli marini nel mezzo dell’Oceano Indiano. Un paradiso che, dopo essere stato per anni di proprietà britannica, torna nelle mani di Mauritius.

Dopo anni di diatribe, arriva l’accordo

Le Chagos sono state scorporate nel 1965 per poi attivare una concessione cinquantennale sulle isole e prorogata fino al 2036 agli Stati Uniti. Attraverso questa pratica, lo stato americano ha potuto costruire la sua base militare permanente sull’atollo più grande: quello di Diego Garcia.

Oggi, dopo una diatriba durata decenni, Londra restituisce le Chagos a Mauritius, ma con un accordo: il controllo della base militare di Diego Garcia, condivisa da tempo con il grande alleato USA, resta sotto il controllo inglese/americano. Come ha dichiarato il premier britannico Keir Starmer, questo è l’unico modo per mantenere l’accesso di Londra e Washington alle piste sull’atollo da cui partono bombardieri e altri velivoli. Con questo accordo arrivano anche delle entrate economiche, in quanto il Regno Unito pagherà alla sua ex colonia 101 milioni di sterline all’anno.

La restituzione delle isole, controllate da Londra per oltre 50 anni, era da tempo caldeggiata a livello internazionale dalle risoluzioni dell’ONU. Negli ultimi mesi, l’accordo è stato più volte messo in discussione a causa dei cambi di amministrazione sia negli Stati Uniti che a Mauritius.

Londra, inoltre, era stata precedentemente criticata per aver espulso gli abitanti delle Chagos quando ne mantenne il possesso dopo l’indipendenza di Mauritius nel 1968.

A farne le spese sono sempre stati gli abitanti delle Chagos. Oggi molti di loro vivono sparsi fra Mauritius, le Seychelles e il Regno Unito, ma non hanno mai smesso di reclamare il diritto a tornare nella terra dei loro avi: un sogno che sembra non potersi ancora avverare.

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Il nuovo volo Roma-Mauritius per fuggire al caldo su un’isola da sogno

Mark Twain scrisse che l’isola di Mauritius fu creata prima del paradiso e che quest’ultimo è semplicemente una sua copia. Sarà vero? Per scoprirlo è necessario andare a vedere di persona e, dal prossimo inverno, non sarà troppo difficile. Alla BIT 2025 (Borsa Internazionale del Turismo), la compagnia aerea ITA Airways ha annunciato una grande novità: il volo da Roma Fiumicino a Mauritius.

Una dichiarazione che fa sognare a occhi aperti: Mauritius è famosa per le acque color zaffiro, per le spiagge di sabbia bianca e per i resort, che offrono un’esperienza di lusso memorabile. Oltre al mare, i viaggiatori più avventurosi possono fare escursioni nell’entroterra o dedicarsi allo snorkeling per esplorare i fondali marini.

Le novità non finiscono qui, anche la stagione estiva 2025 sarà ricca di nuove destinazioni raggiungibili sia da Roma Fiumicino che da Milano Linate.

La nuova tratta Roma-Mauritius per un inverno al caldo

La compagnia ITA Airways, durante una conferenza stampa alla BIT 2025, ha annunciato un’importante novità per la stagione invernale 2025-2026: il collegamento da Roma Fiumicino a Mauritius. Il nuovo volo, operato con Airbus A330neo, sarà inaugurato il 7 novembre e avrà due frequenze settimanali: partirà da Fiumicino il venerdì e la domenica alle 22:00 con arrivo a Mauritius alle 11:20 del giorno successivo; partirà invece da Mauritius il sabato e il lunedì alle 22:10 con arrivo a Roma alle 06:40 del giorno dopo.

Mauritius è il luogo perfetto per un viaggio all’insegna del sole e del mare e, grazie a questo volo, per noi italiani sarà più facile superare i freddi inverni sapendo che c’è una possibilità di fuga verso una vera e propria isola da sogno.

Le destinazioni di ITA Airways per la stagione estiva 2025

Per quanto riguarda la stagione estiva, invece, ITA Airways servirà 59 destinazioni, di cui 16 nazionali, 27 internazionali e 16 intercontinentali. Tra queste, il Mediterraneo resta al centro dell’offerta: da Roma Fiumicino e da Milano Linate potrete raggiungere la Grecia e atterrare sull’isola di Rodi, a Heraklion, la capitale di Creta o a Corfù, oltre che la Spagna, con voli diretti a Ibiza e Palma di Maiorca. Da Roma Fiumicino, invece, potrete raggiungere anche Zante e Cefalonia.

Dal 26 luglio al 6 settembre, invece, saranno attivi i collegamenti settimanali Olbia-Torino, ai quali si aggiungerà anche la rotta Milano Linate-Rostock Laage, nel nord della Germania, uno degli scali più grandi di tutto il nord Europa.

Un’altra novità è rappresentata dall’apertura della nuova rotta internazionale Milano Linate-Monaco, operativa dal prossimo 30 marzo con due frequenze giornaliere dal lunedì al venerdì, con partenza da Milano Linate alle 07:30 e alle 17:30 e da Monaco di Baviera alle 9:35 e alle 19:35 (il sabato sarà attiva soltanto la frequenza della mattina e la domenica solo quella pomeridiana).

A partire dal 16 febbraio, infine, ritorneranno anche i collegamenti notturni tra Roma Fiumicino e Tel Aviv Ben Gurion che avranno frequenza giornaliera (quelli diurni sono già operativi dal 1 febbraio).

Vi ricordiamo che ITA Airways fa ufficialmente parte del Gruppo Lufthansa: ciò significa che, raggiungendo tutte queste destinazioni sia con i voli ITA che con quelli appartenenti al gruppo, potrete usufruire di tanti vantaggi soprattutto per quanto riguarda il programma fedeltà delle compagnie coinvolte.

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Overtourism, ecco l’index che lo misura

L’estate 2024 è stata segnata, nel settore del travel, dal termine “overtourism“. Così, parlandone e riparlandone, abbiamo appreso che questo si riferisce proprio al cosiddetto e finora conosciuto come tale, fenomeno del turismo di massa.

Infatti, destinazioni come Grecia, Croazia, Cipro e persino Mauritius, sono Paesi in cui è vero che il 25% del Pil gode del turismo, ma che oggi più che mai sono quasi vessati dallo stesso flusso di visitatori che da una parte è anche la loro fortuna. L’overtourism, infatti, minaccia l’equilibrio delle grandi città in termini di rapporto tra turisti e residenti, la qualità dell’aria per via di un maggiore inquinamento, nonché la godibilità stessa della vacanza per i viaggiatori che possono trovarsi di fronte a un ingente massa di turisti al punto da non riuscire nemmeno a visitare tutte le attrazioni che si erano dapprima promessi di non perdere.

L’Overtourism Index, cos’è

L’estate appena trascorsa è stata dunque contraddistinta da spiagge affollate e destinazioni dove i viaggiatori erano così tanti da non riuscire per niente a respirare la bellezza e l’atmosfera del luogo: è accaduto a Venezia, a Barcellona e in altre località, come anche a Santorini.

Sviluppato dalla piattaforma Evaneos, che si occupa di viaggi tailor-made, in collaborazione con la società di consulenza Roland Berger, l’Overtourism Index arriva per prendere in esame le varie tipologie di overtourism, analizzando un campione di 70 mete, classificate entro le prime 100 per numero di turisti.

In questa analisi per il tasso di overtourism, ciascuna di queste destinazioni riceve un posto da 1 a 5 in classifica, seguendo quattro criteri: densità la turistica per abitante, la densità turistica per chilometro quadrato, la stagionalità e la sostenibilità. Infatti, anche la sostenibilità come criterio di valutazione è rilevante soprattutto per considerare l’impatto che il turismo ha sulla comunità e sulle infrastrutture quali i trasporti, ad esempio.

Folla, La Rambla

Fonte: iStock

La Rambla piena di turisti a Barcellona

Tra le mete prese in esame, comunque, le conseguenze dell’overtourism sono di 3 tipi: troppi turisti nelle destinazioni di mare, troppa folla nelle capitali europee ed eccesso di viaggiatori nei centri urbani.

Le località di mare presentano infatti un indice medio di 4 su una scala di 5, con circa 3,2 fino a 9,9 turisti per 1 abitante, anche in aree piccole che arrivano a contare però fino a 8.000 turisti per km². Non sono da meno e non destano minore allarmismo anche le primarie capitali europee che vedono arrivare in estate circa il 43% di tutti i turisti dell’anno. Spagna (3,6), Italia (3,6) e Portogallo (3,6) hanno gli indici medi più alti, insieme alla Francia (3,3) durante il solo periodo che va da giugno ad agosto.

Nella top 3 degli indici medi più alti per i centri urbani ci sono invece la Danimarca con Copenaghen (3,8), seguita da Amsterdam (3,7) e Dublino (3,4). Ciò significa che qui i turisti tendono a visitare questi Paesi concentrandosi esclusivamente su una determinata città, tralasciando le altre della regione e i dintorni.

Quali sono le destinazioni in pericolo e quelle ancora “salve”

Le “destinazioni da tenere d’occhio” secondo l’Overtourism Index sono quelle che devono affrontare la sfida di prevedere e adottare misure preventive per gestire il turismo in eccesso. Queste mete mantengono un flusso turistico relativamente bilanciato durante l’anno (24-28%) con una media di 3/5 nell’indice di Evaneos. Tuttavia, poiché crescono in popolarità, è necessario gestire la densità turistica, sia per chilometro quadrato (54-240 turisti/km²) che per abitante (0,8 turisti per abitante). Questi Paesi, con un contributo medio al PIL del 9%, stanno raggiungendo una soglia critica: Marocco, Vietnam, Egitto e Islanda, quest’ultima particolarmente vulnerabile con 5,2 turisti per abitante.

Queste mete vantano anche una vasta estensione territoriale che aiuta a distribuire equamente i visitatori, con densità di 16-80 turisti/km² e 0,3-1 abitante per turista. La stagionalità, compresa tra il 24 e il 28%, contribuisce a evitare il sovraffollamento. Canada, Stati Uniti, Australia e Tanzania rientrano in questo gruppo con punteggi medi tra 1,5 e 2,3.

Con un punteggio di 4,2/5, la Grecia è tra le destinazioni più colpite dall’overtourism, specialmente durante l’estate. A Mykonos e Santorini, l’afflusso eccessivo ha causato disagi per la popolazione locale, con conseguenze come l’aumento dei prezzi, traffico intenso e problemi nelle risorse idriche. Per questo motivo, la piattaforma Evaneos ha deciso di non promuovere più queste isole nei mesi estivi, in collaborazione con le agenzie locali. L’obiettivo è ridurre la pressione turistica, spostando i flussi verso giugno e settembre.