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The National WWII Museum a New Orleans: cosa vedere e le esperienze interattive

Tra i luoghi più importanti a New Orleans per scoprire la storia, troviamo il Museo Nazionale della Seconda Guerra Mondiale The National WWII Museum – che in passato si chiamava The National D-Day Museum. Si trova nel Central Business District di New Orleans, in Louisiana negli Stati Uniti, proprio tra Camp Street e Magazine Street. Visitandolo è possibile approfondire il contributo degli Stati Uniti durante la Seconda Guerra Mondiale.

The National WWII Museum, la storia

Il National WWII Museum è stato fondato nel 2000, ma è diventato tale solo nel 2004: affiliato alla Smithsonian Institution, fa parte del programma di sensibilizzazione: è situato (ma solo in parte) in un ex birrificio progettato dall’architetto William Fitzner. Ristrutturato e inaugurato come D-Day Museum il 6 giugno 2000, permetteva di percorrere il tratto di storia dello sbarco in Normandia. Le imbarcazioni Higgins, infatti, erano state costruite proprio a New Orleans.

Con il tempo, nel giro di pochi anni, sono stati aggiunti ulteriori padiglioni al museo: è stata inaugurata una seconda galleria sulle invasioni durante la guerra del Pacifico. Oggi occupa vari isolati del Warehouse District, e si suddivide in diversi padiglioni dove è possibile osservare aerei restaurati, carri armati, display interattivi che raccontano la storia o ancora teche di armi, uniformi e medaglie, oltre a cinegiornali e ricostruzioni immersive di bunker e ponti navali. Rientra così tra le cose da vedere a New Orleans.

The National WWII Museum, cosa vedere

Cosa si può osservare all’interno del National WWII Museum? Suddiviso in padiglioni, di seguito offriamo una panoramica di alcune delle mostre e delle esperienze interattive che è possibile fare.

Campagne del Coraggio

Come anticipato, il National WWII Museum di New Orleans si articola in diverse sezioni, ma tra le zone da visitare troviamo le mostre che appartengono alle cosiddette Campagne del Coraggio che sono incentrate proprio sulla Strada per Berlino e sulla Strada per Tokyo. Il padiglione della Strada per Berlino presenta la ricostruzione di un deserto tunisino con sabbia, ghiaia e una jeep del 1943. Invece nella Strada per Tokyo abbiamo l’occasione di osservare un aereo P-0 Warhawk con la faccia di uno squalo, oltre alla ricostruzione del ponte della USS Enterprise.

Le mostre

Le mostre presenti al National WWII Museum di New Orleans ripercorrono dunque un pezzo di storia che ha cambiato profondamente il nostro mondo e ci accompagnano con un percorso intimo e personale per scoprire non solo il ruolo dei leader mondiali ma anche e soprattutto le storie delle donne e degli uomini comuni che hanno compiuto delle imprese straordinarie.

Al primo piano troviamo il Liberation Pavilion, in onore di David W. Trott: qui è possibile scoprire i sacrifici che giovani donne e uomini hanno fatto durante la Seconda Guerra Mondiale. Ci sono anche delle mostre sull’Olocausto, su Anna Frank e sulla fede in tempo di guerra, oltre che monumenti dedicati a coloro che sono caduti servendo il paese. Al secondo piano del Liberation Pavilion è presente invece la Forces of Freedom at Home and Abroad, dal 1945 a oggi, che approfondisce l’impatto della guerra e la sua eredità. Le mostre presenti narrano i processi di guerra, l’ascesa degli Stati Uniti come superpotenza mondiale, ma anche i movimenti per il cambiamento sociale dei diritti civili.

Al terzo piano è presente il Priddy Family Foundation, che propone al pubblico un’esperienza multimediale sul significato della vittoria alleata. Il terzo piano si collega all’ultimo mediante il Ponte della Libertà di Ann e John Koerner III: un percorso sopraelevato che si collega a tutti i padiglioni presenti nel museo.

L’Arsenale della Democrazia

Si trova al secondo piano, e racconta come è stata vinta la guerra: è il centro della missione del museo. Sono presenti delle gallerie che raccontano la strada verso la guerra, come è stata combattuta e la vittoria degli alleati, un’impresa alimentata proprio dall’industria, dall’ingegno e dal lavoro degli americani. Sono inoltre presenti delle esposizioni multimediali e interattive con manufatti che provengono dalle collezioni del museo.

Lo Sbarco in Normandia

È inoltre presente la mostra originale del museo situata al terzo piano del Louisiana Memorial Pavilion, dedicata allo sbarco in Normandia. Vengono così ripercorsi tutti i preparativi che le truppe hanno affrontato prima e dopo lo sbarco sulle spiagge della Normandia: sono presenti numerose testimonianze che raccontano il periodo, cercando di restituire un ritratto autentico ma soprattutto un momento riflessivo. Al termine della mostra, infatti, ci si prende qualche minuto per riflettere sul costo finale della vittoria: le vite delle persone che hanno lottato, che hanno creduto e che non ci sono più.

L’esperienza del sottomarino USS Tang

Tra le esperienze interattive del National WWII Museum citiamo la possibilità di salire a bordo del sottomarino USS Tang. Questo sottomarino è salpato per la quinta e ultima missione di guerra il 25 ottobre 1944: un’esperienza che fa rivivere l’ultima battaglia e che è dedicata a coloro che hanno prestato servizio nel mondo della guerra subacquea. La “missione finale” è un’esperienza che viene vissuta da 27 visitatori al massimo per volta: alcuni vengono arruolati per svolgere dei compiti specifici durante l’attività mentre altri rappresentano alcuni membri dell’equipaggio.

Come visitare il National WWII Museum: info utili

Dopo aver visto la storia e cosa vedere al National WWII Museum, cerchiamo di capire come possiamo visitarlo: consigliamo di ritagliarsi almeno mezza giornata, in quanto il museo si suddivide in numerosi padiglioni ed è possibile prendere parte a diverse esperienze immersive per sfogliare alcune delle pagine di storia più importanti.

Esteso su ben 7 acri, si compone di 7 padiglioni ed è possibile soffermarsi sulle mostre immersive, sulla collezione dei manufatti e testimonianze della Seconda Guerra Mondiale. Suggeriamo di pianificare la visita segnando tutte le cose da vedere, ma è sempre possibile prenotare una visita guidata: in questo modo una guida ufficiale del museo ci accompagnerà per approfondire ulteriormente le storie e le strategie degli sforzi bellici americani sul fronte interno e all’estero. Il biglietto d’ingresso costa 25 $ per gli studenti, per i bambini e per i militari, invece costa 32 $ per gli anziani e 35 $ per gli adulti. Si possono prenotare anche online, cosa che suggeriamo di fare per evitare code.

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Nel silenzio delle luci spente, viaggio alla scoperta dei luna park abbandonati

Un tempo erano luoghi di puro divertimento, di musica, luci e famiglie (e non solo) che scorrazzavano ovunque con in mano uno zucchero filato. Oggi, di quei tempi di gioia e socializzazione, non è rimasto praticamente più niente. Eppure, questi posti emanano un magnetismo irresistibile, che attira appassionati di viaggi al di fuori delle classiche rotte turistiche e di fotografia. Parliamo dei luna park abbandonati in giro per il mondo, che per qualcuno sono spettrali e inquietanti, mentre per altri nascondono segreti, memorie sbiadite e un fascino che sfida il tempo.

Six Flags, New Orleans

Ve lo diciamo sin da subito: il Six Flags di New Orleans non può essere assolutamente visitato, perché l’area è recintata, sotto sorveglianza e anche perché sembrerebbero esserci nuovi progetti in atto. Nonostante questo, la sua storia merita di essere raccontata, soprattutto perché è stata la natura stessa a renderlo quello che è oggi, come se con tutta la sua forza volesse riprendersi il suo posto.

La sua breve “vita” iniziò nel 2000 con il nome di Jazzland, mentre nel 2002 una delle catene di parchi di divertimento più famose al mondo (Six Flags) decise di prenderlo in gestione per creare una nuova e promettente attrazione turistica, che purtroppo venne brutalmente annientata nel 2005.

In quell’anno, infatti, l’uragano Katrina colpì la città di New Orleans con una violenza senza precedenti, una situazione che portò Six Flags alla completa rovina perché fu quasi totalmente sommerso dalle acque. La maggior parte delle sue strutture, un tempo vivaci e affollate di visitatori, vennero inghiottite, mentre altre attrazioni finirono per essere distrutte o gravemente danneggiate.

Fu così che il luna park di New Orleans chiuse i battenti, lasciando dietro di sé resti del suo passato, giostre semi-sommerse ed edifici abbandonati. Oggi, le immagini di quello che fino a qualche anno fa era il tempio del divertimento hanno fatto il giro del mondo. Non a caso, sono stati diversi gli esploratori urbani, fotografi e cineasti che hanno provato a raggiungerlo per visitare montagne russe arrugginite che spuntano dal fango e carrozze dei treni abbandonate.

Non vi sorprenderà sapere, infatti, che Six Flags di New Orleans è stato spesso utilizzato come set cinematografico per numerosi film e documentari, merito della sua atmosfera spettrale e decadente ma comunque piena di storie da raccontare. Tuttavia, questo parco sembrerebbe celare anche una storia di rinascita: secondo alcune più recenti notizie, sarebbe in cantiere un progetto di riqualificazione per ripulire e preparare l’area per alcune nuove costruzioni.

Hồ Thuỷ Tiên, Vietnam

La storia di Hồ Thuỷ Tiên, in Vietnam, per alcuni aspetti è ancor più inquietante di quella che vi abbiamo appena raccontato: se precedentemente era stata la natura a dettare il destino di un luna park, in questo caso è stato l’uomo, scegliendo di lasciare incompiuto un lavoro da lui stesso iniziato. Hồ Thuỷ Tiên, quindi, è una sorta di simbolo di un sogno spezzato, ma che ancora oggi affascina esploratori urbani che, nonostante non sia permesso, cercano di andarne a conoscere l’essenza.

Era il 2004, e la provincia di Huế era (quasi) pronta a mostrare al mondo il suo nuovo parco acquatico destinato (teoricamente) a diventare una delle principali attrazioni turistiche della zona, tanto che aprì le sue porte per un breve periodo (anche se incompiuto). Un luna park ricco di promesse di modernità e di intrattenimento, che si trasformò poi in un labirinto di rovine. Erano previste piscine, scivoli d’acqua, aree tematiche dedicate alla cultura locale e un gigantesco lago artificiale attorno al quale sarebbero sorte diverse attrazioni acquatiche e ricreative.

E poi c’era quell’imponente scultura di drago, che avrebbe dovuto dominare il paesaggio circostante e simboleggiare la potenza e la bellezza della cultura vietnamita. Sfortunatamente l’entusiasmo iniziale non bastò, perché nel corso del tempo i lavori di costruzione rallentarono, fino a lasciare il tutto incompleto e in rovina. Al giorno d’oggi, sebbene l’accesso sia ufficialmente vietato per motivi di sicurezza, è noto che alcuni visitatori riescono ad entrare, spesso pagando una piccola somma ai guardiani presenti. Va comunque specificato che non si dovrebbe mai fare, anche per questioni di sicurezza personale.

Hồ Thuỷ Tiên, Vietnam

Fonte: iStock@Dragoncello

Il drago di Hồ Thuỷ Tiên

Gulliver’s Kingdom, Giappone

I motivi che hanno portato alla chiusa del Gulliver’s Kingdom, in Giappone, sono molteplici: si parla di problemi finanziari, difficoltà logistiche, controversie legate alla sua posizione e persino di una sorta di legame con alcune sette religiose (quest’ultimo mai effettivamente verificato). Probabilmente la verità non la sapremo mai, ma quel che è certo è che la vita di questo parco, situato vicino a Kawaguchi, nella prefettura di Yamanashi, a pochi passi dal maestoso Monte Fuji, durò solo pochi anni, ovvero dal 1997 al 2001.

Venne concepito come un luogo adatto a chi si voleva divertire ma anche ai più avventurosi, perché si ispirava all’opera letteraria di Jonathan Swift, “I viaggi di Gulliver”. Le sue attrazioni, infatti, includevano gigantesche statue, scivoli, ponti e una serie di strutture che volevano ricreare le ambientazioni fiabesche ispirate al romanzo.

Un fascino innegabile, ma che purtroppo si esaurì in davvero pochissimo tempo, al punto che oggi è un vero e proprio luogo abbandonato: le strutture, una volta lussuose e ben curate, sono adesso in stato di degrado, e le gigantesche statue di Gulliver giacciono parzialmente distrutte. Non sarebbe possibile visitarlo, ma, come molte altre location abbandonate, pure il Gulliver’s Kingdom ha acquisito una nuova vita tra gli esploratori urbani e i fotografi.

Lake Shawnee Amusement Park, West Virginia

Particolarmente tragica è la storia del Lake Shawnee Amusement Park, in West Virginia, un ex parco divertimenti situato vicino a Princeton. Vide la luce nel 1926 grazie a un’idea di Conley T. Snidow, ed era molto frequentato come punto di ritrovo per generazioni di tutte le età a causa delle sue numerose attrazioni: una piscina alimentata da sorgenti naturali, una sala da ballo, giostre e un lago per la canoa.

Dopo 40 lunghi anni di carriera, qualcosa cominciò ad andare veramente storto, al punto che l’area venne segnata da una lunga serie di eventi tragici, come alcuni incidenti mortali. Fu per tale motivo (ed anche per crisi economiche) che il luna park chiuse definitivamente i battenti nel 1966. Ma questo non fu di certo tutto.

Nel 1985, infatti, in questa stessa zona iniziarono una serie di lavori di scavo con l’intenzione di riaprire il parco. Ma, durante le operazioni, furono riportati alla luce resti umani e manufatti che indicavano la presenza di un antico cimitero nativo americano: una scoperta che contribuì, inevitabilmente, alla reputazione del sito come luogo infestato. ​

Non vi sorprenderà sapere, quindi, che al giorno d’oggi il Lake Shawnee Amusement Park è una destinazione popolare tra gli appassionati del paranormale. Sono infatti disponibili tour diurni e notturni per esplorare le rovine del parco e conoscerne la storia attraverso visite guidate (soprattutto durante il periodo di Halloween).

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French Quarter a New Orleans, dove tutto è (davvero) possibile: cosa vedere

Conosciuto anche con il nome di Vieux Carré, il French Quarter (o Quartiere Francese) a New Orleans, negli Stati Uniti, è il quartiere più antico della città. Sappiamo che New Orleans è stata fondata nel 1718: la città si è sviluppata proprio intorno a questa zona, che era rinomata con il termine di “Vecchia Piazza”. Il nome rievoca tutt’oggi la storia di questo magnifico luogo in cui si susseguono luci al neon, bar e locali, ma anche attrazioni che meritano di certo una visita. Ecco dunque cosa vedere a New Orleans.

French Quarter a New Orleans, informazioni utili

La tradizionale architettura di New Orlenas

Fonte: iStock

La tradizionale architettura di New Orlenas

Prima di strutturare insieme l’itinerario di cose da vedere a New Orleans e in particolare, abbiamo pensato di dare qualche informazione utile sul Quartiere Francese, tappa imperdibile e fissa di ogni turista che programma una visita qui. La prima cosa da sapere è che la maggior parte degli edifici storici presenti sono stati costruiti alla fine del XVIII secolo. Tra i quartieri adiacenti troviamo Faubourg Marigny a est e Iberville e Tremé a nord.

Questo angolo è il cuore della città: ci troviamo vicino alla foce del fiume Mississippi. Il quartiere è a forma di rettangolo e si sviluppa su due strade maestre, ovvero la famosissima Bourbon Street e Orleans Street, che culmina in Jackson Square, dove è possibile vedere la Cattedrale di St Louis. Un po’ come Roma, tutte le strade di New Orleans portano al Quartiere Francese. Lo possiamo raggiungere facilmente con la fermata principale del tram Toulouse della linea 49. In alternativa, possiamo fermarci al Canal at Bourbon.

Bourbon Street

Bourbon Street è il cuore pulsante di New Orleans, una strada iconica nel Quartiere Francese. La conosciamo per la sua atmosfera vivace, per il jazz dal vivo e i cocktail fino a notte fonda, ma anche per essere un esempio dell’architettura coloniale affascinante. Possiamo davvero scoprirne l’anima: di giorno affascina con il suo charme storico, di notte si trasforma in un’esplosione di luci, energia e pura joie de vivre.

Bourbon Street

Fonte: iStock

Uno scorcio di Bourbon Street

Oggi questa strada è di certo il fulcro della movida serale, e c’è un motivo: nel Novecento, a cavallo tra gli anni ’40 e ’50, offriva degli spettacoli di striptease, ma non solo, poiché le persone qui venivano in cerca di intrattenimento musicale, di locali in cui ascoltare musica jazz, di cocktail da bere fino a tardi divertendosi insieme. Oggi questa via ha subito una sorta di trasformazione rispetto al passato ed è dunque un punto di riferimento per chi ha scelto di trascorrere le vacanze a New Orleans per la vivace e mai noiosa vita notturna.

Jackson Square

Non possiamo parlare di New Orleans senza menzionare Jackson Square, che si trova proprio a pochi passi dalla sponda del Mississippi River. Si tratta di un vero e proprio parco che è stato dichiarato monumento storico nazionale. Il motivo è presto spiegato: siamo in un luogo storico per gli Stati Uniti, in quanto qui è stata firmata l’acquisizione della Louisiana. Rispetto ad altri angoli della città, qui è davvero possibile riscoprire il legame tra New Orleans e la Francia, in quanto è stata progettata sul modello di Place des Vosges, ovvero la piazza più antica di Parigi. Jackson Square un tempo si chiamava Place des Armes. Da non perdere, infine, la statua equestre di Andrew Jackson.

St. Louis Cathedral

La cattedrale di Saint Louis, che si trova a New Orleans, è stata realizzata tra il 1789 e il 1794. Ad oggi è tra le cattedrali più antiche esistenti negli Stati Uniti. È stata fatta in seguito una piccola aggiunta, ovvero la torre centrale con l’orologio e la campana: nel 1850 è stato inoltre previsto un ampliamento della chiesa e, purtroppo, il campanile è crollato durante i lavori. In seguito è stato ricostruito. Nel 1964, Paolo VI l’ha elevata a basilica minore.

Louisiana State Museum

Il Louisiana State Museum è stato fondato nel 1906 ed è un vero e proprio sistema statale di monumenti storici nazionali: al suo interno troviamo una vastissima collezione di manufatti e di opere d’arte che possono raccontarci la diversità culturale e l’identità della Louisiana. In ambito culturale, questo museo propone diverse iniziative da non perdere per scoprire la storia del paese.

New Orleans Jazz Museum

Il jazz è nato a New Orleans e con il New Orleans Jazz Museum si cerca dunque di celebrare la storia di questo genere musicale attraverso programmi educativi, spettacoli musicali coinvolgenti e persino mostre interattive e dinamiche. Per chi ama il jazz, è un’occasione da non perdere in alcun modo.

French Market Aperto

Aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00, compresi i giorni festivi, il French Market District è composto da vari negozi. Le attività del mercato francese includono non solo il mercato delle pulci, ma anche quello degli agricoltori con ristoranti e bar all’aperto dove fermarsi ad assaggiare il cibo tipico del posto. Parliamo dunque di un luogo che ha più di 200 anni, in quanto il primo mercato francese è stato aperto nel 1791 ed è fonte di orgoglio per la comunità.

Pontalba Buildings

Parliamo degli edifici che vanno a formare due lati di Jackson Square nel French Quarter di New Orleans: realizzati in mattoni rossi e costruiti alla fine del 1840 dalla Baronessa Micaela Almonester Pontalba. Al piano terra si trovano negozi e ristoranti, mentre ai piani superiori ci sono appartamenti che sono tra i più antichi negli Stati Uniti. Osservare questa struttura è un’occasione unica, considerando che, prima di tutto, siamo di fronte a un monumento storico nazionale, dichiarato nel 1974, ma questi edifici sono stati spesso anche presenti nei romanzi e nei film, in quanto famosissimi, uno dei simboli dell’architettura di New Orleans.

Vicolo dei Pirati

Infine, è impossibile lasciare New Orleans senza aver visitato il Vicolo dei Pirati, o Pirate Alley, che è tutt’oggi circondato da tantissime leggende e tradizioni, molte delle quali, a dire il vero, false. In passato c’era chi diceva fosse un rifugio per pirati: fino alla metà degli anni ’60 è stato conosciuto con il nome di Orléans Alley. Un altro dei suoi tratti caratteristici? La bellezza di Pirate Alley cambia in base alle stagioni (New Orleans è nota per il suo clima e le temperature alte in estate): soleggiata e cordiale, o spettrale e nuvolosa!

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Il periodo migliore per andare a New Orleans e godersi la “Culla del Jazz”

Dobbiamo essere prima di tutto onesti: non esiste un periodo “peggiore” per visitare New Orleans, Culla del Jazz, la “Big Esy”, o ancora la “Crescent City”. Una città, mille soprannomi, ma soprattutto così tanti colori e buona musica che difficilmente potremo mai dimenticarla. Il periodo migliore per andare a New Orleans è… sempre, se così possiamo dire. Ma se dobbiamo vedere il viaggio sotto un’altra prospettiva, scopriamo il clima e la temperatura: valigia alla mano e volo prenotato, New Orleans arriviamo.

Clima e temperatura di New Orleans in base alle stagioni

Uno spaccato suggestivo di New Orleans

Fonte: iStock

Uno spaccato suggestivo di New Orleans

Programmare un viaggio a New Orleans negli Stati Uniti significa lasciarsi conquistare dalle mille luci di questa città dalla storia abbastanza recente: è stata fondata, infatti, “solo” 300 anni fa dai coloni francesi, precisamente nel 1718. Significa anche perdersi per le sue vie, fermarsi ad ascoltare gli artisti di strada, lasciarsi rapire dalle luci dei locali jazz, mangiare il gumbo e la jambalaya, scoprire le arti mistiche del voodoo. Siamo nel profondo Sud dell’America, e possiamo prepararci a vivere il “viaggio della nostra vita” in quel di Bourbon Street.

Prima di tutto, però, se vogliamo dare un’occhiata al clima e alle temperature di New Orleans per capire quando prenotare, lasciamo di seguito una panoramica delle stagioni.

  • Inverno: il clima in questo periodo è tendenzialmente umido, ma non fa un freddo eccessivo. Generalmente ci si veste a strati, con giacca, pantaloni e stivali.
  • Primavera: la stagione per eccellenza durante cui visitare New Orleans, quella dei festival, del fiorire della natura, ma anche degli acquazzoni improvvisi! Non dimentichiamo giacche a vento e maglioni leggeri.
  • Estate: l’estate al sud? Calda, ma forse noi italiani ci siamo ormai abituati. Qui piove spesso, quindi prepariamo la valigia in modo tale da avere tutto l’occorrente.
  • Autunno: l’aria si fa più frizzante, e le temperature oscillano tra gli ultimi strascichi dell’estate e i primi venti dell’inverno. Ma l’autunno qui è magico anche per gli eventi.

Da novembre ad aprile, in ogni caso, la temperatura si aggira comunque intorno ai 12°C e difficilmente scende sotto i 7°C, mentre durante la stagione estiva le temperature sono piuttosto elevate, con picchi anche ben al di sopra dei 30°C.

Quando andare a New Orleans, il periodo migliore

Se scegliamo di viaggiare in base agli eventi, ce ne sono diversi da segnare, come il Mardi Gras, ma anche il Sugar Bowl al New Orleans Jazz & Heritage Festival. L’alta stagione va da febbraio a maggio: per quanto riguarda invece il clima, autunno e primavera sono le stagioni ideali in cui concedersi un viaggio qui. In primavera è meno affollata, ma in estate i costi sono più convenienti (a patto di non essere “allergici”, si fa per dire, alle temperature roventi). Ricordiamo, inoltre, che la Culla del Jazz è “famosa” per le piogge: c’è una media di 1575 mm di precipitazioni all’anno, con clima a carattere subtropicale umido. Ed è il motivo per cui in estate l’afa rende più pesante il clima in città, mentre in inverno difficilmente sentiremo freddo come in alcune delle zone d’Italia. Il mese più freddo, in ogni caso, è quello di gennaio.

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New Orleans, cosa vedere e cosa fare nella città del voodoo

Viene chiamata amichevolmente ‘The Big Easy”, un soprannome che evoca quella particolare atmosfera vivace e rilassata, il ricco patrimonio culturale, la scena musicale e lo stile di vita generalmente spensierato che differenzia la splendida New Orleans dalle altre città statunitensi. Inoltre, un’altra caratteristica che avvalora la sua atmosfera da vita lenta, è il fatto di essere una città facilmente esplorabile a piedi.

Gran parte del centro storico è stato progettato nel XVIII secolo, quindi le strade si prestano a essere percorse con una tranquilla passeggiata. Qui, a differenza della maggior parte delle città americane, viaggiare in auto è spesso superfluo. E così, lasciandovi avvolgere dal suo fascino d’altri tempi, scoprirete cosa vedere e cosa fare, dal visitare il Museo d’Arte o il Museo Nazionale della Seconda Guerra Mondiale all’assistere a un concerto di musica dal vivo. D’altronde siete a New Orleans, la musica non può assolutamente mancare nel vostro itinerario.

Dove si trova New Orleans

New Orleans si trova nel sud degli Stati Uniti d’America, precisamente nello stato della Louisiana. Appartiene alla regione del delta del Mississippi ed è situata lungo entrambe le rive del fiume: i suoi quartieri più famosi, come il celebre Quartiere Francese, si trovano sulla riva sinistra.

Cosa vedere a New Orleans

Qui abbiamo raccolto le nostre scelte su cosa vedere a New Orleans, coprendo sia i classici che le attrattive più insolite, così da aiutarvi a pianificare al meglio il vostro viaggio.

I cimiteri di New Orleans

Potrebbe essere un po’ insolita come cosa da vedere a New Orleans, ma in realtà i suoi cimiteri rappresentano un luogo fondamentale per approfondire la storia della città. Le famose tombe e i mausolei sono realizzati fuori terra in marmo, una soluzione elaborata in passato per contrastare il problema del terreno umido e paludoso. Spesso chiamati ‘città dei morti’, offrono un’esperienza allo stesso tempo cupa e affascinante che, nei cimiteri più famosi, può essere vissuta in compagnia di una guida che vi racconterà con cura la storia del luogo.

I cimiteri a New Orleans sono tantissimi e, a meno che non siate storici appassionati al tema, visitarli tutti è quasi impossibile. Se volete vederne alcuni, potete cominciare dal St. Louis Cemetery, location del famoso film Easy Rider, dov’è presente la tomba di Marie Laveau, la Voodoo Queen di New Orleans. Se siete appassionati di musica, sicuramente vi piacerebbe visitare il Lafayette 2 dove sono sepolti tanti musicisti famosi come Edgar “Dooky” Chase Jr., Paul Barbarin, Danny Barker ed Ernie K-Doe.

St. Charles Avenue

Tra le strade più famose di New Orleans c’è St. Charles Avenue. Estendendosi attraverso due quartieri (sia il centro che Uptown), la strada, ricca di storia, è lunga più di otto chilometri e possiede una propria linea di tram che sicuramente avrete visto nella maggior parte delle foto scattate in città. Conosciuta come una delle arterie residenziali più importanti della città, qui sono presenti numerose dimore storiche che cominciarono a comparire a partire dal 1800.

Il viale alberato St. Charles Avenue, infatti, ospita case maestose risalenti al XIX e XX secolo, le quali sfoggiano facciate a doppia galleria e dettagli in stile neoclassico greco e italiano. Gli appassionati di architettura si entusiasmeranno per siti come Gallier Hall, The Elms Mansion e la Wedding Cake House all’angolo tra Rosa Park e St. Charles.

Tram New Orleans

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Il tram storico che percorre St. Charles Avenue

I musei della città

Nella città di New Orleans c’è un museo per tutti! All’interno delle loro sale potrete scoprire le storie dietro i costumi e la cultura del Mardi Gras (il Carnevale) o immergervi nella più grande collezione d’arte degli Stati Uniti del Sud. Nel Museo d’Arte di New Orleans, infatti, troverete splendide collezioni con opere francesi e americane, oltre che mostre itineranti che spaziano dalla moda ai media digitali. Il museo merita una visita anche solo per l’edificio in cui è ospitato, situato all’interno di City Park, imponente e grandioso con le sue pareti di alabastro e le colonne greco-romane.

Particolarmente interessante è anche il Backstreet Cultural Museum, situato in uno dei più antichi quartieri afroamericani del Paese. Tra le collezioni più interessanti citiamo quella dedicata alle maschere e ai costumi di Mardi Gras, riccamente decorate con paillettes e perline, dalle influenze africane e dei nativi americani. La collezione include anche informazioni e manufatti relativi ai funerali jazz, alle “second lines” e ai “social aid and pleasure clubs”. Le mostre sono principalmente permanenti, anche se si tratta di un archivio in continua crescita di costumi, manufatti, cimeli, fotografie e film.

Le case degli scrittori americani più famosi

Non solo musicisti, l’atmosfera di New Orleans ha attirato a sé anche alcuni dei più importanti scrittori americani. “A New Orleans sentivo un piacevole sentimento di libertà. Qui potevo riprendere fiato”, lo disse durante un’intervista Tennessee Williams che visse in un appartamento al 722 di Toulouse dal 1938 al 1939 (ora parte della Historic New Orleans Collection), e in una casa a schiera al 632 di St. Peter St. nel 1946-1947. È qui che scrisse l’opera teatrale “Un tram che si chiama Desiderio”. Successivamente, nel 1962, Williams acquistò una casa a schiera al 1014 di Dumaine St.

Tra gli altri scrittori che vissero a New Orleans citiamo George Washington Cable, Kate Chopin e William Faulkner, che qui scrisse il romanzo “La paga dei soldati” mentre viveva al 624 di Pirate’s Alley, vicino all’iconica Cattedrale di St. Louis.

Cosa fare a New Orleans

Non solo cose da vedere, New Orleans è una città che si vive anche e soprattutto attraverso diverse esperienze, dall’ascoltare un concerto di musica jazz ai tour a bordo dei suoi tram storici.

Partecipare a un tour guidato

Soprattutto se avete poco tempo, il modo ideale per scoprire la città è partecipando a un tour guidato. A New Orleans sono davvero tantissimi! Dai classici tour a piedi, grazie ai quali visiterete i luoghi principali, dal French Quarter al Garden District, da Lafayette Cemetery a Frenchman Street, a quelli più particolari e divertenti come il ghost tour e il voodoo tour, organizzati solitamente di sera per creare un’atmosfera più inquietante.

Se cercate un tour più rilassato, l’ideale è salire sul battello a vapore Natchez per una crociera giornaliera che vi permetterà di approfondire la storia di New Orleans e del fiume Mississippi. In base al tour scelto, potreste avere anche musica jazz dal vivo. Oppure, se è proprio la musica l’aspetto che vi interessa, potreste partecipare al New Orleans Music & Heritage Tour: la visita inizia alla Louisiana Music Factory e racchiude tre secoli di storia musicale approfondendo luoghi storici come il Royal Orleans Hotel, da sempre uno dei preferiti di Led Zeppelin, Jefferson Airplane e The Grateful Dead, il tutto con i brani chiave condivisi tramite un altoparlante bluetooth.

Battello a vapore New Orleans

Fonte: iStock

Il battello a vapore Natchez

Salire sui tram storici

Tra i mezzi migliori per vedere la città ci sono i tram storici. Questi sono ideali per esplorare in modo economico e confortevole le numerose aree di New Orleans. Ci sono quattro linee distinte, ognuna con partenza dal centro, che vi porteranno attraverso il Quartiere Francese e oltre, in luoghi che altrimenti potreste non avere l’opportunità di visitare se non avete abbastanza tempo a vostra disposizione.

Prima di salire, ricordatevi alcune informazioni utili: se pagate in contanti, è necessario avere il resto esatto. Per gli adulti, il biglietto costa 1,25 dollari a corsa (i bambini dai cinque anni alla scuola superiore pagano 0,50 dollari e gli anziani/passeggeri con disabilità 0,40 dollari). Se volete pagare senza contanti, potete scaricare Le Pass, l’app ufficiale della New Orleans RTA, per visualizzare i percorsi con aggiornamenti in tempo reale, acquistare pass e ottenere maggiori informazioni sull’accessibilità.

Assistere a un concerto di musica jazz

Se volete assistere a un concerto in uno dei luoghi più autentici della città, andate al The Spotted Cat Music Club. In questo piccolo bar avrete l’occasione di ascoltare quartetti e quintetti di ottoni, assoli di clarinetto e voci potenti e swing. Il venerdì e il sabato sera potrebbe essere un po’ affollato, i giorni feriali invece sono una buona occasione per avvicinarsi alla band senza troppa folla. L’ingresso è gratuito, ma è necessario consumare almeno una bevanda.

Entrare alla Preservation Hall

Bisogna arrivare in anticipo e avere un po’ di pazienza per riuscire ad aggiudicarsi questa esperienza, ma ne vale davvero la pena. All’interno di un fatiscente edificio su St. Peters Street, nello storico Quartiere Francese, si trova uno dei locali di musica più rispettati al mondo, considerato la casa spirituale del jazz di New Orleans: la Preservation Hall.

Si tratta di una piccola stanza quadrata con alcuni posti a sedere e un piccolo palco dove la Preservation Hall Jazz Band, custode delle tradizioni del jazz di New Orleans com’era nel suo periodo d’oro cento anni fa, suona quattro o cinque set incandescenti di un’ora ogni sera per le circa 100 persone che riempiono le panchine.