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Best of the World 2026, le 25 mete imperdibili nel 2026 secondo National Geographic

Dal fascino dell’eclissi solare nei Paesi Baschi alla Route 66 americana, dalla riserva dei capodogli ai profumi d’oriente in Uzbekistan, ecco le 25 destinazioni selezionate da National Geographic per la prossima avventura in giro per il mondo, inserite nella nuova rubrica annuale Best of the World 2026.

Europa

Dolomiti, Italia

Sono bellissime e non a caso le prime citate nel nuovo Best of the World di National Geographic: le Dolomiti sono il palcoscenico dei Giochi Olimpici Invernali 2026: il Dolomiti Superski offre piste leggendarie e impianti panoramici, mentre ristoranti stellati e hotel di lusso completano l’esperienza alpina perfetta.

Hull, Inghilterra

Hull, città portuale situata nella regione dello Yorkshire e Humber, celebra 800 anni di storia marittima con musei rinnovati, percorsi sul lungomare e nuove gallerie d’arte. Da ex porto industriale a destinazione cool e vivace, tutta da riscoprire durante il prossimo viaggio lungo la costa orientale dell’Inghilterra.

Oulu, Finlandia

Oulu, ai confini del Circolo Polare Artico, offre kayak estivi, percorsi artistici sul clima e l’incredibile aurora boreale in inverno. La città diventa palcoscenico di festival innovativi e gastronomia artica, mentre nuove linee ferroviarie la collegano rapidamente a Helsinki, rendendola il mix perfetto tra cultura, natura e innovazione.

Guimarães, Portogallo

Luogo di nascita del Portogallo, Guimarães coniuga mura medievali e castelli perfettamente conservati con una nuova vocazione sostenibile: piste ciclabili, spazi verdi e gastronomia locale raffinata. Dal Palazzo dei Duchi al mercato dei petiscos, un viaggio che unisce storia, cultura e modernità ecologica.

Guimarães, Portogallo

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Chiesa di Nossa Senhora da Oliveira a Guimarães, Portogallo

Paesi Baschi, Spagna

Bilbao, Vitoria-Gasteiz e San Sebastián diventano il palcoscenico per osservare un raro evento celeste: l’eclissi solare totale del prossimo 12 agosto. Tra architettura moderna, musei iconici e cucina straordinaria, si passa dagli storici palazzi alle spiagge e ai pintxos, i Paesi Baschi combinano natura, cultura e gastronomia in un’esperienza indimenticabile.

Asia

Pechino, Cina

La capitale cinese si rinnova, con l’Asse Centrale ( Tempio del Cielo, Piazza Tienanmen, la Città Proibita e le Torri del Tamburo e della Campana), diventato Patrimonio UNESCO, e la Grande Muraglia che si può visitare anche di notte. Anche tutti i 13 complessi delle Tombe Ming verranno aperti gradualmente nel 2026.

Manila, Filippine

Con il suo debutto nella Guida Michelin 2026, Manila conquista i palati del mondo diventando la nuova regina del gusto in Asia. Dai mercati di strada in cui assaporare le polpette di pesce halo-halo, ai ristoranti d’autore, la capitale filippina celebra la sua identità tra profumi, spezie e creatività.

Yamagata, Giappone

Tra montagne sacre e sorgenti termali, la città di Yamagata regala un Giappone lento, spirituale e autentico. D’inverno arrivano i “mostri di neve” del Monte Zao e d’estate i festival Hanagasa.

Yamagata, in Giappone

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Strade di Yamagata, in Giappone

Corea del Sud

Perché viaggiare in Corea del Sud nel 2026? Gli escursionisti possono già esplorare segmenti del Dongseo Trail, lungo 845 km, tra villaggi, spiagge e paesaggi costieri. Tra pernottamenti in yeogwan (locande) o minbakjip (famiglie ospitanti) e soste a Uljin e Anmyeondo, questo percorso di trekking unisce avventura e paesaggi naturali ancora poco conosciuti.

Khiva, Uzbekistan

Con il nuovo treno ad alta velocità da Tashkent, Khiva (perla della Via della Seta in Uzbekistan) è più vicina e irresistibile. Minareti turchesi, festival colorati e profumi d’Oriente rendono questa città-museo un viaggio nel tempo.

Khiva, Uzbekistan

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Luci del tramonto su Khiva, Uzbekistan

Costa del Mar Nero, Turchia

In un solo giorno puoi fare surf all’alba e sciare al tramonto. Tra spiagge dorate, monasteri bizantini e piantagioni di tè, la costa turca del Mar Nero svela un volto sorprendente e ancora poco conosciuto del Paese. Da non perdere secondo National Geographic? Il monastero di Sümela, Çambaşı Samsun, Bartin e Trebisonda.

Africa

Rabat, Marocco

Nella capitale del Marocco tradizione e architettura futuristica si uniscono: Rabat si rifà il look con il Teatro Reale firmato Zaha Hadid e la Torre Mohammed VI, la più alta del Paese. Capitale Mondiale del Libro 2026, è il nuovo volto moderno e culturale del Marocco.

Parco Nazionale di Akagera, Ruanda

Il Parco Nazionale di Akagera è la meta perfetta nel 2026 per un safari memorabile tra i Big Five: rinoceronti, elefanti e leoni tornano protagonisti nel parco simbolo della rinascita del Ruanda. Lodge ecosostenibili e guide locali offrono un’esperienza esclusiva e rispettosa della natura africana.

Parco Nazionale di Akagera, in Ruanda

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Parco Nazionale di Akagera, in Ruanda

America del Nord

Québec, Canada

Il Parco Nibiischii, a 90 minuti di volo da Montréal, è il cuore pulsante del nuovo turismo sostenibile del Québec: oltre 10.000 km² di natura selvaggia gestiti per la prima volta da una comunità indigena, la Nazione Cree, con esperienze immersive tra canoa, leggende, laboratori artigianali, corsi di sopravvivenza nella natura selvaggia e notti sotto le stelle.

Banff, Canada

Nel primo parco nazionale del Canada, Banff combina sport invernali, laghi glaciali turchesi e fauna selvatica. Sci, escursioni, sorgenti termali e una vivace vita cittadina rendono la destinazione premiata Readers’ Choice Awards 2026 una meta irresistibile per chi cerca avventura, natura e charme alpino.

Vancouver, Canada

Vancouver ospiterà le partite dei Mondiali di calcio 2026, ma regala molto più: spiagge urbane, foreste di sequoie e tour in canoa con le Prime Nazioni. Una metropoli dove sport e sostenibilità vanno a braccetto.

North Dakota Badlands, Stati Uniti

Le Badlands si preparano ad accogliere la nuova Biblioteca Presidenziale dedicata a Theodore Roosevelt: l’occasione perfetta per organizzare un viaggio tra bisonti, canyon e silenzi infiniti nel cuore dell’America più autentica.

Route 66, Oklahoma, Stati Uniti

In Oklahoma la Route 66 rivive tra neon riaccesi, ristoranti retrò e musei pieni di cimeli. Tulsa, la capitale della Route 66, offre percorsi tra statue stravaganti, negozi vintage e il Meadow Gold District, mentre Arcadia e Clinton regalano deviazioni iconiche come Pops e l’Oklahoma Route 66 Museum. Un viaggio su strada lungo la Mother Road in puro stile americano.

Maui, Hawaii, Stati Uniti

Maui si riprende dai terribili incendi del 2023 con un turismo più tranquillo. Una rara opportunità di vedere l’isola in una modalità unica: hotel di lusso come Grand Wailea e Wailea Beach Resort offrono esperienze esclusive, mentre iniziative di volontariato come Mālama Hawai’i permettono di aiutare l’isola durante il soggiorno. Una vacanza che unisce relax, natura e solidarietà.

Pittsburgh, Pennsylvania, Stati Uniti

Ex città dell’acciaio, Pittsburgh si reinventa con musei ampliati come l’Andy Warhol Museum, il Carnegie Museums e il National Aviary. La vivace Market Square e Arts Landing aggiungono nuovi spazi all’aperto tra ristoranti e arte urbana, mentre la funicolare Duquesne Incline regala panorami spettacolari sullo skyline e sui Monti Allegheny.

Pittsburgh, Pennsylvania negli USA

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La città di Pittsburgh in Pennsylvania

Costa Chica, Oaxaca, Messico

La costa di Oaxaca, meno affollata e tranquilla rispetto ad altre spiagge messicane, offre onde perfette per il surf, spiagge incontaminate e comunità creative. Con la nuova superstrada da Oaxaca City e voli diretti dagli USA su Puerto Escondido (che nel 2026 diventa una delle 14 Riserve Mondiali per il Surf), diventa una meta perfetta per chi cerca cultura, design e natura.

Dominica, Caraibi

Tra vulcani, foreste pluviali e acque trasparenti, la Dominica protegge i giganti del mare istituendo la prima riserva al mondo per capodogli nel 2026. Qui si vola anche a bordo di una spettacolare funivia sopra il Boiling Lake. Sono questi i Caraibi più verdi che ci siano: un’isola selvaggia e incontaminata, con fitte foreste pluviali, sorgenti termali e imponenti cascate a ogni angolo.

America del Sud

Rio de Janeiro, Brasile

Tra spiagge leggendarie, il Cristo Redentor e il Pan di Zucchero, Rio de Janeiro si rinnova con musei in riapertura, hotel iconici come il Copacabana Palace rinnovato e ristoranti Michelin. Non manca la musica dal vivo sulla spiaggia e nuovi sentieri escursionistici per ammirare panorami mozzafiato: la città che unisce divertimento, cultura e fascino eterno.

Medellín, Colombia

La Comuna 13 di Medellín è oggi un quartiere creativo e vibrante e racconta una storia di rinascita urbana: è ricco di murales e fermento artistico, con eventi come il Medellín Street Art Festival. Cosa non perdere? Il Giardino Botanico e le 23 sculture di Fernando Botero.

Il quartiere colorato di Comuna 13, Medellín

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Il quartiere colorato di Comuna 13, a Medellín

Oceania

Uluru-Kata Tjuta, Australia

Il Parco Nazionale Uluru-Kata Tjuta accoglie i viaggiatori che da aprile potranno pernottare al suo interno e seguire percorsi di trekking guidati di 5 giorni guidati dagli Anangu Traditional Owners: un viaggio tra natura e tradizione, con lodge eco-sostenibili e workshop culturali. Di notte, spettacolari installazioni di droni raccontano storie antiche sul deserto circostante.

Fiji

Le Fiji (Figi in italiano) uniscono spiagge da sogno e iniziative di turismo responsabile nel cuore del Pacifico: dal ripristino della barriera corallina allo snorkeling con le mante, passando per piantumazioni e protezione della fauna locale. I resort, come Plantation Island e Likuliku Lagoon, permettono di rilassarsi e contribuire alla conservazione, rendendo il soggiorno un’esperienza di lusso etico e natura incontaminata.

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Cammino del Nord: la via atlantica verso Santiago

Chi sogna di affrontare il Cammino di Santiago, ma desidera un percorso meno battuto, capace di unire mare e montagna in paesaggi di struggente bellezza, troverà nel Cammino del Nord – o Camino del Norte, in spagnolo – un’esperienza indimenticabile. Conosciuto anche come Camino de la Costa, si snoda lungo la costa settentrionale della Spagna, attraversando Paesi Baschi, Cantabria, Asturie e Galizia, per arrivare infine a Santiago de Compostela.

Si tratta di un itinerario antichissimo: nel Medioevo, molti pellegrini lo percorrevano per evitare le terre interne dominate dagli arabi. Oggi, è stato riscoperto da chi cerca non solo la dimensione spirituale e interiore del viaggio, ma anche un’immersione in panorami mozzafiato, città d’arte e una cultura gastronomica d’eccellenza.

Lunghezza e caratteristiche del percorso

Il Cammino del Nord misura circa 825 km, sebbene le fonti possano variare leggermente tra 814 e 830 km. È il secondo più lungo tra i cammini verso Santiago, superato solo dalla Via de la Plata. Generalmente, il percorso viene suddiviso in 33 tappe a piedi, oppure una ventina in bicicletta.

Il paesaggio si alterna continuamente: dalle scogliere sul Mar Cantabrico ai boschi delle Asturie, dai borghi marinari ai colli galiziani. A rendere il percorso più impegnativo rispetto al più famoso Camino Francés sono i numerosi saliscendi: le tappe, infatti, richiedono un discreto allenamento fisico.

Le tappe principali

Il numero delle sezioni più variare a seconda di come si decide di strutturare il percorso, ma in genere parliamo di 33 tappe:

  • Tappa 1 – da Irún a San Sebastián (24 km, 700 D+, 7h): tappa spettacolare con vista sul Golfo di Biscaglia; si attraversano boschi costieri e piccoli borghi prima di arrivare alla rinomata Donostia.
  • Tappa 2 – da San Sebastián a Zarautz (22 km, 600 D+, 6h): sezione più leggera ma con saliscendi; scorci panoramici sul mare e colline agropastorali.
  • Tappa 3 – da Zarautz a Deba (22 km, 500 D+, 6h): tratti asfaltati si alternano a passeggiate sulla costa e salite verso l’eremo di Santa Bárbara, con viste su Getaria e Zumaia.
  • Tappa 4 – da Deba a Markina (24 km, 800 D+, 7h): uno dei tratti più suggestivi del cammino, solitario e montano, con tratti ripidi in valli rurali; pochi servizi ma una bellezza selvaggia.
  • Tappa 5 – da Markina a Gernika (25 km, 750 D+, 7h): saliscendi tra i boschi della riserva di Urdaibai; visita al monastero di Zenarruza e arrivo nella storica Gernika.
  • Tappa 6 – da Gernika a Lezama (20,2 km, 550 D+, 6h): percorso montuoso e fresco; tappa intermedia verso Bilbao.
  • Tappa 7 – da Lezama a Bilbao (11 km, 400 D+, 3h): tappa breve ma con notevole dislivello; arrivo nella città di Bilbao, ricca di storia e arte.
  • Tappa 8 – da Bilbao a Pobeña (29,5 km, 650 D+, 8h): lunga tappa con varianti costiere o urbane verso le spiagge di Pobeña.
  • Tappa 9 – da Pobeña a Islares (24 km, 450 D+, 6h): tratto costiero suggestivo, che attraversa piccoli borghi come Castro Urdiales.
  • Tappa 10 – da Islares a Santoña (22 km, 500 D+, 6h): alternanza tra colline e mare; arrivo in un vivace borgo marinaro.
  • Tappa 11 – da Santoña a Güemes (23 km, 400 D+, 6h): tra spiagge, campagna e piccoli centri come Noja.
  • Tappa 12 – da Güemes a Santa Cruz de Bezana (24 km, 300 D+, 6h): percorso facile e pianeggiante in direzione di Santander.
  • Tappa 13 – da Santa Cruz de Bezana a Santillana del Mar (26 km, 450 D+, 7h): lunga tappa asfaltata; arrivo al borgo medievale di Santillana.
  • Tappa 14 – da Santillana del Mar a Comillas (22 km, 350 D+, 6h): tappa tranquilla; da visitare il celebre “Capricho” di Gaudí.
  • Tappa 15 – da Comillas a Colombres (28 km, 550 D+, 7h): verso le Asturie; porti di pescatori e paesaggi rurali.
  • Tappa 16 – da Colombres a Llanes (24 km, 400 D+, 6h): tra spettacolari paesaggi costieri, scogliere e spiagge.
  • Tappa 17 – da Llanes a Ribadesella (32 km, 650 D+, 8h): questa lunga tappa ti ripagherà con panorami montuosi e coste frastagliate.
  • Tappa 18 – da Ribadesella a La Isla (16 km, 250 D+, 4h): sezione più breve in ambiente rurale e marittimo al contempo.
  • Tappa 19 – da La Isla a Villaviciosa (22 km, 500 D+, 6h): si prosegue di buon passo, tra valli verdi e borghi asturiani.
  • Tappa 20 – da Villaviciosa a Gijón (30 km, 700 D+, 8h): tappa lunga e impegnativa con salite; arrivo alla città costiera di Gijón.
  • Tappa 21 – da Gijón a Avilés (25 km, 400 D+, 6h): tappa mista urbana e costiera; arrivo nella vivace Avilés.
  • Tappa 22 – da Avilés a El Pito (26 km, 500 D+, 7h): tra paesaggi boschivi e piccoli villaggi rurali, si arriva agli splendidi giardini di El Pito.
  • Tappa 23 – da El Pito a Ballota (23 km, 450 D+, 6h): tappa tra valli e dolci saliscendi, che corre in parallelo alla strada ma senza risultarne disturbata.
  • Tappa 24 – da Ballota a Luarca (23 km, 400 D+, 6h): tappa che corre nell’entroterra delle Asturie ma arriva sul mare al pittoresco porto di Luarca.
  • Tappa 25 – da Luarca a La Caridad (30 km, 600 D+, 8h): lunga ma agevole, per lo più su strade secondarie.
  • Tappa 26 – da La Caridad a Ribadeo (23 km, 350 D+, 6h): si entra in Galizia; l’arrivo nella città storica di Ribadeo segna l’ingresso nell’ultimo tratto del cammino.
  • Tappa 27 – da Ribadeo a Lourenzá (28 km, 750 D+, 7h): a malincuore, salutiamo il paesaggio costiero per addentrarsi nell’entroterra galiziano… che resta comunque bellissimo.
  • Tappa 28 – da Lourenzá a Abadín (25 km, 600 D+, 6h): percorso rurale e silenzioso con un bel colpo d’occhio sulle montagne.
  • Tappa 29 – da Abadín a Vilalba (21,5 km, 400 D+, 5h): tappa moderata, che attraversa una ambientazione campestre e deliziosi borghi con fattorie.
  • Tappa 30 – da Vilalba a Xeixón (32 km, 500 D+, 8h): parecchio lungo ma piacevole questo tratto, tra paesaggi galiziani di grande quiete.
  • Tappa 31 – da Xeixón a Sobrado dos Monxes (27 km, 600 D+, 7h): arrivo al monastero di Sobrado, circondato dalla campagna, passando per uno dei punti più alti del cammino.
  • Tappa 32 – da Sobrado dos Monxes a A Brea (31,5 km, 550 D+, 8h): tappa molto lunga in avvicinamento a Santiago. Volendo, si può suddividere in due tappe da circa 15 km l’una.
  • Tappa 33 – da A Brea a Santiago de Compostela (25 km, 400 D+, 6h): siamo alla conclusione del cammino, tra strade rurali e boschi, con arrivo alla splendida Cattedrale.

Quando partire: il periodo ideale

Il Cammino del Nord si può percorrere in ogni stagione, ma i mesi migliori vanno da metà maggio a ottobre. In primavera e autunno, infatti, il clima è mite e le giornate luminose, senza il caldo eccessivo dell’estate. Luglio e agosto sono comunque molto popolari, soprattutto tra i pellegrini europei, ma è bene evitare le ore centrali della giornata e arrendersi al fatto che alcune aree saranno un pochino “affollate”.

Il clima lungo la costa è piuttosto variabile, fresco e umido: è normale imbattersi in piogge improvvise e venti forti, specie nei Paesi Baschi e in Galizia. I tratti montani delle Asturie possono riservare mattinate nebbiose.

Quanto tempo serve per completarlo e come prepararsi

Per percorrere tutto il Cammino del Nord a piedi, occorrono in media da 30 a 40 giorni. Naturalmente, si può scegliere di percorrerne solo una parte o di suddividere l’esperienza in più momenti.

Il Camino del Norte non è per principianti assoluti: la sua natura collinare richiede un buon allenamento di base. È utile cominciare a camminare ogni giorno almeno due mesi prima della partenza, aumentando progressivamente i chilometri e testando scarponi e zaino.

Il consiglio in più? Un buono stretching quotidiano e il rafforzamento di polpacci e quadricipiti aiutano a prevenire infortuni e dolori articolari!

Luoghi di interesse lungo il Cammino del Nord

Il Cammino del Nord non è solo un’esperienza spirituale e naturalistica, ma anche un viaggio affascinante attraverso secoli di storia, arte e cultura disseminati lungo la costa settentrionale della Spagna. Si parte da Irún, crocevia di confine ricco di influenze francesi e basche, per poi raggiungere la raffinata San Sebastián, dove ti attendono la Baia della Concha e il centro storico brulicante di pinchos. Lungo la costa, piccoli gioielli come Getaria e Zumaia offrono viste spettacolari sulle scogliere flysch e sul mare Cantabrico, mentre Gernika, con la sua Casa de Juntas e l’Albero sacro, richiama alla memoria la tragica storia immortalata da Picasso.

A Bilbao, la capitale culturale dei Paesi Baschi, merita una visita il celebre Museo Guggenheim, simbolo di architettura contemporanea, ma anche il Casco Viejo con le sue sette calles animate. Più avanti, a Santillana del Mar, ci si immerge in un borgo medievale intatto, con la Collegiata di Santa Juliana e vicina alla grotta di Altamira, con i suoi affreschi preistorici (riprodotti nel museo annesso). Spiccano anche le tappe costiere delle Asturie, come Luarca, “la città dei bianchi balconi”, e Ribadesella, con la grotta di Tito Bustillo e il lungomare decorato da pannelli di dinosauri.

In Galizia, i piccoli centri dell’entroterra offrono testimonianze architettoniche romaniche e gotiche, come il Monastero di Sobrado dos Monxes, immerso in un paesaggio di quiete monastica. E infine, l’arrivo a Santiago de Compostela, con la sua maestosa Cattedrale che custodisce le reliquie dell’Apostolo Giacomo, è un traguardo non solo fisico ma anche profondamente emotivo, tra abbracci, lacrime e musica nella grande piazza dell’Obradoiro.

Dove dormire e cosa mangiare

Lungo il percorso non mancano le possibilità di alloggio: oltre agli ostelli per pellegrini (pubblici e privati), si trovano anche hotel, agriturismi e campeggi. Gli ostelli pubblici sono molto richiesti, in particolare nei mesi estivi: non si prenotano, i letti vengono assegnati per ordine di arrivo… come si suol dire, chi prima arriva, meglio alloggia!

Sul fronte gastronomico, il Cammino del Nord è anche un viaggio nella cucina spagnola più autentica: ogni Regione propone piatti tipici e vini locali. Quasi ovunque si trovano bar e ristoranti che offrono il tradizionale menù del pellegrino, semplice ed economico ma nutriente. Mangiare bene fa parte dell’esperienza: i classici stuzzichini chiamati pintxos e il pesce fresco nei Paesi Baschi, un ricco stufato chiamato fabada e il sidro nelle Asturie, polpo e la delizia dolce della “torta di Santiago” in Galizia.

Santi, curiosità e leggende lungo il Cammino

Il Cammino del Nord è attraversato da un’aura di spiritualità discreta, nascosta tra eremi isolati, monasteri antichi e tradizioni orali sopravvissute nei secoli. Diversamente dal più battuto Cammino Francese, qui la dimensione sacra si fonde spesso con il mistero, la natura e le radici pagane convertite in culto cristiano.

Uno dei riferimenti più importanti è San Giacomo Maggiore, ovviamente, il cui culto si respira già dalle prime tappe: nella chiesa di San Giacomo a Irún, ad esempio, si trova una delle tante statue del santo pellegrino, simbolo di protezione per chi parte. Più avanti, in Gernika, la leggenda vuole che San Giacomo abbia predicato sotto il famoso albero, diventato poi simbolo dei diritti e delle libertà basche.

A Zumaia, si narra che l’eremo di San Telmo, a picco sull’oceano, fosse protetto dal santo patrono dei marinai, venerato anche dai pellegrini per scongiurare tempeste e disgrazie durante i tratti costieri. San Telmo (Pedro González Telmo) è figura ricorrente nei racconti popolari di tutta la costa cantabrica, spesso invocato nei passaggi più pericolosi e aspri.

In Galizia, infine, il pellegrino entra in un territorio dove il sacro e il magico convivono da secoli: croci scolpite nei muri, leggende su meigas (streghe) e santi taumaturghi si mescolano ai racconti legati a Santiago. Il Monastero di Sobrado dos Monxes, ad esempio, è uno dei luoghi più carichi di spiritualità lungo il cammino, non solo per la sua maestosità architettonica ma anche per la vita contemplativa che ancora oggi vi si svolge.

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Il Cammino di Sant’Ignazio: tutto quello che c’è da sapere

Il Cammino di Sant’Ignazio è un itinerario lungo circa 650 km, che attraversa la Spagna da nord a sud-est, partendo dal Santuario di Loyola nei Paesi Baschi e concludendosi al Santuario di Manresa, in Catalogna. Il percorso segue le orme compiute nel 1522 da Íñigo López de Loyola, conosciuto come Sant’Ignazio, fondatore della Compagnia di Gesù, nel momento cruciale della sua conversione spirituale.

A differenza del più celebre Cammino di Santiago, l’itinerario ignaziano è meno frequentato, più introspettivo e orientato alla riflessione personale. È stato pensato come un’esperienza che unisce cammino fisico e pellegrinaggio interiore, in cui i paesaggi attraversati – così diversi tra loro – riflettono anche le trasformazioni emotive e spirituali di chi lo percorre.

Il tragitto si snoda attraverso cinque comunità autonome spagnole: Paesi Baschi, Navarra, La Rioja, Aragona e Catalogna, offrendo un’immersione profonda nella varietà culturale e geografica della penisola iberica. Il cammino attraversa montagne, valli, altopiani desertici e colline vitate, toccando borghi medievali, città storiche, monasteri e santuari.

La storia del cammino

Il Cammino di Sant’Ignazio nasce dall’esperienza personale di Íñigo di Loyola, un cavaliere nobile e ambizioso che nel 1521, durante l’assedio di Pamplona, venne gravemente ferito da una cannonata. Costretto a una lunga convalescenza nella casa di famiglia, lesse testi religiosi e agiografie, tra cui la Vita di Cristo e le vite dei santi, che segnarono profondamente la sua coscienza e lo spinsero verso una radicale trasformazione spirituale.

Una volta ristabilito, Ignazio decise di rinunciare alla vita mondana e partire per Gerusalemme, intraprendendo il suo primo viaggio come pellegrino. Iniziò così un lungo cammino che lo portò da Loyola a Manresa, passando per Arantzazu, Logroño, Saragozza, Montserrat, seguendo una rotta mossa da fede, penitenza e desiderio di servire Dio.

Il momento più intenso del viaggio fu quello vissuto a Manresa, dove rimase per quasi un anno e dove, secondo la tradizione, ricevette profonde intuizioni spirituali che avrebbero poi dato forma ai suoi Esercizi Spirituali. In questi scritti, Ignazio codificò un metodo di meditazione e discernimento che ancora oggi guida milioni di persone nel mondo.

Oggi, il cammino non è solo una rievocazione storica, ma anche un percorso progettato per accompagnare l’esperienza personale del pellegrino, con punti di meditazione, segnaletica ispirata e simboli ignaziani che aiutano a vivere il viaggio non solo con i piedi, ma anche con la mente e il cuore.

Le tappe del Cammino di Sant’Ignazio

Il Cammino di Sant’Ignazio è suddiviso in 27 tappe, pensate per seguire il tragitto originale percorso dal santo nel 1522. L’itinerario attraversa cinque regioni spagnole, alternando tratti montuosi, pianeggianti e collinari, con difficoltà variabili e paesaggi sempre diversi. Le tappe sono concepite per offrire al pellegrino un cammino graduale, adatto sia alla contemplazione che alla sfida fisica:

  • Tappa 1: Loyola – Zumarraga (17,6 km, 200 m D+, 4h)
  • Tappa 2: Zumarraga – Arantzazu (19,3 km, 200 m D+, 4h e 15′)
  • Tappa 3: Arantzazu – Araia (17,6 km, 200 m D+, 4h)
  • Tappa 4: Araia – Alda (21 km, 350 m D+, 4h e 40′)
  • Tappa 5: Alda – Genevilla (23,2 km, 350 m D+, 5h)
  • Tappa 6: Genevilla – Laguardia (26,3 km, 350 m D+, 6h)
  • Tappa 7: Laguardia – Navarrete (18,9 km, 200 m D+, 4h e 30′)
  • Tappa 8: Navarrete – Logroño (12,8 km, 200 m D+, 3h)
  • Tappa 9: Logroño – Alcanadre (30,4 km, 450 m D+, 6h e 45′)
  • Tappa 10: Alcanadre – Calahorra (20,5 km, 350 m D+, 4h e 30′)
  • Tappa 11: Calahorra – Alfaro (24 km, 350 m D+, 5h e 30′)
  • Tappa 12: Alfaro – Tudela (24,5 km, 350 m D+, 5h e 30′)
  • Tappa 13: Tudela – Gallur (35,9 km, 600 m D+, 8h)
  • Tappa 14: Gallur – Alagón (21,2 km, 350 m D+, 4h e 40′)
  • Tappa 15: Alagón – Saragozza (28,7 km, 450 m D+, 6h e 30′)
  • Tappa 16: Saragozza – Fuentes de Ebro (30,2 km, 450 m D+, 6h e 40′)
  • Tappa 17: Fuentes de Ebro – Venta de Santa Lucía (28,4 km, 450 m D+, 6h e 20′)
  • Tappa 18: Venta de Santa Lucía – Bujaraloz (20,5 km, 350 m D+, 4h e 30′)
  • Tappa 19: Bujaraloz – Candasnos (20,2 km, 350 m D+, 4h e 30′)
  • Tappa 20: Candasnos – Fraga (26,3 km, 350 m D+, 6h)
  • Tappa 21: Fraga – Lleida (32,4 km, 450 m D+, 7h)
  • Tappa 22: Lleida – El Palau d’Anglesola (25 km, 350 m D+, 5h e 30′)
  • Tappa 23: El Palau d’Anglesola – Verdú (24,6 km, 350 m D+, 5h e 30′)
  • Tappa 24: Verdú – Cervera (16,3 km, 200 m D+, 3h e 30′)
  • Tappa 25: Cervera – Igualada (37,8 km, 600 m D+, 8h e 30′)
  • Tappa 26: Igualada – Montserrat (25,8 km, 450 m D+, 5h e 45′)
  • Tappa 27: Montserrat – Manresa (24 km, 350 m D-, 5h e 20′)

Punti di interesse lungo il cammino

Lungo il Cammino di Sant’Ignazio si incontrano luoghi di grande valore storico, artistico e spirituale, che arricchiscono il percorso e invitano il pellegrino a soste significative. Ecco una selezione dei principali punti di interesse, tappa per tappa:

  • Loyola: punto di partenza del cammino, ospita il maestoso Santuario di Loyola, con la sua imponente basilica barocca progettata da Carlo Fontana, e la casa natale di Sant’Ignazio, una torre medievale inglobata nel complesso religioso.
  • Arantzazu: situata tra le montagne basche, è celebre per il Santuario di Nostra Signora di Arantzazu, un edificio moderno e audace che custodisce opere di importanti artisti baschi contemporanei.
  • Logroño: capitale della Rioja, conserva la Cattedrale di Santa María la Redonda, con le sue caratteristiche torri gemelle, e i resti del muro di Revellín, testimonianza dell’antico sistema difensivo della città.
  • Saragozza: tappa urbana tra le più significative del cammino, vanta la splendida Basilica di Nostra Signora del Pilar, santuario mariano di riferimento nazionale, e il Palazzo dell’Aljafería, fortezza islamica risalente all’XI secolo, oggi sede del parlamento aragonese.
  • Fraga: cittadina che offre due soste curiose e storiche: il Palazzo Montcada, edificio rinascimentale oggi centro culturale, e il Monumento a la Dona de Faldetes, che celebra l’identità tradizionale femminile della città.
  • Lleida: capoluogo catalano dominato dalla spettacolare Seu Vella, cattedrale romanico-gotica situata in cima a una collina, e sede anche del Museu Morera, dedicato all’arte moderna e contemporanea catalana.
  • Montserrat: uno dei luoghi spirituali più intensi della Spagna. Qui sorge il Monastero di Santa Maria de Montserrat, con la celebre Madonna Nera, patrona della Catalogna. Il Museo di Montserrat completa la visita con opere di Picasso, Dalí e Caravaggio.
  • Manresa: punto d’arrivo del cammino, è indissolubilmente legata alla figura di Sant’Ignazio. Imperdibili la Grotta di Sant’Ignazio (Santa Cova), dove il santo trascorse mesi in meditazione, e la Basilica di Santa Maria de la Seu, chiesa gotica che domina la città e custodisce importanti testimonianze religiose.

Indicazioni per affrontare il Cammino di Sant’Ignazio

Percorrere il Cammino di Sant’Ignazio significa affrontare un viaggio lungo, vario e impegnativo, che alterna tratti urbanizzati a zone semi-desertiche, salite montane a camminate su asfalto. Per questo motivo, è fondamentale prepararsi con cura, sia fisicamente che logisticamente.

  • Allenamento mirato: molte tappe superano i 25 km e alcune (come la Cervera–Igualada) arrivano oltre i 35 km. È consigliabile allenarsi su lunghe distanze e simulare camminate consecutive per almeno una settimana, includendo tratti su fondo duro come l’asfalto.
  • Gestione del caldo: in zone come l’Aragona e la Catalogna, il sole può essere implacabile. Tappe come Tudela–Gallur o Fraga–Lleida si svolgono in ambienti poco ombreggiati, quindi è essenziale partire presto al mattino, portare con sé scorte d’acqua abbondanti (almeno 2 litri), e coprirsi con cappello e crema solare.
  • Navigazione: sebbene esista una segnaletica ufficiale (simbolo a forma di “Y” ignaziana), in alcuni tratti la segnaletica è assente o confusa. È vivamente consigliato utilizzare una traccia GPS aggiornata o un’app dedicata con le tappe geolocalizzate.
  • Alloggi: il cammino non è ancora capillarmente strutturato come il Camino de Santiago. È utile prenotare in anticipo, specialmente nei tratti meno turistici tra Logroño e Saragozza.
  • Scarpe e abbigliamento: servono scarpe molto resistenti all’usura dell’asfalto, poiché buona parte del percorso è su strade secondarie e sentieri battuti. Utili i bastoncini da trekking per le salite verso Montserrat e per scaricare il peso dalle ginocchia nei tratti più lunghi.

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Quando partire e come prepararsi

Il periodo migliore per affrontare il Cammino di Sant’Ignazio è tra aprile e giugno, oppure tra settembre e ottobre. In primavera, i paesaggi dei Paesi Baschi e della Navarra sono rigogliosi e verdi, mentre l’Aragona, più arida, risulta ancora percorribile senza temperature estreme. L’autunno regala invece giornate fresche, colori caldi e maggiore tranquillità, con meno viaggiatori lungo il percorso.

È fortemente sconsigliato affrontare il cammino nei mesi centrali dell’estate (luglio-agosto), soprattutto nei tratti tra Tudela, Gallur e Fraga, dove l’esposizione al sole è totale e le temperature superano facilmente i 35°C. Anche l’inverno può presentare difficoltà, soprattutto nei tratti montani dei Paesi Baschi, dove neve e piogge possono rendere il cammino impraticabile.

Scegliere il Cammino di Sant’Ignazio significa intraprendere un viaggio di trasformazione. È un’esperienza meno conosciuta rispetto ad altri itinerari spirituali, ma proprio per questo più autentica e raccolta. Non c’è folla, non ci sono automatismi: ogni passo richiede attenzione, ogni giorno impone un dialogo interiore.

È un cammino adatto a:

  • chi ha già affrontato altri pellegrinaggi e cerca qualcosa di più intimo e silenzioso;
  • chi desidera mettersi alla prova fisicamente e mentalmente, su lunghe distanze poco assistite;
  • chi vive un momento di cambiamento, transizione o ricerca personale, e vuole riflettere in movimento, seguendo le tracce di un uomo che ha trasformato una ferita in una vocazione;
  • chi ama la spiritualità ignaziana o desidera avvicinarvisi con uno spirito aperto, anche senza essere credente.

Fare questo cammino significa uscire dai sentieri più battuti, attraversare paesi dove pochi parlano inglese, ascoltare il suono delle proprie scarpe su strade isolate. È un cammino per chi cerca radicamento, essenzialità e verità.

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Gaztelugatxe, l’isola con una scalinata leggendaria è un luogo fuori dal comune

La Spagna racchiude autentici tesori che vanno oltre Madrid e Barcellona: uno di questi si chiama Gaztelugatxe e si trova sulla costa dei Paesi Baschi. A fare da cornice le acque agitate del mar Cantabrico e le alture del monte Burgoa, che rivelano un promontorio roccioso collegato alla terraferma da un ponte serpeggiante. Un luogo unico al mondo e assolutamente da visitare, passo dopo passo. Scarpe comode, mi raccomando: si dovranno affrontare 241 gradini scolpiti nella roccia per arrivare a quello che risulta uno dei panorami più emozionanti d’Europa.

Cosa vedere a Gaztelugatxe

Tra le cose più importanti da vedere a Gaztelugatxe c’è l’eremo. È stato costruito nel lontano X secolo e nonostante la sua dimensione piccola e raccolta è carico di storie e misteri. Si racconta che marinai superstiti dai naufragi lasciavano un voto e ancora oggi si segue un antico rituale di suonare per tre volte la campana accompagnando il gesto con un desiderio. Un luogo che custodisce secoli di fede e sogni. Non molti sanno però che oltre ad essere stato un eremo, in realtà ha anche svolto le proprie attività nelle vesti di convento, fortezza e prigione. Alcuni racconti spiegano che ha persino incarcerato alcune donne accusate di stregoneria. Nel tempo ha saputo resistere a saccheggi, incendi e all’inquisizione. Nel 1978 l’ultima ricostruzione che ha dato una nuova vita al luogo, oggi raggiunto da turisti in cerca di luoghi particolari e unici da scoprire.

Una curiosità che riguarda il luogo? È stato set di alcune scene della serie TV Il trono di spade. La HBO ha ambientato proprio qui la dimora maestosa della casata Targaryen che nelle puntate veniva chiamata Dragonstone, Roccia del drago. Oggi sono tanti anche gli appassionati della serie TV che raggiungono il luogo per percorrerlo a piedi alla ricerca degli scatti visti sullo schermo. Visitabile tutto l’anno, dà il suo massimo in estate quando il clima è particolarmente favorevole anche se in modo proporzionale aumenta il numero di turisti che lo raggiungono.

Chi ha in programma un viaggio in Bizkaia non può perdersi questa tappa che si caratterizza per una forma conica a 150 metri a picco sul mare. Un percorso a zig-zag che connette la vetta da un’estremità all’altra da percorrere con qualche sosta per scattare foto uniche da condividere sui social.

La scala di Gaztelugatxe che conduce all'eremo

Fonte: iStock

La scalinata suggestiva che conduce all’eremo di Gaztelugatxe

Dove si trova e come arrivare

Gaztelugatxe abbiamo capito essere un luogo ricco di fascino situato nel nord della Spagna e più precisamente lungo la costa della Biscaglia. L’isolotto roccioso appartiene al comune di Bermeo e dista circa 10 chilometri dal centro abitato di Bakio. La città più vicina? Bilbao, circa 35 chilometri di strada ed è proprio da qui che conviene partire per raggiungere Gaztelugatxe. Per proteggere l’area e tutelarla, entrare con un veicolo privato è praticamente impossibile ma sono previsti dei parcheggi limitrofi e strategici da cui si prosegue a piedi attraverso un sentiero che porta verso il mare. Un’alternativa è data dai mezzi pubblici: con la rete Bizkaibus si trovano diversi collegamenti da e per Bilbao specialmente durante l’estate. Una volta raggiunto l’inizio del sentiero si dovrà percorrere una camminata con 241 scalini che conducono al ponte e quindi all’eremo di San Juan de Gaztelugatxe.