Categorie
giardini mare Notizie Sardegna Viaggi

In Sardegna c’è un giardino bellissimo, che pochi conoscono

Si affaccia sul mare cristallino della baia di Nora, sulla costa Sud-Ovest della Sardegna, uno dei giardini più belli d’Italia. Con il suo verde lussureggiante, che offre ombra e refrigerio d’estate e colorate fioriture nei mesi più freddi, incornicia le bianche spiagge che s’affaccia su questo tratto di costa, forse il più bello dell’isola.

In Sardegna è nato un nuovo giardino

È il Giardino del Sant’Efis Hotel che è appena entrato a far parte del circuito dei Grandi Giardini Italiani, di cui fanno parte altri 144 giardini sparsi in tutta Italia.

È un giardino privato, in quanto fa parte di un bellissimo boutique hotel, ma chiunque può entrare a visitarlo e a godere della sua magnificenza.

Prende il nome da San Efisio, il santo martire venerato in tutta la Sardegna. La sua posizione è molto strategica e regala agli ospiti dell’hotel e ai visitatori una vista panoramica senza precedenti, creando una sensazione di totale immersione nella bellezza naturale che lo circonda, una vera e propria oasi di tranquillità.

Un’oasi magnifica

Il progetto del giardino è stato affidato all’ingegnere paesaggista Maurizio Usai, che ha ideato un parco sensoriale, unico nel suo genere per sfumature di colori e di profumi.

Nel suo progetto del Giardino di Sant’Efis, Usai ha voluto portare avanti la tradizione sarda per le piante sub tropicali: infatti, la città di Pula nell’Ottocento era nota per le scoperte botaniche del Marchese di Villarmosa, che acclimatava piante rinvenute principalmente in Argentina, Brasile e Uruguay, importando le prime jacarande, i ficus magnolioide e le phytolacca.

Queste piante si sono adattate perfettamente al clima della Sardegna. Quindi, Usai ha integrato alle piante già esistenti, come le palme e i folti arbusti di strelitzie, una collezione di hibiscus. Vicino al mare si possono ammirare hibiscus di colore giallo, molto rari e di grande impatto.

L’altro famoso giardino sardo

In Sardegna esiste un altro giardino che già da qualche anno appartiene ai Grandi Giardini Italiani. Si tratta del Beranu Froriu, meglio conosciuto come Il giardino di Turri, un parco divenuto celebre per le sue magnifiche fioriture di tulipani, e che si trova nel centro della Sardegna, una zona pianeggiante che prende il nome di Marmilla.

Questo parco di sette ettari è un imperdibile paradiso per chi ama le fioriture primaverili e desidera ammirare gli splendidi tulipani anche in Sardegna: ne fioriscono ben 500.000, oltre alle rose e ad altre 450 varietà di fiori, tra cui peonie, muscari, iris, giacinti, ranuncoli, allium e narcisi.

Estate tra i Grandi Giardini Italiani

“Anche in estate i giardini offrono un’occasione di svago, in cui ammirare la natura, ma anche scoprire il nostro immenso patrimonio artistico e culturale”, spiega Judith Wade, CEO dei Grandi Giardini Italiani. “Un’opportunità anche per trovare giovamento dall’afa e dalla folla delle località di mare”. E per chi trascorre le vacanze al mare in Italia ci sono altri splendidi giardini che si possono visitare.

In Liguria fanno parte dei Grandi Giardini Italiani quelli di Villa Marigola a Lerici, di Villa Durazzo e La Cervara a Santa Margherita Ligure, i Giardini di Villa della Pergola ad Alassio, famoso per le fioriture di glicini, e quelli di Villa Grock a Imperia, appartenuta al Re dei clown.

Nelle Marche ci sono i giardini di Villa Imperiale e di Villa Caprile a Pesaro.

Nel Lazio si possono visitare i giardini di Villa Bell’Aspetto a Nettuno e la Fondazione Nicola del Roscio – Giardino Botanico a Gaeta.

In Campania ne fanno parte il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, il Parco Idrotermale del Negombo e i Giardini La Mortella a Ischia e, infine, Villa San Michele ad Anacapri.

Ma i giardini più numerosi sono in Sicilia. Qui si possono visitare il Giardino di Casa Pennisi ad Acireale, quelli di Radicepura a Giarre, l’Orto Botanico di Palermo, la Fondazione Casa Cuseni e Villa Schuler a Taormina e il Giardino dell’Impossibile a Favignana. Uno più bello dell’altro.

Categorie
mare Notizie Sardegna Viaggi

Magic Johnson innamorato della Sardegna: “Qui è un paradiso”

“Another day in paradise”: questo lo splendido messaggio che Earvin “Magic” Johnson, storico campione dell’NBA, ha condiviso su Instagram come didascalia di una bellissima serie di foto che lo ritraggono insieme ad amici e familiari in una località da sogno. Il “paradiso” in questione altro non è che la Sardegna, un luogo magico che continua ad attirare migliaia di turisti – anche famosi – da ogni angolo del mondo.

La Sardegna, un vero paradiso

Da sempre una delle mete turistiche italiane per eccellenza, la Sardegna ha conquistato anche Magic Johnson e la sua famiglia. Ma non solo: assieme alla star dell’NBA c’è anche l’amico Samuel L. Jackson, celebre attore premio Oscar che ha partecipato a numerosi film di grandissimo successo. Su Instagram, il cestista ha condiviso alcune splendide foto della sua vacanza, che lo ritraggono – sempre in ottima compagnia – tra giornate al mare e squisite cene a base di pesce. D’altra parte, la cucina italiana non ha nulla da invidiare a quella di qualsiasi altro Paese, e lo confermano i tantissimi vip internazionali che ogni anno approdano qui per assaporare le nostre prelibatezze.

E dunque, per Magic Johnson e la sua allegra compagnia, questo è “un altro giorno in paradiso”. Secondo quanto riportato dal magazine statunitense TMZ, la star avrebbe affittato uno yacht per godersi al meglio queste vacanze da sogno, ammirando lo splendido mare della Sardegna e le sue coste affascinanti anche da lontano. E, a quanto pare, non si è certo accontentato di un’imbarcazione qualunque: avrebbe preso a noleggio il Phoenix 2, un super yacht di lusso che costerebbe ben 1,2 milioni di dollari alla settimana. Naturalmente, Johnson e i suoi amici non si sono limitati a navigare per il Mediterraneo, approdando di tanto in tanto presso alcune delle più belle località sarde (e non solo).

Le vacanze italiane di Magic Johnson

Amatissima dai vip internazionali, l’Italia è la meta scelta da Magic Johnson e da Samuel L. Jackson per le loro vacanze estive. Prima tappa – a bordo dello yacht – è Portofino, rinomata località turistica ligure: la sua bellissima piazzetta affacciata sul mare è un must per chi passa da quelle parti. E non mancano raffinate boutique per un po’ di shopping di lusso, oltre ovviamente a tanti ristorantini dove assaporare del buon pesce. Poi la comitiva è ripartita alla volta della Sardegna, dove è approdata sul litorale di Capriccioli, una delle destinazioni più in della costa orientale. Siamo infatti in Costa Smeralda, ed è qui che sorge il prestigioso Hotel Cala di Volpe.

Tra spiagge da sogno e un mare cristallino che sembra finto, Johnson e famiglia hanno gustato qualche altra specialità del luogo, per poi salire di nuovo a bordo del Phoenix 2 e lasciare la Sardegna. Continuando a solcare le acque del Mediterraneo, stavolta si sono diretti a Capri, un’altra delle mete preferite dalle star: d’altra parte, come resistere al fascino ineguagliabile dei Faraglioni che si stagliano contro il mare? Anche qui, ovviamente, tappa per deliziare il palato: ad aggiungersi al gruppo è stato anche Michael Jordan, che non ha disdegnato le prelibatezze locali. Quale sarà la prossima destinazione? Una cosa è certa: il nostro Paese è decisamente rimasto nel cuore di Magic Johnson.

Categorie
Borghi Castelsardo elefanti mare Sardegna Viaggi

L’affascinante borgo della Sardegna dove spicca un elefante di pietra

La Sardegna è senza dubbio una delle mete più rinomate al mondo per quanto riguarda il turismo balneare: le sue spiagge da sogno e le calette nascoste sono letteralmente prese d’assalto dai vacanzieri, durante l’estate. Ma la fascia costiera ha molto da offrire, tra piccoli borghi caratteristici e tanti sapori tipici da gustare. Oggi andiamo alla scoperta di Castelsardo, un pittoresco paesino medievale dove si trova un elefante di pietra, che cela qualcosa di suggestivo.

Castelsardo, un borgo ricco di sorprese

Il piccolo borgo di Castelsardo si trova nel nord della Sardegna, affacciato sul Golfo dell’Asinara, lungo una delle coste più incantevoli di tutta la regione. Appartenente al circuito de I Borghi più belli d’Italia, è un luogo ricco di fascino e di sorprese tutte da scoprire. Il centro storico si dipana ai piedi di una collinetta, sulla quale sorge l’antico Castello dei Doria: risalente all’inizio del XII secolo, è circondato da ciò che resta di imponenti mura che un tempo proteggevano il nucleo originario dell’abitato. Attualmente, il maniero ospita il Museo dell’Intreccio Mediterraneo, dove sono esposte tantissime opere realizzate con le fronde di palme nane.

Passeggiando tra le viuzze del centro, d’altra parte, non è difficile imbattersi in signore che ancora oggi intrecciano a mano cestini e panieri, tenendo in vita un’antichissima tradizione che si è trasformata in una vera e propria arte. Naturalmente, sono molte altre le bellezze da visitare a Castelsardo: è il caso della Concattedrale di Sant’Antonio Abate, che si affaccia direttamente sul mare, regalando una vista mozzafiato. Al suo interno sono custodite preziose opere d’arte, mentre basta solo un’occhiata da lontano per ammirare il suo bellissimo campanile, impreziosito da una cupola in maiolica colorata.

Nei pressi del paese, che vanta origini antichissime, ci sono tante testimonianze archeologiche risalenti al periodo nuragico. Una delle più suggestive è l’antico villaggio situato sulla cima di Monte Ossoni e la sua muraglia megalitica, lunga circa 60 metri e realizzata con grossi blocchi di trachite. Il sito venne abitato per molti secoli, come dimostrano le ceramiche ritrovate tra le sue rovine. Ma c’è un’altra meraviglia che Castelsardo custodisce gelosamente, e che attira ogni anno tantissimi curiosi da ogni angolo del mondo.

L’elefante di pietra (e i suoi segreti)

A poca distanza dal borgo, si trova un elefante di pietra dal caratteristico color ruggine: non è altro che un gigantesco masso trachitico e andesitico, esposto per millenni agli agenti atmosferici che lo hanno eroso donandogli una forma simile a quella di un grosso pachiderma seduto. La pietra, che probabilmente apparteneva al Monte Castellazzu, è alta ben 4 metri e rappresenta una vera attrazione turistica. La sorpresa più grande è ciò che si cela al suo interno: vi sono infatti due domus de janas, ovvero due sepolture risalenti al periodo prenuragico.

La prima, situata in una cavità superiore, è la più antica ed è costituita da tre vani: di questa tomba non resta moltissimo, essendo stata danneggiata dal passare del tempo, e non vi sono stati rinvenuti motivi scultorei. Ben diversa è la seconda sepoltura, più recente e posta in posizione più bassa. È formata da diverse celle che si sono conservate egregiamente, in una delle quali è stato rinvenuto un elemento decorativo chiamato protome bovina: ciò ha permesso agli archeologi di datare la tomba, facendola risalire alla prima metà del III millennio a.C.

Categorie
Idee di Viaggio litorali mare Sardegna Viaggi

Spiaggia Liscia Ruja, una perla rosa che sorge tra il verde

La Costa Smeralda è uno dei territori più affascinanti della Sardegna, una meta scintillante e glamour dove trascorrere vacanze uniche all’insegna del relax, della movida e di incredibili panorami dal sapore caraibico.

Tra le sue spiagge imperdibili, nonché la più grande e attrezzata con i suoi 690 metri di litorale, spicca Liscia Rujia, dalla morbida sabbia bianchissima con riflessi dorati, accarezzata dal mare color turchese e stretta nell’abbraccio della profumata macchia mediterranea.

Liscia Rujia, un sogno balneare

Siamo al cospetto di un autentico paradiso balneare, un sogno assoluto per gli amanti del mare e della natura, un angolo di rara bellezza nel territorio di Arzachena, cittadina della Gallura a 25 chilometri da Olbia dove è nato il mito della Costa Smeralda.

Liscia Rujia, chiamata anche “Long Beach” è, come accennato, la più ampia di questa celebre zona e tra le più apprezzate a livello internazionale: infatti, qui la natura ha realizzato un capolavoro che dona il privilegio di godersi il sole in un contesto paesaggistico eccezionale.

A sinistra, ecco Cala Volpe, baia plasmata da boschetti di ginepri e siepi di mirto, a destra il profilo di Capo Figari, “museo naturale a cielo aperto” del litorale di Golfo Aranci e, di fronte, le isole di Mortorio e Soffi, due gioielli incastonati nel blu.

La soffice sabbia è finissima, cangiante con sfumature rossastre e dorate, le acque cristalline a dir poco e i fondali che digradano con dolcezza.

E poi, tutt’intorno, la lussureggiante macchia mediterranea con esemplari di cisto, corbezzolo e ginepri che rendono ancora più indimenticabile la permanenza in spiaggia.

Si tratta, quindi, di un felice connubio tra la natura selvaggia con tratti liberi e la modernità con stabilimenti balneari attrezzati che offrono il noleggio di ombrelloni e sdraio nonché kayak, canoe e gommoni.

Inoltre, non mancano hotel, ristoranti e locali tra i più prestigiosi della Sardegna.

Come raggiungere la Spiaggia di Liscia Rujia

Liscia Rujia può essere raggiunta con mezzi propri procedendo, da Porto Cervo, lungo la strada provinciale 94 in direzione sud.
Superato il bivio per Cala Volpe, si svolta a destra dopo un centinaio di metri: da qui, si segue la stradina fino alla spiaggia.

Da Olbia, invece, occorre proseguire lungo la statale 125 in direzione nord. Si imbocca la provinciale 37 per la Costa Smeralda e, dopo un po’ di chilometri, all’altezza di Porto Badisco si svolta a destra.
La strada continua sulla provinciale 94 fino all’incrocio con Cala Volpe: da qui, girare a destra e ancora a destra seguendo le indicazioni per Liscia Ruja.

In più, è possibile arrivare anche via mare, con piccole imbarcazioni private oppure a noleggio, servendosi dell’apposito corridoio di lancio presente sulla spiaggia.

In assenza del corridoio, occorre ormeggiare la barca a una certa distanza dalla costa.

Cosa vedere nei dintorni

Siamo in un territorio spettacolare in ogni angolo: oltre a rilassarsi sulla spiaggia, cogliete l’occasione per entusiasmanti gite nei dintorni.

Ad esempio, verso sud, si apre la spiaggia Rena Bianca in località Porto Badisco mentre, a nord, incantano la Spiaggia di La Celvia con fondale ideale per lo snorkeling, le Spiagge di Capriccioli, con insenature di candida sabbia tra scogliere di granito rosato, la Spiaggia del Principe, il Grande Pevero, oasi di dune e calette tra le rocce, e, ovviamente, Porto Cervo, la meta turistica vip per eccellenza.

Categorie
Gallura Idee di Viaggio litorali mare Sardegna Viaggi

Cala Ghjlgolu, tra i posti più affascinanti della Gallura

Chiudete gli occhi e immaginatevi il posto più bello del mondo. Siamo abbastanza certi che in molti di voi avranno pensato a un mare cristallino, a rocce dalle forme particolari abilmente scolpite dalla natura, cielo azzurro, sole che splende e il verde smeraldo della vegetazione. La buona notizia è che un luogo simile esiste per davvero e si trova nel nostro Paese e, anzi, è un angolo assai speciale perché il suo nome, pur essendo al singolare e quindi sembrare quello di un’unica spiaggia, in realtà le indica diverse, e una più bella dell’altra: benvenuti a Cala Ghjlgolu.

Dove si trova Cala Ghjlgolu

Cala Ghjlgolu non è una spiaggia, ma un vero e proprio comprensorio di spiagge. È situata nella zona nord-orientale della Sardegna e più precisamente in quella favolosa area geografica che prende il nome di Gallura.

Chiamata anche Cala Girgolu, si distingue per essere una sorta di palcoscenico della natura che nel corso dei secoli ha scolpito in maniera magistrale il granito. La località esatta in cui sorge è denominata Vaccilleddi e prende vita alla base del promontorio di Monte Petrosu, nel territorio di Loiri Porto San Paolo in provincia di Sassari. In sostanza, ci vogliono circa 15 minuti di auto per raggiungerla partendo dal centro di Porto San Paolo, un’altra località sarda che vale la pena scoprire.

Cosa aspettarsi

Cala Ghjlgolu si presenta al viaggiatore come uno spettacolo emozionante. Chi si dirige da queste parti trova al suo cospetto un susseguirsi di sorprendenti calette che sono collegate tra loro grazie a dei sentieri immersi nel verde e nei profumi della macchia mediterranea. Altri, invece, si sviluppano tra le rocce che sembrano ricordare animali e altre curiose forme.

Cala Girgolu, Sardegna

Fonte: iStock

Una angolo di Cala Girgolu

Non sorprende perciò sapere che le spiagge di Cala Girgolu fanno parte, per molti, della lista delle spiagge più belle della Sardegna, anche perché seppur unite tra loro sono quasi completamente diverse l’una dall’altra. Si passa infatti da minuti lidi di sabbia, alcuni con arenile dorato e altri in cui sembra di camminare sulle nuvole, per poi giungere a piccole baie puntellate di sassolini levigati e incastonate in basse scogliere di roccia granitica, che assumono anche sfumature di rosa.

Un bagno di bellezza e di colori da qualsiasi angolazione le si guardi, mentre gli occhi spaziano sul maestoso panorama circostante sull’ Isola di Tavolara e sulle più che limpide acque dell’area marina protetta di Punta Coda Cavallo.

Le spiagge da non perdere

Come vi abbiamo accennato, Cala Ghjlgolu è un susseguirsi di spiagge paradisiache. Elencarle tutte non ci è possibile, ma quel che è certo è che ognuna di esse risplende di un mare dalle mille tonalità di turchese che lambisce scogliere di granito modellate in forme bizzarre e affascinanti.

Tra le varie presenti non possiamo non nominare la vera e propria Spiaggia di Cala Girgolu, la più grande. Si tratta di un arenile che mette a disposizione dei suoi ospiti tutti i servizi di cui si ha bisogno, tra cui un parcheggio, noleggio ombrelloni e lettini, chiosco e così via. Ideale per le famiglie con i bambini, è spesso molto affollata anche perché piuttosto facile da raggiungere. Alle sue spalle, ecco spuntare un altro curioso punto di interesse: uno stagno popolato da diversi uccelli acquatici.

Molto interessante è anche Spiaggia delle Vacche, da molti chiamata anche Cala Squadrone che, seppur piccina, è un’esplosione di mare turchese. Non è facile accedervi, ma una volta attraccati si scopre un minuto angolo di paradiso in cui si fa spazio il maestoso granito e un’area di macchia mediterranea praticamente incontaminata.

Cala Squadrone, Sardegna

Fonte: iStock

Cala Squadrone, detta anche Spiaggia delle Vacche

Chi ama le rocce deve invece dirigersi verso la spiaggia rocciosa dei Sassi Piatti, che si rivela lo spot ideale per chi è in cerca di tuffi e fondali per praticare snorkelling. Un po’ più difficile da raggiungere rispetto alla altre, nella maggior parte dei casi è la più tranquilla, un vero e proprio Eden per lasciarsi andare alla bellezza e al benessere.

La roccia e la Spiaggia della Tartaruga

L’abbiamo tenuta per ultima perché probabilmente è l’attrazione che più attira i visitatori a Cala Ghjlgolu: la Spiaggia della Tartaruga, con il suo omonimo scoglio. Si tratta di un minuscolo fazzoletto di sabbia bianca mista a sassolini levigati protetto da maestose rocce granitiche che, grazie ai raggi del sole, sono in grado di mostrare colori spettacolari.

Il mare, manco a dirlo, è di un azzurro chiaro limpidissimo quasi da sembrar volere accecare. Ma a rendere questo angolo di paradiso particolarmente noto è la presenza di questa roccia che ha le sembianze di una delicata tartaruga che, nel corso del tempo, ha ottenuto il titolo di scoglio più fotografato di tutta la Gallura – o probabilmente della Sardegna intera.

Frutto dell’erosione millenaria degli agenti atmosferici, è stata per ben due volte – e purtroppo – oggetto di attacchi vandalici da parte dei turisti: è una tartaruga senza testa, ma pur sempre uno spettacolo della natura che arriva dritto al cuore.

Cosa vedere nelle vicinanze

Cala Ghjlgolu è anche un ideale punto di partenza per andare a scoprire altri angoli incantati della Sardegna. A pochissima distanza, per esempio, c’è San Teodoro con La Cinta, un vero e proprio arco naturale di circa cinque chilometri puntellato di dune di sabbia bianca e sottile accarezzate da un mare azzurro e limpido. Un posto magico anche perché invaso dal profumo di ginepro, giglio marino ed elicriso.

Poi ancora Cala Brandinchi, da molti considerata la “perla più luminosa di San Teodoro”. Non è un caso che il suo secondo nome sia “la piccola Tahiti”: sfoggia una bellezza esotica, un vero e proprio paradiso terrestre.

Altrettanto splendida è s’Isuledda, un angolo di Gallura impreziosito da sabbia bianca e setosa. Le acque da cui è lambita riescono ad assumere sfumature che vanno dal turchese allo smeraldino, mentre si viene coccolati dagli inconfondibili profumi della macchia mediterranea.

Infine – ma come è possibile immaginare le meraviglie della Sardegna sono pressoché infinite -, la Spiaggia dell’Aldia Bianca che sfoggia un arenile di sabbia fine di colore chiaro e un mare che dall’azzurro passa al verde smeraldo.

Sassi Piatti, Sardegna

Fonte: Getty Images – Ph: REDA&CO

La spiaggia rocciosa dei Sassi Piatti
Categorie
Borghi mare Sardegna vacanza natura Viaggi

Seneghe, la Sardegna più autentica è la meta ideale per l’estate 2023

Alle falde del Montiferru, un massiccio di origine vulcanica che domina la provincia di Oristano, sorge un borgo incastonato tra mare e natura e che, a conti fatti, si rivela la meta ideale per l’estate del 2023.

Il grazioso paese in questione si chiama Seneghe, un luogo che sembra rimasto fermo nel tempo e che ancora oggi conserva fiero tutte le sue tradizioni. Tra le varie tradizioni che possiede spicca per eccellenza quella legata all’olio extravergine di oliva, eccezionale prodotto che viene ben valorizzato e tutelato.

La meta perfetta per chi ama il buon cibo

Non si può dire di conoscere per bene una destinazione finché non se ne è assaggiato il cibo. La buona notizia è che Seneghe si rivela la meta ideale per l’estate del 2023 persino per i buongustai.

Il motivo? È conosciuta anche come la Città dell’Olio, un prodotto di vera eccellenza che nel corso degli anni gli ha permesso di ottenere “l’Ercole olivario“, il massimo premio nazionale per la produzione di olio alimentare.

Ma non c’è da sorprendersi: sono infatti 200 gli ettari destinati ad oltre 60.000 ulivi per produrre questa eccellenza locale. La bontà e la genuinità dell’olio di queste terre consentono di tenere annualmente il Concorso Montiferru, un premio nazionale indirizzato all’olio extravergine di oliva e suddiviso in due sessioni: la prima ha luogo a marzo, mentre la seconda a dicembre.

Ma gioie per il palato sono garantite anche agli amanti dei sapori più dolci: Seneghe è un borgo noto anche per la produzione del miele. Altre eccellenze legate alla gastronomia sono le carni del ‘bue rosso’ e il formaggio casizolu.

Meritano però una menzione speciale anche i manufatti in legno, pietra e ferro, gli strumenti musicali e gli abiti tradizionali.

Seneghe, un centro storico a pochi km dal mare

Seneghe presenta un prezioso centro storico in cui ammirare diversi monumenti ed edifici di particolare interesse. Tra questi non si può non nominare la chiesa più importante del borgo che è dedicata a Santa Maria De Sa Rosa.

Degna di nota è l’ex Parrocchia dell’Immacolata Concezione con la sua cupola alta 36 metri. Poi la Piazza dei Balli, cuore pulsante del borgo, i pozzi, le fontane e i suggestivi vicoli che gli regalano un’atmosfera incantata.

Ma Seneghe non è solo un caratteristico borgo, è anche un perfetto punto di partenza per raggiungere alcune delle spiagge più belle della Sardegna.

La costa più vicina a Seneghe è quella del territorio di Oristano e del Sinis, dove la sensazione che si vive è di essere stati catapultati in paradiso.

A diciannove chilometri circa c’è S’Archittu, un luogo dai profili magici, vero e proprio simbolo della poetica maestria della natura nel mettere al mondo capolavori. Si tratta di una lunga scogliera bianca che abbraccia una graziosa e minuta spiaggia dove d’un tratto si apre un arco che è frutto dall’azione erosiva secolare di diversi agenti atmosferici. Un vero e proprio monumento naturale, alto circa 15 metri, che si impreziosisce particolarmente durante il tramonto, momento in cui il sole decide di calare proprio sotto lo stesso arco.

Circa venticinque chilometri separano Seneghe da un altro gioiello della zona: la Spiaggia Su Pallosu che ha una particolarità più unica che rara, è completamente dedicata ai gatti grazie alla presenza di una dolcissima colonia felina. Parliamo di un sottile lembo di terra puntellato di sabbia dorata e di qualche ciottolo che prende vita in una piccola insenatura che si immerge in un mare limpido e cristallino con fondale sabbioso e poco profondo.

Poi ancora la Spiaggia Sa Rocca Tunda che si trova a poco più di venti chilometri dal borgo. Un luogo che possiamo definire un’oasi di relax grazie alla sua sabbia grigio tenue, le acque cristalline e le morbide dune che vi sorgono alle spalle.

Ma la vera perla si trova ad appena venti chilometri dal borgo: la Spiaggia Is Arenas, un angolo ornato di boschi e dove svettano, fiere, dune sabbiose che sono tra le più estese di tutta Italia. Una sorta di deserto, quindi, impreziosito dai boschi e in grado di evocare potenti emozioni, di quelle che difficilmente si dimenticano.

Nuraghe e tombe dei giganti, i misteri di Seneghe

Centro storico incantevole, mare a dir poco divino e anche tanta storia condita di misteri che rende Seneghe la meta ideale per coloro che alla spiaggia vogliono alternare un po’ di cultura.

Nuraghe e tombe dei giganti costellano questo prezioso territorio, tanto da essere meta di vari itinerari archeologici.

Tra le tombe di Giganti, maestosi monumenti sepolcrali risalenti all’epoca nuragica, meritano certamente una visita quelle di “Serrelizzos” e “s’Omo de sas zanas“, mentre tra le nuraghe, ovvero antiche costruzioni in pietra di forma troncoconica, non si possono non citare quella ‘a corridoio’ “Narba“, il quadrilobato “Zinzimureddos“, il trilobato “Campu” e i monotorre “Lande e Littu“.

Tra tutti questi reperti c’è sicuramente uno che, più degli altri, lascia il segno nel curioso visitatore: la maestosa reggia quadrilobata di “Mesu Maiore“, una costruzione che ancora oggi ha l’onore di raggiungere un’altezza di più di dieci metri.

Infine, sappiate che Seneghe è il posto più opportuno per chi, dopo il mare, i vicoli del centro, la preziosa archeologia e il buon cibo, vuole rifugiarsi in mezzo alla natura: sorge all’interno di un paesaggio che si rivela ideale per le escursioni.

A Seneghe non manca davvero niente, una meta che merita assolutamente un viaggio in questa estate 2023.

In collaborazione con Camera di Commercio di Cagliari e Oristano

Categorie
Idee di Viaggio litorali mare Mediterraneo Sardegna Viaggi

Spiaggia di Berchida, tra le più belle del Mediterraneo

Terra di spiagge bellissime, la Sardegna è una delle mete preferite dai turisti quando si tratta di mare: ce n’è davvero per tutti i gusti, dai lunghi arenili sabbiosi alle piccole calette nascoste, raggiungibili solo dopo un lungo tragitto nella vegetazione. E le sue acque cristalline sono uno spettacolo per gli amanti dello snorkeling, perché invitano a dare un’occhiata all’incredibile mondo sottomarino. In tutto questo, c’è però un angolo di paradiso che è davvero speciale: si tratta della spiaggia di Berchida, scopriamola insieme.

La spiaggia di Berchida, una vera perla

La costa orientale della Sardegna è una meraviglia ancora in gran parte incontaminata. Ben più a sud della vivace Costa Smeralda, ci sono tante piccole spiagge dove la natura regna incontrastata, luoghi bellissimi per chi cerca un po’ di relax sotto il sole. La spiaggia di Berchida è uno di essi: situata in provincia di Nuoro, è immersa in una cornice davvero suggestiva. Stiamo parlando di un lungo letto di sabbia candida, che si estende per circa 5 km di pura bellezza. Alle sue spalle, dune ricoperte di vegetazione e ginepri secolari, che offrono un po’ di ombra ai bagnanti ormai surriscaldati da una giornata trascorsa all’aperto.

È qui, al confine con un’altra incantevole spiaggia, che sfocia il rio Berchida: nel tuffarsi tra le acque cristalline del Tirreno, forma un piccolo stagno che funge da habitat per diverse specie animali, soprattutto volatili. Un’altra splendida sorpresa è il fondale sabbioso che digrada dolcemente, permettendo così anche ai più piccini di divertirsi a riva in tutta sicurezza (ma sempre sotto l’occhio vigile di mamma e papà!). Tanto che la spiaggia è stata insignita della Bandiera Verde, il riconoscimento assegnato dai pediatri ai litorali perfetti per i bambini.

In un’oasi dove la natura selvaggia la fa ancora da padrona, c’è spazio anche per chi ama gli arenili attrezzati: sebbene la spiaggia di Berchida sia interamente ad accesso libero, nei suoi 5 km di lunghezza si possono trovare lettini e ombrelloni messi a disposizione da due piccoli stabilimenti balneari, oltre a chioschi per fare uno spuntino, servizi igienici, docce e luoghi dove noleggiare canoe o pedalò, per vivere un’avventura in mare aperto. Senza contare che un comodo parcheggio permette di arrivare a due passi dalla sabbia, una vera fortuna per chi non ama particolarmente camminare sotto il sole.

Cosa vedere nei dintorni

La spiaggia di Berchida, anche in estate, non è mai troppo affollata: essendo così grande, lascia ampio spazio a tutti i suoi bagnanti. Ma se il mare vi sta stretto e volete andare ad esplorare i dintorni, allora potrete scoprire di avere davvero l’imbarazzo della scelta. Una lunga camminata verso nord vi conduce verso le dune di Capo Comino, dove svetta un vecchio faro che incrocia il profilo della piccola Isola Rossa, a poca distanza dalla riva. È invece in direzione opposta che potrete ammirare l’Oasi di Biderosa, molto più di una spiaggia: è una vera e propria foresta costiera, paradiso per chi ama fare bird watching o semplicemente ammirare gli splendidi fenicotteri rosa.

Lasciando invece la costa e addentrandovi un po’ oltre la vegetazione mediterranea, ecco spuntare ben due siti archeologici, i suggestivi nuraghi di Conca Umosa e di Paule e’Luca. Altrettanto affascinante è il vicino Villaggio di Rempellos, anch’esso risalente all’epoca nuragica. Passeggiare tra le rocce ricoperte di vegetazione che caratterizzano questi luoghi è un po’ come fare un viaggio indietro nel tempo. Ed è assolutamente incantevole, un’esperienza estiva tutta da vivere per custodirne ricordi memorabili.

Categorie
Cammini mare Sardegna trekking vacanze avventura Viaggi

Il trekking che conduce nella monumentale Cala Goloritzé

La spiaggia di Cala Goloritzé è una delle mete più rinomate e affascinanti della Sardegna: vi racconto il percorso a piedi per raggiungerla, sfruttando un’escursione avventurosa nel territorio selvaggio del Golgo di Baunei, la voragine a una campata più profonda in Europa.

Siamo in una delle regioni dell’Ogliastra più amate dagli amanti del trekking, ricca di sentieri e testimonianze storiche, chiese e antichi monumenti, grotte e picchi rocciosi.

Esistono luoghi cui avvicinarsi piano piano, che meritano di essere tutelati con forza e rispetto: Cala Goloritzé è uno di questi, un’insenatura di straordinaria bellezza, che si raggiunge con un piacevole ed entusiasmante trekking nel cuore della natura.

È un modo per ritornare alle radici, abbandonare ogni pensiero negativo, dimenticare la frenetica routine e assaporare quegli aromi che soltanto la Sardegna sa regalare e godere dei colori di una delle spiagge più belle dell’isola.

Un trekking di pura emozione

Il punto di partenza dell’entusiasmante trekking verso Cala Goloritzé è l’Altopiano di Golgo, un territorio roccioso, aspro e antico che si estende a breve distanza da Baunei.

La strada che conduce all’altopiano dal piccolo centro dell’Ogliastra è in buone condizioni ma l’impressione è proprio quella di “lasciarsi alle spalle la civiltà” e immergersi appieno nella natura.

Dopo circa 8 chilometri nell’abbraccio e nei profumi della macchia mediterranea, ecco, sulla destra, le prime indicazioni per Goloritzé: è il momento di abbandonare la strada asfaltata e proseguire lungo una sterrata che arriva all’area di parcheggio vicino a un bar, nella località di Su Porteddu.

Lasciata l’automobile, inizia l’avventura verso la gemma dello spettacolare Golfo di Orosei.

Il percorso è unico, meraviglioso, segnato da rocce calcaree a fare da guida, con una salita da affrontare subito, dal dislivello di 100 metri.

Ma è proprio da lassù, a un’altezza di 490 metri sul livello del mare, che si ammira Punta Caroddi, l’imponente pinnacolo della Cala, magnifico monumento naturale lungo la selvaggia costa di Baunei.

Inizia poi la discesa, tra alberi millenari, ginepri e rifugi scavati nella roccia: vi sono tratti aperti, senza riparo, e zone ombrose, stretti passaggi tra il verde e il profumo di Sardegna, inconfondibile e indimenticabile.

Dopo un’ora, lo spettacolo che lascia senza parole: la favolosa Cala Goloritzé, un dipinto di mare turchese, fondale trasparente punteggiato da bianchi sassolini, natura selvaggia e incontaminata dove il Mediterraneo regala il meglio di sé.

Trekking a Cala Goloritzé: le info da sapere

Cala Goloritzé trekking

Fonte: iStock

Trekking a Cala Goloritzé

Percorrere il tragitto a piedi fino a Cala Goloritzé non rappresenta una vera e propria sfida, ma può mettere alla prova la resistenza fisica, soprattutto durante il ritorno.

La distanza totale è di poco più di 6 chilometri: l’andata richiederà almeno 45 minuti, mentre il ritorno circa 1 ora e mezza.

Durante l’estate, è importante tenere conto delle alte temperature lungo la costa di Baunei: l’ideale è affrontare la discesa al mattino presto e iniziare il ritorno nel tardo pomeriggio, considerando che la spiaggia deve essere lasciata entro le 18:00.

Dovete anche sapere che, dall’estate 2020, l’accesso alla spiaggia è a numero chiuso.

Per effettuare la prenotazione, è necessario scaricare l’app ufficiale Heart of Sardinia, disponibile per dispositivi Android e Apple. Dopo averla installata, sarà possibile selezionare la spiaggia e scegliere il giorno preferito, tenendo conto della disponibilità entro le 72 ore successive alla prenotazione.

Infine, uno sguardo a cosa portare: non troverete ombrelloni e lettini, né avrete la possibilità di trovare cibo o acqua in loco: se desiderate trascorrere l’intera giornata in spiaggia, il consiglio è di portare con voi un ombrellone e un frigorifero portatile per mantenere fresche le bevande e i pasti.

Categorie
Alghero Destinazioni Sardegna Viaggi viaggiare

Alghero e dintorni: cosa vedere assolutamente

Porta del nord-ovest della Sardegna, quinta città della regione per numero di abitanti, Alghero è una delle destinazioni dell’isola più amate dai viaggiatori in cerca di luoghi che riescano a riempire i bagagli di ricordi preziosi e a sgombrare la mente dai pensieri della vita quotidiana, per far spazio solo alle emozioni. Scopriamo le sue attrazioni imperdibili e quali tesori si celano nei dintorni.

A passeggio tra bastioni e torri

Considerata la “capitale” della Riviera del Corallo, Alghero è una delle poche città fortificate italiane ad aver mantenuto circa il 70% delle sue mura difensive, il che la rende già unica nel suo genere. Per iniziare a scoprirla è, quindi, d’obbligo una passeggiata lungo i suoi bastioni che affacciano sul porto. Risalenti all’epoca catalano-aragonese, difendono la città vecchia dal mare, congiungendosi con il Lungomare Dante costruito negli anni cinquanta del XX secolo. I loro nomi sono un omaggio a celebri navigatori del passato: Colombo, Pigafetta, Magellano, Marco Polo.

Mentre si perde in paesaggi e scorci deliziosi, lo sguardo incontra anche le suggestive torri difensive che circondano il centro cittadino. Tra queste spiccano la torre di Porta Terra, un tempo la Porta Rejal, ingresso di Alghero per chi arrivava da Sassari, quella di San Giovanni, denominata Torre di Mezzo, la torre di Sulis, tra le più maestose. Attualmente torri e mura rivivono attraverso la programmazione di eventi culturali e tante altre attività. Il patrimonio culturale della città e del territorio di Alghero si articola, infatti, fra siti archeologici, naturalistici e centro storico, comprendendo torri aragonesi, bastioni, palazzi storici, chiese. Un vero e proprio museo diffuso di grande valore e varietà, tutto da scoprire.

Il centro storico di Alghero, tra vicoli, chiese e palazzi

Nel centro storico, un labirinto di vicoli lascia sbucare i passanti in piazze brulicanti di vita. Le tracce del passato catalano della città sono impresse sulle mura gialle e sulle case antiche che la rendono incredibilmente pittoresca, e vale anche per gli edifici religiosi. Tra questi, la Cattedrale di Santa Maria, simbolo di Alghero con il suo campanile ottagonale, la chiesa del Carmelo, con il grande retablo dorato, la chiesa di San Michele, con la cupola in maiolica colorata, la chiesa di Sant’Anna, gioiello tardo-rinascimentale.

La storia che ha attraversato Alghero nel corso dei secoli ha lasciato dietro di sé edifici di interesse storico dagli stili architettonici più disparati: dal catalano del Palazzo Guillot al barocco di Palazzo Serra, dal neoclassico del Palazzo Civico al Liberty delle ville di fine ‘800.

Museo Archeologico e Museo del Corallo

Se volete scoprire la memoria storica, sociale e culturale di questa splendida città sarda, il Museo Archeologico di Alghero (MŪSA) saprà certamente accontentarvi. Ospitato in un antico palazzo, custodisce una collezione di reperti riconducibili ai primi insediamenti umani nel territorio, dal Neolitico fino al Medioevo, scoperti durante gli scavi urbani e fuori dal centro abitato. Il museo offre, inoltre, una visione inedita e privilegiata di luoghi di cui non si può più fruire fisicamente, ma che sono ancora oggi oggetto di studi e ricerche archeologiche e antropologiche.

Il Museo del Corallo è invece  ospitato nela suggestiva cornice di Villa Costantino, edificio in stile Liberty nel cuore della città. Nasce per raccontare l’identità di Alghero e il forte legame che ha unito da sempre il corallo a questi luoghi, portando i visitatori in un affascinante viaggio alla scoperta dell’oro rosso del Mar Mediterraneo: il Corallium Rubrum.

Villaggio Nuragico di Palmavera

Fonte: iStock

Il Villaggio Nuragico di Palmavera

Le necropoli e il villaggio nuragico

Il territorio di Alghero è costellato di monumenti preistorici di grande rilievo per la storia e per la cultura del Mediterraneo. Tra questi, un esempio di notevole interesse è la Necropoli di Anghelu Ruju, inserita nella Tentative List UNESCO per il suo valore storico, artistico e culturale. Il sito rappresenta, infatti, uno dei pochi casi in Sardegna in cui le sepolture con ingresso a pozzetto si associano a sepolture con ingresso a corridoio.

Imperdibile anche una visita al Villaggio Nuragico di Palmavera, uno tra i più importanti siti archeologici della Sardegna. Qui si trovano testimonianze della civiltà nuragica, fra le più significative culture dell’Europa occidentale. Il sito archeologico è composto dai resti di un nuraghe formato in origine da tre torri, e dal villaggio. Il complesso di Palmavera si può ammirare sul promontorio omonimo, all’interno del parco di Porto Conte, a un chilometro e mezzo dal mare.

In prossimità della strada statale 127 bis che collega Alghero e Ittiri, si incontra, infine, la Necropoli di Santu Pedru, una tappa culturale visitabile esclusivamente su prenotazione con visita guidata per via della difficoltà di accesso e percorso. Le domus de janas presenti nel sito sono state scavate a partire dalle ultime fasi del neolitico. La tradizione popolare definiva domus de janas le rocce forate che caratterizzavano il paesaggio rurale sardo: la domus era la casa dove si narra che le janas – minute figure femminili del folclore sardo – fossero impegnate a tessere fili d’oro e d’argento. La parte più antica della necropoli risale al 4300 a.C. Ciò rende il sito di Santu Pedru più antico delle prime Piramidi egizie e contemporaneo dei megaliti di Carnac, in Francia.

Tra insenature e spiagge della Riviera del Corallo

Il litorale di Alghero è lungo circa 90 chilometri, compresi nella famosa Riviera del Corallo, così chiamata per la grande importanza del corallo rosso che viene pescato nelle sue acque e lavorato per farne gioielli e ornamenti fin dai tempi dell’antica Roma. Si parte da sud, dalla spiaggia di Poglina, chiamata anche La Speranza, fino alla stupenda scogliera a nord del Parco Regionale di Porto Conte, passando per lo splendido Lido di Alghero, una distesa di sabbia bianchissima che si spinge a nord fino a Fertilia.

Calette incantevoli si alternano ad altre spiagge famose, come quella delle Bombarde, meta di famiglie e surfisti, dalla sabbia color ocra che si fonde con le sfumature del mare, che vanno dall’azzurro al verde smeraldo. Ad appena un chilometro di distanza, c’è la spiaggia del Lazzaretto, circondata da insenature lambite da acqua cristallina, e un po’ più distante, all’interno della baia di Porto Conte, sbuca la spiaggia dorata di Mugoni. In piena città si può usufruire del Lido di San Giovanni, mentre, poco fuori dal centro abitato, si incontrano le dune di sabbia coperte di ginepri secolari della spiaggia di Maria Pia.

A proteggere gran parte della costa è l’area marina di Capo Caccia – Isola Piana, custode di tesori preziosi, tra cui la meravigliosa Grotta di Nettuno. Il parco di Porto Conte conquista, invece, con le sue distese di macchia mediterranea, le lussureggianti zone boscose e l’affascinante laguna del Calich, splendida oasi di protezione faunistica a pochi passi da Alghero.

La famosa spiaggia delle Bombarde ad Alghero

Fonte: iStock

L’incantevole spiaggia delle Bombarde
Categorie
Asia Idee di Viaggio Indonesia Olbia Tempio Sardegna Viaggi

Borobudur, il tempio colossale simbolo dell’Indonesia

L’isola indonesiana di Giava, da molti considerata il cuore del Paese, è una sorta di scrigno di bellezze naturali e misteriose aree archeologiche. Tra queste si guadagna un posto d’onore Borobudur, una struttura che fa parte del patrimonio mondiale dell’Unesco e che è anche il tempio buddhista più grande del mondo.

Tempio di Borobudur, informazioni utili

Il colossale Tempio di Borobudur sorge a circa 42 chilometri di distanza da Yogyakarta, una città dell’isola di Giava particolarmente nota per le sue arti tradizionali e il ricco patrimonio culturale.

Si tratta di un’opera magistrale creata dell’uomo che per le sue incredibili dimensioni è stata spesso oggetto di paragone con altre opere mastodontiche dell’antichità come, per esempio, le Piramidi di Giza. Vi basti sapere che possiede una base di 123 x 123 metri e un’altezza di 35 metri. Una meraviglia vera e propria che poggia su circa 1.600.000 blocchi di pietra e con pareti impreziosite da 2.672 bassorilievi, 1.400 dei quali raccontano storie riguardanti Buddha.

Vi sono persino 10 terrazze che rappresentano le altrettante fasi del cammino spirituale verso la perfezione. Un posto che deve essere visitato, perché nessuna parola sarà mai in grado di descrivere la sua infinita bellezza.

Borobudur cosa sapere

Fonte: iStock

Un angolo del Tempio di Borobudur

Come visitare il tempio più grande del mondo

Il Borobudur è stato edificato, in un periodo che va dal 750 e all’830 d.C, su una collinetta ben precisa poiché per le persone dell’epoca ricordava diversi luoghi per loro sacri: poco lontano dal tempio si sviluppa una confluenza di due fiumi che rimanda a quella dei fiumi Gange e Yumna, considerata sacra in molte culture; mentre sullo sfondo appare una catena montuosa che fa pensare al profilo dell’Himalaya, sacro anch’esso per molte culture.

È costituito di roccia lavica grigia che si fonde con i brillanti colori dell’entusiasmante panorama circostante. Visitarlo è fonte di incredibili emozioni: riproduce su scala gigantesca una geometria rituale che trasuda in ogni angolo di messaggi divini. Un luogo perciò altamente incredibile ma che per vivere a 360 gradi richiede di affrontare ripide scalinate in pietra. Tutto questo mentre si respirano atmosfere di rara bellezza che diventano ancora più magiche all’alba e al tramonto.

C’è da dire però che, essendo il monumento più visitato di tutta l’Indonesia, il momento migliore per dirigersi al suo cospetto è quello del sorgere del sole: in genere ci sono poche persone e la luce candida del mattino è la migliore per apprezzare la sua struttura e il suo simbolismo.

Un posto che va scoperto a passo lento e girando in senso orario. Magari toccando uno dei suoi 72 incredibili e sontuosi stupa perché, secondo la leggenda, accarezzare uno di essi è di buon auspicio per la fertilità.

Quando visitare Borobudur

Fonte: iStock

L’incanto di Borobudur all’alba

Cosa vedere a Giava

Visitare Giava vuol dire ritrovarsi su un’isola di grandi contrasti: oltre all’antichissimo e maestoso Tempio di Borobudur, qui sorgono palazzi futuristici che dominano su umili edifici.

Poi ci sono i vulcani, i panorami che fanno sognare, le spiagge che sono mozzafiato, foreste enormi in cui immergersi nella natura e piccoli villaggi da esplorare in quanto ricchi di tradizioni.

Sottovalutata rispetto alle vicine isole di Bali e Lombok, è la sede di molte delle culture più importanti dell’Indonesia. Tra le destinazioni da scoprire su quest’isola c’è il Parco Nazionale Bromo Tengger Semeru che si distingue per essere una sorta di mare di sabbia dove svetta l’affascinante Monte Bromo, una maestoso vulcano attivo. Il cratere è raggiungibile a piedi e regala una vista che sembra voler catapultare su un altro pianeta.

Gli amanti della natura troveranno pane per il loro denti presso Ranu Kumbolo, un lago di montagna perfettamente balneabile e che mette a disposizione dei più intrepidi viaggiatori diversi percorsi che si rivelano ideali per chi ama le lunghe passeggiate.

Poi ancora il Kawah Ijen, un complesso vulcanico che di notte regala uno spettacolo eccezionale: il buio permette di ammirare delle fiamme di mille sfumature blu che vengono emanate dal gas sulfureo che esce dalle fessure del cratere. Non a caso è necessaria anche una maschera antigas per non correre alcun pericolo.

C’è poi il Green Canyon, un gruppo di insenature dove il secolare lavoro dell’acqua ha dato la vita a un piccolo ecosistema puntellato di sorprendenti sfumature di verde. Il posto in cui fare un vero e proprio bagno di esperienze all’aria aperta, grazie alla possibilità di praticare rafting e tuffarsi dalle rocce per immergersi nelle chiare acque da cui è lambito.

A Giava sorge anche un altro tempio che fa parte dei siti patrimonio Unesco, il Prambanan, il tempio induista più grande al mondo. Dedicato alle principali divinità, Shiva, Brahma e Visnhu, si estende per diversi chilometri. Tra tutti quelli presenti nel complesso, il tempio generalmente più apprezzato è quello di Shiva che da molti visitatori è considerano il massimo monumento induista dell’Indonesia. Nonostante questo, anche gli altri presenti valgono assolutamente il viaggio.

Infine le spiagge dell’isola come quelle di Piangandaran, nella provincia di Giava Occidentale, o la spiaggia di Batu Karas a sud, che è perfetta gli animi sportivi ma anche per le famiglie con i bambini. Interessante è anche Kukup Beach che stupisce con la sua sabbia dorata e la sua alta scogliera che la ripara da vento. Meravigliosa è infine Parangtritis Beach dove si estendono dune e colline ricoperte di foresta tropicale. Un’area conosciuta per l’antica cerimonia del Labuhan, un rituale che riconcilia gli uomini e gli spiriti.

Parco Nazionale Bromo Tengger Semeru, Indonesia

Fonte: iStock

Un angolo del Parco Nazionale Bromo Tengger Semeru

Quando andare e come muoversi

Presso l’Isola di Giava, per fortuna, non è troppo complesso muoversi: è dotata di una rete ferroviaria che attraversa il suo territorio collegando le città principali. Non mancano i traghetti (o gli aerei) per spostarsi nelle paradisiache isole limitrofe e gli autobus per chi ama viaggiare su strada.

L’isola, tra le altre cose, è baciata da un clima tropicale umido con temperature medie che oscillano tra i 23°C e i 32°C. Il periodo che va da novembre a marzo è quello più piovoso, mentre, da aprile a ottobre la stagione è più secca.

Non resta che organizzare un viaggio a Giava per scoprire il suo monumentale tempio di Borobudur e tutte le sue altre irresistibili meraviglie.