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San Gottardo, il re dei passi alpini

È probabilmente la montagna che custodisce la storia più rilevante riguardo alle vie di comunicazione in Svizzera. Nessun valico alpino è altrettanto legato all’identità del Paese elvetico. Vero e proprio spartiacque meteorologico, idrico e culturale tra nord e sud che affascina da secoli, il Passo del San Gottardo attrae i visitatori per lo splendido paesaggio e le numerose gallerie, caverne e roccaforti sorte nel corso del tempo Attraversarlo è sempre un’avventura, in qualunque modo decidiate di farlo.

La storia del Passo del San Gottardo, “la via delle genti”

Il Passo del San Gottardo (in tedesco Gotthardpass) è uno dei più importanti valichi alpini, situato a 2.106 metri sul livello del mare. Prende il nome da San Gottardo di Hildesheim, un vescovo bavarese vissuto attorno all’anno Mille, e delimita il confine tra il Cantone Ticino  e il Canton Uri. Per lo scrittore Peter von Matt, può essere considerato una sorta di “monte Sinai elvetico”, che ha contribuito “all’autoglorificazione della Svizzera”. Per molto tempo si è erroneamente pensato fosse la montagna più alta delle Alpi, una credenza confutata soltanto nel XVIII secolo.

Quel che oggi è assodato, è che nessun’altra montagna elvetica – incluso il Cervino –  riveste l’importanza simbolica di questo straordinario massiccio, divenuto nell’immaginario collettivo un elemento dell’indipendenza della nazione, della coesione e dell’identità della Svizzera, ma anche luogo di lotta fra l’uomo e la natura impervia e crocevia delle culture del Paese.

Anticamente, pur essendo il passaggio più breve, il San Gottardo presentava sia sul versante sud, con tre importanti gole in Leventina, che sul versante nord, con la gola della Schöllenen, degli ostacoli importanti, difficilmente superabili in presenza di cattivo tempo.

Nel XII secolo, con la realizzazione del ponte del diavolo e della passerella sospesa (Twärrenbrücke), il passo acquisì per la prima volta importanza europea e fu determinante per i destini delle popolazioni che abitavano i due versanti, tanto da essere citato nel Annales Stradenses, guida per pellegrini che dal Nord Europa vogliono raggiungere Roma o la Terrasanta, redatta a metà del XIII secolo.

Nel 1230 venne consacrata la cappella dedicata a San Gottardo, posta sul valico, e insieme ad essa venne edificato anche un Ospizio che andava a completare una importante rete di assistenza ai pellegrini e viandanti. Fino quasi all’inizio dell’Ottocento, la via restava, però, essenzialmente una mulattiera che permetteva il trasporto delle merci solo a dorso di mulo. Proprio per la sua natura, era chiamata anche “la via delle genti”.

Solo nel 1708 si ebbe un sostanziale miglioramento della strada con l’apertura di una galleria (Urnerloch) lunga circa 60 metri nella gola della Schöllenen, che facilitava di molto l’accesso al ponte. Per il grande salto di qualità bisogna però aspettare gli anni Trenta nel XIX secolo, con la costruzione di una vera e propria strada carrozzabile, larga su tutto il suo percorso più di cinque metri, e con un nuovo ponte nella gola del diavolo.

Il tunnel più lungo del mondo

Nei secoli, il San Gottardo ha collezionato diversi record. La prima galleria ferroviaria, aperta nel 1882, è stata con i suoi 15 km la più lunga del mondo, un primato durato fino all’apertura del tunnel del Sempione nel 1906. Lo stesso è stato per il traforo autostradale (16,9 km) inaugurato nel 1980, che ha poi ceduto il primo posto al tunnel di Lærdal in Norvegia (24,5 km).

Il 1° giugno 2016, con l’inaugurazione della galleria di base del San Gottardo, è stato stabilito un nuovo primato, per i 57,104 km scavati nella roccia, anzi anche più di uno. Oltre a essere ancora oggi la più lunga del mondo, s’insinua fino 2300 metri di profondità e, prima ancora di essere aperta al grande traffico, è stata visitata da migliaia di turisti.

Con l’entrata in funzione della galleria e il completamento dell’intera linea, in particolare del tunnel del Monte Ceneri, Zurigo e Milano si sono avvicinate. Il viaggio in treno dura, infatti, meno di tre ore, contro le quattro attuali. Oggi, la linea del San Gottardo rappresenta uno dei principali collegamenti attraverso le Alpi ed è tra i corridoi ferroviari più importanti d’Europa per il traffico passeggeri e merci.

Come raggiungere il San Gottardo

Ci sono due modi per raggiungere la cima del passo, se siete in auto o in bicicletta (nel secondo caso, si raccomanda l’uso di mountain bike). Si può seguire la “Tremola”, la strada romana in acciottolato con i suoi suggestivi tornanti – il monumento storico più lungo della Svizzera – oppure attraverso la più recente strada del passo. In alternativa, è facilmente raggiungibile anche con i trasporti pubblici, prendendo l’autopostale da Airolo e Andermatt. Per coloro che vogliono provare l’ebrezza di un’esperienza dal sapore antico, c’è anche la possibilità di viaggiare sulle diligenze del Gottardo, carrozze trainate da cinque splendidi cavalli.

Il passo del San Gottardo è una delle alternative al tunnel in caso di code, tuttavia lo troverete chiuso durante l’inverno, da novembre a maggio.

Cosa vedere in cima, tra storia, cultura e panorami mozzafiato

Se desiderate immergervi nella storia viva di questa via di trasporto internazionale e scoprirne l’importanza economica, strategica, politica e culturale – dal 1200 fino a oggi – una tappa obbligata è il Museo Nazionale del San Gottardo (aperto da giugno a fine settembre). Il percorso si snoda attraverso sette sale tematiche che spaziano dal Buco di Uri al tunnel di base AlpTransit, dalle gallerie delle centrali elettriche alle fortificazioni militari montane. La nuova mostra permanente è accompagnata da uno straordinario spettacolo multimediale di suoni e immagini allestito all’ultimo piano in cui filmati originali e animati, disegni, quadri e fotografie sono montati insieme per creare un avvincente collage.

La visita al museo è seguita da una breve passeggiata lungo il Lago della Piazza, all’altra estremità del quale si trova l’ingresso del Sasso San Gottardo, fortezza un tempo segreta, nascosta nelle profondità della montagna, che si può scoprire (fino a metà ottobre) con un tour attraverso gli oltre tre chilometri di gallerie e caverne, tra depositi di munizioni nascosti, alloggi per le truppe, postazioni per cannoni, una spettacolare piattaforma panoramica e una camera delle meraviglie con tesori fatti di cristalli di roccia.

Regalatevi poi una puntatina alla postazione fotografica del Grand Tour of Switzerland, da cui si apre una vista meravigliosa sulla Tremola con i suoi 24 impressionanti tornanti. La giornata si conclude con un piatto ticinese sulla terrazza dell’Ospizio San Gottardo, dove si può pernottare in alloggi situati a 2.108 metri d’altitudine.

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3 laghi, 2 Paesi e un unico biglietto: l’iniziativa

Dal giorno 1 agosto con un unico biglietto è possibile navigare 3 laghi che accarezzano due meravigliosi Paesi: l’Italia e la Svizzera. Un’iniziativa molto interessante e soprattutto che viene istituita per la prima volta.

Parliamo perciò di un’opportunità da cogliere al volo perché consente di viaggiare in battello sui laghi Maggiore, di Como e di Lugano, tre meravigliosi tesori che sono uno più bello dell’altro. Scopriamo insieme tutte le informazioni utili per acquistare questo titolo di viaggio.

L’iniziativa

Questa interessante opportunità è stata realizzata nell’ambito della collaborazione italo-svizzera del Consorzio dei Laghi – Swiss Italian Navigation Group, che vede coinvolte GGNL – Gestione Governativa Navigazione Laghi e SNL – Società Navigazione del Lago di Lugano.

Chiamata “Carta 3 laghi“, permette di navigare tra Italia e Svizzera alla scoperta della Regione dei Laghi, il tutto con un unico biglietto a prezzo speciale.

Concedersi un’esperienza come questo vuol dire regalarsi una giornata pregna di bellissimi panorami e di splendide località. Vi basti pensare che si possono raggiungere oltre 110 destinazioni differenti tra borghi pittoreschi, luoghi ricchi di storia e di arte.

Informazioni utili

Tale titolo di viaggio è stato pensato per far conoscere il territorio dei tre laghi sia ai turisti che ai cittadini. Con un solo biglietto è quindi possibile navigare per oltre 400 chilometri quadrati tra Italia e Svizzera. Il ticket è attualmente acquistabile solo ed esclusivamente presso tutte le biglietterie di terra di Navigazione Laghi Maggiore e di Como e presso le biglietterie di terra di SNL del Lago di Lugano e del bacino svizzero del Lago Maggiore.

Attiva dall’1 agosto, è una promozione che rimarrà valida per tutta l’estate e oltre: esattamente fino all’8 ottobre di quest’anno. Grazie ad essa, quindi, si potranno esplorare i tre i laghi serviti dal servizio di Navigazione Laghi e da Società Navigazione Lago di Lugano.

È importante sapere che il biglietto è utilizzabile una volta sola per ogni lago e che ha una validità di una giornata intera. Ma la buona notizia è che è anche possibile visitare i tre laghi in giornate diverse, purché lo si faccia dell’1 agosto all’8 ottobre 2023.

Infine, trattandosi di un biglietto di libera circolazione, sono comprese quasi tutte le tratte.

Prezzi e cos’altro sapere

La “Carta 3 laghi” è in promozione ed ha un costo di 84,00 euro per gli adulti e di 42,00 euro per ragazzi che hanno dai 6 agli 11 anni. Un’opportunità molto interessante, ma che non prevede nel bacino svizzero del Lago Maggiore le corse di SNL dalla nr. 101 alla nr. 126 e sul Lago di Lugano le corse dalla nr. 70 alla nr. 79.

Per quanto riguarda il Lago di Como, è consentito l’utilizzo delle corse rapide ma solo a seguito di una verifica della disponibilità dei posti e l’acquisto del supplemento presso la biglietteria di terra.

Grazie alla nuova “Carta 3 Laghi” si potrà quindi viaggiare a bordo dei battelli per oltre 400 chilometri quadrati tra Italia e Svizzera, raggiungendo oltre 110 destinazioni.

Non resta che approfittare di questa interessante collaborazione per vivere un’estate diversa e all’insegna dell’eleganza e della bellezza, qualità che senza ombra di dubbio caratterizzano questi tre eccezionali laghi.

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Erbonne, il micro borgo alpino è una perla rara

A cavallo tra Italia e Svizzera, c’è un microscopico borgo che pochi conoscono e che merita di essere visitato. Si chiama Erbonne e qui il tempo sembra essersi fermato. Si trova in Val d’Intelvi, in provincia di Como, alle pendici del Monte Generoso sulle Prealpi lariane, la vetta che fa da spartiacque tra i due Paesi, collegati da una stradina ciclopedonale e da un ponte.

Questo piccolissimo villaggio isolato a quasi mille metri di quota, raggiungibile da una strada tortuosa che, d’inverno, con la neve spesso viene chiusa (quando è innevato sembra un vero presepe), conta solamente una decina di abitanti, un po’ italiani e un po’ svizzeri. Il suo isolamento lo caratterizza da sempre.

Un borgo più antico di Roma

La sua storia è antichissima. Il villaggio ha origine preromana e risale a ben 3mila anni fa, precedendo di 300 anni la fondazione di Roma e di mille quella di Como stessa. Proprio da Erbonne passava un’antica strada che, attraversando la Valle del Breggia, nel Canton Ticino, portava in Valle Intelvi e nelle zone settentrionali del Lario, entrambe abitate dai Reti.

Fin dal 1300, Erbonne apparteneva al Ducato di Milano, ma i diritti di possesso dei terreni appartenevano a una famiglia svizzera del piccolo borgo di Scudelatte, che dista solo un chilometro di distanza, raggiungibile ancora oggi attraverso la stradina. Per questo motivo, gli abitanti del borgo non erano tenuti a pagare le tasse italiane divenendo di fatto un piccolo paradiso fiscale. Nell’ultimo secolo, proprio per la sua posizione strategica sul confine, era molto frequente il contrabbando. Negli Anni ’70 fu anche costruita una caserma della Guardia di finanza, che oggi ospita proprio il Museo del contrabbando.

Il borgo di Erbonne oggi

Il micro borgo conta una manciata di edifici e cascine, alcune sostre, che un tempo servivano al ricovero del bestiame, e alcune case di pietra.

Un tempo c’era una scuola, oggi chiusa e trasformata in un’osteria. Resta invece la piccola chiesa, la Chiesa del Sacro Cuore, edificata solo nel XX secolo, aperta solo in alcune occasioni speciali.

Per gli escursionisti, Erbonne è il punto di partenza per passeggiate ed esplorazioni, in particolare delle caverne che si trovano in zona. La più famosa è la Caverna generosa, anche nota come Grotta dell’orso per via dei ritrovamenti di resti di orsi, dove sono stati trovati dei resti di felci risalenti addirittura a 50-60mila anni fa, quando viveva l’Uomo di Neanderthal.

Non lontano dalla grotta si trova anche il Buco della volpe, anche detto Tana di Erbonne, a quota 1.075 metri, ma l’anfratto è di difficile accessibilità, sia perché si trova in un tratto scosceso, sia per le dimensioni ridotte dell’entrata.

Il periodo dell’anno in cui il borgo di Erbonne è più popolato è in occasione della festa patronale del 1° agosto, la Festa di Scudelatte Erbonne, con una sagra, bancarelle gastronomiche e tanta gente che affolla i vicoletti tra le antiche case di pietra.

Questo borgo, insomma, è una piccola gemma nascosta tra i monti lombardi, decisamente poco nota (ed è proprio questo il suo bello), ma che merita di essere visitata, di giorno o di sera, quando le luci dell’abitato trasformano Erbonne in un presepe, d’estate, per le passeggiate o anche d’inverno, quando la candida neve ricopre ogni cosa e il silenzio è assoluto.

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Perché dovresti organizzare un viaggio in questo paradiso naturale

Il Parco Nazionale della Svizzera Boema è una delle gemme nascoste dell’Europa centrale, un luogo incantevole dove natura e cultura si fondono in modo sublime.

Situato al confine tra la Repubblica Ceca e la Germania, il parco offre una vasta gamma di paesaggi mozzafiato, tra cui foreste lussureggianti, montagne imponenti e laghi cristallini.

Ma non è solo la bellezza del paesaggio che rende questo parco unico: il Parco Nazionale della Svizzera Boema è anche un luogo di grande importanza culturale, con molte città storiche e villaggi pittoreschi da esplorare.

Camminare tra i vasti pineti, esplorare le profonde valli e ammirare le maestose formazioni rocciose che si ergono come torri, pareti, gole e labirinti, è un’esperienza unica e indimenticabile. L’impero di roccia del parco è un habitat naturale straordinario, ricco di flora e fauna uniche al mondo.

Immergiti nella meraviglia del Parco Nazionale della Svizzera Boema, un luogo dove la natura regna sovrana e i tuoi sensi saranno completamente rapiti dall’affascinante e incontaminata bellezza del paesaggio.

La bellezza selvaggia del Parco Nazionale della Svizzera Boema

Il Parco Nazionale della Svizzera Boema fu istituito nel 2000, con l’obiettivo di preservare la bellezza incontaminata del paesaggio.

il parco copre un’area di oltre 700 chilometri, regalando panorami spettacolari che ti lasceranno senza fiato, con le sue maestose formazioni di arenaria e la straordinaria varietà di flora e di fauna.

Gli amanti della natura non possono perdere l’opportunità di esplorare le bellezze del parco, mentre gli appassionati di cultura potranno visitare le città e i villaggi storici.

Scopriamo insieme quali sono le migliori escursioni e attrazioni nell’incantevole Parco Nazionale della Svizzera Boema.

Le imponenti montagne di arenaria

Le montagne di arenaria sono una delle principali attrazioni del Parco. Queste montagne sono formate da una roccia sedimentaria composta principalmente da sabbia e minerali come il quarzo. Le montagne di arenaria vengono spesso chiamate “montagne di rocce” a causa della loro forma straordinaria, che sembra essere stata scolpita dalla natura stessa.

La terrazza del Belvedér, con la sua vista panoramica sul Canyon dell’Elba, e le suggestive rovine del mulino Dolsky Mlyn del XV secolo rappresentano due delle mete più rinomate dell’intera catena montuosa. Inoltre, gli escursionisti possono anche avventurarsi verso Tiské Skály (Tisa Rocks), un’incredibile rete di pareti di roccia arenaria di 30 metri.

Infine, un complesso di scalinate in pietra guiderà i visitatori più audaci verso le suggestive rovine del castello di Šaunštejn. Costruito nel XIV secolo, offre una vista spettacolare sui Monti Metalliferi che segnano il confine tra la Repubblica Ceca e la Germania.

Le gole e le incantevoli sponde del fiume Kamenic

Hai mai pensato di fare un emozionante giro in barca, immergendoti nella meravigliosa natura incontaminata e sentendo il profumo delle foreste selvagge?

Qui, potrai esplorare il paesaggio tra le acque cristalline le gole o camminare lungo i sentieri panoramici che costeggiano le rive del fiume.

La riva del fiume Kamenice e la gola di Kamnitz rappresentano uno dei luoghi più affascinanti all’interno del parco. Queste gole, come burroni rocciosi, si snodano tra le città di Hrensko e Srbská Kamenice, per poi sfociare nel fiume Elba.

Pravčická brána: l’arco naturale più grande dell’Europa

Pravčická brána

Fonte: iStock

Pravčická brána, il più grande arco naturale in Europa, Repubblica Ceca

Un luogo affascinante per gli amanti della fotografia. È il più grande arco naturale in Europa, con una forma che sembra essere stata scolpita dalla natura stessa.

Questo arco di arenaria si trova sulla cima di una collina e offre una vista panoramica spettacolare sulla zona circostante.

Per raggiungere questo luogo, ti aspetta un’escursione di una o due ore in salita, a seconda del percorso scelto, attraversando suggestivi sentieri ombreggiati tra formazioni rocciose. Sebbene in passato fosse possibile raggiungere la cima dell’arco, tale pratica è stata vietata dal 1982 per prevenire ulteriori danni alla roccia.

Infine, il maestoso castello di Falcon’s Nest, un tempo dimora del principe Edmund Clary-Aldringen, oggi è un affascinante connubio tra ristorante gourmet e galleria fotografica, pronto a deliziare i visitatori con la sua intramontabile bellezza.

La magia del Ponte Bastei

Il Ponte Bastei è un’attrazione iconica del Parco Nazionale della Svizzera Boema che attrae visitatori da tutto il mondo. Il ponte pedonale in pietra attraversa una gola profonda e offre una vista spettacolare sulla valle dell’Elba, con panorami mozzafiato che si estendono fino ai monti lontani.

Un ristorante con una magnifica vista e una spaziosa piattaforma in cima al ponte regalano panorami mozzafiato, specialmente al momento del tramonto.

Mentre la visita in estate è molto popolare, il ponte rimane aperto tutto l’anno e il parco offre una bellezza particolare durante l’inverno, quando la neve e il ghiaccio adornano gli alberi e le rocce sottostanti.

Alla scoperta del Fiume Elba

Il fiume Elba è un’importante risorsa naturale del Parco Nazionale della Svizzera Boema. Questo fiume attraversa diversi paesi europei, tra cui la Germania, la Repubblica Ceca e la Polonia, e offre uno scenario mozzafiato lungo tutto il suo corso.

Potrai vivere un’esperienza indimenticabile lungo le rive del fiume Elba, con la possibilità di fare escursioni a piedi o in bicicletta, fare picnic sulle rive del fiume e ammirare la bellezza naturale della zona. Il fiume Elba è anche un luogo popolare per fare sport acquatici, come il kayak, il canottaggio e la pesca.

Nel parco nazionale, il maestoso fiume Elba attraversa una valle mozzafiato, circondata da imponenti montagne e incantevoli foreste lussureggianti. Questo fiume è un vero e proprio tesoro di biodiversità, ospitando una vasta gamma di specie di flora e fauna, rendendolo un rifugio ideale per coloro che amano immergersi nella natura.

Ruzovsky Vrch, un tesoro nascosto

Ruzovsky Vrch è una delle montagne più alte del Parco Nazionale della Svizzera Boema, con un’altitudine di 619 metri. Questa montagna offre una vista spettacolare sulla zona circostante, con panorami mozzafiato che si estendono fino all’orizzonte.

La scalata a Ruzovsky Vrch è abbastanza impegnativa, ma ne vale sicuramente la pena. Lungo il sentiero panoramico, i visitatori potranno ammirare le bellezze naturali della zona e respirare l’aria fresca delle montagne. Una volta raggiunta la cima, la vista sarà una delle esperienze più indimenticabili nella zona.

Ruzovsky Vrch è anche il luogo ideale per fare trekking, mountain bike e altre attività all’aperto. I numerosi sentieri escursionistici che circondano la montagna offrono molte opportunità per esplorare la natura e godere della bellezza del paesaggio circostante.

La magia della città di Hřensko

Hrensko è un incantevole villaggio, situato a circa 130 chilometri a nord di Praga, che confina con la Germania. Attraversato dai due fiumi, il Kamenice e Labe, questo gioiello della Cecenia è immerso in una bellezza naturale e paesaggi mozzafiato.

Nonostante abbia solo 275 abitanti, è un rifugio incantevole e un vero tesoro che merita di essere scoperto.

Hrensko è una perla nascosta della Repubblica Ceca, un luogo straordinario da visitare se amate la natura, l’esplorazione, le escursioni, il nuoto e molto altro ancora.

Il Parco Nazionale della Svizzera Boema è un luogo di incredibile bellezza naturale che offre molte opportunità per esplorare la natura e godersi le attività all’aperto.

Un luogo perfetto per una giornata nella natura, per una vacanza all’aria aperta o per una semplice gita fuori porta. La sua bellezza naturale e le attività all’aperto offerte lo rendono uno dei luoghi più popolari della Repubblica Ceca e dell’Europa centrale.

Hrensko

Fonte: iStock

Villaggio di Hrensko, Parco Nazionale della Svizzera Boema

 

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Puoi nuotare nel fiume che attraversa la città: l’esperienza è incredibile

Immagina una vacanza all’insegna del relax totale, in cui ti lasci avvolgere dalle acque fresche e cristalline di un fiume che scorre placido nel cuore di una città affascinante. Un’esperienza unica, in cui il tempo sembra fermarsi e i pensieri si dileguano, sostituiti dalla sensazione di benessere e serenità che solo la natura sa offrire.

Se stai cercando un’esperienza autentica tra natura e storia, Berna è la destinazione che fa per te. La capitale della Svizzera offre un’esperienza unica al mondo per chi desidera immergersi nelle acque fresche e cristalline del fiume Aare, mentre si gode la vista del suo affascinante centro storico, riconosciuto come patrimonio mondiale dell’Unesco.

Questa combinazione di bellezze naturali e architettoniche rende Berna una meta imperdibile, capace di offrire momenti di relax e avventura nel cuore di un contesto storico e culturale straordinario.

Ecco la promessa di una vacanza indimenticabile, un’oasi di pace e rigenerazione dove riscoprire il piacere di vivere in sintonia con la natura e con sé stessi, un’esperienza che difficilmente si può trovare altrove.

Il bagno nell’Aare, il fiume che scorre nel cuore di Berna

L’Aare è il fiume che attraversa la città di Berna, è lungo 295 chilometri, nasce dalle Alpi Bernesi e scorre attraverso paesaggi mozzafiato fino a confluire nel Reno. Il suo percorso passa proprio nel cuore della città, offrendo un panorama suggestivo e rendendo Berna una delle capitali europee più incantevoli.

Negli ultimi anni, la tradizione del bagno nelle acque dell’Aare ha attirato l’attenzione di turisti e viaggiatori da tutto il mondo. Durante la stagione estiva, è possibile vedere numerosi visitatori e residenti che si tuffano nelle fresche acque del fiume, lasciandosi trasportare dalla corrente per poi risalire a riva.

Una volta tornati al punto di partenza, gli audaci nuotatori possono scegliere di tuffarsi nuovamente nel fiume, magari lanciandosi da un ponte o scendendo verso l’acqua utilizzando una delle numerose scalette presenti lungo le sponde.

Questa pratica, ormai radicata nella cultura locale, è diventata un simbolo di libertà e di unione con la natura. Il bagno nell’Aare offre un’esperienza unica, in cui è possibile godere della bellezza selvaggia del fiume e delle sue acque cristalline, mentre ci si lascia cullare dalla corrente.

Alla scoperta delle meraviglie di Berna

Berna è una città che incanta e rapisce il cuore di chi la visita. Non solo il fiume Aare, ma ogni angolo di questa affascinante città racconta una storia e svela un tesoro nascosto. Passeggiando per le vie acciottolate del centro storico ci si lascia trasportare in un viaggio nel tempo, tra antichi palazzi e monumenti che testimoniano la ricchezza culturale e storica di questo luogo magico.

Il cuore di Berna è avvolto da un’aura fiabesca di mistero, che si percepisce in ogni dettaglio: dalle case a graticcio alle fontane ornate, dai tetti di tegole rosse alle torri medievali che si ergono maestose nel cielo.

Berna è anche una città in cui natura e cultura convivono in perfetta armonia, offrendo ai visitatori un’esperienza indimenticabile. I parchi rigogliosi, come il Rosengarten, si alternano ai musei e alle gallerie d’arte, creando un connubio perfetto tra relax e scoperta.

Senza dubbio è una città che conquista, emoziona e sorprende, un luogo in cui ogni pietra racconta una storia e ogni angolo svela una bellezza nascosta. Immergiti nell’avventura di scoprire questa città incantevole e lasciati travolgere dalle sue meraviglie. Berna saprà regalarti un’esperienza unica ed emozioni indimenticabili.

Berna, Svizzera

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Berna, Svizzera
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C’è un Paese dove le persone “combattono”. Ma si tratta di una tradizione antica

Le tradizioni popolari sono l’anima pulsante di una cultura, il legame invisibile che unisce il passato al presente e che ci regala un senso di appartenenza e identità. Ogni festa, ogni cerimonia, ogni gesto tramandato di generazione in generazione è un tesoro prezioso che ci lega indissolubilmente alla nostra storia e alla nostra terra.

Ed è proprio di tradizione che vogliamo parlarvi oggi, in particolare della Lotta Svizzera, un’affascinante e antica forma di combattimento che affonda le sue radici nel cuore delle montagne elvetiche. Questo sport, conosciuto localmente come “Schwingen“, rappresenta non solo una manifestazione di forza e abilità, ma anche un simbolo di orgoglio nazionale e unità tra il popolo svizzero.

La passione per questa disciplina è radicata nella cultura alpina, dove la forza fisica, l’abilità e l’ingegno sono considerate virtù essenziali. È uno sport che insegna l’importanza dell’umiltà, del rigore e del rispetto per gli avversari, valori che sono profondamente radicati tra la popolazione elvetica.

Lotta Svizzera, storia e tradizione di un’arte antica

Le origini della lotta svizzera risalgono almeno al XIII secolo, quando le prime testimonianze storiche fanno riferimento a questa pratica nelle regioni alpine della Svizzera. Si ritiene che i contadini abbiano iniziato a praticare questo sport per sfogare le tensioni e risolvere le dispute tra di loro. Col passare del tempo, la lotta si è evoluta in un’arte marziale organizzata, con regole e tecniche ben definite.

Nel corso dei secoli, questa disciplina è diventata una parte integrante della cultura popolare svizzera, celebrata nei festival e nelle competizioni in tutto il Paese. Oggi gli eventi dedicati a quest’antica tradizione attirano migliaia di spettatori e sono considerati un’importante manifestazione culturale e sociale.

Le competizioni di lotta svizzera si svolgono su vari livelli, dai tornei locali ai campionati nazionali. L’evento più prestigioso è la Festa Federale di Lotta Svizzera, che si tiene ogni tre anni e attrae i migliori lottatori nazionali. La competizione è feroce e l’onore di vincere il titolo di “Re della Lotta Svizzera” è considerato il massimo riconoscimento nello sport.

Oltre al prestigio, i vincitori delle competizioni ricevono premi simbolici come corone di querce o rami di albero, che rappresentano forza e resistenza. Questi premi sono orgogliosamente esposti nelle case dei lottatori (o delle lottatrici) a testimonianza della loro dedizione e passione per questo sport.

Lotta Svizzera 2023, le date da non perdere

Quest’anno, nel fine settimana del 24 e 25 giugno 2023, la città di Tramelan ospiterà il Festival Cantonale Bernese di Lotta che sarà teatro di questo speciale evento. Un momento cruciale per tutti gli appassionati, che offre un’opportunità unica per immergersi nella cultura e nelle tradizioni di questo particolare sport.

Nei giorni che precedono il Festival, al quale sono attesi circa 8.000 visitatori, è prevista una settimana di celebrazioni con la partecipazione dei regnanti del Cantone e del Governo. Per maggiori informazioni, vi suggeriamo di visitare il sito ufficiale nel quale troverete tutti i dettagli relativi all’evento.

La lotta svizzera è molto più di una semplice competizione sportiva; è una celebrazione della cultura svizzera e delle sue tradizioni. Infatti, oltre agli emozionanti incontri di lotta, il festival offre una serie di eventi collaterali che mettono in risalto la musica, la danza e la gastronomia locali.

Inoltre, gli spettatori potranno assistere a esibizioni di gruppi folkloristici che suonano melodie tradizionali con strumenti come il corno delle Alpi e l’arpa, o ammirare le esibizioni di gruppi di danza in costume tipico. Non mancano le occasioni per assaggiare le specialità culinarie locali, come la fonduta o gli Älplermagronen (la pasta alpina con patate e formaggio).

Senza dubbio l’evento promette di essere un’esperienza indimenticabile, ricca di emozioni, cultura e divertimento per tutti.

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Ti spieghiamo perché questa estate dovresti visitare Lugano

Lugano, una gemma nascosta tra le montagne e i laghi della Svizzera, è la destinazione ideale per un viaggio all’insegna delle emozioni e delle scoperte. Questa affascinante città offre un’esperienza indimenticabile a chiunque desideri immergersi nella sua atmosfera unica, tra panorami mozzafiato e una cultura ricca e vibrante.

Il cuore pulsante di questa città è senza dubbio il Lago di Lugano, una distesa d’acqua cristallina che si estende tra le montagne e offre panorami spettacolari. Non c’è niente di più romantico che ammirare il tramonto sul lago, con i suoi giardini curati e le sue ville eleganti, mentre le luci della città si riflettono sull’acqua creando un’atmosfera magica.

Passeggiando per le sue strade acciottolate, si possono ammirare edifici storici come il Duomo di San Lorenzo, con la sua facciata imponente e il suo campanile maestoso, o la Chiesa di Santa Maria degli Angioli, famosa per i suoi affreschi rinascimentali.

Senza dubbio è una città che vale la pena visitare in ogni periodo dell’anno, grazie alla sua bellezza e alle numerose attrazioni che offre. Ma si trasforma in un vero e proprio must-see soprattutto durante i mesi estivi, quando la città si anima con una vasta gamma di eventi e tour guidati che offrono un’esperienza unica e coinvolgente.

Infatti, l’Ente Turistico del Luganese Lugano Region, ha organizzato un ricco calendario di proposte, molte delle quali gratuite, per consentire ai visitatori di scoprire e apprezzare la città in tutti i suoi aspetti. Grazie a questa iniziativa, è possibile partecipare a visite guidate, percorsi tematici ed eventi culturali che svelano la storia, l’architettura e le curiosità più affascinanti di Lugano.

Alla scoperta della bellezza autentica di Lugano

La stagione offre un calendario ricco di attività che prosegue fino al mese di ottobre, dai tour guidati gratuiti del centro città alle escursioni nei pittoreschi villaggi di Gandria e Morcote, fino alla scalata del Monte San Salvatore e del Monte Brè per ammirare panorami spettacolari di laghi, montagne, valli e città.

Tra le diverse escursioni, il “Lugano – Unexpected Classic Tour” rappresenta un’esperienza originale e coinvolgente che permette di conoscere la città in modo del tutto inedito e gratuito. Durante il tour, i partecipanti vengono accompagnati attraverso i luoghi che hanno reso famosa la città, immergendosi nella sua storia e nelle sue tradizioni. A rendere questa passeggiata ancora più speciale è la presenza di simpatici attori che, calandosi nella parte dei personaggi luganesi offriranno interessanti spunti e aneddoti legati alla vita cittadina di un tempo.

Un’occasione imperdibile per scoprire l’autenticità del luogo è la “Lugano – Guided City Walk” che offre la possibilità ai visitatori di scoprire la città attraversando i luoghi più caratteristici ed affascinanti. L’itinerario inizia con una passeggiata nella zona restaurata tra la Cattedrale di San Lorenzo e la Stazione Ferroviaria, che permette di godere di una vista mozzafiato della città dall’alto. La prospettiva unica sul paesaggio urbano renderà l’esperienza indimenticabile.

Durante il tour guidato “Lugano – Morcote“, i visitatori avranno l’opportunità di scoprire uno degli incantevoli villaggi del Canton Ticino, inclusi nell’Inventario federale dei nuclei da proteggere. Si parte da Lugano con un battello che porta a questa incantevole cittadina, conosciuta anche come “La Perla del Ceresio”. Questo borgo affascinante è noto per i suoi vicoli caratteristici, i portici antichi, i monumenti architettonici e la lussureggiante vegetazione subtropicale tanto che, nel 2016, è stato premiato con il titolo di “Borgo più bello della Svizzera“.

Dopo aver esplorato Morcote, i partecipanti possono concedersi un aperitivo in riva al lago all’insegna del relax, godendo della serenità del paesaggio circostante prima di salire nuovamente a bordo del battello per fare ritorno a Lugano.

Da non perdere, inoltre, “Lugano – Gandria” che conduce i visitatori alla scoperta di un antico villaggio di pescatori arroccato sulle pendici del Monte Brè. La partenza è prevista da Castagnola e costeggiando la riva del lago, si attraversa un paesaggio tipicamente mediterraneo fino a giungere al romantico borgo.

Molto suggestiva è anche la passeggiata lungolago che porta da Piazza della Riforma fino a Paradiso, durante la quale i visitatori possono prendere la Funicolare Monte San Salvatore per raggiungere l’imponente vetta, spesso paragonata al Pan di Zucchero brasiliano. Ad attendere i partecipanti ci sarà una vista panoramica a 360° sulla regione, mentre il Museo del Monte San Salvatore svela la storia secolare della Chiesa, dell’arciconfraternita e del patrimonio geologico della montagna.

Infine, un battello trasporta gli escursionisti da Lugano a Cassarate, punto di partenza per un’emozionante escursione al Monte Brè. Grazie alla Funicolare, è possibile godere di una vista spettacolare sulla città che si estende sotto i vostri occhi durante la salita. Una volta in cima, sarà possibile esplorare il pittoresco villaggio di Brè, circondato dalle tipiche abitazioni in pietra, che risplendono in questo incantevole borgo.

Per maggiori informazioni, vi suggeriamo di visitare il sito ufficiale dell’Ente Turistico del Luganese. Qui troverete tutti i dettagli sulle date, costi e sulle escursioni in programma.

La città di Lugano, un affascinante incontro tra arte e tradizioni

Lugano offre ai visitatori l’opportunità di esplorare un patrimonio di usanze e celebrazioni radicate nella storia e nella vita quotidiana della comunità. Le sue tradizioni riflettono non solo la sua identità culturale, ma anche la sua capacità di preservare e valorizzare l’unione delle proprie radici con l’influenza culturale italiana.

Tra le celebrazioni più note che si svolgono durante tutto l’anno, particolare importanza ha la Festa di San Giovanni Battista, che si svolge a giugno e culmina con una suggestiva processione di barche illuminate sul Lago di Lugano. Altre celebrazioni includono il Carnevale, con sfilate di carri allegorici e maschere colorate, e la Festa dell’Uva, che celebra la vendemmia e offre degustazioni di vini locali e specialità culinarie.

Una delle curiosità di Lugano riguarda la sua architettura e il patrimonio artistico. La città è stata la casa di numerosi artisti e architetti di fama internazionale, tra cui Bernardino Luini, che ha lasciato un’impronta indelebile con i suoi affreschi rinascimentali.

Inoltre, la presenza di grotti, tipiche trattorie ticinesi scavate nella roccia, rappresenta una particolarità locale che rispecchia l’unione tra gastronomia e tradizioni popolari. Queste curiosità e tradizioni rendono Lugano una città unica, un luogo dove il fascino del passato si fonde con la vitalità del presente, creando un’atmosfera magica e accogliente.

Morcote in Svizzera

Fonte: iStock

Villaggio di Morcote, Svizzera
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Avventure nel Melezzo, il torrente che scorre in due direzioni

Nelle mie scorribande alla ricerca dell’acqua in tutte le sue forme, mi imbatto nella Val Vigezzo, attraversata dal torrente Melezzo, che dalle mie ricerche sembra essere serbatoio di notevoli piscine naturali.

Questa valle funge da cerniera tra la Valle del Toce in Piemonte ed il Canton Ticino e, procedendo verso Est, da Domodossola in direzione della Svizzera, inizia subito a salire bruscamente costeggiando il torrente, fino a raggiungere gli 850 metri presso il paese di Druogno. 

Qualcosa non quadra in Val Vigezzo

Mi fermo qui per una pausa tecnica e, guardandomi attorno, qualcosa non quadra: mi rendo conto che il torrente Melezzo, che fin qui scendeva da Est a Ovest, abbandona la Val Vigezzo muovendosi decisamente verso Nord. Ma le piscine naturali che cerco dovrebbero essere in questa stessa valle diversi chilometri più a Est, in un corso d’acqua che ugualmente si chiama Melezzo 🤔

Mi chiedo se la posizione che ho puntato sia sbagliata o se sia in un altro corso d’acqua, di cui la mia fonte abbia semplicemente sbagliato nome e proseguo, quindi, sulla SS337 della Val Vigezzo verso Est. In pochi chilometri vengo rinfrancato dal fatto che, effettivamente, questa strada torna a costeggiare un torrente di buone dimensioni in un falso piano dove si sviluppano altri (incantevoli) paesi montani, come Santa Maria Maggiore. 

Ma queste certezze si sciolgono in breve come neve al sole: la Val Vigezzo, che avevo percorso in salita fino a Duorgno, inizia molto presto a scendere, nonostante io stia proseguendo sempre nella stessa direzione. Ed il torrente, che fino a Druogno scorreva da Est a Ovest, ora scorre da Ovest verso Est, c’è decisamente qualcosa che non torna 🤔

Il Ponte Nuovo Romano

Nel frattempo passo il confine con la Svizzera e, dopo pochi chilometri, parcheggio e inizio a camminare nel bosco verso la mia destinazione (Vedi Info Pratiche). Come sempre mi accade quando vado in cerca d’acqua, tutti i dubbi, i ruminii mentali, le normali paranoie della vita scompaiono, lasciando il posto al deciso verde dei boschi e al rumore dell’acqua. Leggo un cartello per il Ponte Nuovo Romano… è la destinazione che cercavo! È così che si dissolve in un attimo anche l’ultimo dubbio, quello di aver sbagliato strada. Certo rimane il mistero della valle che prima sale e poi scende, lo fugherò solo più avanti …

Ponte Nuovo Romano
Ponte Nuovo Romano

La mulattiera inizia a scendere e, dopo alcuni tornanti nel bosco, un incantevole ponte a schiena d’asino è letteralmente aggrappato ai due versanti di una profonda, spettacolare forra scavata da un torrente verde e cristallino.

Questa meraviglia architettonica, che ci sorprende nel bel mezzo della natura più rigogliosa e selvaggia, è denominata Ponte Nuovo Romano. Non è infatti di epoca romana, perché costruito nel 1578, anche se alcune fonti riferiscono che l’attuale sostituì uno dei ponti di epoca imperiale costruiti sulla strada romana che collegava la Valle del Toce e quella del Ticino.

Sotto al ponte una enorme piscina naturale mi rinfresca alla sola vista, ed è possibile arrivarci, ma non per tutti. Chi non se la sente di scendere, può godersi questo posto meraviglioso dall’alto del ponte o proseguire sul sentiero turistico che prosegue dopo averlo attraversato. 

Il Ponte Nuovo Romano è sospeso a 26 metri dall'acqua
Il Ponte Nuovo Romano è sospeso a 26 metri dall’acqua

Attraverso il ponte, ignoro il sentiero turistico in salita e prendo, al di là di un rivolo d’acqua, una traccia secondaria in discesa. Il rivolo d’acqua potrebbe essere asciutto in estate, diversamente fate attenzione a non camminare sulle rocce lisce e bagnate, perché scivolose ed esposte. Questa traccia vi conduce, nella zona più a monte del sito, nei pressi di una piscina naturale poco profonda e di medie dimensioni, assistita da alcuni scogli lisci.

A monte del Ponte Nuovo Romano
A monte del Ponte Nuovo Romano

Nella zona più a valle del sito, e precisamente nella zona sotto il ponte, c’è una grande e profonda piscina naturale, con una battigia composta prevalentemente di scogli ed un limitato affioramento di ghiaia. Per raggiungerla non c’è un sentiero, si accede tramite il greto del torrente. Bisogna sapersi districare tra le rocce, le rapide ed alcuni salti dell’acqua: si tratta di un percorso complicato, affrontatelo solo se siete sicuri di poter anche tornare indietro.

Si può accedere anche dalla sinistra orografica: prima di attraversare il ponte, una traccia in discesa vi conduce nei pressi del torrente (pur costringendovi a superare un “salto” di circa 1 metro sulle rocce), in una zona di scogli, che dà su alcune rapide e dove l’accesso all’acqua non è immediato.

La piscina naturale sotto al ponte
La piscina naturale sotto al ponte

Da qui, tuttavia, si gode pienamente la bellezza del posto, dominato dall’incantevole schiena d’asino del ponte, arrampicatosi tra pareti scoscese a 26 metri dall’acqua: quello che gli inglesi non esiterebbero a definire una straordinaria wild swimming experience!

Mi godo il mio picnic sugli scogli, mentre il calore del sole è perfettamente bilanciato dalla frescura dell’acqua. Quindi raccolgo tutte le mie cose, compresa la mia busta della spazzatura e, completamente rigenerato, mi avvio verso casa.

Trovata la quadra in Val Vigezzo

Mi fermo in un bar e, forse tradito dall’abbigliamento tecnico, vengo approcciato da un anziano, simpatico signore locale che, sorridendo, mi chiede “É andato a camminare?” “Sì, sono andato al Ponte Nuovo Romano”. É chiaramente ben disposto, conosce il posto e mi racconta della sua passione per le camminate in montagna.

Deve sapere, penso. E quindi, esitando un attimo, senza ben sapere come porre il tema, gli chiedo “ma quanti corsi d’acqua ha la Val Vigezzo?” e lui, dopo una pausa, “uno, anzi due … ma con lo stesso nome!”

É così che scopro l’arcano: la Val Vigezzo è una valle a “U” (rovesciata, ovvero prima sale e poi scende), unica in Piemonte per la sua particolare orografia. Non è infatti solcata dal corso di un unico torrente dalla testata allo sbocco, bensì da due torrenti che scorrono in direzioni opposte generando un’ampia vallata pianeggiante nella quale sorgono i comuni principali. L’abitato di Druogno può essere considerato lo spartiacque della valle: il Melezzo Occidentale, scava la stretta gola che da qui si congiunge alla valle del Toce, verso ovest, mentre il Melezzo Orientale scende ad est percorrendo le Centovalli svizzere fino a portare le sue acque nel fiume Maggia e quindi nel Lago Maggiore.

Info Pratiche

🚗A26 in direzione Gravellona Toce, dove di prosegue sulla SS33 del Sempione. Si prende quindi l’uscita Masera per seguire la SS337 verso Val Vigezzo fino al confine di stato, dove tale strada diventa la Cantonale. Proseguite sulla Cantonale per poco meno di 9 km e, 350 m dopo il bivio per Calezzo, individuate sulla destra un’apertura nel guard-rail con alcuni cartelli gialli indicanti dei sentieri (46.17463, 8.69259), da cui parte una mulattiera lastricata in sasso in discesa. Parcheggiate nello spiazzo sulla sinistra, ci sono 8 posti. Ah … in Svizzera non sono proprio teneri con il parcheggio selvaggio … anche luoghi completamente immersi nella natura possono essere soggetti al pagamento della sosta, solitamente agevolato dalla presenza di macchinette automatiche per l’emissione del ticket.

🚂La panoramicissima Vigezzina (o Centovallina come viene chiamata in Svizzera) è una linea ferroviaria che collega Domodossola a Locarno, attraverso un viaggio di quasi due ore di puro romanticismo. I caratteristici trenini panoramici a scartamento ridotto vi porteranno attraverso le suggestive Centovalli: un percorso di 52 km, lungo impetuosi torrenti, montagne rocciose, cascate, ponti impressionanti, vigneti, selve castanili e piccoli villaggi che sembrano essersi fermati nel tempo. La stazione di Intragna di questa linea dista poco meno di 1 km dai menzionati cartelli gialli. Intragna è collegata a Domodossola e Locarno con diversi treni giornalieri rispettivamente di circa 1h33 e 18 minuti.  

👣Prendete la mulattiera, attraversate la ferrovia, e arriverete in ca 10-15 minuti nei pressi del c.d. Ponte Romano (46.172550, 8.690041). Pur non presentando particolari ostacoli, e pur essendo frequentato da escursionisti di tutte le età, il percorso è classificato fattibile per il discreto dislivello da percorrere (ca 90 m) e un paio di tratti esposti. 

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Küsnacht, il villaggio svizzero dove viveva Tina Turner

Grazioso villaggio svizzero affacciato sul lago, Küsnacht è divenuto famoso per aver accolto diversi personaggi famosi: qui ha vissuto per molti anni la celebre cantante Tina Turner, assieme a suo marito Erwin, e nella splendida villa immersa nel verde che aveva acquistato tanto tempo fa ha trascorso anche gli ultimi mesi della sua vita, tormentati dalla malattia, sino alla sua drammatica scomparsa.

Küsnacht, sulle tracce di Tina Turner

Situato a pochi chilometri di distanza da Zurigo, il villaggio di Küsnacht è un vero gioiellino: affacciato sulle acque cristalline del lago, è circondato dalla natura e gode di una vista meravigliosa. Non sorprende che Tina Turner se ne sia innamorata, tanti anni fa. La celebre artista americana, dopo aver conosciuto l’uomo che ha saputo conquistare il suo cuore, si è trasferita in Svizzera e vi ha trascorso il resto della sua vita. E proprio questo grazioso borgo lacustre ha fatto da sfondo alla sua storia d’amore con Erwin Bach, che la Turner ha sposato nel 2013 – guadagnandosi la cittadinanza svizzera e rinunciando contestualmente a quella statunitense.

Insieme, nel lontano 1998, hanno acquistato una incantevole proprietà a ridosso del lago di Zurigo, a pochi minuti dal centro di Küsnacht. Si chiama Château Algonquin, ed è una meravigliosa residenza di lusso incastonata tra il verde rigoglioso, e ovviamente dotata di ogni confort. Ormai pazza per questi panorami incredibili, Tina Turner ha poi fatto ulteriori investimenti immobiliari in tutta la Svizzera, comprando una tenuta a Stäfa, sempre lungo le rive del lago, per ben 76 milioni di dollari. L’artista, da tempo gravemente malata, si è spenta nella sua casa di Küsnacht circondata dall’affetto dei suoi cari. Ma il suo non è l’unico nome celebre che è passato per questo villaggio fatato.

Cosa vedere a Küsnacht

Sono numerose le testimonianze dei personaggi famosi che hanno vissuto a Küsnacht. Forse il più celebre è Carl Gustav Jung, uno dei più importanti psicoanalisti del secolo scorso: aveva una casa sulle rive del lago di Zurigo, dove ha trascorso il suo tempo sino alla morte, e le sue spoglie riposano nel cimitero locale, assieme a quelle di sua moglie Emma. La residenza di Jung è oggi un vero e proprio memoriale: il Museo Haus C.G. Jung accoglie ampi saloni e biblioteche, ma anche un grazioso giardino con vista incredibile sul lago. Inoltre, nel villaggio ha tuttora sede l’Istituto C.G. Jung, dove il padre della psicologia analitica riceveva pazienti provenienti da tutto il mondo.

Nel centro di Küsnacht, poi, si può vedere la casa in cui il celebre scrittore tedesco Thomas Mann ha vissuto per alcuni anni, tra il 1933 e il 1939: aveva trovato rifugio in questo piccolo borgo dopo essere stato costretto alla fuga dalla sua Germania durante il regime nazista. Chi vuole poi immergersi in un mondo davvero bizzarro, non ha che da varcare la soglia dell’Ortsmuseum di Küsnacht. Qui sono ospitate collezioni curiose ed interessanti che narrano la storia del paese, anche nei suoi lati più stravaganti. È una tappa fondamentale per scoprire qualcosa in più sul villaggio svizzero e ammirarlo con un occhio diverso.

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L’offerta da cogliere al volo per scoprire meglio la Svizzera

Si trova a due passi da noi e offre un’incredibile varietà di paesaggi, dai borghi medievali ai laghi cristallini, passando per le montagne perfette per chi ama sciare: stiamo parlando della Svizzera, che oggi possiamo scoprire approfittando di un’offerta straordinaria. Non c’è niente di meglio per un bel weekend lungo fuori porta, tra panorami meravigliosi che lasceranno ricordi indelebili nella nostra memoria.

L’incredibile offerta sullo Swiss Travel Pass

Lo Swiss Travel Pass è il modo migliore (e più conveniente) per viaggiare tra le bellezze della Svizzera: si tratta di un biglietto unico che permette di salire a bordo di treni, autobus e battelli per spostarsi senza limiti in tutto il Paese, per un periodo di tempo limitato. Oggi si può sfruttare una promozione fantastica per acquistare il Pass e rimanere più a lungo tra le infinite sorprese che questa località sa regalarci. È infatti possibile comprare, allo stesso prezzo, il biglietto di 4 giorni e ricevere un giorno in più gratuitamente, così da allungare le nostre vacanze. In alternativa, possiamo scegliere il biglietto di 8 giorni e averne addirittura due in più in omaggio: ben 10 giorni per girare in lungo e in largo la Svizzera.

L’offerta è valida solo per un periodo di tempo limitato: c’è tempo fino al 14 maggio 2023 per acquistare lo Swiss Travel Pass in offerta, ma lo si può utilizzare fino a sei mesi dal momento dell’emissione. Si può scegliere tra prima e seconda classe, per chi preferisce viaggiare più comodamente e per chi invece vuole optare per il risparmio. Dove comprare il biglietto unico per visitare tutta la Svizzera? Il Pass è disponibile online, sul sito ufficiale, oppure presso le principali agenzie di viaggio.

È un’occasione imperdibile per esplorare un territorio ricco di sorprese, senza doversi preoccupare del mezzo di trasporto. I possessori del biglietto possono infatti viaggiare illimitatamente su treni, autobus e battelli in tutto il Paese, spesso senza bisogno di prenotazione, approfittando di comode coincidenze e tratte molto frequenti. È anche possibile scaricare l’app Swiss Travel Guide, per avere aggiornamenti in tempo reale sugli orari dei mezzi pubblici e tante altre informazioni utili. E per chi viaggia in famiglia, c’è un’opzione davvero utile: si tratta della Swiss Family Card gratuita, che consente ai bambini fino ai 16 anni di spostarsi gratuitamente se accompagnati da un genitore in possesso di uno Swiss Travel Pass.

Cosa vedere in Svizzera con lo Swiss Travel Pass

Dove possiamo andare con lo Swiss Travel Pass? Il biglietto unico connette più di 50 città in tutto il Paese, offrendo tantissime opportunità per i viaggiatori. Ad esempio, permette l’ingresso gratis ad oltre 500 musei tra i più interessanti e curiosi, per chi ama scoprire arte e cultura, mentre gli appassionati di montagna hanno la possibilità di accedere gratuitamente alle escursioni  sul Rigi, sullo Stanserhorn e sullo Stoos, oltre alla possibilità di avere sconti del 50% su escursioni sul monte Titlis, sul Pilatus e sul Glacier 3000.

Il Pass offre poi l’opportunità di intraprendere il memorabile Grand Train Tour of Switzerland, per scoprire i percorsi ferroviari panoramici del Paese (alcuni di essi potrebbero essere disponibili solo dietro prenotazione, a causa dei posti limitati). Infine, si possono sfruttare gli itinerari già organizzati come il suggestivo Original Tour di 8 giorni, che include anche l’alloggio e permette l’accesso a bordo di cinque treni panoramici che fanno scalo in dieci diverse località, tra cui Zurigo, Lucerna, Interlaken, Zermatt e St. Moritz.