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Guadalupa, l’arcipelago a forma di farfalla dove è sempre estate

Guadalupa è un frammento di Francia ancorato ai Caraibi. Due isole principali, collegate da un sottile lembo di terra, disegnano una farfalla tropicale sospesa sull’oceano: a ovest vulcani e giungle, a est sabbia bianca e acque turchesi. Si entra senza passaporto, si paga in euro e si parla francese, ma il ritmo e i profumi raccontano tutta un’altra storia.

La cosa più interessante è che il clima resta più o meno stabile tutto l’anno, con temperature intorno ai 27 gradi. Non mancano periodi di piogge brevi e con un’umidità costante, ma che avvolge qualsiasi cosa in un’aria dolce e lenta. Un luogo, quindi, in cui l’estate non è una stagione, ma una condizione permanente. Il posto perfetto da visitare in ogni momento, ma in particolare in inverno per scappare dalle temperatura gelide del nostro Paese.

Dove si trova Guadalupa e come arrivare

Nel mezzo dell’oceano, tra l’Atlantico e il Mar dei Caraibi, c’è un gruppo di isole che da lontano sembra una farfalla posata sull’acqua. È Guadalupa, parte delle Antille Francesi. Due ali principali, Basse-Terre e Grande-Terre, unite da un ponte e circondate da isolette più piccole, ognuna con il suo carattere.

Si arriva quasi sempre in volo da Parigi, otto ore di cielo per poi atterrare a Pointe-à-Pitre, località che accoglie con aria calda non appena si scende dall’aereo. Da lì è facile muoversi in quanto basta un traghetto, o un piccolo aereo. Anzi, in alcune circostanze occorre solamente un’ora di strada per passare da un mondo all’altro.

La stagione secca, da dicembre ad aprile, è quella più piacevole grazie a giornate limpide, sole pieno e quell’aliseo che tiene l’aria leggera. Nei mesi estivi, invece, piove di più, mentre il verde diventa più intenso e tutto si muove con maggiore lentezza.

Grande-Terre, Guadalupa

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Veduta aerea di Grande-Terre

Cosa vedere nell’arcipelago di Guadalupa

L’arcipelago sembra fatto per essere esplorato con calma. Ogni isola ha il suo carattere, dai vulcani selvaggi ai piccoli villaggi creoli, e visitarle permette di cambiare paesaggio, ritmo e atmosfera in pochi chilometri. È un luogo dove il tempo si misura con i profumi della foresta, il vento tra le colline e il respiro del mare.

Vulcano La Soufrière

Salire sul Vulcano Soufrière è come entrare in un mondo diverso. Ancora attivo (l’ultima eruzione significativa è stata nel 1976), domina Basse-Terre con la sua presenza imponente. I sentieri si inoltrano tra felci e orchidee, e a ogni curva si scoprono crateri fumanti o piccoli ruscelli nascosti. Arrivare in cima regala una vista sull’arcipelago che sembra infinita, e la fatica della salita diventa un dettaglio quasi irrilevante davanti al silenzio potente della montagna.

Parco Nazionale di Guadalupa

Gran parte di Basse-Terre è protetta dal Parco Nazionale di Guadalupa, un ecosistema sorprendente che racchiude specie uniche di piante e animali. Tra sentieri ombrosi, cascate e laghetti nascosti, si cammina immersi in un mondo che sembra esistere da solo, lontano dal tempo e dal turismo. Il suono dell’acqua, gli odori della terra bagnata e il fruscio delle foglie creano un’esperienza che non si dimentica facilmente. Qui assolutamente sorprendenti sono le Cascate del Carbet, con la seconda che raggiunge i 110 metri di altezza.

Fort Napoléon a Terre-de-Haut

Il Fort Napoléon sulle colline di Terre-de-Haut, nelle Saintes (piccolo arcipelago situato a sud di Basse-Terre), non è solo un edificio storico: è un punto di osservazione privilegiato sull’arcipelago. Dai bastioni si vedono le baie turchesi, i villaggi pittoreschi e le isolette vicine. Camminare tra le sale e le vecchie mura è come sfogliare un libro di storia che parla di guerre, commerci e culture intrecciate, con il vento tropicale che soffia quasi costantemente.

Marie-Galante

L’isola di Marie-Galante è un viaggio nella cultura agricola e creola. I campi di canna da zucchero, le distillerie di rum e i villaggi raccolti raccontano storie di lavoro e tradizione. Non vi sorprenderà sapere, infatti, che è anche affettuosamente chiamata “l’isola dei cento mulini“, proprio per la sua lunga tradizione nella produzione di zucchero e rum. Passeggiare tra le fattorie, sentire l’odore della canna appena lavorata e osservare la vita quotidiana dei locali consente di vivere un’esperienza concreta, fatta di odori, colori e gesti antichi che non si trovano nei percorsi turistici convenzionali.

La Désirade

La Désirade è l’isola più tranquilla e ventosa dell’arcipelago. Senza grandi centri abitati, mette a disposizione sentieri lungo la costa rocciosa e punti panoramici sull’oceano aperto. In zona il tempo sembra fermarsi: il vento, il mare e il profumo della vegetazione diventano compagni di viaggio, e ogni passo pare allontanare dal mondo normale.

Jardin Botanique de Deshaies

Questo giardino botanico è un microcosmo tropicale. Passeggiare tra orchidee, felci e laghetti è un’esperienza multisensoriale grazie ai profumi che si mescolano, i che colori catturano lo sguardo e gli uccelli che cantando rendono l’atmosfera viva. In sostanza, non è solo un luogo da vedere, ma da percepire con calma, lasciandosi avvolgere dalla natura senza fretta.

Riserva Naturale Cousteau

Situata davanti alla costa di Bouillante, la Riserva Naturale Cousteau è uno dei paradisi subacquei dei Caraibi. Barriere coralline, pesci variopinti e flora marina formano un ecosistema vibrante. Anche chi resta in superficie può godere della trasparenza dell’acqua, del movimento delle correnti e del silenzio interrotto solo dai suoni del mare.

Le spiagge più belle

Ogni spiaggia, da queste parti, ha il suo carattere, il suo profumo e il suo suono. Ci sono baie in cui l’acqua è calma e invita a galleggiare per ore e altre in cui il mare rompe con forza sulle scogliere come a voler ricordare quanto sia potente. Di seguito le migliori:

  • Plage de la Caravelle (Sainte-Anne): ampia, luminosa e accogliente, sfoggia acque tranquille e palme che donano ombra naturale e perfetta per leggere o fare un pisolino. Tra un bagno e l’altro si percepiscono gli odori dei baracchini che vendono piatti locali e tutto sembra scorrere con calma.
  • Plage de Grande Anse (Deshaies): onde più alte e vento deciso creano un’atmosfera intensa. Si può passeggiare lungo la riva, un’esperienza grazie a cui percepire la forza dell’oceano mentre scogliere e vegetazione selvaggia incorniciano il paesaggio come un quadro naturale.
  • Plage de Bois Jolan (Gosier): lunga, poco affollata e ideale per camminate lente. Qui la sabbia fine si stende tra alte palme e una laguna protetta da una barriera corallina, con l’acqua bassa dove passeggiare a piedi nudi osservando i pesciolini tra le onde.
  • Plage de Petite Anse (Terre-de-Haut, Les Saintes): raccolta e pittoresca, sembra uscita da un quadro. Le acque calme fanno da specchio alle case colorate del villaggio e danno vita a un’atmosfera intima, ideale per sedersi a guardare il mare ascoltando solo il fruscio delle palme e il rumore leggero delle barche al largo.
  • Plage de l’Anse Laborde (Marie-Galante): quasi remota, è una spiaggia che trasmette un senso di isolamento raro. È protetta da palme e accarezzata da acqua limpida che invita a nuotare, o semplicemente a restare seduti a osservare l’orizzonte.
  • Plage de la Perle (Basse-Terre): qui la sabbia scura si fonde con l’acqua cristallina creando un contrasto sorprendente. Le scogliere dietro la spiaggia sembrano proteggere un piccolo tesoro naturale e il mare che cambia colore con la luce del sole regala momenti davvero intensi.
  • Plage de Bois Joli (Bouillante): piccola e appartata, appare quasi come un miraggio perché semi-nascosta tra la vegetazione. Il luogo migliore per chi cerca tranquillità.
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Viaggi a lungo raggio troppo costosi? Queste sono le mete lontane più economiche per l’inverno 2025

I viaggi a lunga distanza, alla ricerca di mete calde durante l’inverno europeo, non sono per forza troppo costosi: scegliendo le destinazioni giuste si possono organizzare viaggi meravigliosi intorno al mondo, in luoghi esotici o in città multiculturali, alla scoperta di tradizioni e culture diverse. Ottime occasioni per arricchire il nostro bagaglio esperienziale, ma senza svuotare il portafogli.

Se i voli possono essere più costosi rispetto a viaggi brevi in Europa, ci sono tanti altri aspetti da tenere in considerazione e che pesano sul costo totale del viaggio, come l’hotel, il cibo e le attività da fare durante la vacanza. A svelare le mete per viaggi a lungo raggio più economiche per questo inverno è il rapporto Long Haul Holiday Report 2025, stilato dal Post Office Travel Money.

Le 3 mete lontane più economiche

Il Post Office Travel Money ha analizzato diversi indicatori che incidono sul costo totale di un viaggio in diverse mete turistiche remote del mondo, per classificare le destinazioni a lungo raggio più economiche.

In particolare, il paniere analizzato è composto dai seguenti indicatori:

  • Tazza di caffè al bar
  • Bottiglia di birra locale al bar
  • Bottiglia o lattina di Coca-Cola al bar
  • Bicchiere di vino al bar
  • Cocktail al bar
  • Piccola barretta di cioccolato (58 g)
  • Bottiglia di acqua minerale naturale (1,5 litri) al supermercato
  • Crema solare (SPF15) al supermercato
  • Repellente per insetti (piccolo flacone/tubetto) al supermercato
  • Cena di tre portate per due adulti, con bottiglia di vino della casa

Hoi An

Sul gradino più alto del podio di conferma per il secondo anno Hoi An, la città del Vietnam patrimonio mondiale dell’UNESCO che offre un caleidoscopio di esperienze. Si cammina lungo le sue strade acciottolate che si snodano lungo un fiume illuminato da lanterne, si assaggia ottimo street food e si raggiungono spiagge meravigliose.

Qui, una cena di tre portate per due persone, inclusa una bottiglia di vino, costa circa 46 euro (40 sterline), mentre una birra chiara locale costa circa 1,40 euro (1,23 sterline). In totale, i prezzi dell’intero paniere analizzato a Hoi An sono calati del 10.9% rispetto al 2024.

Le lanterne nelle strade di Hoi An

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Le lanterne tradizionali nelle strade di Hoi An

Città del Capo

Al secondo posto si classifica Città del Capo in Sudafrica, dove ammirare la maestosa Table Mountain (conosciuta come il “giardino sul retro” della città), le strade colorate di Bo-Kaap e i pinguini che passeggiano sulla Boulders Beach. Qui un bicchiere di vino costa in media 3 euro (2,65 sterline) e un cocktail solo 3,80 euro (3,31 sterline).

Città del Capo in Africa

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Vista aerea su Città del Capo, in Africa

Bali

Sul terzo gradino del podio delle mete lontane più economiche da raggiungere in inverno c’è Bali, in Indonesia.

Anche se negli ultimi anni ha iniziato a soffrire il fenomeno dell‘overtourism, esistono ancora dei luoghi poco affollati e meno conosciuti da raggiungere, in particolare lungo la costa a sud dove i surfisti possono avventurarsi sulle onde e rilassarsi su spiagge appartate.

Nonostante i prezzi siano aumentati, Bali resta una meta molto economica per un viaggio esotico lontano: un cocktail costa in media 5,60 euro (4,86 ​​sterline) e una cena per due persone meno di 41 euro (35,48 sterline).

La top 10 delle mete di viaggio lontane più economiche

Di seguito la top 10 completa delle mete remote più economiche per il prossimo viaggio invernale inseguendo il caldo.

  1. Hoi An, Vietnam
  2. Città del Capo, Sudafrica
  3. Bali, Indonesia
  4. Mombasa, Kenya
  5. Tokyo, Giappone
  6. Colombo, Sri Lanka
  7. Penang, Malesia
  8. Delhi, India
  9. Phuket, Thailandia
  10. Santiago, Cile
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Maldive d’estate, perché è il momento migliore per andarci

Chi ha detto che il periodo migliore per andare alle Maldive è d’inverno? Certo, per il clima forse lo è, anche se qui non esiste praticamente l’afa. Lo è anche se si vuole provare la sensazione del sole e il caldo sulla pelle mentre a casa sono tutti coperti da strati di lana. Ma in realtà anche quando in Italia è estate è un buon momento per andare a fare una vacanza su un atollo maldiviano. Ecco quali sono i motivi.

Maldive d’estate a metà prezzo

Proprio perché le Maldive d’estate non sono una meta molto popolare si trovano ottime offerte. In alcuni resort, come quelli del gruppo alberghiero maldiviano dei Sun Siyam Resorts, si applicano sconti che vanno dal 30 fino al 45%. Addirittura, al COMO Cocoa Island viene regalata una notte extra per ogni notte prenotata (entro il 30 settembre per soggiorni fino al 19 dicembre 2025.

Per invogliare i turisti ad andare alle Maldive, poi, ci sono sconti su tutti i servizi: dai transfer gratuiti in idrovolante e barca veloce dall’aeroporto all’isola-resort ai trattamenti scontati nelle spa degli alberghi alle offerte per le crociere al tramonto per avvistare i delfini e gli squali balena.

E poi ci sono tutte le altre attività legate agli sport acquatici naturalmente, anche quelli più insoliti e innovativi. Tra le novità dell’estate nei resort di Iru Veli e Vilu Reef è possibile guidare la Jet Car, un’auto d’acqua per divertirsi nell’oceano. Le offerte sono valide anche oltre il periodo estivo perché durano fino a ottobre, l’importante è prenotare entro il 31 agosto 2025.

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La Jet Car, uno degli ultimi divertimenti che si possono trovare alle Maldive

Maldive d’estate per vacanze in famiglia

E proprio perché molti resort sono scontati, le Maldive sono un’ottima scelta per le famiglie che desiderano una meta esotica e diversa da quelle mediterranee. Infatti, non serve più aspettare di partire per la Luna di miele per poter andare in vacanza su uno di questi atolli paradisiaci, perché le Maldive sono un vero e proprio mosaico di esperienze in cui ogni famiglia può trovare relax e tanto divertimento. Chi cerca una meta mare qui non manca di certo. Sono tantissimi i resort sui quali trovare un kids club o miniclub o la piscina dove lasciare i bambini a divertirsi con i loro coetanei per qualche ora mentre ci si rilassa in spiaggia o nella spa per un magnifico massaggio a base di ylang-ylang.

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@Raaya by Atmosphere

Il Kids Club del Raaya alla Maldive

Il gruppo Atmosphere Core, per esempio ne ha quattro su nove di strutture consigliate per le famiglie su altrettante isole, anche vicino alla Capitale Malé e all’aeroporto internazionale. Ad Ailafushi e a Sangeli, per esempio, c’è una biologa marina che spiega ai bimbi l’incantevole mondo sottomarino dei pesci colorati, dei coralli e di qualche piccolo squalo che si può vedere.

A Kanifushi c’è persino la Kids Spa Experience con trattamenti studiati per i più piccoli. Il Club Med Kani, per esempio, è attrezzato anche per accogliere i neonati a partire dai 6 mesi. E in tutti i resort naturalmente ci sono attività acquatiche, dallo snorkeling all’escursione sul dhoni, l’imbarcazione tipica maldiviana, dal kayak al kite surf. Ma in molti non mancao anche altri sport di terra, dal tennis al padel al basket alla bicicletta, sempre più presente, per spostarsi all’interno dell’isola.

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Green Island, l’angolo segreto dei Caraibi al largo della costa orientale di Antigua

In Italia non mancano di certo spiagge da sogno, con paesaggi mozzafiato e acque cristalline. Tuttavia, dobbiamo ammettere che, di tanto in tanto, ci coglie un irresistibile desiderio di evadere verso i paradisi esotici dei Caraibi. Basta semplicemente nominarli per immaginarci nuotare in quelle atmosfere da cartolina, dove le uniche cose da fare sono rilassarsi e mangiare specialità a base di pesce fresco.

Tra le destinazioni più sognate ci sono le isole sorelle Antigua e Barbuda e le loro isole minori, una su tutte Green Island, una vera perla dei Caraibi. Questa placida isola, priva di abitanti, è famosa per la sua incredibile bellezza e la sua quiete, offrendo un rifugio perfetto dalle mete turistiche caotiche.

Dove si trova Green Island

Green Island è una piccola isola disabitata situata lungo la costa orientale di Antigua, una delle due isole principali che compongono lo stato di Antigua e Barbuda, nei Caraibi orientali. L’isola è separata dalla terraferma da una laguna protetta dalla barriera corallina ed è raggiungibile esclusivamente in barca, solitamente tramite escursioni organizzate o tour privati che partono da località come Willikies o dal porto turistico di Falmouth.

Grazie alla sua posizione isolata, così immersa in un’area marina incontaminata, Green Island rappresenta una meta ideale per chi desidera scoprire un angolo di paradiso caraibico.

Cosa fare e cosa vedere a Green Island

Se vi trovate ad Antigua e Barbuda, un’escursione in barca verso Green Island è un must. Questo autentico gioiello nascosto incanta i visitatori con la sua bellezza selvaggia e il suo fascino incontaminato. Si tratta di un’isola privata, ma accessibile al pubblico, dove il tempo sembra rallentare: qui ci si rilassa sulle spiagge di sabbia bianca e impalpabile, si nuota nelle sue acque turchesi incredibilmente limpide e si va alla scoperta dei fondali ricchi di vita marina.

Le barriere coralline che la circondano, infatti, brulicano di pesci colorati, tartarughe marine, razze e coralli variopinti, regalando un’esperienza subacquea tra le migliori di tutta Antigua. La visibilità, inoltre, è eccezionale e le formazioni coralline abbondano, rendendo ogni immersione un vero spettacolo naturale.

Oltre alle sue spiagge paradisiache, Green Island offre diverse opportunità per fare escursioni a piedi. Sono presenti diversi sentieri naturali che permettono di osservare la fauna locale. L’isola fa parte delle Offshore Islands Important Bird Area di Antigua e ospita specie rare e protette come l’anatra fischiatrice delle Indie Occidentali, pellicani bruni e diverse varietà di sterne.

Durante le vostre passeggiate, potrete ammirare anche alcuni resti storici, come le tracce di un’antica piantagione di canna da zucchero, testimoni silenziosi del passato coloniale dell’isola.

Se cercate una destinazione dove trovare pace e bellezza autentica, sia per una giornata di escursione sia come tappa di un viaggio in yacht tra le baie più suggestive dei Caraibi, i suoi ambienti incontaminati e i paesaggi da cartolina la rendono un’esperienza imperdibile per chi desidera vivere Antigua da una prospettiva diversa.

Ricordatevi di portare con voi cibo e bevande, perché sull’isola non sono presenti punti ristoro, e di utilizzare solo creme solari sostenibili per non contaminare la barriera corallina.

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Hidden Beach, la spiaggia paradisiaca e segreta delle Filippine

Si chiama Hidden Beach e mai nome potrebbe essere più azzeccato per questa spiaggia che sembra uscita da un film: nascosta tra scogliere calcaree e accessibile solo via mare, è uno dei posti top di Palawan nelle Filippine. Un vero e proprio rifugio tropicale dove nuotare. Si trova nella regione di El Nido e più propriamente sull’isola di Matinloc: la piccola baia protetta, incastonata in un paesaggio spettacolare, è davvero indimenticabile e, non a caso, è stata inserita più volte tra le spiagge più belle del mondo.

Le caratteristiche di Hidden Beach

Si chiama Hidden Beach e è il nome calza a pennello: mantiene proprio ciò che promette, si tratta di una baia nascosta e sorprendente incastonata tra scogliere calcaree alte e raggiungibile solo in barca navigando tra paesaggi suggestivi e da sogno. Una volta varcata la strettoia si viene catapultati in un piccolo paradiso autentico: una laguna tranquilla, protetta, dove l’acqua cristallina accarezza una distesa di sabbia bianca e impalpabile.

È come scoprire un segreto custodito dalla natura. Il mare, limpido e tiepido tutto l’anno, tanto che in ogni mese dell’anno ci sono turisti pronti a tuffarsi e godersi lo snorkeling. a Chi ama il mondo sottomarino resterà incantato dalla varietà di pesci colorati e coralli che si possono osservare facendo immersioni. Anche chi non è un nuotatore esperto può godersi un bagno in sicurezza grazie all’assenza di onde e alla conformazione protetta della baia, anche se la profondità dell’acqua cresce rapidamente ed è bene prestare attenzione.

Questo angolo di natura selvaggia è perfetto anche per i viaggiatori in cerca dello scatto perfetto: le pareti rocciose ricoperte di vegetazione tropicale, la trasparenza dell’acqua e l’atmosfera sospesa nel tempo regalano un colpo d’occhio che lascia senza fiato.

Palawan, Hidden Beach

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La baia di Hidden Beach è raggiungibile solo via barca

Ma attenzione: qui non troverai bar, lettini o servizi di alcun tipo. Hidden Beach è pura, incontaminata; dovrai portare tutto con te, dall’acqua potabile al necessario per proteggerti dal sole, fino alla maschera da snorkeling se vuoi esplorare il fondale.

Il periodo migliore per visitarla? Da dicembre ad aprile quando il mare è calmo e le condizioni meteo sono più serene. Nonostante ciò il paradiso è visitabile tutto l’anno; chi preferisce un clima vivace dovrà prediligere i mesi tra dicembre e marzo mentre da giugno a settembre ci si può aspettare acquazzoni poiché si entra nella stagione delle piogge.

Dove si trova Hidden Beach e come arrivarci

Posizionata nella zona occidentale di Matinloc, la Hidden Beach delle Filippine fa parte dell’arcipelago di Bacuit e più precisamente a Palawan nella zona di El Nido. Una delle sue particolarità è che non è raggiungibile via terra, l’unica modalità per arrivarci è via mare aggregandosi ai tour in barca organizzati. Si parte solitamente da El Nido Town o dalla spiaggia di Corong-Corong. In circa 45 minuti di navigazione tra paesaggi mozzafiato si raggiungono le scogliere dell’arcipelago di Bacuit che faranno da sfondo a foto da cartolina. La vera magia? Quando si attraversa il varco naturale tra le rocce per arrivare alla baia.

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Seychelles, l’atollo di Aldabra premiato dall’Unesco: viaggio nel cuore incontaminato dell’Oceano Indiano

Le Seychelles sono sinonimo di paradiso tropicale: spiagge bianchissime, mare cristallino e natura rigogliosa. Tra le loro perle più preziose spicca l’atollo di Aldabra, un luogo straordinario, lontano dal turismo di massa, dove la natura si mostra nel suo stato più puro e incontaminato. Questo atollo, situato nell’Oceano Indiano a 1.150 km di distanza dall’isola principale di Mahé, è stato insignito di un importante riconoscimento dall’UNESCO grazie alla sua incredibile biodiversità e al valore ecologico unico nel mondo.

Dove si trova e come arrivare all’atollo di Aldabra

L’atollo di Aldabra è parte dell’arcipelago delle Seychelles e con altre tre isole – Assumption, Astove e Cosmoledo – fa parte del gruppo di Aldabra delle cosiddette Outer Islands. Si tratta dell’atollo emerso più grande del pianeta – 100 km di circonferenza – un anello di isole coralline che circondano una laguna interna e il cui fondamento poggia su un vulcano profondo 1 km che affondó in mare milioni di anni fa dopo un’eruzione. La sua posizione remota nell’Oceano Indiano lo rende accessibile solo con viaggi ben organizzati, pensati per preservarne l’integrità ambientale.

Per raggiungere Aldabra è necessario partire dalla capitale delle Seychelles, Victoria, sull’isola di Mahé, dove si trova l’unico aeroporto internazionale dell’arcipelago. Da qui, si prende un volo interno fino all’isola di Assumption, l’avamposto più vicino ad Aldabra. Da Assumption, l’accesso all’atollo avviene esclusivamente tramite spedizioni autorizzate, che spesso includono imbarcazioni specializzate e guide esperte.

In alternativa l’atollo è raggiungibile con crociere – che possono durare anche 15 giorni – che includono Aldabra nel loro itinerario. L’ingresso è regolato da rigide norme ambientali per tutelare questo fragile ecosistema. Per visitare questo paradiso naturale si ha infatti bisogno di un permesso speciale dalla Seychelles Islands Foundation, che protegge l’atollo e limita il numero di visitatori.

La difficoltà nel raggiungere Aldabra contribuisce a mantenerlo isolato e preservato, lontano dal turismo di massa, garantendo un’esperienza di viaggio unica, indimenticabile e immersiva.

Cosa vedere e caratteristiche particolari dell’atollo di Aldabra

L’atollo di Aldabra – che deve il suo nome ai marinai arabi che chiamarono l’arcipelago Atollo al Chadra – l’isola verde – è un vero e proprio scrigno di biodiversità, famoso per la sua ricchezza di specie animali e vegetali, molte delle quali endemiche, cioè presenti solo in questo luogo.

L’atollo è composto da quattro isole principali – Grande Terre, Malabar, Picard e Polymnieli – e numerose isolette minori, che formano un anello intorno a una vasta laguna interna. Questo bacino si svuota e si riempie due volte al giorno a causa delle maree, un fenomeno naturale affascinante che influenza profondamente l’ecosistema locale.

Ammirare le tartarughe di Aldabra durante un viaggio sull'atollo

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Esemplare di Aldabra Gigante

Tra le caratteristiche più iconiche di Aldabra ci sono le sue enormi popolazioni di tartarughe giganti – circa 100.000 esemplari –  considerate le più grandi al mondo. Questi rettili, simbolo dell’atollo, vivono indisturbati grazie all’assenza quasi totale di predatori naturali e all’ecosistema protetto. Oltre alle tartarughe terrestri Aldabrachelys, Aldabra ospita una varietà stupefacente di uccelli marini, pesci, coralli e altre specie terrestri e marine che trovano qui il loro habitat ideale.

Il sistema di canali che collegano la laguna all’oceano crea un ambiente dinamico e in continua evoluzione, ammirato da biologi e oceanografi per la sua complessità e per il delicato equilibrio naturale. Questa peculiarità rende Aldabra un vero laboratorio a cielo aperto per studi scientifici – infatti alcuni scienziati vivono qui e sorvegliano una stazione di ricerca della Seychelles Islands Foundation – e un paradiso per gli amanti della natura più autentica.

Cosa fare durante una visita ad Aldabra

Visitare Aldabra non significa solo ammirare paesaggi mozzafiato, ma vivere un’esperienza immersiva in uno degli ecosistemi più intatti del mondo. Le visite sono limitate e organizzate attraverso spedizioni ecoturistiche altamente selezionate, pensate per minimizzare l’impatto ambientale e garantire la massima protezione del territorio.

Atollo di Aldabra Patrimonio UNESCO nelle Seychelles

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Flora e fauna dell’atollo di Aldabra nelle Seychelles

Tra le attività più emozionanti c’è il drift diving – con l’alta marea – un’immersione subacquea unica che permette di esplorare i fondali marini incontaminati dell’atollo, lasciandosi trasportare dolcemente dalle correnti. Qui si possono ammirare barriere coralline rigogliose, pesci multicolori – delfini, pesci chirurgo, dentici e mante, squali pinna nera, balene e tanto altro – e una ricchezza marina pazzesca che lascia senza fiato.

Oltre alle immersioni, è possibile partecipare a escursioni guidate a piedi sulle isole, osservando da vicino le tartarughe giganti e la variegata fauna locale. Gli esperti della Seychelles Islands Foundation (SIF), che gestisce la tutela dell’atollo, accompagnano i visitatori in percorsi rispettosi e informativi, per un’esperienza che coniuga avventura, conoscenza e rispetto dell’ambiente.

Importante sottolineare che ogni forma di pesca è severamente vietata, così come altre attività che potrebbero alterare l’equilibrio naturale, a conferma dell’impegno totale per la conservazione di questo habitat straordinario così meravigliosamente lontano dal turismo di massa.

Aldabra e l’UNESCO: un riconoscimento mondiale per un patrimonio unico

L’atollo di Aldabra ha ricevuto un prestigioso riconoscimento dall’UNESCO, che lo ha classificato tra i siti marini più importanti al mondo per la sua eccezionale ricchezza di specie e per la straordinaria biodiversità. Secondo uno studio globale condotto dall’UNESCO e dalla Commissione Oceanografica Intergovernativa, Aldabra si posiziona al secondo posto tra i patrimoni marini dell’umanità per varietà di organismi viventi.

Con oltre 830 specie marine catalogate, molte delle quali endemiche, e una fauna terrestre abbondante e rara, Aldabra rappresenta un santuario naturale di valore inestimabile. Questo ecosistema è anche uno dei pochi luoghi al mondo dove la natura si mantiene praticamente intatta, senza interferenze umane significative.

L’atollo è abitato stabilmente solo dagli scienziati della Seychelles Islands Foundation (SIF), che monitorano costantemente lo stato di conservazione del sito. Il fenomeno delle maree, che fa svuotare e riempire la laguna interna attraverso i quattro canali principali, crea un ambiente dinamico e unico, che ha affascinato ricercatori per decenni.

Recentemente, gli scienziati hanno avviato un progetto pionieristico utilizzando la tecnologia eDNA (DNA ambientale) per mappare la biodiversità marina di Aldabra e di altri siti UNESCO. Questo approccio innovativo aiuta a monitorare e proteggere la vita marina, offrendo una fotografia del futuro degli ecosistemi marini e contribuendo alla conservazione globale per le generazioni future.

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Formentera Idee di Viaggio isole spiagge Vacanze Esotiche Viaggi Viaggi Relax

Tropici a portata di Mediterraneo: benvenuti nella magnifica isola di Formentera

C’è un luogo in Europa in cui pare di stare ai tropici: le acque sono talmente turchesi da sembrare dipinte, le spiagge hanno sabbia così fine da far credere di camminare su una distesa di zucchero a velo, mentre l’atmosfera ha il sapore dei paradisi esotici, ma con lo sguardo ancora rivolto al Mediterraneo.

Parliamo di Formentera, un’isola piccola ma in grado di rendere felice chi cerca un angolo da cartolina a poche ore da casa. Contemporaneamente, non si può non specificare che Formentera nasconde anche una realtà più complessa a causa di un turismo in crescita, momenti di sovraffollamento e una trasformazione che mette alla prova il suo fascino originale. Nonostante ciò, però, riesce ancora a regalare scorci autentici, silenzi inaspettati e tramonti che valgono il viaggio. Basta saperla ascoltare nei momenti giusti e scegliere con cura dove andare e quando.

Cosa vedere a Formentera

L’affascinante Formentera si trova in Spagna ed è la più piccola delle Isole Baleari abitate. Situata a sud dell’altrettanto magnifica Ibiza, da cui è separata da uno stretto tratto di mare chiamato Es Freus, è raggiungibile solo via mare e, probabilmente proprio per questo, nonostante l’afflusso turistico riesce ancora (in parte) a conservare la sua identità più riservata e autentica.

L’isola è conosciuta soprattutto per le sue spiagge caraibiche, ma chi si spinge oltre la sabbia scopre un lembo di terra sorprendente anche nell’entroterra, nella sua geologia, e nei piccoli borghi sospesi nel tempo.

Formentera, Baleari

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Veduta dall’alto della bellissima Formentera

Far de La Mola

La sensazione che si avverte arrivando a Far de La Mola è incredibile: sembra di essere giunti alla fine del mondo. Proprio qui, infatti, termina l’asfalto, il turismo distratto e la musica da chiringuito. Il visitatore si trova al cospetto di una drammatica scogliera che cade a strapiombo sull’azzurro profondo del mare, mentre è circondato da un silenzio interrotto solo dal rumore del vento.

Il faro si presenta bianco e semplice eppure riesce a stupire tutti, non tanto per la sua architettura, ma per quello che rappresenta: è una soglia, un punto dove fermarsi e guardare. Non vi sorprenderà infatti sapere che Jules Verne lo rese immortale nel suo romanzo Le isole a elica.

I momenti migliori per raggiungerlo sono al mattino presto o al tramonto, quando le luci radenti esaltano le sfumature dell’altopiano, i profili delle rocce, e rendono l’esperienza quasi mistica. Durante la bella stagione, tra le altre cose, qui o nel piccolo centro della Mola due volte a settimana (solitamente mercoledì e domenica pomeriggio) si tiene un mercatino pieno di ceramiche, gioielli, tessuti e musica dal vivo.

Non mancano i sentieri che, anche se non segnalati, sono percorribili a piedi senza difficoltà e in cui la vista cambia ogni cento metri. Poco distante, ecco il Molí Vell de la Mola, un mulino a vento tradizionale del XVIII secolo che, in certi periodi, si può visitare anche all’interno (meglio informarsi in anticipo).

Cap de Barbaria

Per arrivare a Cap de Barbaria bisogna intraprendere una lunga strada stretta e polverosa che sembra infilarsi nel nulla. È priva di ombra, bar e possibili distrazioni, ci sono solo terra rossa, cespugli bassi e vento. E in fondo, come un miraggio che si avvicina lentamente, c’è un grazioso faro solitario.

Questo è il punto più a sud-ovest di Formentera e uno dei suoi luoghi più fotografati, diventato ancora più noto dopo essere comparso nel film Lucía y el sexo. Da queste parti, il tramonto è davvero emozionante ma anche molto affollato. Per questo motivo, il consiglio più sentito che vi possiamo dare è quello di andarci all’alba, quando il silenzio è assoluto.

Accanto ad esso, inoltre, c’è una piccola grotta (non segnalata) chiamata Sa Cova Foradada in cui scendere con cautela, per poi trovarsi su una terrazza naturale nascosta a strapiombo sul mare. Il paesaggio è crudo, quasi africano: il terreno è secco, la vegetazione bruciata dal sole, l’aria sa di sale e di polvere, ma la bellezza è di quelle che riempiono cuore e anima.

Es Caló de Sant Agustí

A Es Caló de Sant Agustí sembra che lo scorrere del tempo non sia nemmeno mai arrivato: è un pittoresco villaggio di pescatori incastonato tra scogliere basse e mare cristallino, dove la vita segue ancora il ritmo delle onde e dei pasti semplici. Case bianche, barche tirate a secco e una manciata di ristoranti con i tavoli a pochi metri dall’acqua, lo rendono un frammento intatto di un’altra epoca.

Il cuore del borgo sono gli “escars”, antichi ricoveri in legno dove i pescatori ancora oggi sistemano le barche. Alcuni sono sgangherati, altri perfettamente mantenuti, ma tutti raccontano una Formentera che resiste alla fretta e alla folla.

Qui si può passeggiare sugli scogli verso est per ammirare un susseguirsi di calette di roccia e sabbia chiara, mangiare pesce fresco con vista mare e intraprendere un antico sentiero romano che porta all’altopiano della Mola, con una vista pazzesca sul tratto di costa tra Es Caló e Illetes. Meglio al mattino presto o nel tardo pomeriggio per evitare il caldo pieno.

Camí de Sa Pujada (o Camí Romà)

Camí de Sa Pujada è una delle perle di Formentera. Si tratta di una mulattiera lastricata, costruita probabilmente dai Romani, che collega l’altopiano della Mola con la costa nord dell’isola. Ancora oggi si presenta integra e permette di immergersi in un paesaggio autentico, perché il sentiero si snoda tra macchia mediterranea profumata, antichi muretti a secco, e vedute spettacolari sulle spiagge più selvagge dall’isola.

Sono fondamentali scarpe comode e acqua a volontà, in quanto il terreno è irregolare e l’esposizione al sole può essere intensa. Meglio partire al mattino presto o nel tardo pomeriggio per evitare le ore più calde e godersi la luce più morbida.

Il suggerimento è quello di fermarsi a osservare i dettagli, come i licheni sulle pietre, il canto dei passeri, i panorami che si aprono a ogni tornante.

Sant Francesc Xavier

Capoluogo dell’isola, Sant Francesc Xavier è un borgo che ne rappresenta completamente l’essenza. Puntellato di case bianche, pulite e ordinate, che si affacciano su stradine tranquille dove il tempo sembra scorrere con un passo più lento, è dominato dalla chiesa di Sant Francesc, un edificio semplice ma pieno di carattere.

Sant Francesc Xavier, Lormentera

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La semplice (ma bellissima) chiesa di Sant Francesc Xavier

Qui non c’è la confusione delle località balneari, ci si viene a fare colazione, a bere un caffè, a rallentare e a prendere una vera pausa. Allo stesso tempo, si può curiosare nelle botteghe artigiane dove si lavorano gioielli fatti a mano, ceramiche, tessuti naturali e prodotti locali. Ogni mattina, in estate soprattutto, si tiene un piccolo mercato con frutta, verdura, formaggi e prodotti artigianali, perfetto per acquistare qualcosa di fresco e genuino.

Chi vuole approfondire la cultura locale, invece, deve passare al Centro Cultural o alla biblioteca, in cui spesso sono ospitate mostre, letture o piccoli concerti che raccontano l’anima artistica di questa meravigliosa isola spagnola.

Lagune e saline di Ses Salines

Tra La Savina e Es Pujols, proprio dove l’isola si apre verso il mare, si estende un territorio che racconta una storia antica e affascinante: le saline di Ses Salines. Un tempo cuore pulsante dell’economia locale, sono vasche di acqua salata che venivano sfruttate per la raccolta del sale. Oggi non sono più in funzione, ma il loro valore non è diminuito: fanno parte di un’area naturale protetta, un rifugio prezioso per molte specie di uccelli migratori, tra cui gli eleganti fenicotteri che ogni tanto si lasciano avvistare mentre si specchiano nell’acqua calma.

Il paesaggio si presenta piatto, con vasche d’acqua separate da argini bassi e piccoli canali. Ma è proprio qui che la natura gioca con la luce in modo magico, soprattutto all’alba e al tramonto, quando il cielo si tinge di rosa e arancio e le vasche riflettono questi colori in un quadro che cambia ogni minuto.

Si può camminare lungo i sentieri sterrati che costeggiano le vasche attraverso percorsi facili e pianeggianti e osservare gli uccelli, ma sempre rispettando gli spazi naturali. Bisogna fare attenzione ai cartelli però, perché come detto l’area è protetta ed è fondamentale non disturbare gli animali né lasciare rifiuti. Da visitare c’è anche il piccolo museo del sale a La Savina, in cui approfondire la storia dell’attività salinara.

Le 8 spiagge più belle di Formentera

Il ritmo a Formentera rallenta rispetto alle altre “sorelle” Baleari, il turismo è più discreto e le spiagge – sabbiose o rocciose – sono tra le più spettacolari del Mediterraneo. Noi di SiViaggia abbiamo selezionato per voi le più belle in assoluto:

  1. Ses Illetes: la spiaggia da cartolina per eccellenza, spesso inserita tra le più belle al mondo. Caratterizzata da sabbia bianca e mare che sfuma tra il turchese e l’azzurro chiaro, regala persino una vista su Ibiza nelle giornate più limpide. Al contempo, è anche la più affollata dell’isola. Per questo, il consiglio è arrivare entro le 9 del mattino e camminare un po’ più a nord per lasciarsi alle spalle la calca. Chi cerca l’angolo più tranquillo in assoluto, deve proseguire a piedi verso la punta di Es Trucadors;
  2. Playa de Llevant: sorge dall’altro lato dell’istmo rispetto a Ses Illetes, ed è più selvaggia e meno frequentata. Se c’è poco vento è uno spettacolo, perfetta per chi desidera trovare la pace (nudisti inclusi). Il mare è un po’ più mosso, quindi meno adatto ai bambini piccoli. Il trucco è andarla a visitare in giornate di tramontana o maestrale, perché Llevant diventa un paradiso tranquillo;
  3. Caló des Mort: piccolissima, magica e incastonata tra le rocce, a sud dell’isola. Con acqua trasparente e colori intensi, è ottimale per lo snorkeling. In alta stagione è molto ambita, e per tale motivo è suggerito andare al mattino presto o al tramonto. Se portate scarpette da scoglio, inoltre, potreste anche approfittare per fare una nuotata nelle calette vicine, meno prese d’assalto e ancora più autentiche;
  4. Migjorn: lunga ben 5 chilometri, presenta zone libere, chiringuiti spartani e piccole passerelle in legno che portano verso il nulla. Il mare qui può cambiare volto a seconda del punto, ma ovunque è limpido e selvaggio. All’altezza del ristorante Blue Bar o Kiosko 62, si può osservare un tramonto indimenticabile, a ritmo di musica easy e magari con una bella birra fresca in mano;
  5. Es Pujols: spiaggia comoda, acqua bassa, perfetta per famiglie e chi non vuole rinunciare al lettino. Non ha il fascino selvaggio di altre spiagge, ma per una pausa comoda è l’ideale;
  6. Playa de Es Arenals: il mix perfetto tra spiaggia selvaggia e accessibile. Qui l’acqua è pulita, la sabbia fine e l’ambiente è rilassato. Fortunatamente non è mai troppo affollata, ma camminando e seguendo la costa verso est è possibile scoprire calette solitarie dove fermarsi (quasi) da soli anche in pieno agosto;
  7. Cala Saona: piccola insenatura sulla costa ovest di Formentera, circondata da scogliere rossastre che al tramonto si accendono di colori spettacolari. A differenza di Illetes o Migjorn, questa è una vera baia protetta, quindi il mare è quasi sempre calmo, talmente tanto cristallino da potersi specchiare. Ideale per nuotare, rilassarsi, e godersi l’atmosfera senza il vento fastidioso che spesso soffia altrove.
  8. Espalmador: non è propriamente Formentera ma è una delle tappe da fare assolutamente quando si visita l’isola. Si tratta di un isolotto disabitato a nord, raggiungibile solo in barca o camminando (con marea bassa) dalla punta nord di Ses Illetes. Un posto dove la sabbia è caraibica e non c’è nemmeno l’ombra di costruzioni. Qui c’è solo natura. Infatti la sensazione che si prova è quella di vivere un’esperienza mistica. Vi consigliamo di portare acqua e cibo, in quanto qui non c’è davvero nulla.
Caló des Mort, Formentera

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Tutta la bellezza di Caló des Mort
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Isole Fiji: tutto quello che devi sapere

Un luogo idilliaco, dove trovare litorali bianchissimi, una barriera corallina coloratissima ed unica e acque dalle mille sfumature di blu incredibili. Tutto questo rappresenta le Isole Fiji, un punto del mondo lontano nell’Oceano Pacifico, dove i viaggiatori di tutto il mondo riescono a realizzare il sogno di trovarsi immersi in un vero e proprio paradiso in terra, soddisfacendo tutte le più belle aspettative.

La natura che caratterizza queste isole è qualcosa di straordinario, che non riesce minimamente a deludere gli occhi dei suoi visitatori, e dove la calorosa accoglienza della popolazione locale riesce a regalare quel tocco in più, in grado di trasformare una semplice vacanza in un’esperienza meravigliosa.

Cosa c’è da vedere alle Isole Fiji? Ecco alcuni dei luoghi imperdibili da visitare in questo arcipelago composto da 322 isole, di cui solo 106 abitate.

Cosa vedere alle Isole Fiji? Alla scoperta dell’arcipelago

Le isole Fiji si trovano a circa quattro ore e mezzo di volo dall’Australia e due dalla vicina Nuova Zelanda. Si tratta, come già espresso in precedenza, di un arcipelago davvero immenso, dove è possibile trovare piccoli isolotti completamente incontaminati, caratterizzati dalla presenza di una natura verdissima e rigogliosa.

Delle “sole” 106 isole abitate delle Fiji, due sono le principali, sulle quali si concentra la maggior parte della popolazione dei figiani: lisola di Viti Levu, che ospita l’aeroporto internazionale di Nadi e la capitale del Paese Suva, e l’isola di Vanua Levu, con, rispettivamente, 580.000 abitanti e circa 135.000 abitanti. Al largo della sponda nord di Vanua Levu si trova anche la Great Sea Reef, una delle barriere coralline più grandi al mondo, dove è possibile immergersi tra pesci colorati, delfini e tartarughe.

Cosa vedere sull’isola principale di Viti Levu?

La capitale Suva

Il viaggio alla scoperta delle isole Fiji parte dall’isola principale di Viti Levu, dove si trova, appunto, la capitale Sevu. Si tratta del cuore pulsante dell’arcipelago e rappresenta anche il centro abitato più esteso fra tutte le isole. Visitando le vie della città, i visitatori non possono fare altro che notare il mix paesaggistico suggestivo ed unico che si crea dalla presenza di antichi edifici coloniali e di palazzi ultra moderni, che lasciano l’isola sospesa nel tempo, tra passato e futuro.

Passeggiare tra le vie della capitale consente di riconoscere facilmente le influenze dei vecchi coloni indiani ed europei, che hanno lasciato un’impronta indelebile nella cucina locale e nella cultura figiana, che rendono Suva un luogo unico al mondo.

Da non perdere in città la visita al Fiji Museum, che con le sue opere e reperti storici riesce a raccontare magistralmente la storia delle isole fino al giorno d’oggi, ed ai famosi Thurston Gardens, giardino botanico cittadino dove è possibile passeggiare anche in un viale alberato con 101 palme reali e 39 felci arboree. Inoltre, a circa 10 chilometri dal centro cittadino, si trova il Coloi-Suva Forest Park, una foresta tropicale a circa milleottocento metri sul livello del mare, perfetta per gli amanti della natura, del verde e dei luoghi selvaggi e silenziosi.

Sugar City ed il Giardino del Gigante Dormiente

Lautoka è molto conosciuta nel Paese per essere un centro commerciale estremamente importante, grazie alla presenza di numerosa fabbriche per la lavorazione della canna da zucchero, che gli sono valse il nome di Sugar City. Un centro estremamente importante per l’economia dell’intero arcipelago e per la sua popolazione. In città è possibile visitare il Tempo di Krishna Kaliya, uno dei più importanti templi induisti dell’intero emisfero australe, che consente di vivere un’esperienza culturalmente immersiva per i visitatori, che oltre a questo possono visitare il Lautoka Market ed assaggiare i tradizionali sapori locali.

A poca distanza dalla città, sulla strada per Nadi, dove sorge l’aeroporto internazionale delle Fiji, si trova un’altra località importante e assolutamente da non perdere: il Giardino del Gigante Dormiente. Questi giardini, che sorgono ai piedi dei Monti Sabeto, caratterizzati dalla presenza di numerose orchidee, sono nati nel 1977 per volere di Raymond Burr, famoso e storico attore canadese. I giardini ospitano più di duemila tipi di orchidee ed un numero ancora maggiore di fiori ed alberi autoctoni. Qui, per grandi e bambini, sono presenti diverse zip con le quali sorvolare i fiumi e la giungla, oltre che due imponenti cascate.

Donna si rilassa in mare nelle acque limpide delle isole Fiji

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Relax nelle acque cristalline delle isole Fiji

Le incantevoli spiagge di Viti Levu

Non solo città ed attrazioni turistiche. L’isola di Viti Levu è molto conosciuta per ospitare alcune delle spiagge più belle a livello mondiale. Spesso, facendo ricerche online, molti dei litorali consigliati sono segnalati su altre isole dell’arcipelago. Nonostante ciò, qui è possibile passare giornate intere alla scoperta di alcune bellissime spiagge.

Ad esempio, a pochi chilometri dalla città di Nadi, si trova Natadola Beach, spiaggia conosciuta e molto apprezzata dai locali e dai turisti, dove effettuare nuotate tranquille osservando la sua bellissima barriera corallina, oltre che per ammirare tramonti romantici ed unici, fare escursioni a cavallo sulla sabbia o praticare sessioni di surf in totale sicurezza.

Un’altra spiaggia che merita di essere visitata sull’isola è Sovi Bay. Questa spiaggia è rinomata per tutti coloro che vogliono godersi un viaggio alle Isole Fiji con a disposizione un budget più ristretto. È anche una tra le spiagge più frequentate dai figiani, che spesso si ritrovano a Sovi Bay per godersi il mare e fare pic-nic all’aperto. Poco distanti si trovano anche alte ed imponenti dune di sabbia che costeggiano il fiume Sigatoka e che fanno parte del Parco Nazionale delle Fiji.

Le migliori isole e spiagge delle isole Fiji, tra mare cristallino e barriera corallina

Per vivere un viaggio alle isole Fiji che si rispetti non possono mancare rilassanti giornate al mare. Ecco perché abbiamo deciso di raccogliere qui una lista delle più belle isole dell’arcipelago, dove trovare spiagge idilliache e paesaggi mozzafiato.

L’isola di Taveuni

Si parte dall’isola di Taveuni, a nord della principale isola di Viti Levu, dove è possibile esplorare una delle zone più incontaminate delle isole Fiji. Qui, infatti, sorge il il Bouma National Heritage Park. Si tratta di un luogo dalla rara bellezza, dove la natura ricca e di un colore verdissimo la fa da padrone, con numerosi fiumi e cascate, capaci di rendere una visita a questo parco un’esperienza davvero indimenticabile.

La spiaggia di Beqa Lagoon

Le spiagge delle isole Fiji sono conosciute ed apprezzate in tutto il mondo grazie alla loro straordinaria bellezza. Sulle coste dell’arcipelago figiano la sabbia bianca incontra la meraviglia della barriera corallina, creando un gioco di colori decisamente suggestivo. Le isole Fiji sono un luogo incantato e perfetto per chi ama praticare snorkeling o immersioni, ma anche solamente per chi si vuole godere del sano relax in un angolo del mondo dove il tempo rallenta come per magia.

Tra le più belle spiagge delle isole principali si trova per ovvi motivi la Beqa Lagoon. Questa spiaggia si trova su un isolotto al largo della costa meridionale di Viti Levu, e lo stretto di Somosomo, ed è famosa per grandissima la varietà di oltre 400 tipi di coralli presenti che popolano i suoi fondali, e per la fauna sottomarina che lo abita, tra cui pesci d’angelo e squali di ogni tipo.

Per andare alla ricerca di altre località tra le spiagge più belle delle Isole Fiji bisogna spostarsi sulle isole minori dell’arcipelago figiano, che si dividono principalmente in due gruppi: le Isole Mamanuca e le Isole Yasawa.

Tramonto sulla spiaggia di Beqa Lagoon, alle isole Fiji

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Tramonto mozzafiato sulla spiaggia di Beqa Lagoon

Le isole Yasawa: un paradiso nel paradiso

Le isole Yasawa rappresentano una piccola parte dell’arcipelago composto da circa una ventina di isole vulcaniche, famose in tutto il mondo per la presenza di alcune tra le lagune più straordinarie di tutto il pianeta. Le principali isole Yasawa sono: Nacula, Nanuya Lailai, Kuata, Nanuya Levu, Tavewa, Waya, Waya Lailai, Naviti, Yasawa e Yaqeta.

Ognuna di queste è in grado di richiamare paesaggi tropicali da cartolina grazie ai loro colori e la loro aria selvaggia, luoghi che ogni viaggiatore sogna di incontrare almeno una volta nella vita. Su queste isole si trovano sia resort di lusso, adatti a famiglie e viaggiatori più esigenti, che piccole strutture più genuine e locali, ad un budget più contenuto e scelte da tutti coloro che viaggiano “low cost”.

Sull’isola di Nanuya Levu, conosciuta anche come Turtle Island, è stato girato il classico degli anni Ottanta “Laguna Blu”, famoso film romantico. Si tratta di un’isola privata, che è possibile visitare partecipando ad alcune delle numerosi escursioni che portano i visitatori alla scoperta dell’isola, oppure pernottando al resort sostenibile presente sull’isola.

Delle isole Yasawa fa parte anche Long Beach, sull’isola di Nacula. Una spiaggia unica nel suo genere, che si trova abbracciata anche dalla verde foresta di mangrovie e dai villaggi locali, che si trovano a poca distanza da Long Beach e visitando i quali è possibile entrare in contatto con l’accogliente e gentile popolazione figiana.

Infine, un luogo irrinunciabile delle isole Yasawa è la lingua di terra che collega Waya a Wayasewa: camminare sulla sabbia bianca e soffice di questo piccolo incredibile scorcio di mondo è una delle esperienze più sensazionali che si possano fare alle isole Fiji. Waya è famosa anche per le sue sorgenti termali naturali, dove passare giornate all’insegna del relax, e per Ghost Hill, un’imponente roccia che custodisce numerose caverne e che è possibile visitare tramite escursioni guidate. Si tratta di isole in grado di offrire la concreta opportunità di fare un tuffo in un vero e proprio sogno.

Spiaggia bianca con capanne alle isole Yasawa delle isole Fiji

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Spiaggia, capanne e relax sulle isole Yasawa delle Fiji

Le Isole Mamanuca, le più belle isole dell’arcipelago delle Fiji

Sono 25 le isole Mamanuca, parte dell’arcipelago delle Fiji e considerate le più belle tra tutte le 322 che compongono il Paese, nonché le più ambite dal punto di vista turistico, grazie al clima mite e ventilato, molto piacevole. Sono anche queste isole di origine vulcanica e sono caratterizzate dalla presenza di grandi foreste di palme di cocco, il cui verde crea un contrasto unico con le acque limpide dell’Oceano Pacifico, tra le più trasparenti del mondo. Le principali isole sono Malolo, Cast Away, Kadavu Lailai, Malolo Lailai, Beachcomer, Mana, Matamanoa, Treasure, Tokoriki e Yanuya.

L’isola di Malolo, la più grande delle Mamanuca, è lo scenario ideale per fughe romantiche e lune di miele, dove godersi appieno la magia dei tropici ed essere coccolati dai trattamenti di lusso delle strutture figiane. Cast Away, invece, nota anche con il nome di Monuriki, è diventata una delle più celebri dell’intero arcipelago figiano dopo aver ospitato il set dell’omonimo e famosissimo film cult del 2000 Cast Away, con protagonista Tom Hanks e la famosa palla Wilson. L’isola è oggi, come allora, completamente disabitata e raggiungibile solo in barca: un’ambientazione davvero degna di una pellicola cinematografica.

Famosi in questo paradiso in terra sono i caldi tramonti figiani. Certamente Liku Beach, sull’isola di Tokoriki, è uno dei luoghi migliori e consigliati dove godere di questi fantastici scenari. Il suo nome significa, infatti, “spiaggia del tramonto”. Non c’è un solo angolo delle Isole Fiji che non valga la pena di essere esplorato, ed ogni passo mosso su questo arcipelago ammaliante è in grado di imprimere nei ricordi istanti incancellabili.

Spiaggia delle Isole Mamanuca, isole Fiji, con barca a vela e catamarano sullo sfondo

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Barca al largo delle isole Mamanuca, Isole Fiji

Isole Fiji: qual è il periodo migliore per visitarle?

Le Fiji sono isole tropicali, con un clima caldo e umido ed una temperatura media che si aggira attorno ai 25 gradi durante tutto l’anno, mentre la temperatura dell’acqua si aggira sui 27 gradi costanti.

Il periodo migliore per visitare le Isole Fiji è quello che va da Maggio ad Ottobre, che corrisponde alla presenza della stagione più secca. Mentre, tra Novembre ed Aprile corrispondono al periodo delle piogge, un arco di tempo sicuramente più umido, dove le abbondanti precipitazioni potrebbero rovinare l’esperienza sull’isola. Insomma, un periodo da evitare. I mesi di inizio e fine estate sono comunque i più miti, con temperature medie intorno ai 20°, mentre tra Giugno e Settembre le temperature salgono fino a toccare picchi di 30 gradi e oltre.

Itinerario di 14 giorni alla scoperta delle Isole Fiji

Per visitare tutte le bellezze delle isole Fiji, probabilmente, non basterebbe un breve periodo di ferie. Nonostante ciò, qui di seguito si consiglia un breve itinerario di 14 giorni che porta i visitatori alla scoperta di questo fantastico angolo di mondo, considerate tra le più belle isole dell’Oceano Pacifico.

Idealmente, per chi ha a disposizione due settimane per visitare le Fiji, il viaggio si potrebbe comporre in questo modo:

  • Giorni 1-5: si possono dedicare questi primi giorni alla scoperta dell’isola principale di Viti Levu. Infatti, una volta atterrati a Nadi, si può passare subito alla scoperta della famosa spiaggia Natadola Beach, dove godere di un ottimo ed indimenticabile primo tramonto figiano, nel mezzo del Pacifico. I giorni a seguire si consigli di visitare la città di Lautoka ed il Giardino del Gigante Dormiente, ideale per un’esperienza divertente ed in mezzo alla natura, adatta a grandi e bambini. Quindi, passeggiare e scoprire le attrazioni storiche e culturali della capitale Suva e rilassarsi al mare sulla splendida spiaggia di Sovi Bay e camminare sulle imponenti dune di sabbia di Sigatoka.
  • Giorno 6: con base l’isola di Viti Levu, questa giornata si può dedicare ad un’escursione in barca verso Beqa Lagoon, luogo ideale per gli amanti dello snorkeling e delle immersioni alla scoperta della coloratissima barriera corallina figiana. È possibile anche pernottare presso l’unico resort presente sull’isola.
  • Giorni 7-10: si passa alla scoperta del piccolo gruppo delle Isole Yasawa. Facendo base a Nacula Island o Nanuya Lailai, sarà possibile rilassarsi sulla bellissima e famosa spiaggia di Long Beach, facendo anche visita ai villaggi locali, dove assaporare i sapori figiani e scoprire un lato del Paese diverso dalle grandi città. Tra le isole e spiagge da visitare in questi giorni, muovendosi in barca o catamarani veloci, si consiglia sicuramente di non perdere Turtle Island, per nuotare con le tartarughe marine, e le bellissime Blue Lagoon Caves.
  • Giorni 11-13: adesso è il turno di passare alla scoperta delle Mamanuca Islands, dove poter passare giornate di relax sull’isola di Malolo o Matamanoa Island, fare un’escursione a Cast Away (Monuriki) e Tokoriki, dove è presenta la bellissima spiaggia di Liku Beach, ideale per tramonti romantici.

  • Giorno 14: ultimo giorno prima del rientro. Una giornata all’insegna del relax e dell’acquisto degli ultimi souvenir prima del ritorno a casa. Chiaramente, si può decidere di pernottare qui anche l’ultima notte, in base all’orario di partenza del volo di ritorno dall’aeroporto internazionale di Nadi.
Barriera corallina e pesci tropicali nel mare delle Isole Fiji

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Snorkeling alle isole Fiji: barriera corallina e pesci tropicali unici

Consigli utili durante il soggiorno

Ecco alcuni consigli utili per un viaggio alla scoperta delle isole Fiji.

Prima di tutto, per quanto riguarda i pagamenti, si consiglia di munirsi, una volta arrivati a destinazione, di un certo quantitativo di contanti. Infatti, anche se nelle zone più turistiche delle isole principali accettano i pagamenti elettronici, sulle isole minori spesso si paga solo in contanti e trovare un bancomat è quasi impossibile.

Un secondo consiglio riguarda la valigia. Adattare il contenuto ad un clima tropicale è essenziale. Per questo motivo all’interno del bagaglio non devono mancare vestiti leggeri e traspiranti, ma anche costumi da bagno adatti a proteggere il corpo dai potenti raggi solari che colpiscono le isole e scarpe da scoglio, ideali per passeggiare senza problemi sulle spiagge ricche di coralli.

Infine, per vivere appieno l’esperienza senza problemi, si consiglia di prenotare in anticipo spostamenti ed escursioni. Potrebbe non essere un problema muoversi tra le isole, grazie anche alla presenza di numerosi traghetti veloci, catamarani o piccoli voli locali, ma per non perdere il meglio delle isole Fiji si consiglia di programmare le attività da svolgere a destinazione.

Visitare le isole Fiji è qualcosa di unico. Un sogno che si avvera per molti viaggiatori, che decidono di visitare questo posto per nuotare e scoprire la barriera corallina, il mare cristallino e le sue bellissime spiagge da cartolina.