Categorie
Europa Idee di Viaggio Irlanda itinerari Itinerario di una settimana Viaggi Viaggi On the Road

Cosa vedere in Irlanda in 7 giorni: itinerario on the road sulla magica Isola Smeraldo

La chiamano “isola smeraldo” e il nome non poteva essere più azzeccato; c’è chi fa tappa solo a Dublino e se ne innamora e chi invece, programma fin da subito un itinerario alla scoperta di alcune chicche.

Partiamo con il dire che un buon modo per girare l’Irlanda è sicuramente avere un’auto a disposizione: con il noleggio si è decisamente più liberi, eppure c’è anche chi affronta (come la sottoscritta) un’avventura a bordo di bus e treni, dopotutto la rete di trasporti è piuttosto capillare persino nei paesi più piccoli. Chiaramente questa seconda opzione richiede molta più elasticità. Vediamo insieme un buon itinerario per esplorare in una settimana il territorio: ecco cosa vedere in Irlanda in 7 giorni.

Giorno 1: arrivo ed esplorazione di Dublino

Grazie ai voli low cost si può raggiungere l’Irlanda senza pagare troppo e l’approdo è sempre la sua capitale. Ti consiglio di partire proprio da Dublino, poiché è servita alla grande con aziende specializzate nel noleggio e offre quindi pacchetti più competitivi. Usciti dall’aeroporto potrai ritirare subito la tua auto a noleggio e partire per l’avventura anche se, il giorno d’arrivo e il successivo ti suggerisco di concentrarti proprio su Dublino.

Trinity College

Prima tappa che non può mancare in un tour di un giorno di Dublino è il Trinity College. Si trova in pieno centro, lo raggiungi facilmente a piedi ed è l’università più prestigiosa d’Irlanda. Oltre ai suoi splendidi giardini ed edifici qui è conservato il Book of Kells, un manoscritto del XI secolo considerato un capolavoro dell’arte religiosa medievale.

Guinnes Storehouse

Molti lo considerano il tempio di Dublino: si tratta della fabbrica Guinness visitabile e aperta al pubblico per poter vedere da vicino come viene preparata la birra cult dell’Irlanda. In più dopo un giro di storia, arte e cultura si può raggiungere l’ultimo piano dove con vista panoramica si può sorseggiare una pinta.

Temple Bar

Sarà ormai arrivata l’ora di cena, prima di ritirarti goditi un po’ la movida dublinese fermandoti a cena in un pub di Temple bar. Musica dal vivo, atmosfera festosa e l’immancabile pinta ti terranno compagnia e ti aiuteranno ad immergerti nella cultura local.

Trinity College da vedere a Dublino

Fonte: iStock

Tra le tappe dell’itinerario on the road di 7 giorni in Irlanda il Trinity College a Dublino

Giorno 2: Dublino e i dintorni

Il secondo giorno sveglia di buon orario e non spostiamo la macchina prima del pomeriggio concentrandoci sul resto del centro storico. Vedere tutta Dublino è praticamente impossibile e quindi abbiamo selezionato alcune tappe del centro storico prima di spostarsi nei dintorni.

Il centro storico di Dublino da non perdere

L’itinerario non può che partire con il castello di Dublino, silenziosa icona che ha fatto la storia della città. Con le torri medievali ed eleganti stanze rappresenta una tappa da non perdere. A poca distanza a piedi si può raggiungere il Dublin Writers Museum dedicato alla letteratura; gli appassionati potranno scoprire la vita di James Joyce a W.B. Yeats, da Samuel Beckett a Oscar Wilde.

Proseguendo la nostra passeggiata possiamo raggiungere agilmente la St. Patrick’s Cathedral, la più grande chiesa d’Irlanda, fondata nel 1191: lasciati incantare dagli interni ricchi e dalle vetrate colorate; poi allunga il passo per scoprire la Christ Church Cathedral con la sua struttura medievale e una cripta misteriosa.

L’anima frizzante, vivace e insolita di Dublino si sposta verso Grafton Street, via dello shopping con boutique di lusso e non solo. Alla fine della passeggiata si incontra il St. Stephen’s Green, uno splendido parco considerato polmone verde della città.

Howth

Una delle chicche a poca distanza da Dublino e che consiglio di non perdere è Howth. Si tratta di un pittoresco villaggio sul porto dove gustare piatti tipici della tradizione a base di pesce e godersi una splendida passeggiata lungo il Cliff Walk che regala viste pazzesche sull’oceano. I più attenti con lo sguardo e fortunati potranno anche vedere spuntare alcune foche che restano in zona alla ricerca dei pesciolini scartati dai pescatori.

Cosa vedere nei dintorni di Dublino: Howth

Fonte: iStock

Faro di Baily nella penisola di Howth

Castello di Malahide

Ultima tappa della giornata il castello Malahide: è un edificio medievale con uno splendido parco ed è uno dei più visitati in Irlanda. I castelli irlandesi non potevano mancare in questo itinerario di 7 giorni e questo è un vero gioiello da non perdere. La visita non durerà più di un’ora e trenta, consiglio dunque di cercare un b&b o un alloggio nelle vicinanze. Tra l’altro costa molto meno che dormire a Dublino.

Giorno 3: Galway e le Cliffs of Moher

Dalla zona di Dublino e Malahide spostandosi in auto si raggiunge Galway in cirica 2 ore e 20 di percorrenza. La città famosa per la sua scena artistica musicale è tutta da scoprire.

Centro storico di Galway

Galway è una città dall’anima vibrante e fortemente legata al mondo musicale. Dedica almeno mezza giornata ad esplorarla partendo proprio dal centro storico: goditi l’architetura medievale che regala un aspetto fiabesco ed esplora Shop Street e Quay Street. Da non perdere la Spanish Arch, uno degli ultimi resti delle mura cittadine risalenti al XVI secolo, situata vicino al fiume Corrib e simbolo della storica relazione commerciale tra Galway e la Spagna.

Non possiamo negare la rilevanza di Galway per la cultura gaelica: tradizioni musicali, lingua e danza vengono mantenute con orgoglio con l’opportunità di assistere a serate in pub tradizionali, sessioni di musica folk dal vivo e tanto altro.

Cosa vedere in Irlanda in 7 giorni: Galway

Fonte: iStock

Tappa nel centro storico di Galway

Cliffs of Moher

A circa 1 ora e 30 minuti da Galway non puoi perderti le Cliffs of Moher: ti consiglio di raggiungerle al pomeriggio per goderti il tramonto che è davvero qualcosa di “wow”. Le scogliere si ergono maestose sull’oceano e regalano una vista da cartolina che ti rimarrà nel cuore. Non preoccuparti, non serve essere allenati, il parcheggio è poco distante a piedi.

Giorno 4: Le isole Aran

Un’intera giornata va dedicata a queste chicche: si tratta delle isole Aran. Basterà arrivare in auto in circa 40 minuti da Galway al porto di Rossaveel dove tramite traghetti in 40 minuti di navigata si raggiungeranno le isole.

Inis Mór

Quest’isola affascinante è famosa per i suoi paesaggi selvaggi, i muretti a secco e i siti archeologici. Il forte preistorico di Dún Aonghasa, situato su una scogliera a picco sul mare, è una delle attrazioni principale. Consiglio di noleggiare una bici per poter esplorare l’isola in libertà godendosi un po’ di aria buona. Sull’isola si trovano altre meraviglie: piccole spiagge nascoste come Kilmurvey Beach, con la sua sabbia chiara e fine o le rovine di antiche chiese. Non mancano neppure botteghe dove acquistare i maglioni di lana ancora oggi realizzati a mano come da tradizione.

Chi ha ancora un po’ di tempo potrà esplorare anche Inis Meáin e Inis Oírr ma solitamente i turisti con pochi giorni a disposizione tendono a tralasciarle concentrandosi sulla più grande.

Cosa vedere in Irlanda in 7 giorni: le isole Aran

Fonte: iStock

Visitare le isole Aran in un itinerario di 7 giorni in Irlanda

Giorno 5: Giro del Connemara

Dopo l’esplorazione delle isole Aran è il momento di tornare sulla terraferma. Si parte alla volta del Connemara, non è molto distante da raggiungere ma è una tappa imperdibile nel tuo on the road di 7 giorni alla scoperta dell’Irlanda. Paesaggi montuosi, laghi e la costa frastagliata sono il tratto distintivo.

Kylemore Abbey

Prima di raggiungere il national park troverai sulla strada la Kylemore Abbey: sorge sulle rive del placido Pollacappul Lake ed è circondata da fitte foreste e montagne imponenti; l’abbazia neogotica sembra uscita da una fiaba e ha una leggenda da raccontare. Costruita da Mitchel Henry come dimora per l’amata moglie, è diventata nel tempo collegio per poi arrivare nelle mani delle suore benedettine.

Da non perdere i giardini vittoriani recintati, considerati tra i più belli d’Irlanda: sono oltre sei ettari in cui vengono ospitate serre, aiuole geometriche e una varietà incredibile di piante ornamentali, perfettamente curate secondo la tradizione dell’epoca vittoriana.

Come visitare Kylemore Abbey e Connemara

Fonte: iStock

Visitare la Kylemore Abbey prima del Connemara

Connemara National Park

A pochi chilometri da Kylemore Abbey, si apre il Connemara National Park, un vero paradiso per gli amanti del trekking e della natura incontaminata. Il parco si estende per circa 2.957 ettari e comprende torbiere, brughiere, praterie e alcune delle montagne più belle d’Irlanda. Tra le esperienze più cute da fare c’è quella di avvistare i pony che pascolano liberi.

L’attrazione principale qui però è la Diamond Hill Trail, un sentiero escursionistico ben segnalato adatto anche ai meno esperti che fa esplorare pendii erbosi e tratti rocciosi fino alla vetta. Nelle giornate più limpide da lassù si intravedono le Twelve Bens, cioè le dodici cime del Connemara e talvolta addirittura si scorgono le Aran.

Giorno 6: Kilkenny e Glendalough

Il giorno 6 si apre con una traversata piuttosto importante: servono circa 3 ore e 30 per spostarsi dal Connemara a Kilkenny. Il mio suggerimento è di provare a trovare un b&b a metà strada, così da alleviare questo tratto on the road.

Kilkenny

Una volta arrivati a Kilkenny il primo stop non può che essere il castello che sorge sul fiume Nore. Risale al XII secolo ed è stato la residenza della famiglia Butler per 600 anni prima di diventare uno spazio museale oggi visitabile. Galleria d’arte, racconta la vita aristocratica del passato. Non dimenticare di esplorare i giardini all’esterno con sentieri e scorci davvero fotogenici.

Il borgo merita di essere scoperto: dedica un’oretta alle vie del centro soffermandoti sulla Rothe House, un’antica casa mercantile del rinascimento e sulla Black Abbey, un ex convento con splendide vetrate. Botteghe artigianali e pub rendono la vita local un po’ più frizzante.

Glendalough e le Wicklow Mountain

Nel pomeriggio con l’auto ci si dirige verso Glendalough, la regione dei laghi incorniciati dalle Wicklow Mountain. Serve poco più di un’oretta per arrivare la sito monastico tra più evocativi dell’Irlanda. È stato fondato nel VI secolo da San Kevin. Qui attorno la valle dei due laghi incanta con un’atmosfera mistica dominata dalla Round Tower che svetta fiera mostrando le croci celtiche.

I sentieri si snodano attorno ai laghi e nel tardo pomeriggio Glendalough acquisisce una luce particolare e calda data dal tramonto tanto da regalare un’atmosfera emozionante che conquista moltissimi viaggiatori.

Cosa vedere in Irlanda in 7 giorni: Glendalough

Fonte: iStock

Le rovine di Glendalough

Giorno 7: Kinsale, Cork e volo di ritorno

Ti consiglio di prenotare il ritorno da Cork, cercando di preferire un volo a tarda sera così da goderti a pieno l’itinerario di 7 giorni. La mattina inizia presto con uno spostamento di circa 2 ore per raggiungere Kinsale.

Kinsale

Se sei molto stanco e stufo di guidare fai un piccolo sforzo: Kinsale è un porticciolo da cartolina tra i più apprezzati in Irlanda. Non ha nulla di particolare da vedere a livello di monumenti a parte Charles Fort, una fortificazione a forma di stella risalente al XVII secolo che offre viste spettacolari sulla baia di Kinsale. È la sua anima più autentica però ad incantare.

Visitare Kinsale

Fonte: iStock

Cosa vedere a Kinsale vicino a Cork

Cork

A circa 30 minuti di strada si raggiunge Cork, l’ultima tappa del nostro itinerario di 7 giorni in Irlanda. È la seconda città più grande della nazione e ha un carattere grintoso. Si sviluppa attorno al fiume Lee e tra i luoghi cult da non perdere c’è l’English Market, un paradiso dove si trovano specialità gastronomiche del territorio.

Imperdibile è anche la visita alla St. Fin Barre’s Cathedral, un capolavoro neogotico con le sue guglie slanciate e le intricate sculture in pietra. Chi ha tempo può passeggiare lungo St. Patrick’s Street, ammirare la Cork City Gaol o concedersi un’ultima pinta in uno dei tanti pub storici della città.

Con la visita a Cork si conclude il nostro itinerario di 7 giorni in Irlanda per un viaggio on the road alla scoperta di alcune delle località cult. Chiaramente è pressoché impossibile toccare tutte le zone più belle in così poco tempo, abbiamo strutturato un giro non ad anello per massimizzare le opportunità. Il mio consiglio è quello di noleggiare un’auto per potersi concedere stop extra per scattare foto ed esplorare al meglio le località garantendo massima libertà. In più, con un’auto, ci si può permettere di spostarsi dai centri più costosi trovando soluzioni per la notte a prezzi competitivi visitando i bed and breakfast più caratteristici e spesso dispersi nelle campagne.

Categorie
Alpi Curiosità Europa montagna Viaggi Viaggi On the Road

Viaggi in auto, le regole più strane in giro per l’Europa

Andare alla scoperta dell’Europa in auto è un’esperienza da sogno: strade che si arrampicano sulle Alpi, costiere lambite dal mare e villaggi da fiaba.

Ma oltre alla bellezza del paesaggio, c’è un lato curioso (e a volte bizzarro) da conoscere: le regole stradali. Alcune sono talmente insolite da sembrare uno scherzo. E invece no.

Sapere cosa ci si può aspettare non solo aiuta a viaggiare in sicurezza, ma salva anche da multe e inconvenienti.

Limiti di velocità insoliti

In Germania, l’Autobahn è leggendaria. Su alcuni tratti si può spingere il motore quanto si vuole, senza limiti. Ma attenzione: basta uno sbalzo di segnaletica per ritrovarsi improvvisamente in una zona con limiti rigidissimi. La libertà, qui, va presa con cautela.

Altro scenario in Norvegia, dove il concetto di “alta velocità” è rivisitato in chiave slow. Il limite massimo consentito, anche in autostrada, è di appena 110 km/h. Può sembrare poco, ma la scelta è motivata da una profonda attenzione alla sicurezza e al rispetto dell’ambiente.

Regole di parcheggio stravaganti

Trovare un parcheggio in una capitale europea è già di per sé una sfida. Se poi ci si mettono le regole stravaganti, l’impresa si complica. A Parigi, ad esempio, si può parcheggiare sul lato sinistro della carreggiata solo nelle strade a senso unico. Non è un dettaglio da poco, e chi non lo sa rischia multe o discussioni.

In Spagna, invece, alcune città adottano un sistema rotante: il lato su cui si può parcheggiare cambia ogni mese. Se si sbaglia lato, la multa è assicurata (e in certi casi, anche il carro attrezzi).

Requisiti “strani” per i veicoli

Ogni Paese ha le sue esigenze. In Francia, è obbligatorio portare a bordo un etilometro. Anche se non sempre vengono fatti controlli, la sua presenza è richiesta dalla legge.

In Italia, se si sta per entrare in un centro storico, occorre controllare bene: molte città hanno le famose ZTL, le Zone a Traffico Limitato. Serve un permesso speciale per accedere, e le telecamere non perdonano.

Luci accese e clacson con moderazione

In Svezia, la luce è una costante: i fari devono essere accesi sempre, giorno e notte, con qualsiasi condizione meteorologica. Un’accortezza pensata per aumentare la visibilità e ridurre gli incidenti.

Al contrario, a Cipro il “silenzio è d’oro”. Qui il clacson è da usare solo in caso di emergenza. Suonarlo per impazienza o abitudine può costare caro, perché disturba la quiete dell’isola e viene punito con multe.

Animali con la precedenza

In alcuni Paesi europei, non sono solo le persone a ususfruire della strada. In Svizzera, è comune imbattersi in mucche o pecore che attraversano la carreggiata. La regola è chiara: ci si ferma e si aspetta. Non rispettarla può avere conseguenze gravi, anche legali.

In Portogallo, invece, si deve prestare attenzione ai cinghiali. In molte zone boschive vi sono cartelli che segnalano il loro possibile passaggio. Essere pronti a frenare può fare la differenza tra un imprevisto e un grave incidente.

Alcol: da zero a tolleranza (quasi) zero

Le regole sul consumo di alcol alla guida cambiano molto da Paese a Paese. In Polonia, per esempio, il limite è tra i più severi: 0,02% di tasso alcolemico. Praticamente zero. Anche un bicchiere può bastare a superarlo, quindi la scelta migliore è non bere affatto.

Nel Regno Unito il limite è più alto, 0,08%, ma non per questo si può prendere alla leggera: le sanzioni sono dure, tra multe salate e il rischio di finire in prigione.

Cartelli stradali che narrano storie

Vi sono poi segnali che fanno sorridere, altri che raccontano una cultura. In Islanda, ci si può imbattere in cartelli che avvertono della presenza di elfi e troll. Non sono indicazioni “tecniche”, ma fanno parte della magia del luogo.

In Norvegia, al contrario, i cartelli con raffigurazioni di alci sono tutt’altro che folkloristici: gli animali sono davvero un pericolo reale per chi guida, soprattutto durante le ore notturne.

Categorie
Europa Francia Germania Idee di Viaggio Paesi Bassi Viaggi Viaggi Avventura Viaggi On the Road

Road trip sostenibili: le migliori strade d’Europa per chi viaggia con l’auto elettrica

Non esiste una modalità di viaggio paragonabile a quella on the road: a differenza del treno o dell’aereo, è l’unica che offre al viaggiatore il pieno controllo della propria esperienza. Guidando possiamo fermarci tutte le volte che vogliamo per ammirare e fotografare i paesaggi che attraversiamo, scegliere le playlist da ascoltare e trattenerci in ogni tappa tutto il tempo che desideriamo.

Ancora meglio se questo viaggio lo facciamo in modo sostenibile alla guida di un’auto elettrica, così da limitare il nostro impatto sull’ambiente senza rinunciare a un viaggio incredibile. Ma quali sono le migliori strade green d’Europa per chi viaggia con mezzi elettrici e ha bisogno delle colonnine per ricaricarli? In generale, i Paesi Bassi, la Francia e la Germania sono considerati i Paesi più all’avanguardia in questo settore perché possiedono quasi due terzi di tutti i punti di ricarica dell’UE.

Ma non sono gli unici a garantire i servizi necessari per un viaggio all’insegna della sostenibilità: qui trovate tutti i nostri consigli sulle strade migliori da percorrere.

Norfolk Coast, Regno Unito

Situata sulla costa orientale del Regno Unito, la Norfolk Coast è perfetta per chi sta organizzando un viaggio e vuole unire le esperienze culturali a quelle naturali. Lunga 178 chilometri, comincia da Norwich, una città con oltre 1.500 edifici storici, per poi aprirsi ai classici scenari costieri inglesi, tra spiagge incontaminate, paludi e piccoli villaggi. Chi vuole trascorrere il proprio tempo all’aria aperta, può parcheggiare l’auto e dedicarsi a tutta una serie di attività come escursioni o birdwatching.

Inoltre, il viaggio on the road lungo la Norfolk Coast è considerato uno dei migliori di tutto il Paese per chi guida auto elettriche grazie all’elevato numero di stazioni di ricarica presenti: in totale sono ben 112.

Da Hanau a Brema, Germania

Con oltre 50.000 punti di ricarica, in continuo aumento, la Germania rappresenta una delle migliori destinazioni europee per chi guida veicoli elettrici. Tra le strade più belle da percorrere c’è sicuramente quella conosciuta come la strada tedesca delle fiabe, che collega Hanau, la città natale dei fratelli Grimm, con Brema, la città dei Musicanti. Lungo oltre 600 chilometri, attraverserete paesaggi fiabeschi tra città medievali, castelli incantati, bellezze naturali e diversi siti culturali riconosciuti dall’UNESCO.

Durante il percorso troverete ben 90 colonnine elettriche per ricaricare la vostra auto, soprattutto nelle tappe di Hanau, Brema e Kassel.

Da Pirano a Bled, Slovenia

Non è certamente un segreto: la Slovenia è uno dei Paesi più sostenibili d’Europa! Non stupisce, quindi, che sia anche una delle mete ideali per chi viaggia con le auto elettriche. Considerata anche la sua grandezza, un viaggio in Slovenia significa poter raggiungere in breve tempo diversi punti di interesse, avendo la certezza che questi siano coperti da molteplici punti di ricarica per veicoli elettrici.

Arrivando dall’Italia, potreste partire da Pirano e seguire la strada che vi porta a Lubiana, la capitale, e proseguire verso il fiabesco Lago di Bled. Se volete inserire qualche tappa naturale per godere dei paesaggi sloveni, consigliamo il Lago di Bohinj o la Valle di Vipava, famosa per i suoi vigneti.

Paesaggi della Slovenia

Fonte: iStock

Paesaggio tipico della Slovenia

Da Berna a Lucerna, Svizzera

Chi vuole visitare la Svizzera, invece, l’itinerario da seguire con la propria auto elettrica è quello che collega la capitale, Berna, con la splendida Lucerna. La prima vi conquisterà con le sue architetture riconosciute Patrimonio UNESCO, mentre la seconda con il suo Kapellbrücke, un ponte pedonale coperto risalente al XIV secolo. Durante questo viaggio on the road, lungo 110 chilometri, godrete anche dei classici paesaggi svizzeri da cartolina, dai laghi alla montagna di Gurten, raggiungibile facilmente con una ferrovia.

Lungo questo percorso troverete oltre 100 punti di ricarica.

Kystriksveien, Norvegia

La Norvegia è uno dei Paesi europei più all’avanguardia in fatto di trasporto elettrico, il che la rende il luogo perfetto per un viaggio on the road all’insegna della sostenibilità. Tra le strade più belle e sceniche da percorrere c’è quella costiera chiamata Kystriksveien. Se guidate da sud a nord, la strada inizia a Steinkjer, nella regione di Trøndelag, e termina a Bodø, appena a nord del Circolo Polare Artico. Si tratta di 650 chilometri di strade strette e tortuose, attraverso piccoli villaggi di pescatori e calette di sabbia bianca riparate da imponenti montagne.

Il tratto lungo la costa di Helgeland, che costituisce la parte settentrionale della Kystriksveien, è considerato uno dei più belli delle 18 Strade Turistiche Nazionali norvegesi. È possibile percorrere tutta la Kystriksveien in due giorni, anche se noi vi consigliamo di trascorrerne almeno cinque, così da godervi i paesaggi con calma e per avere il tempo di esplorare anche le isole, facilmente raggiungibili con i traghetti.

In Norvegia ci sono quasi 30.000 punti di ricarica e oltre 8.000 stazioni di ricarica rapida, ma dovete tenere a mente che la situazione varia da nord a sud: nella parte nord del Paese, la distanza tra una stazione all’altra è maggiore, quindi fate bene i calcoli.

Road trip ad anello in Catalogna, Spagna

Tra le destinazioni più amate per un road trip c’è anche la Spagna. Se atterrate a Barcellona, potete noleggiare un’auto elettrica e partire alla scoperta della Catalogna percorrendo un percorso ad anello che comincia e finisce qui. Dopo aver visitato la città di Gaudì e tutti i suoi luoghi più famosi, uno su tutti la Sagrada Familia, mettetevi alla guida della vostra auto elettrica e raggiungete la splendida Girona. Diventata famosa tra gli appassionati de Il Trono di Spade, in quanto è stata location in molti episodi della serie, offre un’atmosfera rilassata dove immergersi nelle sue bellezze storiche e in quelle gastronomiche.

Da qui raggiungete la Costa Brava e fate tappa a Figueres, città natale di Salvador Dalì, e Cadaqués, un tranquillo villaggio di pescatori dove respirare appieno l’atmosfera mediterranea. In questo itinerario troverete 64 punti di ricarica.

Villaggio costiero della Costa Brava

Fonte: iStock

Villaggio di pescatori sulla Costa Brava

Dutch Cheese road, Paesi Bassi

Anche i Paesi Bassi sono una delle migliori destinazioni in Europa dove viaggiare con le auto elettriche grazie alla presenza diffusa delle colonnine per ricaricarle: secondo alcuni dati recenti, ci sono ben 817 punti di ricarica ogni 100mila abitanti. In questo modo potrete scoprire i paesaggi variegati di questo incredibile Paese, facendo soste spontanee per fotografare un improvviso campo di tulipani o per fare una sosta ancora più sostenibile: nei Paesi Bassi ci sono tante piste ciclabili, quindi potreste parcheggiare l’auto e scoprire un’area su due ruote.

Se amate i formaggi, una strada da percorrere è sicuramente la Dutch Cheese road, un itinerario che collega tre delle città più importanti nel mondo caseario. Da Gouda, con i suoi canali suggestivi, a Edam, un piccolo gioiello caratterizzato da strade acciottolate e ponti levatoi, dove scoprire le tecniche di produzione locali dedicate al formaggio, fino ad Alkmaar.

The Eastern Flanders loop, Belgio

Anche il Belgio è uno dei Paesi europei con più colonnine elettriche messe a disposizione dei viaggiatori. Se ricercate atmosfere dal fascino medievale, meno battute dal turismo, la strada da percorrere è quella che vi porterà in alcune delle cittadine più belle delle Fiandre come Leuven, la grande città universitaria patria della Stella Artois e del “bar più lungo del mondo”, e Tienen. Consigliamo una tappa anche a Hoegaarden, famosa per la birra e per i suoi giardini in cima alla collina, e a Zoutleeuw, con le sue architetture da fiaba.

Wild Atlantic Way, Irlanda

Con i suoi 2.500 chilometri, la Wild Atlantic Way è il percorso costiero più lungo del mondo. Guiderete lungo la selvaggia costa occidentale dell’Irlanda, da Malin Head nella contea di Donegal fino alla colorata cittadina di Kinsale, nella contea di Cork. Durante il vostro itinerario incontrerete fari, castelli storici, villaggi pittoreschi e scogliere mozzafiato, oltre che centinaia di colonnine elettriche per ricaricare il vostro veicolo.

Tra le tappe da segnare nel vostro itinerario consigliamo Ring of Kerry, un circuito panoramico che comprende di tutto, dalla bellezza del Parco Nazionale di Killarney al mozzafiato passo di montagna di Moll’s Gap.

Un tratto della Wild Atlantic Way

Fonte: iStock

Un tratto della famosa Wild Atlantic Way

Da Stoccolma al lago Mälaren, Svezia

Lunga 297 chilometri, la strada che collega Stoccolma con il Lago Mälaren è uno dei migliori viaggi da fare in Svezia con i veicoli elettrici, sia per i costi di ricarica bassi che per l’alto numero di colonnine presenti lungo il percorso (oltre 134). Dopo aver esplorato le strade acciottolate di Stoccolma, dirigetevi verso il lago, il terzo più grande del Paese, facendo tappa anche a Vårby Brygga, l’isola vichinga di Björkö protetta dall’UNESCO, al villaggio portuale di Strängnäs e infine a Västerås.

Da Lussemburgo a Mondorf-les-Bains, Lussemburgo

Infine, l’ultima strada che vi consigliamo è quella che collega Lussemburgo con Mondorf-les-Bains: lunga 308 chilometri, offre un alto numero di punti di ricarica, costi ragionevoli e tanti luoghi interessanti da visitare durante il vostro viaggio. Partendo da Lussemburgo città, il vostro viaggio vi condurrà a nord attraverso diversi castelli medievali fino alla città di Bourscheid, dove troverete il rinomato Château de Bourscheid. Il percorso prosegue poi verso sud attraverso i vigneti del Paese, terminando nella città termale di Mondorf-les-Bains.

Categorie
Arte e cultura Copenaghen Danimarca Europa Mar Baltico Posti incredibili Svezia Viaggi Viaggi in treno Viaggi On the Road

Il Ponte di Øresund che si immerge nelle acque del Nord

Maestoso, che si snoda per quasi 8 chilometri e che mette in collegamento la Danimarca e la Svezia: è il ponte di Øresund, che si può percorrere sia in automobile sia in treno e che si compone dell’infrastruttura (con una parte strallata), di un’isola artificiale e di un tunnel che passa sotto il mare, per una tratta che ha una lunghezza totale di 15 chilometri.

E non è difficile che i viaggiatori si trovino ad attraversarlo; infatti, a essere collegate sono due città affascinanti, bellissime e che vale la pena visitare: Copenaghen e Malmö, dal 2000 infatti si può attraversare il mar Baltico così, affrontando con facilità e in breve tempo questo stretto che le separa e che divide anche il continente europeo dalla penisola scandinava.

Un luogo in cui la mano dell’uomo ha dato vita a un progetto ambizioso, in cui convivono tecnica, ingegneristica e bellezza. Tutto quello che c’è da sapere sul ponte di Øresund che si staglia sulle acque del Nord.

Dove si trova e quali città collega il ponte di Øresund

Per poter ammirare e percorrere il ponte di Øresund ci si deve dirigere a nord, spingersi fino al confine dove il continente europeo viene lambito dal mare. Lì questa impressionante infrastruttura si staglia sopra l’acqua, e nei suoi abissi, diventando il collegamento più facile e veloce tra Danimarca e Svezia.

E il nostro ipotetico viaggio parte proprio da Copenaghen, la bella e affascinante capitale danese, da lì vicino infatti si parte con l’auto o il treno per attraversare questa infrastruttura articolata in tre parti differenti: prima si deve percorrere il tunnel che passa sotto il mare, poi si riemerge sopra un’isola artificiale e, infine, si prosegue sull’imponente ponte giungendo a Malmö, importante città svedese.

I numeri di questa struttura sono impressionanti: il ponte è lungo quasi 8 chilometri, realizzato in acciaio e cemento, ha un peso di circa 82mila tonnellate. E se sopra transitano le automobili, sotto vi è il passaggio per la ferrovia. Insomma una struttura multifunzionale, bella da vedere, che ha reso le due città, e i due Paesi, vicinissime.

La storia del collegamento tra Danimarca e Svezia

La storia più recente del collegamento tra Danimarca e Svezia prende il via a luglio del 2000 quando questa fondamentale arteria è stata inaugurata andando a rendere lo spostamento tra i due Paesi molto più semplice: basta circa mezz’ora di treno, infatti, per raggiungere o l’uno o l’altro. Si tratta del percorso giusto, quindi, perché Copenaghen e Malmö si sentano più vicine e perché abitanti e turisti possano muoversi con facilità dall’una all’altra.

A quanto pare, gli anni di realizzazione sono stati relativamente pochi: le opere hanno preso il via a partire dal 1995 e si sono estese fino ad agosto del 1999. Il taglio del nastro è avvenuto il primo luglio 2000 ed erano presenti la Regina Margherita II di Danimarca e Carlo XVI Gustavo di Svezia.

Oltre al ponte, vi è un’isola artificiale di nome Peberholm che ha una grandezza di circa quattro chilometri ed è il punto di congiunzione tra il tunnel e il ponte: per crearla è stato dragato moltissimo materiale dal fondo marino.

Il tunnel, invece, consiste in cinque gallerie che corrono una vicina all’altra: due sono dedicate alla ferrovia, due al traffico di autoveicoli e una è stata realizzata per emergenza.

Un’opera straordinaria, che ha unito due Paesi collegandoli in maniera semplice e veloce.

Collegamento Svezia Danimarca: ponte di Øresund

Fonte: iStock

L’incredibile collegamento Svezia Danimarca: ponte di Øresund

Le caratteristiche che lo rendono unico

Ci sono diverse caratteristiche che rendono questa opera unica nel suo genere. A partire dal fatto che, come detto, è composta da tre moduli diversi: guardarli dall’alto regala una visione incredibile perché il ponte arriva fino all’isola artificiale dove poi la strada sembra sparire inghiottita dal mare. In realtà si immette nel tunnel che permette di arrivare direttamente in Danimarca.

Il collegamento Svezia e Danimarca: ponte e isola

Fonte: iStock

Ponte di Øresund: il collegamento Svezia e Danimarca dall’alto

Ma non ha solo questa peculiarità: basti pensare che quello di Øresund è il ponte strallato più lungo d’Europa con una campata centrale di 490 metri, che viene sorretta da 160 cavi e due piloni che arrivano a 204 metri.

Inoltre, ha una doppia funzione, infatti se sopra transitano i veicoli, sotto passa il traffico ferroviario, e unisce due città che si trovano a una distanza totale di circa 40 chilometri: questo tratto si percorre in una decina di minuti, pochissimi per unire la penisola scandinava al continente europeo.

Percorrerlo ha un costo variabile che si aggira sui 61 euro per un’automobile che raggiunge un massimo di 6 metri, a livello generale comunque dipende dal tipo di veicolo che si utilizza e se si sfruttano particolari convenzioni.

Un’esperienza da provare, per spostarsi da Svezia e Danimarca (o viceversa) in poco tempo e utilizzando un’infrastruttura favolosa.

Categorie
Arte e cultura Luoghi da film Nord America Stati Uniti Viaggi Viaggi On the Road

In viaggio con mio figlio, i luoghi della dramedy on the road con De Niro

Come suggerisce il titolo, questo film al cinema dal 24 aprile 2025 è un viaggio padre-figlio lungo gli Stati Uniti. Attraverso una serie di eventi che mettono in luce le tensioni e le incomprensioni di questo forte legame, In viaggio con mio figlio mostra la bellezza e la complessità della relazione.

Max, interpretato da Bobby Cannavale, lascia tutto per inseguire il sogno di diventare un comico di stand-up di successo. Dopo un matrimonio naufragato, vive una vita difficile con il figlio Ezra affetto da autismo. Quando quest’ultimo viene espulso da scuola, in un momento di impulsività, Max lo porta via di notte, iniziando un viaggio attraverso gli Stati Uniti. Durante le varie tappe del viaggio, entrambi si confrontano con il loro passato, le loro aspirazioni e le loro paure, permettendo una profonda riflessione su chi sono davvero e su come vogliono relazionarsi con il mondo attorno a loro.

Tony Goldwyn, che molti ricorderanno come la canaglia Carl Bruner di Ghost – Fantasma, firma la regia di questo gioiello di natura indipendente che riunisce un cast stellare che comprende Robert De Niro, Vera Farmiga, Bobby Cannavale, Whoopi Goldberg e Rose Byrne, oltre al bravissimo giovane talento William A. Fitzegerland nei panni di Ezra. I film on the road sono un’occasione per esplorare tante location, in questo caso degli Stati Uniti, quindi allacciate le cinture e scopriamo i luoghi che hanno fatto da sfondo a In viaggio con mio figlio.

Dove è stato girato

Il film è stato girato a Hoboken e Jersey City, ma alcuni dei ricordi preferiti di William A. Fitzgerald, il giovane attore che interpreta Ezra, sono legati alle riprese ambientate al Comedy Cellar di New York. Nella storia Max si esibisce al Cellar per un provino per un posto al “Jimmy Kimmel Live” e porta con sé Ezra, che è solito urlare battute come un provocatore.

Lo sceneggiatore e produttore di In viaggio con mio Figlio, Tony Spiridakis, ha basato la storia sul suo rapporto con il figlio Dimitri, affetto da autismo. “Quando ho incontrato William, era la copia sputata di Dimitri Spiridakis a 12 anni” ha detto Goldwyn, amico dello scrittore da 40 anni e regista del film. “Aveva una tale libertà e la capacità di essere se stesso davanti alla telecamera. Si lascia andare a quello che è ed era proprio quello di cui avevamo bisogno per Ezra“.

Robert De Niro In viaggio con mio figlio

Fonte: Ufficio Stampa

Robert De Niro nel film “In viaggio con mio figlio”

Spiridakis inizialmente ambientò il film a Manhattan, nel cuore di New York, ma i crediti d’imposta per il cinema di Jersey lo spinsero a modificare la sceneggiatura. E, in fondo, c’erano anche più legami con Jersey per il cast e la troupe del film, quindi la scelta è stata presa con entusiasmo.

Girare nel Garden State “mi sembrava perfetto” ha dichiarato Goldwyn che ha vissuto a Hoboken per 20 anni. Oltre al fatto che Fitzgerald fosse originario del posto, c’erano forti legami anche di Cannavale e Farmiga con Jersey, e anche di Whoopi Goldberg che considera casa il Llewelyn Park di West Orange. Jersey si è rivelata utile anche per il viaggio on the road di Max ed Ezra.

Comedy Cellar New York

Fonte: iStock

Comedy Cellar di New York

Abbiamo ricreato il resto degli Stati Uniti nel New Jersey con l’aiuto di un po’ di magia digitale” ha sottolineato il regista, inclusi i laghi del Michigan e il paesaggio della California meridionale. Alcune scene poi sono state girate al Palisade Stages, un teatro di posa a Kearny. Tra le location scelte si possono riconoscere la Dr. Lena Edwards Academic Charter School di Jersey City, la Conrad’s Confectionery di Westwood, l’Avenel Performing Arts Center di Woodbridge, la Paterson’s School 29, il Northvale Classic Diner, il Camp Nyoda di Oak Ridge, il Green Village Deli di Chatham Township e il tribunale della contea di Essex a Newark.

Categorie
Arte e cultura Borghi Cassinetta di Lugagnano cicloturismo Idee di Viaggio Milano Viaggi Viaggi On the Road

Cassinetta di Lugagnano, in bici da Milano a visitare le ville di delizia nobiliari (e non solo)

Cassinetta di Lugagnano, a circa 25 chilometri da Milano e facilmente raggiungibile dal capoluogo lombardo sia in auto che in bicicletta seguendo il percorso lungo il Naviglio Grande, è un borgo che conserva intatto il fascino delle sue origini nobiliari. Inserito tra i Borghi più belli d’Italia, la visita a Cassinetta di Lugagnano è poco impegnativa ma assolutamente piacevole.​

Le ville di delizia, dimore nobiliari

Cassinetta di Lugagnano è un piccolo borgo che custodisce un tesoro architettonico raro e molto curioso: un gruppo compatto e ben conservato di ville di delizia, dimore nobiliari costruite tra il XVII e il XIX secolo, che si affacciano con eleganza sulle sponde del Naviglio Grande. Erano le residenze estive dell’aristocrazia milanese, che qui trovava ristoro dalla città, in un paesaggio di acqua, campi coltivati e giardini ordinati. A rendere unico il borgo è il fatto che queste ville siano ancora oggi immerse in un contesto rurale integro, salvaguardato anche da un piano regolatore che impedisce nuove edificazioni.

Tra le ville più significative spicca Villa Visconti Castiglione Maineri, costruita alla fine del Settecento. Si riconosce per la facciata sobria e per il grande parco che si sviluppa su due livelli: uno all’italiana, con siepi geometriche e vialetti simmetrici, e uno all’inglese, più libero e romantico. All’interno si trovano affreschi di scuola lombarda e una piccola cappella con decorazioni del pittore Giovanni Antonio Ferrario. La villa, pur essendo proprietà privata, viene aperta in alcune occasioni per eventi culturali o visite guidate.

Cassinetta di Lugagnano

Fonte: iStock

Villa Visconti Maineri

Poco distante si incontra Villa Negri, una delle prime dimore che si scorgono arrivando dal Naviglio. Costruita nel 1761, ha una struttura compatta e lineare, con un bel giardino che si affaccia sull’alzaia. La semplicità dell’architettura nasconde ambienti interni riccamente decorati, ancora parzialmente conservati. Oggi la villa è utilizzata anche per iniziative culturali locali.

Un’altra presenza importante è Villa Cattaneo-Krentzlin, riconoscibile per la sua torretta e le decorazioni in cotto. Si trova sulla riva sinistra del Naviglio ed è protetta da un elegante muro di cinta. L’impianto originario è del XVIII secolo, ma fu ampliato e rimaneggiato in epoca successiva. La villa conserva ancora un vasto giardino all’inglese e un ingresso monumentale che si affaccia sul canale, da cui un tempo si raggiungeva Milano via barca.

Sulla riva destra si affaccia invece Villa Birago Clari Monzini, forse la più antica e maestosa del borgo. L’elemento più suggestivo è la grande scalinata a doppia rampa che scende direttamente verso l’acqua, creando un effetto scenografico. All’interno si trovano sale decorate e ambienti che riflettono lo stile neoclassico tipico della villeggiatura ottocentesca. La villa è ancora abitata e apre solo in rare occasioni, ma resta uno dei simboli più fotografati di Cassinetta.

Non va dimenticata Villa Trivulzio, situata nella frazione di Lugagnano. Appartenuta alla storica famiglia milanese, ha una struttura imponente e un tempo era circondata da un vasto podere agricolo. Anche questa villa conserva elementi decorativi di pregio, in particolare nei soffitti lignei e nelle antiche cucine.

Accanto a queste spiccano anche altre dimore meno note ma interessanti, come Villa Mörlin-Visconti, costruita in posizione dominante con una facciata sobria e uno scalone interno monumentale; Villa Frotta Eusebio, con il suo parco alberato che si estende verso i campi; e Villa Mantegazza Macinaghi, del 1580 che vanta elementi decorativi in stile liberty.

La bellezza di queste ville non è solo architettonica, ma anche paesaggistica: tutte sono immerse in giardini, siepi, filari di pioppi e viali alberati che dialogano con il Naviglio e con il paesaggio agricolo che le circonda. Per chi visita il borgo a piedi o in bicicletta, è possibile scoprirle una a una lungo l’alzaia, seguendo il ritmo lento del canale.

In alcune occasioni dell’anno, in particolare durante le giornate FAI o eventi dedicati alla riscoperta del patrimonio rurale lombardo, molte ville vengono aperte al pubblico con visite guidate. Esistono anche percorsi tematici curati da guide locali che raccontano non solo l’architettura, ma anche le vicende familiari, le curiosità e gli aneddoti legati alla vita nelle ville tra Settecento e Novecento. Quasi tutte le ville sono a disposizione come location per matrimoni e eventi privati.

Le chiese di Cassinetta di Lugagnano

La Chiesa di Santa Maria Nascente e Sant’Antonio Abate, eretta nel 1435 per volere di Maffiolo Birago, è la parrocchiale del borgo. Rimaneggiata nel Settecento, presenta una pianta poligonale irregolare con muri perimetrali in mattoni pieni. Il corpo principale è coperto da volte in muratura in parte a botte e in parte a botte lunettate. Il campanile ha solai lignei a orditura semplice. La copertura è a falde con la parte absidale a padiglione. Le cappelle laterali hanno copertura ad una falda. La struttura è a capriate lignee e il manto è in coppi di laterizio. ​ All’interno si trova un busto in legno dipinto raffigurante San Carlo Borromeo, che la tradizione vorrebbe essere stato eseguito “dal vivo” durante la visita del cardinale al borgo. ​

Merita una menzione anche l’Oratorio di San Giuseppe, affacciato sull’alzaia del Naviglio Grande, e costruito nella prima metà del XVIII secolo dall’architetto Carlo Federico Castiglioni come cappella privata della sua villa. La facciata della chiesa è in stile barocco lombardo, contraddistinta da due ordini da lesene doppie coronate da capitelli corinzi. ​

Natura e relax lungo il Naviglio

Cassinetta di Lugagnano è immersa in un paesaggio fluviale di grande fascino, tutelato dal Parco Lombardo della Valle del Ticino. L’ambiente naturale è uno dei punti di forza del borgo e si presta a essere esplorato con lentezza, a piedi o in bicicletta, grazie a una fitta rete di percorsi ciclopedonali che costeggiano il Naviglio Grande. Il tratto dell’alzaia che attraversa Cassinetta è pianeggiante, ben tenuto e facilmente percorribile anche da famiglie con bambine e bambini.

L’itinerario più frequentato collega il borgo a Robecco sul Naviglio, ma prosegue senza interruzioni fino ad Abbiategrasso e, in direzione opposta, fino a Gaggiano e Milano (ci sono piccole aree di sosta e fontanelle lungo il tragitto).

Durante la primavera e l’estate, è possibile scoprire il territorio anche dall’acqua: alcune associazioni locali organizzano brevi escursioni in battello sul Naviglio, per una prospettiva diversa sulle ville e sui paesaggi. In genere si parte da Cassinetta o da Robecco e si possono essere abbinate a visite guidate o degustazioni in cascine e agriturismi della zona.

Per chi preferisce il verde, il Parco Sandro Pertini, noto anche come Parco De André, si affaccia sul canale e dispone di ampie zone ombreggiate, panchine, spazi per il gioco e un piccolo percorso vita. È facilmente accessibile, anche per chi si muove con passeggini o sedie a rotelle. Nelle vicinanze, non mancano agriturismi, bar e ristoranti per un pranzo tipico o una merenda all’aperto.

Categorie
Idee di Viaggio vacanze avventura Viaggi Viaggi in camper Viaggi On the Road

Viaggio in camper tra le fioriture meno note d’Italia, per un itinerario lontano dalla folla

Non importa la tipologia del mezzo, che si tratti di un camper moderno e dotato di ogni comfort, di un classico van dallo stile vintage o di un furgone che avete omologato voi stessi, un viaggio on the road è sempre un’ottima idea. Con voi c’è tutto il necessario, l’unica cosa di cui avrete bisogno è lasciarvi trasportare dall’imprevedibile e assaporare ogni momento di quest’esperienza.

E non è necessario guidare per chilometri e chilometri per fare un road trip incredibile perché in Italia, fortunati noi che ci viviamo, le bellezze ci aspettano dietro ogni curva, soprattutto quando è periodo di fioritura. Ma quali sono le più belle e facilmente raggiungibili con il camper, magari vicine a delle comode aree sosta dove dormire? Eccole!

Campi di lavanda a Sale San Giovanni, Piemonte

La bellezza del sud della Francia, ma in Piemonte: siamo tra i campi di lavanda di Sale San Giovanni, un piccolo borgo situato in provincia di Cuneo. Qui, all’inizio dell’estate, le campagne si trasformano in un tappeto naturale viola e blu che raggiunge il massimo della fioritura l’ultimo weekend di giugno, quando viene organizzato anche l’evento “Non solo Erbe”. In quest’occasione, il comune e la pro loco organizzano l’annuale fiera dedicata alle erbe officinali locali, compresa la lavanda.

Per ammirare i campi di lavanda potete lasciare il camper in un campeggio situato nei dintorni e intraprendere alcuni dei percorsi escursionistici disponibili come il percorso panoramico verde, lungo 7,5 chilometri.

Campo lavanda sale San Giovanni

Fonte: iStock

Il campo di lavanda a Sale San Giovanni

Parco Aymerich di Laconi, Sardegna

Lasciate il camper nell’area sosta apposita a Laconi, in provincia di Oristano, e andate alla scoperta di questo territorio storico del Sarcidano percorrendo i diversi sentieri naturalistici presenti. Il Parco Aymerich, infatti, è una splendida oasi di 22 ettari creata da don Ignazio Aymerich Ripoll, appassionato di botanica, che importò sull’isola piante rare a partire dalla metà del XIX secolo.

Oltre a immergervi in un boschetto tra lecci, querce, olivi e carrubi, intervallati da ruscelli e laghetti, avrete l’opportunità di ammirare anche un’ampia varietà di orchidee, tra cui quelle autoctone ophris laconensis e sarcidanis. Questo è il più grande parco urbano della Sardegna, una tappa imperdibile se state organizzando un viaggio on the road sull’isola.

Centro Botanico Moutan di Vitorchiano, Lazio

Ogni anno, nel cuore della Tuscia viterbese, una collina nei dintorni di Vitorchiano si trasforma in una incredibile tavolozza di colori. Siamo nel Centro Botanico Moutan, dove si trova il giardino delle peonie, un luogo speciale immerso nella natura, tra lecci, cipressi e ulivi secolari, dove avrete l’opportunità di ammirare la rara collezione di peonie creata dall’imprenditore Carlo Confidati.

Qui ci sono oltre 250.000 piante, un tesoro botanico che custodisce circa 600 tra varietà e ibridi naturali delle specie più affascinanti. Ma il vero gioiello sono i sentieri, scrigni di rarissime peonie arbustive P.Rockii e di innumerevoli, splendide peonie suffruticose. Un mosaico di specie diverse che, al culmine della fioritura, si trasforma in uno spettacolo naturale unico e indimenticabile.

Il parco è aperto fino ai primi di giugno e potete parcheggiare il vostro camper nell’apposita area sosta presente a Vitorchiano.

Lavanda a Morano Calabro, Calabria

Chi viaggia con il camper sa che non è sempre così facile visitare i piccoli borghi, sia per una questione di spazio e grandezza delle strade che per la presenza di parcheggi adatti. Questo non è il caso di Morano Calabro, tra i Borghi più belli d’Italia, dov’è presente una comoda area sosta che vi permetterà di lasciare in sicurezza il vostro mezzo e di andare alla scoperta dei suoi meravigliosi campi di lavanda. Questi si trovano nel Parco della Lavanda di Campotenese, frazione di Morano Calabro, ai piedi del Parco Nazionale del Pollino.

Il periodo ideale per ammirare la fioritura della lavanda è quello compreso tra fine giugno e fine agosto, quando l’intera collina nei dintorni di Morano si tinge di viola. Si tratta di una tipologia di lavanda speciale perché autoctona: cresce alle pendici del Massiccio del Pollino e si chiama Lavanda Loricata (il cui nome si lega anche alla specie autoctona del Pino Loricato, simbolo del Parco del Pollino).

I giardini di Villa Taranto a Verbania, Piemonte

Tra i giardini più belli sul Lago Maggiore, ci sono sicuramente quelli di Villa Taranto a Verbania. Si tratta di una meta incantevole in ogni periodo dell’anno grazie alle diverse tipologie di fioriture: durante tutto il mese di aprile fioriscono le 80.000 bulbose; da metà aprile a metà maggio, invece, c’è la fioritura di azalee e rododendri; da giugno a settembre compaiono i fiori d’acqua come i fiori di loto e le ninfee; mentre a partire dalla fine del mese di luglio fino a ottobre è possibile immergersi nel labirinto delle dalie.

Anche a Verbania si trova un’ottima area sosta dotata anche di allacciamento elettrico.

Categorie
Arte e cultura Idee di Viaggio tradizioni Viaggi Viaggi On the Road

Cotswolds, la campagna inglese che sembra un set cinematografico

Appena fuori Londra, si apre un meraviglioso paesaggio fatto di colline, di ampie distese verdi – che a primavera si coprono di fiori -, di villaggi in pietra calcarea e di antiche cattedrali. Siamo nella zona delle Cotswolds, dove sembra di entrare in una cartolina vivente. Un territorio talmente perfetto e rimasto inalterato nel tempo tanto da essere spesso usato come location per film e period drama. Qui hanno girato la saga di Harry Potter, “Downton Abbey”, “Bridgerton“, “Orgoglio & Pregiudizio”, ma la lista di produzioni cinematografiche è lunghissima. Per i fan del cineturismo è il luogo ideale, ma è soprattutto una zona dell’Inghilterra ricca di storia, cultura e tradizioni.

Una zona talmente bella – e non troppo distante dalla Capitale – tanto da essere stata scelta da molte celebrity per viverci. Partiamo per un viaggio on the road alla scoperta di quella che è considerata la zona più pittoresca del Paese, tra villaggi, castelli, abbazie e palazzi storici.

Lacock, il villaggio di Harry Potter

Tanti i luoghi pittoreschi che s’incontrano nelle Cotswolds, ma sicuramente da non perdere è il villaggio di Lacock, che chi ha visto “Harry Potter e la pietra filosofale” lo ricorderà come Budleigh Babberton, un luogo tutelato dal National Trust. Qui si trova l’Abbazia di Lacock, un edificio che risale al XIII secolo, poi convertito in country house e che, nel film, è la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. I suoi inconfondibili chiostri sono stati set di ben due episodi della saga, “la pietra filosofale” e “la camera dei segreti”, ma anche del più recente film “Animali fantastici – I crimini di Grindelwald”. L’abbazia ospita un museo della fotografia perché, proprio qui, William Fox Talbot, alla fine dell’800, inventò il primo negativo fotografico. Tutto il villaggio è un susseguirsi di scorci che hanno fatto da set per Harry Potter: c’è il vero cottage dei genitori del maghetto, la casa del professor Lumacorno, il pub The Sign of the Angel, che nel film di Harry Potter è Babberton Arms, e tanti altri luoghi visti in altri film.

casa-potter-Lacock

Fonte: @SiViaggia – Ilaria Santi

La casa dei genitori di Harry Potter a Lacock

Tetbury, a casa di Carlo e Camilla

Seconda cittadina delle Cotswolds per grandezza, Tetbury è famosa per essere la seconda casa di re Carlo III d’Inghilterra e della regina Camilla ed è stata di recente set della serie “Rivals”. Nel Medioevo era un’importante città-mercato per il commercio della lana e dei filati. Oggi è una meta chic, con deliziosi negozi, ottimi ristoranti e sale da tè ed è molto legata alla Famiglia reale britannica. Alle porte della cittadina si trovano, infatti, Highgrove Gardens, la residenza privata della coppia reale. Fin dagli Anni ’80, quando Carlo era ancora Principe, si era dedicato alla creazione dei magnifici giardini intorno alla villa, considerati oggi tra i più belli del Regno Unito. Si possono visitare alcuni giorni della settimana tra aprile e ottobre.

Sempre alle porte di Tetbury si trova un’altra dimora privata che è possibile visitare e che è stata usata spesso come location per cinema e Tv. Qui hanno girato la serie “Poldark” con Aidan Turner, “Tess of the d’Urbervilles”, una produzione della BBC tratta dal romanzo di Thomas Hardy (tra le ultime, un adattamento contemporaneo statunitense di “Northanger Abbey”, tratto dal celebre romanzo di Jane Austen, di cui quest’anno si celebra il 250° anniversario). Si tratta di Chavenage House, già lì prima ancora che arrivasse Guglielmo il Conquistatore e con lui l’invasione dei Normanni. Entrare in questo edificio, completamente arredato e vissuto in ogni minimo dettaglio, è come fare un balzo indietro nel tempo.

Broadway e la torre delle fiabe

Molto bello, e molto più grande di Snowshill, è poi il villaggio di Broadway, che si sviluppa lungo un’unica strada, High Street, costeggiata da deliziosi pub, ristoranti e da tantissimi negozi. C’è anche il Broadway Museum, che racconta l’affascinante storia di questo luogo, con testimonianze di insediamenti umani risalenti a 8.000 anni fa, che ha ispirato anche il creatore di Winnie the Pooh, A.A. Milne, e J.M. Barrie, autore di Peter Pan, e la Cotswolds Distillery, dove poter fare degustazioni di whisky e gin.

Lungo la strada per arrivarci – che nella bella stagione è costeggiata da infinite distese di campi di lavanda – è impossibile non fare tappa alla Broadway Tower, un castelletto costruito alla fine del ‘700 su Fish Hill, uno dei punti più alti delle Cotswolds (solo 312 metri sul livello del mare), e che ricorda il castello di Biancaneve. Dalla cima della torre si può ammirare un bellissimo panorama della campagna. E, per chi ama camminare, questo percorso si trova sul sentiero nazionale Cotswold Way, un bellissimo itinerario di 164 km che collega Chipping Campden, nel Gloucestershire, a Bath.

broadway-tower

Fonte: 123RF

L’iconica Broadway Tower

Chipping Campden, gioiello delle Cotswolds

Chipping Campden è un’altra cittadina incantevole delle Cotswolds, la cui storia è profondamente legata al commercio della lana che, nel Medioevo, rese questo borgo uno dei più ricchi e fiorenti d’Inghilterra. Il termine “Chipping” deriva da un vecchio termine inglese che significa “mercato“, indicando l’importanza del borgo come centro commerciale. Il Court Barn Museum racconta proprio la storia di questo villaggio di artigiani. Nel corso dei secoli, Chipping Campden ha conservato la sua straordinaria architettura, testimoniando la prosperità e l’importanza storica di questa regione.

Snowshill, una cartolina vivente

Uscito da un libro di fiabe è anche il villaggio di Snowshill, con le sue case in pietra (una di queste è servita per girare la celebre scena del pranzo di Natale nel “Diario di Bridget Jones”, ma attenzione perché è vietato superare il cancello!), la grande chiesa, i muretti a secco e l’antico cimitero. Rimasto intatto, è tra i villaggi più pittoreschi delle Cotswolds. Sono benvenuti, invece, tutti coloro che desiderano visitare, grazie ai volontari del National Trust, Snowshill Manor, una casa padronale ricca di tesori straordinari e di incredibili collezioni che vanno dai giocattoli agli strumenti musicali, con splendidi giardini curatissimi.

Snowshill-Cotswolds

Fonte: @SiViaggia – Ilaria Santi

Snowshill, il villaggio di Bridget Jones, nelle Cotswolds

Cheltenham, la città termale delle Cotswolds

Frequentatissima tra il ‘700 e il periodo Regency, Cheltenham è una delle più importanti città termali d’Inghilterra insieme a Bath e si trova nel cuore delle Cotswolds. Le acque benefiche, scoperte solo nel XVII secolo, fecero sì che venissero aperti tantissimi alberghi e organizzati eventi per intrattenere gli ospiti dell’alta società che frequentavano la cittadina, tra cui Lewis Carroll, autore di Alice nel paese delle meraviglie, Sir Arthur Conan Doyle, uno dei più celebri autori di gialli, che er solito soggiornare a The Queens Hotel, ancora oggi uno degli alberghi storici più belli in  città, e anche la Famiglia reale. Anzi, pare sia stato proprio re Giorgio III a donare lustro a Cheltenham. Parchi, sale da ballo e persino un ippodromo dovevano così contribuire a trasformarla nella meta turistica più desiderata d’Inghilterra. Famose sono ancora oggi le corse dei cavalli che si svolgono a primavera per il Cheltenham Festival. Nei giorni delle gare, alla stazione ferroviaria di Cheltenham Spa arriva anche il treno storico a vapore della Gloucestershire Warwickshire Railway, che parte da Broadway e che attraversa i meravigliosi paesaggi delle Cotswolds. Un tragitto breve,  circa 50 km, ma molto emozionante.

Woodstock e il sontuoso Blenheim Palace

Tappa obbligata di ogni itinerario nelle Cotswolds è Blenheim Palace, la Versailles d’Inghilterra, un meraviglioso palazzo patrimonio dell’umanità Unesco dove nacque Winston Churchill e dove sono stati girati molti film e serie Tv. Si trova al confine Est delle Costwolds, nella cittadina medievale di Woodstock, che un tempo faceva parte del territorio di caccia reale. I bellissimi ambienti e i lusurggianti giardini di Blenheim Palace, le fontane, i laghetti, i monumenti e le collezioni d’arte hanno fatto da sfondo a numerose produzioni cinematrografiche. Tra le ultime, “Queen Charlotte”, prequel di “Bridgerton”, “Harry Potter e l’ordine della fenice”, “Napoleon” di Ridley Scott, “James Bond 007 Spectre”, “Indiana Jones e l’ultima crociata”, “Mission: Impossible – Rogue Nation” e molte altre.

BlenheimPalace-parco-giardino

Fonte: Ufficio stampa

Blenheim Palace e il suo meraviglioso parco

Slaughter, icona delle Cotswolds

E, infine, da non perdere è Slaughter, un pittoresco villaggio fatto di poche case – quasi tutte case-vacanza dei ricchi londinesi – che si sviluppa lungo un corso d’acqua con tanto di mulino, che ricorda ancora oggi il passato di questo territorio la cui economia si basava non sul turismo come avviene oggi, bensì sulla produzione della lana. Questo delizioso angolino d’Inghilterra è incredibilmente iconico. In quella che un termpo era la casa padronale, The Slaughters Manor House, poi divenuta un convento, oggi si può soggiornare per provare un’esperienza autentica e fuori dal tempo.

Cotswolds-Slaughters

Fonte: @SiViaggia – Ilaria Santi

Il villaggio di Slaughters nelle Cotswolds

Come visitare le Cotswolds

Le distanze tra una località e l’altra sono ridotte e, ogni giorno, è un continuo immergersi tra villaggi color miele, bed&breakfast d’altri tempi, castelli, chiese medievali e antiche locande. Per visitare questa zona attraversando i più bei villaggi si può noleggiare un’auto, seguendo la Cotswolds Road oppure salire a bordo di un treno storico a vapore, ma i più sportivi, nella bella stagione, possono percorrere queste splendide colline in bicicletta o, in modo molto British, a cavallo.

Cotswolds-villaggio

Fonte: @SiViaggia – Ilaria Santi

Il villaggio di Woodstock
Categorie
Arezzo Arte e cultura Città d'Arte Idee di Viaggio Maremma terme Toscana vacanze avventura vacanze benessere Viaggi Viaggi in camper Viaggi On the Road

Tour della Toscana in camper e itinerari possibili, tra terme e città d’arte

Viaggiare in Toscana in camper può essere una valida opzione per visitare la regione, che, per la sua posizione centrale e ai collegamenti stradali capillari e ben segnalati, si raggiunge facilmente da ogni parte d’Italia. Sono diversi gli itinerari possibili, anche a tema o stagionali, da integrare a seconda del tempo a disposizione. Dalle città d’arte alla costa, dalle terme naturali alle strade del vino, ogni itinerario svela un volto diverso della Toscana.

Il tour delle città d’arte

Un primo percorso può toccare le grandi città d’arte, come Firenze, Siena, Pisa, Lucca, Arezzo: ognuna racconta una storia unica, fatta di arte, architettura e tradizioni. Chi viaggia in camper deve pianificare con attenzione le soste, perché spesso non è possibile parcheggiare nei centri storici. Meglio scegliere aree di sosta attrezzate nei dintorni, per spostarsi in bicicletta o coi mezzi pubblici, e visitare così le città con calma. Firenze merita almeno due giorni, tra musei, palazzi rinascimentali e passeggiate sull’Arno. Siena è un piccolo goiello con Piazza del Campo e il Duomo; mentre Pisa è da scoprire partendo dalla celebre torre pendente e poi oltre. Lucca si gira bene in bicicletta, lungo e dentro le mura rinascimentali; e Arezzo vanta un’anima medievale e una forte identità toscana, meno turistica ma molto autentica. Quando? Questo itinerario è percorribile tutto l’anno; in inverno per godere dell’atmosfera natalizia o in primavera e autunno per evitare la folla e il caldo estivi.

Piazza Grande Arezzo

Fonte: iStock

Piazza Grande di Arezzo

In camper lungo la costa

Un altro itinerario si snoda lungo la costa tirrenica, tra spiagge, pinete e località turistiche affacciate sul mare. Da Nord a Sud, si passa dai centri di villeggiatura e mondani della Versilia alle calette più selvagge della Maremma. Viareggio, Lido di Camaiore e Forte dei Marmi sono perfette per una sosta balneare; anche se molto molto affollate in alta stagione. Più a sud, Castiglione della Pescaia ha un bel centro storico arroccato, animatissimo in estate, spiagge ampie e una natura ancora piuttosto selvaggia. Proseguendo verso l’Argentario, si incontrano Orbetello e Porto Ercole, e si percorrono strade panoramiche sulla laguna con accessi a spiagge limpide, spesso affollate in alta stagione. Un consiglio su tutti: attenzione ai divieti di sosta per i camper lungo la costa, spesso più restrittivi in alta stagione.

Chi cerca luoghi meno battuti lungo la costa può puntare su tratti ancora poco turistici, come le Spiagge Bianche di Rosignano, con il mare sorprendentemente chiaro, dall’aspetto quasi caraibico dovuto alla presenza, in passato, di residui di bicarbonato di sodio provenienti dallo stabilimento chimico Solvay, che hanno alterato il colore naturale della sabbia. La pineta della Riserva dei Tomboli di Cecina è ideale per chi viaggia con bambini. Più a sud, il Parco della Sterpaia e il Golfo di Baratti hanno spiagge tranquille e natura protetta, e dispongono di aree attrezzate per i camper.

Castiglione della Pescaia

Fonte: iStock

Castiglione della Pescaia

La Toscana termale

Per chi cerca relax e natura, la Toscana è apprezzabile anche fuori stagione, seguendo un itinerario termale, perfetto soprattutto in autunno e primavera. Le terme libere e gratuite sono una delle esperienze più wild della regione, particolarmente adatte a chi viaggia in camper. Le Cascate del Mulino di Saturnia sono forse le più note: vasche calcaree modellate dall’acqua sulfurea, accessibili anche di sera o al mattino presto, per evitare la folla. I Bagni San Filippo, tra la Val d’Orcia e il Monte Amiata, sono meravigliose, e ancora non troppo conosciute: un paesaggio quasi fiabesco, dove fa da protagonista la “Balena Bianca”, una grande formazione calcarea su cui scorre acqua calda e dalle proprietà riconosciute. I Bagni di Petriolo, meno noti e spartani, ma molto suggestivi, si trovano vicino a Monticiano, e qui l’acqua calda delle terme si può alternare a quella fredda del torrente. Chi viaggia in camper può facilmente trovare parcheggi, anche liberi, nelle vicinanze e raggiungere le terme a piedi o in bicicletta, magari fermandosi più notti per godersi appieno dei benefici delle acque delle terme toscane.

Bagni San Filippo

Fonte: iStock

I Bagni di San Filippo sono meno famosi di Saturnia ma altrettanto suggestivi

Dove andare in Maremma in camper

Sempre nella parte meridionale della regione, un itinerario nella Maremma consente di esplorare una Toscana più selvaggia e autentica, iconica e meta apprezzatissima da italiani e stranieri di tutto il mondo. Grosseto può essere un buon punto di partenza, con il suo centro storico racchiuso da mura e la vicinanza a numerose attrazioni naturalistiche. Da lì si può proseguire verso il Parco Naturale della Maremma, un’area protetta che si estende tra Talamone e Alberese, perfetta per escursioni a piedi, in bici o a cavallo. L’itinerario prosegue verso la costa con Monte Argentario, collegato alla terraferma da sottili strisce di terra, da cui si possono raggiungere spiagge appartate (meno in estate) e punti panoramici come il convento dei Frati Passionisti. Orbetello, infine, è circondata da una laguna dove si possono osservare fenicotteri e fare passeggiate tranquille, con la possibilità di fermarsi in aree sosta ben attrezzate. Attenzione ai divieti, perché la sosta ai camper è vietata quasi ovunque, specialmente in alta stagione. E ancora un accorgimento: chiudete i finestrini e mettere le zanzariere perché è pieno di zanzare che possono trasformare la permanenza in camper in un vero e proprio incubo!

Le strade del vino

Un ultimo itinerario, perfetto per chi ama la cultura enogastronomica, è quello lungo le strade del vino. Il Chianti è probabilmente la zona più famosa, con le sue colline punteggiate da vigneti, oliveti e borghi come Greve, Radda e Castellina. Molte cantine organzzano degustazioni e visite guidate, con la possibilità di sostare nei pressi o trovare campeggi immersi nella natura. Un consiglio per i più sportivi può essere quello di fare base in un campeggio o un’area sosta per poi girare in bici. A sud,

e Montepulciano sono le due capitali del Brunello e del Vino Nobile: piccoli centri ricchi di storia, con cantine storiche e scorci panoramici. Anche la zona di Bolgheri, sulla costa livornese, merita una deviazione, con la celebre via dei cipressi e i vini della DOC Bolgheri, tra i più apprezzati al mondo. E se si beve troppo? Una sosta in camper prima di ripartire è d’obbligo!

Vigneti della Val d'Orcia

Categorie
Andalusia Idee di Viaggio Ponte del 25 Aprile Viaggi Viaggi On the Road

Mete low cost ma da sogno per il ponte 25 aprile-1 maggio

No, non è troppo tardi per prenotare una fuga per il ponte 25 aprile 1 maggio ma certamente è importante iniziare a stabilire un budget e qualche idea per poter prenotare aerei, treni o anche solo una struttura in cui dormire. Cerchi idee di mete low cost da sogno per il ponte 25 aprile 1 maggio? Abbiamo selezionato diverse opzioni, alcune che richiedono la prenotazione di un volo e altre raggiungibili in auto o in treno. Vediamo insieme le migliori opportunità.

On the road in Andalusia

Con un po’ di flessibilità sugli orari di partenza si trovano ancora voli economici per Malaga, punto di partenza alternativo a Siviglia per un giro ad anello dell’Andalusia. Questa regione della Spagna meridionale mostra già un clima caldo e piacevole e ti darà modo di organizzare un bellissimo itinerario tra città storiche, tapas a poco prezzo e bellissimi paesaggi. Tra le tappe da non perdere? Siviglia che accoglie con la sua Giralda e le stradine profumate di aranci, Cordoba incanta con la sua Mezquita e i vicoli del quartiere ebraico. Non può mancare una sosta a Granada, dove la magica Alhambra racconta secoli di storia. Affittare un’auto per 4-5 giorni può essere davvero conveniente, soprattutto se viaggi in compagnia e dividi le spese. E la spesa del cibo? Economica come poche altre zone d’Europa. Bastano poche decine d’euro per una cena tipica.

Andalusia on the road da malaga low cost

Fonte: iStock

Da Malaga alla scoperta dell’Andalusia, un’idea low cost per il ponte del 25 aprile 1 maggio

Rzeszów in Polonia

Non conosci Rzeszów? Meglio così: è una gemma nascosta! Questa città della Polonia, poco frequentata dal turismo di massa rispetto a Varsavia o Cracovia, è perfetta per un ponte fuori dal comune. I voli sono tra i più economici compresi di date che coincidono con i giorni di festa o per chi vuole godersi il ponte nella sua interezza. Il centro storico è unico, dal forte sapore vintage e ha un castello da visitare ma il vero fascino è anche nei prezzi davvero accessibili per cibo, musei e attività. Motivo in più per sceglierla? L’accoglienza locale. È una tappa interessante per gli appassionati di storia, qui è custodito uno dei musei più interessanti sulla Resistenza durante la Seconda Guerra Mondiale.

Un viaggio nella storia dell’architettura a Colonia

Colonia è una città perfetta per chi ama l’architettura e le città europee dal fascino contrastante. Dalla grandiosità gotica del Duomo, simbolo indiscusso della città, ai quartieri moderni come il Rheinauhafen con i suoi edifici futuristici a forma di gru, Colonia è una continua scoperta. In primavera, la città si riempie di eventi, concerti e festival gratuiti: puoi trovare voli economici da molti aeroporti italiani, oppure considerare il treno se parti dal nord. Vuoi risparmiare? Puoi optare per street food, birrerie, ostelli di design e non perdere un assaggio della Kölsch, la birra tipica della città.

Colona in Germania

Fonte: iStock

Colonia la città perfetta per il ponte 25 aprile 1 maggio, è anche low cost

Da Brindisi alla scoperta di Lecce

La Puglia sempre una buona idea, ma il Salento in primavera è pura poesia. Se trovi un volo low-cost per Brindisi, in meno di mezz’ora puoi raggiungere Lecce, la “Firenze del Sud”, e immergerti nel suo barocco dorato. Nonostante i rincari tipici dei ponti, questa cittadina è ancora raggiungibile con voli dai costi accessibili e da qui, anche solo con un treno, si raggiunge Lecce comodamente. Passeggiare tra i palazzi, scoprire le piccole botteghe artigiane, fermarsi a mangiare un pasticciotto o una puccia: Lecce è perfetta per chi cerca cultura, gastronomia e relax, tutto a prezzi abbordabili. E per chi ha qualche giorno in più o un’auto a noleggio ci si può spingere a visitare Gallipoli e Otranto che, fuori stagione, sono davvero meravigliose.

Lussemburgo per una toccata e fuga

No, non è solo una meta business. Lussemburgo è una meta top per una fuga breve che coincide con un weekend lungo di un ponte come questo. Con un centro storico piccolo e ordinato ma soprattutto pieno di verde offre voli economici e ha come plus trasporti pubblici gratuiti internamente. Ti basterà un giorno per scoprire il centro storico dichiarato Patrimonio UNESCO e caratterizzato da ponti e “casematte” sotterranee. Il giorno dopo potrai spostarti nei villaggi del Mullerthal, con sentieri nel verde e cascate incastonate tra rocce.

Lussemburgo tra le mete low cost per il ponte 25 aprile 1 maggio

Fonte: iStock

Idea low cost per il ponte 25 aprile 1 maggio: visitare Lussemburgo

Zara, il gioiello croato

Per chi cerca un assaggio di mare prematuro la Croazia è un’ottima idea: si trovano ancora diversi collegamenti low cost in volo dall’Italia per Zara. La città è diventata famosa per due opere artistiche uniche: l’organo marino che suona con il movimento delle onde e il saluto al sole, un’installazione luminosa che omaggia i tramonti già assolutamente suggestivi. Il centro storico di origine romana fa piombare indietro nel tempo e che dire della cucina? I piatti tipici sono una prelibatezza.

Tra borghi e sapori in Val d’Orcia

Se non ami volare o i prezzi dalla tua città non sono poi così convenienti puoi ripiegare su splendide località italiane. La Val d’Orcia, in Toscana, in primavera è un vero paradiso. Borghi incantevoli come San Quirico d’Orcia, Montalcino e Bagno Vignoni sono veri e propri gioielli da scoprire ma se vuoi risparmiare ti suggeriamo di soggiornare in un agriturismo o un cascinale in borghi meno conosciuti. Qui è d’obbligo avere la propria auto o una moto per poter esplorare le bellezze del territorio… e non dimenticare di prenotare online una degustazione di vino: tramite web si trovano ottime promozioni.

Iseo e le bollicine della Franciacorta

Sapevi che in Italia c’è una zona in cui si producono bollicine che poco hanno da invidiare a quelle francesi? Si tratta della Franciacorta, una regione vinicola che si trova in prossimità del lago d’Iseo. Molto meno affollato e battuto di quello di Como e di quello di Garda, ha dei borghi caratteristici da non perdere. Una curiosità? Proprio nel centro del lago d’Iseo sorge Monte Isola, una delle isole lacustri più grandi d’Europa ed è completamente pedonale.

Turismo lento nelle Langhe

Se ami camminare, mangiare bene e rilassarti senza orari, le Langhe sono la meta perfetta per te. In primavera, questa zona tra Cuneo e Asti si trasforma in un mare verde di vigneti ordinati, borghi romantici e cascine dove il tempo sembra essersi fermato. Oltre a mettere in agenda borghi come Barolo, La Morra e Neive si potranno scoprire tante altre meraviglie meno battute ma altamente rilevanti per il patrimonio vinicolo. Un esempio? La splendida torre di Barbaresco su cui si può salire godendosi un buon calice di vino con una delle viste più wow del Piemonte.