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Dove è stato girato “Ripley”, la serie Netflix in bianco e nero

Tra i prodotti più interessanti che si possono trovare su Netflix c’è “Ripley“, una serie Tv composta da 8 episodi diretti e sceneggiati da Steven Zaillian. Si tratta del remake del film del 1999, chiamato “Il talento di Mr Ripley”, ispiratosi a sua volta al romanzo omonimo del 1955. Come nelle precedenti versioni, anche la nuova serie in bianco e nero della famosissima piattaforma streaming è stata girata in Italia.

“Ripley”, la trama

Tom Ripley, interpretato da Andrew Scott, è un truffatore che per sopravvivere alla New York dei primi Anni 60 commette piccoli raggiri e imbrogli. Fino a quando un giorno viene avvicinato da una persona che gli spiega di essere l’emissario di un uomo che ha un lavoro per lui.

Tom si reca all’appuntamento con questo misterioso uomo e scopre che si tratta di un imprenditore benestante che ha intenzione di mandarlo in Italia per cercare di convincere il figlio a tornare a casa per occuparsi dell’azienda di famiglia.

Ripley decide di accettare e si reca nel nostro Paese dove incontra l’aspirante attore Dickie, interpretato da Johnny Flynn, e la sua fidanzata Marge (Dakota Fanning) che è in vece un’aspirante scrittrice.

Il lusso a cui si trova di fronte Tom, che ricordiamo poco prima cercava di sopravvivere, è davvero sfrenato, tanto da scatenare in lui una profonda invidia. Ma non è di certo finita qui, perché la sua nuova vita è un vero e proprio susseguirsi di inganni, truffe e omicidi.

Nel cast della serie Tv di Netflix troviamo anche Eliot Sumner nei panni di un amico di Dickie, Maurizio Lombardi, in quelli dell’ispettore Pietro Ravini, e Margherita Buy, John Malkovich e Ann Cusack in piccoli ruoli secondari.

Le location di “Ripley”

Come vi abbiamo accennato sopra, “Ripley” è stato girato nel nostro Paese: siamo nella Roma del 1961, e la serie inizia con incredibili riprese ravvicinate sulle maestose sculture che impreziosiscono Ponte Sant’angelo, costruito nel 134 dall’imperatore Adriano, con il suo mausoleo: Castel Sant’Angelo, che in tutta la sua bellezza emerge sullo sfondo. Della Capitale italiana compaiono anche alcuni straordinari scorci del suo stupendo centro storico.

C’è poi anche la bellissima Anzio, antica città della provincia di Roma, di cui si può ammirare il tratto di costa di ponente e il molo Innocenziano.

Poi ancora Venezia, e in particolare la raffinata Piazza San Marco, gli interni di alcuni straordinari palazzi cittadini, l’Accademia, Ca’ Widmann, l’hotel Danieli, il canal Grande, la zona dei Frari, la stazione di Santa Lucia e altri splendidi luoghi di interesse.

Nella serie Tv compare anche la Campania: Capri con la sua Villa Torricella, una dimora che svetta nei cieli di Marina Grande e perfettamente riconoscibile dal mare per via delle torri e le torrette che la caratterizzano, Ischia, la Costiera Amalfitana,  i piccoli ma straordinari borghi di Atrani e Maiori, il porto di Pozzuoli e la pittoresca città di Napoli.

Del magnifico capoluogo campano sono stati coinvolti nelle riprese il rione Sanità e via dei Tribunali. Alcuni set sono stati allestiti anche a Monteoliveto, in piazza Santa Maria la Nova e a Capodimonte, elegante quartiere residenziale noto per il maestoso museo omonimo che conserva preziose opere di Caravaggio e Tiziano.

Ci sono anche alcuni angoli affascinanti di Palermo, come il Santuario del monte Pellegrino dedicato a Santa Rosalia e il centro storico con alcuni dei suoi spot più suggestivi, tra cui la Cattedrale che domina fiera la città, Piazza San Francesco, i Quattro Canti, l’Oratorio di San Lorenzo, Piazza Borsa, il mercato della Vucciria e Piazza Meli.

Infine, anche la città che non dorme mai: l’intramontabile New York.

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“Il Giovane Berlusconi”: i luoghi della docuserie Netflix

Interviste inedite e documentari d’epoca: “Il Giovane Berlusconi” è uno dei prodotti Netflix più attesi degli ultimi mesi, sotto la regia di Simone Manetti. La docuserie, dedicata alla carriera imprenditoriale e politica del Cavaliere, ripercorre alcune delle tappe più importanti della sua vita. Facciamo allora un viaggio alla scoperta dei luoghi “protagonisti” della serie, quelli che hanno visto Silvio Berlusconi diventare un grande imprenditore e, in seguito, il Presidente del Consiglio.

Tutto sulla docuserie “Il Giovane Berlusconi”

A quasi un anno dalla morte di Silvio Berlusconi, sbarca su Netflix la docuserie dedicata alla sua carriera: dagli esordi come imprenditore all’incredibile ascesa nel mondo della tv commerciale, sino all’ingresso in politica che lo ha condotto a diventare Presidente del Consiglio. Prodotto da B&B Film, in collaborazione con Gebreuder Beetz Filmproduktion tedesca e la rete franco-tedesca ZDF Arte, “Il Giovane Berlusconi” è suddiviso in tre episodi da 50 minuti ciascuno, in onda dall’11 aprile 2024. Vengono proposti materiali d’archivio finora mai visti, interviste nuove ad alcuni dei personaggi più importanti del secolo scorso e narrazioni inedite in prima persona.

“Il Giovane Berlusconi”: i luoghi

La figura di Silvio Berlusconi è sempre stata strettamente legata alla città di Milano, quella in cui ha vissuto i suoi esordi imprenditoriali e, in seguito, politici. Era il 1963 quando fondò la Edilnord, la sua impresa edile: e fu proprio la società a costruire Milano 2, quartiere residenziale nato negli anni ’70 come modello di città ideale. Il complesso, che oggi vanta una superficie di 3 km quadrati e quasi 6mila abitanti, si trova nel comune di Segrate, alle porte del capoluogo lombardo (al quale è molto ben collegato).

Il Cavaliere divenne poi un pioniere della tv commerciale, ma tutto ebbe inizio in un semplice sottoscala milanese, dove Silvio (siamo nel lontano 1974) diede vita a TeleMilanoCavo. L’idea originaria era quella di consentire ai condomini di seguire le riunioni assembleari, la messa e le pubblicità dei negozi locali. Nemmeno Berlusconi aveva idea di quello che sarebbe successo di lì a poco: l’emittente divenne infatti Canale 5 e, in un secondo momento, Mediaset. Il viaggio prosegue dunque a Cologno Monzese e a Segrate, dove hanno sede le reti televisive.

Naturalmente, non può mancare una visita allo Stadio Meazza (conosciuto anche come San Siro) di Milano: da grande appassionato di calcio e tifoso della squadra rossonera, Silvio Berlusconi acquistò l’AC Milan nel 1986 e ne divenne presidente, carica che mantenne sino al 2004 – rinunciandovi solo a causa del conflitto d’interesse nei periodi in cui venne eletto Presidente del Consiglio. Solo alcuni anni dopo, e più precisamente nel 2017, il Cavaliere decise di vendere le sue quote all’imprenditore cinese Li Yonghong.

Uno dei luoghi più famosi tra i tanti correlati al personaggio di Silvio Berlusconi non può che essere Villa San Martino, la splendida residenza di lusso situata ad Arcore. Fu qui che il Cavaliere accolse politici e personalità di ogni tipo, negli incontri legati alla sua carriera o più semplicemente mondani. Nel 1994, quando decise di scendere in politica, Berlusconi si trasferì a Roma: vedremo dunque Palazzo Grazioli, che Silvio elesse sua residenza principale, e Montecitorio, sede della Camera dei Deputati.

Infine, non può mancare una rapida fuga in Sardegna, meta estiva che il Cavaliere fece diventare ancora più rinomata. Fu qui che acquistò Villa Certosa, un vero gioiello di Porto Rotondo: divenne sua negli anni ’80 e vi fece numerosi lavori, trasformandola in un luogo dove intrattenere decine di ospiti. Silvio Berlusconi vi trascorreva le sue estati, in ottima compagnia e passando per i più celebri locali della zona.

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Le meravigliose location di “Mary & George”

Un dramma storico, un cast d’eccezione e tantissime location da sogno: “Mary & George” è la nuova serie tv britannica in costume, che ci riporta indietro sino all’Inghilterra del ‘500, con grandi protagonisti che riescono a coinvolgere il pubblico. Tutti gli episodi sono stati girati tra Londra, il Kent e altri spettacolari luoghi del Regno Unito. Scopriamo quali sono quelli più suggestivi.

“Mary & George”: tutti i dettagli

La nuova serie tv “Mary & George” è tratta dal saggio “The King’s Assassin” di Benjamin Woolley: scritta e ideata da D.C. Moore, vanta un cast davvero speciale. Protagonista è Mary Villiers, interpretata da un’eccezionale Julianne Moore: la donna, seppur di umili origini, ha progetti particolarmente ambiziosi per il suo secondogenito George (Nicholas Galitzine). Mary vorrebbe infatti che il ragazzo riuscisse a sedurre Re Giacomo I d’Inghilterra (Tony Curran). E il suo impegno sarà tale che la famiglia Villiers diventerà una delle più potenti del Regno Unito.

Prodotta da Hera Pictures in associazione con Sky Studios, “Mary & George” conta 7 episodi in onda dal 7 aprile in esclusiva su Sky e in streaming su NOW. Abbiamo già visto che le riprese sono state girate in Inghilterra: le bellissime location utilizzate, ad esempio, per le scene in interno nei palazzi del Re sono meravigliosi edifici veramente esistenti, alcuni dei quali persino visitabili. Scopriamo quali sono.

Le location di “Mary & George”

Non è facile ricostruire ambientazioni storiche, ma con “Mary & George” è stato fatto un lavoro eccezionale. Parte delle riprese hanno come sfondo la città di Londra: è il caso ad esempio della Charterhouse, celebre istituzione scolastica privata fondata dal ricco uomo d’affari Thomas Sutton. Aperto al pubblico, il palazzo ospita anche un museo. Sia i suoi interni che gli esterni, compreso il bellissimo parco, sono stati usati come location.

È invece la Chiesa Priorale di San Bartolomeo il Grande ad aver accolto le scene in cui Re Giacomo I e George si rivolgono al Parlamento e quelle dell’incoronazione. La York House on the Strand, meravigliosa villa affacciata sul Tamigi e a due passi da Westminster, non esiste davvero: si tratta in realtà di Ham House, nel quartiere di Richmond. Oggi appartiene al National Trust ed è dunque visitabile liberamente, sia tra le sue ampie sale riccamente decorate che nel bellissimo giardino che la circonda.

Spostiamoci adesso nel Kent, dove si trova Knole House: storica residenza in stile Tudor, risale al XV secolo ed è considerata la più grande casa di campagna dell’Inghilterra. Vi sono state ambientate le scene degli interni del palazzo di Re Giacomo I, ricordando un po’ il suo vero passato. In effetti, fu la residenza reale ai tempi di Enrico VIII. La location in cui sono state girate le riprese in quella che avrebbe dovuto essere la Torre di Londra, invece, è il suggestivo Castello di Dover.

Tra le altre bellissime località in cui il set ha girato c’è anche Hatfield House, nell’Hertfordshire: i suoi interni hanno dato vita al Palazzo di Londra di Re Giacomo I. Nel Lincolnshire, infine, c’è il Castello di Grimsthorpe che fu davvero visitato dal sovrano. Nella serie tv, vi sono state ambientate le riprese presso la dimora dell’aristocratico Jean, che nella finzione si troverebbe in Francia.

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Le bellissime location del film “Fabbricante di lacrime”

Si chiama “Fabbricante di lacrime” ed è un bellissimo film disponibile su Netflix ideato da Alessandro Genovesi e prodotto da Colorado. Una pellicola amatissima fin dal giorno del suo esordio, e che si ispira all’omonimo libro edito da Salani Editore della scrittrice emiliana Erin Doom. Scopriamo insieme dove è stato girato questo nuovo grandissimo successo che è possibile vedere sulla piattaforma streaming.

“Fabbircante di lacrime”, la trama

Il film “Fabbricante di lacrime” vanta un cast di tutto rispetto: Caterina Ferioli e Simone Baldasseroni sono i due giovani protagonisti, accompagnati da altri bravissimi attori italiani, come Alessandro Bedetti, Nicky Passarella, Roberta Rovelli, Orlando Cinque, Sabrina Paravicini, Eco Andriolo e Sveva Romana Candelletta.

Un successo straordinario, poiché poco dopo essere uscito si è guadagnato subito il primo posto tra i film più popolari al mondo su Netflix: è la prima volta nella storia che un film italiano è il più visto a livello globale sulla piattaforma.

Il lungometraggio racconta la la storia di Nica, una ragazza di 17 anni che vive in un orfanotrofio chiamato Grave (che, tradotto nella nostra lingua, vuol dire “tomba”), su cui circolano diverse storie. Un giorno la giovane viene adottata insieme a un altro orfano, Rigel, un ragazzo misterioso che la odia senza che lei ne sappia il motivo, l’ultima persona al mondo che lei vorrebbe come fratello adottivo.

Prima di iniziare a vederlo è importante conoscere un piccolo-grande dettaglio: tra le mura del Grave si è sempre raccontata una leggenda secondo cui un “fabbricante di lacrime”, un misterioso artigiano, era il colpevole di aver forgiato tutte le paure e le angosce che abitano il cuore degli uomini. 

Le location del film

Il “Fabbricante di lacrime” è ambientato in diversi luoghi degli Stati Uniti, ma nei fatti le riprese, effettuate durante la primavera e l’estate del 2023, sono avvenute in Italia e, in particolare, a Roma.

Ne è un esempio l’orfanotrofio protagonista del racconto che è stato ricostruito presso il complesso del Buon Pastore, in via di Bravetta. Si tratta di un maestoso insieme di edifici che si trova all’interno della Riserva naturale della Valle dei Casali e costruito a partire dal 1929, inaugurato nel 1933, e completato nel 1943.

Molti paragonano il suo impianto a una vera e propria cittadella santa, una Gerusalemme Celeste, che racchiude ampi cortili con portici, una chiesa e molto altro ancora.

Tra le altre location romane spiccano anche il Museo Lasalle, dove è possibile scoprire spazi e pezzi di alto valore artistico e devozionale, e la Casa Generalizia dei Fratelli delle Scuole Cristiane, un luogo suggestivo e che trasmette un vero e proprio senso di spiritualità.

A comparire nel film è anche il Ponte di Ferro di Pescara, storica costruzione risalente all’800, oggi utilizzato da pedoni e ciclisti. Infine, alcune scene sono state girate anche a Ravenna, soprattuto nella frazione del Lido di Dante. Si tratta di un vero e proprio paradiso per chi desidera vivere una vacanza all’insegna della tranquillità e della natura: sorge all’interno dell’area protetta del Parco del Delta del Po – con la sua emozionante biodiversità -, e offre una gigantesca e imperdibile spiaggia libera.

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Le location in Abruzzo del film “Un mondo a parte”

Un mondo a parte” è il nuovo film di Riccardo Milan con protagonisti Antonio Albanese e Virginia Raffaele. Si tratta di un lungometraggio che punta a farci ridere, e allo stesso tempo anche farci riflettere sull’importanza dell’impegno sociale. Le location in cui è stato girato sono tutte magnifiche, luoghi d’Italia, per la precisione d’Abruzzo, che nella loro autenticità sono in grado di lasciare senza fiato.

“Un mondo a parte”, la trama

Il film “Un mondo a parte” racconta di Michele Cortese (Antonio Albanese), un maestro delle elementari che sembrerebbe ritrovarsi di fronte una svolta della propria vita: dopo 40 anni di insegnamento nel caos di Roma, riesce a farsi assegnare una cattedra presso l’Istituto Cesidio Gentile, detto Jurico, che si trova immerso nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

Si tratta di una scuola composta da un’unica pluriclasse, con bambini dai 7 ai 10 anni, dove grazie all’aiuto della vicepreside Agnese (Virginia Raffaele) e degli alunni, riesce a superare il suo modo di fare metropolitano e diventare, quindi, uno di loro. Ma come in tutte le migliori storie c’è sempre un però: quando le cose sembrano andare veramente per il meglio, arriva la notizia peggiore, ovvero che la scuola sarà costretta a chiudere alla fine dell’anno scolastico, a causa della mancanza di iscrizioni. Inizia così una corsa contro il tempo, con lo scopo di evitarne la chiusura.

Dove è stato girato

Sono tante e tutte in Abruzzo le location dove è stato girato “Un mondo a parte”. C’è il borgo di Opi, per esempio, che nel 2009 è stato eletto uno dei “Borghi più Belli d’Italia” e nel 2016 Bandiera Arancione . Si tratta di un comune della provincia dell’Aquila che si trova appollaiato sulla cima di un promontorio roccioso, dominando l’incantevole vallata sottostante.

Dal fascino caratteristico dei paesi di montagna abruzzesi, vanta una struttura urbana che, se vista dall’alto, d’inverno pare una nave incastonata in una distesa di ghiaccio, mentre d’estate sembra un’isola che si fa spazio in una rigogliosa vegetazione.

Nella pellicola è possibile intravedere anche Pescasseroli, sempre in provincia dell’Aquila, che è considerato il centro principale del Parco Nazionale d’Abruzzo. Vanta un ricchissimo patrimonio storico, culturale e naturale, tanto da essere la meta ideale per fare diverse attività all’aria aperta.

Un’altra location scelta per girare “Un mondo a parte” è Villetta Barrea, che sorge nel cuore verde delle montagne della provincia dell’Aquila, e che si distingue da tante altre località non solo per la sua bellezza, ma anche perché è attraversata dal fiume Sangro che si addentra in una gola dai ripidi fianchi boscosi, fino a sfociare nel suggestivo Lago di Barrea, altro set del film.

Il Lago di Barrea è come un sogno che si avvera: qui è possibile trascorrere giornate in mezzo alla natura incontaminata, e d’estate c’è anche una piccola spiaggia per prendere il sole, noleggiare pedalò e fare un tuffo in acque fresche. Per i più sportivi esistono persino diversi percorsi da scoprire, sia pedonali che ciclabili.

Voliamo poi a Sperone, una frazione del comune di Gioia dei Marsi, nella provincia dell’Aquila, il cui centro storico fu quasi completamente distrutto dal sisma, per poi essere ricostruito delocalizzando le abitazioni poco più a valle.

Nel film compare anche Civitella Alfedena, che è un vero e proprio gioiello architettonico arroccato a 1123 metri d’altitudine nel cuore dei Monti Marsicani. Dalla storia antichissima, sfoggia un centro storico meraviglioso e ricco di edifici di pregio.

Gioia dei Marsi è invece considerata la porta d’ingresso del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise ed è pieno di siti d’interesse archeologico e chiese che vann ad arricchire questo spettacolare territorio.

Infine, compare anche la bellissima città dell’Aquila, dove le riprese si sono svolte sopratutto tra corso Vittorio Emanuele, piazza Duomo, all’interno di Palazzo Betti e presso gli uffici che ospitano il Comune.

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Asia Laos Luoghi da film Viaggi viaggiare Vietnam

Sulla Rotta del dragone, come in “Pechino Express”

“Pechino Express 2024” conduce le otto coppie di sfidanti in Estremo Oriente. La nuova stagione parte dal Vietnam, dal delta del Fiume Rosso fino alle montagne del Nord, alla scoperta delle tribù montane. Seguendo le sponde del fiume Mekong, i viaggiatori arrivano nel Laos, un Paese dalla cultura millenaria. Infine, sbarcano nello Sri Lanka e terminano il viaggio alla maestosa Rocca di Sigiriya.

L’itinerario, lungo oltre 5.000 chilometri, attraversa luoghi meravigliosi che spaziano dalle regioni settentrionali del Vietnam, fra distese infinite di verdi risaie e di antiche testimonianze, passando per le città ricche di spiritualità del Laos, fino a concludersi tra i panorami mozzafiato dello Sri Lanka.

Dieci le tappe nelle altrettante puntate del programma Tv Sky e in streaming su NOW giunto all’undicesima edizione, condotto come sempre da Costantino Della Gherardesca e dall’inviato speciale Gianluca “Fru” Colucci del gruppo comico The Jackal.

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Fonte: @Sky

Costantino Della Gherardesca conduttore di “Pechino Express 2024”

La tappa in Vietnam

La Rotta del dragone porta le coppie di viaggiatori in corsa tra Lang Son, una delle città più a Nord del Vietnam quasi al confine con la Cina, fino a Cao Bang, passando per Dong Dang, Hung Viet e Phúc Sen. Tra i luoghi più spettacolari del Vietnam dove fanno tappa i viaggiatori di “Pechino Express” ci sono le Mua Caves Ninh Binh, a pochi chilometri da Tam Coc. Si tratta di uno lei luoghi più simbolici del Paese.

Un’arrampicata di 500 scalini conduce sulla collina di Hang Mùa, da dove si può godere di un panorama mozzafiato sulla vallata alluvionale del fiume Tam Coc, navigabile a bordo di imbarcazioni su cui si rwma con i piedi.

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Fonte: 123rf

Le Mua Caves in Vietnam

Impossibile visitare il Vietnam senza fare tappa ad Honoi, la Capitale, la migliore occasione per scoprire la leggendaria ospitalità del popolo vietnamita. La storia di questa città rispecchia anche quella dell’intero Paese. Fino al 1976 era stata la Capitale del Vietnam del Nord mentre Saigon era quella del Vietnam del Sud.

La scoperta della città parte dal suo centro storico, il quartiere più caratteristico. Il dedalo di stradine affollate cattura il visitatore con i suoi profumi e i suoi colori. Anticamente, ogni strada ospitava negozi e locali specializzati nella stessa merce e da questo commercio derivava il nome della via. Oggi, di questa divisione è rimasto solo il nome delle vie: i negozi e le bancarelle sono tantissimi e i venditori si presentano offrendo ai passanti i loro variegati prodotti, dalla seta ai gioielli, e naturalmente non mancano i numerosi locali dove gustare i piatti tipici.

Questo antico quartiere si trova vicino al lago Hoan Kiem. Il lago costituisce una delle principali attrazioni della Capitale del Vietnam. La sua fama è anche legata alla leggenda che avvolge di mistero le sue acque. Si narra, infatti, che il re guerriero Thai To avesse avuto in dono dal Dio Tartaruga una spada con cui sconfisse i nemici. Ottenuta l’indipendenza del Paese, una tartaruga gigante emerse dalle acque del lago e chiese al re di restituire la spada al proprietario. Thai To la lanciò nel lago e l’animale sacro lo prese inabissandosi nuovamente nelle acque profonde. Da quel giorno il lago fu chiamato “lago della spada restituita”. Su una piccola isola di questo lago si trova il Tempio Ngoc Son, raggiungibile attraversando un caratteristico ponte rosso.

Il Tempio della Montagna di Giada è un’altra delle tappe da non perdere ad Hanoi. I turisti vengono fin qui non solo per ammirare il simbolo di un’antichissima tradizione, ma anche per le rappresentazioni della tartaruga gigante, simbolo della città.

La tappa nel Laos

Laos è sinonimo di avventura pura. I protagonisti dell’edizione 2024 di “Pechino Express” sono quindi messi a dura prova, ma sono anche affascinati dai luoghi incantevoli di questo splendido Paese ancora troppo poco.

Luang Prabang è probabilmente la destinazione turistica più frequentata del Laos. Questa splendida cittadina mantiene intatto il suo fascino orientale grazie alla presenza di numerosi templi buddhisti. Tra i luoghi imperdibili durante un viaggio nel Laos c’è sicuramente la Piana delle Giare che racchiude in sé un mistero ancora irrisolto e che consiste in migliaia di gigantesche giare che ricoprono la piana di Phonsavan che si pensa abbiano avuto una funzione funeraria.

La natura qui la fa da padrona. Ci sono angoli di un’incredibile bellezza che valgono il viaggio. Come le Cascate Kuang Si che si trovano nel cuore del Paese. Il loro flusso dà origine a diverse piscine naturali e non è un caso che siano considerate una delle tappe più amate dai viaggiatori di tutto il mondo.

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Fonte: 123rf

Le Cascate Kuang Si nel Laos

Anche qui ci son delle caverne considerate sacre: sono le Pak Ou Caves, grotte spirituali dove “vivono” dei piccoli Buddha intagliati nella roccia (e non). Dalle origini molto antiche, regalano anche vedute spettacolari sul paesaggio sottostante. Un luogo davvero eccezionale.

La tappa nello Sri Lanka

Secondo Marco Polo, lo Sri Lanka era l’isola più bella della Terra. Se oggi la concorrenza è grandissima, resta il fatto che è ancora la meta perfetta per chi vuole fare un viaggio a contatto con la natura e con le tradizioni locali. Conosciuta anche come “Perla d’Oriente“, quest’isola meravigliosa immersa nell’Oceano Indiano è famosa per le spiagge sconfinate, per gli elefanti, le antiche rovine e alcune curiosità come i treni colorati e i tè pregiati, uno dei lasciti della colonizzazione britannica.

Un viaggio a bordo del famoso treno panoramico che attraversa Hill Country è un must nello Sri Lanka. In particolare, il tratto che va da Ella a Nuwara Eliya è unico in quanto attraversa meravigliose cascate e piantagioni di tè. Il viaggio è lento e i vagoni affollati tanto che si viaggia con le porte aperte, ammirando quelle distese infinite dove i sari colorati delle donne che raccolgono le foglie del tè spiccano in mezzo al verde infinito.

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Fonte: 123rf

Il treno colorato che attraversa le piantagioni di tè dello Sri Lanka

Storia, tradizione e religione sono un tutt’uno in questo Paese. Ci sono luoghi come la città sacra di Anuradhapura dove si trova l’albero più antico del mondo, lo Sri Maha Bodhi, che secondo l’antica credenza locale sarebbe il luogo esatto dove il Buddha avrebbe avuto l’illuminazione. O come l’antica città reale di Sigiriya, un sito archeologico patrimonio Unesco, arroccata sulla cima di una roccia e per questo nota anche come Roccia del Leone, per via della forma che ricorda le zampe di un felino.

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Dove è stato girato il video di “Sempre/Jamais” con Mahmood e Angèle

Duetto d’eccezione per Mahmood e la cantante belga Angèle il cui videoclip di “Sempre/Jamais”, uno dei brani contenuti nel terzo album dell’artista, “Nei letti degli altri”, di cui fa parte anche “Tuta gold”, presentata al Festival di Sanremo 2024, dove si è posizionata al sesto posto nella classifica finale, è stato girato in una location d’eccezione.

Le scene del video sono ambientate in uno degli alberghi più belli e lussuosi di Genova, il Bristol Palace. Scelto come set per le sue atmosfere senza tempo, che si adattano perfettamente a questo progetto che vede lui in stile James Bond e lei in una versione di Eva Kant, tuta sexy coperta soltanto da un trench stretto in vita.

Il set del videoclip di “Sempre/Jamais”

Il palazzo di inizio Novecento evoca l’immaginario glamour tipico delle pellicole ispirate al personaggio di Ian Fleming, 007, l’agente al servizio segreto di Sua Maestà.

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Fonte: @Guido Samuel Frieri

La suite “La superba” dell’Hotel Bristol di Genova

Anche senza sapere dove si trova, basta una scena girata sul tetto dell’albergo, dove le riprese dal drone hanno permesso alla produzione di allargare il racconto visivo all’intera città ripresa dall’alto, per comprendere che ci troviamo a Genova.

Il video spazia dalla elegantissima camera da letto, una suite arredata con mobili d’epoca, boiserie, pareti di stoffa abbellite da antichi dipinti, abat-jour e sculture preziose, all’ampio e iconico scalone di marmo in stile Liberty che è il simbolo di questa struttura cinque stelle (e che pare abbia inspirato addirittura Alfred Hitchcock per immaginare la spirale che fa da leit-motiv al film “Vertigo”), che li conduce fino al garage, anch’esso dell’hotel, da dove la coppia monta a bordo di un bolide per raggiungere il mare e, da lì, salire su un peschereccio.

Prodotto da Borotalco.tv e realizzato dal regista Attilio Cusani con il direttore della fotografia Andrea Dutto, il video accompagna l’intreccio delle voci di Mahmood e di Angèle di “Sempre/Jamais”, che alternano l’italiano al francese.

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Le spettacolari location di “Dune – Parte Due”

Uno dei film più attesi dell’anno arriva finalmente al cinema: si tratta di “Dune – Parte Due”, il sequel della pellicola fantasy diretta da Denis Villeneuve e uscita nel 2021. Questa volta, le ambientazioni sono del tutto nuove, perché il regista ha voluto evitare che il pubblico potesse avere un senso di déjà-vu. Sono dunque state scelte location inedite, che ci porteranno in giro per il mondo: ecco le più spettacolari.

“Dune – Parte Due”: i dettagli del film

A tre anni di distanza dall’uscita al cinema di “Dune”, tratto dall’omonimo romanzo fantasy scritto da Frank Herbert, ora è il turno dell’attesissimo sequel, in arrivo a partire dal 28 febbraio 2024. Ancora una volta, la pellicola è diretta da Denis Villeneuve: il cast scelto, riconfermato dal film precedente, è davvero d’eccezione. Spiccano star del calibro di Timothée Chalamet, Zendaya, Rebecca Ferguson e Javier Bardem, affiancati da new entry come Christopher Walken e Léa Seydoux. Non ci resta dunque che scoprire quali sono le location in cui è ambientato il film.

Le location di “Dune – Parte Due”

Molte sono le ambientazioni in cui si muovono i protagonisti di “Dune – Parte Due” – tra cui anche una location italiana. Partiamo proprio da questa: si tratta della Tomba Brion, un complesso funebre risalente agli anni ’70 del secolo scorso, situato presso il comune di Altivole (prov. di Treviso). Il mausoleo, oggi appartenente al Fondo Ambiente Italiano, è dedicato all’imprenditore Giuseppe Brion, morto nel 1969. Secondo alcune indiscrezioni, è possibile che qui siano state girate le scene ambientate presso il palazzo imperiale.

La troupe di “Dune – Parte Due” si è poi spostata in numerose altre location. Una delle più suggestive è quella in Giordania: le incredibili formazioni rocciose del deserto di Wadi Araba non si discostano tantissimo da quelle che hanno fatto da sfondo al primo film, e che tuttavia si trovavano presso Wadi Rum. “Mi sembrava che ognuna di quelle formazioni fosse una sorta di opera d’arte indipendente, scolpita nella natura, in grado di rivaleggiare con le cattedrali medievali o rinascimentali in tutta Europa” – ha affermato il produttore Patrick McCormick.

Un altro deserto che ritroviamo nel sequel è quello del Rub al-Khali, situato in Arabia Saudita (sebbene si estenda anche negli Emirati Arabi Uniti, in Oman e nello Yemen). Le sue immense dune di sabbia hanno regalato lo sfondo perfetto per il pianeta desertico di Arrakis. È ancora la natura a farla da padrone, questa volta in forma decisamente più verdeggiante: stiamo parlando della penisola di Stadlandet, lungo la costa occidentale della Norvegia. Le sue scogliere candide e le spiagge da sogno hanno fornito l’ispirazione ideale per ricreare il pianeta di Caladan.

Infine, tra le location scelte per il film c’è di nuovo l’Ungheria: è qui, e più precisamente presso la città di Budapest, che sorgono gli Origo Studios. I suoi interni hanno permesso al regista di ricreare le ambientazioni più futuristiche del pianeta di Arrakis, che altrimenti sarebbe stato davvero difficile trovare altrove. Gli studi cinematografici, d’altra parte, avevano già fatto da sfondo anche ad alcune scene della precedente pellicola, il primo capitolo della saga diretta da Villeneuve.

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Le location dove è stato girato “Bob Marley – One Love”

Il film “Bob Marley – One Love” celebra la vita e la musica di un’icona della musica reggae che ancora oggi ispira intere generazioni attraverso il suo messaggio sociale.

La storia di Bob Marley, un artista che ha superato delle incredibili avversità, dall’attentato alla vita alla malattia che lo ha portato alla morte, grazie alla sua religione, il rastafarianismo, per riuscire a creare una musica, che non è solo quella giamaicana, considerata rivoluzionaria.

Prodotto in collaborazione con la famiglia Marley (tra i produttori esecutivi c’è anche Brad Pitt) e interpretato da Kingsley Ben-Adir, nel ruolo del leggendario musicista, e da Lashana Lynch, nel ruolo della moglie Rita, “One Love” è in parte girato nell’isola natale di Bob Marley, la Giamaica.

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Fonte: Paramount Pictures

Bob e Rita in una scena del film “One Love”

La Giamaica nel film “One Love”

Purtroppo, i colori e i paesaggi della splendida isola caraibica non sono centrali nel film, in quanto racconta i fatti a carriera già avviata e quindi già in tournée in giro per il mondo, con qualche flashback fondamentale per la trama, come l’inizio della storia d’amore con quella che divenne sua moglie oltre che corista, Rita, e l’approccio al rastafari, uno stile di vita che viene tuttora ampiamente praticato in Giamaica.

Sicuramente, centrale nel film è la grande casa in cui Bob andò a vivere nella periferia di Kingston con tutta la famiglia, con un grande andirivieni di persone ed era anche la sede dell’etichetta discografica Tuff Gong fondata dal gruppo Bob Marley & The Wailers nel 1970.

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Fonte: @Ilaria Santi

La casa di Bob Marley a Kingston

Oggi, il 56 di Hope Road è diventato il museo di Bob Marley. Le stanze, piene zeppe di ricordi: la sua camicia preferita, la chitarra a forma di stella, la bandiera rastafariana e i tantissimi premi vinti. Tra i ritagli di giornale dei tour appesi alle pareti c’è anche quello del mitico concerto che tenne allo Stadio San Siro di Milano il 27 giugno del 1980).

Sui luoghi di Bob Marley in Giamaica

Per gli appassionati della musica reggae e della figura di Bob Marley (ma anche semplicemente per chi fa un viaggio in Giamaica), il tour dei luoghi a lui legati merita assolutamente.

Si attraversano posti bellissimi, dalla natura tropicale e incontaminata, e si visitano punti dell’isola insoliti ma assolutamente autentici.

Uno di questi è il villaggio in cui nacque Robert Nesta Marley, Nine Mile, un abitato sperso nell’entroterra dell’isola, a circa due ore d’auto dalla Capitale, dove ancora oggi si trova la casa in cui nacque il 6 febbraio del ’45 e dove il suo corpo oggi riposa nel mausoleo. La casa è piccola, semplice e immutata dagli Anni ‘40, ma è ricca di oggetti preziosi. Il mausoleo è considerato un luogo sacro e vi si accede a piedi nudi per sentire ancora di più l’energia del luogo.

Quando andare in Giamaica per il reggae

Detto che, non appena di posa piede sull’isola, risuona nelle orecchie il suo delle canzoni che hanno reso celebre Bob Marley. “One Love”, ma anche “Don’t Worry About a Thing”, “Jamming”, “Could You Be Loved” e tutte le altre saranno la colonna sonora costante del vostro viaggio in Giamaica.

Se però non ne avete abbastanza e volete fare una full immersioni di musica reggae ci sono due momenti dell’anno in cui goderne al massimo: uno è il Reggae Month, la celebrazione che si tiene in tutta la Giamaica ogni febbraio, durante il quale l’isola vibra al suono di concerti, festival e di eventi culturali dedicati al reggae e alla sua eredità; l’altro è il Reggae Sumfest, che nel 2024 si terrà dal 14 al 20 luglio.

Nella terra che lo ha visto nascere, per una settimana si susseguono eventi e concerti che richiamano l’attenzione anche di famosi artisti internazionali. La parola chiave per tutte le serate è “felicità”: si balla e canta dall’alba al tramonto, a piedi nudi sulla spiaggia, avvolti dai ritmi della musica più bella del mondo.

Kingston-Bob-Marley-Statua

Fonte: @Visit Jamaica

La statua di Bob Marley davanti alla casa di Kingston
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Le location di “Mare fuori 4”: dove hanno girato la nuova stagione

Cavalca l’onda di un successo trasversale “Mare Fuori”, il teen drama italiano su un gruppo di adolescenti detenuti all’interno dell’Istituto Penale per Minorenni (IPM) di Napoli, che ha conquistato l’immaginario del pubblico, soprattutto di quello giovane, facendo breccia anche nel cuore degli adulti. A fare da sfondo è la città partenopea con le sue strade, i suoi quartieri e l’onnipresente sagoma del Vesuvio, spettatore silenzioso delle vicende dei protagonisti. Se desiderate scoprire quali sono le location della quarta stagione, seguiteci in questo speciale tour.

Dove è ambientata la serie ‘Mare Fuori’

Mercoledì 14 febbraio è sbarcata su Rai 2 la quarta stagione di “Mare Fuori”, la serie italiana prodotta da Picomedia e RaiFiction, diventata in men che non si dica una delle più amate degli ultimi anni. Basti pensare che il debutto dei primi episodi su RaiPlay ha ottenuto oltre un milione di visualizzazioni nelle sole prime due ore di pubblicazione.

In “Mare Fuori 4” ritroviamo come location principale l’IPM, liberamente ispirato al carcere di Nisida. Le scene non sono state girate all’interno del vero penitenziario minorile, l’unico insieme a quello di Casal del Marmo di Roma ad ospitare sia ragazzi che ragazze detenute. Nella realtà, l’istituto è collocato in cima a una piccola isola inaccessibile ai visitatori, che fa parte dell’arcipelago delle isole Flegree, mentre nella fiction le scene del carcere si svolgono presso la Base navale della Marina Militare, che con la sua sagoma rosso acceso occupa il Molo San Vincenzo, non lontano dal porto di Napoli.

Da qui si può accedere a una passeggiata di 4 chilometri sul mare, ancora più suggestiva all’ora del tramonto, quando il sole cala sull’acqua e si può godere di uno splendido panorama. Fanno da baluardo alla banchina il Faro, anch’esso rosso, e la statua di un San Gennaro benedicente, posizionata a mo’ di guardiano difensore della città dal Vesuvio e dal mare. Nelle scene ambientate nel carcere, dedicate alle attività all’aria aperta dei detenuti, si può scorgere sullo sfondo il Golfo di Napoli e il maestoso Castel Nuovo, meglio noto come Maschio Angioino, alle sue spalle.

Durante le riprese delle nuove puntate, iniziate lo scorso maggio, centinaia di fan hanno affollato la darsena della marina, per poter ammirare da vicino i loro personaggi del cuore. Ma anche strade e quartieri di Napoli sono al centro delle storie che tengono con il fiato sospeso giovani e meno giovani.

Le altre location di ‘Mare Fuori 4’

La terza stagione si era chiusa con uno sparo alla Piscina Mirabilis di Bacoli, nell’area dei Campi Flegrei, la seconda più grande cisterna nota mai costruita dagli antichi romani dopo la Cisterna Basilica di Istanbul. Tra le nuove location di “Mare Fuori 4” troviamo i quartieri di Forcella, nel cuore del centro storico di Napoli, e di Poggioreale, dove si trova il carcere. Alcuni detenuti della serie, oramai diventati maggiorenni, potrebbero essere infatti trasferiti dall’IPM alla casa circondariale situata nella zona orientale del capoluogo campano.

In alcune riprese dall’alto si scorgono Bagnoli e Posillipo, con i loro panorami mozzafiato. Altre location sono Piazza Mercato, dove è ambientata una scena che ha per protagonista Silvia; i gradini Francesco D’Andrea, la monumentale scalinata tra via Filangieri e via dei Mille, che appare in un flashback che riguarda don Salvatore Ricci; Palazzo Mirelli, situato alla Riviera di Chiaia, nelle scene di Rosa Ricci bambina; lo stadio Diego Armando Maradona a Fuorigrotta, nei pressi del quale è situata, nella finzione, la casa del comandante Massimo.

A fare da sfondo ai flashback della famiglia Ricci, ci sono anche gli interni di un edificio in vico Fico al Purgatorio, noto per la statua di Pulcinella, donata nel 2012 dall’artista Lello Esposito alla città. La splendida chiesa in cui vediamo entrare, invece, donna Wanda è quella di Santa Maria del Rosario a Portamedina, situata ai Quartieri Spagnoli.

La quarta stagione della popolarissima serie TV ha tra le sue nuove location anche il Rione Conocal di Ponticelli, un quartiere difficile nella periferia orientale di Napoli. Le riprese di alcune scene girate in strada sono state effettuate tra i palazzi abbandonati e fatiscenti in via Virginia Woolf, a pochi passi dal viadotto della superstrada che collega alla Tangenziale di Napoli.