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Le location di Ritorno a Las Sabinas, la soap opera in onda su Rai 1

Una nuova soap opera (prodotta in realtà del 2023) è pronta ad allietare i pomeriggi di Rai 1. Si chiama Ritorno a Las Sabinas (titolo originale Regreso a Las Sabinas) ed è una serie drammatica spagnola creata da Eulàlia Carrillo, che narra delle sorelle Molina, Gracia (Celia Freijeiro) e Paloma (Olivia Molina), che tornano al loro paese natale, Manterana, per prendersi cura del padre malato. Gracia si ritrova coinvolta in un triangolo amoroso con Miguel (Andrés Velencoso), suo primo amore, mentre Paloma si scontra con una potente proprietaria terriera legata al padre da un oscuro segreto.

Il loro ritorno, quindi, riaccende vecchie passioni e svela segreti di famiglia che minacciano di sconvolgere le loro vite. Ma oltre alla trama, a colpire sono anche le location: è ambientata nella fittizia località di Manterana, ma le riprese sono state effettuate in magnifiche (ed esistenti) cittadine catalane, in Spagna.

Bigues i Riells

Bigues i Riells, nel Vallès Oriental in Spagna, è un pittoresco borgo che ha fatto da sfondo a molte scene cruciali di Ritorno a Las Sabinas. Le sue caratteristiche, infatti, si sono rivelate lo scenario ideale per rappresentare la tenuta familiare “Las Sabinas” e le vicende delle sorelle Molina.

Il villaggio sorge ai piedi dei Cingles de Bertí (imponente formazione montuosa) e all’ingresso della Valle del Tenes, regalando paesaggi mozzafiato, cascate suggestive ed edifici storici ben conservati. Molto interessante, per esempio, è il monastero di Sant Miquel del Fai, uno dei luoghi più emblematici della zona anche perché situato in una profonda cavità naturale.

Molti degli spezzoni registrati a Riells del Fai portano sullo schermo:

  • Can Camp: masía tradizionale utilizzata come location principale per la residenza delle sorelle Molina, quindi la loro casa;
  • Sant Miquel del Fai: ha offerto scenari suggestivi per diverse sequenze, tra cui la cascata del Rossinyol e il ponte romanico sul fiume Tenes.

Sant Andreu de Llavaneres

A poca distanza da Barcellona sorge Sant Andreu de Llavaneres, una graziosa città costiera caratterizzata da un’abbondante presenza di ville di lusso, ma anche da un interessante porto turistico (El Balís) e piacevoli spiagge, come Platja de les Barques e Platja de l’Estació.

Parliamo quindi di una località che si distingue certamente per un’intrinseca bellezza naturale, ma anche per un’atmosfera esclusiva. Due qualità che l’hanno resa la scelta perfetta per le riprese esterne di Ritorno a Las Sabinas.

In particolare, a Sant Andreu de Llavaneres si fa spazio la “tenuta di lusso” delle sorelle spagnole, attorno alla quale ruotano molti dei conflitti e delle dinamiche emotive della serie. Questa città, infatti, possiede scenari ottimali per ambientare una narrazione fatta principalmente di intrighi familiari e segreti nascosti. Non a caso, molte delle tensioni e degli sconti si svolgono proprio all’interno o intorno alla tenuta, rendendola cruciale per lo sviluppo della trama.

Sant Vicenç de Montalt

Anche Sant Vicenç de Montalt è una bellissima città costiera che prende vita a qualche km da Barcellona. Una località che è stata individuata per le sue caratteristiche paesaggistiche e architettoniche, che si adattavano perfettamente all’ambientazione della fiction. Sant Vicenç de Montalt possiede infatti una posizione privilegiata tra il mare e la montagna, ma anche notevoli edifici storici come la chiesa gotica di Sant Vicenç e diverse masías del XVI secolo.

Non vi sorprenderà sapere, quindi, che proprio questa realtà della Catalogna è stata utilizzata per rappresentare il paese immaginario di Manterana, dove si svolgono molti degli eventi della trama. Le sue strade tranquille, i paesaggi naturali e l’architettura storica hanno arricchito visivamente la serie, sottolineando il contrasto tra la vita rurale e le dinamiche familiari complesse che sono al centro della narrazione.

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Dove è stato girato Nonnas: tutte le location della commedia Netflix con Vince Vaughn

Nonnas non è solo una commedia, è un invito al viaggio: un percorso tra città italo-americane, sapori antichi e racconti tramandati. Guardandolo, si ha la sensazione di attraversare quei quartieri, di sentire i profumi delle cucine, di ascoltare le voci delle nonne che, con passione e ironia, danno senso e calore al film. Un’opera che fa venire voglia di partire… e magari anche di cucinare. Con Nonnas, disponibile su Netflix dal 9 maggio 2025, Vince Vaughn torna protagonista in una commedia dal sapore autentico, tra cibo, radici familiari e legami intergenerazionali.

Diretto da Stephen Chbosky (Noi siamo infinito) e da una sceneggiatura di Liz Maccie, il film è ispirato alla vera storia di Joe Scaravella, fondatore del celebre ristorante Enoteca Maria di Staten Island, dove ai fornelli si alternano nonne di tutto il mondo, con un’ovvia predominanza italiana. Ma dove è stato girato davvero Nonnas? Il film con Susan Sarandon, Brenda Vaccaro, Joe Manganiello, Talia Shire, Linda Cardellini e Lorraine Bracco è ambientato a New York, ma ha trovato la sua anima nel cuore del New Jersey.

Dove è stato girato

Sebbene il film sia ambientato a Staten Island, gran parte è stato girato nel New Jersey, a Bayonne, Linden, Paterson e dintorni.  La location più importante del film è senza dubbio l’ex ristorante Spirito’s, un’istituzione chiusa nel 2020 che sorgeva al 714 di 3rd Avenue a Elizabeth, nel New Jersey. Qui è stata ricostruita l’Enoteca Maria, centro emotivo e narrativo del film. Con le sue pareti colorate, le foto di famiglia e il calore di una trattoria di altri tempi, Spirito’s si è trasformato nel simbolo cinematografico delle radici italiane, autentico e vivo. Molte scene sono state girate al 44 di East 14th Street, nell’area di fronte alla Taqueria El Gallo Azteca al 75 di Victory Boulevard a Staten Island e il traghetto che collega questa zona con Manhattan è stato ripreso per alcune inquadrature di ambientazione e suggestive panoramiche.

Nonnas film

Fonte: Netflix

Una scena del film Nonnas

Per le scene più iconiche e visivamente suggestive, la produzione si è spostata a Paterson, capoluogo della contea e prima città industriale pianificata d’America, nel celebre Great Falls National Historical Park. Le maestose cascate fanno da sfondo a momenti di riflessione del protagonista, diventando quasi una metafora del flusso della memoria e della storia familiare che Nonnas racconta con delicatezza e umorismo. Nota per il suo ruolo nella produzione della seta nella seconda metà del XIX secolo, Paterson è conosciuta anche come la Città della Seta.

Le vie di Hoboken, con la loro atmosfera vivace e autentica, ospitano alcune delle scene di vita quotidiana del protagonista. Questa cittadina situata sulla riva occidentale del fiume Hudson, tra Weehawken e Union City a nord e Jersey City a sud e a ovest, vanta locali come Basile’s Pizza e la caffetteria Sorellina che diventano luoghi di incontri e scambi familiari nel film, contribuendo a costruire il tessuto emotivo. Per chi ama il cinema di viaggio, Hoboken rappresenta un perfetto equilibrio tra fascino retrò e contemporaneità.

Hoboken

Fonte: iStock

Hoboken in New Jersey

In molte scene, Jersey City “interpreta” New York. Dalle passeggiate lungo il fiume alle strade costellate di edifici storici, la città offre scorci perfetti per raccontare il passaggio interiore del protagonista. Una scelta produttiva intelligente, sia dal punto di vista logistico che estetico. La stazione degli autobus Raritan Valley a Edison, una cittadina nella contea di Middlesex, nel New Jersey centro-settentrionale che viene utilizzata in Nonnas come punto di snodo nella narrazione. È qui che inizia – o forse si rinnova – il viaggio del protagonista verso le sue radici, e il contatto con le “nonnas” che daranno una svolta alla sua vita. La contea di Middlesex ospita numerosi parchi, tra cui Thompson Park, Donaldson Park, Carteret Waterfront Park, Fords Park e Medwick Park.

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Dal Marocco all’Asia centrale: le location mozzafiato di Rambo III

Le trafficate strade di Bangkok, i sereni monasteri buddisti di Lamphun e gli affascinanti paesaggi desertici dell’Arizona sono stati luoghi testimoni di un successo. Quando si parla di film d’azione iconici degli anni ’80, Rambo III occupa un posto d’onore. Diretto da Peter MacDonald e interpretato da Sylvester Stallone nel ruolo del veterano di guerra John Rambo, il film si distingue non solo per le sue sequenze esplosive e i combattimenti spettacolari, ma anche per le sue ambientazioni mozzafiato. In questo terzo capitolo Rambo è in missione per salvare il suo ex amico e comandante, il colonnello Sam Trautman (Richard Crenna) che è stato catturato dalle forze militari sovietiche.

Sylvester Stallone raccontò al Los Angeles Times di aver valutato diverse location nel sud-ovest americano prima di decidere che l’atmosfera fosse quella giusta. “Per un po’ abbiamo parlato di girare questo film in Arizona o in Nevada” ha detto l’attore, “ma poi ho pensato: ‘Ehi, cosa faranno tutti? Giocheranno a dadi ogni sera dopo le riprese?‘”. La troupe si concentrò quindi sulle location all’estero. Secondo il Times, visitarono Italia, Marocco e Australia, costruirono e demolirono set per un valore di 5 milioni di dollari in Messico prima di partire per Israele.

Chiang Mai Thailandia

Fonte: iStock

Chiang Mai, Thailandia

Dove è stato girato

Grazie a una sapiente combinazione di location naturali, set costruiti e trucchi cinematografici, il film riesce a dare vita a un Afghanistan drammatico e cinematografico, pur restando ben lontano dai suoi confini. Crenna ha affermato che c’era una tensione autentica durante le riprese in Israele a causa delle tensioni persistenti: “Ogni giorno attraversavamo un posto di blocco militare per raggiungere il set, poi indossavamo i nostri costumi da soldato e ‘andavamo in guerra‘” ha detto. “Poi, quando i jet volavano sopra di noi, guardavamo in alto e ci chiedavamo dove stessero andando, o dove fossero stati“. Alcune parti del film sono state girate vicino a Sodoma, dove le temperature raggiungevano i 50 gradi Celsius, e il cast e la troupe, così numerosi, consumavano quasi 1600 litri d’acqua al giorno.

La posizione remota del set ha presentato anche sfide logistiche. Trasportare la pesante attrezzatura militare utilizzata nel film è stato difficile e costoso, e il cast e la troupe hanno dovuto alloggiare a quasi un’ora dal set che a sua volta distava mezz’ora dagli stabilimenti di produzione. Molte delle scene che nel film rappresentano il paesaggio afghano sono state girate in Israele, in particolare nel deserto del Negev e nella regione montuosa del Golan. Il kibbutz Eilot, vicino a Eilat, ha ospitato alcune sequenze chiave. La vasta distesa di rocce, sabbia e cielo terso si è rivelata perfetta per rappresentare la polverosa frontiera afghana. Anche la città vecchia di Jaffa e alcune zone rurali nei pressi di Tel Aviv sono state utilizzate per simulare villaggi e avamposti sovietici, dimostrando la versatilità delle location israeliane nel ricreare ambientazioni storiche e geografiche lontane.

Thailandia: il rifugio spirituale di Rambo

Il film si apre con un Rambo ritiratosi nella pace della Thailandia, dove si dedica alla vita monastica e combatte con i bastoni per sport. Queste sequenze sono state girate a Chiang Mai, nel nord della Thailandia, in particolare nei pressi di templi buddisti autentici e in paesaggi lussureggianti. Il contrasto tra la pace spirituale del tempio e l’imminente richiamo alla guerra contribuisce a rafforzare il dilemma interiore del protagonista.

La scena iniziale ricca d’azione di Rambo III si svolge nel cuore della vivace capitale thailandese, Bangkok. Il colonnello Sam Trautman torna indietro per reclutare John J. Rambo per la sua missione. Il film ci presenta Rambo attraverso la sequenza del combattimento in cui emerge trionfante di fronte a una folla affascinata in una struttura in rovina. Questa scena mozzafiato è stata girata vicino al tempio buddista di Wat Sangkrachai Worawihan, nel quartiere Wat Tha Phra di Bangkok. La capitale thailandese è una metropoli vivace con una miriade di templi, una vivace cultura di strada e un vasto sistema di canali alimentati dal fiume Chao Phraya, popolato di barche.

Arizona

Fonte: iStock

Arizona

La maestosa area di Rattanakosin, con il suo grande palazzo e il venerato tempio Wat Phra Kaew, è scavata nel fiume che la costeggia. Nelle vicinanze si trova il famoso tempio Wat Pho, noto per il suo enorme Buddha sdraiato. Dall’altra parte del fiume, lo straordinario tempio Wat Arun affascina con le sue ripide scalinate e la caratteristica cima in stile Khmer. Il più grande aeroporto internazionale di Bangkok, Suvarnabhumi, è il punto di atterraggio perfetto per un volo verso questa destinazione.

Arizona e Stati Uniti

Anche se in modo molto limitato, alcune brevi sequenze furono girate negli Stati Uniti, in particolare in Arizona. Gli scenari desertici dell’Arizona furono utilizzati per completare alcune riprese aggiuntive, sfruttando l’ambiente simile ma più accessibile rispetto alle location mediorientali. Rambo riesce a uccidere Zaysen lanciando un carro armato contro l’elicottero del colonnello sovietico, che inizialmente aveva cercato di danneggiare con una molotov consegnatagli da un uomo a cavallo. Sorprendentemente, Rambo sopravvive all’esplosione che ne consegue ed emerge dal carro armato.

Al termine della battaglia, Rambo e Trautman salutano i loro alleati mujaheddin e lasciano l’Afghanistan per tornare a casa. Questa sequenza culminante è stata girata a Fort Yuma, situato nello Yuma Territorial Prison State Historic Park in Arizona. Il carcere territoriale di Yuma fu inaugurato nel 1876 e da allora è stato immortalato in diversi film e serie tv. Oggi, questo sito storico è gestito e mantenuto come museo dall’Arizona State Parks.

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The Legend of Ochi: un viaggio tra i paesaggi selvaggi dei Carpazi

The Legend of Ochi è un film fantasy d’avventura che suscita un senso di meraviglia negli spettatori di tutte le età. Scritto e diretto da Isaiah Saxon, al suo primo lungometraggio, è interpretato da Helena Zengel, Finn Wolfhard, Emily Watson e Willem Dafoe. Racconta una storia magica ambientata in un remoto villaggio del nord. Una timida ragazza di campagna scappa di casa e incontra una sfuggente specie animale conosciuta come Ochi. In breve tempo impara a conoscere queste creature pelose temute dalla gente del posto e instaura una tenera amicizia con un cucciolo ferito con cui vivrà un’avventura nuova e coinvolgente.

Nonostante sia ambientato in un mondo immaginario, The Legend of Ochi è stato girato in luoghi reali. Tra le location più suggestive va menzionata sicuramente la Romania con paesaggi naturali mozzafiato che hanno contribuito a creare l’atmosfera fiabesca e misteriosa del film.

Dove è stato girato

Le riprese sono state effettuate tra novembre e dicembre 2021, sfruttando la luce naturale e privilegiando l’uso di effetti pratici come pupazzi animatronici e matte painting, in contrasto con la CGI di cui spesso si fa un uso eccessivo. Questa scelta ha conferito al film un aspetto più artigianale, richiamando l’estetica dei fantasy degli anni ’80. Il direttore della fotografia Evan Prosofsky ha utilizzato obiettivi vintage Baltar degli anni ’30 per ottenere un look pittorico e onirico.

La Romania è un’affascinante miscela di storia e natura e offre castelli medievali, montagne mozzafiato e incantevoli villaggi. La vivace Bucarest o la tranquillità del Delta del Danubio caratterizzano un paese che ha fatto da sfondo al viaggio mozzafiato intrapreso coraggiosamente dalla protagonista Yuri nel film. Tuttavia molti dei paesaggi sono luoghi accessibili ai turisti, ma alcuni no.

The Legend of OchiUna scena del film The Legend of Ochi

Transilvania

La Transilvania è stata utilizzata come location per diverse scene di The Legend of Ochi. All’inizio dell’avventura di Yuri, la gente del posto e i viaggiatori potrebbero riconoscere sullo sfondo la famosa Strada Transfăgărășan, considerata senza dubbio una delle strade più panoramiche al mondo. Le riprese in Transilvania sono state effettuate principalmente per le scene di sfondo e gli esterni. La natura rigogliosa della regione e la sua leggera malinconia si adattano perfettamente alla trama del film. I produttori hanno scelto la Transilvania anche per la sua accogliente cultura creativa. I visitatori dovrebbero assolutamente attraversarla per ammirare i Monti Carpazi e le altre location di The Legend of Ochi.

Apuseni Mountains

Le Apuseni Moutains sono state utilizzate per le scene che mostrano il primo viaggio di Yuri nella natura selvaggia. Le fitte foreste e il terreno accidentato hanno reso l’avventura autentica ed emozionante. L’area intorno a queste montagne è stata utilizzata per le scene in cui Yuri si avventura con il suo nuovo amico Ochi. Mentre si addentra nella natura selvaggia, si possono ammirare alcuni dei migliori panorami sui Monti Apuseni e sulla foresta circostante.

Queste montagne, situate nella parte occidentale della Transilvania, sono considerate una meta turistica estiva ideale. La natura apparentemente incontaminata è rinfrescante e ci sono campi rigogliosi, foreste rigogliose e persino oltre 400 grotte. Dato che la terra immaginaria da cui proviene Yuri è piuttosto montuosa, questa catena montuosa rumena si è rivelata un’ottima location per le riprese. Il terreno accidentato delle montagne contribuisce a far percepire a Yuri la grande sfida che sta affrontando da sola. Ci sono molte opportunità per fare escursioni intorno alla catena montuosa proprio come Yuri, dando ai viaggiatori un’idea diretta del motivo per cui è stata scelta questa location.

Apuseni Mountains
Apuseni Mountains in Romania

Bâlea Lake

Bâlea Lake ha fatto da sfondo a scene importanti in cui Yuri incontra le misteriose creature Ochi. L’aspetto pacifico e al tempo stesso inquietante del lago ha reso questi momenti speciali. Questo lago glaciale dall’aspetto mistico in Romania si trova ad alta quota, il che gli conferisce un’atmosfera pacifica. È uno dei monumenti naturali più meravigliosi del Paese, motivo per cui è stato scelto come location per le riprese del film. Si trova nel cuore della regione montuosa dei Carpazi. È importante notare che l’ingresso è gratuito, ma non lo è il viaggio in funivia che prevede un piccolo biglietto a tratta. Ma i panorami e la destinazione valgono decisamente la pena. Questo lago gode di una posizione fantastica ed è considerato una tappa obbligata per i visitatori. Proprio come per Yuri, questo lago può essere un luogo di trasformazione interiore e l’inizio di una nuova avventura.

Bâlea Lake

Fonte: iStock

Bâlea Lake

Castel Film Studios

Castel Film Studios è uno studio cinematografico a Izvorani, Ilfov, Romania. Alcune scene in interni e gli effetti speciali di The Legend of Ochi sono stati girati in studio. Questo ha aiutato i registi a creare set dettagliati che si integrano perfettamente con le riprese in esterni. Questo è uno dei luoghi più importanti per le riprese di tutta l’Europa centrale e orientale, e l’utilizzo di questo studio ha permesso ai registi di creare set dettagliati con meno interferenze da parte dell’ambiente naturale, ma hanno anche sfruttato la bellezza di Madre Terra durante la produzione.

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Nei luoghi di Jason Bourne: le spettacolari location del film con Matt Damon

Jason Bourne è tanto una corsa contro il tempo, quanto un viaggio attraverso città simbolo della geopolitica moderna. Ogni location non è scelta a caso, ma risponde a logiche di tensione narrativa e di contrasto visivo. Il mondo diventa un labirinto dove Bourne è al tempo stesso preda e predatore, e lo spettatore lo segue tra luci, angoli bui e curve pericolose di una storia che attraversa continenti. Al posto delle guide turistiche ci sono telecamere a spalla, inseguimenti in moto e segreti da svelare dietro ogni angolo.

Il quinto capitolo della celebre saga action con Matt Damon, Jason Bourne, è un film che non lascia spazio alla noia. Azione ad alta velocità, inseguimenti mozzafiato, complotti governativi e una corsa globale per la verità si sviluppano in scenari urbani affascinanti e cinematograficamente perfetti. Le location scelte per il film diretto da Paul Greengrass giocano un ruolo fondamentale nel rafforzare l’adrenalina della narrazione, regalando agli spettatori un vero e proprio viaggio intorno al mondo.

Di cosa parla Jason Bourne

Dopo anni passati nell’ombra, Bourne vive nascosto e guadagna da vivere con incontri clandestini di lotta. Tuttavia, la sua tranquillità viene interrotta quando Nicky Parsons (interpretata da Julia Stiles), ex-agente della CIA e vecchia alleata, lo rintraccia. Nicky ha scoperto nuovi file segreti che contengono informazioni su Bourne e sul suo passato, inclusi dettagli inediti sul coinvolgimento di suo padre nella creazione del programma Treadstone.

Durante il tentativo di consegnare queste informazioni a Bourne, Nicky viene uccisa da un sicario della CIA, ma prima riesce a metterlo sulla pista della verità. Questo riporta Bourne nel mirino dell’agenzia, guidata ora da Robert Dewey (Tommy Lee Jones), direttore della CIA, e da Heather Lee (Alicia Vikander), una giovane e ambiziosa analista. Parallelamente la CIA sta collaborando con un imprenditore della Silicon Valley per lanciare una piattaforma globale di sorveglianza, ma Bourne minaccia di svelare le motivazioni oscure dietro al progetto. In un crescendo di inseguimenti, cospirazioni e colpi di scena, Bourne scopre la verità sulle sue origini e affronta ancora una volta la CIA e i nemici interni.

Jason Bourne film

Fonte: Ansa

Le riprese di Jason Bourne a Tenerife

Dove è stato girato

Il film si apre con un Jason Bourne solitario e segnato, nascosto nei Balcani, ma il vero movimento parte da una ricostruzione di Atene, dove si svolge un’infuocata sequenza durante una protesta antigovernativa. In realtà, quelle scene non sono state girate in Grecia per problemi burocratici e logistici, ma a Tenerife, nelle Isole Canarie, con Plaza de España che ha sostituito Piazza Syntagma di Atene. Il film fa un lavoro sorprendentemente convincente nell’aggiungere il Palazzo del Parlamento greco allo sfondo e nell’arredare il centro città con insegne greche. La città è stata trasformata meticolosamente per replicare le strade e l’atmosfera tesa della capitale greca, grazie all’uso di scenografie mobili, graffiti e veicoli della polizia in stile ateniese.

Il cuore del film, però, pulsa a Berlino, Londra e soprattutto Lisbona, dove Bourne si riunisce con Nicky Parsons (Julia Stiles) e inizia a ricostruire il puzzle della propria identità. Sia il nascondiglio degli hacker a Reykjavik, dove Nicky accede ai file della CIA, sia il luogo dello scontro sotterraneo in cui incontra Bourne, sono stati filmati in quello che era il vecchio stabilimento della Kodak a Harrow, nella zona nord-ovest di Londra. Prima fabbrica Kodak al di fuori degli Stati Uniti che fu inaugurata nel 1891 lungo la linea ferroviaria di Harrow View, presso Headstone Gardens, a nord-ovest della stazione di Harrow & Wealdstone.

Tenerife

Fonte: iStock

Candelaria a Tenerife

Anche il polo “Langley” della CIA è stato ricreato nel Regno Unito, all’interno della Portland House, un tempo sede centrale della Blue Circle, ad Aldermaston Park, vicino a Reading, nel Berkshire. Progettato a msetà degli anni Ottanta da Richard Gilbert Scott (figlio del famoso architetto Sir Giles Gilbert Scott), l’edificio fu prematuramente chiuso per problemi di sicurezza e, come l’impianto abbandonato della Kodak, divenne opportunamente disabitato.

Uno dei momenti più spettacolari è ambientato negli Stati Uniti, precisamente nella sfavillante Las Vegas, dove avviene uno degli inseguimenti in auto più distruttivi dell’intera saga. La produzione ha ottenuto l’autorizzazione per girare in piena Las Vegas Strip, cosa rara per un film d’azione. La scena, girata in parte di notte per limitare il caos, ha richiesto l’uso di decine di veicoli, effetti speciali dal vivo e settimane di preparazione. Il climax del film si consuma proprio lì, tra casinò, luci al neon e strade deserte al confine tra realtà e spettacolo.

Tower Bridge Londra

Fonte: iStock

Tower Bridge di Londra

L’arte di girare in movimento

Una delle caratteristiche più affascinanti di Jason Bourne è l’uso delle location non solo come sfondo, ma come parte attiva della tensione. Paul Greengrass, noto per il suo stile realistico e camera a mano, ha sfruttato ogni città per riflettere lo stato d’animo del protagonista: la confusione di Atene/Tenerife, l’efficienza tecnologica di Berlino, il grigiore misterioso di Londra, l’ambiguità di Lisbona e l’eccesso decadente di Las Vegas raccontano molto più che semplici coordinate geografiche.

Ogni luogo sottolinea il continuo contrasto tra il passato oscuro di Bourne e il tentativo, spesso vano, di sfuggire a un sistema più grande di lui. Inoltre, il film non trascura gli interni: uffici della CIA, server room nascoste, bunker e hotel di lusso sono stati ricostruiti in studi cinematografici a Londra e nei Leavesden Studios, con un’attenzione quasi maniacale ai dettagli, per mantenere coerenza e verosimiglianza anche nelle scene girate al chiuso.

 

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Dal Bosco Verticale alle masserie pugliesi, le location di Quasi Orfano

Quasi Orfano è una commedia italiana del 2022 diretta da Umberto Carteni, con Riccardo Scamarcio nel ruolo del protagonista, Valentino. Il film è un remake del francese Ti ripresento i tuoi (La ch’tite famille) di Dany Boon e racconta la storia di un affermato designer milanese che ha tagliato i ponti con la sua famiglia pugliese, arrivando persino a cambiare cognome e a dichiararsi orfano.

La sua vita viene sconvolta quando, a causa di un equivoco, i suoi familiari – madre, fratello, cognata e nipotina – si presentano a Milano per riallacciare i rapporti, dando il via a una serie di situazioni comiche e paradossali. La città natale di Valentino è Monopoli, in provincia di Bari, ma lui si è trasferito al nord, quindi il film passa da paesaggi pugliesi a grandi metropoli come Milano e Roma per le location. Scopriamole insieme.

Dove è stato girato

Le riprese di Quasi Orfano si sono svolte tra ottobre e novembre 2021 e sono durate ben sei settimane, tra il nord e il sud dell’Italia. L’agriturismo gestito dal padre di Valentino, interpretato da Adriano Pappalardo, è la Masseria Montereale, una storica dimora rurale situata in Contrada Carperi 64, nel comune di Cisternino, in provincia di Brindisi. Questa masseria del XVIII secolo è caratterizzata da un’architettura tipica delle strutture agricole pugliesi, con ampi spazi interni ed esterni, muri in pietra e una posizione panoramica immersa nella campagna della Valle d’Itria.

Cisternino Puglia

Fonte: iStock

Cisternino in Puglia

Alcune scene del film poi sono state girate nella capitale, come quella al ristorante giapponese dove Valentino, Costanza e Sergio discutono dell’azienda. Quel locale in realtà è il Finger’s Roma che si trova in Via Francesco Carrara 14 ed è il posto ideale per chi ama la cucina fusion e orientale. L’azienda di design di Valentino è la sede della Chromavis Fareva, situata in Via Edwin Hubble 2 a Offanengo (CR). Si tratta in realtà di un’azienda italiana leader nel settore della cosmetica conto terzi, specializzata nella creazione e produzione di prodotti make-up e nail care per marchi internazionali. Nel film Quasi Orfano, gli uffici dell’azienda rappresentano la sede del marchio di design Vale Rocco, aggiungendo un tocco di autenticità alla narrazione.

La sede della mostra dove piomba inaspettata la famiglia del fratello di Valentino è il Mudec – Museo delle Culture che si trova in Via Tortona a Milano. Si tratta di un centro culturale interdisciplinare dedicato alle culture del mondo inaugurato nel 2015 e progettato dall’architetto britannico David Chipperfield. Sorge sull’area dell’ex stabilimento Ansaldo, simbolo della riqualificazione industriale di Milano e ospita una varietà di mostre temporanee che esplorano diverse culture e forme artistiche.

Bosco Verticale Milano

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Bosco Verticale di Milano

L’elegante abitazione di Valentino si trova invece in Via privata Tarvisio 8 a Milano, nonostante alcune inquadrature mostrino il Bosco Verticale. Il Bosco Verticale è un innovativo complesso residenziale situato nel quartiere Porta Nuova di Milano, progettato dallo studio Boeri Studio, guidato dall’architetto Stefano Boeri. Inaugurato nel 2014, il progetto è composto da due torri di 116 e 84 metri di altezza, che si distinguono per la presenza di una vasta vegetazione distribuita sulle facciate degli edifici. Le torri ospitano in particolare circa 800 alberi, 4.500 arbusti e 15.000 piante perenni, distribuiti in base all’esposizione solare delle facciate. In Via Federico Confalonieri e Via Gaetano de Castillia, al margine del quartiere Isola, a circa 2,5 km da Piazza del Duomo, questo complesso contribuisce all’assorbimento di CO₂ e polveri sottili, alla produzione di ossigeno, alla regolazione del microclima urbano e alla riduzione dell’inquinamento acustico.

Monopoli, un borgo pugliese da scoprire

La chiesa dove il padre di Valentino, saputo dell’investimento del figlio, chiede al parroco di pregare per lui è la Chiesa Rettoria del Gesù Salvatore, situata in Largo San Salvatore Salvatore a Monopoli, in provincia di Bari. Uno dei luoghi sacri più antichi e suggestivi di Monopoli, questa chiesa è situata nel cuore del centro storico, affacciata sul mare e incastonata tra le case dei pescatori. La sua storia affonda le radici nel periodo paleocristiano, con alcune fonti che ne datano la fondazione al 313 d.C., forse per volontà dell’imperatore Costantino, come testimoniato dal ritrovamento di medaglie nelle fondamenta durante la ricostruzione del 1711.

E, infine, la piazzetta dove Costanza rivela di essere incinta è quella del Porto antico di Monopoli. Le origini del Porto Antico risalgono almeno al V secolo a.C., quando Monopoli era un insediamento messapico fortificato. Scavi archeologici condotti tra il 1985 e il 2011 hanno confermato la presenza di una città messapica con imponenti fortificazioni affacciate sulla cala del porto antico. Durante l’epoca romana, il porto mantenne la sua importanza strategica, fungendo da scalo militare e commerciale. Da qui si può partire per esplorare il centro storico di Monopoli, come il Castello di Carlo V, la Cattedrale di Maria Santissima della Madia e le numerose chiese e palazzi che testimoniano la ricca storia della città.

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Dove è stato girato Gerri: le splendide location della nuova serie Rai

La nuova serie televisiva “Gerri”, firmata dalla regia di Giuseppe Bonito e prodotta da Cattleya in collaborazione con Rai Fiction, si prepara a fare il suo debutto su Rai Uno a partire da lunedì 5 maggio. Il titolo prende il nome dal protagonista, Gregorio Esposito, interpretato da Giulio Beranek, ispettore di polizia dalla personalità complessa e tormentata. Ma accanto alla trama noir ispirata ai romanzi di Giorgia Lepore, pubblicati da Edizioni E/O e adattati per il piccolo schermo da Sofia Assirelli e Donatella Diamanti, c’è un altro elemento che cattura l’attenzione: l’ambientazione.

Non a caso, le riprese si sono svolte in alcune tra le più suggestive località della Puglia, in particolare nella zona compresa tra il nord barese e la provincia di Barletta-Andria-Trani.

La trama e il cast

Gerri ha trent’anni, uno sguardo che racconta più di quanto dica a parole e l’inquietudine di chi sembra essersi ritrovato per errore dentro una storia che non gli appartiene. Ispettore di polizia di origini rom è un investigatore metodico che analizza i casi con attenzione, riempiendo pagine di appunti intricati, salvo poi abbandonarsi a decisioni impulsive e istintive. La sua duplice natura lo rende un personaggio sospeso tra la razionalità del presente e il peso irrisolto del passato.

È un uomo affascinante, con un debole dichiarato per le donne, che sembra incantare tutti tranne la viceispettrice Lea Coen, interpretata da Valentina Romani. Lei rappresenta la sola figura femminile che non si lascia irretire, forse perché capace di intuire le fragilità profonde che l’uomo tenta di nascondere dietro una facciata di sicurezza: la tensione tra i due dà vita a un rapporto complesso e ricco di sfumature.

Accanto a Beranek e Romani, il cast si compone di volti noti e apprezzati del panorama televisivo italiano: Fabrizio Ferracane, Roberta Caronia, Irene Ferri, Lorenzo Adorni, Lorenzo Aloi, Cristina Pellegrino, Tony Laudadio, Cristina Cappelli, Carlotta Natoli e Massimo Wertmüller.

La Puglia diventa assoluta protagonista

La serie, che andrà in onda per quattro lunedì consecutivi, è stata girata tra marzo e maggio del 2023 e, durante quei mesi, le strade, i porti e i centri storici di diverse cittadine pugliesi si sono trasformati in veri e propri set cinematografici diventando parte integrante della narrazione.

Una delle città maggiormente coinvolte nella produzione è Andria. Qui, la troupe ha potuto utilizzare alcune aree nei pressi del Palazzo ducale e, per esigenze narrative, sono state anche ricostruite attività commerciali nel centro storico, con l’obiettivo di restituire un’immagine viva e dinamica della città. Di particolare interesse sono stati i ciak girati presso le cisterne sotterranee, ambienti affascinanti e misteriosi che ben si adattano all’atmosfera investigativa della serie.

A pochi chilometri da Andria, Trani ha offerto la zona portuale come location perfetta per le riprese. Il porto, grazie al mix di antichità e attività contemporanee, fa infatti da sfondo a diverse sequenze. La luce che filtra sul mare, le barche ormeggiate e le banchine in pietra restituiscono un “senso di sospensione” che ben si sposa con l’umore irrisolto del protagonista.

Anche Barletta è parte del mosaico di luoghi scelti per la realizzazione di “Gerri”. In particolare, il lungomare di Ponente intitolato a Pietro Mennea è stato teatro di alcune scene, trasformandosi in un’ideale passerella urbana tra realtà e fiction. Il rapporto tra terra e mare è un tema ricorrente nella cultura pugliese e nella poetica della serie, e Barletta lo incarna alla perfezione.

Ancora, a Molfetta le riprese si sono concentrate attorno al Convento della Madonna dei Martiri, un luogo carico di spiritualità e tradizione che si affaccia sul Mar Adriatico e che rappresenta un simbolo importante per la comunità locale. Nel contesto di “Gerri”, assume una funzione scenica evocativa e contribuisce a costruire quell’intreccio tra sacro e profano, tra fede e dubbio, che pervade l’intera narrazione.

Infine, a Bisceglie sono diventati protagonisti il centro storico e il porto, oltre a interni girati in immobili privati, mentre Minervino Murge ha messo a disposizione la suggestiva area attorno alla grotta di San Michele e alcune parti del centro cittadino.

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Alla scoperta delle location di Eccezzziunale veramente: un percorso tra mito e realtà

Eccezzziunale veramente è un film che, fin dalla sua uscita nel 1982, è diventato un vero e proprio cult del cinema italiano. Diretto da Carlo Vanzina e interpretato da un cast che include nomi del calibro di Diego Abatantuono, il film racconta le disavventure e le passioni di tre amici milanesi, con un focus particolare sulle rivalità calcistiche e la passione per il calcio. Ma Eccezzziunale veramente non è solo un film divertente e irriverente: è anche un viaggio attraverso la geografia e la cultura italiana degli anni ’80. Il 20 maggio 2025 l’attore e comico milanese compie 70 anni, un traguardo importante e un’occasione per ripercorrere la sua carriera di interprete e artista completo che ha toccato il dramma e la commedia con credibilità e talento nel corso degli anni.

Dove è stato girato

Più di 40 anni dopo l’uscita di Eccezzziunale Veramente, le location del film sono diventate luoghi simbolici per tutti coloro che amano il cinema e la storia sociale del nostro paese. In questo articolo vi porteremo alla scoperta di alcune delle principali location che hanno reso il film iconico, esplorando il legame tra mito e realtà che caratterizza ogni set.

Eccezzziunale… veramente 1982

Fonte: Ansa

Scena dal film Eccezzziunale… veramente

Milano, cuore pulsante della storia

Milano, con la sua vibrante atmosfera e il suo ruolo da capitale economica e culturale, è la vera protagonista del film. Il film, infatti, si svolge quasi interamente in questa città, e molte delle scene più memorabili sono state girate nei suoi luoghi più rappresentativi. Il bar del quartiere è una delle location più importanti del film, dove i protagonisti si ritrovano a chiacchierare, sfogarsi e fare battute esilaranti. Sebbene non venga mai mostrato esplicitamente il nome del bar, gli appassionati del film lo conoscono come il Bar di Franco, un piccolo locale dove i tre amici amano trascorrere buona parte del tempo. Il bar si trova in corso Sempione 38/40. Oggi, in questo esatto punto, sono spariti diversi punti di riferimento tra cui il benzinaio Esso che c’era lì davanti e l’insegna “Alfa Romeo” che si intravedeva sullo sfondo.

Un altro punto di riferimento iconico è la Stazione Centrale di Milano, un luogo che rappresenta il crocevia delle esperienze italiane degli anni ’80, simbolo di una metropoli in continua evoluzione. In alcune scene i protagonisti si incontrano proprio all’interno della stazione, dove le dinamiche della città e il contrasto tra la modernità e le tradizioni sono evidenti. La casa di Franco è in via Ruffini, davanti alla Chiesa di Santa Maria delle Grazie, mentre il concessionario dove lavora è in Piazza San Babila.

San Siro: il tempio del calcio

Uno degli aspetti più rilevanti del film è, senza dubbio, la passione per il calcio, e la location che rappresenta questa passione in modo assoluto è lo Stadio San Siro. Il legame tra il film e questo tempio del calcio è fortissimo, tanto che San Siro non è solo il luogo dove i protagonisti si confrontano con la loro rivalità sportiva, ma diventa anche il palcoscenico ideale per mostrare il contrasto tra i diversi mondi che abitano l’Italia degli anni ’80: quello del tifoso milanista, interista e di altre fazioni calcistiche. La scelta dello stadio come location per alcune delle scene più importanti del film non è casuale. San Siro è l’epicentro della passione calcistica in Italia, e lo stesso Vanzina ha dichiarato che l’atmosfera che si respira in uno stadio di calcio rispecchiava perfettamente le tensioni e le dinamiche dei personaggi del film.

I paesaggi lombardi, tra città e campagna

Oltre a Milano, Eccezzziunale veramente offre uno spaccato della campagna lombarda, che in qualche modo si contrappone al ritmo frenetico della città. Alcune scene sono state girate nei paesaggi della Brianza, zona rurale poco distante da Milano, dove i protagonisti si rifugiano per sfuggire alle frustrazioni quotidiane. La campagna lombarda, con le sue lunghe strade sterrate e i casali, rappresenta un ritorno alle origini per i personaggi, ma anche un simbolo della separazione tra il mondo delle grandi città e quello più semplice e genuino della provincia. I contrasti tra questi mondi sono enfatizzati dalla sceneggiatura e dalla regia, e le location della Brianza offrono uno sfondo ideale per raccontare questi cambiamenti.

Piazza Venezia Roma

Fonte: iStock

Piazza Venezia

Roma: la capitale delle contraddizioni

Anche se il film è incentrato principalmente su Milano, Eccezzziunale veramente fa una breve escursione a Roma, dove i protagonisti si trovano coinvolti in una serie di eventi esilaranti. La città eterna, con la sua magnificenza e le sue contraddizioni, diventa il palcoscenico per una delle sequenze più memorabili del film, quella in cui i tre amici cercano di risolvere una disputa legata a una partita di calcio.

Le riprese a Roma sono state girate in alcune delle piazze più iconiche della città, come Piazza Venezia e i Fori Imperiali, luoghi che rappresentano il passato storico e la grandezza della capitale italiana. Il Grand Hotel Excelsior in via Veneto è dove soggiorna Franco convinto di aver vinto al Totocalcio, raggiunto dopo dagli amici Massimo, Teo e Ugo che gli confessano un bruttissimo scherzo.

Un salto a Parigi

In una scena del film Tirzan va a Parigi per alcune consegne al posto dell’amico che gli presta il tir. Quando arriva in Francia vede subito alcuni dei luoghi iconici della capitale come la torre Eiffel, il Trocadero, Notre Dame e la Basilica del Sacro Cuore. Tirzan sale tutte le scalinate di quest’ultima per controllare se il camion sta girando per la città, usando il cannocchiale a gettoni che i turisti usano ancora oggi per ammirare il panorama. Quando a Parigi avviene l’incidente con il tir in questione la produzione si trovava in piena Avenue Trudaine, prima dell’incrocio con rue de Rochechouart.

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Dove è stato girato Un Altro Piccolo Favore: tutte le location del film

Un Altro Piccolo Favore, sequel del brillante thriller del 2018 con Anna Kendrick e Blake Lively è dal 1° maggio su Prime Video. Non è solo un mix di mistero, ironia e glamour ma, come il primo capitolo, affascina per le sue ambientazioni eleganti e ricercate. Il nuovo film diretto da Paul Feig segue lo sfarzoso matrimonio di Emily con un uomo d’affari italiano sull’isola di Capri, che prende una piega oscura quando si verifica un omicidio.

Anna Kendrick, Blake Lively e Henry Golding tornano nei loro ruoli insieme a nuovi membri del cast, tra cui Michele Morrone ed Elena Sofia Ricci che tengono viva la bandiera tricolore. Le vecchie amiche Stephanie Smothers ed Emily Nelson si riuniscono per una nuova thriller dark comedy al femminile ambientata questa volte nel bel Paese. “Mi sento come se Paul Feig, il regista, mi avesse pagato la vacanza più glamour e costosa della mia vita” ha dichiarato l’attrice Anna Kendrick in un’intervista a Good Morning America.

Dove è stato girato

Gran parte del film è stata girata a Capri, in Italia, un’isola del Golfo di Napoli nota per le sue scogliere mozzafiato, i resort di lusso e il pittoresco paesaggio mediterraneo. Come cornice del sontuoso matrimonio di Emily, l’atmosfera raffinata di Capri gioca un ruolo chiave nella trama del film. Diverse location famose di Capri sono state presenti nel film, poichè oltre alla cerimonia, tutto l’intrigo al centro della sceneggiatura si svolge sull’isola italiana.

Un altro piccolo favore 2

Fonte: Prime Video

Una scena di Un altro piccolo favore 2

Grand Hotel Quisisana

Il Grand Hotel Quisisana in via Camerelle 2 è stato scelto dal regista Paul Feig come location di Un altro Piccolo Favore per il lusso e la raffinatezza degli ambienti in stile vittoriano. Qui sono state girate le scene dell’eccentrica cerimonia nuziale, non priva di colpi di scena, tra la star internazionale Blake Lively e l’attore italiano Michele Morrone. Una vista mozzafiato sui Faraglioni, un ambiente elegante ed esclusivo in pieno stile caprese, hanno letteralmente fatto innamorare il regista e il cast di questa location unica. Lo stesso hotel è stato location del film di Paolo Sorrentino Parthenope, se per caso vi sembra già di averlo visto da qualche parte.

Lido Del Faro è uno spettacolare beach club e ristorante situato sulla costa occidentale dell’isola, che offre una vista spettacolare sull’oceano. In località Punta Carena, nel comune di Anacapri, è situato all’estremità sud-occidentale della costa affacciata sul Mediterraneo. Nelle vicinanze si erge il faro di Punta Carena alto 28 metri e costruito nel 1862 su progetto degli ingegneri borbonici. Attivo dal 1867, è il secondo faro più potente d’Italia, dopo quello di Genova, con una portata luminosa di circa 46 km.

Lido del Faro

Fonte: iStock

Lido del Faro

Molte scene in esterni poi sono state girate a Villa Jovis in via Tiberio. Le rovine di un antico palazzo romano, costruito dall’imperatore Tiberio nel 27 d.C., aggiungono un tocco storico e misterioso all’ambientazione del film. Le mura, le scalinate, gli affreschi e i mosaici testimoniano la gloria dell’architettura romana e conferiscono un senso di mistero alla narrazione.

Oltre a queste location principali, il film ha interessato anche diverse zone di Capri, tra cui le strade intorno a Lido Del Faro e la zona del Ristorante Da Gemma, situato in Via Cristoforo Colombo 7. Il ristorante è noto tra gli abitanti del luogo per la sua tradizione culinaria che risale a oltre 80 anni fa. Le telecamere sono state installate anche su motoscafi per le scene girate sull’acqua vicino ai Faraglioni di Capri. Parlando di Capri, Feig ha dichiarato al Times: “Mi piace la contro-ambientazione. Voglio che tutto ciò che sta accadendo di brutto si svolga in questo posto davvero bello. Il contrasto, la dicotomia sono affascinanti… E non c’è posto più bello di Capri“.Diverse scene in interni ambientate nel Connecticut sono state girate presso gli Studi di Cinecittà a Roma. E altre a Toronto, la capitale dell’Ontario, soprannominata da molti “Hollywood del Nord” insieme a Vancouver.

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Rambo 2 e il Vietnam ricreato in Messico: tutti i luoghi delle riprese

Il secondo capitolo della saga di Rambo, intitolato Rambo 2 – La vendetta del 1985, è uno dei film d’azione più iconici degli anni ’80, ispirato alla controversa questione dei prigionieri di guerra e dispersi in azione durante la guerra del Vietnam. Sebbene ambientato nella giungla vietnamita, la pellicola è stata interamente girata in Messico, tra le montagne e le foreste dello stato di Guerrero. Sylvester Stallone, protagonista del film, ha dichiarato in diverse interviste che la scelta del Messico è stata dettata da esigenze pratiche e dal desiderio di mantenere il budget contenuto.

Nonostante le difficoltà logistiche, l’attore ha elogiato la bellezza dei paesaggi messicani e la professionalità della troupe locale. Il regista George P. Cosmatos ha sottolineato l’importanza di utilizzare location naturali per conferire realismo al film. Ha inoltre evidenziato come le caratteristiche geografiche del Messico abbiano offerto scenari ideali per le sequenze d’azione, contribuendo a rendere Rambo 2 un film visivamente spettacolare.

Rambo 2, la trama del film

John Rambo esce di prigione per un accordo con il governo degli Stati Uniti e ha una missione, deve penetrare in un campo base nemico nascosto nelle profondità della giungla del Vietnam per liberare i prigionieri di guerra americani. Mentre torna nelle insidiose giungle che infestano il suo passato, deve fare affidamento sulle sue ineguagliabili capacità di sopravvivenza e sulla sua esperienza di combattimento. Il film mette in mostra la resilienza e la determinazione di questo veterano di guerra, evidenziando le sue abilità e capacità uniche acquisite durante la guerra del Vietnam.

Rambo 2 film

Fonte: Getty

Una scena di Rambo 2

Dove è stato girato

Nonostante il film sia ambientato nel Vietnam postbellico, le riprese di Rambo 2 non sono state realizzate in Asia. Le difficoltà politiche, logistiche e di sicurezza degli anni ’80 rendevano proibitivo girare in territori del Sud-Est asiatico. Per questo, la produzione – capitanata dal regista George P. Cosmatos e con la partecipazione attiva di Sylvester Stallone anche nella scrittura – decise di simulare la giungla vietnamita in alcune delle aree più selvagge e visivamente compatibili del Messico sud-occidentale, in particolare nello stato di Guerrero.

La scelta del Messico come location principale ha comportato diverse sfide per la produzione. Il clima tropicale e le condizioni ambientali hanno reso le riprese impegnative, ma hanno anche contribuito a conferire autenticità al film.Inoltre, la presenza di elementi naturali unici ha arricchito visivamente le scene d’azione. Un episodio tragico durante le riprese è stato l’incidente che ha coinvolto l’effettista Cliff Wenger Jr., il quale è rimasto ucciso in un’esplosione accidentale sul set. Questo evento ha segnato profondamente la produzione e ha portato la troupe a dedicare il film alla sua memoria.

Acapulco

Ben nota come meta turistica sul Pacifico, Acapulco è stata una delle principali basi logistiche per la produzione. Qui sono state girate diverse scene in ambienti controllati, come interni e segmenti ambientati in “zone urbane” fittizie. La vicinanza al mare e la presenza di servizi e infrastrutture hanno reso Acapulco un punto d’appoggio strategico, specialmente per le riprese in studio e per gli effetti speciali. Nota per le sue splendide spiagge e l’atmosfera vibrante, Acapulco è una location di spicco del film e l’iconica statua di Rambo è stata collocata in un parcheggio della città. Anche le giungle fuori Acapulco e la base aerea messicana hanno avuto un ruolo significativo nel catturare l’intensità della missione di Rambo.

Tecoanapa

Questo piccolo comune, situato nell’entroterra montuoso del Guerrero, è stato scelto per le sue foreste fitte e selvagge, perfette per ricreare l’atmosfera claustrofobica e umida della giungla vietnamita. Gli alberi alti, la vegetazione lussureggiante e i sentieri impervi si prestavano idealmente alle scene di inseguimenti, scontri a fuoco e mimetizzazione del personaggio di Rambo.

Laguna de Coyuca

Fonte: iStock

Laguna de Coyuca in Messico

Laguna de Coyuca

Utilizzata per le scene in cui Rambo si muove sull’acqua – comprese le sequenze con la zattera e i momenti di fuga – la laguna si trova a nord-ovest di Acapulco. L’area è famosa per le sue acque calme e la vegetazione costiera, che hanno contribuito a dare credibilità all’ambientazione asiatica. Le riprese sono avvenute durante le ore più tranquille del giorno per garantire la stabilità dell’acqua e la luce ideale per il tono visivo del film.

Cascata El Salto

Situata nella regione montuosa vicino ad Acapulco, questa cascata spettacolare è stata scelta per una delle scene più visivamente potenti: il salto di Rambo nell’acqua dopo un’esplosione o un combattimento. La potenza naturale del luogo, unita a un sapiente uso della fotografia, ha permesso di catturare la drammaticità della fuga e l’asprezza del paesaggio.

Cascata El Salto

Fonte: iStock

Cascata El Salto in Messico

Thai-Lao: Il ponte dell’amicizia

Rambo si ritrova coinvolto in un emozionante scontro con le forze nemiche mentre tenta di attraversare il ponte. La scena mostra un’azione intensa, con Rambo che usa le sue abilità e la sua intraprendenza per sconfiggere i suoi avversari e progredire nella sua missione. Il Primo Ponte dell’Amicizia tra Thailandia e Laos, noto come Ponte Nong Khai-Vientiane, è una struttura iconica che attraversa il fiume Mekong. Collega la provincia di Nong Khai in Thailandia con la prefettura di Vientiane in Laos.

Con una lunghezza di 1,17 chilometri, il ponte svolge un ruolo significativo nel promuovere lo sviluppo economico e nel rafforzare le relazioni tra i due paesi. Fornisce collegamenti di trasporto essenziali per veicoli e pedoni, facilitando i viaggi e gli scambi commerciali tra Thailandia e Laos.