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7 isole sconosciute e paradisiache dei Caraibi

I Caraibi sono un mosaico di isole, ciascuna con una bellezza unica e un fascino particolare. Con oltre 7.000 isole, isolotti e barriere coralline che si estendono tra l’America Centrale, il Golfo del Messico e l’Oceano Atlantico, sono di fatto una delle destinazioni più amate al mondo per chi cerca relax e paesaggi da cartolina. Ma dove andare? Accanto alle mete più conosciute come le Bahamas o la Giamaica, esistono isole nascoste e meno conosciute, dai paesaggi incontaminati, culture autentiche e una tranquillità senza pari.

1. Kuna Yala (San Blas, Panama)

Situato lungo la costa nord-orientale di Panama, l’arcipelago di Kuna Yala è un angolo di paradiso composto da oltre 300 isole. Questo territorio è unico nel suo genere, essendo interamente abitato e gestito dalla comunità indigena Guna. Qui non si trovano grandi alberghi o resort di lusso: la bellezza di Kuna Yala risiede nella semplicità dei suoi paesaggi e nell’autenticità della sua cultura.

Esplorare Kuna Yala significa infatti immergersi in un mondo lontano dalla modernità. Prenotando escursioni in barca si possono visitare villaggi tradizionali più remoti, dove la vita segue ancora ritmi ancestrali. Le spiagge di sabbia bianca, bordate da palme rigogliose, sono perfette per rilassarsi; mentre i fondali marini, popolati da coralli e pesci colorati, sono ideali per snorkeling e immersioni.

Per raggiungere Kuna Yala, l’opzione più comoda è il volo interno da Panama City. La stagione migliore per visitare è quella secca, da dicembre ad aprile, quando il clima è più stabile e soleggiato.

caraibi meno conosciuti

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L’arcipelago di Kuna Yala è un angolo di paradiso composto da oltre 300 isole

2. Corn Islands (Nicaragua)

A circa 70 chilometri dalla costa del Nicaragua, le Corn Islands rappresentano il perfetto equilibrio tra natura e relax. L’arcipelago è composto da Big Corn e Little Corn: due isole diverse ma complementari. Big Corn, la più grande, vanta più servizi e maggiori infrastrutture; mentre Little Corn è una piccola oasi senza automobili e lontana dal caos, ideale per chi cerca tranquillità e contatto con la natura.

Le Corn Islands sono un paradiso per gli amanti del mare. Qui, lo snorkeling e le immersioni regalano emozioni uniche, tra relitti sommersi e barriere coralline ricche di vita marina. Le spiagge di sabbia dorata e acque cristalline invitano al relax più totale, magari degustando qualche piatto della cucina locale a base di pesce fresco e cocco.

Per raggiungere queste isole, si può volare da Managua a Big Corn e poi prendere una barca per Little Corn. La stagione secca, da dicembre ad aprile, è il periodo ideale per visitarle.

Caraibi meno conosciuti

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Costa caraibica del Nicaragua

3. Isla Bastimentos (Panama)

Nell’arcipelago di Bocas del Toro, Isla Bastimentos si distingue per la sua biodiversità e il suo spirito considerato selvaggio. Questa isola è un vero paradiso naturale, con spiagge isolate, foreste tropicali e un ricco ecosistema marino. È la meta ideale per chi desidera immergersi nella natura, lontano dalle folle, per una vera e propria sospensione spazio temporale.

Tra le attrazioni principali, Red Frog Beach è una spiaggia spettacolare che deve il suo nome alle rane rosse che popolano la zona. Gli amanti dell’escursionismo possono esplorare i sentieri del Parco Nazionale Marino di Bastimentos; invece chi preferisce le attività acquatiche può fare kayak tra le mangrovie o immergersi nei fondali marini.

Bastimentos è raggiungibile con un volo da Panama City a Bocas del Toro, da dove si prosegue con un breve tragitto in traghetto. Il periodo migliore per visitarla va da dicembre a marzo.

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Isla Bastimentos è un vero paradiso naturale

4. Bequia (Saint Vincent e Grenadine)

Bequia, la più grande delle Grenadine, conserva intatto il fascino autentico dei Caraibi. Questa piccola isola, a sud di Saint Vincent, è conosciuta per l’ospitalità dei suoi abitanti, le tradizioni velistiche e l’atmosfera rilassata.

Port Elizabeth, il cuore pulsante di Bequia, è un porto vivace e animato, da cui partono escursioni in barca verso isole vicine. Le spiagge tranquille, come Princess Margaret Beach, sono la meta perfetta per godersi il mare e il dolce oziare. Per i più sportivi, sull’isola ci sono diversi sentieri panoramici per lunghe e piacevoli passeggiate.

Per raggiungere Bequia, si può prendere un volo per Saint Vincent e poi proseguire in barca. La stagione migliore va da dicembre a maggio, quando il clima è più secco.

caraibi meno conosciuti

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Bequia è la più grande delle Grenadine

5. Salt Cay (Turks e Caicos)

Piccola e tranquilla, Salt Cay è una delle isole più affascinanti di Turks e Caicos. Situata a sud-est dell’arcipelago, questa isola è il luogo perfetto per chi cerca isolamento, bellezza naturale e ritmi lenti. Da dove arriva il suo nome? Salt Cay prende il nome dalle saline naturali che un tempo erano il fulcro dell’economia dell’isola.

L’isola è famosa per le sue immersioni spettacolari: qui è possibile esplorare relitti sommersi e osservare la migrazione delle balene da gennaio a marzo. Le spiagge, deserte e immacolate, sono il luogo ideale per rilassarsi, lontano dal trambusto delle mete più frequentate.

L’isola si raggiunge con voli interni da Providenciales o collegamenti in barca. I mesi secchi, da gennaio a marzo, sono i migliori per visitarla, soprattutto per chi desidera avvistare le balene.

Caraibi meno conosciuti

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? Salt Cay prende il nome dalle saline naturali che un tempo erano il fulcro dell’economia dell’isola

6. Montserrat

Conosciuta come “l’isola di smeraldo dei Caraibi“, Montserrat è una destinazione unica per il suo carattere vulcanico. Situata nelle Piccole Antille, a sud-ovest di Antigua, l’isola è famosa per il vulcano Soufrière Hills e i paesaggi drammatici che ha creato.

Visitare Montserrat significa scoprire una natura potente e affascinante. Le rovine di Plymouth, la vecchia capitale sepolta dalla lava, raccontano una storia di resilienza e trasformazione. Gli amanti del trekking possono esplorare i sentieri del Montserrat Volcano Observatory e godere di viste mozzafiato sull’isola.

Montserrat è raggiungibile in traghetto o con voli da Antigua. Il periodo ideale per visitarla è tra dicembre e aprile.

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Vista sul vulcano di Montserrat

7. Marie-Galante (Guadalupa)

Marie-Galante è un’isola che incanta per la sua autenticità. Situata nelle Piccole Antille, a breve distanza dall’isola principale di Guadalupa, è conosciuta per le sue piantagioni di canna da zucchero e le distillerie di rum artigianale, assolutamente da non assaggiare! In un mix perfetto di natura e tradizioni locali, un viaggio a Marie-Galante può essere davvero indimenticabile. Se le spiagge poco affollate e tranquille sono ideali per il relax; le visite alle distillerie, come la celebre Distillerie Bielle, permettono di scoprire il processo tradizionale di produzione del rum e di degustarne le varietà.

L’isola è raggiungibile in traghetto da Pointe-à-Pitre, e il periodo migliore per visitarla è durante la stagione secca, da dicembre ad aprile.

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Una delle spiagge poco affollate di Marie-Galante
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Monowi: alla scoperta del paesino che ha un solo abitante

Benvenuti a Monowi, popolazione un solo abitante, località Nebraska – Stati Uniti. No, non è uno scherzo: questa cittadina, che si trova a poca distanza dal Dakota del Sud, è abitata da una sola persona, secondo i dati più recenti.

Si trova in un territorio che apparentemente sembra disperso nel nulla ed composta da un pugno di case, abbandonate. Con qualche eccezione. E per questo estremamente affascinante e, come tutti i luoghi del mondo unici nel loro genere, vale la pena visitarla perché nonostante sia disabitata, la sua unicità la rende una tappa curiosa per tutti coloro che desiderano esplorare gli Stati Uniti.

Tutto quello che c’è da sapere su Monowi, luogo con un solo abitante in Nebraska e villaggio incorporato nella contea di Boyd..

Monowi, la storia della città con un solo abitante

C’è stato un tempo in cui Monowi era una cittadina degli Stati Uniti abitata, con una sua economia e una popolazione che superava il centinaio di persone. A spiegarlo il sito Nebraska’s Natural Resources Districts su cui si legge che l’ufficio postale è stato aperto nel 1902 ed è rimasto in funzione fino al 1967, mentre il periodo d’oro di questa cittadina si può far risalire agli anni Trenta quando qui abitavano circa 150 persone. Addirittura, secondo Travel and Leisure, in quel periodo di massimo splendore le attività commerciali erano circa 120 e comprendevano negozi di alimentari, ristoranti e anche una prigione.

Piano piano la popolazione di questo luogo degli Stati Uniti si è ridotta, anche a causa dell’abbandono delle campagne. Fino a quando nel 2004 gli abitanti di Monowi da due si sono ridotti a uno: infatti è in quell’anno che è morto Rudy, il marito di Elsie Eiler, al momento circa 90 anni e unica cittadina.

Oggi è lei che si occupa tutto e, a quanto pare, è sindaco ed esattore delle tasse, ma anche colei che gestisce l’unico bar cittadino che è aperto dal 1971, secondo quanto riportato da un articolo del New York Times. Ed è sempre lo stesso articolo che spiega che, se Monowi continua a esistere, il merito è suo in quanto “archivia ogni anno i documenti richiesti dalla contea e dalla stato”.

Cosa fare a Monowi

Pur essendo abitata da una sola persona Monowi è una città viva: il bar è aperto tutti i giorni –  tranne il lunedì – e nella taverna la signora Elsie serve da bere e da mangiare non solo ai visitatori, ma anche a residenti della zona: hot dog, hamburger, birre, sono tra le specialità e ha anche una licenza per la vendita di alcolici. Si tratta di un luogo davvero tradizione, tutto in legno e con qualche tavolo. Quando ha celebrato i 50 anni di attività, nel 2021, ha raccontato a Nebraska Public Media che può contare circa una cinquantina di avventori al giorno. Non deve stupire, dunque, che l’orario di chiusura si aggiri intorno alle 21,30 di sera.

Le tasse che raccoglie servono a pagare l’accensione dei tre lampioni e l’acqua corrente, ma ha anche un piano stradale comunale da mantenere aggiornato. Aveva raccontato alla BBC: “Quando faccio domanda allo Stato per le mie licenze per alcolici e tabacco ogni anno, le inviano alla segretaria del villaggio, che sono io. Quindi, le ottengo come segretaria, le firmo come impiegata e le consegno a me stessa come proprietaria del bar”. Insomma: fa tutto lei.

Tra le altre cose da vedere c’è una biblioteca, che ha dedicato al marito Rudy, e che contiene circa 5mila volumi tra libri e riviste.

Quali sono i posti più vicini? Senza ombra di dubbio Lynch, che si trova a poco più di dieci chilometri di distanza, ma i suoi clienti arrivano dai post più disparati: come racconta il servizio della BBC anche da località più distanti come Lincoln e Omaha. E Monowi poi, richiama i viaggiatori che vogliono scoprire questo luogo così speciale degli Stati Uniti.

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5 trend che modificheranno il modo di viaggiare nel 2025

Il mondo dei viaggi è in continua trasformazione e il futuro si prospetta ricco di opportunità che stanno letteralmente reinventando il modo di esplorare il mondo. Non si tratta più solo di raggiungere una meta, ma di vivere esperienze autentiche, immersi in culture diverse, alla scoperta di paesaggi unici e di sapori inediti.

Nel 2025, i trend di viaggio si orientano verso un approccio più personalizzato e sostenibile, rispondendo alle esigenze delle nuove generazioni di viaggiatori, sempre più consapevoli e aperti a proposte innovative. MSC Crociere ha individuato cinque tendenze per i viaggi in crociera che stanno ridefinendo il modo di viaggiare, aprendo nuovi scenari per chi cerca un’avventura fuori dagli schemi.

L’attrazione delle destinazioni fredde

Le classiche vacanze al mare stanno cedendo il passo a viaggi verso mete fresche e meno frequentate. Il 2025 sarà l’anno delle “coolcations”, un neologismo che indica la crescente predilezione per destinazioni nordiche come la Norvegia, foreste incontaminate e ghiacciai spettacolari.

Sempre più viaggiatori scelgono di abbandonare le spiagge sovraffollate per immergersi in paesaggi rigeneranti, dove è possibile praticare attività all’aria aperta come trekking, bicicletta e kayak. Luoghi che offrono un contatto profondo con la natura, rappresentando una fuga perfetta per chi cerca avventura e tranquillità.

Vacanze sabbatiche lunghe un anno

Il lavoro a distanza, eredità del periodo pandemico, e la crescente flessibilità offerta dalle aziende come benefit, stanno trasformando l’anno sabbatico in un vero e proprio fenomeno culturale. Ed ecco emergere il “radical sabbatical”, che è molto più di una semplice pausa dal lavoro. Rappresenta infatti un’opportunità per viaggiare a lungo termine, immergendosi in nuove culture e dedicandosi a esperienze trasformative.

Una tendenza alimentata dalla ricerca di significato e dalla voglia di rinnovarsi, in base alla quale si sceglie di trascorrere mesi esplorando luoghi lontani, apprendendo nuove competenze o dedicandosi a progetti personali. Il viaggio diventa così un percorso di crescita interiore, oltre che un modo per scoprire il mondo.

Viaggi nei luoghi iconici di libri, film e serie tv

Chi non ha mai desiderato visitare i luoghi iconici dei propri film o serie TV preferiti? Una passione semre più diffusa, tanto da essere diventato un vero e proprio trend di viaggio, il cosiddetto “set-jetting”, che trasforma il sogno in realtà, alimentato dalla diffusione delle piattaforme di streaming, permette ai viaggiatori di esplorare le location cinematografiche più celebri.

Dal Trono di Spade alla Terra di Mezzo, il set-jetting offre infinite possibilità di vivere un’avventura a tema. Che si tratti di un castello medievale o di un villaggio pittoresco, ogni viaggio diventa un’esperienza unica, che unisce fantasia e realtà.

Alla scoperta di nuovi gusti e sapori

La gastronomia non è più un dettaglio secondario, ma un elemento centrale dell’esperienza di viaggio. Sempre più persone scelgono le loro destinazioni in base all’offerta culinaria, desiderose di scoprire sapori autentici e tradizioni gastronomiche locali.

Dai mercati rionali ai ristoranti stellati, passando per tour enogastronomici e laboratori di cucina, il cibo è diventato una fonte inesauribile di ispirazione per i viaggiatori. Ogni pasto è un viaggio nel viaggio, capace di raccontare la cultura e la storia di un luogo attraverso i suoi sapori.

Il lusso del tutto-incluso

Le vacanze all-inclusive stanno vivendo una vera rivoluzione, a patto che siano tailor-made. I viaggiatori del 2025 cercano esperienze su misura, dove il comfort di un pacchetto completo si combina con servizi esclusivi e personalizzati.

Crociere e hotel all-inclusive di lusso offrono molto più di una semplice sistemazione: spa di ultima generazione, attività sportive, escursioni private e degustazioni di vini sono solo alcune delle proposte. Un approccio che è sinonimo di vacanza senza stress, perfetta per chi vuole concedersi il massimo in termini di relax e qualità.

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Santa Lucia, dove si festeggia in Italia, in Europa e nel resto del mondo

Ogni anno, il 13 dicembre, i bambini di diverse città del mondo attendono l’arrivo di Santa Lucia per essere coccolati con regali e dolcetti. La festività, in onore della martire cristiana, è sicuramente molto sentita in molti Paesi nordici, ma anche in alcune località intaliane. E la festa è stata esportata persino ai Caraibi. Ecco dove si celebra la tradizionale festa di Santa Lucia e come.

Cos’è la festa di Santa Lucia

La festa di Santa Lucia che si celebra il 13 dicembre risale al VI secolo d.C. ed è stata istituita per commemorare la morta di Lucia di Siracusa, vergine martire avvenuta il 13 dicembre del 304 d.C. durante la grande persecuzione dei cristiani voluta dall’Imperatore Diocleziano. Secondo la leggenda, Lucia portò cibo e altri generi di prima necessità ai cristiani che, per sfuggire alle persecuzioni, si nascondevano nelle catacombe romane. Per questo motivo, oggi, anche in molte parti d’Italia, Santa Lucia porta doni e dolci ai bambini che si sono comportati bene.

La festa di Santa Lucia in Europa

In Svezia

In occasione del “Luciadagen”, la Svezia organizza una processione durante la quale una ragazza vestita di bianco e con una coroncina di candele accese sulla testa distribuisce dolci a tutti i partecipanti. Ricette legate alla festa di Santa Lucia sono la brioche allo zafferano e i biscotti allo zenzero. Tra le altre tradizioni svedesi c’è quella di esporre alla finestra candele accese proprio per illuminare le cupe giornate invernali.

In Danimarca

La Danimarca ha importato dalla Svezia la tradizione di Santa Lucia e la festeggia fin dal 1944 con il nome di “Luciadag”. L’idea era quella di portare luce in un periodo storico molto buio per il Paese. Proprio come per la Svezia, una ragazza vestita di bianco e una corona di candele accese guida una processione. La celebrazione coincide con una protesta pacifica nei confronti dell’occupazione tedesca.

In Finlandia

Anche la Finlandia il 13 dicembre festeggia la giornata della Santa protettrice della vista. Anche in questa nazione, la tradizione si lega alle luci. Candele accese alle finestre, processioni e dolci tradizionali tipici a base di spezie natalizie.

In Norvegia

In Norvegia la giornata del 13 dicembre si chiama “Lussinatten” ed è una festività considerata laica. Per tradizione, i bambini delle scuole cantano inni e distribuiscono dolcetti in ospedali e ricoveri per anziani; nonostante non sia considerata una festività religiosa, è stata di recente incorporata nella liturgia dell’Avvento della chiesa norvegese.

In Ungheria

In Ungheria è tradizione, nel giorno di Santa Lucia, piantare chicchi di grano che, nel giorno di Natale, saranno già alti diversi centimetri: si tratta di un rito legato al credo cattolico, per omaggiare la nascita e la luce di Gesù.

In Croazia

La stessa tradizione ungherese si trova anche in Croazia, dove vengono piantati semi di grano con lo scopo di farli crescere prima di Natale proprio per ricordare Gesù come simbolo di luce. Il richiamo alla luce è il motivo per cui questa tradizione viene proprio legata alla Santa Lucia.

In Polonia

Per la festa del 13 dicembre, la Polonia ha una tradizione simile a quella delle calende italiane, praticamente osservando il meteo dei giorni successivi a Santa Lucia è possibile stabilire come saranno le temperature del primo mese dell’anno.

La festa di Santa Lucia in Italia

Processioni, mercatini e fiere: anche in Italia, Santa Lucia è una festività molto sentita, tanto da avere tradizioni culinarie differenti nelle diverse regioni. A Bologna, per esempio, si svolge una prestigiosa fiera che attira turisti anche da lontano, a Bergamo, i bambini ricevono i regali scritti nella letterina dei desideri depositata davanti alla statua della santa nell’omonima chiesa. Ma è sicuramente la Sicilia la regione italiana in cui la celebrazione è più sentita: da Siracusa, dove è patrono, fino a Palermo, dove vengono preparati piatti speciali per l’occasione come le celebri arancine (o arancini) o la cuccìa, un dolce tipico siciliano a base di ricotta o al cioccolato. In alcune zone del Centro Nord, invece, la Santa è incaricata di portare i doni ai bambini, al posto di Babbo Natale.

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Fonte: IPA

Le letterine dei bambini lasciate davanti alla statua di Santa Lucia a Bergamo

La festa di Santa Lucia nel resto del mondo

Ai Caraibi esiste una piccola isola chiamata proprio Santa Lucia. Il 13 dicembre non si festeggia solamente il patrono, ma è proprio una festa nazionale. Già dalla sera prima inizia la celebrazione, si accendendo luci decorative a tema natalizio, si illuminano le lanterne fatte a mano e si può assistere a uno spettacolo pirotecnico.

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La città costruita nel cratere di un meteorite

Città medievale, dalla forma davvero singolare: basti pensare che Nördlingen vista dall’alto forma un cerchio perfetto. Oltre a questo, si trova in un luogo di grande fascino, infatti è stata costruita in un cratere che pare si sia formato 15 milioni di anni fa dopo la caduta di un meteorite.

Una cittadina autentica, ricca di tesori da scoprire, in cui la storia si mostra lungo le strade, occhieggiando i tanti edifici che risalgono al passato, oppure camminando lungo le sue mura che sono interamente percorribili, o – ancora – scoprendo di più del passato e di come questo luogo sia stato importante durante eventi storici o celebre e utilizzato come scenografia di prodotti culturali.

Senza dubbio Nördlingen merita una visita, per poter capire l’essenza di questa zona della Baviera, vasta regione della Germania, ed è tappa anche della Romantische Strasse, un percorso turistico incredibile e con tante tappe che si snoda lungo 460 chilometri.

Nördlingen, città medievale in un cratere

Si estende su circa 24 chilometri il cratere meteoritico di Nördlingen, nella zona occidentale della Baviera in Germania. Ha una forma quasi perfettamente rotonda, pare che si sia formato circa 15 milioni di anni fa ed è – senza ombra di dubbio – uno dei più celebri di tutto il mondo.

Solo in anni recenti si è scoperto l’evento che ha generato questa depressione, che per secoli è stata ritenuta essere un vulcano spento. E invece è stata creata in seguito alla caduta di un meteorite di un chilometro di diametro, che si è schiantato sulla terra insieme a un satellite di 150 metri (questo ha dato vita a una depressione di 4 chilometri che è il bacino di Steinheimer).

Il cratere cittadino è inserito all’interno del Geoparco del Ries e nella città si trova anche un museo: si tratta del RiesKrater-Museum all’interno del quale approfondire le informazioni sul perché questo luogo è così speciale, inoltre lo spazio è stato ricavato all’interno di un suggestivo edificio medievale databile intorno al 1503.

Ed è lì, in quel cratere causato da un meteorite, che nel passato più remoto ha preso vita Nördlingen. Pare – ad esempio – che la zona fosse abitata già durante il Paleolitico e che poi, successivamente, fosse presente nell’area un insediamento romano, anche se potrebbe non coincidere con l’attuale cittadina.

È certo, invece, che Nördlingen, con il nome di Nordilinga, sia stata fondata prima dell’anno Mille; infatti, è citata in alcuni documenti del 898, mentre è noto che ha ottenuto i diritti di città nel 1215.

Oggi la sua storia antica si riflette nelle strade, negli edifici, nelle mura, che rimandano subito al periodo medievale. La cittadina, inoltre, è stata scenario di due battaglie della sanguinosa Guerra dei trent’anni, più precisamente nel 1634 e nel 1645.

Nördlingen, uno scorcio

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Nördlingen, uno scorcio della suggestiva città costruita nel cratere di un meteorite

Cosa vedere a Nördlingen

Nördlingen è il luogo da raggiungere per tanti viaggiatori diversi. Per coloro che amano la storia è il posto giusto da esplorare alla ricerca dei suoi tanti tesori. Per coloro che sono appassionati di astronomia è la meta ideale in quanto la sua posizione la rende davvero stupefacente.

E sono tantissime le cose che si possono ammirare, a partire proprio da quelle mura medievali così ben conservate da meritare una camminata, godendo anche della vista sulla città e sui suoi dintorni.

Un altro punto panoramico lo offre la Torre Daniel che regala uno scorcio affascinante, dominando i dintorni: si innalza per 90 metri (per giungere in cima si devono percorrere 350 gradini) ed è il campanile della chiesa gotica di St. Georg. Si tratta di un edificio di culto davvero interessante, ricco di tesori da scoprire, realizzato tra il 1427 e il 1505.

Il Stadtmauermuseum, invece, racconta molto della storia della città, anche attraverso un diorama della battaglia del 1643. Poi la torre della Porta Löpsinger regala un punto d’osservazione sul cratere. Questo museo è aperto, in genere, da marzo a novembre.

E, come per ogni meta che si raggiunge, vale anche solo la pena di girare per la città, che regala la sensazione di trovarsi in un posto magico: strade in cui la storia risuona a ogni passo, ma anche dove la natura ha creato qualcosa di magico, basti pensare che il cratere e tutta l’area sono inseriti all’interno dell’elenco dei Geoparchi mondiali Unesco.

Queste sono solo alcune delle tante bellezze che si possono scoprire esplorando la città costruita nel cratere di un meteorite, speciale anche per tante altre ragioni.

Nördlingen, la torre Daniel

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Quando si visita Nördlingen vale la pena salire sulla torre Daniel

Nördlingen, perché è speciale

Certo è che poche città possono dire di essere state costruite nel cratere di un meteorite, ma Nördlingen, cittadina nel cuore dell’Europa, è speciale anche per altri motivi. Tra i tanti, ad esempio, il fatto che qui siano state girate le riprese aeree di Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato, il film datato 1971 tratto dal celebre romanzo di Roald Dahl. E pare che abbia inspirato anche l’ambientazione di alcuni anime.

Se tutto questo non bastasse Nördlingen si inserisce anche in percorso davvero affascinante, un itinerario turistico che si snoda per oltre 400 chilometri, lungo i quali si può fare il pieno di bellezza, cultura e storia immersi in location molto suggestive. Si tratta della Romantische Strasse, lungo la quale si incontrando diverse città dalla storia importante, villaggi affascinanti, ma anche parchi, palazzi e castelli.

Un luogo da sogno, inserito in un percorso davvero affascinante che vale la pena esplorare. In alternativa questa città costruita nel cratere di un meteorite è relativamente vicina a Monaco di Baviera e a Stoccarda (la distanza in entrambi i casi si copre in meno di due ore di viaggio). Quindi è la meta ideale per chi si appresta a programmare un viaggio in questa zona della Germania.

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Dove si trova la tomba di Babbo Natale

Protettore dei bambini e dei marinai, San Nicola è una delle figure più affascinanti della tradizione cristiana, conosciuto in tutto il mondo come il santo che ha dato origine alla figura di Babbo Natale. Nato a Pàtara, in Licia, attorno al 270, fu vescovo di Myra e la sua storia si intreccia con leggende e tradizioni millenarie che ne hanno accresciuto il mito. Tra le tante, quelle che riguardano la collocazione dei suoi resti mortali, ovvero, dove si trova realmente la tomba di Babbo Natale?

Una domanda che continua a stimolare la curiosità di fedeli, storici e archeologi, alimentando un’avvincente narrazione che si arricchisce di fascino e mistero ad ogni nuova scoperta. Da Demre, l’antica Myra in Turchia, fino all’Irlanda, passando per Bari e Venezia, prepariamoci a scoprire i quattro luoghi simbolo che custodirebbero le reliquie di San Nicola, in un viaggio che combina storia, scienza e fede.

La scoperta del sarcofago nascosto di San Nicola a Demre

Nel cuore della Turchia, a Demre (l’antica Myra), si trova la Chiesa di San Nicola, un luogo che potrebbe custodire il segreto della sua tomba originale. The Watcher Post riporta che recentemente, un team di archeologi ha annunciato una scoperta sensazionale: sotto la chiesa, costruita nel IV secolo, è stato individuato un tempio intatto che contiene un sarcofago. Secondo la professoressa Ebru Fatma Fındık, responsabile del progetto di scavi, la posizione e le caratteristiche del sarcofago fanno ipotizzare che si tratti della sepoltura originale di San Nicola.

“Crediamo di aver trovato per la prima volta un sarcofago in situ. Il fatto che un sarcofago sia stato portato alla luce molto vicino alla chiesa che si pensa contenga la tomba di San Nicola ci entusiasma molto”, ha dichiarato la studiosa. Il sarcofago, realizzato in pietra locale, presenta un tetto a botte leggermente convesso e dettagli tipici dei manufatti funerari della regione. Oltre al sarcofago, gli scavi hanno portato alla luce frammenti di lampade in terracotta e ossa di animali, che potrebbero fornire indizi sulla vita religiosa del tempo.

La Chiesa di San Nicola, già danneggiata da terremoti e ricostruita nel IX secolo, è stata un importante luogo di pellegrinaggio durante il Medioevo e ancora oggi accoglie migliaia di visitatori. Se la scoperta venisse confermata, potrebbe riscrivere la storia delle reliquie di San Nicola, mettendo in discussione la tradizione che le vuole trasferite in Europa nell’XI secolo. Questo luogo, inserito dal 2000 nella lista dei siti candidati a diventare Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, continua a sorprendere con le sue rivelazioni archeologiche.

Nella Basilica di San Nicola a Bari le reliquie più celebri

La Basilica di San Nicola a Bari è il luogo che, più di ogni altro, lega il santo alla tradizione occidentale. Nel 1087, un gruppo di marinai baresi trafugò le sue ossa da Myra per salvarle dalla minaccia musulmana e portarle in città. Le reliquie furono accolte con grande entusiasmo e collocate nella cripta della basilica, consacrata nel 1089 da Papa Urbano II. Da allora, Bari è diventata una delle principali mete di pellegrinaggio per i fedeli di San Nicola.

Secondo una leggenda locale, il punto esatto dove i buoi che trasportavano le reliquie si fermarono fu scelto per la costruzione della basilica. Oggi i fedeli possono visitare la cripta dove si trovano le reliquie, ma la basilica è famosa anche per il cosiddetto “manna di San Nicola”, un liquido miracoloso che si dice sgorghi dalle ossa del santo, raccolto ogni anno durante una cerimonia solenne.

A Venezia il tesoro dei crociati

Anche Venezia rivendica un legame speciale con San Nicola. Durante la Prima Crociata, nel 1099-1100, un gruppo di crociati veneziani approdò a Myra e scoprì che la tomba principale era stata già svuotata dai baresi. Tuttavia, in un ambiente secondario, trovarono altri frammenti ossei attribuiti al santo, che furono trasportati a Venezia e custoditi nell’Abbazia di San Nicolò al Lido.

San Nicolò divenne così il protettore della flotta veneziana e la chiesa sul Lido un punto di riferimento per i marinai. Ogni anno, il doge partecipava al rito dello Sposalizio del Mare, che sottolineava il legame tra Venezia e il santo. Un’analisi del DNA condotta nel 1992 ha confermato che le reliquie conservate a Bari e Venezia appartengono alla stessa persona, rafforzando il legame tra queste due città e San Nicola.

Irlanda custode inaspettata dei resti del santo

Tra i luoghi meno noti associati a San Nicola c’è poi l’Irlanda, e più precisamente Newtown Jerpoint, un villaggio medievale abbandonato nella contea di Kilkenny. Qui si trova una chiesa dedicata al santo, con una lastra tombale decorata che raffigura un vescovo sovrastato da due teste di pietra. Secondo una leggenda locale, cavalieri normanni irlandesi avrebbero trafugato le ossa di San Nicola durante le Crociate e le avrebbero portate in Irlanda.

Sebbene questa versione sia meno accreditata rispetto a quelle di Bari e Venezia, alcuni storici ritengono plausibile che cavalieri normanni irlandesi, noti per il loro interesse verso le reliquie, abbiano effettivamente trasportato i resti del santo fino a Newtown Jerpoint. La tomba rimane un luogo di interesse per gli appassionati di storia e di leggende medievali, aggiungendo un ulteriore tassello al mistero delle reliquie di San Nicola.

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Lo spettacolo suggestivo del presepe vivente di Castanea

Castanea delle Furie è un piccolo borgo siciliano adagiato sui colli Sarrizzo dei Monti Peloritani, immerso in un paesaggio suggestivo che si arricchisce di magia e fascino soprattutto durante il periodo natalizio. Ogni anno, infatti, viene allestito il tradizionale presepe vivente, un appuntamento imperdibile per chiunque voglia tornare indietro nel tempo immergendosi nelle atmosfere dell’antica Betlemme.

Arte e spiritualità si incontrano durante questo evento unico che coinvolge centinaia di persone, non attori professionisti o paganti, bensì abitanti del borgo che desiderano condividere con la comunità queste giornate raccontando il momento della Natività, ma traendo ispirazione anche dalle tradizioni locali. Qui vi raccontiamo qualche curiosità e vi forniamo tutte le informazioni utili per andare a visitarlo.

Storia del presepe vivente di Castanea

Da 33 anni, l’Associazione Turistico Culturale Giovanna d’Arco organizza a Castanea delle Furie il presepe vivente. Il borgo, situato nella location suggestiva offerta dai colli San Rizzo, vanta la partecipazione di oltre 350 figuranti che, oltre alle scene della Natività, raccontano gli antichi mestieri ricostruendo fedelmente abiti e strumenti di lavoro.

Durante l’evento avrete l’opportunità di partecipare in modo attivo provando le diverse specialità preparate come si faceva un tempo, dal pane alla pasta, o assistendo agli spettacoli di danza lungo un percorso che, di bottega in bottega, conduce alla capanna della Natività.

Date e orari del presepe vivente di Castanea

Il presepe vivente si terrà dal 25 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025, ma non in modo continuativo. L’evento, infatti, potrà essere visitato in queste date e ai seguenti orari, tenendo in considerazione che resterà aperto fino all’ultimo visitatore in coda anche dopo l’orario indicato:

  • 25, 27 e 30 dicembre e 2 e 3 gennaio dalle 18:30 alle 19:30
  • 26,28 e 29 dicembre e 1,4,5 e 6 gennaio dalle 17:30 alle 19:30

L’ingresso al presepe è gratuito, ma l’organizzazione accetta volentieri delle offerte. Inoltre, il 3 gennaio, ci sarà l’ingresso anticipato alle 17:30 per le persone con disabilità.

Presepe vivente Castanea delle Furie

Fonte: Associazione Culturale Giovanna d’Arco – Roberto Santoro

Il presepe vivente a Castanea delle Furie

Dove si trova e come raggiungere il presepe vivente di Castanea

Castanea delle Furie è un borgo siciliano situato alle porte di Messina. Se arrivate con la vostra auto da Catania, vi basterà prendere l’A18 con uscita San Michele e proseguire per 5 chilometri fino a Castanea; da Palermo, invece, l’autostrada da prendere è l’A20, con uscita Rometta, e proseguire verso Spartà: arrivati all’incrocio con la chiesa, svoltare a destra in direzione Massa San Giorgio-Castanea.

Giunti a Castanea da Messina è consigliabile trovare parcheggio in direzione nord, strada Provinciale per Massa San Giorgio–Spartà. Dopo il cartello di benvenuto con scritto Castanea, proseguire per 1,2 chilometri, superare la piazza principale del SS. Rosario (dove è preferibile fare scendere i passeggeri). Il presepe si trova a circa 300 metri.

Programma del presepe vivente di Castanea

Tra i presepi più belli d’Italia, l’evento rappresenta anche un’opportunità per scoprire il borgo di Castanea. Fino alle 12:00 è possibile partecipare a una visita guidata, godendo delle viste panoramiche offerte dalla sua posizione privilegiata e immergendosi nella sua storia.

Anche quest’anno, inoltre, torna il concorso foto e video che valorizza le fotografie e i cortometraggi più belli e originali. I premi sono in denaro, trovate tutte le informazioni utili per partecipare al concorso sul sito ufficiale.

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I musei più cercati su Google Maps nel 2024: l’Italia non c’è

L’arte mantiene un ruolo importante nella cultura e nell’intrattenimento in Italia e nel mondo. Analizzando i dati di Google per le ricerche effettuate nel corso del 2024 a livello internazionale, è stata pubblicata una classifica che comprende i dieci musei più cercati sulla famosa app di navigazione Google Maps. Strano ma vero, nessun museo italiano è sulla lista.

I musei più cercati del 2024

Può sembrare strano visto il patrimonio storico culturale del nostro Paese che in questa lista di top 10 tra i musei più cercati su Google non ci sia alcuna struttura italiana, eppure è così. Inghilterra, Spagna, Germania, Olanda, persino il Messico e gli Stati Uniti appaiono nella classifica che potete consultare di seguito, con alcuni centri culturali e artistici apprezzati in tutto il mondo.

British Museum – Londra

Uno dei principali musei della capitale inglese è sicuramente il British Museum che troneggia a Trafalgar Square. Fondato nel 1753, questo polo culturale ospita ben otto milioni di oggetti che custodiscono la storia e la cultura dell’umanità dalle origini ai tempi moderni. Le collezioni che si possono ammirare al suo interno comprendono l’arte egizia, l’arte greca, quella romana e asiatica, e ogni anno si registrano circa sei milioni di visitatori.

MASP – Museum of Art di San Paolo

Inaugurato nel 1968, il MASP è noto per la sua architettura modernista progettata da Lina Bo Bardi e per la sua collezione di oltre 8.000 opere che spaziano dall’arte europea a quella brasiliana, includendo capolavori di artisti come Raffaello, Tiziano e Van Gogh.

Museo della Scienza e dell’Industria – Chicago

Situato in un edificio storico del 1893, questo museo interattivo è un’istituzione che offre esposizioni in ambito scientifico, tecnologico e industriale, tra cui un sottomarino tedesco della Seconda Guerra Mondiale e una miniera di carbone ricostruita. Nel corso degli anni è spesso tra le attrazioni più visitate di Chicago.

British Museum

Fonte: iStock

British Museum di Londra

Museo Nazionale di Antropologia – Città del Messico

Inaugurato nel 1964, questo museo possiede la più grande collezione di arte precolombiana del Messico, con manufatti delle civiltà azteca, maya e olmeca, tra cui la famosa Pietra del Sole.

Museo Nazionale del Prado – Madrid

Fondato nel 1819, il museo del Prado a Madrid vanta una delle più ricche collezioni di arte europea, con opere di Velázquez, Goya, El Greco e molti altri maestri, offrendo un viaggio attraverso la storia dell’arte dal XII al XIX secolo.

Città delle Arti e della Scienza – Valencia

Questo complesso futuristico progettato da Santiago Calatrava, comprende un planetario, un museo della scienza interattivo e l’acquario più grande d’Europa, rappresentando un punto di incontro tra arte, scienza e natura.

Louvre – Parigi

Il Louvre, aperto nel 1793, è il museo più visitato al mondo. Celebre per la sua vasta collezione che spazia dall’antichità al XIX secolo, con opere iconiche come la Gioconda e la Venere di Milo, attira a Parigi molti turisti e appassionati di arte e storia da tutto il mondo.

Rijksmuseum – Amsterdam

Inaugurato nel 1885, il Rijksmuseum è il più grande museo dei Paesi Bassi, con una collezione che comprende capolavori dell’arte fiamminga e olandese, tra cui opere di Rembrandt e Vermeer. Nel cuore di Amsterdam, custodisce alcuni preziosi dipinti del Secolo d’oro olandese e di arte asiatica, e si può visitare in circa cinque ore.

Mercedes-Benz Museum – Stoccarda

Questo museo ripercorre la storia dell’automobile attraverso la lente del marchio Mercedes-Benz, esponendo oltre 160 veicoli, dai modelli storici alle concept car futuristiche.

Stadel Museum – Francoforte

Fondato nel 1815, lo Städel Museum dà una panoramica di 700 anni di storia dell’arte europea, con opere che spaziano dal Rinascimento all’arte contemporanea, includendo artisti come Botticelli, Rembrandt e Picasso.

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Toscana: 3 sorgenti termali libere dove fare il bagno in inverno

Fare il bagno in inverno è un po’ come una fotografia in negativo di quello che comporta farlo in estate.

Nei mesi estivi, quando il sole picchia bollente e abbronza la pelle, ci si butta nel blu del mare, nell’azzurro dei torrenti, nelle piscine naturali dei fiumi, nei flutti dei laghi per cercare refrigerio, il sollievo di un tuffo tra acque fresche e chiare.

D’inverno, invece, togliersi i vestiti e indossare il costume può sembrare una abitudine bizzarra, ma trovando il luogo giusto ci si possono regalare momenti di grande bellezza, a contatto con alcune delle attrazioni più stupefacenti della natura, come le sorgenti termali.

Qui le acque riscaldate da processi geotermici regalano la piacevole esperienza di potersi immergere anche in pieno inverno, per godere allo stesso tempo del calore e della salubrità della sorgente.

In Italia la Toscana è una delle regioni maggiormente baciate dalla geotermia e, malgrado esistano innumerevoli stabilimenti termali a pagamento, si possono trovare anche un discreto numero di luoghi dove l’accesso è libero e gratuito, pronto ad ospitare chiunque, anche d’inverno, non voglia rinunciare all’emozione di una bagno in un ambiente naturale unico.

Terme libere toscana inverno

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Vista dall’alto delle piscine termali di Saturnia

Dove fare il bagno in inverno: tre sorgenti termali libere in Toscana

I Bagni di Petriolo fra Siena e Grosseto

Frequentate in ogni stagione, le piscine naturali in riva al torrente Farma offrono un caldo ristoro.

Il Farma, che scorre per 34 chilometri di corso tra Siena e Grosseto e che ospita alcune conformazioni naturali e pozze molto frequentate anche in estate, riceve le acque della sorgente termale al confine tra i comuni di Monticiano e Civitella Paganico, nella Valle dell’Ombrone.

Note fin dai tempi dei romani, le terme di Petriolo sono suddivise in una parte di stabilimenti privati a pagamento e una zona libera, caratterizzata da una serie di piccole piscine naturali dove l’acqua si riversa dall’alto e finisce poi in due vasche più grandi, proprio sulle sponde del Farma.

Terme libere toscana inverno

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Le terme libere di Petriolo

La temperatura dell’acqua alla sorgente è superiore ai 40°C, cosa che qualifica Petriolo come una destinazione tra le preferite per i bagni d’inverno.

Petriolo, toponimo medievale assegnato alla località, si trova in una posizione piuttosto comoda da raggiungere, vicino alla superstrada che collega Siena e Grosseto. Si tratta di una zona della Toscana non particolarmente coinvolta nei circuiti del turismo di massa, ma che offre tantissimo per ogni visitatore in tutte le stagioni: dai borghi dove il tempo sembra essersi fermato come Tocchi e Monticiano fino alle memorabili rovine dell’Abbazia di San Galgano, passando per la straordinaria produzione enogastronomica locale.

I Bagni di Petriolo si possono raggiungere uscendo dalla Strada Statale 223 all’uscita di Iesa e seguendo poi le indicazioni stradali in loco per circa 5 chilometri. Inizialmente si raggiungono gli stabilimenti privati, superati i quali si trova un comodo sentiero che scende sulle rive del torrente Farma e alla piscine naturali con le acque termali.

Le Cascate di Saturnia, le terme libere più fotografate d’Italia

Una doppia, impetuosa cascata scende al fianco di un antico mulino ristrutturato, con i muri in pietra. L’acqua si riversa in una serie di piscine naturali circolari con ulteriori cascatelle, più piccole. I bordi delle piscinette sono tutti incrostati dei minerali che l’acqua termale porta con sé.

È questo lo scenografico scenario delle Cascate di Saturnia, una tra le destinazioni termali più gettonate del Centro Italia e certamente tra le più fotografate del paese. Un luogo veramente splendido, frequentato in ogni stagione dell’anno, ma che ha una marcia in più se lo si visita d’inverno.

Qualche visitatore in meno, una natura meno lussureggiante ma comunque fascinosa e una temperatura dell’acqua che si mantiene stabile intorno ai 38°C rendono le Terme di Saturnia un luogo sensazionale anche nella stagione fredda.

Terme libere toscana inverno

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Sulla strada, nelle vicinanze delle Cascate di Saturnia, si trova un belvedere ideale per ammirarle

Il mito dietro la creazione delle Cascate di Saturnia rende l’idea di quello a cui si può aspirare visitandole: la leggenda vuole che il dio Saturno, irato per i continui conflitti e la belligeranza dimostrata dagli uomini, abbia scagliato un fulmine, il cui impatto col terreno ha generato un cratere dal quale hanno preso a sgorgare le calde acque termali, i cui benefici contribuirono a un’epoca di pace e prosperità nel nome proprio della antica divinità.

Le Cascate di Saturnia si trovano nel comune di Manciano, in provincia di Grosseto, non lontano dal confine tra Toscana e Lazio. Sono alimentate da un piccolissimo torrente, il Gorello, che a monte della sorgente termale è poco più di un rigagnolo che divide i campi coltivati. La poderosa fonte, però, ha un flusso d’acqua di oltre 800 litri al secondo. Un getto che permette alle piscine un continuo ricambio d’acqua e una temperatura costantemente alta.

Intorno alle Cascate ci sono numerosi stabilimenti termali privati, ma l’accesso alle cascatelle e alle numerose piscine naturali è libero.

I Bagni San Filippo e la Balena Bianca

La strada che porta agli stabilimenti termali di Bagni San Filippo, in Val d’Orcia, ha un nome evocativo: Via del Bollore.

Non è un caso: le acque termali che scorrono in questa frazione del comune di Castiglione d’Orcia (SI) hanno una temperatura di circa 48°C alla sorgente.

Le piscine naturali libere si trovano nella parte orientale del paese e si raggiungono percorrendo il sentiero che porta fino alle rive del Fosso Bianco, il corso d’acqua nel quale sgorga la fonte termale. In paese si trovano evidenti indicazioni per il torrente e per raggiungere le prime vasche ci vogliono circa 10 minuti. Le polle sono immerse all’interno del bosco, rimosse dal vicino abitato, per un contatto totale con la natura.

L’attrazione più bella è la cosiddetta Balena Bianca, una enorme conformazione minerale di carbonato di calcio, le cui colate verticali assumono la forma dei denti tipici del grande mammifero acquatico. Intorno alla grande roccia ci sono le vasche di acqua termale più grandi e calde, le migliori da frequentare durante l’inverno.

Terme libere toscana inverno

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La Balena Bianca di Bagni San Filippo

Bagno Vignoni si trova non lontano dal Monte Amiata, il rilievo vulcanico che divide la Val d’Orcia dalla Maremma. Si raggiunge percorrendo la Strada statale 2, che ricalca il percorso della Via Cassia romana, collegando Firenze e Roma. Si esce dalla statale seguendo le indicazioni per Abbadia San Salvatore, quindi si raggiunge la piccola frazione di Bagni San Filippo in pochi chilometri.

Il piccolissimo abitato è dotato di una verace osteria, qualche struttura ricettiva, una piccola chiesa. Il luogo ideale per una avventura invernale, col freddo pungente che arrossa le guance, la pace del bosco che accoglie i visitatori e una calda piscina naturale pronta ad accogliere il bagnante in un abbraccio bollente.

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Le mete di viaggio più cercate su Google dagli italiani nel 2024

Google Trends nasce per evidenziare le ricerche effettuate in Italia e nel mondo sul famoso motore di ricerca e identificare le parole chiave più richieste. Il 2024 è stato un anno molto attivo per alcune categorie, se si analizzano i dati relativi agli utenti italiani. Infatti lo sport, la musica e gli eventi di attualità internazionale sembrano popolare la vetta dei Google Trends 2024, offrendo un ritratto della società nostrana che segue con attenzione e curiosità alcuni argomenti in particolare. Ma anche i viaggi sono molto cliccati, anche se gli italiani sembrano cercare più le mete estere piuttosto che i vari luoghi dello stivale.

Per organizzare un weekend, una vacanza al mare o in montagna, o un viaggio più avventuroso, molte persone ricorrono al web. In parte sui social, in parte su Google cercano i modi migliori per raggiungere un posto, dove dormire, dove mangiare, ma anche cosa fare e cosa vedere per vivere un’esperienza completa, divertente e interessante. Tuttavia, tirando le somme di fine anno, i numeri parlano chiaro e per quanto riguarda il settore turistico le mete più cercate dagli italiani sembrano essere in Europa e nel mondo.

Quali sono le ricerche “cosa fare a” su mete estere

Ronda è una bellissima località dell’Andalusia, in Spagna, che risulta tra le mete estere più cercate dagli italiani nel 2024. Questa città antica, arroccata su una gola profonda 100 metri, ha un fascino irresistibile nella provincia di Malaga, a nord di Marbella. Nei primi posti appare anche Durazzo, il comune albanese a ovest di Tirana che offre spiagge e mare in estate, oltre a ospitare il porto più grande dell’Albania.

Gli italiani sono interessati anche a fare un salto a Shanghai, la città più grande della Cina che sicuramente merita qualche giorno di permanenza vista la distanza e il tempo per raggiungerla. In prevalenza gli italiani sembrano cercare soprattutto località di mare quando consultano Google. Infatti nel 2024 spiccano anche Santorini, la suggestiva isola della Grecia che incanta tutti i turisti che passano da quelle parti, Santa Cruz de Tenerife e Marrakech. Tra i primi dieci risultati spunta anche Cadice, altra località spagnola molto richiesta. Mete adatte anche solo per un weekend e una vacanza di 2-3 giorni per staccare un po’ la spina e tornare poi alla vita di tutti i giorni più riposati.

Santorini

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Vista panoramica di Santorini, in Grecia

Quali sono le ricerche “cosa fare a” su mete italiane

Consultando i Google Trends 2024 la ricerca “Cosa fare a” include alcune località italiane. Chi ha in mente una breve gita per prendersi una pausa dalla quotidianità sembra interessato a trascorrere una giornata in posti caratteristici come Gubbio e Spoleto. La regione Umbria è stata quindi la meta più ambita dagli italiani nel corso del 2024. Questi borghi offrono un ricco patrimonio artistico e culturale, oltre a un paesaggio suggestivo e una tradizione di usi e costumi che è bello vivere in prima persona. Inoltre appare nella lista Fiuggi, un piccolo comune in provincia di Frosinone famoso soprattutto per le sue terme e l’acqua ricca di benefici per la salute.