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Perché la tua prossima meta di viaggio deve essere Il Cairo

Il Cairo, capitale dell’Egitto, è una città dove ancora oggi passato e presente convivono in un affascinante blend di storia, cultura e modernità. Il Cairo è infatti la destinazione ideale per chi cerca un’esperienza di viaggio unica che attraversa i millenni, tra maestose piramidi e una vivace vita urbana.

Ma c’è una nuova opportunità che rende Il Cairo ancora più appetibile come meta di viaggio, soprattutto per i turisti italiani: è l’iniziativa di Egyptair che con il suo visto di transito gratuito incoraggia gli stop over nella capitale egiziana.

Egyptair e il nuovo visto di transito gratuito

Egyptair, la compagnia di bandiera egiziana, ha da pochissimo tempo introdotto un’interessante novità per i viaggiatori: un visto di transito gratuito, valido da 8 a 96 ore, per chi sceglie di fare scalo al Cairo. Questa iniziativa, volta a promuovere il turismo in Egitto, offre un’ottima occasione per visitare la città anche solo per un breve periodo, trasformando un semplice stop-over in un’opportunità per scoprire una delle capitali più affascinanti del mondo.

Tempio di Karnak, Il Cairo
Il Tempio di Karnak al Cairo

Il visto di transito è disponibile direttamente all’arrivo all’aeroporto internazionale de Il Cairo. I viaggiatori italiani, presentando il loro biglietto aereo Egyptair all’ufficio di transito, possono facilmente ottenere questo lasciapassare che consente di esplorare la città durante una pausa di viaggio o un weekend lungo. Questo incentivo, unito alla possibilità di esplorare la città senza le classiche complicazioni burocratiche, rende Il Cairo una scelta perfetta per chi desidera un’avventura fuori dal comune.

Cosa fare al Cairo durante uno stop over

Il Cairo può essere visitato tutto l’anno, ma il periodo autunnale a cui andiamo incontro adesso è particolarmente piacevole grazie alle temperature miti che permettono di godere appieno delle meraviglie della città senza soffrire il caldo estivo. Le giornate tra settembre e ottobre sono perfette per visitare le Piramidi di Giza, esplorare i bazar del Khan el-Khalili, oppure perdersi nelle sale del Museo Egizio, che ospita una delle più grandi collezioni di antichità faraoniche al mondo.

Se vi trovate al Cairo durante uno stop over, dunque, da ora in poi avrete un’opportunità unica per esplorare questa magnifica città, anche con poche ore a disposizione: potrete scoprire alcuni dei tesori più celebri al mondo e vivere un’esperienza indimenticabile pur godendo di poco tempo.

Una visita alle Piramidi di Giza è d’obbligo. Questo luogo iconico, situato a circa 40 minuti dall’aeroporto, vi permetterà di ammirare da vicino le imponenti piramidi e la leggendaria Sfinge. Se il tempo ve lo consente, inoltre, vi suggeriamo anche di esplorare l’interno della Piramide di Cheope o di fare un giro in cammello, respirando l’atmosfera millenaria che permea l’area e scattando fotografie che resteranno ricordi preziosi.

Il Museo Egizio è un’altra tappa imperdibile, soprattutto per gli appassionati di storia antica. Situato proprio nel cuore del Cairo, questo affascinante museo ospita una delle più vaste collezioni di antichità faraoniche al mondo, con tesori a dir poco meravigliosi, come la maschera d’oro di Tutankhamon.

Per un’esperienza autentica e colorata, condita con i profumi delle spezie locali, non potete perdervi una passeggiata nel bazar di Khan el-Khalili. Come già accennato, questo antico e storico mercato è un dedalo di negozi e bancarelle dove potrete acquistare spezie, tessuti, gioielli fatti a mano e souvenir tipici. Fermatevi poi in una delle storiche caffetterie per gustare un tè alla menta o un caffè arabo e assaporare l’atmosfera più autentica del luogo.

Mercato Khan Al-Khalili, Il Cairo

Fonte: iStock

Il suggestivo Mercato di Khan Al-Khalili

Se volete godere di una vista panoramica della capitale, la Cittadella di Saladino è un’attrazione imperdibile. Al suo interno, potrete ammirare la Moschea di Muhammad Ali, una delle più belle del mondo islamico, nota soprattutto per la sua imponente architettura e la sua storia che risale a secoli e secoli fa.

Se il vostro stop over include anche trascorrere a Il Cairo una sera, potreste concedervi una rilassante e romantica crociera sul Nilo. Diversi tour operator, inoltre, offrono mini-crociere che includono cena e spettacoli tradizionali, come la danza del ventre.

Infine, se cercate un’esperienza più tranquilla e spirituale, il quartiere copto del Cairo vi offre l’occasione di visitare antiche chiese cristiane, tra cui la celebre Chiesa Sospesa e la Chiesa di San Sergio, luoghi in cui potrete realmente scoprire una parte meno nota, ma non per questo meno affascinante, della storia egiziana.

Per chi è appassionato di architettura islamica, infine, la Moschea di Al-Azhar è un capolavoro di arte musulmana da non perdere. Fondata nel 970 d.C., questa spettacolare moschea è uno dei più antichi e prestigiosi centri di studi religiosi del mondo islamico.

Durante il vostro stop over al Cairo, infine, sarà importante pianificare bene il tempo a disposizione. Se avete meno di 8 ore, vi consigliamo di concentrarvi esclusivamente su una o due di queste attrazioni principali, mentre se avete a vostra disposizione un giorno intero, potrete esplorare più luoghi (anche tutti quelli da noi citati) senza troppa fretta.

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Borghi itinerari culturali Passignano sul Trasimeno Umbria Viaggi

Passignano sul Trasimeno, con un patrimonio artistico e architettonico millenario

In provincia di Perugia, nel cuore dell’Umbria, il piccolo borgo di Passignano sul Trasimeno è una località non mota a molti, ma che vale decisamente la pena conoscere e visitare.

Questo pittoresco borgo posto sulla sponda settentrionale del Trasimeno, infatti, conserva in sé un patrimonio architettonico e artistico che vanta una storia addirittura millenaria. Ecco cosa vedere e cosa fare durante un soggiorno a Passignano sul Trasimeno.

Cosa vedere a Passignano sul Trasimeno

Il borgo di pescatori di Passignano sul Trasimeno si trova tra la Toscana e l’Umbria e per questo il suo nome deriva dal termine “Passus Nani” ovvero il Passo di Giano, alludendo appunto al mitico Dio delle Porte.

Anticamente, questo pittoresco borgo era abitato da Etruschi e Romani e sulla sua terra sostarono persino le truppe del generale cartaginese Annibale, quando sconfisse le truppe romane nella battaglia del Trasimeno del 217 a.C.

Tra le cose da vedere durante un soggiorno a Passignano sul Trasimeno c’è sicuramente l’antica Rocca, costruita durante il periodo medievale. Il centro urbano di Passignano sul Trasimeno è invece di epoca moderna e infatti venne costruito tra il Rinascimento e il Seicento. La Rocca, che non cedette nemmeno durante il conflitto della Seconda Guerra Mondiale, permette ai visitatori che vi salgono sopra per mezzo di una scala a chiocciola di godere dello splendido panorama sulle colline e sul Trasimeno da un’altezza di ben 32 metri.

Passignano sul Trasimeno, veduta

Fonte: iStock

Panorama sul lago da Passignano sul Trasimeno

Proprio insieme alla Rocca medievale, il visitatore può esplorare i tesori del Museo delle Barche, che racconta la storia di Passignano sul Trasimeno come borgo di pescatori, con esposizioni di imbarcazioni tipiche del Lago Trasimeno, di Piediluco e il “Fassoi”. Quest’ultima è una barca fattada piante palustri, provenienti dallo Stagno di Cabras, che però si trova in Sardegna. Periodicamente ed occasionalmente, inoltre, presso la Rocca vengono allestiti spettacoli di teatro, eventi musicali e mostre temporanee.

Da non perdere è anche una sosta presso la Chiesa di San Cristoforo, risalente addirittura al periodo antecedente l’anno 1000 ed edificata sopra le rovine di antico tempio pagano. Vi consigliamo di visitare anche la Chiesa di San Rocco, del 1400 e il Santuario della Madonna dell’Ulivo, risalente invece al XVI secolo, al cui interno sono oggi conservate opere di pittura e scultura di grande rilevanza, come ad esempio la Madonna col Bambino di Ascanio da Cortona, in pietra arenaria.

Nei dintorni di Passignano sul Trasimeno, invece, siamo certi che vi potrebbe entusiasmare una sosta presso il borgo di Castel Rigone, una vera e propria finestra panoramica sul Trasimeno, da cui ammirare il Santuario della Madonna dei Miracoli, tra i maggiori capolavori architettonici del Rinascimento umbro.

Altre attività da fare a Passignano sul Trasimeno

Passignano sul Trasimeno non è solo arte e cultura: tra le varie cose da fare per i viaggiatori che si avventurano in questo verde e artistico angolo d’Umbria c’è anche lo sport all’aria aperta, ad esempio.

Infatti, qui potete darvi agli sport acquatici sulle acque del Trasimeno (dal sup alla canoa), oppure costeggiarlo in sella alla mountain bike per poi avventurarvi su altri sentieri panoramici. Potete anche osservare il paesaggio a bordo di un traghetto, ma attenzione: se siete amanti delle esperienze enogastronomiche, avventuratevi lungo la Strada del Vino e dei Colli del Trasimeno e datevi alle degustazioni tra le cantine locali.

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Bielorussia Europa Idee di Viaggio itinerari culturali Minsk Viaggi viaggiare

Esplorare il Nord: visita Minsk, la capitale bielorussa

Incastonata nell’Europa settentrionale, tra la Polonia e la Lituania, la Bielorussia è un Paese ex sovietico che, prima del conflitto tra Russia e Ucraina, stava diventando una destinazione molto popolare. Oltre all’indiscutibile bellezza e interesse storico del Paese e della sua capitale Minks, il turismo internazionale è stato favorito dalla possibilità di entrare nel Paese per un periodo di cinque giorni senza visto per i cittadini di molte nazionalità, garantendo alla Bielorussia un futuro come destinazione turistica.

Alla scoperta di Minsk: cosa vedere

Se stai pensando alla Bielorussia, molto probabilmente la tua prima tappa sarà nella capitale Minsk, dove protrai vivere un’esperienza culturale, storica e gastronomica originale e interessant. Per aiutarti a pianificare il tuo viaggio, ecco i nostri consigli su cosa vedere e cosa fare nella capitale bielorussa.

Scoprire la storia ex-sovietica di Minsk

La capitale della Bielorussia è caratterizzata da strade ampie e pulite, maestosi parchi pieni di fontane, statue stravaganti e un mix di architettura moderna, antica e sovietica. Il modo migliore per conoscere la storia di Minsk e della Bielorussia è partecipare a un tour gratuito a piedi. I tour sono in inglese e si tengono una volta al giorno, con cadenza puntuale. Gli orari dipendono dalla stagione. Il tour a piedi è un ottimo modo per conoscere la storia di Minsk e scoprire le gemme della città. Visiterai il Monumento alla Vittoria, la Città Vecchia, il Teatro dell’Opera, diverse chiese e passeggerai nei numerosi parchi rilassanti della città, come Janki Kupaly.

Si stima che circa l’80% di Minsk sia stato distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale e che gran parte di essa sia stata ricostruita a partire dagli anni Cinquanta. Il Teatro dell’Opera è stato uno degli unici edifici a sopravvivere, ma ha subito danni significativi. La buona notizia è che è stato riportato al suo antico splendore ed è ora circondato da un bellissimo parco. In estate, il parco si riempie di fioriture colorate. A Minsk troverai molta architettura sovietica, come edifici in cemento e ampi viali, ma anche una piccola parte di edifici tradizionali bielorussi nella Città Vecchia. Per fortuna, non è tutto cemento: la fascia centrale è caratterizzata da splendidi edifici lungo i viali alberati, pieni di caffè e ristoranti alla moda.

Un viaggio a Minsk non è completo senza una visita alla Biblioteca Nazionale. Sebbene i pareri sull’architettura di questo edificio siano discordanti (è stato etichettato come uno degli edifici più brutti del mondo), è sicuramente unico. È anche possibile salire con un ascensore sul ponte di osservazione della Biblioteca Nazionale per godere della vista su Minsk.

Edifici di Minsk

Fonte: iStock

Passeggia tra i larghi viali di Minsk

Assaggia il cibo tradizionale bielorusso

Sapevi che i bielorussi hanno ideato più di 100 ricette diverse con la patata come ingrediente principale? Mentre sai a Minsk, assicurati di provare il cibo tradizionale. Ci sono molti ristoranti che servono piatti locali, oppure potrai recarti nella catena di ristoranti self-service Lido. Al Lido, ogni articolo ha un prezzo individuale e potrai scegliere cosa assaggiare da un’ampia selezione di cibi bielorussi, come le famose frittelle di patate grattugiate (dranikii) e la zuppa fredda di barbabietola (borshch).

Scopri l’arte di strada e i bar alla moda

Vai a Kastrycnickaja Vul (vul significa strada in bielorusso) e scoprirai la più grande concentrazione di arte di strada di Minsk, insieme a una manciata di bar e caffè alla moda. Questo è il quartiere hipster della capitale e troverai sicuramente il posto perfetto per una birra o un caffè a basso costo. I murale di street art sono stati creati sia da artisti locali che da artisti brasiliani. Prendi una mappa della città e cerca l’icona di un barattolo di vernie per trovare i luoghi della street art in tutti i quartieri e non trascurare il polo culturare di Oktyabrskaya.

Girare per i parchi di Minsk

Uno degli aspetti più amati di Minsk sono i suoi bellissimi parchi e l’atmosfera rilassata della città. È facile trovare un parco tranquillo per passeggiare e ammirare fiori, fontane, statue e persino una ruota panoramica. Fai come la gente del posto e passeggia per i sentieri dei parchi o lungo il fiume, oppure siediti su una panchina con un buon libro. Minsk è famosa per i suoi parchi e giardini pittoreschi:

Parco centrale dei bambini di Gorky

Il Gorky Park è situato vicino al Circo di Stato bielorusso lungo la riva del fiume Svisloch. Durante la bella stagione il parco offre una serie di giostre e attrazioni, tra cui la ruota panoramica che offre una splendida vista sulla città.

Gorky Park Minsk

Fonte: iStock

D’estate si può salire sulla ruota panoramica per osservare Minsk dall’alto

Giardino Mikhailovsky

È un confortevole giardino pubblico vicino alla stazione ferroviaria, decorato con opere del famoso scultore bielorusso Vladimir Zhbanov che sono diventate punti di riferimento della città.

Giardino Aleksandrovskij

Questo giardino pubblico è uno dei luoghi più romantici della città, situato vicino al Teatro Accademico Nazionale Yanka Kupala. Il giardino ospita la più antica fontana di Minsk, installata nel 1874 per celebrare l’apertura della rete idrica pubblica. Al centro della fontana si trova la scultura Ragazzo con cigno. Il suo autore, Theodor Ernst Kalid, ottenne una medaglia alla Grande Esposizione delle Opere dell’Industria di tutte le Nazioni tenutasi a Londra nel 1851 e l’ordine da parte della Corona britannica di realizzare una copia della scultura. Esistono circa 200 fontane simili nel mondo.

Giardino Teatralny

La storia del giardino pubblico è legata all’antica piazza Troitskaya. Dopo la ricostruzione del Teatro Bolshoi di Bielorussia, anche il giardino è stato rinnovato: ora ha una fontana illuminata in modo dinamico, la passerella centrale e le passerelle dell’opera e del balletto con diverse sculture.

Giardino botanico centrale dell’Accademia nazionale delle scienze della Bielorussia

Uno dei più grandi giardini botanici d’Europa (circa 100 ettari in città). La sua ricca collezione comprende oltre 10.000 piante provenienti da tutto il mondo.

Parco dei Chelyuskinites

Il Parco Chelyuskinites si chiamava Komarovsky Les e faceva parte della tenuta Bolshaya Slepnya, di proprietà delle famose famiglie Radziwill e Vankovich. Oggi il parco conta circa 22.000 alberi.

Parco della Vittoria

Il parco vicino al lago Komsomolskoye ospita la riserva naturale dell’Isola degli Uccelli e bellissime fontane illuminate. Le persone possono passeggiare lungo la riva del lago, mentre coloro che preferiscono uno svago più attivo possono percorrere la pista ciclabile o fare un giro in barca.

Parco Loshitsa

L’antica tenuta di Loshitsa, costruita nel XVI secolo, apparteneva a delle importanti famiglie come i Drutskys-Gorskys, i Tolochinskys, i Pruszynskis e i Lyubanskys. Nella seconda parte del XVIII secolo, l’aiutante generale conte Stanislaw Pruszynski ristrutturò la tenuta in una grande residenza che accolse molti personaggi di spicco come l’ultimo re del Commonwealth polacco-lituano Stanislaw August Poniatowski, l’imperatore russo Paolo I, lo scrittore Vincent Dunin-Martsinkevich, il compositore Stanislaw Moniuszko. Gli ultimi proprietari della tenuta di Loshitsa, Eustacjusz Lubanski e sua moglie Jadwiga, la resero ancora più bella. Il pittoresco parco fu arricchito da piante esotiche e la casa fu trasformata in un elegante palazzo dove la famiglia organizzava serate di teatro e poesia e celebrava le feste popolari. Le cronache dell’epoca citavano la tenuta Loshitsa tra le più belle d’Europa, fino a quando Eustacjusz Lubanski la lasciò nel 1913, dopo la tragica morte di Jadwiga. Oggi la tenuta e il parco di Loshitsa sono uno dei luoghi più belli di Minsk, dove è possibile passeggiare lungo gli antichi vicoli e visitare la residenza-museo. La decorazione interna originale del XIX secolo della tenuta è stata restaurata a seguito di un lavoro di ricostruzione durato molti anni.

Loshitsa

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L’antico maniero nella tenuta di Loshitsa

Musei di Minsk

I musei più importanti si trovano nel centro della città e sono raggiungibili a piedi: tra questi, il Museo nazionale d’arte è il principale tesoro artistico del Paese e uno dei musei più ricchi dell’Europa orientale. Il museo contiene oltre 30.000 opere d’arte nazionale e mondiale. Nel 2000 la tenuta della famiglia Vankovich nella Città Alta è diventata una filiale del museo.

Informazioni utili per visitare Minsk

Molte attrazioni della città sono dotate di pannelli informativi, puntatori e cartelloni con la mappa e un codice QR che consente di scaricare le informazioni sulle attrazioni della città sul proprio telefono. La mappa ti aiuterà a visualizzare la tua posizione e a raggiungere i luoghi di interesse più vicini. Le stazioni della metropolitana sono dotate di indicazioni in russo e in inglese. I toponimi sono anche traslitterati. Minsk ha un sistema di metropolitana semplice, con solo due linee, ma comodo per attraversare la città. Le due linee servono un totale di 29 stazioni. È possibile acquistare un biglietto per la metropolitana all’interno di ogni stazione.

Come arrivare a Minsk dall’aeroporto

È molto semplice arrivare dall’aeroporto al centro di Minsk. Basta cercare i bus navetta fuori dagli arrivi, sul lato sinistro. Potrai chiedere di scendere alla prima stazione della metropolitana o alla stazione degli autobus. Il viaggio dura circa un’ora e va pagato in contanti all’autista. Fai attenzione: i bus navetta seguono un orario non preciso e partono quando sono pieni.

Requisiti per l’ingresso in Bielorussia

Con un passaporto italiano in corso di validità (almeno sei mesi) non è richiesto alcun visto di ingresso per soggiorni inferiori ai 30 giorni, a condizione però che si arrivi e si parta dall’aeroporto internazionale di Minsk. In sostanza, una volta entrati nel Paese, non si può uscire attraversando una frontiera terrestre o con voli da altri aeroporti: il rischio è di essere respinti alla frontiera e l’applicazione eventuale di sanzioni amministrative. Inoltre, per soggiorni superiori ai 10 giorni consecutivi, esiste l’obbligo di registrare la propria presenza sul territorio: se si soggiorna in hotel o in una struttura di accoglienza, la registrazione avverrà automaticamente.

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La Grande Cascata di Tivoli nella Valle dell’Inferno

Un luogo che sembra sospeso tra sogno e realtà, dove il passato stupisce con i suoi resti tutti da scoprire e dove la mano dell’uomo ha saputo creare qualcosa di indimenticabile. Siamo a Tivoli, vicino a Roma dove sorge il parco di Villa Gregoriana al cui interno si possono ammirare manufatti di tante epoche diverse, piante e la grande cascata, seconda in altezza, dietro solo a quella delle Marmore.

Un posto che è stato riportato alla sua antica bellezza in tempi recenti e che si può raggiungere per una gita, anche con i bambini e gli amici a quattro zampe. Si resterà stupiti da tanto fascino percorrendo sentieri battuti anche da personaggi del passato e lasciandosi incantare a ogni angolo.

Il parco Villa Gregoriana della cascata di Tivoli

Un regno della meraviglia e dello stupore: è il parco Villa Gregoriana e sorge in quella che un tempo era chiamata Valle dell’Inferno, all’interno del quale si trova la suggestiva e grande cascata. Siamo a Tivoli, a solo mezzora di automobile dalla Capitale d’Italia: Roma. Qui si apre d’innanzi ai nostri occhi uno scenario di grande bellezza, dove l’estetica incontra la storia e dove la mano dell’uomo ha saputo creare qualcosa di straordinario. Un percorso romantico di grande fascino che colma lo sguardo di stupore.

Al suo interno si possono percorrere i sentieri, lungo i quali si incontrano settantaquattro specie arboree. Ma non solo perché, oltre a essere uno scrigno in cui la natura cresce rigogliosa, è anche luogo in cui la storia si mostra in tutta la sua bellezza.

Un tratto del percorso denntro il Parco Villa Gregoriana a Tivoli

Fonte: iStock

Tivoli, tratto del sentiero nel Parco Villa Gregoriana

Vi sono reperti appartenenti a epoche differenti. Ad esempio, ci si imbatte nelle rovine della domusdi Manlio Vopisco, oppure si può vedere il Tempio di Vesta con le sue colonne corinzie. Interessante sapere che all’epoca della realizzazione ammontavano a 18, ma oggi se ne possono ammirare 10. Da non perdere anche le grotte (di Nettuno e delle Sirene) e poi lasciarsi togliere il fiato dai suggestivi scorci e dal panorama unico.

Un luogo in cui respirare natura e storia, basti pensare che il parco di Villa Gregoriana è stata una delle mete del Grand Tour romantico, che vedeva ricchi aristocratici europei viaggiare inserendo tra le varie tappe anche diverse località italiane: così nell’arco dell’Ottocento qui sono passati moltissimi personaggi illustri.

Una vista del Parco Villa Gregoriana a Tivoli

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Tivoli, il parco Villa Gregoriana

La cascata di Tivoli

All’interno di questo scenario di grande meraviglia c’è un luogo che concorre alla sua fama, la grande cascata. Seconda solamente a quella delle Marmore, ci mostra l’acqua compiere un salto di circa 120 metri. A realizzarla è stata l’intuizione di papa Gregorio XVI che, nel 1832, ha voluto trovare una soluzione per ridurre le conseguenze delle esondazioni dell’Aniene. Così l’acqua è stata incanalata in due cunicoli realizzati da mano umana e ha dato vita alla cascata, allontanando il corso del fiume dalle case.

Oltre a questa opera vennero piantate essenze e vennero pensati dei sentieri per camminare. Dopo anni in cui questo posto è stato meta ammirata di tanti, il parco è caduto in disuso fino a quando della sua gestione non si è occupato – a partire dal 2002 – il Fai. Dopo il recupero è nuovamente aperto al pubblico dal 2005. E chi lo visita ne resta ammaliato.

Come visitare la cascata e il parco

Innanzitutto, è bene sapere che per raggiungere il parco Villa Gregoriana con la sua cascata ci vuole solamente mezz’ora da Roma. Inoltre, se si arriva in stazione a Tivoli, i 400 metri di distanza si percorrono in circa 5 minuti.

L’ingresso è gratuito per coloro che sono iscritti al Fai, gli orari di apertura che osserva variano in base al periodo dell’anno. Per accedervi viene consigliato l’uso di scarpe comode, vi è un grande dislivello, esclusa l’area dell’Acropoli e dei templi, e si percorre in circa 90 minuti.

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Viaggio in Nuova Zelanda: scopri l’iconico Beehive

Stai programmando un viaggio in Nuova Zelanda? In questo caso, pianifica una visita al Parlamento neozelandese e scopri il celebre Beehive. Durante il tour potrai conoscere il funzionamento del processo parlamentare del Paese, osservare alcune delle numerose opere d’arte e degli oggetti della Collezione parlamentare e conoscere i dettagli architettonici che lo hanno reso famoso. Sede della democrazia in Nuova Zelanda, il Beehive, l’alveare del Paese, è uno degli edifici più iconici di Wellington.

Come visitare  il Beehive, l’alveare di Wellington

Ci sono diversi modi per approfondire la propria conoscenza del Beehive, sia attraverso una visita guidata gratuita che prendendo una mappa e orientandosi da soli al suo interno. Quello che dovrai senz’altro fare è prenotare con un discreto anticipo la tua visita guidata – gli accessi sono limitati –  e monitorare eventuali comunicazioni in arrivo perchè, trattandosi di un edificio governativo, alcune aree potrebbero essere chiuse al pubblico in determinate giornate per ragioni di servizio. Se preferisci una visita in autonomia e vuoi stare all’aria aperta, sempre che non ti infastidisca il vento di Wellington, scarica la mappa auto-guidata ed esplora il parco al tuo ritmo. La mappa copre ogni aspetto, dalla storia degli edifici alle figure di spicco del passato politico della Nuova Zelanda fino a una capsula del tempo sepolta nel parco. Potrai ritirare una copia della mappa del tour esterno autoguidato presso il Centro visitatori o scaricarla qui. Nell’edificio potrai visitare le gallerie pubbliche  e i Comitati Ristretti.

Gallerie pubbliche

Le gallerie pubbliche della Camera dei Dibattiti sono aperte al pubblico in qualsiasi momento della seduta dell’Assemblea e da lì è possibile osservare i deputati mentre rispondono alle domande, discutono i temi del giorno e votano le leggi.

Comitati ristretti

I Comitati Ristretti lavorano per conto del Parlamento e riferiscono le loro conclusioni all’Assemblea. Esistono fino a 13 comitati ristretti per area tematica, più comitati ad hoc istituiti di volta in volta per scopi particolari. I comitati ristretti spesso richiedono contributi pubblici quando esaminano un progetto di legge o un’inchiesta. Molte delle riunioni dei comitati ristretti sono aperte al pubblico.

Informazioni utili per visitare il Beehive della Nuova Zelanda

Il pubblico che si trova all’interno del Parlamento neozelandese per visite guidate o altri motivi può scattare foto per scopi personali e non commerciali in alcune aree selezionate degli edifici. Fai attenzione però, le circostanze cambiano continuamente, pertanto le opportunità di fare delle foto saranno sempre indicate dalle guide sul momento.

Il Parlamento e gli edifici ad esso collegati sono ambienti di lavoro con una serie di misure di sicurezza. Alcuni edifici ospitano anche opere d’arte soggette a copyright. Per garantire la sicurezza del personale e l’assenza di violazioni dei diritti d’autore, l’uso di fotografie e telefoni cellulari da parte dei visitatori è soggetto ad alcune restrizioni.

Quando si visita il Parlamento, è necessario passare attraverso i controlli di sicurezza. Se arrivi per una visita guidata, per le gallerie pubbliche o per un comitato ristretto, assicurati di esser lì con almeno 15 minuti di anticipo per avere il tempo di passare i controlli prima dell’inizio della visita o della sessione.

La maggior parte dei tour prevede un video preliminare che inizia 5 minuti prima dell’orario di inizio del tour. Sebbene non sia indispensabile arrivare prima dell’inizio del video, ti consigliamo di lasciare il tempo necessario per passare il controllo e registrare i tuoi effetti personali prima dell’inizio del tour. Inoltre, in caso non arrivassi prima dell’orario di inizio del tour, il tuo posto potrebbe essere ceduto a qualcun altro. Per prepararsi al controllo, vanno rimossi tutti gli effetti personali dalle tasche (comprese chiavi, monete, ecc.) e inseriti nelle borse. Tutti gli effetti personali, comprese le borse, saranno custoditi nel guardaroba durante la visita. Se visiti anche la Public Gallery, dovrai sottoporti a un secondo controllo di sicurezza. Gli oggetti necessari per ragioni mediche possono essere tenuti in tasca (ad esempio gli inalatori).  Chiaramente, a causa di impegni parlamentari, alcune sale del percorso di visita potrebbero non essere disponibili durante la visita. L’Aula non è disponibile dopo le 13:00 nei giorni di seduta e altre sale sono periodicamente chiuse per eventi o altre attività.

beehive wellington sunset

Fonte: iStock

Un bel tramonto sull’iconico Beehive

Regole generali per foto e video:

Non è consentito fotografare oggetti o opere d’arte in generale, a meno che non sia indicato dalla guida ufficiale. La privacy e la sicurezza di coloro che lavorano o visitano il Parlamento neozelandese devono essere sempre rispettate. Non è consentito fotografare gli spazi di lavoro (corridoi, uffici, ecc.) e altre persone.
L’uso di macchine fotografiche è consentito in altre parti dei percorsi di visita. In considerazione degli altri visitatori, i telefoni cellulari non devono essere utilizzati durante il tour, a meno che non sia stato indicato dalla tua guida.
I visitatori che partecipano a eventi e riunioni possono essere autorizzati a scattare foto in alcune delle sale, previo l’assenso della guida ufficiale. I permessi dipendono dalle operazioni in corso al momento nel Parlamento; può succedere che ti venga richiesto di non scattare foto o di cancellare quelle realizzate. Queste regole si applicano a tutti i dispositivi, fotocamere, telefoni e tablet, e si estendono anche alla registrazione del suono. È sempre vietato l’uso di treppiedi. La mancata osservanza del protocollo fotografico può comportare l’allontanamento dal tour o dalla visita.

Come si arriva al Parlamento?

In auto, a piedi o in bicicletta

Il Parlamento si trova all’angolo tra Lambton Quay, Bowen Street e Molesworth Street. Non è possibile parcheggiare all’interno del Parlamento ma i posti auto a pagamento sono disponibili in Molesworth Street per un massimo di due ore e in altre strade laterali intorno al Parlamento. L’ingresso pubblico si trova nel piazzale del Parlamento e l’accesso senza gradini è disponibile dai cancelli di Molesworth Street.

In autobus

Il Parlamento è servito dagli autobus 2, 13, 33 e 34 su Bowen Street e 14, 22, 32x, 81 e 84 su Molesworth Street.

In treno

Il Parlamento si trova a 10 minuti a piedi dalla stazione ferroviaria di Wellington. Seguire le indicazioni per Lambton Quay & Parliament dalla stazione.

beehive wellington

Fonte: iStock

Programma la tua visita al Parlamento della Nuova Zelanda

Visitare il Parlamento virtualmente

Sei in Nuova Zelanda ma il tuo viaggio ti ha portato lontano e non puoi visitare il Parlamento di persona? Esiste un’APP per la creazione di una serie di esperienze di realtà virtuale che ti porteranno al centro del Parlamento neozelandese, ovunque ti trovi nel Paese. L’applicazione Parliament XR è un tour in realtà virtuale che puoi scaricare direttamente sul tuo dispositivo Apple o Android. È disponibile gratuitamente su App Store o Google Play. Inoltre, vengono messe a disposizione anche delle visite guidate online su richiesta, con una guida dal vivo via Zoom.

Mangiare al Beehive

Per una vistia completa degli edifici del Parlamento neozelandese, concediti una pausa in uno dei punti ristoro presenti. Il caffè Copperfields è aperto al pubblico dalle 8:30 alle 15:00. Con un menu à la carte, una selezione di piatti caldi e freddi e una rotazione giornaliera di deliziose torte, fette e biscotti, Copperfields è un luogo ideale per un pranzo informale o un caffè e uno spuntino prima o dopo la visita del Parlamento.

Il ristorante Bellamys è aperto dal martedì al venerdì per pranzo e cena. Bellamys è uno dei più antichi ristoranti della Nuova Zelanda, creato per i primi membri del Parlamento che avevano bisogno di un posto dove mangiare e bere. Negli anni Ottanta del XIX secolo, Bellamys si è trasformato nel miglior ristorante e bar del paese. Il menu presenta tuttora il meglio della cucina neozelandese.

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Europa itinerari culturali Lisbona Notizie ristoranti turismo enogastronomico Viaggi

Per il secondo anno Lisbona è la migliore destinazione d’Europa

Negli ultimi anni, Lisbona è stata protagonista di una trasformazione guadagnando sempre più popolarità per le sue incantevoli strade, gli iconici tram, l’architettura e il cibo delizioso, entrando così in competizione con altre città dal fascino più longevo come Barcellona o Parigi. Ci sono così tante cose da fare e da vedere che è quasi impossibile scoprirla in un solo weekend: le sue attrazioni storiche sono considerate importanti tanto quanto le nuove scene culturali e gastronomiche.

Chef provenienti da tutto il mondo stanno aprendo alcuni dei migliori ristoranti del Portogallo e non solo, per non parlare degli stilisti e degli artisti emergenti che contribuiscono a rendere Lisbona una capitale sempre più interessante sotto ogni punto di vista. Non stupisce, quindi, la notizia che vede la città come migliore destinazione Mice d’Europa per il secondo anno alla quinta edizione dei World Mice Awards, tenutasi a Ho Chi Minh City, in Vietnam.

World Mice Awards: Lisbona al primo posto

Lisbona continua a essere una città che valorizza e promuove la sua identità unica e le sue tradizioni e questo aspetto, insieme ad altri fattori positivi, le ha permesso di vincere per la seconda volta consecutiva il prestigioso premio dei World Mice Awards. Questi premi riconoscono l’eccellenza nell’industria MICE e incoronano le destinazioni, le compagnie aeree, gli hotel, gli organizzatori e le infrastrutture che si distinguono in questo settore.

Il segmento MICE (Meetings, Incentives, Conferences and Exhibitions) contribuisce in modo significativo alle entrate provenienti dal turismo e al conseguente sviluppo urbano. Lisbona si è distinta per la sua posizione strategica, per le infrastrutture moderne e versatili e per la variegata offerta culturale tanto da essere considerata una delle principali destinazioni europee per l’organizzazione di eventi. Questo premio non solo riconosce il passato, ma stimola anche il futuro turistico di Lisbona in quanto permette di ottenere diversi incentivi che possono essere utilizzati per promuovere la propria destinazione.

In gara nella categoria dedicata all’Europa c’erano anche Atene, Berlino, Istanbul, Londra, Madrid, Milano, Parigi e Vienna, ma è solo la capitale del Portogallo che ha surclassato tutte le altre città con ben 151 eventi associativi inclusi nella classifica dell’Icca.

Cosa vedere a Lisbona

Orgogliosa del premio ricevuto, la direttrice esecutiva di Lisbon Tourism Association, Paula Oliveira, ha dichiarato: “La vittoria di questo premio è il riconoscimento del lavoro collettivo per posizionare Lisbona come destinazione di riferimento globale che contribuisce in modo significativo alla creazione di reddito e di occupazione, nonché al sostegno del patrimonio artistico e culturale”. Se state organizzando un viaggio in città, lasciatevi ispirare da alcuni dei nostri consigli.

Ci sono alcune esperienze fondamentali per capire il fascino di Lisbona. Una visita in città non è completa senza una passeggiata nei quartieri storici di Alfama e Mouraria, senza aver ascoltato almeno un concerto di fado (musica tradizionale dai toni nostalgici) o senza aver provato i deliziosi pastel de nata. Ovviamente non può mancare un giro sull’iconico tram giallo, considerato simbolo della città: la linea più famosa, quella che offre la migliore panoramica per chi scopre Lisbona per la prima volta, è la 28.

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Lo studio che dimostra che viaggiare mantiene giovani

Come si suol dire: ogni scusa è buona per viaggiare, ma questa che stiamo per raccontarvi è dimostrata da uno studio ed è la migliore che possiate usare. La studiosa Fangli Hu dell’Università Edith Cowan di Perth ha applicato al turismo la teoria dell’entropia, dimostrando che viaggiare mantiene giovani perché rallenta l’invecchiamento e rafforza lo stato di salute. Viaggiare è un investimento nella vita ed è uno dei pochi che garantisce un ritorno certo: non solo ci permette di fare esperienze nuove o conoscere culture diverse dalle nostre, ma ci aiuta a prenderci cura anche della nostra salute.

Viaggiare rallenta l’invecchiamento

La ricerca, realizzata da Fangli Hu e pubblicata sul Journal of Travel Research, ha applicato la teoria dell’entropia ai viaggi, collegando la salute e l’invecchiamento al disordine di un sistema fisico. Ma cos’è l’entropia? È una grandezza fisica della termodinamica definita in termini di variazione tra due stati, una tendenza della natura verso il disordine. La studiosa ha dichiarato nel sito dell’università: “L’invecchiamento è un processo irreversibile ma, mentre non può essere fermato, può essere rallentato”.

Viaggiare è quindi il modo migliore non solo per evitare l’invecchiamento prematuro e rallentarlo, ma anche per migliorare il benessere fisico e mentale, due aspetti fondamentali che contribuiscono a mantenere in equilibrio il nostro stato di salute. Secondo la ricerca, questi benefici aumentano soprattutto quando viaggiamo in luoghi nuovi e con persone che non conosciamo.

I viaggi che riducono l’entropia

Non tutte le tipologie di viaggio si sposano alla perfezione con i risultati ottenuti dallo studio australiano. Quelli migliori sono i viaggi che espongono le persone ad ambienti nuovi o che comportano attività fisica e interazioni sociali positive. La studiosa, al riguardo, ha dichiarato: “I viaggi che coinvolgono escursioniscalate, camminate e cicloturismo, sinonimo di salute, ancora di più se in luoghi nuovi e con persone nuove, sono esperienze che stimolano risposte di stress, elevano i tassi metabolici e potenziano il sistema immunitario. In breve, il sistema di autodifesa diventa più resiliente. Si rilasciano ormoni che conducono alla riparazione dei tessuti ed elevano i tassi metabolici”.

Al contrario situazioni di stress, incidenti, malattie aumentano l’entropia compromettendo il benessere. Questo può succedere durante viaggi avventurosi dove il rischio di farsi male o contrarre problematiche per la salute è più alto. Per lo studio, quindi, è importante scegliere la meta giusta e viaggiare in sicurezza così da beneficiare degli aspetti positivi del viaggio come quelli relativi all’invecchiamento.

Trekking montagna

Fonte: iStock

I trekking in montagna sono un esempio di viaggio positivo per la salute

Cammini, viaggi in natura e nuove tendenze benessere

Chi vuole sfruttare i benefici del viaggiare deve regalarsi esperienze di un certo tipo, come le attività outdoor e i cammini. Passo dopo passo, il camminare è considerato uno dei metodi ideali per rallentare l’invecchiamento, come anche il trascorrere più tempo possibile a contatto con la natura. Tra le nuove tendenze, invece, c’è il Silent Travel, una tipologia di viaggio che aiuta a disconnettersi dalla frenesia del mondo per riconnettersi con la natura, con le proprie vere priorità e con se stessi.

Sempre più persone ricercano una forma di viaggio più consapevole, che non richiede una vacanza per “riprendersi dalle vacanze”. Ora che nuovi benefici sono stati dimostrati, siamo sicuri che il numero aumenterà sempre di più.

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In Italia c’è un’altra Cappella degli Scrovegni (che nessuno conosce)

La Cappella degli Scrovegni di Padova è uno dei gioielli artistici più visitati d’Italia. È nota in tutto il mondo per lo straordinario ciclo pittorico realizzato da Giotto ovvero il massimo capolavoro ad affresco creato dall’artista che testimonia la profonda rivoluzione che questo pittore toscano ha apportato nell’arte. Sono migliaia ogni giorno i visitatori che arrivano da tutto il mondo per ammirare gli affreschi che riempiono ogni singolo centimetro quadrato di questa piccola cappella. Per visitarla ovviamente è necessaria la prenotazione online e spesso e volentieri è sold out e molti devono tornare a casa con la coda tra le gambe senza avere avuto la possibilità di metterci piede.

Senza nulla togliere ovviamente a questo capolavoro artistico italiano – che io per prima ho avuto la fortuna di poter visitare almeno una volta – voglio portarvi alla scoperta di un’altra cappella che ricorda tantissimo gli Scrovegni, ma che si trova a Bolzano. Un luogo a dir poco meraviglioso, che pochissimi turisti conoscono, tanto che non serve alcuna prenotazione e non è necessario fare nessuna fila. E, soprattutto, è gratis. Si tratta della Cappella di San Giovanni, nella Chiesa dei Domenicani nel capoluogo altoatesino. Siamo nel centro storico di Bolzano, a due passi dalla centralissima piazza Walther, famosa ai più perché ogni inverno ospita i mercatini di Natale.

La Cappella di San Giovanni a Bolzano

La “Cappella degli Scrovegni bolzanina” è un vero e proprio capolavoro artistico, nello stile e nei colori davvero ricorda tantissimo quella padovana, anche se più piccola. Il ciclo di affreschi che decora l’intera cappella a 360 gradi risale alla prima metà del XIV secolo, proprio come gli Scrovegni, e fu eseguito della Scuola di Giotto tra il 1330 e il 1370. Gli affreschi rappresentano la leggenda di San Giovanni, le storie di Maria, la leggenda di San Nicolò, fra cui spicca la scena del cavaliere dell’Apocalisse con sotto i peccatori. La Cappella di San Giovanni è intitolata al committente, Giovanni de Rossi-Botsch, nome tedesco scelto dalla famiglia di banchieri fiorentini Boccioni che si era trasferita a Bolzano al servizio dei Conti di Tirolo, che la volle realizzata per potersi far seppellire. Tra le immagini rappresentate e che ricordano gli affreschi di Padova, si distingue in un paio di casi una figura insolitamente vestita con un abito a righe: si tratta del Boccioni, appunto.

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Fonte: 123RF

Il soffitto affrescato della Cappella di San Giovanni

La Chiesa dei Domenicani

La Cappella di San Giovanni è una delle quattro cappelle che un tempo erano presenti all’interno della Chiesa dei Domenicani, ordine monastico giunto qui nel 1272. Oltre alla Cappella di San Giovanni c’è anche la Cappella dei Mercanti, ricostruita nel ‘600 perché danneggiata, che non è affatto da meno quanto a importanza artistica. Al suo interno, infatti, sopra l’altare del 1642, ospita una tela del Guercino, uno dei pittori prediletti di papa Gregorio XV, intitolata “Visione di Soriano”. Sulle pareti della chiesa sono ancora visibili alcuni affreschi del ‘300 attribuiti alla cosiddetta Scuola di Bolzano, tra lo stile italiano e quello tedesco.

Oggi, questo edificio religioso di tipico stile gotico è in pieno centro, ma un tempo si trovava al di fuori dalle mura cittadine, dove c’erano campi coltivati proprio dai frati. Fu eretto tra la fine del XIII e l’inizio del XIV secolo. Bellissimo è anche il chiostro dell’antico convento dei Domenicani, che purtroppo non è aperto al pubblico se non per alcune occasioni speciali come i concerti del concorso di pianoforte Busoni organizzati dal vicino conservatorio di musica Claudio Monteverdi ogni estate, in quanto versa in condizioni piuttosto critiche ed è da anni oggetto di restauri. Si possono ancora ammirare dei meravigliosi affreschi, con tanto di scritte ancora ben leggibili, anch’essi del XIV secolo che raccontano le tappe della vita di Cristo.

La prossima volta che dovete scegliere dove andare per un weekend e desiderate visitare un posto davvero meraviglioso e soprattutto poco affollato, ricordatevi di venire a Bolzano a visitare la Cappella di San Giovanni.

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Viaggio a Palos de la Frontera, sulle tracce di Cristoforo Colombo

Palos de la Frontera, in Andalusia, è il porto di partenza da cui Cristoforo Colombo salpò con le tre navi per la sua epica scoperta dell’America nel 1492. Visitare questa cittadina in Spagna significa immergersi nella storia e ripercorrere i passi dell’illustre esploratore che ha segnato l’inizio di una nuova era.

Palos de la Frontera: il punto di partenza

Il viaggio comincia a Palos de la Frontera, una pittoresca cittadina andalusa che nel XV secolo era un importante centro marittimo. Qui, Colombo e il suo equipaggio si prepararono per un’impresa che avrebbe cambiato il corso della storia. Il legame della città con le avventure di Colombo è così forte che sullo stemma municipale è riportata la scritta Cuna del descubrimiento de América (culla della scoperta dell’America), proprio perché qui a Palos ha avuto luogo tutta l’organizzazione del grande viaggio. Passeggiando per le strade di Palos, tra il sogno e la realtà, è facile immaginare l’atmosfera di quei giorni lontani.

Curiosità: oggi Palos non è più un porto

Sembra strano, ma attualmente il porto che 500 anni fa ricopriva un ruolo strategico e da cui Colombo partì alla scoperta delle Indie non è più visibile; anzi, non esiste più. Questo perché Palos de la Frontera oggi si trova nell’entroterra: il terremoto di Lisbona del 1755 provocò importanti cambiamenti nella costa, a cui si sono aggiunti i lavori più recenti per la costruzione delle dighe a protezione del porto di Huelva.

La chiesa

L’intera cittadina è disseminata di edifici, monumenti e architetture legate in un modo o nell’altro alle gesta di Colombo e alla loro commemorazione. Nella piazza Giovanni Paolo II, sulla collina, di fronte al portale in tipico stile mudéjar della Chiesa di San Jorge, una piccola stele sormontata da una croce di ferro ricorda i nomi, scritti in blu su mattonelle bianche, dei sessanta marinai di Palos che presero parte all’avventura.

La Chiesa di San Jorge, una delle chiese più antiche del paese, è il luogo dove Colombo si recò per chiedere benedizione e sostegno per la sua impresa. Costruita nel XV secolo su una chiesa esistente di cento anni prima e ricostruita poi dopo il terremoto di Lisbona del 1755, San Jorge è oggi dichiarata Monumento nazionale. Proprio qui pare sia stata letta la lettera dei Re Cattolici in cui si chiedeva alla popolazione di Palos di adoperarsi per fornire a Cristoforo Colombo le caravelle e i migliori marinai della zona per il viaggio che lo avrebbe portato sulle coste dell’America.

La fontana

Proseguendo verso la periferia nord di Palos, poco oltre la Chiesa di San Jorge, si arriva alla Fontanilla, il più umile ma anche il più originale e autentico monumento dei cosiddetti luoghi colombiani. Dichiarata di recente Monumento nazionale, la Fontanilla è la fontana pubblica dove, secondo la leggenda, Colombo e i tre equipaggi fecero provvista d’acqua per i mesi di viaggio che li attendevano.

Il museo e le tre navi

Immancabile è la tappa al Museo de la Marisma, dove sono esposti informazioni e reperti che offrono un contesto storico e culturale della regione, collegandolo all’epoca di Colombo. Sebbene non sia specificamente dedicato a Colombo, il museo fornisce un quadro interessante sull’importanza marittima di Palos.

In questa ricostruzione storica non può mancare una visita al Muelle de las Carabelas, il molo a pochi chilometri dal centro (ma comodamente raggiungibile in autobus o bici). Qui si possono ammirare le fedeli ricostruzioni delle navi di Colombo, la Santa Maria, la Pinta e la Niña, con cui Colombo partì per arrivare, secondo il suo programma, alle Indie. Queste repliche furono costruite in occasione dell’Expo del 1992 di Sevilla e sono impressionanti, oltre che incredibilmente realistiche.

I dintorni: il monastero di La Rábida e la vicina Huelva

A pochi chilometri da Palos, il monastero di La Rábida sorge come un testimone silenzioso delle giornate cruciali che precedettero la partenza di Colombo. Questo convento francescano, immerso nella tranquillità della campagna andalusa, fu tra il 1484 e il 1485 un punto di incontro per Colombo e i suoi sostenitori nelle fasi di preparazione e pre-partenza. Oggi, il monastero di La Rábida è un affascinante esempio di architettura gotica e rinascimentale, con il chiostro e il museo che celebrano il ruolo cruciale che il monastero ebbe nell’epopea di Colombo. La Rábida si trova a 15 minuti d’auto da Palos de la Frontera, ma è raggiungibile anche in autobus.

Sempre poco fuori da Palos, Huelva (a 20 minuti d’auto e ben collegata coi mezzi pubblici) è fortemente legata alle imprese di Colombo. La città ospita l’imponente Statua de la Fe de Descubridora, un colosso di 37 metri d’altezza situato tra l’incrocio del fiume Tinto e il fiume Odiel, costruito nel 1929 per commemorare i marinai che riuscirono a compiere la scoperta dell’America. In centro città, una statua in bronzo e molto più piccola raffigura Cristoforo Colombo che indica la direzione del mare. Inoltre, il Museo di Huelva ospita reperti e informazioni sul contesto storico della scoperta dell’America.

viaggio sulle tracce di Colombo

Fonte: iStock

Monumento a Cristoforo Colombo

Come arrivare a Palos de la Frontera

Palos de la Frontera si trova in Andalusia, a circa 95 chilometri dall’aeroporto di Siviglia. Per raggiungere Palos, è possibile prendere un volo per Siviglia e poi noleggiare un’auto o prendere un autobus diretto a Palos, che impiega circa un’ora e mezza. La città è ben collegata anche con treni e autobus dalla stazione di Huelva, che dista circa 20 minuti.

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Come trascorrere una vacanza gratuita a Muscat

Avete mai sognato di fare un viaggio in Oman? Se così fosse la cosa non ci sorprenderebbe affatto, perché questo Paese della Penisola araba si fa amare per il suo territorio desertico impreziosito da bellissime oasi e anche per la sua lunga storia di cui ancora si possono ammirare le tracce. E la sua suggestiva Capitale, Muscat, è una meta imperdibile in quanto città del mare e dell’arte, ma anche per il fatto che è una delle località più antiche del Medio Oriente (è sta fondata oltre 900 anni fa). Il viaggio in Oman, quindi, non può che partire da qui e la buona notizia è che ora è possibile farci persino una vacanza (quasi) gratis.

Oman Air regala una notte a Muscat (e non solo)

È possibile passare una notte gratis a Muscat grazie a Oman Air, compagnia di bandiera del Sultanato dell’Oman, che in collaborazione con il ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo omanita ha lanciato un’iniziativa per cui si può soggiornare una notte in hotel della città senza pagare, a patto che si viaggi in Premium. Ma niente paura, perché sono previste agevolazioni anche per chi sceglie l’Economy: si può usufruire di due notti al prezzo di una.

Una promozione speciale in programma fino al 30 novembre 2024 e che permette di avere accesso a sconti esclusivi sui tour, noleggio auto e altri servizi, per esplorare Muscat e i suoi dintorni. L’autunno, tra l’altro, è probabilmente la stagione migliore per viaggiare in Oman, poiché il clima più dolce consente di compiere un’esplorazione più piacevole e consapevole.

Per usufruire di questa iniziativa occorre essere in possesso di un biglietto di andata e ritorno per qualsiasi destinazione della rete di Oman Air che preveda, però, un transito a Muscat. Il viaggiatore deve solo compilare il modulo di richiesta online per approfittare di un soggiorno gratuito in hotel. È bene sapere, tuttavia, che è previsto un massimo di uno scalo per ogni biglietto di andata e ritorno.

Scalo a Muscat, cosa vedere

Il fascino di Muscat è certamente indiscutibile, ma facendoci semplicemente scalo è più che fondamentale selezionare con cura le cose da visitare in questa peculiare città. Da non perdere assolutamente sono:

  • La Corniche di Muttrah: qui si può fare una rilassante passeggiata ammirando i palazzi, i locali, le moschee e perdersi anche tra i vicoli intricati del suq del pesce, organizzato all’interno di un’edificio con arcate che si aprono sul mare e che permettono di osservare la quotidianità del popolo, quella in cui pescatori scaricano e vendono il pesce appena pescato;
  • Suq di Muttrah: ideale per gli amanti dello shopping ma anche per coloro che vogliono osservare più da vicino la vita omanita di tutti i giorni, fra spezie, gioielli, tappeti, vestiti, oggetti di antiquariato e molto altro ancora;
  • Al Alam Royal Palace: il Palazzo Reale costruito nel 1972 e visibile dalla piazza antistante sulla quale si affacciano vari edifici governativi e il Museo nazionale dell’Oman. Oggi è la residenza ufficiale dell’attuale Sultano dell’Oman;
  • Grande Moschea del Sultano Qaboos: è la terza più grande del mondo ed è consentito l’ingresso ai non musulmani. Si tratta di un gioiello dell’architettura moderna islamica che è stata persino definita dal “Telegraph” come una delle più belle del mondo;
  • Il Museo Nazionale: con armi tradizionali, gioielli, costumi, ceramiche omanite e numerose scatole decorate;
  • I due Forti: il Forte al Jalali è oggi un museo che racconta la storia del Paese, mentre il Forte Al Mirani può essere ammirato solo dall’esterno in quanto non aperto ai visitatori;
  • Bait Al Zubair: perfetto per conoscere la storia e la cultura tradizionale dell’Oman poiché è la casa della famiglia Zubair;
  • Royal Opera House: uno dei punti di riferimento culturali più iconici della città e dell’intero Medio Oriente. Anche questo edificio è un capolavoro architettonico con interni a dir poco mozzafiato;
  • Spiaggia di Muscat: ben attrezzata e molto frequentata dai locali. Spettacolare è il momento del tramonto.
Grande Moschea del Sultano Qabus, Oman

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Un angolo della Grande Moschea del Sultano Qabus