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L’artista David McCracken ha costruito la scala infinita per il paradiso

Ci mettiamo in viaggio per tantissimi motivi, lo facciamo per andare alla scoperta di città e capitali d’arte, di luoghi iconici che sono diventati simboli di Paesi interi, per scoprire culture, tradizioni e costumi lontani dai nostri. Lo facciamo anche per osservare le straordinarie creazioni di Madre Natura e quelle dell’uomo che, spesso, si fondono e si confondono dano vita a capolavori di immensa bellezza.

E un capolavoro, unico nel suo genere, è sicuramente la scala infinita che di David McCracken, artista neozelandese che ha voluto sfidare ogni legge tangibile per creare un’opera d’arte suggestiva ed emozionante che oggi caratterizza in maniera univoca il paesaggio dei giardini botanici di Christchurch, situati nell’omonima cittadina della Nuova Zelanda.

Cosa rende così speciale speciale quest’opera, che prende il nome di Diminish and Ascend, sono le foto stesse ad anticiparlo. La scala che squarcia l’atmosfera che va verso il cielo, e oltre, sembra infinita. In realtà si tratta di un gioco di prospettive e illusioni che l’artista ha sapientemente plasmato per creare una delle installazioni più suggestive del mondo intero.

Diminish and Ascend, la scala che porta al paradiso

Posizionandosi davanti ai gradini della scala, e seguendoli uno a uno con lo sguardo, si ha davvero la sensazione di poter raggiungere luoghi in cui nessuno è stato mai. E su questo, David McCracken, è stato un talentuoso scultore illusorio, perché è di questo che si tratta: un’illusione che, però, non priva l’opera della sua bellezza intrinseca.

Diminish and Ascend, ribattezzata dai più come la scala che porta al paradiso, è completamente realizzata in alluminio. È lunga 13 metri ed è composta da gradini di diverse dimensioni che creano l’illusione ottica dell’infinito: quelli in basso sono più larghi, mentre le dimensioni si riducono salendo. È proprio questa peculiarità a garantire l’effetto finale che ha lasciato il mondo intero senza fiato.

Sin dalla sua presentazione, avvenuta in occasione dell’evento Sculpture by the Sea organizzato a Bondi Beach, una delle spiagge australiane più famose al mondo, l’opera ha riscosso un successo mondiale e ancora oggi, a distanza di anni, fa parlare di sé al punto tale da essersi trasformata in una vera e propria attrazione turistica.

Molteplici sono i significati e le suggestioni dell’installazione: una scala che porta in paradiso, un percorso che conduce oltre i sogni, i limiti e l’immaginazione, una fuga surreale, una via d’accesso per l’uomo e il suo vagare. La stessa scelta della scala, inoltre, è perfettamente in linea con l’operato dell’artista che spesso sceglie oggetti di utilità ordinaria per trasformarli in qualcosa di straordinario come Diminish and Ascend, appunto.

Dove si trova la scala infinita

La scala è stata realizzata da David McCracken nel 2013 e presentata al grande pubblico in occasione dell’evento Sculpture by the Sea tenutosi a Bondi Beach, in Australia. Successivamente è stata esposta a Waiheke Island e dal 2016 dimora in maniera permanente all’interno dei Giardini Botanici di Christchurch, nell’omonima città. Per ammirarla in tutto il suo splendore potete recarvi Kiosk Lake: è lì, proprio in mezzo al lago, che la scala infinita campeggia maestosa.

Negli anni l’opera è stata più volte elogiata dai media internazionali: l’Huffington Post l’ha paragonata a un disegno reale di MC Escher mentre la rivista americana AD l’ha inserita nella lista delle 38 sculture più affascinanti del mondo.

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Città del Messico: visita al Castello di Chapultepec

Stai pianificando un viaggio a Città del Messico? Una capitale vivace e ricca di contaminazioni culturali che rappresenta un autentico melting-pot di tradizioni, storia e bellezze naturali. Grandi piazze storiche, musei celebri in tutto il mondo, parchi verdi e rigogliosi: Città del Messico offre infinite opportunità e luoghi d’interesse da esplorare per entrare nelle profondità del carattere e dell’anima di questo Paese. Tra le tappe imperdibili nel tuo itinerario, il Castello di Chapultepec occupa un posto davvero importante e merita assolutamente di essere visitato. In questa guida troverai tutte le informazioni necessarie per programmare al meglio la tua visita: dai cenni storici e architettonici fino ai dettagli pratici come costi di accesso e orari di apertura. Prendi carta e penna e unisciti a noi nella scoperta di questo spettacolare palazzo, una tappa immancabile per chiunque visiti questa affascinante metropoli.

Castello di Chapultepec a Città del Messico: cenni storici

Il Castello di Chapultepec oggi ospita il Museo Nazionale di Storia ma, prima della funzione odierna, ha ricoperto molti ruoli. Di seguito abbiamo riassunto la storia del Castello e la storia del suo Museo.

La storia del Castello

Arroccato sulla cima dell’omonima collina, a più di 2.300 metri sopra il livello del mare, il Castello di Chapultepec è uno dei luoghi più significativi e simbolici di questa splendida città del Centro America. Edificato durante l’epoca del Viceregno della Nuova Spagna con il ruolo di residenza del viceré, venne presto dimenticato fino al 1863, anno in cui Massimiliano d’Asburgo e Carlotta del Belgio lo fecero ristrutturare in stile neoclassico e lo adibirino a residenza reale. Nel corso dei secoli il Castello ebbe diverse funzioni: prima abitative, poi ospitò un accademia militare, poi osservatorio astronomico e, infine, sede del Museo Nazionale di Storia.

La storia del Museo

Nel 1825, il primo presidente del Messico (Guadalupe Victoria) diede l’ordine di costruire un luogo che potesse fare da tempio alla storia del Paese: il primo Museo Nazionale. Quando Massimiliano d’Asburgo divenne imperatore ordinò, a sua volta, la costruzione del Museo Pubblico di Storia Naturale, Archeologia e Storia collocato nell’Antica Zecca. Nel 1910, le collezioni di Storia Naturale vennero trasferite in una sede dedicata – il Museo di Storia Naturale – e nel 1939 il presidente Lázaro Cárdenas ordinò che il celebre Castello di Chapultepec venisse adibito a sede ufficiale del Museo Nazionale di Storia. L’edificio, per poter contenere l’enorme patrimonio storico e culturale del Messico, venne rinnovato e subì importante lavorazioni, fino al 1944 quando, finalmente, aprì le sue porte al pubblico.

Castello di Chapultepec a Città del Messico: cenni architettonici

Un capolavoro architettonico. Ecco come si può definire il Castello di Chapultepec a Città del Messico, una vera opera d’arte che unisce lo stile neoclassico a quello barocco riflettendo gli effetti dell’influenza europea che ha contagiato l’arte e l’architettura dell’epoca coloniale. La struttura si inserisce in un contesto naturale di incredibile bellezza, con giardini curati sui quali si affacciano ampie terrazze panoramiche decorate con gusto e raffinatezza. Ogni angolo del castello, esterno o interno, è perfettamente studiato e arricchito da materiali preziosi e dettagli decorativi. La sua posizione strategica in cima alla collina di Chapultepec regala meravigliose vedute dall’alto sulla splendida capitale del Messico, offrendo uno spettacolo capace di togliere il fiato – soprattutto durante le ore dorate del tramonto che lasciano pennellate calde e colorate nel cielo. Anche gli interni del castello, così come le facciate esterne, trasudano eleganza e gusto: le stanze, abbellite da mobili d’epoca, grandi specchi antichi e opere d’arte, sono una testimonianza tangibile delle ere passate e dei personaggi illustri che hanno calcato i loro pavimenti.

Informazioni sul Museo Nazionale di Storia

Come anticipato, il Castello di Chapultepec ospita al suo interno il Museo Nazionale di Storia. Camminare tra le sue sale espositive ti permette di fare una passeggiata tra le pagine di storia di questo affascinante Paese, dalle civiltà precolombiane fino ai giorni nostri. I tanti reperti esposti – come manufatti, dipinti, armi e costumi d’epoca – raccontano i momenti più salienti della storia messicana trasportandoti in un vero e proprio viaggio nel tempo con spiegazioni esaustive ricce di nozioni interessanti. Oltre all’esposizione permanente ci sono anche mostre temporanee, ti consigliamo di consultare il sito ufficiale del museo prima della tua visita così da sapere in anticipo cosa potrai ammirare.

Castello di Chapultepec: informazioni utili alla visita

Veduta dal Castello di Chapultepec su Città del Messico

Fonte: iStock

La splendida vista su Città del Messico dal Castello di Chapultepec

Per organizzare la tua visita al meglio, abbiamo raccolto una serie di informazioni utili come orari di visita e costi. Eccole qui di seguito:

  • Dove si trova: il Castello di Chapultepec è collocato all’interno del Bosque de Chapultepec, uno dei parchi urbani più grandi al mondo. L’indirizzo esatto è Primera Sección del Bosque de Chapultepec, Miguel Hidalgo, 11100 Ciudad de México, CDMX, Messico.
  • Orari di apertura del castello: il castello è aperto dal martedì alla domenica, dalle 9:00 alle 17:00. La visita ha una durata di circa un’ora e mezza.
  • Costo del biglietto: il costo del biglietto per accedere al castello è di circa 95 pesos messicani (poco più di 4 euro). L’ingresso è gratuito per i bambini al di sotto dei 13 anni, per le persone Over 60, per insegnanti e studenti e, infine, per persone con disabilità.
  • Alcuni consigli: generalmente l’affluenza è maggiore durante le ore centrali della giornata, quindi ti consigliamo di arrivare presto per evitare le folle. Per raggiungere il Castello dovrai affrontare una salita in collina, pertanto indossa scarpe comode e preparati per una passeggiata. Approfitta delle visite guidate per entrare ancora di più nella storia messicana e, infine, combina la tua visita al castello con un’esplorazione del Bosque de Chapultepec in cui hanno sede anche altre attrazioni come il suo splendido lago.

Con questa guida hai tutti gli strumenti necessari per pianificare la tua visita al castello di Chapultepec e goderti appieno tutto quello che ha da offrire. Dalle splendide vedute su Città del Messico ai reperti storici conservati al Museo Nazionale di Storia collocato al suo interno, questo castello saprà sorprenderti e accompagnarti in un viaggio unico alla scoperta delle meraviglie di questo Paese dalla storia millenaria. Ora non a te non resta che preparare le valigie e partire, a noi di augurarti un buon viaggio!

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Israele, scoperto il più grande monastero bizantino del sud del Paese

Mentre si progettava il nuovo quartiere a nord di Kiryat Gat, nel sud di Israele, le autorità per le antichità hanno avviato alcuni scavi archeologici portando alla luce un’importante scoperta. Durante le attività è emerso un complesso monastico di epoca romana bizantina, un’autentica meraviglia che aumenta il suo valore grazie al pavimento a mosaico multicolore decorato con motivi geometrici e floreali a cui si aggiungono figure di animali e un’iscrizione in greco con riportato un versetto biblico. All’interno del sito è stato poi trovato un torchio per il vino e diversi edifici appartenenti al medesimo periodo: lo studio condotto ha dato modo di approfondire quella che era l’organizzazione economica della comunità attiva diventando una testimonianza unica della vita quotidiana.

Monastero bizantino di epoca romana scoperto in Israele

Fonte: Ufficio Stampa

Israele: scoperto un monastero decorato con mosaici bizantini

Scoperto in Israele un monastero con pavimento bizantino

Protagonista della scoperta è proprio il pavimento mosaicato di inestimabile valore simbolico e artistico. Si stima risalga al V o VI secolo dopo Cristo. Il mosaico è in grado di attirare l’attenzione grazie alla composizione raffinata ma è soprattutto il messaggio al centro a colpire gli storici e gli archeologi. Appartiene al passaggio biblico del Deuteronomio e recita: “Benedetto sarai quando entri e benedetto sarai quando esci”. La benedizione è rivolta soprattutto a fedeli e viaggiatori che attraversavano le porte in cerca di protezione e prosperità.

La scritta biblica sul pavimento mosaicato del monastero

Fonte: Ufficio Stampa

La scritta scoperta sul pavimento mosaicato

Il mosaico bizantino con un messaggio biblico

Il mosaico rivenuto all’interno del monastero bizantino emerso in Israele è di grande rilevanza. È composto da tessere minuziosamente disposte che rappresentano un trionfo di simbolismo e maestria. All’interno delle raffigurazioni ancora ben conservate si osservano croci, leoni, colombe, anfore e complessi motivi geometrici e floreali. Alcuni hanno un simbolo cristiano associato, altri sono prettamente decorativi. Interessante anche la palette cromatica ricca così come sono evidenti i dettagli precisi e opulenti che confermano l’importanza sociale del monastero per la comunità dell’epoca.

Perché è importante la scoperta

Gli scavi hanno portato alla luce un complesso articolato composto da almeno 10 edifici: oltre al monastero in sé fanno parte del ritrovamento un magazzino e un torchio per la produzione vinicola dotato di vasche decorate con motivi mosaicati in pietre blu e bianche. La testimonianza è davvero rilevante e mostra come l’economia fosse basata sulla produzione vinicola; lo studio è rafforzato dalla presenza di tracce di pittura rossa sulle pareti.

Gli archeologi hanno avuto in più l’opportunità di portare alla luce ceramiche, monete e manufatti in marmo a cui si aggiungono oggetti in vetro e metallo. Il sito è di rilevanza non solo per i ritrovamenti ma per la posizione strategica: si trovava infatti lungo un’arteria commerciale che collegava l’entroterra alla pianura costiera.

Anfora e oggetti rivenuti negli scavi

Fonte: Ufficio Stampa

Un’anfora rinvenuta tra gli oggetti scoperti negli scavi

L’autorità per le antichità di Israele ha già sottolineato l’importanza della scoperta e la direttrice della regione Sud Svetlana Talis ha commentato “Questa scoperta evidenzia la ricchezza storica dell’area e il ruolo di Kiryat Gat come crocevia di culture e attività economiche nell’antichità”. Le operazioni ora permetteranno il trasferimento del mosaico verso un’area pubblica così da consentire ai visitatori di poterne ammirare la bellezza e comprenderne l’importanza storica. Per poterla visitare bisognerà attendere però che le operazioni di trasporto e restauro siano complete: si tratta di uno dei mosaici più rari scoperti in Israele e una volta completate le attività sarà esposto ottenendo il risalto che merita.

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Scoprire Recoleta, il quartiere più elegante di Buenos Aires

Stia pensando di visitare la capitale argentina? Nel tuo itinerario ricorda di inserire il quartiere di Recoleta, uno dei più emblematici di Buenos Aires. Con la sua ricca storia, la sua architettura e gli spazi culturali, è una meta assolutamente da scoprire.

Cosa fare e cosa vedere nel quartiere di Recoleta

Recoleta deve il suo nome al Convento de los Recoletos, fondato nel 1732 dai frati francescani noti come “recoletos”. Il convento fu distrutto nel corso degli anni, ma l’area che lo circondava si è trasformata in uno dei quartieri più prestigiosi di Buenos Aires, un zona residenziale esclusiva grazie alla sua atmosfera signorile.

Questa è sicuramente dovuta alla bellezza architettonica, influenzata dallo stile francese e da quello italiano, di molti dei suoi edifici, con dettagli decorativi che ricordano l’Europa del XIX secolo. Le eleganti facciate, i balconi in ferro battuto e le ampie vetrate sono tipici del quartiere.

La presenza di numerosi palazzi storici, ville private e residenze aristocratiche conferisce a Recoleta un’atmosfera senza tempo, che si mescola con il modernismo presente in alcune delle sue nuove costruzioni. Non immaginarlo però come un quartiere snob e respingente.

Con i suoi numerosi caffè storici, chiusi o all’aperto, è diventato un punto di ritrovo per artisti, intellettuali e politici, dove i porteños (abitanti di Buenos Aires) amano trascorrere il loro tempo libero. La cultura del caffè a Recoleta, infatti, è una tradizione consolidata che si tramanda da decenni. Ecco dunque i nostri suggerimenti sulle attrazioni del quartiere da non perdere.

Il cimitero della Recoleta: storia e architettura

Inaugurato nel 1822, il Cimitero della Recoleta è uno dei luoghi più iconici di Buenos Aires. Ospita le tombe di numerose personalità storiche, tra cui quella di Eva Perón, del presidente Sarmiento e del musicista Astor Piazzolla. La sua architettura, con mausolei neoclassici e gotici, è un vero capolavoro che lo rende una meta turistica unica.

  • Prezzo: circa 5 euro.
  • Orari: tutti i giorni, 7:00-18:00.
Eva Peron Recoleta

Fonte: iStock

Il mausoleo di Eva Peron nel cimitero di Recoleta

Basilica Nuestra Señora del Pilar

Questa chiesa barocca del XVIII secolo è una delle più antiche dell’intera capitale dell’Argentina. Ha una bella facciata elegante mentre al suo interno custodisce un ricco patrimonio di opere d’arte. Inoltre, il giardino circostante offre un angolo di pace, ideale per una pausa rilassante. L’ingresso alla basilica è gratuito ed è possibile tutti i giorni tra le 7:30 e le 12:00 e dalle 16:00 alle 20:00.

Recoleta Basilica

Fonte: iStock

Visita l’interessante basilica di Nuestra Señora del Pilar

Museo Nazionale delle Belle Arti

Questo museo è uno dei più importanti di tutta l’Argentina. Vanta una vastisssima collezione che comprende arte europea, argentina e preispanica. Tra i pezzi più celebri del Museo Nazionale delle Belle Arti troverai le opere di artisti celebratissimi come Van Gogh, Monet e Rembrandt.

Il biglietto d’ingresso al museo costa circa 8 euro, e potrai visitarlo dal martedì alla domenica. I cancelli sono aperti dalle 10:00 alle 20:00, mentre il lunedì si osserva il giorno di chiusura settimanale.

Centro Culturale Recoleta

Questo dinamico spazio ospita mostre d’arte, eventi teatrali, concerti e attività per bambini. Con il suo cortile che accoglie eventi all’aperto, è il punto di riferimento culturale del quartiere ed è aperto tutti i giorni dalle 11:30 alle 20:30.

Teatro Nazionale Cervantes

Il Teatro Nazionale Cervantes è uno dei teatri più importanti di Buenos Aires. Fondato nel 1921, la sua architettura elegante e le produzioni di alta qualità lo rendono una tappa obbligata per gli amanti del teatro. Il biglietto d’ingresso naturalmente dipende dallo spettacolo in cartellone ma in genere si parte dai 15 euro. Gli spettacoli solitamente hanno inizio a partire dalle 19:00.

Palazzo Duhau

Quando arriverai di fronte a questo palazzo, non vergognarti di restare a bocca aperta. Palazzo Duhau è a tutti gli effetti un capolavoro dell’architettura francese. Questa elegante residenza degli anni ’30 oggi ospita un hotel di lusso, un raffinato ristorante, una galleria d’arte, un bar con terrazza panoramica e il centro benessere più grande della città, dove potrai immergerti in una grande piscinia e sperimentare l’ampia selezione di trattamenti.

Palazzo Duhau è particolarmente celebre, meritatamente, per il suo magnifico giardino, aperto e visitabile tutti i giorni dalle 9:00 alle 21:00.

Plaza Francia e la fiera dell’artigianato

Il cuore pulsante e l’anima di Recoleta si trovano a Plaza Francia. Questa famosa piazza è un luogo ideale per una bella passeggiata, approfittando anche del verde del suo parco, e per rilassarsi in uno dei tanti caffè che la circondano. Nei fine settimana ospita il celebre mercato dell’artigianato cittadino, dove potrai divertirti con lo shopping e acquistare oggetti unici della tradizione argentina.

mercato plaza francia

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Il celebre mercato di Plaza Francia si tiene ogni fine settimana

Shopping al Centro Commerciale Recoleta

Per uno shopping più convenzionale e di alta qualità, sceglierai una sosta al Centro Commerciale Recoleta. Qui troverai una decine di negozi di abbigliamento, elettronica e articoli di lusso. Il centro commerciale è aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 21:00.

Florería Atlántico: cocktail in un ambiente unico

A Rocoleta potrai gustare un cocktail in quello che è considerato uno dei migliori bar del mondo per via della sua posizione insolita e della sua atmosera sofisticata. Si tratta del Florería Atlántico, situato nel seminterrato di uno splendido negozio di fiori.

Nonostante sia così rinomato, i prezzi sono abbastanza abbordabili. Per un cocktail si parte dai 6 euro circa. Il locale è aperto dal lunedì al sabato dalle 12:00 alle 14:00 e la domenica dalle 14:00 alle 19:00.

Caffè storico La Biela

La Biela è uno dei caffè storici di Buenos Aires, famoso per la sua lunga tradizione e la posizione privilegiata vicino al Cimitero della Recoleta. È il posto ideale per sorseggiare un caffè all’aperto, immergersi nell’atmosfera del quartiere e osservare il passaggio di residenti e turisti.

Il prezzo per un caffè è sicuramente più alto che altrove, ma giustificato dal prestigio del locale. Si parte infatti dai 4 euro. La Biela è aperto tutti i giorni delle 8:00 del mattino all’una di notte.

Come arrivare e muoversi

Recoleta, come abbiamo avuto modo di scoprire, è una delle aree più affascinanti di Buenos Aires, un perfetto mix di storia, cultura, shopping e gastronomia. Che si tratti di fare una passeggiata tra i mausolei dei personaggi celebri del cimitero, visitare i suoi musei e centri culturali, sorseggiare un drink in uno dei suoi locali esclusivi o dedicarsi allo shopping di lusso, questo quartiere saprà affascinarti ad ogni suo angolo.

Non perdere quindi l’occasione di esplorarlo durante le tue giornate a Buenos Aires per scoprirne tutta la bellezza, l’arte e la cultura. Recoleta inoltre è ricco di parchi e spazi verdi perfetti per camminare pigramente e godersi il paesaggio.

Potrai raggiungere facilmente il quartiere da ogni zona della capitale perchè  ben collegato tramite la linea verde D della metropolitana e la linea gialla H. Numerosi anche gli autobus che transitano in zona e inoltre nelle vicinanze si trova la stazione ferroviaria di Retiro. Non ti resta altro che programmare il tuo viaggio a Buenos Aires e lasciarti ispirare dall’eleganza di Recoleta.

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SiViaggia regala il magazine GATE numero 46

Ogni mese vi regaliamo il magazine di lifestyle GATE da scaricare e sfogliare. La rivista, scritta in italiano e in inglese, contiene articoli di viaggi, ma anche di moda, costume e attualità. Alle pagine 41-45 del numero 46, trovate l’ultimissimo articolo di SiViaggia dedicato a Perth, porta d’accesso all’Australia e a un meraviglioso territorio che occupa un terzo del continente, ricco di biodiversità, di storia e di tradizioni, a partire dalle popolazioni aborigene.

Inoltre, sfogliando le pagine del magazine trovate anche qualche utile consiglio per organizzare i prossimi weekend in alcuni dei musei più nuovi (o rinnovati) d’Italia, alla scoperta delle nostre radici storiche. È sufficiente registrarsi gratuitamente per poter effettuare il download.

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Tante destinazioni italiane tra i 50 viaggi consigliati dal Financial Times per il 2025

L’Italia è una meta amatissima dai turisti non solo europei ma di tutto il mondo. Arte, storia, paesaggi naturali e buon cibo fanno da fil rouge creando vacanze proprio per tutti. A premiare il Belpaese è stato il Financial Times che nel creare una classifica delle 50 mete di viaggio più interessanti per il 2025 ha inserito più volte destinazioni nostrane. La raccolta prestigiosa alterna località esotiche a città d’arte e l’Italia si conferma una protagonista indiscussa: si punta tutto su arte, patrimonio naturale e culturale con luoghi iconici e destinazioni meno conosciute pronte a stupire tutti. Il Financial Times in questa top 50 celebra l’Italia e lo fa mostrando come la nazione sia capace di unire tradizione e innovazione offrendo opportunità di viaggio variegate.

Le meraviglie archeologiche di Pompei

Tra le destinazioni italiane da vedere nella classifica dei 50 viaggi consigliati dal Financial Times per il 2025 c’è Pompei; secondo la rivista statunitense il momento migliore per scoprire questa destinazione è marzo. L’antica città conosciuta per essere uno dei parchi archeologici più interessanti, sorprende appassionati di storia e archeologia che la raggiungono soprattutto come gita fuori porta dopo una vacanza a Napoli. Tra scoperte recenti e del passato si possono visionare affreschi, motivi geometrici e dettagli mitologici alcuni ben conservati. Tra le cose top da fare e consigliate dalla rivista statunitense c’è il tour archeologico con guida, così da avere accesso ad ogni luogo e scoprire maggiori dettagli ma anche ammirare aree recentemente riportate alla luce durante gli scavi e magari espandere la visita raggiungendo la vicina Ercolano, anch’essa colpita dall’eruzione vulcanica del Vesuvio.

Sito archeologico di Pompei

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Cosa vedere a Pompei, l’area archeologica: è una delle più visitate al mondo e le ricerche continuano con studi e scavi

Orient Express la Dolce Vita

Quando si dice Italia all’estero, una delle prime immagini che viene alla mente è quella della Dolce Vita. Proprio questa ispirazione prenderà vita da aprile 2025 con un progetto importante: quello dell’Orient Express La Dolce vita. Il viaggio in treno, consigliato come proposta per il mese di aprile, riporta indietro nel tempo, fino agli anni ’60. L’tinerario percorre diverse località italiane toccando la campagna toscana, la costiera amalfitana e i Sassi di Matera. Le carrozze sono vintage nel design e richiamano proprio un “back to Sixties” che conquisterà ogni viaggiatore. Esplorare il territorio in itinerari di 2 o 3 giorni e godersi il comfort a bordo non è certo da prendere sotto gamba; in più a bordo è anche possibile assaporare la cucina regionale con un menù ad hoc che ripercorre i territori toccati dal treno.

Alla scoperta delle ville palladiane nel Veneto

Chi ama l’architettura resterà a bocca aperta scoprendo che le ville rinascimentali dell’architetto Andrea Palladio hanno varcato i confini del Veneto raggiungendo una fama internazionale. Il Financial Times le ha inserite proprio tra i luoghi top da visitare e i motivi non sono difficili da comprendere: gli edifici dalle linee armoniose e simmetriche rappresentano l’equilibrio tra estetica e arte, un connubio che da sempre rappresenta l’architettura italiana. Tra i must da visitare c’è villa La Rotonda nei dintorni di Vicenza che spicca per la struttura con cupola o villa Elmo in un contesto più rurale e con splendidi affreschi o ancora visitare il centro di Vicenza dichiarata patrimonio Unesco e con palazzi e teatri progettati proprio dal celebre architetto. Nel mese di maggio godendosi la luce e le temperature piacevoli è una meta top secondo il giornale americano.

Da Bruxelles a Venezia in treno per scoprire la Serenissima

Non poteva non esserci Venezia tra le mete italiane top da visitare nel 2025 secondo gli Stati Uniti ma viene proposta in una veste tutta nuova. Per raggiungerla, infatti, viene proposto un viaggio dal ritmo lento e scenografico: la sostenibilità del treno notturno che collega Bruxelles a Venezia dà modo di arrivare nel cuore della città lagunare per poi partire dalla stazione di Santa Lucia all’esplorazione della città dal Canal Grande alla basilica di San Marco fino al palazzo Ducale. E per chi può fermarsi un po’ di più imperdibile una visita alle isole di Murano e Burano, coloratissime nelle architetture e rinomate per l’arte della lavorazione del vetro. Secondo il Financial Times il momento migliore per visitarla è febbraio? Non solo è il mese del carnevale ma è anche una coincidenza importante con San Valentino e Venezia, da sempre, rientra tra le città più romantiche.

Isola di Burano

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La coloratissima isola di Burano nella laguna di Venezia, meta ogni anno di visitatori per l’arte del vetro

Sardegna di mare e cultura

Se dovessimo pensare al mare in Italia ci sarebbe l’imbarazzo della scelta ma per il Financial Times non ci sono dubbi: è la Sardegna a vincere su tutte le regioni costiere. Consigliata non in piena estate ma in autunno, vanta temperature miti e un minore affollamento. Non solo spiagge da sogno però, la Sardegna ha anche molto da offrire a livello storico e artistico. Basti pensare ai numerosi siti archeologici fenici e romani tra cui Tharros e Nora o ai nuraghi. Dalla scoperta dei murales alle località e i borghi dell’entroterra c’è davvero molto da scoprire spingendosi poi alle città di Cagliari e Alghero dove gustare la cucina tipica. Tra i piatti citati dalla rivista statunitense? I culurgiones, ravioli ripieni di patate, pecorino e menta.

Ischia e il suo faro

Tra le mete top inserite nella top 50 di Financial Times per il 2025 c’è Ischia e più precisamente l’opportunità di dormire all’interno di un faro. Dopo aver scoperto la splendida isola simbolo della costiera ci si può rilassare all’interno di una location luxury ed esclusiva come questa che rappresenta pienamente lo stile vacanziero italiano con una vista da sogno. La location simbolo di charme e tranquillità è racchiusa all’interno di un contesto naturale; la pace non manca e qui ci si ricarica davvero le batterie. I tramonti visti da qui sono unici e organizzare un aperitivo luxury a base di specialità locali renderà l’esperienza memorabile.

Visitare Ischia

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La suggestiva isola di Ischia; qui si può prenotare una notte in un faro per una location davvero unica in cui dormire

Le altre destinazioni consigliate dal Financial Times

Tante le destinazioni divise mese per mese proposte dal Financial Times per il 2025. Nel mese di gennaio si parte subito con un viaggio in Thailandia proseguendo poi per la scoperta dei musei della città di Praga e una vacanza avventura alle Galapagos. Nel mese di febbraio, oltre al viaggio a Venezia già suggerito, si punta a Parigi altrettanto romantica per poter scoprire musei come quello con mostra dedicata ad Artemisia Gentileschi o ancora partire alla scoperta del Devon. Il mese di marzo è top per turismo sulla neve in Slovenia, per volare alla scoperta della Colombia o ripercorrere le tappe della carriera di Gabriel Garcia Marquez che tornerà di interesse globale anche grazie al nuovo prodotto Netflix in uscita in queste settimane.

La primavera e il mese d’aprile sono top per il cicloturismo in Portogallo ma anche per un viaggio negli Stats alla scoperta dell’arte in Arkansas. Nel mese di maggio tutta l’attenzione vola verso gli UK per il 250esimo anniversario di Jane Austen.

L’estate si apre con giugno: la mostra di Vermeer a New York è un’occasione per visitare la Grande Mela ma restando in Europa ci si può godere le meraviglie di Menorca. Chi ama i road trip potrebbe cogliere il mese per scoprire la California tra alcuni dei motel più iconici degli States e non solo. Nel mese di luglio si potrà visitare l’artecontemporanea in Kent oppure partecipare al festiva dell’Opera all’interno di un forte finlandese: sembrerà un vero e prorpio viaggio nel tempo. E ad agosto? Secondo il Financial Times nonostante le temperature si potrà fare un incredibile safari in Namibia oppure esplorare la Mongolia in treno.

A settembre è inserito il Pakistan, una delle mete più chiacchierate di questa top 50 seguita poi dal Madagascar che colpisce per l’ecosistema unico ma tra gli eventi imperdibili c’è la visita al Bukhara Biennial, una delle moschee storiche ancora perfettamente intatte nell’Asia centrale.

A ottobre, oltre al viaggio in Sardegna, si consiglia un safari in Zambia alla scoperta di zebre e altri animali tipici dell’ecosistema mentre per novembre il safari si sposta in mare in Indonesia. Altrettanto interessanti per queste settimane la scoperta del Sahara in Algeria oppure una visita alla Scozia che inizia a tingersi di colori invernali. Per chiudere l’anno in bellezza viene consigliato, tra le altre mete, l’Egitto.

Il Financial Times ha creato per il 2025 una lista delle migliori destinazioni optando per una classifica di 50 località: l’obiettivo era spaziare provando ed evidenziare quelli che sono i momenti migliori per ogni singola regione, mostra o avventura. Tenendo in considerazione l’overtourism da evitare, il clima e le opportunità del nuovo anno ne è uscita questa classifica con soluzioni mese per mese. Molte destinazioni sono italiane però e a stupire è che oltre ai grandi classici come Venezia l’interesse è direzionato sempre più verso alternative meno battute. Chi ha in programma un viaggio e sta scegliendo le destinazioni da prendere in esame per i prossimi mesi potrà sicuramente trovare interessanti ispirazioni da questa top 50, anche per gite fuori porta in Italia.

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Pontremoli, città barocca del 2025, tra i capolavori del Secolo d’Oro

Sarà sabato 5 e domenica 6 aprile 2025 la nuova edizione di Pontremoli Barocca, la due giorni di aperture straordinarie che, da tre anni, porta a scoprire i capolavori del Secolo d’Oro dell’arte pontremolese tra città e campagna dell’alta Lunigiana.

L’evento, organizzato da Sigeric e Farfalle in Cammino con il patrocinio dei Comuni di Pontremoli e Mulazzo, è pura immersione nelle bellezze del centro nobile della Toscana.

Pontremoli Barocca 2025, date, informazioni e costi

Nel dettaglio, sabato 5 aprile 2025, negli orari di apertura 10:00 – 13:00 14:00 – 18:00, saranno visitabili al pubblico tre splendide ville di campagna, grazie a visite guidate continuative della durata di 30 minuti circa.

Sarà possibile acquistare biglietti singoli per ciascuna dimora al costo di 10 euro, oppure un biglietto cumulativo scontato delle tre dimore, al costo di 20 euro.

È previsto il biglietto gratuito per tutti i minori di 18 anni.

Domenica 6 aprile, invece, negli stessi orari di apertura 10:00 – 13:00 14:00 – 18:00, sarà possibile scoprire ben sette luoghi, sempre con visite guidate continuative della durata di 20 minuti circa.

I partecipanti potranno acquistare un biglietto per sette luoghi al costo di 20 euro oppure un biglietto ridotto per quattro luoghi a scelta al costo di 15 euro.

Le ville e i palazzi da ammirare in aprile

Palazzo Pavesi Ruschi Noceti, Pontremoli

Fonte: Foto visitPontremoli – Ufficio stampa – Produzioni Eco

Palazzo Pavesi Ruschi Noceti, Pontremoli Barocca

Sabato 5 aprile sono tre le magnifiche ville tutte da scoprire e ammirare nella campagna pontremolese.

La prima è Villa Dosi Delfini, in via Chiosi 5, a poche centinaia di metri dal centro storico cittadino, alla fine di un suggestivo viale alberato: vi conquisterà con inganni spaziali e visivi, quadrature e affreschi, cannocchiali prospettici e ricchezze in ogni angolo, a partire dal sontuoso salone centrale.

Ecco poi Villa Pavesi Ruschi a Teglia di Mulazzo, in località Piano di Busatica, di proprietà della famiglia Ruschi Noceti. Tra le tante meraviglie, non si può non citare la particolare decorazione del piano nobile attribuita a Gian Battista Natali, ovvero il raffinato portico voltato a botte, con finiture in pietra serena, che conduce alla cappella di famiglia, e il salone dove la sapiente architettura rende più profonda la prospettiva di tutto l’ambiente.

Infine, Villa Pavesi Negri-Baldini e i suoi magnifici giardini spiccano a una decina di minuti da Pontremoli, in località Scorano lungo la Strada Provinciale 37. Il giardino, visitabile, è un fulgido esempio dello stile barocco, impreziosito da fontane, siepi, belvedere panoramico, ninfeo, mascheroni, grandi limoni nonché da balaustre in sasso e mura.

Domenica 6 aprile sono sette i luoghi da non lasciarsi sfuggire nell’ambito di Pontremoli Barocca 2025, a partire dal Palazzo Dosi Magnavacca, con spettacolare scalinata in marmo di Carrara che porta al piano nobile dove lasciano senza fiato il salone principale e l’ampia galleria vetrata.

Passiamo poi a Palazzo Pavesi Ruschi, in pieno centro storico, sontuosa dimora settecentesca con “veduta da tre angoli” dove il salone più ampio venne progettato per essere una magnifica Galleria dipinta come un cortile colonnato. Altrettanto meritevole di una visita è Palazzo Bocconi Zucchi Castellini, noto come “Ca’ di piazza”, risalente al XV secolo, con superbo salone restaurato in epoca neoclassica e galleria voltata a crociera con i finestroni che si affacciano sul cortile.

La giornata prosegue con Palazzo del Vescovado, in Piazza Duomo proprio di fronte alla Cattedrale di Santa Maria Assunta, che dal Cinquecento ospitava le scuole pubbliche per poi divenire, nel Settecento, la sede vescovile della Diocesi. Ci sono poi il Teatro della Rosa, il più antico della Lunigiana, dalle inconfondibili caratteristiche di un teatro all’italiana, l’Oratorio di Nostra Donna, sulla sponda del orientale del fiume Magra, assoluto capolavoro del barocco di Pontremoli, e la Chiesa San Giacomo d’Altopascio in Val di Nievole.

Palazzo del Vescovado

Fonte: Foto Sigeric – Ufficio stampa – Produzioni Eco

Palazzo del Vescovado, Pontremoli Barocca

Cosa vedere a Pontremoli oltre il Barocco

Pontremoli, la suggestiva Porta della Lunigiana, è un luogo dove storia, leggende e tradizioni si intrecciano per regalare emozioni senza tempo. Ogni passo nel borgo è un viaggio nel passato, e una delle sue gemme più straordinarie è il Castello del Piagnaro. Arroccato sulla collina che domina la città, ospita oggi il Museo delle Statue Stele, enigmatiche sculture antropomorfe che raccontano la preistoria lunigianese. Opere misteriose, databili dall’Età del Rame fino alla romanizzazione, hanno affascinato studiosi e visitatori con il loro simbolismo arcano. Tra le varie ipotesi, la più diffusa le interpreta come rappresentazioni di divinità pagane, protettrici dei cicli della vita e delle attività umane.

Nel cuore del borgo si erge maestoso il Duomo, ufficialmente la Concattedrale di Santa Maria Assunta. Già citato gioiello barocco, è una meraviglia di arte e architettura, impreziosito da raffinati stucchi ottocenteschi e capolavori pittorici. Tra questi, spiccano opere di grandi maestri come Giovanni Domenico Ferretti, Vincenzo Meucci e Giuseppe Bottani, che hanno conferito al sacro edificio un fascino senza pari.

Simbolo inconfondibile di Pontremoli è il poi Campanone, torre medievale del XIV secolo che si staglia verso il cielo, testimone silenzioso di secoli di storia. Altra tappa da segnare in lista è la Chiesa e Convento di San Francesco, oggi basilica dei Santi Giovanni e Colombano, custode di autentici tesori artistici, come il delicato bassorilievo della Madonna col Bambino di Agostino di Duccio e il Coro ligneo di Luchino da Parma.

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Al Parco archeologico di Ercolano riapre la Casa della Gemma

Con l’apertura ciclica delle domus del Parco Archeologico di Ercolano, la Casa della Gemma è di nuovo accessibile al pubblico fino all’8 aprile, con orario 9,30-13. Un’occasione da non perdere per visitare questa dimora, che un tempo dominava il panorama sul mare, famosa per i suoi preziosi mosaici pavimentali e gli affreschi raffinati che raccontano storie di un’epoca lontana.

“L’obiettivo del nostro lavoro è valorizzare il sito e offrire a un pubblico sempre più ampio e curioso l’opportunità di scoprire le meraviglie di questo luogo,” spiega Francesco Sirano, Direttore del Parco Archeologico di Ercolano. “Iniziamo l’anno con una serie di novità che arricchiranno ulteriormente l’offerta culturale del Parco”.

“Le aperture cicliche, come quella della Casa della Gemma, ci consentono di ridurre il degrado antropico e di mantenere il sito in condizioni ottimali. Inoltre, dal 16 gennaio, i visitatori potranno accedere al dietro le quinte dei lavori di restauro, un’iniziativa che li coinvolge nel quotidiano lavoro di conservazione svolto dal nostro staff”, conclude Sirano.

La storia della Casa della Gemma

Il nome di questa dimora deriva da una gemma incisa con un ritratto femminile dell’età di Claudio, ritrovata nella vicina Casa di Granianus ma tradizionalmente associata a questa struttura. La Casa della Gemma era parte del complesso della Casa del Rilievo di Telefo, probabilmente di proprietà della famiglia di Marco Nonio Balbo, figura eminente della città. In età augustea, l’abitazione si sviluppava su tre livelli, occupando ben 1.800 metri quadrati, e vantava un collegamento diretto con le Terme Suburbane.

Con il passare del tempo, la dimora venne suddivisa in tre abitazioni distinte, tra cui la Casa della Gemma, situata al livello della strada. Nonostante le trasformazioni, questa residenza conserva intatti i suoi raffinati mosaici e affreschi, che testimoniano il lusso e la cura dei dettagli che caratterizzavano le dimore dell’élite municipale di Ercolano.

I preziosi mosaici del triclinio

Tra i tesori della Casa della Gemma spiccano i mosaici geometrici del triclinio (la sala da pranzo), decorato in terzo stile con colori vivaci come il giallo e il rosso, impreziositi da fregi neri. Il pavimento, in bianco e nero, è un capolavoro di equilibrio estetico: ventuno riquadri geometrici al centro di una bordatura nera creano un effetto visivo di straordinaria eleganza. Gli ambienti del piano inferiore, invece, raccontano una storia di adattamenti funzionali.

Originariamente destinati alla residenza, questi spazi vennero poi utilizzati dalla servitù a causa dei vapori provenienti dalle vicine Terme Suburbane. Gli scavi hanno restituito oggetti di grande valore, tra cui vasi in vetro, un sigillo in bronzo e persino una culla in legno contenente i resti di un bambino. Di particolare interesse sono due lastre in marmo, raffiguranti rispettivamente Ercole che combatte l’Idra di Lerna e una sfinge con corona egizia, simboli di potenza e mistero.

Le residenze di lusso come la Casa della Gemma offrono uno spaccato unico sulla vita quotidiana delle élite di Ercolano. Gli ampi spazi, i giardini, le terrazze affacciate sul mare e le decorazioni preziose rappresentano un mondo di sfarzo che contrastava con la semplicità delle abitazioni comuni. Il tessuto urbano della città, con i suoi decumani paralleli al litorale e i cardini perpendicolari, rivela una pianificazione razionale e ordinata, testimonianza della grandezza dell’Impero Romano.

Torna l’iniziativa “Close-up Cantieri”

Come parte della tradizione innovativa del Parco, torna anche l’iniziativa “Close-up Cantieri”, che permette ai visitatori di esplorare i cantieri di restauro, osservando da vicino il lavoro degli archeologi e dei restauratori. L’obiettivo è rendere il pubblico parte integrante del processo di conservazione, offrendo una prospettiva unica sul patrimonio culturale.

Tra i luoghi che saranno resi accessibili ci sono siti chiusi da decenni, ora oggetto di interventi di restauro per la loro definitiva riapertura. Un’occasione imperdibile per scoprire nuovi aspetti di Ercolano e immergersi in una storia che non smette mai di affascinare.

Info Utili Parco Archeologico di Ercolano

Orari
Dal 15/10 al 15/03 Apertura ore 8,30 – 17 (ultimo ingresso 15:30)
Dal 16/03 al 14/10 Apertura ore 8,30 – 19,30 (ultimo ingresso 18:00)

Biglietti
Intero 16€
Ridotto 2€ (giovani 18-25 anni)

Come arrivare
In auto
Autostrada A3 Napoli-Salerno, uscita per Ercolano Scavi, seguire le indicazioni per il Parco Archeologico di Ercolano.
In treno
Dalla stazione di Napoli Centrale, Circumvesuviana fino alla stazione di Ercolano Scavi, quindi a piedi fino all’ingresso del Parco in Corso Resina 187.

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Tutti a bordo dei meravigliosi Train of Glamour della Cina

Un nuovo capitolo dei viaggi di lusso in Cina prende forma con Train of Glamour, che ha appena annunciato una straordinaria espansione delle sue rotte per il 2025. Con un impegno senza pari nel combinare raffinatezza e avventura, questa compagnia cinese promette di ridefinire il concetto di viaggio su rotaia nel Paese asiatico, trasformando il treno stesso in una destinazione.

Dalle distese ghiacciate del nord-est ai climi soleggiati del sud-ovest, Train of Glamour invita i viaggiatori a scoprire le ricchezze culturali e naturali della Cina a bordo dei suoi treni di lusso che trasformano ogni viaggio in un’esperienza straordinaria che combina comfort, esplorazione e tradizione.

Sulla via della Seta con il Silk Road Express

Tra le novità più attese del 2025 spicca il Silk Road Express, che viaggia lungo un itinerario che segue l’antica rotta commerciale Qinghai-Gansu, collegando Xining a Dunhuang e oltre. Molto più che un semplice mezzo di trasporto, questo treno consente ai passeggeri di vivere un’esperienza unica, scegliendo tra viaggi di 6 giorni e 5 notti o di 9 giorni e 8 notti, con l’opportunità di immergersi nella storia millenaria della Cina.

Con una configurazione da 15 vagoni con 38 cabine deluxe con bagno privato (che sono in realtà delle vere camere da letto su rotaia), una sala karaoke e una sala da mahjong, il Silk Road Express rappresenta una fusione perfetta tra lusso moderno e cultura tradizionale. La vera gemma del treno è però rappresentata dalla carrozza panoramica a 270 gradi, progettata per offrire viste spettacolari sui paesaggi attraversati.

A bordo, gli ospiti possono partecipare a una serie di attività esclusive, tra cui degustazioni gourmet di cucina locale e internazionale, spettacoli di cabaret e cocktail party, trattamenti spa rilassanti, sessioni di gioielleria privata e conferenze d’arte. Ogni dettaglio è curato per trasformare il viaggio in un’esperienza indimenticabile, perfetta per chi cerca il lusso, ma senza rinunciare al piacere della scoperta.

Train of Glamour

Fonte: Ufficio Stampa

Silk Road Express, Train of Glamour

Nel nord della Cina a bordo del Hulunbuir Express

Per chi desidera esplorare le meraviglie meno conosciute della Cina nord-orientale, il Hulunbuir Express è un’opportunità imperdibile. Questo treno conduce i viaggiatori attraverso la regione di Hulunbuir, famosa per i suoi paesaggi incontaminati e le sue tradizioni nomadi, con la possibilità di scegliere tra due itinerari stagionali.

Il Tour Invernale Ice and Snow Northmost è un’avventura tra ghiaccio e neve, mentre il Tour Estivo e Autunnale Grassland Northmost conduce alla scoperta delle sconfinate praterie settentrionali, ideale per chi cerca un contatto autentico con la natura e la storia. Ma non solo, perché durante il viaggio, i passeggeri possono immergersi nella cultura dei pastori mongoli, scoprendone le antiche tradizioni e lo stile di vita unico.

Tra le meraviglie dello Yunnan con il Shiping Narrow Gauge Train

Per chi è affascinato dalla storia cinese, il Shiping Narrow Gauge Train consente di fare un vero e proprio salto indietro nel tempo. Questo treno percorre la pittoresca regione sud-orientale dello Yunnan, attraversando località come Shiping, Jianshui, Yuanyang e Mengzi.

Con le sue eleganti carrozze in stile francese risalenti all’epoca della Repubblica Popolare Cinese, il treno emana un fascino d’epoca che lo rende unico. L’itinerario Secret Realm Southeast Yunnan è progettato per svelare le gemme nascoste della regione, come il lago Fuxian e le affascinanti culture etniche locali. Anche in questo caso il viaggio è arricchito da un servizio impeccabile che coccola ogni passeggero con comfort e lusso.

Il lusso su rotaia di Train of Glamour

Con itinerari pensati per offrire un’esperienza completa, che combina avventura, lusso e arricchimento culturale, Train of Glamour punta a diventare un punto di riferimento nel campo dei treni turistici di lusso in Cina. Come ha dichiarato al sito Travel and Tour World Özgür Cengiz, Global Director of Wellness Development presso il gruppo turistico Güirok, che gestisce Train of Glamour: “I nostri treni non sono solo veicoli, sono destinazioni in sé. Con i nuovi itinerari del 2025, continuiamo a elevare il significato culturale, naturale e storico di queste località iconiche.”

Train of Glamour si posiziona quindi per un’offerta di qualità e innovazione. Ogni viaggio è attentamente studiato per garantire un’esperienza di lusso che vada oltre ogni aspettativa. Con la sua espansione nel 2025, il marchio mira a consolidare ulteriormente la sua posizione di leader nel turismo ferroviario di lusso, mostrando al mondo il meglio che la Cina ha da offrire. “Non stiamo solo offrendo viaggi,” aggiunge Cengiz, “stiamo creando esperienze trasformative che collegano le persone alla Cina in modi che non avrebbero mai pensato possibili.”

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Turismo delle radici, tutti i numeri di un fenomeno in crescita

Con sei milioni di italiani residenti all’estero, uniti a circa 80 milioni di oriundi e discendenti, l’Italia si distingue come un caso unico al mondo. Se poi si includono anche gli affini, coloro che parlano la lingua italiana o che si sentono legati alla nostra cultura per motivi familiari o professionali, il numero supera i 260 milioni.

È un potenziale enorme, che fa del turismo delle radici un pilastro strategico per il futuro del settore turistico italiano, ampiamente riconosciuto dal Governo Italiano, che aveva proclamato il 2024 come “Anno delle radici italiane”.

Cos’è il turismo delle radici, un ponte tra passato e futuro

Il turismo delle radici rappresenta un segmento in forte crescita nel mercato turistico globale, capace di generare per l’Italia un flusso economico aggiuntivo stimato in 8 miliardi di euro annui. La maggior parte di questi viaggiatori appartiene alle prime due generazioni di emigrati italiani, principalmente residenti in Europa. Dati che raccontano una realtà fatta di legami profondi, che spingono molti a intraprendere viaggi alla scoperta delle proprie origini.

Il turismo delle radici non si riduce alla motivazione “visita parenti e amici” (VFR), tradizionalmente considerata il suo motore principale. I turisti delle radici spesso viaggiano per ragioni più complesse e articolate. Un americano con origini italiane, ad esempio, potrebbe scegliere l’Italia per un viaggio leisure, influenzato anche dalle sue radici, mentre uno studente straniero potrebbe trascorrere un semestre di studi nel nostro Paese, attratto dalla cultura che sente parte del proprio patrimonio familiare. Questo rende il turismo delle radici un fenomeno multiforme, spesso difficile da catturare nelle statistiche ufficiali, ma straordinariamente ricco di potenzialità.

I numeri del turismo delle radici e le previsioni future

Nel 2024 sono stati 6,6 milioni i visitatori arrivati in Italia per il cosiddetto “turismo delle radici”, ma quest’anno la cifra sfiorerà i 7 milioni e nel 2026 salirà a 7,3 milioni. È il viaggio di chi ritorna nella terra dei propri avi, spinto dal desiderio di riscoprire le proprie origini e di seguire le tracce dei racconti trasmessi da genitori e nonni. Un fenomeno in continua espansione, come evidenziato da uno studio del Centro Studi Turistici per Assoturismo-Confesercenti, anticipato da Il Sole 24 Ore.

Le cifre non lasciano dubbi: le presenze turistiche legate a questo segmento passeranno dai 34,4 milioni di pernottamenti del 2024 a oltre 37,9 milioni nel 2026. Anche l’impatto economico è significativo, con una spesa che dai 5 miliardi di euro dello scorso anno arriverà a superare i 5,5 miliardi entro il 2026.

Questi turisti si distinguono non solo per la permanenza media di 5,32 notti, ma anche per una capacità di spesa giornaliera di 145 euro a persona, superiore ai 128 euro dei viaggiatori stranieri tradizionali, secondo i dati Banca d’Italia 2023. E non si tratta solo di numeri: i visitatori delle radici cercano prodotti locali, specialità enogastronomiche, oggetti artigianali e artistici, alimentando così l’economia di piccoli borghi e comuni che spesso restano esclusi dai flussi turistici principali.

È l’effetto “terra delle origini”, che diventa un’ancora di salvezza per molte realtà dell’Italia interna. Veneto, Emilia-Romagna, Campania, Sicilia, Calabria, Abruzzo e Puglia sono tra le regioni più attrattive per il turismo di ritorno. Secondo le proiezioni del CST, entro il 2026 si registrerà un aumento degli arrivi soprattutto dal Regno Unito (+583mila presenze), Germania (+531mila), Spagna (+446mila) e Francia (+375mila).

Turisti a Roma

Fonte: iStock

Giovani turisti davanti al Colosseo a Roma

I progetti governativi per il 2025

Il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, nell’ambito del progetto PNRR e con il supporto di NextGenerationEU, ha lanciato Italea, un programma ambizioso dedicato al turismo delle radici che punta a facilitare il viaggio in Italia per italiani all’estero e italo-discendenti, offrendo un sistema integrato di servizi e un’organizzazione capillare. Ogni regione italiana avrà un gruppo dedicato a informare, accogliere e assistere i viaggiatori.

Il progetto si rivolge sia a chi desidera riscoprire luoghi, tradizioni e costumi dei propri avi, sia a chi non ha ancora identificato le proprie radici e potrà contare su una rete di genealogisti affidabili. Oltre 800 piccoli comuni italiani parteciperanno all’iniziativa, organizzando eventi culturali, visite guidate e attività per valorizzare il patrimonio locale e raccontare la storia delle migrazioni italiane.

Tra le novità di Italea spicca la creazione della rete dei Musei dell’Emigrazione Italiana, che custodiranno e condivideranno il patrimonio storico legato al fenomeno migratorio. Sarà un’occasione unica per i viaggiatori delle radici di scoprire le storie dei propri antenati e i luoghi da cui partirono, ma anche per il pubblico italiano, che potrà riscoprire un capitolo fondamentale della nostra storia.

I principali Paesi di provenienza del turismo delle radici

Gli Stati Uniti guidano la classifica dei Paesi di provenienza del turismo delle radici, grazie a un mercato turistico internazionale di 118 miliardi di euro all’anno. L’Italia si conferma una delle mete preferite dagli americani, attirando circa il 7,5% dei turisti statunitensi che scelgono destinazioni intercontinentali.

Con circa 16 milioni di americani che rivendicano origini italiane, il potenziale per il turismo delle radici è enorme. La maggior parte di questi Italo-americani è di seconda generazione, con una capacità di spesa elevata: il reddito medio pro capite supera i 53 mila dollari, mentre quello familiare sfiora i 100 mila. Ogni anno, gli Italo-americani spendono all’estero circa 5,7 miliardi di euro, di cui oltre un miliardo è riconducibile al turismo delle radici.

Anche il Canada si distingue come player rilevante nel turismo internazionale, con una spesa estera complessiva di 32 miliardi di euro. Sebbene una parte significativa sia destinata agli Stati Uniti, il turismo delle radici verso l’Italia vale circa 230 milioni di euro. In America Latina, Argentina e Brasile emergono come mercati strategici. L’Argentina, con una numerosa comunità di origini italiane, genera un turismo delle radici verso l’Italia per circa 110 milioni di euro, mentre il Brasile si attesta sui 150 milioni di euro. Sebbene la capacità di spesa sia inferiore rispetto a Stati Uniti e Canada, il potenziale di crescita è considerevole.

L’Australia, con una spesa turistica internazionale superiore ai 30 miliardi di euro, contribuisce al turismo delle radici in Italia per circa 210 milioni di euro. Pur non essendo una delle destinazioni principali per gli australiani, l’attrazione verso le proprie radici resta forte.

In Europa, i mercati principali sono Germania, Francia e Regno Unito, complice la storica emigrazione italiana verso questi Paesi. Per i tedeschi, l’Italia è la prima destinazione internazionale, con una spesa turistica che, secondo la Banca Centrale tedesca, ha superato i 10 miliardi di euro nel 2022. Il turismo delle radici contribuisce per circa 1,25 miliardi di euro da parte della Germania, 0,89 miliardi dalla Francia e 0,78 miliardi dal Regno Unito, per un totale europeo di quasi 3 miliardi di euro.

Castellammare del Golfo, Trapani

Fonte: iStock

Il porto di Castellammare del Golfo, la Sicilia è una delle regioni più attrattive per il turismo delle radici

Identikit dei viaggiatori del turismo delle radici

Dietro l’etichetta di “turista delle radici” si celano storie, obiettivi e personalità diverse. Una ricerca condotta da SWG ha identificato quattro profili distinti, ciascuno con un legame unico e personale con l’Italia.

Il Nostalgico

Il Nostalgico è nato in Italia, ma ha lasciato il Paese da bambino. Vive un legame profondo, quasi carnale, con la sua terra d’origine. Tornare in Italia significa per lui riconnettersi con i profumi, i suoni e le sensazioni che lo hanno accompagnato nella sua infanzia. Durante il viaggio, è guida di sé stesso: sa dove andare, cosa visitare e come muoversi.
Spesso accompagna i propri figli, desideroso di trasmettere loro le emozioni vissute e di rafforzare il legame familiare con l’Italia. Cerca esperienze autentiche, legate ai luoghi della propria infanzia e a percorsi storico-culturali. Per lui, l’Italia è casa, e ogni visita è una celebrazione della propria identità.

L’Ambassador

L’Ambassador conosce l’Italia a fondo: ci torna spesso, anche per lavoro, ed è pienamente autonomo nell’organizzazione dei suoi viaggi. Si sente italiano a tutti gli effetti e condivide questa appartenenza nella comunità in cui vive.
Porta con sé un’immagine contemporanea dell’Italia: non solo un Paese delle radici, ma una terra di opportunità, cultura e stile di vita. I suoi viaggi sono brevi, mirati e spesso individuali, ma l’Italia rimane una meta privilegiata per le vacanze con la famiglia. Con il suo entusiasmo, diventa un ambasciatore dell’Italia moderna, capace di attrarre anche nuovi viaggiatori verso esperienze autentiche e attuali.

Il Discendente

Italiano di seconda o terza generazione, il Discendente si identifica in una doppia appartenenza: italo-americano, italo-brasiliano, italo-argentino. Il viaggio in Italia è per lui una ricerca delle radici, un modo per comprendere meglio la propria identità e riconnettersi con le storie familiari.
Vuole visitare i borghi, le case, i cimiteri e i luoghi legati ai suoi avi. Cerca esperienze che lo immergano nell’Italia autentica, come imparare a fare il pane o la pasta, e desidera percorsi ben strutturati e guidati per approfondire la storia e le tradizioni italiane. Per i Discendenti che visitano l’Italia per la prima volta, soprattutto quelli provenienti da oltreoceano, il viaggio deve essere pianificato nei minimi dettagli.

Il Curioso

Giovane e attratto dall’Italia, il Curioso non necessariamente ha radici italiane, ma è affascinato dall’Italian Style che conosce attraverso film, social media, sapori e immagini iconiche. È un viaggiatore con un profilo più turistico, interessato a esperienze immersive che celebrano la cultura italiana, come tour enogastronomici, visite culturali e itinerari dedicati al vino.
Non cerca una connessione genealogica, ma vuole vivere l’essenza dell’Italia contemporanea. Per lui, l’organizzazione è cruciale: ogni dettaglio del viaggio deve essere orientato a creare un’esperienza indimenticabile che racconti e faccia vivere l’autenticità del Paese.