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Un messaggio segreto di Ramses II è stato scoperto sull’obelisco a Parigi

Parigi è la città dell’amore e dell’arte e proprio nel suo centro storico custodisce opere d’arte e monumenti che hanno tanto da raccontare. Tra questi, al centro della Place de la Concorde svetta un obelisco. Secondo quanto emerso, su di esso è custodito un messaggio segreto rimasto nascosto per oltre tremila anni prima che emergesse dalla pietra per raccontare cosa il faraone volesse dirlo. A decifrarlo ci ha pensato l’egittologo francese Jean-Guillaume Olette-Pelletier.

Il messaggio segreto studiato sull’obelisco di Parigi

Nel 2020 Olette-Pelletier, professore alla Sorbona, si trova durante il periodo di lockdown a camminare ai piedi del monumento studiandone ogni frammento. Un luogo per lui importante perché raggiungibile in un chilometro da dove viveva; non si limitava ad osservarlo, lo leggeva. Ogni geroglifico, ogni figura aveva qualcosa da raccontare. Proprio tutto questo tempo a disposizione ha fatto in modo che tra i simboli spiccò ai suoi occhi una direzione nascosta, un’incongruenza. Uno dei simboli celati era quasi impercettibile: due corna di toro, incastonate nella corona del faraone Ramses II. Da sole, potevano sembrare un dettaglio decorativo e invece avevano molto da raccontare.

Nel 2021 in occasione delle Olimpiadi in Francia è stata montata un’impalcatura per il suo restauro e proprio in quell’occasione lo studioso ottenne l’autorizzazione per salire fino in cima, ad un’altezza di circa 30 metri. Da qui non solo si gode una vista effetto wow su Parigi ma è anche stato possibile iniziare a decifrare ciò che fino a quel momento nessuno aveva mai approfondito. Messaggi criptati erano custoditi incastonati nei geroglifici e visibili solo da alcune angolazioni precise. Ai tempi era stato progettato per poter essere letto solo con lo sguardo dei nobili in arrivo via Nilo, durante le celebrazioni del dio Amon.

Sull'obelisco di Place de la Concorde è stato scoperto un messaggio segreto di Ramses II

Fonte: iStock

L’obelisco di Place de la Concorde a Parigi nasconde un messaggio segreto

Le iscrizioni non erano semplici decorazioni: erano codici, enigmi sacri. Alcuni messaggi si svelavano solo combinando simboli da facce opposte dell’obelisco; altri erano leggibili solo inclinando lo sguardo. Uno di questi recita: Placate la forza-ka di Amon. Il faraone, con le corna del toro nascoste nella sua corona, si offriva come tramite tra il mondo terreno e quello divino. La scrittura si faceva tridimensionale, viva, con il corpo stesso del re che diventava geroglifico.

L’importanza della scoperta

Un dettaglio sorprendente emerso tra i geroglifici riguarda un cambio di nome: nel secondo anno del suo regno, Ramses abbandona il suo primo titolo per adottare Setepenra, “scelto da Ra”. Il gesto, inciso nella pietra millenaria, rivela la sua volontà di legittimare il proprio potere attraverso il sole, la divinità suprema. La pietra non mente: racconta due momenti diversi, due anime del faraone.

Grazie allo studio del professore Olette-Pelletier sono stati rivelati sette livelli di criptografia geroglifica nascosti nell’obelisco diventati una testimonianza storica davvero rilevante. Il segreto di Ramses II un tempo sospeso tra Luxor e Parigi ora torna a parlare e finalmente non è più un mistero. La scoperta mostra come una sorta di guerra di comunicazione scolpita oltre tremila anni fa sia simbolo di maestria e astuzia tanto da poter essere colta solo dagli occhi più attenti.

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La maestosa Amerigo Vespucci fa tappa a Crotone (ma le prenotazioni sono sold out)

L’Amerigo Vespucci, la “nave più bella del mondo”, fa tappa a Crotone, dove arriverà il 23 e il 24 aprile 2025. C’è grande attesa per il veliero a motore e nave scuola più antica della Marina Militare Italiana attualmente in tour nelle diverse città nostrane: è già approdata a Trieste, Venezia, Ancona, Ortona, Brindisi e Taranto. Dopo Crotone, salperà per i porti di Porto Empedocle, Reggio Calabria, Palermo, Napoli, Cagliari, Gaeta, Civitavecchia e Livorno, terminando il suo viaggio a Genova.

È una nave maestosa che, in occasione del tour, può essere visitata gratuitamente dai fortunati che riescono a prenotarsi in tempo. La tappa di Crotone, infatti, è andata subito sold out in poche ore.

L’Amerigo Vespucci a Crotone

La Nave Scuola Amerigo Vespucci è il più antico veliero in servizio della Marina Militare Italiana, inaugurata il 22 febbraio 1931. Dopo la tappa di Taranto, arriverà nel porto di Crotone il 23 e il 24 aprile 2025 e, chi è riuscito a prenotarsi, potrà salire a bordo gratuitamente, scattare delle foto e visitarla in autonomia. Le visite al pubblico sono previste in data 23 aprile, dalle 15:00 alle 20:00, per le quali è consigliato indossare scarpe comode, mentre non sono ammesse scarpe aperte o con il tacco.

Non sono consentiti passeggini o carrozzine, anche gli animali non sono permessi, mentre i cani di piccola taglia possono essere portati solo in braccio. Crotone non è l’unica tappa calabrese, in quanto la nave approderà il 5, 6 e 7 maggio anche a Reggio Calabria, mentre a Scilla sosterà al largo e potrà essere ammirata solamente in mare.

Cosa aspettarsi durante le visite dell’Amerigo Vespucci

Non è la prima volta che l’Amerigo Vespucci arriva a Crotone: in passato, approdò in questo porto nel 1996. Durante le visite del Tour Mediterraneo, avrete l’opportunità unica di scoprire da vicino il veliero che si occupa dell’addestramento e della formazione degli allievi dell’Accademia Navale e altre scuole della Marina, oltre che della salvaguardia e tutela del patrimonio naturale e dell’ambiente marino. Non a caso collabora con l’UNICEF e con il WWF.

Una volta saliti a bordo, esplorerete l’interno della nave, scoprendo le cabine degli ufficiali, i ponti e gli strumenti di navigazione storici. Potrete approfondire la storia e le missioni dell’Amerigo Vespucci e ammirare l’artigianato navale che rende questo veliero un simbolo di eccellenza italiana nel mondo. La visita della Vespucci non è guidata, ma i membri dell’equipaggio saranno felici di rispondere a tutte le domande lungo il percorso.

Come prenotare e visitare gratis l’Amerigo Vespucci

Come scritto anche in precedenza, le visite a bordo dell’Amerigo Vespucci sono gratuite, ma è necessario prenotare con anticipo e velocemente perché vanno subito sold out. L’unico sito dal quale prenotare il proprio posto, per un massimo di quattro persone, è quello ufficiale della nave. Se siete interessati alle prossime tappe, consigliamo di seguire i canali social per conoscere l’apertura delle prenotazioni e le altre novità.

Oltre a poter accedere alla nave, il biglietto vi permetterà di entrare nel Villaggio IN Italia allestito in ogni tappa, che completa l’offerta culturale con esposizioni tematiche e laboratori interattivi.

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Giornata Mondiale della Terra 2025, gli eventi più emozionanti in Italia per celebrare il pianeta

Come ogni anno, anche in questo 2025, il 22 aprile si celebra la Giornata Mondiale della Terra, un’importantissima ricorrenza (esiste dall’ormai lontano 1970) che si pone l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico sulla tutela del pianeta in cui abitiamo. Del resto, è un dato certo e noto che lo stiamo distruggendo: tra crisi climatica, inquinamento, disastri ambientali e politiche troppo lente, è sempre più evidente l’urgenza di accelerare la transizione globale verso l’energia pulita e, di conseguenza, abbandonare i combustibili fossili.

Non a caso, il tema di quest’anno è “Il nostro potere, il nostro pianeta“, in quanto la responsabilità di cambiare rotta ricade su ciascuno di noi. Per questo motivo, in occasione del 55° anniversario dell’Earth Day, in molte città italiane si può partecipare a momenti di riflessione, formazione e intrattenimento. Scopriamone alcuni insieme.

Bergamo e Seriate con il festival “Earth – Abbiamo un solo pianeta”

Dal 22 al 28 aprile, Bergamo e Seriate ospitano il festival “Earth – Abbiamo un solo pianeta”, un evento internazionale dedicato alle problematiche climatiche e ambientali. La manifestazione è organizzata dall’Associazione Climarte con la direzione artistica di Proloco Bergamo, e mira a istruire tutti noi sulle emergenze ambientali, promuovendo la consapevolezza e l’attivismo civico attraverso un ricco programma di eventi culturali e formativi:

  • Musica e danza;
  • Proiezioni cinematografiche;
  • Esposizioni fotografiche;
  • Letture di poesie;
  • Convegni e incontri tematici;
  • Visite guidate e camminate ecologiche;
  • Presentazioni e premiazioni di concorsi artistici​.

L’ingresso è libero e gratuito, ad eccezione di alcuni particolari appuntamenti che necessitano di prenotazione.

Roma con l’Earth Action Day

Non potevano mancare appuntamenti a Roma, la nostra Capitale, per una ricorrenza così importante come la Giornata Mondiale della Terra. In particolare, vogliamo portare alla vostra attenzione l’Earth Action Day all’Auditorium Ara Pacis (Via di Ripetta 190), in scena il 22 aprile dalle 14:30 alle 16:30. Si tratta di un evento intitolato “Strategies and Policies for a Sustainable Future” ad ingresso gratuito (la prenotazione è consigliata) in cui partecipano personalità di rilievo nel campo della sostenibilità, tra cui:​

  • Kathleen Rogers, Presidente di EARTHDAY.ORG;
  • Gilberto Pichetto Fratin, Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica;
  • Roberto Gualtieri, Sindaco di Roma;
  • Francesco La Camera, Direttore Generale dell’International Renewable Energy Agency (IRENA)​

Durante l’evento, saranno discussi temi legati alle politiche e alle strategie per un futuro sostenibile, con un focus particolare sulle energie rinnovabili. Verranno anche distribuiti 85.000 dollari in fondi a giovani leader impegnati nello sviluppo di soluzioni climatiche.

A Napoli con una serie di eventi e attività speciali

Anche a Napoli la Giornata Mondiale della Terra si celebra con una serie di eventi e attività speciali. In particolare, la Città della Scienza mette a disposizione:

  • Laboratori tematici: dalle 9:00 alle 13:00, i visitatori, di tutte le età possono partecipare a laboratori interattivi che esplorano i principali temi legati all’ambiente;
  • Incontri con esperti: per poter ascoltare professionisti nel campo della scienza climatica, delle energie rinnovabili, e della conservazione ambientale;
  • Dimostrazioni interattive: mirano a illustrare i principi della sostenibilità

Gli eventi sono aperti a tutti e pensati per coinvolgere non solo adulti ma anche famiglie con bambini.

Verona con una passeggiata ecologica

Il fiume Adige è uno degli elementi più significativi dell’ecosistema di Verona e dell’intera regione Veneto. Per questo motivo, il 22 aprile nella città di Romeo e Giulietta è prevista una passeggiata ecologica lungo di esso. Si parte dal Parco delle Colombare alle ore 9:00 e, durante il percorso, sono previsti approfondimenti sull’ecosistema fluviale e le specie locali.

Per partecipare all’evento è obbligatoria la prenotazione. Le iscrizioni sono aperte sul sito ufficiale del Comune di Verona e sulla pagina Facebook del Festival della Scienza di Verona. Si consiglia di prenotare con anticipo, poiché i posti sono limitati.​

Firenze, “Climate Change is Real”

Nel pomeriggio del 22 aprile, più precisamente dalle 14:00 alle 17:00, presso Piazza di San Lorenzo di Firenze va in scena “Climate Change is Real”. Si tratta di un’iniziativa, organizzata da DA-Florence, che desidera sensibilizzare il pubblico riguardo alle problematiche legate al cambiamento climatico.

A disposizione dei visitatori:

  • Attività interattive ed educative: come giochi educativi e laboratori tematici, progettati per illustrare in modo dinamico le sfide legate al cambiamento climatico e con cui poter interagire per simulare gli effetti del riscaldamento globale, imparare a ridurre l’impronta ecologica e a capire come le piccole azioni quotidiane possano fare la differenza;
  • Materiali informativi e risorse: offrono suggerimenti pratici su come ogni persona può ridurre il proprio impatto ambientale attraverso piccole ma efficaci modifiche nello stile di vita quotidiano;
  • Interventi di esperti: climatologi, ecologi e attivisti ambientali interverranno durante l’evento per rispondere alle domande del pubblico.

L’evento è gratuito e aperto a tutti, persino ai più piccoli perché le attività sono progettate per essere comprese e apprezzate anche da loro.

Palermo con una serie di eventi ecologici e culturali

Infine, chi si trova a Palermo durante la Giornata Mondiale della Terra può partecipare a una serie di eventi ecologici e culturali che mirano alla promozione di azioni concrete per il nostro pianeta:

  • Earth Day Med al Museo Pasqualino: con uno spettacolo di Opera dei Pupi alle ore 17:00, inserito nell’ambito del festival Earth Day Med. Questo evento fa parte della prima manifestazione del clima nel Mediterraneo, promosso dalla Fondazione Rizoma con il patrocinio del Comune di Palermo;
  • LAV’s Earth Day ai Cantieri Culturali alla Zisa: incontro gratuito e aperto a tutti gratuito che si pone l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico sulle tematiche ambientali. Il tutto è previsto per le ore 18:00.
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È Militello in Val di Catania a vincere l’ambitissimo titolo di Borgo dei Borghi 2025

La finalissima della dodicesima edizione del Borgo dei Borghi, andata  in onda durante la serata del 20 aprile all’interno della trasmissione Kilimangiaro, ha svelato l’attesissimo vincitore di questa dodicesima edizione. Nel corso del programma, la conduttrice Camila Raznovich ha reso nota la graduatoria finale dei partecipanti, a partire dal ventesimo posto fino ad arrivare arrivare al primo. Il vincitore di questa edizione è Militello in Val di Catania, in provincia di Catania.

Militello in Val di Catania, il Borgo più bello d’Italia

È Militello in Val di Catania ad aver vinto la dodicesima edizione del Borgo dei Borghi 2025, un titolo che è tutto merito del pubblico perché nessuno dei tre giurati esperti ha espresso una preferenza per questa località della Sicilia. Un luogo che ha un fascino da vendere, grazie a un vero e proprio percorso monumentale ricostruito in parte dopo il sisma del 1693.

Non vi sorprenderà sapere, infatti, che la cittadina è inserita nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco tra le Città tardo barocche del Val di Noto. Il centro storico è infatti un condensato di arte e bellezza con oltre venti chiese e palazzi nobiliari. Una piccola curiosità ricordata anche durante il programma: Militello in Val di Catania è il borgo di nascita di uno dei personaggi più amati dalla Tv: Pippo Baudo.

Come è stato eletto il vincitore

Il borgo di Militello in Val di Catania ha vinto grazie a un complessivo di voti composto all’85% dalle preferenze dalla giuria popolare, quindi residenti, telespettatori e turisti, mentre il restante 15% è stato assegnato da una giuria formata da tre esperti, ciascuno con un peso del 5%. Le votazioni si sono svolte  dal 23 marzo al 6 aprile attraverso la piattaforma Raiplay, dove comparivano un video e una scheda per ogni località candidata.

Un appuntamento fisso da ormai più di 10 anni, che mira a valorizzare i piccoli (ma deliziosi) centri italiani che spesso rimangono in secondo piano rispetto a tante altre località del nostro Paese. Fino a questo momento, sono stati complessivamente 13 i borghi premiati come vincitori assoluti, poiché nel 2018 il format era articolato in due sessioni distinte, una primaverile e una autunnale, entrambe concluse con l’assegnazione del titolo.

Parliamo quindi di una competizione che si rivela non solo un’occasione per aggiudicarsi il titolo di Borgo più bello d’Italia, ma anche di un’opportunità di crescita per un’intera comunità locale, su cui si accendono meritatamente i riflettori. Quest’anno, infatti, Militello in Val di Catania potrà fregiarsi della targa ‘Borgo dei borghi’ per l’anno 2025, un riconoscimento che gli permetterà di poter beneficiare di un’attenzione mediatica ancora più intensa e che comporterà una quasi certa crescita dell’interesse turistico e, di conseguenza, anche l’arrivo di nuove opportunità economiche per le attività locali e i residenti.

La classifica completa

  1. Militello in Val di Catania, Sicilia;
  2. Agliè, Piemonte;
  3. Vignanello, Lazio;
  4. Aieta, Calabria sì pezzo (revisione)
  5. Maiori, Campania;
  6. Lazise, Veneto;
  7. Ischitella, Puglia;
  8. Grado, Friuli Venezia Giulia;
  9. Buggerru, Sardegna;
  10. Montechiarugolo, Emilia-Romagna;
  11. Corenno Plinio, Lombardia;
  12. Montalbano Jonico, Basilicata;
  13. Penne, Abruzzo;
  14. Scarperia, Toscana;
  15. Ala, Trentino-Alto Adige;
  16. Sirolo, Marche;
  17. Agnone, Molise;
  18. San Gemini, Umbria;
  19. Deiva Marina, Liguria;
  20. Nus, Valle d’Aosta.
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Gite in treno in Lombardia: al via le iniziative turistiche 2025

Con l’arrivo della primavera e l’avvicinarsi dei lunghi ponti festivi di Pasqua, del 25 aprile e del 1° maggio, si rinnova l’appuntamento con le “Gite in treno”, il progetto di Trenord realizzato in collaborazione con Discovera. Un’iniziativa che unisce mobilità sostenibile, promozione del territorio e turismo esperienziale, pensata per accompagnare i viaggiatori alla scoperta delle bellezze naturalistiche, culturali e ricreative della Lombardia.

Si tratta di proposte che integrano il viaggio ferroviario con una varietà di esperienze (dalle escursioni sul lago alle visite ai parchi divertimento) con l’obiettivo di incentivare un turismo di prossimità e a basso impatto ambientale. E con l’avvio della nuova stagione turistica, anche i treni storici tornano a solcare i binari lombardi per offrire ai passeggeri un affascinante salto nel passato.

Treno+esperienza: l’offerta si arricchisce

L’iniziativa, che già negli anni scorsi ha riscosso un crescente successo, si presenta per la primavera-estate 2025 con un’offerta ancora più ampia, capace di soddisfare le esigenze di famiglie, appassionati di natura, amanti della cultura e sportivi.

I viaggiatori possono scegliere tra itinerari che collegano i principali snodi ferroviari ai laghi lombardi (Como, Maggiore, Garda e Iseo) grazie a percorsi che spesso integrano il treno con il battello, per un’esperienza panoramica e rilassante. Un esempio è il pacchetto “Viandante sul lago”, che permette di arrivare a Lecco in treno e da lì salpare in battello fino a Colico, alternando tratti via lago a passeggiate lungo il “Sentiero del Viandante”, uno dei percorsi di trekking più suggestivi del territorio.

Tra le novità della stagione 2025 spicca anche il “Garda Experience”, un percorso arricchito dalla visita al Vittoriale degli Italiani e al Parco Heller, due gemme di Gardone Riviera. In parallelo, i viaggi verso i parchi divertimento della regione (come Gardaland e Leolandia) si confermano tra le mete più richieste dalle famiglie.

Oltre alla dimensione naturalistica e ludica, l’iniziativa punta anche sulla valorizzazione del patrimonio culturale. Le “Gite in treno” includono infatti proposte dedicate alle città d’arte, con sconti per chi sceglie di raggiungere musei, mostre e monumenti servendosi del servizio ferroviario.

Milano, Bergamo, Brescia e Mantova, tra le altre, sono protagoniste di un’offerta che mira a rilanciare le bellezze urbane lombarde anche tra i residenti della regione, invitandoli a riscoprire tesori nascosti a pochi chilometri da casa, senza l’utilizzo dell’auto.

Il fascino del passato: tornano i treni storici

A rendere ancora più speciale l’offerta di Trenord è il ritorno dei treni storici, che regalano un’esperienza immersiva nella storia ferroviaria italiana. Dal 27 aprile all’8 giugno, in cinque date domenicali, sarà possibile viaggiare a bordo di carrozze d’epoca in legno, arredate con velluti e dettagli d’altri tempi, per un tuffo nell’atmosfera elegante degli Anni Venti.

Le corse, che partiranno da Milano Cadorna, condurranno i passeggeri fino a Como Lago e Laveno Mombello Lago. I viaggi diretti a Como saranno arricchiti da spettacoli in costume, con attori e musicisti che metteranno in scena momenti di vita e personaggi dell’epoca. In quelli verso Laveno, a bordo si potrà godere di esibizioni jazz che rievocano il sound degli Anni Venti e Trenta.

Una mobilità sostenibile che valorizza il territorio

Il progetto “Gite in treno” rientra in una visione più ampia di Trenord, orientata a promuovere una mobilità sostenibile e integrata con l’offerta turistica locale. Come sottolineato da Leonardo Cesarini, Direttore Commerciale dell’azienda, i treni regionali si stanno affermando sempre più come mezzi privilegiati per il tempo libero, e contribuiscono a rendere accessibili anche destinazioni meno conosciute ma ricche di attrattive.

La sinergia tra trasporto pubblico e valorizzazione del territorio crea un circolo virtuoso che permette di ridurre l’uso dell’auto privata, sostenere l’economia locale e mettere a disposizione dei cittadini un’alternativa concreta, pratica ed ecologica per il tempo libero.

Info pratiche e aggiornamenti

Tutti i dettagli sui pacchetti disponibili, le novità in arrivo e le modalità di acquisto sono consultabili sul sito ufficiale di Trenord, nella sezione dedicata alle “Gite in treno”. Il portale, in costante aggiornamento, fornisce informazioni utili anche sui biglietti speciali per i treni storici, che comprendono sia il viaggio d’andata e ritorno sul convoglio d’epoca, sia il trasferimento con i normali treni Trenord fino al punto di partenza.

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Torino e il Giubileo 2025: debutta il tavolo interattivo della Sindone

A Torino, il conto alla rovescia per la Festa della Sindone e il Giubileo della Speranza è ormai agli sgoccioli. L’evento “Avvolti”, promosso dalla Chiesa torinese, prenderà il via il 28 aprile e si protrarrà fino al 5 maggio, e trasformerà il cuore della città in un crocevia di spiritualità, tecnologia e cultura.

In piazza Castello, a pochi metri dalla Cattedrale di San Giovanni Battista (storica custode della Sacra Sindone) sorgerà la Tenda di Avvolti: un padiglione temporaneo pensato per regalare ai visitatori un’esperienza immersiva e profondamente simbolica.

Tra le novità più attese dell’iniziativa spicca, senza dubbio, il “tavolo della Sindone”, una sofisticata installazione digitale che promette di rivoluzionare il modo in cui ci si avvicina al misterioso Telo. Non si tratta di una semplice esposizione statica: il tavolo, infatti, è stato progettato per offrire un’esplorazione interattiva e ricca a livello visivo, capace di restituire i dettagli della Sindone in una forma del tutto nuova.

Un’esperienza digitale e immersiva sulla Sindone

Il “tavolo della Sindone” è stato concepito per garantire una lettura approfondita del celebre lenzuolo, con uno sguardo attento tanto agli aspetti storici quanto a quelli visivi.

L’immagine del Telo è riprodotta a grandezza naturale su una struttura orizzontale, pensata per facilitare l’osservazione da parte dei visitatori. Grazie a una raffinata architettura software realizzata da Reply (società leader nel settore della consulenza digitale con un forte legame con il territorio torinese) sarà possibile interagire con la superficie del tavolo, esplorando i punti salienti della Sindone grazie a ingrandimenti, animazioni, didascalie esplicative e approfondimenti audio-visivi.

Il sistema, messo a punto nei giorni scorsi a Reggio Emilia, è stato già testato in vista della sua definitiva installazione a Torino. Il progetto è stato curato con attenzione dalla Commissione diocesana per la Sindone, con la partecipazione di figure di rilievo come Bruno Barberis, Marco Bonatti e Gian Maria Zaccone.

A supervisionare l’aspetto organizzativo dell’intera iniziativa, Eventum, agenzia specializzata nella realizzazione di eventi culturali e museali, rappresentata dalla dottoressa Alessandra Giani.

Una nuova modalità di fruizione della reliquia

Quella proposta con il tavolo interattivo non è soltanto un’innovazione tecnica, ma anche un cambio di paradigma nel modo di raccontare la Sindone al grande pubblico.

Se per secoli il Telo è stato oggetto di venerazione in contesti statici e silenziosi, l’installazione di piazza Castello invita ora a un approccio più dinamico e partecipativo: l’obiettivo è quello di conciliare rispetto e contemplazione con le potenzialità del linguaggio digitale, e mettere a disposizione degli utenti strumenti per comprendere, interrogarsi, e approfondire il significato di un’immagine che ha segnato la storia del cristianesimo.

La modalità multimediale si rivela particolarmente adatta in vista del Giubileo della Speranza, occasione che punta a rilanciare la riflessione sui temi della fede e del cammino personale. “Avvolti” sarà infatti anche un momento di apertura al dialogo tra spiritualità, scienza e nuove tecnologie. Un’occasione, insomma, per guardare alla Sindone non come a un oggetto del passato, ma come a un simbolo vivo e capace di parlare ancora oggi.

Come partecipare all’iniziativa

La partecipazione all’esperienza all’interno della Tenda di Avvolti è gratuita, ma regolata da un sistema di prenotazione online. È necessario riservare il proprio ingresso sul portale ufficiale http://www.avvolti.org. I posti sono limitati, e già a diversi giorni dall’apertura della Tenda le prenotazioni hanno superato le migliaia, a conferma del grande interesse suscitato dall’evento.

L’installazione del tavolo interattivo è prevista nei giorni precedenti l’avvio ufficiale dell’iniziativa. A partire dal 28 aprile, i visitatori avranno quindi la possibilità di immergersi in un’esperienza unica tra spiritualità e innovazione, sotto lo sguardo silenzioso di un Telo che, da secoli, continua a interrogare il cuore dell’uomo.

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Riapre agli Uffizi lo Stanzino delle Matematiche: il genio rinascimentale torna alla luce

Possono essere diversi i motivi che portano al restauro di alcuni importanti spazi storici: il deterioramento naturale, l’inadeguatezza delle strutture originali, la valorizzazione del patrimonio e molto altro ancora. In sostanza, si cerca di preservare la bellezza e la storia di luoghi e oggetti che raccontano la nostra cultura e persino le nostre origini. Tuttavia, per far sì che questo accada, sono necessari dei periodi (più o meno lunghi) di chiusura.

È il caso dello Stanzino delle Matematiche, così chiamato per gli originali affreschi a tema scientifico che lo caratterizzano, che è stato appena riaperto al pubblico dopo alcuni lavori di restauro.

Alla scoperta dello Stanzino delle Matematiche

L’incredibile Stanzino delle Matematiche si trova presso la Galleria degli Uffizi di Firenze e venne scelto dal Granduca Ferdinando I de’ Medici (1549-1609) per allestirvi una ricca collezione di strumenti scientifici, già iniziata dal padre Cosimo I (1519-1574). Tra le sue mura vi dovevano essere apparecchiature ‘tecnologiche’, trattati su vari argomenti sempre attinenti alle Scienze, carte geografiche, piante di città e modelli lignei di macchine da guerra e fortificazioni.

Un ambiente davvero suggestivo, con uno straordinario soffitto affrescato tra il 1599 e il 1600 da Giulio Parigi con scene illustrative di importantissime invenzioni antiche e moderne, in cui si celebrano Pitagora, Tolomeo, Euclide e soprattutto Archimede.

I Medici, infatti, furono noti protettori delle scienze e di Galileo, il quale dedicò il suo Sidereus Nuncius a Cosimo II dei Medici. Galileo fu celebrato come il novello Archimede anche negli affreschi del corridoio di Ponente in Galleria. Collegata allo Stanzino delle Matematiche era la Terrazza delle Carte Geografiche, anch’essa oggetto di recente completo restauro, altra testimonianza dell’antica vocazione universalistica della Galleria.

La saletta delle Matematiche ospita anche una singolare raccolta di statuaria antica e rinascimentale di piccole dimensioni e i preziosi bronzetti cinquecenteschi di Willem Tetrode, originariamente destinati ad ornare un maestoso medagliere donato a Cosimo primo dei Medici da Gianfrancesco Orsini nel 1562, e anche bellissime sculture antiche note nella Roma del XVI secolo.

Lo Stanzino della Matematiche dopo il restauro

Lo Stanzino delle Matematiche è stato oggetto di un intervento di recupero che ha interessato il pavimento, le pareti e i bronzetti alloggiati nelle nicchie. Grazie ai recenti lavori, è stato anche dotato di un nuovo sistema di illuminazione che mette in evidenza la particolarità delle pitture murali a le decorazioni del soffitto.

A conclusione del complesso restauro della tribuna, terminato nel 2012, lo Stanzino era diventato uno degli affacci sulla tribuna stessa, alla quale fu poi interdetto l’accesso per ragioni conservative. Per alcuni anni, quindi, l’antica funzione di questo spazio è stata sacrificata.

A seguito di questo restauro, durato circa due mesi e basato su saggi stratigrafici, lo Stanzino delle Matematiche ha ritrovato una nuova luminosità grazie a una colorazione chiara e, contemporaneamente, è stata evidenziata la profondità degli alloggiamenti dei bronzi. Inoltre, sono stati eliminati i tendaggi e installati filtri alle finestre, così come gli affreschi del soffitto sono stati esaltati da una ulteriore illuminazione artificiale pensata ad hoc.

L’operazione rientra nei propositi della direzione di “ricomporre” tra loro le fasi di trasformazione di un museo dinastico sorprendente e ricchissimo in una pinacoteca moderna.

Uffizi, Stanzino delle Matematiche

Fonte: Ufficio Stampa

Un’altra angolazione dello Stanzino delle Matematiche
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Una porta per l’eternità: nuova scoperta nella necropoli di Saqqara

Una nuova, straordinaria scoperta archeologica arriva ad ampliare ancora di più ciò che sappiamo sull’Antico Regno egiziano.

Nella necropoli di Saqqara, uno dei siti funerari più emblematici dell’antichità, è stata portata alla luce la tomba del principe Woser-ib-R, figlio del faraone Userkaf, fondatore della V dinastia.

L’annuncio è stato dato dal Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano, in collaborazione con il Consiglio Supremo delle Antichità e la Fondazione Zahi Hawass, e rappresenta un tassello fondamentale per la ricostruzione delle prime fasi di una dinastia fondamentale.

Un ingresso verso l’eternità: la porta fittizia in granito rosa

Al centro del ritrovamento si impone una monumentale porta fittizia in granito rosa, alta 4,5 metri, pensata per connettere in maniera simbolica il mondo dei vivi e quello dei morti: questo elemento architettonico, tipico dell’iconografia funeraria egizia, era ritenuto il varco attraverso cui il defunto poteva ricevere offerte e partecipare alla vita dell’aldilà.

Le iscrizioni incise con estrema precisione ne attestano l’importanza: Woser-ib-R viene descritto con titoli che evocano potere e prestigio, come “visir”, “scriba reale” e “giudice”, ma anche con ruoli religiosi di rilievo come “sacerdote cantore”. La qualità artistica della porta riflette il livello di raffinatezza raggiunto dall’artigianato durante la V dinastia.

Statue misteriose e legami politici con il passato

La scoperta si arricchisce poi con il rinvenimento di un gruppo statuario alquanto enigmatico. Al suo interno, gli archeologi hanno identificato rappresentazioni del re Djoser, vissuto circa due secoli prima di Woser-ib-R e noto per aver commissionato la celebre piramide a gradoni di Saqqara. Accanto a lui, le statue raffigurano la moglie e le dieci figlie, un insieme che si riteneva perduto.

Gli studiosi ipotizzano che le statue siano state spostate dalla loro originaria collocazione presso la piramide di Djoser e poi inserite nella tomba di Woser-ib-R, forse come gesto politico volto a legittimare una continuità simbolica con l’illustre predecessore. È plausibile che il principe, o il suo entourage, abbia voluto rafforzare un legame dinastico immaginario con il passato glorioso per affermare una nuova legittimità.

La tomba custodisce anche una tavola per le offerte in granito rosso, del diametro di quasi un metro, decorata con iscrizioni rituali. Oltre a essa, ha rivisto la luce una statua in granito nero raffigurante un uomo in posizione eretta, alta 1,17 metri, i cui titoli sono incisi lungo la base. Ciò che sorprende è la datazione di tale manufatto, attribuito alla XXVI dinastia: un indizio concreto che la tomba fu riutilizzata secoli dopo la sua realizzazione, a conferma del valore che questi luoghi sacri continuarono ad avere nella memoria collettiva egiziana.

L’imponente facciata e le statue delle mogli

Sulla facciata orientale del sepolcro è stato identificato un secondo ingresso, anch’esso in granito rosa, decorato con geroglifici che menzionano non solo il nome di Woser-ib-R, ma anche il cartiglio del re Neferirkara.

Proprio in questa zona sono emerse tredici statue in granito rosa, con figure sedute su troni. Alcune raffigurano con ogni probabilità le consorti del principe, altre sono acefale e accompagnate da un’imponente statua alta 1,35 metri, rinvenuta capovolta.

L’impressione generale è quella di una sepoltura concepita come spazio dinastico e cerimoniale, dedicato sì al defunto ma anche al suo entourage familiare.

Userkaf: un faraone tra passato e futuro

A rendere ancora più significativa la scoperta è la figura del padre di Woser-ib-R, Userkaf, primo re della V dinastia.

Il suo regno, seppur breve, fu determinante per l’avvio di una nuova era politico-religiosa. A differenza dei predecessori, Userkaf non proveniva da una linea dinastica diretta: la sua ascesa al trono sembra essere il risultato di un compromesso tra sangue reale (probabilmente per via materna) e potere politico acquisito. Una figura ibrida, dunque, ponte tra la grandezza monumentale della IV dinastia e le riforme religiose della V.

Uno degli elementi più distintivi del regno di Userkaf fu l’introduzione del culto solare come asse portante dell’ideologia regale. Il tempio solare di Abu Ghurab, a lui attribuito, rappresenta un punto di svolta: per la prima volta il dio Ra viene ufficialmente consacrato come padre del faraone, in un’ideologia che accosta il potere monarchico alla sfera divina.

Si tratta di una vera e propria rivoluzione teologica, che influenzerà tutta la V dinastia.

Una tomba tra memoria, potere e spiritualità

La tomba di Woser-ib-R, nel suo insieme, testimonia non solo il rango di un principe figlio di un faraone riformatore, ma anche l’intreccio tra potere politico e memoria storica.

La presenza di statue di epoche differenti, la monumentalità delle iscrizioni, l’esplicito riferimento a faraoni del passato e la successiva riutilizzazione dello spazio tombale, tutto suggerisce una narrazione complessa e stratificata. È il racconto, inciso nella pietra, di un’Egitto che guarda al futuro senza dimenticare la propria, antichissima eredità.

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Abu Dhabi Arte e cultura Notizie Viaggi

Abu Dhabi inaugura un museo avveniristico unico al mondo

Abu Dhabi si conferma epicentro della cultura contemporanea con l’apertura ufficiale di teamLab Phenomena, un’esperienza artistica multisensoriale senza precedenti nel cuore del Distretto Culturale di Saadiyat.

L’inaugurazione, che ha visto una cerimonia spettacolare e la partecipazione di numerose star internazionali, segna una nuova era per l’arte esperienziale e interattiva.

Una notte di stelle, droni e sinfonie: l’inaugurazione di teamLab Phenomena

Il 18 aprile 2025, Abu Dhabi ha celebrato con sfarzo e visione l’inaugurazione di teamLab Phenomena, nuovo simbolo dell’arte digitale e immersiva che ha preso vita nel Distretto Culturale di Saadiyat. Alla cerimonia di apertura ha partecipato Sua Altezza lo Sceicco Khaled bin Mohamed bin Zayed Al Nahyan, Principe Ereditario di Abu Dhabi, che ha ufficialmente dato il via a un progetto destinato a ridefinire le frontiere dell’arte.

L’evento, riservato a ospiti VIP, è stato arricchito da una performance dal vivo del celebre compositore e pianista italiano Ludovico Einaudi, le cui melodie delicate e ipnotiche hanno incantato il pubblico e dato vita a un’atmosfera di intensa suggestione.

La serata è culminata in uno spettacolare show tecnologico: 6.000 droni sincronizzati hanno dipinto il cielo con coreografie luminose mozzafiato, accompagnate da un’esplosione di fuochi d’artificio, il tutto pensato per evocare stupore e introdurre i presenti all’universo sensoriale di teamLab.

Celebrità internazionali e menti visionarie per una serata indimenticabile

L’inaugurazione ha richiamato alcune delle personalità più influenti del mondo dell’arte, del cinema, della musica e della spiritualità, così da trasformare Abu Dhabi nel crocevia globale della creatività. Hanno sfilato tra le installazioni luminose e avvolgenti star del calibro di Cate Blanchett, vincitrice dell’Oscar, Andrew Garfield, protagonista di numerosi blockbuster, Natalia Dyer di Stranger Things, e Grant Gustin, volto noto del mondo DC Comics.

A loro si sono uniti Pom Klementieff, interprete nei film Marvel, il premio Oscar Brendan Fraser, l’icona musicale Swizz Beatz, il produttore sperimentale Flying Lotus, e il leader spirituale Sadhguru, che ha aggiunto un tocco di riflessione alla serata.

La presenza di tali ospiti d’eccezione ha confermato la rilevanza globale del progetto teamLab e la volontà di Abu Dhabi di posizionarsi come punto di incontro tra avanguardia tecnologica, arte e umanità.

Un’esperienza artistica trasformativa e irripetibile

teamLab Phenomena Abu Dhabi

Fonte: Ufficio Stampa

teamLab Phenomena Abu Dhabi, il museo avveniristico

teamLab Phenomena Abu Dhabi non è semplicemente una galleria o un museo: è una piattaforma dinamica e in continua trasformazione che invita i visitatori a interagire, riflettere e partecipare in maniera attiva al processo artistico. Le opere esposte, create dal collettivo artistico giapponese teamLab, rispondono ai movimenti e alla presenza del pubblico, e propongono esperienze che non si ripetono mai allo stesso modo.

Ogni visita è un percorso unico, che si plasma in tempo reale grazie all’interazione tra la tecnologia avanzata e la percezione umana. La luce, il suono, lo spazio e i corpi diventano elementi vivi in una narrazione visiva che cambia di continuo, ridefinendo i confini stessi dell’arte. In questo senso, teamLab Phenomena diventa un laboratorio di percezione e consapevolezza, dove l’arte si fa esperienza e l’esperienza si fa conoscenza.

La realizzazione di teamLab Phenomena si inserisce all’interno di una strategia culturale più ampia che punta a consolidare il Distretto Culturale di Saadiyat come uno dei più importanti hub creativi del mondo. Situato a pochi passi dal Louvre Abu Dhabi, il nuovo spazio si affianca a un contesto già ricco di istituzioni di prestigio e contribuisce a fare della capitale emiratina una meta imprescindibile per gli appassionati d’arte, innovazione e cultura.

Sua Eccellenza Mohamed Khalifa Al Mubarak, Presidente del Dipartimento della Cultura e del Turismo di Abu Dhabi, ha sottolineato il valore simbolico e strategico del progetto, definendolo “un punto di riferimento culturale rivoluzionario” che “incarna una visione audace e globale della creatività contemporanea”. Il suo intervento ha ribadito l’impegno degli Emirati nel favorire il dialogo interculturale e nel promuovere iniziative capaci di ispirare le generazioni future.

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Nei luoghi del Battesimo di Cristo, la mistica Giordania, nascerà un nuovo parco turistico

Nel cuore di una delle aree più sacre per la fede cristiana, lì dove la tradizione e le testimonianze archeologiche indicano sia avvenuto il Battesimo di Gesù per mano di Giovanni Battista, la Giordania si appresta a compiere una trasformazione epocale.

A Betania oltre il Giordano, nella valle di Wadi Kharrar, verrà realizzato un maxi parco turistico e culturale del valore di oltre 300 milioni di euro. Un progetto ambizioso, sostenuto dal governo giordano e finanziato da partner privati internazionali, tra cui il Fondo per lo Sviluppo di Abu Dhabi e la Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni, che mira a coniugare fede, turismo e sviluppo economico.

La zona, riconosciuta ufficialmente nel 2000 come sito autentico del battesimo di Cristo, anche dal Vaticano, e patrimonio Unesco dal 2014, rimane uno dei luoghi più suggestivi e, a oggi incontaminati, del mondo cristiano. Ancora oggi, tra i rovi di spino di Giuda e i resti dell’antica basilica paleocristiana, è possibile percepire un’atmosfera sospesa nel tempo. Ma questo scenario, finora immune da interventi edilizi, si prepara a cambiare volto e per questo non sono pochi i dubbi al riguardo.

Il parco in Giordania, villaggio a metà tra comfort moderni e spiritualità

Il progetto, denominato Baptism Site Development Zone, sorgerà su un’area di oltre 50 ettari, situata a poche centinaia di metri dalla sorgente battesimale, oggi spostata dal suo corso originario a causa di eventi naturali. Il piano è stato voluto in prima persona da Re Abdullah II, determinato a rilanciare il Paese anche in chiave turistica, con uno sguardo strategico rivolto al 2030, anno simbolico in cui si celebreranno i duemila anni dall’inizio del Cristianesimo.

Secondo quanto riferito dal presidente della zona di sviluppo, Tharwat Masalha, i lavori inizieranno nel 2027 e la prima fase, che includerà un villaggio ispirato alle architetture antiche, un museo e l’88% delle infrastrutture, sarà completata entro dicembre 2029. Il masterplan, redatto con il contributo della Jordan Film Commission e degli studi cinematografici Olivewood, prevede anche un anfiteatro all’aperto, aree di sosta per pellegrini, hotel, ristoranti, pizzerie, bazar e ampi parcheggi per accogliere le comitive in arrivo.

Giordania, Betania, Nuova Chiesa del Battesimo

Fonte: Ph. Nadia Pascal

Vista della Chiesa del Battesimo a Betania

Sebbene l’obiettivo dichiarato sia quello di «offrire un’esperienza spirituale arricchita da comfort moderni», non mancano i timori per un’eccessiva commercializzazione del sito. Il direttore generale del sito battesimale, Rustom Mkhjian, cristiano armeno con studi in restauro alla Sapienza di Roma, lancia un monito chiaro: «Proteggere questo luogo non è solo un dovere nazionale, ma una responsabilità verso tutta l’umanità. Non vogliamo che diventi una Disneyland della fede».

Il finanziamento del parco e lo sguardo vigile dell’Unesco

Un aspetto particolarmente rilevante dell’operazione riguarda la provenienza dei fondi: a finanziare l’imponente intervento sono attori privati di calibro internazionale. Come confermato da Bissan Ramahi, general manager della Baptism Site Development Zone, ad oggi sono già stati raccolti oltre 100 milioni di dollari. Due i principali investitori: il Fondo per lo Sviluppo di Abu Dhabi, che rappresenta uno degli strumenti economici strategici degli Emirati Arabi Uniti, e la Chiesa mormone americana, da sempre molto attiva in progetti di promozione culturale e religiosa.

Il Vaticano, pur non essendo parte attiva del finanziamento, segue da vicino l’evolversi del progetto. L’interesse del mondo cattolico è evidente: quattro pontefici hanno visitato Betania, e il flusso di pellegrini è aumentato sensibilmente dopo la visita di Francesco nel 2014. Nel frattempo, due dossier sono stati presentati all’Unesco per valutare l’impatto del progetto sull’integrità del sito, con l’obiettivo di evitare alterazioni che possano comprometterne il valore simbolico e spirituale.