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Strade da bollino rosso: quando partire per le vacanze

Per chi deve mettersi in viaggio nell’ultimo fine settimana di luglio, le notizie relative al traffico invitano ad armarsi di pazienza. Gli spostamenti più consistenti sono attesi da venerdì 26 luglio e sabato 27 luglio, in uscita dai grandi centri urbani, in special modo lungo le direttrici che da Nord portano alle località di villeggiatura del Sud. Ecco quali sono i giorni e le strade da bollino rosso.

Inizia l’esodo estivo: le strade da bollino rosso nel weekend

Da questo fine settimana inizierà la fase più intensa delle partenze per le vacanze degli italiani. Secondo il calendario contenente le previsioni di traffico, predisposto da Viabilità Italia, venerdì 26 luglio sarà da bollino giallo per l’intera giornata. Il traffico si prevede intenso già a partire dal pomeriggio di giovedì, con una probabile intensificazione nel pomeriggio e alla sera di venerdì.

Per la mattinata di sabato 27 luglio è segnalato il primo bollino rosso per il traffico del weekend, quando è previsto il grosso dell’esodo estivo. Il traffico dovrebbe diminuire nel pomeriggio, valutato da bollino giallo. La situazione è però in peggioramento nella giornata di domenica 28 luglio, a causa del traffico intenso anche per il rientro di molti dal weekend o dalle ferie. Per facilitare gli spostamenti estivi, come da Decreto ministeriale, è già in vigore il divieto di circolazione dei mezzi pesanti a partire dal venerdì pomeriggio per tutto il weekend.

Secondo Autostrade per l’Italia, gli spostamenti più consistenti sono attesi lungo l’A1 Milano-Napoli, l’A14 Bologna-Taranto e l’A30 Caserta-Salerno. I giorni segnati dai maggiori volumi di traffico saranno quelli di sabato 3 e sabato 10 agosto. Nel complesso, nei primi due weekend di agosto si prevedono 28 milioni di italiani in viaggio lungo la rete autostradale italiana. Traffico ancora intenso verso le località turistiche anche nel weekend che seguirà il Ferragosto. I rientri nelle grandi città saranno invece più diluiti e riguarderanno soprattutto gli ultimi tre fine settimana di agosto.

La società ha messo a punto un piano di gestione della viabilità che prevede, tra l’altro, la rimozione dei cantieri più impattanti lungo i principali tratti autostradali, così che tutte le corsie siano disponibili nei periodi di maggior afflusso. Gli accorgimenti adottati e i presidi previsti garantiranno in ogni caso la disponibilità di due corsie nella direzione prevalente di traffico. Potenziati inoltre i presidi di personale e mezzi in punti strategici, per assicurare un intervento tempestivo a supporto degli utenti.

In concomitanza al grande esodo estivo, ha preso il via il Centro per il monitoraggio del Traffico, degli Impianti e delle Infrastrutture di Aspi, per gli addetti ai lavori la control room, nuovo cuore tecnologico che dalla sede della direzione generale di Roma coordina da remoto la viabilità e lo stato dell’infrastruttura, attraverso software evoluti connessi con i dispositivi in campo che utilizzano intelligenza artificiale, droni e Iot (Internet of things).

Come restare aggiornati sul traffico: info utili per i viaggiatori

Prima di mettersi in viaggio, soprattutto nei periodi da bollino rosso, è sempre bene essere informati sulla situazione delle nostre autostrade. Al fine di fornire ai cittadini informazioni utili per favorire partenze consapevoli e per aumentarne la sicurezza, Viabilità Italia ha messo a disposizione documenti consultabili sul sito della Polizia di Stato, tra cui il calendario con i bollini di traffico con indicazione delle fasce orarie di divieto di circolazione per i veicoli di portata superiore alle 7.5 t. e il “Piano Estate 2024”.

Muovy_ASPI è, invece, il canale Twitter ufficiale di Autostrade per l’Italia, attraverso il quale è possibile seguire gli eventi di viabilità sul traffico aggiornati in tempo reale. Notizie aggiornate per chi viaggia in auto sono disponibili anche tramite i canali del Centro Coordinamento Informazioni Sicurezza Stradale (C.C.I.S.S.), la radio RTL 102.5, Isoradio, il canale radiofonico Rai dedicato alle informazioni di traffico, e i notiziari di “Onda Verde” sulle tre reti Radio-Rai. Infine, i Pannelli a Messaggio Variabile situati lungo tutta la rete del Gruppo Autostrade, consentono di informare costantemente i viaggiatori con messaggi relativi a incidenti, cantieri, code e rallentamenti, tempi di percorrenza ed eventi meteo.

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itinerari culturali Monferrato Notizie Piemonte Viaggi

Il Castello di Gabiano, meraviglia del Monferrato, apre per la prima volta al pubblico

Il Castello di Gabiano è un fiabesco edificio che sorge in maniera dominante sulla valle del Po, nella città di Gabiano, in provincia di Alessandria. Da circa quattro secoli è di proprietà della famiglia Durazzo, che conserva con amore e passione una delle dimore più antiche e meglio conservate della zona attraverso il vino, l’arte e l’ospitalità. Quest’anno, tuttavia, il legame tra il Castello di Gabiano e la famiglia Durazzo compie ben 400 anni, e per questo i discendenti hanno deciso di aprire le porte al pubblico, per la prima volta, grazie a un percorso storico guidato disponibile solo su prenotazione.

Quando e come visitare il Castello di Gabiano

Le visite guidate del Castello di Gabiano sono disponibili sabato 27 luglio alle ore 11:00, 12:00 e poi alle 15:00 e 16:00. Durante i mesi di settembre e ottobre, invece, il maniero aprirà le sue porte sempre ogni sabato, ma solo alle ore 11:00 e alle ore 12:00.

Non si sarà soli a scoprire le meraviglie di questo antico maniero, perché le visite si svolgeranno in due gruppi di 20-25 visitatori. Della durata di un’ora, il costo del biglietto di ingresso è di 30 euro a persona (gratuito per i bambini/ragazzi da 0 a 15 anni) e, come vi abbiamo anticipato, è disponibile solo su prenotazione da effettuare tramite il sito ufficiale, 400annicastellodigabiano.it.

A potervi entrare sono anche i cani, in particolare nei giardini delle sedi museali purché tenuti al guinzaglio. Mentre a poter accedere alle sale sono solo gli amici a quattro zampe di piccola taglia, ma sempre tenuti in braccio o nel trasportino.

Perché vale la pena visitare il Castello di Gabiano

L’affascinante Castello di Gabiano è tra i più antichi e i più vasti del Monferrato, tanto da essere persino citato dalle fonti già nell’VIII secolo. La sua è una storia di ben 1000 anni, nel corso dei quali ha spesso subito dei lavori di riqualificazione che lo hanno reso il gioiello che è oggi.

Un restauro ottocentesco, per esempio, cancellò il suo aspetto originario di fortificazione turrita. Dal 1908, invece, iniziò a prendersene cura il Marchese Giacomo Durazzo Pallavicini, e successivamente la marchesa Matilde Durazzo Pallavicini, i quali lo resero un vero e proprio esempio di reinterpretazione medievale in chiave eclettica, anche adesso ammirabile sia negli arredi interni in stile, sia nel parco circostante.

Al giorno d’oggi l’opera prosegue grazie al lavoro dei nipoti, che hanno condotto un’attenta ristrutturazione dell’ambiente, coniugando le attuali conoscenze dell’enologia con il rispetto della tradizione.

In sostanza, le mura, le decorazioni e gli interni sembrano raccontare la trasformazione del ruolo del Castello: nato nell’ Alto Medioevo serviva per controllare i traffici che traversavano il Po destinati al Nord Europa, per poi assumere nel corso del tempo una funzione difensiva, fino a trasformarsi nel Rinascimento in residenza delle dinastie dominanti il Monferrato, tra cui i Durazzo, per l’appunto.

Una piccola curiosità: il Castello di Gabiano è dotato di un labirinto che costituisce uno dei rarissimi esempi documentati nell’ambito dei giardini storici del Piemonte. Realizzato negli anni Trenta del Novecento, sorge nel cuore del parco ed è stato creato con lo scopo di enfatizzare il contrasto tra le linee rigide e geometriche dell’impianto e il parco naturale da cui è abbracciato.

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Cibo in spiaggia, si può portare? Le regole da conoscere

Ogni anno c’è un tema molto scottante che torna a far discutere: i clienti di uno stabilimento balneare possono portare con sé del cibo in spiaggia, seppur proveniente dall’esterno e non acquistato nel bar o nel ristorante del lido stesso? Alcuni gestori lo impediscono, altri chiudono un occhio (a meno che la situazione non sia davvero esagerata). Ma quali sono le regole da rispettare? Scopriamo i diritti dei bagnanti, per un’estate serena.

No al cibo negli stabilimenti balneari

Come accade ormai di frequente quando arriva la stagione estiva, le cronache locali riportano moltissime notizie su “fantasiose” regole disposte dai gestori degli stabilimenti balneari. In particolare, una delle più scottanti riguarda il divieto di introdurre cibi in spiaggia dall’esterno, che comporterebbe quindi l’obbligo di acquistare – se proprio si vuole mangiare – presso il bar del lido stesso. Una decisione, questa, che come al solito scatena un vespaio: nelle scorse settimane sono giunte numerose segnalazioni di stabilimenti che vietano di portare del cibo con sé, come è successo ad esempio in alcune località balneari della Puglia.

I gestori chiedono ai loro clienti di non introdurre cibo dall’esterno, spesso vietando persino una semplice bottiglietta d’acqua. Tutto ciò si traduce in un ritorno economico per gli stabilimenti balneari, dal momento che è quasi impossibile trascorrere più di qualche ora in spiaggia senza bere un sorso d’acqua o consumare uno snack. Soprattutto se si hanno con sé dei bambini, o se semplicemente si vuole passare l’intera giornata al mare. Ma esiste davvero questa regola? Oppure sotto l’ombrellone possiamo portare del cibo acquistato al supermercato o preparato a casa? Scopriamo quali sono i diritti dei bagnanti.

Cibo in spiaggia: le regole da conoscere

A fare – ancora una volta – il punto della situazione è l’associazione Udicon (Unione per la difesa dei consumatori), interpellata ai microfoni dell’Adnkronos/Labitalia. “È sconcertante constatare come alcuni gestori di stabilimenti balneari continuino a imporre divieti illegittimi, come quello di introdurre cibo dall’esterno. Questo comportamento non solo viola i diritti dei consumatori, ma è anche contrario alla legge” – spiega Martina Donini, presidente nazionale Udicon. Appare dunque chiaro quale sia la verità sul divieto di cibo in spiaggia.

Sebbene sia una pratica ancora molto diffusa, nessun gestore di stabilimenti balneari ha diritto di imporre una restrizione del genere. Ovvero, “è sempre consentito portare e consumare cibo proprio in spiaggia, e questo vale anche all’interno degli stabilimenti balneari. Non si può essere obbligati a consumare cibi e bevande dello stabilimento ed è vietato il divieto di introdurre alimenti dall’estero” – si legge nel vademecum dei diritti in spiaggia, stilato dall’associazione dei consumatori. Ci sono tuttavia dei limiti da rispettare.

“Il consumatore è libero di portare con sé cibo e bevande, purché lo faccia nel rispetto delle regole di civile convivenza, evitando eccessi come pic-nic improvvisati che possano disturbare gli altri bagnanti. In queste situazioni, deve sempre prevalere il buon senso, sia da parte dei consumatori sia da parte dei gestori dei lidi” – conclude la Donini. Insomma, va benissimo portarsi un panino o un’insalata di riso sotto l’ombrellone, per risparmiare un po’ in vacanza. Purché non si esageri, andando a disturbare – con rumori e odori molesti – gli altri occupanti dello stabilimento, imbandendo una vera e propria tavolata in spiaggia.

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crociere lusso mare Mediterraneo Notizie Viaggi

Crociere a vele spiegate nel Mediterraneo a bordo di un autentico veliero

Tutto il romanticismo dell’andar per mare come un secolo fa, sospinti dalla forza del vento che gonfia le vele, rivive a bordo dei velieri Sea Cloud Cruises. Sinonimo di classe ed eleganza, lo storico quattro alberi Sea Cloud e i tre alberi Sea Cloud II e Sea Cloud Spirit offrono crociere che uniscono l’esperienza autentica della navigazione a vela all’atmosfera e al fascino senza tempo di yacht privati di lusso, che possono accogliere al massimo 136 ospiti.

A vela nel Mediterraneo

Navigando in perfetta armonia con la natura, oltre alle mete più conosciute e amate, gli itinerari di Sea Cloud Cruises prevedono scali in porti più piccoli e defilati, al di fuori delle rotte battute dalle grandi navi da crociera. Anche nel Mediterraneo, dove quest’estate i tre velieri della compagnia effettuano crociere di 5, 7, 10 e 14 giorni lungo itinerari sempre diversi.

Sea Cloud, l’ammiraglia della flotta che porta alla grande i suoi 90 anni anche grazie a una recente ristrutturazione, naviga tra l’Egeo e le meno visitate isole greche delle Cicladi e del Dodecaneso. A seguire questi itinerari è in programma un viaggio da Atene a Venezia con una conclusione mozzafiato: la navigazione attraverso il cuore di Venezia e il suo famoso Canal Grande. Il veliero percorrerà poi le coste della Croazia, circumnavigherà la Sicilia e le isole del Mediterraneo, Corsica e Sardegna, per poi dirigersi verso le Isole Canarie, da cui a fine stagione intraprenderà la traversata dell’Atlantico per raggiungere i Caraibi.

Entrata in servizio nel 2001, nel corso della stagione estiva Sea Cloud II veleggia nel Mediterraneo occidentale tra Capri, Sardegna e Corsica, Sicilia, Grecia, Riviere Francese e Italiana. Fino al 25 novembre, quando inizierà la traversata a vela di 17 giorni dalle Isole Canarie a Guadalupa, dove avrà inizio la sua stagione caraibica.

Le crociere a tema di Sea Cloud Spirit

Sea Cloud Spirit, lo yacht a vela più nuovo e più grande della flotta, propone itinerari unici lungo la costa atlantica e il Nord Europa, per poi fare rotta verso il Mediterraneo, dove giungerà a fine settembre per crociere che sono un prolungamento dell’estate e alcuni entusiasmanti viaggi a tema. Entrata in servizio nel 2021, questa nave offre un eccezionale livello di servizio con cabine con balcone privato, area benessere e spa, palestra con vista sull’oceano, ampio solarium e un ristorante alternativo sul Lido Deck.

Per la crociera sulla rotta Nizza-Barcellona, dal 5 al 12 ottobre 2024, ospiterà a bordo lo chef Michael Collantes, proprietario di Soseki, ristorante moderno omakase a Winter Park, in Florida, e il sommelier Benjamin Coutts. Entrambi insigniti di una stella Michelin, condivideranno con gli ospiti la propria abilità culinaria e il talento narrativo. Il viaggio di 7 notti alla scoperta di esclusivi porti del Mediterraneo prevede la partenza da Nizza, un giorno a vele spiegate e poi scali a Calvi, Bastia, Sanremo, Marsiglia, Palamós e Barcellona.

La navigazione ospiterà un massimo di 136 passeggeri e includerà coinvolgenti dimostrazioni di cucina, menù personalizzati e racconti sotto le vele spiegate a mano di Sea Cloud Spirit. La crociera successiva, da Barcellona a Nizza, sarà invece accompagnata dal grande velista tedesco Tim Kröger e prevede una sosta di tre giorni a Barcellona per assistere da una postazione privilegiata alle regate dell’America’s Cup.

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Compagnie aeree costrette a rivedere le tariffe dei voli: perché

Dopo due anni di inflazione causata dalla pandemia, un periodo in cui i prezzi dei biglietti aerei non hanno fatto altro che aumentare, d’ora in poi assisteremo al fenomeno inverso. Le principali compagnie aeree, che finora avevano spinto i viaggiatori a investire grandi somme per potersi permettere una vacanza, sono oggi costrette a rivedere le proprie tariffe se vogliono aumentare il numero di prenotazioni, in netto calo. I passeggeri non sono più disposti a pagare cifre troppo elevate per volare e i colossi del settore devono necessariamente adeguarsi a questo cambio di tendenza.

Le compagnie interessate dai cali

In particolare, a risentire di questo cambio sono state soprattutto le compagnie aeree Lufthansa e Air-France-Klm le quali, come riporta Il Sole 24 Ore, hanno perso anche diversi punti in Borsa. Restando su territorio europeo, anche le soluzioni portate avanti da Ryanair non hanno ottenuto il successo sperato: seppur la compagnia abbia limato le proprie tariffe del 6% nel Q2 e del 3% nel Q3, potrebbe vedere comunque un impatto negativo sui risultati annuali. Anche alcune compagnie statunitensi hanno segnalato un indebolimento della redditività, in particolare Delta Air Lines e United Airlines.

In questo scenario ci sono comunque delle eccezioni da tenere in considerazione: IAG (British Airways, Iberia, Vueling e Aer Lingus), il cui titolo ha guadagnato il 12% quest’anno, e Wizz Air, che da inizio anno è in rialzo dell’1,5%.

Gli italiani in vacanza

Questa inversione di tendenza è una buona notizia soprattutto per gli italiani che, in particolare quest’anno, non possono godersi una vacanza senza necessariamente spendere una fortuna. Il caro vacanze nel 2024 pesa sulle famiglie, ma non solo, le quali si vedono costrette a rinunciare al classico viaggio durante le ferie o ad accontentarsi di qualche giorno sparso durante l’anno. Tra i tanti aumenti anche quelli dedicati ai voli, considerato il settore che ha subito un aumento maggiore: dati alla mano, in media un volo nazionale per due persone (andata e ritorno) costa 539,40 euro, contro i 482,22 euro del 2023.

Chi non vuole rinunciare ai viaggi strizza l’occhio alle mete alternative che permettono di investire sul volo e risparmiare su tutto il resto. Destinazioni come Grecia, Spagna, Albania e Montenegro stanno diventando quelle più amate proprio perché permettono agli italiani di visitare posti nuovi senza necessariamente tornare a casa con il doppio delle preoccupazioni dal punto di vista economico. Questo avviene perché, secondo l’Osservatorio di JFC delle destinazioni balneari, gli italiani viaggeranno di più rispetto al 2023, ma le destinazioni saranno fuori dai confini nazionali a causa dell’aumento dei prezzi del 7,9%, in particolare dei servizi turistici, delle camere d’hotel e dei lidi attrezzati.

Molte persone che non possono permettersi una vacanza da sogno all’estero o in altre destinazioni in Italia, invece, e hanno la fortuna di abitare in località balneari o nelle vicinanze, approfittano di soggiorni a km zero, come i sardi o i romani, che si dirigono verso i propri litorali per godersi una giornata di relax. Altre, invece, puntano alla destagionalizzazione, una tendenza che si conferma da un paio d’anni e che porta i consumatori a posticipare le ferie alle settimane successive a quelle di picco.

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Estate in Sardegna 2024: queste le spiagge a numero chiuso

Tutelare i paradisi naturali ed evitare il sovraffollamento è fondamentale in un’isola come la Sardegna, dove il record di turisti aumenta anno dopo anno, insieme alla necessità di preservarne le bellezze. Per questo motivo, durante l’alta stagione molte spiagge sono a numero chiuso e, per accedervi, sarà necessario prenotare e pagare un costo d’ingresso. In questa guida vi offriamo una panoramica completa con tutte le spiagge ad accesso limitato in Sardegna per la stagione 2024.

Cala Goloritzé, Baunei

Cominciamo da una delle spiagge più belle della Sardegna, riconosciuta da Lonely Planet tra le 100 spiagge più belle al mondo: Cala Goloritzé a Baunei. Raggiungerla è di per sé un’esperienza perché sarà necessario percorrere un trekking in discesa all’andata e in salita al ritorno, quindi organizzatevi con cura. L’accesso è limitato a 250 persone al giorno, l’ingresso si prenota attraverso l’app “Heart of Sardinia” a partire dalle 72 ore fino a un minuto prima dell’arrivo e il biglietto costa 7 euro.

Cala Coticcio, arcipelago della Maddalena

Mare turchese, sabbia finissima, rocce granitiche rosate e macchia mediterranea: stiamo parlando di Cala Coticcio, la perla situata nell’arcipelago della Maddalena. Considerata una delle calette più belle del parco, è sottoposta a massima tutela ambientale e per questo ad accesso limitato. Massimo 60 persone al giorno possono godersi la sua bellezza, la prenotazione va fatta sul sito ufficiale del Parco Nazionale dell’Arcipelago della Maddalena e il costo d’entrata è di 3 euro. Un’altra cosa importante da ricordarvi è che, per accedervi, dovete necessariamente essere accompagnati da una guida ambientale autorizzata.

Lu Impostu e Cala Brandinchi, San Teodoro

Anche le splendide spiagge di Lu Impostu e Cala Brandinchi, situate nella zona di San Teodoro, saranno a numero chiuso. Famose per le loro acque cristalline e la spiaggia di sabbia bianca, queste due location sono collegate tra loro da un semplice sentiero. Molto gettonate e particolarmente affollate, è stato necessario inserirle tra le spiagge a numero chiuso: per accedervi dovete scaricare l’app “San Teodoro” e prenotare 24 ore prima, scegliete una delle due spiagge e pagate online il biglietto d’ingresso di 2 euro. Se state alloggiando in una struttura della zona, scegliete l’opzione ‘ospite strutture ricettive’ e pagherete 1 euro.

Cala Brandinchi Sardegna

Fonte: iStock

La meravigliosa spiaggia di Cala Brandinchi

La Pelosa, Stintino

Considerata un vero e proprio paradiso del Mediterraneo, la spiaggia La Pelosa a Stintino continua ad essere una delle più amate dai turisti che scelgono la Sardegna come meta delle proprie vacanze. Non stupisce, quindi, che anche lei faccia parte delle spiagge a numero chiuso anche per la stagione 2024. Per godervi il suo paesaggio dovrete prenotare sul sito ufficiale, l’entrata costa 3.50 euro ed è valida dalle 08:00 alle 18:00 (prima e dopo questo orario l’accesso è gratuito). Ricordatevi di portare con voi una stuoia per preservare la sabbia e che il parcheggio vi costerà 2.50 euro all’ora.

Punta Molentis e Porto Sa Ruxi, Villasimius

Situata nella costa sud-orientale della Sardegna, la spiaggia di Punta Molentis a Villasimius è una vera e propria cartolina. Acque cristalline, sabbia candida e fine, circondata da rocce granitiche: un sogno a occhi aperti. Anche Porto Sa Ruxi, situata nella stessa zona, lascia senza fiato grazie al contrasto del mare e della macchia mediterranea. Per prenotare l’accesso a queste spiagge vi basterà entrare nel sito ufficiale e pagare 1 euro di biglietto, mentre il costo del parcheggio è di 10 euro. Per ammirare Punta Molentis al meglio e scattare una fotografia perfetta, vi consigliamo di percorrere un breve trekking che vi condurrà al punto panoramico.

Rena Bianca, Santa Teresa di Gallura

A pochi passi dal centro del paese si trova una spiaggia dai colori abbaglianti grazie alla sua spiaggia bianchissima, dalla quale prende il nome. Incastonata da falesie e profumata dalla macchia mediterranea, la spiaggia di Rena Bianca si è aggiudicata più volte il riconoscimento ‘Bandiera Blu’ e, come tante altre, anche lei è a numero chiuso. L’accesso è limitato a 1015 persone e, seppur la prenotazione non sia obbligatoria, consigliamo comunque di richiederla sul sito ufficiale e di pagare online l’ingresso di 3,50 euro.

Le Piscine, Cannigione

Molto rinomata nel territorio gallurese è la spiaggia Le Piscine di Cannigione. Per raggiungerla sarà necessario percorrere un breve sentiero: una volta arrivati vi ritroverete in una baia immersa nella natura e riparata da tutti i venti. Dal 2024, per tutelarne la bellezza, è stata inserita nelle spiagge a numero chiuso. Solo 80 persone al giorno possono accedervi previa prenotazione online a partire da 72 ore prima e con pagamento di biglietto del costo di 6 euro. Non dimenticate il telefono o la prenotazione perché all’ingresso della spiaggia vi verrà richiesto l’apposito QR.

Oasi Biderosa, Orosei

L’Oasi di Biderosa è un paradiso situato nel golfo di Orosei e, da anni, a numero chiuso per salvaguardarne l’incredibile bellezza. Potete accedervi sia a piedi che con l’auto e la moto previa prenotazione sul sito ufficiale: il biglietto per entrare con l’auto è di 15 euro + 1 euro a persona, con la moto 10 euro mentre con la bici l’entrata è gratuita.

Oasi Biderosa Sardegna

Fonte: iStock

Spiaggia nell’Oasi di Biderosa
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A Parigi ha aperto un museo insolito: è dedicato al formaggio

“Come si può governare un Paese che conta 246 varietà di formaggio?” affermò Charles de Gaulle, primo Presidente della quinta Repubblica francese. Noi viaggiatori diremmo “Come possiamo scoprirli e provarli tutti?”: buone notizie, da oggi è possibile entrando in un museo insolito inaugurato nel cuore di Parigi, sull’Île Saint-Louis, a pochi passi dall’iconica Cattedrale di Notre Dame. Il Musée du Fromage è il primo museo del mondo interamente dedicato al formaggio.

Nato da un’idea di Pierre Brisson, fondatore della società Paroles de Fromagers che, dal 2013, ha come obiettivo quello di tramandare il know-how racchiuso nella preparazione del formaggio, il museo offre un’esperienza deliziosa e interattiva alla scoperta di questo alimento. Le sue sale, che comprendono una galleria espositiva, aree didattiche dove vengono organizzati eventi e workshop e un caseificio celebrano il ricco patrimonio caseario francese e i suoi artigiani. Non preoccupatevi, c’è anche un’area souvenir dove fare scorta di formaggio da portare a casa!

Cosa vedere dentro il Museo del Formaggio

L’esperienza all’interno del Museo del Formaggio, il primo a essere aperto a Parigi, si suddivide in quattro parti. La prima e la seconda parte sono dedicate alla cultura e alla storia del formaggio dove sono esposti antichi manufatti, dalle presse agli stampi in legno, che testimoniano le antiche conoscenze dei primi casari e l’evoluzione delle tecniche di produzione del formaggio. All’interno della collezione sono esposti anche manifesti pubblicitari, foto e filmati d’epoca e, grazie alla sua anima interattiva, il museo offre la possibilità di approfondire questo mondo, dalle varie DOP alle fasi della lavorazione.

La terza parte si concentra sulla produzione del formaggio: all’interno del caseificio vi verranno spiegate tutte le fasi di lavorazione del latte, dalla cottura fino alla salatura e alla conservazione nelle cantine di stagionatura, grazie alle quali imparerete l’importanza di ogni fase e perché la professione del casaro è preziosa e va preservata.

Infine, la quarta parte sarà la vostra preferita perché dedicata alla degustazione. In una sala appositamente allestita assaggerete diversi formaggi, ognuno con sapori e consistenze uniche e diverse. Nel mentre, un esperto vi spiegherà le particolarità di ogni formaggio: provenienza, produzione e le sue caratteristiche. Essendo gestito dalla società Paroles de Fromagers, una parte del museo è allestita per ospitare anche tante altre attività come corsi, laboratori didattici e altri eventi dedicati interamente al mondo del formaggio.

Il biglietto d’ingresso costa 20 euro per gli adulti e 10 euro per bambini.

Che formaggi comprare a Parigi

Sono diversi i souvenir che potete acquistare durante il vostro viaggio a Parigi, tra questi i migliori formaggi. D’altronde, i francesi sono considerati i più grandi consumatori di formaggio al mondo, mentre la Francia si aggiudica il primato per numero di formaggi DOP e IGP. Ma quali sono quelli che rappresentano al meglio lo spirito di questo paese? Visitando il museo lo scoprirete in prima persona, in alternativa vi lasciamo qualche consiglio: uno dei formaggi francesi più famosi è sicuramente il Comté, dal sapore dolce e genuino, insieme a Brie, Camembert, Saint Nectaire, Coulommiers, Roquefortt e Beaufort, da provare anche nelle tante botteghe tipiche sparse per la città.

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Per le vacanze estive in media ogni italiano pagherà 1.127 euro a persona

Che le vacanze costino è risaputo, ma quello a cui stiamo assistendo è un aumento continuo dei prezzi, estate dopo estate. Il caro vacanze pesa sulla maggior parte delle persone (un terzo degli italiani non può permettersi una settimana di ferie in un anno) e secondo i dati rilasciati da Federalberghi, ottenuti tramite una ricerca eseguita da Tecnè, in media ogni italiano pagherà 1.127 euro a persona nel 2024 contro i 972 euro del 2023. Gli aumenti riguardano ogni ambito del settore turistico che, nel complesso, va a comporre una vacanza completa: dall’affitto di sdraio e ombrelloni al pernottamento, dai trasferimenti in aereo o bus al semplice panino da mangiare all’autogrill.

Ma di quanto aumentano i prezzi per andare in vacanza? Vediamo insieme i dati.

Quanto costa una vacanza al mare

Dati alla mano, per una famiglia composta da quattro persone (due adulti e due minori), una vacanza al mare costa ben 6.400 euro, il +10% rispetto al 2023. Per gli ombrelloni e le sdraio, i costi sono aumentati dal +3% al +5%: 2 lettini e 1 ombrellone per 7 giorni, in alta stagione, costano, in media, 278.60 euro. I rincari hanno ovviamente riguardato anche gli alloggi, dove si assiste a un aumento dei costi del +23% nelle località balneari: le regioni più costose sono risultate la Sardegna, Senigallia, Milano Marittima e Anzio, mentre le più economiche sono Cervia e Gallipoli. Secondo un’indagine di Federconsumatori, una camera doppia al giorno costa, in media, 288.30 euro rispetto ai 252.43 euro dello scorso anno.

Una vacanza non è completa senza provare i piatti tipici e divertirsi durante un’escursione, giusto? Ecco che gli aumenti arrivano anche nel campo della ristorazione e delle escursioni: la cena al ristorante costerà il +6%, mentre un’escursione di mezza giornata in una località caratteristica con trasporto e guida costerà il +14%.

Quanto costa una vacanza in montagna

La montagna rappresenta la fuga ideale per sfuggire al caldo, ma non all’aumento dei costi: secondo un’indagine dell’Osservatorio Nazionale Federconsumatori, una settimana per una famiglia di quattro persone in Italia costerà 4.678 euro, contro i 4.482 dello scorso anno. I costi delle camere doppie aumentano del +4%, mentre i prezzi delle escursioni hanno subito un rincaro del +13%. Anche i costi per noleggiare le attrezzature da trekking sono aumentati del +5%, mentre nei ristoranti, il costo di una cena aumenta del +6%.

Famiglia in montagna

Fonte: iStock

Una famiglia in montagna

Quanto sono aumentati i costi di voli e trasporti

I prezzi dei voli sono quelli che hanno subito un aumento maggiore, che oscilla tra il +5% e il +19,9% in base alla tratta: secondo i dati messi in evidenza da Federconsumatori, in media un volo nazionale per due persone (andata e ritorno) costa 539.40 euro, contro i 482.22 euro del 2023. Altroconsumo, invece, sottolinea l’aumento dei prezzi per i servizi extra come l’aggiunta di un trolley alla tariffa basic, che prevede il solo bagaglio piccolo da riporre sotto il sedile: in questo caso, i prezzi oscillano tra i 25 euro e i 116 euro.

Chi viaggia in auto, invece, non vedrà grandi cambiamenti per quanto riguarda la benzina. Stessa cosa non si può dire delle nuove tariffe autostradali, che hanno visto un aumento del +2,2% per chi utilizza Telepass. Anche la sosta in autogrill diventa più cara con un aumento dei prezzi del +3% rispetto al 2023: qui, il prezzo medio di un panino gira intorno ai 7 euro, contro i 4.20 euro se acquistato in un bar normale.

E i traghetti? Anche qui le notizie non sono buone: durante il periodo dell’alta stagione, si assiste a un aumento dei costi tra il +1,8% per la tratta Genova-Porto Torres al +10,2% della tratta Civitavecchia-Porto Torres, con un aumento medio del +6,3%. La tratta più cara, secondo Adiconsum Sardegna, è quella che collega Civitavecchia con Olbia: prendendo in considerazione il periodo di Ferragosto, una famiglia con due bambini + auto, scegliendo la sistemazione in poltrona all’andata e il posto libero al ritorno, deve aspettarsi una spesa minima di 1.324 euro, che sale a 1.640 euro se si prenota una cabina interna.

Molti italiani non andranno in vacanza

Per fronteggiare l’aumento dei costi e per non rinunciare a una vacanza, gli italiani provano a organizzare i viaggi o durante la bassa stagione o per periodi brevi, ma più volte l’anno. Sempre dati alla mano, il 44,8% della popolazione italiana non farà viaggi tra giugno e settembre: c’è chi resterà a casa per mancanza di liquidità (il 44,8%), chi per motivi di salute (il 27,3%) e chi per motivi familiari (il 20,1%). In generale, un terzo degli italiani non può permettersi una settimana di ferie in un anno, mentre sulle Isole la percentuale aumenta del 50%.

Molti italiani provano a organizzare vacanze all’estero e in mete più economiche o alternative, come la Spagna, isole meno conosciute della Grecia, l’Albania o il Montenegro ma, in linea generale, andare in vacanza sta diventando sempre più un lusso minando anche il benessere quotidiano e psicologico delle persone.

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Crociere da sogno, gli itinerari dei nuovi Grand Voyages

Regent Seven Seas Cruises, compagnia di crociere ultra-lusso, ha svelato la collezione di crociere per la stagione 2026-2027, che include ben 173 nuovi itinerari che toccano alcune delle destinazioni più affascinanti del mondo nei cinque continenti.

I nuovi Grand Voyages

Oltre alla spettacolare Crociera Giro del Mondo 2027 di 140 notti, la novità della programmazione sono 4 nuovi Grand Voyages, di durata variabile dai 60 agli 82 giorni di navigazione, a bordo delle navi più prestigiose della flotta, lungo straordinari itinerari che toccano diversi continenti e sono un omaggio alle epiche esplorazioni di un tempo.

La prima a salpare, il 29 giugno 2026, sarà la Grand Arctic Adventure, 82 giorni di navigazione a bordo della Seven Seas Mariner, da New York a Barcellona, in Spagna, con scali in Groenlandia, Islanda, Scandinavia e in numerosi porti del Mare del Nord. Il 20 ottobre 2026, Seven Seas Explorer partirà da Tokyo, in Giappone, per la Grand Asia Exploration, che la porterà a Sydney, in Australia, dopo 60 giorni di viaggio sulle rotte più suggestive d’Oriente e Australia.

Grand Continental Sojourn in partenza il 9 novembre 2026 da Barcellona, in Spagna, a bordo di Seven Seas Navigator è una traversata epica di 82 giorni, che dopo aver circumnavigato l’Africa, solcato l’Oceano Indiano e fatto scalo nei principali porti del Sud-Est asiatico, giunge a Sydney, in Australia.

Indian Ocean Odyssey è invece la crociera che partirà a bordo di Seven Seas Voyager il 1° febbraio 2027 da Città del Capo, in Sud Africa, per raggiungere Barcellona, in Spagna, dopo 62 giorni di navigazione attraverso gli arcipelaghi da sogno dell’Oceano Indiano, il Golfo Persico, il Mar Rosso e il Mediterraneo.

“La nostra Collezione Crociere 2026-2027 presenta un’incredibile gamma di rotte per offrire ai viaggiatori di lusso l’opportunità di immergersi in nuove culture, acquisire nuove prospettive e creare ricordi indimenticabili attraversando migliaia di miglia nautiche”, ha affermato Andrea DeMarco, Presidente di Regent Seven Seas Cruises.

“Che si tratti di trascorrere 7 giorni, 7 settimane o più a bordo, i nostri ospiti potranno solcare i mari godendo dei più alti standard di servizio personalizzato e della più completa lista di servizi inclusi di qualsiasi compagnia di crociere ultra-lusso, dalle spaziose suite alle escursioni a terra illimitate, dai raffinati ristoranti di specialità alle bevande premium”.

Servizio ultra-lusso a bordo

Oltre a tutto quanto è compreso nel pacchetto “The Most Inclusive Luxury Experience®”, gli ospiti dei Grand Voyage riceveranno anche una serie di servizi su misura: pacchetto notte pre-crociera in hotel e cena, esperienze esclusive a terra, servizio bagagli porta a porta, servizio di lavanderia illimitato, credito telefonico per suite, consulenza medica a bordo e un omaggio commemorativo.

Con una capacità che varia tra 496 e un massimo di 850 ospiti, le spaziose ed eleganti navi della compagnia – Seven Seas Explorer, Seven Seas Grandeur, Seven Seas Mariner, Seven Seas Navigator, Seven Seas Splendor, Seven Seas Voyager e Seven Seas Prestige – la cui consegna è prevista per il 2026 – formano una delle flotte più esclusive al mondo. A bordo delle navi della compagnia, gli ospiti possono godere di sontuose sistemazioni in suite, quasi tutte con balcone privato, tra le più spaziose in mare, nonché di un servizio altamente personalizzato in tutte le aree pubbliche e negli ampi spazi esterni.

Inoltre, possono usufruire di escursioni a terra illimitate gratuite in ogni porto. Le tariffe crociere all-inclusive includono anche cucina gourmet nei numerosi ristoranti di specialità e nei luoghi di ristorazione all’aperto, vini e liquori pregiati, intrattenimento, accesso illimitato a internet, lavanderia gratuita con servizio di valletto, mance e pacchetti pre-crociera di una notte in hotel per gli ospiti che soggiornano in suite di livello Concierge e superiore.

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Sempre più italiani faranno una vacanza all’aria aperta

Sono usciti i dati dell’Osservatorio del turismo outdoor condotto da Enit – Agenzia Nazionale del Turismo – in collaborazione con Human Company, attiva nell’ospitalità in Italia, e l’Istituto Piepoli specializzato in ricerche di mercato.

Quante vacanze fanno gli italiani quest’estate

Secondo quanto emerge dalla ricerca, quest’estate gli italiani – sei su dieci – faranno una vacanza di una media di nove notti. I mesi preferiti sono sempre quelli di luglio e agosto, rispettivamente il primo con il 35% di preferenze e il secondo con il 46%. Aumenta, però, in modo significativo la quota di quanti prevedono di partire a settembre (21%, in crescita di 8 punti percentuali rispetto allo scorso anno).

Che tipo di vacanza faranno gli italiani

Tra luglio e agosto sono quindi circa 30 milioni le persone in viaggio quest’anno. Ed è in crescita anche la quota di chi dichiara di voler vivere una vacanza outdoor, un dato che si attesta al 22% – ovvero una persona su 5 (nel 2023 era il 15%) – con villaggi turistici e agriturismi in primis. Determinanti, in questa scelta, sono la libertà offerta dal viaggio all’aria aperta (44%) e la possibilità di stare a contatto con la natura (33%).

“I dati confermano l’Italia come una scelta di turismo sostenibile, anche grazie alle vacanze outdoor, in grado di restituire ai vacanzieri italiani l’autenticità dei soggiorni a contatto con la natura”, ha commentato Ivana Jelinic, AD di ENIT. “Questa tipologia, infatti, coniuga gli effetti rigeneranti del well-being con l’esperienza del locale come valore di genuinità, cosa che la nostra domanda interna ha ben capito e dimostra di apprezzare diversificando i tempi e i modi della vacanza”.

Il mare vince sempre

Agli italiani piace andare al mare, e questa tendenza è sempre confermata, anno dopo anno. Per il 66% dei nostri connazionali la spiaggia è sempre la scelta migliore. Prima della montagna, invece, ci sono le città d’arte (scelta dal 18%), seguite dalle località montane per il 16% e dalle vacanze rurali o in agriturismo (11%).

L’Italia, scelta dall’81% di chi è stato coinvolto nell’indagine, si conferma la destinazione preferita e batte l’estero per il quale la quota si ferma al 19%. Tra le regioni, le preferite sono la Puglia al primo posto (12%), l’Emilia-Romagna al secondo (11%), la Sicilia e la Toscana a pari merito al terzo (entrambe con il 10%). Anche chi opterà per la vacanza outdoor esprime una preferenza per la vacanza nel Belpaese (78% rispetto al 21% che andrà all’estero); in questo caso, però, è la Toscana la regione più apprezzata, con il 13% di preferenze, seguita da Puglia e Sicilia, ciascuna con il 12%.

Quanto spendono gli italiani in vacanza

La spesa media prevista dai vacanzieri cresce di quasi 300 euro (dai 1.420 euro del 2023 ai 1.700 euro per l’estate 2024) e di più di 500 euro tra i viaggiatori che propendono per le strutture outdoor (dai 1.462 euro ai 2.062 euro). In questo budget, la voce principale di spesa risulta essere l’alloggio (38% in generale e 35% per l’outdoor), tanto che per sette intervistati su dieci incide su tutte le altre scelte di viaggio.

La situazione economica e in particolare l’aumento dei prezzi delle bollette, dei beni di consumo e della benzina incidono sulle scelte di viaggio di due italiani su tre (67%). Tra i non propensi a effettuare una vacanza (il 41%), per una persona su due la motivazione principale è quella economica (in crescita di undici punti percentuali rispetto al 2023 quando a prevalere erano i motivi di salute). Rispetto allo scorso anno, cresce anche il numero di quanti ritengono che l’aumento delle tariffe del settore turistico sia determinante sulla scelta della vacanza (dal 65% del 2023 al 75% del 2024). Forse è proprio per trovare una migliore offerta e per cercare di risparmiare il più possibile che un italiano su quattro opterà per una prenotazione last minute.