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L’Italia dei record: visita ai luoghi più straordinari

Sapevate che in Italia abbiamo luoghi da record? Dalle vette alpine ai borghi più antichi, dall’Università ai teatri piccolissimi, l’Italia vanta luoghi unici con numeri eccezionali, anche a livello internazionale. Partiamo insieme per un viaggio atipico, alla ricerca dei luoghi più esclusivi dello stivale, con primati e numeri da capogiro.

Sestriere, il Comune più alto d’Italia

Sestriere, in Piemonte, è il comune italiano situato alla maggiore altitudine, con i suoi 2035 metri sul livello del mare. La sua casa comunale è l’unica in Italia a superare quota 2000. Fondato nel 1934, deve la sua nascita all’iniziativa di Giovanni Agnelli, fondatore della FIAT, che trasformò questa località in una delle stazioni sciistiche più moderne e rinomate. Con temperature che scendono sotto lo zero anche in primavera, Sestriere è il punto d’incontro perfetto tra sport invernali e tradizione montana, immerso in un paesaggio innevato quasi tutto l’anno.

L’altalena più alta d’Europa

Nel Parco delle Madonie, in Sicilia, si trova l’altalena più alta d’Europa. A oltre 1000 metri di altitudine, questa struttura unica si affaccia su una vallata che scende per più di 300 metri, offrendo una vista mozzafiato sulle isole Eolie e Ustica. Con i suoi 16 metri di altezza, è un’attrazione per i più coraggiosi, che possono scegliere tra diversi tipi di “volo”: dal volo di Heidi, pensato per i bambini, al più audace volo del Diavolo, riservato a chi cerca un’esperienza adrenalinica.

Il Museo più alto d’Europa: il Museo della Grande Guerra

A 2950 metri di altitudine, il Museo della Grande Guerra a Rocca Pietore (Belluno) è il museo più alto d’Europa. Situato tra le cime delle Dolomiti, raccoglie testimonianze e cimeli del conflitto tra Italia e Austria durante la Prima Guerra Mondiale. Le sue esposizioni raccontano le difficoltà della guerra in alta quota, mentre all’esterno si possono visitare le trincee e le grotte usate dalle truppe italiane e austriache, inclusa la spettacolare “Città di Ghiaccio”, un complesso di tunnel scavati sotto il ghiacciaio: 12  chilometri di tunnel intervallati da caverne adibite a dormitori, cucine, infermerie, sale radio, cappella, mense, scavati dagli austriaci sotto il ghiacciaio per evitare i colpi di artiglieria italiani. Fuori dal museo sono state riattivate e rese visitabili le postazioni in grotta italiane ed austriache della Punta Serauta e della Forcella VU.

Teatri piccolissimi

I teatri più piccoli d’Italia sono autentici gioielli, ciascuno con una storia unica e un fascino particolare. Il Teatro Arrigoni, a San Vito al Tagliamento, in provincia di Pordenone, è un piccolo teatro all’italiana, costruito tra il Settecento e l’Ottocento. Dopo una completa ristrutturazione, questo edificio storico è tornato a splendere e oggi ospita il consiglio comunale, il tribunale e la cancelleria cittadina. Intitolato al compositore sanvitese Giangiacomo Arrigoni, il teatro si distingue per la sua architettura elegante.

Spostandoci in Lombardia, nel comune di Barlassina, troviamo il Teatro Antonio Belloni, che con i suoi 98 posti è considerato il teatro d’opera più piccolo d’Italia. Nonostante le dimensioni, è un luogo di grande valore, frutto dell’amore dell’imprenditore Marco Belloni per il padre Antonio. Il teatro è arredato con mobili e opere di artisti italiani e offre stagioni liriche apprezzate per la loro qualità.

In Liguria, a Pieve di Teco, si trova il Teatro Salvini, un edificio settecentesco dalla caratteristica sala a ferro di cavallo, che può accogliere meno di 100 spettatori. Dopo decenni di inattività e un lungo restauro, il teatro è stato riportato al suo splendore originale e oggi ospita stagioni teatrali di notevole interesse, con un’acustica eccellente e decorazioni raffinate.

Infine, il Teatro della Concordia a Monte Castello di Vibio, in Umbria, è un capolavoro in miniatura del teatro all’italiana, con soli 99 posti. Inaugurato nel 1808 durante l’occupazione napoleonica, il teatro richiama nel suo nome i valori della Rivoluzione francese: libertà, uguaglianza e fratellanza. Nonostante sia rimasto chiuso per trent’anni a causa di problemi strutturali, è stato restaurato e riaperto nel 1981, tornando a ospitare stagioni teatrali che esaltano la sua bellezza e la sua storia.

Orto botanico di Palermo

L’Orto Botanico di Palermo è una tappa imprescindibile per chi visita la città. Con oltre 12.000 specie vegetali, è uno dei giardini botanici più grandi d’Europa e un’importante istituzione accademica, sede del dipartimento di Scienze Botaniche dell’Università di Palermo. Fondato oltre duecento anni fa, ha contribuito alla diffusione di numerose specie, in particolare tropicali e subtropicali, nel Mediterraneo e in Europa.

Situato accanto a Villa Giulia, con ingresso in via Lincoln 2, a pochi passi dalla Kalsa, l’Orto Botanico ospita strutture come l’Erbario, che custodisce circa 400.000 piante essiccate provenienti dal Mediterraneo, alcune collezionate sin dal 1700. Il simbolo del giardino è il maestoso Ficus magnolioide, piantato nel 1845 e originario delle isole australiane Norfolk. Dal 1993, l’Orto Botanico ha creato una banca del germoplasma per preservare il patrimonio genetico della flora mediterranea.

Orto Botanico di Palermo, Sicilia

Fonte: iStock

Un meraviglioso angolo dell’Orto Botanico di Palermo

Il Forte di Fenestrelle

Situato nella valle del Chisone, è la più grande fortificazione d’Europa e la seconda costruzione in muratura più estesa al mondo dopo la Grande Muraglia cinese. Questa imponente opera si estende per circa cinque chilometri e copre un dislivello di quasi 700 metri, rendendola un vero colosso di pietra. Progettato dall’ingegnere Ignazio Bertola nel XVIII secolo, il forte aveva il compito di proteggere il confine tra Italia e Francia, anche se non venne mai coinvolto in battaglie.

L’architettura originale del forte è ancora intatta, e Fenestrelle rimane l’unica struttura di questo tipo tra i forti piemontesi del Settecento. Più che una singola fortificazione, è un vasto sistema di difesa, composto da tre forti principali (San Carlo, Tre Denti e Sant’Elmo), ridotte, cannoniere, polveriere e caserme. Tutti questi edifici sono collegati da una monumentale scala coperta di 4.000 gradini, scavata in una galleria artificiale lunga quasi due chilometri, che rende il complesso ancora più affascinante.

La parte più rappresentativa del forte è il Forte San Carlo, che ospita edifici simbolici come il palazzo del governatore, il padiglione degli ufficiali e la chiesa. Da qui parte anche la scala coperta, collegando le varie sezioni del complesso, tra cui i tre quartieri militari, la polveriera di Sant’Ignazio, la porta reale e vari depositi, laboratori e corpi di guardia. Oltre alle sue dimensioni straordinarie – con una lunghezza di 3 km, una superficie di 1.300.000 metri quadrati, e la presenza di 3 forti, 7 ridotte e 28 risalti – il forte è famoso per le sue scale: 4.000 gradini della scala coperta e 2.500 della scala reale. Si trovano inoltre 14 ponti di collegamento, 5 ponti levatoi interni e 183 fari utilizzati per l’illuminazione.

Dal 1999, il Forte di Fenestrelle è diventato il monumento simbolo della Provincia di Torino e si trova all’interno del Parco Naturale Regionale Orsiera-Rocciavrè, rendendolo una meta di grande interesse storico e naturalistico.

Forte di Fenestrelle, Piemonte

Fonte: iStock

Veduta del Forte di Fenestrelle, la Grande Muraglia piemontese

L’antica Università di Bologna

L’Università di Bologna, fondata nel 1088, detiene il primato di essere la più antica università del mondo occidentale. Questa storica istituzione ha avuto un ruolo cruciale nello sviluppo dell’istruzione e della ricerca in Europa, segnando l’inizio di un nuovo approccio all’apprendimento che ha influenzato le università future. Conosciuta per la sua tradizione accademica e per l’innovazione, l’ateneo bolognese continua a essere un punto di riferimento per studenti e studiosi provenienti da ogni angolo del pianeta.

Borgo Parrini: il borgo più piccolo d’Italia

In Sicilia, tra le colline e il mare, si trova Borgo Parrini, il borgo più piccolo d’Italia, con una popolazione di appena 20 abitanti. Fondato nel XIX secolo, questo piccolo centro, situato nella frazione di Partinico in provincia di Palermo, è noto non solo per le sue dimensioni, ma anche per le sue casette colorate, dal blu intenso al giallo sole, dal verde brillante al rosso acceso, che ricordano un piccolo angolo di Gaudí in Sicilia. Borgo Parrini è un museo a cielo aperto, dove si respira un’atmosfera autentica e i residenti accolgono i visitatori con calore e ospitalità, condividendo storie e leggende che si intrecciano con la storia del borgo.

L’albero più antico d’Europa

L’albero più antico d’Europa si trova in Calabria, ed è un pino loricato chiamato Italus. Questo straordinario esemplare, datato scientificamente, ha circa 1.230 anni ed è considerato l’essere vivente più longevo del continente. Italus vive nel Parco Nazionale del Pollino, a 1.900 metri di altitudine, sul versante meridionale di Serra della Ciavole, su un pendio roccioso e scosceso che lo protegge da incendi e fulmini.

La scoperta dell’albero risale al 2017, grazie a una ricerca condotta dal Parco Nazionale del Pollino in collaborazione con l’Università della Tuscia. La datazione di Italus ha rappresentato una sfida per gli studiosi, che hanno utilizzato un metodo combinato di dendrocronologia e analisi al carbonio 14 per determinarne con precisione l’età.

Attualmente, biologi e ricercatori lavorano per garantire la conservazione di Italus, affinché possa continuare a sopravvivere nel suo ambiente protetto e raccontare la sua lunga storia millenaria.

L’Arena di Verona, l’anfiteatro romano meglio conservato

L’Arena di Verona è l’anfiteatro romano meglio conservato al mondo e rappresenta una delle più importanti testimonianze dell’architettura romana. Costruita all’inizio del I secolo d.C. durante l’epoca giulio-claudia, è il terzo anfiteatro più grande tra quelli giunti fino a noi, ed è ancora oggi utilizzata per ospitare concerti ed eventi, mantenendo viva la sua funzione originaria di luogo di spettacolo.

Nonostante abbia affrontato molte sfide nel corso dei secoli, inclusi i danni provocati dal terremoto del 1183, l’Arena ha preservato gran parte della sua struttura originaria, continuando a dominare il centro di Verona con la sua imponente presenza. In epoca romana, veniva utilizzata per spettacoli come i combattimenti tra gladiatori e la caccia ad animali esotici, offrendo intrattenimento alla popolazione.

Con l’avvento del Cristianesimo e il cambiamento dei costumi, l’Arena perse la sua funzione originaria e, nel corso del tempo, fu addirittura utilizzata come cava di pietra. Le pietre estratte vennero impiegate per costruire la seconda cinta muraria di Verona nel VI secolo, dimostrando come i materiali dell’anfiteatro abbiano contribuito a plasmare altre importanti opere architettoniche della città.

Montagne da Record

Anche le vette italiane vantano alcuni primati. Il Monte Bianco, con i suoi 4.810 metri, è la vetta più alta d’Europa e si trova al confine tra Italia e Francia. Questa imponente montagna è una meta ambita per escursionisti e scalatori, grazie ai suoi spettacolari panorami alpini e alla varietà di attività all’aperto che offre. Non lontano, la Galleria del Sempione rappresenta un’opera ingegneristica straordinaria: con i suoi 19,8 km, è uno dei tunnel ferroviari più lunghi del mondo e collega l’Italia alla Svizzera, fungendo da importante via di comunicazione.

Sotto il massiccio del Gran Sasso, si trova il Laboratorio Nazionale del Gran Sasso, il più grande laboratorio sotterraneo al mondo dedicato alla fisica delle particelle. La sua posizione isolata consente di condurre esperimenti delicati, lontano da interferenze esterne. Infine, la Marmolada, la montagna più alta delle Dolomiti, ospita un ghiacciaio perenne e offre uno scenario straordinario per sciatori e amanti delle escursioni, oltre a rappresentare un’importante testimonianza delle trasformazioni climatiche in atto.

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Roma non smette di stupire: la nuova scoperta è eccezionale

Ciò che dopo tre lunghi anni di lavoro è emerso dalla viscere di Roma è davvero sorprendente perché i resti appena rinvenuti sono parte di un tesoro che si credeva fosse andato ormai perduto. Qualcosa che si pensava fosse impossibile ritrovare e invece, per nostra fortuna, così non è stato.

Riemerso il teatro di Nerone a Roma

Gli scavi condotti a Roma hanno riportato alla luce una struttura imperiale di notevole importanza: parte del Teatro di Nerone, il quinto imperatore romano, insieme a reperti di altre epoche. La scoperta è avvenuta sotto la direzione scientifica prima di Renato Sebastiani e poi di Alessio De Cristofaro, archeologi della Soprintendenza di Roma.

Condotto sul campo da Marzia Di Mento con il team Mdm archeologia, il ritrovamento è stato fatto presso la corte interna di Palazzo della Rovere in via della Conciliazione, a pochi passi dal confine con il Vaticano e dalla Basilica di San Pietro.

Oltre alla parte sinistra della cavea a emiciclo, le colonne lavorate con marmi pregiati, le decorazioni a stucco con foglia d’oro e alcuni ambienti utilizzati come depositi di costumi e scenografie che identificano gli edifici ritrovati come il Theatrum Neronis, sono emerse anche alcune tracce delle attività produttive e di pellegrinaggio d’età medievale alla tomba dell’apostolo Pietro.

Poi ancora reperti importantissimi che vanno dalla tarda età repubblicana al XV secolo, come rarissimi esemplari di calici vitrei a colonnetta, brocche e materiale ceramico, ossa di animali trasformate in strumenti musicali e cerniere per mobili, grani di rosari e insegne.

È stata rinvenuta persino una successione di tracciati stradali più volte rifatti e sistemati, collegati all’approdo sul Tevere a valle di Ponte Sant’Angelo, o Portus Maior, due insegne da pellegrino (Volto Santo di Lucca e Santa Vergine di Rocamadour) e una fiaschetta sagomata a forma del gallo di San Pietro.

Le dichiarazioni degli addetti ai lavori

È abbastanza intuibile che la scoperta avvenuta a Roma è più che straordinaria. Come si può leggere sul Corriere della Sera, Daniela Porro l’ha definita di “eccezionale importanza”. Ma del resto parliamo di un ritrovamento che è stato fatto a una profondità media di cinque metri rispetto all’attuale piano strada e in una zona, quella nei pressi del Vaticano, che nel corso dei secoli ha subito trasformazioni enormi.

Nonostante la stratigrafia complessa e la necessità di ulteriori studi utili a confermare le ipotesi dei ricercatori, gli esperti concordano che i resti siano indentificabili proprio con quelli del Theatrum, fino ad ora legato solo alla sola memoria letteraria e circondato da misteri leggendari.

Due strutture in opera laterizia ritrovate sono infatti databili all’età giulio-claudia, mentre la tecnica con cui sono state costruite sarebbe la prova di un grande impegno economico e tecnico che non può essere altro che il frutto di una committenza di alto rango, come si può comprendere anche dalle raffinate decorazioni.

Per non parlare della pianta a emiciclo, con muri radiali e un sistema di accessi e di scale, che sono caratteristiche tipiche di una cavea teatrale, su cui sorgevano le gradinate per il pubblico.

I prossimi passi

Questo eccezionale ritrovamento è avvenuto presso i giardini di Palazzo della Rovere, sede dell‘Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Per questo motivo la Sovrintendenza e l’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme lavoreranno insieme con lo scopo di realizzazione un progetto volto a valorizzare gli scavi e renderli almeno in parte fruibili.

Presto potremo perciò ammirare gli oggetti ritrovati durante gli scavi in uno spazio museale che verrà creato a Palazzo della Rovere. A ottobre, invece, potremo visionare le immagini dell’eccezionale scoperta del Teatro di Nerone e degli scavi archeologici sul programma televisivo ‘Sotto il suolo di Roma’, in onda su Rai Storia.

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Pietravairano, il borgo dominato da un teatro-tempio

Le più belle scoperte accadono spesso per caso. E questa è avvenuta così tardi nel tempo che quasi non ci si crede. Era, infatti, il 4 febbraio 2000 quando Nicolino Lombardi, studioso e storico, appassionato di ultraleggeri, sorvolando i cieli di Pietravairano scorge i ruderi di quello che si sarebbe presto rivelato uno spettacolare teatro-tempio di epoca romana tardo-repubblicana, tra i gli esempi più belli e rari di impianti del tipo in Sud Italia.

La scoperta del teatro-tempio romano a Pietravairano

“Fu come vedere il tempio col colonnato ancora in piedi e il teatro con le gradinate colme di spettatori”, ha dichiarato Nicolino Lombardi, autore di questa incredibile scoperta tanto sognata, avvenuta dopo un’infinità di ricognizioni e ricerche nella zona. Il teatro-tempio di Pietravairano, accogliente borgo in provincia di Caserta, sorge sulla sommità di Monte San Nicola (una collina, in realtà), nella frazione Sant’Eremo.

Ci troviamo nell’area storico-geografica del Sannio, abitata dall’omonimo popolo italico che a partire dal IV sec. a.c. entrò in contatto con Roma, la cui supremazia si affermò nella zona tra il 343 e il 290 a.c. con la vittoria nelle tre Guerre Sannitiche cui seguì un processo di romanizzazione. Il tragitto panoramico consente di raggiungere in circa 15 minuti di cammino, a tratti impervio, il teatro-tempio situato a 410 metri di altezza, in un’area caratterizzata dalla presenza di una cinta muraria megalitica di età preromana, che offre un panorama unico.

L’impianto del teatro-tempio è, secondo gli archeologi, un progetto unitario, sviluppato su due terrazze a diverse altezze, che sembra rispecchiare la filosofia della Magna Grecia. Su quella superiore, resti visibili e rilievi planimetrici hanno mostrato la presenza di un tempio a pianta rettangolare, di stile tuscanico. Sui lati, in corrispondenza delle colonne frontali, vi erano due vasche di raccolta dell’acqua piovana, di cui resta solo quella orientale.

Sulla terrazza inferiore, a una ventina di metri più in basso, si trova, invece, il teatro del quale si conserva la cavea semicircolare, ricavata sfruttando il pendio naturale della collina sul modello dei teatri greci, con una capienza che si suppone non dovesse essere superiore ai 2.000 posti a sedere.

Come e quando visitare il teatro-tempio di Pietravairano

Il sito archeologico è stato recuperato attraverso un importante intervento di restauro durato diversi anni e giunto quasi a conclusione. Nel 2015 la Regione Campania finanziò anche la costruzione di un impianto di risalita che permettesse di raggiungere il sito in pochi minuti, evitando l’itinerario impervio, ma il progetto non è ancora stata realizzato. In tempi recenti, il teatro è stato restaurato e reso di nuovo agibile e funzionante, benché non siano mancate le polemiche per gli interventi ritenuti molto invasivi.

Se state pensando di organizzare una visita al teatro-tempio di Pietravairano, evitate se possibile i mesi più caldi dell’anno, poiché il percorso è interamente esposto al sole. Ricordatevi anche di portare con voi acqua e qualche spuntino. Il sentiero è accessibile a tutti ma presenta brevi tratti un po’ più impegnativi. La fatica è, tuttavia, ricompensata da uno dei panorami più spettacolari della provincia del medio-Volturno.

Una visita al borgo di Pietravairano

Il delizioso borgo di Pietravairano, in provincia di Caserta, si sviluppa su una serie di terrazze come un gigantesco presepe. Conserva ancora molto del suo impianto medievale, con il castello che domina un reticolo di stradine che invitano a fare una passeggiata rigenerante, costellata di belvedere che regalano straordinarie vedute del paesaggio circostante. Tra le sue attrazioni imperdibili c’è il Santuario di Santa Maria della Vigna, ricostruito nel secolo XVII, che conserva nella sua cripta originaria interessanti affreschi tardogotici.

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Parigi: Il teatro de “Il Fantasma dell’Opera” è stato trasformato in un alloggio

Le esperienze di viaggio, ormai lo sappiamo, passano anche per gli alloggi. Case, baite, hotel a tema e stanze d’albergo non sono più dei semplici luoghi destinati al ristoro e al riposo, ma sono diventati elementi caratterizzanti di avventure straordinarie, inedite e originali, da vivere e da condividere.

I viaggiatori sanno bene che l’unica vera difficoltà sta nello scegliere il posto giusto tra le tante proposte che, giorno dopo giorno, si arricchiscono in maniera sempre più incredibile. Ma se è un’esperienza esclusiva e unica che volete vivere la prossima estate, allora sappiate che abbiamo l’alloggio giusto per voi. E vi anticipiamo che per viverlo dovrete raggiungere la città più romantica d’Europa e del mondo intero.

Stiamo parlando di Parigi, di una città meravigliosa che ogni giorno attira migliaia di turisti desiderosi di scoprire tutta la bellezza che appartiene alla capitale della Francia. Proprio qui, nel mese di luglio, i viaggiatori potranno vivere l’avventura più incredibile della loro vita: dormire sul palcoscenico del teatro che ha ispirato “Il fantasma dell’Opera” e trascorrere così una notte indimenticabile.

Parigi: il Palais Garnier diventa un alloggio

Ci sono alcune esperienze che sono destinate a diventare indelebili e quella che si può vivere a Parigi, la prossima estate, fa parte di queste. Nel mese di luglio, infatti, alcuni fortunati viaggiatori potranno trascorrere una notte all’interno del teatro che ha ispirato uno dei romanzi più celebri del mondo intero: “Il fantasma dell’Opera”.

Pubblicato per la prima volta nel 1909, e ispirato a fatti storici realmente accaduti all’Opera di Parigi, il romanzo ha avuto numerose trasposizioni teatrali, musicali e cinematografiche, trasformandosi in un vero e proprio fenomeno culturale. E proprio per celebrarlo, e per valorizzare l’heritage della città, che Airbnb ha scelto di dare l’opportunità ad alcuni fortunati viaggiatori di trascorrere una notte nello straordinario luogo dove tutto ebbe inizio: l’Opéra Garnier di Parigi, situata nel IX arrondissement.

Per l’occasione il Palco d’Onore dell’edificio è stato trasformato in un alloggio per due persone. Pronti a vivere l’esperienza più esclusiva e incredibile di una vita intera?

Opéra Garnier, Parigi

Fonte: Thibaut Chapotot/Ufficio Stampa

Opéra Garnier, Parigi

Trascorrere una notte sul palco del teatro de Il Fantasma dell’Opera

Molto più di un alloggio dove trascorrere una notte diversa dalle altre, quella proposta da Airbnb è una vera e propria esperienza esclusiva destinata a sorprendere e incantare i viaggiatori di tutto il mondo. Come anticipato, infatti, il Palco d’Onore è stato trasformato in una stanza di lusso all’interno della quale si potrà trascorrere una notte incredibile. Oltre a dormire all’interno del Palais Garnier, gli ospiti avranno accesso ai sotterranei dell’iconico edificio, proprio lì dove secondo i racconti dimora il celebre Fantasma.

Proprio per celebrare la storia che ha ispirato il romanzo, e per promuovere il valore del Palais Garnier in qualità di patrimonio culturale e storico della città, Airbnb ha pensato di mettere appunto questa esperienza che renderà unica l’estate dei viaggiatori.

Il soggiorno di una notte avrà luogo il 16 luglio del 2023 al costo di 37 euro. Gli ospiti potranno dormire nella camera di lusso allestita sul Palco d’Onore del teatro, partecipare a un tour delle aree segrete dell’Opéra Garnier, primo teatro della capitale nonché sede del Balletto dell’Opéra di Parigi, e prendere parte a una lezione privata di balletto proprio con uno dei ballerini dell’Opéra.

Le richieste di prenotazione per questo soggiorno saranno aperte mercoledì 1 marzo 2023 alle ore 18:00 (CET) sul sito Airbnb. Per prenotare è necessario essere maggiorenne e avere un profilo attivo e verificato sulla piattaforma.

L'Opéra Garnier si trasforma in un alloggio

Fonte: Thibaut Chapotot/Ufficio Stampa

L’Opéra Garnier si trasforma in un alloggio
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Il teatro sul mare che sorge sul “più bel chilometro d’Italia”

A volte basta una passeggiata per emozionare. Lo sanno bene tutte quelle persone che si sono immerse e perse tra le strade, i vicoli e i quartieri delle città e dei Paesi del mondo, quelli che svelano le loro meraviglie un po’ alla volta, passo dopo passo, o che si palesano improvvisamente davanti agli occhi di chi guarda per lasciare senza fiato. Come quel teatro che si apre sul mare sul più bel chilometro d’Italia ogni qualvolta si percorre la passeggiata del Lungomare Falcomatà.

Il teatro sullo Stretto di Messina

Ci troviamo a Reggio Calabria, in una delle città più suggestive del nostro Belpaese. Un luogo che ospita un patrimonio storico, culturale e paesaggistico immenso conservato nel Museo Archeologico, con i suoi Bronzi di Riace, nel Parco Nazionale dell’Aspromonte con i suoi boschi e i tanti esemplari di flora e fauna, nella sua storia, nelle sue tradizioni e tutte quelle testimonianze antiche che vivono e sopravvivono in ogni angolo della città.

Reggio Calabria è anche il luogo che ospita quello che è considerato il più bel chilometro d’Italia. Un’espressione, questa, da molti attribuita a Gabriele D’Annunzio e che trova la sua spiegazione nel panorama magico e suggestivo che si osserva proprio lungo questa passeggiata.

Il Lungomare Falcomatà è una delle strade più note e frequentate della città, 1,7 chilometri di meraviglie che si snodano da Piazza Indipendenza a Piazza Garibaldi e che lasciano senza fiato.

Sulla costa calabra, infatti, si verifica quello che è chiamato fenomeno ottico della Fata Morgana e che permette di osservare il paesaggio siciliano mentre si specchia sull’acqua o sul cielo. Ed è sempre qui, su questo tratto di lungomare che tra i lampioni in stile liberty che illuminano la passeggiata notturna, sorge quello che è uno dei teatri più suggestivi d’Italia.

È l’Arena dello Stretto, una costruzione contemporanea che per forme, lineamenti e suggestioni rimanda a un passato glorioso e mai dimenticato.

Bentornati a Reggio Calabria, sull’Arena dello Stretto

Tra il mare e la passeggiata suggestiva, ecco apparire una piazza semicircolare che si estende verso l’acqua.

Un anfiteatro antico e un teatro moderno: ecco cos’è l’Arena dello Stretto. Costruita dove un tempo sorgeva il Molo di Porto Salvo, che fu distrutto dal terremoto del 1908, l’Arena è stata costruita secondo i caratteristici dettami dell’Antica Grecia, motivo per il quale, attraversandola, si ha la sensazione di fare un lungo viaggio nel tempo.

Ma non è solo la sua architettura a incantare, ma anche il magico panorama che da qui si può osservare. Il teatro, infatti, si affaccia sullo Stretto e sulla Sicilia regalando a ogni ora del giorno e della notte uno scenario unico e straordinario che lascia tutti senza fiato.

Nel bel mezzo della costruzione si allunga verso l’acqua un piccolo molo dove campeggia una scultura marmorea dedicata a Vittorio Emanuele III per celebrare l’arrivo del Re in città subito dopo la sua proclamazione.

Fermatevi qui e aguzzate la vista. In determinati momenti dell’anno è possibile ammirare il fenomeno della Fata Morgana che appare davanti allo sguardo come per magia.

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La Passione di Sordevolo, come e quando scoprire lo spettacolo di teatro popolare più grande di sempre

Un paese, centinaia di attori, uno spettacolo straordinario: si tratta della Passione di Sordevolo, un evento unico che, ogni cinque anni, accende i riflettori su un delizioso paese di montagna.

Sordevolo, nella Valle Elvo, in provincia di Biella, è il teatro di una manifestazione famosa in tutto il mondo a cui partecipano tutti i 1300 abitanti del paese, fra comparse, allestimenti, costumi, attori e servizi dietro le quinte. Un gigantesco lavoro di preparazione che dura mesi, per portare in scena la meraviglia e regalare uno show che è una vera e propria immersione nella antica Gerusalemme dell’anno 33.

La Passione di Sordevolo, fra storia e tradizione

Una rappresentazione corale, uno spettacolo senza precedenti e una tradizione lunga secoli: la Passione di Sordevolo racchiude in sé qualcosa di straordinario. Ogni cinque anni questo borgo montano si anima, i riflettori si accendono e accade un evento irripetibile. I numeri di Sordevolo sono a dir poco stupefacenti: più di 400 attori con un’età compresa fra 5 e 80 anni, centinaia di persone che operano dietro le quinte, 34 repliche in soli 100 giorni, di cui 2 recitate dai bambini, oltre 2 ore di recitazione, un allestimento frutto di 80mila ore di lavoro, un anfiteatro di 4mila metri quadri e 2400 posti a sedere coperti.

Uno show unico da non perdere

Assistere alla Passione di Sordevolo è un’esperienza mistica. Ci si sente parte di qualcosa di grande, fra storia, cultura, fede e tradizione popolare. L’evento, le cui origini si perdono nella Storia, è antico oltre due secoli. Nell’area dell’anfiteatro, come per magia, prende forma un pezzetto del passato. Gli spettatori vengono catapultati in Palestina, dove 400 personaggi si muovono fra il Cenacolo e il Sinedrio, la Reggia di Eroe, il Pretorio di Pilato, il Getsemani e il Calvario. Interpreti, soldati e guardie si muovono per dare vita a un dramma antichissimo.

La scenografia è così realistica e curata nei dettagli che gli spettatori dimenticano il tempo in cui si trovano, suggestionati e affascinati dalla recitazione. Il testo, giunto a Sordevolo per vie misteriose, risale alla fine del Quattrocento e in origine veniva messo in scena nel Colosseo di Roma.

Date e biglietti

La Passione di Sordevolo andrà in scena nel 2022 dal 18 giugno al 25 settembre. Le rappresentazioni sono previste per:

  • il 18-19-25 e 26 giugno (alle 21.00 il sabato e alle 16.30 la domenica);
  • 1, 2, 3, 9, 15, 16, 22, 23, 29, 30 luglio (il 3 alle ore 16.00, tutti gli altri giorni alle 21.00);
  • il 5, 6, 19, 20, 26,27, 28 agosto (alle 21.00);
  • il 2, 3, 4, 9, 10, 11, 16, 17, 18, 20, 23, 24, 25 settembre (alle 21.00, tranne domenica 4 agosto alle 20.00, domenica 11, 18 e 25 agosto alle 16.30, martedì 20 agosto alle 10.00).

I biglietti si possono acquistare online attraverso il Circuito di prevendita TicketOne. Inoltre è possibile prenotare oppure acquistare i posti telefonando ai numeri 015 2562486 – 375 6135686 oppure inviando una mail a passione@passionedisordevolo.com

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Valencia è diventata il palcoscenico di un teatro delle meraviglie

C’è qualcosa di straordinario che sta succedendo proprio adesso tra le strade di Valencia. Un grande spettacolo che ha trasformato, per pochi giorni, la città spagnola in un palcoscenico teatrale a cielo aperto che ospita spettacoli e attori meravigliosi. Si tratta di Las Fallas, molto più di una festa tradizionale cittadina, ma vero e proprio simbolo dell’identità nazionale.

Le Fallas sono le feste che si svolgono ogni anno, nei giorni che precedono la primavera, nella città spagnola di Valencia e in alcuni paesi della Comunità Valenzana. Dichiarate Patrimonio Mondiale Immateriale dell’Umanità dall’Unesco nel 2016, ogni anno attirano nel territorio migliaia di viaggiatori per ammirare il grande show che si snoda tra le strade della città.

Quest’anno poi, la festa di Las Fallas è ancora più grandiosa dopo i due anni di fermo a causa della pandemia mondiale, il secondo stop in tutta la sua storia. Scopriamola insieme.

Las Fallas

Las Fallas

Las Fallas: lo spettacolo grandioso a Valencia

Las Fallas è molto più di una festa che intrattiene cittadini e attira viaggiatori. Si tratta, infatti, di una vera e propria celebrazione dell’identità nazionale, nonché la festa più attesa dell’anno da tutto il Paese.

Le origini sono antichissime, tutto è nato diversi secoli fa quando i falegnami di Valencia realizzavano delle lampade in legno, conosciute come parot, che servivano a illuminare i loro laboratori e che, in occasione della festa di San Giuseppe, bruciavano per tradizione.

Non erano lampade qualunque, però, ma delle vere e proprie sculture in legno che assumevano l’aspetto di esseri umani e che in alcuni casi venivano poi abbigliati con abiti e vecchi stracci. Le piccole lampade, a partire dal XIX secolo, iniziarono ad assumere proporzioni sempre più grandiose, superando di gran lunga quelle umane fino a diventare dei monumentali personaggi che, durante il mese di marzo, sfilano per le strade della città.

Le statue, che oggi sono realizzate principalmente in sughero o cartapesta, diventano per pochi giorni gli stravaganti e maestosi abitanti di Valencia, superando anche i 30 metri d’altezza. Per onorare l’antica tradizione, queste vengono bruciate l’ultimo giorno della festa dando vita a uno spettacolo unico e straordinario, quasi surreale.

Las Fallas

Las Fallas, Valencia

Las Fallas: la festa ha inizio

Las Fallas è diventato con gli anni un appuntamento imperdibile per i cittadini di Valencia, per gli abitanti del Paese intero e per i viaggiatori che vogliono toccare con mano questa straordinaria tradizione.

L’appuntamento di quest’anno, dopo due anni di stop, è a Valencia ovviamente dal 14 al 19 marzo. Le foto che circolano online ci confermano che la festa è ufficialmente iniziata ed è meravigliosa. Come un teatro a cielo aperto, così è Valencia popolata da gigantesche statue che artisti e scultori locali realizzano durante tutto il corso dell’anno.

La città inaugura le celebrazioni con gli spettacoli pirotecnici già i primi giorni di marzo, ma durante la notte del 15 del mese che più di 500 figure vengono portate e montate nelle piazze e nelle strade della città. Così i cittadini si risvegliano all’interno di una sorta di paese delle meraviglie.

La festa culmina con il grande falò finale: il cremà. È questo il momento in cui tutte le figure che popolano la città vengono bruciate. Le fiamme, la musica in sottofondo, e i fuochi d’artificio in cielo, creano uno spettacolo di fuoco e fiamme che stordisce e incanta.

Las Fallas, Valencia

Las Fallas, Valencia

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Il teatro volante con vista panoramica su New York

C’è sempre un motivo per innamorarsi di New York, anzi ce ne sono mille e anche di più, ma il teatro volante che svetta tra i grattacieli e offre una vista panoramica sulla Grande Mela è un’esperienza incredibile che lascia col fiato sospeso. Una nuova avventura da vivere per costruire straordinari e indelebili ricordi di viaggio.

Organizzare un viaggio a NY è sempre un’ottima idea. Lo è perché qui c’è sempre qualcosa da fare e da vedere. Lo è perché la vista dello skyline, che è in continua evoluzione, emoziona e incanta. E perché i parchi urbani sono dei veri e propri tesori da scoprire.

New York è bella sempre, a ogni ora del giorno e della notte, a ogni stagione, quando è la natura a mettere in scena dei paesaggi urbani fuori dall’ordinario. Ed è bella da scoprire adesso, a bordo di un teatro volante per godere della vista a volo d’uccello della Grande Mela.

RiseNY, la nuova attrazione di New York

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Bentornati a New York: cosa c’è di nuovo?

Elencare le meraviglie di New York e tutte quelle cose che la rendono una città magica sembra un’impresa ardua. Ed è da questa consapevolezza che, probabilmente, è nata una delle più straordinarie attrazioni della Grande Mela a Times Square: RiseNY.

Si tratta di un teatro virtualmente itinerante, nel tempo e nello spazio, un’attrazione che celebra le meraviglie della città e racconta tutta la magia, visibile e invisibile di New York. Un viaggio nel viaggio che, attraverso la presenza di sette gallerie tematiche, percorre le tappe della storia della città in due secoli di meraviglie.

Il percorso comincia trasportando idealmente i visitatori all’interno della prima linea della metropolitana inaugurata nel 1904. Un viaggio nel tempo che arriva fino agli anni ’90 per ammirare la rinascita di New York e fermarsi a guardare la bellezza di quei simboli ora iconici della Grande Mela.

Il percorso prosegue alla scoperta della cultura americana, dalla moda alla musica, passando per i film e le celebri serie televisive. Non manca, ovviamente, un tributo allo sviluppo verticale della città che ospita uno degli skyline più belli del mondo. Ed è proprio per omaggiare quello che è diventato il simbolo della città che il percorso si conclude con un viaggio vertiginoso nel cielo di New York.

RiseNY, la nuova attrazione di New York

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Il volo spettacolare su New York

Dopo aver toccato con mano la magia di New York, attraverso la sua storia, la cultura e le tradizioni, il viaggio all’interno di RiseNY si conclude con una simulazione di volo sulla città che, da solo, merita l’intero viaggio.

Questo teatro volante ospita 46 posti dai quali, comodamente seduti, sarà possibile volare tra i grattacieli di Manhattan e osservare tutta la città. Gli ospiti saranno sollevati per circa dieci metri e resteranno in sospensione tra riprese aeree mozzafiato.

I sedili in movimento rendono ancora più reale l’esperienza multisensoriale alla quale si aggiungono i profumi, la nebbia e il vento. Un cinema in 4k con vibrazioni, correnti d’aria e odori che rendono più realistiche le immagini che si susseguono sullo schermo.

Sarà come mettere ai piedi un paio di ali per raggiungere la Statua della Libertà, il ponte di Brooklyn, l’Empire State Building, e il Central Park. Pronti a partire?

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