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Berlino, il museo di Bud Spencer è un viaggio nella storia e nel mito del cinema

Nel cuore di Berlino, precisamente in Unter den Linden 10, si trova il Museo Bud Spencer, un luogo speciale dedicato a uno degli attori italiani più amati. Inaugurato il 27 giugno 2021, questo museo è un omaggio della famiglia Pedersoli al loro caro Carlo Pedersoli, noto al mondo come Bud Spencer, scomparso nel 2016. Situato nel prestigioso edificio Römischer Hof, il museo si estende su una superficie di 500 m² e offre un’esperienza immersiva nella vita e nella carriera di Bud Spencer. Si tratta della prima mostra completamente dedicata a questo iconico personaggio del cinema italiano.

Il percorso espositivo

Il Museo Bud Spencer di Berlino è una tappa imperdibile per chiunque ami il cinema e voglia scoprire la storia di un uomo che ha segnato intere generazioni di spettatori. Con le sue sezioni interattive, i memorabilia, e gli eventi speciali, il museo offre un’esperienza unica che rende omaggio a una delle leggende del cinema mondiale. Il percorso espositivo si suddivide in alcune aree ed esperienze.

La Cine-Lounge

La Cine-Lounge è una sala cinematografica dove vengono proiettati documentari e filmati rari su Carlo Pedersoli. Qui, i visitatori possono godersi una selezione di filmati e documentari esclusivi su Bud Spencer, che raccontano non solo la sua carriera cinematografica, ma anche la sua vita privata e il suo impatto sulla cultura popolare mondiale. Questa sala è dedicata alle opere di successo con l’attore italiano come i film di genere Spaghetti Western e le commedie d’azione, come Lo Chiamavano Trinità, Più forte ragazzi, e I due superpiedi quasi piatti. La Cine-Lounge è un luogo perfetto per rivivere questi classici del cinema e scoprire anche dietro le quinte, attraverso interviste e materiali rari. Oltre ai film, ci sono documentari e video esclusivi che raccontano la sua carriera, con approfondimenti sulla sua trasformazione da nuotatore olimpionico a star del cinema. Il museo custodisce anche interviste inedite che permettono di conoscere meglio l’uomo dietro la leggenda.

Bud Spencer Berlino

Fonte: Ansa

La mostra di Bud Spencer

La galleria dei memorabilia

I visitatori possono ammirare una raccolta di fotografie, costumi originali e oggetti personali che raccontano la vita dell’attore. La galleria dei memorabilia è una delle aree più suggestive del museo dove vengono esposti oggetti originali che hanno accompagnato la carriera di Bud Spencer. Questi pezzi storici permettono di rivivere momenti indimenticabili dei suoi film e della sua vita.

Qui si possono vedere da vicino i costumi indossati da Bud Spencer nei suoi film più celebri, come il famoso outfit da cowboy in Lo chiamavano Trinità, che lo ha reso una leggenda nel genere dello Spaghetti Western. Non mancano anche gli accessori iconici utilizzati in alcune delle scene più memorabili. Inoltre c’è una vasta selezione di fotografie storiche e locandine cinematografiche delle pellicole che lo hanno reso famoso. Ogni scatto racconta una parte della sua carriera, dai suoi inizi nel mondo del cinema fino ai successi internazionali. Infine sono esposti alcuni oggetti legati alla sua carriera cinematografica, e oggetti personali di Bud Spencer, come i suoi trofei da nuotatore, che testimoniano la sua vita prima di diventare una star del cinema.

La statua in scala reale di Bud Spencer

Una delle principali attrazioni del museo è la statua in scala reale di Bud Spencer, che rappresenta l’attore nel suo ruolo più iconico, quello nel film Lo chiamavano Trinità. Questa scultura è una vera e propria opera d’arte realizzata da due giovani artiste berlinesi che hanno cercato di catturare l’essenza del personaggio, noto per la sua forza fisica e il suo spirito indomito. La statua è una celebrazione visiva di Bud Spencer come icona del cinema d’azione. La posa del personaggio che lo ha reso famoso, è una delle più riconoscibili della sua carriera, con il suo sorriso da furfante e l’atteggiamento di chi è sempre pronto a combattere per una causa giusta. I visitatori possono anche interagire con la statua, scattando foto o semplicemente ammirando i dettagli che catturano il suo spirito carismatico e il suo fisico imponente.

Bud’s Bistro: un viaggio culinario

Insieme alla visita culturale, il museo offre anche un’esperienza culinaria. Il Bud’s Bistro propone piatti ispirati ai cibi preferiti da Bud Spencer, permettendo ai visitatori di assaporare i gusti che l’attore amava. Si tratta di un ristorante che serve piatti tipici della cucina italiana, con un’attenzione speciale alle pietanze che Bud amava. Nel menù piatti come spaghetti al pomodoro, risotto e pizza sono solo alcune delle prelibatezze che portano in tavola il gusto della tradizione gastronomica. Il ristorante non è solo un luogo dove mangiare, ma un vero e proprio omaggio alla sua vita e alle sue radici.

Costi e orari

Il museo è aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 19:00. Inoltre, ogni venerdì e sabato si svolgono le Bud-Spencer-Nights, eventi speciali con musica dal vivo e ospiti legati al mondo di Bud Spencer, riservati a un pubblico selezionato. L’ingresso al museo è gratuito per i bambini fino a 6 anni. I biglietti per i visitatori dai 7 ai 17 anni costano 8 €, mentre gli adulti possono acquistare i biglietti direttamente presso la biglietteria del museo o online. Infine, è possibile portare a casa un ricordo di questo luogo particolare facendo un giro nel museo shop, dove puoi acquistare magliette, poster, libri e altre souvenir che celebrano la carriera di Bud Spencer.

Come arrivare

Il museo è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici. La fermata Unter den Linden della U-Bahn (linea U5) si trova a pochi passi dall’ingresso del museo. Inoltre le linee di autobus 100 e 200 fermano nelle vicinanze, rendendo l’accesso comodo da diverse zone della città.

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C’è un posto in Spagna dove il bianco acceca e il tempo rallenta: si chiama Mijas

L’Andalusia? Un vero paradiso che sembra incastonato in un libro tra borghi caratteristici, città d’arte e scorci sul mare. Proprio nella zona costiera a trionfare è la Costa del Sol, un tratto in cui per oltre 300 giorni l’anno splende il sole. Il clima piacevole e i colori conquistano al primo sguardo facendo scoprire delle piccole realtà come Mijas, un gioiello che salta all’occhio per la sua edilizia così bianca da accecare.

Cosa vedere a Mijas

Sembra quasi bloccato in uno spazio tempo tutto suo Mijas, il piccolo borgo dalle case bianche caratteristiche protagonista della Costa del Sol, non lontano da Malaga. Il colore così chiaro si presta a scattare foto ricordo uniche, specialmente nelle oltre 300 giornate in cui splende il sole. Il villaggio dall’anima pittoresca si trova alle pendici della Sierra de Mijas, non lontano da Fuengirola e qui, tra viuzze caratteristiche e un centro storico arroccato da esplorare, c’è davvero un’anima da scoprire.

Mijas Pueblo

Il primo luogo da non perdere è Mijas Pueblo, ovvero l’anima più autentica dell’Andalusia caratterizzato da un labirinto di casette che si arrampicano su per la montagna. Si trova a circa 428 metri di altezza e qui si vive a ritmo lento. Ad accompagnare su e giù turisti (e non solo) ci pensano i burros-taxi, ovvero gli asinelli che sono diventati icona locale e che permettono di arrivare facilmente a Plaza de Toros, un’arena ovale unica nel suo genere.

Passeggiando si può raggiungere facilmente la Iglesia de la Inmaculada Concepción, un gioiello autentico di spiritualità nato sulle rovine di una ex moschea. Accanto ad essa svetta la Torre de Vela, un’antica torre mudéjar oggi trasformata nel campanile della chiesa. Altrettanto leggendario l’Ermita de la Virgen de la Peña, un eremo che oltre ad essere luogo di culto regala una vista impagabile sulla costa. Tra i sentieri del bosco c’è invece un bel trekking che conduce all’Eremo del Calvario.

Visitare Mijas in Spanga

Fonte: iStock

Passeggiata nel centro storico di Mijas con i caratteristici muri bianchi e vasi di fiori

I musei di Mijas

Tra i luoghi da visitare c’è anche il museo Carromato de Max che ospita un vagone ferroviario; al suo interno sono custoditi oggetti rari e molto particolari provenienti da tutto il mondo. Da non perdere, poi, il museo etnografico dove viene raccontata la vita quotidiana della località e il boom turistico. Gli appassionati d’arte troveranno molto interessante il CAC dedicato allo stile contemporaneo. Al suo interno sono esposte opere di diversi maestri del Novecento tra cui Dalì, Mirò e Picasso.

Le spiagge di Mijas

Non solo arte, cultura e musei. Le spiagge di Mijas si estendono per 12 chilometri lungo la Senda Litoral. Tra le più belle playa de la Luna circondata dal verde, playa de Calahonda ideale per famiglie e sportivi, El Bombo dove la sabbia scura regala scorci da sogno o playa dela Butibamba per chi cerca comfort e servizi. E gli amanti del surf? Non possono mancare una visita a play alas Doradas, onde da sogno e natura mozzafiato tutto attorno: l’effetto wow è assicurato.

Dove si trova e come arrivare a Mijas

Il pittoresco borgo andaluso di Mijas si trova in prossimità delle colline della Costa del Sol, ad una trentina di chilometri da Malaga. Per raggiungerlo il modo migliore è atterrare all’aeroporto di Malaga e poi prendere un bus che in circa un’ora conduce proprio a questo piccolo centro abitato. Ancora meglio, per chi ha un mezzo proprio o a noleggio, spostarsi in auto così da poter essere autonomi al 100%.

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Siviglia, dove il flamenco profuma di aranci in fiore

Solare, sensuale, magnetica, Siviglia è una città che cattura il cuore e riscalda l’anima. Con la sua luce dorata, i colori intensi, le antiche tradizioni e l’energia che pulsa tra vicoli, piazze e palazzi moreschi, la capitale andalusa è un mix di storia e passione, dove il passato arabo convive con l’eredità cristiana e l’anima gitana. Tra profumi d’arancio, architetture da Mille e una notte e ritmi che battono al suono del flamenco, è una città da vivere, ascoltare, assaporare.

In quest’articolo scopriamo insieme cosa vedere a Siviglia, dalle meraviglie architettoniche – come la Cattedrale e l’Alcázar –  ai tramonti sul Guadlquivir fino alle tapas nei quartieri più autentici: non una semplice checklist, ma un invito a perderti tra i meandri di una delle città più affascinanti d’Europa.

Siviglia: 13 cose da vedere

Situata nel sud della Spagna, nell’assolata regione dell’Andalusia, Siviglia è una città da scoprire a passo lento, passeggiando tra i suoi vicoli soleggiati alla scoperta di edifici plasmati da secoli di arte e di storia che, intrecciandosi, hanno lasciato tracce indelebili. Tra atmosfere moresche, giardini segreti e scorci che sembrano usciti da un film, ecco una selezione dei luoghi da non perdere per lasciarsi conquistare dalla magia andalusa.

Cattedrale di Siviglia e Giralda

Edificati su un’antica moschea almohade e su un minareto, la Cattedrale di Siviglia e l’inseparabile Giralda simboleggiano il trionfo del cristianesimo in città.

Dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1987, la Catedral Metropolitana de Santa María de la Sede de Sevilla è una delle chiese gotiche più grandi al mondo: oltre che per l’imponenza e la straordinarietà architettonica, colpisce per il mix di stili che riflettono le stratificazioni storiche della città. All’interno ospita la tomba di Cristoforo Colombo morto a Vallodolid, in Spagna, nel 1506.

La Giralda, visibile da molti punti della città, regala viste mozzafiato sui tetti rossi di Siviglia.

cattedrale gotica

Fonte: iStock

Catedral Metropolitana de Santa María de la Sede de Sevilla

Real Alcázar

Tra le cose da vedere a Siviglia, il Real Alcázar si aggiudica uno dei primi posti nella nostra top 15.

Edificato con funzioni difensive dai governanti mussulmani, è oggi una delle residenze reali in uso più antiche d’Europa: un capolavoro architettonico che testimonia la fusione tra arte islamica, gotica, rinascimentale e barocca. Con i suoi giardini profumati, i cortili decorati da azulejos, gli archi arabeggianti e gli interni dai soffitti scolpiti, il Real Alcázar catapulta in un universo sospeso nel tempo, tra suggestioni e visioni che sembrano tratte da una pagina delle Mille e una notte.

patio del Real Alcázar con forme arabeggianti

Fonte: iStock

Patio de las doncellas, Real Alcázar

Plaza de España

A poche centinaia di metri dal Real Alcázar si trova Plaza de España, uno degli spazi più scenografici di tutta l’Andalusia, se non del Paese intero.

Situata all’interno del Parco de María Luisa, Plaza de España è un complesso monumentale di mattoni, ceramiche e ponticelli che attraversano un canale navigabile: realizzata nel 1929 in occasione dell’Esposizione Iberoamericana, presenta una forma semiellittica che simboleggia l’abbraccio tra l’antica città spagnola e le sue colonie. Lungo le pareti della piazza, rappresentate da scene storiche e mappe in ceramica decorata, trovano posto le 48 province spagnolo. L’acqua, i giochi di luce e le maioliche creano un’atmosfera quasi fiabesca.

Plaza de España è il luogo perfetto per una passeggiata rilassante o una gita in barca sulle acque del canale, ma anche per lasciarsi coinvolgere da gruppi di musicisti e ballerini di flamenco che si esibiscono sotto i portici.

Torre dell’Oro

Siamo di fronte a un altro dei simboli di Siviglia, Torre dell’Oro, che si affaccia elegante sulle rive del Guadalquivir e regala una bella vista panoramica sul fiume, sulla città e sul vicino ponte di Triana.

Edificata nei primi anni del XIII secolo dagli Almohadi come parte delle mura che proteggevano l’accesso fluviale alla città, Torre dell’Oro ospita al suo interno un piccolo museo navale che racconta la storia marittima di Siviglia e le spedizioni verso il Nuovo Mondo.

Quartiere di Santa Cruz

Con il suo labirinto intricato di vicoli acciottolati, piazzette silenziose e cortili che profumano di gelsomino, Santa Cruz rappresenta il cuore storico e romantico della città, dove Siviglia rivela il suo volto più intimo e struggente.

Un tempo abitato dalla comunità ebraica, Santa Cruz è oggi uno dei quartieri più visitati della città, ideale per una passeggiata a piedi tra storia, gastronomia e scorci dalla bellezza inenarrabile.

Strada con alberi e case

Fonte: iStock

La tranquillità del quartiere Santa Cruz

Archivio General de Indias

Tra le cose da vedere a Siviglia oltre i luoghi più iconici, l’Archivo General de Indias merita sicuramente una tappa: è uno dei luoghi che meglio raccontano l’importanza storica della città andalusa all’epoca delle grandi esplorazioni.

Sito accanto alla Cattedrale e alla Giralda, l’archivio fu creato alla fine del XVIII secolo per volontà di Carlo III all’interno di un’elegante costruzione rinascimentale – l’antica Casa Lonja de Mercaderes – dove sono custoditi milioni di pagine, mappe, lettere, decreti e diari dei quattro secoli di storia dell’Impero spagnolo nelle Americhe e nelle Filippine.

Casa de Pilatos

Gli appassionati di arte e architettura non possono esimersi dal visitare la Casa de Pilatos, una delle residenze storiche di Siviglia più affascinanti per la fusione di stili, dal mudéjar al gotico e dal rinascimentale al plateresco, tipica dell’Andalusia del XVI secolo.

Un’esperienza rilassata e lontana dalla folla tra patii decorati con azulejos, scale affrescate, collezioni di sculture antiche e giardini tranquilli che regalano una pausa silenziosa impregnata di bellezza nel cuore della città antica.

Plaza de Toros de la Maestranza

Tra i luoghi più rappresentativi della tradizione andalusa, Plaza de Toros de la Real Maestranza de Caballería de Sevilla è uno dei simboli più emblematici della città: ben più di una semplice arena, è un vero e proprio monumento storico che racconta un capitolo importante dell’identità culturale di Siviglia.

Plazas de Toros de la Maestranza, una delle più antiche e prestigiose di tutta la Spagna, ha una capienza di circa 12.000 spettatori e si distingue per lo stile barocco e la forma leggermente ellittica: è in uso ancora oggi durante la stagione taurina che culmina con la Feria de Abril. Oltre all’Arena, è possibile visitare l’annesso Museo Taurino che raccoglie costumi, manifesti, dipinti e oggetti legati alla tauromachia.

Metropol Parasol

Noto a tutti come Las Setas per la peculiare struttura a forma di fungo, il Metropol Parasol è una delle opere più sorprendenti dell’architettura contemporanea andalusa.

Realizzato in legno e calcestruzzo su progetto del tedesco Jürgen Mayer, il Metropol Parasol rappresenta un esempio di riqualificazione che ha saputo unire estetica, innovazione e funzionalità: all’interno della struttura, che ha completamente trasformato lo spazio urbano in cui si colloca, trovano posto il Museo Antiquarium (con una collezione di reperti romani e moreschi rinvenuti durante gli scavi), un mercato coperto e una passerella panoramica da cui ammirare la città a 360 gradi.

istallazione a forma di fungo

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Metropol Parasol, una delle opere più sorprendenti dell’architettura contemporanea andalusa

Parco di María Luisa

Per una pausa di freschezza tra un monumento e l’altro, un imprescindibile è il Parco di María Luisa: con i suoi viali alberati, le fontane scenografiche e le panchine decorate con azulejos colorati, è uno dei luoghi più amati dai sivigliani che vi si recano per una passeggiata rilassante e per godersi l’atmosfera soleggiata della città.

Tra le aree più belle del giardino monumentale spiccano la Fontana dei Leoni, il Monte Gurugú e il Padiglione Moresco: circondati dalla vegetazione lussureggiante regalano quiete e bellezza, oltre a rappresentare un altro volto della città.

Basílica de la Macarena

Un po’ dislocata ma facilmente raggiungibile con una passeggiata di 20 minuti dal centro città, la Basilica de la Macarena è uno dei luoghi di culto più venerati di Siviglia: al suo interno custodisce la Vergine della Speranza Macarena, simbolo di devozione popolare e protagonista indiscussa della Semana Santa.

Accanto alla Basilica si trova l’Arco de la Macarena che unitamente al Postigo del Aceite e alla Porta di Cordoba è uno dei tre accessi superstiti delle antiche mura medievali.

Museo de Bellas Artes

Sito all’interno dell’antico Convento de la Merced Calzada, il Museo de Bellas Artes di Siviglia è una tappa assolutamente da non perdere per gli amanti dell’arte: dopo il Prado di Madrid è considerato la seconda pinacoteca più importante di tutta la Spagna.

Oltre alle sale dedicate ai grandi del passato – tra cui il Goya, El Greco e il maestro del barocco sivigliano Bartolomé Esteban Murillo – il museo ospita importanti esempi di arte andalusa che raccontano l’identità culturale di Siviglia.

Palacio de las Dueñas

Tra le residenze storiche più affascinanti di Siviglia merita una visita il Palacio de las Dueñas, mix armonioso di stili gotico-mudéjar e rinascimentale che si distingue per l’atmosfera elegante in cui il tempo sembra essersi fermato.

Di proprietà della ricca e potente Casa de Alba, il Palacio de las Dueñas custodisce al suo interno mobili antichi e opere d’arte raccolte dalla famiglia nel corso dei secoli, mentre all’esterno una serie di patii e giardini rigogliosi regalano un’oasi di pace nel cuore della città.

Giardino con casa nobiliare andalusa

Fonte: iStock

Palacio de las Dueñas, una delle residenze storiche più affascinanti di Siviglia

Cosa fare a Siviglia: 7 esperienze da non perdere

Siviglia è una città vivace, da vivere con tutti i sensi in allerta: oltre alle cose da vedere, ecco un elenco di esperienze imperdibili per cogliere l’anima più profonda dell’Andalusia:

  • assistere a uno spettacolo di flamenco in uno dei tablao storici della città, lasciandosi travolgere dalla forza dell’antica arte andalusa;
  • navigare sul fiume Guadalquivir per ammirare Siviglia da una prospettiva romantica e affascinante, con un viaggio tra scorci mozzafiato e monumenti emblematici che si riflettono nell’acqua;
  • fare un tuffo nella gastronomia sivigliana con un tour tra tapas bar e mercati locali per scoprire profumi intensi, sapori autentici e l’energia quotidiana della città;
  • ammirare Siviglia al tramonto da una terrazza panoramica – come quelle del Metropol Parasol o della Giralda – con il sole che cala dietro i tetti tingendo la città di rosso, oro e arancio;
  • rilassarsi nei bagni arabi del quartiere Santa Cruz è un ottimo modo per rigenerare il corpo e la mente tra vapori profumati, piscine tiepide e atmosfere moresche;
  • perdersi tra le botteghe artigiane e i vicoli storici di Triana per scoprire l’anima popolare di Siviglia, lasciandosi contagiare dalla sua energia vibrante fatta di arte, passione e quotidianità;
  • assistere alla Semana Santa o alla Feria de Abril che sono due delle esperienze più cariche di significato da vivere a Siviglia: la prima è un’esplosione di spiritualità, mentre la seconda è un tripudio di musica, danze e colori che trasforma la città in un teatro all’aperto.
Fiume con barche e torre

Fonte: iStock

La crociera sul Guadalquivir offre uno sguardo romantico sulla città

Siviglia è molto più di come si mostra a prima vista. É una città di contrasti armoniosi che vive in equilibrio tra il passato e il presente, in cui si intrecciano quiete e vitalità, antiche tradizioni e manifestazioni culturali. É una città che si svela lentamente allo sguardo attento e curioso di chi ambisce conoscerla a fondo, pronta a sorprenderlo con la ricchezza dei suoi dettagli, la varietà dei suoi quartieri e la profondità della sua storia.

Siviglia: come raggiungerla

Siviglia è facilmente raggiungibile dall’Italia grazie alla presenza dell’Aeroporto San Pablo da cui operano compagnie low cost – come Ryanair, Vueling e EasyJet – che collegano il capoluogo andaluso alle principali città italiane.

Dall’aeroporto di Siviglia al centro città ci sono due opzioni:

  1. prendere un autobus della linea EA (Especial Aeropuerto) che è attivo dalle 05.20 del mattino alle 00.50 di notte: il biglietto, acquistabile anche a bordo, costa 4€;
  2. una corsa in taxi fino al centro città dura circa 15 minuti, a seconda del traffico: per il prezzo si applica la Tarifa Única Aeropuerto definita in base agli orari (giornalieri o notturni) e ai giorni (feriali o festivi).

Siviglia conta anche su collegamenti ferroviari efficienti: con i treni ad alta velocità AVE è possibile raggiungere Madrid in circa 2 ore e mezza e Barcellona in poco più di 5 ore, regalando lungo il tragitto paesaggi molto poetici.

Muoversi a Siviglia è semplicissimo: il centro storico è piccino e si gira comodamente a piedi, ma la città dispone anche di una rete di autobus, tram e metropolitana, oltre a 170 km di piste ciclabili che la rendono piacevolmente visitabile con una bici a noleggio.

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Tutte le affascinanti location della quinta stagione di You

La serie Netflix You è diventata un vero e proprio fenomeno globale, con milioni di fan che seguono le inquietanti avventure di Joe Goldberg, il protagonista interpretato da Penn Badgley. Fin dalla sua prima stagione, la serie ha saputo mixare elementi di thriller psicologico, dramma e mistero, guadagnandosi un posto di rilievo nel panorama televisivo mondiale. Ogni stagione della serie non solo ha portato nuovi colpi di scena, ma ha anche offerto meravigliose location che hanno contribuito a creare l’atmosfera unica e sconvolgente che caratterizza la trama.

La quinta stagione di You non è da meno. Questa porta i fan in nuove, fantastiche location della Grande Mela che aggiungono una marcia in più alla suspense e all’intensità della storia.

Per questo capitolo finale si uniscono al cast: Anna Camp – che interpreta le sorelle gemelle identiche di Kate, Maddie e Reagan – Griffin Matthews – nel ruolo del fratellino Teddy –  e Madeline Brewer – l’ultimo interesse amoroso di Joe, Bronte.

In questo articolo, esploreremo alcune delle location più suggestive e interessanti di questa stagione, scoprendo come ogni luogo contribuisca a costruire l’ambientazione perfetta per le vicende di Joe Goldberg.

Stazione della metropolitana di Bleecker Street

La stazione della metropolitana di Bleecker Street, situata nel cuore di Manhattan, è uno degli scenari più iconici della quinta stagione. La sua atmosfera underground, con luci soffuse e i rumori della metropolitana che risuonano tra le pareti, diventa il palcoscenico perfetto per alcune delle scene più tese della serie.

una location della quinta stagione di you

Fonte: iStock

Bleecker Street Subway Station, New York City

La stazione, che rappresenta il caos e l’anonimato tipici di New York, è il luogo perfetto per Joe, che si muove tra la folla cercando di sfuggire ai suoi demoni interiori.

Dopo una serie di omicidi che lo hanno portato a Los Angeles e Londra passando per la periferia, il serial killer trasformatosi in stalker è tornato nella città più bella del mondo. La scelta di ambientare alcune scene qui sottolinea la frenesia della città e l’incapacità di Joe di nascondersi dalle sue azioni passate.

Tavern on the Green

Un altro luogo di grande rilevanza è la Tavern on the Green, un ristorante dal fascino rustico che diventa teatro di alcuni incontri chiave nella trama. Il ristorante borghese è situato in Central Park. Questo sembra un angolo di pace, ma dietro il suo aspetto accogliente si nascondono segreti misteriosi. Le scene che si svolgono qui sono contraddistinte da un’atmosfera intima e oscura, dove i personaggi si confrontano e rivelano le loro vere intenzioni. La location rimanda a una sensazione di claustrofobia, come se nulla potesse restare nascosto in questo luogo così apparentemente innocente.

St Jean Baptiste High School

La St Jean Baptiste High School, un’istituzione di prestigio situata a New York, svolge un ruolo fondamentale nella quinta stagione di You. Questa scuola cattolica femminile è il luogo di incontro dei molti dei giovani personaggi. Le sue aule raffinate e i corridoi ben curati rappresentano un forte contrasto con le dinamiche agitate che si sviluppano nel corso degli episodi. La scuola diventa, simbolicamente, il posto dove l’innocenza giovanile viene messa alla prova dalla corruzione e dalle scelte discutibili dei personaggi più adulti, come Joe. Molte delle riprese esterne della scuola sono state girate qui.

Libreria Logos

La Libreria Logos, situata nel cuore di Manhattan, è uno degli spazi più emblematici della quinta stagione. Questo luogo, tranquillo e silenzioso, è l’antitesi perfetta alla vita caotica di Joe. Tra gli scaffali colmi di libri, Joe cerca rifugio, ma punta anche a come manipolare la realtà che lo circonda. La libreria, con la sua luce soffusa e l’atmosfera quasi surreale, si trasforma in un rifugio in cui Joe si riflette e si confronta con le sue azioni del passato.

La scelta di ambientare alcune scene in questo spazio culturale dimostra quanto l’intellettualismo e il suo fascino possano essere anche pericolosi, soprattutto quando vengono usati per giustificare comportamenti non corretti. È qui che Joe incontra per la prima volta Bronte.

Manhattan

Manhattan, la “Grande Mela”, è la vera protagonista della serie, anche nella quinta stagione.

la grande mela nella quinta stagione di you

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Brooklyn Bridge Park

Le sue strade piene di traffico, i suoi grattacieli imponenti e i quartieri variegati diventano lo scenario perfetto per le inquietanti vicende di Joe. La città, con la sua incalzante energia, rappresenta sia il campo di battaglia interiore di Joe che il suo palcoscenico ideale per organizzare i suoi piani d’azione.

Manhattan diventa così uno specchio della sua mente: stracolma di contraddizioni, di angoli bui e di spazi illuminati, ma sempre una città che nasconde più di quello che mostra in apparenza.

Astoria, Queens

Astoria, nel Queens, è una delle location più affascinanti della quinta stagione. Con i suoi quartieri residenziali e la sua atmosfera più calma rispetto al cuore pulsante di Manhattan, Astoria offre uno sfondo perfetto per alcune delle scene più intime di Joe.

Qui, lontano dal caos di New York, Joe cerca una parvenza di normalità. Astoria diventa il luogo dove si intrecciano relazioni, bugie e nuove evoluzioni della storia, conferendo alla stagione un tocco di realismo che contrasta con la frenesia di altre location.

Secondo gli investigatori di TikTok, la casa che fungeva da sfondo per una vendita immobiliare si trova tra la 26th Avenue e la 12th Street ad Astoria, nel Queens.

Laurel Diner, Long Beach

Situato a Long Beach, il Laurel Diner è un altro dei luoghi emblematici di questa stagione. Con il suo stile retro e l’atmosfera invitante, il diner rappresenta un angolo di pace, ma anche un luogo di rivelazione. Le conversazioni che si svolgono qui sono ricche di tensione, e la tranquillità del posto diventa presto insopportabile.

Il Laurel Diner si inserisce perfettamente in una trama che mixa il familiare e l’inquietante, offrendo ai personaggi uno spazio in cui le loro verità nascoste vengono finalmente svelate. Qui è dove Joe rintraccia Bronte.

Central Park

Il Central Park di New York è uno dei luoghi più iconici della città e, non a caso, una location importante nella quinta stagione di You. Immenso e affollato, il parco rappresenta sia un rifugio che una trappola per il protagonista. Mentre la città rumoreggia intorno a lui, il Central Park è uno degli unici posti dove Joe si sente ancora parte di un mondo che sfugge alla sua percezione distorta.

In questa stagione, il parco è più un luogo d’incontro che una scena del crimine, ed è qui che Joe porta Bronte a un romantico caffè.

Old Joliet Prison, Illinois

Infine, la Old Joliet Prison, situata nell’Illinois, è una delle location più cupe e inquietanti della quinta stagione. Questo edificio storico, un tempo sede di incarcerazione, diventa il simbolo del passato oscuro di Joe e di come le sue azioni continuino a perseguitarlo nel tempo. Le mura grigie e fredde della prigione, così come l’architettura imponente e decadente, ricordano un senso di claustrofobia e inevitabilità.

La Old Joliet Prison rappresenta il luogo dove Joe si trova faccia a faccia con il suo destino, un passato da cui non può più sfuggire. Nonostante sia dietro le sbarre nel Regno Unito, le riprese esterne del carcere sono in realtà del carcere di Old Joliet Prison.

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Sulle tracce di Lucrezia Borgia: un viaggio con Ulisse tra castelli, misteri e rinascimenti

Lucrezia Borgia è una delle figure più enigmatiche e incantevoli del Rinascimento italiano. Figlia di Papa Alessandro VI, è spesso circondata da un velo di leggenda che combina intrighi, scandali e potere. Ma al di là del mito, la vita di Lucrezia fu segnata da una straordinaria intelligenza politica, da importanti incarichi di governo e da un rilevante ruolo culturale, soprattutto a Ferrara. Durante la nuova puntata della trasmissione “Ulisse, il piacere della scoperta” in onda su Rai1, si esploreranno con Alberto Angela i principali luoghi legati alla sua vita, da Roma a Ferrara, passando per Nepi, Pesaro, Gradara, Subiaco e Spoleto. Un viaggio che permette di scoprire più da vicino la vera Lucrezia, tra storia e memoria.

Roma e il Vaticano: la giovinezza di Lucrezia Borgia

Roma fu il luogo di nascita di Lucrezia Borgia nel 1480 e il teatro della sua prima educazione politica e culturale. Essendo cresciuta in un’atmosfera ambiziosa e a volte corrotta della corte papale, Lucrezia assistette alla rapida ascesa del padre Rodrigo Borgia, divenuto Papa Alessandro VI. I palazzi rinascimentali, i cortili segreti e le sale del Vaticano sono ancora oggi testimoni preziosi di quegli anni dorati e turbolenti, durante i quali Lucrezia si avvicinò alla scena politica.

Nepi: il rifugio e la residenza

Nepi, in provincia di Viterbo, rappresentò un rifugio sicuro per Lucrezia in alcuni momenti delicati della sua vita. Dopo l’annullamento del suo matrimonio con Giovanni Sforza, fu mandata qui per evitare lo scalpore dello scandalo. Il Castello di Nepi, con la sua imponente architettura rinascimentale, ricorda ancora oggi la presenza di Lucrezia e il clima di agitazione politica che segnò la sua giovinezza.

Pesaro: il matrimonio con Giovanni Sforza

Pesaro fu la sede del primo matrimonio combinato di Lucrezia. Questa fu un’unione strategica con Giovanni Sforza, signore di Pesaro e Gradara. Sebbene il matrimonio fu annullato pochi anni dopo, Pesaro custodisce  ancora le testimonianze di quell’alleanza dinastica. Il Palazzo Ducale della città è un luogo simbolo per chi vuole ripercorrere i fasti e le tensioni di quel periodo.

Gradara: amori e leggende

Gradara, uno dei luoghi di Lucrezia Borgia

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La rocca di Gradara

Non lontano da Pesaro si trova Gradara, celebre per il suo magnifico castello medievale. A Gradara Lucrezia soggiornò durante il matrimonio con Giovanni Sforza. La rocca di Gradara è anche un luogo di leggende romantiche e misteriose che girano intorno alla sua figura e che nei secoli hanno alimentato il mito di Lucrezia come donna tanto affascinante quanto misteriosa.

Subiaco: il governo della Signoria

Subiaco, nel Lazio, fu affidata a Lucrezia come Signoria durante il pontificato del padre. In qualità di governatrice, Lucrezia gestì il feudo e la prestigiosa Abbazia di Subiaco, uno dei maggiori centri religiosi di quell’epoca. La sua amministrazione, anche se breve, confermò le sue capacità politiche e di gestione del potere, rare per una donna dell’epoca.

Spoleto: la giovane governatrice

Spoleto rappresenta un altro momento significativo della carriera politica di Lucrezia. Qui, nel 1499, fu nominata governatrice della città e dei suoi territori circostanti. La nomina a un ruolo così importante fu una prova concreta della fiducia che il padre nutriva nelle sue abilità di comando. Passeggiando tra le strade di Spoleto, si possono ancora immaginare gli echi di quella presenza storica.

Ferrara: il nuovo inizio con Alfonso d’Este

Ferrara fu il luogo dove Lucrezia riuscì a riniziare completamente. Sposata ad Alfonso I d’Este, duca di Ferrara, Lucrezia divenne una raffinata mecenate e promosse l’arte, la letteratura e la musica. Il Castello Estense e il Palazzo dei Diamanti sono oggi simboli di quella fioritura culturale e del valore che Lucrezia seppe conquistare, lontana dagli scandali della sua giovinezza.

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A Vardzia, città rupestre, le rocce raccontano storie antiche e meraviglie incredibili

Insieme a Uplistsikhe e David Gareja, Vardzia è uno dei gioielli storici e architettonici più preziosi della Georgia, oltre che una delle attrazioni più visitate. Quando vi ritroverete ad ammirarla dal vivo, verrete subito catturati dal suo fascino magnetico: in passato, in questa città scolpita nella roccia c’erano abitazioni, negozi e biblioteche, oltre che una rete idrica. Immaginate lo splendore del tempo, la cui atmosfera suggestiva è tangibile ancora oggi.

La storia della città rupestre di Vardzia

Abitata fin dall’età del Bronzo e diventata successivamente un sito monastico e difensivo tra l’XI e il XIII secolo, Vardzia rappresenta uno dei luoghi più interessanti della Georgia con il suo imponente complesso di grotte artificiali scavate in una ripida parete rocciosa. L’idea per la sua costruzione fu concepita dal re Giorgio III: il suo obiettivo era quello di creare un luogo dove gli abitanti dei villaggi (fino a 50.000 persone) potessero rifugiarsi in caso di incursioni nemiche.

La città di Vardzia prosperò sotto il regno della regina Tamara, che ripensò il complesso come una città autosufficiente piuttosto che come un semplice luogo di rifugio temporaneo. Ricordata in un affresco murale situato all’interno della cappella, l’amata regina Tamara, seppur avesse una sua stanza, non visse qui a tempo pieno, ma vi si rifugiò in occasione di un’invasione particolarmente feroce.

Annidate nel profondo ventre della roccia, le grotte sono collegate da un labirinto di tunnel (alcuni lunghi più di 150 metri), scale e terrazze. Quello che vedrete oggi è solo una minima parte di quello che in realtà era Vardzia in passato: al culmine della sua grandezza, il complesso contava più di 6.000 stanze su 19 livelli che servivano a ogni tipo di scopo, come alloggi per i 200 monaci residenti, strutture difensive, cappelle o farmacie. Inoltre, c’erano almeno 25 cantine vinicole.

Nel 1283, un terremoto distrusse gran parte del complesso, asportando metà della scogliera e rivelando le sue strutture interne, mentre le invasioni ottomane causarono la distruzione di preziosi manoscritti. In seguito, i pastori iniziarono a usare le grotte come rifugio, fino a quando non furono completamente abbandonate nel XVI secolo. Nel 1988, i monaci vi fecero ritorno e oggi sono gli unici abitanti di quella che un tempo fu una grandiosa città della Georgia.

L'antica città di Vardzia scavata nella roccia

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L’antica città di Vardzia

Cosa vedere a Vardzia

Vardzia è un monastero attivo, un popolare sito di pellegrinaggio ortodosso e una delle attrazioni turistiche imperdibili della Georgia. La prima struttura che vedrete entrando nel complesso è il campanile, costruito dopo che il terremoto distrusse gran parte del complesso. La pesante campana che un tempo pendeva qui fu rubata durante un’invasione mongola, insieme a manoscritti dorati e altri tesori.

Una delle parti più importanti del complesso è la cappella in pietra, con il soffitto alto nove metri intonacato con colorati affreschi medievali. Qui potrete ammirare il dipinto della regina Tamara (ne esistono solo tre in Georgia e questo è l’unico nel Paese in cui è raffigurata come una donna nubile senza il tradizionale copricapo).

Attraversando un basso tunnel, si raggiunge una sorgente naturale chiamata “le lacrime della regina Tamara”: l’acqua, goccia dopo goccia, crea un profondo laghetto. I pellegrini possono riempire le loro bottiglie con l’acqua santa curativa da un contenitore speciale nelle vicinanze.

Una delle prime camere rupestri che incontrerete durante la vostra visita è il refettorio, dove noterete delle sedute a panca intagliate nella pietra lungo le due pareti opposte (la disposizione assicurava che nessun monaco avesse la schiena rivolta a un’altra persona). Situata a uno dei livelli superiori e visibile dal sentiero, invece, c’è la farmacia che veniva utilizzata per preparare e conservare le tinture.

Terminerete la vostra scoperta di Vardzia con le cantine vinicole, delle quali potrete ancora vedere i colli di anfore di argilla incastonati in alcuni pavimenti di pietra. Qui i monaci producevano fino a 80 tonnellate di vino utilizzando uve coltivate su ripidi terrazzamenti, un metodo tradizionale di questa zona. Infine, Vardzia vantava un sofisticato sistema di irrigazione per convogliare l’acqua potabile ai livelli inferiori. Quello che vedrete sono resti di tubi d’acqua in argilla incastonati in alcune pareti, considerati tra le reliquie più antiche di Vardzia, risalenti al XII secolo.

Affreschi e campane nella cappella di Vardzia

Fonte: iStock

Affreschi e campane nella città antica di Vardzia

Come raggiungere l’antica città di Vardzia in Georgia

Vardzia è situata nella regione di Samtskhe-Javakheti, nella Georgia meridionale, a circa 270 chilometri da Tbilisi o a 60 chilometri dalla principale città più vicina, Akhaltsikhe. Potete valutare di visitare l’antica città rupestre organizzando una gita di un giorno dalla capitale o come escursione secondaria da Kutaisi, Borjomi o Akhaltsikhe.

L’ideale per visitare Vardzia è noleggiare un’auto o partecipare a un tour di un giorno che vi permetterà di visitare sia la città antica che altre attrazioni nei dintorni. I trasporti pubblici come i bus ci sono, ma sono sconsigliati perché impiegano troppo tempo e non sono molti.

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Visitare il borgo di Lazise, un luogo simbolo sul lago di Garda

È stato tra i candidati come Borgo dei Borghi 2025 ed è anche uno dei luoghi più autentici da scoprire sul lago di Garda: stiamo parlando di Lazise. Il paesello a due passi dalla spiaggia, con una struttura medievale e un castello ha da raccontare la sua importanza nei secoli evidenziando quanto la dominazione della Serenissima abbia lasciato le sue tracce. Tra gelati artigianali, parchi dei divertimenti e spiagge ecco cosa c’è da vedere nel borgo di Lazise.

Dove si trova Lazise

In provincia di Verona, affacciato sul lago di Garda spicca il borgo di Lazise: il paese d’origine medievale con un centro storico racchiuso da mura e vicoli pittoreschi si raggiunge facilmente grazie al collegamento autostradale A4. Per poterci arrivare si suggerisce l’uscita Peschiera del Garda, percorrendo un tragitto di circa 15 o 20 minuti. Attenzione però ai fine settimana e alle giornate di punta: in questi casi le code possono aumentare. Chi si muove in treno può invece fermarsi a Peschiera del Garda, ben collegata con viaggi da Venezia, Milano e Verona per poi usare i bus per raggiungere il paesello.

Cosa vedere a Lazise

A vedere le immagini si resta incantati e non è complicato capire il motivo della candidatura di Lazise a Borgo dei Borghi 2025: l’attività è tra le più scintillanti sul lago di Garda e tra centro storico e spiagge ha davvero molto da offrire. Perfetto per una gita di un giorno o un weekend a tutto relax, custodisce monumenti suggestivi da esplorare.

Castello scaligero

Il monumento simbolo di Lazise è il castello scaligero: si tratta di una rocca medievale che domina la parte meridionale del borgo. È stato costruito nel IX secolo e nel corso degli anni ha subito diversi rifacimenti e ampliamenti. La funzione iniziale era difensiva, aveva lo scopo di schermare il centro storico dagli attacchi nemici. Oggi, è proprietà privata, ma è comunque possibile esplorare l’esterno e il giardino panoramico aperto al pubblico.

Mura e porte d’accesso

Il centro storico di Lazise mostra le sue origini medievali che sono ancora riconoscibili grazie alla cinta muraria e alle porte d’accesso; tra le più belle porta Cansignorio che si scaglia maestosa e scenografica accogliendo i visitatori.

Porte medievali a Lazise

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Scoprire il centro storico medievale di Lazise

Il porticciolo e l’antica dogana veneta

Tra i luoghi più belli da visitare a Lazise c’è il porto vecchio dove, ancora oggi, sono ormeggiate delle barche alcune delle quali portano i turisti in giornata ad esplorare le coste e gli altri borghi. Uno scenario da cartolina che ha molto da raccontare. Spostandosi leggermente si può visitare l’antica dogana veneta: un edificio forse tra i più rappresentativi che raccontano della dominazione della Serenissima. L’impronta di Venezia esce forte e chiaro da questo edificio in posizione strategica; se un tempo era il fulcro di scambi commerciali e attività, oggi è stato trasformato in un centro eventi.

Chiesa di San Nicolò

Viene chiamata chiesa di san Nicolò ma anche pieve romanica: si affaccia proprio sul porto vecchio ed è forse la chiesa più bella della località. Risale probabilmente al XX secolo e omaggia San Nicolò di Bari, protettore dei marinai. La costruzione, avviata dalla comunità locale, è stato il segno di devozione e di richiesta di protezione per viaggiatori e commercianti. Nonostante i numerosi restauri nei secoli, continua a mantenere grande fascino e autenticità.

Cosa fare a Lazise

Cosa fare a Lazise? Le attività da inserire in agenda sono davvero tante e superano quello che è il classico giro del centro storico. Che si tratti di rilassarsi in spiaggia, cercare scorci da fotografare o fare il pieno di benessere in un centro termale sono tante le proposte che possiamo valutare.

Scoprire il lungolago con la statua della Sirenetta

Si chiama lungolago Marconi il percorso romantico e suggestivo che costeggia il lago di Garda con una zona pedonale dove la vista è incantevole, specialmente all’ora del tramonto. Una delle chicche è la presenza di una statua della Sirenetta che chiaramente non ha molto in comune con quella di Copenaghen. L’installazione che molti fotografano al tramonto crea un contrasto suggestivo. Il modo migliore per gustarsi la passeggiata? Con un cono gelato artigianale tra le mani: un gustosissimo snack rinfrescante perfetto per le giornate più calde.

Visitare Lazise partendo dal porto

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Scoprire l’anima di Lazise dal porto vecchio

Godersi il sole sulle spiagge di Lazise

Come ogni borgo sul lago di Garda anche Lazise ha le sue spiagge, alcune delle quali libere e altre attrezzate. Tra le preferite dai turisti c’è quella delle Rose che si trova non troppo lontano dal centro e dispone non solo di ombrelloni e lettini ma anche di pedalò da noleggiare.

Rilassarsi al parco termale

A pochi chilometri dal centro di Lazise si trova anche il parco termale: un’oasi di relax dove ricaricarsi dove sgorga acqua sorgiva ad una temperatura tra i 33 e i 39 gradi. Un motivo in più per rifugiarcisi? Il grande giardino botanico con alberi secolari, laghetti e vialetti ombreggiati per chi vuole davvero un weekend a tutto relax.

Divertirsi a Gardaland

Con l’iconica mascotte Prezzemolo, il parco dei divertimenti di Gardaland si trova proprio poco fuori da Lazise ed è tra i motivi per cui molti scelgono di trascorrere un weekend da queste parti. L’area pensata per i bambini, ma non solo, propone giostre a tema e tante attività da fare in famiglia.

Assaggia i piatti tipici

A Lazise la cucina tipica si snoda su due filoni: da una parte ci sono i piatti a base di pesce di lago come il coregone alla griglia o il luccio in salsa, spesso accompagnati dalla polenta e dall’altra invece specialità come i tortellini di Valeggio conditi con burro e salvia. Il tutto rigorosamente accompagnato da un calice di Bardolino DOC, un vino locale che merita l’attenzione.

Esplorare i dintorni

Chi si ferma a Lazise per più di un giorno ha l’opportunità di esplorare il territorio nella sua completezza. Attorno a questo borgo se ne trovano altri che meritano di essere scoperti: Bardolino, tra i primi, così come Torri del Benaco che hanno molto da raccontare.

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Alla scoperta del Museum Mayer van den Bergh di Anversa

Tra i luoghi da non perdere ad Anversa c’è il Museum Mayer van den Bergh. Si tratta di un gioiello culturale che pochi conoscono ma tutto da scoprire; è stato fondato da Fritz Mayer van den Bergh nel XIX secolo per custodire al suo interno una collezione di opere d’arte e manufatti storici pensati per affascinare viaggiatori di ogni età e provenienza. Al suo interno si spazia dalle opere fiamminghe al rinascimento fino al barocco. 

La storia del museum Mayer van den Bergh di Anversa

La città di Anversa tra porti vivaci e quartieri eleganti custodisce anche il Museum Mayer van den Bergh, un’eccellenza tanto piccola quanto incantevole da scoprire. La sua forza? Nella quiete delle sale e nelle tantissime opere custodite al suo interno per volere di Fritz Mayer van den Bergh. Il sogno privato è quello del collezionista d’arte belga di voler fornire un percorso attraverso opere di pregio. A causa della morte prematura, è la madre ad occuparsi del progetto dando concretezza. La signora Henriëtte ha fatto in modo che la collezione si trasformasse in un museo aperto a tutti. Un gesto d’amore che ha fatto sì che questa passione diventasse eterna. 

Cosa vedere all’interno del museo 

Varcando la soglia del museo ci si prepara ad una vera esplorazione di secoli d’arte spaziando tra oltre seimila opere d’arte raccolte dal collezionista in soli 10 anni. Tra le cose da non perdere la Madonna col Bambino di Pieter Bruegel il Vecchio, considerata un vero e proprio capolavoro del maestro. Ma non si tratta certo dell’unico tesoro, qui vengono custodite opere di spicco arrivando a circa 1000 pezzi speciali. Tra questi Dodici proverbi di Pieter Bruegel il Vecchio, Margherita la pazza del medesimo autore, la Tentazione di Sant’Antonio di Pieter Huys e la Maddalena di Jan Mabuse.

Info utili

Il museo si trova nel centro storico di Anversa in una zona tranquilla non lontana dalla Cattedrale e dalle vie dello shopping. Per poterlo visitare è consigliato acquistare il biglietto online al prezzo di 12 euro per l’intero e 8 euro per il ridotto accedendo dalle 10 alle 17 come orario d’apertura, ad eccezione del lunedì quando lo spazio museale resta chiuso. Raggiungere il museo è semplice, grazie alla sua posizione strategica; se arrivate in treno, la splendida Stazione Centrale dista meno di venti minuti a piedi, mentre con i mezzi pubblici basta salire su uno dei tram o degli autobus diretti verso il centro per trovarsi a pochi passi dalla meta. Per chi preferisce muoversi in bicicletta, Anversa offre un sistema di bike sharing pratico ed economico, ideale per chi ama scoprire la città pedalando. Chi viaggia in auto può contare su diversi parcheggi sotterranei nelle vicinanze, anche se, come spesso accade nei centri storici europei, la soluzione migliore resta sempre camminare.

Chi ha in programma un viaggio di qualche giorno in Belgio nella città di Anversa dovrebbe inserire questa tappa nel proprio itinerario per poter esplorare le oltre 1000 opere raccolte nella collezione di Fritz Mayer van den Bergh spaziando tra arte gotica, rinascimentale e belga.

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Il borgo dei limoni sulla Costiera Amalfitana, benvenuti a Maiori

La Costiera Amalfitana è un tratto paradisiaco del nostro Belpaese, che chiunque dovrebbe visitare almeno una volta nella vita, soprattutto considerando che, una volta finita la vacanza, è impossibile non tornare ancora e ancora per scoprire tutte le meravigliose località racchiuse in questo leggendario tratto di terra e mare campano.

Oltre alle più note Amalfi e Positano, chiunque passi di qui non può non fermarsi anche nei piccoli centri di Maiori e Minori, distanti nemmeno 2 km l’una dall’altra. Maiori è un gioiellino che custodisce un insieme di bellezze architettoniche e artistiche, insieme ad un panorama mozzafiato tra mare cristallino e scogliere, oltre alla celebre vegetazione della costiera, dove assaporare il tipico aroma dei limoni che qui crescono spontanei.

Maiori, dalle origini a oggi

Situata in uno dei luoghi più belli della Costiera Amalfitana, ecco il delizioso borgo di Maiori, tra le mete più incantevoli a breve distanza da Napoli.

Secondo la leggenda, la città discenderebbe dalla dea Maia, antica dea mitologica romana della fecondità e della natura che si risveglia in primavera. Al di là del mito, la fondazione di Maiori è attribuita agli Etruschi oppure dagli esuli del vicino popolo abitante in prossimità dell’attuale Vietri sul Mare. Una città che ha visto l’insediarsi, nel IV secolo a.C., dei Picentini (popolo della Campania) e poi dei Romani.

Maiori, borgo

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Veduta dell’antico borgo di Maiori

Entrata nell’842 nella “Confederazione degli Stati Amalfitani”, prese parte, in seguito, alla più antica repubblica marinara mai costituita, quella di Amalfi, distinguendosi nella pesca, nell’agricoltura, nel commercio e nella produzione cartaria. In seguito, Maiori fu preda delle invasioni saracene, pisane e poi normanne, che riportano l’economia della città all’agricoltura, alla pesca e all’artigianato. Altre crisi si ebbero con maremoti e con la devastante peste del 1348. A partire dalla seconda metà del 1600, entrò a far parte del Regno delle due Sicilie, fino all’Unità d’Italia.

Maiori: cosa vedere nel borgo campano

Maiori è collocata nella parte meridionale del massiccio dei Monti Lattari, tra i Comuni di Cetara, Vietri sul Mare, Ravello e Minori. La strada per arrivare in questo borgo incantato fu ricavata per il tratto Amalfi – Maiori nel 1851, nella viva roccia ed è fra le più frastagliate al mondo. Oggi Maiori è composta da un nucleo principale di abitazioni con orti e giardini, lungo la zona costiera a sud fino agli inizi del Borgo San Pietro.

Mentre, sulle colline circostanti, sorgono ancora i nuclei urbani più antichi. Tra le architetture storiche e artistiche più importanti da visitare a Maiori c’è la Collegiata di Santa Maria a Mare. Realizzata nel XIII secolo, a partire dalla precedente chiesa dedicata a San Michele Arcangelo, è collocata sulla rocca di S. Angelo, concepita come difesa dai Longobardi. La chiesa ha vissuto numerose modifiche e ristrutturazioni nel corso dei secoli. Oggi la vediamo con il suo interno diviso in tre navate e con la parte esterna in stile settecentesco, con un campanile più antico, del 1300, e una cupola rivestita con le maioliche tipiche della tradizione artigianale di Vietri.

Sono tantissimi gli edifici religiosi presenti nella cittadina, tra di essi spicca l’Abbazia di Santa Maria de Olearia, sorta ben prima dell’anno 1000, tra il 973 e il 987, composta da tre piccole chiese adornate di affreschi e opere pittoriche di pregio. L’abbazia simboleggia l’importanza di Maiori, come località dove coesistevano insieme le numerose e variegate concezioni monastiche del mondo cristiano, da Occidente ad Oriente.

Tra le architetture civili, in pieno centro, ecco il Palazzo Mezzocapo, attualmente sede degli uffici comunali. Purtroppo la parte più antica del centro storico di Maiori è andata perduta con l’alluvione del 1954. Per rendersi conto della bellezza del suo centro, vale la pena andarsi a rivedere alcuni dei capolavori del grande regista Roberto Rossellini, come “Paisà” e “Amore” degli anni ’40. Come è noto, l’artista fu un grande estimatore e amante della Costiera Amalfitana e di questi luoghi unici al mondo.

Maiori, un angolo di paradiso tra mare e natura

Per godere con tutti i cinque sensi del fascino di Maiori, vale la pena intraprendere il cosiddetto Sentiero dei Limoni, considerato uno dei sentieri più belli d’Italia. Un itinerario che percorre il Villaggio di Torre lungo la costa montuosa tra Maiori e Minori. Per gli amanti del mare, Maiori è il top, considerando che qui si trova la spiaggia più lunga di tutta la Costiera Amalfitana, all’incirca 1 km, contraddistinta da una sabbia scura di origine vulcanica e con una spiaggia più piccola nella frazione di Erchie.

Senza contare le altre calette come la Spiaggia di Glauco, Capo d’Orso o Cala Bellavia. Se vi state chiedendo cosa fare a Maiori di sera, tenete conto che si tratta di un borgo più tranquillo delle altre cittadine limitrofe, ma l’ideale qui è passeggiare sul lungomare e sulla via principale, Corso Reginna tra locali, ristorantini tipici e negozi di moda e souvenir.

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Luoghi segreti e sorprendenti da scoprire ad Anversa

Anversa è conosciuta come la città dei diamanti perché, proprio lì, avvengono alcuni degli scambi più importanti di queste pietre brillanti e davvero molto preziose. Oltre a questo, Anversa è un vero e proprio diamante del Belgio e un luogo pronto a conquistare ogni viaggiatore che vi giunge con occhi curiosi a anima predisposta alla scoperta. Sono molte le cose da vedere ad Anversa: perché non cominciare da luoghi segreti e sicuramente sorprendenti? Spesso, i luoghi insoliti da scoprire in viaggio si nascondono proprio di fianco a quelli più conosciuti. Su cosa puntare, quando sarai in viaggio in Belgio?

In cerca di passaggi segreti nel centro storico

Potrebbe sembrare banale ma, quando si è in viaggio, nulla lo è perché tutto dipende dai nostri occhi. Il centro di Anversa ha molto da mostrare e non ti sarà difficile, una volta arrivato in città, capire perché molti viaggiatori considerino questa città del Belgio come un diamante capace di risplendere.

Quando passeggerai per le vie del centro, non scordarti di andare a cercare Vlaeykensgang, un vicolo che ha storia da vendere. Oltre a questo, non scordare di osservare cancelli e porte: su molti di essi potresti trovare la parola “Hofjes. Di cosa si tratta?

Gli Hofjes sono dei piccoli giardini, spesso segreti ma aperti a chiunque li noti lungo il suo cammino. Se ne trovi uno e il cancello si può aprire e non ci sono indicazioni di divieti, significa che puoi entrare per riposarti, rilassarti e ascoltare il silenzio. Unica regola: lasciare tutto come lo hai trovato!

Camminare lungo la Schelda ad Anversa

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La banchina lungo la Schelda

Camminare lungo la Schelda: una vera esperienza da Local

Non importa quale sia la stagione del tuo viaggio e come siano clima e temperatura ad Anversa: passeggiare lungo la Schelda è qualcosa da fare per vivere, per davvero, la città come i suoi abitanti.

Puoi decidere se fare una passeggiata breve oppure se dedicare al lungofiume una giornata intera della tua permanenza in Belgio. Dal centro, i percorsi sono bene segnalati e, proprio in quell’area, si può seguire il dock rialzato che costeggia la riva del fiume: potrai ammirare gli antichi magazzini portuali e il Loodsgebouw, un edificio molto importante per Anversa perché, da lì, di regolava il flusso del porto nonché si controllavano i livelli dell’acqua.

Un punto interessante della passeggiata lungo la Schelda ad Anversa è il Tunnel di Sant’Anna, un passaggio percorribile a piedi o in bici lungo 572 metri che attraversa il fiume a 31 metri di profondità. Costruito negli Anni ’30, conserva ancora le originali scale mobili in legno. Attraversandolo, si raggiunge la riva sinistra della Schelda, da cui si gode di una splendida vista sullo skyline di Anversa, dominato dalla guglia della cattedrale

Vuoi passeggiare lungo il fiume ma vuoi farlo in un luogo dove non ci sono molti turisti? Bene, il posto per te è la zona sud di Anversa. Questa parte città, proprio lungo la Schelda, ha subito una significativa riqualificazione. Sono stati creati parchi, aree pedonali e nuovi edifici secondo logiche di architettura sostenibile.

Het Steen ad Anversa

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Het Steen ad Anversa

Alla scoperta del castello più antico: Het Steen

Lungo il fiume Schelda, si alternano meraviglie piene di storia e grandi bellezze che sanno di tempi più moderni. È qui che troverai Het Steen, ovvero il castello più antico di Anversa e uno dei simboli storici della città.

Costruito nel XI Secolo e pensato per essere un baluardo di difesa lungo il fiume Schelda, Het Steen ha subito numerose trasformazioni nel corso dei secoli. Il suo aspetto attuale risale una ristrutturazione del XVI Secolo durante il periodo di dominio asburgico di questa parte delle Fiandre.

Il nome “Het Steen” significa “La Rocca” e, ancora oggi, la dice lunga sul Medioevo in questa parte di Europa. Ebbe varie destinazioni d’uso: fu prigione, tribunale, residenza, caserma e anche museo marittimo. Dopo un ampio restauro, questo castello è stato riaperto al pubblico come centro turistico multifunzionale. Qui, infatti, troverai il Visitor Centre della città, dove poter chiedere tutte le informazioni per la tua permamenza ad Anversa.

Oltre a questo, tra le mura di Het Steen ospitano l’Experience Centre, dove immergersi nella storia di Anversa attraverso esposizioni interattive. Non ultimo, Het Steen si trova a due passi dal nuovo terminal per le navi da crociera.

L’ingresso alla parte informativa è gratuito, mentre l’accesso alle mostre è a pagamento. Il costo varia a seconda del tipo di mostra.

Havenhuis: un capolavoro firmato Zaha Hadid

​La Havenhuis Antwerpen – ovvero la “casa del porto” –progettata da Zaha Hadid, è uno degli edifici iconici che raccontano la grande capacità di Anversa di essere un ponte tra passato e futuro. Completato nel 2016, l’edificio si eleva sopra una ex caserma dei vigili del fuoco. La sua forma particolarmente sfaccettata ricorda la grande presenza in città dei tagliatori di diamanti, attività profondamente parte del carattere di Anversa stessa.

All’interno, l’atrio d’ingresso è coperto da un tetto totalmente in vetro sostenuto da pilastri inclinati. Questo edificio è un capolavoro dell’architettura contemporanea ma è, soprattutto, un luogo dove si lavora affinché il porto della città funzioni al meglio delle sue possibilità.

Non si visita ma è possibile sfruttare la sua piattaforma panoramica per poter ammirare Anversa da un altro punto di vista.

Red Star Museum ad Anversa

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Red Star Museum ad Anversa

Red Star Line Museum: una storia di gente che parte

L’emigrazione è sempre stata nella storia degli Europei e Anversa lo sa bene. A nord della banchina su cui si trova la Havenhuis, c’è un museo che vale la pena di vedere, come sì come vale la pena di dare un po’ di attenzione al quartiere in cui si trova: Eilandje.

Il museo in questione è il Red Star Line Museum, dedicato – come è facile pensare – a questa compagnia di navigazione che molti conoscono, anche se magari non lo ricordano. La Red Star Line è la compagnia citata nel film Il Padrino – Parte II, quando il giovane Corleone arriva a New York. Questa compagnia era britannica ma aveva, nel porto di Anversa, uno dei suoi scali principali proprio per quanto riguarda le navi che facevano rotta verso New York.

Tra il 1873 e il 1935, dalle banchine di Eilandje partirono circa due milioni di persone: il Red Star Museum racconta le storie di molti di loro e di coloro che sono stati costretti a lasciare l’Europa per trovare una vita migliore altrove. Uno dei passeggeri celebri salpati da Anversa fu, per esempio, Albert Einstein.

Il museo è bello dentro ma anche fuori: è ospitato in vecchi magazzini portuali opportunamente ristrutturati. Si può visitare tutti i giorni, dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 17. Il biglietto d’ingresso si può fare anche online e costa 10€ per un adulto.

La Stadsfestzaal di Anversa

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La Stadsfestzaal di Anversa

Stadsfeestzaal: un salone per le feste dove fare shopping

Ti piace dedicare sempre un po’ di tempo allo shopping mentre sei in viaggio? Anversa saprà conquistarti con un luogo che ha un passato particolare alle spalle, non troppo nascosto dato il nome di questo luogo. Si chiama Stadsfeestzaal, ovvero la Sala per le feste cittadine.

L’edificio venne costruito alla fine del XIX Secolo e inaugurato nel 1908 come luogo in cui dovevano tenersi tutti gli eventi cittadini principali. Venne usato come padiglione per le visite della famiglia Reale del Belgio, tanto per fare un esempio. La sua architettura era – ed è – magnificente e studiata appositamente per celebrare l’inizio di un nuovo secolo.

Le guerre non furono leggere con questo posto e, dopo molti lavori di ristrutturazione, è diventato oggi un mall dove sono ospitate grandi firme e negozio di ogni tipo. Fare shopping alla Stadsfeestzaal è un’esperienza, anche solo per la bellezza dell’edificio.

Cibi insoliti da assaggiare ad Anversa

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C’è sempre qualcosa di buono e particolare da assaggiare ad Anversa!

I sapori insoliti di Anversa: alla ricerca dei luoghi dove il gusto è protagonista

Una delle cose più facili e comuni da fare ad Anversa è andare in una delle molte “friterie” della città e assaggiare crocchette, patatine fritte e frikandellen come se non ci fosse un domani. Va fatto, almeno una volta durante il tuo viaggio in Belgio!

Chi ama unire viaggi e gusto non resterà deluso ad Anversa, soprattutto se è in cerca di qualche sapore fuori dal comune di cui fare esperienza. Anversa è la città giusta dove trovare assaggi bizzarri e decisamente affascinanti.

Restando in tema di crocchette fritte, Anversa è il luogo dove assaggiare la crocchetta al caviale di aringa, un’esplosione marina avvolta in una panatura croccante, servita spesso nei bistrot creativi del quartiere Zuid.

Un altro piatto da assaggiare è un grande classico della gastronomia storica delle Fiandre ma non è ricercato da molti viaggiatori. Si tratta della tradizionale steak tartare di cavallo, che ancora oggi viene servita con cipolle tritate, capperi e senape dal gusto pungente.

Un’altra prelibatezza poco conosciuta ma molto amata dai locali è il Filet d’Anvers: carne di manzo essiccata, affumicata e stagionata per settimane. Ricorda molto la bresaola, a livello d’aspetto, ma il gusto è diverso. Il processo di conservazione e di affumicatura garantiscano il fatto che abbia un gusto intenso. La carne viene tagliata sottilissima e servita, solitamente, come antipasto. Non mancano, però, i luoghi dove trovarla in modalità “panino”.

Sei amante delle cose dolci? Anversa trabocca di cioccolato delizioso e praline in ogni dove. Queste prelibatezze vengono presentate in mille modi e lo sa bene una cioccolateria che si definisce “artistica” che merita di essere considerata durante la tua visita ad Anversa. Si tratta di DelRey, dove vengono organizzate anche delle esperienze di degustazione. Qui potrai assaggiare cioccolatini ripieni di peperoncino oppure praline la cui ganache è prodotta con l’unico whisky distillato in Belgio.

Infine, non possiamo parlare di Belgio senza citare la birra: lo sapevi che ad Anversa vengono prodotte delle caramelle alla liquirizia, con retrogusto di birra? Si tratta di un prodotto che non faticherai a trovare durante i tuoi giri in cerca di cose insolite da fare ad Anversa.