Città del Messico si prepara ad accogliere un nuovo importante spazio culturale dedicato a una delle figure più emblematiche dell’arte messicana e mondiale: Frida Kahlo. Nel prossimo autunno 2025 aprirà infatti il Museo Casa Kahlo, una nuova istituzione che si aggiunge alla già celebre Casa Azul, la storica dimora dell’artista nel quartiere di Coyoacán. Questo nuovo museo promette di offrire una prospettiva innovativa sulla vita, la carriera e l’eredità di Frida, mettendo in luce aspetti meno conosciuti della sua esistenza e del suo mondo personale. Un’occasione imperdibile per appassionati d’arte, turisti, viaggiatori e studiosi che desiderano approfondire la storia di una donna che ha saputo trasformare il dolore e la sofferenza in arte e simboli universali.
La storia di Casa Azul: origine e legami familiari
Il Museo Casa Kahlo prende il nome dal soprannome “Casa Roja” grazie al colore distintivo dell’edificio, situato proprio accanto alla famosa Casa Azul. Questa sede ha una storia affascinante: fu costruita nel 1904 da Guillermo Kahlo, il padre di Frida Kahlo, un immigrato ungherese-tedesco che si affermò come fotografo di grande talento, specializzato nel documentare l’architettura coloniale di Città del Messico. L’edificio servì inizialmente come abitazione per la famiglia. Frida aiutò anche il padre in camera oscura, sviluppando negativi, ritoccando le foto e, probabilmente, iniziò proprio in quei tempi la sua formazione artistica.
Da adulta, Frida Kahlo avrebbe poi abitato nella stessa casa con il marito, Diego Rivera, trasformando quel luogo in un punto di ritrovo per grandi personalità dell’epoca: Lev Trotsky, Henry Moore, André Breton. Nel 1958, quattro anni dopo la morte di Frida Kahlo, questa casa fu trasformata nell’amato Museo Frida Kahlo – la Casa Azul – uno dei musei più visitati a Città del Messico.
L’edificio “Casa Roja” ospiterà ora il nuovo museo. Questo apparteneva originariamente ai genitori di Frida Kahlo e in seguito, Frida lo acquistò da loro per farne la casa della sorella Christina – che le fu accanto in tantissimi momenti importanti della sua vita – e della sua famiglia. La Casa Roja, quindi, è profondamente legata alle radici familiari dell’artista e al suo ambiente quotidiano e rappresenta un tassello fondamentale per comprendere le influenze che hanno contribuito alla formazione di Frida come artista e come persona.
Un museo dedicato al mondo personale di Frida Kahlo

Fonte: Getty Images
A differenza della Casa Azul, che è ormai una meta turistica consolidata focalizzata principalmente sull’arte e sulla storia pubblica di Frida Kahlo, il Museo Casa Kahlo – che verrà inaugurato il 27 settembre 2025 – si propone di andare oltre, esplorando il mondo più intimo e privato dell’artista. Qui saranno esposti oggetti personali mai mostrati prima al pubblico, come lettere, fotografie dell’infanzia, abiti, gioielli e persino il primissimo dipinto a olio di Frida, un’opera di grande valore emotivo che l’artista mostrò al marito Diego Rivera per valutare le sue capacità pittoriche. Questo nuovo museo si propone di raccontare non solo il genio artistico di Kahlo, ma anche le persone e le esperienze che hanno plasmato la sua identità, restituendo così una visione più completa e umana della sua storia. Sarà quindi sicuramente una nuova meta da aggiungere in un itinerario di viaggio in Messico.
L’eredità di Frida Kahlo raccontata dalla famiglia
Un aspetto innovativo e particolarmente significativo del Museo Casa Kahlo è la partecipazione attiva dei discendenti diretti di Frida Kahlo, che hanno voluto mettere la loro voce e le loro testimonianze al centro del racconto museale. Questo progetto rappresenta un sogno coltivato a lungo dalla famiglia, con l’obiettivo di conservare e valorizzare l’eredità non solo artistica ma anche umana di Frida. Durante l’evento in cui è stata annunciata questa nuova apertura erano presenti Mara Romeo Kahlo (nipote di Christina e pronipote di Frida), sua figlia Mara Deanda Kahlo (pronipote di Frida Kahlo) e Frida Hentschel Romeo (pronipote di Kahlo).
Attraverso questo museo, la famiglia Kahlo intende approfondire la comprensione della prima evoluzione artistica di Kahlo, con particolare attenzione alle relazioni che furono per lei formative, raccontare nuove storie, condividere segreti e ricordi privati, e permettere ai visitatori di comprendere meglio la complessità di un personaggio così affascinante e complesso, che ha saputo influenzare profondamente la cultura messicana e internazionale.
Un murale unico e mostre temporanee di artisti contemporanei
Tra le novità più importanti del Museo Casa Kahlo vi è l’esposizione di un murale recentemente scoperto, considerato l’unico murale esistente realizzato da Frida Kahlo. Questa scoperta offre un contributo fondamentale per la comprensione della sua evoluzione artistica e del suo rapporto con l’arte pubblica. Inoltre, il museo si impegnerà a promuovere l’arte contemporanea, ospitando regolarmente mostre temporanee dedicate ad artisti locali e internazionali. Questa apertura verso la contemporaneità rende il museo non solo un luogo di memoria, ma anche uno spazio dinamico e vivo, capace di dialogare con le nuove generazioni di artisti e appassionati d’arte.
Un legame speciale con i Rockefeller e la scena artistica internazionale
Il museo trova anche una forte connessione con la storia dell’arte internazionale grazie alla sede scelta per annunciare pubblicamente la sua nuova apertura. Questa è stata fatta infatti nella residenza di Park Avenue di Christine e Stephen Schwarzman, casa che un tempo apparteneva a John D. Rockefeller Jr. e alla sua famiglia. Questa famiglia di mecenati fu tra i primi e più importanti sostenitori di Frida Kahlo e Diego Rivera negli Stati Uniti. I Rockefeller ospitarono più volte gli artisti e promossero attivamente la loro arte, contribuendo a diffondere la cultura messicana nel mondo. Questo legame rafforza ulteriormente il significato simbolico del Museo Casa Kahlo, che non solo racconta la storia di un’artista messicana, ma si inserisce in un contesto globale, sottolineando l’importanza della sua eredità culturale.