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Tour delle Marche in autunno: cosa vedere?

L’autunno è una delle stagioni migliori e più suggestive per visitare le Marche, la splendida regione del centro Italia, un gioiello probabilmente ancora fuori dalle grandi rotte turistiche, che merita assolutamente di essere esplorato. Cosa ha da offrire questa regione?

Oltre ai borghi storici, fra i più belli d’Italia, sicuramente la gastronomia marchigiana è molto apprezzata a livello nazionale, e non solo, come del resto la sua grande cultura e storia artistica. Inoltre, in autunno percorrere le strade delle Marche permette di scoprirne i suoi fantastici paesaggi: i colori caldi delle colline e la tranquillità dei luoghi meno affollati, insieme alla presenza di un clima piuttosto mite, fanno delle Marche una meta ideale per chi cerca una vacanza rilassante. Ecco, quindi, un itinerario alla scoperta delle Marche in autunno.

1. I borghi medievali e le città d’arte

Uno degli aspetti più affascinanti delle Marche è la grandissima quantità di borghi medievali che si incontrano lungo il cammino, percorrendo le sue strade. Fra tutti si cita sicuramente Urbino, la città natale di Raffaello e patrimonio dell’UNESCO, un gioiello marchigiano che merita assolutamente una visita. Qui è possibile passeggiare fra le sue vie così suggestive e visitare il Palazzo Ducale, una tappa quasi obbligatoria per gli amanti di storia ed arte, durante l’autunno rende tutta l’atmosfera ancora più magica.

Un altro borgo imperdibile è Gradara, piccola cittadina famosa per il suo castello, capace di attirare migliaia di visitatori ogni anno, e che fa da sfondo alla tragica storia d’amore raccontata nella Divina Commedia tra Paolo e Francesca. In questo famoso borgo delle Marche le giornate autunnali sono ideali per visitare le fortificazioni medievali, ma soprattutto passeggiare fra i viali alberati caratterizzati dai colori autunnali e godere del panorama sulla colline circostanti.

Infine, spostandosi verso l’interno, si consiglia anche di scoprire il borgo di Cingoli, in provincia di Macerata e con appena circa diecimila abitanti, e che viene considerato come il “balcone delle Marche”, in grado di regalare una vista spettacolare che si estende fino al mar Adriatico. Qui, i colori autunnali regalano paesaggi unici, che sembrano quasi essere usciti da un dipinto.

2. Il  Parco Nazionale dei Monti Sibillini

Per gli amanti della natura e delle attività all’aperto, cosa c’è di meglio che esplorare il Parco Nazionale dei Monti Sibillini nel periodo autunnale? Le temperature non eccessivamente fredde rendono le passeggiate in questo meraviglioso parco molto piacevoli, anche per l’atmosfera che si crea grazie ai colori caldi delle foglie, che trasformano i sentieri in un vero e proprio quadro vivente.

Una delle escursioni migliori da fare è quella che conduce al Lago di Pilato, un piccolo lago glaciale che si trova in una conca fra le montagne. Inoltre, il parco è ricco di leggende, come quella più famosa che riguarda la Grotta della Sibilla, che si dice fosse la dimora di una profetessa in grado di predire il futuro. Una visita a questa grotta permette di immergersi nella magia e nel mistero che avvolgono i Monti Sibillini.

Foto del Lago di Pilato, nelle Marche, con cielo sereno e monte sullo sfondo che si riflette sull'acqua

Fonte: iStock

Lago di Pilato e Monte Redentore nelle Marche

3. I sapori tradizionali marchigiani

Un tour delle Marche, soprattutto in autunno, non può certamente dirsi completo senza un assaggio della cucina locale, che sa esprimere il meglio di sé in questa stagione. La regione è molto famosa per la produzione dell’olio e, di conseguenza, per la raccolta delle olive. Proprio le aziende produttrici, durante questo periodo, organizzano visite e degustazioni, permettendo ai turisti di scoprire l’autentico sapore dell’olio extravergine di oliva marchigiano.

Non solo! L’autunno è anche la stagione del tartufo bianco, di cui il bel borgo di Acqualagna ne è la capitale indiscussa. Qui, infatti, si tiene annualmente la Fiera Nazionale del Tartufo, dove i visitatori possono assaporare piatti raffinati a base di tartufo ed acquistare il prodotto dai cercatori locali.

Inoltre, tra ottobre e novembre, i piccoli borghi si animano con eventi dedicati alle castagne e ai funghi, ma anche alla vendemmia e al vino nuovo. Proprio i vini marchigiani vengono riconosciuti tra i migliori vini bianchi d’Italia e le cantine offrono percorsi di degustazione. L’autunno è anche il momento perfetto per esplorare le colline dove vengono coltivati alcuni dei più celebri vitigni della regione, come quella dei Castelli di Jesi, famosa per la produzione del Verdicchio, dove i vigneti che si tingono di giallo e di rosso creano un panorama imperdibile.

5. Le Grotte di Frasassi

Un altro luogo nelle Marche che merita una visita durante un tour autunnale della regione sono le Grotte di Frasassi, considerate fra le grotte più suggestive d’Italia e d’Europa. Le temperature costanti all’interno di queste formazioni, che si aggirano attorno ai 14 gradi, le rendono perfette da visitare in ogni stagione, anche se la minor affluenza di turisti in autunno permette di godere appieno della loro maestosità.

Vista dell'interno delle famose grotte di Frasassi nelle Marche, con stalattiti e stalagmiti in primo piano

Fonte: iStock

Grotte di Frasassi, Marche

6. Recanati e i luoghi leopardiani

Infine, per gli appassionati di letteratura e cultura italiana, non può mancare una visita a Recanati, la città natale del famoso Giacomo Leopardi. Soprattutto in autunno la visita ai luoghi come “il Colle dell’Infinito” diventa ancora più suggestiva, grazie anche alla frequente presenza di una leggera nebbia che avvolge la campagna circostante, oltre che i colori autunnali che creano un’atmosfera quasi malinconica. Insomma, la situazione perfetta per immergersi nelle bellissime poesie del grande poeta italiano.

A Recanati, inoltre, la Casa Leopardi è sempre aperta al pubblico. Visitare questa storica abitazione permette di affrontare un viaggio nel mondo interiore di Leopardi, camminando e scoprendo i suoi manoscritti, i suoi libri ed osservando i diversi oggetti personali. Un’esperienza in grado di lasciare un segno profondo, soprattutto per tutti coloro che amano la letteratura italiana.

L’autunno è probabilmente uno dei momenti migliori per visitare le Marche e godere non solo della bellezza dei suoi paesaggi mozzafiato, dei borghi affascinanti e dei suoi sapori autentici. Durante questa stagione è possibile scoprire anche le tradizioni locali e, in un certo modo, farne parte. L’autunno è il periodo in cui si svolge, ad esempio, la storica sagra della Castagna nel piccolo borgo di Smerillo, oltre al Palio dei Terzieri a Massa Fermana, una rievocazione storica che si svolge a fine settembre, con sfilate in costume, gare e momenti di spettacolo.

Insomma, non resta che preparare le valigie e partire alla scoperta di una delle regioni più belle dell’Italia centrale.

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“L’amica geniale”: i luoghi di Napoli tra romanzo e fiction

L’amica geniale è una saga letteraria che ha ottenuto tantissimo successo in tutto il mondo, addirittura il primo volume della tetralogia di Elena Ferrante è stato celebrato come libro del secolo dal New York Times.

E, come spesso accade, con i romanzi che toccano le corde più profonde del cuore e suscitano emozioni, ogni libro ha dato il via a viaggi alla scoperta dei luoghi che hanno fatto da scenografia alla storia. E così leggere L’amica geniale, ma anche gli altri volumi della serie, o guardare la serie tv ci porta a Napoli, cuore pulsante anche se non unica location, ma posto da cui si dipana la storia e si intreccia, rimanendo comunque fedelmente legata ad alcune atmosfere iconiche della città Partenopea.

Non che avessimo bisogno di un libro, e poi di una serie tv di successo, per amare Napoli, ma senza dubbio la misteriosa scrittrice Elena Ferrante ci aiuta a scoprire posti nuovi, a seguire le orme delle due protagoniste lungo il viaggio della vita e in alcuni degli scenari più belli o insoliti di Napoli.

Sulle tracce di L’amica geniale: il Rione Luzzati

Quattro libri, tanti luoghi, ma Napoli resta cuore pulsante della storia di Lila e Lenù, le due protagoniste della saga L’amica geniale di Elena Ferrante. La serie tv ci ha fatto vedere con gli occhi alcune delle location che sono state tra le protagoniste della crescita di queste due bambine a donne.
Tra i posti principali c’è il Rione Luzzatti, nella periferia est di Napoli. Si tratta di un quartiere popolare in cui passeggiando si possono riconoscere la chiesa, la scuola e la piazzetta con i giardinetti.

Rione Luzzatti, set di L'amica Geniale

Fonte: IPA

Rione Luzzatti cuore di L’amica Geniale

Per girare le scene – però – alcuni luoghi, come il Rione, sono stati ricostruiti su un set cinematografico: nello specifico Luzzatti è stato fatto vivere nuovamente fuori da Caserta, a Marcianise, all’interno della ex fabbrica della Saint-Gobain.

Le altre zone di Napoli da vedere

Napoli è il cuore pulsante della storia anche se le due amiche nell’arco degli anni e delle varie stagioni si spostano, modificano la propria vita, vanno altrove. Punto fermo, però, è la città partenopea di cui ammiriamo tantissime zone.

Ad esempio, corso Umberto I – lunga strada nota anche come Rettifilo – dove Lila compra l’abito da sposa, oppure Port’Alba da piazza Garibaldi, dove è possibile acquistare libri tra le tante bancarelle e luogo amato da Lenù.

Napoli L'amica geniale Port'Alba e piazza Garibaldi

Fonte: iStock

Napoli, nei luoghi di L’amica geniale: Port’Alba e piazza Garibaldi

Poi, ancora, Galleria Umberto I con tutto il suo suggestivo fascino liberty e la sua bellissima cupola. E piazza del Plebiscito tra le più iconiche della città campana.

Non si può non citare Piazza dei Martiri che, come altri luoghi, per poterci riportare a quei tempi nella serie è stata leggermente cambiata in modo da riflettere l’epoca. Se la si visita, naturalmente, la si può ammirare in chiave moderna, ma non per questo perde la magia del raccontare pagine di questa storia. Lungo la strada che parte da qui Lila è occupata in un negozio di scarpe: il fittizio calzaturificio Solara

E poi il lungomare, via Caracciolo, tra i luoghi più belli immortalati dalla serie, e Posillipo che fa sfondo anche alla storia più recente della due amiche.

Non solo Napoli, però, perché la storia poi si sposta e raggiunge anche altre città come Firenze, Milano, Pisa e Torino. Ma, oltre a queste, non mancano i luoghi vicini: come Ischia, bellissima isola del Golfo di Napoli dove si possono ammirare alcuni punti iconici dell’isola come il castello aragonese e Barano d’Ischia.

Piazza del Plebiscito a Napoli: set di L'amica geniale

Fonte: IPA

Napoli, piazza del Plebiscito set di L’amica geniale
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Halloween, una festa che piace sempre più agli italiani: tutti gli eventi

Dolcetto o scherzetto? A ottobre torna Halloween, la festa più paurosa dell’anno, che affonda le radici in antiche leggende celtiche, ma che con i suoi riti e quell’intrigante fascino macabro è ormai diventata un appuntamento imperdibile anche da noi. È quindi tempo di tirar fuori zucche intagliate, costumi da paura, trucchi mostruosi e prepararsi a vivere emozioni forti. Dove? Abbiamo selezionato per voi feste ed eventi da brividi, adatti a tutte le età, che si tengono in parchi di divertimento, antichi castelli e borghi medievali che con le loro atmosfere misteriose promettono notti orrendamente divertenti.

Gardaland Magic Halloween, un mese di paura e divertimento

Il Gardaland Magic Halloween è già iniziato nel parco di Castelnuovo del Garda (Verona), che fino al 3 novembre offre nuove esperienze immersive di pura magia e terrore per tutte le età. Le giornate saranno dedicate alle famiglie, mentre le serate, in particolare i Venerdì da Paura, regaleranno emozioni più intense a giovani e adulti, con aree dedicate all’horror più adrenalinico per chi desidera mettersi alla prova.

Il parco sarà animato da vampiri, zucche, fantasmi e pipistrelli che invaderanno i viali, oltre a nuovi show all’aperto, spettacoli a tema e Scary Zone in due aree delimitate. Non mancheranno i Scary DJ Set per i più grandi, mentre tutte le attrazioni classiche del parco saranno a disposizione degli ospiti. Grande attesa per l’inedita attrazione WRECKAGE – The Horror Experience, un labirinto walk-through pensato per gli amanti del brivido sopra i 14 anni, che promette un’esperienza immersiva e adrenalinica (con ingresso su biglietto aggiuntivo).

Cinecittà World, la festa più grande d’Italia

Dal 5 ottobre, Cinecittà World (Roma) ospita l’Halloween più grande d’Italia, un mese di brividi e divertimento tra zombie, fantasmi e 17 attrazioni a tema. Il parco divertimenti di Roma propone un’esperienza unica con la possibilità di partecipare al proprio funerale da vivo! In questa macabra celebrazione, gli ospiti potranno vivere il proprio trapasso con una cerimonia completa di carro funebre, processione e parenti in lacrime, tutto condito con un tocco di ironia e magia cinematografica.

Le tre Halloween Nights, il 31 ottobre, 1 e 2 novembre, saranno il culmine della festa, con maschere, cene a tema, concerti e DJ set fino all’alba. Per i più piccoli, invece, Roma World ospita la fattoria delle zucche. L’intero parco si trasforma, accogliendo i visitatori con la Zombie Walk, la parata dei carri di Halloween, e la novità della U571 Escape Room, ambientata in un vero sommergibile della Seconda Guerra Mondiale.

Tra le attrazioni più emozionanti ci sono la Horror House, che riproduce i set dei film horror più famosi, e Inferno, la più grande montagna russa indoor d’Italia, ispirata ai gironi danteschi. I coraggiosi potranno affrontare anche le oscure sfide del Manikomio o passare la notte nell’Ostello Maledetto. Il 31 ottobre la festa esplode con 7 padiglioni musicali, tra cui Halloween Roma Festival con star del rap e della trap, e lo spettacolo unico Symphony of Caos, che unisce musica classica e dance.

Gardaland Magic Halloween a Gardaland

Fonte: Ufficio Stampa Gardaland

Il cast di Gardaland Magic Halloween

Oltremare, avventure con Scooby-Doo

A Oltremare, il Family Experience Park di Riccione (Rimini), Halloween è un’avventura da brividi in compagnia di Scooby-Doo! Tutte le domeniche di ottobre, e dal 31 ottobre al 3 novembre, il famoso cane investigatore accoglie i visitatori nel parco che si tinge di mistero con spettacoli come “Delfini, lo spettacolo della natura” e il “Volo dei Rapaci”, dove falchi, poiane e gufi si esibiscono in voli mozzafiato. Nella giungla preistorica di Darwin, i più coraggiosi potranno incontrare due giganteschi alligatori, mentre al Porto Fantasma ci si potrà fare selfie con Scooby-Doo e il simpatico delfino-mascotte Ulisse. Non mancheranno attività divertenti come il truccabimbi con la Strega e spettacoli strabilianti di bolle giganti, maghi, clown e giocolieri.

Brividi ad Acquaworld

Nel mese di ottobre Acquaworld di Concorezzo (Monza Brianza), l’unico parco acquatico d’Italia aperto tutto l’anno, si trasforma in un’avventura spettrale! A partire dal 4 ottobre, si riempie di magia oscura con fantasmi, mostri, scheletri e vampiri che attendono i visitatori per un’esperienza unica tra attrazioni mostruosamente divertenti e scenari da brivido. Il 27 e il 31 ottobre, tra spettacoli e dolcetti, le streghette del parco accoglieranno grandi e piccoli con giochi a tema, balli di gruppo e baby dance, mentre mostri dispettosi e zucche animate faranno sorridere tutti. La vera festa, però, è la Spooky Horror Night del 31 ottobre, quando il parco si trasformerà in un’oscura discoteca con un incredibile schiuma party e dj set per una serata di puro divertimento e adrenalina.

Leolandia, HalLEOween a misura di bambino

Per tutto il mese Leolandia si trasforma per festeggiare HalLEOween, la festa di Halloween pensata appositamente per i bambini. Tra zucche giganti, fantasmini e 10 draghi pronti a stupire, il parco divertimenti di Capriate (Bergamo) offre un autunno pieno di emozioni, dolcetti e scherzetti. Con più di 40 giostre e spettacoli itineranti, ogni angolo di Leolandia si riempie di magia e divertimento. La grande novità di quest’anno è l’area tematica Draghi e Leggende, popolata da creature fantastiche come il mastodontico Argo, le 7 teste di Idra e il Drago Marino, che sorprende i visitatori avvinghiato a un vascello pirata ricco di giochi e scivoli.

Gli spettacoli dal vivo, da sempre fiore all’occhiello del parco, sono pensati per incantare sia i più piccoli che gli adulti, con costumi colorati, effetti speciali e numeri acrobatici. Tra i più attesi, L’Oracolo della Magia, che porta sul Palco dei Pirati una serie di incantesimi esilaranti con l’aggiunta di un trampoliere, e Leo e il Segreto di Halloween, dove i padroni di casa Leo e Mia si cimentano in illusionismi guidati da una simpatica streghetta.

Non mancano le baby dance e il musical Le Streghe della Luna, che animano la LeoArena nei weekend e giorni festivi. Il 31 ottobre, la grande notte di HalLEOween culmina con eventi speciali e un emozionante spettacolo di fuochi pirotecnici, regalando ai bambini un’esperienza indimenticabile.

halLEOween, Leolandia

Fonte: Ufficio Stampa Leolandia

Festa di halLEOween al parco Leolandia

Castello di Bardi, un’esperienza da brivido per tutti

Dal 31 ottobre al 2 novembre 2024, il Castello di Bardi (Parma), uno dei manieri più stregati d’Italia, celebra Halloween con attività distinte per adulti, ragazzi e famiglie. La notte del 31 ottobre, a partire dalle 20,30, i più coraggiosi potranno partecipare al Tour Horror per adulti e ragazzi (+14), un percorso spaventoso ispirato a The Walking Dead: Il Circo degli Orrori. In un’atmosfera carica di adrenalina, tra personaggi mostruosi e colpi di scena, gli ospiti affronteranno le loro paure, concludendo l’esperienza con dolci e bevande presso la Taverna dei Soldati.

Il 1 novembre, il Castello si trasforma in un luogo magico per i più piccoli con Streghe & Stregoni: Il Castello Incantato, un’intera giornata di avventure e animazioni in costume per bambini e ragazzi, in cui potranno sconfiggere i seguaci del Male. La sera, alle 21, le famiglie sono invitate a una visita guidata notturna, immersa in un’atmosfera misteriosa illuminata solo da candele e torce.

Il 2 novembre, Halloween continua con la Scuola di Magia per bambini e una visita alle sezioni museali del Castello. La sera, torna il Tour Horror con un’altra sessione del percorso a tema Horror Circus, per adulti e ragazzi.

Al Castello di Scipione a lume di candela

Il 31 ottobre e il 1 novembre 2024, il millenario Castello di Scipione dei Marchesi Pallavicino (Parma), nel cuore del parmense, si illuminerà con la magia di Halloween per un’esperienza altamente suggestiva. A partire dal tramonto, le candele guideranno i visitatori in un tour tra i misteri e le leggende di questo antico maniero. I personaggi che hanno abitato il castello nel Medioevo torneranno in vita: cavalieri oscuri e dame tormentate si muoveranno tra le mura, sfidandosi in spettacolari duelli.

Sarà anche possibile esplorare la prigione quattrocentesca, aperta eccezionalmente per l’occasione, e scoprire il passaggio segreto nel Salotto del Diavolo, un’antica via di fuga usata nei secoli passati. Gli affreschi del castello si animeranno grazie a giochi di luce, accompagnati da note musicali che creeranno un’atmosfera incantata. La visita si concluderà nel grande giardino, da cui sarà possibile ammirare la facciata illuminata del castello e delle scuderie.

La Notte delle Streghe al Castello di Gropparello

Il 31 ottobre 2024, a partire dalle 18, il Castello di Gropparello (Piacenza) si trasformerà nel regno delle streghe e i visitatori si ritroveranno immersi in un mondo sovrannaturale dove nulla è come sembra. Personaggi inquietanti, vittime della malia della Strega, si aggirano tra le sale del castello illuminate da fioche candele, tra cui un maggiordomo più morto che vivo.

Il percorso horror condurrà i partecipanti nelle tenebre del castello e del bosco circostante, avvolti da nebbia e suoni inquietanti. Ogni passo sarà scandito da musiche che creano un’atmosfera da brivido, mentre personaggi come il cacciatore di mostri, ispirato al celebre Van Helsing in stile Steam Punk, aggiungono un tocco cinematografico a questa serata da paura. Seppure il percorso è pensato per adulti, è adatto anche ai bambini della scuola primaria, grazie a momenti comici che stemperano le atmosfere più lugubri.

Il lato oscuro della Rocca di Castell’Arquato

Il 31 ottobre, la Rocca Viscontea di Castell’Arquato (Piacenza) si tingerà di mistero con un evento serale per adulti. A partire dalle 21 e 22,30, una speciale visita guidata condurrà i partecipanti tra i vicoli oscuri del borgo medievale, svelando leggende inquietanti e storie di anime tormentate. All’interno della Rocca, gli eventi sanguinosi del passato militare riveleranno il lato più misterioso delle sue straordinarie architetture. Per affrontare la notte degli spiriti, ogni visitatore sarà dotato di un elisir magico, di buon auspicio per la serata.

Il 1° novembre, invece, una passeggiata pomeridiana in compagnia degli esperti del gruppo E.P.A.S. guiderà i curiosi alla ricerca di fenomeni paranormali nel borgo. Attraverso un tour nelle nebbie e una caccia ai fantasmi dentro la Rocca, si indagheranno anomalie elettromagnetiche e leggende locali. Infine, il 2 e 3 novembre, l’evento “Sweet Halloween: Gli Accalappiamostri!” coinvolgerà i più piccoli con una caccia ai mostri birichini che hanno invaso il borgo. Un’avventura divertente, pensata per bambini dai 4 ai 10 anni, con la promessa di dolcetti come ricompensa per i più audaci!

A Triora, nel borgo delle streghe

Situato sulle alture del Parco Alpi Liguri, Triora (Imperia), noto come il “Borgo delle Streghe” per avere ospitato processi di stregoneria del 1500, offre un’atmosfera ideale per celebrare la festa più spaventosa dell’anno. Il programma di Halloween a Triora è fitto di eventi che coinvolgeranno grandi e piccoli: mercatini stregati, laboratori creativi per bambini, spettacoli di magia e workshop misteriosi. Uno dei momenti più attesi è lo speciale tour stregato, che condurrà i partecipanti attraverso i vicoli del borgo, svelando segreti inquietanti e leggende legate alle streghe, chiamate localmente “bazure”.

Nella notte del 31 ottobre, l’aria sarà carica di tensione, con rituali magici e strane luci nel bosco che fanno rivivere antiche leggende. Il giorno successivo, 1° novembre, la festa proseguirà con nuove sfilate in costume, mercatini di prodotti artigianali e simboli del mondo delle streghe, come maschere e bacchette.

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Funicolare Sant Joan, cosa devi sapere per programmare una visita

Tra le montagne, nel cuore della natura selvaggia, ammirando panorami che levano il fiato: c’è un luogo in Catalogna che regala una vista spettacolare, di quelle che è difficile dimenticare. Per godere di tanta bellezza basta salire sulla funicolare Sant Joan, per un viaggio che dura pochi minuti ma che resterà impresso per sempre tra i ricordi di viaggio più indelebili.

E se il percorso è importante e va goduto appieno, anche la destinazione è affascinante: arrivati in cima la vista abbraccia il mondo intorno a sé, si può visitare un piccolo museo, oppure partire per una delle tante escursioni possibili tra queste montagne.

Tutto quello che c’è da sapere per una giornata a Montserrat, a bordo di una funicolare con vista da favola e nel cuore autentico della Catalogna.

La funicolare Sant Joan, un viaggio vertiginoso verso la vetta

Tra le montagne, nel cuore della natura, osservando il mondo spalancarsi intorno a sé. Succede in SpagnaCatalogna, poco distante da Barcellona, dove si può salire sulle montagne e ammirare tutto dall’alto. Per farlo si deve raggiungere il monastero di Montserrat e da lì salire ancora sulla funicolare Sant Joan. Una volta su questi vagoni si vivrà un’esperienza unica, vertiginosa e da sogno.

Il viaggio dura poco e la funicolare si inerpica sul fianco della montagna fino a raggiungere la cima, da dove la vista spazia sulla Catalogna regalando agli occhi uno scenario pazzesco e unico.

Vale assolutamente la pena salire anche solo per poter colmare lo sguardo di tanta meraviglia, ma la vista spettacolare non è l’unica cosa che si può fare una volta raggiunta la cima della montagna. Infatti dalla stazione (inaugurata nel 1918) vi è un edificio che ospita il museo Aula de la Natur, all’interno del quale si può approfondire la conoscenza di quali specie animali e vegetali vivono nel parco naturale della zona, ma non solo dal momento che raccoglie anche nozioni sul clima e sulla storia.

E poi da qui partono tante escursioni, per poter vedere con i propri occhi la meraviglia di questo paesaggio montano, conoscerlo meglio e tornare arricchiti dal viaggio.

La stazione a monte della funicolare di Sant Joan

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Sant Joan, la stazione a monte

Funicolare Sant Joan, cosa c’è da sapere

Alcuni dati interessanti in merito a questo percorso riguardano i numeri. A partire dalla distanza che si percorre una volta saliti sulla funicolare Sant Joan, che ammonta di 503 metri, con una pendenza che arriva a toccare il 65 %. Una volta terminato il viaggio si arriva a circa 1000 metri di altitudine, sul Piano delle Tarantole.

Questo percorso è stato inaugurato nel 1918 con l’obiettivo di unire il monastero sottostante con l’eremo di Sant Joan, nel punto in cui vi è anche il belvedere da cui la vista abbraccia il territorio circostante.

Nel corso del tempo questo impianto è stato oggetto di ammodernamenti ed è stato dotato di veicoli che permettono ai passeggeri di ammirare al meglio il paesaggio anche durante il viaggio.

Come raggiungere il monastero di Montserrat

Ma per intraprendere questo viaggio bisogna prima compierne un altro ed è quello per raggiungere il monastero di Montserrat. Si parte da Barcellona per raggiungere la stazione di Monistrol de Montserrat e da lì si sale sulla ferrovia a cremagliera, che porta nel cuore della montagna, dove si trova l’edificio religioso anche meta di pellegrinaggio.

La salita lungo il pendio dura circa 15 minuti e, grazie ai vetri panoramici, si può assaporare la bellezza della natura. Inoltre, è bene sapere che il treno parte circa ogni 20 minuti, ma è bene informarsi prima in base al periodo.

La storia di questo impianto è abbastanza antica e affonda le sue radici nella necessità di rendere più facile l’accesso al monastero. E questo è un luogo in cui si fondono la storia, la cultura e la bellezza naturale, creando un sito che vale la pena raggiungere per potersi immergere nell’anima della Catalogna.

Montserrat da dove parte la funicolare Sant Joan

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Montserrat, da qui parte la funicolare che porta a Sant Joan

Cosa vedere una volta raggiunto Montserrat

Una volta arrivati con la cremagliera a Montserrat, e prima di procedere con la salita grazie alla funicolare Sant Joan, ci sono tantissime cose da ammirare per poter rendere questa gita ancora più speciale.

Qui, infatti, si trova il santuario della Vergine Maria di Montserrat, ma anche il monastero benedettino che ha circa 1000 anni. Qui giungono anche i pellegrini per poter pregare la Madonna Nera, celebre scultura romanica del XII secolo che ha una grandezza di circa 95 centimetri. Legata alla figura della Madonna, inoltre, c’è una antica leggenda secondo la quale la prima immagine della Vergine Maria sia stata trovata da un gruppo di bambini con un gregge in una grotta. Visto che questa statua era impossibile da trasportare, il vescovo avrebbe ordinato la costruzione del santuario.

Da non perdere anche il museo all’interno del quale si possono ammirare opere di celebri artisti come Caravaggio, Degas, Picasso e Dalì, oltre a una collezione di resti archeologici e a mostre temporanee.

Un sito importante dal punto di vista culturale, storico, religioso e naturalistico e da cui partire per un’altra tappa, quella lungo la funicolare Sant Joan.

Le escursioni dalla funicolare

Raggiunta la stazione della funicolare di Sant Joan si possono intraprendere delle interessanti escursioni alla scoperta della bellezza selvaggia di queste cime.

Una di queste porta nel punto più alto: Sant Jeromi che è a 1236 metri sopra il livello del mare. La durata di questo percorso è di circa 2 ore e mezza. Dura, invece, solo 20 minuti quella che porta all’eremo di Santa Magdalena da cui godere di una vista altrettanto favolosa. Questi sono solo alcuni dei percorsi che si possono intraprendere, per poter vivere da vicino il paesaggio e scoprire scorci nuovi.

Ma se si decide di tornare indietro, si può ripartire dal monastero e successivamente salire su un’altra funicolare che permette di raggiungere un altro luogo altrettanto affascinante. Stiamo parlando della funicolare di Santa Cova che, infatti, fa da collegamento tra il santuario di Montserrat e la grotta proprio quella dove, secondo, la leggenda i pastorelli hanno trovato l’immagine della Vergine Maria. Si può raggiungere anche a piedi, ma la comodità del mezzo è impareggiabile. Per raggiungere questo luogo speciale, inoltre, non si sale in maniera vertiginosa verso l’alto ma si scende lungo un percorso di 262 metri.

La vista da Sant Joan

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La splendida vista da Sant Joan
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Direzione Copenhagen: cosa mettere in valigia

Viaggio prenotato, ora non resta che preparare la valigia per questo bellissimo viaggio direzione Copenhagen. La città si trova nella parte settentrionale d’Europa e presenta condizioni climatiche decisamente diverse da quelle presenti in Italia, con temperature sicuramente più fredde e che possono variare rapidamente, soprattutto durante la stagione estiva.

Proprio per questo, la preparazione della valigia per questo viaggio richiede un’attenta riflessione su ciò che bisogna inserire al suo interno e cosa no. Insomma, tutto il necessario che servirà a scoprire ogni angolo di Copenhagen: città dinamica, piena di storia e cultura, con una grande varietà di esperienze, sia all’interno delle diverse strutture, sia all’aperto.

Il clima di Copenhagen

Prima di tutto parliamo del clima di Copenhagen, molto famoso per la sua variabilità. Anche in estate, infatti, quando per esempio in Italia si è soliti godere di giornate di sole e clima, a volte, molto caldo, nella capitale danese le temperature tendono a rimanere fresche, intorno ai 18/20°. Quindi, per chi sta pianificando un viaggio nella bellissima città di Copenhagen, la parola d’ordine è “vestirsi a strati”. Questo è il segreto per affrontare queste condizioni climatiche e godere al meglio della visita in città.

Cosa non deve mancare in valigia?

Capi indispensabili per un viaggio a Copenhagen

Ecco quello che assolutamente non deve mancare in valigia per partire alla scoperta di Copenhagen. Fra le prime cose sicuramente si consiglia di portare con sé un maglioncino più caldo o un pile, accostati ad una giacca impermeabile ed antivento, per far fronte ad eventuali giornate piovose e/o ventose. Infatti, anche se la giornata può sembrare serena, è molto comune che piova improvvisamente, quindi questi capi sono imprescindibili. Se si decide, poi, di visitare la capitale danese in un periodo più freddo, come possono essere il tardo autunno o l’inverno, si consiglia di portare con sé, ovviamente, una giacca più pesante, guanti e cappello di lana, per far fronte ad un clima molto più rigido rispetto l’Italia.

Attenzione, però, a Copenhagen non è freddo tutto l’anno. Quindi, se si viaggia d’estate in valigia andranno sicuramente inseriti dei capi più leggeri e comodi, come t-shirt e camicie a maniche corte o comunque leggere, in quanto le temperature possono superare anche i 25°C.

Scarpe comode: must have per la scoperta della capitale

Copenhagen è una città che premia i turisti che decidono di visitare tutte le sue bellezze passeggiando, pedalando oppure utilizzando mezzi pubblici, con attività ed attrazioni gratuite. Proprio per questo motivo, un paio di scarpe da ginnastica per esplorare la città a piedi, perdersi tra le vie acciottolate del centro storico e scoprire i suoi numerosi parchi verdi, sono fondamentali.

Allo stesso tempo, in base alla stagione, si può tenere in conto anche di portare in valigia un paio di scarpe comode ed impermeabili, per mantenere il piede asciutto e caldo anche in situazioni più umide, dovute a piogge improvvise o eventuali nevicate, rendendo così l’esperienza il più piacevole possibile.

Gli accessori giusti per visitare Copenhagen e dintorni

Un altro elemento fondamentale da considerare quando si prepara una valigia per Copenhagen è la scelta degli accessori. Per prima cosa, non bisogna scordare di portare con sé un paio di occhiali da sole. Potrebbero sembrare superflui, ma in una città spesso grigia e nuvolosa come questa, possono essere alleati fidati nelle giornate luminose e durante le quali si prevede di trascorrere diverso tempo all’aperto.

Secondo accessorio indispensabile, non solo per le escursioni in bici, ma anche per avere con sé sempre tutto il necessario, è uno zaino comodo ed abbastanza capiente, tanto da contenere i vostri oggetti personali più importanti, come la giacca antipioggia,  una power bank ed una borraccia per l’acqua, consigliata soprattutto in una città così attenta all’ambiente.

Inoltre, un adattatore universale per le prese elettriche è un accessorio che non va mai dimenticato. È vero, ormai la maggior parte delle strutture offre prese compatibili, ma meglio essere sempre preparati.

Copenhagen è una città in grado di sorprendere tutti i suoi visitatori, provenienti da tutto il mondo, e per visitarla al meglio bisogna partire preparati con tutto il necessario per godere di questa fantastica esperienza nella capitale danese.

Biciclette colorate sul canale Nyhavn nel centro di Copenhagen, il mezzo preferito dai danesi per spostarsi in città.

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Biciclette a Copenhagen: il mezzo preferito dai danesi
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SiViaggia al TTG 2024 di Rimini, stand ed eventi

Anche quest’anno, SiViaggia è presente al TTG di Rimini dal 9 all’11 ottobre con uno spazio espositivo presso il padiglione 6 stand 001. Durante i tre giorni di manifestazione, la redazione di SiViaggia, sempre in cerca di novità, di idee e di spunti da segnalare ai propri utenti, incontrerà gli operatori del settore, dalle regioni italiane agli enti del turismo esteri, dalle compagnie aeree alle crociere, realizzando video-interviste, partecipando a conferenze stampa e ad eventi.

Articoli, notizie e interviste alimentano uno speciale editoriale dedicato al TTG di Rimini dove si può leggere tutto quanto accade in fiera e trovare spunti per i prossimi viaggi.

L’evento di SiViaggia al TTG

In occasione della più grande fiera del turismo italiana, il 10 ottobre alle 15.30 presso la Sala Cedro Hall Ovest SiViaggia, in collaborazione con Interface Tourism Italy, organizza un evento intitolato “Gli anni passano, i viaggi restano – Come esigenze, influenze, canali e scelte variano sulla base dell’età di chi viaggia” durante il quale vengono illustrati i risultati di una ricerca sui viaggi generazionali. Presentano i dati della ricerca Barbara Del Pio, responsabile editoriale di Italiaonline, e Serena Valle, Founder & CEO di Interface Tourism Italy. Alla tavola rotonda intervengono anche Irene Landolfi, Marketing Manager – Specialties Division Alpitour, Fabrizio Quattrini, Senior Sales Account Manager di HeyLight di Compass Banca, Terjék Máté, Head of Tourism Development, Italy / UK / Spain – Visit Hungary ed Erich Falkensteiner, Chairman FMTG Falkensteiner Michaeler Tourism Group | Owner & Chairman Falkensteiner Ventures.

Veniteci a trovare alla Fiera di Rimini, vi aspettiamo allo stand (pad. 6 – stand 001)!

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Quanto costa andare alle terme in Italia?

Andare alle terme in Italia è un’esperienza che combina aspetti importanti come relax, benessere e, in moltissimi casi, anche la bellezza naturale e culturale del territorio. Ma quanto costa realmente una giornata alle terme? Non c’è una risposta precisa, in quanto l’importo può variare a seconda di diversi fattori, che influenzano, quindi, il prezzo finale. Ecco una lista di quelli che sono gli elementi che determinano il costo di una giornata alle terme in Italia, così da capire come ottimizzare l’esperienza in base al budget.

Tipologia di stabilimento termale

Uno dei fattori che incide maggiormente sul costo finale di una giornata alle terme è sicuramente il tipo di struttura scelto. In Italia, come anche nel resto del mondo, sono presenti stabilimenti di lusso con servizi esclusivi oppure centri termali più semplici, che offrono servizi differenti, ma comunque efficaci.

Ad esempio, stabilimenti come nei pressi delle terme di Saturnia o nei diversi centri termali di Bormio, che offrono un’esperienza premium ed il cui costo può andare dai 50 ai 100 euro e oltre per una giornata di accesso. Questi centri includo nel prezzo di ingresso piscine termali, saune, bagni turchi, hammam ed una vasta gamma di trattamenti benessere tra cui scegliere, alcuni dei quali da pagare separatamente.

Ci sono anche le terme più economiche. Si tratta di strutture meno prestigiose e con offerte sicuramente più semplici. L’ingresso a questi stabilimenti può variare dai 20 ai 40 euro, ma nonostante ciò, è garantito l’ingresso alle piscine termali, spesso anche a saune e bagni turchi, ma con servizi e strutture sicuramente più limitate.

Infine, in alcune zone d’Italia sono molto famose le terme libere. Si tratta di luoghi come le splendide terme di Saturnia oppure delle terme di San Filippo, entrambe situate in Toscana, e che sono sorgenti termali naturali completamente gratuite. Queste rappresentano sicuramente l’opzione più economica, ma allo stesso tempo necessitano di un po’ di adattamento, in quanto non sono presenti strutture ricettive ed organizzative.

Servizi inclusi nel prezzo d’ingresso

Il secondo elemento che incide sul costo di una giornata alle teme è quello dei servizi inclusi nel biglietto d’ingresso. In molti casi, soprattutto negli stabilimenti termali di un livello superiore, oltre all’accesso alle piscine termali, l’ingresso comprende una serie di servizi. Come già accennato in precedenza in questi centri è possibile accedere a saune e bagni turchi, ma anche grotte di sale, docce con cromoterapia ed aromaterapia e vari percorsi benessere.

In alcuni stabilimenti è possibile anche godere di un trattamento che può essere incluso nel prezzo del biglietto, come ad esempio un breve massaggio rilassante o, in alternativa, una seduta di fangoterapia. Sicuramente un buon modo per vivere l’esperienza di una giornata alle terme nella maniera più completa, senza dover affrontare un ulteriore spesa extra.

Scelta dei trattamenti aggiuntivi

Uno degli aspetti che incide maggiormente sul costo finale di una giornata alle terme è anche la scelta di trattamenti aggiuntivi. I centri termali offrono una vasta gamma di trattamenti di bellezza e benessere. Tra i trattamenti extra più comuni ci sono:

  • Massaggi: i prezzi per un massaggio, generalmente, cambiano a seconda della durata e della tipologia, con un costo che va dai 50 ai 120 euro. Possono essere massaggi rilassanti, che possono durare anche solo 30 minuti e possono avere un costo che si aggira intorno ai 60 euro, oppure si può scegliere di godere di trattamenti più complessi, come, ad esempio, massaggi drenanti o ayurvedici, che possono arrivare anche a 120 euro per un’ora. C’è da sottolineare anche il fatto che il prezzo varia in base alle strutture presso le quali si decide di passare l’esperienza termale.
  • Fangoterapia: molti stabilimenti termali italiani sono famosi per la fangoterapia. Questo trattamento, che ha benefici sulla pelle e sul sistema muscolare, ha il costo che si aggira fra i 40 ed i 60 euro, ma può essere incluso all’interno di pacchetti benessere spesso offerti dalle strutture, che combinano più trattamenti.
  • Trattamenti estetici: fra i servizi extra è possibile anche scegliere di beneficiare di alcuni trattamenti estetici. Fra i più famosi e frequenti si trovano sicuramente le maschere facciali o per capelli, peeling e scrub corpo. In genere si tratta di trattamenti svolti da professionisti del settore e con prodotti generalmente naturali e di alta qualità. Motivo per cui, scegliere alcuni di questi servizi, potrebbe far aumentare il prezzo di una giornata alle terme dai 30 ai 100 euro, a seconda del tipo di trattamento scelto, della durata e, come espresso in precedenza, anche della struttura.
Un uomo riceve un massaggio alla schiena alle terme, sdraiato su un lettino

Fonte: iStock

Uno dei trattamenti più diffusi alle terme: massaggio rilassante

Periodo dell’anno e posizione geografica

Possono sembrare due elementi quasi scontati, ma in realtà sono fattori da valutare attentamente, soprattutto per tutti coloro che vogliono passare una giornata alle terme, ma rispettando un determinato budget. Per quanto riguarda il periodo dell’anno, c’è da considerare il fatto che spesso, se si sceglie di visitare gli stabilimenti balneari in stagioni come autunno e primavera, escludendo le festività, molte delle strutture italiane offrono tariffe scontate e/o pacchetti promozionali per incentivare le visite. Al contrario, durante l’alta stagione, quindi estate o in concomitanza con eventi festivi particolari, i prezzi possono essere maggiorati anche del 20/30%.

Per chi decide di passare una giornata alle terme, ad incidere sul prezzo c’è da tenere in considerazione anche la posizione geografica degli stabilimenti. Infatti, per raggiungere alcune delle località più famose, la maggior parte presenti in Toscana e Trentino-Alto Adige, potrebbero avere prezzi più elevati rispetto ad alcune zone d’Italia meno frequentate. Oltre al fatto che, se vicine a città d’arte e mete turistiche, le strutture potrebbero sfruttare la propria posizione per offrire pacchetti benessere di lusso.

In relazione sempre alla posizione geografica, in aggiunta, vanno aggiunti anche i costi relativi a trasporto e soggiorno. Alcune località termali, come quelle in zone montane, richiedono anche il pernottamento, in quanto una giornata potrebbe non essere sufficiente. Molti hotel termali, infatti, offrono pacchetti che comprendono sia l’ingresso alle terme che la stanza d’albergo, e ciò permette di risparmiare, in alcuni casi, su costi del soggiorno e dei trattamenti.

Piscina termale con acqua calda all'aperto immersa in un paesaggio innevato, con vapore che proviene dall'acqua

Fonte: iStock

Piscina termale all’aperto in pieno inverno

Durata del soggiorno

Infine, un ultimo elemento che va ad incidere sul costo di una giornata alle terme, è quello della durata del soggiorno. In genere, l’ingresso giornaliero dura dalle quattro alle otto ore al giorno, ma esiste la possibilità anche di acquistare ingressi serali o per mezza giornata, che permettono di risparmiare. Ad esempio, un ingresso serale può costare anche circa il 30% in meno rispetto al prezzo di una giornata intera, offrendo comunque la possibilità di rilassarsi dopo una giornata lavorativa o passata ad esplorare i dintorni delle località termali.

Quindi, il costo di una giornata alle terme in Italia può variare in base ad una serie di fattori, ed il prezzo finale è tra i 30 ed i 150 euro. Con un’attenta pianificazione e la scelta di offerte speciali o periodi di bassa stagione, sarà possibile vivere un’esperienza termale di alta qualità senza spendere una fortuna.

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Trenitalia lancia Regionale, il nuovo volto del trasporto locale

Trenitalia inaugura una nuova era per il trasporto ferroviario locale con il lancio di Regionale, un brand rinnovato e pensato per pendolari, studenti, lavoratori ma anche turisti che si spostano nelle proprie città o regioni. Non si tratta solo di un nuovo marchio, ma di un segno tangibile dell’impegno del Gruppo FS verso la sostenibilità, l’accessibilità e l’innovazione, con un’attenzione particolare alle esigenze dei passeggeri. Il trasporto regionale, infatti, è stato protagonista di una vera rivoluzione negli ultimi 15 anni, grazie all’introduzione di nuovi treni e servizi che hanno migliorato l’esperienza di viaggio per milioni di persone.

La trasformazione del trasporto regionale

Il percorso di evoluzione del trasporto regionale di Trenitalia è stato segnato da importanti traguardi, non solo per l’introduzione di treni moderni, ma anche per la qualità dei servizi offerti. Tra questi, l’intermodalità gioca un ruolo chiave, consentendo ai passeggeri di combinare diversi mezzi di trasporto, mentre il comfort a bordo è stato riconosciuto positivamente dagli utenti. Questo successo è il risultato di un impegno costante e di una stretta collaborazione tra Trenitalia e le Regioni italiane, che ha portato alla stipula di Contratti di Servizio di lunga durata.

Un aspetto fondamentale di questo rinnovamento è stata la consegna di 500 nuovi treni regionali, l’ultimo dei quali è entrato in servizio proprio in questi giorni. Con l’arrivo di ulteriori 226 treni nei prossimi anni, entro il 2027 la flotta sarà composta da oltre 700 nuovi treni, tra cui convogli elettrici a doppio piano, monopiano e ibridi, rinnovando così l’80% del parco mezzi totale. Un progetto ambizioso, che prevede un investimento complessivo di oltre 7 miliardi di euro, ai quali si aggiungono 3 miliardi destinati all’implementazione di tecnologie e alla manutenzione avanzata.

Le innovazioni digitali

La digitalizzazione dei servizi è un altro pilastro della trasformazione di Trenitalia. A partire da gennaio 2024, la puntualità dei treni regionali ha raggiunto il 92%, un risultato che riflette l’impegno dell’azienda nel migliorare la qualità del servizio. L’introduzione del biglietto digitale, che dal 21 settembre si valida automaticamente senza bisogno di check-in, rappresenta un’innovazione fondamentale nella semplificazione dell’esperienza di viaggio. Inoltre, il nuovo sistema di pagamento Tap&Tap, che permette di pagare il biglietto in modo rapido e intuitivo, ha reso i viaggi più immediati e sostenibili.

Un nuovo brand per una mobilità sostenibile

Il nuovo brand Regionale, presentato dall’amministratore delegato di Trenitalia Luigi Corradi, con il suo design semplice e orientato alla sostenibilità, è destinato a diventare un simbolo riconoscibile per chiunque viaggi in treno, rafforzando il legame tra le comunità locali e i territori. Il colore verde e le linee morbide delle nuove livree dei treni esprimono i valori fondamentali di un servizio che punta a essere non solo efficiente, ma anche rispettoso dell’ambiente.

Il lancio di Regionale non vuole essere un semplice restyling estetico, ma rappresenta una vera rivoluzione nella visione del trasporto locale. L’interconnessione con altre modalità di trasporto, come bus e navi, è fondamentale per offrire una mobilità capillare in tutta Italia. Con oltre 6.000 corse giornaliere e più di 400 milioni di passeggeri trasportati ogni anno, Regionale è una realtà che abbraccia l’intero Paese. Grazie a 180 soluzioni intermodali, tra cui il servizio Link che combina treno e altri mezzi di trasporto, anche le destinazioni più remote sono facilmente raggiungibili.

Il futuro del trasporto regionale

L’innovazione e la sostenibilità sono al centro delle strategie future di Trenitalia. Regionale si prepara ad affrontare le sfide del futuro con un piano ambizioso che guarda alla sostenibilità non solo in termini ambientali, ma anche economici e sociali. Il progetto non si limita al rinnovamento della flotta, ma propone una vera e propria rivoluzione nel modo di concepire i trasporti, intercettando le esigenze delle nuove generazioni di viaggiatori, sempre più attenti all’ambiente e alle nuove modalità di viaggio.

Per celebrare questo importante traguardo, Trenitalia ha organizzato il Rebel Revolution Fest, un evento che si terrà il 4 e 5 ottobre al Parco Schuster di Roma, in collaborazione con RTL 102.5 e Radio Zeta. Un’occasione di festa tra musica e spettacolo per celebrare il futuro del trasporto regionale in Italia.

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Tevere Day 2024 festeggia il fiume di Roma nuovo patrimonio Unesco

Roma si prepara a celebrare un traguardo di grande prestigio per il suo fiume. In occasione della sesta edizione del Tevere Day, in programma dal 7 al 13 ottobre 2024, è stato annunciato l’inserimento del tratto del fiume che attraversa il centro storico della capitale tra i beni tutelati dall’Unesco. Un riconoscimento significativo per l’associazione Tevere Day, che da anni si impegna per il rilancio e la valorizzazione del fiume, promuovendo iniziative che coinvolgono l’intera città.

Un evento di punta per Roma

Ormai entrato nel calendario dei grandi eventi della capitale, il Tevere Day è una manifestazione di punta per Roma, capace di unire il divertimento e la riflessione sul futuro del principale corso d’acqua cittadino. Organizzata con il contributo di Roma Capitale e parte del programma dell’Estate Romana 2024, la sesta edizione si svolgerà lungo 84 chilometri di sponde del Tevere, coinvolgendo numerosi quartieri della città e località limitrofe come Ostia e Fiumicino.

Circa 140 eventi diffusi animeranno le rive del fiume, con punti focali situati al Lungotevere degli Anguillara, al Ponte della Musica e a Scalo de Pinedo. Il Tevere Day non sarà limitato solo alla città di Roma, ma si estenderà anche ai parchi naturali di Nazzano Tevere Farfa, Ostia Antica e Fiumicino con i Porti Imperiali, regalando ai partecipanti un’immersione nelle bellezze naturali e storiche del territorio.

Il riconoscimento Unesco

“A rendere ancora più significativa questa edizione, inoltre, è il nuovo ruolo del fiume Tevere che, per il tratto che attraversa il centro storico della capitale, verrà riconosciuto quale patrimonio Unesco,” ha dichiarato Sabrina Alfonsi, Assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti di Roma Capitale, durante la conferenza stampa di presentazione del Tevere Day 2024, ufficializzando il riconoscimento del fiume tra i beni tutelati dall’Unesco, non solo per la sua valenza storica, ma anche per il suo valore ambientale e culturale. Un risultato importante, che sarà celebrato e approfondito nel corso di un convegno dal titolo “Tevere patrimonio del mondo”, in programma l’8 ottobre all’Ara Pacis.

Alessandro Onorato, Assessore ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda di Roma Capitale, ha sottolineato l’importanza del fiume come elemento unificante della città: “Il Tevere è il filo conduttore che lega le ricchezze di Roma, dal Circo Massimo a Ostia Antica. Organizzare giornate per valorizzarlo è un’idea vincente, e continueremo a sostenerla in futuro”.

Tevere Day

Fonte: Ufficio Stampa Tevere Day

Battello sul fiume, Tevere Day, Roma

Un programma per tutte le età

Il Tevere Day 2024 vuole essere una festa per tutti, con eventi e attività pensate per ogni fascia d’età. Tra le attività previste, spiccano escursioni in bicicletta, aperitivi in barca sotto i ponti del fiume, sport all’aria aperta come canoa, canottaggio, pesca e scherma. I più giovani potranno partecipare a lezioni di skateboard e roller, mentre le famiglie avranno l’opportunità di godere delle numerose iniziative sportive e culturali, tra cui visite guidate alle mostre e tour storici lungo le sponde del fiume.

A partire dal 7 ottobre, si inizierà a celebrare il fiume con gli incontri “Parliamo di Tevere” all’interno dei luoghi della cultura della città, tra librerie, biblioteche e musei, in cui saranno invitati scrittori, esperti e personaggi che parleranno del Tevere, raccontando storie, aneddoti, progetti e nuove iniziative legate al suo recupero e alla sua valorizzazione.

Per i più piccoli, saranno organizzati laboratori didattici e attività di sensibilizzazione ambientale, tra cui le “Lezioni di Ambiente”, un progetto educativo rivolto alle scuole che si terrà dall’11 al 13 ottobre, coinvolgendo studenti di ogni grado in esperienze a contatto con la natura e il fiume, promuovendo la conoscenza della biodiversità e l’educazione ambientale.

Aperture straordinarie

Tra le novità di quest’anno, spicca l’apertura straordinaria del murale “Carnevale Romano” di Orfeo Tamburi, custodito nel Palazzo dell’Anagrafe. Questo evento speciale, curato dal Municipio 1, è un ulteriore segnale dell’impegno dell’associazione Tevere Day nel promuovere la cultura anche al di là delle sponde del fiume.

Un’altra esclusiva sarà l’apertura dei siti archeologici dell’Ospedale Fatebenefratelli dell’Isola Tiberina, tra cui il Tempio di Giove Giovario, mai accessibile prima al pubblico, assieme ai Sacconi Rossi, al Refettorio, alla Chiesa di S. Giovanni Calibita, alla Sala Capitolare. Questi luoghi, ricchi di storia e fascino, rappresentano un’opportunità unica per scoprire tesori nascosti nel cuore di Roma.

Tra gli appuntamenti più attesi, torna anche il Festival Musicale dei Municipi, un evento che vedrà la partecipazione di orchestre di quartiere, bande e cori provenienti dai vari municipi di Roma. Un’occasione per godere della musica popolare e tradizionale, creando un’atmosfera festosa lungo le rive del Tevere.

Con oltre 200 associazioni coinvolte e un programma che spazia dallo sport all’intrattenimento culturale, il Tevere Day 2024 si preannuncia come un evento imperdibile per romani e turisti. Gli organizzatori, sostenuti da partner prestigiosi come Bulgari, puntano a consolidare l’importanza del fiume non solo come risorsa naturale, ma come simbolo di identità e coesione per la città.

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Cercatori d’oro: ecco i luoghi italiani in cui è possibile trovarlo in natura

Come cercatori d’oro del passato, per vivere un’avventura incredibile, divertente e che permette di scoprire alcune zone di Italia. Perché sì, anche il nostro Paese ha luoghi in cui ancora oggi si possono trovare piccole quantità di metallo prezioso, da scovare con tanto impegno e dedizione, proprio come si faceva nel passato.

L’immagine che ci salta subito alla mente è quella della mitica corsa all’oro, un fenomeno che ha preso il via nel XIX secolo e che è avvenuto soprattutto negli Stati Uniti , in luoghi come la California, il Nevada, il Colorado, alcune aree del Montana, ma anche il Klondike e l’Alaska, ma non solo perché si è esteso in altri paesi del mondo come Russia e Australia.

E che ha coinvolto anche l’Italia dove, ancora oggi, è possibile provare l’esperienz,a ovviamente seguendo i regolamenti locali che, come riporta Money, sono emanati dalle Regioni: secondo il sito ve ne sono in Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta.

Quindi approfondite le regole prima di partire alla volta di una delle zone in cui, con un pizzico di fortuna e tanto impegno fatto di lavoro manuale, potrete trovare un piccolo tesoro.

Piemonte, cercare l’oro lungo i fiumi

Tra le regioni dove si possono cercare piccole pagliuzze d’oro lungo i fiumi, vi è il Piemonte: qui – chi è affascinato da questa pratica – può mettersi al lavoro e provare a trovare piccoli frammenti di metallo prezioso.

Non è solo necessario sapere dove andare, ma anche quando farlo: quindi l’ideale è fare un tentativo dopo un periodo di piogge, per provare a essere fortunati. Il vantaggio, comunque, è sempre quello di esplorare luoghi nuovi, conoscerli più a fondo e staccare dal mondo esterno per rifugiarsi qualche ora nel mezzo della natura.

Tra le mete predilette vi è il torrente Elvo, che scorre tra le province  di Biella e Vercelli, e che è una delle mete più amate dai cercatori d’oro. Ma ve ne sono anche altri: da tenere sotto controllo ci sono il Dora Baltea, ma anche il Chiusella e il Ticino, che pare essere ricco di piccole pagliuzze. Ci vuole un occhio attento, tanta pazienza, allenamento e un po’ di fortuna per trovare tra sabbia e pietre un frammento prezioso e portarsi a casa qualche tesoretto.

Tra i corsi d’acqua da segnare se si vuole tentare la sorte ci sono i torrenti Viona e Ribes, l’Orco, il Chiusella e la Bressa. Da non dimenticare poi, nella zona poco prima di Biella, il Cervo dove si possono scovare piccoli tesori.

Un tratto della Dora Baltea: fiume lungo il quale si può trovare l'oro

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L’oro si può trovare lungo la Dora Baltea

Cercatori d’oro in Lombardia

Ci spostiamo in Lombardia, con lo stesso spirito di avventura e divertimento, animanti dalla voglia di scoprire, da tanta passione e pazienza. Anche in questa regione si può essere fortunati e trovare qualche scaglia o pagliuzza del prezioso metallo. Per tentare la sorte bisogna dirigersi verso la zona in cui scorre il Ticino che si dice sia scrigno di piccoli tesori.

Da non sottovalutare il fiume Po, dove si potrebbe trovare qualche scaglia d’oro, ma da non perdere il Lambo e Olona e alcuni corsi d’acqua che si trovano nella zona di Varese.

Occhi puntati – quindi – sui greti di fiumi e torrenti per vedere se l’impegno sarà ripagato e se la buona sorte sarà dalla vostra parte.

Il Ticino è tra le mete dei cercatori d'oro

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Ticino, una delle mete di chi cerca l’oro

Le altre regioni

Fermo restando che in molti corsi d’acqua, che scorrono nel territorio del nord Italia, è possibile scovare tesori preziosi, ci sono però alcune zone che nel tempo gli appassionati di questa pratica hanno segnalato.

Ad esempio, sul quotidiano Il Gazzettino si leggono alcuni nomi di luoghi adatti per chi si vuole mettere alla prova. In Veneto ci si deve dirigere verso la valle del Mis oppure lungo il fiume Brenta. In Valle d’Aosta sono stati segnalati il torrente Marmore, la già citata Dora Baltea, oppure il Lys. In Trentino – anche se pare non essere una zona particolarmente ricca – c’è comunque chi fa dei tentativi sui greti di Fersina e Avisio. Le speranze di trovare qualcosa sono poche, ma resta comunque il fascino di aver sperimentato una pratica antica.