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Castello di Limatola, il meraviglioso maniero che a Natale si trasforma in una fiaba

Nel cuore della Campania, tra le verdeggianti colline del Sannio solcate dal fiume Volturno, sorge un castello da fiaba che in un’occasione speciale dell’anno apre le porte trasformandosi in un villaggio di Natale dei sogni: è il Castello di Limatola, in provincia di Benevento, un’antica e affascinante fortezza normanna che sembra sospesa nel tempo.

Le pietre che compongono le sue imponenti mura sembrano ancora sussurrare le storie di dame e cavalieri, di battaglie e amori segreti. Finemente restaurato dopo anni di degrado, oggi ospita un hotel ed eventi privati, ma conserva intatto il fascino storico delle testimonianze di un passato remoto.

Il castello normanno rinato dopo l’abbandono

Costruito nel XII secolo dai Normanni, sui resti di un’antica torre longobarda, il maniero fu per secoli dimora di sovrani e famiglie potenti: tra le sue mura hanno vissuto dinastie come gli Aragonesi, i Sanseverino, fino ai Conti Della Ratta, che nel Quattrocento lo trasformarono in una raffinata residenza rinascimentale, e vi hanno soggiornato personaggi illustri come Carlo I d’Angiò e Garibaldi.

Le sue torri di pietra, le corti maestose e le sale affrescate raccontano ancora oggi storie millenarie di banchetti sontuosi, intrighi di corte e segreti celati nei secoli, rendendo questo castello una delle più suggestive testimonianze medievali del Mezzogiorno.

Il meraviglioso Castello di Limatola

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Le mura imponenti del Castello di Limatola

Nel Rinascimento, il castello visse una nuova stagione di splendore con interni arricchiti con affreschi ispirati alla Gerusalemme Liberata e alle grandi leggende cavalleresche. La chiesa palatina di San Nicola, al suo interno, conserva ancora il portale romanico e preziose opere del pittore Francesco da Tolentino, tra cui il polittico del 1527 con la Madonna col Bambino. La fortezza ospita anche un museo con testimonianze degli eventi storici del territorio, tra cui dipinti del 1861 che raffigurano la battaglia del Volturno.

Dopo un lungo periodo di abbandono, il maniero è rinato nel 2010 grazie alla famiglia Sgueglia, che ne ha curato un restauro minuzioso, riportandolo al suo antico splendore. Oggi, il Castello di Limatola è un luogo magico dove il tempo sembra sospeso: sede di eventi, mostre e celebrazioni, ma anche rifugio di pace e bellezza, dove il passato e il presente si intrecciano in un abbraccio di pura meraviglia.

Il Natale al Castello di Limatola

Durante il periodo natalizio, ogni anno, il Castello di Limatola si trasforma in un paesaggio da fiaba con il suo mercatino di NataleCadeaux al Castello“, uno dei più amati d’Italia.

Luci, profumi, artigianato di qualità, gastronomia e spettacoli si uniscono per dare vita a un evento coinvolgente che richiama centinaia di migliaia di visitatori da tutt’Italia.

Nel 2025, la XVI edizione dei mercatini di Natale al Castello di Limatola si tiene nei weekend di novembre (dal 7 al 9, dal 14 al 16, dal 21 al 23) e ininterrottamente dal 28 Novembre al 14 dicembre. Il tema? “Cirque de Noël”, un omaggio al mondo del circo e alla sua meraviglia senza tempo.

L’ingresso al mercatino di Natale è a pagamento, con biglietti acquistabili anche online attraverso il sito ufficiale Castellodilimatola.it. Per gli adulti ha un costo di 10 euro, per bambini dai 3 ai 10 anni di 5 euro, mentre è gratuito per bimbi sotto i 3 anni e persone con disabilità. Vengono offerti anche pacchetti famiglia consultabili sul sito web del castello.

Mercatino di Natale al Castello di Limatola

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Il suggestivo mercatino di Natale al Castello di Limatola

Dove si trova

Il Castello di Limatola domina dall’alto la valle solcata dal fiume Volturno e lo splendido borgo medievale di Limatola, in provincia di Benevento (Campania), regalando una vista spettacolare sul paesaggio circostante. In particolare, sorge tra il massiccio del Taburno, il monte Maggiore e i monti Tifatini, a pochi chilometri dal confine con la provincia di Caserta.

È facilmente raggiungibile in auto percorrendo l’autostrada A1 Napoli–Roma, con uscita a Caserta Sud, per poi proseguire lungo la SS7 Appia fino a Limatola (circa 20 km).

Chi viaggia in treno può scendere alla stazione di Caserta o Dugenta-Frasso Telesino, entrambe a circa 15-20 minuti di distanza, e proseguire con autobus o taxi locali. Diversi collegamenti bus regionali partono ogni giorno da Benevento e Caserta in direzione del borgo, rendendo il Castello di Limatola una meta comoda da raggiungere anche senza automobile.

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Sant’Agata de’ Goti tra vicoli silenziosi, ulivi e case in pietra

In provincia di Benevento, nel cuore delle antiche terre del Sannio, sorge un borgo che assomiglia a un dipinto: Sant’Agata de’ Goti, adagiato a 159 metri sul livello del mare, e definito la “perla del Sannio”, un titolo che ne racchiude la storia millenaria.

Si tratta di un microcosmo raccolto e compatto, che custodisce con fierezza la sua parte più antica, costruita su uno sperone di tufo che precipita a strapiombo tra i fiumi Martorano e Riello, un presepe scolpito nella roccia dove i vicoli stretti, le chiese e le case si stringono come a proteggersi a vicenda.

È proprio qui che inizia il viaggio, un percorso che si snoda tra piazze, portici e scorci improvvisi che sorprendono a ogni passo: ecco una selezione di tappe da non perdere.

Il centro storico

La vita di Sant’Agata de’ Goti scorre lenta lungo Via Roma, l’arteria principale del borgo antico: l’elegante rettilineo, lungo circa un chilometro, accompagna lo sguardo tra palazzi storici, botteghe artigiane, chiese e improvvisi slarghi che si aprono come “pause scenografiche”.

All’inizio del percorso, sul lato sinistro, si incontra Piazza Trento con la Chiesa di Santa Maria Costantinopoli, che sfoggia linee barocche. Accanto, silenzioso e raccolto, ecco il Monastero delle Redentoriste, che accoglie le suore di clausura e avvolge la piazza in un’atmosfera sospesa.

Chiesa del Carmine e Museo Diocesano

Poco più avanti, sul lato opposto di Via Roma, si apre la Piazzetta del Carmine, dove sorge l’omonima chiesa, custode di un tesoro prezioso, il Museo Diocesano in cui, dopo il devastante terremoto del 1980, sono state raccolte e salvate numerose opere provenienti dalle chiese della diocesi: le sale raccontano secoli di arte sacra grazie ad affreschi seicenteschi e tele del Settecento firmate da vari autori.

Ritornando su Via Roma, lo sguardo si perde sotto i lunghi portici che incorniciano la strada e che sembrano condurre, passo dopo passo, verso il Duomo. Le logge, volute da Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, sono un proseguimento del Monastero delle Redentoriste: infatti, un tempo, alcune delle botteghe che oggi si aprono sotto le arcate erano antiche celle monastiche.

Il Duomo

Il maestoso interno del Duomo di Sant'Agata dei Goti, Campania

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L’elegante interno del Duomo di Sant’Agata dei Goti

Alla fine di Via Roma, finalmente, si apre Piazza Sant’Alfonso dove, imponente e solenne, attende il Duomo dell’Assunta, che lungo tutto il percorso non ha fatto altro che mostrarsi in lontananza.

Edificato nel 970 sopra le fondamenta di un antico tempio pagano, rappresenta il cuore religioso e simbolico di Sant’Agata de’ Goti. Nei secoli ha subito trasformazioni che ne hanno modellato l’aspetto, dal rifacimento del XII secolo fino agli interventi del Settecento che gli hanno conferito l’eleganza attuale. La facciata si apre con un porticato di dodici colonne dai capitelli corinzi che catturano lo sguardo con la loro armonia.

Scendendo nella cripta, si respira l’atmosfera intatta del XII secolo, uno spazio raccolto che conserva la spiritualità più autentica. All’interno, invece, la pianta a croce latina con tre navate è arricchita da cappelle laterali ornate da opere d’arte, tra cui spicca la dolcissima Madonna col Bambino del 1402.

Uscendo, la facciata rivela ancora un dettaglio che completa l’incanto: il campanile, che svetta con le tegole maiolicate verdi e gialle che brillano sotto il sole, come gemme preziose incastonate nella pietra.

Un panorama che non si dimentica

C’è un punto preciso a Sant’Agata de’ Goti che lascia senza parole, ovvero il Ponte sul Martorano, lungo il Viale Vittorio Emanuele III, da cui si apre la veduta più incantevole sul borgo: una distesa di case allineate, sospese su una terrazza di tufo che sembra spingersi oltre il limite della roccia per affacciarsi nel vuoto.

È un’immagine che suscita emozioni contrastanti. Da un lato, l’impressione di fragilità, quasi di vertigine, quando lo sguardo si perde nel baratro sottostante; dall’altro, un fascino irresistibile, che si amplifica al calar della sera, quando i lampioni del viale, insieme alle finestre illuminate delle case, disegnano un paesaggio che assomiglia a un presepe vivente, sospeso tra realtà e incanto.

Il suggestivo panorama di Sant'Agata dei Goti, Campania

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Veduta panoramica del borgo

Il Castello di Sant’Agata de’ Goti

Tra le testimonianze più antiche, non si può non nominare il Castello di Sant’Agata, un edificio di tufo dal colore non troppo scuro, che si distingue subito per l’aspetto massiccio, quasi tozzo, che rivela l’originaria funzione difensiva.

Le sue origini risalgono all’epoca longobarda e, nel corso dei secoli, è stato dimora di illustri famiglie nobiliari che hanno segnato la storia del borgo. Oggi è stato suddiviso in ambienti privati ma, varcando la soglia del salone principale, si percepisce ancora l’eco dell’antica grandezza e si ammirano alcuni frammenti di pittura, attribuiti all’artista Tommaso Giaquinto, che ricordano la raffinata vita di corte che un tempo animava le mura severe.