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Alle Hawaii la scala più proibita e pericolosa del mondo

È la scala più proibita e pericolosa al mondo e si trova alle Hawaii, sull’isola di Oahu: forse, però, di lei bisognerebbe parlare al passato perché i giornali statunitensi hanno dato per certo l’avvio della sua demolizione. Il nome ufficiale è Ha’iku Stairs, ma quello con cui è maggiormente nota è Stairway to Heaven, ovvero scalinata per il paradiso ed è un piccolo ma importante pezzo di storia degli Stati Uniti, essendo stata realizzata dalla Marina americana negli anni Quaranta.

La storia, perché è pericolosa e le ragioni per cui è in via di demolizione la scala della Hawaii, la Stairway to Heaven.

La scala alle Hawaii: pericolosa e affascinante

Composta da circa 3.922 gradini in acciaio che portano verso il cielo, arrampicandosi lungo le montagne Koolau: è la Ha’iku Stairs un’incredibile scala che si trova alle Hawaii, sull’isola di Oahu, e la cui storia va ricercata nel passato e, più precisamente nel corso degli anni Quaranta quando questa vertiginosa struttura è stata realizzata dalla Marina Militare americana per poter raggiungere una stazione radio. Una costruzione segreta e fondamentale per la Seconda Guerra Mondiale, che necessitava di una certa altezza per poter raggiungere le navi della Marina Militare che erano impegnate nel Pacifico

Poi è stata chiusa nel 1987, ma questo – a quanto pare – non avrebbe fermato i temerari che hanno deciso di avventurarsi ugualmente, correndo dei rischi. Non solo per la propria incolumità, ma anche di dover pagare una multa salata che ammonta a circa 1000 dollari. Negli anni anche i residenti della zona si sono lamentati per i turisti che, nonostante il divieto, saltavano le recinzioni e si avventuravano per il percorso magari facendolo in orari meno tradizionali per non essere scovati e anche perché il fascino dell’alba su questa scala potrebbe essere stata per loro un’attrattiva irresistibile.

La pericolosa scala alle Hawaii, la Stairway to Heaven

Fonte: iStock

Vista dalla pericolosa scala alle Hawaii, la Stairway to Heaven

La demolizione della scala alle Hawaii

In fondo è immaginabile perché la scala sia pericolasa e siano stati presi provvedimenti: ci si arrampica su ripide scogliere e questo, insieme al fatto che le condizioni meteo possono non essere prevedibili, aumenta il rischio che si possa incorrere in pericoli inaspettati.

Secondo Usa Today Travel tra agosto 2017 e marzo 2020 sono state oltre 11mila le persone che sono state mandate via mentre tentavano di salire le scale, mentre lo stesso giornale sottolinea che tra il 2010 e il 2022 sono state tratte in salvo più di 188 persone.

Tanto che, in seguito alla decisione del 2021, da aprile 2024 ha preso il via la demolizione della struttura. Gli obiettivi? Spiega Usa Today Travel che è stata una decisione presa per aumentare la qualità della vita di chi vi abita vicino, migliorare la sicurezza pubblica e tutelare la bellezza di questi luoghi. Infatti, oltre a eliminare le scale, pare che verranno introdotte nuovamente le piante autoctone. E che non tutta la struttura verrà demolita: una parte della struttura resterà per ricordare il suo utilizzo importante durante la Seconda Guerra Mondiale.

La scala delle Hawaii, la Stairway to Heaven era un percorso vertiginoso, pericoloso e proibito che si arrampicava sul crinale delle montagne e regalava una vista unica a chi, in barba alle regole, provava a percorrerlo. Oggi si assiste alla sua demolizione, ma senza voler perdere un pezzo della storia di questi luoghi.

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La spiaggia di vetro di Mendocino in California

La California è uno degli stati federali più conosciuti e spettacolari degli interi Stati Uniti. Uno di quei luoghi che può vantare una bellezza naturale unica e che offre paesaggi spettacolari agli occhi dei suoi visitatori. Uno di questi luoghi è sicuramente la famosa spiaggia di vetro di Mendocino, una città molto meno conosciuta rispetto alle più famose San Francisco, San Diego o San Francisco. Mendocino è divenuta famosa per essere la Cabot Cove de La signora in giallo, nonostante nel telefilm la città fosse situata nello stato del Maine.

Questa spiaggia si trova nella zona settentrionale dello stato della California ed è caratterizzata da una serie di cristalli letteralmente levigati dall’acqua marina negli anni e che hanno fatto diventare questa spiaggia un luogo unico nel mondo. Come è stato possibile questo?

La storia della spiaggia di vetro di Mendocino

La spiaggia di vetro di Mendocino ha una storia unica, proprio come il paesaggio che crea agli occhi dei suoi visitatori. Negli anni Cinquanta e Sessanta, per gli abitanti della California questa spiaggia era considerata una vera e propria discarica. Qui, infatti, venivano scaricati rifiuti di ogni genera, dal vetro agli elettrodomestici, fino ai veicoli, tutto materiale che finiva direttamente in mare.

Per arrivare a questo risultato, c’è voluto molto lavoro anche da parte dell’uomo. Infatti, negli anni Sessanta la discarica venne ripulita e tutti i rifiuti più ingombranti e pericolosi vennero rimossi. Tuttavia, il vetro era ormai diventato parte del paesaggio e anziché essere considerato fonte di inquinamento, venne visto più come un’attrazione.

Infatti, il mare ha eroso i cristalli presenti sulla spiaggia, facendoli diventare milioni di piccoli pezzi di vetro arrotondati, colorati e lucenti, innocui per i bagnanti, e che al sole illuminano l’intera aerea come fossero piccole gemme colorate. Oggi questa spiaggia è la testimonianza della capacità della natura di trasformare il rifiuto umano in qualcosa di straordinariamente bello.

Nel 2003 lo stato della California ha deciso di comprare la spiaggia, soprattutto per scopri turistici. Oggi, infatti, migliaia di turisti, ogni anno, visitano questa spiaggia, estasiati da come uomo e natura abbiano trasformato questo pezzo di terra, pieno di scarti e rifiuti, in un piccolo angolo di paradiso. La spiaggia di vetro di Mendocino rientra sicuramente a far parte di una delle esperienze imperdibili da fare in California.

Cosa aspettarsi dalla visita alla spiaggia di vetro?

La prima cosa che si nota arrivando alla spiaggia di Mendocino oltre ai colori sgargianti dei frammenti di vetro al sole, è l’Oceano Pacifico settentrionale, che bagna questo lembo di terra e crea un contrasto unico ed indimenticabile.

Nelle vicinanze della spiaggia di vetro è possibile anche ammirare la ricca vegetazione della California che cresce sulle scogliere circostanti e che aggiungono un tocco di colore ulteriore al paesaggio. Sono anche visibili numerose stelle marine e anemoni di mare come le anemone, che caratterizzano questa parte della costa.

Vista della città di Mendocino, in California, in inverno

Fonte: iStock

Vista della città di Mendocino, California

Attività all’aperto ed escursioni

Sebbene questa spiaggia sia una grande attrazione turistica per i vetri che la colorano, è il luogo ideale anche per coloro che vogliono godersi la zona circostante e vogliono svolgere attività all’aperto. Sono presenti anche numerosi tavoli e zone da pic nic ombreggiate, frequentati non solo dai turisti, ma anche dagli abitanti locali, e dove è possibile passare momenti lontano dal caos quotidiana e cittadino.

Oltre a queste zone di relax e divertimento, sono presenti numerosi sentieri che circondano la spiaggia di vetro di Mendocino, che offrono delle vedute spettacolari sull’Oceano Pacifico, che è possibile percorrere sia a piedi, che in bicicletta, e godere del paesaggio.

La spiaggia di vetro è un anche un vero e proprio paradiso per i fotografi, grazie ai colori ed i riflessi del sole sui frammenti di vetro, in grado di creare giochi di colore unici, soprattutto al tramonto.

Data la sua particolarità, la spiaggia di vetro di Mendocino è un luogo unico, che deve essere preservato. Proprio per questo è importante non raccogliere frammenti di vetro come souvenir. In questo modo si aiuta a mantenere intatto questo luogo unico e dalla storia così particolare. La spiaggia di vetro saprà sicuramente regalare ricordi unici ed indimenticabili ai visitatori dei posti più incredibili della California.

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The Wave: in Arizona, un gioiello naturale a cui si accede tramite una lotteria

Non c’è “solamente” il Grand Canyon, in Arizona. O l’Antelope Canyon, o la Monument Valley. In questo Stato americano famoso per i suoi parchi, i suoi canyon e le sue straordinarie formazioni geologiche, c’è una meraviglia che soli pochi conoscono, e che non tutti – pur volendolo – riescono a visitare: stiamo parlando di The Wave.

Tutto quello che c’è da sapere su questa vera e propria opera d’arte realizzata dalla mano della natura: la perfetta cartolina di viaggio da aggiungere tra le tappe dell’Arizona.

The Wave, come accedere a questo luogo spettacolare

All’interno di quell’area incredibile che è la Coyote Buttes, The Wave – come dice il nome – è una sorta di onda scavata nella roccia: la sua bellezza mozza il fiato e, scattare una foto qui, è la perfetta cartolina di un viaggio indimenticabile. Perché pochi sono i luoghi al mondo così fotogenici, e con colori così nitidi, da somigliare ad un quadro.

Ci sono due tipologie di lotteria, che è l’unico mezzo attraverso il quale tentare di ottenere il pass per entrare e ammirare questa area dell’Arizona. Una è avanzata e viene effettuata quattro mesi prima della data prescelta, giornata durante la quale si desidera visitare l’area e quindi si necessita del permesso, un’altra – invece – che viene eseguita due giorni prima di quella che dovrebbe essere la giornata scelta per visitare The Wave.

Per quest’ultima è inoltre necessario che, chi presenta la sua candidatura, lo faccia in una sorta di “recinto virtuale” dalle 6 alle 18 due giorni prima della data stabilita. È bene sapere che la lotteria si tiene ogni giorno e che i passaggi burocratici sono sostanzialmente tre: presentazione della domanda, accettazione della lotteria e ritiro. In caso di lotteria quotidiana possono ricevere i permessi un massimo di 16 persone, oppure di 4 gruppi: in base a quale delle due opzioni si verifica per prima. Per la lotteria avanzata, invece, ci si candida con qualsiasi tipologia di dispositivo (per quella quotidiana solo da mobile) e possono ricevere il permesso 48 persone, oppure 12 gruppi

Ci sono alcune cose da sapere prima di affrontare questo viaggio alla scoperta di un luogo che sembra uscito da un dipinto astratto, infatti, l’escursione è piuttosto lunga e faticosa, basti pensare che tra andata e ritorno si percorrono oltre dieci chilometri attraverso un’area selvaggia.

Lo scenario, però, sarà talmente affascinante da far dimenticare la fatica. Infatti, si tratta di un luogo davvero magico. A coloro che decidono di affrontare il percorso verranno fornite alcune cose: una spiegazione di quello che sarà il percorso da affrontare, comprensivo di mappa, una guida fotografica e le coordinate GPS.

The Wave, la formazione in Arizona vista dall'alto

Fonte: iStock

The Wave vista dall’alto

Come raggiungere The Wave e il percorso

Ma come si raggiunge The Wave? Intanto è bene sapere che chi decide di affrontare il percorso deve avere una buona forma fisica, anche perché si procede all’interno di una zona selvaggia. La strada per arrivare all’area di autorizzazione è sterrata e non sempre praticabile (ad esempio d’inverno e nella stagione delle piogge) e qui il cellulare non prende in tutti i punti.

Quindi si tratta di una vera e propria avventura da affrontare con la giusta preparazione e con un po’ di fortuna, quella necessaria a ottenere i permessi per entrare. Ma ne vale la pena, perché la formazione rocciosa è antichissima (risale al Giurassico) e il suo colore rosso e arancio, che forma delle fantastiche onde, rende questo paesaggio davvero inimitabile. Per raggiungere The Wave si viaggia sulla Highway 89, per poi girare e percorrere la House Rock Valley Road fino a raggiungere il parcheggio e poi proseguire. Fino a che gli occhi non incontreranno la meraviglia, cosa molto frequente in Arizona.

Vale la pena raggiungerla in qualsiasi orario ma ci sono dei momenti che son decisamente più speciali di altri: ad esempio fotografare questa formazione rocciosa a mezzogiorno quando non ci sono ombre. Infatti si tratta di una location molto amata dagli appassionati di escursioni e foto, ma la scelta di contingentare gli ingressi è stata presa per tutelare l’area che è fragile e va tutelata.

 

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Il lago di Resia e la leggenda del campanile che emerge dalle acque

A osservarlo sembra davvero di essere dentro a un sogno, uno di quelli in cui le cose assumono sembianze inedite, particolari, fantasiose. E invece si tratta di realtà, che diventa lo scenario perfetto per una cartolina favolosa. Non stupisce quindi che il Lago di Resia con il suo campanile che emerge dalle acque sia uno dei posti più ammirati, fotografati e apprezzati della Val Venosta.

Il campanile che si erge dalle acque è un vero e proprio simbolo di questi luoghi, conosciuto anche oltre i confini per il suo fascino e perché emblema e memoria del passato: la sua storia, cosa fare e la leggenda che aleggia intorno al Lago di Resia.

Lago di Resia, perché è famoso e la storia del campanile che emerge dalle acque

Si tratta del lago più grande tra quelli che si trovano nel territorio nord – occidentale della provincia di Bozano ed è artificiale: per vederlo si deve raggiungere il comune di Curon Venosta e si tratta di un bacino davvero ampio se si pensa che è lungo 6,6 chilometri e largo 1.

Stiamo parlando del Lago di Resia, in Val Venosta, tanto celebre perché dalle sue acque emerge un campanile. Ma come è possibile? Per capire cosa è accaduto si deve fare un passo indietro nel tempo e, più precisamente al 1947. All’epoca in questo luogo vi erano tre laghi naturali: Lago di Resia, il Lago di Curon ed il Lago di San Valentino alla Muta. Dal 1947 sono stati portati avanti i lavori per la realizzazione di una grande diga che ha fatto sì che i primi due bacini si unissero, oltre a sommergere il borgo di Curon e una parte di Resia.

Di quei tra laghi originali, quindi, è rimasto solo quello di San Valentino della Muta, mentre a memoria del precedente insediamento abitativo (che era stato fatto evacuare) vi è il campanile che emerge dalle acque in tutto il suo fascino. Non solo per lo stupore che suscita vederlo svettare dal profondo del lago innalzandosi verso il cielo, ma anche perché non manca una leggenda a lui legata.

E così questa magnifica immagine da cartolina, che negli anni ha visto accrescere la sua fama, attira anche con il suo mistero i visitatori.

La leggenda del campanile che emerge dalle acque del Lago di Resia

Tutti i luoghi più affascinanti celano delle leggende e dei misteri: sarà perché il loro fascino suscita curiosità, sarà perché le storie sono potenti attrazioni, ma anche il campanile che emerge dalle acque del Lago di Resia in Alto Adige ha la sua.

Si narra infatti che ogni tanto, durante le fredde nelle notti invernali, si possano sentire risuonare le campane. E la cosa sarebbe alquanto improbabile dal momento che sono state rimosse il 18 luglio 1959.

Tra l’altro il campanile è un bellissimo simbolo di architettura romanica, infatti risale alla prima chiesta realizzata, quella di Santa Caterina d’Alessandria e la sua torre campanaria, entrambe datate 1357.

I lavori al campanile del Lago di Resia

Nel corso degli anni è stato eseguito un intervento di restauro per preservare il campanile romanico, divenuto simbolo di questa zona dell’Alto Adige. Nel 2009 è stata abbassata l’acqua del lago per intervenire sulla statica, sulle facciate e per opere al tetto.

Opere importanti per mantenere tutta la bellezza e il fascino di un manufatto del passato, che ha resistito al tempo e al cambio dell’ambiente intorno a sé e che svetta ancora dalle acque a memoria di quello che c’era prima in quei luoghi.

Cosa fare sul Lago di Resia

Lo scenario è fiabesco, proviamo a immaginarlo: le acque del lago da cui spicca un campanile, le montagne con la loro selvaggia bellezza che fanno da contorno e poi le tante sfumature di verde che regala la natura. Ci sono tantissime cose che si possono fare se si programma una vacanza sul Lago di Resia, questa perla del nord Italia.

A partire da un giro per il paese di Curon Venosta, qui si trova anche il museo in cui scoprire la storia di questo luogo, oppure si può optare per una suggestiva escursione sul lago: meta di chi ama gli sport acquatici, vi si può infatti praticare vela e kitesurf, ma anche gite in canoa. D’inverno, poi, con il lago ghiacciato spazio a icesurfer e slitta a vela.

Lungo le sue rive si possono fare passeggiate e giri in bici, ma anche praticare la corsa: si tratta di un percorso che si snoda per oltre 15 chilometri, per l’80 per cento asfaltati in parte pianeggianti e in parte con piccoli dislivelli.

A fare da sfondo foresta, prati, montagne e lago: un luogo veramente da sogno e che diventa il posto perfetto per ricaricare la mente ed entrare in contatto con la natura. Ovviamente ci sono altre escursioni da fare a piedi o in bicicletta.

La location perfetta per una vacanza non solo in mezzo a uno dei posti più affascinanti delle Alpi, ma anche alla scoperta di un luogo che ha ispirato. Basti pensare che qui è stata girata la serie Netflix Curon, di genere fantastico. Come dimenticare, poi, Resto qui di Marco Balzano, libro pubblicato da Einaudi e lettura perfetta per accompagnare in una vacanza in questi luoghi.

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Rocca Calascio: il castello misterioso

Il castello di Rocca Calascio è immerso tra le vette maestose ed uniche dell’Abruzzo, tra il verde intenso degli alberi e dei boschi ed il cielo azzurro, un luogo pieno di incanto e mistero. Questo antico castello, con le sue mura in pietra grigia e la sua atmosfera che sembra quasi senza tempo, è come se fosse uscito direttamente da un racconto di fantasia. È la destinazione adatta per chi cerca un’esperienza unica ed indimenticabile, per un vero e proprio viaggio nel tempo.

La notorietà di Rocca Calascio è dovuta anche ai numerosi film che sono stati girati qui, grazie proprio alla bellezza del luogo e della Rocca stessa. Il più famoso è sicuramente “Lady Hawke”, durante il quale si notano moltissimi scorci delle torri diroccate, un film del 1985 con Rutger Hauer, Michelle Pfeiffer e Matthew Broderick. Oltre a questo film, nel castello di Rocca Calascio stato ambientato anche il film “Il nome della rosa”, con cast formato da attori importanti, tra cui Sean Connery.

La magia del castello di Rocca Calascio

Il misterioso castello di Rocca Calascio è una delle fortificazioni più alte d’Italia. Infatti, si trova ad un’altitudine di circa 1.460 metri sul livello del mare. La sua posizione strategica permetteva di controllare le vie di comunicazione tra il Mar Adriatico ed il Tirreno. Questo castello ha una ricca storia, che risale all’anno Mille circa, sebbene la struttura attualmente visibile e visitabile risalga prevalentemente al quindicesimo secolo, quando la famiglia Piccolomini ampliò e fortificò ulteriormente questo castello.

Appena varcate le sue antiche mura, per i visitatori sembra di tornare indietro nel tempo, epoca in cui cavalieri e soldati popolavano questi luoghi magici. L’atmosfera è carica di storia e le pietre sembrano raccontare numerose leggende di battaglie ed amori perduti.

Oltre alla sua bellezza e alla sua storia, il castello di Rocca Calascio è avvolto da una certa aura di mistero. La leggenda narra, infatti, che il castello sia abitato da diversi spiriti e che le sue mura custodiscano antichi segreti. Queste storie di fantasmi e leggende contribuiscono a rendere il luogo ancora più affascinante, attirando così curiosi e appassionati di storia e paranormale.

Castello di Rocca Calascio al tramonto

Fonte: iStock

Il Castello di Rocca Calascio al tramonto

Panorama mozzafiato sulle montagne abruzzesi: cosa vedere a Rocca Calascio

La posizione così elevata del castello offre ai visitatori una vista spettacolare fra le meraviglie della regione Abruzzo, che abbraccia l’intero Gran Sasso, l’omonimo Parco Nazionale del Gran Sasso ed i Monti della Laga. In una giornata limpida, è possibile vedere anche il mare Adriatico, una vista che crea un connubio perfetto tra natura e storia. Questo panorama mozzafiato attira fotografi e amanti della natura da tutto il mondo, offrendo uno sfondo ideale per scatti davvero unici. Oltre a questo, le attrazioni di Rocca Calascio

Il Castello di Rocca Calascio

Il castello di Rocca Calascio, ovviamente, è la principale attrazione di questo luogo. La struttura, che venne costruita con sole pietre locali, presenta una pianta quadrata con torri angolari, tipica delle fortificazioni medievali. Sebbene in parte ormai il castello sia in rovina, mantiene intatta la sua imponenza e offre scorci suggestivi, che fanno rivivere ai visitatori l’epoca medievale.

La chiesa di Santa Maria della Pietà

Non lontano dal castello si trova la chiesa di Santa Maria della Pietà, una piccola chiesa costruita nel diciassettesimo secolo. La leggenda narra che questa chiesa, nei pressi del misterioso castello, sia stata edificata in segno di gratitudine per una vittoria contro i briganti. La sua posizione panoramica e la sua architettura semplice, ma elegante, rendono questa struttura una tappa quasi obbligata per i visitatori, dopo il Castello di Rocca Calascio.

Il borgo abbandonato di Rocca Calascio

Ai piedi del castello si trova il borgo abbandonato di Rocca Calascio. Si tratta di un piccolo villaggio, ormai abbandonato, un luogo molto affascinante da esplorare, che con le sue case di pietra e le sue strette vie fra le case di un tempo, porta il visitatore in un viaggio nel tempo. Passeggiare per il borgo di Rocca Calascio è sicuramente un’esperienza unica, quasi surreale, che permette di immaginare la vita quotidiana di un tempo.

Vista dal basso del Borgo di Rocca Calascio in Abruzzo

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Vista del Borgo e del Castello di Rocca Calascio in Abruzzo

Esperienze uniche a Rocca Calascio

Trekking ed escursioni

Per gli amanti delle camminate all’aria aperta, Rocca Calascio è un punto di partenza ideale per numerose escursioni e trekking nel bosco. I sentieri che attraversano il Parco Nazionale del Gran Sasso offrono numerosi percorsi di varia difficoltà, adatti sia ai principianti, che agli escursionisti più esperti. Escursioni assolutamente da non perdere sono quelle al Monte Prena e al Monte Camicia, che sono dei percorsi particolarmente apprezzati per la loro bellezza e per i panorami unici fra cui sono immersi.

Inoltre, grazie alla sua posizione panoramica e alla sua architettura, Rocca Calascio è un vero paradiso per i fotografi e gli amanti della fotografia, soprattutto nei momenti di alba e tramonto, dove la luce, sui boschi circostanti e sul castello, può restituire scatti unici.

Consigli pratici per la visita del castello di Rocca Calascio

Quando visitare il castello, come arrivarci e cosa portare?

Il periodo migliore per visitare Rocca Calascio è durante la primavera e l’autunno, stagioni in cui le temperature sono miti e i colori della natura sono al loro massimo splendore, soprattutto in autunno con il cambio colore delle foglie. L’estate è ideale per chi ama il caldo e le lunghe giornate di sole, mentre l’inverno, nonostante le basse temperature, è in grado di creare scenari incantevoli con la neve che ricopre il castello di Rocca Calascio e lo storico borgo.

Rocca Calascio, inoltre, è facilmente raggiungibile in auto dalla città de L’Aquila.

Per visitare il borgo di Rocca Calascio e scoprire il suo castello misterioso, è sicuramente consigliato indossare un abbigliamento molto comodo, come scarpe comode da trekking e abbigliamento a strati, dato che il clima può cambiare rapidamente, oltre che essere molto utile per percorrere i numerosi sentieri che si snodano nel Parco Nazionale del Gran Sasso.

Il castello di Rocca Calascio è molto più di una semplice destinazione turistica, in una regione, quella dell’Abruzzo, amato così tanto anche dai turisti di tutto il mondo. Si tratta, infatti, di un luogo dove storia, natura e mistero si fondono per creare un’esperienza unica ed indimenticabile per i visitatori di tutte le età, fra paesaggi naturali unici.

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Pastéis de Belém: la pasticceria più antica (e buona) di Lisbona

Quando si parla di Lisbona, la capitale del Portogallo, non si può fare a meno di menzionare una delle sue più grandi delizie culinarie: i Pastéis de Belém. Questi dolci portoghesi, conosciuti anche come Pastéis de Nata, sono un’autentica icona gastronomica del Paese e una tappa obbligata per i golosi di tutto il mondo.

In questo articolo, esploreremo l’affascinante storia della più famosa pasticceria di Lisbona, l’omonima Pastéis de Belém e scopriremo perché questa pasticceria continua a deliziare il palato dei cittadini e dei turisti da oltre cento anni.

L’origine dei Pastéis de Belém

La storia dei Pastéis de Belém ha inizio nel 1837, quando la pasticceria Antiga Confeitaria de Belém aprì le sue porte nel quartiere di Belém, a pochi chilometri dal centro di Lisbona. Fondata da monaci del vicino Mosteiro dos Jerónimos, la pasticceria aveva l’obiettivo di sostenere finanziariamente il monastero. Fin dall’inizio, la ricetta segreta dei Pastéis de Belém fu custodita gelosamente dai monaci, trasmessa solo a pochi selezionati.

Ancora oggi, i Pastéis de Belém sono prodotti secondo la ricetta originale dei monaci, che rimane un segreto ben custodito. Solo un ristretto numero di persone conosce gli ingredienti e il processo di preparazione esatti. La pasta sfoglia croccante e delicata viene riempita con una crema pasticcera leggera e vellutata, aromatizzata con vaniglia e cannella. I pasticceri esperti lavorano abilmente l’impasto per ottenere una consistenza perfetta, e ogni Pastel de Belém viene cotto in forno a temperature elevate per creare quella caratteristica superficie bruciata e croccante.

All’interno della pasticceria di Belém

Situata nel quartiere di Belém a Lisbona, la Pastéis de Belém è la pasticceria più antica della città, nonché la più buona. I dolci sfornati dalle mani sapienti di chi ci lavora sono, infatti, una prelibatezza più unica che rara. Quando si visita la pasticceria di Belém, si viene accolti da un’atmosfera tradizionale e accogliente. Le pareti sono adornate da piastrelle colorate e fotografie d’epoca, creando un’atmosfera che ricorda l’antica Lisbona. Le dolci tentazioni esposte nelle vetrine sono irresistibili, e non appena si ordina un Pastel de Belém, si viene rapiti dal suo aroma delizioso e dal sapore unico.

I Pastéis de Belém vengono serviti caldi, spolverati di zucchero a velo e cannella. Il contrasto tra la croccantezza della pasta sfoglia e la cremosità della crema pasticcera è semplicemente divino. Il consiglio è quello di gustarli con una tazza di caffè portoghese o con un bicchiere di Porto, per esaltarne al massimo i sapori.

Oltre ai Pastéis de Belém, la pasticceria offre anche una selezione di altri dolci tradizionali portoghesi, come il Pão de Deus (pane dolce), il Travesseiro (un pasticcino a forma di cuscino) e il Queijada (una sorta di cheesecake). Tuttavia, i Pastéis de Belém rimangono i protagonisti indiscussi e continuano a richiamare visitatori da tutto il mondo.

Certo, non è la sola pasticceria della capitale portoghese, ma qui la delizia è assicurata e c’è un motivo preciso. I Pastéis de Nata, ovvero i tortini tradizionali portoghesi, sono preparati seguendo la ricetta originale, che ovviamente è segretissima. Si va dicendo che solo tre persone in tutta Lisbona la conoscano!

I tortini di Lisbona

Trattandosi di una ricetta segreta, ancora oggi a prepararli sono pochissime persone: il capo pasticcere e i suoi due aiutanti, che realizzano sfoglia e ripieno. Una volta pronto l’impasto, a lavorarlo sono i vari cuochi della pasticceria, che sistemano la pasta sfoglia in piccoli contenitori, riempiendoli poi con la crema, e infornandoli ad alte temperature. Ma attenzione, se i Pastéis de Nata sono diffusi in tutto il Portogallo, i Pastéis de Belém si trovano solo qui, a Lisbona. E pur assomigliandosi, non sono uguali, perché la ricetta segreta è custodita esclusivamente da questa pasticceria.

Pastéis de Belém

Fonte: iStock

Un pastel de Belém
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I 10 villaggi abitati situati alle altezze più estreme

Esistono luoghi situati in zone talmente estreme da essere considerati sperduti: stiamo parlando dei 10 villaggi più alti al mondo dove gli abitanti, a un’altitudine compresa tra i 5.100 e i 3.800 metri sopra il livello del mare, vivono secondo le antiche tradizioni senza essere troppo influenzati dalla modernità. In alcuni di questi scenari l’uomo dimostra al meglio la sua abilità di adattamento, creando le condizioni ideali per vivere in relazione alle caratteristiche dell’ambiente circostante. Ma dove si trovano questi villaggi e come vivono le persone al loro interno? Scopriamoli in questa classifica!

La Rinconada, Puno, Perù – 5.100 metri

Al primo posto troviamo La Rinconada: situato ai piedi di un maestoso ghiacciaio delle Ande, al confine con la Bolivia, a 5.100 metri d’altitudine, questo villaggio del Perù è considerato il più alto del mondo. La vita, qui, non è per niente facile: le temperature superano raramente i 0°C, la composizione dell’aria è povera di ossigeno ed è praticamente impossibile dedicarsi ad attività quali l’agricoltura. Nonostante questo, insieme ad altri aspetti come l’assenza di elettricità, di acqua corrente e una scarsa gestione dei rifiuti, la popolazione conta ben 50.000 abitanti secondo un’indagine del 2023. Questo è dovuto soprattutto alla presenza di giacimenti di oro, i quali attirano peruviani in cerca di lavoro provenienti da altre zone.

Wenquan, Qinghai, Cina – 4.800 metri

Al secondo posto c’è l’insediamento di Wenquan, situato sulle catene montuose di Tanggula, in Cina. Anche qui la vita non è semplicissima perché il clima può cambiare rapidamente, passando da sole brillante a nevicate moderate o abbondanti, mentre i livelli ridotti di ossigeno possono causare gravi problemi di salute non solo durante il lavoro o l’esercizio fisico, ma anche durante il sonno. Non si sa molto sulla vita quotidiana dei suoi abitanti, chi ha visitato questa zona parla di poche unità, mentre il territorio circostante ospita animali in via di estinzione, come i leopardi delle nevi, e terme naturali.

Colquechaca, Potosí, Bolivia – 4.692 metri

Per raccontare il terzo posto dobbiamo spostarci in Bolivia, a un’altitudine di 4.692 metri. Il villaggio di Colquechaca, situato nel dipartimento di Potosí, è stato un importante centro di estrazione per l’argento ai tempi dell’invasione spagnola, tanto che il nome stesso dell’insediamento significa “ponte d’argento“. Qui il clima è arido e freddo tutto l’anno e conta circa 31.000 abitanti, i quali si dedicano soprattutto ad attività quali agricoltura e allevamento.

Hikkim, Himachal Pradesh, India – 4.572 metri

Il quarto posto è occupato da Hikkim, un villaggio appartenente al distretto di Lahaul e Spiti, nello stato indiano dell’Himachal Pradesh. È considerato una delle località abitate più alte dell’India e la maggior parte della popolazione è buddista, mentre per costruire le case utilizza pietre e legno. Hikkim ospita anche uno dei più alti uffici postali al mondo, situato a 4.400 metri, che collega i villaggi isolati di questa regione al resto del mondo. Tuttavia, a causa delle abbondanti nevicate, l’ufficio è costretto a chiudere durante il periodo invernale.

Hikkim in India

Fonte: 123RF

Il villaggio di Hikkim, famoso per l’ufficio postale più alto al mondo

Parinacota, Arica, Cile – 4.400 metri

Continuando con la nostra classifica, al quinto posto troviamo un piccolo villaggio cileno chiamato Parinacota. A differenza dei luoghi citati finora, questo pueblo, che oggi conta solo 27 abitanti, è considerato una meta turistica perché circondato da paesaggi mozzafiato e dal maestoso vulcano Parinacota. La sua simmetria quasi perfetta e la copertura di neve lo rendono una meta preferita per turisti, fotografi e alpinisti. Inoltre, fa parte del Parco Nazionale Lauca, nei pressi della piccola città di Putre.

Dho, Karnali Zone, Nepal – 4.360 metri

Escursionisti e visitatori restano sempre affascinati dalla vista di Dho, il villaggio in Nepal che, situato a un’altitudine di 4.360 metri, occupa il sesto posto della classifica. Secondo un censimento del 2011, qui vivevano 923 persone in 205 case individuali. È un luogo inesplorato, ma la sua natura meravigliosa e la vista delle montagne circostanti lo rendono una meta ambita da appassionati di trekking e da tutti coloro che desiderano approfondire la cultura dei Dolpo, la popolazione locale.

Qarabolaq, Wakhan District, Afghanistan – 4.139 metri

Tra le aspre montagne dell’Afghanistan si cela una regione chiamata Wakhan Corridor: qui, a 4.139 metri, si trova il villaggio Qarabolaq, un luogo remoto caratterizzato da paesaggi naturali pazzeschi e da una storia e cultura antichissime. Chi è alla ricerca di una destinazione fuori dai circuiti di massa, poco influenzata dalla modernità, questa è la meta da scegliere, ideale soprattutto per i viaggiatori più avventurosi.

Chatyndy, Osh Province, Kyrgyzstan – 4.013 metri

All’ottavo posto troviamo Chatyndy, un villaggio situato nella provincia di Osh, in Kyrgyzstan. Questo luogo si trova al crocevia di importanti rotte commerciali ed è stato un centro di scambi, cultura e religione per oltre tre millenni. Sebbene sia un villaggio relativamente piccolo, la sua storia e la sua posizione strategica lo rendono affascinante per i viaggiatori che esplorano questa regione dell’Asia centrale.

Laya, Gasa District, Bhutan – 3.820 metri

Laya è un affascinante villaggio abitato dai Layap, la popolazione nativa specializzata nell’allevamento di yak e dzos. A causa dell’altitudine elevata non è possibile dedicarsi ad attività come l’agricoltura, mentre il turismo è in crescita grazie al fatto che Laya fa parte del Jigme Dorji National Park, il quale ospita alcune delle glaciazioni del Bhutan. In questa zona vengono organizzati anche diversi percorsi di trekking insieme a guide specializzate.

Murghab, Tajikistan – 3.650 metri

Infine, al decimo posto troviamo il piccolo villaggio di Murghab, situato sui monti del Pamir, in Tajikistan, dove vivono all’incirca 7000 abitanti. Questa città fu costruita durante il periodo del governo sovietico in Tajikistan come punto di sosta lungo la Pamir Highway. Oggi, grazie alla sua posizione, è considerata un importante centro per il commercio, tra cui viene comunemente ritenuto incluso il traffico illegale di droga.

Monastero a Dho, Nepal

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Antico monastero nel villaggio di Dho, in Nepal
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I 10 buchi più incredibili della Terra: dai crateri ai pozzi sacri

C’è chi viaggia per rilassarsi e chi, invece, è sempre alla ricerca di nuove avventure nei luoghi più spettacolari del mondo. I 10 buchi più incredibili della Terra, in particolare, sono in grado di risvegliare un senso di curiosità, fascino, ma anche timore in chi li osserva o, perché no, in chi nuota nelle loro profondità. Noi di SiViaggia abbiamo selezionato 10 buchi davvero unici e imperdibili, creati sia dalla natura che artificialmente dall’uomo. Siamo pronti a immergerci nei loro interni? Partiamo!

Great Blue Hole, Belize

In cima alla lista non poteva mancare il buco più grande al mondo situato al largo della costa del Belize, nel Mar dei Caraibi. Il famoso Great Blue Hole è una dolina subacquea perfettamente rotonda, profonda 125 metri e larga 300, caratterizzata da un blu intenso e circondata dalle sfumature più chiare della barriera corallina. Il modo migliore per scoprirlo è immergendosi nelle sue profondità ma, per chi avesse timore e non se la sentisse, c’è sempre la possibilità di ammirarlo dall’alto volando con gli aerei charter.

Kimberley Big Hole, Sudafrica

La più grande cavità scavata dall’uomo si trova in Sudafrica, nei pressi della città di Kimberley, dalla quale prende il suo nome. Gli scavi cominciarono nel 1871 dopo il ritrovamento del diamante più grande del mondo e continuarono per una profondità di 200 metri. Oggi è considerato un’attrazione turistica e nelle sue vicinanze è possibile visitare il Museo della Miniera di Kimberley, nato per raccontare la storia degli scavi dedicati al ritrovamento di diamanti.

La miniera di Mirny, Siberia

Restando in tema di miniere, quella di Mirny in Siberia ottiene il primato per essere la più larga al mondo: 1200 metri di lunghezza per 525 metri di profondità. Questo impressionante scavo a cielo aperto è stato il primo giacimento di diamanti fondato dall’Unione Sovietica negli anni ’50. Vedendola dall’alto sembra una voragine provocata dalla caduta di un cratere, mentre molti la descrivono come la perfetta rappresentazione dell’inferno dantesco, con i gironi che si sviluppano verso l’interno raggiungendo le profondità della Terra.

Il Pozzo di Chand Baori, India

Ipnotico, incredibile, spettacolare: sono diversi gli aggettivi utilizzati per descrivere una delle opere architettoniche più belle dell’India. Il Pozzo di Chand Baori, situato nel villaggio di Abhaneri vicino a Jaipur, nello stato del Rajasthan, rappresenta un luogo affascinante che unisce storia, architettura e funzionalità, realizzato più di 1000 anni fa prestando particolare cura a ogni dettaglio. Chiunque l’abbia visitato è stato conquistato dalla sua geometria perfetta e dalle decorazioni incise su tutti i gradini.

Il Pozzo di Chand Baori

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Scalinate in pietra del Pozzo di Chand Baori in India

Burning Gates, Turkmenistan

Dovessimo immaginare una porta che conduce all’inferno, questa sarebbe il Burning Gates in Turkmenistan! Situato nel deserto di Karakum, questo particolare buco è il risultato di un incidente avvenuto per lo sfruttamento sovietico del gas e brucia incessantemente dagli anni ’80. Nonostante la sua apparenza infernale, c’è una spiegazione geologica dietro la sua formazione: il Cratere di Darvaza, infatti, si trova sopra il Bacino dell’Amu-Darya, una formazione ricca di una quantità inimmaginabile di petrolio e gas naturale, soprattutto metano.

Chuquicamata, Cile

La storia di Chuquicamata, una delle più grandi miniere di rame a cielo aperto del mondo, ha origini antiche e risalgono allo sfruttamento dei depositi minerari durante il periodo pre-coloniale e coloniale. Lunga 4,5 km, ha una forma ellittica ed è situata in Cile, nella parte settentrionale del Paese, nella regione di Antofagasta.

L’Occhio della Terra, Croazia

Situato in Croazia, l’Occhio della Terra è uno dei buchi più particolari presenti in Europa. Situata ai piedi del Dinara, il massiccio montuoso con le vette più alte della Croazia, questa sorgente viene chiamata ‘Occhio della Terra’ o ‘Occhio del Drago‘ per la sua forma, che ricorda proprio quella di un occhio. Non si sa quanto sia profondo esattamente, per adesso i subacquei sono riusciti a esplorare solo i primi 115 metri!

Miniera di Bingham Canyon, Stati Uniti

In questa lista dedicata ai 10 buchi più incredibili della Terra ci sono tanti primati, compreso lo scavo più grande al mondo realizzato dall’uomo. Stiamo parlando della miniera di Bingham Canyon, nello Utah. Operativa dal 1906, ha portato alla creazione di un pozzo di oltre 1,2 km di profondità e 4 km di larghezza e circa un quarto del rame utilizzato in tutta la nazione proviene proprio da qui. A 60 anni dalla sua creazione, questo buco è stato designato come monumento storico nazionale.

Cenotes, Messico

I buchi più misteriosi e affascinanti al mondo sono senza dubbio i cenotes e chi ha nuotato al loro interno sicuramente capisce il perché. Si tratta di grotte naturali di acqua dolce di origine calcarea formatesi nel corso dei secoli e situate soprattutto nella penisola dello Yucatan, in Messico. Venivano utilizzati dai Maya sia come pozzi per il rifornimento di acqua che come luoghi sacri perché considerati come una porta divina che collegava il mondo reale con quello delle divinità, situato sottoterra. Chi parte per il Messico sa che nuotare al loro interno è un’esperienza assolutamente da non perdere!

Cenote in Messico

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Cenote Maya in Messico

Dean’s Blue Hole, Bahamas

Terminiamo questa lista con il Dean’s Blue Hole alle Bahamas che, con una profondità di 202 metri, rappresenta la seconda dolina marina più profonda al mondo. Situata nella baia ovest di Clarence Town a Long Island, è considerata anche una delle mete turistiche più amate da chi pratica immersioni e free diving. Qui, infatti, tra barriere coralline incontaminate e squali, si svolge ogni anno la Vertical Blue Free Diving Competition con partecipanti provenienti da tutto il mondo.

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Esplora la meravigliosa Giulianova partendo dal Clipper Hotel & Residence

Stai pensando che è arrivato il momento di goderti una vacanza nelle bellezze d’Italia? Giulianova, in Abruzzo, è un luogo incantevole, immerso tra le dolci colline verdi dell’Appennino Abruzzese e abbracciato dal maestoso Gran Sasso. E, come se non bastasse, è circondata dal Mar Adriatico a cui è stata conferita la Bandiera Blu. Visitare Giulianova alloggiando al Clipper Hotel & Residence sarà un’esperienza raffinata e un’alternativa rilassante alle più famose Rimini o la Puglia, senza compromettere la bellezza naturale e i servizi di prima qualità.

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Posizionato strategicamente, il Clipper Hotel & Residence di Giulianova è un punto di partenza ideale per gli amanti delle escursioni desiderosi di esplorare l’intera regione Abruzzo. Grazie allo staff preparato, sarà possibile effettuare tour in bicicletta, scegliere visite guidate all’interno dei più bei parchi d’Italia come il Parco Nazionale d’Abruzzo, il Parco Nazionale della Majella e il Parco Nazionale del Gran Sasso. Oltre ad assaporare l’ottima cucina locale e a KM0, andando alla scoperta di sapori autentici per donare al tuo soggiorno un’aura magica, lontano dal trambusto delle grandi città.

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Il Clipper Hotel & Residence si distingue come una struttura versatile, adatta a soddisfare le esigenze di ogni singolo ospite: dai viaggiatori adulti, alle coppie e alle famiglie con bambini. Offre formule flessibili che spaziano dal b&b, all’all-inclusive e all’apart-hotel. Ideale anche per chi preferisce soggiornare in appartamenti residence. Tutte formule a cui è possibile apportare la massima personalizzazione delle camere e dei servizi, inclusi menù proposti dal ristorante del Clipper Hotel & Residence, adatti a specifiche diete (come celiaci AIC, vegani, allergici o per bambini in fase di svezzamento), orari estesi per la colazione e i pasti principali, spiaggia esclusiva, Mini-Club e Junior-Club per l’animazione, e molto altro.

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La continua attenzione al dettaglio del Clipper Hotel & Residence continua con un personale dedicato che si impegna a garantire un soggiorno indimenticabile. Il Clipper Hotel & Residence è infatti un tre stelle lusso che si impegna ad offrire la soluzione perfetta per una vacanza al mare in Abruzzo, sia che siate in famiglia o in coppia. Tra i suoi piacevoli servizi troviamo anche una spiaggia privata con servizio di Beach Club. Animazione, ristorante, parcheggio coperto e reception 24h.

Scopri di più sui servizi offerti dal Clipper Hotel & Residence e le promozioni per l’estate cliccando il sito web hotelclipper.com.

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Clipper Hotel & Residence: ideale per una piacevole fuga in Abruzzo

Il Clipper Hotel & Residence è l’ideale per risvegliare i sensi. La sua posizione permette di godere del meraviglioso panorama offerto dalle colline verdeggianti e del Gran Sasso, fino al blu del mare, già premiato con la bandiera blu d’Europa grazie alla buona salute di cui gode la sua acqua. Il Clipper Hotel & Residence è il luogo perfetto per una vacanza in Abruzzo all’insegna del relax ma anche della cultura.

Un accogliente hotel a conduzione familiare

La sua posizione strategica permette infatti di raggiungere sia la spiaggia bagnata dal Mar Adriatico in pochi passi, sia di effettuare suggestivi tour in bicicletta alla scoperta delle bellezze artistiche di Giulianova e anche immersioni totali nella natura. Immancabili le visite al Parco Nazionale d’Abruzzo con itinerari a piedi, in bici o a cavallo, al Parco Nazionale della Majella o al Parco Nazionale del Gran Sasso. Non mancano neppure le riserve marine come Torre del Cerrano col suo Museo del Mare. Per chi preferisce i piccoli borghi medievali invece ce n’è per tutti i gusti: da Atri a Campi, da Castelli a Civitella del Tronto.

Clipper Hotel & Residence
Clipper Hotel & Residence

Contraddistinto da un’atmosfera cortese, informale e allo stesso tempo elegante, dove spicca una minuziosa attenzione ai dettagli. Clipper Hotel & Residence, tre stelle lusso, dispone di spiaggia privata, beach club, animazione e ristorante, parcheggio coperto e reception 24h. E con i suoi servizi, dal b&b, alla mezza pensione all’all-inclusive, è pronto a rispondere alle esigenze di tutti clienti. Cosa aspetti? Visita il sito hotelclipper.com e scopri tutto sulle offerte per la stagione 2024.

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Clipper Hotel & Residence

Grazie ai 35 km di pista ciclabile che collegano tutta la Costa Giardino da Roseto degli Abruzzi a Martinsicuro, è possibile andare alla scoperta della buona cucina e del buon vino nelle affascinanti aziende agricole e cantine vinicole dove è possibile assaggiare i migliori prodotti locali a km 0, degustare le ricette tipiche della cucina abruzzese con piatti semplici ma gustosi a base di carne, formaggi e verdure autoctone.

Bellezze da scoprire

Tutte bellezze che si possono scoprire anche tramite itinerari personalizzati, realizzati a misura dallo staff del Clipper Hotel & Residence.

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Clipper Hotel & Residence

Se stai pensando di organizzare la tua prossima vacanza al mare, la spiaggia privata dell’Hotel Clipper saprà come conquistarti. Situata a soli 50 metri dalla struttura ricettiva, è fatta di sabbia fine che degrada dolcemente nel mare Adriatico e conta anche un Beach Club dove è possibile usufruire di bar, ristorante, attrezzature sportive e tanto altro.