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I presepi si Sutrio hanno trasformato il borgo in un museo a cielo aperto

La magia dell’Avvento ha trasformato il nostro Paese, e non solo, in una fiaba scintillante tutta da vivere e da condividere. Mercatini di Natale, luci sfavillanti, decorazioni sontuose e profumi inebrianti guidano i cittadini e i viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo alla scoperta della magia delle feste. Insieme a loro anche i presepi, simbolo della tradizione italiana e cattolica poi diffusasi in tutto il mondo. Tra i più belli da vedere quest’anno segnaliamo quelli di Sutrio, gli stessi che hanno trasformato il borgo in un museo a cielo aperto.

I presepi di Sutrio trasformano il borgo: è magia

C’è sempre un buon motivo per organizzare un viaggio in questo periodo e per raggiungere tutte quelle destinazioni che nel mese di dicembre si trasformano in cartoline di immensa bellezza.  È questo il momento perfetto per toccare con mano il miracolo del Natale che prende vita attraverso le tradizioni più autentiche dell’Avvento.

Organizzare un viaggio in queste settimane, dicevamo, è sempre un’ottima idea, soprattutto per chi desidera perdersi e immergersi in tutte quelle atmosfere che sembrano uscite da una favola natalizia. Capitali europee, città d’arte, metropoli popolose e piccoli borghi: i luoghi da raggiungere sono davvero tantissimi e tutti sono destinati a incantare.

Tuttavia non c’è bisogno di andare dall’altra parte del mondo per immergersi nelle atmosfere suggestive dell’Avvento perché l’Italia si è appropriata dello spirito natalizio. E lo ha fatto anche Sutrio, l’antico borgo montano del Friuli, che grazie alla presenza dei suoi presepi si è trasformato in un museo a cielo aperto ed è bellissimo.

Proprio qui, nel borgo incastonato tra i monti della Carnia in Friuli Venezia Giulia le case affacciate sulle viuzze si accenderanno di magia. Le facciate prenderanno vita al crepuscolo grazie alle proiezioni dei 100 e più presepi allestiti negli scorsi anni permettendo a chiunque di affrontare un viaggio nel tempo per attraversare la tradizione prespiale del territorio. Le strade lastricate e le piazze, invece, ospiteranno le nuove creazioni degli artigiani italiani e internazionali per uno spettacolo visivo senza eguali.

Come visitare i presepi di Sutrio: date, orari e percorso

Durante il periodo dell’Avvento, il paese già addobbato a festa, si trasformerà in un museo a cielo aperto proprio grazie alle tradizioni tramandate da generazioni. I presepi di Sutrio saranno assoluti protagonisti della rassegna Borghi e Presepi che, da anni, attira l’interesse e la curiosità di viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo.

L’appuntamento è previsto dal 6 dicembre al 6 gennaio 2025 e coinvolge ogni angolo, ogni strada e piazza del borgo. Le case che si snodano nel paese, infatti, ospiteranno le proiezioni dei presepi allestiti negli scorsi anni che si paleseranno in tutta la loro bellezza quando il sole lascia spazio al crepuscolo.

Sotto i portici, tra le stradine lastricate in pietra e nelle pizzette, invece, nuovi presepi in legno, e realizzati con materiali naturali e di recupero, perpetueranno la tradizione grazie al lavoro degli artigiani italiani e stranieri. Per scoprirli tutti basta imboccare la Via del Natale, un percorso di magia e meraviglia che prende il via dalla piazza sotto il Municipio, proprio lì dove campeggia il grande Presepe che nel 2022 fu posizionato in Piazza San Pietro.

Il presepe del Vaticano e la Via del Natale

Imboccando la Via del Natale, quella che conduce verso un vero e proprio museo a cielo aperto, è impossibile non notare il grande presepe del Vaticano realizzato per Piazza San Pietro a Roma. Punto di partenza del percorso di meraviglia, questo presepe fu realizzato nel 2022 da un gruppo di artigiani provenienti da Sutrio e da tutto il Friuli Venezia Giulia.

Sono 18, in totale, le statue che compongono il grande presepe che occupa una superficie di 116 metri quadrati illuminata da 50 punti luci. Le figure sono a grandezza naturale e si stagliano su una grotta in legno alta oltre 5 metri. Un capolavoro di artigianato unico che diventa ancora più suggestivo se ammirato di sera.

Il presepe del Vaticano a Sutrio

Fonte: Ufficio Stampa

Il Presepe in Vaticano torna a Sutrio: dove si trova

Il presepe di Teno

Altro protagonista della rassegna è il Presepe di Teno, un maestoso capolavoro artigianale realizzato da Gaudenzio Straulino, maestro artigiano locale, in 30 anni di lavoro. Si tratta di una creazione davvero incredibile che fonde la tradizione presepiale e quella dell’intero borgo.

Il presepe, infatti, riproduce in miniatura tutti gli usi e i costumi tradizionali del paese che prendono vita attraverso i personaggi animati da ingranaggi meccanici. Le figure in movimento rappresentano uno spaccato di vita degli abitanti del borgo e di tutta la zona della Carnia cristallizzando così le tradizioni di un intero territorio in un capolavoro sapiente.

Il presepe di teno a Sutrio

Fonte: Ufficio Stampa/Elia Falaschi

Il meraviglioso Presepe di Teno situato a Sutrio

Il presepe vivente e gli altri appuntamenti a Sutrio

La rassegna Borghi e Presepi di Sutrio, inoltre,  sarà affiancata da tutta una serie di eventi che porteranno in scena tradizione e folklore che consentiranno di scoprire le usanze territoriali tramandate da generazioni.

Tra gli appuntamenti più imperdibili c’è, sicuramente, il Presepe Vivente del borgo che animerà strade e piazze il 5 gennaio grazie alla presenza di teatranti, attori e comparse che porteranno in scena la Natività e l’arrivo dei Re Magi.

Imperdibile è, anche, la Festa dei coscritti, un appuntamento tradizionale dedicato ai giovani e al loro passaggio all’età adulta. L’appuntamento è previsto il 26 dicembre con una sfilata pomeridiana aperta proprio dai ragazzi che hanno compiuto 18 anni.

Non mancheranno laboratori manuali e artistici organizzati dalle realtà locali per grandi e bambini, una mostra fotografica dedicata proprio all’artigianato e alle mani “Henta-mani”, e i concerti del coro Sutrio inCanta e del Corpo Bandistico Aristide Selenati che faranno da sottofondo musicale all’intero evento Borghi e Presepi.

Come raggiungere Sutrio

Situato nel Friuli Venezia Giulia, nella valle del But in Carnia, Sutrio fa parte del club dei borghi autentici d’Italia. È uno dei borghi montani più affascinanti del bel Paese che, oltre a offrire un’atmosfera senza tempo legata alle tradizioni e al folclore, è considerato anche il perfetto punto di partenza per gli amanti delle attività sportive invernali grazie alla vicinanza con lo Zoncolan, la principale area sciistica di tutto il territorio.

Il borgo è raggiungibile comodamente in auto grazie al collegamento dell’Autostrada A23 Palmanova-Udine-Tarvisio e all’uscita Carnia/Tolmezzo. La stazione ferroviaria più vicina, per chi giunge in treno, è quella situata a Udine, a circa 70 km dal paese. Gli aeroporti più vicini, invece, sono quelli di Trieste, situato a circa 100 km, e quello di Treviso (170 km). In alternativa è possibile atterrare a quello di Venezia Marco Polo.

Per rendere l’esperienza ancora più suggestiva e local, consigliamo inoltre di pernottare all’interno dell’albergo diffuso di Sutrio.

Borghie. Presepi, la rassegna a Sutrio

Fonte: Ufficio Stampa

Uno dei presepi di Sutrio creato per la rassegna Borghi e Presepi

 

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Borghi castelli Umbria Viaggi viaggiare

24 ore a spasso per Scheggino, un antico borgo medievale umbro

Nel cuore dell’Umbria, a dieci minuti da Spoleto, sorge Scheggino, un piccolo borgo che conta meno di 500 abitanti. Sembra quasi di essere in un paese delle fiabe, di quelli costruiti attorno ad antichi castelli, con pittoresche viuzze e casette di pietra, dove la vita scorre lenta e si respira un’aria genuina familiare.
E in effetti è proprio così. Il castello c’è e gli stretti viottoli pure. E c’è anche, forte, la sensazione che quasi il tempo si sia fermato.

Se amate gli splendidi paesaggi dell’Umbria, quindi, i viaggi alla scoperta delle meraviglie dei paesini poco toccati dal turismo e il bello delle passeggiate senza fretta, fatte per godersi ogni attimo della vacanza, allora siete nel posto giusto.

Scheggino sorge nella bellissima vallata del fiume Nero, circondato dal verde dei campi e non lontano da altri piccoli borghi. Una perla medievale che vi lascerà a bocca aperta.

Lo si vede subito arrivando da Spoleto lungo la provinciale 209, che attraversa Scheggino: belle case in pietra, alte e strette, abbarbicate proprio ai piedi di una collina e del torrione del castello medievale che ne testimonia la storia. Il borgo è stato costruito presumibilmente nel corso del XVIII secolo attorno alla fortezza di cinque secoli più vecchia.

Passeggiare tra le vie del borgo: un tuffo nel medioevo

Scheggino, Perugia, centro storico

Fonte: iStock

Splendide viuzze acciottolate a Scheggino

Il borgo medievale di Scheggino, tra i più belli d’Italia, è davvero piccolissimo ed è sufficiente qualche ora per girarlo in lungo e in largo, ma ne vale la pena. E se poi decidete di trascorrere qui tutta la giornata, troverete anche il tempo per una passeggiata tra il verde della bella vallata del fiume Nera e alle fonti di Valcasana, che sgorgano proprio a poca distanza dal paese.

Prendetevi quindi tutto il tempo che volete per godervi in tranquillità una passeggiata nelle strette viuzze acciottolate di Scheggino e sotto i passaggi coperti da volte in pietra che uniscono un antico edificio all’altro. E poi superate i ponticelli sopra il canale che alimenta il mulino e curiosate, con il naso all’insù, tra i balconi e le finestre. Ma non soltanto.

Le chiese di San Nicola e di Santa Felicita

Proprio qui, nel centro storico di Scheggino, quasi incastrate tra gli altri edifici in pietra, non perdete una visita alle due chiese del borgo, la chiesa di San Nicola e quella di Santa Felicita.

La Chiesa di San Nicola, costruita nel XIII secolo e rimaneggiata nel Cinquecento, è dedicata al patrono di Scheggino. Al suo interno, spiccano gli affreschi cinquecenteschi che decorano l’abside, raffiguranti scene della vita di San Nicola. Il campanile a vela, semplice ma elegante, è un elemento distintivo che si staglia nel profilo del borgo.

La Chiesa di Santa Felicita, invece, di origine romanica, rappresenta un esempio straordinario di architettura sacra medievale. La sua struttura essenziale e il piccolo rosone centrale evocano un senso di spiritualità autentica. All’interno, è possibile ammirare affreschi antichi, seppur in parte deteriorati, che raccontano storie di devozione e fede popolare.

I palazzi storici

E ancora, senza allontanarvi troppo dalle due chiese, andate a dare uno sguardo ai palazzi storici della cittadina.

Palazzo Graziani, costruito nel XVIII secolo a ridosso della prima cerchia di mura e di una delle torri angolari, è stato residenza padronale a partire dal XVIII secolo. Le sale interne, seppur non sempre accessibili, conservano dettagli originali, come soffitti a cassettoni e antichi camini.

Più curiosa è poi la struttura del Palazzo comunale di Scheggino: un edificio singolare del XVII secolo, caratterizzato da un piano mansardato con loggia coperta, accanto alla quale fu costruita, in un secondo momento, una moderna torre civica con orologio e campane.

Nella parte più meridionale della via di Borgo, sull’antica strada della Valnerina in direzione di Osteria di Ceselli, c’è la bellissima Porta del Pozzo, seicentesca, chiamata così per la presenza di una sorgente. Proprio dall’altra parte della via, invece, non perdete il Palazzo Profili, tipico palazzo signorile settecentesco che, nonostante il recente restauro, conserva ancora alcune parti originali, come il portale principale, l’atrio d’ingresso, il cortile con ninfeo e la scala di accesso ai piani superiori.

Il castello di Scheggino

Castello Scheggino, Umbria

Fonte: iStock

Veduta panoramica di Scheggino

Pochi passi in salita e si arriva al castello. Il nucleo più antico della fortificazione, detto “Capo la terra”, risale al XIII secolo ed è stato costruito a ridosso del cassero dell’antica rocca, probabilmente per accogliere gli abitanti del vicino castello-feudale di Pozzano dopo la sua distruzione.

L’antica struttura fu poi completata con la creazione del borgo di Scheggino e delle mura triangolari che lo difendono, e di cui oggi sono visibili soltanto alcuni tratti.

Le Fonti di Valcasana, tra natura e relax

Prima di allontanarvi dalla zona per proseguire il vostro viaggio in Umbria, perché non fare una tappa alle splendide fonti di Valcasana? A pochi passi dal borgo di Scheggino, infatti, le bellissime fonti offrono uno spettacolo naturale che lascia a bocca aperta e che è solo un esempio della meravigliosa natura di questi luoghi.

Sorgenti cristalline alimentano un piccolo lago, e disegnano un ambiente ideale per rilassarsi. Le acque, utilizzate fin dall’antichità, sono note per la loro purezza. Un sentiero permette di esplorare la zona tutt’intorno e immortalare scorci suggestivi tra alberi secolari e prati fioriti.

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Il presepe vivente di Custonaci, la Natività nella famosa Grotta Mangiapane

Chi è cresciuto facendo il presepe insieme all’albero di Natale non può rinunciare all’emozione di vederlo prendere vita. Succede ogni anno in diverse parti d’Italia, dove molte città portano avanti con passione questa tradizione che può essere considerata un’esperienza immersiva a tutti gli effetti. Quando parliamo di presepi viventi è impossibile non citare quello di Custonaci, dove la Natività viene raccontata all’interno della famosa Grotta Mangiapane.

Una location che di per sé è un luogo della memoria, un piccolo borgo incastonato nella roccia che rivive proprio in occasione di eventi come il presepe vivente, giunto alla sua 40ma edizione. Quando vederlo, gli orari e tutte le informazioni utili ve le forniamo di seguito per aiutarvi a organizzare al meglio la vostra visita.

Storia del presepe vivente di Custonaci

Tra i presepi viventi più belli d’Italia spicca quello di Custonaci, una tradizione nata nel 1983 per iniziativa di un gruppo di ragazzi, appassionati di cultura e tradizione popolare, appartenenti all’associazione cattolica della chiesa di Custonaci. L’idea era quella di ricreare la vita agro-pastorale di un tempo affiancata dalle classiche scene della Natività. Ma dove realizzarla? Probabilmente, durante l’ideazione del progetto, non c’erano molti dubbi perché qui, nella piccola frazione di Scurati, si trova la location perfetta: la Grotta Mangiapane.

Chiamata così per via della famiglia che la abitava già nel lontano 1819, la grotta si trasformò ben presto in un piccolo borgo composto da case ricavate nella roccia, abitate da pastori e contadini che vissero qui fino al 1945. Abbandonata per lungo tempo, rifiorì negli anni ’80 proprio grazie all’iniziativa del presepe vivente che, ottenendo fin da subito un grande successo, prosegue ancora oggi emozionando e conquistando tutti i visitatori. Dal 2006, inoltre, il presepe vivente di Custonaci è stato inserito nel patrimonio dei beni immateriali della Regione Siciliana grazie al suo valore culturale e identitario.

Date e orari del presepe vivente di Custonaci

Sono a migliaia i visitatori che arrivano in Sicilia per immergersi nei sapori e negli odori della tradizione offerti da questo luogo scenografico in occasione del presepe vivente. Quest’anno, le date per poterlo vedere sono dal 25 al 29 dicembre 2024 e dal 4 al 6 gennaio 2025, dalle 16:00 alle 20:00. I biglietti, 12 euro per gli adulti e 6 euro per i bambini, sono acquistabili sia online dal sito ufficiale che in loco presso la biglietteria di Via Monsignor Rizzo a Custonaci, aperta durante le giornate della manifestazione.

Dove si trova e come raggiungere il presepe vivente di Custonaci

Come avrete ormai capito, la location di questo presepe vivente è davvero suggestiva. Siamo in provincia di Trapani, nella Grotta Mangiapane situata nella frazione di Scurati, a 3 chilometri da Custonaci. L’aeroporto più vicino è quello di Palermo, che dista 70 chilometri: con l’auto vi basterà prendere la E90 sulla costa e proseguire sulla SS187 seguendo le indicazioni per Custonaci. Se invece volete prendere il treno, la stazione ferroviaria più conveniente è quella di Trapani: da qui potete proseguire con un taxi o con i bus in partenza per Custonaci.

Caratteristiche del presepe vivente di Custonaci

I presepi italiani sono tantissimi e vantano una lunga tradizione, compreso quello di Custonaci. Il presepe vivente organizzato nella Grotta Mangiapane si ispira all’arte contadina dell’Ottocento ed è composto da circa 160 personaggi che rappresentano i mestieri di un tempo, alcuni dei quali ormai scomparsi. Le case, le stalle e gli ovili un tempo vissuti dagli abitanti del piccolo borgo rivivono attraverso pastori, contadini, artigiani e artisti che, in occasione dell’evento, riproducono le attività del passato mostrandole ai visitatori e interagendo con loro.

La particolarità di questo e altri presepi viventi è che, nella maggior parte dei casi, non si tratta di attori, ma di persone del luogo che custodiscono queste tradizioni e decidono di raccontarle per non farle scomparire. In questa edizione del 2024/2025, oltre alle classiche scene legate alla Natività, verrà raccontata anche la storia e la cultura del territorio.

Le diverse scene saranno accompagnate da musiche, canti e balli tradizionali e avrete l’opportunità di assaporare anche i migliori piatti della cucina locale, come la ricotta, il pane cunzato o i biscotti di mandorla.

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Borghi montagna panorami Piemonte Viaggi

I meravigliosi borghi di montagna del nostro Paese: uno più bello dell’altro

Circa un terzo del territorio italiano è occupato da imponenti montagne, tra cui si sviluppano tantissimi piccoli borghi rimasti fermi nel tempo e in grado di regalare panorami ed esperienze che lasciano senza fiato. Sono davvero tantissimi, ma noi di SiViaggia abbiamo selezionato i migliori borghi di montagna per voi, concentrandoci soprattutto su quelli posti a oltre 1000 metri di altitudine.

I migliori borghi di montagna del Piemonte

Iniziamo questo viaggio tra i borghi di montagna italiani partendo dal Piemonte, una regione piena di paesaggi emozionanti e atmosfere incantate grazie anche ai suoi tanti paesini immersi tra cime innevate e verdissime vallate.

Moncenisio

Piccolo sì, ma di certo di grande bellezza: benvenuti a Moncenisio, in provincia di Torino, un paesino di sole 50 anime situato in val Cenischia, laterale della Val di Susa. Nonostante le dimensioni, qui le cose da vedere e da fare sono davvero tantissime e in qualsiasi stagione.

Incastonato tra le Alpi a 1460 metri sul livello del mare, offre numerosi sentieri panoramici, ma anche un museo dedicato ai mestieri della montagna, diverse fontane, un lago e alcuni percorsi per ciaspolate sulla neve.

Moncenisio, Piemonte

Fonte: iStock

Veduta di Moncenisio

Bardonecchia

Il nostro viaggio in Piemonte ci porta a Bardonecchia, in provincia di Torino, che vanta un aspetto particolarmente fiabesco per via della sua posizione in alta Val di Susa, ma anche un importante centro per gli sport invernali, con due meravigliosi comprensori sciistici.

Affascinante è anche il centro storico, ricco di attrazioni che da sole valgono il viaggio, così come è accattivante la natura di cui è forgiato, nella quale si sviluppano itinerari adatti per tutti gli sport e le attività outdoor, spesso ideali anche per i più piccoli.

Sestriere

Non potevamo di certo non parlare di Sestriere, in provincia di Torino, che può vantare il titolo di comune più alto d’Italia grazie ai suoi oltre 2000 metri di altitudine. Il posto ottimale, quindi, per vivere esperienze da sogno nel cuore delle montagna.

Sestriere, Piemonte

Fonte: iStock

Tutta la bellezza di Sestriere

D’inverno, infatti, gli appassionati della neve possono dimostrare le loro abilità tra tantissime piste ad altissimo livello tecnico immerse in un panorama di suggestiva bellezza, mentre d’estate si possono vivere tantissime emozioni diverse, grazie alle numerose escursioni guidate e gite in mountain bike da fare in contesti naturali raggianti.

Borghi montani della Valle d’Aosta

Pur avendo dimensioni contenute, la Valle d’Aosta è un vero e proprio paradiso per chi ama la montagna: è circondata dalle più alte vette delle Alpi, ovvero il Monte Bianco, il Monte Rosa, il Cervino e il Gran Paradiso. E tra queste impervie cime, si nascono borghi che sono dei veri gioielli da scoprire.

Étroubles

Il borgo medievale di Étroubles sorge nella Valle del Gran San Bernardo ed è abbracciato da ampi boschi e verdi pascoli. Si distingue per essere una sorta di museo a cielo aperto immerso nella natura, che circonda stradine in ciottolato, particolari opere d’arte, angoli pittoreschi con splendidi fontanili e antiche abitazioni in pietra.

In più, qui si possono praticare tantissimi sport e attività all’aria aperta: in estate gli amanti del trekking possono scegliere tra facili escursioni, lunghe traversate, tratti della Via Francigena e itinerari di più giorni, mentre in inverno a disposizione c’è una pista di fondo lunga 18 km.

La Thuile

La Thuile è un paesino che lascia senza fiato e che sorge lungo la strada che collega la Valle d’Aosta alla Francia, attraverso il Colle del Piccolo San Bernardo. Circondato da montagne e ghiacciai, offre paesaggi naturali che entrano dentro al cuore, ma anche tante attrazioni storiche che vale la pena vedere.

La Thuile, Valle d'Aosta

Fonte: iStock

Una bellissima immagine de La Thuile

Il borgo si rivela anche un paradiso per gli escursionisti grazie all’eccezionalità del paesaggio circostante, ma pure un luogo ottimale per coloro che amano gli sport invernali per via della presenza di un vasto comprensorio internazionale per lo sci alpino.

Courmayeur

L’ultimo borgo della Valle d’Aosta di cui vi vogliamo parlare è Courmayeur, rinomata località turistica invernale ed estiva delle Alpi, che si fa spazio alle pendici del meraviglioso Monte Bianco. Cinto da foreste di conifere, montagne e ghiacciai, offre un’atmosfera ancora autentica, ma anche un’innumerevole lista di attività da fare in ogni stagione.

Vi basti sapere che Courmayeur è una delle capitali storiche dell’alpinismo e dell’escursionismo di montagna.

Lombardia, i borghi di montagna più belli

Anche la regione Lombardia si distingue per essere una meta favolosa per chi ama le vacanze in montagna. Il merito è delle Alpi, che qua davvero si mostrano con il loro abito più bello. E anche da queste parti, come è possibile intuire, ci sono tantissimi borghi sopra i 1000 metri di altitudine che sembrano delle vere bomboniere.

Madesimo

Madesimo, in provincia di Sondrio, sorge nella magnifica cornice naturale della Valle Spluga ed è abbracciato dalle maestose cime delle Alpi Retiche. Noto per essere una destinazione turistica di alto livello in qualsiasi stagione dell’anno, è anche un luogo perfetto per chi al divertimento vuole mescolare il relax.

Madesimo, Lombardia

Fonte: iStock

Tradizionale casa in pietra di Madesimo

Durante la stagione fredda i visitatori possono sciare in ben 60 km di piste e numerosi circuiti di fondo, oppure svolgere escursioni in motoslitta e snow-kite. In estate, invece, a incantare è il patrimonio naturale in cui effettuare numerose attività all’aria aperta.

Bormio

Sempre in provincia di Sondrio vale la pena fare un salto anche a Bormio, borgo dell’alta Valtellina ricco di importanti testimonianze architettoniche, artistiche, culturali e naturali: è ubicato nel Parco Nazionale dello Stelvio.

Anche qui ogni stagione è quella giusta, grazie alle piste da sci, i centri termali e una natura che invita a fare passeggiate ed escursioni emozionanti di vario livello.

Aprica

Ancora in provincia di Sondrio ma questa volta con Aprica, pittoresco borgo che si fa spazio tra le Alpi Orobie e le Alpi Retiche Meridionali. Si tratta di una graziosa località di montagna che, tra la sua preziosa natura, offre anche importanti testimonianze storico – artistiche.

Aprica, Italia

Fonte: iStock

Vista aerea di Aprica, Valtellina

Ma non è finita qui, perché anche da queste parti ogni stagione ha attività speciali da regalare, che vanno da piste da sci, sci alpinismo, ciaspole, ad escursioni nel cuore della natura più autentica e arrampicate che riescono ad emozionare.

I borghi di montagna del Trentino-Alto Adige

Montangna e Trentino-Alto Adige non fanno rima, ma di certo sono una cosa sola: qui si erge la sezione occidentale delle Dolomiti e, proseguendo verso Sud, i rilievi montuosi degradano nelle Prealpi.

Curon Venosta

Curon Venosta, in provincia di Bolzano, è famoso per essere il paesino del Lago di Resia, distesa d’acqua in cui svetta nei cieli un affascinante campanile in parte sommerso. Ma di certo non è solo questo il motivo per cui vale la pena scoprirlo.

In inverno, infatti, la vicinanza con il comprensorio sciistico Belpiano-Malga San Valentino lo rende una meta ottimale per gli amanti della neve, mentre in estate la natura della zona permette di svolgere diverse attività adatte a grandi e piccini.

Canazei

Canazei è una meravigliosa località delle Dolomiti in provincia di Trento, da cui si possono ammirare i profili e le cime di vere e proprie meraviglie della natura come Sassolungo, Marmolada e Gruppo del Sella.

Canazei, Trentino

Fonte: Getty Images

Affascinante veduta di Canazei

Tante anche qui sono le attività da fare: in inverno offre numerose piste da sci di discesa e sci alpinismo; in estate è il posto perfetto per coloro che si vogliono dedicare ad escursionismo e alpinismo.

Ortisei

Terminiamo questo viaggio in Trentino-Alto Adige a Ortisei, in provincia di Bolzano, un borgo da cartolina che sorge al centro della Val Gardena. Circondato da numerose montagne, è il punto di partenza perfetto per escursioni e tour sugli sci.

In particolare, i visitatori rimangono affascinati dalle ampie distese, dall’incredibile varietà di piste e dalle bellezze naturali autentiche in cui fare passeggiate indimenticabili su sentieri ben segnalati.

In montagna in Veneto, i borghi più belli

Anche il Veneto offre degli scenari di montagna che mozzano il fiato: le Dolomiti caratterizzano la provincia di Belluno, mentre nelle altre province svettano nei cieli prevalentemente le Prealpi. In qualsiasi di esse, come è possibile intuire, si sviluppano borghi da sogno.

Cortina d’Ampezzo

Il cuore delle Dolomiti venete è Cortina d’Ampezzo, in provincia di Belluno, che appare al visitatore come un luogo uscito direttamente da un libro di fiabe. Famosa in tutto il mondo, è da sempre una meta d’eccellenza per chi adora la montagna, in tutte le stagioni.

Cortina d'Ampezzo, Veneto

Fonte: iStock

Un angolo fiabesco di Cortina d’Ampezzo

Sono infatti tantissime le attività da fare grazie ai suoi 120 chilometri di piste, ma qui vi è anche l’occasione di dedicarsi a escursioni con le racchette da neve o percorrere uno dei tracciati per lo sci da fondo. D’estate, invece, è un sogno a occhi aperti per chi ama praticare golf, equitazione, mountain bike, alpinismo e persino rafting, kayak, e canoa.

Bosco Chiesanuova

Bosco Chiesanuova, in provincia di Verona, vanta la particolarità di sorgere tra due impressionanti canyon, che a loro volta disegnano dei paesaggi davvero unici nel loro genere. Si tratta di un paese ricco di testimonianze storiche e culturali da scoprire, ma anche impreziosito da una natura rigenerante.

Il momento migliore per visitarlo è probabilmente la bella stagione, poiché qui da millenni si svolge l’alpeggio estivo, grazie ad antiche casare e baiti di pietra.

San Pietro di Cadore

Un altro borgo di alta montagna da fiaba è San Pietro di Cadore, in provincia di Belluno, poiché permette ai visitatori di apprezzare una vista emozionante sulle meravigliose Dolomiti Bellunesi.

A colpire tantissimo sono certamente le sue numerose ville storiche, ma anche la possibilità di fare numerose escursioni nel cuore della natura.

I borghi di montagna del Friuli-Venezia Giulia

Il lato montano del Friuli-Venezia Giulia permette di ammirare le guglie delle Dolomiti, le rocce calcaree delle Alpi e Prealpi Giulie e i massicci e le praterie delle Alpi Carniche. Qui i borghi sopra i 1000 metri di altitudine sono solo due, ma uno più bello dell’altro.

Sauris

In provincia di Udine, Sauris è considerato il gioiello delle Alpi Carniche, ma anche un luogo altamente speciale: nonostante l’inesorabile passare del tempo, mantiene intatte tradizioni secolari e autentiche, da scoprire tra maestose vette in ogni stagione.

Sauris, Italia

Fonte: iStock

Borgo storico di Sauris di Sotto

La zona in cui sorge il borgo, infatti, regala mastodontiche cime dolomitiche, ma anche boschi e prati che aspettano di essere scoperti con o senza neve.

Sappada

Ancora in provincia di Udine ma questa volta per scoprire Sappada, borgo che sorge nelle Dolomiti orientali, che a loro volta creano una splendida corona di montagne impreziosite da boschi di conifere.

Anche qui le attività da fare sono tantissime, e possono accontentare sia gli amanti delle neve che coloro che preferiscono rilassarsi tra le meraviglie, i suoni e gli odori della natura.

In montagna in Liguria, il borgo di Santo Stefano d’Aveto

Quando si pensa alla Liguria, spesso e volentieri, vengono in mente città colorate e mare da sogno. Tuttavia, questa magnifica regione è stretta tra il Mediterraneo, le Alpi e gli Appennini, ed è quindi la terra dove il mare incontra la montagna.

L’unico borgo che supera i 1000 metri di altitudine (gli altri si trovano ad altezze inferiori) è Santo Stefano d’Aveto, in provincia di Genova, un luogo da cui emergono gli scogli rocciosi delle montagne più alte dell’Appennino Ligure. In inverno sulle pendici vi si possono divertire gli appassionati degli sport invernali, mentre in estate queste si rivelano ideali per chi si vuole dedicare ad emozionanti escursioni.

Borghi di montagna in Emilia-Romagna

In Emilia-Romagna ci sono ben 300 chilometri di piste per gli appassionati di sci e snowboard, rivelandosi una destinazione perfetta per chi è in cerca di settimane bianche o giornate di sole in alta quota. Qui i borghi che superano i 1000 metri di altitudine sono due, ma entrambi davvero unici nel loro genere.

Frassinoro

Frassinoro, in provincia di Modena, è il più alto della regione lungo l’antica Via Bibulca. Tantissime sono le attrazioni da visitare, ma meritano certamente una particolare menzione il Santuario della Madonna di Pietravolta e i numerosi mulini ad acqua di origine sei-settecentesca.

Tra le altre cose, è anche un importante centro per lo sci di fondo, e persino una meta ottimale per percorsi naturalistici e storici.

Sestola

Anche Sestola è un pittoresco borgo della provincia di Modena, luogo che sorge in maniera quasi poetica nel cuore dell’Appennino Modenese, ai piedi del Monte Cimone. In inverno i visitatori possono divertirsi con più di 50 km di piste per snowboardisti e sciatori e tanti percorsi per ciaspole e camminate in contesti naturali unici.

Sestola, Emilia-Romangna

Fonte: iStock

Il bellissimo borgo di Sestola di notte

D’estate, invece, la zona si trasforma in un vero paradiso per gli amanti degli sport e dell’attività all’aria aperta, tutte da fare tra natura e vegetazioni di puro pregio.

Montagna in Toscana, i borghi più belli

Anche la magnifica regione Toscana offre zone di montagna che lasciano senza fiato e in cui praticare gli sport invernali (e non solo). Tuttavia, nessuno dei suoi borghi supera i 1000 metri di altitudine, ma ciò non toglie che ci siano comunque delle località montane che tolgono il fiato come, per esempio:

  • Chiusi della Verna: in provincia di Arezzo, è famoso soprattutto per il magnifico Santuario di San Francesco alla Verna;
  • Radicofani: in provincia di Siena, dove sorge una delle più spettacolari fortezze toscane;
  • Piancastagnaio: in provincia di Siena, è un borgo medievale alle pendici del Monte Amiata.

I borghi di montagna più belli dell’Umbria

L’Umbria è il cuore verde d’Italia, e tra le sue tante meraviglie naturali svettano anche cime tra le quali si nascono borghi da sogno. Nessun paese della regione supera i 1000 metri di altitudine, ma non mancano di certo quelli con l’anima montana:

  • Monteleone di Spoleto: in provincia di Perugia, è conosciuto come il “Leone degli Appennini”;
  • Poggiodomo: in provincia di Perugia, offre numerosi luoghi di interesse;
  • Polino: in provincia di Terni, è circondato da una doppia cinta di mura e sovrastato da una superba rocca.
Polino, Umbria

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Veduta di Polino dall’alto

In montagna nelle Marche, il borgo di Bolognola

L’Appennino Marchigiano offre tantissime luoghi meravigliosi e numerose attività da fare. Tuttavia, tra i suoi bellissimi borghi montani a superare i 1000 metri di altitudine è solo l’affascinante Bolognola, in provincia di Macerata.

Si tratta di un posto ideale per gli amanti degli sport invernali, che qui possono destreggiarsi con 10 km di piste per tutti i livelli di esperienza. D’estate, come è possibile immaginare, è una sorta di luogo da sogno in cui fare tantissime attività all’aria aperta.

I borghi di montagna del Lazio

Il Lazio è una regione prevalentemente collinare, ma anche costituita da rilievi di varia origine e natura, in parte vulcanici e in parte calcarei, tra cui montagne mozzafiato dove si nascondono dei borghi da sogno.

Filettino

Filettino, in provincia di Frosinone, è circondato dalle più alte vette della regione (Monte Viglio, Monte Cotento e Monte Tarino), ed è caratterizzato da ripidi pendici che si alternano a vallette, altipiani e profonde gole. Con l’originario nucleo prettamente medievale, si trova a poca distanza dalla località sciistica di Campo Staffi, tanto da essere particolarmente frequentato in inverno.

In questa stessa zona è possibile divertirsi anche con un ricco programma estivo, senza mai dimenticare di visitare il centro storico del borgo con caratteristiche gradinate, vicoli, archi e molto altro ancora.

Cervara di Roma

Come dice il nome, Cervara di Roma è parte della provincia di Roma ed è un grazioso borgo descritto dal poeta Raphael Alberti come “Scolpita in cima ad una montagna di pietra. È una scultura nel cielo, che al cielo volerebbe, se l’aria la sostenesse”.

Cervara di Roma, Lazio

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Suggestiva veduta di Cervara di Roma

Il paese, infatti, si caratterizza per una vasta presenza di murales, dipinti e sculture che compaiono tra le case di pietra, le scalinate e le piazzette. Non a caso, nel corso dei secoli ha ispirato una miriade di artisti.

I magnifici borghi di montagna in Abruzzo

L’Abruzzo è veramente il posto ideale per chiunque ami la montagna, in quanto è una regione caratterizzata di cime mozzafiato: qui dominano gli Appennini, che regalano un mondo ad alta quota da scoprire in ogni stagione.

Pescocostanzo

Pescocostanzo è un affascinante borgo della provincia dell’Aquila situato all’interno del Parco della Majella. Richiama visitatori in ogni mese dell’anno, che qui sono costretti a ritrovarsi a che fare con il famoso “imbarazzo della scelta”.

Da queste parti, infatti, si sviluppa un’area sciistica lungo i pendii del Monte Rotella con piste da sci di diversa lunghezza e difficoltà, ma anche la possibilità di fare una serie di attività a contatto con la natura durante la bella stagione.

Ovindoli

Sempre in provincia dell’Aquila vale la pena fare un salto ad Ovindoli, rinomata località turistica invernale ed estiva dell’Appennino Abruzzese. Situato del cuore del Parco Regionale Velino-Sirente, è anche la casa di una stazione di sport invernali da poter frequentare per circa 140 giorni all’anno.

Ovindoli, Abruzzo

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Il centro storico di Ovindoli

Mentre d’estate offre numerosi (ed emozionanti) itinerari e sentieri escursionistici da poter affrontare a piedi o in bicicletta.

Pizzoferrato

Pizzoferrato si trova invece in provincia di Chieti, ed è un borgo di montagna così suggestivo che è stato persino definito da Gabriele D’Annunzio come “la terrazza d’Abruzzo”. Situato anch’esso nel cuore del Parco Nazionale della Majella, si fa riconoscere già da lontano grazie all’inconfondibile profilo che si sviluppa ai piedi di una rupe.

Moltissime sono le attrazioni da visitare, tutte accompagnate dalla tipiche caratteristiche di una località montana: natura, relax e un ambiente dove flora e fauna convivono armoniosamente tra loro.

I borghi di montagna del Molise

Il Molise non ha nulla da invidiare alle altre regioni italiane, anche in fatto di montagna: l’Appennino Molisano offre catene montuose ricche di vegetazione intatta, sorgenti purissime, paesaggi incantati e borghi che da soli valgono il viaggio.

Capracotta

In provincia di Isernia vale la pena fare un salto a Capracotta, località circondata da maestosi rilievi montuosi tanto da essere un punto di riferimento per lo sci di fondo nel Centro Italia. Ad arricchire l’offerta invernale c’è anche una bellissima pista per lo sci alpino.

Capracotta, Molise

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Spettacolare veduta di Capracotta

Degne di nota sono anche le architetture locali e i paesaggi, che offrono scenari che arrivano dritti al cuore sia d’estate che d’inverno

Pietrabbondante

Ancora in provincia di Isernia ma questa volta per scoprire Pietrabbondante, la culla del famoso Santuario Italico, importantissima testimonianza dell’antico popolo dei Sanniti, e per la presenza di numerosi scavi archeologici.

Circondato da imponenti morge, ovvero esuberanze che si stagliano in regione, sorge nelle vicinanze del Monte Caraceno e la Riserva Statale di Collemeluccio.

Borghi di montagna in Campania, alla scoperta di Trevico

Anche la Campania è ricca di maestose montagne, tanto che da queste parti si sviluppano ben 15 km di piste. Tuttavia, l’unico borgo che supera i 1000 metri di altitudine è Trevico, in provincia di Avellino, affascinante località situata nell’Appennino campano.

Si tratta del paese più antico e più alto della Baronia, che per la sua altitudine è stato ribattezzato “il tetto d’Irpinia”.

In montagna in Puglia, i borghi più belli

La Puglia è amata soprattutto per il mare, ma la verità è in questa affascinante regione si sviluppano anche cime imponenti, come il Monte Crispignano e il Monte Cornacchia che toccano rispettivamente quota 1105 e 1152 metri sul livello del mare. I borghi al di sopra dei 1000 metri di altitudine non ci sono, ma ciò non toglie che tra le vette prendano vita veri gioielli montani:

  • Faeto: in provincia di Foggia, è circondato da meravigliosi boschi;
  • Sant’Agata di Puglia: in provincia di Foggia, è conosciuto come la “loggia delle Puglie”;
  • Alberona: in provincia di Foggia, è caratterizzato da secoli di storia.
Alberona, Puglia

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Vista panoramica di Alberona

Gli affascinanti borghi di montagna della Basilicata

La Basilicata dispone di un territorio fortemente variegato, ma senza ombra di dubbio prevalentemente montuoso per via della presenza dell’Appennino Lucano, che a sua volta è la casa di numerosi borghi che sembrano presepi.

Pietrapertosa

In provincia di Potenza vale la pena fare un salto a Pietrapertosa, borgo che sembra arrampicarsi sugli affascinanti profili delle Piccole Dolomiti Lucane e immerso nel Parco Regionale di Gallipoli Cognato.

Si tratta di un luogo caratterizzato dalla presenza di piccole case contadine incastrate l’una nell’altra, a loro volta affacciate su dirupi scoscesi e un paesaggio mozzafiato.

Anzi

Anzi è un grazioso borgo che fa sempre parte della provincia di Potenza e che si sviluppa nel magnifico scenario dell’Appennino Lucano centrale. Dall’impronta medievale, è un susseguirsi di case che seguono il digradare della montagna, ripide salite e vicoli stretti che emozionano chiunque.

Anzi, Basilicata

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Il pittoresco borgo di Anzi

I borghi di montagna della Calabria

Anche la Calabria, grazie all’ultima propaggine dell’Appennino Meridionale, offre località montane che sono un sogno a occhi aperti. Non a caso, in questa terra si sviluppano ben 51 km di piste, alcune delle quali sono nelle vicinanze di borghi dall’aspetto fiabesco.

Nardodipace

Nardodipace, in provincia di Vibo Valentia, è un borgo immerso nel Parco Regionale delle Serre ed è anche conosciuta come la “Stonehenge della Calabria”: è la terra dei cosiddetti Megaliti di Nardodipace.

Sono degli enormi blocchi di pietra semilavorata che continuano a suscitare l’attenzione di studiosi provenienti da tutto il mondo. La loro origine non è ancora completamente chiara, ma senza ombra di dubbio costituiscono un prezioso esempio della simbiosi tra uomo e natura.

Savelli

Molto bello è anche Savelli, in provincia di Crotone, borgo incastonato tra le verdi vette della Sila Grande, particolarmente ricco di storia. I visitatori scopriranno un luogo dove il tempo pare essersi fermato, anche grazie al fatto che qui vengono preservate usanze e tradizioni di un tempo ormai molto lontano.

Oltre a una una radicata bellezza storica, da queste parti gli scenari sono particolarmente incantevoli, anche per via del fatto che il borgo è abbracciato da una natura incontaminata.

Borghi di montagna in Sicilia, luoghi straordinari

In Sicilia si può sciare guardando il mare ma anche in cima ad un vulcano: sì, pure da questo punto di vista è una regione da sogno. I monti della Sicilia racchiudono autentici tesori, compresi borghi d’alta quota che vale la pena conoscere.

Petralia Soprana

Petralia Soprana, in provincia di Palermo, è parte del Parco delle Madonie ed uno dei comuni più alti della regione. Incluso nel circuito dei Borghi più Belli d’Italia, offre vicoli assolati e silenziosi tutti da gustare a passo lento.

Petralia Soprana, Sicilia

Fonte: iStock@Rimbalzino

Tutta la bellezza di Petralia Soprana

Geraci Siculo

Bellissimo è anche Geraci Siculo, sempre in provincia di Palermo, affascinante borgo dalla storia molto antica ed adagiato sulla schiena rocciosa di un colle, dove si aprono strade strette e tortuose, vicoli e cortili pieni di bellissime attrazioni.

A poca distanza, inoltre, ci sono numerosi sentieri montani, caratterizzati da guglie rocciose, canyon e grandi doline.

Gangi

Poi ancora Gangi, sempre in provincia di Palermo, un borgo colorato che si distingue per essere un piccolo scrigno di storia e cultura. Tra vicoli e atmosfere che sembrano catapultare indietro nel tempo, è dominato da un castello posto su un picco a più di 1000 metri di altezza.

Gangi, Sicilia

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Incredibile veduta di Gangi

I borghi di montagna della Sardegna, tutta la bellezza di Fonni

Quando si pensa alla Sardegna, nella maggior parte dei casi, vengono in mente paesaggi scanditi da un mare cristallino. Ma la verità è che questa regione è ricca anche di montagne, che sono persino un paradiso per gli escursionisti e gli esploratori.

Qui a superare i 1000 metri di altitudine è solo il borgo di Fonni, in provincia di Nuoro, affascinante paese che sorge sulle pendici del Gennargentu e circondato da boschi secolari e resti preistorici. Ah, è anche la meta sciistica per eccellenza della regione.

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Civita di Bagnoregio, la Pietranera de “Il nome della rosa”

Un piccolo e antico villaggio arroccato su una collina, nel cuore della Valle dei Calanchi, ed un unico ponte che lo collega con il resto della civiltà. Ci troviamo nel meraviglioso borgo di Civita di Bagnoregio, in provincia di Viterbo, nel cuore della Tuscia laziale. Un luogo sospeso nel tempo e nello spazio, che la fiction “Il nome della rosa” ha voluto celebrare scegliendolo come protagonista tra le suggestive location in cui è stata girata.

Sono solo 11 gli abitanti che vivono in questo luogo a metà tra mito e storia, tra magico e mistico, chiamato il “paese che muore”. È tra i borghi più belli d’Italia e merita di essere esplorato in ogni suo angolo, perché offre la sensazione di tornare ad epoche lontane e regala panorami unici che tolgono il fiato.

Civita di Bagnoregio diventa Pietranera ne “Il nome della rosa”

Ha un aspetto unico permeato da un’atmosfera quasi magica, Civita di Bagnoregio. La location perfetta per girare le scene suggestive della fiction “Il nome della rosa”, tratto dall’omonimo romanzo di Umberto Eco.

Nelle immagini della serie tv (nella prima puntata) vediamo questo bellissimo borgo leggermente trasformato per esigenze televisive e letterarie: il suo nome diventa Pietranera e “sparisce” il suo inconfondibile ponte, l’unico passaggio pedonale in cemento dal quale poter accedere al centro abitato.

Nella fiction questo luogo è abitato dai seguaci di Fra Dolcino, considerato eretico. Verrà poi distrutto dalle truppe pontificie, l’inquisizione, per infliggere una punizione al frate.

Vista su Civita di Bagnoregio

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Vista su Civita di Bagnoregio

Cosa vedere a Civita di Bagnoregio

Sono tantissime le persone che ogni anno raggiungono questo borgo che sembra sospeso nel vuoto nel cuore della Valle dei Calanchi. Civita di Bagnoregio sorge tra le due valli chiamate Fossato del Rio Torbido e Fossato del Rio Chiaro, che un tempo ne erano le vie d’accesso, poiché portavano dalla valle del Tevere fino al Lago di Bolsena.

È il “paese che muore“, soprannome dato a causa dalla sua situazione decisamente precaria: il borgo è arroccato su una platea tufacea, i cui  banchi d’argilla che la sorreggono sono soggetti a continua erosione. Il suo delicato equilibrio costringe questa località ad un destino inesorabile, una situazione che la rende unica nel suo genere.

Civita di Bagnoregio e il ponte che conduce verso il borgo

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Civita di Bagnoregio e il ponte che conduce verso il borgo

Attraversato l’unico ponte che collega il borgo con il resto della civiltà, si apre davanti agli occhi lo spettacolo del paesaggio circostante, fatto di valli e calanchi scavati da millenni di erosione dell’acqua. Si arriva quindi alla Porta Santa Maria, l’unico accesso al borgo. Da lì una varietà di viuzze si snoda tra gli edifici storici risalenti al medioevo e si riuniscono in piazza San Donato, il cuore del borgo su cui si affaccia la chiesa di San Donato, che custodisce un prezioso crocefisso ligneo risalente alla fine del XVI secolo.

Chiesa di San Donato a Civita di Bagnoregio

Fonte: iStock

Chiesa di San Donato a Civita di Bagnoregio

Tra le meraviglie da ammirare, camminando a passo lento tra le strette stradine del borgo, ci sono i palazzi nobiliari dei Colesanti, dei Bocca e degli Alemanni, costruiti dalle importanti famiglie del viterbese nel corso del Rinascimento. In particolare, all’interno di Palazzo degli Alemanni si può visitare il Museo Geologico e delle Frane, un’esposizione che tocca una vasta gamma di discipline, dalla geologia alla sismologia fino all’archeologia, illustrando il rapporto tra Civita e il suo territorio, con una grande attenzione al tema del dissesto idrogeologico.

Da non perdere a Civita di Bagnoregio è anche il piccolo Museo Antica Civitas e la grotta di San Bonaventura, un’antica tomba a camera scavata a strapiombo sul muro di tufo, e che porta con sé una storia curiosa. Il suo nome deriva da Frate Bonaventura da Bagnoregio, vissuto tra il 1217 e il 1274 e che fu il biografo di San Francesco di Assisi. Si racconta che durante un suo soggiorno in questo borgo, San Francesco curò, salvando da morte certa, un ragazzo che si chiamava Giovanni di Fidanza. La madre del giovane promise al Santo che una volta cresciuto, il figlio sarebbe diventato un servitore di Dio, e così fu: Giovanni divenne Frate Bonaventura da Bagnoregio.

Tra gli altri punti di interesse, troviamo il Palazzo Vescovile, un mulino del XVI secolo, i resti della casa natale di san Bonaventura.

Info utili per accedere a Civita di Bagnoregio

Come detto, Civita di Bagnoregio è raggiungibile soltanto attraversando il lungo e suggestivo ponte pedonale in cemento (costruito nel 1965), che dalla collina più vicina accompagna i visitatori fino alla porta d’accesso al centro storico. Per accedervi, è necessario acquistare un biglietto giornaliero (online o fisicamente all’infopoint presente prima del ponte) che ha un costo di 5 euro. Un contributo che permette all’amministrazione comunale di compiere i lavori di restauro e di stabilizzazione, mantenendo il patrimonio di immenso valore rappresentato d questo borgo annoverato tra i più belli d’Italia.

Il suggestivo ponte pedonale che conduce a Civita di Bagnoregio

Fonte: 123RF

Il suggestivo ponte pedonale che conduce a Civita di Bagnoregio

Le altre location della serie tv “Il nome della rosa”

Non è solo Civita di Bagnoregio ad apparire tra le meravigliose location della fiction “Il nome della rosa”, creata e diretta da Giacomo Battiato per Rai Fiction e Tele München, nel 2019. Sono diverse le regioni italiane che hanno prestato alla produzione di questa miniserie i loro paesaggi e i monumenti più belli, e in particolare Abruzzo, Lazio e Umbria.

Ecco le location scelte in Abruzzo:

  • Castello di Roccascalegna: si erge su uno sperone di roccia che domina l’omonimo borgo e dal quale si ammira il vallone del Rio Secco e la vallata del Sangro. Nella serie tv rappresenta il quartier generale del Distaccamento del comando imperiale in Toscana;
  • Eremo di Santo Spirito: luogo incastonato nella roccia a Roccamorice (PE), nel cuore della Maiella;
  • Gole di San Martino: un vero e proprio canyon stretto e lungo 14 chilometri e con pareti a picco, immerso nel Parco della Maiella.
Castello di Roccascalegna Abruzzo

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Castello di Roccascalegna Abruzzo

In Umbria, le location scelte per “Il nome della rosa” sono:

  • Perugia: piazza IV Novembre diventa la location di diverse scene ambientate ai tempi dell’Inquisizione tra roghi di eretici, scene con gruppi di popolani, nobili, soldati e cortei di monaci;
  • Abbazia di Montelabate: di questo borgo in provincia di Pescara diamo in particolare la scalinata dell’Abbazia di Santa Maria Valdiponte;
  • Bevagna: un borgo pittoresco in cui si ammirano, attraverso le riprese, il mercato coperto e piazza Silvestri con la Chiesa di San Silvestro.
Bevagna

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Bevagna

In Lazio, invece, oltre a Civita di Bagnoregio le scene della serie tv hanno visto:

  • Parco Archeologico di Vulci: a Montalto di Castro, in provincia di Viterbo, sorge questa antica valle etrusca che custodisce i resti dell’antica città Vulci, le necropoli e i canyon scavati nelle rocce;
  • Monte Porzio Catone: ha prestato i suoi paesaggi per diverse riprese esterne, insieme a Manziana, la valle della Molara, San Silvestro, e il Vivaro;
  • Faggeta a Soriano nel Cimino: un’oasi naturale dal fascino veramente unico e magico, nominata Patrimonio naturale dell’umanità dall’UNESCO;
  • Castello di Rocchettine: vediamo il castello medievale con le sue due torri gemelle, in provincia di Rieti, più precisamente a Torri in Sabina.
Parco Archeologico di Vulci

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Parco Archeologico di Vulci
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Alla scoperta di Pulsano, luogo di tradizioni e bellezze naturali della Puglia

Esistono luoghi in grado di trasmettere la propria anima vivace, autentica, inclusiva, di raccontare storie che vengono da un passato remoto per farle rivivere nel presente, di incantare con scorci di architetture antiche alternati a panorami suggestivi sul mare più tranquillo. Uno dei posti che regalano tali suggestioni è sicuramente Pulsano, una piccola cittadina del Salento affacciata sul golfo di Taranto. Qui, nell’assolata Puglia, il clima è mite e le stagioni calde sono più lunghe.

Partiamo alla scoperta di questo luogo incredibile diviso tra terra e mare, con il suo centro storico antico e le spiagge dalla soffice sabbia dorata.

Storia di Pulsano

Oggi è una cittadina vivace e proiettata verso il futuro, pur conservando gelosamente le proprie tradizioni. Pulsano ha una storia antica che trova le prime testimonianze nel lontano neolitico. Lungo le sue coste, che si affacciano per circa 9 chilometri sul Mar Ionio, gli scavi archeologici hanno riportato alla luce diversi reperti storici che ne raccontano il passato più remoto, con la zona di Torre Castelluccia che mostra esempi di unità abitative dell’Età del Bronzo (XI-X secolo a.C.) e una necropoli (XIV secolo a.C.). Inoltre, i ferventi scambi commerciali tra popolo pulsanese e micenei sono testimoniati dai numerosi resti di ceramiche rinvenuti.

Dal mare, i pacifici abitanti dell’area si spinsero poi verso l’entroterra per cercare riparo dai saccheggi dei pirati che giungevano sulle coste del Mediterraneo. È per questo che il centro abitativo antico si trova tutt’oggi a circa 5 chilometri dalle sue splendide spiagge.

Ma da dove è nato il particolare nome di Pulsano? Sembra che l’origine sia strettamente legata al lontano passato: si narra che derivi dal presidio militare che venne posto a guardia della marina, dando al termine “polso” il significato di forza e di vigore. Ma si pensa che sia connesso anche al “gioco del polso”, quello che oggi chiamiamo braccio di ferro, che rivive a Pulsano nell’evento estivo “Polso Sano”. La manifestazione ogni anno anima la cittadina con rievocazioni storiche, tornei e intrattenimento musicale.

Il centro storico di Pulsano: cosa vedere

Pulsano rappresenta il connubio perfetto tra la bellezza del mare e l’autenticità della vita salentina percepibile in ogni scorcio che compone il suo centro storico. È nel cuore della cittadina che si esprime l’enorme patrimonio artistico-culturale di questo suggestivo borgo.

Camminando lungo il reticolato di viuzze che lo compongono, si possono esplorare a passo lento alcuni degli edifici più importanti, come il castello medievale, le chiese e il Museo archeologico. Vediamoli tutti in un itinerario alla scoperta delle meraviglie storiche di questo gioiello della costa ionica affacciata al Golfo di Taranto.

Il Castello De Falconibus

È il Castello De Falconibus il monumento più rappresentativo del trascorso medioevale di Pulsano, che prende il nome dal principe che decise di trasformare una vecchia torretta in un luogo di difesa. Una struttura a pianta rettangolare dotata di 5 torri, aggiunte nel corso del tempo, fino al 1435, che fungeva da avamposto di stazionamenti dei soldati per proteggere la popolazione dalle incursioni dei pirati.

Appartenuto per un lungo periodo alla casata Muscettola, che governava queste terre, il castello è stato acquistato dal Comune nel 1912. Fino al 1993 è stato il Municipio di Pulsano, mentre oggi, parzialmente ristrutturato, è sede dei consigli comunali e Museo Storico delle Tradizioni e delle Attività Umane, oltre a fare da sfondo a diversi eventi culturali che si svolgono nell’antistante piazza Castello.

Castello De Falconibus nel cuore di Pulsano

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Castello De Falconibus

Le chiese di Pulsano

A due passi dal Castello De Falconibus, dall’altro lato della piazza, sorge la Chiesa della Confraternita del Purgatorio, la più antica della zona. Dotata di un piccolo campanile, conserva al suo interno le statue dei misteri, simboli della settimana Santa del borgo, che ogni anno richiama numerosi fedeli.

A poca distanza, soltanto 100 metri, si raggiunge la Chiesa di Santa Maria La Nova. Realizzata verso la metà dell’Ottocento, è una struttura a tre navate dotata di un grande campanile. Al suo interno custodisce una riproduzione della grotta della Madonna di Lourdes. Meta di pellegrinaggi, la grotta è stata proclamata Santuario Mariano nel 1947 a cui è legato un evento che viene festeggiato l’11 febbraio di ogni anno dalla popolazione. In questa chiesa, riportata agli antichi splendori grazie alla ristrutturazione del 2005, sono custodite statue in cartapesta realizzate dai più bravi maestri leccesi di questa curiosa arte.

Chiesa Santa Maria la Nova, nel cuore di Pulsano

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Chiesa Santa Maria la Nova

Di fronte alla Chiesa di Santa Maria La Nova spicca anche la facciata della Chiesa della Confraternita del SS Sacramento con il suo piccolo campanile, mentre poco distante dal centro abitato di Pulsano si può raggiungere anche la Chiesa del Crocifisso: una struttura religiosa dal colore candido che risalta rispetto al paesaggio circostante, al cui interno è custodita una scultura lignea del XV secolo raffigurante il Crocifisso. È qui che numerosi fedeli si riuniscono ogni venerdì di Quaresima per dedicarsi alla preghiera.

Il Museo archeologico

A soli 250 metri dal castello di Pulsano, merita una visita il Museo Civico: qui sono custoditi numerosi reperti archeologici di estremo valore, risalenti all’Età del Bronzo e ai secoli successivi, oltre a numerose testimonianze della vivacità commerciale che anticamente caratterizzava la costa salentina negli scambi con i popoli dell’Egeo.

Tradizioni enogastronomiche e culturali

Pulsano è da esplorare non solo nei suoi vicoli, ma anche nelle sue tradizioni. Si scopriranno così i sapori tipici del territorio, provando le eccellenze enogastronomiche proposte da ristorantini e cantine locali, e si conosceranno le usanze tramandate nei secoli attraverso i numerosi eventi culturali che animano la cittadina, soprattutto in estate.

Seduti in uno dei tipici locali del borgo, lungo la costa affacciata alle acque cristalline oppure partecipando a una delle sagre popolari estive, si può provare ad esempio la “Tajedda”, una focaccia ripiena con cipolla, olive e capperi. Tra i diversi prodotti tipici di Pulsano, molti con denominazione De.co, troviamo i succulenti fichi e fichi d’india, lo squisito pesce fresco e le ricche produzioni casearie, in particolare caciotte, ricotta e caciocavallo.

Pulsano è anche una delle tappe della Strada del Vino d.o.c. di Lizzano e del Primitivo di Manduria, oltre a essere Strada dell’Olio. Qui vengono prodotte, tra le altre specialità, buonissime bottiglie di Negroamaro e di Primitivo, oltre all’Olio Terra d’Otranto DOP.

Marina di Pulsano: le spiagge più spettacolari

Spostandoci dal centro abitato verso la costa si aprono panorami suggestivi sulle meravigliose spiagge di Marina di Pulsano. Qui gli amanti della stagione estiva possono rilassarsi lungo i litorali dalla sabbia bianca e soffice, cimentarsi in sport d’acqua e trascorrere piacevoli giornate baciati dal sole salentino.

Lunga circa 9 chilometri, la costiera si suddivide in diverse spiagge e calette, sia pubbliche che private, caratterizzate da fondali bassi e da acque cristalline, perfette anche per le famiglie con bambini.

La più conosciuta e frequentata (e per questo da raggiungere nelle primissime ore del mattino) è la spiaggia di Montedarena, un piccolo paradiso esotico con sabbia candida lambita da acque limpide e turchesi. Qui non mancano vari servizi che garantiscono il massimo comfort a tutti.

A due passi da Montedarena si trova la Baia Capparrone (chiamata anche Baia Verde), più intima e raccolta, con suggestive scogliere punteggiate dalla profumata macchia mediterranea che sembra circondare in un abbraccio la spiaggia. Con il suo fondale basso, è adatta a tutti ed è facilmente raggiungibile.

Baia di Capparrone sulla costa di Marina di Pulsano, affacciata al Mar Ionio

Fonte: Valentina Falcone – Comune di Pulsano

Baia di Capparrone (o Baia Verde)

Le spiagge di Marina di Pulsano non finiscono qui: c’è il Lido Silvana, sul quale si affaccia l’antica Torre Castelluccia con i resti archeologici, e c’è la Baia del Pescatore, chiamata anche spiaggia di Luogovivo, imperdibile mezzaluna sabbiosa sulla quale spiccano le colorate barche dei pescatori.

Altri angoli di paradiso affacciati sullo Ionio sono Lido Checca, Pezzarossa, La Fontana, Le Canne e Serrone: calette e piccole baie incantevoli tutte da esplorare in un viaggio alla scoperta della Pulsano più autentica.

Una delle spiagge di Marina di Pulsano, affacciate sul Golfo di Taranto

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Mare cristallino nelle spiagge di Marina di Pulsano
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Cosa vedere a Poffabro, il borgo friulano dei presepi

Un luogo autentico, in cui il passato sembra essersi cristallizzato per arrivare nel presente, come testimonianza di una storia antica, interessante e le cui radici vanno cercate in tempi remoti.

Poffabro è un bellissimo borgo, incorniciato dalle montagne, immerso nella natura: sono le prealpi carniche della Val Colvera, e questo paese – con le sue case in pietra e i balconi in legno – accoglie in visitatori con il suo fascino incredibile e con una natura che fa da sfondo invitando a essere scoperta ed esplorata. Siamo in Friuli-Venezia Giulia, nella provincia di Pordenone, tra strade che sembrano sussurrare di un passato lontano e che recano ancora le tracce dell’Italia contadina e rurale. Un luogo autentico, da scoprire e da visitare: tutto quello che devi sapere.

Dove si trova Poffabro

Ci troviamo in Friuli-Venezia Giulia regione del nord est dell’Italia, in provincia di Pordenone, è qui nella Val Colvera che sorge Poffabro, frazione del comune di Frisanco. Posto a 525 metri di altezza, è uno dei Borghi più belli d’Italia, nominato come tale intorno ai primi anni Duemila. A fare da cornice alle sue case, alle strade e ai bellissimi edifici, le montagne e una natura che toglie il fiato al primo sguardo.

Dista circa una trentina di chilometri da Pordenone e si raggiunge facilmente con l’automobile o con l’autobus, poi si lascia l’auto per esplorarlo a piedi e scoprirne le sue tante peculiarità. Del resto, si tratta di un paese che sembra un presepe, come altri ne esistono in Italia, a testimonianza della bellezza dei piccoli borghi, in cui il passato risuona ancora a ogni passo.

I presepi di Poffabro

In un borgo che sembra un presepe la rappresentazione della Natività non può che essere davvero speciale. È in questo suggestivo luogo, infatti, che prendono vita tra ballatoi, strade, cortili e finestre, bellissimi presepi artigianali.

La visita è d’obbligo nel periodo delle festività, per poter assorbire la magia di un luogo sospeso nel tempo e in cui rivivere l’emozione del Natale attraverso gli occhi della creatività di tanti menti diverse.

E Poffabro presepe tra i presepi è un evento ormai tradizionale, basti pensare che nel 2024 ha raggiunto la sua 27esima edizione. Le date da segnare in agenda sono quelle che vanno dal primo dicembre 2024 al 12 gennaio 2025: la magia è assicurata grazie alla presenza di centinaia di presepi tutti da scoprire. In questo periodo sono previsti diversi eventi, oltre alla presenza di uno stand gestito dalla Pro Loco in cui assaporare qualcosa di gustoso.

Poffabro, i presepi

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Poffabro, tutto suoi suoi presepi

Cosa vedere a Poffabro

La storia del borgo di Poffabro è antica, basti pensare che la valle in cui sorge è stata un passaggio importante già in epoca romana, quando da qui passava la strada che da Julia Concordia andava verso il nord, attraverso le Alpi.

E se, quindi, la centralità di questo luogo è davvero antica, si deve fare un passo in avanti però per vederlo citato la prima volta. La parrocchia era inserita nei beni del vescovo di Concordia già nell’XI secolo, mentre è nel 1339 che di Prafabrorum si parla in una sentenza. Un’altra data importante nella storia di questo luogo è quella del 1810 quando, per mezzo di un decreto napoleonico, diventa frazione di Frisanco.

C’è anche una storia più inquietante ed è quella della Santa Inquisizione che in questo luogo ha celebrato un processo alle streghe, che si diceva si incontrassero per i loro sabba in un prato dietro al monte Ràut.

Qui vale la pena esplorare le vie, osservare la bellezza degli edifici in pietra che hanno una storia antica: sono strutturati su tre – quattro piani e hanno dei particolari balconi in legno.

Tra le costruzioni religiose da vedere vi sono la chiesa di San Nicola e il Santuario della Beata Vergine della Salute. Ma si deve ammirare e conoscere anche l’artigianato locale, ancora vivo.

Poffabro, cosa vedere

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Poffabro, cosa vedere nel borgo
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Pesche, il suggestivo “paese-presepe” nel cuore del Molise

Si arrampica su una roccia con i suoi edifici che lo fanno sembrare simile a un piccolo presepe: la meraviglia è di casa a Pesche, borgo di poco più di 1400 anime in Molise, in provincia di Isernia. Qui il passato si intreccia al presente, regalando casette piccole, vicoli stretti, scorci mozzafiato e un aspetto suggestivo e fiabesco.

Ci sono diverse cose da vedere ed eccellenze che rendono questo territorio estremamente interessante, un posto che – visto da lontano – ricorda davvero un presepe, di quelli che sembrano scalare quasi in verticale la parete rocciosa: le case chiare, una attaccata all’altra, e le strade che si intrecciano e regalano un’ambientazione speciale a chi decide di visitare questo borgo-presepe del Molise.

Tutto quello che c’è da sapere per visitare Pesche, perla preziosa immersa nella natura suggestiva del Molise.

Dove si trova Pesche

Siamo a poca distanza da Isernia, che dista da Pesche solamente una dozzina di chilometri, qui si trova questo borgo – presepe arroccato su un fianco del monte San Marco.

Siamo in Molise, terra affascinante e ricca di tesori, incastonata tra Abruzzo, Marche, Lazio, Campania e Puglia, è una regione di piccole dimensioni ma non per questo ci sono poche cose da vedere: tra monti e colline, ha anche lo sbocco sul mare.

Ma non è lì che si trova Pesche, che è lontana dall’Adriatico è si trova a un’altitudine di circa 730 metri sopra il livello del mare, il borgo è inserito nella Riserva naturale orientata al cui interno si possono programmare escursioni nel mezzo della natura, trekking indimenticabili grazie ai favolosi panorami, tra radure, boschi e sentieri.

Quando si scorge Pesche in lontananza non si può non rimanere colpiti dalla bellezza di questo borgo, dalle sue case che sembrano appoggiate e poste le une vicine alle altre, che si arrampicano sulla montagna, creando la sensazione di fare un passo indietro nel tempo. Si cammina qui, tra salite e discese, alla scoperta dei suoi tanti tesori e di un passato che sembra rivivere in ogni edificio e in ogni scorcio.

Un paese – presepe nel cuore dell’Italia, che vive ed è tutto da scoprire.

I presepi di Pesche

In un borgo che sembra ricordare nell’aspetto proprio quelli che vengono realizzati ogni anno per ricordare la Natività, non potevano mancare i presepi: quelli veri, che diventano tesoro da scorpire di grandi e bambini nei periodi delle feste. I presepi a Pesche ci sono e sono tutti meravigliosi e da conoscere.

Pesche, il borgo presepe

Fonte: iStock

Pesche, il borgo-presepe del Molise

Così ogni anno viene programmato un evento che si chiama I Presepi nel Presepe, manifestazione che viene organizzata da Comune, OdV I Presepi nel Presepe e Molitour.
La manifestazione viene riproposta da anni, basti pensare che nel 2024 è giunta alla sua XXI edizione e prevede anche la programmazione di due concorsi: quello nazionale dedicato ai presepi e quello nazionale dedicato alla poesia. Entrambi verranno allestiti nel borgo dal 14 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025. E se nell’edizione 2023 hanno partecipato ben 120 natività ed altrettante opere, quest’anno sono previste due nuove categorie: il Presepe 4.0 e il Presepe dei pasticcieri.

E così questo stupefacente borgo, ogni anno diventa un vero e proprio presepe a cielo aperto, in cui lasciarsi coinvolgere dalla magia delle feste e di questo periodo dell’anno in un’atmosfera suggestiva e unica nel suo genere.

Cosa vedere a Pesche

La storia di Pesche è strettamente intrecciata a quella della vicina Isernia. Ed è qui sul monte San Marco che, dove già sorgeva un monastero benedettino, pare che si siano trasferite alcune persone intorno all’anno Mille. Da quel momento nasce questo luogo, che ha dovuto fare i conti con un terremoto molto forte nel 1456, mentre è negli anni Ottanta del Novecento che si è sviluppata una nuova parte di paese anche nella zona bassa.

Tra le cose da ammirare, quando si programma una visita qui, vi è la chiesa parrocchiale Madonna del Rosario che è databile intorno alla fine del 1500, con interventi successivi realizzati nel corso dei secoli, e il Santuario di Santa Maria del Bagno che si trova nella zona bassa, lì dove in epoca romana vi erano dei bagni dotati di due vasche grazie alla presenza di una sorgente di acqua sulfurea. Inoltre, sempre nel borgo di Pesche si trova la chiesa parrocchiale di San Michele, che può essere fatta risalire al 1700 e realizzata su resti precedenti.

Pesche cosa vedere nel borgo presepe

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Pesche, cosa vedere nel borgo-presepe in Molise

Non mancano i ruderi del castello, che pare avere origini nello stesso periodo in cui è nato questo borgo e che si trova nel punto più alto di Pesche. Oggi dell’antico maniero rimangono visibili pochissimi resti, ma non per questo meno affascinanti.

Ma non solo, perché qui vi è anche il Dipartimento di Bioscienze e Territorio dell’Università del Molise. Insomma, un piccolo borgo affascinante del Molise, da cui si aprono scorci favolosi che permettono di ammirare la valle del fiume Volturno, e poi merita una visita il territorio circostante, con la Riserva Naturale da scoprire grazie a passeggiate immerse nel verde.

Pesche è un borgo – presepe di grande bellezza, un vero e proprio gioiello che ricorda come conformazione e aspetto una bellissima Natività abbracciata alla montagna.

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Mugello: Scarperia e dintorni, tutta l’arte da scoprire nel paese dei coltelli

La chiamavano Castel San Barnaba, oggi è Scarperia, il borgo storicamente e culturalmente più importante del Mugello.

Questo fazzoletto di Toscana, una valle chiusa tra le colline che riempie il territorio tra Firenze e l’Appennino tosco-emiliano, è spesso nota per questioni automobilistiche di diverso genere: il circuito dove si corrono i gran premi di MotoGP e le code in autostrada nei pressi dell’uscita di Barberino del Mugello.

C’è molto di più: c’è il verde dei boschi che coprono le morbide colline, che fa del Mugello uno dei polmoni della regione e una delle aree naturali più incontaminate del territorio fiorentino; ci sono le tracce della storia, in particolare le vestigia del passato mediceo tra fortezze, castelli e pievi, con tutto il patrimonio artistico e architettonico che portano con loro; c’è l’artigianato, dalla ceramica ai coltelli.

Del Mugello Scarperia è una sorta di capoluogo storico, culturale e artistico. Oggi il centro più vivo e industrioso è certamente Borgo San Lorenzo, ma la piccola Scarperia difende ancora un primato di polo di attrazione turistica principale difficile da scardinare.

Fonte: Lorenzo Calamai

Il Palazzo dei Vicari di Scarperia, camminamento sui merli

Nata, appunto, con il nome di Castel San Barnaba nel medioevo, Scarperia fu fondata con l’obiettivo di essere un presidio difensivo della signoria fiorentina sulla via che collega il capoluogo toscano a Bologna, passando per il Passo del Giogo. All’inizio del Quattrocento alle funzioni prettamente militari dell’avamposto si unirono quelle amministrative e giudiziarie con l’investitura della figura del Vicario della Repubblica Fiorentina. Da quel momento in poi il paese attraversò tre secoli di espansione e fioritura, vista la già citata posizione su una via di passaggio da un territorio ad un altro.

Mentre l’orizzonte si popolava di chiese, torri e campanili, le botteghe di Scarperia si specializzavano nell’artigianato dei ferri taglienti, un’attività produttiva che si è mantenuta fino ai giorni nostri. Ancora oggi i coltelli di Scarperia sono noti per il loro pregio.

Dalla metà del Settecento in poi altre vie di passaggio verso l’Emilia causarono un declino delle attività commerciali di Scarperia e una progressiva perdita di centralità del paese, ma l’eredità di quei trecento anni di splendore rimane un patrimonio che oggi i visitatori possono tornare a scoprire passeggiando per le vie del centro storico e nei dintorni del paese.

Cosa vedere a Scarperia

Il Palazzo dei Vicari

Il centro storico di Scarperia è ben delimitato: vi si accede da sud, imboccando la stretta via Roma, dove sopra i tetti delle case, dei bar e delle abitazioni svetta già la torre del Palazzo dei Vicari, l’attrazione principale del paese.

Eretto all’incirca a metà del Trecento, fu inizialmente destinato a essere l’alloggio del capitano delle truppe militari, visto che Scarperia era in origine un presidio dei soldati della Repubblica fiorentina. Divenne in seguito sede del Podestà e nel 1415 il Palazzo del Vicario, cioè il detentore del potere locale per conto di Firenze.

Il Palazzo dei Vicari è una versione più piccola del Palazzo della Signoria di Firenze, con la verticalità estrema e le linee architettoniche della torre che ricordano da vicino quelle della Torre di Arnolfo. La facciata del palazzo è completamente ricoperta di stemmi araldici: il Vicario veniva scelto ogni sei mesi, e ogni nuovo governatore affiggeva l’insegna della propria famiglia nobile sulla facciata del palazzo o all’interno del cortile.

Fonte: iStock

Gli stemmi araldici dei Vicari sulla facciata del Palazzo

Il medesimo cortile è abbellito da alcuni affreschi a tema religioso, e sono diverse le opere d’arte presenti all’interno del palazzo. In particolare, si distingue il meccanismo dell’orologio della torre, realizzato nel 1445 da Filippo Brunelleschi. Si tratta dell’unica opera meccanica di orologeria conosciuta dell’architetto della cupola del Duomo di Firenze. Oggi è uno degli orologi pubblici più antichi della Toscana.

Un recente intervento di restauro e conservazione della merlatura delle mura del palazzo ha permesso l’apertura al pubblico dei camminamenti di ronda. Prenotando una visita guidata o in una delle tante occasioni di apertura straordinaria si possono quindi visitare i percorsi che permettono di recarsi sui merli del Palazzo dei Vicari.

Dal 1999, inoltre, il palazzo è sede del Museo dei Ferri Taglienti, istituzione con la quale Scarperia abbraccia la propria tradizione artigiana, raccontandone storia, peculiarità, tradizioni e vita sociale.

La Prepositura e l’Oratorio della Madonna di Piazza

In Piazza dei Vicari, di fronte al Palazzo, sorgono la Prepositura dei Santi Jacopo e Filippo e l’Oratorio della Madonna di Piazza.

La Prepositura, in precedenza parte di un convento agostiniano soppresso in età napoleonica, è una imponente chiesa dalla facciata austera. Malgrado l’aspetto antico, però, quasi tutta la struttura esterna è frutto di lavori che ne hanno modificato l’aspetto in maniera sostanziale e sono terminati alla fine dell’Ottocento.

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L’elegante profilo della Prepositura di Scarperia. Sul lato l’Oratorio della Madonna di Piazza

La parte notevole è rappresentata da alcune opere quattrocentesche contenute al suo interno, come il crocifisso ligneo attribuito al Sansovino, scultore di rilievo del Rinascimento italiano e non solo. Da notare anche il bassorilievo in marmo con La Madonna col Bambino di Benedetto da Maiano, che si dice abbia ispirato Michelangelo per alcuni dei suoi lavori.

Di altro artista minore del medesimo periodo è la Madonna col Bambino ritratta nella tavola di Jacopo del Casentino nell’Oratorio della Madonna di Piazza, un piccolo tempietto che sorge nell’edificio che si trova sul lato di Piazza dei Vicari. Qui, dal 1415 in poi, i Vicari della Repubblica fiorentina prendevano ufficialmente il loro servizio.

Altri punti d’interesse: le mura, il Torrino

Scarperia è punteggiato di altri punti d’interesse. Uno di questi è il caratteristico Oratorio della Madonna del Vivaio, un piccolo edificio religioso settecentesco dalla particolare pianta rotonda che svetta non lontano dal Palazzo dei Vicari, caratteristico del panorama cittadino.

Altrettanto caratteristico è il Torrino, un edificio quadrangolare che un tempo faceva parte delle mura di Scarperia e che oggi è stato restaurato e trasformato in villa privata, con un parco, un giardino all’italiana e decorazioni ceramiche in stile liberty. Lo si può visitare su prenotazione in alcuni periodi dell’anno.

La cinta muraria rettangolare del paese correva attorno a quello che oggi è facilmente identificabile come il centro storico, dove le vie sono strette e anguste. Delle antiche mura rimane solo qualche testimonianza, come la Porta di Sant’Agata, unica superstite delle quattro di un tempo.

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La luce del tramonto a Scarperia, sullo sfondo l’Oratorio della Madonna del Vivaio

Nei dintorni di Scarperia

Proprio la succitata Porta di Sant’Agata porta verso l’omonima frazione, cittadina caratteristica a poco più di 5 chilometri da Scarperia.

Anche Sant’Agata merita una visita: il piccolo borgo ha mantenuto una atmosfera caratteristica e rurale, eppure curata. Splendida l’antichissima pieve, il più eminente esempio dello stile romanico nell’intero Mugello.

L’autunno è una splendida stagione per visitare Sant’Agata: arrivando da Scarperia si ammira con estati il colpo d’occhio sulle morbide colline con i boschi tinti di giallo e di bruno, le montagna dell’Appennino che incombono alle spalle, in lontananza. Una passeggiata in paese, inoltre, non può esentarsi da una visita all’Ufo Club: due stanze dove un collezionista privato ha riposto tutta la sua eccezionale memorabilia dedicata alla musica rock dagli Anni Sessanta fino a oggi.

Per rimanere invece sull’arte di tempi assai più remoti, il Convento del Bosco ai Frati, a meno di 10 chilometri da Scarperia, è ospita un eccezionale crocifisso ligneo attribuito a Donatello. L’opera è il pezzo forte del piccolo museo d’arte sacra, scolpito nel legno di pero e rinforzato con il gesso, è un vero e proprio capolavoro. Non è, comunque, l’unica cosa da ammirare del complesso religioso, che può essere visitato il sabato, la domenica e nei giorni festivi.

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Natale 2024 nei Borghi più Belli d’Italia, esperienze imperdibili

Sono oltre 360 le località del nostro Paese che fanno parte dell’associazione Borghi più belli d’Italia, preziose realtà selezionate e certificate che esprimono, da diversi punti di vista, la bellezza e il fascino dello Stivale (Isole comprese). E anche qui, come in qualsiasi angolo del Belpaese, sta per arrivare il Natale, ricco di luminarie e appuntamenti da ricordare.

Natale a Castel San Pietro Romano

Castel San Pietro Romano è un grazioso borgo della provincia di Roma che sorge su una dolce collina posta a 763 metri d’altezza, regalando una delle viste panoramiche più belle di tutta la regione. Parte dell’associazione Borghi più Belli d’Italia dal 2017, è stato premiato come una delle “100 mete d’Italia“ e si prepara al Natale in maniera quasi poetica: l’aria diventa più frizzante e le prime nebbie mattutine creano un paesaggio fiabesco, simile a quello di un presepe, grazie a una serie di case di pietra e strette viuzze illuminate da numerose decorazioni pronte ad accogliere numerosi eventi.

I tradizionali mercatini di Natale

Il 15 e il 22 dicembre le vie del borgo di Castel San Pietro Romano si impreziosiranno con tantissimi colorati mercatini di Natale. Gli ospiti avranno quindi l’occasione di scoprire gustosissimi prodotti tipici e raffinati oggetti artigianali, dalle 11:00 alle 19:00 in tutto il centro storico.

Il Presepe Artistico

Castel San Pietro Romano sembra già di per sé un presepe, ma la cosa interessante è che ne allestisce anche uno tutto suo: a partire dal 15 dicembre una serie di personaggi a grandezza naturale saranno ospitati nella Rocca dei Colonna, dove è ricostruito un intero villaggio con le capanne, il mulino, il fontanile e la rappresentazione dei mestieri e della Natalità. Da non perdere il fine settimana del 4 e 5 gennaio 2025, quando il Presepe si animerà rendendo l’esperienza di visita ancora più suggestiva.

Castel San Pietro Romano, Natale

Fonte: Ufficio Stampa

Le vie di Castel San Pietro Romano a Natale

Le feste a Bondone

Voliamo ora a Bondone, in provincia di Trento, parte dei Borghi più Belli d’Italia dal 2018. Si tratta di un affascinante centro antico che si affaccia sulle acque del Lago di Idro, a sua volta immerso nell’incredibile e rilassante cornice naturale della Rete di Riserve della Valle del Chiese. Il Natale, qui, è davvero più fiabesco che mai.

La Via dei Presepi

Tra i pittoreschi vicoli di Bondone, dall’8 dicembre al 19 gennaio, sarà possibile scoprire luci colorate, più di 100 meravigliose Natività e addobbi fatti a mano, tante piccole meraviglie che accompagneranno i visitatori a conoscere le numerose peculiarità di questo antico borgo.

Bondone in strada – Winter edition

L’8 dicembre alle ore 17:30 in Piazza Levada prenderà vita una speciale edizione invernale di Bondone in strada, con trampolieri, la ballerina e il giocoliere con costumi luminosi del “Teatro per caso”. Con la performance “Christmas Time” accompagneranno i partecipanti alla scoperta delle Natività nel borgo.

Concerto in Chiesa

Presso la bellissima Chiesa Natività di Maria, il 14 dicembre alle 20:30 si potrà partecipare a “The Christmas Show”, un emozionante concerto di Lisa Marie Simmons, accompagnata da Eva Feudo Shoo e Marco Cremaschini, a titolo completamente gratuito (fino ad esaurimento dei posti a sedere).

Bondone, Natale

Fonte: @campigliodolomiti – Polla Alessandro

La Via dei Presepi di Bondone

La battaglia dei calzini

Il magnifico borgo di Bondone ha pensato anche ai più piccoli: il 15 dicembre, alle ore 17:30, andrà in scena “La battaglia dei calzini”, uno spettacolo di teatro-danza liberamente ispirato alla fiaba “La guerra dei calzini” di Alessandra Fella.

Greccio a Natale

Voliamo ora a Greccio, affascinante borgo della provincia di Rieti, che può vantare il titolo di essere il luogo in cui è stato allestito il primo presepe al mondo: arroccato su un’altura a 705 metri di altitudine, è famoso perché proprio San Francesco d’Assisi vi rappresentò – nella notte di Natale del 1223 – la Natività di Gesù per la prima volta in assoluto. E il Natale di quest’anno sarà davvero più bello che mai.

Mercato dell’artigianato e dell’oggettistica

A partire da sabato 30 novembre fino al giorno dell’Epifania, Greccio si trasformerà in una vera e propria fiaba di Natale grazie alla tipica mostra mercato dell’artigianato e dell’oggettistica per il presepio. Ben trenta stand saranno ospitati in tipiche casette di legno, allestite in una location unica.

Rappresentazione del Primo Presepe Vivente del Mondo di Greccio

È senza ombra di dubbio una delle più suggestive rievocazioni storiche di tutta Italia: nella notte di Natale del 1223, San Francesco di Assisi convocò a Greccio i suoi frati e gli abitanti della zona per festeggiare attorno ad una grotta dove fece sistemare una mangiatoia, un bue e un asinello. Nacque così il Primo Presepe al mondo, e oggi la rappresentazione si svolge in sei scene che vedono come interpreti gli abitanti del luogo in costumi d’epoca.

Greccio, Natale

Fonte: Ufficio Stampa

La mostra mercato di mostra mercato

I festeggiamenti di Collalto Sabino

Ancora nel Lazio ma questa volta per scoprire Collalto Sabino, in provincia di Rieti, borgo immerso nel suggestivo paesaggio della Riserva Naturale del Monte Navegna e del Monte Cervia, peno di stradine acciottolate, antiche case in pietra e dominato dal maestoso Castello Baronale, risalente al XIII secolo. Da queste parti il Natale è caratterizzato da un’atmosfera d’altri tempi, tra botteghe artigiane, chiese secolari e piccoli vicoli che portano a suggestive piazzette.

Il Paese di Babbo Natale

Il Paese di Babbo Natale di Collalto Sabino è uno degli eventi natalizi più suggestivi di tutta la regione. Andrà in scena ogni domenica di novembre (quest’anno dal 17 novembre) e dicembre, fino al giorno di Natale. Il borgo, inoltre si trasformerà in un mondo magico pieno di decorazioni, luci e atmosfere fiabesche, dove risuonerà musica natalizia in filodiffusione con decorazioni artigianali uniche.

Ma non è tutto, perché le cantine diventeranno piccoli laboratori artistici in cui acquistare decorazioni originali, manufatti artigianali e degustare vini e prodotti tipici del territorio. In più, è stata già allestita anche la Casa di Babbo Natale, luogo in cui i più piccoli possono incontrarlo, consegnargli la loro letterina e scattare una foto con lui (di solito è presente anche la sua aiutante, la Befana). Non mancheranno anche altre attività per bambini, come laboratori creativi, spettacoli e giochi organizzati.

Collalto Sabino, Natale

Fonte: Ufficio Stampa

Veduta di Collalto Sabino a Natale

Castiglione del Lago a Natale

Castiglione del Lago, in provincia di Perugia, prende vita su un promontorio che si affaccia sul Lago Trasimeno. Dotato di un affascinante centro storico circondato da antiche mura e dominato dalla Rocca del Leone, offre un Natale impreziosito da palazzi rinascimentali, ristoranti, angoli suggestivi, spettacoli e attrazioni originali sia per grandi che per piccini.

Luci sul Trasimeno

Luci sul Trasimeno è un’imperdibile iniziativa che quest’anno andrà in scena dal 7 dicembre al 6 gennaio, evento che trasformerà il borgo in una vera città del Natale. Protagonista indiscusso sarà l’Albero di Natale più grande del mondo costruito sulle acque del lago, un’opera di ingegneria elettrica senza eguali.

Non mancheranno una moltitudine di attrazioni per tutte le età, dal Villaggio di Babbo Natale all’inedita mostra “Presepi d’arte e di luci – la Natività nella storia dell’arte”; al mercatino natalizio alla divertente mostra “Castiglione del Lego”, dedicata alle costruzioni con i celebri mattoncini colorati.

Castiglione del Lago, Natale

Fonte: iStock

Il meraviglioso Albero di Natale di di Castiglione del Lago

Natale ad Ossana

Ossana, in provincia di Trento, è una fiaba durante tutto l’anno ma, senza ombra di dubbio, a Natale diventa ancora più speciale: si trova in Val di Sole e colpisce tutti i suoi visitatori per il suo pittoresco centro storico e per la magnifica cornice montuosa che lo circonda, che in questo periodo si trasforma in un vero e proprio villaggio delle feste. Vi basti sapere che proprio tra le sue vie prende vita uno dei presepi più celebri del Trentino, con oltre mille rappresentazioni della Natività disposte nelle vie del paese.

Percorso dei Presepi

Dal 29 novembre al 6 gennaio, Ossana celebrerà la XXV edizione del tradizionale “Percorso dei Presepi,” itinerario illuminato da lampade artigianali e segnalato da una corda rossa, per scoprire oltre 1.600 presepi unici nel loro genere. Ognuno di questi, infatti, è stato realizzato a mano da associazioni locali, scuole, famiglie, artisti e cittadini della Val di Sole, utilizzando materiali inusuali come stoffa, legno, sementi e foglie di granoturco.

Completano l’offerta natalizia del borgo anche una stupenda casa di Babbo Natale e i tradizionali mercatini.

Trenino dei Castelli – Christmas Edition

Salendo a bordo del Trenino dei Castelli – Christmas Edition è possibile fare un vero e proprio viaggio alla scoperta della storia, dell’arte e delle tradizioni natalizie della Val di Non e della Val di Sole. Tale attività sarà disponibile tutti i sabati, a partire dal 29 novembre fino al 21 dicembre.

Ossana, Natale

Fonte: Ufficio Stampa

Ossana è Natale, una vera fiaba

Le celebrazioni di Palazzuolo sul Senio

Altrettanto pittoresco è Palazzuolo sul Senio, in provincia di Firenze, inserito al centro di una splendida e verde gola montana. Un luogo affascinante, quindi, e che nel periodo di Natale offre tantissime attività da non perdere.

Oltre 100 presepi artigianali

Dall’8 dicembre fino al 6 gennaio, Palazzuolo sul Senio ospiterà oltre 100 presepi artigianali da cercare con una cartina. Sarà anche possibile votare il proprio presepe preferito, che parteciperà all’estrazione di miglior presepe del paese dopo il 6 gennaio.

Elfi ‘n Borg

Elfi ‘n Borg è una manifestazione che si svolgerà il 15 dicembre, e che permetterà di partecipare a una serie di attività entusiasmanti per tutta la famiglia. Per esempio, ci si potrà immergere nel percorso “trova gli ELFi”, visitare la casa di Babbo Natale e consegnargli la letterina e incontrare il Grinch in persona. A disposizione ci saranno anche un mercatino con 32 espositori, musica, animazione e punti ristoro.

Palazzuolo su Senio, Natale

Fonte: @Alice Quarneti

Tutta la magia di Palazzuolo su Senio a Natale

Il Natale di Polcenigo

Altrettanto emozionante è il Natale di Polcenigo, in provincia di Pordenone, che è un borgo dotato di notevole fascino. Vi basti sapere che qui sorge il sito del Palù di Livenza, il più antico insediamento palafitticolo del Friuli Venezia Giulia.

Presepi a Polcenigo

Il centro storico di Polcenigo si arricchirà con un percorso di presepi, da ammirare in diverse giornate a partire dall’1 dicembre fino al 6 gennaio: ci saranno la mostra presepi presso il Vecchio Mulino in Via Sega, il presepe in movimento nella Chiesa di San Giovanni, il suggestivo presepe galleggiante presso la sorgente del Gorgazzo e i presepi all’aperto nelle frazioni di Mezzomonte, Coltura e San Giovanni.

Verranno anche premiati i migliori tre presepi della rassegna e sarà anche estratto un premio tra i visitatori votanti.

Polcenigo, Natale

Fonte: @Isabella Gandolfi

Tra le vie di Polcenigo a Natale

Natale a Gradara

Gradara, in provincia di Pesaro e Urbino, è amato da chiunque lo visiti per la sua bella Rocca e per le peripezie collegate al castello, per le sue due cinte murarie e per le innumerevoli meraviglie che ha da offrire. Ma la verità è che questo borgo è anche il luogo ideale per interpretare lo spirito del Natale.

Castello di Natale

In questo periodo Gradara si trasforma nel “Castello di Natale“, con sorprese e spettacoli per tutta la famiglia e per chiunque creda nella magia di questo periodo. I protagonisti di questa edizione saranno figuranti e attori pronti ad accogliere i visitatori, musica, giochi di luce, proiezioni di luci architettoniche, le magiche bolle natalizie, l’immancabile casetta di Babbo Natale, elfi e renne in vena di allegria, racconti natalizi e i classici tour animati per le vie del borgo: tutti i giorni dal 1° dicembre al 6 gennaio.

Gradara, Natale

Fonte: Castello di Natale a Gradara

L’incantevole Natale di Gradara

I festeggiamenti di Gangi

Voliamo ora a Gangi, affascinante borgo medievale della provincia di Palermo, che si distingue per essere un piccolo scrigno di storia e cultura. I vicoli regalano atmosfere senza tempo e tantissime attrazioni da visitare, che a Natale si trasformano in una vera e propria fiaba.

Presepe Vivente

Dal 26 al 29 dicembre sarà possibile ammirare il suggestivo Presepe Vivente, una straordinaria rappresentazione della Natività che prederà vita tra le vie storiche del borgo con personaggi, mestieri e scenografie che faranno fare un vero e proprio viaggio indietro nel tempo.

Gangi, Natale

Fonte: Comune di Gangi

Il Presepe Vivente di Gangi

Celebrazioni di Natale a Capranica Prenestina

Capranica Prenestina, in provincia di Roma, è appena entrato a far parte dell’associazione Borghi più belli d’Italia, e si distingue per essere arrampicato su un vero e proprio cocuzzolo che svetta nei cieli a più di 900 metri di altezza. Dopo il successo delle passate edizioni, anche qui torneranno delle celebrazioni natalizie assolutamente sorprendenti.

Gioco letterario a premi

Il gioco letterario a premi di Capranica Prenestina sarà aperto a tutti e ci si potrà rivolgere a Babbo Natale in persona. Ogni visitatore potrà inviare la propria letterina a Babbo Natale, senza specifici vincoli di contenuti, e lasciando completa libertà a ogni partecipante di esprimere come meglio crede le proprie “richieste”, L’unico aspetto da rispettare sarà la lunghezza della lettera, ovvero un massimo 2.500 caratteri (spazi inclusi).

Capranica Prenestina, Natale

Fonte: Ufficio Stampa

Babbo Natale a Capranica Prenestina