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Cibo in spiaggia, si può portare? Le regole da conoscere

Ogni anno c’è un tema molto scottante che torna a far discutere: i clienti di uno stabilimento balneare possono portare con sé del cibo in spiaggia, seppur proveniente dall’esterno e non acquistato nel bar o nel ristorante del lido stesso? Alcuni gestori lo impediscono, altri chiudono un occhio (a meno che la situazione non sia davvero esagerata). Ma quali sono le regole da rispettare? Scopriamo i diritti dei bagnanti, per un’estate serena.

No al cibo negli stabilimenti balneari

Come accade ormai di frequente quando arriva la stagione estiva, le cronache locali riportano moltissime notizie su “fantasiose” regole disposte dai gestori degli stabilimenti balneari. In particolare, una delle più scottanti riguarda il divieto di introdurre cibi in spiaggia dall’esterno, che comporterebbe quindi l’obbligo di acquistare – se proprio si vuole mangiare – presso il bar del lido stesso. Una decisione, questa, che come al solito scatena un vespaio: nelle scorse settimane sono giunte numerose segnalazioni di stabilimenti che vietano di portare del cibo con sé, come è successo ad esempio in alcune località balneari della Puglia.

I gestori chiedono ai loro clienti di non introdurre cibo dall’esterno, spesso vietando persino una semplice bottiglietta d’acqua. Tutto ciò si traduce in un ritorno economico per gli stabilimenti balneari, dal momento che è quasi impossibile trascorrere più di qualche ora in spiaggia senza bere un sorso d’acqua o consumare uno snack. Soprattutto se si hanno con sé dei bambini, o se semplicemente si vuole passare l’intera giornata al mare. Ma esiste davvero questa regola? Oppure sotto l’ombrellone possiamo portare del cibo acquistato al supermercato o preparato a casa? Scopriamo quali sono i diritti dei bagnanti.

Cibo in spiaggia: le regole da conoscere

A fare – ancora una volta – il punto della situazione è l’associazione Udicon (Unione per la difesa dei consumatori), interpellata ai microfoni dell’Adnkronos/Labitalia. “È sconcertante constatare come alcuni gestori di stabilimenti balneari continuino a imporre divieti illegittimi, come quello di introdurre cibo dall’esterno. Questo comportamento non solo viola i diritti dei consumatori, ma è anche contrario alla legge” – spiega Martina Donini, presidente nazionale Udicon. Appare dunque chiaro quale sia la verità sul divieto di cibo in spiaggia.

Sebbene sia una pratica ancora molto diffusa, nessun gestore di stabilimenti balneari ha diritto di imporre una restrizione del genere. Ovvero, “è sempre consentito portare e consumare cibo proprio in spiaggia, e questo vale anche all’interno degli stabilimenti balneari. Non si può essere obbligati a consumare cibi e bevande dello stabilimento ed è vietato il divieto di introdurre alimenti dall’estero” – si legge nel vademecum dei diritti in spiaggia, stilato dall’associazione dei consumatori. Ci sono tuttavia dei limiti da rispettare.

“Il consumatore è libero di portare con sé cibo e bevande, purché lo faccia nel rispetto delle regole di civile convivenza, evitando eccessi come pic-nic improvvisati che possano disturbare gli altri bagnanti. In queste situazioni, deve sempre prevalere il buon senso, sia da parte dei consumatori sia da parte dei gestori dei lidi” – conclude la Donini. Insomma, va benissimo portarsi un panino o un’insalata di riso sotto l’ombrellone, per risparmiare un po’ in vacanza. Purché non si esageri, andando a disturbare – con rumori e odori molesti – gli altri occupanti dello stabilimento, imbandendo una vera e propria tavolata in spiaggia.

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A Parigi ha aperto un museo insolito: è dedicato al formaggio

“Come si può governare un Paese che conta 246 varietà di formaggio?” affermò Charles de Gaulle, primo Presidente della quinta Repubblica francese. Noi viaggiatori diremmo “Come possiamo scoprirli e provarli tutti?”: buone notizie, da oggi è possibile entrando in un museo insolito inaugurato nel cuore di Parigi, sull’Île Saint-Louis, a pochi passi dall’iconica Cattedrale di Notre Dame. Il Musée du Fromage è il primo museo del mondo interamente dedicato al formaggio.

Nato da un’idea di Pierre Brisson, fondatore della società Paroles de Fromagers che, dal 2013, ha come obiettivo quello di tramandare il know-how racchiuso nella preparazione del formaggio, il museo offre un’esperienza deliziosa e interattiva alla scoperta di questo alimento. Le sue sale, che comprendono una galleria espositiva, aree didattiche dove vengono organizzati eventi e workshop e un caseificio celebrano il ricco patrimonio caseario francese e i suoi artigiani. Non preoccupatevi, c’è anche un’area souvenir dove fare scorta di formaggio da portare a casa!

Cosa vedere dentro il Museo del Formaggio

L’esperienza all’interno del Museo del Formaggio, il primo a essere aperto a Parigi, si suddivide in quattro parti. La prima e la seconda parte sono dedicate alla cultura e alla storia del formaggio dove sono esposti antichi manufatti, dalle presse agli stampi in legno, che testimoniano le antiche conoscenze dei primi casari e l’evoluzione delle tecniche di produzione del formaggio. All’interno della collezione sono esposti anche manifesti pubblicitari, foto e filmati d’epoca e, grazie alla sua anima interattiva, il museo offre la possibilità di approfondire questo mondo, dalle varie DOP alle fasi della lavorazione.

La terza parte si concentra sulla produzione del formaggio: all’interno del caseificio vi verranno spiegate tutte le fasi di lavorazione del latte, dalla cottura fino alla salatura e alla conservazione nelle cantine di stagionatura, grazie alle quali imparerete l’importanza di ogni fase e perché la professione del casaro è preziosa e va preservata.

Infine, la quarta parte sarà la vostra preferita perché dedicata alla degustazione. In una sala appositamente allestita assaggerete diversi formaggi, ognuno con sapori e consistenze uniche e diverse. Nel mentre, un esperto vi spiegherà le particolarità di ogni formaggio: provenienza, produzione e le sue caratteristiche. Essendo gestito dalla società Paroles de Fromagers, una parte del museo è allestita per ospitare anche tante altre attività come corsi, laboratori didattici e altri eventi dedicati interamente al mondo del formaggio.

Il biglietto d’ingresso costa 20 euro per gli adulti e 10 euro per bambini.

Che formaggi comprare a Parigi

Sono diversi i souvenir che potete acquistare durante il vostro viaggio a Parigi, tra questi i migliori formaggi. D’altronde, i francesi sono considerati i più grandi consumatori di formaggio al mondo, mentre la Francia si aggiudica il primato per numero di formaggi DOP e IGP. Ma quali sono quelli che rappresentano al meglio lo spirito di questo paese? Visitando il museo lo scoprirete in prima persona, in alternativa vi lasciamo qualche consiglio: uno dei formaggi francesi più famosi è sicuramente il Comté, dal sapore dolce e genuino, insieme a Brie, Camembert, Saint Nectaire, Coulommiers, Roquefortt e Beaufort, da provare anche nelle tante botteghe tipiche sparse per la città.

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Le ricette tipiche di Montreal, scopri cosa mangiare

Quando le persone di tutto il mondo pensano al Canada, spesso immaginano la neve e le montagne, alci e foglie d’acero, mentre sottovalutano il ricco patrimonio gastronomico del Paese nordamericano. Esiste invece una grande quantità di piatti canadesi che saprà stimolare il tuo appetito. Con le loro origini profondamente radicate nella storia multiculturale del Canada, piatti della tradizione sono ciò che rende il Paese un punto di riferimento culinario molto apprezzato.

Poutine

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La famosa Poutine canadese, il piatto tipico per eccellenza

La tradizione gastronomica canadese

Se c’è un cibo nazionale del Canada, è la poutine. Originaria del Quebec, eleva l’umile patatina fritta a piatto leggendario con un condimento salato di cagliata di formaggio e salsa. Non ci è voluto molto perché l’intero Paese la abbracciasse, rendendola un cibo canadese iconico. Un altro esempio di ricetta tipica della cucina canadese è il peameal bacon. Si tratta di un alimento nato in Canada dopo che i viaggiatori avevano avvolto il bacon nella farina di piselli per conservarlo. Oggi questa ripieno si trova nei panini di tutto l’Ontario.

Già che parliamo di carne, dedichiamo un minuto alla bistecca. Se non fosse per la carne di manzo dell’Alberta, non inseriremmo nel menu un alimento così generico. Prova la ricetta della bistecca scottata in padella e capirai perché i canadesi hanno soprannominato Calgary “Cowtown”.

La prateria non ha il monopolio della carne iconica, sia chiaro. Le steakhouse di Montreal sono famose in tutto il mondo, anche grazie a ciò che mettono sulla carne. Il condimento per bistecche tipico della città francofona è diventato uno dei componenti preferiti della cucina canadese e arricchisce i barbecue di tutto il Paese. Si utilizza a secco, oppure combinato con la salsa di soia e l’olio per ottenere una salsa con cui marinare le costate con patate schiacciate. Il famoso condimento di Montreal è anche un ingrediente chiave di diversi piatti a base di carne affumicata, come il Montreal Smoked Meat Sandwich. In Canada potrebbe essere considerato un crimine usare le parole “Quebec” e “carne” senza menzionare la Tourtiere. Questo piatto radizionale canadese è uno dei preferiti a Natale e mescola carne macinata di maiale, manzo o vitello con patate e spezie. Non vedrete mai più il pasticcio di carne e patate nello stesso modo.

Tourtiere

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Piattro tradizionale del Quebec, la Tourtiere

Il Canada si trova tra due oceani ed è anche pieno di laghi, quindi non possiamo parlare di cibo canadese senza guardare cosa nuota sotto le onde. Il salmone è un alimento iconico del Paese: si mangia al forno, alla brace e persino candito. C’è un ingrediente locale poi che si sposa particolarmente bene con il salmone: l’acero. Dato che la foglia d’acero è il simbolo nazionale del Canada, non c’è da stupirsi che la sua linfa si abbini bene a tutto, dai pancake, al bacon, al salmone a tanto altro. Prova un panino al formaggio grigliato con mele all’acero per un pranzo da leccarsi i baffi.

Ci sono altri piatti che possono sembrare globali, ma sono invece originari del Canada. La zuppa di piselli spezzati, ad esempio, è uno di questi. Viene consumata in tutto il mondo, ma è parte della storia canadese. Gli esploratori la preparavano con carni stagionate e piselli secchi durante le lunghe spedizioni nell’interno del Paese.

Durante i loro viaggi avventurosi, potrebbero anche aver incontrato un cibo canadese popolare tra gli indigeni dell’epoca: il Bannock. Questo pane simile alla focaccia ha un nome scozzese, ma è comune tra gli Inuit e altre comunità delle Prime Nazioni. I canadesi hanno adattato l’impasto di base, appiattendolo e friggendolo per creare le code di castoro (Beaver Tails) o la sua variante della Nuova Scozia, il Touton.

Il Canada è decisamente goloso di dolci. Nanaimo, nell’isola di Vancouver, ha inventato le Nanaimo Bars, che dagli anni Cinquanta sono diventate un’icona della cucina canadese con il loro irresistibile mix di cocco, briciole di graham cracker e cacao. Un altro cibo preferito in Canada è la crostata al burro, che risale al 1900 circa e che mescola burro, zucchero e uova in una crosta di pasta friabile. I prodotti da forno sono un alimento popolare, forse anche grazie all’enorme produzione di cereali. La prateria canadese è il granaio del mondo e i canadesi francesi usano il suo malto per fare il tipico bagel di Montreal, arrotolato a mano e scottato in acqua e miele.

Se vuoi della marmellata su quel bagel, non cercare altro che la bacca di Saskatoon, originaria della zona ma amata da tutto il Canada. Oltre alla marmellata, è presente anche nella torta di bacche di Saskatoon.

Vuoi bere qualcosa per aiutarti a mandar giù tutto questo? Ci sono alcune bevande nate proprio in Canada, come il London Fog, una miscela di tè Earl Gray, latte schiumato e sciroppo di vaniglia. Oppure, per qualcosa di più forte, prova il Caesar. Invenzione di Calgary, questo intruglio di succo di clamato e vodka ha un pizzico di salsa Worcestershire e un bordo salato. Di solito, lo si abbina alla bistecca di Cowtown.

Canada

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Suggestivi colori dell’autunno canadese

Le ricette tradizionali di Montreal e del Quebec

Come avrai capito, la cucina tradizionale del Canada è accogliente e confortante, particolarmente ricca (anche se non necessariamente sana), nata per sostenere i primi coloni durante l’inverno. Ecco alcune delle altre ricette tipiche che potrai provare durante un viaggio in Canada.

  • Zuppa di piselli spaccati

La zuppa di piselli spaccati in stile quebecchese è davvero molto diversa dalle varietà che si conoscono in altre zone. Per prima cosa, utilizza piselli gialli. Inoltre, è molto più sostanziosa di una tipica zuppa di piselli, poiché è preparata con lardo e pezzi di pancetta di maiale.

  • Fagioli al forno

I fagioli al forno sono popolari in tutto il mondo, ma qui in Quebec li mangiano a tutte le ore del giorno. Come spuntino, come pasto, come modo per liberarsi dalla noia… I migliori fagioli al forno qui sono aromatizzati con sciroppo d’acero, pomodoro e, di nuovo, lardo.

  • Prosciutto a cottura lenta con birra e sciroppo d’acero

Il prosciutto è un alimento universale in tutto il Canada, anche se è particolarmente presente nei pasti festivi. Generalmente glassato con qualcosa di dolce, per una versione super canadese provalo con sciroppo d’acero e birra. A questo piatto manca solo una partita di hockey da vedere in TV.

  • Torta Salata al Pollo

Le torte di pollo sono piuttosto popolari in Quebec: le puoi trovare in quasi tutti i supermercati. Sono veloci, facili e deliziose

  • Budino di tapioca

La tapioca è una sostanza amidacea estratta dalla radice della pianta della manioca, che cresce nei paesi tropicali. L’amido viene trasformato in piccoli granuli o perle di varie dimensioni, colori e lucentezza. Caduta per un po’ di moda, la tapioca rinasce oggi come “bubble tea”, una bevanda rinfrescante, colorata e trendy, originaria di Taiwan, che ha recentemente invaso le principali città del Nord America. In molte famiglie del Quebec viene consumata in forma di budino.

  • Pudding Chomeur

I quebecchesi sono certamente molto golosi. Il Pouding Chomeur significa letteralmente dessert del disoccupato ed è essenzialmente una torta d’acero rovesciata, assolutamente da provare. Anche la torta di zucchero, le crostate al burro e le torte Vachon sono dolci popolari del Quebec, conosciuti in tutto il Canada.

  • Beaver Tails

Si tratta di frittelle a forma di coda di castoro, uno degli animali simbolo del Paese, ricoperte di zucchero e cannella e spennellate con nutella o sciroppo. Beaver Tails è un marchio registrato dal locale che ha inventato il dolce nel 1978 e troverai diversi locali in franchising in tutte le città del Quebec.

Dove mangiare a Montreal, i locali migliori per provare la cucina tradizionale

A Montreal ogni boccone è un racconto, ogni piatto un passaporto per un tuffo nel passato. Soprattutto se si tratta di piatti tipici del Quebec. Ecco i “fab four” della scena gastronomica di Montreal, i punti di riferimento culinari della città da provare durante la tua visita in città. Scolpiti da secoli di immigrazione e modellati dalle mani del tempo e della tradizione, questi ristoranti sono una vibrante testimonianza del crogiolo di influenze di Montreal. Qui la cucina propone piatti genuini, sostanziosi, che scaldano l’anima e che sono l’antidoto perfetto per gli inverni gelidi della città.

La Binerie: per un assaggio del tradizionale brunch del Quebec

4167 Saint Denis Street / Plateau Mont-Royal
Situato nell’animato Plateau, La Binerie è un faro del comfort food quebecchese dal 1938, il che lo rende più di una semplice gastronomia: è un pezzo dell’anima di Montréal. Sotto l’occhio vigile di Philippe Brunet e di Jocelyne, la moglie maga della cucina (tranne quando si tratta dei suoi leggendari fagioli al forno), questo accogliente locale sembra più una riunione di famiglia che un ristorante. Qui, piatti tradizionali  cantano le storie del patrimonio del Quebec, tutte preparate da zero con amore e una spruzzata di umorismo, dichiarando di essere “senza calorie”. È un luogo in cui si condividono racconti davanti a pasti sostanziosi e si viene trattati non solo come clienti, ma come parte della famiglia La Binerie.

Schwartz’s: per la carne affumicata di Montreal

3895 Saint-Laurent Blvd / Plateau Mont-Royal
Luogo di pellegrinaggio per gli appassionati di carne affumicata, Schwartz’s deli è il luogo in cui la magia della carne incontra la maestria della marinatura. Dal 1928, questo punto di riferimento produce la carne affumicata più succulenta che fa fare la fila anche alle celebrità per assaggiarla (Céline Dion è addirittura comproprietaria del ristorante). Il segreto non sta solo nella miscela di spezie, ma anche nel rituale: la carne viene marinata in barili, affumicata per otto ore e cotta al vapore per altre tre. Tra magra, media, mediamente grassa o grassa, la maggior parte dei clienti opta per la media e lascia che i sapori semplici ma sublimi del piatto simbolo di Montreal si dispieghino a ogni morso. Da sola o in un panino, la carne affumicata viene servita con sottaceti e condimenti di base, in modo da poterne apprezzare appieno il sapore e la miscela segreta di spezie. Schwartz’s non è solo un pasto, ma un rito di passaggio per chiunque visiti Montreal.

Wilensky’s Light Lunch: per un salto indietro nel tempo

34 Fairmount Avenue / Mile-End
Entra da Wilensky e fai un salto indietro nel tempo. Questa rosticceria è una fetta di storia di Montréal, che serve nostalgia a ogni morso del suo famoso Wilensky Special. Con una regola ferrea: “tutti i nostri panini sono serviti con la senape e non sono mai tagliati a metà” ricorda Sharon, figlia della proprietaria Ruth, che, all’età di 92 anni, saluta ancora i clienti ogni giorno da dietro il bancone. Il pasto principale consiste in un panino al salame e alla mortadella con senape. Il fascino di Wilensky è nella sua semplicità e nella sua storia. Dal suo passato eclettico di barbiere e negozio generale al suo attuale status di istituzione culinaria, Wilensky’s è stato più di una semplice rosticceria dal 1932: è una pietra miliare della comunità dove tutti sono una famiglia. E per ogni panino venduto, un pezzo di cuore va alla Heart & Stroke Foundation of Quebec, unendo così cibo delizioso e buona volontà.

Paul Patates: per la poutine a Montreal

760 Charlevoix Street / Verdun
Paul Patates è una testimonianza della semplice gioia di mangiare in famiglia, un faro di conforto a Verdun dal 1958. Questa tavola calda, con le sue patate pelate a mano e la tradizione della birra di abete rosso, è un viaggio nel cuore dello spirito culinario di Montreal. Le patate vengono pelate a mano per ottenere una poutine senza eguali e le polpette di hamburger sono preparate con carne di Angus Prime. I pasti sono accompagnati dalla birra di abete rosso, una bevanda analcolica preparata con il lievito che è stata prodotta dai nativi americani per secoli. Paul Patates porta avanti la tradizione, producendo la bevanda e imbottigliandola in loco. E pensare che una volta veniva fermentata sul tetto del ristorante, in una vasca da bagno d’epoca! Provala come bevanda o come dessert, aggiungendo una pallina di gelato alla vaniglia. Con il suo jukebox d’epoca a fare da colonna sonora, Paul Patates offre più di un semplice pasto: un’esperienza, un’occasione per creare ricordi duraturi sull’amore condiviso per il cibo.

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Parma e dintorni, dai colli alle eccellenze gastronomiche, gli itinerari top

L’Emilia Romagna è la Food Valley d’Italia per eccellenza, un territorio ricco di prelibatezze gastronomiche amate in tutto il mondo: stavolta vogliamo condurvi alla scoperta di Parma e delle sue colline, dove si produce il Prosciutto di Parma DOP. Sono luoghi meravigliosi, a partire dalla loro incredibile natura, ed è una vera esperienza esplorarli attraverso i sentieri del gusto. Ecco quali sono i migliori itinerari gastronomici da vivere.

Gli itinerari di Felino

La città di Parma è un capolavoro ricco di storia e arte, che merita sicuramente una visita. Ma sono i suoi dintorni, dove si producono alcune delle migliori eccellenze gastronomiche d’Italia, ad affascinare i turisti: paesaggi meravigliosi e bellezze storiche conquistano i visitatori, alla scoperta di un territorio che custodisce un patrimonio preziosissimo. Tra le esperienze da non perdere ci sono sicuramente gli itinerari di Felino, che hanno in comune il loro punto di partenza. Si tratta dell’antico borgo di Felino, con un incantevole castello medievale.

Il suo nome vi ricorderà sicuramente un salume prelibato, che in effetti ha origine proprio qui – oltre ovviamente al Prosciutto di Parma DOP, che viene prodotto in tutto l’areale. Vi si snodano tre sentieri molto suggestivi: il primo è il Percorso del Castello, un circuito ad anello di appena 6 km, che inizia nel centro storico del paese e affronta alcune tappe interessanti soprattutto dal punto di vista architettonico. C’è poi il Percorso del Gallo, anch’esso un anello di 11 km che, dal centro di Felino, si dirige verso sud attraversando boschi e prati rigogliosi. Infine il Percorso La Costa, il più panoramico: l’anello di 8 km si snoda tra le colline, da San Michele Tiorre a Barbiano.

L’Anello dei Poeti del Cinghio

Le colline che si dipanano attorno al borgo di Felino, nel cuore della Food Valley italiana, ospitano poi un altro itinerario molto affascinante, l’Anello dei Poeti del Cinghio: di recente inaugurazione, è un circuito ad anello di circa 12 km. Il suo nome deriva dal torrente Cinghio che attraversa questi territori, ma anche dai versi che alcuni poeti locali gli hanno dedicato. L’itinerario ha inizio presso la chiesa di San Michele Tiorre, da dove si sale verso Barbiano. La strada, attraversando boschi e natura incontaminata, incrocia la storica via Longobarda. Il luogo più suggestivo da ammirare è sicuramente la Forca del Cinghio, da cui poi si torna indietro.

La Via degli Scalpellini

Infine, un’altra opportunità imperdibile per scoprire il territorio consiste nel percorrere la Via degli Scalpellini, un percorso di appena 6 km che tuttavia affronta un’impervia salita (e un’altrettanto difficile discesa), per cui si rivela abbastanza impegnativo. Nato nel medioevo, il cammino veniva percorso dagli scalpellini per raggiungere le formazioni rocciose da cui potevano ricavare prezioso materiale di costruzione. Il sentiero, che si dipana tra i paesi di Chiastre e di Cassio, attraversa il torrente Baganza su un suggestivo ponte tibetano, quindi raggiunge i Salti del Diavolo. Si tratta di una formazione sedimentaria dell’età cretacica, che avrebbe avuto origine da una frana sottomarina. Per i più avventurosi, da Cassio ci si può unire alla via Francigena, per un’esperienza ancora più affascinante.

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Le migliori ricette di Zagabria: i piatti da provare

È difficile dare una definizione unica della cucina croata e della varietà di ricette che potrai provare a Zagabria. La capitale della Croazia intanto, è una città che ne racchiude in realtà tre: l’Alta, l’Inferiore e Novi Zagreb. A causa della sua storia travagliata e della sua vicinanza con popoli dalle culture più diverse inoltre, la cucina locale riflette una serie di influenze differenti che contribuiscono a creare un panorama gastronomico variegato e molto interessante. Si va dai sapori filo-italiani di gusto mediterraneo, ricchi di piatti di pesce alla griglia, agli stufati di carne alla paprika tipici della Slavonia, fino a pietanze di ispirazione austriaca, turca e ungherese: si rimane sempre comunque piacevolmente sorpresi dalla varietà dei cibi regionali, tutti caratterizzati dall’ottima qualità e dalla freschezza degli ingredienti.

Cosa mangiare a Zagabria, i locali e i piatti tipici

Zagabria è una capitale piena di vita e di sapori dove ogni giorno si possono provare nuovi ristoranti. In generale vale la questa regola: in Croazia è difficile mangiare male così come spendere tanto. Naturalmente, ci sono diversi tipi di offerta: i Restauracija sono i ristoranti eleganti e più formali; i Gostionica o konoba sono locali a conduzione familiare dove è più facile trovare le ricette dell’autentica tradizione croata; i Pivnica sono dei pub dove mangiare anche piatti caldi. Poi ci sono i Kavana, per una pausa con cappuccino e una fetta di torta, le Slasticarna, se desideri gustare gelati, dolci e strudel e infine i Samoposluzivanje, caffetterie self service ideali per uno spuntino veloce. Qualunque sia la tua scelta, allenta la cinta e preparati a dell’ottimo cibo di qualità.  La cultura culinaria di Zagabria affonda le sue radici nella passione dei croati per i pranzi abbondanti ed elaborati, fondati soprattutto su piatti a base di carne alla griglia e arrosto. La città e i suoi dintorni sono rinomati per la loro cucina centenaria, in gran parte influenzata dai paesi vicini e dagli ex imperi dominanti. Nei menù di tutta la città si possono trovare stufati rustici, carni succulente, pasta fatta in casa e gnocchi dolci.

Ristoranti Zagabria

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Zagabria è piena di ristoranti e locali da provare

Non importa di cosa si abbia voglia, a Zagabria c’è qualcosa da mangiare che accontenta tutti. La cucina della città è stata influenzata dai Paesi vicini, come l’Austria, l’Ungheria, l’Italia e persino la Turchia. Queste influenze sono confluite in una selezione di piatti diversi che riflettono la cultura e le tradizioni del Paese. Dai sostanziosi stufati come il grah (stufato di fagioli con salsicce) alla versione di Zagabria del tradizionale Cordon Bleu, la capitale della Croazia offre una varietà di piatti ricchi di anima. Ecco quindi cosa mangiare e i piatti tipici che ti aiuteranno a sentirti come un vero abitante di Zagabria.

Per gli amanti della carne, la capitale croata è una destinazione entusiasmante. Quella di maiale e di manzo è una caratteristica comune dei piatti della città, ma ciò che li distingue dalla cucina tipica di altri Paesi con una tradizione simile è l’accompagnamento di prodotti locali come cetrioli, pomodori e cavoli tagliuzzati, conditi semplicemente con olio, aceto, sale e pepe. La semplicità della cucina contadina si manifesta in piatti come le krpice (pasta fatta in casa) e gli žganci (polenta) preparati con cipolle e pancetta. Anche i funghi selvatici hanno un ruolo importante nella cucina di Zagabria e si trovano nei fitti boschi che circondano la capitale.  Altri piatti comuni che incontrerai sicuramente visitando Zagabria sono le sostanziose zuppe a base di fagioli e verdure. Anche se gli ingredienti di questi saporiti stufati cambiano a seconda della stagione, le zuppe rimangono un comfort food che viene gustato dai locali tutto l’anno.

Quando visiti Zagabria per la prima volta, ci sono due aree in particolare che ospitano una serie di eccellenti ristoranti locali: la Città Bassa e la Città Alta. Volendo, potresti anche partecipare ad un tour gastronomico che ti permetterà di vedere alcune delle principali attrazioni di Zagabria e di conoscere la sua storia. Considera di scegliere come antipasto un tagliere di salumi croati. Soprattutto quelli fatti in casa sono abbastanza comuni da servire nelle feste in tutto il paese e nei ristoranti prima del pranzo o della cena. Questi taglieri presentano in genere un assortimento di formaggi e salumi fatti in casa, come prosciutto o salame. Sottaceti, olive, pomodori secchi e piccoli peperoni ripieni di formaggio sono spesso serviti accanto alle carni e ai formaggi. Ecco alcune ricette tipiche che potrai assaggiare durante il tuo viaggio a Zagabria.

Štrukli

Rinomata specialità di Zagabria, lo štrukli è una delizia per i sensi. Questo piatto di pasta sfoglia (simile alle lasagne) è farcito con un impasto di formaggio fresco di mucca, panna e uova: una prelibatezza originaria della regione dello Zagorje che si è poi diffusa in tutta la capitale. Gli Štrukli possono essere gustati in qualsiasi modo: bolliti o al forno per uno spuntino salato con una spolverata di sale. In alternativa, possono essere serviti dolci con una spolverata di zucchero o addirittura conditi con frutta come prugne, mele o mirtilli.

Strukli Purica s mlincima

L’arrosto di tacchino saporito con pasta mlinci fatta in casa è una prelibatezza di Zagabria da mangaire tutto l’anno. Sebbene il piatto sia tradizionalmente preparato con il tacchino, non è raro sostituirlo con altri tipi di pollame, come l’anatra o il pollo. La carne viene marinata in una melodia di condimenti mediterranei come aglio, rosmarino, sale e pepe e poi arrostita lentamente in forno per ore. I mlinci si preparano immergendo le sfoglie secche in acqua bollente salata finché non si ammorbidiscono. Vengono poi aggiunti alla stessa padella della carne per assorbire tutti i deliziosi succhi di cottura.

arrosto di tacchino

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A Zagabria l’arrosto di carni è uno dei piatti base della tradizione gastronomica locale

Zagrebački odrezak

Lo Zagrebački odrezak è da anni un piatto base di Zagabria. È simile al Cordon Bleu e alla Wiener Schnitzel, ma prende il nome dalla capitale croata. Questa deliziosa pietanza si prepara prendendo una sottile fetta di vitello e farcendola con prosciutto e formaggio. Viene poi arrotolata in un fagottino prima di essere ricoperta di farina, uovo e pangrattato, quindi fritta fino a raggiungere la perfezione dorata. Lo Zagrebački odrezak viene comunemente servito con un abbondante contorno di patate brasate e una fetta di limone. Per una perfetta combinazione di sapori, non dimenticare di ordinare anche una delle insalate stagionali di Zagabria.

Grah

Uno dei piatti più conosciuti di Zagabria è il Grah, o zuppa di fagioli. Sebbene sia un piatto tipicamente invernale, questo sostanzioso stufato viene gustato tutto l’anno. Il protagonista della zuppa sono i fagioli, accompagnati da pancetta affumicata, garretto di prosciutto, salsicce e carote, che la rendono un piatto saziante e saporito.

Čušpajz

Un’opzione nutriente per il pranzo, il ćušpajz è popolare tra gli abitanti del luogo e può essere gustato in una vasta gamma di sapori. Questo semplice piatto simile a una zuppa combina ingredienti sani come cavolo, patate, fagioli e carote, a volte con l’aggiunta di salsiccia o carne di manzo. È un’ottima alternativa a un tipico panino e rappresenta un pasto leggero e gustoso a mezzogiorno.

Sir i vrhnje

Spuntino molto amato dalla gente del posto, il sir i vrhnje è un piatto umile che consiste nel mescolare formaggio fresco di produzione locale e panna acida. Gli zagabresi amano mescolarvi l’aglio e cospargere di paprika prima di intingervi il pane fresco. Provalo abbinato a un piatto di salumi croati e avrete un fantastico spuntino pomeridiano.

Krpice

Generazioni di croati sono cresciute mangiando krpice. Si tratta di un piatto di pasta fatta in casa semplice e gustoso che deriva dalla ricetta rustica tedesca del krautfleckerl. Questa confortante combinazione di cavolo fritto, pancetta e tagliatelle si trova in molti ristoranti tradizionali di Zagabria e riporta alla mente dei residenti della città i ricordi dell’infanzia.

Krpice

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Assaggia la tradizionale Krpice di Zagabria

Salsicce

La cucina di Zagabria non sarebbe completa senza le salsicce, che possono essere bollite o cotte al forno e di solito sono accompagnate da patate brasate cosparse di paprika e da un cucchiaio di cavolo sottaceto.

Sarma

Il cavolo ripieno è una ricetta antica che ha molte varianti. I croati amano mescolare carne di maiale e di manzo con il riso e insaccare il composto in foglie di cavolo sottaceto. Gli involtini vengono poi aggiunti in una pentola e fatti bollire fino a completa cottura. Molte culture amano aggiungere alla pentola la salsa di pomodoro, ma in Croazia spesso si prepara facendo cuocere farina e grasso per creare una salsa densa. Una volta completata, la sarma viene servita con un cremoso purè di patate.

Sarma

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Un piatto amatissimo, il Sarma

Peperoni ripieni

Questa ricetta è la versione estiva del cavolo ripieno, i preferiti dagli zagabresi in estate, quando i peperoni dolci abbondano.

Kremšnita

La kremšnita è una deliziosa torta alla crema a strati realizzata con una base di pasta sfoglia e un ripieno di crema pasticcera alla vaniglia. Sebbene questo dolce sia nato durante l’epoca austro-ungarica di Zagabria, rimane ancora oggi un dolce popolare tra gli abitanti del luogo.

Strudel

Originario dell’Austria, lo strudel di mele ha trovato casa anche qui. È possibile gustare questo dolce in molte panetterie di Zagabria e in tutto il Paese. Pensa a una crosta sfogliata e burrosa, farcita con un dolce ripieno di mele e ricoperta di zucchero a velo.

Strudel

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c’è sempre un buon motivo per mangiare un’ottimo strudel di mele

Knedle sa šljivama

I Knedle sa šljivama, o fagottini di prugne, sono un dolce che si trova in molti menu della capitale croata: consiste in morbidi fagottini ripieni di prugne, cannella e zucchero. I fagottini vengono bolliti e ricoperti di zucchero e pangrattato poco prima di essere serviti.

Infine, se ti stai chiedendo cosa bere a Zagabria, sappi che gli abitanti della capitale croata sono grandi bevitori di caffè. Ogni giorno i caffè sui marciapiedi della città sono pieni di appassionati che sorseggiano espressi appena fatti. Per molto tempo, il caffè turco è stato il più ampiamente consumato (e lo è ancora nelle case di famiglia). In tutta la città, tuttavia, oggi è più probabile trovare l’espresso all’italiana. Oltre al caffè, il vino è una bevanda fondamentale nella cultura croata, sempre presente in tavola. Zagabria è una delle poche capitali al mondo che ha la fortuna di essere circondata da regioni vinicole che producono alcuni dei migliori vini croati, e non è difficile capire come questo abbia influenzato la cultura enogastronomica cittadina.

Visitando la capitale croata troverai quindi un’ampia varietà di deliziosi piatti e bevande tradizionali. Dagli stufati ai dolci, a Zagabria ce n’è per tutti i gusti.

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Cosa mangiare a Sofia: piatti tipici della Bulgaria da provare

Vacanza a Sofia? Ci sono tante cose (buonissime) da mangiare, un viaggio culinario arricchente in quel della Bulgaria, un territorio che consente di scoprire influenze dalle cucine balcaniche, persiane, greche, turche. La cucina tipica bulgara riflette il passato e la storia del Paese, con piatti tipici e specialità speziate e saporite, tra cui kebab turco o sutzukaki greci. Se hai in programma di andare nella Capitale della Bulgaria, ti diciamo cosa mangiare assolutamente a Sofia: colazione, pranzi e cene luculliane, oltre a dolci da non perdere.

Le caratteristiche della cucina bulgara

Piatti tipici di Sofia
Banitza, la tipica colazione di Sofia a base di pasta, uovo e formaggio

Se dovessimo usare una parola per descrivere la cucina bulgara, potremmo usare il termine “speziata”. Soprattutto se la compariamo ad altre cucine tipiche europee, dove i sapori sono meno concentrati. Qui vengono usati peperoncini piccanti, origano, pepe nero e pepe bianco, paprika. La maggior parte delle ricette derivano dalla tradizione contadina, sono semplici da preparare e sono piatti unici, con la presenza di uno o più contorni.

Un’altra parola che la descrive alla perfezione è “abbondante”. I piatti vengono serviti con l’obiettivo di saziare e, sebbene non manchino proposte gourmet, mangiare in Bulgaria è abbastanza conveniente. La Capitale Sofia, poi, offre tantissimi piatti e specialità bulgare, con influenze greche, turche e balcaniche. In base al periodo in cui ti rechi in vacanza, hai l’occasione di provare molte zuppe, fredde o calde, tra cui il tarator. La maggior parte dei piatti sono cucinati al forno o al vapore: la frittura, invece, non è molto in voga.

Cosa mangiare a Sofia

Cosa mangiare a Sofia
Kebapcheta, le polpette da mangiare a Sofia

Preparati per il tuo viaggio a Sofia insieme a noi: puoi assaggiare tantissime prelibatezze, piuttosto speziate, come abbiamo visto. L’uso di aglio, cipolla, pimento, santoreggia, alloro o ancora basilico, menta, aneto, trigonella, rosmarino è enormemente diffuso, e ogni boccone è pura poesia per il palato, un tripudio di sapori da indovinare.

Shkembe Chorba

Le zuppe in Bulgaria sono un must, e questo è uno dei piatti principali, che consigliamo di mangiare in inverno più che in estate. Il sapore, dobbiamo dirlo, è molto forte, ma soprattutto può non incontrare i gusti di ciascuno di noi: parliamo di una trippa che viene condita con paprika, peperoncino, pepe, aglio e latte intero fresco. Superata la fase di scetticismo iniziale, molti dicono che è uno dei piatti più buoni della cucina bulgara.

Kebapcheta

Piatto tipico della cucina bulgara, a Sofia puoi assaggiare il kebapcheta, ovvero le tradizionali polpette, che però sono realizzate a forma di piccole salsicce. Il nome non ci suona “nuovo”, in quanto deriva dalla parola turca kebab, a cui viene aggiunto il suffisso neutro “che”. Puoi assaggiare diverse varianti, con suino e manzo o solo con carne di maiale. Viene condita con pepe nero, cumino e sale. Solitamente il piatto viene servito con patate fritte e formaggio grattugiato.

Tarator

Come anticipato, le zuppe in Bulgaria sono disponibili nella versione calda e fredda. In estate, quindi, il tarator è un punto di riferimento e il sapore è forte e delicato al contempo, in virtù degli ingredienti di cui è composto, ovvero yogurt, cetrioli, noci, finocchio, prezzemolo e olio. Il costo è irrisorio, ed è ideale da assaggiare a pranzo e cena.

Moussaka

Le influenze della cucina bulgara provengono anche dalla Grecia, e non è insolito trovare ristorantini che offrono la moussaka, enormemente diffusa in Bulgaria. Patate, melanzane, carne tritata, besciamella: è una specialità assolutamente sostanziosa, un piatto unico che riempie e che solletica il palato con sapori balcanici.

Banitza

La banitza o banitsa è una delle specialità più diffuse in Bulgaria, da provare nella versione salata o dolce. Infatti, puoi trovare tantissime farciture nei panifici in giro per Sofia: con yogurt, uova o formaggio, sicuramente il tipo più comune, o ancora con porro, cipolla, bieta o persino carne macinata e riso. Tra le più amate della versione dolce, invece, citiamo zucca, uvetta, noci e zucchero. Di solito, è la colazione tipica a Sofia.

Lyutenitsa

Non va confusa con la lyutika, ed è un piatto della cucina bulgara, macedone e serba. Parliamo di una sorta di pesto che va spalmato sul pane, un condimento anche per l’insalata, a base di peperoni, pomodori, aglio, cipolle e olio. Questo condimento rispecchia pienamente la cucina tipica bulgara: speziata, aromatica e leggermente piccante.

Dolci tipici bulgari

Cosa mangiare a Sofia
Baklava, il dolce bulgaro con frutta secca e miele

Abbiamo visto i piatti salati da mangiare a Sofia, ma per chi ama i dolci? Quali sono le proposte? Molteplici, in realtà, e i dolci tipici bulgari sono di derivazione casalinga, quindi rustica: è la grande caratteristica di questo Paese. Diversi gli ingredienti usati, come le mele, amatissime nei Paesi balcanici: in effetti, la pecheni yabalki è tra i dolci che invitiamo a provare, ovvero le mele al forno farcite con glassa e noci. Profumano di cannella e sono deliziose.

Ottima anche la pechena tikva, ovvero la zucca arrostita con le mandorle, o ancora, come accennato poc’anzi, la variante dolce della banitsa, magari ripiena di mele o di zucca. Molto in voga in biscotti, con lo zenzero o persino nella variante salata con burro e formaggio. Infine, da provare assolutamente la baklava bulgara, ovvero un dolce di pasta sfoglia stratificata che viene farcito con noci tritate (come in foto) o in alternativa con i pistacchi.

Cosa bere in Bulgaria

La cucina bulgara riporta indietro nel tempo: è legata profondamente alle tradizioni, ai prodotti caseari e da forno. Non a caso, a colazione a Sofia si può bere una tazza di ayran, ovvero yogurt acido e fermentato, sale e acqua. Viene consumata con la banitsa, esattamente come la boza, una bevanda di malto a base di miglio, servita con cannella. Nella variante bulgara, risulta molto più diluita e acidula rispetto alla turca (densa e dolce).

Infine, menzione d’onore per birra, vini da dessert e spumante: il vino rosso secco è il Mavrud, mentre il vino bianco da dessert è il Dimyat: un vino che si beve d’inverno è il Greyano, che è il Vin Brulé. La tradizione dei liquori, invece, porta alla scoperta dell’acquavite slivovitsa o mentovka, che invece è un liquore dolce alla menta.

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Quali piatti tipici del Montenegro assaggiare in vacanza

Il Montenegro è una gemma dei Balcani, circondato dal Mare Adriatico e incastonato tra montagne maestose, offre una combinazione perfetta di paesaggi mozzafiato, cultura ricca e naturalmente non poteva mancare la tradizione gastronomica deliziosa. Se state pianificando un viaggio o una piccola vacanza in questo angolo incantevole di mondo, preparatevi a scoprire insieme a noi piatti tradizionali che lasceranno a bocca aperta e senza parole. Il Montenegro non è solo buon cibo, tra un piatto e l’altro perché non pensare di scoprire oltre ai piatti tipici e quali provare, alcune delle attrazioni del luogo e il periodo migliore per visitarlo?

Njeguški pršut, il re dei salumi

Il Njeguški pršut è un prosciutto affumicato e stagionato, non propriamente un piatto ma sicuramente un cibo della tradizione dal sapore unico. Originario di Nieguši che è famosa per essere il luogo di origine della dinastia dei Petrović che ha governato sul Montenegro dal 1696 al 1918. Per preparare il Njeguški pršut si seguono ancora oggi le procedure antiche: i prosciutti vengono prima cosparsi di sale marino poi immersi nella salamoia e infine appesi per essere affumicati.

Dove potete assaggiare il Njeguški pršut? Il miglior luogo dove assaggiarlo è proprio Njeguški , approfittate per visitare le case di produzione tradizionali e scoprire i segreti di questo goloso salume, mentre siete in zona approfittatene  per visitare il parco nazionale del monte Lovćen, questo monte è famoso per essere la terrazza panoramica del Montenegro, non ve ne pentirete ma si può gustare ovviamente anche a Podgorica.

Kačamak, il comfort food montenegrino

Anche chiamato la polenta dei Balcani, il Kačamak è un piatto tipico del Montenegro a base di patate, farina di mais e formaggio. Decisamente un piatto rustico e sostanzioso, viene cucinato nel periodo invernale e servito accompagnato con lo yogurt. La farina viene cotta fino ad ottenere una consistenza simile al porridge per questo è chiamato anche la polenta dei Balcani. Un tempo considerato cibo dei contadini, oggi è un comfort food apprezzato che non manca nei ristoranti di cucina nazionale.

Dove gustare il Kačamak? Come anticipato, il Kačamak si trova in molti ristoranti tradizionali nelle regioni montane del Montenegro, uno dei luoghi migliori dove degustarlo è il villaggio di Žabljak, definito la capitale del turismo montano del Montenegro il villaggio si trova nel parco nazionale di Durmitor, che vi consigliamo vivamente di visitare per poter scoprire i laghi glaciali o affrontare una delle escursioni verso  le vette imponenti.

Burek, la torta arrotolata tipica dei Balcani

Il burek è uno dei piatti più iconici del Montenegro e dei Balcani in generale. Si tratta di uno sfizioso pasticcio salato, o se preferite una torta salata di pasta sfoglia o pasta fillo in alternativa, tirata sottilissima che una volta farcito con carne macinata, formaggio o spinaci viene arrotolata in forme cilindriche e cotta in teglia.

Dove assaggiare il burek? Per assaggiare un burek autentico, dovrete visitare le panetterie, approfittate della ricerca del burek perfetto e scoprite Kotor, questa cittadina antica è un vero gioiello medievale ed è patrimonio UNESCO; mentre degustate il vostro tesoro fate una passeggiata lungo le mura della città da cui si gode una vista spettacolare sulla baia.

Cosa mangiare in Montenegro

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Le specialità culinarie del Montenegro

Cicvara, la crema montenegrina

Simile più ad una pappa densa che non ad una crema la Cicvara è tra i piatti tradizionali di una volta che ancora oggi in Montenegro si cucina con la stessa passione. Pochi ingredienti semplici: farina di mais, formaggio a pasta molle, burro e latte o in alternativa al latte la panna, per un piatto rustico cotto a fuoco lento dal sapore di una volta apprezzato dai turisti.

Dove assaggiare la Cicvara? Particolarmente popolare nelle regioni settentrionali del Montenegro, viene servita spesso come piatto principale durante le festività o anche come contorno a piatti di carne. Dedicatevi alla scoperta di Kolasin o Pljevlja. Se Kolasin è famosa sia per la posizione particolarmente pittoresca ai piedi del parco nazionale del Durmitor e per le numerose attività come lo sci alpino e di fondo, il rafting o l’escursionismo; Pljevlja è nota per la storia e le bellezze naturali, se amate la natura, dedicatevi alla scoperta di questi due borghi e poi regalatevi una buona dose di Cicvara, la meriterete dopo tutte le camminate!

Ćevapi, il piatto simbolo dei Balcani

I ćevapi sono piccoli cilindri di carne, solitamente di manzo o agnello, macinata e arricchita con spezie ed aromi che vengono grigliati, più raramente vengono cotti su piastra o barbeque; vengono serviti con la cipolla bianca e la salsa ajvar, una salsa particolare a base di peperoni, peperoncini, melanzane e aglio a cui vengono aggiunti aceto di mele, zucchero e olio. I ćevapi sono un piatto molto comune nei Balcani, ma come sempre, ogni paese (e spesso anche ogni famiglia) ha la sua personale variante.

Dove assaggiare i ćevapi? Ecco, per assaggiare i ćevapi come dicevamo, basta essere nei Balcani, ma per essere certi di assaggiare, forse, i migliori Podgorica potrebbe essere la scelta ideale. La capitale del Montenegro ha un primato molto particolare: ha cambiato nome ben cinque volte nel corso della sua storia e mescola influenze ottomane, astro ungariche e sovietiche. Dedicatevi alle passeggiate lungo il Ribnica per scoprire ponti di pietra inusuali ma soprattutto per fotografare il ponte che è diventato una delle attrazioni più fotografate, il Millennium Bridge. Infine lasciatevi il tempo per assaggiare i ćevapi in uno dei tanti ristoranti tradizionali.

Cosa bere in Montenegro

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Rakija, il liquore tipico del Montenegro

Rakija, il liquore nazionale

Terminiamo il nostro viaggio nei piatti tradizionali del Montenegro con una bevanda, ma non una qualunque, la Rakija è il liquore nazionale. Preparatevi perché nessun pasto montenegrino può dirsi terminato senza un bicchierino di questo liquore. Si tratta di un superalcolico che viene ricavato dalla distillazione della frutta fermentata. Questo liquore ha una tradizione antichissima, viene offerto agli ospiti o è di buon auspicio brindare con lei (sì al femminile)nelle cerimonie o nelle feste importanti. Sappiate che è considerata dagli Anziani come una sorta di panacea per ogni male, essi sostengono che abbia poteri curativi oltre che leggermente disinfettanti!

Dove degustare la Rakia?Tipica di tutti i Balcani fino al Montenegro e alla Macedonia e presente anche in Albania, Croazia e Bulgaria per citare alcuni Paesi.  La bevanda alcolica nazionale è presente praticamente ovunque, nei ristoranti, nei caffè, nelle case private, in ogni dispensa pubblica o privata troverete sicuramente  una bottiglia di questa bevanda alcolica.

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Viaggio in Alsazia: Strasburgo, Colmar e la Strada dei Vini

L’Alsazia, piccola ma incantevole regione della Francia, è un territorio famoso per i suoi paesaggi pittoreschi ed i suoi affascinanti borghi antichi. La regione, situata al confine con Svizzera e Germania, lungo la sponda occidentale del Reno, è un vero e proprio paradiso per tutti gli amanti della natura e per chi cerca paesini da esplorare, che sembrano appena usciti dalle fiabe più famose. Con le sue vallate colorate, le sue colline ed i preziosi vitigni, dominata dai monti Vosgi, la regione dell’Alsazia è celebre per le sue due principali città più conosciute: Strasburgo e Colmar.

Questa regione è un mix unico di arte e storia, si tratta di una terra che, pur conservando le sue antiche tradizioni, accoglie al suo interno anche le influenze dei Paesi vicini, creando una regione senza eguali in Europa, per il suo mix di culture. Le case colorate a graticcio, conosciute con il nome di “colombages”, i suoi eccellenti vini e la ricca storia renderanno il viaggio in questa regione francese assolutamente indimenticabile.

Cosa vedere a Strasburgo

La città di Strasburgo è il capoluogo dell’Alsazia e sede del Parlamento Europeo e si trova al confine con la Germania, con una doppia influenza culturale, sia francese che tedesca, che le è valsa il soprannome di “città dalle due anime”. Strasburgo è una città in grado di affascinare i propri visitatori, provenienti da tutto il mondo, con il suo mix di modernità e tradizione.

Il centro storico e la Petite France

Il centro storico di Strasburgo è una zona completamente pedonale, che si affaccia sui canali che scorrono in città e lo rendono un luogo spettacolare da esplorare a piedi. Passeggiando tra le sue stradine, inoltre, si possono scoprire angoli davvero suggestivi, piazzette nascoste e viste mozzafiato sui canali. Un modo ancora più affascinante ed unico per scoprire la città è fare un giro in battello, ammirando i magnifici palazzi che incorniciano i corsi d’acqua, il giusto luogo per gli amanti della fotografia.

La Petite France è la parte più antica e pittoresca del centro storico ed è anche nota come il quartiere dei conciatori. Qui, tra case a graticcio colorate, si trova la famosa Maison de Tanneurs, uno degli edifici più antichi della città, oggi Patrimonio dell’Unesco. L’edificio originale a due piani presenta delle soffitte ventilate, che offrivano ai conciatori dell’epoca le condizioni ideali per la trasformazione del cuoio e l’essiccazione delle pelli.

La cattedrale di Notre Dame di Strasburgo e la sua piazza

C’è poi la Cattedrale di Notre Dame, uno dei monumenti più iconici della città di Strasburgo. Questa struttura venne definita da Victor Hugo come un “prodigio di grandezza e leggiadria”, ed è anche famosa per la sua guglia alta ben 142 metri, la facciata ornata da statue e le imponenti e colorate vetrate. All’interno si trova, inoltre, l’Orologio Astronomico, un capolavoro rinascimentale del sedicesimo secolo. L’Orologio attira soprattutto per il gioco dei meccanismi che, ogni giorno, a mezzo giorno e mezzo, si mettono in moto contemporaneamente, quando si possono vedere le diverse età della vita, che sfilano davanti alla morte. Più in alto, invece, sfilano davanti a Gesù gli apostoli, il cui passaggio è segnato dal canto e dal battito d’ali di un grande gallo.

Foto della città di Strasburgo all'alba con la cattedrale sullo sfondo

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Vista della città di Strasburgo, Francia

Durante il periodo natalizio, la Piazza della Cattedrale di Strasburgo, conosciuta anche come la capitale del Natale, si trasforma in un magico regno delle fiabe con i suoi mercatini natalizi, tra i più antichi d’Europa e conosciuti in tutto il mondo. In questa piazza è possibile trovare anche Maison Kammerzell, situata in Piazza della Cattedrale, una delle più antiche ed importanti case della città di Strasburgo, conosciuta anche per la sua facciata in legno, unica, decorata con diverse figure che rappresentano: I cinque sensi, I segni zodiacali, Scene sacre e profane I quattro stadi della vita.

Piazza della Repubblica nel quartiere tedesco

Piazza della Repubblica è una delle più importanti della città di Strasburgo ed è situata nel quartiere tedesco della città. Questa piazza è ricca di edifici amministrativi e culturali, tra cui il Palais du Rhin, il Palazzo della Giustizia ed il Teatro Nazionale di Strasburgo. Si tratta della piazza più grande di Strasburgo, un luogo ideale dove potere fare shopping e gustare un caffè in uno dei suoi numerosi locali.

Arte e cultura a Strasburgo

Per gli amanti di storia, cultura ed appassionati di arte, Strasburgo è una città che ha molto da offrire. Tra i musei da visitare, si consigliano ai visitatori sicuramente il Museo di arte Moderna e contemporanea, uno dei più grandi dell’intera Francia, ed i Musei di Palazzo Rohan, che ospitano al loro interno il Museo Archeologico, il Museo delle Arti Decorative ed il Museo delle Belle Arti. C’è poi anche il famoso Museo dell’Opera di Notre-Dame, conosciuto per la sua collezione di arte decorativa e plastica della regione del Reno.

Cosa mangiare a Strasburgo?

Strasburgo è una città da scoprire anche attraverso i suoi gusti e la sua cucina. Tra i piatti tipici dell’Alsazia spiccano sicuramente la Tarte Flambée, una sorta di pizza con cipolla, formaggio, pancetta e uova, la Choucroute, un piatto a base di carne di maiale con verza e cavolo e, infine, i Pretzel, un pane salato a forma di cuore o fiocco. Da non perdere, poi, il Foie Gras, patè di fegato d’oca, e i croissant di ogni tipo, che sono una specialitá del Paese.

Cosa vedere a Colmar?

Colmar è una piccola cittadina che incanta con le sue casette colorate a graticcio, le sue chiesette gotiche, i piccoli ponti ed i canali, fra le città più incantevoli d’Europa, anche grazie al suo aspetto medievale. È conosciuta anche come “Petite Venice”, la Piccola Venezia, per la presenza di numerosi e affascinanti canali che ricordano Venezia. Passeggiare per le vie di Colmar offre un’atmosfera fiabesca, con le sue botteghe artigianali e le deliziose pasticcerie.

È anche capoluogo dell’alto Reno e fu fondata durante il Sacro Romano Impero. Colmar, grazie anche alla sua posizione, ha una doppia anima, francese e tedesca, ed il suo nome deriva probabilmente dal latino columbarium, dovutato alla presenza dell’allevamento delle colombe del Re ai tempi di Carlo Magno.

La Collégiale Saint-Martin e gli edifici storici di Colmar

La Collégiale Saint-Martin è il luogo di culto principale di questa città dell’Alsazia e si tratta di un maestoso esempio di architettura gotica tipica della regione alsaziana. Passeggiando fra le vie così suggestive di Colmar, è possibile ammirare numerosi edifici storici e caratteristici. Fra questi spiccano sicuramente la Maison des Tetes e la Maison Pfister, due case storiche rinascimentali: la prima è famosa per le 106 teste scolpite che decorano la facciata e la seconda per la tipica finestra sporgente “erker” e gli affreschi presenti sulle sue facciate.

Un’altra attrazione turistica della città di Colmar è la sua vecchia dogana, con i suoi tetti spioventi e le maioliche colorate, che oggi è sede del mercato degli artigiani. La città è anche famosa per la Statua della Libertà e il Museo Bartholdi, dedicato allo scultore che progettò la statua di New York. Inoltre, il museo del giocattolo è un luogo magico ed unico, dove scoprire l’evoluzione dei giocattoli dal diciannovesimo secolo ad oggi, adatto a tutti, adulti e bambini.

I mercatini di Natale a Colmar

Durante il periodo natalizio, Colmar si trasforma in un vero e proprio villaggio di Babbo Natale, con strade, piazze, ponti e canali addobbati con luci e decorazioni natalizie. A Colmar sono presenti cinque mercatini di Natale, in grado di offrire un’esperienza unica, con casette colorate, dolci, giocattoli e tanto divertimento per grandi e piccini.

Route des Vins d’Alsace, la strada dei vini

Il territorio dell’Alsazia è molto conosciuto a livello internazionale anche per le sue specialità enogastronomiche, oltre che per i suoi spettacolari paesaggi. In questo territorio è presente la Route des Vins d’Alsace, un vero e proprio itinerario enogastronomico che si estende per circa 170 chilometri ed attraversa l’intera regione, fra le regioni vinicole migliori d’Europa

Questa strada del vino, che venne creata ufficialmente nel 1953, parte da Marlenheim, a nord di Strasburgo, fino a Thann, vicino a Mulhouse, passando attraverso diversi territori. È una delle più antiche vie del vino in Francia ed offre un’esperienza unica tra vigneti storici, villaggi pittoreschi e famosi vini pregiati.

Lungo la strada dei vini dell’Alsazia si possono visitare piccoli villaggi come Riquewihr, noto per la sua architettura medievale e le case colorate, Eguisheim, spesso votato come uno dei più bei villaggi di Francia e Obernai, villaggio situato vicino a Strasburgo, una città affascinante con una ricca storia e numerose cantine da esplorare.

Distesa di vigneti nelle colline francesi dell'Alsazia

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Vigneti nelle colline francesi dell’Alsazia, in Francia

A livello internazionale, l’Alsazia è rinomata per i suoi vini bianchi freschi e aromatici, come il Riesling, il Gewurztraminer, il Pinot Grigio ed il Muscat e per assaporarli, lungo la via dei vini, è possibile effettuare numerose attività ed esperienze, come tour guidati e degustazioni nelle cantine locali, o anche passeggiare tra i vigneti durante i diversi festival di vino locali. Questo percorso non solo celebra i vini eccellenti dell’Alsazia, ma offre anche un’immersione completa nella cultura, nella storia e nelle tradizioni di questa affascinante regione francese.

Un viaggio in Alsazia, alla scoperta di Strasburgo, Colmar e la Strada dei Vini è sicuramente un’esperienza indimenticabile, ricca di storia, cultura, paesaggi mozzafiato e prelibatezze culinarie, che renderanno la visita in questa regione della Francia un’esperienza indimenticabile, anche dal punto di vista dei sapori.

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Piatti da mangiare a Riga: cosa assaggiare durante una vacanza

Riga è la splendida capitale della Lettonia, è una città ricca di storia e cultura e naturalmente delizie culinarie uniche. Situata sulle rive del fiume Daugava, Riga vanta un patrimonio architettonico affascinante che nel tempo ha sapientemente mescolato l’eleganza degli edifici Art Nouveau alla solidità delle antiche mura medievali. Ma non è soltanto la bellezza storica e architettonica a fare di Riga un luogo speciale da visitare, la sua cucina tradizionale offre un viaggio gastronomico che affascina e conquista. Oggi, continuando la lettura, soprattutto se state pianificando un viaggio a Riga, partiremo insieme alla scoperta di Riga e dei suoi piatti tipici da provare ma anche alcune attrazioni imperdibili, sia in città che nei borghi vicini per scoprire la bellezza poco conosciuta che aspetta solo di essere apprezzata.

Esplorando la cucina di Riga

La cucina lettone è un connubio affascinante di influenze nordiche e slavo-baltiche, è caratterizzata da ingredienti per lo più stagionali spesso provenienti dalla ricca campagna circostante. I piatti tipici della Regione riflettono la storia agricola del luogo, la cucina tradizionale offre una varietà di piatti che spazia dai ricchi stufati invernali ai freschi piatti estivi tutti preparati con un’attenzione particolare alla qualità degli ingredienti. Ma quali sono i piatti che dovreste assolutamente provare a Riga durante la vostra visita? Ve li segnaliamo noi!

Aukstā zupa

Un piatto estivo imperdibile si tratta di una zuppa fredda di barbabietola che viene servita con panna acida, cetrioli freschi, uova sode e aneto. ideale per rinfrescarsi nelle calde serate estive, è una combinazione unica e interessante di sapori e profumi.

Pīrāgī

Sono piccoli panini ripieni, generalmente il ripieno è composto da pancetta e cipolle, ma c’è anche la loro versione dolce ripieni di marmellata o ricotta. Vengono serviti solitamente come antipasti o merende o come fine pasto nel caso della versione dolce, per un dessert con tutto il sapore del comfort food.

Pelēkie zirņi ar speķi

Un altro piatto tradizionale particolarmente interessante è proprio il pelēkie zirņi ar speķi, questa ricetta è tra le poche tradizionali rimaste fedeli all’originale, non ha subito nessuna contaminazione moderna, ha forti radici nella tradizione contadina di Riga ed è sostanzioso e nutriente, si tratta di piselli grigi con pancetta o speck e cipolla fritta, viene servito per lo più nel periodo invernale e natalizio.

Karbonāde

Paese che vai, cotoletta che trovi! Anche in Lettonia potete degustare la versione autoctona della cotoletta, di maiale impanata e fritta è servita con purè patate e verdure si tratta di un piatto semplice e tradizionale che dovete assolutamente assaggiare.

Rupjmaize

Più che un piatto vero e proprio, si tratta di un tipo di pane; il tradizionale pane nero e di segale a cui vengono aggiunti semi di carvi per l’esattezza, è un pane vagamente agrodolce. Il rupjmaize viene servito imburrato e accompagnato spesso da formaggi.

Rīgas šprotes

Ecco a proposito di rupjmaize e come accompagnarlo, sappiate che uno degli accostamenti oltre ai classici formaggi sono proprio le rīgas šprotes, sarde affumicate conservate in olio, sono uno dei piatti classici della cucina lettone e vengono servite su fette di pane e una leggera spruzzata di limone.

Pīle ar āboliem

Un piatto di carne tradizionale che dovete assaggiare a Riga, viene servito in occasioni speciali o festività. Si tratta di anatra arrosto il cui interno viene farcito con le mele cotte e affettate le prugne viola e l’aglio. Il tutto viene servito accompagnato da mele fritte e verdure di stagione.

Kartulepu pankūkas

Sono frittelle di patate che ricordano i rösti, le patate vengono grattugiate e mescolate con uova e farina, successivamente fritte fino a renderle croccanti. Si servono con panna acida oppure con una salsa di mele o salsa di mirtilli rossi.

Skābputra

Tra i piatti tradizionali da provare a Riga non può mancare la skābputra, una zuppa di latte acido arricchita con orzo perlato o grano saraceno, ha un sapore unico e leggermente aspro ma è particolarmente apprezzato per le proprietà salutari e rinfrescanti.

I dolci tipici di Riga

Non poteva certo mancare il dolce tra i piatti da provare a Riga. Si tratta di un formaggio dolce e cremoso che spesso viene ricoperto da una generosa dose di cioccolato. Il biezpiena sieriņš è un dessert tradizionale che viene servito freddo ed è la degna conclusione di un pasto tradizionale a Riga.

Debesmanna

Un dessert prettamente estivo è il Debesmanna. leggero e soffice viene preparato con semolino cotto e succo di frutti di bosco come lamponi, ribes o fragoline. Il semolino viene cotto e una volta freddo viene montato fino a renderlo arioso e viene servito freddo. Un altro dolce tradizionale lettone, che dovete assolutamente provare se siete a Riga, consiste in una crosta di pasta di segale che viene sapientemente imbottita di patate dolci, carote e spezie come cannella e chiodi di garofano. Lo Sklandrausis è espressione perfetta della semplicità e della bontà dei piatti tipici di Riga.

Kvass: la bevanda tipica

Terminiamo con una bevanda lettone che merita una menzione, il kvass è la bevanda tradizionale lettone, assomiglia alla birra, non a caso viene definita la ‘’birra di pane’’ ed è leggermente alcolica e frizzante, questo grazie alla fermentazione di pane di segale, zucchero e frutta.

Riga: non solo cucina, cosa scoprire in vacanza

Sicuramente Riga è incredibile in ogni stagione dell’anno, ognuna di esse offre uno spaccato su questa città con una scena culturale vibrante; sebbene sia splendida tutto l’anno il nostro suggerimento è di visitarla soprattutto nei mesi estivi tra giugno e settembre. Durante la stagione estiva Riga si anima con una serie di eventi culturali e festival a cui si aggiunge una piacevolissima temperatura che va dai 20° ai 25°. Questo vi consentirà di visitare agevolmente la città partendo dal centro storico, Vecrīga, la città vecchia è stata dichiarata patrimonio dell’umanità UNESCO, scoprite la maestosa cattedrale di Riga e l’imperdibile torre delle Polveri che al suo interno conserva il museo della guerra. Ķīpsala, l’isola sulla riva sinistra del Daugava, è considerata una zona prestigiosa ed è raggiungibile a piedi attraversando il ponte Vasnu. Il quartiere è molto caratteristico, con le casette in legno che un tempo erano le dimore dei lavoratori portuali.

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I più gustosi piatti tipici della Lituania e di Vilnius da provare

La cucina della Lituania e di Vinius conquista il palato con i suoi piatti tipici tutti da provare, un connubio di sapori robusti e tradizione contadina, dove ogni boccone racconta storie di terre lontane e influenze diverse. Dai cepelinai, gnocchi di patate ripieni di carne o formaggio, ai kibinai, panzerotti ripieni di carne o verdure, passando per le zuppe fumanti, ogni piatto è un’esplosione di gusto che racconta la storia e le tradizioni di questa affascinante regione. La Lituania e la sua capitale Vilnius vi aspettano per un viaggio alla scoperta di sapori autentici e genuini, legati al territorio e alle sue stagioni, tra piatti gustosi e abbondanti che riscaldano il cuore e coccolano il palato.

Cepelinai

I cepelinai, conosciuti anche come didžkukuliai, sono tra i piatti più iconici della Lituania. Si tratta di gnocchi di patate di grandi dimensioni, che ricordano la forma di un dirigibile (da cui il nome, che deriva dalla parola lituana per Zeppelin), ripieni di carne macinata, ricotta o funghi.
Per prepararli si utilizzano patate grattugiate grossolanamente per formare l’involucro esterno, e patate lesse schiacciate per creare invece un impasto morbido. Il ripieno viene poi preparato a piacere con carne macinata di manzo o maiale, ricotta stagionata, funghi tritati o una combinazione di questi ingredienti, il tutto aromatizzato con spezie come erba cipollina, aneto e noce moscata. I cepelinai vengono poi cotti in acqua bollente per circa 30 minuti, fino a quando non affiorano in superficie. La preparazione richiede un po’ di tempo e manualità, ma il risultato è un piatto delizioso e appagante, servito con una salsa a base di pancetta o burro fuso, panna acida e cipolle tritate, creando un connubio di sapori e consistenze irresistibile.

Šaltibarščiai

La šaltibarščiai è una zuppa fredda di barbabietole dal caratteristico colore rosa che occupa un posto importante nella tradizione culinaria della Lituania, tanto da essere considerata un simbolo dell’identità nazionale. Consumata soprattutto durante il periodo estivo, come pasto rinfrescante e nutriente, questa specialità risale al Medioevo, quando veniva preparata con barbabietole selvatiche, kvass (una bevanda fermentata a base di pane) e panna acida.

Nel corso dei secoli, la ricetta si è evoluta incorporando altri ingredienti come cetrioli, erbe aromatiche, kefir o yogurt, fino a diventare il piatto che conosciamo oggi. Ogni famiglia ha la sua ricetta segreta, tramandata di generazione in generazione, e la preparazione è un vero rituale. Le barbabietole vengono cotte e grattugiate a mano, i cetrioli e le erbe aromatiche tritati finemente, e il kefir o lo yogurt mescolati con panna acida per creare una base cremosa e leggermente acidula. La zuppa viene poi lasciata riposare in frigorifero per far amalgamare i sapori, sprigionando un invitante aroma di barbabietole e erbe fresche.

Kibinai

I kibinai, conosciuti anche come kybyn o kibin, sono dei fagottini di pasta sfoglia dalla caratteristica forma a mezzaluna tipici della tradizione lituana, in particolare della regione di Trakai. La crosta dorata e friabile racchiude un ripieno saporito e succoso, solitamente di carne di montone macinata e cipolle (ma ci sono anche varianti con verdure o ricotta). I kibinai vengono solitamente cotti in forno fino a doratura e sono un alimento versatile che può essere consumato come spuntino, antipasto o secondo piatto, spesso accompagnati da panna acida, yogurt o salsa di pomodoro.

kibinai piatto tipico della Lituania

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kibinai piatto tipico della Lituania

Šakotis

Lo Šakotis, conosciuto anche come “torta dell’albero”, è un dolce tradizionale lituano, polacco e bielorusso che si distingue per la sua forma ramificata e la sua consistenza morbida, la cui preparazione richiede particolare maestria e pazienza. L’impasto, a base di uova, burro, panna, zucchero e farina, viene versato a strati su uno spiedo rotante e cotto lentamente in un forno a legna. Questo processo conferisce allo šakotis la sua caratteristica forma ramificata, che ricorda quella di un albero. Questo dolce ha una lunga tradizione che risale al XVI secolo, quando era spesso presente nelle tavole delle famiglie nobiliari durante le occasioni speciali. Ancora oggi, lo Šakotis è un elemento immancabile nei matrimoni lituani e in altre festività importanti, simboleggiando prosperità, fortuna e fertilità. La sua forma ad albero richiama l’idea della vita che si rinnova, mentre il suo colore dorato evoca il sole e la luce.

Grybų Sriuba

La Grybų Sriuba, ovvero la zuppa di funghi lituana, è un piatto rustico e saporito di origine contadina. I funghi selvatici, raccolti nei boschi della Lituania in autunno, quando la natura li offre in abbondanza e varietà, donano alla Grybų Sriuba il suo aroma inconfondibile e un gusto ricco, che varia a seconda delle specie utilizzate. La base della zuppa è tipicamente un brodo vegetale o di carne, arricchito con un soffritto di cipolla, aglio e talvolta erbe aromatiche come prezzemolo o timo. I funghi vengono poi aggiunti e cotti fino a quando sono teneri, rilasciando il loro aroma e sapore distintivo. Per un tocco di cremosità, si aggiungere panna fresca o latte al termine della cottura. La zuppa di funghi viene spesso servita con crostini di pane caldo, creando un perfetto contrasto con la sua consistenza morbida e vellutata.

Kepta Duona

La Kepta Duona, letteralmente “pane tostato” in lituano, è più che altro uno snack rustico e sfizioso a base di pane nero di segale tagliato a cubetti, tostato e insaporito con aglio, sale e pepe.
La tradizione della Kepta Duona affonda le sue radici nella vita contadina del passato, quando il pane nero di segale era un alimento base e non si sprecava nemmeno una briciola. Il pane raffermo veniva quindi tagliato a cubetti e tostato per renderlo più croccante e saporito, spesso arricchito con aglio e spezie. Tradizionalmente, la Kepta Duona viene servita calda come accompagnamento a zuppe, stufati e piatti di carne, ma può essere gustata anche da sola, magari condita con un filo d’olio, aglio tritato, sale e pepe.

Kugelis

Il Kugelis è uno sformato salato a base di patate, farina, uova, latte, pancetta, cipolle e spezie, cotto al forno fino a doratura. La sua consistenza può variare da morbida e cremosa a croccante e dorata, a seconda della ricetta e del metodo di preparazione. Le sue origini risalgono al Medioevo, quando era un piatto semplice e nutriente consumato dai contadini. Nel corso dei secoli, la ricetta si è evoluta e arricchita di varianti regionali, includendo l’aggiunta di altri ingredienti come funghi, speck, ricotta o erbe aromatiche. La cottura in forno conferisce al Kugelis una crosta dorata e croccante che contrasta piacevolmente con il suo interno morbido e saporito. Tradizionalmente, il Kugelis viene servito caldo come piatto principale o come contorno, accompagnato da panna acida, yogurt o salsa di mele. Ma può essere gustato anche freddo, tagliato a fette e servito come spuntino o antipasto.