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C’è una foresta delle meraviglie che a Natale è popolata dai 7 nani

Ci mettiamo in viaggio per tantissimi motivi, lo facciamo per esplorare i capolavori selvaggi e sconosciuti, per raggiungere i luoghi iconici e i monumenti architettonici che sono diventati il simbolo di città e Paesi interi e per immergerci nella cultura e nelle tradizioni locali. Lo facciamo per visitare gallerie, musei e luoghi del sapere, e anche per raggiungere tutti quei parchi e quei giardini dove, grazie all’intervento dell’uomo, la natura può esplodere in tutta la sua bellezza.

Ed è proprio in uno di questi posti che vogliamo portarvi oggi, in un parco delle meraviglie che con gli anni si è trasformato in una destinazione imprescindibile per chi visita la Croazia. Stiamo parlando del Parco Angiolina, un gioiello suggestivo e affascinante situato nella città costiera di Opatija, che in italiano è chiamata Abbazia, che ospita centinaia di specie vegetali provenienti da ogni parte del mondo.

È proprio in questo polmone verde cittadino che, tra i sentieri pittoreschi, gli arbusti e i fiori colorati, esiste una foresta che ha subito un incantesimo temporaneo. Si è trasformata, infatti, nella dimora dei 7 nani e dei loro amici. La magia durerà per tutte le vacanze di Natale.

Il parco delle meraviglie che ha subito un incantesimo

Organizzare un viaggio in Croazia è sempre un’ottima idea, in ogni periodo dell’anno e in ogni stagione. Il paese dell’Europa orientale che si affaccia in parte sul mare Adriatico, infatti, è un concentrato di meraviglie naturali, culturali e storiche che incantano a ogni chilometro percorso. Le cose da fare e i posti da visitare sono davvero tantissimi, tra questi c’è anche Abbazia.

Si tratta di una rinomata località turistica e balneare frequentata soprattutto nel periodo estivo. La città, infatti, affaccia direttamente sul mare e la sua posizione strategica consente di vivere vacanze da sogno fatte di relax e spensieratezza.

Abbazia, inoltre, è conosciuta anche per lo splendido Parco Angiolina, un giardino di piante provenienti da ogni dove che si snoda attorno all’omonima villa di origine ottocentesca e che ospita anche il Museo del Turismo Croato.

Il parco, uno dei più belli di tutto il Paese, è la casa di un’ampia varietà di specie floreali che danno spettacolo in ogni stagione. La camelia, che qui prospera, è diventata il simbolo della città. Oltre a questo esemplare troviamo l’abete americano, il cipresso dell’Himalaya, l’aralia e altre 150 specie.

Questo polmone verde urbano, come abbiamo anticipato, merita sempre una visita, in ogni periodo dell’anno. Tuttavia è adesso che i suoi sentieri hanno subito un incantesimo. Durante il periodo dell’Avvento, e fino al 7 gennaio, è possibile fare degli incontri davvero molto particolari con creature magiche! I 7 nani e i loro amici, infatti, hanno deciso di trasferirsi momentaneamente qui.

Parco Angiolina: un Natale da fiaba

Fonte: Pixsell/Alamy Live News/ Ipa

Parco Angiolina: feste da fiaba

Parco Angiolina: un Natale da fiaba

Se avete in mente di organizzare un viaggio in Croazia durante il periodo delle feste, allora, non potete non inserire nel vostro itinerario di viaggio anche una tappa ad Abbazia. Raggiungendo la città potrete visitare il Parco Angiolina che, in questo periodo, si è acceso di magia.

Migliaia di luci hanno illuminato il giardino, i padiglioni e l’affascinante villa, e l’intero parco si è trasformato nel palcoscenico di spettacoli musicali che si alterneranno fino al 7 gennaio. Ma è solo addentrandovi nei fitti sentieri lussureggianti dell’area che potrete toccare con mano l’incantesimo.

Camminando all’interno del parco, infatti, si raggiunge una foresta verdeggiante dove vivono delle strane creature. Si tratta dei 7 nani, e dei loro amici, che hanno scelto di trasferirsi momentaneamente qui, forse in attesa di Biancaneve, o forse perché anche loro non sono rimasti immuni dal fascino del giardino. Fatto sta che la loro presenza ha trasformato il Parco Angiolina in una fiaba tutta da vivere.

Questo parco si è trasformato in una fiaba

Fonte: Pixsell/Alamy Live News/ Ipa

Questo parco si è trasformato in una fiaba

 

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Panettone, re della tavola. L’Italia a Natale è un trionfo di sapori

Quando la magia del Natale entra nelle nostre case, ogni angolo si riempie di un’energia speciale. Le luci scintillanti dell’albero brillano, illuminando i volti di chi amiamo e infondendo un senso di attesa e meraviglia. Le decorazioni natalizie, accuratamente selezionate, trasformano gli spazi quotidiani in luoghi incantati, dove ogni oggetto racconta una storia di amore e tradizione.

Ma al di là degli addobbi, dei regali e delle canzoni natalizie, c’è un elemento che rende questa festività ancora più indimenticabile: i dolci tipici, con le loro forme familiari e i profumi avvolgenti, sono un vero e proprio viaggio nel tempo. Ci riportano alle cucine delle nostre nonne, in cui ogni ingrediente era scelto con cura e ogni ricetta era un’eredità da custodire gelosamente. Sono i protagonisti indiscussi delle feste, capaci di riscaldare i cuori e di riunire le famiglie intorno a un unico, dolce sapore.

E così, mentre l’inverno avanza e il Natale si avvicina, c’è una domanda che divide l’Italia: team pandoro o panettone?

Panettone: il capolavoro della pasticceria natalizia italiana

Nel cuore di ogni italiano, c’è un posto speciale riservato al panettone. Questo dolce tradizionale, con le sue morbide fette piene di canditi e uvetta, è più di un semplice dessert natalizio. È un simbolo di convivialità, di festa, di casa. E secondo un recente studio condotto da Redmarketing, non solo regna sovrano sulla tavola natalizia, ma domina anche le ricerche sul web.

L’analisi ha scrutato le abitudini online degli utenti, rivelando una verità sorprendente: il panettone è il dolce natalizio più ricercato su internet. Questo dato rivela non solo la sua popolarità indiscussa, ma anche la passione e la curiosità degli italiani per le varianti e le reinterpretazioni della ricetta originale.

Lo studio ha evidenziato, infatti, come le ricerche relative a “panettone artigianale” siano in costante aumento. Questo dato riflette una preferenza per i prodotti che sono percepiti come più autentici e legati alla tradizione, oltre a una ricerca di qualità superiore rispetto alla produzione industriale. Il panettone artigianale rappresenta un ritorno alle radici, una scelta che privilegia la cura dei dettagli, l’attenzione per gli ingredienti e la passione per l’arte pasticcera.

Gli italiani non si limitano a comprare il panettone, ma vogliono provare a farlo in casa, a mettere le mani in pasta, a sentirne l’aroma che si diffonde nelle stanze, a vivere l’emozione di vedere il proprio dolce che lievita e si colora nel forno. Insomma, con la sua ricca storia, la sua capacità di innovarsi senza mai tradire la sua anima, il panettone sembra destinato a rimanere una stella luminosa nel firmamento delle delizie gastronomiche italiane.

Non solo panettone: alla scoperta delle tradizioni dolciarie Italiane

In Italia, la tradizione dei dolci natalizi è un affascinante viaggio culinario che varia da regione a regione, offrendo una straordinaria varietà di sapori e profumi.

Mentre all’estero questo dolce è spesso considerato l’icona del Natale italiano, qui da noi la realtà è ben più variegata. Infatti, da nord a sud, passando per le isole, il nostro Bel Paese offre una tavolozza di dolci natalizi che deliziano il palato e riscaldano il cuore.

Il nostro viaggio inizia in Lombardia, dove l’inverno si veste di dolcezza con la Bisciola Valtellinese. Questo pane dolce è un vero trionfo di sapori: la morbidezza dell’impasto si unisce all’uvetta, alle noci e ai fichi, creando un’armonia di gusti che danza sul palato. Ogni morso è un invito a rallentare e godersi il momento, a lasciarsi avvolgere dall’atmosfera natalizia. Proseguiamo il nostro viaggio andando a nord-est, nel cuore delle montagne del Trentino-Alto Adige. Qui, tra le cime innevate e i paesini addobbati, fa da protagonista lo Zelten, un pane dolce speziato, omaggio alla tradizione e alla semplicità: la frutta secca e candita si unisce a spezie calde e avvolgenti, in un abbraccio unico di sapori.

La prossima tappa è la Capitale, Roma, dove il Pangiallo trionfa sulle tavole natalizie. Questo dolce antico, ricco di frutta secca e miele, è un omaggio alla storia e alla tradizione. Il suo gusto particolare e avvolgente ci riporta indietro nel tempo, in un viaggio tra i sapori e i profumi del passato. Infine, arriviamo in Toscana, dove il Panforte regna sovrano. Questo dolce speziato, denso di frutta secca, è un must per il Natale. La sua consistenza compatta e il suo sapore intenso sono un’esplosione di gioia, un abbraccio caloroso che ci avvolge e delizia i sensi.

Il sud Italia, invece, con la sua anima calorosa e accogliente, ci regala dolci che sono un vero inno alla felicità. A Napoli, i piccoli e dorati Struffoli sono un’esplosione di dolcezza, mentre in Puglia le Cartellate, immancabili durante le feste, sono annodate a mano e immerse nel vin cotto.

Questo viaggio tra i dolci di Natale italiani è un vero e proprio omaggio alla ricchezza e alla diversità della nostra bellissima penisola. Un itinerario che ci riporta alle nostre radici, che ci fa sentire a casa e ci avvolge con il suo calore. Perché in fondo, il Natale è questo: un momento di felicità da gustare insieme, un pezzo di dolce da condividere, un sorriso da scambiare. E noi italiani, sappiamo bene come farlo.

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Le più belle crociere da fare a Natale e Capodanno

Gli italiani amano viaggiare sulle navi da crociera, non solo in estate, ma anche a Natale e Capodanno. È quanto emerso dall’indagine condotta da Crocierissime sulle prenotazioni dei nostri connazionali, in cui cui si segnala un incremento del 70% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Scopriamo quali sono le destinazioni più ambite per queste festività.

Natale e Capodanno 2023: gli italiani prediligono le crociere

Il 2023 è stato consacrato come l’anno della ripresa dei viaggi, dopo gli strascichi post pandemici, con un settore turistico che sembra godere di ottima salute, mostrando una predilezione degli utenti per le crociere in nave. Una soluzione vacanziera che permette di ottenere quel mix ben calibrato di relax, scoperta e divertimento per una fuga emozionante e rigenerante dalle fatiche della vita quotidiana. Inoltre, come sottolinea Laura Amoretti, CEO di Crocierissime, tra i motivi di questa preferenza, c’è l’opportunità di trascorrere le festività in un luogo dove trovare il comfort e gli stimoli necessari per staccare la spina in compagnia della propria famiglia o degli amici più cari.

C’è da aggiungere che, durante le feste, le principali compagnie di crociera riservano un’accoglienza speciale agli ospiti a bordo, tra tavole imbandite con i deliziosi piatti della tradizione rivisitati da chef stellati, tanta musica e attività a tema pensate per divertire gli adulti e intrattenere allegramente i più piccoli. Non mancano, poi, i mercatini di Natale e coinvolgenti show natalizi, pensati per regalare ai passeggeri un ricordo tangibile delle loro memorabili vacanze invernali.

Le destinazioni di crociera più ambite per queste festività

Anche quest’anno la maggior parte degli italiani ha scelto di fare rotta verso il Mediterraneo Occidentale, con prenotazioni in aumento del 47,62% rispetto al 2022. Un tour crocieristico dei più classici che tocca alcune tra le più emblematiche città europee. Dalla vivacissima Barcellona, con i suoi palazzi modernisti e i magnifici scorci del Barrio Gotico, a Palermo, con il fascino arabo e normanno delle sue splendide architetture e gli inebrianti profumi del mercato di Ballarò. Dalla luminosità di Marsiglia, storica città portuale della Francia del sud con il suo spirito bohémien e la tipica atmosfera mediterranea, all’unicità di Napoli, città ricca di sorprese, con un panorama sull’omonimo golfo che non ammette rivali.

L’indagine di Crocierissime evidenzia, però, anche un notevole incremento per le crociere dirette a Dubai ed Emirati Arabi, con un sorprendente +140% di preferenze in confronto a quelle registrate nel Natale 2022. Un viaggio via mare che conduce alla scoperta del mondo arabo in tutte le sue sfaccettature, permettendo di assaporare tutto il fascino misterioso e controverso d’Oriente, per calarsi tra le audaci architetture avveniristiche ad Abu Dhabi e Dubai e le atmosfere da mille e una notte nel Golfo dell’Oman.

A catturare l’interesse dei passeggeri ci sono però anche destinazioni nuove. Un aumento di prenotazioni si registra, per esempio, per le crociere dirette ai Caraibi, con un +96,67%. Un dato che conferma il desiderio dei viaggiatori di trascorrere le vacanze di Natale e Capodanno in maniera non convenzionale, nelle splendide baie di questo arcipelago paradisiaco. Non manca, infine. chi ha deciso di immergersi nelle meraviglie del Nord Europa seguendo le rotte degli antichi esploratori, itinerari via mare in grado di ispirare e sorprendere qualunque viaggiatore.

Natale e Capodanno: le crociere imperdibili

Per le festività, Norwegian Jewel organizza una splendida crociera di 14 giorni – dal 22 dicembre al 5 gennaio – in Thailandia, Indonesia e Vietnam, tra spiagge paradisiache, templi indù e tantissime attrazioni imperdibili, a partire da 1.245 euro. Sulla Norwegian Spirit, invece, si possono raggiungere Sydney, Melbourne e Wellington ad Auckland, dal 23 dicembre al 4 gennaio, a partire da 1.029 euro.

Si parte invece da Orlando, in Florida, a bordo della Mariner of the Seas, con Royal Caribbean, a partire da euro 508. 5 giorni e 4 notti alle Bahamas e una giornata sulla splendida isola di Cocoa.

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Vacanze di Natale, italiani pazzi per la montagna

Secondo i dati raccolti dall’Associazione Italiana Confindustria Alberghi, la montagna si conferma la regina delle destinazioni natalizie di quest’anno.

Tanti italiani nelle località sciistiche

La conferma arriva proprio dalle strutture alberghiere, piene al 93% (+2% rispetto al 2022) durante le festività natalizie. Tantissimi gli italiani che hanno deciso di trascorrere le prossime vacanze invernali in una località di montagna, con un picco per il Capodanno che si appresta al tutto esaurito, con un’occupazione di camere in hotel al 97% (+5% rispetto al 2022).

Scende, ma resta comunque molto alto, il dato delle prenotazioni per l’Epifania, che al momento è dell’86%, ma, conoscendo i nostri connazionali che tendono a prenotare le vacanze all’ultimo minuto, c’è ancora tempo per superare questi numeri, tanto più che, si sa, dopo Capodanno i prezzi sono anche più bassi.

In questo particolare periodo dell’anno, sostiene Confindustria, i turisti italiani saranno nettamente dominanti in tutte le destinazioni, ma resta alta l’attenzione del turismo straniero grazie alla presenza di viaggiatori provenienti soprattutto dagli Stati Uniti, dalla Germania, Francia, Spagna e dal Regno Unito.

Dove si può risparmiare

Nonostante i prezzi alti delle località sciistiche, gli italiani quindi non rinunciano ad andare in montagna. Se la meta più cara dell’inverno si conferma Cortina d’Ampezzo, ce ne sono di molto più convenienti che meritano di essere prese in considerazione, specie da chi non ha ancora prenotato.

La migliore meta per rapporto prezzo qualità quest’anno è Bardonecchia, in Piemonte. A decretarlo è stato il Financial Times che l’ha eletta addirittura miglior stazione sciistica d’Europa, battendo anche una località bulgara, Borovets.

Tra le stazioni sciistiche meno care Altroconsumo ha individuato Tarvisio, nel Friuli-Venezia Giulia, Champoluc, in Valle d’Aosta, Vigo di Fassa, in Alto Adige, e l’Abetone, sull’Appennino toscano.

Anche il circuito del Monterosa Ski, che collega quattro valli tra Valle d’Aosta e Piemonte, riserva interessanti sorprese per la stagione perché il costo dello skipass giornaliero ha persino registrato una riduzione, passando da 58 euro a 56.

Montagna sempre più sostenibile

E sono sempre più numerose le proposte per portare la sostenibilità anche in vacanza. Se un tempo si potevano raggiungere molte località di montagna con i pullman, oggi sono sempre più i treni, molto più veloci ed economici, ad arrivarci.

I treni della neve partono da diverse città d’Italia e portano gli sciatori fino alla partenza delle piste da sci. Ci sono persino treni notturni, che consentono di risparmiare il tempo degli spostamenti. L’ultimo arrivato è quello di Trenitalia che parte da Roma e che arriva a Cortina, ma c’è anche il notturno che arriva a San Candido, in Val Pusteria.

In Lombardia, da diverse stazioni, partono i treni di Trenord per l’Aprica-Corteno e Valmalenco, ai quali si aggiungono quelli di Madesimo, dei Piani di Bobbio e di Domobianca in Piemonte.

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Le mete low cost di Natale per viaggi last minute

Se non avete ancora organizzato un viaggio o una gita fuori porta per le vacanze di Natale, il modo migliore e più pratico di viaggiare è salire su un treno che vi porterà a destinazione.

E, se pensate che ormai sia troppo tardi per prenotare perché non ci sarà più posto, vi sbagliate di grosso. Trainline ha pubblicato il report delle tratte ferroviarie più prenotate per le vacanze natalizie e anche di quelle dove c’è ancora disponibilità di posti a sedere.

L’Italia risulta essere il Paese dove si effettuano più prenotazioni last minute. Secondo i dati di Trainline, infatti, nel 2022 gli italiani hanno prenotato in media solo cinque giorni prima della partenza al contrario dei francesi che sono più pianificatori (dieci giorni prima), degli spagnoli (12 giorni prima) e dei tedeschi (15 giorni prima).

Le tratte ferroviarie dove trovare ancora posto

Tra le destinazioni dove si può ancora andare ci sono Venezia e Bologna, se si parte da Milano, e Napoli, se si parte da Bologna o da Firenze.

Visitare Venezia in giornata

Prima che scatti il ticket d’ingresso per entrare a Venezia, un viaggio in questa splendida città unica al mondo è d’obbligo. Partendo da Milano, in due ore e mezza si arriva alla stazione di Santa Lucia e, dopo aver attraversato il Ponte della Costituzione o Ponte di Calatrava, si è giunti in città. Eletta migliore città d’Europa del 2023 dal Daily Telegraph, la nostra intramontabile e romantica Venezia è unica per il suo patrimonio artistico, culturale, architettonico e paesaggistico. Un vero e proprio scrigno che racchiude autentici tesori dell’arte mondiale.

È l’unica città dove le strade quasi non esistono, sostituite dall’acqua che prende la forma di canali e lagune, tanto che ci si muove quasi solo a piedi o con i vaporetti. Venezia è Patrimonio dell’Unesco dal 1987, non solo per il valore storico, culturale e artistico che rappresenta, ma anche per il paesaggio naturale che offre a chi ha la fortuna di visitarla.

In una giornata si può passare da piazza San Marco alla Basilica, da Palazzo Ducale al celeberrimo Caffè Florian, con una gita in gondola sul Canal Grande, passando sotto il Ponte di Rialto e visitando sia le Gallerie dell’Accademia sia la Collezione di Peggy Guggenheim. Qui trovate altre cose da fare in 24 ore a Venezia.

Bologna in un giorno

Proprio quest’anno, Bologna ha ricevuto l’Urban Award come città più sostenibile d’Italia. Da Milano in un’ora si arriva a Bologna Centrale dove si può noleggiare una bicicletta ed esplorarla in lungo e in largo attraverso i suoi mille chilometri di Bicipolitana, un’unica ciclabile, la più lunga d’Italia, con percorsi sicuri e continui che servono sia ai cittadini sia ai turisti e che, spesso immersi nella natura, portano anche fuori città.

Il Capoluogo emiliano è un concentrato di storia medievale e rinascimentale e nasconde ancora molti angoli segreti. Molti sono i motivi per cui Bologna dovrebbe assolutamente finire nella whislist delle prossime destinazioni da visitare. La sua cucina è senza dubbio al vertice dell’interesse dei turisti, vista l’importanza dell’enogastronomia nell’era moderna dei viaggi. Ed è a questo proposito che, tra le tappe consigliate per chi arriva in città, ci sono i suoi mercati all’aperto e, ovviamente, FICO Eataly World, un parco a tema dedicato interamente alle prelibatezze italiane.

Ma Bologna è molto di più: il suo complesso di portici, lungo ben 62 km, è riconosciuto Patrimonio Unesco ed è uno dei suoi simboli distintivi. Così come anche le 24 torri medievali di pietra, che svettano nello skyline.

Napoli in 24 ore

Con tre ore di treno da Firenze e tre e mezza da Bologna si arriva a Napoli. Il viaggio è fattibile anche in giornata, ma se si riesce a fermarsi almeno una notte il weekend diventa meno frenetico e si possono visitare molti più luoghi. Certo, non tutti.

Se non ci siete mai stati, concentratevi sulle tappe più turistiche: il centro storico, la Cappella San Severo, la Cappella di San Gennaro, San Gregorio Armeno, che nel periodo natalizio con i suoi presepi è il top, Palazzo Reale, piazza del Plebiscito, il Teatro San Carlo e il lungomare di Mergellina.

Se avete già visitato queste meraviglie napoletane, allora potete dedicare più tempo per esplorare Spaccanapoli, i Quartieri Spagnoli, i sotterranei di Napoli (ci sono diversi accessi, il più noto è quello in via dei Tribunali) e visitare con tutta calma il Museo archeologico dove sono custoditi reperti degli scavi di Pompei.

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Puoi trascorrere il giorno di Natale a Sandringham con la Famiglia Reale

Come da tradizione, la Regina Elisabetta II trascorreva le festività di fine anno nella sua splendida tenuta di Sandringham House, dove poi rimaneva per buona parte dell’inverno. Suo figlio Carlo e l’intera famiglia hanno mantenuto questa consuetudine anche dopo la sua scomparsa, e proprio in questi giorni tutti loro si stanno radunando presso la residenza inglese per prepararsi a celebrare il Natale. Sapevi che, proprio all’interno della tenuta, c’è un cottage in affitto dove puoi vivere la tua vacanza a due passi dal Re e alla Royal Family?

La splendida tenuta a Sandringham

Sandringham è un piccolo villaggio inglese nella contea di Norfolk, circondato dalla campagna: è qui, dove la natura è ancora rigogliosa, che sorge una splendida tenuta vittoriana di grandi dimensioni, cinta da un enorme parco. Si chiama Sandringham House, ed è una delle residenze private della Famiglia Reale britannica – assieme al Castello di Balmoral. La Regina Elisabetta II vi era particolarmente affezionata, motivo per cui vi trascorreva sempre il Natale e gran parte dell’inverno, circondata dall’affetto dei suoi cari.

La prima tenuta di Sandringham House venne realizzata nella seconda metà del ‘700, e poi restaurata in maniera importante un secolo dopo, quando venne acquistata dalla Regina Vittoria per suo figlio. Risultata troppo piccola per le esigenze reali, venne distrutta e ricostruita completamente nel 1870, così come la conosciamo oggi: all’interno, ospita moltissime stanze riccamente arredate e con soffitti affrescati, mentre all’esterno è circondata da un parco rigoglioso che include anche un bosco e un laghetto. Nel 1977, la Regina Elisabetta II decise di aprire la sua tenuta al pubblico, trasformandola in un museo aperto nel periodo in cui lei non vi risiedeva.

Il cottage a Sandringham House

Ci sono dunque molte possibilità per visitare Sandringham House, che solitamente è abitata dalla Royal Family solamente durante le feste natalizie e in alcune settimane invernali. Tuttavia, si può vivere un’esperienza ancora più speciale: trascorrere proprio il Natale a due passi dalla residenza reale, quando quest’ultima ospita Re Carlo e la Regina Camilla, assieme ad altri membri della famiglia come il Principe William, Kate Middleton e i loro figli. Come è possibile? All’interno della tenuta, si trova un cottage che un tempo era abitato dal capo giardiniere della Regina, e che oggi è in affitto su Airbnb.

Si chiama Garden House, ed è a due passi dalla residenza reale: proprio i giardini sono il suo punto forte, immersi nel più grande parco di Sandringham. L’appartamento ha sei camere da letto (è possibile scegliere tra letti singoli e king size), per poter accogliere un massimo di otto ospiti. Inoltre sono presenti due bagni, un soggiorno con camino, un’ampia sala da pranzo con vista sul giardino e una cucina dotata di ogni confort, tra cui la lavastoviglie e una prestigiosa stufa in ghisa AGA originale, un vero pezzo da collezione.

Se durante il resto dell’anno i suoi ospiti possono girare per la tenuta ed esplorare Sandringham House, nel periodo natalizio ovviamente non è possibile farlo, vista la presenza della Famiglia Reale. Tuttavia, trascorrere le vacanze così vicino a Re e Principi è un’emozione incredibile, e magari si riesce persino ad avvistarli nella proprietà. Certo, tutto ciò ha un costo notevole: si va dalle 237 sterline (poco più di 274 euro) sino alle 354 sterline (ovvero oltre 409 euro) a notte. Ma chi non vorrebbe vivere un’esperienza di questo tipo?

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Questo gioiello italiano ha subito l’incantesimo di Natale: è un sogno

Le luci che si riflettono sull’acqua, trasformando un luogo già magnifico in un vero e proprio sogno a occhi aperti. Siamo a Bacoli, un comune che si trova in provincia di Napoli, dove le luci d’artista hanno fatto la magia. Un vero e proprio incantesimo di Natale, di cui è stato oggetto un gioiello italiano: la Casina Vanvitelliana.

Guardando questo scenario si viene proiettati in un luogo che ha le sembianze incantante della fiaba, con un percorso pedonale luccicante che si specchia sulle acque del lago Fusaro per raggiungere la Casina Vanvitelliana, che si accende con la magia che solo le luci sanno donare.

Ma non solo quella, infatti la cittadina di Bacoli avrà non uno, ma ben due parchi in cui immergersi per sentire appieno e godere della magia che solo questo periodo dell’anno sa donare.

Un sogno: l’incantesimo di Natale a Bacoli

Una fiaba da vivere l’ha definita il sindaco di Bacoli, Josi Gerardo Della Ragione. Lo ha fatto con grande entusiasmo quando ha annunciato che le luci d’artista avrebbero illuminato la Casina Vanvitelliana e che il paese avrebbe avuto due parchi natalizi su altrettanti laghi flegrei.

La Casina Vanvitelliana all’interno del parco, con tutta l’area illuminata da luci e figure luminose che creano una scenografia molto suggestiva e che sembra trasportare nel mondo magico della fantasia. E poi la Villa Comunale con oltre 10mila metri quadri di addobbi lungo il lago Miseno. Luoghi da sogno, per grandi e piccini che, qui, possono vivere un’esperienza intrisa della bellezza dei sogni, ma anche prendere parte agli eventi in programma.

In merito a questa iniziativa il sindaco ha scritto in un lungo post pubblicato su Facebook, in cui si legge anche: “Ci riusciamo grazie alla sinergia tra Comune di Bacoli, Centro Ittico Campano e PLC-City. Un’intesa molto bella, che valorizza il rapporto tra pubblico e privato. Insieme, siamo più forti. Una città, due Giardini Incantati sui laghi flegrei. E due magie diverse. Villa Comunale. Parco Reale. A 5 km di distanza. A 10 minuti in auto. Ringrazio la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Area Metropolitana di Napoli. Ringrazio l’Ente Parco dei Campi Flegrei. Ringrazio quanti stanno rendendo possibile questo nuovo traguardo così atteso per la nostra terra”.

Casina Vanvitelliana, la bellezza di un luogo del passato

È un vero e proprio gioiello italiano la Casina Vanvitelliana, usata nei tempi passati come casina di caccia. L’area su cui sorge dalla metà circa del 1700 veniva utilizzata dai Borbone per la caccia e la pesca. La struttura, realizzata nel 1782 dall’architetto Carlo Vanvitelli, veniva utilizzata per ospitare personaggi di spicco e come luogo in cui rilassarsi.

La pianta dell’edificio è particolarissima e gli interni sono strutturati in maniera molto interessante: vi è una Sala Circolare al primo piano, mentre al secondo – ovvero il piano Nobile dell’edificio –vi è la Sala delle Meraviglie. Ad arricchire il tutto la location suggestiva: si trova infatti nelle acque del lago Fusaro. Ed è anche un luogo celebre, comparso in più di una pellicola cinematografica famosa (un esempio: Ferdinando e Carolina di Lina Wertmuller).

Bellissima in ogni periodo dell’anno, vero e proprio gioiello italiano, grazie alle luci che la illuminano si è trasformata anche in un luogo incantato dove vivere l’atmosfera del Natale.

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Prendere un aereo con i bambini: i consigli di una compagnia aerea

Le feste sono oramai alle porte, e in tanti sono pronti a regalarsi una vacanza con tutta la famiglia, per permettere anche ai bambini di vivere la magia del Natale in luoghi che in questo periodo dell’anno sono ancora più speciali. Tuttavia, se per i più piccoli volare è una vera e propria scoperta, un modo per guardare il mondo dall’alto e avere la sensazione di toccare il cielo con un dito, per i genitori serve un po’ di organizzazione, tra le incombenze aeroportuali da assolvere e le esigenze dei figli da assecondare. Per venire loro incontro, una nota compagnia aerea low cost ha pensato di stilare una lista di consigli utili per voli “family friendly”.

Trucchi e consigli per viaggiare in aereo con i bambini

Vueling ha stilato una lista di consigli da seguire per chi deve affrontare un viaggio in aereo con i bambini. Dall’intrattenimento a bordo all’accesso prioritario, dalle pappe ai bagagli leggeri, ecco avelati alcuni trucchi per un volo in tutta serenità insieme ai propri figli.

Il primo passo indispensabile per affrontare al meglio il viaggio con i bambini è stilare un elenco dettagliato di tutte le cose essenziali da portare con sé, al fine di non dimenticare nulla. Inoltre, è importante informarsi sui documenti di viaggio necessari e non dimenticare di inviarne una copia al proprio indirizzo e-mail per maggiore sicurezza.

Passiamo quindi a un altro problema che affligge i viaggiatori: lo stress delle lunghe code. Il consiglio per evitarle, è quello di effettuare il check-in online prima di arrivare in aeroporto. Per i bagagli in stiva, ad esempio, il vettore spagnolo dispone di un banco check-in riservato alle famiglie che viaggiano con la tariffa ‘Family’, e di controlli di sicurezza preferenziali nei principali aeroporti in cui opera.

Chi viaggia con neonati sotto i due anni, può usufruire dell’accesso prioritario per saltare la fila, con l’opportunità di far viaggiare il passeggino in stiva senza costi aggiuntivi. Inoltre, si può portare a bordo la propria valigia e un bagaglio per gli oggetti del bambino – di massimo 5 kg sui voli Vueling -, con la registrazione gratuita di 2 articoli aggiuntivi, tra cui passeggini e culle.

Altro tema caldo può essere l’alimentazione dei più piccoli durante il volo. Fortunatamente, c’è la possibilità di portare nel bagaglio a mano il cibo dei propri figli, comprese l’acqua e le pappe, che possono essere riposte in contenitori da più di 100ml senza preoccuparsi del limite imposto per i liquidi. Per i piccoli che hanno già cominciato lo svezzamento, si consiglia di portare un thermos per tenere il cibo al caldo. In alternativa, i genitori possono anche richiedere a bordo un menù studiato appositamente per i passeggeri più piccoli.

Dall’abbigliamento al pericolo noia: cosa fare

E per i pannolini? Se vi state chiedendo se portarli tutti con voi o acquistarli a destinazione, la risposta dipende dalla durata del viaggio. Se dura 2-4 giorni, si possono portare in valigia, se invece si trattasse di oltre 5 giorni, sarebbe più pratico portare con sé lo stretto necessario e procedere poi con l’acquisto una volta giunti a destinazione.

Una raccomandazione per i genitori è di pensare attentamente a un abbigliamento comodo e caldo. Fondamentali, quindi, una copertina, calzini di ricambio e un maglioncino in modo che siano coperti e a loro agio, durante e dopo il volo.

Per evitare che i bambini si annoino durante il tragitto, sono più che mai necessari dei passatempi nuovi e divertenti, come libri, album da colorare, musica e giochi. Ricordatevi, però, di portare con voi le cuffie per l’utilizzo di un tablet, per non correre il rischio di infastidire gli altri passeggeri.

Un’ottima soluzione per compensare le variazioni di pressione all’interno della cabina può essere quella di tenere a portata di mano un ciuccio o un biberon per aiutare i più piccoli a distrarsi durante le fasi cruciali di decollo e discesa prima dell’atterraggio. Infine, non dimenticatevi il consiglio più importante: divertirsi e rilassarsi. Il viaggio in famiglia deve essere prima di tutto un’opportunità per staccare la spina dalla routine e trascorrere tempo di qualità con i propri figli.

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Altro che Grinch, in questi Paesi i personaggi di Natale fanno paura

Il Grinch lo conosciamo tutti: sarà per il romanzo che ne racconta le vicende, o per i film, ma nell’immaginario collettivo la sua figura è legata al Natale ed è un po’ l’antitesi allo spirito di questo periodo dell’anno.

Ma ci sono Paesi che, nella tradizione del Natale non hanno solo momenti di bellezza e condivisione, o gentili signori che portano doni, ma che hanno personaggi che fanno davvero paura: da gatti giganti, a vecchie streghe, da spiriti maligni fino a demoni: i cattivi delle feste e le leggende.

I personaggi di Natale più spaventosi di tutti

Paese che vai, tradizione che trovi. Inevitabile, dunque, che nel folklore ci siano personaggi spaventosi e terrificanti, che hanno popolato fiabe e leggende (e probabilmente le notti insonni di molti bambini). Comprese quelle legate alle tradizioni delle feste e al Natale. Perché se è vero che in tanti luoghi del mondo questo è un momento di gioia e condivisione, è anche vero che le storie tramandate dal passato non raccontano solo questo, ma anche di mostri e demoni.

Come accade in Islanda, dove il Gatto di Yule (Jólakötturinn), animale di grandi dimensioni e molto feroce, secondo la leggenda si nasconde nella campagna pronto a sbranare le persone che non hanno ricevuto dei vestiti nuovi da indossare prima della notte del 24 dicembre. Ancora oggi, quindi, c’è chi porta avanti la tradizione di scambiarsi capi d’abbigliamento i giorni prima che arrivi il Natale.

Sempre in Islanda ci sino gli Yule Lads, 13 esseri che somigliano a orchi che – dal 12 al 24 dicembre – entrano a uno a uno nei paesi per fare degli scherzi. Ripartono (rigorosamente uno alla volta) tra Natale e l’Epifania.

Germania e Austria (ma non solo): i personaggi più paurosi

Tra Germania, Austria  – e altri paesi limitrofi – ci sono altri personaggi paurosi. Terrificante anche Frau Perchta, la cui figura è nota nella Germania meridionale e in Austria. La sua descrizione fisica è sempre diversa, ma ciò che compie resta uguale. Si racconta che giri per le montagne durante il periodo di Natale, per poi entrare nelle case la notte che precede l’Epifiania. A chi è stato buono lascia monete d’argento nelle scarpe, mentre i cattivi fanno una brutta fine.

La storia di Hans Trapp, invece, è nota nella zona dell’Alsazia Lorena. Si dice che si presenti come un anziano uomo coperto di pelli e che chieda ai bimbi di recitargli una poesia. Se ci riescono nessun problema, ma diversamente arrivano i guai: la leggenda racconta che li prende a frustate.

In Austria e Germania (ma anche in alcune aree del Friuli – Venezia Giulia e del Trentino-Alto Adige), poi, ci sono i Krampus protagonisti della notte precedente al giorno di San Nicola. L’aspetto è terrificante, si tratta di demoni che hanno corna e zanne, e si muovono per le strade cercando i bambini cattivi.

Impossibile dimenticare Belsnickel, un uomo che si presenta con una pelliccia (a volte anche con una maschera dotata di una lunga lingua) e dall’aspetto dismesso. Con lui ha un bastone che si dice venga utilizzato per picchiare i bambini cattivi, mentre per quelli buoni ha pronti dolciumi e varie golosità.

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In Finlandia puoi lavorare come elfo di Natale. Ecco come funziona

C’è chi da grande vuole fare l’astronauta, chi si immagina già nei panni della maestra e chi vorrebbe danzare sulle punte. Non tutti, però, sognano di fare l’elfo di Natale! Diciamolo pure, questo è un compito riservato a veri sognatori che, magari, a un certo punto della loro vita, hanno accantonato il desiderio di farlo per rincorrere qualcosa di più “concreto”. Noi, invece, vi incoraggiamo a credere nei vostri sogni più creativi ed è proprio per questo che vi informiamo del fatto che sì, da qualche parte nel mondo si può essere elfi natalizi per lavoro.

Dove? In Finlandia, e non c’è certo da sorprendersi. Non solo perché proprio in questo Paese che sorge il famosissimo Santa Claus Village, la casa di Babbo Natale per eccellenza, ma anche e soprattutto perché il Natale è una festività molto sentita, presa estremamente sul serio e resa tanto colorata quanto professionale in ogni suo aspetto.

Come diventare un elfo di Natale?

Ma come si fa a diventare un elfo di Natale? Vi diciamo subito che non basta indossare il caratteristico costume e recarsi al Paese di Babbo Natale. La prima cosa da fare, infatti, è agire con larghissimo anticipo: occorre pensarci almeno un anno prima (motivo per cui ve lo stiamo dicendo adesso), perché per fare questo lavoro bisogna abitare in Finlandia. Anche se è vero che alcuni annunci di lavoro comprendono vitto e alloggio, è altrettanto vero che bisogna leggerli con attenzione per provvedere qualora servisse trovare una sistemazione.

Foresta in Finlandia con addobbi natalizi

Occorre poi organizzare tutti i movimenti, tenendo in considerazione che il periodo in cui si svolgerà la mansione va più o meno da inizio dicembre ad almeno il 10 gennaio. Va anche completamente rifatto il proprio guardaroba: il costume è fornito dai datori di lavoro, sì, ma organizzare un viaggio in Finlandia (e ancor più un lungo periodo di permanenza) significa anche tener conto delle temperature, che vanno da -30° in inverno a circa 10-15° d’estate. Infine, è necessario sapere che quasi tutti gli annunci richiedono esperienze nel mondo della recitazione e preparazione nel canto e nel ballo, oltre che un certo tipo di conoscenza dell’applicazione del make up, dunque è bene essere preparati a dovere.

Come ci candida per il lavoro dell’elfo?

Fatte le precedenti doverose premesse, andiamo alle opportunità lavorative. Per candidarsi, la prima cosa da fare è sapere che quasi tutte le catene commerciali (dai grandi centri fino ai piccoli negozi) cercano elfi durante il periodo natalizio, ma che le opportunità migliori e decisamente più suggestive sono quelle offerte dal Tonttula Elämyskylä, ossia l’originale villaggio degli elfi finlandese, dal Santa Claus Village.

Incredibilmente affascinanti (seppur un pizzico meno rispetto alle due che abbiamo appena citato) sono quelle offerte dalle grandi catene di accoglienza e organizzazione viaggi come Lapland HotelsSanta’s Finland e persino AirBnb. Anche alcune catene di trasporto finlandesi, per lo più quelle che gestiscono percorsi turistici in treno come il Rovaniemi Train cercano elfi, così come i piccoli villaggi di Natale, diffusissimi nell’intero Paese. Una volta a conoscenza dei nomi, a partire dal mese di marzo è possibile inviare le candidature allegando il proprio curriculum sugli appositi siti web.

Cosa fa davvero un elfo di Natale in Finlandia?

I compiti dell’elfo variano a seconda di chi offre il lavoro: come abbiamo accennato è quasi sempre richiesta esperienza nel mondo della recitazione, nel canto e nel ballo, ma nel caso delle catene di accoglienza e organizzazione viaggi sono richieste anche competenze nel mondo della ristorazione, dell’ospitalità e del ricevimento, perché oltre a intrattenere gli elfi dovranno guidare, accompagnare e mettersi a disposizione degli ospiti.

Elfo di Natale

Particolare attenzione e preparazione saranno richieste a tutti gli aspiranti elfi di Natale che lavoreranno a contatto con i bambini: sia Tonttula Elämyskylä che il Santa Claus Village chiedono ai loro aiutanti di Babbo Natale di fare dei corsi di preparazione e/o di avere delle lauree o degli attestati che garantiscano la loro esperienza con i piccoli, perché non solo dovranno farli divertire ma potranno anche fare delle piccole (ma simpatiche) lezioni per insegnargli come si costruiscono determinati oggetti o come fare alcune cose divertenti.