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Immersione nell’arte: le mostre da non perdere in Italia a maggio 2025

Il mese di maggio in Italia si prospetta particolarmente interessante per gli amanti dell’arte e per chiunque sia alla ricerca di nuovi stimoli per arricchire il proprio bagaglio culturale. Da Padova, dove sono esposte le opere dell’enigmatica Vivian Maier, a Milano, dove potrete entrare nel mondo anticonvenzionale di Leonor Fini, tra inquietudine e libertà espressiva. Si va poi a Jesolo, alla scoperta del legame tra Picasso e le sue muse, e a Noto, dove si celebra l’eredità rivoluzionaria di Warhol, Basquiat, Haring e Scharf.

Se state cercando ispirazione per i prossimi weekend, questa è la selezione di SiViaggia sulle mostre da vedere a maggio in Italia.

Vivian Maier. The Exhibition, Padova

Cominciamo i nostri consigli sulle mostre di maggio in Italia con una fotografa eccezionale. Dal 25 aprile al 28 settembre 2025, presso il Centro Culturale Altinate – San Gaetano di Padova ci sarà la mostra dedicata a Vivian Maier, la fotografa americana il cui talento è stato scoperto solo dopo la sua morte. L’esposizione, intitolata “Vivian Maier. The Exhibition”, riunisce oltre 200 fotografie in bianco e nero e a colori, ma anche documenti inediti e oggetti personali per permettere ai visitatori di entrare nel mondo di un’artista misteriosa che sapeva catturare l’essenza delle città attraverso le persone.

Tata per professione, coltivò segretamente per decenni una profonda passione per la fotografia. Solo dopo la sua scomparsa emerse il suo talento, con la scoperta di un ricco corpus di scatti urbani realizzati a New York e Chicago. Le sue fotografie narrano con rara sensibilità la società americana del Novecento, focalizzandosi su volti, gesti e momenti. Bambini, donne, anziani e sconosciuti si ergono a protagonisti di immagini intense, capaci di congelare il tempo e offrire un ritratto vivido di quell’epoca.

Io sono Leonor Fini, Milano

Prosegue fino al 22 giugno 2025 la mostra dedicata alla pittrice Leonor Fini. All’interno di Palazzo Reale a Milano avrete l’opportunità di visitare una delle più complete esposizioni dedicate all’artista italo-argentina, famosa per le sue opere anticonvenzionali e inquiete. Il titolo della mostra deriva da una sua dichiarazione: “Sono una pittrice. Quando mi chiedono come faccia, rispondo: Io sono”. Lontana dalle convenzioni del Novecento, Leonor Fini si è distinta per la sua vita libera, vissuta con intensità e senza compromessi, aspetti che traspaiono dalle sue opere.

L’esposizione, infatti, è strutturata in nove sezioni tematiche che indagano i temi ricorrenti nella vita dell’artista: dal macabro al minaccioso, dal rapporto con la figura maschile alla sessualità e alla famiglia.

Loving Picasso, Jesolo

Fino al 12 ottobre 2025, presso il J Museo di Jesolo, potrete visitare la mostra “Loving Picasso. Muse, Amanti, Artiste”. L’esposizione esplora il legame profondo tra Pablo Picasso e le donne che hanno segnato la sua vita e la sua arte e lo fa attraverso dipinti, disegni, fotografie e litografie. I visitatori potranno intraprendere un percorso che svela come l’artista abbia trasformato le sue esperienze sentimentali in capolavori rivoluzionari.

Un viaggio suggestivo nel dialogo tra amore, passione e creazione artistica che lascia spazio anche alla produzione artistica di Dora Maar e Françoise Gilot, due figure fondamentali nell’universo creativo di Pablo Picasso, sottolineando il loro ruolo non solo come muse, ma anche come artiste autonome.

Liquida Photofestival, Torino

Dall’8 all’11 maggio 2025, il Polo del ‘900 a Torino ospiterà la quarta edizione di Liquida Photofestival. Quest’anno viene approfondito il tema tra fotografia e memoria con il titolo “Il giorno in cui ricorderò”, che invita a riflettere su come le immagini siano sempre state strumenti fondamentali per preservare il passato, trasformando memorie personali e collettive in frammenti tangibili di esperienza.

La fotografia, d’altronde, è memoria fissata sulla superficie del tempo, un’ancora che trattiene momenti destinati a dissolversi. Questa edizione di Liquida Photofestival sarà un’istantanea del modo di ricordare attraverso le immagini e, allo stesso tempo, un’indagine sul rapporto tra memoria e fotografia in un’era di transizione digitale.

Natura Morta, Milano

Dall’8 maggio al 4 novembre 2025, nella sala 1 della Pinacoteca della Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano, potrete visitare l’esposizione “Natura Morta” dello scultore Jago. Qui, dialogando tra passato e presente, l’artista si confronta con la “Canestra di frutta” di Caravaggio, considerato tra i capolavori più iconici della collezione dell’Ambrosiana. L’opera di Jago trasforma il linguaggio della tradizione in una riflessione attuale rappresentando una canestra colma non di frutti, ma di armi, simboleggiando così una “natura” ormai contaminata dalla violenza.

Se Caravaggio elevava la bellezza caduca della frutta a simbolo dello scorrere del tempo, Jago sposta il focus su un’altra natura morta: quella degli oggetti prodotti in massa per la distruzione, presenze inquietanti eppure prive di significato che definiscono la nostra epoca.

World Press Photo Exhibition 2025, Roma

Dal 6 maggio all’8 giugno 2025, presso il Palazzo Esposizioni a Roma, arriverà la mostra itinerante “World Press Photo Exhibition 2025”. Si tratta di un’esposizione annuale che permette di ammirare le foto più belle del concorso, selezionate tra le opere più significative e rilevanti dell’ultimo anno nel campo del fotogiornalismo e della fotografia documentaria. I vincitori sono stati selezionati da una giuria indipendente composta da 31 professionisti provenienti da tutto il mondo, che hanno esaminato oltre 59.320 fotografie inviate da 3.778 fotografi di 141 paesi.

I temi abbracciano politica, questioni di genere, migrazioni, conflitti e crisi climatica, con immagini che documentano proteste e rivolte in Kenya, Myanmar, Haiti, El Salvador e Georgia alternate a ritratti non convenzionali di figure politiche influenti negli Stati Uniti e in Germania. Nella mostra è presente anche una fotografa italiana, Cinzia Canneri, per l’Associazione Camille Lepage, che ha vinto il premio per il miglior progetto a lungo termine per la regione Africa.

Icon. Warhol, Basquiat, Haring, Scharf. L’eredità di un’arte rivoluzionaria, Noto

Al Convitto delle Arti di Noto, fino al 2 novembre 2025, ci sarà l’esposizione dedicata a quattro artisti che hanno rivoluzionato il concetto di arte nel ‘900. La mostra “Icon. Warhol, Basquiat, Haring, Scharf. L’eredità di un’arte rivoluzionaria” approfondisce la sacralità religiosa, quella consumistica della società contemporanea e l’evoluzione del concetto di icona attraverso le opere del genio della Pop Art, Andy Warhol, e quelle degli artisti della scena newyorkese degli anni ’80, Jean-Michel Basquiat, Keith Haring e Kenny Scharf. Quest’ultimi hanno interpretato il ruolo dell’arte e un nuovo immaginario collettivo attraverso la Street Art e il Graffitismo.

Il percorso espositivo è suddiviso in 5 sezioni e ospita oltre 120 opere come l’inchiostro serigrafico su carta Mona Lisa di Andy Warhol, la serigrafia su seta Flowers appartenuta a Keith Haring e l’orologio Swatch Monster Time di Scharf. In una sezione viene approfondito anche lo Studio 54, la celebre discoteca di New York frequentata dagli artisti presenti in questa mostra.

Doppia Uso Singola, Milano

Dal 16 maggio al 17 giugno 2025, la galleria Patricia Armocida ospita la prima mostra personale di Lorenzo Urciullo, in arte Colapesce, intitolata “Doppia Uso Singola”. Colapesce è uno dei musicisti più brillanti della nuova scena italiana e si racconta attraverso una selezione di 200 scatti fotografici racchiusi in tre nuclei.

La prima documenta la solitudine nello spazio, catalogando arredi e oggetti all’interno di camere di alberghi in cui ha soggiornato durante i viaggi della sua carriera. La seconda serie è dedicata a Teresa e Anna, nonna e prozia di Lorenzo, e documenta la relazione simbiotica tra due sorelle. Infine, Giorni sfiniti, è la serie legata alla Sicilia, ai paradossi della sua terra e alle visioni introspettive dell’artista.

Ian Hamilton Finlay. Fragments, Brescia

La Galleria Massimo Minini di Brescia rende omaggio a Ian Hamilton Finlay, artista, poeta e paesaggista famoso per le sue opere che attraversano molteplici forme espressive. La tappa bresciana di “Fragments” fa parte di un ciclo di otto mostre che si svolgeranno a maggio 2025 in diverse città del mondo tra cui Basilea, Edimburgo, Amburgo, Londra e New York. Presso la galleria di Brescia potrete visitarla dall’8 al 31 maggio 2025, approfondendo la personalità artistica di Finlay, noto soprattutto per il suo giardino Little Sparta”, situato tra le Pentland Hills nei pressi di Edimburgo, dove ha vissuto e lavorato per gli ultimi quarant’anni della sua vita, e per l’installazione con ghigliottina “A View to the Temple”, esposta a Documenta.

Le sue opere visive, realizzate in collaborazione con artisti e artigiani esperti, sono presenti in musei, parchi e giardini di tutto il mondo.

Maria Helena Vieira da Silva. Anatomia di uno spazio, Venezia

La Collezione Peggy Guggenheim, fino al 15 settembre 2025, esporrà le tele astratte di Maria Helena Vieira da Silva. La mostra, intitolata “Maria Helena Vieira da Silva. Anatomia di uno spazio”, è curata da Flavia Frigeri, storica dell’arte e curatrice presso la National Portrait Gallery di Londra, ed è pensata per presentare al pubblico la produzione pittorica dell’artista attraverso una selezione di circa settanta opere provenienti da prestigiose istituzioni museali internazionali, nonché collezioni private.

Visitando l’esposizione avrete l’opportunità di scoprire quest’artista importante nel panorama del ‘900, capace di trasformare lo spazio pittorico in ambienti astratti e illusioni ottiche. Vieira da Silva, inoltre, è storicamente legata alla figura di Peggy Guggenheim, essendo una delle trentuno artiste incluse dalla collezionista nella mostra Exhibition by 31 Women tenutasi nella galleria newyorkese Art of This Century nel 1943.

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Roma, un itinerario urbano per scoprire Caravaggio

In occasione del Giubileo, Roma ospita – a Palazzo Barberini – la mostra Caravaggio 2025, un’occasione imperdibile per ammirare i dipinti dell’artista, alcuni dei quali mai esposti prima d’ora. Tra questi, il Ritratto di Maffeo Barberini, recentemente svelato al pubblico, e l’Ecce Homo, riscoperto a Madrid nel 2021 e di ritorno in Italia dopo quattro secoli. La Capitale, tuttavia, è ricca delle opere di Michelangelo Merisi, che visse a Roma tra il 1593 e il 1606, l’anno in cui si macchiò di un omicidio che lo costrinse a fuggire dalla città.

Roma offre quindi angoli – alcuni molto noti, altri meno – che anche gratuitamente vi permettono di ammirare l’arte del Caravaggio, ancora potente e sempre immortale. Abbiamo quindi preparato un itinerario urbano, che vi permetterà di esplorare la nostra capitale e, nello stesso tempo, scoprire i luoghi del celebre pittore.

Chiesa di San Luigi dei Francesi

Iniziamo cronologicamente dal primo grande incarico che Caravaggio ottenne nella Capitale. Siamo nel 1599 e Caravaggio era sotto l’ala protettiva del cardinale Francesco Maria del Monte. Grazie al Cardinale, gli furono commissionate (da Virgilio Crescenzi, erede di Matteo Contarelli) due tele per la Cappella Contarelli nella Chiesa di San Luigi dei Francesi. Il tema era San Matteo e, all’inizio, Michelangelo Merisi optò per la Vocazione e il Martirio di San Matteo.

Sono le prime opere monumentali di Caravaggio e ottennero così tanto successo che Francesco Contarelli, nipote o figlio illegittimo del cardinale Matteo Contarelli, commissionò al pittore un terzo dipinto. Nella Cappella Contarelli, dunque, ancora oggi troviamo il ciclo pittorico di San Matteo: sopra l’altare vi è San Matteo e l’angelo, sul lato destro il Martirio di San Matteo e su quello sinistro la Vocazione di san Matteo. I dipinti furono realizzati entro il 1600 (tranne l’ultimo, concluso nel 1602).

Quadri di Caravaggio nella Cappella Contarelli

Fonte: 123RF

I quadri di Caravaggio nella Cappella Contarelli

Chiesa di Sant’Agostino

Dalla Chiesa di San Luigi dei Francesi, in appena tre minuti a piedi, arrivate alla Chiesa di Sant’Agostino: vi basterà percorrere qualche metro in Via della Scrofa e virare a sinistra in via di Sant’Agostino. Qui si trova la Madonna dei Pellegrini (o di Loreto) del Caravaggio – realizzato probabilmente tra il 1604 e il 1606 – sito nella Cappella Cappelletti.

Il dipinto fu commissionato all’artista dalla famiglia Cappelletti – bolognese d’origine – che acquistò la Cappella nel 1603. La famiglia era particolarmente devota alla Madonna lauretana e quindi l’indicazione era già chiara dall’inizio. Un fatto curioso vuole che, a posare per Caravaggio, fosse la celebre Lena, poi identificata in Maddalena Antognetti, cortigiana nota nella Roma del tempo. Si pensa che tra Caravaggio e la donna ci fosse una relazione sentimentale, quantomeno per il fatto che – per lei – il pittore aggredì il notaio Mariano Pasqualone nel 1605.

Madonna di Loreto di Caravaggio

Fonte: 123RF

La Madonna di Loreto di Caravaggio

Santa Maria del Popolo

A questo punto percorrete Via Ripetta per circa 15 minuti per giungere alla tappa forse più celebre e, probabilmente, più affollata. Ormai tutti sanno, infatti, che la Basilica Santa Maria del Popolo a Roma ospita due tele di Caravaggio – la Crocifissione di San Pietro e la Conversione di San Paolo – ammirabili dunque gratuitamente. I due dipinti si trovano nella Cappella Cerasi, acquistata nel 1600 dal monsignor Tiberio Cerasi, tesoriere della Camera apostolica. Cerasi l’aveva scelta come luogo per la propria sepoltura e, per questo motivo, volle il meglio dell’epoca per decorarla: l’architetto Carlo Maderno per l’ampliamento della struttura e i pittori Annibale Caracci e Caravaggio, in quel periodo famosissimi a Roma.

Sui due dipinti di Caravaggio, in realtà, va fatta una precisazione: la richiesta di Cerasi era quella di realizzarli su tavola, mentre i due quadri presenti nella Cappella sono su tela. Ciò fa presupporre che le due opere di Caravaggio siano dunque successive alla committenza di Cerasi: sappiamo infatti che Tiberio Cerasi morì prima che il pittore riuscisse a consegnargli le proprie opere e che Caravaggio fu pagato dopo Caracci. Probabile dunque che l’artista abbia messo più volte mano ai propri dipinti. Ad ogni modo, la Crocifissione di San Pietro e la Conversione di San Paolo furono collocati nella Cappella Cerasi nel 1605. E lì potete ancora osservarli, in tutta la loro magnificenza.

Le opere di Caravaggio nella Basilica di Santa Maria del Popolo

Fonte: 123RF

Le opere di Caravaggio nella Cappella Cerasi

Casino Ludovisi

Vi aspetta adesso una lunga passeggiata, ma è bene precisare che siamo nel centro di Roma. Dalla Chiesa di Santa Maria del Popolo a Casino Ludovisi sono infatti 40 minuti di cammino lungo Viale Gabriele d’Annunzio fino a Piazza di Spagna, per poi prendere Via Francesco Crispi e Via di Porta Pinciana, fino a Villa Aurora. In realtà qui si ergeva Villa Ludovisi, voluta dal cardinale Ludovico Ludovisi, che la acquistò nel 1622 (all’epoca era nota come Villa Orsini) e la ampliò, oltre a stabilirvi la propria (e copiosissima) collezione.

La storia della Villa non è poi a lieto fine. Dopo la morte del cardinale, l’edificio passò ai suoi eredi – i Boncompagni Ludovisi – che la lottizzarono nel 1883 fino a portarla alla demolizione. In quegli anni, la costruzione del quartiere intorno a via Veneto condusse infatti alla distruzione di edifici storici in quell’area, non senza proteste (tra cui quella sentitissima di Gabriele D’Annunzio). Oggi dunque dell’antica Villa Ludovisi non resta che il Casino dell’Aurora, così chiamato perché al suo interno c’è un omonimo affresco del Guercino. Questo specifico edificio fu costruito per il cardinale Francesco Maria del Monte e poi rimaneggiato da Ludovico Ludovisi tra il 1621 e il 1632.

La visita però è da fare: anche perché Casino Ludovisi sarà aperto eccezionalmente in occasione della mostra Caravaggio 2025, con visite guidate a pagamento dal 29 marzo al 6 luglio. Perché prenotarla? Qui si trova l’unico dipinto su muro di Caravaggio, realizzato tra il 1597 e il 1600 per il Cardinal del Monte: il titolo è Giove, Nettuno e Plutone. Dato che Francesco del Monte in questo luogo si dilettava nell’alchimia, l’artista scelse un’allegoria della triade alchemica di Paracelso: Giove, personificazione dello zolfo e dell’aria, Nettuno del mercurio e dell’acqua, e Plutone del sale e della terra.

Galleria Doria Pamphilj

L’ultima tappa del nostro itinerario urbano è ora a circa 20 minuti di passeggiata. Da Villa Aurora riprendete Via Francesco Crispi. Svoltate in via in Arcione, proseguite in via Del lavatore e poi svoltate ancora in Via di San Vincenzo. Da qui prendete Via dell’Umiltà e infine Via del Corso: siete davanti alla Galleria Doria Pamphilj. Anche qui la visita è a pagamento, ma vale assolutamente la pena: si ammirerà infatti la grande collezione privata del Palazzo Doria Pamphilj, sorta nel 1651 per volere di Giambattista Pamphilj, il Pontefice Innocenzo X, che cedette la responsabilità del luogo al nipote Camillo.

Camillo Francesco Maria Pamphilj già possedeva quattro opere di Caravaggio, la maggior parte delle quali acquistate dalla madre Olimpia Maidalchini. Tra queste, vi era La buona ventura che – nel 1665 – fu regalata a Luigi XIV e che oggi è esposta al Louvre. Nella Galleria restano comunque esposti – ad opera di Michelangelo Merisi – i dipinti Riposo durante la Fuga in Egitto, Maddalena Penitente e San Giovanni Battista. Riposo durante la fuga in Egitto fu realizzato nel 1597 ed è un cosiddetto quadro da stanza, realizzato per essere esposto in una dimora privata.

La Maddalena Penitente – eseguito nel 1594-1595 – è di dubbia committenza, ma sicuramente entrerà a far parte della collezione grazie al matrimonio tra Camillo Pamphilj e Olimpia Aldrobrandini. Sappiamo per certo, infatti, che il quadro finì a un certo punto a far parte della dote della donna. Infine, il San Giovanni Battista risale al 1602 ed è probabilmente una copia. L’originale si trova infatti presso i Musei Capitolini, mentre alla galleria Doria Pamphilj vi è una delle sette versioni che Caravaggio creò sul tema di San Giovannino, ossia Giovanni Battista da giovane.

Galleria Doria Pamphilj Roma

Fonte: 123RF

La Galleria Doria Pamphilj a Roma
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Ferrara brilla da 30 anni tra i patrimoni UNESCO: gli eventi della città del rinascimento

Dal 1995 Ferrara è stata riconosciuta come Patrimonio dell’Umanità UNESCO con il titolo di Città del Rinascimento e proprio nel 2025, per festeggiare i 30 anni ha organizzato un calendario di tantissimi eventi da maggio a dicembre per poter animare la città. Dalla cucina d’autore all’anima ciclistica, spaziando per mostre e visite guidate: vediamo insieme quali sono gli eventi da non perdere.

30 anni di Patrimonio UNESCO per Ferrara

Il riconoscimento come Patrimonio UNESCO è arrivato nel 1995 e dopo 30 anni la città è pronta a festeggiare in grande stile. Il calendario? Molto ambizioso. Sono 31 gli eventi che animeranno la città. Dal ritorno dello storico palio di Ferrara al 31 maggio, preceduto dal corteo in costume del 24 ai numerosi spettacoli musicali. Sono previste poi tantissime mostre, alcune delle quali fotografiche o con installazioni artistiche e ovviamente non possono mancare visite guidate ai palazzi storici: tutti modi pensati per coinvolgere i visitatori e far emergere l’anima rinascimentale della cittadina.

Il 2025 è anche l’occasione per valorizzare i tesori architettonici della città: gli interventi di restauro che hanno coinvolto palazzo dei Diamanti e Schifanoia sono visitabili. In più, con le iniziative “in bici nel Rinascimento” si uniscono i tour tra le bellezze artistiche e la promozione di un turismo sostenibile su uno dei mezzi che da sempre caratterizza la città. Possiamo dire che il 2025 sarà un anno davvero speciale per Ferrara che vive il trentennale non solo come una ricorrenza ma come l’occasione per accendere i riflettori sulla città rinascimentale che ha saputo custodire il proprio spirito senza smettere di rinnovarsi. Perché Ferrara, oggi più che mai, è un patrimonio da condividere con una festa che durerà 8 mesi e coinvolgerà oltre 30 appuntamenti già calendarizzati, alcuni dei quali gratuiti.

Gli eventi imperdibili per i 30 anni di Ferrara Patrimonio UNESCO

Dal calendario ufficiale degli eventi di Ferrara per i 30 anni dalla dichiarazione di Patrimonio UNESCO spiccano questi appuntamenti:

  • Giardini aperti. il 4 maggio. 10:00-13:00/14:00-18:00 – Giardino di Palazzo Schifanoia
  • Il palio in mostra. maggio/giugno – Sede storica “Pistelli e Bartolucci” – Corso Giovecca, 2/4
  • Interno verde. 10 e 11 maggio ~ – Giardini pubblici e privati
  • Ferrara musica extra. Stephen Waarts (violino), musiche di  Béla Bartók e J.S. Bach 21 maggio ~ 20:30 – Palazzo Schifanoia
  • Il magnifico corteo. 24 maggio ~ 20:45 – Corso Giovecca – Centro Storico
  • Il palio di Ferrara. 31 maggio ~ 20:00 – Piazza Ariostea
  • Morricone suona Morricone. 25 giugno ~ 21:00 – Piazza Ariostea
  • In bici nel rinascimento. Far scoprire la Città e i luoghi UNESCO dal punto di vista di un ciclista 28 giugno – 1° percorso – Visita Mura Estensi
  • In bici nel rinascimento. Far scoprire la Città e i luoghi UNESCO dal punto di vista di un ciclista 29 luglio – 2° percorso – Visita Città Medioevale
  • Scopri la Ferrara rinascimentale patrimonio UNESCO. Visite guidate a partenza fissa tutte le domeniche da settembre a dicembre ~ 10:30 – a pagamento
  • Ferrara città europea del Rinascimento. Mostra fotografica di Pierluigi Benini dal 15 settembre al 30 novembre – Rotonda Foschini
  • Visite del FAI. 11 e 12 ottobre – Palazzo Prosperi Sacrati e Palazzo Massari
  • Monumenti aperti. 18 e 19 ottobre – inaugurazione anteprima serale 17 ottobre Visite guidate dagli alunni delle scuole primarie e secondarie di I grado a palazzi storici della città
  • LA CENA DI GALA DEGLI ESTE. Il Gran Banchetto Rinascimentale di Messisbugo con lo CHEF CRACCO ottobre
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Le mostre da vedere in Italia ad aprile 2025

Con l’arrivo della primavera, l’Italia si trasforma in un palcoscenico d’arte straordinario e propone un viaggio al cospetto di epoche, movimenti e artisti che hanno lasciato un segno indelebile nella storia.

Aprile sarà un mese ricco di appuntamenti imperdibili per gli amanti dell’arte, con esposizioni che spaziano dai capolavori del Rinascimento alle sperimentazioni della Pop Art, fino alle reinterpretazioni contemporanee dei grandi maestri. Scopriamoli.

Giovanni Fattori 1825-1908. Il genio dei Macchiaioli

Dal 29 marzo al 29 giugno 2025, XNL Piacenza celebra uno dei protagonisti assoluti dell’Ottocento europeo: Giovanni Fattori. La mostra Giovanni Fattori 1825-1908. Il genio dei Macchiaioli, curata da Fernando Mazzocca, Elisabetta Matteucci e Giorgio Marini, si inserisce nelle celebrazioni per il bicentenario della nascita del pittore livornese. Con 170 opere – 100 dipinti e 70 tra disegni e incisioni – l’esposizione rinnova la memoria di Fattori, ponendo l’accento sul suo ruolo chiave nel panorama figurativo italiano ed europeo.

La rassegna documenta la varietà della sua produzione, dalle celebri scene di vita militare alle vedute en plein air, dai ritratti intensi ai paesaggi della Maremma. Un focus particolare è dedicato alla sua produzione grafica, in particolare alle acqueforti, grazie alla collaborazione con l’Istituto Centrale per la Grafica di Roma.

In parallelo, la Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi propone Da Ghiglia a Morandi. Ripensare Fattori nel Novecento, con oltre 30 opere che mostrano l’influenza del maestro su artisti del secolo successivo come Morandi, Carrà, Soffici e Ghiglia.

Viaggio nella Pop Art

Fino a domenica 30 marzo 2025, alla Vaccheria all’EUR si può visitare la mostra Viaggio nella Pop Art: un nuovo modo di amare le cose, realizzata dal Municipio IX Roma EUR con il supporto di Roma Capitale. In occasione del finissage, è previsto alle 19.30 un evento speciale con concerto per pianoforte di Mark Kostabi e una jam session con Andy (Bluvertigo) al sax. L’ingresso è gratuito fino a esaurimento posti.

La mostra, curata da Giuliano Gasparotti e Francesco Mazzei, è il risultato della collaborazione con Zètema Progetto Cultura e IconArs S.R.L., con il coordinamento di Gianfranco Rosini.

Caravaggio e il Novecento. Roberto Longhi, Anna Banti

A Firenze, Villa Bardini ospita fino al 20 luglio 2025 la mostra Caravaggio e il Novecento. Roberto Longhi, Anna Banti, un percorso in 12 sezioni che intreccia arte, letteratura e vita quotidiana. Curata da Cristina Acidini e Claudio Paolini, l’esposizione racconta l’influenza della coppia sul panorama culturale del Novecento italiano.

Grazie a capolavori come Ragazzo morso da un ramarro di Caravaggio e un corpus di opere di Morandi, Ribera, de Pisis, Mafai e Guttuso, la mostra mette in luce il ruolo di Longhi come critico e collezionista, e quello di Banti come scrittrice e storica dell’arte. Una sezione è dedicata anche alla loro passione per il cinema e all’intenso rapporto con la cultura letteraria dell’epoca.

Firenze celebra il suo fiore simbolo con la Settimana del Fiorentino

Dal 22 al 30 marzo 2025, Firenze ospita anche la nuova edizione della Settimana del Fiorentino, con eventi diffusi nei musei e in città. Tema centrale: il giglio rosso su campo bianco, legato al risveglio della primavera e agli iris che colorano la campagna.

Tra le iniziative, attività per bambini come Intorno al porcellino al Museo Stefano Bardini e Marzocco. Il Leone di Firenze a Palazzo Vecchio. Visite straordinarie sono previste a Porta San Frediano e alla Torre San Niccolò, mentre il 30 marzo, al MAD Murate Art District, si terrà il laboratorio Viola iris, ispirato all’Agenda 2030, per avvicinare i più piccoli alla natura e alla sostenibilità.

Corpi moderni. La costruzione del corpo nella Venezia del Rinascimento

Dal 4 aprile al 27 luglio 2025, le Gallerie dell’Accademia di Venezia presentano Corpi moderni. La costruzione del corpo nella Venezia del Rinascimento, un viaggio affascinante tra arte, scienza e cultura visiva. Curata da Guido Beltramini, Francesca Borgo e Giulio Manieri Elia, l’esposizione riunisce 90 opere, tra cui l’Uomo vitruviano di Leonardo, accostato per la prima volta ad antichi rilievi greci e all’Autoritratto nudo di Dürer.

Divisa in tre sezioni – Anatomia, Desiderio e Persona – la mostra indaga il corpo come oggetto di studio, desiderio e rappresentazione culturale. Accanto ai capolavori di Leonardo, Michelangelo, Dürer, Bellini e Giorgione, sono esposti modelli anatomici, strumenti scientifici, oggetti d’uso quotidiano e accessori per la cura di sé, come un raro scrigno make-up del XVI secolo.

Che Guevara tú y todos

Che Guevara tú y todos

Fonte: Ufficio Stampa

La mostra CHE GUEVARA tú y todos

Dal 27 marzo al 30 giugno 2025, il Museo Civico Archeologico di Bologna ospita Che Guevara tú y todos, un percorso immersivo che racconta la vita di Ernesto Guevara tramite documenti inediti e installazioni multimediali.

La mostra si sviluppa su tre livelli: la dimensione storica del contesto geo-politico, la dimensione biografica della formazione del giovane Che e della sua attività pubblica, e infine la dimensione più intima, con scritti, lettere, poesie e registrazioni personali. Oltre 2.000 i documenti in mostra, provenienti dall’archivio del Centro de Estudios Che Guevara a L’Avana.

La seduzione del colore. Andrea Solario e il Rinascimento tra Italia e Francia

Il Museo Poldi Pezzoli di Milano inaugura la stagione espositiva 2025 con la prima monografica dedicata ad Andrea Solario: La seduzione del colore. Andrea Solario e il Rinascimento tra Italia e Francia, dal 26 marzo al 30 giugno.

A cura di Lavinia Galli e Antonio Mazzotta, la mostra presenta 24 capolavori del pittore milanese, attivo tra la fine del Quattrocento e i primi decenni del Cinquecento, fortemente influenzato da Leonardo.

Le opere, provenienti da istituzioni internazionali come il Louvre, la National Gallery, il British Museum, il Kunsthistorisches Museum di Vienna e altre collezioni prestigiose, raccontano il dialogo artistico tra Milano e la Francia durante il Rinascimento.

Canova e la nascita della scultura moderna

Dal 23 marzo al 21 giugno 2025, il Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno ospita la mostra-dossier Canova e la nascita della scultura moderna, incentrata sul capolavoro giovanile Teseo sul Minotauro (1783), simbolo del passaggio dal barocco al neoclassico.

Curata da Elena Catra, l’esposizione propone un confronto tra il modello iniziale, la versione finale in gesso e la Testa di Teseo, giunta in museo grazie a un prestito eccezionale. Il percorso si completa con una sezione ospitata nella casa natale di Canova, dove incisioni, pubblicazioni e documenti raccontano la fortuna critica dell’opera e l’impatto dell’artista sul gusto dell’epoca.

Timeless Icons: Jisbar tra arte neo pop e Rinascimento

Dal 13 aprile all’11 maggio 2025, il Refettorio Monastico di San Benedetto Po (MN), uno dei Borghi più Belli d’Italia, ospita Timeless Icons, la più grande mostra istituzionale dell’artista francese Jisbar. Le oltre 25 opere inedite dell’artista neo pop-street internazionale creano un potente cortocircuito visivo con la magnificenza rinascimentale della location.

Jisbar reinterpreta i grandi maestri e le icone della cultura pop in chiave contemporanea, fondendo stili e suggestioni per trasformare volti noti del passato e del presente in vere e proprie icone senza tempo. La mostra è patrocinata da Regione Lombardia, Provincia di Mantova e Città di San Benedetto Po.

A Terni, l’Impressionismo raccontato tra Francia e Italia

Da Degas a BoldiniUno sguardo sull'Impressionismo tra Francia e Italia

Fonte: Maria Chiara Salvanelli | Press Office & Communication

Giovanni Fattori, Sosta di cavalleggeri

Dal 16 aprile al 29 giugno 2025, Palazzo Montani Leoni di Terni ospita Da Degas a Boldini. Uno sguardo sull’Impressionismo tra Francia e Italia, curata da Anna Ciccarelli e Pierluigi Carofano. Un omaggio ai 150 anni dalla nascita del movimento impressionista, con 44 opere che raccontano la ricchezza della pittura italiana tra la metà dell’Ottocento e gli anni Venti del Novecento.

La mostra valorizza soprattutto gli artisti italiani, spesso oscurati dal successo della scuola francese, e si avvale di prestiti da musei, collezioni bancarie e fondazioni culturali, per offrire un confronto diretto e stimolante tra le due tradizioni.

Milano Art Week: Città viste dal cielo di Luigi Angiuli

L’Agenzia di turismo 5 Giornate partecipa alla Milano Art Week con Città viste dal cielo, mostra di Luigi Angiuli visitabile dal 1° all’11 aprile 2025 in Piazza Cinque Giornate 15. Dodici planimetrie urbane astratte raccontano metropoli oniriche viste dall’alto, tra percorsi misteriosi e intrecci esistenziali.

L’inaugurazione, l’1 aprile alle 18, sarà accompagnata da un aperitivo con la partecipazione dell’artista e degli autori del progetto, Alberto Oliva ed Elisabetta Invernici (Galleria&Friends). L’evento si inserisce nel palinsesto del Fuorisalone e del Salone del Mobile.

A Torino, Da Botticelli a Mucha: bellezza e seduzione nei secoli

Dal 17 aprile al 27 luglio 2025, le Sale Chiablese dei Musei Reali di Torino ospitano la mostra Da Botticelli a Mucha. Bellezza, Natura, Seduzione, un affascinante viaggio attraverso l’estetica femminile nella storia dell’arte.

Oltre 100 opere, tra cui la Venere di Botticelli e la Dama con l’unicorno di Luca Longhi, raccontano il mito, la natura e l’universo femminile, arrivando fino all’Art Nouveau di Alphonse Mucha. Tra i focus, la figura della Contessa di Castiglione e l’eccezionale esposizione del Volto di fanciulla di Leonardo da Vinci. A curare la mostra: Annamaria Bava per i Musei Reali di Torino e Arthemisia.

Art Crimes: Angelo Accardi reinterpreta Raffaello in chiave pop

Art Crimes

Fonte: Ufficio Stampa

Art Crimes: Angelo Accardi reinterpreta Raffaello in chiave pop

Dal 3 al 28 aprile 2025, la Veneranda Biblioteca Ambrosiana di Milano accoglie Art Crimes, l’installazione site-specific di Angelo Accardi. A cura di Nino Florenzano, la mostra fonde pop surrealismo e arte classica, reinterpretando la Scuola di Atene di Raffaello attraverso tele, sculture, video e design.

In un pantheon contemporaneo sfilano Duchamp, Dalì, Warhol, Bacon, Cattelan, Picasso e altri grandi maestri. L’artista, celebrato anche dal Metropolitan Museum of Art, porta a Milano un’opera ironica e visionaria, in bilico tra omaggio e provocazione.

Fluire l’infinito: Veronica Gaido tra corpo, mare e mutamento

Dal 19 aprile al 25 maggio 2025, il Fortino Leopoldo I di Forte dei Marmi ospita Fluire l’infinito, personale di Veronica Gaido curata da Beatrice Audrito. Un percorso fotografico e installativo che esplora il tempo, i corpi, la trasformazione e l’identità femminile.

Per i 30 anni di carriera dell’artista, 25 opere trasformano il fortino settecentesco in un luogo di riflessione visiva tra mare, luce e dissolvenza, in cui il confine tra fotografia, arte e tecnologia diventa fluido e poetico.

Roma: Oliviero Rainaldi racconta la maternità in Seconda Madre

Dal 26 marzo al 23 maggio 2025, La Nuova Pesa di Roma ospita Seconda Madre, la nuova serie pittorica di Oliviero Rainaldi, a cura di Arnaldo Colasanti. Dodici opere in bianco e nero indagano la figura femminile, tra sacralità e mistero, in un viaggio che tocca l’origine, la maternità e l’identità.

Dopo grandi installazioni pubbliche, Rainaldi torna alla tela con una pittura intensa e spirituale, fatta di luci e ombre, di assenze e presenze, in un dialogo intimo con lo spettatore.

RETREAT: Jacopo Di Cera porta la crisi climatica ad Art Dubai

Dal 18 al 22 aprile 2025, l’artista digitale Jacopo Di Cera presenta RETREAT ad Art Dubai, una potente installazione visiva dedicata al drammatico scioglimento dei ghiacciai. Protagonista: il ghiacciaio della Brenva, raccontato attraverso 40 monitor sostenibili e dati scientifici trasformati in arte digitale.

L’opera si configura come una denuncia visiva e poetica sull’emergenza climatica, portando l’arte italiana al centro del dibattito ambientale internazionale.

Arte & Natura: Dentro e Fuori a Villa Arconati

Dal 6 aprile al 12 ottobre 2025, Villa Arconati ospita la mostra collettiva Arte & Natura: Dentro e Fuori, a cura di Diana Segantini e promossa dalla Fondazione Augusto Rancilio in collaborazione con Segantini Unlimited.

Quaranta artisti internazionali – da Giuseppe Penone a Kimsooja, da Miroslaw Balka a Jannis Kounellis – dialogano con gli spazi storici della villa e con il paesaggio circostante, in un intreccio tra arte contemporanea, natura e architettura. L’esposizione riflette sulla relazione tra uomo, ambiente e bellezza.

Les Monstres Amis: Emilio Scanavino e la X Triennale di Milano

Dal 4 aprile al 22 giugno 2025, la Fondazione Emilio Scanavino presenta la mostra Les Monstres Amis. Emilio Scanavino e la X Triennale, a cura di Michel Gauthier e Marco Scotini. L’esposizione ripercorre la partecipazione dell’artista ligure e dei suoi contemporanei alla Triennale del 1954, in un momento chiave del dialogo tra arte e design industriale.

Focus sulla sezione ceramica curata da Joe Colombo e animata da autori come Fontana, Matta, Jorn, Baj e Dangelo, anticipando il Bauhaus Immaginista. La mostra è accompagnata da un catalogo con saggi critici e approfondimenti storici.

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Le Giornate Nazionali dei Borghi Autentici d’Italia, per scoprire le bellezze del nostro del territorio

Torna con una nona edizione scoppiettante e piena di novità l’appuntamento annuale con i Borghi Autentici d’Italia: gli eventi diffusi coinvolgeranno 12 weekend su tutto il territorio nel periodo che va dalla primavera all’autunno 2025. Ogni borgo che aderisce è pronto a farsi scoprire dai visitatori attraverso un calendario di appuntamenti pensati per valorizzare il patrimonio artistico dei piccoli centri. Incontri, mostre, laboratori, sagre e tanto altro caratterizzano il calendario degli appuntamenti che partono ufficialmente dal 22 marzo con date scaglionate fino al 16 novembre.

Borghi Autentici d’Italia 2025: il tema “storie da abitare”

Il tema trattato dall’evento dei Borghi Autentici d’Italia 2025 ha come ruolo centrale quello di dar vita ai comuni trasformandoli in spazi dinamici mettendo la condivisione come protagonista indiscussa. L’edizione mette in luce iniziative che favoriscono un senso di responsabilità collettiva e incoraggiano la partecipazione alla vita della comunità, attraverso occasioni di incontro e azioni concrete. L’evento è un appello all’impegno, sia personale che collettivo, per ripensare il concetto di abitare, rendendolo unico grazie al valore della condivisione e della cooperazione.

Le storie si intrecciano tra le località, alimentando idee e progetti che le rendono accoglienti e vitali ma al tempo stesso capaci di conservare e rinnovare il proprio patrimonio culturale e sociale. Così ogni paese si afferma come un luogo capace di superare i cliché mettendo al centro le persone. Dietro all’evento c’è l’Associazione Borghi Autentici d’Italia, una rete che vuole unire piccoli comuni e di medie dimensioni, enti territoriali e altre attività per dare vita ad una crescita economica e sociale al di fuori dell’overtourism ripuntando l’attenzione verso le realtà più autentiche e il patrimonio delle identità locali.

La principale novità dell’edizione 2025 riguarda il format dell’evento, che si evolve da una singola giornata a un programma più ampio e articolato, distribuito in diversi momenti dell’anno. La scelta nasce dall’idea che ogni borgo possieda un carattere unico e un fascino particolare in determinate stagioni, rendendo così più significativa l’esperienza dei visitatori. Per questo motivo, la Giornata Nazionale si svilupperà lungo dodici fine settimana, suddivisi tra primavera e autunno. La presidente nazionale BAI Rosanna Mazzia nel comunicato stampa ufficiale ha dichiarato che la Giornata Nazionale dei Borghi Autentici d’Italia è un appuntamento imperdibile che punta a valorizzare i luoghi meno visitati del nostro Paese ma sicuramente di grande importanza. L’impegno è costante nel mostrare le località non solo come una meta da scoprire come turisti ma come opportunità dove vivere.

I borghi che partecipano all’iniziativa

Numerosi borghi, distribuiti in diverse regioni italiane, hanno già aderito alla manifestazione. Tra questi, in Abruzzo troviamo Fallo, Cermignano, Monteferrante, Pereto, Sante Marie, San Vincenzo in Valle Roveto e Scurcola Marsicana; in Sardegna Chiaramonti, Galtellì, Osidda e Samugheo; in Puglia Minervino Murge, Ugento e Casamassima; in Calabria Casali del Manco e Bovalino; in Campania Morcone e Tramonti; in Molise Ripamolisani; nelle Marche Magliano di Tenna, Monteleone di Fermo, Monte Rinaldo e Carassai; e in Liguria Pitelli. Il numero dei borghi partecipanti è destinato ad aumentare, con l’adesione di nuove realtà e l’arricchimento del programma con ulteriori iniziative tutte da scoprire.

Le date da segnare sul calendario sono le seguenti:

  • 22-23 e 29-30 marzo;
  • 05-06 e 26-27 aprile;
  • 03-04 maggio;
  • 11-12, 18-19 e 25-26 ottobre;
  • 1-2, 8-9 e 15-16 novembre.
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Al Museo della Scienza arriva un pezzo unico per la storia artistica di Milano

Il Teatro alla Scala è uno dei luoghi più importanti di Milano perché, sin dalla sua istituzione nel 1778, ha accompagnato l’evoluzione sociale e culturale della città. Tempio della lirica e luogo della “prima” più famosa d’Italia, dal 15 marzo 2025 sarà anche protagonista di una mostra allestita al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci. O meglio, è un suo dettaglio storico a essere il soggetto principale.

Il nuovo allestimento “In Scena”, infatti, racconta il rapporto tra teatro, musica e tecnica attraverso la valorizzazione di un modulo del palcoscenico storico del Teatro alla Scala. Qui viene approfondita la sua complessa ingegneria, insieme ad alcuni beni provenienti dalle collezioni di strumenti musicali e tecnologie del suono del museo e ai costumi di scena scaligeri.

La storia del palcoscenico del Teatro alla Scala

Il Teatro alla Scala è uno dei teatri italiani più famosi, nato nella Milano asburgica di fine Settecento. Da sempre uno dei principali luoghi di incontro dell’alta società, nel corso dei secoli è stato protagonista di lavori ingegneristici innovativi che hanno permesso il suo funzionamento e successo. Uno di questi è il palcoscenico storico a ponti mobili realizzato nel 1938 su progetto dell’ingegnere Luigi Lorenzo Secchi, conservatore del Teatro alla Scala dal 1932 al 1982.

A renderlo unico è un particolare sistema, innovativo al tempo, che ha consentito di realizzare cambi di scena rapidi e sicuri. Il palcoscenico fu utilizzato per oltre 60 anni (dal 1938 al 2002), sopravvivendo anche ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale che danneggiarono profondamente l’intero edificio, tanto da non poter essere utilizzato per i tre anni successivi. L’attuale palcoscenico del Teatro alla Scala, progettato nel 2004 dall’ingegner Franco Malgrande, è stato modellato ispirandosi a questa storica struttura.

Cosa vedere alla mostra “In Scena”

Il progetto “In Scena”, realizzato grazie alla collaborazione con il Comune di Milano, la Fondazione Teatro alla Scala, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Milano e al contributo di Fimesa – Famiglia Sordi, permette di ammirare il palcoscenico, lungo 6 metri e largo 2,40, ma non solo.

Tutt’intorno al manufatto è stata allestita una mostra iconografica con foto, locandine e disegni provenienti dal Politecnico di Milano, che conserva il fondo archivistico Secchi e documenta più di mezzo secolo di progetti per il teatro, dal Teatro alla Scala, con il Museo Teatrale e l’Archivio Fotografico, dalla Raccolta delle Stampe Bertarelli presso il Castello Sforzesco di Milano e dalla Biblioteca Comunale di Foligno, che conserva i disegni di Giuseppe Piermarini.

A completare l’esposizione ci sono tre gruppi di beni storici. Il primo è dedicato al rapporto tra musica e teatro, con l’esposizione di alcuni strumenti musicali del XIX secolo appartenenti alle collezioni del museo, restaurati per l’occasione, tra cui un’Arpa Gotica Érard del 1844. Il secondo gruppo comprende filmati di rappresentazioni scaligere e due costumi di scena provenienti dai Laboratori del Teatro alla Scala, mentre il terzo è dedicato alla nascita delle tecniche di registrazione del suono e alla importante opportunità di immortalare musiche e voci dei grandi cantanti.

Come ha dichiarato Emanuela Carpani, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Milano: “L’esposizione riesce a valorizzare efficacemente un modulo dei ponti mobili del palcoscenico realizzato nel 1938, inserendolo nel percorso espositivo del museo e corredandolo di alcuni elementi funzionali alla sua lettura, compresi accorgimenti expografici e supporti audiovisivi di qualità”.

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Caravaggio 2025: una mostra evento per il Giubileo di Roma

Nell’anno del Giubileo, la città di Roma omaggia il genio di Michelangelo Merisi con una ambiziosa mostra dedicata al Maestro della luce: Caravaggio 2025 propone 24 capolavori (più una sorpresa), concessi in prestito in via straordinaria da collezioni private e dai più prestigiosi musei nazionali e internazionali, fra cui spiccano il “Ritratto di Maffeo Barberini”, recentemente svelato al pubblico, e l’”Ecce Homo”, riscoperto a Madrid nel 2021 e che di ritorno in Italia dopo quattro secoli.

La mostra si apre il 7 marzo presso le Gallerie Nazionali di Arte Antica, con la curatela di Francesca Cappelletti, Maria Cristina Terzaghi e Thomas Clement Salomon, e sarà visitabile fino al 6 luglio: si tratta di un progetto di ampio respiro, che non solo mette in mostra alcune delle opere più iconiche di Caravaggio nella città che lui stesso aveva scelto come patria di elezione, ma con il suo percorso vuole enfatizzare la profonda forza innovatrice che caratterizzò l’opera dell’artista.

Caravaggio, artista e personaggio che aveva in sé le stesse luci e ombre che tanto magistralmente riusciva a riportare su tela, ha condotto tutta la sua vita come mosso da una forza interiore quasi involontaria, che lo portava ad approfondire sempre di più la sua ricerca artistica pur fra le fortune altalenanti che lo investivano a livello personale.

Caravaggio 2025, il percorso espositivo

Così la mostra Caravaggio 2025 parte dal DEBUTTO ROMANO, prima sezione espositiva, dove le opere di Caravaggio sono quelle degli esordi nella Capitale ma anche quelle delle prime importanti commesse per mecenati come Francesco Maria del Monte; prosegue poi con INGAGLIARDIRE GLI OSCURI, sezione che introduce la rara produzione ritrattistica di Caravaggio e che offre l’incredibile opportunità di vedere insieme le due versioni del ritratto di Maffeo Barberini, la più nota versione “Corsini” esposta accanto a quella recentemente presentata al pubblico a oltre sessant’anni dalla sua riscoperta e attribuzione di Roberto Longhi (1963); e con IL DRAMMA SACRO TRA ROMA E NAPOLI, sezione dove si trovano, tra gli altri capolavori, anche l’”Ecce Homo”, recentemente rinvenuto in Spagna, e “La Flagellazione”, realizzata per la cappella di San Domenico Maggiore. La mostra si chiude con la sezione FINALE DI PARTITA, dove vengono esposte le ultime opere di Caravaggio, realizzate prima della misteriosa morte che lo colse sulla via di Porto Ercole mentre cercava disperatamente di tornare a Roma.

Venticinquesima opera della mostra, eccezionalmente visitabile solo in questa occasione, è il “Giove, Nettuno e Plutone”, l’unico dipinto murale eseguito da Caravaggio nel 1597 (ca) all’interno del Casino dell’Aurora, a Villa Ludovisi (Porta Pinciana). L’opera era stata eseguita su commissione del Cardinale del Monte per il soffitto del camerino dove si dilettava nell’alchimia e raffigura un’allegoria della triade alchemica di Paracelso: Giove, personificazione dello zolfo e dell’aria, Nettuno del mercurio e dell’acqua, e Plutone del sale e della terra.

Caravaggio 2025 non è solo quindi un doveroso omaggio all’artista, ma anche una inedita occasione di confronto ed analisi della sua produzione artistica e della profonda influenza che ancora oggi esercita sul mondo dell’arte.

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Caravaggio e oltre: le mostre da vedere a marzo 2025

Marzo 2025 si prospetta un mese di grandi emozioni per gli amanti dell’arte, con mostre che spaziano dai grandi maestri del passato alle voci più contemporanee. Dalla potenza pittorica di Caravaggio ai capolavori di artisti come Casorati, Tintoretto e Munch, dalla magia della musica di Pino Daniele all’intimità dell’opera di Che Guevara, che fa riscoprire il lato più umano e profondo del mito, sono tante le esposizioni in tutta la penisola che meritano una visita. Ecco le nostra selezione delle mostre da non perdere questo mese, per vivere l’arte in tutta la sua magnificenza.

Casorati – Milano

Fino al 29 giugno 2025, Palazzo Reale di Milano ospita Casorati, una delle più ampie e complete retrospettive mai dedicate a Felice Casorati, a 35 anni dall’ultima grande mostra milanese. Curata da Giorgina Bertolino, Fernando Mazzocca e Francesco Poli, l’esposizione ripercorre la straordinaria carriera dell’artista, mettendo in luce il suo profondo legame con Milano, città chiave per lo sviluppo della sua arte e del moderno mercato artistico italiano.

Attraverso oltre cento opere – tra dipinti, sculture, bozzetti scenografici e lavori grafici – il percorso espositivo si snoda in 14 sale, documentando l’evoluzione stilistica di Casorati, dal simbolismo al realismo magico, fino alle influenze picassiane e al sintetismo degli ultimi anni. Prestiti prestigiosi provenienti da musei e collezioni di primo piano, tra cui la GAM di Torino e la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, si affiancano a materiali d’archivio e documenti storici inediti, offrendo una rilettura approfondita e affascinante del maestro novarese. Un appuntamento imperdibile per riscoprire la potenza espressiva e la raffinatezza pittorica di uno dei grandi protagonisti dell’arte italiana del Novecento.

Casorati, Ritratto di Signora

Fonte: Ufficio Stampa

Ritratto di Signora (dettaglio), opera di Casorati

Henri Cartier-Bresson e l’Italia – Torino

Fino al 2 giugno 2025, CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia celebra il legame profondo tra Henri Cartier-Bresson e l’Italia con la più grande monografica mai dedicata al celebre maestro della fotografia. Attraverso 160 scatti e materiali d’archivio, la mostra – curata da Clément Chéroux e Walter Guadagnini in collaborazione con la Fondation Henri Cartier-Bresson – offre un viaggio straordinario tra le immagini che raccontano il nostro Paese con lo sguardo inconfondibile di colui che è stato definito l’occhio del secolo. Un percorso che segue i suoi viaggi da Nord a Sud, catturando la vitalità delle strade italiane, gli sguardi e i gesti del quotidiano, in un mosaico di istanti decisivi che hanno reso il suo lavoro immortale. Un’occasione unica per riscoprire l’Italia attraverso gli occhi di uno dei più grandi fotografi di tutti i tempi.

Munch. Il grido interiore – Roma

Fino al 2 giugno 2025, Palazzo Bonaparte a Roma diventa il palcoscenico di Munch. Il grido interiore, una mostra straordinaria che porta nella Capitale 100 capolavori provenienti dal Munch Museum di Oslo. Un viaggio intenso e profondo nell’universo emotivo di Edvard Munch, l’artista che con L’Urlo ha dato voce alle inquietudini dell’animo umano. Tra tristezza e solitudine, amore e angoscia, il percorso espositivo svela il legame tra la tormentata vita personale dell’artista e la sua visione innovativa del colore e della forma. In una cornice neoclassica d’eccezione, questa mostra offre un’occasione unica per immergersi nell’espressionismo psicologico di Munch e riscoprire la forza universale delle sue emozioni senza tempo.

Caravaggio 2025 – Roma

Dal 7 marzo al 6 luglio 2025, Palazzo Barberini diventa il cuore pulsante dell’arte barocca con una straordinaria mostra dedicata a Caravaggio, il genio rivoluzionario del chiaroscuro. Un evento imperdibile per ammirare da vicino capolavori iconici e opere raramente esposte, tra cui il Ritratto di Monsignor Maffeo Barberini, presentato per la prima volta al pubblico, e l’Ecce Homo, eccezionalmente in ritorno in Italia dal Museo del Prado di Madrid. Il percorso espositivo guiderà i visitatori attraverso le diverse fasi della carriera del maestro, svelando il suo impatto rivoluzionario sulla pittura con una selezione di opere provenienti dai più prestigiosi musei internazionali.

Momenti di grande suggestione accompagneranno l’incontro con la Santa Caterina d’Alessandria, Marta e Maddalena, fino alla storica riunione dei tre capolavori commissionati dal banchiere Ottavio Costa: Giuditta e Oloferne, San Giovanni Battista e San Francesco in estasi. A concludere il percorso, il Martirio di Sant’Orsola, l’ultima opera realizzata da Caravaggio prima della sua morte. Un viaggio immersivo nella potenza della luce e nell’intensità emotiva che hanno reso Caravaggio uno degli artisti più amati e influenti di tutti i tempi.

Attorno a Tintoretto. La Deposizione. – Milano

Dal 4 marzo al 25 maggio 2025, il Museo Diocesano di Milano accoglie un dialogo straordinario tra passato e presente con Attorno a Tintoretto. La Deposizione. Protagonista assoluta della mostra è la Deposizione di Cristo dalla croce di Jacopo Tintoretto, capolavoro della pittura veneziana del Cinquecento, in prestito dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia. Accanto a questa straordinaria opera, quattro artisti contemporanei – Jacopo Benassi, Luca Bertolo, Alberto Gianfreda e Maria Elisabetta Novello – si confrontano con la potenza espressiva di Tintoretto, dando vita a creazioni inedite che spaziano dalla pittura all’installazione. Un incontro tra epoche, linguaggi e sensibilità che invita il pubblico a esplorare il valore senza tempo dell’arte, lasciandosi coinvolgere dalle suggestioni e dalle emozioni che ogni opera è in grado di suscitare.

Deposizione, Tintoretto

Fonte: Ufficio Stampa

La Deposizione di Tintoretto

Il Canova mai visto – Padova

Dall’8 marzo all’8 giugno 2025, il Museo Diocesano di Padova ospita Il Canova mai visto, una mostra straordinaria che riporta alla luce un capolavoro creduto perduto: il Vaso cinerario della contessa Louise von Callenberg, realizzato da Antonio Canova tra il 1803 e il 1807. L’opera, considerata distrutta nei bombardamenti del 1944, è stata ritrovata grazie a un’attenta ricerca ed è ora al centro di un’esposizione che ne ricostruisce l’intero monumento funerario, progettato da Giannantonio Selva e decorato da iscrizioni di figure illustri, tra cui Johann Wolfgang von Goethe.

Ad arricchire il percorso espositivo, una preziosa selezione di opere canoviane, tra cui la raffinata collezione di stampe Manfredini, e una sezione dedicata a documenti inediti, lettere e scritti del fratello ed erede dell’artista, Mons. Giovanni Battista Sartori Canova. Attraverso calchi, gessi, incisioni e dipinti, la mostra svela il profondo legame tra Canova e Padova, offrendo uno sguardo inedito sulla sua arte e sulle sue relazioni con l’aristocrazia europea. Un’occasione per riscoprire la grandezza del maestro di Possagno e il fascino senza tempo delle sue opere.

Fratello Sole, Sorella Luna. La Natura nell’Arte, tra Beato Angelico e Corot – Perugia

Dal 15 marzo al 15 giugno 2025, la Galleria Nazionale dell’Umbria celebra l’ottavo centenario del Cantico delle Creature di San Francesco con la straordinaria mostra Fratello Sole, Sorella Luna. La Natura nell’Arte, tra Beato Angelico e Corot. Un viaggio affascinante attraverso oltre ottanta capolavori che raccontano l’evoluzione del rapporto tra l’uomo e la natura nell’arte, dal Medioevo all’Ottocento. Da Pisanello a Leonardo da Vinci, da Dürer a Poussin, le opere esposte testimoniano come il creato sia stato osservato, interpretato e celebrato dagli artisti nel corso dei secoli. Inserita tra gli eventi ufficiali del Giubileo 2025, la mostra è un’occasione per immergersi in una visione artistica e spirituale della natura, arricchita da incontri e iniziative speciali promosse in collaborazione con istituzioni locali.

Pino Daniele. Spiritual – Napoli

Dal 20 marzo al 6 luglio 2025, Palazzo Reale di Napoli rende omaggio a un’icona senza tempo con Pino Daniele. Spiritual, la mostra-evento che celebra il grande artista a 70 anni dalla sua nascita e a 10 dalla sua scomparsa. Un viaggio immersivo che racconta la sua anima musicale e il suo lascito culturale attraverso materiali inediti, oggetti personali, strumenti, documenti e una straordinaria raccolta di contenuti audiovisivi.

Due sezioni e nove aree tematiche ripercorrono la vita e la carriera di Pino Daniele: dagli esordi negli anni ’70, con la ricostruzione scenografica della leggendaria “Grotta” e dei club notturni napoletani, fino al successo internazionale e alle collaborazioni che hanno segnato il suo percorso. Pino Daniele. Spiritual non è solo una mostra, ma un’esperienza coinvolgente che permette di entrare in connessione con l’essenza più profonda di un artista che ha saputo fondere culture, generi e tradizioni in un linguaggio musicale senza confini.

Pino Daniele 1991

Fonte: Ufficio Stampa

Ritratto di Pino Daniele, 1991©Fondazione

Tracey Emin. Sex and Solitude – Firenze

Dal 16 marzo al 20 luglio 2025, Palazzo Strozzi ospita Tracey Emin. Sex and Solitude, la più grande mostra mai dedicata in Italia a una delle artiste più controverse del panorama contemporaneo. Curata da Arturo Galansino, l’esposizione è un viaggio intenso tra passione, vulnerabilità ed esplorazione di sé, attraverso oltre 60 opere che spaziano dalla pittura alla scultura, dal neon al ricamo. Il titolo richiama due temi centrali nel lavoro di Emin: sesso e solitudine, elementi che permeano la sua arte con una forza viscerale e profondamente emotiva.

Tra le opere in mostra, molte per la prima volta in Italia, spiccano la monumentale scultura in bronzo I Followed You To The End (2024), collocata nel cortile rinascimentale di Palazzo Strozzi, e la storica installazione Exorcism of the Last Painting I Ever Made (1996), ricostruita nelle sale del Piano Nobile. Accanto a capolavori del passato, nuove produzioni realizzate appositamente per l’evento amplificano la potenza espressiva di un’artista che ha fatto della propria intimità un linguaggio universale, capace di trasformare il dolore, il desiderio e l’amore in arte pura.

Che Guevara. Tú y todos – Bologna

Dal 27 marzo al 30 giugno 2025, il Museo Civico Archeologico di Bologna ospita Che Guevara. Tú y todos, una mostra straordinaria che offre uno sguardo inedito e intimo su Ernesto Che Guevara, al di là del mito rivoluzionario. Il titolo, tratto da una poesia scritta alla moglie prima della sua partenza per la Bolivia, riflette l’anima profonda dell’esposizione: raccontare l’uomo dietro l’icona, il politico e il sognatore attraverso oltre 2.000 documenti inediti, tra lettere, diari, fotografie scattate da lui stesso e video d’epoca.

Un percorso emozionante che riporta alla luce il volto più autentico del Che, grazie a materiali preziosi provenienti dall’archivio del Centro de Estudios Che Guevara di L’Avana, riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio “Memoria del Mondo”. Ideata da Simmetrico Cultura e curata da un team di esperti internazionali, la mostra è arricchita da una colonna sonora originale di Andrea Guerra, offrendo un’esperienza immersiva che restituisce la complessità di un uomo che ha segnato la storia.

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Giubileo 2025, gli eventi ufficiali del mese di febbraio

Dopo un mese di gennaio che ha visto Roma riempirsi dei primi i fedeli desiderosi di assaporare lo spirito più autentico del Giubileo appena cominciato, anche febbraio propone una serie di eventi ufficiali aperti al pubblico cui poter partecipare. Nella maggior parte dei casi, infatti, per accedere agli appuntamenti giubilari 2025 è sufficiente compilare un modulo online presente sul sito Jubilaeum2025 accedendo tramite iscrizione al portale. Laddove la data di chiusura iscrizioni fosse già trascorsa, è comunque possibile assistere alle celebrazioni liturgiche in Piazza San Pietro.

Così, se gennaio ha visto Papa Francesco aprire le ultime due Porte Sante nelle basiliche romane – il 1° gennaio in Santa Maria Maggiore e il 5 gennaio in San Paolo Fuori le Mura – oltre a guidare il Giubileo della Comunicazione dedicato agli operatori dei media, febbraio prosegue con nuove proposte per riflettere sui temi di questo Anno Santo. La città, infatti, diventa lo scenario di una serie di nuove celebrazioni ufficiali e pellegrinaggi destinati a portare nel cuore della cristianità fedeli e visitatori da tutto il mondo.

Tra gli appuntamenti di rilievo segnalati nel calendario dei grandi eventi, spiccano il Giubileo delle Forze Armate, di Polizia e di Sicurezza, previsto per l’8 e 9 febbraio, e il Giubileo degli Artisti e del Mondo della Cultura, in programma dal 15 al 18 febbraio. A questi, si aggiunge il Giubileo dei Diaconi, dal 21 al 23 febbraio, A dedicato ai diaconi permanenti e ai loro famigliari. La partecipazione a queste celebrazioni non solo arricchisce l’esperienza del Giubileo 2025, ma permette anche di immergersi nella profonda connessione tra fede, servizio e creatività che caratterizza la tradizione cattolica. Vediamo, allora, nel dettaglio gli appuntamenti del mese.

Il Giubileo delle Forze Armate, in programma l’8 e il 9 febbraio

Il mese di febbraio si apre con l’evento speciale dedicato alle Forze Armate, alle Forze di Polizia e agli operatori di sicurezza a cui sono specificatamente invitati, oltre ai membri di queste istituzioni, anche i loro familiari, i vigili urbani, i veterani, le associazioni militari, le accademie e le cappellanie militari. Il programma prevede per sabato 8 febbraio, dalle 8:00 alle 17:00, un pellegrinaggio alla Porta Santa, offrendo ai partecipanti l’opportunità di attraversarla e di ricevere il Sacramento della Riconciliazione nelle chiese giubilari, con confessioni disponibili in diverse lingue per facilitare tutti i fedeli.

Papa Francesco

Fonte: 123RF

Papa Francesco e i fedeli in Piazza San Pietro

Nel pomeriggio, poi, dalle 15:00 alle 17:00, in Piazza del Popolo, è previsto un momento di accoglienza arricchito da un concerto bandistico che regalerà un’atmosfera di comunità e celebrazione in città. Domenica 9 febbraio, alle 10:30, in Piazza San Pietro, il Santo Padre presiederà la Santa Messa, unendo in preghiera tutti i partecipanti. Come di consueto, l’accesso a Piazza San Pietro per questa celebrazione è gratuito e non richiede biglietti.

Il Giubileo degli Artisti e del Mondo della Cultura tra incontri e mostre

Il Giubileo degli Artisti e del Mondo della Cultura, organizzato dal Dicastero per la Cultura e l’Educazione, si svolgerà dal 15 al 18 febbraio 2025 con una serie di eventi significativi. Il programma inizia sabato 15 febbraio, dalle 9:00 alle 11:00, con un’Udienza Giubilare aperta a tutti in Piazza San Pietro, durante la quale Papa Francesco incontrerà artisti e operatori culturali.

Nella stessa giornata, quindi, dalle 10:00 alle 13:00, i Musei Vaticani ospiteranno l’incontro su invito internazionale Sharing Hope – Horizons for Cultural Heritage, rivolto a responsabili di musei, professionisti dell’arte, accademici e istituzioni culturali. L’obiettivo è riflettere sulle modalità contemporanee di promozione e trasmissione del patrimonio religioso e artistico.

Nella stessa giornata, poi, dalle 18:00 alle 20:00, verrà inaugurato lo spazio espositivo Conciliazione 5, situato in Via della Conciliazione a Roma (evento aperto a tutti). In tale occasione, sarà anche presentato il progetto del Maestro Yan Pei-Ming, realizzato in collaborazione con il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria italiana e la Comunità del Carcere di Regina Coeli.

Domenica 16 febbraio, alle 10:00, nella Basilica di San Pietro, si terrà una Celebrazione Eucaristica aperta a tutti, dedicata ai protagonisti della cultura e a coloro che operano nel mondo delle arti. La sera, dalle 20:00 alle 22:00 (ultimo ingresso alle 21:30), sempre in San Pietro, si svolgerà una Notte Bianca con il passaggio della Porta Santa. Questo evento è aperto a tutti previa iscrizione al Giubileo tramite il sito ufficiale

Si prosegue lunedì 17 febbraio, dalle 9:00 alle 11:00: per la prima volta nella storia, un Pontefice visiterà gli studi di Cinecittà a Roma (evento su invito). Papa Francesco incontrerà una rappresentanza di artisti e protagonisti del mondo della cultura, in collaborazione con il Ministero della Cultura italiano e Cinecittà. E nel corso del pomeriggio si terrà l’incontro Artisans of Hope con i rappresentanti dei centri culturali cattolici e degli organismi ecclesiali dedicati alla cultura.

Infine, martedì 18 febbraio, dalle 17:00 alle 19:00, presso la sede del Dicastero, verrà inaugurata la mostra Global Visual Poetry: traiettorie transnazionali nella Poesia Visiva, curata da Raffaella Perna, che metterà in luce il contributo innovativo di questa corrente artistica del Novecento. L’evento è su invito.

Il Giubileo dei Diaconi chiude il mese di febbraio

L’ultimo grande evento del mese di febbraio è il Giubileo dei Diaconi, previsto dal 21 al 23 febbraio 2025 e dedicato ai diaconi permanenti e alle loro famiglie. Le attività prendono il via venerdì 21 febbraio alle 15:30 con un momento di accoglienza e la recita comune dell’Ora Media nelle chiese giubilari, organizzate per lingua. Successivamente, dalle 16:00 alle 18:00, si terranno sessioni di catechesi e condivisione di esperienze tra i partecipanti.

Basilica di San Pietro Roma

Fonte: 123RF

Interno della Basilica di San Pietro

Sabato 22 febbraio, dalle 8:00 alle 17:00, è previsto poi il pellegrinaggio alla Porta Santa, con la possibilità di ricevere il Sacramento della Riconciliazione nelle chiese giubilari. La giornata culminerà alle 18:00 con una veglia vocazionale, anch’essa organizzata nelle chiese giubilari secondo le diverse lingue. Domenica 23 febbraio, alle 10:00, nella Basilica di San Pietro, il Santo Padre presiederà la Santa Messa, durante la quale avverranno ordinazioni diaconali, sottolineando l’importanza del ministero diaconale nella Chiesa. L’ingresso in Piazza San Pietro per la Santa Messa presieduta dal Santo Padre è gratuito e non richiede biglietti.

Gli altri eventi del mese di febbraio: due nuove mostre da non perdere

Oltre ai grandi eventi presentati, a febbraio sono previsti anche altri appuntamenti sempre nell’ambito del calendario giubilare. Intanto, il 5 febbraio (ore 18:00) viene inaugurata la mostra fotografica I Volti della Povertà in Carcere. A ospitarla – con il patrocinio del Giubileo 2025 – è la Galleria La Pigna presso Palazzo Maffei Marescotti e sarà aperta al pubblico fino al 13 febbraio, tutti i giorni dalle 15:00 alle 19:00. Ideata a partire dall’omonimo volume di Rossana Ruggiero e Matteo Pernaselci, l’esposizione ha come obiettivo quello di valorizzare l’umanità spesso dimenticata dei detenuti. All’inaugurazione sono attesi il vescovo ausiliare di Roma e delegato per la pastorale carceraria Mons. Benoni Ambarus, il fotoreporter Luca Catalano Gonzaga e la giornalista Rai e vicepresidente dell’Associazione Volontari in Carcere Daniela De Robert. L’ingresso è libero.

Altra mostra appena inaugurata, infine, è En Route presso la prestigiosa Biblioteca Apostolica Vaticana che con questa esposizione celebra il Giubileo esplorando il tema del viaggio nella collezione Poma di recente ritrovamento. Un fondo che comprende circa 1.200 giornali dalle località più remote dei cinque continenti, stampati in lingue rare, e che appartenne al diplomatico ed erudito Cesare Poma (1862-1932).

Tra i documenti più importanti ci sono i numeri del periodico En Route, pubblicato tra il 1895 e il 1897 dai giornalisti francesi Lucien Leroy e Henri Papillaud durante il loro viaggio intorno al mondo. Nei loro scritti emerge la descrizione di luoghi e culture lontane in cui emergono storie di uomini e donne che hanno sfidato gli stereotipi dell’epoca vittoriana. Sesta tappa del percorso di dialogo tra il patrimonio della Biblioteca Apostolica Vaticana e l’arte contemporanea, questa mostra coinvolge anche tre creativi contemporanei: Lorenzo Jovanotti Cherubini, Kristjana S Williams e Maria Grazia Chiuri.

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Le mostre più belle da vedere nel 2025

2025: nuovo anno, nuovi propositi, nuove mostre da vedere per soddisfare la nostra voglia di scoperta, arte e cultura. Sia in Italia che all’estero avremo tantissime opportunità per lasciarci travolgere dalla bellezza raccontata in forme diverse: moda, fotografia, pittura, scultura e cinema, per citarne alcune.

Qui abbiamo selezionato alcune delle mostre più belle da vedere nel 2025, così da aiutarvi a pianificare i vostri prossimi viaggi anche in base alle mostre che, mese dopo mese, arricchiranno in meglio il nostro bagaglio culturale.

Le mostre da non perdere in Italia

Partiamo dalle mostre in calendario in alcune città italiane, tra fotografia di moda e di viaggio, pitture sognanti e opere che uniscono arte e politica.

George Hoyningen-Huene: Glamour e Avanguardia, Milano

Dal 21 gennaio al 18 maggio 2025, Palazzo Reale a Milano ospiterà una prima assoluta in Italia: oltre 100 scatti iconici con stampe al platino immortalati da George Hoyningen-Huene. Fotografo per Vogue, Vanity Fair e Harper’s Bazaar, è il protagonista di una riscoperta globale grazie alle numerose mostre organizzate in diverse città europee.

Non tutti lo conoscono, ma dovrebbero: nato a San Pietroburgo nel 1900, fuggito a Londra insieme alla famiglia all’indomani della Rivoluzione d’Ottobre, lavorò soprattutto tra Parigi, New York e Hollywood. Fin da subito si fece notare per il suo occhio attento, in particolare nel campo della moda. Iniziò a pubblicare i suoi scatti dal 1926 su Vogue, Vanity Fair e Harper’s Bazaar, ispirando i fotografi delle generazioni successive come Richard Avedon e Nick Knight.

Una figura interessante che entra a far parte della cerchia ristretta di Man Ray, frequentando artisti surrealisti come Salvador Dalì, Lee Miller, Pablo Picasso e Jean Cocteau.

La Belle Époque. L’arte nella Parigi di Boldini e De Nittis, Brescia

Andiamo a Brescia, dove Palazzo Martinengo ospiterà dal 25 gennaio al 15 giugno una mostra dedicata alla Belle Époque. Qui avrete l’opportunità di ammirare i capolavori che Boldini, De Nittis, Zandomeneghi, Corcos e Mancini eseguirono durante gli anni trascorsi a Parigi. Fu nella capitale francese, infatti, che questi pittori italiani trovarono il successo immortalando le piazze parigine, i lunghissimi boulevard, gli interni delle case borghesi e gli affollati caffè.

Il percorso espositivo è suddiviso in nove sezioni e custodisce oltre 100 opere, provenienti soprattutto da collezioni private, solitamente inaccessibili, e da altri musei come le Gallerie degli Uffizi di Firenze, il Museo Giovanni Boldini di Ferrara e il Museo Civico di Palazzo Te di Mantova. Tra le opere esposte citiamo il “Ritratto di signora in bianco” di Giovanni Boldini, “Sulla panchina agli Champs Elysées” di Giuseppe De Nittis e “Al Café Nouvelle Athènes” di Federico Zandomeneghi.

Ai Weiwei. Who am I?, Bologna

Se non l’avete ancora fatto, avete tempo fino al 4 maggio 2025 per scoprire il mondo di Ai Weiwei, il più famoso artista contemporaneo cinese, ma soprattutto un intellettuale dissidente. Ai Weiwei, infatti, fu arrestato nel 2011 durante la stretta del governo comunista contro blogger, attivisti e scrittori accusati di cospirare per una supposta “primavera cinese”.

La mostra, allestita a Palazzo Fava a Bologna, mostra l’impegno e la ricerca costante della verità da parte dell’artista, una ricerca che l’ha portato a essere un perseguitato politico. Combinando una vasta gamma di media per esprimere idee complesse e provocatorie, la mostra ci aiuta a immergersi nel suo pensiero attraverso oltre 50 opere tra installazioni, sculture, video e fotografie.

Steve McCurry – Children, Fermo

Chi ama viaggiare sicuramente conosce il fotografo Steve McCurry: i suoi scatti sono tra i più iconici e famosi. Dal 20 dicembre 2024 al 4 maggio 2025, Palazzo dei Priori a Fermo espone oltre 50 fotografie del celebre fotografo americano le quali esplorano un percorso emozionante con focus sull’infanzia. Si tratta di una mostra importante perché è l’unica esposizione tematica interamente dedicata ai bambini, realizzata nell’arco di quasi cinquant’anni di carriera.

Le immagini alternano guerra e poesia, sofferenza e gioia, stupore e ironia e provengono da ogni angolo del mondo, ritraendo i più piccoli in scene di vita quotidiana e offrendo un omaggio a questo periodo straordinario della vita. Lo stesso Steve McCurry ha dichiarato: “Ho avuto il grande privilegio di fotografare i bambini di tutto il mondo e ora che ho una figlia anch’io apprezzo ancora di più la loro energia, la loro curiosità, le loro potenzialità. Nonostante il contesto difficile in cui molti di loro nascono, i bimbi hanno la capacità di giocare, sorridere, ridere e condividere piccoli momenti di gioia. C’è sempre la speranza che un bambino possa crescere e cambiare il mondo.”

Mostre Italia 2025

Fonte: Ufficio Stampa/©Steve McCurry All rights reserved

Uno scatto dalla mostra Children di Steve McCurry

Roma Pittrice. Artiste al lavoro tra XVI e XIX secolo, Roma

Fino al 23 marzo, il Museo di Roma ospita la mostra dedicata alle artiste che lavorarono nella Capitale a partire dal XVI secolo, con un percorso che giunge fino al 1800 e alle nuove modalità di progressivo accesso alla formazione che lentamente si impongono in accordo con il panorama europeo. Il progetto espositivo propone circa 130 opere, realizzate da cinquantasei diverse artiste, attive in città stabilmente o per periodi più o meno lunghi.

Tra queste citiamo la presenza delle famose Lavinia Fontana, Artemisia Gentileschi e Giovanna Garzoni, e delle meno note Giustiniana Guidotti, Ida Botti o Amalia De Angelis, oltre che Maria Felice Tibaldi Subleyras, Angelika Kaufmann, Laura Piranesi e Marianna Candidi Dionigi.

Le mostre da non perdere in Europa

Se state programmando un viaggio in alcune di queste splendide città europee, segnatevi in agenda queste mostre perché daranno un valore aggiunto alla vostra esperienza.

From the Heart to the Hands: Dolce & Gabbana, Parigi

Al Grand Palais di Parigi, dal 10 gennaio al 31 marzo, ci sarà una mostra dedicata alla maison Dolce & Gabbana. Curata da Florence Müller, ex docente presso l’Istituto Francese della Moda di Parigi, l’esposizione presenterà oltre 200 creazioni dei designer Domenico Dolce e Stefano Gabbana, fondatori della casa di moda nel 1985. “Sviluppandosi attraverso una serie di dieci sale che coprono 1.200 metri quadrati, la mostra esplora l’approccio non convenzionale del marchio al mondo del lusso, abbracciando l’umorismo, l’irriverenza e la sovversione”, come dichiarato in un comunicato stampa.

La scenografia di ogni sezione trae ispirazione dalla storia dell’arte italiana, dall’opera, dall’arte dello stucco, dall’architettura, in particolare dal Palazzo Farnese di Roma, capolavoro del Rinascimento, dal design degli interni barocchi, e dal Tempio della Concordia ad Agrigento, costruito intorno al 430 a.C. in Sicilia.

Radical! Women Artists and Modernism 1910–1950, Vienna

Dal 18 giugno al 12 ottobre, al Palazzo Belvedere di Vienna, ci sarà una mostra davvero interessante. L’esposizione è dedicata a più di sessanta artiste provenienti da oltre venti paesi, aprendo nuove prospettive sulla diversità e sugli aspetti innovativi del Modernismo. Ad accomunare le artiste è la ricerca di nuovi linguaggi visivi e forme di rappresentazione pensate per catturare l’essenza del mondo moderno.

Le opere documentano una società in cambiamento e le reazioni delle artiste a questioni urgenti in un periodo caratterizzato da sconvolgimenti storici e cambiamenti tecnologici. Tra le donne protagoniste della mostra citiamo Gertrud Arndt, Bendetta, Romaine Brooks, Elizabeth Catlett, Claude Cahun, Sonia Delaunay, Inji Efflatoun, Alexandra Exter, Leonor Fini, Jacoba van Heemskerck van Beest e Hannah Höch.

Nigerian Modernism, Londra

Londra è una città che di mostre ne ha davvero tantissime e scegliere potrebbe essere una decisione complessa. Se state cercando un’esibizione diversa dalle altre, noi vi consigliamo quella organizzata al Tate Modern dall’8 ottobre 2025 all’11 maggio 2026. Sullo sfondo di una fervida ribellione culturale e artistica, il Modernismo Nigeriano esalta le conquiste degli artisti locali, sia prima che dopo l’indipendenza nazionale dal dominio coloniale britannico nel 1960.

Questo movimento artistico racconta la storia di reti creative che collegavano città come Zaria, Ibadan, Lagos ed Enugu, ma anche centri artistici internazionali come Londra, Monaco e Parigi. Attraverso gruppi pionieristici come la Zaria Art Society e l’Mbari Artists’ and Writers’ Club, questi artisti hanno sapientemente fuso tradizioni e tecniche nigeriane, africane ed europee, dando vita a opere vibranti e multidimensionali.

Wes Anderson: The Exhibition, Londra

Abbiamo detto che Londra ha sempre qualche mostra interessante: ecco perché non abbiamo resistito e ne abbiamo inserito un’altra, questa volta organizzata al Design Museum dal 21 novembre 2025 al 4 maggio 2026. Stiamo parlando della mostra dedicata all’eccentrico regista Wes Anderson che, per l’occasione, aprirà i suoi archivi personali.

Negli ultimi quasi 30 anni, il cineasta americano ha sviluppato uno stile visivo inconfondibile e assolutamente unico che fa impazzire anche i social nella creazione di contenuti ispirati alle sue pellicole. La mostra è realizzata in collaborazione con la Cinémathèque française e la casa di produzione di Anderson, American Empirical Pictures; lo stesso regista è personalmente coinvolto nella cura dell’esposizione.

Anselm Kiefer: Where Have All the Flowers Gone, Amsterdam

Dal 7 marzo al 9 giugno, Vincent van Gogh e Anselm Kiefer saranno protagonisti di una mostra a due sedi che aprirà ad Amsterdam. Anselm Kiefer: Where Have All the Flowers Gone sarà divisa tra il Museo Van Gogh e lo Stedelijk Museum con l’obiettivo di mettere in luce la decennale fascinazione di Kiefer per l’artista olandese e per offrire una nuova prospettiva sul suo più ampio sviluppo artistico.

Al Museo Van Gogh, le mostre includeranno disegni realizzati da Kiefer durante un viaggio tra Paesi Bassi, Belgio e Francia da adolescente, ripercorrendo le orme di Van Gogh, mentre lo Stedelijk esporrà per la prima volta tutte le opere di Kiefer presenti nella sua collezione. Queste includeranno film e tele famose come “Innenraum” (Interno), che raffigura la sala dei mosaici della cancelleria del Reich, ormai demolita, a Berlino, simbolo della dittatura nazista.