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Andar per ville e castelli del Friuli Venezia Giulia, l’evento da non perdere

Il Friuli Venezia-Giulia è una delle regioni italiane maggiormente attive nella promozione del turismo lento e sostenibile, dal momento che gode di una posizione ideale che permette al territorio di offrire paesaggi variegati, dalle colline ricoperte dai vigneti alle spiagge lambite dal Mar Adriatico.

L’iniziativa “Andar per Ville & Castelli” promossa da AICS – Associazione italiana per lo sviluppo della cultura d’impresa turistica e culturale, avrà luogo nei weekend di luglio, agosto e settembre.

“Andar per Ville & Castelli fra natura e cultura” propone percorsi lenti a piedi o in bicicletta per scoprire le bellezze del territorio. Saranno proposti 10 itinerari e sarà possibile visitare 8 dimore storiche, anche in notturna. Si parte il weekend del sabato 27 luglio (Villa Gallici Deciani) e domenica 28 luglio (Casaforte la Brunelde) per proseguire fino alla fine della bella stagione a settembre.

L’iniziativa di AICS in Friuli

Dopo il successo della prima edizione nel 2023, l’evento sarà organizzato grazie al contributo della Regione Friuli Venezia Giulia e della Comunità Collinare del Friuli, in collaborazione con Ecoturismo FVG e Alpe Adria Bike.

Durante i weekend tra la fine di luglio e settembre, gli partecipanti potranno esplorare case e dimore storiche della regione, accompagnati da guide naturalistiche e cicloturistiche. I percorsi, adatti a tutti, offriranno la possibilità di scoprire la biodiversità del territorio e ammirare i suggestivi paesaggi del Friuli.

Le dimore visitabili rappresentano alcune delle più belle della regione e saranno illustrate dai proprietari stessi, con aneddoti e curiosità. Al termine dei tour, sarà possibile degustare prodotti enogastronomici locali. Inoltre, è prevista una passeggiata notturna con visita a un’antica dimora illuminata a lume di candela, per vivere un’esperienza davvero romantica e unica.

“Andar per Ville & Castelli fra natura e cultura” è stato pensato per valorizzare e far conoscere non esclusivamente le splendide dimore storiche del territorio, alcune chiuse al pubblico durante l’estate, ma anche le bellezze naturalistiche e storiche delle colline friulane. L’iniziativa mira infatti a promuovere il turismo lento, rispettoso dei luoghi e delle culture, con un impatto ambientale ridotto. I tour si svolgono a ritmo tranquillo e i percorsi sono semplici e circolari intorno ai castelli, per scoprire i paesaggi, le colline, le acque e la natura dell’incantevole regione.

Gli itinerari proposti

Gli itinerari proposti da questa iniziativa alla scoperta del territorio friulano sono per la maggior parte nella provincia di Udine su 14 comuni: si inizia il 27 luglio con una passeggiata a piedi che parte da Villa Gallici Deciani nel comune di Montegnacco. Il 28 luglio, invece, ci saranno tour in bicicletta con partenza dalla Casaforte la Brunelde a Fagagna. Seguiranno visite alla Villa del Torso Paulone (Brazzacco, 3 agosto), al Castello di Prampero (Magnano in Riviera, 4 agosto), al Castello di Susans (Majano, 24 agosto), alla Casaforte il Bergum (Remanzacco, 25 agosto, tour in bicicletta), al Castello d’Arcano (Rive d’Arcano, 31 agosto), alla Casaforte La Brunelde (Fagagna, venerdì 6 settembre, tour notturno), alla Casaforte Il Bergum (Remanzacco, 14 settembre) e infine al Castello Savorgnan di Brazzà (Moruzzo, 15 settembre).

Nel corso di questi tour guidati, i partecipanti potranno ammirare gli antichi borghi del territorio, ma anche storici ospedali, chiesette, torri, castelli e la natura incontaminata delle colline friulane.

I tour hanno una durata complessiva di circa quattro ore, così suddivise: la visita alla dimora storica dura un’ora, mentre il trekking o la passeggiata in bicicletta (lunga circa 16/18 km) ha una durata di un paio d’ore a cui segue un’ora dedicata alla degustazione enogastronomici. La partenza è prevista alle 8.30 del mattino.

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Friuli Venezia-giulia Gorizia Grado Idee di Viaggio itinerari culturali Viaggi viaggiare

Cosa vedere a Grado, storia e arte dell’Isola d’Oro

Grado è una piccola cittadina lagunare del Friuli Venezia Giulia in provincia di Gorizia. Collegata alla terra ferma da una sottile striscia di terra è una famosa località turistica e termale conosciuta anche come l’Isola d’Oro o la Prima Venezia a causa delle sue vicende storiche. Scopriamo insieme cosa fare e cosa vedere durante un soggiorno a Grado.

La storia di Grado

Situata su un’isola tra il mare e la laguna, Grado vanta oltre 1600 anni di storia. Nata in epoca romana come scalo mercantile di Aquileia, Grado deve il suo nome proprio ai tipici gradoni romani che agevolavano lo sbarco di passeggeri e merci dalle navi. Da sempre centro di grandi attività commerciali, nel IV secolo venne costruito il suo castrum, dove trovarono rifugio le popolazioni dell’entroterra scampate all’assalto dei barbari.

Lo stesso Patriarca si trasferì a Grado, spostando la sede da Venezia nella città lagunare che abbellì con edifici di culto e con la costruzione del Duomo. Il rientro del Patriarcato a Venezia nel 1451 significò per l’isola l’inizio di anni difficili, segnati da numerosi conflitti fino al 1797, quando passò sotto il dominio Austriaco per poi tornare ad essere cittadina italiana al termine della I Guerra Mondiale.

Decidere cosa vedere a Grado non sarà difficile, la città oltre ad essere una delle attrazioni turistiche più apprezzate della riviera adriatica grazie al suo mare cristallino, alle spiagge dorate e al sole, offre anche un ricco patrimonio storico e artistico, che ogni anno attira moltissimi turisti.

Panorama di Grado

Fonte: iStock

Vista della città di Grado

Cosa vedere a Grado

Il luogo perfetto per cominciare il giro della città è sicuramente il suo centro storico dal fascino veneziano, un labirinto di calli e pittoreschi cortili, sul quale si affacciano le case colorate dei pescatori, un mondo magico e incantevole che vi porterà in un viaggio a ritroso nel tempo. Il campo dei Patriarchi è il fulcro del periodo tardo romano e veneziano, qui si affaccia la Basilica di Sant’Eufemia, cattedrale del Patriarcato di Aquileia per più di otto secoli, almeno fino a quando il titolo non venne ceduto a Venezia. Restaurata nella prima metà del Novecento secondo l’originario progetto voluto dal vescovo Elia nel 579, la facciata presenta un bel campanile quattrocentesco con in cima un arcangelo giravento (l’Anzolo), una statua in rame dell’Arcangelo San Michele, da tempo diventato il simbolo della città vecchia.

L’interno dell’edificio è suddiviso in tre navate da eleganti colonne in marmo e presenta uno splendido pavimento con mosaici del VI secolo. Sul fianco destro della Basilica si trova il Lapidario con reperti romani e paleocristiani, mentre sul lato sinistro sorge il Battistero, di forma ottagonale che conserva tre sarcofagi e are funerarie romane del III a.C.. Nella Basilica è conservato anche il prezioso Tesoro del Duomo, con le reliquie dei santi patroni della città Ermacora e Fortunato.

Un altro capolavoro da vedere a Grado è senza dubbio la Basilica di Santa Maria delle Grazie, meta religiosa della popolazione locale e costruita nel IV secolo in stile paleocristiano, all’interno della quale si possono ammirare l’altare, l’acquasantiera e la statua lignea della Madonna delle Grazie. Da non perdere è anche Piazza Biagio Marin, dedicata al grande poeta, cantore della laguna che nacque proprio qui a Grado nel 1891.

Sempre in piazza Marin, attraversando lunghe passerelle di vetro, si giunge alla Basilica della Corte dove si possono ammirare alcuni sarcofagi e i resti delle mura dell’edificio, riportati alla luce nel 1902, grazie alla ristrutturazione della piazza, ma anche i Giardini del Municipio e il sontuoso e rinnovato Hotel Fonzari, il più antico di Grado. Proseguendo verso campo dei Santi Ermagora e Fortunato si arriva al Lungomare Nazario Sauro, undici chilometri di spiagge, con splendide ville, meravigliosi giardini, residence e negozi esclusivi: da qui il panorama si allarga sul mare aperto e nelle giornate più limpide si possono scorgere tutta la riviera di Trieste e la costa dell’Istria.

Grado, spiaggia

Fonte: iStock

Una spiaggia nei pressi di Grado

Chi è interessato a una visita naturalistica e religiosa può prendere il traghetto (circa 20 minuti di viaggio), che collega Grado all’isola di Barbana dove potrà ammirare l’antichissimo Santuario della Madonna, oggi sede di una comunità di Frati Minori Francescani. Qui, dal lontano 1237, si festeggia anche il famoso Perdòn e ogni prima domenica di luglio, il paese è addobbato a festa, mentre una lunga processione di barche colorate si dirige verso l’isola di Barbana, per rinnovare un antico voto alla Madonna che avrebbe salvato il paese da una terribile epidemia di peste.

Per concludere la vacanza in bellezza vi consigliamo un bel trattamento curativo o estetico presso le Terme Marine di Grado e, a seguire, un ottima cena nel centro della città vecchia presso la tavernetta all’Androna, che vanta una lunga e rinomata tradizione nella preparazione di piatti a base di pesce accompagnati da un ottimo vino friulano.

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Friuli Venezia-giulia mete storiche Notizie treni storici Viaggi viaggiare

Friuli-Venezia Giulia, partono quattro treni storici meravigliosi

In Friuli Venezia Giulia sono ripartiti i treni storici, che per iniziativa di Fondazione FS e Trenitalia, con la collaborazione della Regione e di PromoTurismoFVG, propongono viaggi a bordo di affascinanti convogli d’epoca alla scoperta delle bellezze della regione. Un’occasione unica per provare l’emozione di un viaggio d’altri tempi su carrozze anni ’30, le storiche “Centoporte”, perfettamente conservate e trainate da locomotive a vapore, elettriche o diesel. Salottini in legno, tendine ai finestrini, bagagliaio e cappelliera: tutto richiama l’atmosfera di un tempo e fa riscoprire il piacere di viaggiare con lentezza, godendosi il panorama.

Turismo lento e sostenibile

L’iniziativa si inserisce nel trend del turismo lento e sostenibile, che predilige mete vicine e un ritmo di viaggio più rilassato e rispettoso dell’ambiente. Viaggiare in treno è un modo ideale per ridurre l’impatto ambientale e godersi il paesaggio in tutta tranquillità, vivendo un’esperienza suggestiva per grandi e piccoli. I dati parlano chiaro: già lo scorso anno la proposta ha registrato il tutto esaurito e il 98% dei passeggeri, prevalentemente famiglie e piccoli gruppi, ha espresso grande apprezzamento per questi viaggi slow.

Dalle città d’arte ai borghi pittoreschi, dai siti UNESCO alle aree naturali incontaminate, il programma dei treni storici offre un’ampia varietà di itinerari alla scoperta del territorio ricco di storia, cultura e splendidi paesaggi del Friuli Venezia Giulia. Si possono visitare siti Unesco come Aquileia e Palmanova, immergersi nella storia di alcuni dei borghi più belli d’Italia, esplorare villaggi marinari o partecipare a rievocazioni storiche. Non mancano inoltre itinerari guidati, sagre eno-gastronomiche e grandi eventi sportivi.

Programma e tariffe speciali

Il programma dei treni storici prevede diverse corse durante tutto l’anno, con tariffe speciali che includono programmi a terra gratuiti come visite guidate, attività naturalistiche e la possibilità di portare con sé la bicicletta per esplorare il territorio in autonomia. I biglietti per i treni storici sono in vendita online sul sito di Trenitalia, presso le biglietterie delle stazioni ferroviarie e sul sito di Fondazionefs.

Ecco il calendario delle prossime quattro partenze:

Domenica 14 luglio

Treno alla scoperta di Pinzano al Tagliamento e della Val d’Arzino: partenza da Sacile e arrivo a Pinzano. Una volta a destinazione, potrete scegliere tra diverse attività all’aria aperta: discesa in packraft o rafting lungo il fiume, escursione in e-bike a Forgaria/Vito d’Asio o Pinzano/Valeriano, itinerari culturali con guida esperta a Castello, Cjampat, Pontaiba, Puart, Sacrario Germanico e Casa Traghettatore.

Domenica 21 luglio

Treno delle Città Unesco: partenza da Pordenone alla volta di Palmanova e Aquileia, alla scoperta del ricco patrimonio storico e culturale che le rende uniche al mondo.

Domenica 28 luglio

Treno dei castelli e dei mosaici: partenza da Sacile e arrivo a Spilimbergo, la “Città del Mosaico”. Un affascinante viaggio lungo la Ferrovia Pedemontana alla scoperta di Travesio, con la Chiesa di San Pietro con opere del Pilacorte del XVI secolo e gli affreschi del Pordenone, e Spilimbergo, con le sue opere d’arte e la sua atmosfera unica.

Venerdì 3 agosto

Tempus express: treno storico notturno in occasione di Tempus est Jocundum a Gemona del Friuli, dove attendono i viaggiatori spettacoli di giullari, sputafuoco, musici, cartomanti e artisti di ogni sorta, oltre a taverne d’epoca con piatti tipici medievali.

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Tra Veneto e Friuli, 10 ville da scoprire in tutto il loro splendore

Nelle campagne al confine tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, tra le provincie di Vicenza, Padova, Treviso e Rovigo, quella che un tempo era chiamata Repubblica di Venezia, si trovano numerosi edifici antichi, quasi tutti aperti ai visitatori curiosi. Molte di queste ville sono aperte al pubblico solo in alcuni periodi dell’anno. Altre sono accessibili esclusivamente su prenotazione o con visite guidate, ma la maggior parte delle Ville Venete sono aperte a tutti specialmente durante i weekend.

Queste splendide residenze storiche, disseminate tra il Veneto e il Friuli, rappresentano un patrimonio unico che si fonde armoniosamente con le magnifiche campagne circostanti.

Villa Pisani (Stra, Venezia)

Situata lungo il fiume Brenta, Villa Pisani è un capolavoro architettonico del XVIII secolo. Fu commissionata da Alvise Pisani, il doge di Venezia, e la sua costruzione iniziò nel 1720. Con i suoi sontuosi interni, ampi giardini all’italiana e un labirinto di siepi, questa villa offre una prospettiva affascinante sulla vita di lusso dell’epoca.

Villa Pisani

Fonte: iStock

La Villa Pisani

La Villa Pisani ha avuto anche un ruolo storico significativo. Nel 1934, durante il periodo del regime fascista italiano, la villa fu scelta come sede di incontri tra Benito Mussolini e Adolf Hitler. Questi incontri, noti come gli “Incontri di Villa Pisani”, si tennero il 14 e 15 settembre 1934 e furono un momento chiave nella storia dell’Italia fascista e della Germania nazista.

Gli interni della Villa Pisani sono sontuosi e riccamente decorati. Durante la visita, i visitatori possono ammirare gli affreschi, le opere d’arte, gli arredi originali e gli splendidi soffitti affrescati. La villa ospita una collezione di dipinti, sculture e mobili che testimoniano lo sfarzo e il prestigio dei proprietari dell’epoca.

La Villa Pisani è aperta al pubblico tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 9:00 alle 19:00 (orario estivo) e dalle 9:00 alle 17:00 (orario invernale).

Villa Emo

Progettata da Andrea Palladio nel XVI secolo, Villa Emo è un’opera d’arte architettonica rinascimentale e si trova a Fanzolo di Vedelago, in provincia di Treviso. Le sue linee eleganti, gli affreschi e il parco circostante offrono una vista mozzafiato.

La Villa Emo è caratterizzata da un design simmetrico e armonioso, tipico dello stile palladiano. La facciata principale presenta una serie di colonne ioniche e un frontone classico. Gli interni della villa sono altrettanto impressionanti, con stanze affrescate, soffitti decorati e arredi eleganti.

Villa Emo

Fonte: Getty

La Villa Emo

Un aspetto unico di Villa Emo è il suo legame con l’agricoltura. La villa è circondata da una vasta tenuta agricola, che faceva parte integrante del progetto originale. La famiglia Emo, che ancora oggi possiede la villa, ha mantenuto questa tradizione agricola e produce olio d’oliva e vino di alta qualità nelle terre circostanti.

La Villa Emo è visitabile su prenotazione. È consigliabile contattare il sito web ufficiale per conoscere gli orari specifici e prenotare la visita guidata.

Villa Barbaro

Anche questa villa in località Maser (Treviso) è opera di Andrea Palladio, riconosciuta come Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Gli affreschi di Paolo Veronese all’interno rappresentano un esempio straordinario dell’arte rinascimentale.

Villa Barbaro

Fonte: Getty

La Villa Barbaro

Commissionata dai fratelli Daniele e Marcantonio Barbaro, la villa è caratterizzata da un’architettura elegante e simmetrica. La facciata principale presenta un pronao con colonne corinzie, un’ampia scalinata e un frontone triangolare.

La Villa Barbaro è aperta al pubblico dal martedì alla domenica, dalle 9:00 alle 18:00.

Villa Contarini

Un incantevole esempio di architettura barocca, Villa Contarini è circondata da un vasto parco e un lago e si trova a Piazzola sul Brenta (Padova). Gli affreschi e gli arredi storici rendono questa villa un luogo di grande fascino.

Villa Contarini, facciata

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La Villa Contarini

La Villa Contarini presenta una facciata imponente e simmetrica, con un pronao sorretto da colonne ioniche. Gli interni della villa sono riccamente decorati con affreschi, stucchi e opere d’arte. Una delle attrazioni principali della villa è la “Sala delle Allegorie”, una sala affrescata da Giovanni Battista Zelotti con una serie di allegorie che rappresentano i valori della famiglia Contarini.

La Villa Contarini è aperta tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00.

Villa Valmarana ai Nani

Questa villa vicentina del XVII secolo è famosa per gli affreschi di Giambattista e Giandomenico Tiepolo. La sua peculiarità risiede nelle 17 statue di nani che abbelliscono il giardino. È composta da due palazzi: Palazzo dei Nani e Palazzo dei Giganti. Ciò che rende Villa Valmarana ai Nani unica è la presenza degli affreschi che raffigurano scene di vita quotidiana e personaggi rappresentati come nani. Questi affreschi unici conferiscono alla villa un carattere distintivo e affascinante.

Villa Valmarana ai Nani

Fonte: Getty

La Villa Valmarana ai Nani

La Villa Valmarana ai Nani è aperta al pubblico tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 10:00 alle 17:00.

Villa Foscari, “La Malcontenta”

Altra creazione di Palladio, Villa Foscari (in località Mira, in provincia di Venezia) è un esempio perfetto di architettura palladiana. Situata sulle rive del fiume Brenta, questa villa incanta i visitatori con le sue linee classiche e la posizione suggestiva. La villa presenta una facciata elegante e simmetrica con un pronao sorretto da colonne ioniche.

Una delle teorie sul soprannome “La Malcontenta” è che derivi da un’antica leggenda secondo cui una moglie insoddisfatta, imprigionata nella villa dal marito, avesse trascorso la sua vita in solitudine e infelicità. Tuttavia, questa leggenda non è stata confermata storicamente.

Villa Foscari

Fonte: Getty

La Villa Foscari

La Villa Foscari è aperta su prenotazione. Si consiglia di contattare il sito web ufficiale per conoscere gli orari specifici e prenotare la visita guidata.

Villa Widmann

Situata anch’essa lungo il fiume Brenta a Mira, Villa Widmann è celebre per i suoi magnifici giardini all’italiana. Gli interni sontuosi e il parco secolare fanno di questa villa un luogo di grande bellezza.

Nel 1765 circa, il salone principale della Villa fu abbellito da due artisti molto noti a Venezia in quel periodo: Giuseppe Angeli (1712-1798), allievo di Giambattista Piazzetta, e Gerolamo Mengozzi Colonna, stretto collaboratore di Tiepolo. Tuttavia, l’attribuzione degli affreschi non è del tutto certa, poiché alcuni studiosi ritengono che siano opera di Francesco Zanchi. Nel 1883, la Villa fu messa all’asta e acquistata da Francesco Somazzi. Dopo vari cambi di proprietà, la Villa tornò alla famiglia Widmann, ma l’ultima discendente, Elisabetta, nel 1946 la donò al figlio Ludovico, che nel 1970 la vendette alla famiglia Costanzo. Attualmente, il complesso è di proprietà della Città Metropolitana di Venezia, precedentemente nota come Provincia di Venezia.

La Villa Widmann è aperta al pubblico dal martedì alla domenica, dalle 10:00 alle 18:00.

Villa Manin

Questa villa sita a Passariano di Codroipo (Udine) rappresenta un importante centro culturale nella regione del Friuli. Oltre alla sua architettura affascinante, ospita anche mostre d’arte ed eventi culturali.

La villa assume la sua forma attuale durante il XVIII secolo, quando l’architetto Domenico Rossi progettò le due suggestive piazze di fronte al corpo centrale: la Piazza Quadra (1707) e la Piazza Tonda (1718), circondate da esedre ispirate al colonnato di San Pietro in Vaticano.

Villa Manin

Fonte: Getty

La Villa Manin

Verso il 1750, Giorgio Massari, uno dei più importanti architetti neoclassici del Veneto, disegnò un “belvedere” che fungeva da coronamento della villa. Questo belvedere aveva cinque finestre sul fronte della villa e altrettante sul retro, rivolte verso il parco. Sormontato da un timpano, il belvedere slanciava la facciata verso l’alto, armonizzando le proporzioni del corpo centrale che, a seguito dell’aggiunta dei vani degli scaloni monumentali, appariva troppo lungo rispetto all’altezza. Nello stesso periodo furono collocate le statue che coronano la villa, le barchesse e il cortile d’onore.

La Villa Manin è aperta tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 10:00 alle 18:00.

Villa Sandi

Immersa nelle colline del Prosecco a Valdobbiadene (Treviso), Villa Sandi è una villa veneta del XVII secolo. Oltre ai suoi affreschi e agli splendidi interni, offre anche degustazioni di vini pregiati.

L’eleganza delle sue stanze si manifesta attraverso un delicato connubio di colori pastello, stucchi e bassorilievi. La loro bellezza è esaltata da originali lampadari di Murano. Questi ambienti hanno ospitato illustri personaggi come Napoleone Bonaparte, Antonio Canova, il pittore Schiavoni e gli scrittori Caccianiga e Corso, testimoniando le gloriose e aristocratiche memorie di un passato veneziano.

La Villa Sandi è aperta al pubblico tutti i giorni, dalle 10:00 alle 18:00.

Villa Badoer

Ultima ma non meno importante, Villa Badoer (Fratta Polesine, Rovigo) è un gioiello del XVI secolo. Questa villa rinascimentale presenta un’elegante facciata e un parco all’italiana che incanta i visitatori.

La Villa Badoer è aperta su prenotazione. Si consiglia di contattare il sito web ufficiale per conoscere gli orari specifici e prenotare la visita guidata.

Per ogni orario e giorno di visita di ciascuna delle 10 ville venete da vedere descritte nell’articolo si consiglia comunque di consultare i siti web ufficiali in modo da essere informati, prima dell’eventuale visita, di possibili cambiamenti di flusso turistico e accesso alla villa stessa in questione.

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castelli Friuli Venezia-giulia mete storiche Notizie Viaggi

Castelli aperti: quattro dimore storiche aprono per la prima volta al pubblico

Torna il 6 e il 7 aprile 2024 l’imperdibile appuntamento con l’edizione di primavera di “Castelli Aperti FVG“, organizzata dal Consorzio per la Salvaguardia dei Castelli Storici del Friuli Venezia Giulia, un’occasione unica per scoprire la regione attraverso manieri, dimore e parchi privati e pubblici, di solito chiusi ai visitatori.

Saranno 22 le dimore aperte durante il weekend con ben quattro novità assolute che partecipano per la prima volta: Casaforte di Bergum a Remanzacco, Santa Margherita del Gruagno – Borgo Medievale (Moruzzo), il Castello di Gemona e l’ala ovest del Castello di Colloredo di Monte Albano.

Le quattro dimore inedite

Diamo uno sguardo alle novità dell’edizione primaverile 2024.

La Casaforte di Bergum, in aperta campagna tra Remanzacco e Campeglio, è un raro esempio di architettura rurale difensiva friulana, composta da una cinta muraria, dalla domus padronale quattrocentesca, dalla torre di epoca medievale e da alcune pertinenze rustiche.

Santa Margherita del Gruagno è un piccolo borgo medievale che include anche l’omonima Pieve: all’interno del borgo, oltre alla chiesa e alla cripta longobarda, sarà visitabile la Torre recentemente ristrutturata che faceva parte dell’antica cinta muraria e che si divide in due edifici sviluppati entrambi su due piani.

Nell’ala ovest del Castello di Colloredo di Monte Albano, sede della Comunità collinare del Friuli, i visitatori potranno ammirare il salone settecentesco del Guardi, lo studiolo di Giovanni da Udine con gli affreschi restaurati, la cappella di San Sebastiano, il giardino all’italiana, la chiesa dei SS Andrea e Mattia nonché un filmato che narra la storia del maniero.

Infine, il Castello di Gemona svetta sulla cima del colle a dirupo verso la vallata e si raggiunge percorrendo i 150 gradoni dalla Salita dei Longobardi. Con la sua posizione strategica per l’avvistamento, è citato da Paolo Diacono che lo indica come uno dei castelli che i Longobardi fortificarono nel 611 per difendersi dagli Avari.

Gli altri 18 manieri da vedere

Insieme alle quattro new entry, sono in tutto 18 i manieri visitabili in provincia di Udine: Castello di Villalta (Fagagna), Castello di Aiello, Rocca Bernarda (Premariacco), Castello di Strassoldo di Sopra, Castello di Strassoldo di Sotto, Torre San Paolino (Premariacco), Castello di Susans (Majano), Castello di Arcano (Fagagna), Castello di Flambruzzo (Rivignano Teor), Castello Savorgnan di Brazzà (Brazzacco), Palazzo Steffaneo Roncato (Crauglio di S. Vito al Torre), Castello di Ahrensperg (Pulfero), Casaforte La Brunelde (Fagagna), Castello di Tricesimo.

Due sono, invece, in provincia di Pordenone ovvero Palazzo Panigai Ovio (Pravisdomini) e Castello di Cordovado, uno in provincia di Gorizia, il Castello di San Floriano del Collio, e uno in provincia di Trieste, il Castello di Muggia.

Come funzionano le visite

Durante le visite ai castelli, sarà possibile conoscere i dettagli più interessanti della storia di ogni castello accompagnati dagli stessi castellani o da guide turistiche specializzate che condurranno il pubblico in un viaggio all’insegna dell’arte e dell’architettura, arricchito dalle curiosità sulla dimora e sugli aneddoti che si tramandano di generazione in generazione.

Numerosi, inoltre, gli eventi collaterali organizzati in loco: musica dal vivo, mostre d’arte, esposizioni di artigianato locale, presentazioni di libri, rievocazioni storiche, laboratori per bambini.

Sul sito Consorziocastelli.it è possibile consultare il programma completo e tutti gli orari d’apertura. Il prezzo di ingresso varia dai 7 ai 10 euro (3,5 euro per i bambini dai 7 ai 12 anni) a seconda di ogni castello e delle attività proposte ai visitatori.

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Friuli Venezia-giulia Notizie Trieste Viaggi

Mahmood a Trieste con la sua ‘Tuta Gold’: ecco dove è stato girato il video

Due imponenti strutture a forma di L che coprono una superficie di 89 mila metri quadrati, 648 appartamenti che misurano dai 45 ai 100 metri quadrati e circa 2500 abitanti. Sono numeri impressionanti e non stiamo parlando di un hotel, ma della location suggestiva in cui Mahmood ha scelto di girare il video della sua canzone “Tuta gold” presentata al Festival di Sanremo 2024.

Ci troviamo a Trieste, e più precisamente nel quartiere di Rozzol Melara, a soli 4 chilometri dal centro cittadino. Qui spicca un complesso di edifici imponenti nati negli anni ’80 e che esprimono pienamente l’idea di un passato fiorente che si mescola con la vita odierna della periferia e con tutti i suoi contrasti.

Il quadrilatero di Melara a Trieste: la location perfetta

Escluso per un soffio dalla top five dei finalisti di Sanremo 2024, Mahmood si è classificato sesto con la canzone “Tuta gold”. Alla sua terza partecipazione alla kermesse canora il cantante ha presentato un brano che racchiude le immagini della sua vita tra presente e passato, con le difficoltà del bullismo, il complicato rapporto con il padre e la vita non sempre semplice di periferia.

Ma quando si parla di musica non ci si riferisce solamente a voci e suoni. Anche l’estetica vuole la sua parte e lo possiamo constatare negli abiti e look dei cantanti e nelle immagini dei video di ciascun brano. Proprio per raccontare al meglio le suggestioni musicali, Mahmood ha scelto una location davvero particolare per realizzare la clip ufficiale del suo ultimo capolavoro, diretta da Attilio Cusani.

Stiamo parlando del comprensorio Ater di Melara, meglio conosciuto come il Quadrilatero, nella città di Trieste (che spesso è stata ambientazione di serie tv e film). Costruito tra il 1969 e il 1982 da un team composto da 29 affermati architetti e ingegneri triestini, l’imponente complesso in stile brutalista è nato secondo le teorie socio-architettoniche di Le Corbusier, uno dei padri dell’urbanistica contemporanea.

I numeri della struttura sono impressionanti e rendono l’idea dell’imponenza e anche dell’importanza che ha avuto negli anni ’80 e ’90 per la popolazione triestina. Il colpo d’occhio iniziale della clip di “Tuta gold” mostra i corpi cementizi a forma di L composti da un numero di piani che vanno da 7 a 15, con 648 appartamenti di varie dimensioni che ospitano ben 2500 persone. Ma non ci sono solo abitazioni, perché il complesso era stato pensato per risultare molto simile a un vero e proprio quartiere, con stradine coperte che collegavano le varie aree, unite da una piazza centrale che fungeva da luogo di incontro, negozi, bar, ristoranti e anche scuole. Un ambizioso progetto architettonico e sociale che voleva essere un esempio di villaggio autosufficiente.

Non solo Mahmood: chi ha scelto il Quadrilatero per i video musicali

I primi appartamenti del Quadrilatero furono consegnati tra il 1979 e il 1981 principalmente a coppie giovani, segno della volontà di creare qualcosa di nuovo e  fresco sia da un punto di vista architettonico che socio-culturale.

L’ambientazione è diventata con gli anni un set musicale, non solo per la riuscita del videoclip di Mahmood. Infatti, altri artisti prima di lui si sono recati al Quadrilatero per le riprese dei propri video ufficiali, proprio per il suo stile eclettico e senza tempo. Parliamo di Piero Pelù con il suo brano “Dea Musica” e Tiziano Ferro con il suo capolavoro “Sere Nere”.

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Lago di Cavazzo, dalle acque particolarmente turchesi

È una delle mete perfette per godersi una giornata all’aria aperta in uno scenario idilliaco, nel cuore delle Alpi Carniche: si tratta del Lago di Cavazzo, conosciuto anche come Lago dei 3 comuni poiché con i suoi 174 ettari bagna Cavazzo Carnico, Bordano e Trasaghis, il bacino naturale più grande del Friuli Venezia Giulia, in provincia di Udine.

Di origine glaciale, alimentato da sorgenti sotterranee e da una condotta artificiale, incanta a 195 metri s.l.m, vegliato dal Monte San Simeone, dal Monte Festa e dal Naruvint, un dipinto a cielo aperto che dà vita a un ambiente ricco di fauna e flora: le sue rive, adornate da canneti, offrono rifugio a svariate specie di uccelli (quali folaghe, martin pescatori, tarabusi, germani reali e oche granaiole) mentre le acque incredibilmente turchesi sono la casa di 14 specie ittiche tra cui carpe, anguille, trote, lucci, persici e alborelle.

Cosa fare al Lago di Cavazzo

Una gita fuori porta a 40 minuti da Udine (soprattutto in primavera e in estate quando il clima è più mite) conduce alla scoperta di un territorio da favola dove il Lago di Cavazzo è protagonista indiscusso, ideale per momenti di puro relax sulle verdi sponde (magari allestendo un picnic), per piacevoli e facili escursioni e percorsi da trekking, per il birdwatching e per gli amanti degli sport acquatici.

Infatti, lungo i comodi sentieri, offre numerosi itinerari da percorrere a piedi oppure in sella alla mountain bike, ammirando panorami che scaldano il cuore e la fauna locale nel suo habitat prediletto mentre il lago stesso è punto di riferimento per le attività di canoa, windsurf, kayak, SUP (stand-up paddle) e per la pratica della vela: a disposizione, il circolo nautico “Nautilago”, noleggio giornaliero di SUP e kayak presso il camping “Lago 3 Comuni”, rent bike per noleggiare sia MTB che e-bike, nonché aree attrezzate per picnic e parchi giochi per i più piccoli.

Ma non è tutto.

Da non perdere è la passeggiata di 8,20 chilometri che costeggia il lago, un percorso ad anello adatto a tutti che dona scorci invidiabili sulle acque trasparenti e sulle montagne che vi si specchiano, sul fitto canneto e sullo stagno della zona sud dove nidificano o sono di passaggio anatre e altri volatili. Non manca l’Ecomuseo che, grazie ai dettagliati pannelli illustrativi, consente di approfondire la conoscenza con il Lago di Cavazzo, la sua storia e i suoi abitanti.

In più, dall’Ecomuseo, un sentiero in salita (che ripaga di tutta la fatica) conduce a una straordinaria terrazza panoramica da cui la vista sul lago dall’alto è qualcosa da vedere assolutamente con i propri occhi! Qui si trova anche il Monumento al Terremoto, con area informativa sull’isolatore sismico, installata nel 33esimo anniversario del sisma del 1976 con epicentro il Monte San Simeone.

Un angolo di natura tropicale a soli dieci minuti dal lago

Per godersi appieno la meraviglia del Lago di Cavazzo, vale la pena visitare, a soli dieci minuti di auto, la Casa delle Farfalle di Bordano, la più ampia esposizione in Italia di farfalle e insetti viventi, un paradiso tropicale che riproduce fedelmente gli habitat originari delle oltre 400 specie di farfalle provenienti da tutto il mondo.

Un’attrazione turistica che sa emozionare, con 1000 metri quadri di serre riscaldate e altrettanti dedicati a laboratori, aule video, esposizioni e attività educative dedicate ai bambini e ai ragazzi.

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I segreti di Palmanova, uno dei borghi più belli d’Italia

Città-fortezza, Palmanova è uno di quei luoghi che hanno contribuito a rendere la fama dell’Italia quella che è oggi: al top. Dal 1960, con decreto del Presidente della Repubblica, è stata proclamata Monumento Nazionale. Nel 2017 è entrata nella lista dei Patrimoni mondiali dell’Unesco e nel 2018 è entrata a far parte del circuito dei Borghi più belli d’Italia.

Il merito di tutto ciò è dovuto alla sua particolarissima forma di stella a nove punte, visibile solo dall’alto dei suoi bastioni (o dal cielo). Si tratta, infatti, di uno dei più importanti esempi di architettura militare dell’età moderna.

I bastioni di Palmanova

Passeggiare sulle antiche mura di Palmanova permette di osservare la geometria perfetta delle strutture difensive realizzate, scoprire le gallerie che permettevano alle milizie di spostarsi o di difendere la fortezza e di conoscere i segreti di un luogo unico in Italia.

Palmanova

Fonte: @Ulderica Da Pozzo

La città di Palmanova vista dall’alto

La struttura fortificata è organizzata su tre cerchie difensive e un tessuto urbano disposto su assi radiali. L’accesso alla città è consentito da tre porte: Porta Aquileia (un tempo chiamata Marittima), Porta Udine e Porta Cividale.

La città fu fondata dalla Serenissima Repubblica di Venezia con l’intento di contrastare le mire espansionistiche degli Asburgo d’Austria e le scorrerie dei Turchi. Il 7 ottobre 1593 si pose la prima pietra della fortezza.

Una data non casuale, scelta dai rappresentanti della Repubblica di Venezia per ricordare due eventi importanti: la ricorrenza di Santa Giustina, patrona della nuova città, e l’anniversario della vittoria di Lepanto sui Turchi il 7 ottobre 1571. Questo anche perché Venezia voleva sottolinearne la fama di fortezza inespugnabile, contro le scorrerie dei Turchi e per arginare le mire espansionistiche degli Arciducali, fino a quando il generale Bonaparte la conquistò.

Furono costruite due linee difensive con bastioni e rivellini e al loro interno si realizzò l’impianto urbanistico della città. La terza cinta fortificata fu aggiunta in epoca napoleonica.

I segreti di Palmanova

Uno dei segreti meglio custoditi si trova proprio nel sottosuolo. Tutta la cinta bastionata di Palmanova è percorsa da un sistema di gallerie, alcune delle quali sono anche visitabili. Negli ultimi anni è stata riaperta e reinserita nelle visite guidate anche la Loggia di baluardo Donato con la sortita che permette il passaggio dall’interno della città stellata al fossato esterno.

percorso-sui-bastioni_Palmanova

Fonte: @Gianluca Baronchelli

Il percorso sui bastioni di Palmanova

Questa veniva utilizzata per i movimenti delle truppe e per le milizie a cavallo. All’uscita del camminamento sotterraneo, si trova il terrapieno parallelo alla cortina chiamato “falsabraga”, realizzata per occultare gli spostamenti delle truppe all’interno delle fortificazioni.

Il mistero dei numeri

La “città stellata”, come è anche chiamata Palmanova, è circondata da mura e fossati per una lunghezza di circa 7 chilometri. Sei strade convergono verso il centro, una piazza esagonale talmente perfetta che è facile rimanere impressionati dinanzi a tale ordine.

E sono proprio i numeri a lasciare meravigliati, tutti basati sul numero tre e suoi multipli: la stella è a nove punte, come sono nove anche i bastioni di fortezza e le cerchie della cinta muraria. Ci sono tre porte di accesso, 18 strade radiali e sei strade principali.

Il progetto di questa città fu inizialmente affidato a Leonardo da Vinci, ma il grande Genio rifiutò di realizzarlo per via di altri impegni. Tuttavia, da alcuni documenti storici sembrerebbe che fece comunque un sopralluogo e dispensò alcuni preziosi consigli.

Un luogo ultraterreno

Quando venne ideata, Palmanova non avrebbe dovuto ospitare soltanto i militari impegnati in guerra, ma era stata progettata per dare alloggio anche a 20mila abitanti. Il progetto tuttavia naufragò: un po’ forse perché spaventava l’idea di far crescere dei figli in ambiente bellico, ma la credenza più diffusa era che si riteneva che la città avesse qualcosa di ultraterreno nella sua particolarissima struttura.

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Friuli Venezia-giulia Idee di Viaggio Trieste Viaggi

Questa è la porta d’accesso di una città sotterranea. È in Italia

Organizzare un viaggio a Trieste, in ogni periodo dell’anno e in tutte le stagioni, è sempre un’ottima idea. Il capoluogo della regione Friuli Venezia Giulia che corre lungo l’altipiano del Carso, e si affaccia sulla Slovenia, è un concentrato di meraviglie che meritano di essere scoperte passo dopo passo.

Meraviglioso è il centro storico medievale, quello che conserva le preziose testimonianze delle diverse influenze che hanno dato il volto alla città, così come lo è il quartiere neoclassico che affonda le origini in epoca austriaca. Le cose da fare e da vedere qui, lo abbiamo già detto, sono tantissime. Ma non accontentatevi solo di ciò che è visibile in superficie, perché Trieste nasconde un incredibile segreto sotto le viscere della città.

Una passeggiata lungo il muraglione di Via Romagna svela in parte ciò che lo sguardo non ha ancora visto. Qui, infatti, esiste la porta d’accesso a quella che sembra una città sotterranea: un dedalo di intricate gallerie costruito nella Seconda Guerra Mondiale e adesso trasformato in un museo. Benvenuti a Kleine Berlin.

C’era una volta un rifugio antiaereo

Non è un semplice museo, Kleine Berlin è molto di più. È la testimonianza di un passato che non si può dimenticare, nonché il più grande complesso di gallerie antiaeree sotterranee ancora esistenti. Un vero e proprio tesoro celato che si nasconde all’ombra dei luoghi iconici della città, e che si snoda proprio sotto il suo centro nevralgico.

La struttura, costruita negli anni precedenti al conflitto bellico, è stata realizzata in due settori divisi tra loro ma comunicanti. La parte italiana ha funzionato come rifugio antiaereo per la popolazione civile, mentre l’area costruita dai militari tedeschi veniva utilizzata come deposito, magazzino e ricovero. Ancora oggi le due parti sono ben visibili e sono visitabili attraverso visite guidate.

Kleine Berlin, il museo sotterraneo

All’interno del complesso sotterraneo tutto è rimasto immutato, sospeso nel tempo. Le pareti, per esempio, conservano il colore originario di oltre 60 anni fa così come le disposizioni degli ambienti sono le stesse. Ecco perché visitare le gallerie del Kleine Berlin è un’esperienza estremamente suggestiva e affascinante, un viaggio nel tempo e nella storia di Trieste che merita di essere compiuto dai cittadini e dai viaggiatori.

Il complesso, la sua manutenzione e la valorizzazione, è gestito da un gruppo di volontari ed è aperto l’ultimo venerdì del mese dalle 17.30 alle 20.00. Tutte le visite guidate possono essere effettuate solo previa prenotazione. È possibile, inoltre, prenotare visite di gruppo (per almeno 12 persone) dal lunedì al venerdì.

Il costo d’ingresso è di 5 euro a persona, 3 euro per ragazzi e studenti. L‘accesso al complesso sotterraneo consente di visitare la galleria antiaerea pubblica costruita come rifugio per i triestini e il ricovero antiaereo dei militari tedeschi.

All’interno della Klein Berlin, inoltre, sono state allestite due mostre permanenti che consentono di comprendere al meglio il periodo storico della costruzione delle gallerie. I due percorsi espositivi raccontano, rispettivamente, la storia dei bombardamenti che la città ha subito durante la Seconda Guerra Mondiale e tutte le cavità naturali e artificiali che sono state realizzate, invece, dagli eserciti durante il primo conflitto bellico.

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In questa regione italiana sciare quest’anno costa meno

Con l’approssimarsi della stagione invernale, ci sono buone notizie per gli amanti dello sci e delle giornate da trascorrere sulla neve: per la stagione 2023/2024, infatti, sciare in Friuli Venezia Giulia costerà meno grazie a una serie di iniziative per incentivare i giovani e avvicinarli sempre più alla pratica degli sport sulle piste.

La giunta regionale ha introdotto significativi cambiamenti nel tariffario così da rendere l’esperienza dello sci più accessibile e incrementare il numero di fruitori dei comprensori locali.

Vediamo di quali novità si tratta, dagli skipass, alle agevolazioni per famiglie e molto altro.

Gli Skypass Junior

La principale novità per la stagione sciistica 2023/2024 riguarda la nuova categoria di skypass denominata Junior, aperta ai ragazzi dagli 8 ai 19 anni di età, includendo i nati dal 2005 al 2016.

I giovani sciatori avranno, così, uno speciale sconto del 75% su tutte le tipologie di skypass. Si tratta di una mossa per interessarli alla pratica dello sci e far crescere le prossime generazioni di sciatori.

I più piccoli sciano gratis

Oltre allo Skypass Junior, viene confermata la totale gratuità per i bambini al di sotto degli 8 anni, sugli impianti di trasporto a fune, così come restano invariate le tariffe scolastiche a stagione unica.

Un’ottima opportunità per le famiglie che desiderano introdurre i piccoli allo sci senza dover sostenere spese come quelle per lo skypass.

Le agevolazioni per le famiglie

Sempre a proposito di bambini e famiglie, il Friuli Venezia Giulia per la stagione sciistica in arrivo ha previsto numerose agevolazioni.

Oltre a quelle già citate, infatti, ha mantenuto le scontistiche del 30% su CARTAneve e del 25% su Sci@sempre.

Ma non soltanto: sia per le famiglie che per i singoli sciatori, rimane la riduzione del 10% sugli skypass stagionali CARTAneve durante il periodo di prevendita.

Sono tutte operazioni che hanno l’obiettivo di rendere l’entusiasmante esperienza sulle piste ancora più conveniente.

Più comuni con tariffe agevolate

Altra novità di sicuro interesse, è l’ampliamento dei comuni i cui residenti hanno la possibilità di richiedere skypass locali a tariffe agevolate, validi sul polo di emissione.

Si tratta di un’iniziativa che punta a coinvolgere ancora più abitanti nelle attività sciistiche del loro territorio, promuovendo il turismo in loco e sostenendo le comunità.

I prezzi rimangono tra i più competitivi

Dando uno sguardo al prezzo intero degli skypass invernali, va detto che per coprire i costi sempre più elevati della gestione e della manutenzione degli impianti, si è visto un aumento del 10% rispetto alla stagione precedente.

Tuttavia, nell’ultimo decennio i prezzi in Friuli Venezia Giulia sono rimasti pressoché invariati e rimangono tra i più competitivi dell’intero arco alpino. Inoltre, il proposito è quello di tenere il prezzo invariato anche per i prossimi 5 anni.

Date di inizio e fine stagione

Ma quando ha inizio la stagione sciistica con l’apertura degli impianti e quanto durerà?

La stagione invernale 2023/2024 in Friuli Venezia Giulia, che promette di essere un’esperienza straordinaria per tutte le età e di affascinare sempre più i giovani sciatori, vedrà l’apertura degli impianti venerdì 8 dicembre 2023 (compatibilmente con gli accumuli di neve).

La chiusura, invece, è fissata per lunedì 1 aprile 2024, il giorno di Pasquetta, mentre Sella Nevea prolungherà fino a domenica 14 aprile.