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Manchester ti cambia: un viaggio che lascia il segno

Un cielo che sembra sul punto di rompersi da un momento all’altro, il rumore dei passi sull’asfalto bagnato e una colonna sonora che suona a ritmo di Britrock. Welcome to Manchester! Una città del nord-ovest dell’Inghilterra che ha tanto da raccontare e che conquista il cuore di chi ama la musica, la cultura in tutte le sue forme, lo sport, la storia e la letteratura. Manchester è più di una città: è il ruggito forte e dirompente dell’Inghilterra industriale. E per sentirlo, basta osservare i Mancunian, gli abitanti di Manchester: lo si coglie nel loro look deciso, nell’accento ruvido e autentico, in un’identità così forte da risultare contagiosa. Qui si spinge per il futuro, ma il legame con il passato – industriale, rivoluzionario, fiero – è ancora vivido. Lo si legge nelle birrerie artigianali, nelle gallerie d’arte post-industriali e negli stadi che smuovono il mondo al ritmo di alcuni dei cori da stadio più iconici di sempre. Questa città è uno stile di vita. E per capirla va visitata da cima a fondo. In questa guida, scopriamo insieme cosa vedere a Manchester!

Cosa vedere a Manchester se ami l’architettura

Manchester è una città che si comprende leggendo le facciate dei suoi edifici. Dalle torri neogotiche ai magazzini in mattone rosso, dai suoi ponti di ferro alle testimonianze di epoca vittoriana, ogni costruzione è un vero libro di storia a cielo aperto. Ecco le tappe imperdibili per chi ama visitare le città con il naso all’insù.

Manchester Cathedral

A pochi passi dal fiume Irwell che attraversa la città, si erge un luogo che vanta oltre 600 anni di storia e che narra racconti di sopravvivenza, restauri e modernizzazioni. Stiamo parlando della Cattedrale di Manchester, il cui attuale edificio risale al XV secolo. La basilica è caratterizzata da un vestito di pietra scura, pinnacoli gotici e vetrate colorate che si mischiano a elementi moderni dovuti ai restauri post-bellici, restituendo uno spettacolo unico. All’interno della chiesa potrai ammirare gli stalli del coro e il celebre “Angel Stone”, un frammento sassone del IX secolo. Di seguito alcune informazioni per pianificare al meglio la tua visita.

  • Orari di apertura: la cattedrale di Manchester è visitabile dal lunedì al sabato dalle 9.30 alle 16.00. La domenica dalle 12.00 alle 16.00.
  • Costo di accesso: l’ingresso è gratuito ma si possono lasciare donazioni per la manutenzione della chiesa.

Manchester Town Hall

Facciata del Town hall di Manchester

Fonte: iStock

L’imponente facciata del Town Hall di Manchester

Un esemplare edificio neogotico tra i più impressionanti di tutto il Regno Unito. Inaugurato nel 1877 è una dichiarazione di potere e orgoglio della Manchester vittoriana in piena rivoluzione industriale. Nei 90 metri di torre dell’orologio, è custodita anche la “Great Abel” celebre campana mancuniana. Anche l’interno stupisce per la sua solennità, tra affreschi in pietra e vetrate colorate. Fino al 2027 non si può accedere all’interno dell’edificio per lavori di ristrutturazione ma la sua bellezza è visibile anche solo dall’esterno.

Castlefield

Se per te l’architettura è la fotografia che immortala l’anima di una città, allora devi passare per Castlefield. Un quartiere che racconta il carattere industriale di Manchester grazie ai suoi canali, edifici in mattoni rossi, ponti di ferro e rotaie dimesse. Proprio qui nasce il primo canale industriale al mondo: il Bridgewater Canal, il quale ha contribuito al successo commerciale della città di Manchester. Oggi, questa zona è stata riconvertita in un’area chic della città con bar che si affacciano sul canale, passeggiate pedonali, loft moderni, gallerie e boutique.

Cosa vedere a Manchester se ami i libri

Manchester è una città fatta per i bookworms: gli appassionati di letteratura che contano più libri sul comodino che vestiti da indossare. La città, infatti, è disseminata di librerie indipendenti e biblioteche. Dopo aver fatto scorta di nuove letture, ti consigliamo di visitare le tre biblioteche più suggestive della città e lasciarti incantare dalle pile di volumi che custodiscono. Ecco la nostra top 3:

  • John Rylands Library: un tempio della cultura e della conoscenza, con i suoi soffitti a volta, le vetrate colorate e un silenzio che rasenta la sacralità, ammirare un libro qui è come abbandonarsi a un vero e proprio rituale mistico. Questa biblioteca custodisce libri rari e manoscritti.
  • Chetham’s Library: con radici che affondano nel lontano 1653, è la biblioteca pubblica più antica nel mondo anglosassone. Legno scuro, libri antichi e un’atmosfera immutata… se ci immergiamo nel mood e osserviamo bene, possiamo ancora intravedere personaggi del calibro di Marx ed Engels studiare tra queste mura.
  • Manchester Central Library: rispetto alle sue cugine, le vibes di questa biblioteca sono più contemporanee e vivace. Maestosa e accogliente ospita ogni giorno lettori, studenti e visitatori curiosi.

Cosa vedere a Manchester se ami la musica

Joy Division, The Stone Roses, The Smiths, Oasis: Manchester è stata la culla di un’intera cultura musicale. Qui la musica è parte integrante dell’identità della città, percepibile nei locali storici, nei club, nei pub e per le strade stesse. Ecco due delle attrazioni da non perdere se il tuo cuore batte a ritmi di Rock ‘n’ Roll.

The Haçienda

Un club che ha fatto la storia della vita notturna mondiale. Aperto nel 1982 e chiuso nel 1997, ha lanciato il concetto di rave e acid house e ha ospitato band incredibili come i New Order e gli Stone Roses. Oggi l’edificio è stato riconvertito in appartamenti ma potrai ammirare da fuori un luogo che ha fatto la storia della musica, in un periodo di anarchia e rivoluzione culturale. A celebrarne i fasti del passato una targa commemorativa immortalata dalle macchine fotografiche di milioni di appassionati musicali.

Albert Hall

Una vecchia cappella oggi sconsacrata e trasformata in sala da concerti, uno dei luoghi più suggestivi in cui concedersi l’esperienza di un concerto live a Manchester. Se stai programmando un viaggio in questa incredibile città inglese, controlla il programma sul sito ufficiale e goditi uno spettacolo in un’atmosfera intima e potente.

Cosa vedere a Manchester se ami il calcio

Vista dall'alto di Old Trafford

Fonte: iStock

Old Trafford, lo stadio del Manchester United

A Manchester il calcio è un vero e proprio credo capace di creare rapporti e distruggerli allo stesso tempo. Manchester United o Manchester City, la squadra del tuo cuore determina la persona che sei e non puoi farci assolutamente nulla. Ecco tre tappe imperdibili se al posto del cuore hai una palla da calcio.

Old Trafford

Per i tifosi del Manchester United è un vero e proprio santuario. Conosciuto come “Il Teatro dei Sogni”, Old Trafford è stato inaugurato nel 1910 e ha visto calcare il suo manto erboso (sempre impeccabile) da leggende come George Best, Eric Cantona e Cristiano Ronaldo. Per respirare appieno l’atmosfera di questo posto, ti consigliamo un tour guidato per vedere da vicino i suoi spazi e conoscerne la sua storia. Ma se hai la fortuna di assistere a una partita dal vivo, allora hai raggiunto l’apice: non stai solo guardando una partita, stai vivendo un rito.

Etihad Stadium

L’altra perla calcistica di Manchester è l’Eithad Stadium, casa del Manchester City (e casa di Liam Gallagher degli Oasis che non perde l’occasione per dichiarare il suo amore per la squadra). Qui l’amore per questo sport diventa spettacolo: strutture all’avanguardia, tecnologia e un’atmosfera elettrizzante. Anche in questo caso, ti consigliamo di prendere parte al tour guidato dello stadio o, se ne hai la possibilità, di presenziare a un match.

National Football Museum

A pochi passi dalla Cattedrale, il National Football Museum è il museo del calcio più grande e importante di tutto il Regno Unito. Un’esposizione che appassiona anche i meno esperti di calcio; tra maglie storiche, curiosità legate ai club e alle tifoserie e un’ottima architettura interattiva che coinvolge grandi e piccoli. Se decidi di visitarlo, il museo è aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 17.00, il costo del biglietto per gli adulti è di 17 sterline, i bambini tra i 5 e i 15 anni pagano 11 sterline. Sono disponibili soluzioni convenienti per gruppi, studenti e famiglie.

Cosa vedere a Manchester se ami la storia

Manchester è una città che ha avuto la capacità di cambiare il mondo intero. È qui che è nata la Rivoluzione Industriale e, con essa, anche le idee di uguaglianza, diritti e progresso. Se ami a storia, qui c’è pane per i tuoi denti. Ecco cosa vedere a Manchester, per tutti gli appassionati di storia.

Science and Industry Museum

Questo museo meriterebbe una visita anche solo per la location che lo ospita. Ambientato in una ex stazione ferroviaria datata 1830, qui potrai apprendere e toccare con mano l’ascesa industriale della città, ammirando locomotive a vapore, telai tessili, turbine e innovazioni originali che hanno fatto conoscere al mondo la parola progresso. Aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 17.00, prevede un costo d’ingresso di 5 euro per gli adulti che può aumentare se il visitatore decide di lasciare una piccola donazione. I bambini sotto i 16 anni non pagano l’ingresso.

People’s History Museum

Se a Londra la storia è stata fatta da re e regine, a Manchester è stata fatta dalle persone comuni. Che hanno lottato per i propri diritti, per quelli del mondo intero e per una visione della città più equa e solidale. Il People’s History Museum racconta proprio le storie e le vicende delle persone più coraggiose del novecento: suffraggette, sindacalisti e attivisti. Un percorso avvincente che testimonia lo schieramento di Manchester in prima linea per cambiare il mondo. Se stai pianificando di visitare questo museo devi sapere che è accessibile tutti i giorni (a esclusione del martedì) dalle 10.00 alle 17.00. L’ingresso è gratuito ma è apprezzata una donazione.

Manchester Jewish Museum

La comunità ebraica di Manchester ha avuto una forte influenza nella città. per scoprirne la storia, ti consigliamo una visita al Manchester Jewish Museum, situato in un’ex sinagoga restaurata nei minimi dettagli. Un percorso emozionante che parla di migrazione, integrazione e identità. Anche questo museo è aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 17.00 e il costo d’ingresso è di 10 sterline per gli adulti e 7 sterline per i bambini dai 10 ai 17 anni.

Cosa fare a Manchester per un’esperienza completa

Uno dei canali di Manchester, Regno Unito.

Fonte: iStock

Una passeggiata tra gli iconici canali di Manchester, Regno Unito.

Dopo averti raccontato le attrazioni e i luoghi da non perdere in questa splendida città inglese è arrivato il momento di aggiungere alcuni tasselli a quest’esperienza di viaggio. Di seguito troverai una lista delle esperienze da provare assolutamente per vivere come un vero mancunian la vibrante Manchester!

  • Fare un pub crawl come si deve: come tutte le città inglesi, anche Manchester è costellata da pub storici. Puoi perderti l’esperienza di girare i pub più iconici? Assolutamente no! Ti consigliamo, quindi, di fare un pub crawl e scoprire l’anima godereccia degli abitanti di Manchester.
  • Ascoltare musica live: come ti abbiamo raccontato, Manchester è terra di musica e musicisti. Non perderti assolutamente l’esperienza di un concerto dal vivo; che sia un concerto alla Albert Hall o in un pub, la musica live è parte della cultura di questa città.
  • Iniziare la giornata con una vera English Breakfast: uova, bacon, fagioli, funghi, salsiccia, pane e una tazza di tè fumante. La colazione all’inglese (che per noi italiani somiglia più a un pranzo) è una vera istituzione ed è un ottimo modo per iniziare la giornata e per iniziarti alla cucina tipica del Regno Unito.
  • Passeggiare lungo i canali di Castlefield: passeggiare a Castlefield è come sfogliare un album della rivoluzione industriale. Ideale al tramonto, con una pinta di birra in mano e il rumore dei passi che riecheggia tra le mura storiche.
  • Scoprire il quartiere di Northern Quarter: a tratti punk e a tratti vintage, è il quartiere degli artisti, della musica e della street art. Tra murales, caffetterie indipendenti, barber shop e negozi second-hand, passeggiare per le sue vie significa perdersi nella Manchester più giovane e alternativa.
  • Partecipare a un walking-tour: che tu sia un appassionato di musica, sport o letteratura, a Manchester puoi trovare tanti tour a piedi organizzati che ti porteranno a scoprire i luoghi iconici legati a una determinata tematica. Non ti resta solo che scoprire quelli che ti ispirano di più.

Come arrivare a Manchester

Manchester è una delle città più famose d’Inghilterra, pertanto è perfettamente collegata e facilmente raggiungibile dall’Italia e dalle principali città europee. Ecco alcune opzioni per programmare la tua visita secondo le tue esigenze di viaggio.

  • In aereo: Manchester ha il suo aeroporto, che dista circa 15 chilometri dal centro città e offre voli diretti dalle principali città italiane. Una volta atterrati è possibile arrivare in centro in 15-20 minuti con treni diretti o con il servizio di navetta.
  • In treno: se sei già nel Regno Unito e Manchester è una delle varie tappe del tuo viaggio, puoi raggiungerla agevolmente in treno. Il servizio ferroviario del Regno Unito è tra i più efficienti al mondo e puoi arrivare da Londra a Manchester in due ore e mezzo con corse frequenti. Inoltre anche Liverpool, Leeds, Birmingham ed Edimburgo sono perfettamente collegate.
  • In bus: ci sono molte compagnie di bus che organizzano tratte che collegano le città del Regno Unito a Manchester e che possono essere una valida soluzione se non ami prendere aerei o treni.

E mentre nella tua testa starai canticchiando una canzone degli Oasis o qualche coro da stadio, sognando il tuo prossimo viaggio nella città di Manchester, questa sarà lì ad aspettarti con la sua identità forte e il suo carattere unico. Che tu sia un amante del calcio, della musica o dei libri, in questa guidi trovi tutte le cose da vedere a Manchester. Ma preparati: da questa città non tornerai uguale a prima.

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La discoteca pop-up più famosa d’Europa dal fascino anni ’70 arriva finalmente anche in Italia

Avete mai immaginato di vivere negli anni ’70, magari a New York, abbracciando quella scena disco fatta di liberazione, creatività e inclusività, lasciandovi andare semplicemente al ritmo della musica? Se la risposta è si, l’esperienza da non perdere quest’anno è una: Detour Discotheque. Si tratta di una serie di eventi musicali pop-up che negli ultimi anni hanno fatto parlare molto di sé per la loro capacità di unire location straordinarie, remote e particolari, a esperienze disco immersive ispirate agli anni ’70.

Dopo essere stato organizzato in un fiordo remoto in Islanda, in una piccola isola in Scozia e su una cima montuosa in Svizzera, uno degli eventi migliori d’Europa arriva finalmente anche in Italia. La location scelta è una masseria del XVI secolo in Puglia dove potrete partecipare all’edizione speciale chiamata La Dolce Vita Disco, tra musica ed esperienze di viaggio autentiche a contatto con il territorio.

Detour Discotheque: la festa più cool d’Europa arriva in Italia

Riempite la valigia di outfit anni ’70, tra top in crochet, abiti in lamé, bomber satinati e leggings effetto metallizzato e preparatevi a un viaggio in Puglia unico. Partecipando al party rétro più suggestivo d’Europa, Detour Discotheque, avrete la possibilità di vivere un’esperienza unica nel suo genere immersa tra quelli che vengono considerati i paesaggi pugliesi più belli, tra masserie e architetture barocche.

L’evento internazionale arriva per la prima volta in Italiadal 19 al 21 settembre 2025, e potranno parteciparvi solo 300 persone. Come ha dichiarato il fondatore Jonny Ensall: “Dopo aver ballato tra fiordi, isole e montagne, siamo entusiasti di portare Detour Discotheque in Italia, in particolare tra il calore e la bellezza della Puglia. L’edizione di quest’anno celebra lo spirito delle comunità locali e quello del nostro pubblico internazionale amante della disco. Connettiamo il fascino rurale pugliese con l’euforia inclusiva delle nostre feste.”

La location in Puglia di Detour Discotheque

Fonte: Ufficio Stampa

La location dell’evento Detour Discotheque

La location italiana di Detour Discotheque

L’evento si terrà a metà settembre, quale modo migliore di salutare l’estate se non ballando in una splendida masseria pugliese e scoprendo il territorio partecipando a esperienza uniche? Per l’edizione italiana di Detour Discotheque, infatti, è stata scelta una masseria fortificata del XVI secolo nei pressi di Lecce, immersa in cinque ettari di terreno. Si tratta di un luogo dal fascino unico dov’è presente anche un ristorante tradizionale, una discoteca ricavata sotto antichi archi in pietra, una pagoda a bordo piscina decorata con sfere specchiate e una delle piscine più grandi del Sud Italia, circondata da palme.

Oltre all’evento in sé, Detour Discotheque propone tutta una serie di attività per conoscere il territorio, alcune incluse nel biglietto d’ingresso, altre da prenotare a parte. Tra queste ci sono i laboratori di pasta fresca per cimentarsi nella preparazione delle specialità pugliesi più amate, da provare anche in occasione di degustazioni e banchetti e visite guidate per scoprire il centro storico di Lecce. Non mancheranno anche eventi legati alla musica e talk dedicati al mondo dei vinili.

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Eurovision 2025: tutto pronto per Basilea, la città svizzera che si trasforma in palcoscenico pop dell’anno

Dopo la vittoria strepitosa di Nemo con la magnetica “The Code”, lo scorso anno, l’Eurovision Song Contest torna dove tutto è cominciato: la Svizzera. Più precisamente, a Basilea, città d’arte e cultura, che per una settimana si trasformerà nel cuore pulsante della musica europea.

Le date da segnare in agenda sono il 13, 15 e 17 maggio, quando la 69ª edizione dell’evento più spettacolare del vecchio continente prenderà vita alla St. Jakobshalle, un’arena che promette di lasciare tutti a bocca aperta.

Come da tradizione, lo show sarà un trionfo di luci, suoni, bandiere, glitter e coreografie da far girare la testa. Ma quest’anno si aggiunge un tocco tutto svizzero fatto di precisione, scenografia mozzafiato e tanta, tantissima montagna (sì, avete capito bene, sarà coinvolta anche la natura!). Eurovision 2025 si preannuncia come un’esplosione di creatività in salsa elvetica e l’attesa è alle stelle.

Una Basilea da palcoscenico: cosa sapere sulla città che ospita l’evento

Elegante, cosmopolita, affacciata sul Reno e incastonata al confine con Francia e Germania: Basilea è la scelta perfetta per ospitare un evento che unisce Paesi, lingue e culture. Con i suoi musei di fama internazionale, i tram colorati e quell’aria da piccola metropoli ordinata ma vivace, la città accoglierà fan da tutto il continente in una cornice urbana che sa stupire.

Per i visitatori e gli appassionati di musica pop, sarà l’occasione per perdersi tra le stradine della città vecchia, gustare una raclette post-concerto o lasciarsi travolgere dall’energia dell’Eurovision Village, dove musica, eventi e maxi schermi animeranno le piazze principali. E con i treni svizzeri che funzionano come orologi, spostarsi tra hotel, centro città e arena sarà più semplice di una modulazione di tonalità a metà canzone.

Il palco? Montagne, LED e un’estensione scenografica incredibile 

La scenografia è già sulla bocca di tutti. Il palco di Eurovision 2025, firmato per l’ottava volta dal leggendario Florian Wieder, è un omaggio alla diversità e alla natura svizzera. Le montagne, protagoniste laterali della struttura, incorniciano un impianto scenico dominato da una passerella centrale che si estende verso il pubblico, in pieno stile “abbraccio collettivo”. Al di sopra, una grande arcata squadrata tappezzata di LED sovrasta il tutto, regalando un effetto immersivo degno di un viaggio alpino in technicolor.

Da domani, il palco sarà testato dalle 37 delegazioni in gara, ciascuna pronta a conquistare pubblico e giuria tra look sopra le righe e ritornelli impossibili da dimenticare.

L’Italia in prima fila (e su Rai 1): commentano Corsi e BigMama

E Sanremo? Presente, ovviamente! Il vincitore del Festival di Sanremo 2025 ha dichiarato che non sarà presente, ma sarà l’artista Lucio Corsi a rappresentare l’Italia nella finalissima del 17 maggio, trasmessa in diretta su Rai 1, con il commento spumeggiante di Gabriele Corsi e della travolgente BigMama. Le due semifinali andranno invece in onda su Rai 2, mentre l’intera kermesse sarà disponibile anche su RaiPlay, Rai Radio 2 e sul canale 202 del Digitale terrestre.

A condurre l’evento sul palco della St. Jakobshalle saranno Sandra Studer e Hazel Brugger, affiancate nella serata finale da una regina delle tv europee: Michelle Hunziker, che torna nel suo Paese natale per brillare sotto i riflettori internazionali.

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Dove festeggiare il weekend del 1° maggio: le sagre e gli eventi da non perdere in Italia

Come ogni anno e giorno festivo, arriva la fatidica domanda: “cosa fare il 1° maggio?“. C’è chi si prende una meritata pausa e trascorrerà la giornata dedicata ai diritti dei lavoratori da qualche parte in Europa e nel mondo e chi, invece, ha organizzato le vacanze più avanti, ma non vuole rinunciare a passarla in un modo divertente, speciale o semplicemente diverso. Se da una parte i concertoni restano un grande classico, non mancano anche altre iniziative, da quelle a contatto con la natura alle più culturali.

Noi di SiViaggia abbiamo fatto una selezione e queste sono le sagre e gli eventi da non perdere in Italia dove festeggiare il 1° maggio.

Palchi sull’Acqua, Gaiba (RO)

Per chi vuole trascorrere il weekend del 1° maggio in Italia a contatto con la natura, l’evento da segnare in agenda è quello che si terrà nel borgo di Gaiba, in provincia di Rovigo. Qui ci sarà il primo appuntamento della rassegna Palchi sull’Acqua, pensata per permettere ai visitatori di scoprire il territorio con lentezza, in modo autentico e attraverso esperienze indimenticabili.

Quello che potrete fare domenica 4 maggio è una pedalata notturna alle 5:00 del mattino con partenza da Occhiobello o da Rovigo fino a Gaiba, che si concluderà alle prime luci dell’alba con un concerto jazz, dove si esibirà il Quartetto Flumen. Infine, alle ore 10:00, ci sarà anche un incontro dedicato alle esperienze di cicloturismo. Per partecipare all’evento è necessaria una prenotazione, da fare telefonando ai numeri presenti sul sito ufficiale.

Fiera del 1° maggio, Montepulciano

Nella cornice medievale del borgo di Montepulciano, giovedì 1° maggio si terrà, come di consueto, la fiera che unisce tradizione e divertimento. Durante la giornata si svolgerà il corteo da Piazza Grande, con partenza alle 8:00, fino alla Chiesa di Sant’Agnese, durante il quale la Banda Poliziana suonerà l’Inno dei Lavoratori. Giunti in chiesa, i visitatori potranno ascoltare la messa e assistere all’offerta dei ceri da parte delle Contrade del Bravìo.

In Piazza P. Nenni, invece, troverete ad aspettarvi le oltre 40 attrazioni del luna park, che continueranno a essere attive sino a domenica 4 maggio, e stand di prodotti, da capi di abbigliamento a specialità gastronomiche del territorio.

Officinalia, Pavia

A Pavia, dal 1° al 4 maggio 2025, si terrà la storica fiera sul mondo biologico al Castello di Belgioioso. Arrivato alla sua 37ª edizione, l’evento immerge i visitatori in un’esaltante esperienza sensoriale dedicata alla cultura del biologico attraverso profumi, sapori ed esperienze. Oltre alla degustazione di prodotti come pane, olio, miele e aceto balsamico, l’edizione di quest’anno propone workshop, incontri con esperti del settore, dimostrazioni culinarie che evidenziano l’importanza di uno stile di vita sostenibile e i Tai Chi Days, quattro giornate di pratica e approfondimento con la Scuola Itcca Italia, punto di riferimento nazionale per il Tai Chi Chuan tradizionale.

Ci saranno anche diversi stand espositivi dove acquistare prodotti alimentari biologici certificati, prodotti naturali per la cura della persona e capi di abbigliamento realizzati in fibre naturali.

Evento 1 maggio a Pavia

Fonte: Ufficio Stampa

Stand di prodotti biologici per il corpo all’evento Officinalia

Floravilla, Castel San Giovanni (PC)

A Castel San Giovanni, il 3 e il 4 maggio, torna Floravilla, la celebre mostra mercato dedicata ai fiori e alle piante da giardino. Quest’anno si svolgerà nella magica cornice di Villa Caramello, alle porte della città piacentina, dove saranno presenti oltre 50 espositori florovivaisti provenienti da varie regioni d’Italia per offrire ai visitatori una ricchissima scelta di fiori e piante da giardino.

Oltre a questo, ci saranno anche laboratori, workshop, seminari e convegni, con la presenza di esperti del settore pronti a fornire consigli e condividere i segreti per un giardino sano e rigoglioso. Chi è interessato, potrà anche partecipare alle visite guidate per scoprire Villa Caramello, un gioiello barocco risalente al XVIII secolo. Queste si terranno dalle 11:00 alle 18:00 ed è necessaria la prenotazione.

Cocco…Wine Stories – Messaggi in bottiglia, Cocconato d’Asti

Il 1° maggio, il borgo del gusto Cocconato d’Asti organizza l’evento “Cocco…Wine Stories” – Messaggi in bottiglia, un’intera giornata (dalle 11:00 alle 20:00) dedicata ad assaggi, incontri e riflessioni sul mondo del vino, avvolti dall’atmosfera ospitale e conviviale del centro storico. Le cantine partecipanti saranno suddivise in aree tematiche, ognuna con enoteca dedicata. Ci saranno anche tre punti ristoro lungo il percorso che completeranno l’esperienza, insieme a talk e masterclass.

Il costo della degustazione è di 15,00 euro, da prenotare sul sito ufficiale. Dalle 21:30, invece, la festa continua in piazza con i DJ set Avanzi di Balera.

Città del Formaggio 2025, Poggioreale (TP)

Dal 2 al 4 maggio, ci saranno incontri, degustazioni e momenti culturali per festeggiare la nomina di Poggioreale a Città del Formaggio 2025. Il riconoscimento, conferito dall’ONAF – Organizzazione Nazionale Assaggiatori di Formaggio, celebra l’identità casearia del piccolo comune belicino e lo proietta tra le eccellenze nazionali nel panorama lattiero-caseario.

Il programma prevede diversi eventi come degustazioni, incontri scientifici e momenti di festa. Tra gli appuntamenti principali citiamo il workshop su agroecologia, educazione alimentare e turismo sostenibiledegustazioni in piazza, passeggiata trekking nei sentieri degli Elimi e la degustazione guidata di formaggi DOP in collaborazione con il Consorzio DOS Sicilia.

Borgolibri, Borgofranco d’Ivrea (TO)

Gli appassionati di libri e cultura potranno partecipare alla quinta edizione del festival letterario che celebra libri, cultura e territorio. Borgolibri, che si terrà a Borgofranco d’Ivrea dal 2 al 4 maggio, darà spazio ad autori locali, con presentazioni di libri e letture, ma non solo. La cultura viene raccontata anche attraverso rappresentazioni teatrali ed esposizioni artistiche.

CantinArte, Nurachi (OR)

Dal 3 al 31 maggio, a Nurachi in provincia di Oristano, ci saranno diversi eventi legati a CantinArte. Le iniziative si svolgeranno presso le antiche mura della Cantina Caddeo, un edificio che racconta la storia di Nurachi, edificata nel 1800, dove al suo interno è possibile ammirare la bellezza della lavorazione della terra cruda. La rassegna comincerà sabato 3 maggio con una serata d’inaugurazione che prevede l‘installazione artistica “La Battigia Traslucida” di Filippo Martinez alle 19:30, mentre alle 21:30 salirà sul palco il celebre musicista Gavino Murgia con un concerto jazz. La serata si chiuderà con il DJ set di Luca Ponti, che animerà il pubblico con sonorità Funky Tech House.

Sagra del Gorgonzola, Cavallermaggiore (CN)

Fino al 4 maggio, Cavallermaggiore omaggia quest’amato formaggio durante la Sagra del Gorgonzola. Durante le giornate di festa, cibo, musica e tradizione si uniranno per offrire ai visitatori un’esperienza unica e divertente. Qui troverete oltre 20 produttori di formaggi blu provenienti da tutta Italia e dalla Francia.

Sagra dell’Asparago, Poggio Moiano (RI)

A Poggio Moiano, in provincia di Rieti, torna la Sagra dell’Asparago Selvatico. Domenica 4 maggio potrete assaporare tante specialità preparate con questo ingrediente: dalle 13:00 ci sarà l’apertura degli stand gastronomici con un menù a base di asparagi selvatici. Il tutto è arricchito da musica dal vivo con il gruppo Born to run e dalle 14:00 dalla box in piazza. La sagra è anche l’occasione per conoscere la Sabina e organizzare un’escursione nei boschi a caccia di asparagi.

Gemme di gusto, Trentino

Tutti i cinque fine settimana di maggio, a partire dal ponte del 1° maggio, in Trentino si svolgono tantissimi eventi. Il Castello di Avio, dall’1 al 4 ospita “Herbarium”, un appuntamento dedicato alle erbe officinali, ai fiori e alle piante aromatiche con laboratori, visite guidate e pranzi a tema; a Nogaredo, il 2 e 3 maggio appuntamento con Tasting Spring e una degustazione guidata di vini, formaggi e prodotti locali; a Cembra Lisignago sabato 3 appuntamento tra i vigneti della Val di Cembra dove si ha l’opportunità di degustare i migliori vini, accompagnati da stuzzichini che celebrano i sapori autentici del territorio.

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Fonte: @Pelz

Gli eventi gastronomici in Trentino per tutto il mese di maggio
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Londra a ritmo di leggenda: il tour dei miti della musica con la seconda puntata di Ulisse

Il 14 aprile durante la seconda puntata della nuova stagione di Ulisse – Il piacere della scoperta, Alberto Angela condurrà lo spettatore in un viaggio musicale attraverso Londra, esplorando i luoghi che hanno segnato la storia di leggende come i Beatles, David Bowie, Freddie Mercury e Amy Winehouse. In questa puntata le strade della capitale britannica verranno trasformate in un pentagramma vivente dove ogni luogo è una nota di una sinfonia culturale.
Le tappe di questo viaggio musicale, che farà riscoprire Londra con occhi diversi, saranno 12. Eccone alcune.

Abbey Road: sulle orme dei Beatles

La puntata “Sulle note di Londra” inizia con un’icona senza tempo: le strisce pedonali di Abbey Road. Qui, i Beatles hanno immortalato la copertina del loro omonimo album, trasformando così una semplice strada in un luogo di pellegrinaggio per milioni di fan da tutto il mondo. Alberto Angela condurrà i telespettatori all’interno degli Abbey Road Studios, qui dove la magia musicale ha preso vita, offrendo un punto di vista esclusivo su uno dei templi della musica mondiale.

Wembley Stadium: l’energia dei Queen

A bordo di un bus Angela proseguirà il viaggio musicale raggiungendo il maestoso Wembley Stadium, teatro di eventi storici come il Live Aid del 1985. In quell’occasione, i Queen, guidati da Freddie Mercury, hanno regalato una esibizione indimenticabile davanti a 72.000 spettatori. Il conduttore farà rivivere quei momenti, sottolineando come la musica possa unire le persone in esperienze collettive memorabili. In questa tappa verrà anche rivissuta l’incredibile vittoria dell’Italia contro l’Inghilterra durante gli Europei di calcio.

Camden Town: l’anima di Amy Winehouse

Il viaggio continua poi verso Camden Town, quartiere vibrante e cuore pulsante della scena musicale di Londra. Qui ha vissuto Amy Winehouse, la cui voce unica e struggente ha lasciato un’impronta indelebile nella musica contemporanea. Alberto Angela guiderà lo spettatore tra i vicoli che hanno ispirato le sue canzoni, offrendo un ritratto intimo e personale della cantante e del contesto culturale dove è cresciuta.

Royal Albert Hall: il tempio della musica

La Royal Albert Hall rappresenta una delle tappe più prestigiose del tour di Ulisse. Questo luogo fu voluto dal principe Alberto, consorte della regina Vittoria. Questa sala da concerto è diventata un simbolo della cultura musicale britannica. Angela racconterà la sua storia, sottolineando come abbia ospitato artisti di importanza mondiale e continuato a essere un punto di riferimento per la musica sia classica che contemporanea. Oggi questo è infatti il tempio della musica rock, pop e lirica.

Brixton: le radici di David Bowie

A Brixton, quartiere multiculturale e dinamico, ha visto la luce David Bowie, artista camaleontico e innovatore. Angela attraverserà le strade che hanno influenzato la sua crescita artistica, esplorando i luoghi che hanno ispirato il suo stile inconfondibile e la sua musica rivoluzionaria.

Ogni set di questa puntata di Ulisse – Il piacere della scoperta, verrà quindi abbinato a una canzone o a un artista britannico. Londra è stata ed è ancora una città viva e in continuo fermento e forse è anche grazie alle canzoni inglesi con cui intere generazioni sono cresciute e hanno sognato.

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French Quarter a New Orleans, dove tutto è (davvero) possibile: cosa vedere

Conosciuto anche con il nome di Vieux Carré, il French Quarter (o Quartiere Francese) a New Orleans, negli Stati Uniti, è il quartiere più antico della città. Sappiamo che New Orleans è stata fondata nel 1718: la città si è sviluppata proprio intorno a questa zona, che era rinomata con il termine di “Vecchia Piazza”. Il nome rievoca tutt’oggi la storia di questo magnifico luogo in cui si susseguono luci al neon, bar e locali, ma anche attrazioni che meritano di certo una visita. Ecco dunque cosa vedere a New Orleans.

French Quarter a New Orleans, informazioni utili

La tradizionale architettura di New Orlenas

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La tradizionale architettura di New Orlenas

Prima di strutturare insieme l’itinerario di cose da vedere a New Orleans e in particolare, abbiamo pensato di dare qualche informazione utile sul Quartiere Francese, tappa imperdibile e fissa di ogni turista che programma una visita qui. La prima cosa da sapere è che la maggior parte degli edifici storici presenti sono stati costruiti alla fine del XVIII secolo. Tra i quartieri adiacenti troviamo Faubourg Marigny a est e Iberville e Tremé a nord.

Questo angolo è il cuore della città: ci troviamo vicino alla foce del fiume Mississippi. Il quartiere è a forma di rettangolo e si sviluppa su due strade maestre, ovvero la famosissima Bourbon Street e Orleans Street, che culmina in Jackson Square, dove è possibile vedere la Cattedrale di St Louis. Un po’ come Roma, tutte le strade di New Orleans portano al Quartiere Francese. Lo possiamo raggiungere facilmente con la fermata principale del tram Toulouse della linea 49. In alternativa, possiamo fermarci al Canal at Bourbon.

Bourbon Street

Bourbon Street è il cuore pulsante di New Orleans, una strada iconica nel Quartiere Francese. La conosciamo per la sua atmosfera vivace, per il jazz dal vivo e i cocktail fino a notte fonda, ma anche per essere un esempio dell’architettura coloniale affascinante. Possiamo davvero scoprirne l’anima: di giorno affascina con il suo charme storico, di notte si trasforma in un’esplosione di luci, energia e pura joie de vivre.

Bourbon Street

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Uno scorcio di Bourbon Street

Oggi questa strada è di certo il fulcro della movida serale, e c’è un motivo: nel Novecento, a cavallo tra gli anni ’40 e ’50, offriva degli spettacoli di striptease, ma non solo, poiché le persone qui venivano in cerca di intrattenimento musicale, di locali in cui ascoltare musica jazz, di cocktail da bere fino a tardi divertendosi insieme. Oggi questa via ha subito una sorta di trasformazione rispetto al passato ed è dunque un punto di riferimento per chi ha scelto di trascorrere le vacanze a New Orleans per la vivace e mai noiosa vita notturna.

Jackson Square

Non possiamo parlare di New Orleans senza menzionare Jackson Square, che si trova proprio a pochi passi dalla sponda del Mississippi River. Si tratta di un vero e proprio parco che è stato dichiarato monumento storico nazionale. Il motivo è presto spiegato: siamo in un luogo storico per gli Stati Uniti, in quanto qui è stata firmata l’acquisizione della Louisiana. Rispetto ad altri angoli della città, qui è davvero possibile riscoprire il legame tra New Orleans e la Francia, in quanto è stata progettata sul modello di Place des Vosges, ovvero la piazza più antica di Parigi. Jackson Square un tempo si chiamava Place des Armes. Da non perdere, infine, la statua equestre di Andrew Jackson.

St. Louis Cathedral

La cattedrale di Saint Louis, che si trova a New Orleans, è stata realizzata tra il 1789 e il 1794. Ad oggi è tra le cattedrali più antiche esistenti negli Stati Uniti. È stata fatta in seguito una piccola aggiunta, ovvero la torre centrale con l’orologio e la campana: nel 1850 è stato inoltre previsto un ampliamento della chiesa e, purtroppo, il campanile è crollato durante i lavori. In seguito è stato ricostruito. Nel 1964, Paolo VI l’ha elevata a basilica minore.

Louisiana State Museum

Il Louisiana State Museum è stato fondato nel 1906 ed è un vero e proprio sistema statale di monumenti storici nazionali: al suo interno troviamo una vastissima collezione di manufatti e di opere d’arte che possono raccontarci la diversità culturale e l’identità della Louisiana. In ambito culturale, questo museo propone diverse iniziative da non perdere per scoprire la storia del paese.

New Orleans Jazz Museum

Il jazz è nato a New Orleans e con il New Orleans Jazz Museum si cerca dunque di celebrare la storia di questo genere musicale attraverso programmi educativi, spettacoli musicali coinvolgenti e persino mostre interattive e dinamiche. Per chi ama il jazz, è un’occasione da non perdere in alcun modo.

French Market Aperto

Aperto tutti i giorni dalle 10:00 alle 18:00, compresi i giorni festivi, il French Market District è composto da vari negozi. Le attività del mercato francese includono non solo il mercato delle pulci, ma anche quello degli agricoltori con ristoranti e bar all’aperto dove fermarsi ad assaggiare il cibo tipico del posto. Parliamo dunque di un luogo che ha più di 200 anni, in quanto il primo mercato francese è stato aperto nel 1791 ed è fonte di orgoglio per la comunità.

Pontalba Buildings

Parliamo degli edifici che vanno a formare due lati di Jackson Square nel French Quarter di New Orleans: realizzati in mattoni rossi e costruiti alla fine del 1840 dalla Baronessa Micaela Almonester Pontalba. Al piano terra si trovano negozi e ristoranti, mentre ai piani superiori ci sono appartamenti che sono tra i più antichi negli Stati Uniti. Osservare questa struttura è un’occasione unica, considerando che, prima di tutto, siamo di fronte a un monumento storico nazionale, dichiarato nel 1974, ma questi edifici sono stati spesso anche presenti nei romanzi e nei film, in quanto famosissimi, uno dei simboli dell’architettura di New Orleans.

Vicolo dei Pirati

Infine, è impossibile lasciare New Orleans senza aver visitato il Vicolo dei Pirati, o Pirate Alley, che è tutt’oggi circondato da tantissime leggende e tradizioni, molte delle quali, a dire il vero, false. In passato c’era chi diceva fosse un rifugio per pirati: fino alla metà degli anni ’60 è stato conosciuto con il nome di Orléans Alley. Un altro dei suoi tratti caratteristici? La bellezza di Pirate Alley cambia in base alle stagioni (New Orleans è nota per il suo clima e le temperature alte in estate): soleggiata e cordiale, o spettrale e nuvolosa!

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Mozartplatz di Salisburgo, un gioiello per tutti gli amanti della musica

La bellezza di Salisburgo è intricata, tra le città più eleganti in Europa, un vero e proprio trionfo di arte, tra influenze medioevali e barocche. Siamo nella Capitale Europea della Musica Classica, quindi nel nostro itinerario non può mancare una visita alla Mozartplatz di Salisburgo, dove si trova la Statua di Mozart. Assolutamente a misura d’uomo, qui storia, natura, arte e cultura convivono al meglio: vediamo cosa vedere.

Mozartplatz di Salisburgo, cosa vedere: le attrazioni

Statua di Mozart a Mozartplatz

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Statua di Mozart a Mozartplatz

Un tempo era conosciuta con il nome di Michaelsplatz: oggi Mozartplatz è la piazza centrale, quindi il cuore di Salisburgo in Austria: al suo centro, è possibile ammirare, come anticipato, il monumento in memoria del compositore, ovvero Wolfgang Amadeus Mozart. A creare la piazza è stato Wolf Dietrich von Raitenau, dopo aver ordinato la demolizione di alcune case. Nel 1841, per costruire la Statua di Mozart, alla fine è stata rimossa la fontana barocca con la Statua a San Michele, realizzata in origine.

Possiamo definire Mozartplatz uno dei punti nevralgici della città, considerando che proprio qui, sul lato nord, si trova l’ufficio per le informazioni turistiche della città. Dietro l’Imhofstöckl, invece, possiamo fermarci ad ammirare le vecchie mura cittadine, che risalgono al 1619–1653. Sul lato sud della piazza, la Neue Residenz, ovvero la sede del Museo di Salisburgo. Al numero 8 delle case poste sul lato est, si trova una piccola chicca: la casa di Constanze Mozart-Nissen, vedova di Mozart. E le cose da vedere non sono finite qui, perché in piazza sono presenti cafè e il Museo del Natale di Salisburgo.

La Statua di Mozart a Mozartplatz

Questa piazza rettangolare ospita, dunque, la Statua di Mozart: siamo, come abbiamo visto, nel cuore di Salisburgo, dove possiamo immergerci in un’atmosfera vivace – è un luogo molto amato dai turisti – per scoprire anche un pezzo importante della storia della musica classica. La Statua di Mozart al centro della piazza è stata suggerita dallo scrittore polacco Julius Schilling. Originariamente doveva essere svelata durante il 50esimo anniversario dalla morte di Mozart, quindi nel 1841, ma alla fine l’inaugurazione è avvenuta più tardi, il 4 settembre 1842, poiché fu rinvenuto un mosaico romano. Ed è il motivo per cui ai piedi della statua possiamo osservare l’iscrizione latina con una copia del mosaico “hic habitat (felicitas), nihil intret mali”, ovvero “Qui vive (la fortuna o la felicità), niente di male può entrare”.

Realizzata dallo scultore tedesco Ludwig Schwanthaler, la statua è tutt’oggi una delle attrazioni più visitate quando ci si reca a Salisburgo. Parlando di Mozartplatz, è impossibile non consigliare di avvicinarsi al Palazzo arcivescovile per sentire il Glockenspiel, un carillon che risuona ogni giorno. Mozartplatz si trova precisamente tra l’Alten Markt e la piazza Residenzplatz. Da qui possiamo inoltre dirigerci verso la Nuova Residenz e il Duomo di Salisburgo.

Una tappa imperdibile per ogni viaggiatore, una piazza che racconta la storia di un passato fatto di musica e di cultura: la sensazione, camminando per le sue vie, è di essere in un luogo immerso in un’atmosfera senza tempo, il posto perfetto per respirare la magia della città natale del genio musicale.

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Itinerario a Genova sulle tracce di Fabrizio De André

Seguire le tracce di Fabrizio De André a Genova è un viaggio nell’anima di una città che lo ha ispirato, cullato, amato. Un’esperienza che va ben oltre la semplice visita turistica ma che consente di immergersi nei luoghi dove è nato, cresciuto e ha composto alcune delle sue più celebri canzoni. Camminare per Genova con Faber nel cuore significa lasciarsi guidare tra i contrasti di una città verticale e profonda, plasmata da luce e ombra, da ricordi e vita vera.

Chi arriva con la voglia di conoscere la sua Genova deve dimenticare le rotte facili. Deve inoltrarsi nei vicoli, ascoltare il mormorio del porto, perdersi nel groviglio dei caruggi. Solo così si può avvicinare l’essenza di un artista che ha saputo dare voce a chi non ne aveva.

Villa Saluzzo Bombrini

La storia di Fabrizio De André comincia in un contesto borghese, tra i saloni eleganti di Villa Saluzzo Bombrini, nel quartiere di Albaro. Una dimora storica che, nei primi anni della sua vita, fu casa e rifugio. I genitori vi si trasferirono quando lui era ancora un bambino, e quella villa, soprannominata “il Paradiso”, diventò il suo primo universo, fatto di regole, agi e silenzi.

Ma De André non fu mai prigioniero di quel mondo. Nonostante le origini, sentiva forte il richiamo della libertà, l’urgenza di cercare un senso diverso alle cose. Come ricordava don Andrea Gallo, il suo spirito era già in rotta verso l’altrove, animato da un’urgenza profonda di ribellione, di esplorazione, di verità.

Villa Saluzzo non fu mai rinnegata, ma certo fu il punto da cui salpò per inseguire la poesia della vita, in direzione ostinata e contraria.

Via del Campo 29 rosso

Poi c’è Via del Campo. E non servirebbe nemmeno aggiungere altro, perché basta pronunciarla per evocare una delle canzoni più amate e struggenti di De André. Al civico 29 rosso, nel cuore pulsante della città vecchia, oggi si trova un museo che porta proprio quel nome. Un luogo che raccoglie memorie, immagini, strumenti, parole. Ma soprattutto, emozioni.

Qui sorgeva lo storico negozio di Gianni Tassio, appassionato e custode della musica della “Scuola genovese”. Oggi quello spazio è diventato un punto di riferimento per chi vuole conoscere l’uomo, oltre che l’artista: la voce di De André risuona ancora tra queste mura, e chi entra lo fa in punta di piedi, quasi a non disturbare.

I portici di Sottoripa

Scorcio di Sottoripa, Genova

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Particolare dei Portici Di Sottoripa

Per chi cerca il battito quotidiano della Genova di Faber, i portici di Sottoripa sono una tappa imprescindibile. Sotto queste arcate si mescolano odori, dialetti, volti. È qui che, negli anni Cinquanta, Fabrizio passava le serate in compagnia dell’amico Paolo Villaggio, al Ragno Verde, un locale popolare citato anche nel romanzo Un destino ridicolo. E poco distante, in via XX Settembre, si esibiva per la prima volta al locale La Borsa di Arlecchino.

Era un’epoca di fermento, di canzoni che nascevano tra le friggitorie, le pescherie, i bar rumorosi. Qui De André ascoltava, osservava, prendeva appunti con gli occhi e con l’anima. Ogni sguardo, ogni parola, diventava materia viva per le sue ballate. Qui la Genova reale diventava poesia.

Confetteria Romanengo

Passeggiando nei pressi della Maddalena, tra quelle vie che oggi sono multietniche e vibranti ma conservano ancora l’anima antica dei tempi duri, ci si imbatte in un gioiello raro: la Confetteria Romanengo. Fondata nel 1780, si trova in via Roma 51 e sembra appartenere davvero a un’altra epoca. Eppure, proprio qui, tra pasticcini e caramelle di violetta, si snoda una delle immagini più graffianti di De André, nella canzone dedicata al naufragio della London Valour.

Romanengo è simbolo e metafora: della città divisa, della dolcezza che coesiste con la crudeltà, della bellezza che non cancella la sofferenza. Qui si respira il contrasto tipico della “città vecchia”, quella che “non dà i suoi raggi”, ma accoglie tutti: santi e peccatori, marinai e mendicanti, donne innamorate e prostitute stanche. Una città che non giudica, ma racconta.

Il Teatro Carlo Felice

Teatro Carlo Felice

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Largo Sandro Pertini a Genova, dove si affaccia il Teatro Carlo Felice

Ma ci sono anche luoghi dove la musica si fa solenne, e uno di questi è il Teatro Carlo Felice. A pochi passi da Piazza De Ferrari, il grande teatro cittadino accolse nel 1997 uno dei concerti più memorabili di De André: quello della vigilia di Natale. Una data diventata leggenda, un momento in cui la sua voce si mescolava con la suggestione delle luci, con l’acustica perfetta, con il cuore del pubblico che lo ascoltava in religioso silenzio.

Oggi il teatro è sede della stagione lirica e sinfonica, ma chi conosce la storia di Faber non può non sentirne ancora l’eco, tra le file rosse delle poltrone e i velluti che trasudano emozioni.

Piazza Cavour

Scendendo verso il mare, si arriva in Piazza Cavour. È un altro scorcio della “crêuza” genovese, dove si intravede l’anima del vecchio mercato ittico, quello stesso che ha ispirato Crêuza de mä. Una piazza che vive al ritmo delle voci, dei richiami, delle cassette di pesce appena pescato.

Poco più in là, oggi, si cammina lungo una strada pedonale che affianca l’Acquario, e che porta il nome di Fabrizio De André. Sedersi su una panchina, qui, è come mettersi in ascolto: delle onde, della città, dei ricordi. Alle spalle, i vicoli e i palazzi. Davanti, il mare. È il punto perfetto per capire Genova, e forse anche un po’ sé stessi.

La Stazione di Sant’Ilario

Chi conosce Bocca di Rosa sa bene quanto sia importante questa tappa. A Sant’Ilario, sulle alture che dominano la città, c’è una vecchia stazione ferroviaria. È lì che arrivava, tra l’imbarazzo e la curiosità, la protagonista della celebre ballata. E oggi, proprio accanto ai binari dismessi, spicca una scultura a forma di libro, con un acrostico dedicato a lei, a quella donna che ha scardinato i moralismi di un intero paese.

La vista da qui è a dir poco spettacolare ed è impossibile non pensare a De André, alla sua voce che raccontava gli ultimi con dignità, che trasformava lo scandalo in umanità.

Nervi

Il viaggio si conclude a Nervi, uno dei luoghi del cuore di De André. Qui, dove la costa ligure si fa poesia, Faber veniva a passeggiare, a respirare il mare, a cercare ispirazione. La passeggiata Anita Garibaldi è uno dei percorsi più suggestivi della riviera, sospeso tra la scogliera e i profumi della macchia mediterranea.

È facile immaginare “Il pescatore” seduto all’ombra dell’ultimo sole, con la pipa tra le dita e lo sguardo perso nell’infinito. Nel quartiere di Nervi, il tempo sembra rallentare. E Genova, ancora una volta, si rivela: malinconica, intensa, irripetibile.

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I musei di Salisburgo: tra storia, arte e musica

Salisburgo è una città dal fascino intramontabile, famosa per il suo patrimonio storico, artistico e musicale. I suoi musei raccontano secoli di storia, dalle residenze nobili fino ai luoghi legati al celebre compositore Wolfgang Amadeus Mozart. Vedremo insieme come in realtà questa incantevole città sappia conquistare ogni tipo di viaggiatore grazie anche alla sua capacità di unire il fascino della sua storia con la contemporaneità.

Salisburgo oltre Mozart

Salisburgo deve molto al suo compositore simbolo ma offre molto di più: ti permette un viaggio nel suo centro storico barrocco ma anche in un luogo in cui storia, cultura e innovazione si fondono perfettamente.

Dai castelli medievali ai moderni hangar aeronautici, ogni museo offre un’esperienza unica che attira visitatori da tutto il mondo. Scopriamo insieme quindi le principali attrazioni museali di Salisburgo attraverso un itinerario perfetto per conoscere il cuore culturale della città e immergersi nella sua magia senza tempo.

Se hai intenzione di visitare diversi musei e attrazioni, considera la possibilità di acquistare la Salzburg Card, che ti consentirà gli ingressi gratuiti in molti di questi, l’utilizzo dei mezzi di trasposto pubblici, sconti e agevolazioni per manifestazioni culturali, concerti e altre mete turistiche. Inoltre, c’è sempre il vantaggio di non dover fare la fila alla cassa. La carta può essere valida per 24, 48 o 72 ore.

DomQuartier Salzburg, scopri il cuore barocco della città

Il DomQuartier di Salisburgo è il cuore storico del potere politico e religioso della città, un complesso museale che riunisce la Residenza, il Duomo e l’Abbazia di San Pietro. Questo insieme architettonico rappresenta il centro barocco del patrimonio mondiale dell’UNESCO e offre ai visitatori un viaggio affascinante attraverso 1300 anni di storia, arte, musica e architettura.

statua mozart

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Salisburgo è intimamente legata a Mozart ma offre anche molto altro

La Residenza di Salisburgo 

Nel cuore del centro storico sorge la Residenza di Salisburgo, un tempo centro del potere dei principi arcivescovi. Oggi, l’Antica Residenza è visitabile grazie al percorso del DomQuartier, che comprende anche il Duomo e il Monastero di San Pietro.

Attraversando le sontuose sale di gala della Residenza, si può ammirare un’eccezionale collezione di pittura europea dal XVI al XIX secolo. Il percorso museale inizia dalla Sala dei Carabinieri, costruita intorno al 1600 sotto il principe arcivescovo Wolf Dietrich, utilizzata sia come soggiorno sia per spettacoli teatrali e grandi feste.

Un’altra sala di grande rilievo è la Sala dei Cavalieri, dove il 1° maggio 1816 l’imperatore Francesco I ricevette il giuramento di fedeltà degli stati salisburghesi, sancendo l’annessione di Salisburgo all’Austria.

Nel corso dei secoli, la Residenza ha subito molte trasformazioni. Sotto Wolf Dietrich von Raitenau ha acquisito l’aspetto attuale e fino all’Ottocento è stata il luogo in cui i sovrani salisburghesi prendevano le decisioni più importanti per il loro regno. Tra gli ospiti più celebri figura Napoleone III, ricevuto dall’imperatore Francesco Giuseppe nel 1867.

Oggi la Residenza non è solo un museo, ma ospita anche eventi di grande prestigio: ricevimenti, congressi e concerti, soprattutto nella Sala dei Cavalieri, nota per la sua acustica eccellente. Inoltre, alcune aree del palazzo arcivescovile sono utilizzate dall’Università di Salisburgo, tra cui l’Ala Toscana, sede della facoltà di giurisprudenza.

Orari di apertura:

Gli orari possono variare a seconda della stagione, per questo ti consigliamo di controllare il sito ufficiale prima della visita.

Residenza Salisburgo

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Visita la Residenza per conoscere in modo approfondito la storia di Salisburgo

Le sale di rappresentanza della Residenza

Per secoli, la Residenza è stata il centro del potere dei principi arcivescovi, fungendo da palazzo e luogo di rappresentanza. Le sue sontuose Sale di Rappresentanza raccontano l’evoluzione artistica dal Rinascimento al Classicismo, con decorazioni raffinate e affreschi spettacolari. Questo luogo è anche profondamente legato alla musica:

  • nel Carabinierisaal, nel 1617, venne messa in scena la prima opera a nord delle Alpi.
  • nella Sala delle Conferenze Wolfgang Amadeus Mozart, all’età di soli sette anni, si esibì per la corte principe-arcivescovile, dando inizio alla sua carriera musicale.

La Galleria della Residenza

Fondata nel 1923, la Galleria della Residenza ospita mostre temporanee con capolavori dell’arte olandese, italiana, francese e austriaca dal XVI al XIX secolo, offrendo una panoramica affascinante dell’arte europea.

La Terrazza Dombogen, per una vista mozzafiato

Il passaggio Dombogen collega la Residenza con il Duomo e conduce a una terrazza panoramica che offre una vista spettacolare sul centro barocco di Salisburgo. Da qui si ammirano le piazze più iconiche della città: la Piazza del Duomo, la Piazza della Residenza e la Piazza del Capitolo.

A partire dal 2024, nella Galleria Dombogen i visitatori possono esplorare un’animazione digitale sulla trasformazione architettonica di Salisburgo in una città barocca, iniziata nel 1600 sotto il principe arcivescovo Wolf Dietrich von Raitenau.

Il Nordoratorio, arte e storia nel Duomo

All’interno del Duomo, il Nordoratorio ospita mostre temporanee in quattro sale riccamente decorate con stucchi risalenti al 1628. Un ambiente particolarmente suggestivo è l’Oratorio di San Rupert, con un altare e affreschi che raccontano la vita del santo patrono della città.

L’Organo del Duomo

Il percorso del DomQuartier conduce sopra l’organo principale del Duomo, da cui si può ammirare l’intera navata della cattedrale, uno degli esempi più spettacolari del primo barocco. Qui, potrai percepire l’acustica unica di questo luogo sacro e immaginare le magnifiche esecuzioni musicali che hanno risuonato nei secoli.

Il Museo del Duomo e i 1300 anni di tesori ecclesiastici

Fondato nel 1974 nel Nordoratorio, il Museo del Duomo raccoglie alcuni dei tesori più preziosi della storia della Chiesa salisburghese. Tra i pezzi più importanti:

  • Il Tesoro del Duomo, con calici, ostensori e manufatti liturgici di straordinaria bellezza.
  • Opere d’arte gotiche e barocche provenienti da chiese e monasteri di Salisburgo.
  • La Croce di San Rupert, la più grande croce metallica dell’Alto Medioevo conservata in Austria.

La Camera delle Meraviglie e dell’Arte

Nel XVII secolo, il principe arcivescovo Guidobald Thun creò una straordinaria Camera delle Meraviglie, raccogliendo oggetti esotici, opere d’arte e invenzioni scientifiche per stupire i suoi ospiti.

Ancora oggi, questa collezione affascina i visitatori con il suo mix di curiosità naturali, arte e tecnologia. Il pavimento in marmo, la volta a stucco e le vetrine originali conferiscono all’ambiente un fascino d’altri tempi.

La Galleria Lunga 

Con i suoi 70 metri di lunghezza e il soffitto decorato da elaborati stucchi, la Galleria Lunga è una delle prime gallerie d’arte costruite a nord delle Alpi. Un tempo serviva come collezione privata dei principi arcivescovi, mentre oggi ospita imponenti dipinti provenienti dall’Abbazia di San Pietro.

Il Museo di San Pietro 

Nel Wallistrakt, il Museo di San Pietro espone opere d’arte sacra appartenenti all’abbazia più antica del mondo germanofono. Tra i pezzi più preziosi vi è la Mitra Pretiosa (1480), un copricapo episcopale decorato con gemme e perle, simbolo della potenza spirituale e politica dell’epoca.

Orari di apertura

Visitando il DomQuartier di Salisburgo ti immergerai in un viaggio attraverso la storia, la musica e l’arte barocca. Ogni sala, ogni galleria e ogni terrazza raccontano la grandezza della città e dei suoi principi arcivescovi, offrendoti un’esperienza culturale senza pari.

Il DomQuartier è visitabile:
  • Dal mercoledì al lunedì, ore 10:00 – 17:00
  • Luglio e agosto tutti i giorni, ore 10:00 – 18:00
  • Dal primo dicembre al 6 gennaio tutti i giorni, ore 10:00 – 17:00
  • Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura
  • Chiuso il 24 dicembre
casa mozart

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Impossibile non notare la casa natale di Mozart

La casa natale di Mozart: sulle orme del genio

Un’attrazione imperdibile per gli amanti della musica e in generale per chiunque arrivi in città è la Casa natale di Mozart, situata al numero 9 di Getreidegasse. Qui, il 27 gennaio 1756, nacque il grande compositore. La famiglia visse in questo edificio per 26 anni, fino al trasferimento nella nuova residenza di Makartplatz.

Oggi, la casa è un museo tra i più visitati dell’Austria. Il percorso espositivo permette di immergersi nell’epoca di Mozart, ammirando gli spazi originali, ricostruiti con l’arredamento tipico del Settecento. Tra gli oggetti più preziosi figurano:

  • Il violino da bambino di Mozart,
  • Il clavicordo su cui compose numerose opere,
  • Lettere e documenti originali della famiglia Mozart.

Inoltre, un’interessante collezione di ritratti ti permetterà di conoscere il compositore attraverso i dipinti realizzati quando era ancora in vita.

Orari di apertura:

  • Tutti i giorni: ore 9:00 – 17:30
  • 24 dicembre: ore 9:00 – 13:00
  • 1 gennaio: ore 12:00 – 17:30
  • Ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura

Mozart Residence: la vita del compositore a Salisburgo

Nel 1773, la famiglia Mozart si trasferì in Makartplatz, nella cosiddetta “Casa del Maestro di Danza”, oggi nota come Mozart Residence. L’appartamento era più spazioso e adatto per ospitare eventi musicali.

Dopo la morte di Leopold Mozart, il padre del compositore, nel 1787, la casa passò di mano fino a essere parzialmente distrutta durante un bombardamento nel 1944. La Fondazione Internazionale Mozarteum la acquistò e, nel 1996, fu riaperta come museo.

Oggi vi si trovano esposti documenti e ritratti originali, oltre al pianoforte di Mozart. Sono disponibili anche proiezioni multimediali, concerti e mostre temporanee.

Orari di apertura:

  • Tutti i giorni: ore 9:00 – 17:30

La Casa del Flauto Magico

All’interno del cortile della Mozart Residence si trova una piccola casa in legno, nota come Casa del Flauto Magico. Secondo la tradizione, fu qui che Mozart compose l’omonima opera nel 1791, poco prima della sua morte.

Originariamente situata a Vienna, nel giardino del Freihaustheater, fu trasferita a Salisburgo nel 1873 grazie all’iniziativa della Fondazione Mozarteum. Dopo un attento restauro nel 2022, la casetta è tornata al suo aspetto originale, con la tipica colorazione verde dell’epoca di Mozart.

terrazza panoramica Hohensalzburg

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Fermati ad ammirare la magnifica vista sulla terrazza panoramica di Hohensalzburg

La Fortezza di Hohensalzburg 

Arroccata sopra la città, la Fortezza di Hohensalzburg è una delle sue principali attrazioni turistiche. Al suo interno potrai esplorare diversi musei:

  • Il Museo della Fortezza, che racconta la vita dei principi-arcivescovi con reperti storici.
  • Il Museo delle Marionette e il Museo del Reggimento Rainer, che esplorano la cultura e la storia militare della regione.
  • Le Sale dei Principi, perfettamente conservate dal 1501, con la suggestiva Camera d’Oro.

Il Tour Panoramico permette di attraversare le antiche prigioni e raggiungere una piattaforma da cui si gode la vista più spettacolare della città.

Palazzo e Giardini Mirabell, bellezza barocca e cinema

Anche se il Palazzo Mirabell è oggi la sede del municipio, la sua Sala di Marmo è una delle più spettacolari d’Europa, spesso scelta da sposi in arrivo da tutto il mondo. Tuttavia, la vera attrazione sono i Giardini Mirabell, un autentico capolavoro barocco che i turisti riconoscono per la loro apparizione nel film musicale del 1965 Tutti insieme appassionatamente. Tra le aree più interessanti ti segnaliamo il Giardino dei Nani, il Teatro di Siepi e la Fontana di Pegaso.

Giardini Mirabell

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I famosi Giardini di Mirabell sono una tappa imperdibile del tuo viaggio a Salisburgo

Hangar-7, tra aerei storici e arte contemporanea

Se ami la tecnologia e il design, Hangar-7 è una tappa obbligata. Ospita la collezione di aerei storici dei Flying Bulls, tutti perfettamente funzionanti, ed è un luogo in cui l’arte si fonde con l’ingegneria aeronautica.

Grazie alla sua struttura in acciaio e vetro, il museo cambia aspetto a seconda della luce del giorno, creando un’atmosfera unica. L’Hangar-7 è un centro di scambio culturale, dove esposizioni artistiche e incontri tra creativi arricchiscono l’esperienza dei visitatori.

Orari di apertura:

  • Lunedì ore 9:00 – 20:00
  • Dal martedì al sabato ore 9:00-22:00
  • Domenica ore 9:00-17:00
  • Chiuso dal 22 al 26 dicembre, dal 31 dicembre al 2 gennaio e da gennaio a maggio per manutenzione.
Hangar-7

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Questo moderno museo saprà lasciarti a bocca aperta

Il Museo del Natale, per chi ama la magia delle Feste tutto l’anno

Situato sopra il Café Glockenspiel, il Museo del Natale è una vera chicca per gli amanti delle tradizioni. Qui si può ammirare una collezione unica di oggetti natalizi storici che raccontano come la festività veniva celebrata tra il 1840 e il 1940. Durante l’Avvento, il museo è ancora più suggestivo, grazie alle decorazioni e alle mostre speciali.

Orari di apertura:

  • Dal mercoledì alla comenica, ore 10:00 – 18:00
  • Aperto tutti i giorni in estate e durante l’Avvento
  • Chiuso da febbraio a metà marzo

Il Mondo della Birra Stiegl, tra storia e degustazioni

Per chi vuole scoprire il legame tra Salisburgo e la birra, il Mondo della Birra Stiegl è un’esperienza imperdibile. Oltre a un museo interattivo che racconta la storia della birra, è possibile visitare la sala di produzione e assistere all’imbottigliamento, con un ritmo impressionante di 90.000 bottiglie all’ora. Un plus? La degustazione finale di birre artigianali.

Orari di apertura:

  • Museo e negozio: ogni giorno, ore 10:00 – 19:00 (chiuso il 1° e 6 gennaio, 25 e 26 dicembre, 31 dicembre).
  • Visite guidate: tutti i giorni con tour in tedesco e inglese
Birrificio Stiegl

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Vivi un’esperienza particolare nel birrificio di Salisburgo

Museum der Moderne, due sedi per approfondire l’arte moderna

Salisburgo ospita due sedi del Museum der Moderne, che insieme offrono una panoramica dell’arte contemporanea in un contesto storico affascinante. Entrambe le sedi offrono guide multimediali interattive tramite l’app MuseumStars.

  • Rupertinum (Altstadt): situato in un edificio barocco, è noto per la sua collezione fotografica e l’archivio della Generali Foundation.
  • Mönchsberg: un’architettura moderna che si affaccia sulla città, con esposizioni su quattro piani dedicate all’arte del XX e XXI secolo.

Orari di apertura:

  • Martedì – domenica, ore 10:00 – 18:00, giovedì fino alle 20:00
  • Chiuso il 25 dicembre

I musei di Salisburgo rappresentano un viaggio attraverso la storia, l’arte e la tradizione, offrendo esperienze adatte a ogni tipo di visitatore. Dalla grandezza medievale della Fortezza di Hohensalzburg alla modernità dell’Hangar-7, fino alla magia del Natale e all’arte contemporanea, ogni museo ti aprirà una finestra sull’anima di questa straordinaria città.

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Al Museo della Scienza arriva un pezzo unico per la storia artistica di Milano

Il Teatro alla Scala è uno dei luoghi più importanti di Milano perché, sin dalla sua istituzione nel 1778, ha accompagnato l’evoluzione sociale e culturale della città. Tempio della lirica e luogo della “prima” più famosa d’Italia, dal 15 marzo 2025 sarà anche protagonista di una mostra allestita al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci. O meglio, è un suo dettaglio storico a essere il soggetto principale.

Il nuovo allestimento “In Scena”, infatti, racconta il rapporto tra teatro, musica e tecnica attraverso la valorizzazione di un modulo del palcoscenico storico del Teatro alla Scala. Qui viene approfondita la sua complessa ingegneria, insieme ad alcuni beni provenienti dalle collezioni di strumenti musicali e tecnologie del suono del museo e ai costumi di scena scaligeri.

La storia del palcoscenico del Teatro alla Scala

Il Teatro alla Scala è uno dei teatri italiani più famosi, nato nella Milano asburgica di fine Settecento. Da sempre uno dei principali luoghi di incontro dell’alta società, nel corso dei secoli è stato protagonista di lavori ingegneristici innovativi che hanno permesso il suo funzionamento e successo. Uno di questi è il palcoscenico storico a ponti mobili realizzato nel 1938 su progetto dell’ingegnere Luigi Lorenzo Secchi, conservatore del Teatro alla Scala dal 1932 al 1982.

A renderlo unico è un particolare sistema, innovativo al tempo, che ha consentito di realizzare cambi di scena rapidi e sicuri. Il palcoscenico fu utilizzato per oltre 60 anni (dal 1938 al 2002), sopravvivendo anche ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale che danneggiarono profondamente l’intero edificio, tanto da non poter essere utilizzato per i tre anni successivi. L’attuale palcoscenico del Teatro alla Scala, progettato nel 2004 dall’ingegner Franco Malgrande, è stato modellato ispirandosi a questa storica struttura.

Cosa vedere alla mostra “In Scena”

Il progetto “In Scena”, realizzato grazie alla collaborazione con il Comune di Milano, la Fondazione Teatro alla Scala, la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Milano e al contributo di Fimesa – Famiglia Sordi, permette di ammirare il palcoscenico, lungo 6 metri e largo 2,40, ma non solo.

Tutt’intorno al manufatto è stata allestita una mostra iconografica con foto, locandine e disegni provenienti dal Politecnico di Milano, che conserva il fondo archivistico Secchi e documenta più di mezzo secolo di progetti per il teatro, dal Teatro alla Scala, con il Museo Teatrale e l’Archivio Fotografico, dalla Raccolta delle Stampe Bertarelli presso il Castello Sforzesco di Milano e dalla Biblioteca Comunale di Foligno, che conserva i disegni di Giuseppe Piermarini.

A completare l’esposizione ci sono tre gruppi di beni storici. Il primo è dedicato al rapporto tra musica e teatro, con l’esposizione di alcuni strumenti musicali del XIX secolo appartenenti alle collezioni del museo, restaurati per l’occasione, tra cui un’Arpa Gotica Érard del 1844. Il secondo gruppo comprende filmati di rappresentazioni scaligere e due costumi di scena provenienti dai Laboratori del Teatro alla Scala, mentre il terzo è dedicato alla nascita delle tecniche di registrazione del suono e alla importante opportunità di immortalare musiche e voci dei grandi cantanti.

Come ha dichiarato Emanuela Carpani, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Milano: “L’esposizione riesce a valorizzare efficacemente un modulo dei ponti mobili del palcoscenico realizzato nel 1938, inserendolo nel percorso espositivo del museo e corredandolo di alcuni elementi funzionali alla sua lettura, compresi accorgimenti expografici e supporti audiovisivi di qualità”.