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Palazzo Te compie 500 anni: nuovo percorso museale e le mostre

Il 2025 è un anno importante per Mantova: la città festeggerà i 500 anni di Palazzo Te, uno dei simboli più prestigiosi del rinascimento italiano e per l’occasione non mancheranno eventi, mostre, appuntamenti e tanto altro. Arte, letteratura e politica convivono all’interno di questo edificio che attira ogni anno tantissimi visitatori e che nei prossimi 12 mesi potranno seguire un percorso di visita aggiornato con un riallestimento delle prime sale e tanto altro. Vediamo insieme cosa c’è da sapere sull’occasione.

Il cinquecentenario di Palazzo Te: mostre ed eventi

Palazzo Te per il cinquecentenario si prepara ad una veste nuova: l’obiettivo è festeggiare in grande stile tramite un’esperienza rinnovata che attiri non solo chi non c’è mai stato ma anche chi lo ha già visto e ne conosce la bellezza. Dalla prossima primavera 2025 sarà ufficialmente inaugurato il nuovo percorso museale che coinvolge un riallestimento delle prime sale del Palazzo.

Il tema dominante? Le Metamorfosi ovidiane che faranno ripercorrere il tutto attraverso un percorso curato da Claudia Cieri Via. L’esposizione sarà arricchita da alcuni capolavori del Rinascimento in prestito e provenienti dal museo del Louvre, dall’Albertina di Vienna e dagli Uffizi di Firenze. L’obiettivo è fondere e far dialogare opere con temi e dettagli in comune creando un intreccio unico che fonda classicità e contemporaneità.

Potremmo definire un momento clou che coinciderà con l’autunno 2025: durante questi mesi Palazzo Te ospiterà le installazioni cinematografiche multischermo dell’artista britannico Isaac Julien di cui una ispirata proprio al tema delle Metamorfosi ma con un’ispirazione contemporanea.

Non è finita qui: le celebrazioni per i 500 anni di Palazzo Te saranno arricchite ulteriormente da altri allestimenti e interventi strutturali. Basti pensare che dalla primavera ci sarà l’introduzione di una nuova illuminazione dell’Esedra per esaltare la maestosità del complesso architettonico.

Mantova festeggia i 500 anni di Palazzo Te

Fonte: iStock

Mantova si prepara a festeggiare il cinquecentenario di Palazzo Te: eventi, nuovo percorso museale e mostre temporanee

La storia di Palazzo Te

Palazzo Te è tra i monumenti più interessanti di Mantova e viene considerato a tutti gli effetti un punto di riferimento tra i capolavori architettonici e artistici rinascimentali del Belpaese. Il progetto inizia nel XVI secolo con la richiesta di Federico II Gonzaga che, con il titolo di marchese della città, desiderava una residenza destinata al piacere e alla fuga dalla vita di corte ricca di impegni.

La firma del progetto porta il nome di Giulio Romano, artista allievo di Raffaello che ha conquistato l’interesse degli investitori dell’epoca grazie al suo talento. I lavori effettivi sono partiti nel 1525 per concludersi circa nel 1534. L’edificio è stato costruito sull’isola del Te e la location non è certo casuale: si tratta di una zona rurale non lontana dal centro della città, immersa in un paesaggio naturale e rilassante perfetta per il posizionamento di una villa suburbana.

Lo stile è un classicismo rinascimentale reinterpretato; la maestria di Giulio Romano emerge nelle proporzioni e nelle simmetrie, così come nelle decorazioni. La facciata si distingue con una semplicità ingannevole per poi lasciare tutti a bocca aperta all’interno grazie ad ambienti riccamente decorati e ciascuno con un tema specifico. Ambizione, amore per l’arte e ingegno sono i tre pilastri che hanno condotto Palazzo Te al successo fino a diventare uno degli edifici più prestigiosi del periodo rinascimentale.

Il nome “Te” deriva dall’isola su cui è stato costruito che in passato era conosciuta come “Tejeto”. Federico II voleva un angolo in cui svagarsi ma ideale anche per eventi di rappresentanza e lontano dalla rigidità della corte. Dalla caccia alle feste, sono tanti gli ospiti illustri che vi hanno soggiornato.  La pianta è quadrata e presenta un cortile centrale. Le sale, decorate con affreschi, sono davvero ricche e sono caratterizzate da una tecnica di illusionismo pittorico molto in voga nel periodo.

Visitandolo ci si rende conto di come l’uso di prospettive illusionistiche e dei temi mitologici sia proprio la caratteristica distintiva dell’opera realizzata da Giulio Romano per il Gonzaga. Elementi classici tra cui colonne, frontoni e timponi vengono arricchiti da decorazioni elaborate, mentre la disposizione degli ambienti interne e delle decorazioni ha il solo scopo di lasciare i visitatori a bocca aperta.

Giardino di Palazzo Te

Fonte: iStock

Il giardino curato in stile rinascimentale di Palazzo Te compie 500 anni

Cosa non perdere nella visita a Palazzo Te

Il gioiello rinascimentale è tra i must da visitare a Mantova: Palazzo Te ha tantissimo da offrire ai turisti e agli appassionati d’arte, a partire dalla Sala dei Giganti. Quando si parla di questo edificio è proprio lei la prima area che viene in mente; un autentico capolavoro di affreschi che avvolgono lo spettatore in una scena mitologica mozzafiato. Le pareti e il soffitto sembrano fondersi in un unico affresco che racconta quella che è stata la caduta dei giganti puniti da Giove. Altrettanto suggestiva la sala di Amore e Psiche: qui le pareti raccontano la passione e l’amore attraverso colori vivaci e omaggiando uno dei miti più amati e conosciuti.

Sala dei Giganti

Fonte: Ufficio Stampa

Sala dei Giganti, una delle più belle di Palazzo Te

Tra le altre tappe imperdibili nel percorso museale ci sono la loggia di Davide con affreschi che la adornano e raffigurano scene bibliche dell’omonima figura e il giardino segreto che sembra voler raccontare proprio come il verde curato faccia parte dell’architettura in stile rinascimentale. Una chicca in più? Il cortile d’onore: è un esempio di come le linee architettoniche rigorose e gli elementi classici si combinano mostrando il talento dell’architetto.

Fonte: Ufficio Stampa

Loggia di Davide tra le tappe imperdibili durante una visita a Palazzo Te

Altrettanto degna di nota la scuderia, altrettanto riccamente decorata nonostante la sua funzione e la sala dei Cavalli che ritrae gli esemplari prediletti di Federico II Gonzaga. Il motivo della sua realizzazione è quello di omaggiare la passione del marchese che amava questi animali ma è anche un’occasione in più per notare il talento e le abilità pittoriche di Giulio Romano.

Oltre al percorso museale standard, che verrà rinnovato nel 2025 grazie al cinquecentenario, consigliamo di tenere d’occhio il calendario con mostre temporanee che viene arricchito di contenuti stimolanti e nuovi per rendere le visite sempre più coinvolgenti. Chi ha in programma una visita a Mantova nei prossimi mesi non potrà perdere questo capolavoro rinascimentale in un anno così speciale.

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Un viaggio nel tempo a bordo del treno con Catullo e Virgilio

Amanti dei treni storici a rapporto! L’Associazione Veneta Treni Storici APS ha organizzato per il mese di settembre un’iniziativa davvero speciale che vede per protagoniste le carrozze degli Anni Trenta note come “Centoporte”: nella data del prossimo 29 settembre, infatti, i viaggiatori desiderosi di vivere un’esperienza emozionante e fuori dall’ordinario per fare un salto indietro nel tempo potranno salire a bordo di una locomotiva a vapore per immergersi nel paesaggio suggestivo che va da Verona a Mantova.

Le corse previste per la giornata di domenica sono quattro: si tratta di un evento che promuove lo slow turismo e la riscoperta delle antiche vetture storiche, che viaggeranno però sui binari attuali.

Il viaggio in treno da Verona a Mantova

AVTS è un’Associazione di Promozione Sociale (APS) fondata nel 1998 nella città di Verona ad opera di alcuni ferrovieri ancora in servizio e di alcuni pensionati, che avevano la volontà di formare un gruppo per la salvaguardia e la conservazione degli antichi e storici rotabili ferroviari, in convenzione e collaborazione con Fondazione FS Italiane.

Si deve a loro, infatti, questa bellissima iniziativa che verrà attuata il prossimo 29 settembre: l’Associazione si è anche occupata del restauro e del recupero estetico delle vecchie vetture di locomotive a vapore, ma il suo operato riguarda anche la promozione e la divulgazione della cultura e della storia ferroviaria italiana attraverso convegni e incontri organizzati con scuole, associazioni terze ed enti.

Le corse previste il 29 settembre sono appunto quattro, ma le prime due sono già sold out: la prima coppia di vetture storiche di questo viaggio ribattezzato I Treni di Catullo e Virgilio partirà dalla romantica città di Verona (passando per Villafranca), nota per essere il set della storia d’amore shakespeariana di Giulietta e Romeo, arrivando poi fino a Mantova, dove tra le attrazioni principali c’è sicuramente il rinascimentale Palazzo Te.

Gli ultimi posti disponibili e acquistabili online sulla apposita piattaforma RailBook, invece, sono quelli per i treni storici che partono dalla città di Mantova. Per coloro che abbiano intenzione di partecipare, infatti, il punto di ritrovo per questo avvincente viaggio nel tempo è previsto alla stazione di Mantova alle ore 10.30 del 29 settembre. Il treno storico partirà poi per le ore 11.00, diretto a Villafranca (con arrivo alle ore 11.30) e  successivamente a Verona (arrivo previsto per le ore 11.50).

Il costo di partecipazione è di 20 euro a persona con biglietto a tariffa intera, mentre la tariffa ridotta per i passeggeri di età compresa tra 5 e 12 anni è di € 10. I bambini fino a 4 anni, invece, possono viaggiare a bordo dei treni storici senza posto a sedere, gratuitamente.

Cosa vedere durante il viaggio

Salendo a bordo di queste vetture storiche che rievocano il passato delle ferrovie italiane, è possibile visitare due splendide città, Verona e Mantova. Proprio sulla tappa di Verona, infatti, i viaggiatori potranno avere del tempo libero. a loro disposizione per fare un giro all’interno del bellissimo centro storico: vi consigliamo di non perdere una visita all’Arena di Verona, nonché di passeggiare sulle romantiche rive del fiume Adige, prima di dirigervi alla Casa di Giulietta e agli altri luoghi iconici legati alla storia d’amore più famosa al mondo.

Il treno a vapore partirà nuovamente da Verona verso Mantova alle ore 15:00 e arriverà a destinazione alle ore 15.55 del pomeriggio.

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Il Palazzo Ducale di Mantova cambia volto e diventa più grande

Mantova è una delle città più interessanti d’Italia dal punto di vista artistico, storico e architettonico: uno dei suoi gioielli è sicuramente il Palazzo Ducale, imponente residenza storica risalente al periodo compreso tra il XIV e il XVII secolo, che ancora oggi rappresenta un capolavoro dell’architettura rinascimentale e barocca con le sue sale affrescate, i cortili decorati e i giardini rinascimentali che lo hanno reso una tappa imperdibile per gli amanti dell’arte e della storia in visita nella città lombarda.

Già nel 2022 la Diocesi di Mantova che aveva sotto la sua ala la Zoiolera, la torre dei Gonzaga del 1590, aveva fatto sapere a Palazzo Ducale la sua disponibilità a cedere lo spazio alla sua sovrintendenza e oggi questo è avvenuto: Palazzo Ducale ha infatti acquisito il piano superiore della torre nota come Zoiolera, ampliando notevolmente i suoi spazi espositivi.

Il tutto è stato possibile grazie a una collaborazione tra la Soprintendenza di Mantova, il Segretariato Regionale della Lombardia, l’Agenzia del Demanio e la Direzione Generale Musei.

Palazzo Ducale avrà un nuovo spazio museale

La Zoiolera, torre realizzata dalla famiglia dei Gonzaga, è già stata parte di Palazzo Ducale in passato per tre secoli, ma nel 1929, con la stesura dei Patti Lateranensi, la torre era passata sotto la giurisdizione della Santa Sede per diventare la residenza del custode della basilica palatina di Santa Barbara.

Stefano L’Occaso, direttore del Palazzo Ducale, ha raccontato che il percorso per l’acquisizione del piano superiore della torre non è stato semplice e breve, ma alla fine ci si è riusciti: “siamo stati guidati dalla competenza dei funzionari dell’Agenzia del Demanio e voglio qui ringraziare soprattutto il dirigente Massimiliano Iannelli e la funzionaria Paola Pala. Se non ci fosse stata la lungimirante disponibilità della Diocesi, questo sogno non si sarebbe mai potuto realizzare e quindi dobbiamo al vescovo Marco Busca, l’aver potuto avviare l’operazione, seguita passo passo da monsignor Claudio Giacobbi e dall’architetto Alessandro Campera.”

Racconta ancora il direttore L’Occaso che Gabriele Barucca, a capo della Soprintendenza, insieme ai suoi funzionari ha visto il potenziale del progetto: “stiamo infatti procedendo ai primi interventi finalizzati all’eliminazione delle superfetazioni moderne e alla miglior comprensione dell’architettura interna dello spazio, prima di avviarne il recupero e di ripristinare il collegamento con la Galleria della Mostra”.

Le origini della Zoiolera

Intorno al 1590, su incarico del duca Vincenzo I Gonzaga, venne costruito un edificio annesso alla Corte Nuova del Palazzo Ducale di Mantova, progettato con complessità architettonica interna da Bernardino Facciotto. Questo spazio era dedicato all’esposizione delle collezioni gonzaghesche, divise in diverse gallerie tematiche come quella dei marmi antichi, dei dipinti e dei gioielli. Per via della ricca collezione di gioielli, inoltre, questo spazio veniva soprannominato “il luogo delle gioie”.

Durante i lavori di costruzione nel tardo Cinquecento, l’edificio si integrò nel Palazzo Ducale, con accesso dalla Galleria della Mostra tramite un portale attribuito ad Antonio Maria Viani. La Zoiolera, con pianta centrale e due ali laterali, si configurava come un ambiente di prestigio, richiamando la magnificenza delle Tribuna degli Uffizi a Firenze, in un contesto di rivalità tra le corti dei Gonzaga e dei Medici.

Successivamente, con i Patti Lateranensi, la Zoiolera e il patrimonio della basilica palatina passarono alla Santa Sede, destinando, come già accennato, l’edificio a residenza del custode di Santa Barbara. Il varco d’accesso dalla Galleria della Mostra fu chiuso e gli interni trasformati per nuove funzioni abitative, perdendo la loro originaria destinazione espositiva.

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Treni storici: una stagione di nuove tratte

Al via domenica 2 aprile la nuova stagione di viaggi sui treni storici della Lombardia con 29 itinerari tutti con partenza da Milano.

Novità principale di quest’anno, i viaggi verso Bergamo e Brescia, splendide città Capitali della Cultura 2023, e per Cremona e Mantova dove, rispettivamente il 30 aprile e il 21 maggio, verrà impiegato per la prima volta l’ETR 252 Arlecchino, il rapido che effettua servizio di prima classe con servizio bar a bordo.

Nuovo anche l’itinerario verso Chiavenna, lungo le sponde del Lago di Como e la Val Chiavenna.

Confermati gli itinerari degli anni passati, all’insegna di un turismo lento e sostenibile anche grazie alla possibilità di trasportare gratuitamente a bordo la propria bici negli antichi bagagli appositamente attrezzati.

Antiche locomotive per andare alla scoperta della Lombardia

L’offerta turistica, promossa dalla Fondazione FS per la Regione Lombardia, è l’occasione perfetta per andare alla scoperta delle bellezze del territorio lombardo nella sfavillante cornice dei treni d’epoca, locomotive a vapore ed elettriche al traino di antiche vetture centoporte degli anni Trenta.

Troviamo, così, il Lario Express, treno storico a vapore che da Milano Centrale punta a nord verso Como, attraversa la verde Brianza agricola su una linea secondaria di grande fascino effettuando brevi fermate, e arriva a Lecco.
È anche previsto un nuovo servizio di navigazione, in coincidenza con il treno, sul piroscafo storico ‘Concordia’, gestito dalla società di Navigazione Laghi, da Como a Lecco via Bellagio, in alternativa al percorso ferroviario Como-Lecco.

Altrettanto interessante è l’itinerario percorso dal Sebino Express, locomotiva elettrica e a vapore con carrozze anni Trenta “Centoporte”, carrozze anni Cinquanta Corbellini e bagagliaio, che partendo da Milano Centrale viaggia nel cuore del Parco Regionale del fiume Oglio, alle pendici della Valcamonica: qui spicca il Lago d’Iseo, abbracciato dai monti e punteggiato da graziosi borghi ricchi di tradizione e arte.
Il treno storico arriva a Palazzolo sull’Oglio e, dopo una decina di chilometri, raggiunge Paratico-Sarnico dove, in passato, si svolgeva sull’imbarcadero tuttora esistente, il trasbordo dei carri ferroviari sulle chiatte a motore dirette agli stabilimenti siderurgici di Lovere.

Ancora, ecco il Besanino Express, che da Milano Centrale oltrepassa Monza e la Brianza per giungere a Besana e poi a Lecco,  il Laveno Express, da Milano Centrale a Laveno, dove il panorama sul Lago Maggiore è a dir poco incantevole, e il Lomellina Express da Milano a Mortara dove i viaggiatori potranno scegliere tra quattro tour: “Colori di Maggio”, Storie lomelline”, “Avventura e natura”, “Tra sacro e profano”.

Le parole di soddisfazione in merito alla coinvolgente iniziativa 2023

Un’iniziativa importante” ha commentato l’assessore regionale ai Trasporti e Mobilità sostenibile, Franco Lucente “che permette di scoprire angoli e borghi della Lombardia in maniera inedita, a bordo di treni storici dal grande fascino. Sono tante le perle che ci riserva la nostra regione: paesi, scorci naturali, laghi e città che tra modernità e tradizione meritano di essere scoperti.
Grazie alla collaborazione tra Regione Lombardia e Fondazione FS, il viaggio diventa un’esperienza unica.
Un avvincente e stimolante salto nel passato, un momento di stacco dalla quotidianità per immergersi totalmente in epoche dal sapore antico e attrattivo.
L’iniziativa, che mira a valorizzare percorsi e progetti legati alla mobilità sostenibile, ha un grande impatto sul settore turistico, come dimostrato dal successo degli anni scorsi.
Sono sicuro che con l’implementazione dei nuovi itinerari il servizio sarà ancora più apprezzato e amato sia dai lombardi sia dai turisti
“.

Il direttore generale della Fondazione delle Ferrovie dello Stato, Luigi Cantamessa, ha dichiarato: “Quest’anno, d’accordo con l’Assessorato ai Trasporti della Regione Lombardia, abbiamo introdotto nuovi affascinanti itinerari in treno storico che, oltre ai laghi, puntano a valorizzare anche le capitali della Cultura nel 2023 e anche Cremona e Mantova che ospitano importanti manifestazioni culturali. Per alcune di queste circolazioni, metteremo a disposizione l’ETR252 ‘Arlecchino’ simbolo del made in Italy e del boom economico degli anni ’60 del secolo scorso“.