Categorie
Arte e cultura Idee di Viaggio Pamplona tradizioni Viaggi Viaggi Avventura

Calle Estafeta: la strada più iconica di Pamplona

Ogni città ha la sua via di riferimento: New York ha la 5th Avenue, Berlino ha Unter den Linden e Madrid ha la Gran Via. Giusto per restare in Spagna, vale la pena di citare Calle Estafeta – chiamata da tutti semplicemente La Estafeta – la via principale di Pamplona, in Navarra. La città è conosciuta soprattutto per le tradizioni che, a luglio di ogni anno, vedono protagonisti Los Sanfermines. Già molto celebre ai tempi in cui Ernest Hemingway passava del tempo in questa parte di Spagna, vale la pena di raccontare la Estafeta e, soprattutto, di andare a conoscerla.

Perché si chiama Calle Estafeta?

Il nome di questa famosa via di Pamplona ci porta dritti a considerare la parola francese “estafette, usata in passato per indicare i corrieri a cavallo che trasportavano messaggi ufficiali. I postini dei secoli scorsi. Anticamente, infatti, questa via faceva parte del percorso postale che collegava Pamplona ad altre città, come cui Madrid e Bayonne, al di là dei Pirenei.

Perché Calle Estafeta di Pamplona si chiama così?

Fonte: iStock

Il segnavia di Calle Estafeta

Caratteristiche di Calle Estafeta: una strada come nessun’altra al mondo

Breve ma densa di significato: potremmo descrivere così Calle La Estafeta, una delle meraviglie di vedere durante un viaggio a Pamplona. Questa strada curvilinea è diventata un simbolo della città, grazie alla sua centralità durante il celebre Encierro, la corsa dei tori che anima Pamplona ogni estate. La Estafeta è molto più di un percorso da seguire per portare i tori verso l’arena: è un concentrato di storia, tradizione, vita quotidiana e cultura, sia basca che della Navarra, concentrate in poche centinaia di metri.

Lunga soli trecento metri e larga al massimo nove, questa strada inizia con una curva molto pronunciata, caratteristica che ha resto La Estefeta unica. Si tratta della Curva della Mercaderes, porzione di strada che si forma dove la Estafeta tocca Calle Santo Domingo. Questa parte di strada è famigerata perché risulta essere uno dei punti più difficili nonché pericolosi dell’Encierro.

Una volta fatta la curva, la Estafeta prosegue diritta fino a raggiungere una leggera pendenza che, di norma, si fa sentire molto sulle gambe di chi sta correndo per l’Encierro. Quando si passeggia, non si nota nemmeno. Proseguendo, la Estafeta si apre leggermente, curvando di nuovo ma in modo più dolce, e culmina con l’arrivo nell’arena dove vengono raccolti i tori.

Pamplona e l'Encierro

Fonte: iStock

Pamplona durante l’Encierro

I balconi lungo la Estafeta

Un elemento peculiare, molto bello da osservare ma anche molto “in vista” – è proprio il caso di dirlo – durante l’Encierro, è costituito dai balconi di Calle Estafeta. Si tratta dei balconi più ambiti di tutta Pamplona, nonché un esempio della bellissima architettura che potrai trovare nel centro città.

Se visiterai Pamplona in occasione della festa di San Fermin, sappi che l’unico modo per assistere a l’Encierro lungo la Estafeta è proprio affacciandosi a uno dei balconi che guardano questa strada. Alcuni di essi appartengono, ora, a degli appartamenti a uso turistico e si dice che la lista d’attesa per accedervi, e rendere uno di quegli appartamenti la propria casa di vacanza a Pamplona, sia di oltre due anni.

Se, invece, visiterai Pamplona in qualsiasi altro periodo dell’anno, ricordati di passeggiare lungo la Estafeta guardando spesso verso l’alto. Solo così potrai ammirare la bellezza senza tempo di quei balconi e dei palazzi che li custodiscono gelosamente.

Tapas e Pinxtos lungo Calle Estafeta

Fonte: iStock

Calle Estafeta è il posto giusto per tapas e pinxtos

Bontà lungo la Estafeta

Ovviamente, non ci sono solo l’Encierro e la bellezza architettonica ad attirare viaggiatori lungo questa via di Pamplona. Uno dei motivi principali per fare un giro da quelle parti durante il tuo viaggio in Spagna è, senza dubbio, l’enorme quantità di bontà che potrai assaggiare.

Lungo i suoi marciapiedi si susseguono tapas bar, ristoranti, botteghe artigiane e osterie per tutti i gusti e ogni livello di budget. Pamplana – è vero – si trova in Navarra ma è Basca, a livello di origine. Questo la mette al centro della scena gastronomica legata alle degustazioni di pinxtos di alta qualità. Quelli che potrai gustare qui sono tra i migliori della Navarra. Potrai accompagnarli con un buon vino rosso della Rioja o un calice di sidro locale.

Un luogo imperdibile, giusto per provare l’atmosfera e le bontà di Calle Estafeta, è il Bodegón Sarría, una vera e propria istituzione gastronomica amata sia dagli abitanti di Pamplona stessa che dai visitatori. Questo locale è conosciuto soprattutto per la leggendaria Zapatilla. Si tratta di qualcosa che è molto più di una tapa o di un pinxo.

La Zapatilla è un panino gigante farcito con abbondante Jamon iberico e formaggio fuso, croccante fuori e morbido dentro. La Zapatilla, nata quasi per caso come uno spuntino un po’ sostanzioso, è diventata nel tempo una vera icona di Pamplona e, soprattutto, un simbolo di Calle Estafeta, così tanto da essere considerata un’esperienza iconica per chi vuole assaporare la vera anima di Pamplona.

Al Bodegón Sarría si respira un’atmosfera molto genuina: niente fronzoli, solo buon cibo e ottimo vino. Questo luogo è, al pari di molti monumenti, un qualcosa da considerare per rendere unico il tuo viaggio a Pamplona.

L’elemento umano lungo Calle Estafeta

Una delle cose che più rendono unico un viaggio è il contatto con l’elemento umano proprio del luogo in cui ci troviamo. Pamplona è una città che ama farsi vivere all’esterno, non importa quali siano le condizioni climatiche di un viaggio da quelle parti.

Pamplona è uno di quei luoghi in cui troverai sempre gente in giro e Calle Estafeta è uno dei luoghi che, molto meglio di altri, sa fare da punto di riferimento, in primis, per gli abitanti della città stessa.

Passeggiando lungo la Estafeta si percepisce un’aria autentica, un misto tra la calma del quartiere storico e l’energia giovane e vibrante di una città universitaria. Qui troverai graffiti e street art pronti a mescolarsi alle insegne tradizionali – tutte riportanti il tradizionale font della lingua basca -e a vetrine pronte a mostrare tutte le caratteristiche di una città come Pamplona.

Passeggiando lungo questa iconica via, ritroverai l’atmosfera resa celebre grazie agli scritti di Ernest Hemingway, che immortalò Pamplona e i suoi festeggiamenti nel romanzo The Sun Also Rises (tradotto in italiano con il titolo di Fiesta – Il sole sorgerà ancora). Il Bar Iruña, frequentato dallo stesso Hemingway, si trova a pochi passi da Calle Estafeta, in Plaza del Castillo, e conserva ancora il fascino dell’epoca in cui lo scrittore sedeva lì a bere un vermut osservando la città. Lo scrittore americano traeva molta ispirazione dalle sue passeggiate tra Calle Estafeta e Plaza del Castillo. Sarà così anche per te?

Categorie
Arte e cultura Asia Filippine Posti incredibili tradizioni Viaggi Viaggi Avventura

Nelle Filippine esiste un posto dove le tombe sono appese sui monti, ecco Sagada

Quando si pensa alle Filippine, è facile lasciarsi trasportare dall’immaginario da cartolina: acque cristalline, spiagge bianchissime, palme che ondeggiano lente e tramonti infuocati. Un Paese tra i più solari e accoglienti del sud-est asiatico, dove la natura è prorompente e il folklore si tinge dei colori intensi di una cultura fusion, modellata da tre secoli di dominazione spagnola.

Nelle Filippine si parla un idioma ufficiale (il Tagalog, oltre che centinaia di lingue e dialetti) intriso di spagnolo, si mangia adobo e leche flan, si danza al ritmo di tamburi e si prega in chiese barocche circondate dalla giungla. Ma c’è anche un lato più misterioso e affascinante, nascosto tra le montagne dell’isola di Luzon: Sagada, il villaggio delle bare sospese. Di che si tratta? Ve lo raccontiamo noi in questo articolo.

Sagada: il trekking incontra la spiritualità 

Sagada è un piccolo borgo di montagna abbarbicato sulla Cordillera, una delle catene montuose più maestose dell’isola di Luzon. La sua atmosfera fresca e silenziosa, le casette in legno e il verde infinito che lo circonda, lo rendono un luogo perfetto per chi cerca un’alternativa insolita al turismo balneare nelle Filippine. Qui si viene per fare trekking, scoprire grotte profonde, attraversare fiumi facendo rafting e, soprattutto, per immergersi in tradizioni ancestrali che resistono al tempo.

Il cuore pulsante della spiritualità e della cultura indigena di Sagada è la Echo Valley, una gola rocciosa circondata da una vegetazione lussureggiante dove il tempo sembra essersi fermato. È proprio qui che si trova uno dei rituali funerari più sorprendenti del mondo: le bare sospese. Sì, avete letto bene: bare in legno letteralmente appese alle pareti della montagna, come se fluttuassero tra cielo e terra.

Echo Valley e le bare sospese: un cimitero verticale

La vista delle bare sospese è mozzafiato e quasi incredibile. Alcune sembrano incastonate nella roccia, altre poggiate su anfratti naturali o agganciate a travi che sporgono dalla parete calcarea. C’è chi arriva da ogni parte del mondo solo per fotografare questo impressionante cimitero verticale, ma dietro all’impatto visivo si nasconde un rito ancestrale che ha almeno duemila anni di storia.

Sagada, tombe, Filippine

Fonte: iStock

Le tombe appese alle montagne di Sagada

A praticarlo sono gli Igorot, una delle tribù indigene filippine della zona. Secondo le loro credenze, i defunti devono essere seppelliti il più vicino possibile al cielo, così che la loro anima possa raggiungere più facilmente l’aldilà. Un’altra motivazione, decisamente più pratica, riguarda la protezione dei resti: lontani da inondazioni, animali selvatici e profanatori di tombe, i corpi trovano pace in altezza, in una posizione tanto pericolosa quanto sacra.

Le bare, ricavate da tronchi di legno massiccio, sono spesso costruite dalla persona stessa prima della morte. Al momento del decesso, la salma viene posizionata in una sedia cerimoniale, utilizzata per la preparazione del corpo secondo i riti Igorot e poi trasportata fino alla parete rocciosa con l’aiuto di corde e uomini della comunità. Più in alto viene collocata la bara, più onore si attribuisce al defunto.

Riti, rispetto e mistero: la vita (e la morte) secondo gli Igorot

Se l’idea di scalare sentieri scoscesi per rendere omaggio ai propri cari può sembrare estrema, c’è da sapere che nella cultura Igorot il legame con i defunti non si esaurisce con la sepoltura. Dopo cinque anni, le ossa vengono riportate a casa per una festa rituale di più giorni, prima di essere nuovamente trasportate alla parete. Questo rito può essere ripetuto fino a tre volte. Alla fine del ciclo, le ossa rimangono nella casa di famiglia, avvolte in tessuti tradizionali, diventando parte della vita quotidiana della comunità.

Nonostante molte delle bare sospese abbiano più di un secolo, l’usanza non è del tutto scomparsa. Viene ancora praticata, seppur in modo sporadico (e solo in determinate circostanze). Per questo motivo, l’area è oggetto di particolare rispetto: i turisti possono solo osservare da lontano, mentre l’accesso diretto alle bare è riservato esclusivamente ai familiari.

Chi cerca un’esperienza che vada oltre la superficie delle cose, o oltre le onde dell’oceano, troverà in Sagada un viaggio che sfida le altezze, ma anche i luoghi comuni. Perché nelle Filippine c’è molto più di quanto ci si aspetti. E Sagada, silenziosa e misteriosa, è lì per raccontarlo.

Categorie
Arte e cultura Europa Idee di Viaggio Irlanda mete storiche tradizioni treni storici vacanza natura Viaggi Viaggi Avventura Viaggi in treno

Irlanda inedita da scoprire a bordo dei treni storici

Terra di miti e leggende, caratterizzata da imponenti scogliere che si affacciano sul mare ed immense vallate verdi che sembrano quasi essere uscite da una fiaba. Ecco, questo, e molto altro, è ciò che è possibile scoprire ed ammirare viaggiando in Irlanda, una destinazione in grado di conquistare il cuore dei suoi visitatori.

I viaggiatori che decidono di visitare questo incantevole Paese non possono che innamorarsi della sua natura, ma anche delle sue vivaci città, piene di musica e storia, e dei suoi antichi villaggi, che nascondono storie antiche di eroi, spiriti e tradizioni senza tempo. Viaggiare in Irlanda vuol dire quasi viaggiare nel tempo, vivendo l’ospitalità calorosa della sua gente. Ma quale sarebbe il modo migliore per scoprire tutte le sue bellezze? Una risposta c’è! Partire alla scoperta di un’Irlanda inedita da scoprire a bordo dei treni storici. Un modo per i viaggiatori per rallentare e godere di tutta la magia di questi incantevoli luoghi.

Dalle linee storiche alle moderne tratte panoramiche, ecco cinque itinerari ferroviari per vivere l’isola di smeraldo in modo autentico e suggestivo.

Downpatrick & County Down Railway: un salto nel passato

La Downpatrick & County Down Railway è una di quelle tratte in grado di offrire un viaggio indimenticabile, che porta i viaggiatori attraverso la campagna verde della Contea di Down, a partire dal cuore dell’Irlanda del Nord. Questi treni storici partono da Downpatrick, città molto legata alla figura di San Patrizio, e si dirige verso Inch Abbey, uno dei siti monastici più suggestivi del Paese, ormai in rovina, che si trova sulle rive del fiume Quoile.

A causa di forti inondazioni che hanno colpito il territorio durante il 2023, questi storici treni riprendono a funzionare nella primavera del 2025, con eventi speciali e corse a tema durante. Il prezzo di acquisto per la sua prima corsa, ad esempio, varia dalle 10,50 sterline per gli adulti, poco più di 12€, fino a circa 10€ per bambini e ragazzi compresi tra i 4 ed i 17 anni. I prezzi variano a seconda dell’evento, ma sicuramente sono soldi ben spesi, in grado di trasportare i viaggiatori alla scoperta dell’Irlanda e dei suoi tesori.

Belmond Grand Hibernian: il lusso su rotaia

Per chi preferisce vivere un’esperienza lussuosa e scoprire l’Irlanda a bordo di un treno storico estremamente elegante, allora un viaggio sul Belmond Grand Hibernian è la scelta giusta. I passeggeri di questo treno potranno scoprire i bellissimi paesaggi irlandesi attraverso i finestrini di carrozze elegantemente arredate in stile georgiano, con cabine lussuose private ed un vagone panoramico.

Viaggiare a bordo del Belmond Grand Hibernian ha un costo decisamente più elevato rispetto il precedente. Infatti, il prezzo può variare da 4.000€ a circa 10.000€ a persona. Tutto dipende dal tipo di viaggio scelto, dal numero di notti e dall’itinerario. Il treno parte dalla bellissima capitale Dublino e può portare verso nord, fino a Portrush, passando da Belfast (itinerario di due giorni), oppure verso la parte meridionale del Paese, scoprendo città come Westport, Galway, Limerick, Killarney e Cork (itinerario di 4 giorni).

Questi itinerari permettono di esplorare l’Irlanda più inedita, le sue coste frastagliate ed antichi castelli, accompagnati da esperienze gastronomiche e performance culturali dal vivo.

Translink NI Railways: da Derry a Coleraine

La linea che collega Derry a Coleraine, nella parte nord dell’isola, è considerata una delle tratte ferroviarie più belle al mondo. Viaggiare su questi treni storici consente di avere una vista mozzafiato sul paesaggio e sulla natura circostante: estuari, spiagge dorate ed antichi tunnel costieri sono in grado di regalare ai viaggiatori ricordi indimenticabili.

Il viaggio dura circa 40 minuti, ma consente allo stesso tempo di esplorare territori inediti dell’Irlanda del Nord, come la Benone Strand, il Mussendon Temple e la Giant’s Causeway, una serie di 40.000 colonne basaltiche di lava fusa raffreddata sulla costa settentrionale di Antrim, riconosciuto anche come patrimonio mondiale dell’umanità dell’UNESCO. Insomma, un viaggio senza eguali. Il prezzo del biglietto, inoltre, varia da circa 30€ a poco più di 50€.

DART: la costa di Dublino in treno

La DART, acronimo di Dublin Area Rapid Transit, collega il centro di Dublino alle località costiere, a nord e a sud del Paese. Salire su questi treni concede la possibilità di ammirare vedute spettacolari e scoprire luoghi e attrazioni che normalmente nessuno visiterebbe, visto che sul tragitto ci sono spiagge sabbiose e località balneari, come Bray e Greystones., parchi, teatri, villaggi portuali, tra cui Howth, e musei.

È possibile acquistare i biglietti per viaggiare sui treni DART direttamente in stazione, con un biglietto singolo che costa tra 1€ e 4€ circa, oppure acquistando abbonamenti che valgono anche fino a 30 giorni, che può costare intorno ai 30€.

Vista da uno dei treni storici in Irlanda nella tratta che passa da Greystones

Fonte: iStock

Vista dal treno che passa da Greystones, Irlanda

Irish Rail: da Cobh a Cork

Infine, un’ultima tratta storica in grado di mostrare un’Irlanda nascosta ai più è il breve ed affascinante viaggio di 24 minuti che collega la pittoresca cittadina portuale di Cobh, famosa per essere stata l’ultima sosta del Titanic nel lontano 1912, e dove è possibile anche trovare un memoriale dedicato, fino a Cork.

Il treno attraversa paesaggi verdissimi e specchi d’acqua, in grado di incollare tutti i visitatori al finestrino. Si possono esplorare attrazioni come il Fot Island Wildlife Park ed il Cobh Heritage Centre, che racconta anche la storia dell’emigrazione irlandese.

Il prezzo d’acquisto del biglietto è molto economico. La tratta solo andata, infatti, costa circa 2€ per gli adulti e circa 1€ per i bambini. Niente male per un viaggio unico come questo!

Viaggiare in Irlanda è già di per sé qualcosa di estremamente unico, in grado di regalare ricordi ed esperienze indimenticabili. Poter affrontare questo viaggio a bordo di treni storici e lussuosi, in eventi a tema o anche solo per brevi durate è qualcosa di ancora più unico. Ogni tratta è in grado di regalare una vista senza eguali, che rimarrà sicuramente impresso nella mente di tutti, grandi e bambini. Non resta altro che esplorare l’isola di smeraldo: pronti? Si viaggia!

Categorie
Arte e cultura Asia Australia Curiosità Europa eventi Filippine Finlandia Francia Oceania pasqua primavera tradizioni Viaggi

Pasqua nel mondo: 5 tradizioni insolite e sorprendenti che (forse) non conoscevi

Pasqua è ormai alle porte: una delle feste più sentite e celebrate del calendario cristiano, capace di unire spiritualità, tradizione e, perché no, anche un pizzico di magia primaverile. La Pasqua si festeggia in ogni angolo del pianeta, dalla Francia all’Australia, passando per le Filippine e la Finlandia, ciascuno con i propri riti, simboli e curiosità.

Alla base della Pasqua cristiana c’è la celebrazione della resurrezione di Cristo, un inno alla vita che rinasce. Ma a questa ricorrenza religiosa, volendo guardare oltre, si intrecciano anche non poche usanze popolari, miti antichi e simboli condivisi. L’uovo, per esempio, è il re incontrastato della Pasqua: rappresenta la vita che si schiude, la rinascita e, non a caso, si lega perfettamente anche all’arrivo della primavera.

Pronti a scoprire come si festeggia la Pasqua nel mondo? Vi portiamo in viaggio tra 5 tradizioni davvero fuori dal comune. Alcune vi faranno sorridere, altre vi lasceranno a bocca aperta.

Australia: il coniglietto? No grazie, qui c’è il Bilby!

In Australia, il simpatico coniglietto pasquale che tanto piace ai nostri bambini sembra non avere molta fortuna. Al suo posto troviamo il Bilby, un piccolo marsupiale dalle orecchie lunghe, simbolo di una campagna di sensibilizzazione ambientale.

Il coniglio, infatti, è considerato una specie invasiva che ha causato non pochi problemi all’ecosistema locale – e per questo è stato praticamente bandito dai simboli associati alla festività di primavera. Così, i dolci di Pasqua sono stati “riformulati”: via libera a cioccolatini a forma di bilby, il cui acquisto contribuisce a finanziare progetti per proteggere questa specie in via d’estinzione. Risultato? Una Pasqua dolce e sostenibile!

Francia: a Haux si cucina un’omelette gigante 

Dimenticate la colazione classica, soprattutto quella dolce: a Haux, nel sud della Francia, il lunedì di Pasqua è sinonimo di una gigantesca omelette comunitaria. Insomma, niente grigliate.

Si parla di oltre 4.500 uova rotte e mescolate in una padella mastodontica, per servire il pranzo a più di mille persone. Ogni famiglia contribuisce portando le proprie uova e la festa si consuma nella piazza principale del paese, tra forchettate, risate e… bis garantito.

Ungheria: Pasqua a secchiate (d’acqua)

In Ungheria, la Pasqua porta con sé una tradizione piuttosto bagnata. Le donne, vestite con abiti tradizionali, vengono simbolicamente “innaffiate” con acqua dagli uomini il giorno di Pasqua.

Anticamente questo gesto era legato a riti di purificazione e fertilità. Oggi, tra secchiate e spruzzi più o meno improvvisi, è diventato un gioco divertente e folkloristico, soprattutto nei piccoli centri. Certo, meglio portarsi un cambio d’abiti.

Finlandia: ecco le streghe di Pasqua

In Finlandia (e in parte della Svezia), la Pasqua si tinge di atmosfere… da Halloween. I bambini si travestono da streghette, con scope e foulard colorati, e vanno di casa in casa a chiedere dolcetti in cambio di benedizioni e auguri.

Questa usanza nasce da un’antica credenza pagana secondo cui, durante la Settimana Santa, le streghe volassero all’isola di Blåkulla per incontrarsi col diavolo. Per scacciarle, si accendevano grandi falò, ancora oggi parte delle celebrazioni.

Papua Nuova Guinea: alberi di Pasqua e sigarette

Anche qui, dimenticate le uova di cioccolato: nelle zone rurali della Papua Nuova Guinea, gli alberi di Pasqua vengono decorati con sigarette e tabacco.

All’esterno delle chiese, ma anche nelle case, si appendono questi “doni” che vengono poi distribuiti tra i fedeli alla fine delle celebrazioni pasquali. Un’usanza lontanissima dalle nostre, ma profondamente radicata nella cultura locale, dove il tabacco ha un forte valore simbolico e sociale.

Categorie
Arte e cultura Europa Idee di Viaggio Paesaggi Spagna tradizioni turismo enogastronomico vacanze avventura Viaggi Viaggi Avventura

Cosa vedere e cosa fare in Spagna: un mosaico di culture, sapori e avventure tutto da scoprire

La Spagna è un Paese che si svela ai viaggiatori in una serie di paesaggi, tradizioni, attrazioni e sapori che, una volta scoperte, sono difficili da dimenticare. Non è un caso se le persone visitano i suoi luoghi più e più volte: le cose da vedere e le esperienze da provare sono così tante che un solo viaggio non è mai abbastanza.

Inoltre, i suoi paesaggi sono talmente variegati da poter soddisfare qualsiasi tipologia di visitatore. Gli spazi naturali sono un paradiso per chi ama trascorrere il proprio tempo all’aria aperta, mentre le città, i piccoli paesi e i villaggi vibrano di energia e sono ricchi di gioielli culturali, per non parlare della deliziosa gastronomia.

Ma da dove cominciare per scoprire questo incredibile Paese? Qui abbiamo raccolto i nostri consigli su cosa vedere e cosa fare in Spagna, oltre che tutta una serie di informazioni utili per aiutarvi a organizzare al meglio il vostro viaggio.

Le 7 cose da vedere in Spagna

Scegliere cosa vedere in Spagna non è sicuramente impresa facile! Qui vogliamo consigliarvi alcuni luoghi simbolo, ma anche qualche altro poco conosciuto, ma che vale la pena inserire nel vostro itinerario, soprattutto se prevedete di intraprendere un’indimenticabile road trip.

Alhambra, Granada

Uno dei luoghi più belli al mondo, tra i simboli più conosciuti del Paese, è sicuramente l’Alhambra. Basta incamminarsi per le stradine in salita dell’Albaicín e raggiungere il belvedere di San Nicolás per capire il perché: qui vi apparirà in tutta la sua maestosità, a fare da sfondo le cime innevate della Sierra Nevada.

L’Alhambra è un palazzo fortificato nato come una cittadella prima di diventare l’opulenta sede degli emiri Nasridi di Granada. I loro sfarzosi palazzi, i Palacios Nazaríes del XIV secolo, sono tra i più raffinati edifici islamici d’Europa e, insieme ai giardini del Generalife, costituiscono la principale attrazione dell’Alhambra. I biglietti vanno a ruba, quindi prenotate in anticipo!

L'Alhambra al tramonto, ammirata dal belvedere di San Nicolás

Fonte: iStock

L’Alhambra al tramonto dal belvedere di San Nicolás

I mulini a vento di Don Chisciotte, Castiglia-La Mancia

Talvolta, le destinazioni si scoprono ancor prima di metterci piede: basta aprire un libro per cominciare a conoscerle. In Spagna, uno dei libri più famosi è sicuramente Don Chisciotte della Mancia di Miguel Cervantes, le cui atmosfere possono essere vissute in prima persona nella regione Castiglia-La Mancia. È una zona poco battuta dal turismo, ma dal fascino unico e suggestivo.

Guidando tra le sue strade, vedrete comparire, sparsi sulle colline, dei romantici mulini a vento. Questi sono i protagonisti di diversi itinerari che possono essere vissuti in diversi modi: a piedi, in bici e addirittura a cavallo, per chi volesse ispirarsi totalmente al leggendario personaggio di Don Chisciotte. Se avete poco tempo, ma volete fotografare alcuni mulini, potreste segnare sulla mappa la località di Consuegra, nota per essere riuscita a preservare per centinaia di anni 12 mulini, la maggior parte dei quali sono ancora aperti al pubblico.

Per vederli dirigetevi verso il rilievo del Cerro Calderico, vicino a un castello di origine araba.

Il Parco Nazionale del Teide, Tenerife

Spagna è anche sinonimo di isole pazzesche, come le Isole Canarie: emerse dall’Atlantico 30 milioni di anni fa, ospitano un insieme variegato di paesaggi protetti, con Tenerife a fare da capofila grazie alle sue 43 aree naturali.

Se volete trascorrere il vostro tempo all’aria aperta, un luogo che consigliamo assolutamente di non perdere è il Parco Nazionale del Teide. Qui si trova la vetta più alta della Spagna, El Teide, che si erge imponente a 3718 metri di altezza su una valle vulcanica quasi desertica nel cuore dell’isola.

Tutt’intorno si trova il parco nazionale, dichiarato tale nel 1954 e Patrimonio Mondiale dell’UNESCO dal 2007, ideale sia per fare trekking che per ammirare le stelle perché ha ricevuto lo status di “Destinazione Starlight”.

I villaggi sul mare

A prescindere dalla stagione, chiunque visiti la Spagna vuole vedere anche il suo mare. Di villaggi da visitare ce ne sono tantissimi, alcuni più caratteristici di altri, come Cadaques in Costa Brava, dove ha vissuto l’artista Salvador Dalì, Ciutadella nell’isola di Minorca, Tarifa, ideale anche per fare surf, Tossa de Mar e Peniscola, nella penisola rocciosa della Costa Del Azahar.

Bardenas Reales, Navarra

E se le isole non sono sul vostro itinerario, ma volete comunque lasciarvi conquistare da paesaggi surreali, vi basterà dirigervi verso il sud-est della Navarra. Riconosciute Riserva Mondiale della Biosfera, le Bardenas Reales rappresentano un ambiente naturale unico modellato dall’acqua, dal vento e dal sole, dove vivere avventure all’insegna dello sport e della quiete, lontano dal caos delle destinazioni spagnole più affollate.

L’area è divisa in due ambienti, la Bardena Blanca e la Bardena Negra: da una parte troverete il gesso e l’argilla di un paesaggio quasi lunare, contraddistinto dalle caratteristiche gole e dai crinali coronati da enormi pietre; dall’altra c’è Bardena Negra, meno desertica e più verde con i suoi boschi di pino di Aleppo.

Il paesaggio lunare a Bardenas Reales

Fonte: iStock

Il paesaggio lunare di Bardenas Reales

Museo del Prado, Madrid

Per chi cerca la cultura, la capitale Madrid possiede il luogo perfetto, nonché orgoglio nazionale: il Museo del Prado. Il Prado custodisce una collezione di capolavori spagnoli e internazionali ed è considerato il museo più importante del mondo per la pittura europea. La collezione dedicata all’arte europea spazia dal XII al XX secolo: qui, le opere più famose sono “Las Meninas” di Diego Velázquez e “Il 3 maggio 1808” di Francisco Goya.

I villaggi bianchi dell’Andalusia

Sono nascosti tra le colline e le montagne della regione andalusa e rappresentano un simbolo della storia e della tradizione di questa terra: i villaggi bianchi dell’Andalusia permettono di scoprire scenari pittoreschi che appaiono sospesi nel tempo. Tra i più famosi ci sono sicuramente Ronda, situato su un promontorio roccioso, Setenil de las Bodegas, il più originale perché le sue abitazioni sono costruite letteralmente sotto una roccia, e Olvera, dalle origini arabe.

Le 5 cose da fare in Spagna

Ogni Paese ha le sue peculiarità e, per quanto le attrazioni, i monumenti e le città in sé ci aiutino a conoscerli, per apprezzarli al meglio è utile regalarci anche delle esperienze. Queste devono racchiudere ciò che rende unica ogni destinazione, permettendoci di viverla da una prospettiva diversa. In Spagna, per esempio, noi consigliamo di fare almeno una di queste quattro esperienze.

Road trip nel nord della Spagna

La maggior parte dei turisti visita il sud della Spagna, ma anche il nord ha un fascino suggestivo che va scoperto con calma, abbracciando appieno lo spirito di un viaggio on the road. Dal finestrino potrete ammirare verdi valli che digradano dolcemente verso il mare, con le onde che si infrangono sulle scogliere, immense spiagge battute dalle grandi onde dell’Atlantico e villaggi di pescatori aggrappati alla costa rocciosa.

Dalle splendide coste della Galizia ai porti dei Paesi Baschi, dalle infinite vedute della Cantabria alle spiagge delle Asturie, con un viaggio on the road di una o due settimane avrete l’opportunità di scoprire la Spagna meno conosciuta, più autentica e particolare.

Assistere a uno show di flamenco

Regalarvi uno show di flamenco significa assistere a una delle tradizioni più belle del tessuto culturale spagnolo. Il flamenco è un ballo ritmico accompagnato da chitarra, canto o poesia, battito di mani e schiocchi di dita. La sua malinconia dall’anima popolare è governata dal duende, un’emozione espressiva che si traduce più fedelmente con “spirito”. Se in passato non veniva visto di buon occhio dall’élite spagnola perché legato alle comunità emarginate e alle minoranze come i mori, oggi il flamenco viene considerato la quintessenza dell’Andalusia.

Per trovare gli show migliori dovete andare a Siviglia, considerata il luogo di nascita del flamenco. Qui, i numerosi tablaos (locali di flamenco) offrono spettacoli ogni giorno. Inoltre, gli artisti di strada spesso ballano in piazze come la famosa Plaza de España e in quartieri tradizionali come Triana.

Due ballerine di flamenco con abiti tipici

Fonte: iStock

Due ballerine di flamenco con abiti tipici a Siviglia

Scoprire la Spagna a passo lento

C’è un’esperienza in particolare che richiama in Spagna tantissimi viaggiatori provenienti da ogni parte del mondo, quella che conduce i ‘pellegrini’ alla cattedrale di Santiago de Compostela dopo aver percorso centinaia di chilometri. Stiamo parlando del leggendario Cammino di Santiago, un percorso magico, ma non l’unico. Il Paese è famoso per la presenza di tanti cammini, alcuni dei quali meno affollati, come il Cammino del Norte o il Cammino Primitivo.

Il primo è lungo 600 chilometri e serpeggia lungo la costa settentrionale spagnola e nell’entroterra da Irún, mentre il secondo, lungo 320 chilometri, è considerato il cammino percorso dal re Alfonso II nel IX secolo.

Caminito del Rey

Infine, la quarta esperienza spagnola che consigliamo di fare è il Caminito del Rey. Traducibile con il nome “il piccolo sentiero del re”, vi permetterà di camminare lungo ponti sospesi e passerelle emozionanti ad altezze vertiginose, che abbracciano il fianco della gola del Guadalhorce, alta 700 metri. Mentre procedete, potrete ammirare il paesaggio naturale circostante caratterizzato dalla presenza di un fiume, delle catene montuose e da una vegetazione lussureggiante. Questa è un’escursione incredibile per chi ama la natura e un’attività che ricorderete per sempre.

Provare le specialità tipiche

Provare le specialità tipiche è una delle migliori cose da fare in Spagna! Dalle coste all’entroterra, ogni regione vanta una cucina deliziosa tutta da scoprire. Tra i piatti più famosi ci sono, ovviamente, la paella e le tapas, da affiancare a un bicchiere di vino tinto, a una cerveza (birra) o a un Agua de Valencia (un cocktail a base di arance proposto a Valencia). Ricordatevi che nella maggior parte delle città, le tapas vanno pagate separatamente, mentre in altre, come Granada, vengono servite gratuitamente ogni volta che si ordina qualcosa da bere.

Se viaggiate nella zona nord della Spagna, non dimenticate di provare i pintxos baschi, stuzzichini simili alle tapas. In particolare, se andate in Galizia, dovete assolutamente provare il pulpo a la gallega, polpo tenero condito con olio d’oliva, sale e paprika.

La paella mangiata nella padella tipica

Fonte: iStock

Paella spagnola mangiata nella padella tipica

Come visitare la Spagna: tutti i consigli utili

La Spagna è famosa per molte cose: per il suo cibo, tra paella e tapas, per i suoi paesaggi, dai deserti alle colline, dalle spiagge alle montagne, per le sue architetture e per le esperienze incredibili che si possono fare in ogni sua regione. Lo capiamo perfettamente se avete già la valigia pronta a partire! Ma, prima di iniziare il vostro viaggio, vogliamo offrirvi qualche consiglio utile e informazioni da tenere a mente, per esempio il periodo ideale per andare in Spagna.

Qui, l’alta stagione va da maggio a settembre e rappresenta il periodo più affollato perché le temperature sono più alte e le giornate di sole più lunghe, perfette per godersi le spiagge. Se quello che cercate sono soprattutto mare e relax, questo è il periodo ideale, seppur consigliamo di evitare mesi come luglio e agosto.

Durante i mesi intermedi di marzo, aprile, maggio, ottobre, novembre, il cielo è ancora sereno e le temperature sono miti, perfette per visitare le città, fare escursioni o campeggiare. In questo periodo, molte zone della Spagna non sono affollate, quindi avrete l’opportunità di scoprire le bellezze del Paese con più calma.

Se viaggiate con il camper, consigliamo di visitarla durante la bassa stagione, ossia da novembre a febbraio: le giornate sono ancora soleggiate e miti, a meno che non si visitino le regioni montuose o il nord, dove si trovano temperature più fredde e a volte anche neve. In questi mesi è più facile spostarsi da un’area all’altra senza rischiare di restare ingarbugliati nel traffico o di rischiare di non trovare posto nei campeggi!

Infine la Spagna, con tutte le sue bellezze e con temperature piacevoli durante tutto l’anno, è una delle destinazioni europee più ambite e, di conseguenza, tra le più colpite dal fenomeno dell’overtourism. Questo ha portato molte località ad agire imponendo delle regole, alcune che influiscono sui turisti stessi, altre su hotel, affitti a breve termine e concessioni edilizie.

Prima di raggiungere la vostra destinazione, informatevi sulle regole introdotte dai vari comuni: in alcuni casi ci sono tasse da pagare, in altri sono vietati determinati oggetti da portare in spiaggia, come a Gran Canaria.

Categorie
Arte e cultura Europa eventi Idee di Viaggio pasqua tradizioni Ucraina Viaggi

Pysanka Museum, il posto in Europa dove puoi vivere la Pasqua ogni giorno dell’anno

Esistono luoghi che sanno trasportarci altrove, angoli di città che imitano per stile, forme e fattezze altre destinazioni lontane e vicine, borghi che sembrano ancorati al passato e posti in cui, invece, il tempo sembra essersi fermato. E poi ci sono altri luoghi, come il Pysanka Museum, che consentono di perdersi e immergersi nelle tradizioni di una delle feste più sentite in Italia e in Europa, quella della Pasqua, in ogni stagione e in tutti i periodi dell’anno.

Proprio qui, al cospetto di un edificio iconico che non lascia spazio all’immaginazione, le tradizioni pasquali sono cristallizzate tra mura ben protette da anni. Sempre qui, i viaggiatori che giungono dal mondo possono conoscere, esplorare e toccare con mano tutta la bellezza di un’usanza secolare che appartiene alle popolazioni dell’Ucraina da tempi immemori.

Un luogo dove sono conservate migliaia di esemplari di uova dipinte con disegni folcloristici e tradizionali, dove è possibile passeggiare all’interno dell’uovo di Pasqua più grande del mondo. Questo, e molto altro, è il Pysanka Museum, il posto in Europa dove è possibile vivere la Pasqua ogni giorno dell’anno.

Pysanka Museum: dove si trova il museo delle uova di Pasqua dipinte

È uno dei luoghi di cultura più affascinanti d’Europa il Pysanka Museum, tradotto letteralmente come Museo dell’Uovo di Pasqua dipinto. Cos’è, e cosa è possibile trovare al suo interno è facilmente intuibile. Si tratta di un edificio che conserva, racconta e valorizza una delle più suggestive tradizioni dell’Ucraina, quella della pysanca, l’uovo pasquale che viene dipinto con disegni tradizionali e folcloristici.

L’edificio, che è esso stesso simbolo di questa tradizione nonché attrazione turistica, è situato a Kolomyja nell’omonimo distretto a ovest del Paese ed è uno dei punti di riferimento dei viaggiatori che transitano in questa zona. Il motivo è presto detto: il museo ha una struttura a forma di pysanka ed è quindi considerato l’uovo di Pasqua dipinto più grande del mondo. Inoltre al suo interno è possibile perdersi e immergersi dentro la tradizione locale che è conosciuta, celebrata e imitata in tutto il mondo.

Esempi di Pysanka, uova di pasqua dipinte in Ucraina

Fonte: iStock

La Pysanka è un uovo decorato secondo la tradizione Ucraina durante le feste di Pasqua

La sua storia e le origini

Non si può parlare del Pysanka Museum senza fare un viaggio nella storia dell’Ucraina e in una delle sue tradizioni più sentite. L’usanza di dipingere uova nel periodo di Pasqua è antichissima e affonda le sue origini nelle storia stessa del Paese, anche se oggi è diffusa nel resto d’Europa come attività ludica per grandi e bambini e, anche, per creare oggetti di design da esporre in casa durante le celebrazioni pasquali.

Le uova dipinte in Ucraina, però, sono molto più di questo: sono dei portafortuna, sono degli amuleti che proteggono la casa e le persone, sono il simbolo di una delle più importanti feste cristiane e, allo stesso tempo, sono delle vere e proprie opere d’arte in miniatura, e non per questo meno belle delle altre.

L’importanza della pysanka nelle tradizioni storiche e culturali dell’Ucraina, ha fatto nascere l’urgenza di raccontare al mondo, e al contempo preservare, questa usanza. Così queste uova dipinte vennero prima collezionate all’interno del già esistente Museo di arte popolare della regione degli Huzuli, poi raccolte in uno spazio a sé. Il Pysanka Museum venne inaugurato nel 1987 all’interno della chiesa dell’Annunciazione situata a Kolomyja. L’attuale ubicazione, nell’edificio a forma di uovo a Vyacheslav Chornovil Ave 43B, risale invece agli anni 2000.

Cosa fare e cosa vedere al Pysanka Museum

La struttura del Pysanka Museum è un invito a toccare con mano e a esplorare una delle tradizioni più sentite e antiche dell’Ucraina. Il gigantesco uovo di Pasqua che ospita il museo, che porta la firma degli artisti locali Vasyl’ Andruško e Myroslav Jasins’kyj, misura 13 metri di altezza e 10 di diametro. È il simbolo della tradizione, della città e dell’intero Paese, e data la sua forma peculiare e le minuziose decorazioni è diventato anche un’attrazione turistica imprescindibile che, da sola, merita l’intero viaggio.

Pysanka museum, Kolomyja, Ucraina

Fonte: iStock

L’ingresso esterno, a forma di uovo, del Pysanka museum situato a Kolomyja, Ucraina

La tradizione locale, che qui ha trovato la sua casa, è conosciuta in tutto il mondo al punto tale che in Canada, e più precisamente a Vegreville, Alberta, è stato eretto un monumento dedicato alle uova dipinte, nonché è stata introdotta anche una moneta da collezione a forma di pysanka. I numeri non fanno che confermare l’interesse verso questa preziosa usanza: ogni anno migliaia di visitatori, provenienti da tutto il mondo, visitano questo museo.

Ma cosa possiamo trovare al suo interno? Uova di Pasqua decorate e dipinte proveniente da tutte le regioni dell’Ucraina, se ne contano più di 10.000, e non solo. All’interno della struttura, infatti, c’è anche una sezione dedicata ai capolavori in miniatura prodotti da artisti ucraini che vivono nel resto del mondo. È presente, inoltre, anche una divisione che raccoglie le opere uniche di 35 Paesi tra cui la Polonia, l’Ungheria, la Francia, l’India e l’Egitto.

Ogni uovo è un gioiello che racconta una storia grazie ai sapienti disegni folcloristici che hanno molteplici significati. Sono moderni, contemporanei e antichi, nella collezione, infatti, è presente anche un uovo di oca decorato risalente al XVI secolo e rinvenuto durante gli scavi archeologici a Leopoli diventano il più antico manufatto a forma di uovo di Pasqua nel Paese.

L’esposizione delle pysanka è permanente, ma il museo ospita anche mostre temporanee, collezioni ed esposizioni fotografiche durante l’anno che celebrano le tradizioni pasquali del Paese e i mestieri popolari.

Il Pysanka Museum è aperto tutti i giorni, dal martedì alla domenica, dalle 10.00 alle 18.00, mentre è chiuso ogni lunedì. Il costo di ingresso è di circa 2 euro.

 

 

Categorie
Arte e cultura Austria Consigli Europa Laghi tradizioni turismo enogastronomico Viaggi Viaggi Relax

Dall’artigianato locale ai sapori tipici: i migliori souvenir da acquistare in Austria

Seppur i souvenir di viaggio rappresentino uno degli aspetti più onnipresenti del viaggiare, non sempre prestiamo molta attenzione a quali acquistiamo. In Austria, per esempio, sarebbe un grosso errore limitarsi all’acquisto delle calamite di Vienna o Salisburgo da appendere al frigorifero!

Questo incredibile Paese famoso per le sue montagne, per i laghi dai colori caraibici e per le città dal fascino imperiale, infatti, vanta tradizioni artigianali in diversi settori, da quelli gastronomici alle lavorazioni con materiali naturali. Che si tratti di un regalo che state acquistando per una persona speciale o per voi stessi, questi sono i nostri consigli su cosa conviene comprare in Austria per tornare a casa con qualcosa in più oltre i vostri ricordi.

Mozartkugeln, i cioccolatini di Mozart

Se il vostro viaggio in Austria prevede una tappa a Salisburgo, il souvenir da provare e da portarvi a casa è uno solo: le Mozartkugeln. Si tratta di cioccolatini rotondi, a forma di palla, a base di marzapane con pistacchi, torrone e cioccolato fondente. Potete acquistarli dovunque in città seppur l’indirizzo da tenere in considerazione sia soprattutto il Café Konditorei Fürst.

È qui che, nel 1890, il pasticcere salisburghese Paul Fürst inventò i famosi cioccolatini differenziandoli dagli altri grazie all’utilizzo di una riconoscibilissima carta blu e argentata. La pasticceria produce le Mozartkugeln artigianalmente seguendo l’antica ricetta di oltre un secolo fa.

Mozartkugeln Austria

Fonte: iStock

Café Konditorei Fürst a Salisburgo

Palle di vetro con la neve

Avete presente la classica palla di vetro con la neve? Bene, questo souvenir amato in tutto il mondo nasce proprio in Austria, all’interno della storica fabbrica viennese della famiglia Perzy. Ogni palla di neve, qui, viene realizzata a mano riponendo il massimo della cura artigianale dal lontano 1905. Si tratta di una creazione nata un po’ per caso quando Erwin Perzy I, lavorando a una lampada destinata alle sale operatorie, riempì una sfera di vetro con acqua, retroilluminandola con una lampadina. Per migliorare la rifrazione della luce, aggiunse trucioli di vetro e poi semolino, creando un effetto sorprendente, simile a una nevicata.

Potete acquistarle all’interno del loro negozio a Vienna, presso l’Original Wiener Schneekugel. Seppur non create all’interno del loro laboratorio, le trovate in tutte le città austriache, sia durante i classici mercatini di Natale che nei negozi di souvenir.

Calze e accessori in lana di alpaca

In Austria ci sono diverse fattorie che allevano alpaca e sono specializzate nella produzione di diversi accessori invernali, uno su tutti le calze. Questi animali, grazie alla loro lana soffice e calda, vengono allevati con cura e, oltre a essere i protagonisti di vari tour a piedi, permettono di ottenere calze morbidissime, guanti caldi, sciarpe e altri accessori perfetti come regalo o per coccolarvi durante i mesi invernali.

Birra artigianale

L’Austria produce birra da secoli: i primi birrifici furono fondati già nel Medioevo e, per lungo tempo, la produzione avveniva soprattutto all’interno dei monasteri. Se visitate Salisburgo, per esempio, vi consigliamo di fare tappa all’Augustiner Bräu Kloster Mülln, un antico monastero con un grande spazio all’aperto e con numerose sale interne dove ordinare la birra da grossi bicchieri a forma di caraffa e dove provare alcune specialità tipiche a un buon prezzo.

Nel corso dei secoli, la birrificazione si è costantemente evoluta e, in questo processo, l’Austria ha prodotto diversi stili di birra che oggi sono ampiamente apprezzati in tutto il mondo. Se venite qui con la vostra auto e volete portarvi a casa questo souvenir, i brand migliori da provare sono Stiegl e Zipfer.

Schnaps, la tipica grappa austriaca

Per restare in tema di alcolici, un altro souvenir tipico da portarsi a casa è sicuramente la schnaps, la classica grappa tipica che ogni austriaco beve durante qualsiasi festeggiamento! Non un semplice distillato, ma un concentrato del territorio e delle sue risorse perché, spesso e volentieri, viene prodotta artigianalmente in piccole distillerie utilizzando anche la frutta coltivata nei propri giardini.

Viene bevuta sia liscia come digestivo o utilizzata per aromatizzare dolci e caffè: in ogni caso rappresenta sempre un elemento radicato nella cultura e nell’ospitalità austriaca da provare e da portare a casa con voi.

Porcellane di Augarten

Infine, se state cercando un prodotto artigianale unico per decorare la vostra casa e state pianificando un viaggio a Vienna, nel parco Augarten troverete una delle fabbriche di porcellane più antiche al mondo. Stiamo parlando della fabbrica Porzellanmuseum im Augarten, aperta dal 1718, chiusa nel 1864 e poi riaperta nella sua nuova sede all’interno del parco nel 1923.

Le porcellane di Augarten sono famose per la loro altissima qualità in quanto realizzate a mano seguendo tecniche tradizionali. Ogni pezzo, infatti, attraversa numerosi stadi di produzione, dalla creazione del modello alla cottura, fino alla pittura. Oltre ai classici design storici, la fabbrica collabora anche con artisti contemporanei per creare pezzi di design unici.

Potete acquistarle al Porzellanmuseum im Augarten che ospita non solo la fabbrica, ma anche un museo e un negozio.

Categorie
Arte e cultura Europa Idee di Viaggio Romania tradizioni Viaggi

In Romania c’è un museo che ci fa vivere un viaggio nella tradizione e intorno al mondo

C’è un luogo di stupore e magia in Romania, che si trova in Bucovina, regione celebre anche perché custodisce alcuni monasteri dipinti di impareggiabile bellezza e importanza. Ma il posto in cui andiamo noi è di piccole dimensioni e racchiude al suo interno un tesoro fatto di creatività, di ingegno, di arte.

Siamo a Vama, un paese di poco più di 5mila abitanti, incastrato tra due fiumi: Moldavia e Moldovita, qui in questo borgo possiamo incontrare alcune meraviglie, ma tra queste forse una delle più affascinanti è il Museo delle uova dipinte. Un posto che non è solo il regno della bellezza, ma che ha anche un grande valore, poiché al suo interno racchiude opere d’arte che provengono a tutti e cinque i continenti.

Così ci si può immergere in un mondo fatto di colori e di decorazioni, che rispecchiano culture e viaggi, tutti racchiusi qui, in 800 metri quadrati di esposizione.

Tutto quello che dobbiamo sapere sul Museo delle uova dipinte di Vama- Bucovina

Uova dipinte: questo museo di Vama- Bucovina è un sogno ad occhi aperti

La collezione ammonta a circa 16mila uova, viene spiegato sul sito ufficiale del Museo delle uova dipinte di Vama- Bucovina e viene anche specificato che si tratta della più grande raccolta di questi preziosi oggetti a essere stata trasformata in mostra permanente.

Tanti reperti che si possono ammirare andando in esplorazione degli 800 metri di esposizione e che arrivano non solo dalla Bucovina ma anche da altri 82 paesi del mondo, permettendo a chi si addentra in queste stanze di andare così ad abbracciare tutti e cinque in continenti. Un viaggio straordinario e affascinante che parte dall’Europa, da questo Paese affascinante e tutto da scoprire che è la Romania, e che si sviluppa per tutto il globo terrestre.

La collezione è di un’artista rumena celebre a livello internazionale di nome Letiţia Orşivschi ed è suddivisa in settanta teche, divise in tre sale principali tematiche.

Si parte quindi dalle uova della Bucovina, senza dimenticare le opere realizzate da Letiţia Orşivschi, per poi passare a quelle che sono state raccolte in tutto il mondo, fino ad arrivare alle creazioni più antiche, che possono essere state realizzate fino a 150 anni fa.

E quindi visitare questo museo diventa un viaggio nel tempo e nello spazio, sulla scia di colori e decorazioni, ma anche accompagnati dalla scoperta e dalla meraviglia che deriva dal poter ammirare tante opere così diverse. Non ci si deve stupire, dunque, se ci si imbatte in uova rare, perché sul sito ufficiale del museo viene spiegato che ce ne sono diverse: di emù, coccodrillo, fenicottero, ma non solo perché si possono ammirare anche alcuni reperti davvero speciali.

Si può rimanere incantati – infatti – ammirando un uovo di dinosauro fossilizzato (oviraptor, dinosauro nano), oppure potendo vedere le copie delle famose uova Fabergé, appartenute agli zar russi. Fermarsi qui significa scoprire qualcosa di più sulla tradizione locale, ma anche compiere un viaggio più lungo, che tocca tanti Paesi e che alla fine ci lascia stupefatti da tanta bellezza e dalla immensa creatività e manualità degli esseri umani.

Le uova dipinte: il viaggio sensazionale intorno al mondo

Come detto, le uova dipinte che si possono ammirare in questo museo permettono di compiere un vero e proprio viaggio intorno al mondo. Un percorso durante il quale ci si può imbattere in quelle forate della Repubblica Ceca, oppure quelle realizzate con tecniche tessili di Lussemburgo, fino alle uova di legno russe o quelle di lava vulcanica dalla Turchia, senza dimenticare la Cina rappresentata da opere impreziosite da acquerelli su vetro, porcellana e giada, o la Bolivia con le uova piumate.

Ci si potrà lasciare affascinare da oggetti davvero incredibili come un uovo con un orologio o altre con meccanismi musicali e non mancano quelle realizzate con materiali come il legno, la pietra e la porcellana.

Un viaggio anche dentro la Romania con opere che arrivano da varie zone, oltre a quelle specifiche della Bucovina e di Vama.

Il posto perfetto da raggiungere a Pasqua, ma anche tutto il resto dell’anno per andare alla scoperta di arte e tradizione mentre si esplora questa parte della Romania che regala tante meraviglie. Quella delle uova dipinte è una tradizione pasquale della zona e ammirarle dal vivo è un modo per scoprire la cultura più autentica quando si fa un viaggio.

Cosa vedere a Vama e in Bucovina in Romania

Se si inserisce Vama in una delle tappe di viaggio di una vacanza in Romania è bene sapere che ci sono altre meraviglie da conoscere oltre al Museo delle uova dipinte. Ad esempio, il Pilastro di Voda, eretto nel 1717 da un sovrano moldavo dopo la sua vittoria contro gli austriaci, oppure si può ammirare la chiesa di legno di San Nicola, databile intorno al 1796 e classificata come monumento storico.

Non distante (a circa una ventina di minuti di automobile) si trova il monastero di Voroneţ, che è stato inserito nell’elenco dei patrimoni dell’umanità Unesco, è stato realizzato in 14 mesi a partire dal 1488 ed è impreziosito da bellissimi affreschi esterni.  Stessa distanza anche per il monastero di Moldoviţa che è stato eretto nel 1532, ha degli straordinari affreschi a ornarne le pareti esterne ed è patrimonio dell’Umanità Unesco.

Bucovina: il monastero Moldovita

Fonte: iStock

Il monastero Moldovita da vedere in Bucovina

I monasteri della Bucovina sono una delle attrazioni più celebri di tutta la Romania e vale la pena fare un viaggio alla scoperta di questi edifici religiosi che sono stati innalzati tra il XIV e il XV secolo: tappe di un viaggio nella cultura del luogo, tra colori che levano il fiato e tradizioni che sono tutte da conoscere.

Perché una cosa è certa questa zona della Romania è davvero speciale e merita un viaggio, itinerante e straordinario, fatto a tappe, per colmare gli occhi di meraviglia.

Categorie
Arte e cultura Basilicata Borghi mare tradizioni Viaggi Viaggi Relax

Alla scoperta dei borghi storici marinari della Basilicata, un viaggio tra storia, mare e tradizioni

La Basilicata è una terra magnifica, con una costa che toglie il fiato e in cui sono custoditi alcuni dei borghi marinari più affascinanti d’Italia. Luoghi in cui il tempo pare essersi fermato, ma dove l’anima del mare è sempre viva. Noi di SiViaggia ne abbiamo selezionati alcuni davvero irresistibili, in cui poter camminare lungo stradine acciottolate mentre il suono delle onde si mescola al profumo della salsedine nell’aria. Paesini dove tutte le strade e gli angoli sembrano sussurrare storie di secoli passati, di marinai, di sogni lontani, di tradizioni che, nonostante siano antichissime, sopravvivono all’inesorabile passare del tempo.

Maratea, tra storia e paesaggi mozzafiato

La prima sensazione che si avverte quando si arriva a Maratea, in provincia di Potenza, è di essere al cospetto di un angolo di paradiso incastonato lungo la costa tirrenica, ma la verità è che questo è solo ed esclusivamente l’inizio di un viaggio magnifico. Qui, infatti, il mare cristallino incontra una natura selvaggia e incontaminata, al punto che pare quasi che questo paesino desideri abbracciare il mare. E poi c’è il suo affascinante centro storico, che si presenta come un labirinto di vicoli stretti e piazzette pittoresche su cui si specchiano graziose case di pietra, con curiosi tetti in tegole rosse.

Maratea è irresistibile, con una lunga tradizione legata al mare che risale al Medioevo. E poi ci sono le chiese, come quella di San Biagio che, dall’alto del suo omonimo monte e secondo la tradizione, venne costruita per proteggere i marinai dalla furia delle tempeste che colpivano la zona. Per non parlare della statua del Cristo Redentore posta sulla cima della stessa altura, che con i suoi 22 metri di altezza rappresenta un simbolo religioso e anche un guardiano che veglia sul mare e sui pescatori.

Policoro, tra i centri marittimi più suggestivi

Magico e sorprendente è anche Policoro, in provincia di Matera, affacciato sulle acque limpide della costa ionica che gli hanno permesso di avere una storia millenaria legata al mare, che tra i suoi vicoli e le sue casette racconta anche oggi. Attualmente è una delle località balneari più apprezzate della regione, ma dietro alla sua moderna vivacità c’è una storia che risale addirittura ai tempi della Grecia antica, quando era conosciuto con il nome di Heraclea, città che, nel corso del tempo, diventò un punto di riferimento per le rotte commerciali tra il Mediterraneo orientale e l’Italia.

Ma non è solo questo il motivo per cui Policoro è uno dei centri storici marittimi più suggestivi della Basilicata, in quanto la sua cultura marinara si riflette ancora adesso nelle tradizioni, nella gastronomia e nell’architettura del borgo. Ne è un esempio la Festa di San Rocco, che prevede processioni e celebrazioni in onore dei santi protettori dei marinai. Poi c’era anche il suo antico approdo commerciale, oggi purtroppo scomparso, che in passato ha rappresentato un fondamentale punto di connessione tra la terra e il mare, elemento essenziale per la prosperità economica del borgo fin dai tempi dei tempi.

Pisticci, tra i più suggestivi della Basilicata

Pur non sorgendo direttamente sulla costa, il borgo storico di Pisticci, in provincia di Matera, vanta un profondo legame territoriale, economico e culturale con il mare, che si esprime soprattutto nella frazione costiera di Marina di Pisticci. Il suo centro antico, infatti, si sviluppa su un’altura panoramica che domina la vallata del Basento, guardando verso la bellissima costa ionica. Dalla storia millenaria che si respira in ogni angolo, aveva un accesso privilegiato al mare grazie al fiume Basento, poiché pare che un tempo fosse persino navigabile.

Oggi la sua Marina è figlia di uno sviluppo turistico importante ed è terra di ampie spiagge sabbiose, pinete costiere e acque trasparenti. Anche qui sono davvero numerosi i punti di interesse da scoprire, tra cui il Rione Dirupo e il Rione Terravecchia, quartieri storici pieni di casette bianche dai tetti rossi, e l’Abbazia del Casale, importante esempio di ben conservata architettura medievale.

Pisticci, Basilicata

Fonte: iStock

Veduta del bellissimo borgo di Pisticci

Nova Siri, affacciata sul Mar Ionio

Un altro dei borghi storici marinari che da solo vale il viaggio è Nova Siri, in provincia di Matera. Si specchia sulle acque limpide del Mar Ionio e simboleggia un’armoniosa fusione tra anima antica e vocazione balneare moderna. Un borgo storico, situato su una collina e con la zona marina più recente sulla costa, che custodisce secoli di storia, paesaggi rurali intatti e un legame profondo con il mare.

Vi basti pensare che proprio qui sorgeva l’antica città di Siris, fondata dai Greci nel VII secolo a.C., che all’epoca era un fiorente centro commerciale marittimo. Oggi questa antica città scomparsa rappresenta una delle più antiche testimonianze della civiltà marinara nella regione. Nel Medioevo il centro abitato si spostò più all’interno, su un’altura strategica, dove nacque l’attuale Nova Siri Paese (in origine chiamata Bollita). È un intrico di stradine in pietra, case addossate tra loro e vedute sul mare in lontananza che le permettono di conservare una forte identità storica, ancora legata al mare.

Scanzano Jonico, con una forte identità

Il borgo di Scanzano Jonico, in provincia di Matera, è probabilmente meno noto rispetto agli altri di cui vi abbiamo appena parlato, ma indubbiamente conserva una forte identità sospesa tra storia, agricoltura e mare. Tale territorio, infatti, era abitato fin dall’epoca magno-greca, e la sua posizione sulla costa ha sempre favorito lo scambio di merci attraverso rotte marittime. Pur diventando nel corso dei secoli uno dei territori agricoli più produttivi della Basilicata, il suo legame col mare non è mai stato interrotto, al punto che in epoche più moderne ha conosciuto uno sviluppo turistico e residenziale importante, soprattutto nella località di Terzo Cavone.

Molte le cose da visitare nei suoi eleganti viali, come il Castello Baronale che domina tutta la cittadina, e la sua costa caratterizzata da lunghissime spiagge sabbiose, spesso impreziosite da pinete e dune, tutte lambite da un mare limpido e poco affollato.

Metaponto, da visitare almeno una volta nella vita

Voliamo ora a Metaponto, sempre in provincia di Matera, che è uno di quei posti che va visitato almeno una volta nella vita per via del suo fascino indiscutibile: è noto certamente per la sua bellezza naturale, ma anche per il suo incredibile patrimonio archeologico che risale all’antica Grecia. Al giorno d’oggi è un’importante località balneare della regione e, contemporaneamente, mantiene saldi i legami con la sua storicità.

Da queste parti, infatti, il passato si intreccia con l’attività marinara, grazie anche alla sua posizione strategica lungo la costa ionica che, già al tempo dei Greci, fece sì che fosse un centro importante per il commercio marittimo e per la comunicazione con altre città. Tutto questo è possibile comprenderlo ancora adesso nel suo interessantissimo Parco Archeologico, un’area di grande valore che consente di conoscere la vita antica della città.

Metaponto, Basilicata

Fonte: iStock

Scorcio del Parco Archeologico di Metaponto

Rotondella, terrazza naturale sul Mar Ionio

L’ultimo borgo storico marinaro della Basilicata di cui vi vogliamo parlare è Rotondella, in provincia di Matera, che può essere definito una terrazza naturale sul Mar Ionio. È un vero e proprio gioiello della regione, che sembra sospeso tra cielo e mare perché arroccato su un colle che domina la costa, tanto da avere un legame viscerale con il mare sin dall’antichità.

Bellissimo è il suo centro storico a spirale, una forma particolarmente curiosa da cui, secondo alcuni, derivi il suo altrettanto peculiare nome. Un paese pieno di stradine acciottolate, vicoli fioriti, case in pietra e belvedere panoramici che tolgono il fiato. Tra le soste da fare assolutamente segnaliamo la Chiesa Madre di Santa Maria delle Grazie, che rappresenta un’importante testimonianza della storia e della cultura religiosa del paese.

Categorie
Arte e cultura Asia Curiosità Giappone tradizioni turismo enogastronomico Viaggi Viaggi Relax

Le 10 cose più assurde che puoi vedere solo in Giappone

Il Giappone, il Paese del Sol Levante. Meta turistica per eccellenza degli ultimi anni, che ha saputo rubare il cuore di milioni di turisti provenienti da tutto il mondo: amanti di storia, cultura, usanze e tradizioni millenarie, ma anche cibo e manga.

Un Paese che sa come accogliere i propri visitatori e regalare ricordi indelebili nella mente di grandi e bambini. Ma tra templi antichi e città e paesaggi unici, c’è qualcosa che rende ancora più unico il Giappone.

Ecco quali sono le 10 cose più assurde che puoi vedere in Giappone! Una lista Unica è fuori dall’ordinario, che potrai trovare solo in questo affascinante angolo di mondo.

Sampuru: il cibo giapponese finto che sembra vero

Passeggiando fra le vie delle maggiori città giapponesi, e non solo, è possibile osservare le vetrine dei ristoranti e trovarsi di fronte delle riproduzioni iper-realistiche dei piatti in menù.

Queste riproduzioni si chiamano sampuru e servono per far vedere ai visitatori cosa stanno per ordinare all’interno di quello specifico ristorante. Sembra quasi di osservare cibo vero. Una tradizione nata nei primi anni del Novecento e che nel tempo è diventata una vera e propria forma d’arte, tanto che oggi esistono negozi specializzati in sampuru personalizzati.

È possibile vedere queste vere e proprie opere d’arte ovunque ed in qualsiasi città: da nigiri perfetti a piatti pieni di ogni tipo di ramen, dai famosi tonkatsu ai buonissimi onigiri. Insomma, vetrine da far venire l’acquolina in bocca!

Sampuru, una delle cose più assurde da vedere in Giappone: rappresentazioni artificiale di cibo giapponese fuori dai ristoranti

Fonte: iStock

I Sampuru: rappresentazioni artificiali del cibo presente nei menù giapponesi

Bar con animali esotici: lontre, gufi e capibara tutti da coccolare in Giappone

I cat cafe potrebbero sembrare una novità, ma bisogna sapere che in Giappone è possibile trovare numerosi bar dove poter mangiare con animali esotici di ogni tipo.

Alcuni locali, ad esempio, permettono di accarezzare animali come gufi, ricci, lontre e persino i capibara, un tipo di roditore gigante che in nessuna parte del mondo sarebbe mai possibile trovare all’interno di un café, se non in Giappone.

Si tratta di bar pensati appositamente per offrire un’esperienza unica nel Paese, all’interno dei quali la gestione degli animali è un aspetto decisamente importante, tanto che alcuni locali creano ambienti ad hoc per il loro benessere.

Un’attività per certi versi controversa, ma che rientra per merito fra le 10 cose più assurde del Giappone. È possibile trovare molti di questi bar passeggiando per le vie dello stravagante quartiere di Akihabara, conosciuto anche come Electric Town.

Omikuji: i biglietti della fortuna nei templi

Un’altra tradizione del Giappone assolutamente affascinante? I biglietti della fortuna nei templi giapponesi.

Gli omikuji, questo il nome di questi biglietti, si estraggono all’interno dei templi quando si visita il santuario. Spesso si chiede un contributo di pochi Yen, dopo il quale il visitatore può tentare la sorte nella sua estrazione. Per l’estrazione del biglietto fortunato, si utilizza una sorta di ampolla in legno, dalla quale uscirà un bastoncino sul quale è presente un determinato simbolo. A questo punto, si dovrà aprire un cassetto in corrispondenza di questo simbolo, che custodisce il biglietto della fortuna.

Nel momento in cui la sorte risulta favorevole, allora è possibile tenere il biglietto e portarlo sempre con sé, ma nel caso in cui sia sfavorevole, secondo la tradizione giapponese si deve legare il biglietto a un filo all’interno del tempio per scacciare la cattiva sorte.

Per questo motivo, ogni volta che si visita un tempio in Giappone, è normale vedere questi fili con numerosi biglietti annodati.

Toilette ultra tecnologiche: il futuro dei bagni giapponesi

Chi ha già viaggiato in Giappone lo sa: le toilette giapponesi sono più di un semplice WC.

Sì tratta di vere e proprie sedute ultra tecnologiche, che mettono a disposizione sedili riscaldati, con diverse intensità, getti d’acqua riscaldati per la pulizia intima, più o meno forti, musica per garantire un certo livello di privacy e, in alcuni casi, anche deodoranti automatici.

Alcuni modelli più avanzati sono addirittura in grado di monitorare la tua salute, offrendo suggerimenti su dieta e idratazione.

Inoltre, solo determinati bagni pubblici a Tokyo, sono dotati di porte trasparenti che diventano opache quando occupate, garantendo così sicurezza e igiene. Sono presenti in qualsiasi luogo, dai bagni pubblici agli hotel, fino ai ristoranti, soprattutto nelle grandi città.

Distributori automatici di ogni tipo: da gelati a bevande, da pizze a zuppe calde

In Giappone, i distributori automatici sono una vera e propria istituzione. In giro per le città è possibile trovarli in ogni dove. Da queste macchine è possibile acquistare snack vari, bevande di ogni tipo, ma anche zuppe calde, gyoza o udon, gelati, fiori freschi e, addirittura, pizze.

Sono presenti ovunque Paese, anche nelle zone più remote, e offrono prodotti che variano a seconda della stagione o dell’occasione. Alcuni distributori sono tematici, con prodotti speciali in base al periodo dell’anno o in base ad eventi particolari, come ad esempio il lancio di determinati manga o film d’animazione.

Un consiglio? Tenere sempre a portata di mano monete e Yen!

Treni super veloci e sempre puntuali: gli Shinkansen

I Giapponesi sono famosi per la loro estrema puntualità. Non da meno lo sono i trasporti pubblici e, soprattutto, gli Shinkansen: i famosi treni proiettile.

Sono mezzi conosciuti in tutto il mondo per la loro incredibile velocità e puntualità e che sono arrivati, nel 2015, anche ad una velocità record di 603 chilometri orari. Si tratta di treni unici, in grado di ridurrei tempi di viaggio in modo impressionante.

E la puntualità? I treni giapponesi sono noti per arrivare con un ritardo che si misura in pochi secondi. Quando un treno arriva in ritardo, le compagnie ferroviarie rilasciano persino certificati di scuse per i passeggeri.

Questo è qualcosa di davvero assurdo. Qualcosa di davvero importante per chi deciderà di visitare il Giappone e vorrà visitare tutte le maggiori città del Paese come Kyoto e Osaka con pochi giorni a disposizione.

Il treno veloce Shinkansen, che collega le maggiori città del Giappone, con il Monte Fuji sullo sfondo

Fonte: iStock

Tratta Kyoto-Tokyo, con il Monte Fuji sullo sfondo, dove lo Shinkansen attraversa risaie

Ristoranti tematici fuori di testa: un’esperienza enogastronomica unica

Alcuni ristoranti del Giappone non sono semplici luoghi dove mangiare, ma vere e proprie esperienze! Infatti, negli ultimi anni, è possibile cenare in ristoranti completamente robotici, dove i camerieri sono autonomi e ti servono piatti preparati da macchine.

Allo stesso tempo, è possibile mangiare in ristoranti a tema, dove a servire gli ospiti saranno camerieri travestiti da samurai o ninja.

Esistono anche ristoranti che offrono esperienze horror, con ambientazioni spettrali e camerieri che interpretano personaggi da film dell’orrore. Uno dei più celebri è il “Robot Restaurant” di Tokyo, dove uno spettacolo di luci e robot giganti accompagna la cena, per un’esperienza enogastronomica decisamente unica e irripetibile.

Karaoke privati e stanze a tema per una serata indimenticabile

I giapponesi hanno rivoluzionato il concetto di karaoke. Tra le cose più assurde da trovare in Giappone si trovano proprio queste strutture, dove non si canta davanti ad un pubblico, ma in stanze private.

Si chiamano Karaoke Box e qui ognuno può esibirsi con amici in totale libertà e intimità.

Le sale sono spesso a tema, con ambientazioni che vanno dalle foreste incantate ai locali futuristici. Alcune strutture offrono anche costumi e scenografie per un’esperienza ancora più coinvolgente e divertente, assolutamente da provare.

Attraversamenti pedonali perfettamente sincronizzati: Shibuya

Nella metropoli di Tokyo si trova il famoso incrocio di Shibuya, il più affollato incrocio pedonale al mondo, dove si stima transitano, ogni due minuti e nelle ore di punta, dalle 1000 alle 2500 persone.

Un vero e proprio spettacolo da seguire sia dall’alto, dai vari lookout in bar e ristoranti della zona, ma anche dal suo interno, attraversando di persona questo famosissimo incrocio perfettamente sincronizzato. È possibile osservare questo fantastico incrocio anche dalle vetrate della vicina stazione: la soluzione ideale per chi non vuole pagare una consumazione nei vari locali oppure l’ingresso ai punti panoramici di Shibuya.

Questo incrocio è diventato un’icona del caos organizzato di Tokyo, tanto da essere spesso ripreso in tempo reale su webcam visitate da milioni di persone ogni anno.

L'incredibile e assurdo incrocio di Shibuya, in Giappone, nella città di Tokyo

Fonte: iStock

Shibuya: il passaggio pedonale più trafficato al mondo è in Giappone

Hotel gestiti da robot: l’ospitalità del futuro

Il Giappone è decisamente all’avanguardia nell’ospitalità.
In alcuni hotel, infatti, come l’Henn-na Hotel, la tecnologia la fa da padrona. In questa struttura, il personale è composto interamente da robot e intelligenze artificiali, che sono in grado di accogliere gli ospiti alla reception, si occupano del check-in e sono persino in grado di servire cibo.

Esistono anche diversi capsule hotel dove all’interno delle capsule sono presenti alcuni sensori in grado di analizzare, durante la notte, la qualità del sonno. Queste analisi vengono poi condivise con i visitatori, dando importanti indicazioni per migliorare la salute del sonno e le proprie abitudini.

Sono esperienze ultramoderne, che fanno immergere gli ospiti delle strutture nel futuro della tecnologia e dell’ospitalità.

Il Giappone è una destinazione unica al mondo, dove passato e futuro si incontrano in modo armonioso e sorprendente, creando un mix unico ed indimenticabile.

Per chi sta organizzando un viaggio il Giappone diamo un unico consiglio: prepararsi a vivere esperienze incredibili che non sarà possibile trovare da nessun’altra parte.