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Carnevale di Imola: lasciati stupire dalla meraviglia dei Fantaveicoli

Una città dalla storia antica, ricca di bellezze da scoprire e da vedere, ma anche di appuntamenti divertenti e particolari. Siamo a Imola, in Emilia-Romagna, dove si tiene un evento davvero particolare: si tratta del Carnevale dei Fantaveicoli, che mescola la gioia e il divertimento, che accompagnano questa festività, con l’ingegno e la fantasia, ma anche con l’ecologia e il rispetto per l’ambiente.

L’Italia è una terra dove le manifestazioni per il Carnevale sono tante, variegate e hanno ognuna la propria peculiarità; quindi, fare un viaggio lungo la Penisola alla scoperta di tutte queste manifestazioni significa scoprire di più e approfondire la cultura e la storia del territorio.

Il Carnevale di Imola fa parte di queste iniziative, di realizzazione piuttosto recente rispetto ad altre manifestazioni, è l’emblema dell’attenzione al territorio, della creatività, dell’ingegno e dell’amore per i motori che caratterizza questa bella città.

Tutto quello che c’è da sapere: dalla storia della manifestazione, agli eventi che animeranno l’edizione 2025.

Storia del Carnevale di Imola: i Fantaveicoli

In giro per l’Italia – ma anche in Europa – esistono diverse manifestazioni storiche, appuntamenti con il Carnevale che hanno le radici nel passato più remoto. Non è il caso di quello che si svolge ogni anno a Imola, il Carnevale dei Fantaveicoli, infatti, è nato nel 1998 e da allora promette di divertire grandi e piccini, ma anche di mettere in scena alcune caratteristiche degli abitanti del luogo.

Infatti, a dare vita al concetto di fantaveicoli sono state alcuni elementi che caratterizzano gli abitanti di Imola e della regione Emilia Romangna. Ad esempio, la loro “pazzia” e la loro creatività, questo – a quanto pare – sarebbe dovuto al fatto che nel Novecento vi erano due ospedali psichiatrici e per questa ragione Imola veniva definita la “città dei matti”. A questo si aggiungono l’ingegno, che è una caratteristica di chi vive in questa regione, e la doppia passione motori e biciletta.

Il risultato? Un Carnevale indimenticabile, colorato e super divertente, che trasforma per più di un giorno la città con una grande sfilata e altre due manifestazioni. Questo appuntamento è stato anche inserito tra i Carnevali Storici dell’Emilia-Romagna con il sostegno del Ministero della Cultura.

Date del Carnevale di Imola 2025

Diverse giornate di divertimento assicurato, all’insegna dei colori e della gioia. Il momento principale del Carnevale dei Fantaveicoli 2025 di Imola si terrà domenica 2 marzo. Si tratta della 28esima edizione della manifestazione che vedrà come evento più importante la grande sfilata, che torna ad avere come punto di partenza un luogo simbolo: la pista dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari.

Ad anticipare questa giornata il 28 febbraio, venerdì, un ballo in maschera per fare un viaggio indietro nel tempo e tornare all’Ottocento. Mentre il 4 marzo la giornata dedicata ai più piccoli, con maschere, biciclette e partecipanti che vanno dagli 0 ai 14 anni.

Eventi 2025 del Carnevale di Imola

Ci sono diversi eventi che caratterizzano il Carnevale di Imola, tre sono le giornate da appuntare in agenda e si parte con un’iniziativa davvero affascinante che catapulta i partecipanti nell’Ottocento con un ballo in maschera imperdibile. Si prosegue, poi, con il momento cruciale del Carnevale dei Fantaveicoli, ovvero la grande sfilata in programma domenica 2 marzo, infine chiude l’edizione 2025 il pomeriggio dedicato alla creatività e all’ingegno dei più piccoli.

Il Grand Bal Masqué: il ballo in maschera

Un evento imperdibile, è quello che segna l’inizio del Carnevale dei Fantaveicoli 2025 a Imola: si tratta del Grand Bal Masqué, il grande ballo in maschera organizzato dalla società di danza imolese. Si tiene presso il Ridotto del Teatro Ebe Stignani, venerdì 28 febbraio. Si tornerà così indietro all’Ottocento, mentre il maestro di sala accompagna e guida le danze.

Sono previsti due turni, il primo dalle 18 alle 19 e il secondo dalle 19,30 alle 20,30: il numero di posti è limitato e chi ha intenzione di partecipare deve prenotarsi.

La grande sfilata

Il momento cruciale e centrale del Carnevale di Imola corrisponde alla grande sfilata dove va in scena lo spirito dell’appuntamento che intreccia ecologia, rispetto per l’ambiente, zero emissioni, mobilità sostenibile, riciclo e riuso dei materiali, con la creatività di chi dà forma a veicoli nati dalla loro fantasia.

Domenica 2 marzo, quindi, si parte alle 14,30 dalla pista dell’Autodromo Enzo e Dino Ferrari e si arriva in piazza Matteotti. Qui si procede con votazioni e premiazioni, sotto la guida del presentatore della giornata, ovvero Dj Paolino di Radio Bruno. Le categorie sono due: Fantaveicoli, con sezione dedicata alle scuole, e i gruppi mascherati, anche in questo caso con premi per le scuole.

Non mancheranno gli ospiti che andranno a impreziosire con la musica la manifestazione. Ad aprire la parata la Banda musicale Città di Imola, inoltre saranno presenti Sciò Sciò Risciò con la loro fanfara, Timbales, gruppo samba-reggae, e la Girlesque street band.

Carnevale mascherine e biciclette

A chiudere questa edizione 2025 del Carnevale dei Fantaveicoli che si tiene nella città di Imola sarà l’appuntamento dedicato a mascherine e biciclette. La data da segnare in agenda è quella del 4 marzo che coincide con il Martedì Grasso. Quel giorno, a partire dalle 17 in piazza Matteotti, spazio ai più piccoli di età compresa tra gli zero e i 14 anni, che potranno iscriversi in loco per partecipare alla premiazione dei costumi più ingegnosi, creativi e originali prodotti con materiali di recupero.

Biglietti del Carnevale di Imola

Come per molte altre manifestazioni che punteggiano e caratterizzano la festività del Carnevale in tutta Italia, anche quello di Imola non necessita di un biglietto per poter essere ammirato. Quindi basta presentarsi nella cittadina in provincia di Bologna nell’orario giusto, per poter bartecipare alle varie manifestazioni.

L’unico evento che necessita di prenotazione è il ballo in maschera: si può ottenere un proprio posto tramite una mail all’indirizzo segnalato sul sito del comune di Imola.

Come raggiungere il Carnevale di Imola

Arrivare a Imola è davvero semplice, sia in automobile sia in treno. Per la prima opzione si viaggia sull’autostrada A 14 e si prende l’uscita cittadina, nel secondo caso è ben servita da ogni zona d’Italia, in particolare per chi viaggia da Bologna, Ravenna, Rimini e Ancona.

Se si desidera raggiungere il punto di partenza della grande sfilata, ovvero la pista dell’autodromo, dalla stazione c’è una breve camminata; mentre in auto quando si esce dal casello si devono seguire le indicazioni.

Il Carnevale dei Fantaveicoli di Imola è pronto a regalare divertimento e una giornata diversa a tutti coloro che decideranno di raggiungerlo.

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Carnevale di San Giovanni in Persiceto, dove i carri allegorici sanno davvero stupire

La festa più allegra dell’anno colora di emozioni anche uno dei borghi più incantevoli dell’Emilia Romagna: San Giovanni in Persiceto. A soli 20 km a nord-ovest di Bologna, tra le vie del centro storico e le facciate di palazzi e chiese antiche, prende vita una delle celebrazioni più attese dalla comunità e dagli appassionati: il Carnevale Persicetano.

Si tratta di un tripudio di arte, maestria, creatività e tradizioni, che si uniscono per realizzare un evento unico a cui vale la pena partecipare almeno una volta nella vita. Non a caso è stato candidato per il riconoscimento come patrimonio immateriale UNESCO. Basti pensare che in questo Carnevale i carri si trasformano (con l’esecuzione dello spillo) mostrando al pubblico il loro reale significato, tra stupore e meraviglia. Inoltre, proprio qui nacque lo scrittore Giulio Cesare Croce, il cui personaggio nato dalla sua penna, Bertoldo, è diventato protagonista del celebre evento carnevalesco.

Scopri tutti gli appuntamenti imperdibili della 151esima edizione del Carnevale di San Giovanni in Persiceto, tra i più importanti in Italia, un’ottima occasione per visitare uno dei borghi più belli in provincia di Bologna.

Storia del Carnevale di San Giovanni in Persiceto

Il Carnevale di Persiceto affonda le proprie origini agli inizi del XX secolo, quando tale festeggiamento riprende vita nella provincia, dopo essere quasi scomparso nelle città (dove tra l’Ottocento e il Novecento si era trasformato in un evento fuori controllo e ricco di eccessi). Il testimone del Carnevale passa quindi alla piccola borghesia, che lo trasforma in una festa più morigerata, rendendolo un evento ufficiale nel 1874, sotto la guida della Società del Bertoldo.

Sono i carri allegorici che fin da subito diventano sempre più importanti e complessi a San Giovanni in Persiceto. Uniscono infatti maestranze tecniche, meccaniche e artistiche per realizzare vere e proprie opere d’arte che si trasformano svelando il proprio racconto a chi li ammira. Questa particolarità del Carnevale Storico Persicetano si chiama spillo (Spéll in lingua locale): i carri allegorici eseguono infatti una trasformazione della loro struttura a fini narrativi, sfruttando alcuni complessi meccanismi scenici.

La storia del Carnevale di Persiceto è unita strettamente alla maschera di Re Bertoldo, sovrano dell’evento ispirato al personaggio letterario nato dall’opera dello scrittore persicetano Giulio Cesare Croce. Bertoldo, nel racconto popolare carnevalesco, è un sovrano bonario che dà consigli paternalistici, amante del buon cibo e delle belle donne. Viene accompagnato dalla Regina Marcolfa e dal Principe Bertoldino, e legge il Discorso della Corona con cui vengono commentati con irriverenza i fatti salienti dell’anno appena trascorso.

Date del Carnevale di San Giovanni in Persiceto 2025

Il Carnevale di San Giovanni in Persiceto è pronto a divertire tutti, dagli adulti ai bambini, con il suo 151° appuntamento. Le date? Dal 22 febbraio al 3 marzo 2025.

Eventi 2025 del Carnevale di San Giovanni in Persiceto

Il Carnevale Storico Persicetano non è solo uno dei tanti (e bellissimi) Carnevali che si snodano per tutta l’Italia, ma è anche un appuntamento speciale per l’unicità delle sue sfilate di carri allegorici e per i tanti costumi variopinti che animano il centro storico. Anche nel 2025 sono tanti gli eventi all’insegna dell’allegria adatti a tutti. Ecco quelli da non perdere.

Eventi della tradizione

Il Carnevale di San Giovanni in Persiceto si apre sabato 22 febbraio 2025, alle 14:30, con l’11esima Camminata della Corte di Re Bertoldo, una tradizionale corsa in maschera non competitiva a passo libero che attraversa piazza del Popolo e il centro storico.

Il 23 febbraio, invece, parte la tradizionale Passeggiata della Corte di Re Bertoldo, che parte dalla Chiesa dei Santi Ippolito e Cassiano di Castagnolo (alle 9:00) e arriva fino a piazza del Popolo. Ecco un nostro consiglio: camminando tra le vie che si addentrano nel centro storico, non perdetevi la piazzetta di Betlemme, in cui potrete ammirare le facciate delle case curiosamente dipinte con murales raffiguranti splendide scene di campagna, tra animali, verdure, lenzuola e scarpe appese: sembra di ritrovarsi in una fattoria tornando nel mondo contadino di 100 anni fa.

Tra gli altri appuntamenti della tradizione carnevalesca di questa vivace cittadina, troviamo quello più celebre e atteso che avviene sempre prima della sfilata di carri e maschere: il “Discorso della Corona” di Sua Maestà Re Bertoldo, del Principe Bertoldino e della Regina Marcolfa, scritto dal Poeta di Corte Roberto Serra (Bertéin d Sèra), in piazza del Popolo. È questo l’evento che apre ufficialmente il 151° Carnevale Storico Persicetano.

Sfilate di carri allegorici e maschere

La prima sfilata dei carri allegorici e delle maschere avviene domenica 23 febbraio, a partire dalle ore 13:00. Gli spilli sono quindi al centro dell’attenzione di migliaia di persone, con carri che uniscono fantasia e satira legata all’attualità, preparati dai “carnevalai” per lunghi mesi nei capannoni, durante tutto l’inverno (e con il massimo riserbo). Questa sfilata viene presa sul serio a San Giovanni in Persiceto, con una giuria di esperti dà i voti a tre diversi elementi: “Pittura e Scultura”, “Architettura e Costruzione”, “Soggetto e Svolgimento”. A contendersi la vittoria sono le 10 società carnevalesche costituite nel corso degli anni, oltre alle mascherate singole e di gruppo. Una tradizione, questa, che trova molte somiglianze con un palio medievale in cui le varie contrade si sfidano a chi stupirà di più il pubblico presente.

La sfilata dei carri e delle maschere viene ripetuta lo stesso giorno anche nell’area spettacoli di Parco Pettazzoni, mentre in tutto il centro storico, dalle 10:00 alle 20:00, sono dislocate diverse postazioni di street food con prelibatezze tipiche come le tigelle, i borlenghi (specie di crêpe molto sottile e croccante), le polpette, gli hamburger e tanto altro.

Il momento clou del Carnevale Persicetano arriva domenica 2 marzo, con la seconda e ultima sfilata dei carri allegorici, delle mascherate di gruppo e singole, sempre dalle 13:00, che si conclude con la premiazione finale di coloro che si aggiudicano la gloriosa vittoria.

Eventi per i bambini

Non mancano anche gli eventi dedicati ai più piccoli durante il Carnevale di Persiceto. Ad esempio, giovedì 27 febbraio, alle 17:30, prende vita lo spettacolo di burattini “Attenti al porcello”, nella palestra delle Scuole Quaquarelli (Chiostro di San Francesco). È richiesta la prenotazione online per potervi partecipare (sul sito ufficiale del Carnevale di Persiceto). A seguire, tanta animazione per bambini.

Mostre e visite guidate

Oltre alle sfilate e agli eventi legati alla tradizione e alle leggende, San Giovanni in Persiceto durante i giorni del Carnevale accoglie anche due mostre interessanti: la 14ª mostra fotografica “Portfolio 2025“, a cura del Circolo fotografico Il Palazzaccio, presso la Chiesa Sant’Apollinare (aperta dal 22 febbraio al 9 marzo 2025, sabato e domenica dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 20:00); la mostra “Tutta colpa dei supereroi”, dedicata a David Bacter e con la presenza dell’artista. presso la Chiesa di San Francesco (aperta dall’1 al 30 marzo 2025, sabato e domenica dalle 10:30 alle 12:30 e dalle 16:00 alle 19:00).

Non è tutto. Chi vuole scoprire le origini del Carnevale Storico Persicetano può partecipare alla visita guidata gratuita (in dialetto bolognese) “Al Carnvèl ed San Żvân”, con il Professor Roberto Serra (Bertéin d Sèra). Si parte alle 20:30 da Porta Vittoria (porta di Sopra) e ci si addentra nella storia, nelle ritualità e nei luoghi di questa manifestazione, il cui celebre spillo è il protagonista. È richiesta la prenotazione online o telefonica (tutte le info sono presenti sul sito dell’organizzatore Succede solo a Bologna).

Biglietti del Carnevale di San Giovanni in Persiceto

L’ingresso al Carnevale di San Giovanni in Persiceto è libero e gratuito. Se però desiderate accedere alla tribuna in piazza del Popolo, dalla quale è possibile vedere comodamente gli spilli dei carri allegorici, sarà necessario acquistare il biglietto di ingresso (online sul sito ufficiale dell’evento Carnevalepersiceto.it o presso il Foyer del Teatro Comunale in Corso Italia – consultare prima gli orari di apertura).

Il biglietto è unico e valido per due domeniche. Ecco i costi: intero 35 euro, ridotto 25 euro per minori di 12 anni.

Come raggiungere il Carnevale di San Giovanni in Persiceto

Arrivare a San Giovanni in Persiceto per il Carnevale è semplice e comodo grazie alla varietà di mezzi con i quali si può raggiungere.

In auto, da Bologna si percorre la statale 568, e da Modena (da cui dista solo 30 km) è percorribile la statale 255. Giunti a San Giovanni in Persiceto, è possibile lasciare l’auto in uno dei parcheggi a disposizione: via Astengo (stazione FS), via Muzzinello (parcheggio pattinaggio), circonvallazione Vittorio Veneto (parcheggio cimitero), circonvallazione Liberazione (parcheggio Tigotà) e via Castagnolo (parcheggio centro sportivo). Se si parcheggia nei pressi dell’Ospedale, invece, durante il Carnevale è attivo il servizio di navetta gratuita da via Marzocchi 7A (viaggi ogni 10 minuti, dalle 13.30 alle 18.30).

In alternativa, si può raggiungere San Giovanni in Persiceto in autobus, grazie alle diverse linee extraurbane presenti. Consigliamo di consultare linee, orari e tariffe sul sito del gestore Tper.it.

Un altro modo per raggiungere il Carnevale Persicetano facilmente è quello di viaggiare in treno. La cittadina è servita dalla stazione (a 1 km a piedi dal centro storico) posta sulla linea ferroviaria Bologna-Brennero ed è collegata a Bologna e a Verona con numerosi treni.

San Giovanni in Persiceto, i murales particolari

Fonte: iStock

San Giovanni in Persiceto con i suoi famosi murales
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Il Carnevale di Cento: storia ed eventi 2025

È in arrivo il Carnevale di Cento, un evento che ormai da secoli rappresenta ed incarna allegria, creatività e cultura in Emilia Romagna. Uno dei momenti più attesi non solo in questa regione, ma in tutta Italia, in grado di richiamare visitatori da tutto il mondo, pronti a rimanere a bocca aperta di fronte alla bellezza di questo carnevale, tra carri storici, colori, suoni e sapori locali.

La storia del Carnevale di Cento

Si parte dalle origini. Il Carnevale di Cento, infatti, ha una lunga storia. Le sue origini risalgono addirittura al Diciottesimo secolo, quando la città cominciò a festeggiare con sfilate ed eventi in grado di coinvolgere buona parte della comunità. Il famoso pittore “Il Guercino” contribuì , grazie alle sue opere, a diffondere la bellezza del Carnevale di Cento e delle sue tradizionali e vivaci celebrazioni.

Nel corso dei secoli, ovviamente, questa festa si è evoluta notevolmente, tanto che da Carnevale locale, si è trasformato in un evento internazionale. Questo anche grazie ad un gemellaggio, unico nel suo genere, con il famoso Carnevale di Rio de Janeiro. Uno scambio che ha portato a nuovi ritmi e coreografie ancora più accattivanti e coinvolgenti, con elementi esotici, che si riescono ad integrare perfettamente con la tradizione centese.

Il Carnevale di Cento, tra i carnevali storici più belli d’Italia, è in lizza oggi per diventare patrimonio immateriale UNESCO e le Associazioni Carnevalesche sono diventate una vera e propria istituzione in città, con un ruolo fondamentale nel mantenere viva l’antica tradizione. Sono loro, infatti, i veri artisti ed ideatori dei carri allegorici, vere e proprie opere d’arte che sfilano per il centro di Cento.

Le date del Carnevale di Cento 2025

Ecco le date ufficiali del Carnevale di Cento. L’evento si svolge in cinque domeniche consecutive, una soluzione che permette a chiunque di scegliere la data che meglio si adatta alle proprie esigenze.

Quindi l’inaugurazione della nuova edizione 2025 Nuovi Orizzonti avviene Domenica 16 Febbraio 2025, giorno in cui a partire dalle 14.00 inizia la sfilata dei carri allegorici, con in gara le Associazioni Carnevalesche: I Ragazzi del Guercino, Toponi, Fantasti100, Mazalora e Risveglio.

Le altre date ufficiali sono Domenica 23 Febbraio, Domenica 2, 9 e 16 Marzo. In ciascuna di queste giornata le sfilate partono alle ore 14.00, trasformando il centro storico di Cento in un vero e proprio palcoscenico a cielo aperto. In particolare, l’ultima Domenica, ovvero il 16 Marzo, a partire dalle 18.00, è prevista la lettura del Testamento ed il rogo della Maschera di Tasi, ovvero la maschera simbolo del Carnevale di Cento che, secondo la tradizione, sembra essere l’unica ad essere ispirata ad una persona realmente esistita, e, infine, uno spettacolo pirotecnico musicale.

Gli eventi del Carnevale di Cento 2025

Chiaramente queste giornate sono ricche di eventi. Infatti, oltre alla sfilata allegorica delle varie associazioni, Cento si anima con diversi spettacoli sia a grandi che bambini

Carri allegorici

Si è già parlato in precedenza dei carri allegorici del Carnevale di Cento, vere e proprie opere d’arte di cartapesta. Sono le varie Associazioni Carnevalesche le menti dietro queste opere, rappresentando cinque differenti personaggi. È possibile osservare la sfilata lungo il Corso Guercino.

Nello specifico, l’associazione “I Ragazzi del Guercino” omaggia il famoso pittore locale, richiamando alla storia e all’arte di Cento, i “Toponi” utilizzano un approccio più ironico ed in particolare riescono a coinvolgere molti giovani, c’è poi il gruppo “Fantasti100“, che si distinguono per l’attenzione ai dettagli e per l’innovazione, i “Mazolara“, che con i loro carri trasformano scene di vita quotidiana in qualcosa di unico, ed, infine, l’associazione “Risveglio“, che si concentra sul ricordo dei miti e delle leggende centesi.

Altri eventi e manifestazioni

A Cento, per Carnevale, non ci sono solo i carri allegorici. Infatti, durante le cinque domeniche, e non solo, vengono organizzati altri eventi importanti e che si consiglia di non perdere.

Ogni domenica mattina, ad esempio, a partire dalle 10.00 e presso la Rocca di Cento, si tiene una rievocazione storica, organizzata dalla Compagnia del Gambero di Cento. Oltre a questo, si alternano durante le giornate di festa varie esibizioni musicali organizzate da istituti locali, raduni motoristici, per gli appassionati di motore, che potranno osservare sfilate di macchine come Ferrari, Alfa Romeo e giapponesi, eventi sportivi, come la settima edizione della Corsa in Maschera, organizzata dalla Polisportiva Centese, e spettacoli di strada e performance teatrali.

Inoltre, in occasione del Carnevale di Cento, Sabato 1 Marzo viene presentato il nuovo francobollo in onore proprio di questo evento.

Biglietti e modalità di accesso

Partecipare al Carnevale di Cento è qualcosa di unico. Chi ne ha avuto la possibilità, lo sa. Per questo non bisogna assolutamente perdere questa opportunità ed acquistare in anticipo i biglietti tramite i canali online, oppure direttamente alle biglietterie agli ingressi del circuito.

Il biglietto intero ha un costo di 18,00€ e prevede l’ingresso ad una sola giornata. Per chi, invece, preferisce assistere e partecipare a tutte e cinque le giornate, allora è possibile acquistare un abbonamento al prezzo di 37,00€, acquistabile presso alcuni punti vendita della città di Cento. Per tutti i bambini alti fino a 120 centimetri d’altezza, l’ingresso è gratuito.

Inoltre, per gruppi organizzati, con un minimo di 25 persone, è possibile acquistare un biglietto a 15,00€, previa comunicazione anticipata agli organizzatori dell’evento.

Come raggiungere Cento

La città di Cento si trova nel cuore dell’Emilia Romagna e, data la sua posizione, è facilmente raggiungibile con diverse modalità. Ad esempio, in auto la città è ben collegata tramite la rete autostradale e stradale della regione alle grandi città vicine come Bologna, Ferrara e Modena. Una volta arrivati a destinazione, sono presenti anche diverse aree di parcheggio. Chi predilige i mezzi pubblici, allora può raggiungere San Pietro in Casale in treno e quindi procedere con bus locali verso la destinazione, altrimenti sono presenti collegamenti in bus da Modena, Ferrara e Bologna.

Il Carnevale di Cento 2025 è molto più di una festa: è un vero e proprio invito a scoprire questa festa tradizionale, dove si di storia e anche di futuro. Non resta altro che acquistare il biglietto in anticipo e prepararsi a vivere questa esperienza davvero unica, in grado di creare ricordi indimenticabili per grandi e bambini.

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Cosa fare a Bologna e dintorni per la Befana

Tra le regioni d’Italia, l’Emilia-Romagna è quella dove l’Epifania viene festeggiata davvero in grande stile. Nelle varie città vengono organizzati diversi eventi profondamente legati alle tradizioni contadine: è proprio dopo il 6 gennaio, infatti, che i contadini riprendevano i lavori agricoli per dar vita ai nuovi raccolti. Ed è partendo da queste usanze, ma non solo, che a Bologna e provincia si festeggia in tanti modi diversi, unici e originali.

Scopriamo insieme cosa fare a Bologna e dintorni per la Befana, dagli spettacoli teatrali per i bambini all’arrivo della simpatica vecchietta nelle piazze, fino ai tipici Roghi delle Befane e ai primi tuffi in mare con costumi divertenti e originali.

Arriva la Befana in Piazza Maggiore

Impossibile raccontare cosa fare a Bologna per l’Epifania e non cominciare con uno degli eventi più attesi e divertenti: “Arriva la Befana”, l’appuntamento in Piazza Maggiore e tra le vie del centro con la Befana sul trishow di Luca Soldati. Lunedì 6 gennaio alle 9:00, il trishow partirà da palazzo d’Accursio accompagnata dalla Befana Band Snap Up Orchestra di Michael Brusha. E se sentite profumo di caldarroste tranquilli, non le state immaginando: vi basterà raggiungere Nicola Fusaro, il famoso caldarrostaio di Via Rizzoli.

Festa della Befana

Alle 14.30, presso l’Ippodromo Arcoveggio Bologna in Via Arcoveggio 37 i bambini potranno salire in sella ai pony, visitare le scuderie sul trenino Hippotram e divertirsi con i laboratori di gioco e animazione. Ma il momento più atteso del pomeriggio è l’arrivo della simpatica vecchietta in sulky, la Befana che distribuirà la calza a bordo pista e nella sala riscaldata, aiutata dai suoi simpatici assistenti. Infine, l’evento si concluderà con l’esibizione di Capitan Bretella con il suo spettacolo circense a base di magia, illusionismo e giocoleria. L’ingresso è libero per i minori di 18 anni, mentre gli adulti pagano 0,50 centesimi.

Lo spettacolo Fantateatro

Per terminare la vostra giornata potete andare al Teatro Duse dove alle 18:00 si terrà lo spettacolo del Fantateatro. Della durata di circa un’ora e 15 minuti, lo spettacolo mette in scena la classica storia del Mago di Oz con alla regia Sandra Bertuzzi. L’incasso sarà devoluto alla Casa dei Risvegli Luca De Nigris e, alla fine dello spettacolo, i bambini presenti in sala riceveranno le calze della Befana offerte da Conad.

Il prezzo dei biglietti, acquistabili anche online, parte da 24 euro e varia in base alla postazione scelta.

Spettacolo dei burattini a Palazzo Pepoli

Un altro spettacolo per bambini organizzato lunedì 6 gennaio è “Fagiolino, Sganapino e la Befana”. A Palazzo Pepoli, alle 16:00 e alle 17:45, si terrà lo spettacolo dei burattini con protagonisti Fagiolino e Sganapino, due ‘scanzonati’ che combattono contro le ingiustizie e la fame atavica che da sempre li accompagna. Nel loro cammino incontreranno, tra gli altri personaggi, nientemeno che la Befana in persona. Quali misteriose avventure avrà in serbo la mitica vecchietta? Scopritelo partecipando allo spettacolo, della durata di 45 minuti. Il biglietto costa 10 euro per gli adulti e 8 euro per i bambini sotto i 12 anni.

Cosa fare nei dintorni di Bologna per l’Epifania

Se preferite trascorrere il giorno della Befana anche all’insegna della tradizione, l’Emilia-Romagna è perfetta. A Piacenza sono stati organizzati due eventi: il primo si terrà il 5 gennaio, chiamato, “Una Befana in carrozza”, durante il quale potrete partecipare a una divertente visita guidata per bambini tra le carrozze conservate nei sotterranei di Palazzo Farnese alla scoperta della storia della Befana e, a seguire, un laboratorio creativo. La mattina del 6 gennaio, invece, alle 9:00 arriverà la Motobefana, mentre alle 10:30 in Piazza Cavalli ci sarà un’altissima Befana pronta a distribuire dolciumi e caramelle a tutti i bambini.

Legato all’antica tradizione contadina è l’evento organizzato a San Matteo della Decima, una frazione di San Giovanni in Persiceto: il 5 gennaio, i ragazzini si travestono da vecchini e recitano filastrocche (zirudelle) in dialetto per ricevere delle dolci ricompense, mentre dalle 17:00, al calar della sera, potrete ammirare i tipici Roghi delle Befane, fantocci di paglia di una decina di metri che ardono in diversi punti del paese.

Un enorme falò viene costruito anche a Faenza durante la manifestazione conclusiva del Palio del Niballo: quest’ultimo è un guerriero saraceno che simboleggia le avversità. Niballo viene bruciato in un enorme falò nel centro della piazza dove arriva, secondo un’antica tradizione, su un carro trainato dai buoi. Molto bella è anche l’iniziativa organizzata nella cittadina lagunare di Comacchio, che celebra l’arrivo della Befana con sfilate, canti popolari, mercatini, tanti momenti di intrattenimento per i più piccoli e, per concludere, uno scenografico spettacolo piro-musicale.

Infine, particolarmente divertente è l’evento organizzato a Tagliata di Cervia, dove tra stand gastronomici, musica, animazione e iniziative sportive che includono una passeggiata motoria (Befana Run) e la cicloturistica in mountain bike (Pedalata della Befana), ci sarà anche il primo tutto dell’anno. Alle 15.00 arriva il tradizionale Tuffo della Befana che terminerà con la premiazione dei temerari tuffatori con il costume più originale.

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Premiate le tre regine del turismo enogastronomico in Italia

Il legame tra gli italiani e il viaggio alla ricerca di cibo, vino, olio e di tutte le altre tipicità agroalimentari del nostro territorio è sempre più forte. La regione preferita tra gli italiani sia per i viaggi già fatti (39,3%) che per quelli futuri (33,9%), è la Toscana. Seguono l’Emilia-Romagna e la Puglia, che s’invertono nell’ordine se consideriamo le intenzioni di viaggio. È quanto è emerso dal settimo Rapporto sul turismo enogastronomico italiano appena presentato a Parma.

I dati del rapporto sul turismo enogastronomico italiano 2024

Il 70% degli intervistati dichiara di aver fatto almeno una vacanza negli ultimi tre anni con questa motivazione primaria: le risposte evidenziano un +12% sul 2023 e +49% sul 2016. E, mentre il turismo domestico generalista ha segnato un calo nel corso dell’ultima stagione estiva, quello enogastronomico non ha deluso, anzi: c’è un ampio bacino di domanda, stimato in 14,5 milioni di potenziali turisti del gusto, che opta prevalentemente per mete domestiche (64%).

Numeri che riflettono la crescita delle ricerche sul web di informazioni e suggerimenti sui viaggi enogastronomici., basti pensare che rispetto al 2023, le ricerche online dei “cooking tourism” da parte degli inglesi sono aumentate del 250%, mentre per “best cities for food in the world” del 143%.

A questo si aggiunge il potere dei social, pubblicati soprattutto su Instagram e TikTok, che hanno reso virali immagini e racconti legati al cibo, spingendo le persone ad appassionarsi e a desiderare di conoscere le culture enogastronomiche del mondo, sperimentandole anche nel corso dei propri viaggi. Basti pensare che l’hashtag #food si trova in circa 250 milioni di post pubblicati su Instagram, il 38% degli utenti della piattaforma guarda contenuti legati al cibo e il 27% li condivide.

Dal rapporto emergono cinque nuove tribù enogastronomiche:
• i Ricercatori (42,1%), che viaggiano per provare nuove esperienze enogastronomiche, entrare in contatto con la comunità locale ed immergersi nella cultura della meta visitata;
• i Festaioli (23%), turisti che si avvicinano con una certa “leggerezza” all’enogastronomia, vista come una scusa per stare in compagnia e divertirsi;
• gli Intellettuali (19%), il cui motto è “viaggiare per arricchire il proprio bagaglio culturale”;
• i Figli dei Fiori (11,5%), che vedono nel viaggio enogastronomico un’occasione per pensare al proprio benessere psico-fisico e volersi bene;
• gli Edonisti (4,3%), che decidono di compiere un viaggio enogastronomico per concedersi un lusso.

Il vino (con il 38,1% delle preferenze) è considerato il prodotto più rappresentativo dell’Italia in ambito agroalimentare. Seguono nell’immaginario collettivo nazionale delle icone enogastronomiche del Belpaese l’olio extravergine di oliva (24%), la pizza (22%), la pasta (15%) e i formaggi (11%). A questa ricchezza si unisce la percezione diffusa di un patrimonio unico, genuino, diffuso sull’intero territorio e di qualità.

Lo studio è stato realizzato da Aite-Associazione italiana turismo enogastronomico e ideato da Roberta Garibaldi, docente all’Università di Bergamo e presidente dell’Associazione italiana turismo enogastronomico, con il supporto di Visit Emilia e Valdichiana Living, il patrocinio di Federturismo, Fondazione Qualivita, Iter Vitis Les Chemins de la vigne en Europe e la collaborazione dell’Università degli studi di Bergamo, Economics Living Lab e TheFork.

Turismo enogastronomico nelle mete estere

L’enogastronomia si conferma fra le esperienze più desiderate anche per i turisti europei: il 15,3% della popolazione del Vecchio Continente (circa 20,6 milioni di potenziali turisti) ha intenzione di affrontarle nei viaggi in programma per questa stagione invernale, a prescindere dalla tipologia di viaggio (mare, city break, culturali e outdoor). Ed è alto anche l’interesse per le mete e le attrazioni a tema cibo delle mete a lungo raggio: in particolare svettano le destinazioni del Far East (Giappone, Corea del Sud, Cina) e il Brasile.

Quanto vale il turismo enogastronomico in Italia

Grazie alla collaborazione con Economics Living Lab, spin-off dell’Università di Verona, il rapporto annuale fornisce per la prima volta una risposta riguardo l’impatto economico e sociale del turismo enogastronomico che è alquanto significativo. Ha contribuito, infatti, a oltre 40 miliardi di euro sull’economia italiana nel 2023 – di cui 9,2 diretti, 17,2 indiretti e 13,7 di indotto –, con un rapporto benefici/costi pari a 6,9, confermandosi importante per l’economia italiana, con un forte potenziale di crescita e un ruolo non secondario nell’occupazione e nella distribuzione del reddito.

Progetti futuri

Per sviluppare ulteriormente il turismo enogastronomico servono però alcune iniziative. Il rapporto ne ha individuate alcune, di natura burocratica e normativa, ma anche concrete come la creazione di musei nazionali del cibo, dedicati alle eccellenze italiane come il vino, l’olio e la pizza, ma anche migliorare l’accessibilità e i collegamenti verso le aree rurali e interne, con soluzioni innovative e sostenibili per quei luoghi non accessibili con mezzi pubblici, sfruttare le nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale per la gestione turistica dei piccoli produttori e, infine, sviluppare un sito nazionale dedicato al turismo enogastronomico.

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Dove sciare in Emilia-Romagna, i posti migliori

L’Emilia Romagna non è solo terra di cultura, arte e gastronomia, ma è anche una destinazione ideale per gli appassionati di sport invernali. Sebbene la regione sia rinomata per le sue città d’arte e la tradizione culinaria, le montagne dell’Appennino offrono paesaggi mozzafiato, perfetti per chi cerca una pausa sulla neve. Con diverse stazioni sciistiche distribuite lungo il crinale montuoso, l’Emilia Romagna rappresenta un’opportunità unica per gli amanti della neve e degli sport invernali.

Le località sciistiche della regione, che spaziano da impianti più piccoli e tranquilli a stazioni attrezzate e moderne, sono in grado di soddisfare le esigenze di sciatori esperti, principianti e famiglie in cerca di divertimento sulla neve. Non solo piste da sci e snowboard, ma anche snowpark, piste per ciaspole e tante attività ricreative.

In questa guida, verranno esplorate le località sciistiche più note dell’Emilia Romagna, offrendo informazioni pratiche su impianti, orari di apertura, come arrivare, e tariffe. Un’occasione imperdibile per scoprire una delle regioni più versatili d’Italia, dove la montagna incontra il divertimento e la natura.

Cerreto Laghi 

Cerreto Laghi è una delle località sciistiche più rinomate e attrezzate dell’Appennino Tosco-Emiliano, situata a soli 2,5 km dal Passo del Cerreto, punto di congiunzione tra Emilia Romagna, Liguria e Toscana. Questo comprensorio sciistico, immerso nel Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano, è facilmente raggiungibile in auto dalla A15 (uscita Aulla) e dalla SS 63, che collega il passo alla città di Reggio Emilia. La stazione è ben servita anche dai mezzi pubblici, con autobus che collegano le principali città della zona.

La località offre 25 km di piste da sci, distribuite su 10 tracciati di diversa difficoltà, perfette per sciatori esperti, medi e principianti. Tra le piste da discesa, ci sono opzioni per ogni livello: le più facili per i principianti e le più impegnative per chi cerca sfide più tecniche. Per chi pratica sci di fondo, Cerreto Laghi propone ben 3 piste che si estendono per circa 8 km, con tracciati di diversa difficoltà (gialla, azzurra e rossa), tutti battuti e sicuri per l’intera stagione invernale. Il comprensorio sciistico è dotato anche di impianti di innevamento artificiale, che garantiscono un ottimo manto nevoso durante tutto l’inverno.

Per quanto riguarda gli impianti di risalita, Cerreto Laghi dispone di 3 seggiovie, 1 sciovia e un tappeto per i principianti, che rendono agevole l’accesso alle piste per tutti i livelli di sciatore. Il comprensorio si estende su 15 km di piste da discesa e 5 km di tracciati per lo sci di fondo, che permettono di godere al massimo della neve e del panorama circostante. Cerreto Laghi è un’ottima scelta anche per le famiglie, grazie alla sua ampia offerta di attività accessibili a tutti, compreso un palaghiaccio da 2000 posti per chi vuole dedicarsi al pattinaggio su ghiaccio.

L’apertura della stagione sciistica a Cerreto Laghi è prevista per il 4 gennaio 2025 e la chiusura per il 16 marzo 2025, ma le date possono variare in base alle condizioni meteo e alla disponibilità di neve. Gli impianti sono generalmente aperti dalle 9:00 alle 16:30, con orari di apertura più lunghi nei giorni festivi e durante le vacanze.

Per quanto riguarda le tariffe, Cerreto Laghi propone diverse opzioni di skipass, a partire dal giornaliero per adulti (da 14 a 65 anni) che costa € 35 nei giorni festivi e prefestivi, e € 25 nei feriali. Per i senior (over 65 anni), il prezzo del giornaliero è di € 30 festivi e prefestivi e € 23 feriali. I giovani (7-14 anni) possono acquistare un giornaliero a € 25 nei giorni festivi e prefestivi e € 20 nei feriali. Sono previste anche opzioni per pomeriggio e mattina con tariffe ridotte.

Per arrivare a Cerreto Laghi in auto, si può percorrere la SS63 che collega il Passo del Cerreto, ben segnalato e facilmente accessibile, anche se la strada in inverno potrebbe essere parzialmente innevata. È consigliato dotarsi di catene da neve durante i periodi di neve intensa. La zona dispone anche di un ampio parcheggio vicino agli impianti di risalita, con tariffe convenienti per tutta la durata della giornata.

Passo del Lupo (Cimone)

Il comprensorio sciistico del Cimone, di cui Passo del Lupo è uno dei poli principali, è il più grande della regione Emilia-Romagna e offre km di piste da sci adatte a tutti i livelli di esperienza. I visitatori possono scegliere tra piste da discesaper sciatori esperti e principianti, oltre a tracciati dedicati allo sci di fondo e ad altre attività come il snowboard. Passo del Lupo, con la sua moderna funivia e numerosi impianti di risalita, assicura un accesso facile e veloce alle piste, riducendo i tempi di attesa e permettendo di sfruttare al meglio ogni giornata sulla neve.

Passo del Lupo, situato a soli 7 km da Sestola, è uno dei principali punti di accesso al comprensorio sciistico del Cimone, una delle destinazioni invernali più apprezzate dell’Appennino Emiliano. Il passo è facilmente raggiungibile sia in auto, seguendo la strada che da Sestola conduce al Passo del Lupo, sia tramite la navetta che collega Sestola con Pian del Falco.

Il comprensorio offre un’esperienza sciistica di alta qualità e una serie di servizi pensati per il massimo comfort degli sciatori. Non mancano i noleggi, scuole di sci e snowboard, bar e negozi di attrezzatura sportiva per soddisfare ogni necessità. Dal Passo del Lupo parte anche la funivia che conduce direttamente a Pian Cavallaro, un punto centrale del comprensorio, permettendo un facile accesso alle piste e un’esperienza senza interruzioni per gli appassionati di sport invernali.

Passo del Lupo applica diverse tariffe per gli skipass, che variano in base ai giorni festivi o feriali. Durante i giorni festivi, che comprendono sabato, domenica, festività nazionali e le feste natalizie dal 21 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025, il giornaliero intero costa € 52 per gli adulti e € 44 per i ragazzi (8-14 anni) e senior (65+). Esistono anche opzioni ridotte per coloro che acquistano lo skipass a partire dalle 11:30, con prezzi che partono da € 45 per gli adulti e € 38 per i ragazzi e senior. Inoltre, per chi preferisce sciare solo al mattino (fino alle 13:00) o nel pomeriggio (dalle 12:30), le tariffe sono rispettivamente € 42 e € 40 per gli adulti, e € 36 e € 35 per i ragazzi e senior.

Per chi desidera trascorrere più giorni sulla neve, Passo del Lupo offre anche pacchetti di skipass per 2, 3, 4, 5, 6 e 7 giorni consecutivi. I prezzi per questi pacchetti partono da € 95 per 2 giorni consecutivi e arrivano a € 273 per 7 giorni festivi consecutivi. In generale, gli skipass feriali, che si applicano dal lunedì al venerdì (salvo festività), sono più economici. Ad esempio, un giornaliero feriale per gli adulti costa € 37, mentre per ragazzi e senior il costo è di € 33. Per chi opta per la riduzione dalle 11:30, i prezzi scendono a € 32 per gli adulti e € 29 per i ragazzi e senior.

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Quali sono le terme dell’Emilia-Romagna dove regalarvi puri momenti di relax

Una pausa benessere in Emilia-Romagna è un ottimo modo per rigenerarsi fisicamente ed emotivamente, spesso attraverso una combinazione personalizzata di trattamenti terapeutici, massaggi rilassanti e bagni purificanti, il tutto in cornici splendide, dai palazzi in stile liberty alle strutture immerse totalmente nella natura.

Trovare il centro termale più adatto dipende da ciò che state cercando: che si tratti di percorsi benessere innovativi o di un semplice pomeriggio da trascorrere tra coccole e relax in grado di riequilibrare le vostre energie, questa è la nostra selezione dedicata alle terme dell’Emilia-Romagna dove troverete tutte le informazioni utili per scegliere quella perfetta per voi.

Terme di Tabiano, Parma

Chiamate anche le “terme del respiro“, quelle di Tabiano sono un riferimento per chi necessita di cure inalatorie, per la pelle o di intraprendere un percorso di riabilitazione respiratoria. Le Terme di Tabiano, infatti, utilizzano acque sulfuree fra le migliori d’Europa che, sgorgando da sorgenti e pozzi, rappresentano un prezioso alleato per la salute e il benessere. Non mancano le piscine termali e i percorsi spa con sauna, bagno turco, vasca idromassaggio, percorso Kneipp e docce aromatizzate (l’ingresso di mezza giornata con piscina e spa costa 40 euro nei giorni feriali e 50 euro nei festivi).

Immerse in un paesaggio incontaminato, nel cuore del nord Italia, sulle prime pendici preappenniniche in provincia di Parma, le terme sono facilmente raggiungibili con l’auto prendendo l’A1 Milano-Bologna con uscita Fidenza o l’A21 Brescia-Torino con uscita Fiorenzuola per entrare nell’A1 Milano-Bologna. Con il treno, invece, è necessario raggiungere la stazione di Fiorenzuola e prendere un bus che conduce direttamente al centro. Nel mese di dicembre è aperto solo dal venerdì alla domenica, mentre durante le festività dal 27 dicembre al 6 gennaio. Durante il resto dell’anno sono aperti dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 13:00 e dalle 14:30 alle 18:30, mentre i weekend fanno orario continuato fino alle 18:30.

Tabiano Terme

Fonte: GettyImages

Il centro termale di Tabiano Terme

Terme di Monticelli, Parma

Sempre nei dintorni di Parma si trova un altro centro termale molto amato per la sua capacità di offrire un’esperienza di relax completa. Le Terme di Monticelli, infatti, offrono un’area benessere di 4000 metri quadrati su un parco di 24 ettari e 4 piscine termali con grandi vetrate e luce naturale. Le piscine con acqua salsobromoiodica a temperature differenziate, da 30° C a 34° C, sono dotate di idromassaggi, geyser, cascate d’acqua, sistemi di nuoto controcorrente e hydrobike. Non mancano saune, bagni turchi e tepidarium alle essenze, oltre che un’area relax e una palestra attrezzata.

L’ingresso giornaliero alle piscine termali e all’area benessere costa 20 euro nei giorni feriali e 30 euro nei weekend e festivi. Su prenotazione è possibile richiedere anche altri pacchetti, come l’ingresso giornaliero con pranzo in ristorante per 45 euro e 55 euro nei festivi o con massaggio di 20 minuti per 65 euro e 75 euro nei festivi. Le piscine sono aperte tutti i giorni dalle 10:00 alle 19:00 tranne il 23, 24 e 25 dicembre. Potete raggiungere il centro termale in auto da Bologna o da Milano sull’A1 con uscita Parma, proseguendo per la tangenziale Nord in direzione Reggio Emilia e seguendo le indicazioni per Monticelli Terme. In treno, invece, la stazione di riferimento è Parma, da qui potete prendere un bus o un taxi.

Terme della Salvarola, Modena

Tra le terme più belle d’Italia ci sono quelle di Salvarola, vicino a Modena, dove i benefici dell’acqua termale incontrano il benessere olistico. Le acque di queste terme vantano una tradizione millenaria, con origini che risalgono all’epoca romana e con un periodo di particolare splendore tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, gli anni in cui è stata realizzata la splendida facciata Liberty. Oggi sono presenti diverse piscine termali, percorsi di sauna e bagni di vapore ai quali è possibile accedere acquistando l‘ingresso giornaliero a 28 euro, serale a 23 euro o specifici per famiglie, coppie o con gli abbonamenti.

Le terme sono tra le più complete stazioni termali in Italia poiché sono presenti ben quattro tipi diversi di acque curative: salso-bromo-iodica, solfureo-salso-bicarbonato-alcalino-terrosa, solfureo-bicarbonato-magnesiaca e solfureo-bicarbonato-alcalino-terrosa. Per raggiungerle in auto prendete l’A1 Milano-Bologna con uscita Modena Nord, proseguite sulla superstrada per Sassuolo fino alla fine e seguite le indicazioni per Salvarola Terme.

Terme Felsinee, Bologna

Le Terme Felsinee, attive dal 1992, sono state le prime a recuperare, nella zona di Bologna, la tradizione delle terme le cui origini risalgono all’Imperatore Augusto. Qui troverete un grande centro per fitness e cure termali dove sono presenti due sorgenti riconosciute dal Ministero della Salute: Alexander (acqua termale bicarbonato-solfato-calcica) e San Luca (acqua termale sulfurea), utilizzate per bagni termali, fitness termale, inalazioni e cure respiratorie, trattamenti e pacchetti termali.

Le terme sono aperte dal lunedì al venerdì dalle 8:00 alle 21:30, il sabato dalle 8:00 alle 15:30 e la domenica, in orario Happy Family, dalle 15:00 alle 19:00. L’ingresso giornaliero costa 30 euro (dov’è inclusa anche la palestra), 22 euro per il mattiniero fino alle 14:00 e 24 euro per il pomeridiano dalle 14:00. Per arrivare alle terme in auto, dotate di parcheggio, prendete la tangenziale con uscita 1 direzione Bologna, percorrete l’asse attrezzato fino all’uscita Zona Barca e seguite le indicazioni. Con l’autobus, invece, dalla stazione di Bologna parte il 21 con fermata Filanda e il 14 con fermata Barca.

Terme di Porretta, Bologna

Nel cuore dell’Appennino, in provincia di Bologna, ci sono le Terme di Porretta. Antiche di 2000 anni, secondo la leggenda fu grazie a un bue ammalato che vennero scoperte le proprietà delle acque: il bue, in uno dei suoi peregrinaggi, si dissetò alla fonte termale e ritrovò il suo vigore. Da allora il bue guarito è l’emblema delle Terme di Porretta, le cui piscine contengono acqua salsobromoiodica alla temperatura di 32°C, dagli effetti rilassanti e antiflogistici, e sulfuree, ricche d’idrogeno solforato. Sono acque in cui la concentrazione di elementi, indispensabili per il corretto funzionamento del nostro organismo, è particolarmente elevata.

Il percorso delle acque termali è completato dal percorso vascolare e dalla sauna, oltre che dai tanti trattamenti di benessere ed estetici proposti. Al centro, aperto tutti i giorni tranne il 25 dicembre e l’1 gennaio, si può accedere acquistando diversi pacchetti consultabili nel sito ufficiale, dal lunedì al sabato dalle 8:30 alle 19:00 e la domenica e i festivi dalle 9:00 alle 19:00. Le terme sono raggiungibili con l’auto prendendo l’A14 con uscita a Castel San Pietro Terme.

Terme di Punta Marina, Ravenna

In provincia di Ravenna, invece, si trovano le Terme di Punta Marina, attive dal 1991, le quali impiegano i benefici dell’acqua salsobromoiodica calcico-magnesiaca, riconosciuta dall’Istituto Superiore di Sanità. Lo stabilimento, incastonato tra il mare e la grandiosa pineta che si estende per chilometri lungo la costa, offre ogni tipo di cura termale, dai bagni terapeutici alle inalazioni, ed è l’unica a Ravenna ad avere due piscine con acqua termale a 33 gradi sia per adulti che per bambini.

L’accesso alla piscina termale per 60 minuti costa 15 euro, mentre per due ore 25 euro. All’interno del sito è presente sia il listino prezzi dedicato anche alle cure termali e ai trattamenti offerti che gli orari, i quali variano nei diversi giorni della settimana anche in base ai servizi di cui avete bisogno. Per raggiungere la struttura in auto vi basterà prendere l’A14 con uscita Ravenna e seguire le indicazioni per Punta Marina Terme, mentre in treno dovete arrivare prima a Ravenna e poi salire su un bus per Punta Marina Terme.

Terme di Riolo (Ravenna)
Lo stabilimento termale, in perfetto stile Liberty, è circondato da un parco con alberi secolari e offre servizi curativi, antichi rituali di bellezza, benessere psicofisico.

Terme di Castrocaro (Forlì-Cesena)
Lo Stabilimento Termale è dotato di piscine con idromassaggio, idropercorso vascolare e di moderni reparti dedicati ai bambini.

Rimini Terme (Rimini)
L’unico stabilimento termale dell’Emilia Romagna che utilizza acqua di mare e termali. Offre servizi di terme e fisioterapia, benessere e SPA.

Riccione Terme (Rimini)
Il segreto è nelle 4 fonti di acqua termale: sulfuree-salso-bromo-iodiche-magnesiache, con la loro unica ed armoniosa alchimia di preziosi elementi.

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Le città italiane con più attività gratis da fare

Le bellezze italiane sono infinite e sapete cosa? Molte possono essere visitate anche gratis! Contrariamente alla credenza popolare che reputa l’atto del viaggiare necessariamente come costoso, il nostro bel Paese ci dimostra che non è così, soprattutto considerando quanto sia ricco di tante attività culturali e gratuite che non vi costeranno nulla. Anche la piattaforma di prenotazione case e appartamenti Holidu la pensa allo stesso modo, tanto da realizzare una classifica delle città italiane con il maggior numero di attrazioni, eventi e tour gratuiti.

Per crearla ha tenuto conto del numero di tour ed eventi gratuiti offerti dalle diverse città in Italia. Le regioni che si sono distinte sono state l’Emilia-Romagna e la Lombardia: avete voglia di esplorare le strade di un centro storico insieme a una guida? Andate a Parma o a Reggio Emilia, dove i tour gratuiti sono diversi e tutti molto interessanti. Volete ammirare opere d’arte splendide senza spendere un euro? Allora è a Roma che dovete andare, con le sue 944 attrazioni gratuite e 33 musei a entrata libera.

L’Italia ha la città con attività gratis da fare perfetta per ogni tipologia di viaggiatore. Date un’occhiata alla classifica e preparatevi a organizzare il vostro prossimo weekend risparmiando.

Le città italiane con più tour gratuiti

Le città italiane sono uno scrigno di arte e cultura, dove il vecchio e il nuovo, il passato e il presente, si incontrano con uno sguardo rivolto al futuro. Possono essere scoperte in totale autonomia o, ancora meglio, insieme a una guida che racconti storie e curiosità sulle strade che state attraversando. E non dovete necessariamente pagare per questo perché in Italia abbiamo diverse città con tanti tour gratuiti.

Parma, prima in classifica

La prima in classifica è Parma con i suoi 85 tour gratuiti, come quello dedicato al centro storico. Insieme a una guida locale potrete andare alla scoperta di luoghi importanti come Piazza del Duomo, dove si trova la Cattedrale di Santa Maria Assunta, simbolo della città e luogo di culto per i cittadini. L’ingresso alla Cattedrale è libero, mentre per visitare le aree del Battistero e del Museo Diocesano è necessario un biglietto. Il tour vi permetterà di ammirare anche le facciate di alcuni edifici come Palazzo Vescovile, risalente all’XI secolo, o Palazzo della Pilotta costruito per i duchi Farnese.

Verona, seconda con tour a piedi

Al secondo posto c’è Verona con 81 tour: anche qui è possibile avventurarsi tra le strade del centro imparandolo a conoscere a costo zero, da Piazza delle Erbe alla Casa di Giulietta. La maggior parte dei tour fanno parte della categoria Free Walking Tour, pensati sia per i turisti stranieri che per i cittadini italiani che desiderano scoprire la città con una guida locale. Tra le tappe sempre presenti ci saranno Piazza dei Signori, le Arche Scaligere, dove venivano sepolti i Signori Della Scala, o l’esterno del Duomo di Verona.

Reggio Emilia terza con i tour del centro

La città veneta è seguita da Reggio Emilia con 80 tour gratuiti, molti dei quali fanno parte dei Free Walking Tour. Questi vengono organizzati ogni domenica e, durante le due ore della visita, andrete alla scoperta delle aree più belle della città scoprendone storia, curiosità e segreti. I tour faranno tappa, per esempio, a Parco del Popolo, al Duomo, al Palazzo del Capitano del Popolo, e alla Basilica della Giara. La prenotazione è obbligatoria e sarete accompagnati da guide esperte e preparate.

Casa Giulietta Verona

Fonte: iStock

Il balcone di Giulietta a Verona

Città con il maggior numero di eventi gratuiti

Holidu, per la creazione della classifica dedicata alle città italiane con più attività gratis da fare, ha tenuto in considerazione anche il numero degli eventi a entrata libera. Oltre a Verona e Parma, già presenti nella classifica dedicata ai tour gratuiti, a occupare il terzo posto è Brescia, con ben 1780 eventi a entrata libera.

Verona, prima classificata

Verona occupa il primo posto della classifica con 1799 eventi gratuiti come la Festa di San Zeno. Si tratta di una festa organizzata a maggio in onore del Santo Patrono della città, dove sport, musica e buon cibo portano vita e divertimento tra le strade del quartiere. Le iniziative gratuite, in generale, sono tante e variano di stagione in stagione. Vengono organizzati anche trekking guidati nei dintorni con partenza da Verona, festival dell’artigianato e mostre a ingresso gratuito, come quella ospitata attualmente a Palazzo Pellegrini e dedicata al tema dell’acqua e dell’emergenza idrica.

Parma, seconda con tanti eventi gratis

Parma torna anche in questa categoria come seconda grazie ai suoi 1755 eventi. Anche qui le iniziative organizzate sono tante, come il Mercato Europeo, dedicato allo street food, alla tradizione italiana e quella delle cucine più conosciute e apprezzate del mondo. Durante l’anno vengono organizzati anche altri eventi di natura culturale.

Brescia, terza classificata

Al terzo posto Brescia con 1780 eventi, tra i quali la fiera dei Santi Faustino e Giovita. Organizzata ogni febbraio, rappresenta una festa molto sentita dai bresciani che, tra le tante iniziative, permette anche di riscoprire le bellezze del centro storico. In programma sono previsti sempre tanti eventi come inaugurazioni di mostre, concerti, convegni, letture sceniche, lectio magistralis, visite guidate, attività per bambini e percorsi in centro storico sulle tracce dei santi.

Brescia centro storico

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Centro storico di Brescia visto dall’alto

Le città con più attrazioni gratuite e musei

Non mancano le menzioni dedicate alle attrazioni gratuite e ai musei, una parte fondamentale nell’itinerario di ogni viaggiatore alla scoperta delle più belle città italiane.

Roma, prima con tante attrazioni storiche

Al primo posto troviamo Roma, con 944 attrazioni dall’importante valore storico e culturale, tra cui il Pantheon, gratuito la prima domenica del mese, e 33 musei altrettanto gratuiti. Tutto l’anno potrete accedere liberamente, per esempio, all’Accademia Nazionale di San Luca, alla Basilica di San Pietro, al Museo Pietro Canonica a Villa Borghese, allo Studio del Pittore Francesco Trombadori o alla Casa Museo Hendrik Christian Andersen.

Milano, seconda per le attrazioni e terza per i musei

Roma è seguita da Milano, con 646 attrazioni compresa la splendida Galleria Vittorio Emanuele II e 17 musei. Per esempio, potete visitare sempre gratuitamente il Palazzo Morando, il Museo del Risorgimento, la Casa Museo Boschi Di Stefano, lo Studio Museo Francesco Messina e la collezione permanente del MUDEC – Museo delle Culture. Potrete camminare anche tra i parchi cittadini, alcuni considerati vere e proprie attrazioni turistiche, come il BAM, o ammirare il Cimitero Monumentale.

Firenze, terza con diverse bellezze gratuite

Firenze, invece, occupa la terza posizione con 355 attrazioni, come la storica Piazza della Signoria o la Cattedrale di Santa Maria del Fiore. Una delle star più fotografate della città, considerata attrazione turistica a tutti gli effetti, è anche Ponte Vecchio. Tra i musei gratuiti la prima domenica del mese, invece, citiamo la Galleria degli Uffizi, Palazzo Pitti e il Giardino di Boboli.

Questa la top 10 della classifica stilata da Holidu:

  • Milano
  • Roma
  • Parma
  • Verona
  • Reggio Emilia
  • Brescia
  • Venezia
  • Bologna
  • Firenze
  • Genova
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Weekend di ottobre tra i monasteri e i luoghi sacri dell’Emilia Romagna

Ottobre è un mese pieno di eventi, perché entriamo nel vivo della stagione autunnale, un periodo meraviglioso dell’anno in cui il paesaggio si tinge dei colori del foliage e le tavole si arricchiscono di prodotti eccezionali, come la zucca, i funghi e le castagne.

In Emilia-Romagna, la regione italiana con il maggior numero di prodotti Dop e Igp (ben 44), il mese di ottobre è carico di eventi, come quelli proposti ogni fine settimana dall’iniziativa chiamata Monasteri Aperti. In questo caso, infatti, il progetto mira a valorizzare il territorio della regione tramite un percorso di riscoperta dei più antichi e bei monasteri locali, attraverso itinerari che percorrono i luoghi sacri più iconici.
Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta e quali sono le oltre 80 manifestazioni in programma.

L’Emilia-Romagna e gli eventi sui luoghi sacri

Sono più di 80 gli eventi che l’iniziativa Monasteri Aperti promuove in Emilia-Romagna nei weekend del mese di ottobre: saranno previste tantissime attività outdoor, come escursioni a passo di trekking lungo i cammini religiosi, visite guidate a santuari e luoghi sacri, esibizioni musicali a tema sacro e scoperte gastronomiche di ricette monastiche della tradizione locale.
L’iniziativa, promossa da Apt Servizi Emilia-Romagna in collaborazione con la Conferenza Episcopale della Regione Emilia-Romagna e il circuito dei Cammini dell’Emilia-Romagna, ha lo scopo di promuovere il territorio e i suoi luoghi sacri più simbolici anche grazie ad attività peculiari come le lezioni di scrittura carolina, le escursioni nel Circuito dei 21 Cammini e Vie di Pellegrinaggio dell’Emilia-Romagna e molto altro, da Piacenza a Rimini, attraversando anche le città di Ferrara e Ravenna.

Tutti gli eventi di Monasteri Aperti nei weekend di ottobre

Piacenza

Il Monastero di Bobbio, nei pressi di Piacenza, vi aspetta sabato 5 ottobre per assistere al concerto di cornamuse “Rosa sine spina”, dove verranno suonati da abili musicisti alcuni interessanti manoscritti di epoca medievale.

Parma

A Parma, i primi 3 sabati del mese di ottobre la Diocesi propone una visita allo splendido Battistero, mentre nelle quattro domeniche del mese il Centro Studi e Archivio della Comunicazione – CSAC dell’Università di Parma aprirà al pubblico la trecentesca Abbazia di Valserena. Sabato 5 e domenica 6 ottobre, invece, i visitatori saranno accolti nella Chiesa di San Francesco del Prato, per l’evento guidato sopra i ponteggi, che permetterà di ammirare più da vicino l’abside e gli affreschi dell’edificio religioso.
Abbazia di Valserena, Parma

Fonte: iStock

La monumentale Abbazia di Valserena
Sempre nel parmense, lungo la Via dei Linari, ogni domenica del mese è aperto al pubblico il Monastero di Lagrimone, dove incontrare persino le suore Clarisse di clausura, oppure passeggiare nella Valle dei Cavalieri, alla Pieve di Zibana e lungo il Ponte di Lugagnano.
A Langhirano, sempre in provincia di Parma, i monasteri aperti saranno due, nelle domeniche del 13, 20 e 27 ottobre: il Monastero di Lagrimone e la Badia Benedettina di Torrechiara. Alla fine dell’escursione è anche previsto un pranzo al Refettorio della Badia di Torrechiara.
A Busseto, invece, sabato 5 ottobre ci si potrà dare al trekking in città sulle tracce di bellissimi luoghi di culto e in direzione del Monastero di Santa Maria degli Angeli, sulla Via Francigena. Domenica 20 ottobre, invece, la Cappella Ducale di San Liborio della Reggia di Colorno permetterà una visita guidata che spiega la vita monastica del Convento dei Frati Domenicani, mentre a Fidenza nel venerdì del 18 ottobre si potrà visitare il Convento dei Frati Minori Cappuccini.

Reggio Emilia

A Campagnola Emilia, nella provincia di Reggio Emilia, si trova la chiesa di Sant’Andrea al Castellazzo, conosciuta come la “chiesa matildica dimenticata”. Matilde di Canossa vi soggiornò nel 1108 e sarà possibile visitarla nel weekend del 5 e 6 ottobre. Il 12 ottobre, invece, si terrà l’iniziativa “Casina e le sue Pievi”, un viaggio tra le antiche Pievi reggiane dell’XI/XII secolo, con tappa alla Pieve di Santa Maria Assunta in Pianzo. 

Domenica 6 ottobre a Rubiera si potrà scoprire un antico ospitale e il Santuario che ospita la più grande collezione di Ex voto d’Italia, lungo la Via Romea Germanica Imperiale. Sempre il 5 ottobre, ci sarà una visita guidata alla Pieve di Toano, con vista sul Castello di Carpineti e sulla Pietra di Bismantova. Nella stessa Pieve si svolgeranno diversi eventi nelle date del 5, 12, 13, 19 e 27 ottobre. 

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Il Castello di Carpineti in provincia di Reggio Emila

Inoltre, il 5 ottobre apriranno le porte l’Abbazia e il Monastero Benedettino di Marola, mentre il 12 ottobre si potrà accedere all’Eremo benedettino ai piedi della Pietra di Bismantova, recentemente ristrutturato.

Modena

A Serramazzoni, in provincia di Modena, domenica 5 e 19 ottobre i visitatori potranno esplorare la seicentesca Chiesa di San Geminiano accompagnati da una guida. Nell’Abbazia di Nonantola, invece, si terranno diverse attività: sabato 12 ottobre ci sarà un laboratorio per bambini nel giardino abbaziale, dove un tempo sorgeva l’antico chiostro. Per gli adulti, nelle domeniche 6 e 27 ottobre, sono previste visite guidate all’Abbazia e al museo, oltre a un laboratorio di scrittura carolina e miniatura del capolettera.

Bologna

A Bologna, il Convento di San Martino Maggiore organizza sabato 5 ottobre un pellegrinaggio pensato per i più piccoli. Lo stesso luogo, sabato 26 ottobre, offre una visita guidata alla Basilica, al chiostro e alla sacrestia, con il supporto di una guida esperta. 

Domenica 13 ottobre, si potrà partecipare a un cammino che attraversa alcuni dei luoghi di fede più suggestivi dei Colli Bolognesi, partendo dalla Basilica di San Martino Maggiore e passando per la Chiesa di San Martino a Casalecchio di Reno, con una tappa al Santuario della Madonna di San Luca. 

Inoltre, domenica 6 ottobre, nel Complesso conventuale di San Martino Maggiore si terrà la XXVIII Edizione della Rassegna Internazionale dei Vespri d’organo.

Ferrara

“La via dello spirito” è un percorso che ripercorre le antiche rotte dei pellegrini medievali, partendo dall’Abbazia di Pomposa a Codigoro (FE) e arrivando fino al Lido delle Nazioni nel Delta del Po. Questo suggestivo itinerario sarà al centro di un’escursione organizzata per sabato 5 ottobre. 

Abbazia di Pomposa a Codigoro, Ferrara

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La bellissima Abbazia di Pomposa a Codigoro, in provincia di Ferrara

Domenica 6 ottobre, lo stesso tema ispirerà una gita che parte dalle Valli di Comacchio per arrivare al Santuario della Madonna del Bosco. Sempre il 6 ottobre, ad Argenta (FE), sarà possibile visitare il Santuario della Celletta e assistere a una conferenza che ne ripercorre la storia.

Forlì-Cesena

In Alto Savio, provincia di Forlì-Cesena, ci sono diverse proposte. Ogni weekend, dal venerdì alla domenica, è possibile prenotare due giorni di escursioni lungo la Via Romea Germanica, seguendo il percorso descritto dal Monaco Alberto di Stade nel 1236. Il programma prevede due tappe che attraversano l’Appennino: una con partenza da Santa Sofia e arrivo a Bagno di Romagna, o seguendo la via storica da Civitella, e l’altra da Bagno di Romagna a La Verna. Lungo il cammino si visitano l’Eremo di Corzano e la Basilica di Santa Maria Assunta di Bagno di Romagna. Inoltre, il 4 ottobre a Bagno di Romagna si terrà una conferenza sulla Via Romea Germanica con video e letture tratte dagli Annales Stadenses del 1250.

Domenica 6 ottobre sarà organizzato un trekking di 20 km lungo il Cammino di San Francesco, in occasione degli 800 anni della imposizione delle Sacre Stimmate, partendo da Bagno di Romagna fino al “Sacro Monte”. Sempre il 5 ottobre, un’escursione porterà i partecipanti dal Cippo delle vittime dell’eccidio del Carnaio fino al Santuario di Corzano e alla chiesa parrocchiale di San Pietro.

Domenica 27 ottobre, è prevista una passeggiata lungo una mulattiera con visita guidata al Santuario e alla Rocca di Corzano, concludendo con la Sagra dello Zambudello, una salsiccia tradizionale. Il 5 ottobre si potrà anche visitare il Museo d’Arte Sacra della Basilica di Santa Maria Assunta. Il 5 e 6 ottobre, a Mercato Saraceno, saranno aperte pievi e chiese ricche di opere d’arte, e lo stesso weekend vedrà anche l’apertura del Santuario della Madonna del Cantone e dell’Eremo di Montepaolo.

Inoltre, il 13 ottobre a Castrocaro Terme è prevista un’apertura straordinaria della Fortezza che custodisce la Chiesa di Santa Barbara.

Ravenna

Domenica 13 ottobre, nel pittoresco borgo di Brisighella (RA), sarà possibile partecipare a una visita guidata che esplora il Convento dell’Osservanza, inclusi la chiesa, le celle e il chiostro. A Rimini, nei weekend del 12-13 e 26-27 ottobre, apriranno le porte la Chiesa di San Bernardino e l’antica sagrestia con il Crocifisso del XVIII secolo di Innocenzo da Petralia. Durante la visita, sarà possibile incontrare le suore clarisse che risiedono nel Convento e condividere momenti con le monache di clausura.

Il 12 ottobre, a Sant’Agata Feltria (RN), si terrà un incontro dedicato al monachesimo femminile. Nello stesso mese, tutte le domeniche, a Santarcangelo di Romagna sarà accessibile il Monastero delle Sante Caterina e Barbara, parte del Cammino di San Francesco. Qui si potrà visitare la grotta circolare sotto il complesso monastico e camminare lungo l’antica via medievale che attraversa l’orto del Convento.

Infine, a Pennabilli (RN), domenica 27 ottobre, si terrà una visita guidata al Monastero Servi del Paraclito e al Museo del Montefeltro.

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Fiumalbo, il piccolo borgo in Emilia-Romagna immerso nella natura

Bandiera Arancione del Touring Club e inserito a pieno titolo nel circuito dei Borghi Più Belli d’Italia, Fiumalbo, seppur poco noto a livello nazionale, è una di quelle mete da segnare in lista per un piacevole weekend o una gita fuori porta.

Sull’Alto Appennino Modenese, nel cuore del Parco del Frignano, in suggestiva posizione al confine con la Toscana e alla confluenza dei torrenti Rio Acquicciola e Rio delle Pozze (che danno vita al fiume Scoltenna), è uno dei gioielli del territorio che ha saputo preservare in modo autentico il suo centro storico e le tradizioni secolari, che lo rendono una località davvero affascinante per chi desidera riscoprire il passato.

Cosa vedere a Fiumalbo

Passeggiare per le strade di Fiumalbo è come compiere un salto indietro nel tempo, in un’atmosfera magica che si sprigiona dalle case in pietra e dai vicoli tortuosi che si intrecciano tra la rigogliosa natura dell’Appennino Tosco-Emiliano. Borgo medievale incastonato tra le verdi colline, incanta con un fascino senza tempo e un significativo patrimonio culturale e artistico.

Suo fiore all’occhiello è la chiesa di San Bartolomeo Apostolo, Santo Patrono, la cui costruzione, avviata nel XII secolo, raggiunse l’attuale imponenza soltanto dopo l’ampliamento del 1592. All’interno, custodisce affreschi e opere scultoree del celebre Wiligelmo, il primo scultore a firmare le proprie opere, lo stesso che contribuì alla decorazione del Duomo di Modena.

Ma ciò che rende davvero unico Fiumalbo è la presenza dei “casoni“, antiche abitazioni in pietra e terra risalenti all’epoca celtica, che ne testimoniano le origini millenarie, ben prima del Medioevo: situate nella località di Valdare lungo la strada per la frazione di Doccia, ai piedi del Monte Cimone, trasportano i visitatori in un paesaggio che ricorda le colline d’Irlanda e Scozia. Passeggiando tra i prati che ospitano tali antiche case celtiche, si viene pervasi da un senso di pace e meraviglia, in un contesto naturalistico straordinario.

Nonostante le dimensioni ridotte, il borgo vanta un sorprendente numero di edifici religiosi: ben sette tra chiese e oratori. Di fronte alla Chiesa di San Bartolomeo ecco la Chiesa dell’Immacolata Concezione, risalente al 1516, che per secoli ha ospitato la Confraternita dei Bianchi. La Confraternita dei Rossi, invece, aveva sede nella splendida Chiesa di Santa Caterina da Siena, oggi sede del Museo permanente dell’Arte Sacra, dove si possono ammirare pregevoli testimonianze della devozione locale tra cui spiccano un cinquecentesco dipinto dell’Ultima Cena e la Tavola di Sacaccino Sacaccini da Carpi “Madonna col Bambino in Trono”, i Santi Bartolomeo e Giovanni Battista della prima metà del XVI secolo.

Un’altra tappa imperdibile è la Chiesa di San Michele Arcangelo, la cui struttura ha subito varie modifiche nel corso dei secoli: caratterizzata da un’impronta romanica con abside semicircolare e navata unica, è un tesoro artistico che conserva affreschi risalenti al Quattrocento, emersi durante il restauro del 1931 per la costruzione del campanile.

Un paradiso per la vita all’aria aperta

Il piccolo borgo di Fiumalbo, con le case in sasso incastonate in un paesaggio incontaminato, è un vero rifugio per chi cerca pace e desidera godersi appieno la vita all’aria aperta. Durante le calde giornate estive, diventa il paradiso degli escursionisti che possono esplorare sentieri selvaggi e angoli nascosti dell’Appennino Tosco-Emiliano.

Quando arriva l’inverno, si trasforma invece nella scelta ideale per gli appassionati di sport invernali. Gli amanti dello sci-alpinismo e del trekking con racchette da neve hanno l’occasione di cimentarsi in percorsi emozionanti, mentre chi vuole emozioni più forti può avventurarsi in motoslitta ad alta quota o sfidare la neve fresca con il free ride.
La Val di Luce è facilmente raggiungibile dal paese, e gli snowboarder e skier più esperti troveranno discese mozzafiato, con un dislivello di 800 metri, in totale libertà.