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Valle d’Aosta: antichi percorsi si snodano tra panorami alpini e quiete assoluta

La Valle d’Aosta è la regione più piccola d’Italia, ma nonostante le contenute dimensioni racchiude una miriade di tesori per i visitatori. Sarà per questo che d’estate è davvero invasa di turisti che arrivano dall’Italia e dalle altri d’Europa per godere delle sue montagne, del suo cielo incredibilmente azzurro, dei suoi castelli e delle altre attrazioni di un territorio davvero ricco.

Poi, con il passare dei mesi, la folla fluisce via, ma la bellezza rimane. Anzi, d’autunno la regione all’estremo nord-ovest d’Italia regala qualcosa di diverso, ulteriore e troppo spesso sottovalutato. È, spesso, la stagione perfetta per ritrovare un ritmo lento, camminare sui sentieri vecchi di decenni che a lungo hanno collegato i piccoli villaggi, gli alpeggi e i vari valichi. È un invito irresistibile per chi ama la montagna, la natura, e i grandi panorami, quelli che riempiono lo sguardo di meraviglia.

Che cosa fare in Valle d’Aosta d’autunno

L’autunno valdostano offre una vera e propria miriade di esperienze. Ovviamente le attività all’aperto mantengono un ruolo di primo piano anche quando non è più estate. Anzi, le passeggiate tra boschi e castagneti hanno certamente qualcosa di ancora più suggestivo rispetto alla bella stagione.

Merito dei mille colori del foliage, con i larici che caratterizzano le pendici montane che in ottobre si accendono di uno scenografico giallo dorato. Nelle valli afferenti al Gran Paradiso si scoprono panorami spettacolari, percorrendo sentieri che non di rado portano all’avvistamento della splendida fauna che popola le montagne.

Con meno affluenza turistica, poi, l’autunno è perfetto per esplorare i tanti castelli medievali che punteggiano la valle: quello di Fénis è uno spettacolare maniero insolitamente posto in una posizione priva di difese naturali, mentre quelli di Verrès e Ussel svettano in cima a promontori rocciosi. Da non perdere anche il castello di Issogne, con i suoi magnifici affreschi nel porticato, e il Castello Reale di Sarre, con i suoi sfarzosi interni eredità della famiglia Savoia.

Val d'aosta autunno

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Il castello di Ussel

Le vie dei borghi, dei villaggi e dei paesi sono, in autunno, spesso invase da sagre e feste locali. Un esempio ne è la désarpa, la tipica festa con cui si celebra il ritorno delle mandrie dagli alpeggi montani all’inizio dell’autunno. È una festività che caratterizza diverse località, con cortei storici, sfilate in costume, degustazioni di prodotti tipici. Quelle di Morgex e Valtournanche sono tra le più rinomate. L’intera stagione autunnale è comunque caratterizzata da fiere agricole, mercati e feste paesane.

Peraltro, l’autunno è la stagione ideale per gustare i sapori della tradizione. La cucina valdostana è sostanziosa e genuina: la sugosa polenta concia, caratterizzata dai sapori del formaggio locale; lo stufato chiamato carbonada, caratterizzato da carne, cipolle e vino rosso; la classica fonduta, regina della tavola locale; la robusta zuppa alla valpellinentze, con verza, fontina e lardo al suo interno.

La cucina valdostana è anche caratterizzata da una serie di salumi tipici, con sapori particolari e spesso sorprendenti come quelli del boudeun (un insaccato composto da patate, lardo, sangue di maiale e spezie), delle saouseusses (salsicce stagionate di carne bovina), della motzetta (una bresaola di bovino o equino aromatizzata con erbe di montagna). Ovviamente, poi, i veri e propri re della tavola sono i formaggi della regione, su tutti la fontina, accompagnati dai vini locali: la qualità dei bianchi è ben nota, ma i rossi sono ingiustamente sottovalutati.

Autunno in Val d’Aosta: proposte di escursione

L’autunno porta con sé giornate più corte, un meteo più variabile, temperature più basse e le prime nevi. Tuttavia è ancora una stagione fantastica per godere della montagna attraverso il mezzo di trasporto più antico di tutti: i nostri piedi.

Camminando lungo i tantissimi itinerari possibili in Valle d’Aosta si possono scoprire panorami sensazionali, ammirare in contemplazione le altissime vette già imbiancate, attraversare boschi trasformati in un caleidoscopio di colori.

Cammino Balteo

Il Cammino Balteo è un itinerario di oltre 350 chilometri che attraversa tutta la media e bassa Valle d’Aosta, toccando 48 comuni e regalando scorci diversi a ogni tappa. Si tratta di un percorso a bassa quota, ideale proprio in autunno, quando i paesaggi si accendono di colori caldi e le giornate sono ancora miti.

Si può ovviamente scegliere quanta parte del Cammino affrontare e quale dei tanti luoghi di interesse attraversati ammirare: i castelli medievali o i vigneti, le mulattiere che collegano i villaggi di media montagna o i panorami montani sulle cime più alte della regione.

I castagni di Machaby

Il santuario di Notre Dame des Neiges e il villaggio di Machaby, ad appena 700 metri di altitudine, sono la destinazione di una escursione davvero ideale per l’autunno, perché tutto attorno all’edificio religioso e alla piccola frazione si estendono boschi di castagni secolari che in questa stagione si trasformano in un mosaico di sfumature dorate.

Il percorso, facile e adatto a tutti, parte dall’affascinante borgo di Arnad, che merita di per sé una visita ed è noto per il Lardo d’Arnad. In un paio d’ore si sale tra i castagneti bruniti fino al santuario e al villaggio.

All’ingresso di Machaby, peraltro, si trova un sito archeologico affascinante: qui è custodita la cosiddetta pietra della fertilità, un megalito collegato ad antichi rituali magici celtici che si diceva prevenissero la sterilità nelle donne che vi scivolavano sopra.

Da Donnas a Bard

Breve ma affascinante itinerario che collega due borghi tra i più caratteristici e noti della bassa Valle d’Aosta: Bard, con la sua imponente fortezza ottocentesca, e Donnas, attraversato dalla Via delle Gallie, la strada romana ancora perfettamente visibile.

Valle d'aosta autunno

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Il Forte di Bard in autunno

Il percorso, facile, segue le tracce proprio dell’antica via romana, costeggiando tratti scavati nella roccia e l’arco monumentale che segnava l’ingresso alla città di Donnas. Si tratta di una lunga passeggiata adatta a tutti, dalla durata di circa un paio d’ore, dedicata in particolare a coloro che vogliono immergersi in duemila anni di storia e da chi ama i ritmi lenti. Si può completare l’escursione visitando il Forte di Bard, oggi sede del Museo delle Alpi.

Il Lago Blu in Val d’Ayas

Il Lago Blu è una delle destinazioni più gettonate della Valle d’Aosta, in qualsiasi stagione. In autunno, se il meteo è benevolo, si può giovarsi di una visita in un silenzio profondo.

Valle d'aosta autunno

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Il Lago Blu in Val d’Ayas

Il bacino si trova a oltre duemila metri di quota, sopra Saint-Jacques-des-Allemands, nel comune di Ayas. Da qui parte il sentiero, percorribile in circa due ore, che sale dolcemente tra boschi dorati e ampi pascoli caratterizzati da baite in legno. Si arriva infine al lago, incastonato in un paesaggio lunare e roccioso, tra due morene pietrose. Qui il cristallino specchio d’acqua riflette splendidamente le vette delle montagne, le nubi e il cielo sopra di sé.

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Un Natale da fiaba: i mercatini più suggestivi nei borghi e nei castelli d’Italia

Il Natale di per sé è un periodo particolarmente magico, suggestivo, scenografico. Ci sono tanti piccoli dettagli e momenti che rendono l’atmosfera di festa, per grandi e piccini. C’è la neve, ci sono le luci, e poi quelle location da sogno, come in un film. Che ne dite, ad esempio, di una passeggiata tra i mercatini natalizi più belli, magari in un piccolo borgo o dentro un castello? Ecco gli appuntamenti da non perdere per questo Avvento 2025.

I più bei mercatini di Natale nei borghi

L’Italia custodisce tra le sue colline, montagne e coste un’infinità di borghi antichi, luoghi dove il tempo sembra essersi fermato e le tradizioni continuano a vivere tra le stradine di pietra, le piazze decorate e le piccole botteghe artigiane. Dall’Alto Adige alla Toscana, fino alla Puglia, con l’arrivo del Natale, questi paesini si trasformano in scenari incantati, dove luci, mercatini e addobbi avvolgono ogni angolo di magia.

Il mercatino di Chambave, in Valle d’Aosta

Partiamo dalla Valle d’Aosta, con i suoi spettacolari panorami caratterizzati dalle montagne innevate e da piccoli borghi deliziosi. A Chambave, un borgo di meno di mille abitanti circondato da spettacolari vigneti , domenica 23 novembre dalle 9 alle 17 si tiene l’appuntamento con Tsalende a Tsambava, un mercatino natalizio con decine di stand d’artigianato e gastronomici che animano e addobbano  le vie del centro storico, con tante lucine e musica a profusione.

Valle d’Aosta: il Petit Marché du Bourg a Châtillon

Come tutti gli anni a Châtillon, uno dei borghi più importanti della Valle d’Aosta ricco di castelli e torri, torna il Petit Marché du Bourg. Domenica 30 novembre oltre 100 espositori portano in vendita i migliori oggetti di artigianato locale, come sculture, vimini, intaglio, ceramiche, fiori e altri oggetti artigianali, per un po’ di shopping natalizio.

Il mercato walser e la casa di Babbo Natale a Gressoney-La-Trinité

L’appuntamento nello splendido borgo di Gressoney-La-Trinité è per il 27 dicembre. Nelle vie e nella piazza pedonali del centro storico, a partire dalle ore 11, si tiene il Wiehnacht Märt, una delle più antiche tradizioni di questa regione in cui si parla ancora la lingua walser. La mostra mercato espone l’artigianato locale, oltre ai prodotti agroalimentari della regione; mentre i bambini possono visitare la casa di Babbo Natale e dei suoi elfi, a cui affidare la letterina con richieste e desideri.

Ad Asti uno dei mercatini di Natale migliori d’Europa

È ad Asti, in Piemonte, l’unico mercatino di Natale italiano entrato nella Top Ten dei migliori mercatini d’Europa secondo la classifica di European Best Destinations. Per tutti i fine settimana dal 15 novembre al 21 dicembre, dalle 10 alle 20 e ad accesso libero, la storica Piazza Alfieri ospita 130 casette in legno dove trovare prodotti artigianali, gastronomia e streetfood, tra luci scintillanti, profumi e musica natalizia.

Poco distante da Asti e raggiungibile con bus, nei giorni 7, 8 e 14 dicembre dalle 14 alle 19, San Damiano d’Asti rievoca la natività con il Presepe Vivente. Come consuetudine, lungo le vie del centro vengono evocati gli antichi mestieri e scene di vita quotidiana, con falegnami, fabbri, pescatori, lavandaie, filatrici, pastori con le greggi, fornai, censori, centurioni e sacerdoti, attraversando circa trenta ambientazioni diverse, tra locande e luoghi di ristoro. Per l’occasione, resta aperta anche la parte sotterranea della chiesa dei padri Dottrinari.

mercato Natale Asti

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Il mercatino di Natale ad Asti

Il piccolo mercato di Lana, in Alto Adige

Non manca davvero nulla al mercatino di Natale di Lana, tra i più piccoli dell’Alto Adige. Nel tranquillo giardino dei Cappuccini, la bella Fanciulla della Polvere di Stelle, accoglie i visitatori e li accompagna tra le 22 bancarelle di artigianato locale, dove acquistare prodotti in lana, feltro, vetro, legno e cera, e ovviamente le tipiche specialità culinarie altoatesine.

Dal 28 novembre al 31 dicembre, sono previsti diversi eventi per tutte le età, come il laboratorio nella bottega dei biscotti, il teatro dei burattini, giochi e giri con i pony.

Carillon e campane a Vipiteno

Natale spettacolare a Vipiteno, uno dei borghi più belli d’Italia. Questa scenografica cittadina mineraria tardo-medioevale a quasi 1.000 metri di quota è la cittadina più alta dell’Alto Adige e ospita dal 27 novembre al 6 gennaio il mercatino a tema Campane di Natale. Ed è proprio il suono delle campane a toccare durante questo Avvento.

Sulla Torre delle Dodici tempo fa è stato installato un carillon di 25 campane realizzato secondo tradizione dalla fonderia di campane Grassmayr di Innsbruck. Il musicista e compositore Josef Haller di Vipiteno ha composto un pezzo, con accompagnamento di orchestra, per il nuovo carillon che viene eseguito nel periodo natalizio tutti i sabati alle ore 17 e le domeniche alle ore 12 live con varie bande musicali della zona.

mercatino di Natale a Vipiteno

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Tantissimi gli appuntamenti per il Natale a Vipiteno

Sempre in Alto Adige c’è il mercatino di Natale di Brunico, con bancarelle di artigianato e gastronomia  in via Bastioni, in Piazza Tschurtschenthaler e in via Ragen di Sopra, oltre a tantissime attività proposte. Per i bambini è allestita la pista di biglie in legno; mentre il Fienile Alto Adige, novità di quest’anno, è un luogo con prodotti altoatesini esclusivi e di provenienza locale.

Musica natalizia ogni mercoledì al Ragen di Sopra e ogni giovedì in Piazza Tschurtschenthaler. Oltre al Presepe vivente, il 6 dicembre è previsto il Corteo di  San Nicolò che accompagna il Santo dalla piazza del Municipio attraverso la via Centrale fino al  Ragen di Sopra.

Mercatini di Natale a Brunico

Brunico Kronplatz Turismo | Ph. Helmut Moling

I Mercatini di Natale a Brunico

Grazzano Visconti, un viaggio nel tempo

A partire da sabato 8 novembre, nel centro storico di Grazzano Visconti, uno dei più bei borghi medievali d’Italia, arriva il Natale; o, meglio ancora, il borgo si trasforma in un vero e proprio villaggio di Babbo Natale con luci, ghirlande e alberi addobbati. Oltre ai mercatini con tante bancarelle tra articoli di artigianato, stand gastronomici e angoli ristoro, il magico borgo ospita per l’Avvento una pista di ghiaccio, e la giostra Grande Slitta di Babbo Natale, novità di quest’anno.

I bambini possono visitare la Casa di Babbo Natale e consegnare la letterina all’Ufficio Postale, per poi spostarsi al Villaggio degli Elfi con circo e cinema di Natale (novità 2025) e al Teatro di Natale.

Per tutta la durata della manifestazione, i musei di Grazzano Visconti rimangono aperti, come il Museo delle Cere e il Museo delle Torture. Tutti i giorni sono previsti spettacoli di intrattenimento per le vie del borgo, con artisti di strada, musica, cori gospel.

Winterland a Castell’Arquato

Sempre nel piacentino, il borgo di Castell’Arquato torna ad ospitare l’evento Winterland. L’appuntamento è per domenica 30 novembre, domenica 7 dicembre e lunedì 8 dicembre, dalle 10 alle 18, tra le sue viuzze si respira l’atmosfera più magica dell’anno con i mercatini natalizi gastronomici e dell’artigianato creativo. Oltre alle bancarelle, durante la giornata sono organizzati spettacoli con musica e acrobazie, animazioni per bambini, racconti e giochi.

Natale nel Borgo di Tussio, Abruzzo

Torna sabato 29 e domenica 30 novembre il Natale di Tussio, un borgo medievale a forma circolare ai piedi di un castello la cui torre civica oggi ospita il campanile della chiesa. Un paese che nella sua parte superiore gode degli immensi panorami sul Gran Sasso fino alla Majella e che anche quest’anno si illumina di Natale.

Strade e piazzette si animano di luci, suoni, giochi; mentre nelle cantine si possono scoprire strenne artigianali ed antichi mestieri. Oltre ai prodotti artigianali della zona, non mancano i tradizionali stand gastronomici, che rendono le festività un’occasione unica per scoprire questo piccolo borgo medioevale al centro dell’Altopiano di Navelli, patria dei ceci, del tartufo e dello zafferano aquilano.

Natale tra i trulli in Puglia

Tra i trulli della Puglia è in arrivo il Natale. Quelli di Alberobello sono pronti per illuminarsi e trasformarsi, dal 29 novembre al 6 gennaio nel Villaggio di Natale tra i Trulli. Un mese di magie  tra le suggestive atmosfere di questo angolo di Puglia, con percorsi di luci e decorazioni, mercatini artigianali e enogastronomici e la tradizionale Casetta di Babbo Natale. Anche Locorotondo si veste a festa con bancarelle natalizie, dolci tipici della tradizione e diverse installazioni.

Il periodo delle luminarie va da fine novembre fino alla prima settimana di gennaio. Tanti gli eventi collaterali da non perdere: presepi viventi e mostre artigianato, concerti e cori natalizi, mercatini di Natale nelle piazze.

La festa di Natale è nei castelli

Durante il periodo natalizio, anche i castelli italiani si trasformano in veri e propri scenari da fiaba, accogliendo visitatori tra mura antiche e cortili addobbati. Sparsi per tutto il Paese, da nord a sud, questi manieri aprono le loro porte per ospitare mercatini di Natale davvero unici.

Castello dell’Ettore, Campania

Da metà novembre, i bambini possono mettersi in fila per entrare nella maestosa torre del Castello dell’Ettore, in provincia di Benevento, dove Santa Claus ha allestito la propria dimora per questo Avvento. Qui, fino al 21 dicembre, tra luci scintillanti e l’allegria degli elfi, i bambini possono consegnare personalmente la loro letterina a Babbo Natale e sperare di avverare piccoli e grandi desideri.

L’edizione di quest’anno è arricchita da un’attrazione dedicata al mondo delle favole Disney con tanti personaggi e location che trasporteranno i visitatori in un mondo magico. Da non perdere, l’area dedicata a Harry Potter e alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.

Inoltre l’Associazione Benevento Longobarda accompagna il pubblico in un viaggio indietro nel tempo fino al VI secolo, con lo spettacolare Assedio al Castello: un’occasione per visitare il loro accampamento militare e immergersi nella storia longobarda, tra rievocazioni storiche, tiro con l’arco, artigianato medievale e scherma storica, scoprendo usanze, mestieri e costumi dell’epoca.

Non può mancare un’area dedicata al food, a cura della Proloco di Apice, con stand enogastronomici per degustazioni di prodotti tipici e botteghe degli artigiani che valorizzano il territorio e le sue tradizioni.

I mercatini sono allestiti al castello di Apice Vecchia per i fine settimana dal 15 novembre e i giorni 8 e 19 dicembre, il sabato dalle ore 15 alle ore 22, le domeniche dalle ore 10:30 alle ore 22, e per l’ingresso è necessario acquistare un biglietto.

Alla fortezza di Montepulciano

Si accendono il 22 novembre le tradizionali luci di Natale a Montepulciano, uno dei mercatini natalizi più grandi d’Italia, con tantissime casine in legno per lo shopping natalizio, una selezione di street food dolce e salato, e attrazioni per tutta la famiglia. Tante novità, diverse attività e qualche sorpresa ad animare il mercatino che si sviluppa nella parte alta del borgo, tra Piazza Grande e Via San Donato.

Presenti tantissime categorie merceologiche, tra addobbi e decori natalizi, artigianato in legno, accessori e pelletteria, artigianato locale, gioielleria, prodotti alimentari e dolciumi. Tra le bancherelle, le vie pedonali sono il palcoscenico ideale per spettacoli, show e attività di animazione per tutta la famiglia, ovviamente a tema natalizio!

A pochi passi dalla piazza centrale del mercatino, si trova la panoramica Christmas Terrace, dove, in collaborazione con il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, i più grandi possono degustare il celebre vino.

Ma è la Fortezza medievale, a pochi passi da Piazza Grande, la vera attrazione dell’Avvento: qui infatti è allestito il Castello di Babbo Natale, tre piani di stanze addobbate a festa e visitabili dal pubblico, che può sbirciare per scoprire dove vive Babbo Natale e gioca con i suoi laboriosi elfi.

C’è la cucina magica, lo studio per scrivere le letterine, il giardino d’inverno per salire sulla slitta, e poi la mitica stanza del trono, dove incontrare il padrone di casa e imbucare la propria letterina. Dal 22 novembre al 6 gennaio, tutti i giorni, sono tante le attività e i laboratori proposti, per diventare magari uno dei nuovi aiutanti di Babbo Natale!

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Ufficio stampa

Il Mercatino di Natale di Montepulciano

Il Natale di Limatola, Campania

Il castello di Limatola, tra le province di Benevento e Caserta, domina il borgo medievale con le sue antiche viuzze, le venelle, e ospita uno dei mercatini di Natale più suggestivi d’Italia: il Cadeaux al Castello.

Dal 7 al 9 novembre, dal 14 al 16 novembre, dal 21 al 23 novembre e ininterrottamente dal 28 novembre al 14 dicembre, il castello si trasforma in un luogo incantato, illuminato da luci scenografiche e animato da spettacoli, con un’ampia offerta di prodotti enogastronomici e artigianali. Il mercatino di Natale, che per l’edizione 2025 ha scelto il tema “Cirque de Noël”, sarà un vero viaggio nel mondo circense tra giocolieri, acrobati, illusionisti e artisti di strada.

Per accedere al mercatino di Limatola è necessario un biglietto d’ingresso, che varia per orario e giornata e che include un bicchiere di vin brulé o succo di frutta.

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Per Natale il castello di Limatola si trasforma in un luogo incantato

Il Mercatino di Natale al Castello di Avio, Trentino

Nei weekend del 22-23-29 e 30 novembre, e poi il 6-7-8, 13-14, 20-21 dicembre, torna l’incanto del Natale al Castello di Avio, l’unico mercatino natalizio del Trentino ospitato in un autentico maniero medievale. Questa edizione, parte dei Natali della Vallagarina e organizzata dal FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano, offre un’esperienza unica.

Per cinque weekend, oltre 55 espositori provenienti dalla Vallagarina e dall’alto veronese popolano il Palazzo Baronale, il suo cortile e il Giardino della Contessa, portando con sé vin brulé, birre artigianali, salumi, formaggi, dolci, e creazioni di artigianato locale. L’Avvento al castello risuona così delle note di cori, spettacoli itineranti, e offrirà attività per bambini e visite guidate, in 11 giornate di apertura straordinaria dall’autentico spirito natalizio.

Nelle stesse date, un bus navetta a orario fisso collega il castello di Avio con la Piazza Conciliazione a Sabbionara d’Avio.

Dentro le mura di Castel Tirolo

Nei fine settimana del 28-30 novembre e del 5-8 dicembre, dalle 11 alle 18, il cortile interno di Castel Tirolo viene allestito con bancarelle di artigianato e di gastronomia altoatesina, prodotti da forno e bevande. Le sale del castello ospitano gli artigiani locali, che ripropongono alcuni antichi mestieri, come la lavorazione del feltro, l’utilizzo del tornio, la filatura e la tintura della lana, l’intreccio di cesti e la creazione di oggetti in ceramica e gioielli.

Nella cappella del castello è allestita una mostra di presepi artigianali. Non mancano momenti di musica, con le bande musicali di strumenti a fiato e cori; mentre i bambini sono coinvolti in laboratori di bricolage, spettacoli, animazione.

Natale nei castelli

Ufficio stampa

Il cortile interno di Castel Tirolo viene allestito con bancarelle di artigianato e di gastronomia

Castello Reale di Govone, nel cuore del Roero

Nel cuore del Roero, il borgo di Govone si prepara a regalare un’esperienza natalizia unica. Tra il 15 novembre e il 21 dicembre, il borgo si veste a festa, trasformandosi in un villaggio incantato dove ogni angolo, ogni decorazione e ogni via riflettono la magia autentica del Natale. Tra luci scintillanti e addobbi natalizi, passeggiare per le vie del centro storico e per i sentieri del parco del Castello Reale sarà come entrare in una fiaba, popolata dagli elfi della corte di Babbo Natale, pronti a incantare con spettacoli e animazioni adatte a tutte le età.

Si potrà assistere allo spettacolo itinerante in più stanze La Casa di Babbo Natale e i più piccoli potranno frequentare la Scuola degli Elfi, dove imparare i segreti per diventare i perfetti aiutanti di Babbo Natale, vivendo un momento di pura magia.

A completare il viaggio natalizio c’è il Castello Reale di Govone, una dimora storica patrimonio UNESCO, che per l’Avvento 2025 si trasforma nel Castello di Natale con decorazioni uniche per far risplendere il vero spirito del Natale in un modo tutto nuovo, regalando ai visitatori un’esperienza esclusiva e affascinante. Le 50 casette del mercatino accolgono i visitatori con una selezione di prodotti artigianali e creazioni speciali, pensati per chi cerca qualcosa di unico.

Castello di San Pietro in Cerro, Emilia Romagna

Il Castello di San Pietro in Cerro, in Emilia Romagna, si prepara a ospitare un evento natalizio il 29 e 30 novembre 2025, tra suggestive atmosfere autunnali e l’accogliente calore delle tradizioni. Durante l’ultimo fine settimana di novembre, il castello apre le sue porte per una celebrazione che unisce mercatini, arte e prodotti tipici del territorio.

All’ingresso, il viale dei tigli profuma di vin brûlé, castagne arrostite e legna scoppiettante, e, a partire dalle 10, il portone del castello si apre sul cortile dei cavalieri, dove un’installazione luminosa di Natale e la voce dal vivo di Golden DinDin da il benvenuto ai visitatori.

Sotto le colonne del porticato si allineano i banchi del Mercato delle Cose Buone, che espongono una selezione accurata di prodotti locali: tartufi, salumi, formaggi, conserve, miele, vini e liquori; oltre alla piccola pasticceria dolce e salata per chi desidera uno spuntino o una colazione, e piatti caldi per un pranzo all’aperto. Tra le antiche cucine e le sale da pranzo, invece, si possono degustare vini, champagne e cocktail per chi vuole brindare davanti al camino.

Il piano nobile, addobbato a festa, ospita le Proposte Creative di Artisti e Artigiani: una selezione di idee natalizie originali e ricercate, perfette per un regalo speciale o per decorare la propria casa.

Per chi desidera ampliare la visita, durante la due giorni si possono vistare due mostre d’eccezione: la suggestiva esposizione Cina Millenaria – I Guerrieri di Xian nei sotterranei e il MiM – Museum in Motion, una collezione di arte contemporanea allestita nel sottotetto del castello.

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I castelli dove si svolge The Traitors, il reality psicologico con Alessia Marcuzzi

Alessia Marcuzzi torna a condurre e lo fa con un programma attesissimo: The Traitors. Il reality mistery con un tocco di atmosfera da romanzo giallo porta il cast a sfidarsi per indovinare il traditore.

Ma c’è un altro protagonista che ruba la scena: i castelli in cui si svolge il gioco. Autentici gioielli simbolo della Val di Non… ecco dove si svolge il reality The Traitors.

I castelli del Trentino nel reality The Traitors

Il reality show The Traitors Italia condotto da Alessia Marcuzzi sceglie la Val di Non come luogo principale grazie ai suoi tanti castelli. Ma quali sono quelli utilizzati?

Castel Valer

Castel Valer, con la sua torre ottagonale alta più di quaranta metri, domina il paesaggio come un guardiano silenzioso. Qui i “Fedeli” si sono riuniti per indagare, discutere e cercare di smascherare i “Traditori”. Le stanze eleganti, i corridoi affrescati e i saloni rinascimentali hanno ospitato secoli di storia nobiliare e, per l’occasione, nuove trame moderne fatte di strategie e bugie. Passeggiare oggi tra le sue sale è come entrare in una partita ancora in corso: ogni angolo sembra sussurrare segreti e sguardi sospetti.

Se dovessimo eleggere uno dei castelli più eleganti della Val di Non il titolo lo vincerebbe Castel Valer che con la sua posizione panoramica e il panorama attorniato di meleti fa battere il cuore. Conta più di 1.000 anni di storia alle spalle ed è possibile visitarlo con l’aiuto di guide esperte che ne raccontano storia e curiosità. Chi desidera visitarlo può raggiungerlo facilmente da piazza Carlo Antonio Pilati a Tassullo dove è anche presente un parcheggio.

Castel Nanno

A pochi chilometri di distanza, Castel Nanno offre un’atmosfera completamente diversa: più spettrale, più enigmatica. Qui, nel corso del reality, i concorrenti hanno affrontato prove immerse in un’energia quasi magica. Il maniero, avvolto da leggende e racconti di antichi fantasmi, è considerato uno dei più misteriosi della Val di Non. Dicono che le sue mura abbiano assistito a storie di amori proibiti e vendette, e guardandolo da vicino è impossibile non sentire un brivido.

Visitandolo, ci si ritrova catapultati in un’altra epoca: quella in cui la paura e la curiosità camminavano di pari passo. Dall’anima elegante e austera, ma con un giardino curatissimo e dall’atmosfera magica, incanta i visitatori. È tra i castelli più suggestivi del territorio e da qui si possono scoprire leggende come quelle degli innamorati Melisenda e Ludovico, oppure apprendere leggende legate a streghe arse vive.

E se pensate che questi due castelli siano gli unici scenari degni di un reality psicologico, vi sbagliate di grosso: la valle del Trentino Alto-Adige è una costellazione di manieri, torri e residenze nobiliari che meritano di essere scoperte una a una.

Dove vedere il reality the Traitors

Il reality, nato nei Paesi Bassi con il titolo De Verraders e diventato un successo internazionale premiato ai BAFTA e agli Emmy, è arrivato in Italia in grande stile. Dal 30 ottobre su Prime Video potrete immergervi nei primi quattro episodi, mentre il gran finale andrà in onda il 6 novembre.

Sei puntate per scoprire chi sono i veri traditori…e fin dove si può spingere l’animo umano pur di vincere.

The Traitors Italia con Alessia Marcuzzi

ANSA

The Traitors Italia, il nuovo reality con Alessia Marcuzzi
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Halloween in castello: eventi e attrazioni da non perdere quest’anno

Quest’anno lasciatevi trasportare nel mondo di mistero e brividi racchiuso nei castelli più suggestivi d’Italia. Dalla Rocca Sanvitale di Fontanellato al Castello di Susans a Majano, passando per Roccascalegna e l’affascinante Grazzano Visconti, ogni dimora storica si trasforma in un teatro di atmosfere spettrali e magie inquietanti.

Passeggiate tra corridoi avvolti nel buio, giardini che sembrano usciti da un racconto gotico e stanze animate da proiezioni e suoni sinistri. Forse vi imbatterete in apparizioni leggendarie o in storie che fanno gelare il sangue e, dopo l’emozione dei brividi e delle avventure, concedetevi una pausa con dolcetti e prelibatezze a tema Halloween, perfetti per ricaricare le energie prima di scoprire nuovi segreti dei castelli.

Quali sono gli eventi da non perdere? Ecco i nostri consigli per trascorrere Halloween in un castello!

Halloween alla Rocca Sanvitale di Fontanellato

La Rocca Sanvitale di Fontanellato, tra i castelli più incantevoli dell’Emilia Romagna, apre le sue porte per tre appuntamenti speciali ad Halloween. Venerdì 31 ottobre, alle 19:00 e alle 21:00, il mentalista emiliano Francesco Busani guiderà famiglie, bambini e ragazzi in un percorso tra le sale storiche del castello, per poi incantarli con illusioni ispirate a fiabe e saghe fantasy.

Sabato 1° novembre, spazio al ‘Patto delle Streghe’: visite guidate animate da figure stregonesche accompagneranno le famiglie in un’avventura interattiva tra gli spazi della Rocca, con indovinelli e incantesimi da svelare. Sempre sabato, ma alle 21:00, Busani torna con uno spettacolo per adulti e ragazzi dai 14 anni alla scoperta del proprio potere interiore tra suspense e suggestione. I posti per questi eventi sono limitati e la prenotazione è obbligatoria.

Festa di Halloween al Castello di Susans a Majano

Al Castello di Susans, a Majano, Halloween diventa una notte di magia e divertimento tra atmosfere incantate e brividi da favola. Musica, luci suggestive e sorprese misteriose trasformano il castello in un luogo dove grandi e piccoli possono vivere emozioni uniche. Preparatevi a spaventi divertenti, spettacoli magici e momenti di pura fantasia, perfetti per una serata indimenticabile.

Spettacoli e visite a Grazzano Visconti

Venerdì 31 ottobre, il borgo di Grazzano Visconti si trasforma in un palcoscenico di spettacoli, balli e musica, con visite speciali al Castello e al parco tra sedute spiritiche, medium e apparizioni spettrali. Gli stand gastronomici della Pro Loco diffondono i profumi caldi dell’autunno, mentre travestimenti e maschere completano l’atmosfera magica e inquietante della serata.

Il weekend prosegue con l’AfterHalloween, sabato 1 e domenica 2 novembre: animazioni nel borgo, bancherelle artigianali, mostra fotografica e laboratori per bambini come “Decoriamo le zucche”. Non mancheranno danze e musica celtica, la magia di Mago Vincent e spettacoli itineranti, oltre a visite guidate animate al Castello.

Notte al Castello di Monticello d’Alba

Dal 31 ottobre al 2 novembre 2025, il Castello di Monticello d’Alba apre le sue porte per vivere Halloween tra mistero e divertimento. Venerdì 31 ottobre, adulti e ragazzi dai 6 anni in su potranno partecipare a visite serali guidate al buio, per un’esperienza suggestiva e avvolta nell’ombra. Sabato 1 e domenica 2 novembre, l’Halloween Family Tour trasforma il castello in un’avventura per bambini: con un kit di gioco alla mano, i piccoli esploratori cercheranno indizi nascosti tra le sale, fino a scoprire una dolce sorpresa finale.

Halloween al Castello di Roccascalegna

Venerdì 31 ottobre 2025, il Castello di Roccascalegna, tra i castelli più belli d’Abruzzo, si anima per Halloween con magia, mistero e brividi. Dalle 19:00, illusionisti, streghe, cartomanti e fantasmi guideranno i visitatori in un percorso immersivo tra sale storiche, corridoi gotici e luci suggestive. ABA The Illusionist stupirà il pubblico con due spettacoli serali, mentre costumi, musica, zucche illuminate ed effetti scenici renderanno la notte indimenticabile. Un’esperienza unica tra storia, mito e fantasia, da vivere con coraggio…e costume a tema obbligatorio!

A scuola con Val Helsing al Castello di Agazzano

Infine, al Castello di Agazzano di Piacenza, dal 31 ottobre al 2 novembre 2025, il celebre Van Helsing guiderà i giovani aspiranti cacciatori di vampiri in un’avventura unica tra cunicoli e segrete del castello. I bambini dai 6 anni in su, accompagnati da un adulto, affronteranno enigmi e misteri per individuare entità maligne da sconfiggere e, al termine del percorso di circa 45 minuti, riceveranno il diploma di cacciatore di vampiri. La manifestazione si svolge anche in caso di maltempo e la prenotazione è obbligatoria.

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Viaggio a Trenčín in Slovacchia, la nuova Capitale Europea della Cultura 2026

I passeggeri che salgono sul treno che collega Bratislava con il nord del Paese la intravedono dal finestrino, una pittoresca cittadina dominata da un imponente castello. Molti non sanno come si chiami, ma si ripromettono di visitarla il prima possibile. Il 2026 potrebbe essere l’anno perfetto perché Trenčín, il nome di questa incredibile città, sarà la Capitale Europea della Cultura.

Situata in Slovacchia, non lontano dal confine con la Repubblica Ceca, Trenčín è la meta ideale da scoprire non solo perché offre un ricco calendario di eventi legati al riconoscimento a Capitale della Cultura, ma anche perché poco affollata e per le sue attrazioni storiche e culturali. Questi i nostri consigli su cosa vedere!

Il castello medievale

Uno dei luoghi più famosi di Trenčín, in Slovacchia, è il suo maestoso castello che, da secoli, domina le colline circostanti e la valle del Váh. Le mura più antiche risalgono all’XI secolo, quando la fortezza fu eretta per controllare le rotte commerciali che collegavano il Baltico al Mediterraneo.

Il percorso principale di visita vi condurrà tra torri e leggende: si parte dalla Torre della Fame, una prigione profonda nove metri dove i nemici del re trovavano una lenta fine, e si prosegue verso la Torre di Mattia, un elegante edificio gotico che ospita una collezione di armature e armi. Chi desidera un’esperienza più approfondita può scegliere anche un itinerario semi-guidato disponibile con un piccolo supplemento. Durante l’estate, il castello si anima anche con tante attività medievali dedicate ai bambini.

Chiesa Parrocchiale della Natività della Vergine Maria

La Chiesa Parrocchiale della Natività della Vergine Maria, situata a metà strada verso il castello di Trenčín, risale al 1324 e faceva parte delle antiche fortificazioni cittadine. Ricostruita più volte dopo incendi e assedi, unisce elementi gotici e rinascimentali. Celebre per la cappella funeraria degli Ilešházi e per le antiche opere d’arte gotiche oggi conservate a Budapest, offre splendide vedute sulla città e funge da tappa suggestiva prima della salita al castello.

La piazza Mierové

Nel cuore di Trenčín si apre Mierové námestie, una piazza elegante e animata che da secoli rappresenta l’anima della città. Sorta ai piedi della rocca e del suo imponente castello, occupa l’antico spazio del mercato medievale, formato nel XII secolo lungo la via commerciale che collegava la Porta Morava alla valle del Nitra. Circondata da case borghesi dai frontoni barocchi e rinascimentali, la piazza custodisce gioielli storici come la Chiesa dei Piaristi, eretta dai Gesuiti nel XVII secolo, e monumenti emblematici quali la Colonna della Peste e la statua di San Giovanni Nepomuceno.

Fiesta Bridge

Con la nomina a Capitale Europea della Cultura, la città si è impegnata a ristrutturare diverse zone. Tra i lavori più importanti spicca il Fiesta Bridge, nato per trasformare un’infrastruttura storica in un nuovo spazio pubblico di qualità, unendo il centro di Trenčín al fiume Váh. Sorto sul sito del vecchio ponte ferroviario del 1883, più volte ricostruito nel corso del tempo, il progetto di riqualificazione vuole proporre ai residenti e ai turisti una passeggiata panoramica e un’area pedonale con pista ciclabile.

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Torre Alfina, il borgo dominato da un castello fiabesco e dal Bosco di Biancaneve

Arroccato su un’altura che domina l’Alta Tuscia, Torre Alfina è uno di quei luoghi che sembrano sospesi nel tempo. Le sue stradine lastricate conducono fino a un maestoso castello, dimora d’altri tempi che veglia sul borgo con eleganza. Ai piedi del paese si estende il Bosco del Sasseto, un intreccio di alberi secolari e rocce ricoperte di muschio che hanno ispirato il soprannome di “Bosco di Biancaneve”. Sì, parliamo di una località davvero unica nel suo genere, il top per chi cerca autenticità e fascino, lontano dalle rotte turistiche più scontate.

Cosa vedere a Torre Alfina

Arrivare a Torre Alfina è un po’ come entrare in un piccolo mondo a parte. Le case in pietra scura, le finestre fiorite e l’odore di legna bruciata danno subito l’impressione di un angolo del Lazio vissuto, vero. Il borgo è raccolto e curato, ma conserva ancora quella spontaneità che altrove si è persa. Gli abitanti si conoscono tutti, le porte restano socchiuse e dalla piazza arriva il suono delle campane: qui non serve molto per sentirsi a casa.

Piazza Sant’Angelo e la Chiesa di San Michele Arcangelo

La piazza principale, dedicata a Sant’Angelo, è piccola ma scenografica, un punto di sosta naturale per chi arriva da queste parti. Sul lato più alto si affaccia la Chiesa di San Michele Arcangelo, costruita tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento. Dentro si respira un’atmosfera semplice, con pareti spoglie e una luce morbida che filtra dalle finestre.

L’altare è intitolato all’arcangelo, patrono del paese, e conserva una pala d’epoca che gli abitanti custodiscono con orgoglio. Sedersi qualche minuto sui gradini della piazza, magari nel tardo pomeriggio, è uno di quei piccoli gesti che fanno innamorare ancora di più di questa località del viterbese.

Le antiche mura e le porte del borgo

Ancora oggi si riconosce l’antico impianto medievale di Torre Alfina. Restano tratti delle mura di cinta e alcune delle vecchie porte d’ingresso, come Porta Romana e Porta del Sole. Hanno pietre consunte e archi a tutto sesto che parlano di secoli di storia. In passato il borgo era un punto strategico fra Lazio, Umbria e Toscana, conteso da famiglie nobili e da poteri religiosi. Se si presta attenzione, si notano ancora segni di restauri antichi, stemmi scolpiti e feritoie. Sono dettagli che raccontano il peso del tempo senza bisogno di parole.

Borgo di Torre Alfina

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Un bellissimo angolo di Torre Alfina con il suo castello

Le cantine nel tufo e la tradizione del vino

Sotto le abitazioni del centro storico si nasconde un piccolo mondo sotterraneo: le cantine scavate nel tufo, usate per conservare vino e olio. Alcune sono ancora in uso, altre si aprono solo durante le feste. Entrarci permette di fare un vero e proprio salto indietro di qualche secolo, tra botti di legno, profumo di mosto e pareti umide.

La tradizione vinicola qui ha radici profonde. I vigneti sulle colline producono rossi intensi e profumati, spesso serviti nelle osterie accanto a piatti robusti: zuppa di farro, cinghiale in umido e pane cotto a legna.

Il Museo del Fiore

Poco fuori dal borgo c’è un posto che vale la pena visitare, soprattutto se si viaggia con bambini o se si ama la natura: il Museo del Fiore. Ospitato in un vecchio casale ristrutturato all’interno della Riserva Naturale di Monte Rufeno, è un luogo vivo, con installazioni, percorsi sensoriali e mostre che cambiano a seconda delle stagioni. Racconta la ricchezza botanica del territorio, le fioriture, le erbe spontanee e l’equilibrio fragile che lega l’uomo al suo ambiente.

Il Castello di Torre Alfina

Il Castello di Torre Alfina si staglia sopra il borgo con le torri merlate e le sue mura grigie, visibili già dalla strada che porta verso il centro abitato. Le pietre hanno la patina del tempo e raccontano secoli di storia, a partire dal Medioevo, quando la costruzione serviva a controllare la valle e le vie tra Lazio, Toscana e Umbria.

Tra i proprietari del castello spicca Edoardo Cahen d’Anvers, banchiere belga dell’Ottocento, il quale decise di trasformare l’edificio in una residenza nobiliare, aggiungendo torri in stile neogotico, finestre a sesto acuto e dettagli che ricordano i manieri del Nord Europa. All’interno i saloni conservano camini monumentali e soffitti in legno. Alcune stanze hanno pareti affrescate e scalinate che conducono alle terrazze, dalle quali il panorama sulle colline e fino al Monte Amiata sembra infinito.

Il parco attorno segue lo stile romantico inglese. Sentieri sinuosi si insinuano tra alberi secolari, prati e angoli nascosti che aprono prospettive inaspettate sul borgo sottostante. Le visite guidate raccontano le scelte architettoniche della famiglia Cahen e il modo in cui la fortezza dialoga, ancora oggi, con il paese.

Il Bosco del Sasseto

Il misterioso Bosco del Sasseto prende vita ai piedi del Castello di Torre Alfina e vanta un’atmosfera che sembra uscita da una fiaba. Non a caso, il National Geographic in uno dei suoi articoli lo definì il “Bosco di Biancaneve” e il motivo è piuttosto semplice: la particolare impressione magica che lascia a chi lo attraversa. Il merito è dei massi lavici ricoperti di muschio, degli alberi secolari dai tronchi contorti e del sottobosco fitto che crea giochi di luce e ombra continui.

La foresta copre 61 ettari e ospita più di trenta specie di alberi, tra cui lecci, faggi, olmi, aceri e l’albero della manna. Alcuni di essi sono alti più di 25 metri e possiedono oltre un metro di diametro. Il terreno, formato da frammenti di roccia lavica provenienti da un antico vulcano, è coperto da muschio e felci, e ogni passo nel bosco mette a disposizione scorci che cambiano costantemente.

Tra i fusti, in una radura tranquilla, si trova il Mausoleo di Edoardo Cahen, costruito alla fine dell’Ottocento in stile neogotico. Fu eretto dallo stesso marchese per custodire le proprie spoglie. Il tempietto si integra nel paesaggio senza forzature, diventando parte della foresta stessa.

Dal 2006, tra le altre cose, il Bosco del Sasseto è riconosciuto come Monumento Naturale dalla Regione Lazio, sia per il suo valore ecologico che per quello paesaggistico.

Dove si trova e come arrivare a Torre Alfina

Torre Alfina sorge nel cuore della Tuscia, in provincia di Viterbo, a pochi chilometri dal confine con la Toscana. Il borgo si adagia su un’altura di tufo e guarda la valle che si apre sotto di sé, con colline e boschi che cambiano colore con le stagioni. Arrivando in auto, si percorrono la SP17 o la SP28: strade tranquille, strette in alcuni punti, che scorrono tra campi e vigneti.

Chi sceglie i mezzi pubblici raggiunge prima la stazione di Acquapendente, a circa dieci chilometri di distanza. Da lì si può salire a bordo di un taxi o un autobus locale, con la strada che sale dolcemente fino al borgo. Anche da Viterbo o da Orvieto il viaggio in auto dura poco più di mezz’ora, e ogni curva fa sì che si possano scorgere viste sulle colline e sugli ambienti naturali che fanno da preludio all’arrivo in questo villaggio che pare incantato.

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Tipperary in Irlanda è un racconto di castelli, vallate e antiche tradizioni

La contea di Tipperary, situata nel cuore dell’Irlanda, è stata recentemente inserita tra le mete “Best in Travel 2026” da Lonely Planet, grazie alla combinazione di paesaggi naturali mozzafiato, patrimonio storico e atmosfere autentiche.

La contea, detta Golden Vale d’Irlanda, è famosa per la sua campagna verdeggiante, le colline dolci e i villaggi pittoreschi, che offrono un’esperienza più intima rispetto alle destinazioni turistiche più affollate. Oltre alle attrazioni storiche, Tipperary è un paradiso per gli amanti della natura e delle attività all’aria aperta.

Cosa vedere e fare a Tipperary

Visitare Tipperary significa entrare in contatto con secoli di storia e con una natura sorprendentemente variegata. Uno dei luoghi simbolo è la Rock of Cashel – detta anche Rocca di San Patrizio per via di una leggenda – un antico insediamento medievale che domina la campagna circostante.

Qui si può ammirare una magnifica rocca, che divenne negli anni un edificio di strutture abbastanza complesso – formata da una torre rotonda, una cappella romanica e una cattedrale gotica – testimone di un passato ricco di leggende e vicende storiche.

Poco distante si trova il Cahir Castle, uno dei castelli meglio conservati d’Irlanda, che sorge su un’isola rocciosa che si affaccia sul fiume Suir. Passeggiare nella Sala Grande, tra i torrioni del castello e lungo il cortile significa fare un viaggio indietro nel tempo.

Cosa vedere nella contea di Tipperary

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Cahir Castle, Tipperary

A piedi dal parcheggio del castello si arriva a un’altra gemma nascosta: il Swiss Cottage, una dimora di pura fantasia costruita all’inizio del 1800 progettata per simulare la vita semplice dei contadini ma decorata con carta da parati dipinta a mano e abbellita da vetri veneziani.

Per chi ama la natura, il Glen of Aherlow rappresenta una tappa obbligata: una valle incantevole tra le montagne Galtee, ideale per escursioni a piedi, in bicicletta o a cavallo.

Gli appassionati di geologia e avventura potranno invece esplorare le grotte di Mitchelstown, con le loro spettacolari stalattiti e stalagmiti, accompagnati da guide esperte che raccontano curiosità scientifiche e leggende locali.

Oltre alle attrazioni principali, Tipperary offre numerose attività all’aperto: dal trekking lungo i sentieri panoramici, alle escursioni in canoa sul Lough Derg – lago irlandese – fino alle passeggiate nei villaggi caratteristici.

Qui è possibile scoprire mercati locali, degustare formaggi tipici, acquistare presso le botteghe artigiane – nella città di Nenagh – e vivere piccoli gastropub tradizionali (dove gustare un ottimo stufato).

Dove si trova la contea e come arrivare

La contea di Tipperary, Best in Travel 2026, si trova a sud nell’entroterra dell’Irlanda, ed è facilmente raggiungibile in auto dalle principali città come Dublino, Limerick e Cork.

Le strade principali e le autostrade garantiscono un accesso comodo e veloce, mentre i trasporti pubblici, tra cui autobus e treni regionali, permettono di raggiungere le località più interessanti senza difficoltà.

Per chi preferisce viaggiare lentamente, le strade panoramiche – come la parte sud della Wild Atlantic Way e dell’Ireland’s Ancient East – offrono scorci straordinari della campagna irlandese, con colline verdi, fiumi e villaggi che sembrano fermi nel tempo.

Come arrivare a Tipperary in Irlanda

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Verde paesaggio di Tipperary in Irlanda

La contea si trova anche non lontano da due aeroporti internazionali connessi con tantissimi città europee e mondiali. L’aeroporto di Shannon dista novanta minuti mentre quello di Dublino è a circa due ore.

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Castelli abbandonati in Italia: tra rovine, leggende e bellezza senza tempo

C’è qualcosa di irresistibile nei castelli abbandonati in Italia e dimenticati dal tempo. Non quelli restaurati e ampiamente visitati dai turisti, ma quelli che resistono silenziosi tra boschi, colline e montagne, dove le pietre sembrano trattenere segreti antichi. Con l’arrivo di Halloween, quando le ombre si allungano e le leggende sembrano risvegliarsi, questi luoghi diventano ancora più affascinanti.

Non servono draghi o malefici incantatori per sentirne il mistero: bastano corridoi invasi dall’edera, saloni senza più soffitti e torri che scrutano l’orizzonte come sentinelle dimenticate. In Italia, ci sono ancora dei castelli abbandonati che sembrano usciti da un sogno gotico, o forse da un incubo romantico. Alcuni custodiscono tracce d’arte, altri si dissolvono lentamente nella nebbia delle valli alpine, ma tutti raccontano di un passato sospeso tra storia e leggenda.

Questi i castelli perfetti da visitare (o solo immaginare) nelle prossime notti d’autunno.

Il Castello del Gigante, Emilia-Romagna

Tra i castelli più belli dell’Emilia-Romagna spicca silenzioso il Castello del Gigante, un maniero che racconta un’epopea tra Medioevo e neogotico, sospesa tra romanticismo e rovina. Situato a Calderara di Reno, fu progettato nel Trecento come torre d’avvistamento voluta da un condottiero locale e successivamente ampliato nei secoli: dalla torre originale si costruì una sovrapposta in onore della moglie del signore e l’edificio assunse più volte nuovi assetti fino a trasformarsi in un elegante castello in stile gotico ottocentesco.

Nel XX secolo, il maniero ospitò un’associazione culturale americana, che lo trasformò in luogo di lettura, musica e ospitalità. Scaffali di libri, tappeti pregiati e una misteriosa poltrona in bilico sulle macerie testimoniano ancora quell’era luminosa. Tuttavia, il sisma del 2012 ha segnato una svolta provocando crepe profonde nelle volte, solai collassati e impalcature che sorreggono la torre instabile.

Oggi, anche se l’accesso interno è vietato per ragioni di sicurezza, l’esterno del castello conserva un’aria magica: la statua del gigante in cartapesta che pende minacciosa dal soffitto e la grande scala d’onore intatta nella sua eleganza creano un’atmosfera perfetta per una visita autunnale.

Il Castello dell’Artista, Lombardia

Nella campagna lombarda, invece, si nasconde il Castello dell’Artista, un maniero che appare sospeso tra eleganza decadente e malinconia. Costruito nei primi anni del Seicento dal marchese Gonzaga, esponente di una delle casate più illustri d’Europa, il complesso comprende una corte fortificata, annessi agricoli e un corpo centrale che rivela ancora oggi il gusto e la raffinatezza di un’epoca ormai svanita.

All’interno, le pareti sono tappezzate di fotografie color seppia che raccontano generazioni di vita aristocratica: sorrisi composti, abiti d’epoca, ricordi di feste e ritratti familiari che vegliano sulle stanze ormai silenziose. L’ultima erede della famiglia visse qui fino al 2005, raggiungendo i 108 anni, prima che il castello venisse definitivamente abbandonato. È probabile che, nei prossimi anni, sarà protagonista di un progetto di restauro.

Castelvecchio, Alto Adige

Infine, in Alto Adige, troviamo le rovine di Castelvecchio, uno dei luoghi più suggestivi e poetici delle Dolomiti. Più che un castello, si tratta di frammenti di mura che si confondono con la roccia e arcate spezzate. Le sue origini risalgono al XII secolo, quando i Signori di Hauenstein, da cui la rocca prese il nome originale di Burg Hauenstein, vi stabilirono la loro dimora fortificata, dominando il territorio alla base della celebre cima Santner.

Nel XIV secolo divenne la residenza del poeta e menestrello Oswald von Wolkenstein (1377–1445), figura affascinante e controversa della cultura medievale tirolese. Nei secoli successivi, guerre, abbandono e intemperie ne ridussero l’antico splendore a rovine, ma un restauro negli anni ’70 ne salvò le vestigia, restituendo nuova dignità alle sue mura e agli affreschi della cappella, riscoperti sotto strati di intonaco.

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Alla scoperta del borgo di Gruyères, tra i più belli della Svizzera Francese

La notte si dorme nella quiete dei prati circostanti, accompagnati dal tintinnare dei campanacci delle mucche che pascolano nel buio. Di giorno si cammina tra stradine acciottolate, lungo salite e discese che conducono ai belvedere più suggestivi. E se c’è un castello, e qui ce n’è uno meraviglioso, potete scommettere che le viste non mancano. Dalle botteghe e dai ristoranti si diffonde un profumo di fonduta e rosmarino che riempie l’aria.

Siamo a Gruyères, una piccola e pittoresca cittadina che sembra emergere direttamente dal Medioevo dove vivono ufficialmente 60 persone. La prima impressione è quella di un paesaggio bucolico: un borgo incastonato tra dolci colline dove pascolano tranquille pecore e mucche, sullo sfondo le maestose montagne del Moléson e della Dent du Chamois. Al tramonto, tutto si tinge di una luce calda e suggestiva.

Eppure, Gruyères nasconde anche un’anima più cupa e sorprendente, quasi aliena: musei e bar dove la fantascienza e la biomeccanica prendono il sopravvento. Vi abbiamo incuriosito? Ecco i nostri consigli su cosa vedere in una delle cittadine più affascinanti del Canton Friburgo, nella Svizzera Francese.

Gruyères, città del formaggio dal 1115

La star del borgo si annuncia già dal suo profumo: il formaggio Gruyère DOP, uno dei formaggi a pasta dura più conosciuti e apprezzati al mondo. Ancora oggi viene preparato secondo la ricetta tradizionale messa a punto dai frati del monastero di Rougemont nel 1115. A renderlo unico è proprio il suo metodo di produzione, che ne preserva l’inconfondibile delicatezza e il sapore pieno.

Tutto dipende dal latte crudo, ottenuto da mucche nutrite con erba fresca in estate e con fieno in inverno, e dall’abilità dei contadini, degli allevatori e dei mastri casari. Se siete curiosi, raggiungete la Maison du Gruyère, una latteria dimostrativa dove, due volte al giorno, 22 agricoltori consegnano il latte delle loro mucche che pascolano nei rigogliosi prati e nei pascoli alpini. Qui potrete assistere alla produzione del formaggio tra le 9:00 e le 12:30, partecipando a un tour interattivo.

E se non potete partire subito per la Svizzera, sappiate che anche in Italia esiste un formaggio figlio del Gruyère: il Greviera di Ozieri, prodotto in Sardegna e riconosciuto come Prodotto Agroalimentare Tradizionale (P.A.T.). 

Cosa vedere a Gruyères

Basta darle un’occhiata e subito Gruyères ti fa venir voglia di perderti tra le sue stradine, alla ricerca degli scorci più belli. E come tutti i borghi più belli, anche questo intreccia le sue origini con una leggenda: secondo la storia, Gruyères fu fondata nel 400 a.C. dal re vandalo Gruerius. Egli vide una gru (grue in francese) volare nel cielo serale cremisi e decise di costruire la sua città proprio in quel punto. Questo è il motivo per cui lo stemma di Gruyères raffigura una gru su sfondo rosso.

Cosa vedere per scoprirla? 

Castello di Gruyères

Una visita al Castello di Gruyères, imponente fortezza del XIII secolo, è semplicemente d’obbligo. Arroccato su uno sperone roccioso che domina la valle, questo castello perfettamente conservato racconta oltre otto secoli di storia, arte e leggende. Un tempo residenza dei conti di Gruyères, oggi accoglie i visitatori in un percorso affascinante tra sale arredate, affreschi, arazzi e opere che testimoniano il gusto e la vita dell’aristocrazia medievale.

Grazie all’innovativa applicazione di realtà aumentata, è possibile esplorare il castello come se si tornasse indietro nel tempo: cavalieri, dame e musiche d’epoca prendono vita tra le mura, fino a condurvi nella splendida Sala dei Cavalieri, il cuore simbolico della fortezza.

All’esterno, un giardino alla francese incornicia il panorama spettacolare sulle Prealpi friburghesi. Fermatevi sulla terrazza per ammirare la vista e lasciarvi avvolgere dal silenzio e dalla magia di uno dei luoghi più suggestivi della Svizzera.

Castello di Gruyères

© UFT/FTV

Il Castello di Gruyères in inverno

Museo HR Giger

Gruyères, però, ha anche luoghi segreti e dalle atmosfere più oscure. Se il castello principale ha giardini fioriti e sale eleganti, quello che ospita il Museo HR Giger è il suo fratello più malinconico, creativo e ‘oscuro’. 

Il museo è dedicato all’artista svizzero premio Oscar per la creazione degli inquietanti xenomorfi del film Alien. Le sue opere, sospese tra fantascienza e surrealismo gotico, vi condurranno in un universo oscuro e affascinante, popolato di creature biomeccaniche e visioni oniriche. Il percorso espone dipinti, sculture e disegni originali, insieme a oggetti di scena provenienti dai suoi lavori più celebri.

Accanto al museo si trova il celebre Giger Bar, un locale spettacolare in cui volte, sedute e pareti riprendono le forme di scheletri e vertebre, creando l’illusione di trovarsi all’interno di Alien.

Maison Ceiller

Gruyères è così, sorprende e affascina, ma coccola anche i viaggiatori con il prodotto più amato al mondo: il cioccolato. 

Appena fuori dal borgo si trova la Maison Cailler, la storica fabbrica di cioccolato svizzero con annesso museo, una tappa imperdibile per chiunque ami i sapori autentici. Qui un affascinante tour interattivo accompagna i visitatori in un viaggio multisensoriale attraverso la storia del cioccolato: dalle antiche civiltà mesoamericane, dove il cacao era considerato “cibo degli dei”, al suo arrivo in Europa e alla nascita della tradizione dolciaria svizzera. Il percorso racconta anche la storia del marchio Cailler, il più antico produttore di cioccolato della Svizzera, fondato nel 1819.

Durante la visita è possibile scoprire i segreti della lavorazione, toccare con mano gli ingredienti grezzi, dalle fave di cacao al burro di cacao, e osservare da vicino gli artigiani all’opera nelle fasi di produzione. Il momento più atteso? La degustazione finale, dove il profumo intenso e il gusto cremoso del vero cioccolato svizzero conquistano ogni palato.

È possibile partecipare anche al workshop sotto la guida dei Maître Chocolatier che vi insegneranno a creare la vostra barretta di cioccolato (o altre forme) e a decorarla, da portare a casa come souvenir perfetto e ricordo del vostro viaggio a Friburgo.

Fabbrica di cioccolato a Gruyères

@SiViaggia-Elena Usai

Preparazione del cioccolato a Maison Cailler

Trekking nella natura

Volete digerire tutto il cioccolato e il formaggio che avete assorbito durante il vostro viaggio a Gruyères? Vi consigliamo di farlo percorrendo un sentiero facile e panoramico che parte ai piedi della collina di Gruyères e conduce fino alla suggestiva Chapelle des Marches. Il percorso, adatto a tutti e perfetto anche per le famiglie, regala viste spettacolari sulle montagne del Moléson, della Dent de Broc e sulla catena dei Vanils.

Il cammino inizia tra grandi alberi che offrono ombra e quiete, seguendo un sentiero che si snoda dolcemente fino alla cappella. Da lassù si apre un panorama mozzafiato sull’intera pianura delle Marches, un luogo che invita alla sosta e alla contemplazione.

Proseguendo, il sentiero costeggia il fiume Sarine, dove la brezza fresca e il fruscio del bosco accompagnano i passi. Il punto culminante del percorso è il pittoresco Pont qui branle, il “ponte traballante”, un antico ponte in legno che oscilla leggermente al passaggio, regalando un tocco d’avventura…ma senza alcun pericolo!

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Non solo Neuschwanstein: alla scoperta dei castelli e delle dimore più belle in Baviera

Quando si pensa ai castelli della Baviera il primo che viene in mente è sicuramente quello di Neuschwanstein, così iconico da essere considerato quello delle favole. Non è un caso che proprio lui abbia ispirato Walt Disney. Il territorio, però, custodisce tantissime residenze reali e dimore storiche da scoprire e noi di Siviaggia vogliamo svelarvene alcune imperdibili.

Castello di Linderhof

Il Castello di Linderhof è tra i più piccoli da scoprire in Baviera, ma non per questo meno importante. È stato l’unico a essere completato durante la vita del re, tra il 1874 e il 1878, e anche quello in cui trascorse più tempo…ben otto anni. Ludwig II, soprannominato il “re delle fiabe”, cercava un rifugio lontano dalla corte, un luogo dove potersi isolare e sognare in pace. E Linderhof, ispirato al Petit Trianon di Versailles, era perfetto per questo scopo. Nonostante le dimensioni ridotte, è un tripudio di oro, stucchi, specchi e velluti blu: ogni stanza racconta l’ossessione del sovrano per il lusso e il mito della monarchia francese.

Tra le curiosità più affascinanti, c’è il “Tischlein-deck-dich”, un tavolo magico che si apparecchia da solo: Ludwig non voleva essere disturbato nemmeno dai servitori durante i pasti. E poi i giardini, un capolavoro di simmetrie perfette, fontane danzanti e statue allegoriche. Passeggiando tra i sentieri, si scoprono anche il chiosco moresco con il celebre trono dei pavoni, la casa marocchina e persino una grotta di Venere, un set teatrale sotterraneo ispirato alla Grotta Azzurra di Capri, con tanto di barca e giochi di luce.

Castello di Herrenchiemsee

Spostiamoci ora verso un’isola magica della Germania: la Herreninsel, nel cuore del Chiemsee, uno dei laghi più belli della Baviera. Cominciato nel 1878, il Castello di Herrenchiemsee non venne mai completato, ma bastano le parti terminate per lasciare a bocca aperta chiunque metta piede su quest’isola.

Appena si arriva, si capisce subito che l’ispirazione è Versailles: Ludwig voleva creare un monumento al potere e alla bellezza assoluta, omaggiando il suo idolo, Luigi XIV, il Re Sole. Il risultato? Una reggia spettacolare che unisce grandiosità francese e romanticismo tedesco.

Entrando, ci si trova di fronte alla Sala degli Specchi, una copia perfetta di quella parigina, illuminata da oltre 2.000 candele ogni sera. L’effetto deve essere stato mozzafiato. Poi c’è la camera da letto di parata, dove tutto è rosso e oro, e ogni dettaglio racconta la passione di Ludwig per la teatralità e la simbologia del potere.

Castello di Hohenschwangau

A pochi passi dal celeberrimo Neuschwanstein, sorge un castello che spesso viene ingiustamente messo in secondo piano: il castello di Hohenschwangau. Visitandolo, si entra davvero in una fiaba: ogni stanza conserva ancora gli arredi originali, e grazie alle audioguide, si può rivivere la quotidianità della famiglia reale.

C’è la sala del Cavaliere del Cigno, simbolo di purezza e leggenda medievale (un tema carissimo a Ludwig), la camera della regina, con affreschi delicati e vedute sul lago, e la suggestiva sala degli eroi, dove tutto parla di coraggio e nobiltà. Un piccolo consiglio se potete, visitate Hohenschwangau al tramonto: quando la luce cala e il lago si tinge d’oro, il castello sembra fluttuare nel tempo, sospeso tra storia e leggenda.