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Quiraing, dove fare l’escursione più bella della Scozia

Famosissima e magica, affascinante e selvaggia: sono tutti aggettivi che servono a descrivere la bellissima Isola di Skye, in Scozia. Non a caso, la più grande delle Ebridi Interne vanta alcuni dei paesaggi più iconici della Scozia, tanto che da queste parti è possibile fare l’escursione più bella di tutto il Paese più settentrionale del Regno Unito: quella in Quiraing.

Quiraing, cosa sapere

Il Quiraing è un imperdibile sentiero escursionistico isolato che si sviluppa nell’omonimo e meraviglioso altopiano e che si snoda attraverso una catena di montagne impetuose dell’Isola di Skye.

Di origine vulcanica, si trova per la precisione nella penisola di Trotternish dove alcune antiche frane avvenute nel tempo ci hanno oggi regalato guglie e torrioni suggestivi che si stagliano verticali sul verde.

Il sentiero si caratterizza per non essere molto lungo. In soli 3 chilometri, da condurre però su una strada tortuosa, avrete modo di passare dalla costa a un paesaggio montano selvaggio. Non da meno è la camminata che dal parcheggio sale fino al Quiraing, un’escursione di media difficoltà che va necessariamente compiuta con condizioni meteo favorevoli.

Quello che vi ritroverete di fronte sarà l’immagine che avete sempre sognato della Scozia: vette scoscese, cascate, vallate verdi e in lontananza l’infinità del mare.

In sostanza, gli amanti delle escursioni e dei paesaggi maestosi non potranno assolutamente rimanere indifferenti mentre compieranno questa esperienza. Due sentieri straordinari di cui uno fa il giro delle falesie, mentre l’altro permette di salire direttamente sull’altopiano regalando, al contempo, una vista mozzafiato sul mare e sui paesaggi circostanti.

Altre meraviglie da vedere sull’Isola di Skye

A detta di molti, il Quiraing è l’escursione più bella da fare in tutta la Scozia, ciò non toglie che questa isola mistica e selvaggia regali altrettanti siti d’interesse spettacolari.

Uno di questi è l’Old Man of Storr, una straordinaria formazione rocciosa che si affaccia sul Sound of Raasay. Alto ben 55 metri, si è formato nei secoli a causa dell’erosione dovuta agli agenti atmosferici. Inoltre, è anche  il punto più alto di tutta Skye.

Da non perdere è anche il Castello di Dunvegan, il più antico della Scozia e che si trova racchiuso in un paesaggio fiabesco: tra il mare e la roccia. Da queste parti è anche custodita la Fairy Flag, un drappo che si dice abbia sempre aiutato il clan MacLeod in battaglia.

Poi ancora il tramonto presso Neist Point, la punta occidentale dell’Isola di Skye. Qui svetta fiero un faro che mostra il suo aspetto più irresistibile proprio al calar del sole.

Infine, vi consigliamo di fare un salto alle meravigliose Fairy Pools, una straordinaria serie di avvallamenti, cascate e piccoli stagni cristallini. Si trovano ai piedi dei Monti Cuillins, vicino alla Glen Brittle Forest e sono davvero mitiche. Raggiungibili a piedi tramite un sentiero di ghiaia in buone condizioni per la maggior parte del tragitto, vi regaleranno alcuni dei ricordi più speciali del vostro viaggio nell’Isola di Skye.

Non resta che organizzare un’avventura in Scozia per scoprire il Quiraing, la sua escursione più bella, e tutte le meraviglie della rinomata Isola di Skye.

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Benvenuti sull’itinerario migliore d’Europa

L’itinerario per trekking, gite in mountain bike o escursioni a cavallo migliore d’Europa si cela nelle Fiandre, nel cuore del Parco Hoge Kempen, l’unico parco nazionale belga, dove la natura si mostra in tutto il suo splendore.

Il Parco, infatti, ha ricevuto, per la prima volta nella storia delle Fiandre, il riconoscimento di “Leading Quality Trail – Best of Europe” per il suo itinerario “National Park Trail”, certificazione assegnata dalla European Ramblers Association (ERA), organizzazione internazionale che rappresenta oltre 60 membri attivi nel settore dell’escursionismo.

L’ambito riconoscimento, che ha una validità di tre anni, viene conferito a seguito di un’attenta valutazione basata su rigorosi criteri di qualità, che ne garantiscono l’eccellenza sia in termini di qualità paesaggistica che di valore esperienziale e di segnaletica.

National Park Trail, il percorso migliore in Europa

Nationaal_Park_Hoge_Kempen

Il National Park Trail, accessibile da giugno 2022 e considerato l’itinerario europeo migliore, è una piacevole passeggiata ad anello che si sviluppa su 110 chilometri, suddivisa in 5 tappe di 20 chilometri ciascuna, comodamente percorribile in 4/5 giorni e, quindi, l’ideale per una breve vacanza o un weekend lungo all’aria aperta.

La facilità con cui si raggiunge (dista un’ora e mezza dalla capitale Bruxelles), le ottime condizioni del percorso, la varietà e la bellezza del paesaggio, e la dotazione di infrastrutture quali i pannelli informativi, la segnaletica e i punti di sosta hanno valso al parco fiammingo la certificazione che lo incorona sul podio d’Europa.

La passeggiata ad anello conduce alla scoperta dei luoghi più affascinanti del Parco Nazionale Hogen Kempen e ha in serbo molte sorprese: sette salite, vaste brughiere in fiore, splendide paludi, ampi laghi aperti, sinuose dune di sabbia e boschi profumati.
Ma non solo: è una delle poche zone delle Fiandre dove dimenticare il traffico e la frenesia della vita di tutti i giorni per più di 100 chilometri.

Gli escursionisti possono decidere a loro piacimento il numero di tappe e di chilometri, la direzione, la partenza e il punto di arrivo scegliendo se percorrere l’intero anello di 110 chilometri oppure varianti più brevi.

Inoltre, sia presso ogni cancello d’ingresso del Parco che lungo il percorso, sono disponibili parcheggio, servizi igienici, punti ristoro, pannelli informativi e strutture ricettive per il pernottamento: hotel, campeggi, B&B, villaggi vacanze, pole camping, case vacanza e altro ancora per andare incontro a tutte le esigenze.

Le cinque tappe da non perdere

Cycling couple with childeren near Nete_ Lier _ Sofie Coreynen

Le tappe ideali per ammirare i punti salienti del Parco Hoge Kempen sono cinque, tutte con inizio e arrivo presso un cancello d’ingresso.

Il punto di partenza ufficiale del National Park Trail è Kattevennen che si raggiunge facilmente attraversando il Molenvijver Park e la foresta.

Prima Tappa: KATTEVENNEN – PIETERSHEIM (23,8 chilometri)

Il percorso si snoda principalmente al cospetto di vasti boschi alle pendici meridionali dell’altopiano di Kempen.

Seconda Tappa: PIETERSHEIM – TERHILLS (23,9 chilometri)

Camminando da sud a nord lungo il bordo dell’altopiano di Kempen, si apre il favoloso paesaggio della brughiera e della valle di Ziepbeek.

Sul Mechelse Heide si gode di incredibili viste panoramiche e si intravedono le prime colline.

Terza Tappa: TERHILLS – DUINENGORDEL (22,6 chilometri)

Proprio come la seconda tappa, anche la terza si snoda da sud a nord lungo il bordo dell’altopiano di Kempen.

Il cammino inizia con tre salite e poi prosegue, attraversando la foresta Dilser, fino a Bergerven e Bosbeek.

Quarta Tappa: DUINENGORDEL – THORPARK (26,8 chilometri)

Il percorso inizia con una serie di dune sabbiose e paludi e continua immergendosi tra brughiere e foreste fino a raggiungere le colline minerarie di Thorpark da cui ammirare magnifici panorami.

Quinta Tappa: THORPARK – KATTEVENNEN (11 chilometri)

Infine, camminando lungo la valle Stiemerbeek e l’area forestale si raggiunge di nuovo Kattevennen.

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La più bella escursione da fare a piedi in autunno

È appena nato un sentiero, breve, facile, ma soprattutto immerso in una natura meravigliosa. Bellissimo da percorrere tutto l’anno, ma c’è un periodo in cui è davvero magico: l’autunno.

Quando i colori caldi della natura che sta andando in letargo, per poi tornare rinvigorita a primavera, dipingono i boschi con tutte le tonalità del foliage, dall’arancio al rosso al marrone, è questo il momento migliore per camminare sul sentiero Rebe (che in tedesco significa “vigna”), il sentiero del vino.

Il sentiero Rebe

Questo nuovo itinerario, disegnato dalla mano di Madre Natura che ha plasmato colline e filari di viti, collega la città di Bolzano, in Alto Adige, alle colline di Santa Maddalena, sull’Altipiano del Renon. Soltanto tre chilometri e mezzo, ma immersi tra vigneti e opere d’arte en plein air.

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Fonte: Ufficio stampa

Il sentiero Rebe, tra borghi e vigneti

Consiste in una piacevole passeggiata di circa 400 metri di dislivello che, per un’oretta e mezza, si snoda tra i filari, in parte sulla vecchia strada romana, che parte dai possedimenti del maso Waldgries, e che si aggiunge ai tantissimi percorsi tra i vigneti che fanno di questo territorio. Un itinerario perfetto per gli appassionati di vino, ma così facile da essere adatto a tutta la famiglia.

Un cammino tra natura e cultura

Il percorso, oltre a toccare alcuni siti di interesse storico-culturale, come i villaggi di Rencio e Signato e la chiesa di Santa Giustina, è costellato da una decina di interventi artistici, opere dello scultore gardenese Filipp Moroder Doss che ha lavorato al progetto chiamato “Scala del vino”. Ciascuna delle installazioni, che si inserisce perfettamente nel paesaggio, è dedicata a un tema, dall’irrigazione alle varietà di vino, a metà fra la lode alla tecnica e un senso quasi religioso del lavoro nei campi. In totale le opere sono dieci e scandiscono l’intero cammino.

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Fonte: Ufficio stampa

Una delle installazioni di Filipp Moroder Doss lungo il Rebe

Fra un’opera e l’altra sono state inserite anche delle tabelle con la spiegazione del paesaggio, dei vitigni tipici (dal Lagrein, il più basso, al Riesling, il più alto, passando tra filari di Merlot, Cabernet Sauvignon e Müller Thurgau), delle zone di coltivazione Doc e dei siti culturali che lambiscono il sentiero, per immergersi meglio nel territorio.

Non mancano ovviamente le soste per le degustazioni nelle varie cantine che s’incontrano lungo il percorso. E, dalla terrazza panoramica in cima, si gode di una vista magnifica su Bolzano e sulle Dolomiti.

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Valle dell’Orfento, nel cuore selvaggio della Majella

In Abruzzo c’è un luogo davvero unico per chi desidera fare escursioni nella natura, tra boschi e canyon, eremi e corsi d’acqua. È la splendida Valle dell’Orfento, situata sul versante nord-occidentale della Majella, e la si raggiunge dai numerosi sentieri che partono da Caramanico Terme, in provincia di Pescara. Lo scenario ideale dove trascorrere tranquille giornate immersi nel verde e ammirare paesaggi incantevoli.

Nella natura della Valle dell’Orfento

Agli inizi degli anni ’70, la Valle dell’Orfento è diventata Riserva Naturale dello Stato e attualmente ricopre una superficie complessiva di 2606 ettari. Qui troverete l’unico canyon della Majella, cuore verde d’Abruzzo, ad avere un corso d’acqua perenne, che dà vita a uno dei più affascinanti habitat di questo massiccio.

Lo scenario che si svela allo sguardo cambia a ogni passo. A bassa quota ci si imbatte in querce e faggi, mentre oltre i 1800-1900 metri di altezza c’è un’eccezionale presenza di pino mugo. Ad altitudini maggiori, le avversità climatiche diventano estreme e la copertura vegetale rada e sparsa. Il paesaggio qui assume un aspetto lunare, le specie vegetali che sono riuscite ad insediarsi sono tra le più rare, come la Stella alpina appenninica o la Soldanella minima sannitica che fioriscono tra le rocce. Tra le specie animali, nella Riserva è possibile incontrare cinghiali, tassi, volpi, faine, caprioli, cervi, l’aquila reale e il camoscio appenninico.

Le testimonianze storiche, tra eremi e capanne in pietra

Nel corso di centinaia di migliaia di anni, i fenomeni erosivi generati dalle acque del fiume sulle pareti calcaree hanno prodotto una serie di sgrottamenti e ripari sotto roccia che fin dalla preistoria hanno fatto da rifugio per le popolazioni. Ma le testimonianze più importanti, ancora evidenti, sono quelle risalenti al periodo medievale, quando eremiti in cerca di solitudine e silenzio raggiunsero la valle, edificando proprio nelle sue grotte eremi e piccoli romitori.

Se ne conoscono nove nella sola Valle dell’Orfento: alcuni non più accessibili e di cui non rimangono evidenze, altri particolarmente importanti e significativo. Attraversando i pascoli delle zone più basse, si incontrano le capanne in pietra a secco dalla caratteristica forma a “trullo” (tholos), punti di sosta e di stazzo dei pastori che hanno lasciato testimonianze peculiari del paesaggio agro-pastorale della Majella.

I percorsi più belli della Valle dell’Orfento

La Valle dell’Orfento è ricca di percorsi di diversa lunghezza e difficoltà che permettono di fare trekking ed escursioni nella splendida natura della Riserva. Le visite possono essere fatte in autonomia, seguendo la segnaletica presente, o con l’accompagnamento di guide locali.

Tra gli itinerari più suggestivi, c’è Il Sentiero delle Scalelle, una passeggiata piacevole ed emozionante che parte dalla frazione di Santa Croce e conduce fino al Ponte di Caramanico, seguendo il corso del fiume Orfento poco prima che questi si getti nell’Orta. Si cammina quasi sempre immersi in mezzo alla foresta e spesso circondati anche da felci.

Dalla frazione di Santa Croce di Caramanico Terme s’imbocca anche un suggestivo percorso ad anello che attraversa diversi campi coltivati, immettendosi poi dentro un fitto bosco di conifere. La parte terminale della passeggiata è sicuramente la più suggestiva, poiché permette di raggiungere una spettacolare gola scavata dal fiume. Un altro percorso ad anello conduce, invece, all’Eremo di Sant’Onofrio all’Orfento, di cui oggi resta solo parte del portale affrescato, la cornice del tetto ancora incastonata nella roccia e tracce di un piccolo campanile a vela.

Partendo, invece, dalla caratteristica frazione di Decontra, si raggiunge l’Eremo di San Giovanni, considerato uno dei più suggestivi d’Abruzzo dato che è stato completamente ricavato dalla roccia. È famoso anche per essere stato frequentato dall’eremita Pietro da Morrone, divenuto poi famoso come Papa Celestino V.  Un lavoro meticoloso ha fatto affiorare dalla pietra vani, altare e scale, ma anche un ingegnoso sistema di canali e vasche per la raccolta dell’acqua piovana. Questa escursione presenta circa 700 metri di dislivello e si presenta più impegnativa rispetto alle precedenti, per questo è raccomandata agli escursionisti più allenati. Fatica e vertigini valgono però la pena, perché questo splendido itinerario regala un’esperienza davvero unica e imperdibile, e panorami di paesaggi straordinari. Ma sono davvero tante e tutte imperdibili le meraviglie da scoprire qui, nella incontaminata Valle dell’Orfento.

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Partono treni speciali per chi va in crociera

Non solo una crociera, ma anche escursioni a bordo di treni speciali una volta scesi a terra.

È l’iniziativa promossa da Costa Crociere e da Trenitalia che a breve consentirà ai passeggeri delle navi di visitare non soltanto le località dei porti toccati dagli itinerari, ma di spingersi ben oltre alla scoperta del nostro territorio.

Treni che potrebbero essere anche storici, che porteranno i crocieristi a fare escursioni meravigliose, ricche di storia e di folklore tutti italiani.

La grande novità

“Il nostro impegno per raggiungere l’ambizioso progetto di navi a zero emissioni nette entro il 2050 si estende anche allo sviluppo di operazioni a terra più sostenibili, che prediligano forme di trasporto alternative e green, quali il trasporto ferroviario”, ha spiegato Giuseppe Carino, Vice President Guest Experience & Onboard Revenues di Costa Crociere.

“Con Trenitalia lavoreremo non solo per offrire soluzioni di trasporto sempre più confortevoli e sostenibili per i nostri ospiti, ma anche per creare valore nelle destinazioni in cui operiamo, promuovendo le eccellenze turistiche locali e sviluppando reti di mobilità sostenibile con un sistema “dual use”, che integri le esigenze di trasporto dei residenti locali con quelle dei passeggeri delle navi”.

L’idea è anche quella di invogliare i crocieristi a servirsi dei treni per raggiungere i porti d’imbarco delle navi.

“La valorizzazione del turismo sostenibile”, ha dichiarato Alessandro Zoratti, Direttore Strategie di Trenitalia “è uno dei nostri principali obiettivi, soprattutto in questa fase di forte ripresa di spostamenti dopo due anni difficili. Sempre di più il treno si deve porre come alternativa valida ad altri mezzi di trasporto più inquinanti e l’accordo con Costa Crociere vuole invogliare i crocieristi a scegliere i nostri mezzi per raggiungere i porti di partenza o per tornare a casa dopo la vacanza in nave. Questa è anche la mission del Polo Passeggeri del Gruppo FS Italiane, focalizzato sulla mobilità delle persone e di cui Trenitalia è capofila”.

I treni storici per i crocieristi

Non è ancora stato annunciato nessun treno storico in particolare, ma alcuni potrebbero essere già pronti a partire. Come, per esempio, il celebre Archeotreno, che parte da Napoli, una delle tappe classiche di molte navi da crociera. Questo meraviglioso treno che arriva ad Ascea, Comune della provincia di Salerno, fa tappa nella città dei templi di Paestum, agli scavi di Pompei e a Velia.

Ma da Napoli Centrale parte anche il Reggia Express che porta i visitatori alla Reggia di Caserta, la Versailles italiana, la residenza reale più grande al mondo, voluta dal Re di Napoli Carlo di Borbone. Il treno speciale viaggia con una locomotiva elettrica E626 e storiche carrozze Corbellini e Centoporte. Un’esperienza unica per visitare in modo originale uno dei siti Patrimonio dell’Unesco più belli d’Italia.

Da Trieste, altra città da cui salpano le navi, parte un altro bellissimo treno storico, il Rapido Arlecchino. Il nome di questo treno ha una storia: le pareti ricoperte di vinilpelle, i pannelli e i tappeti erano – e sono ancora oggi – caratterizzati da una vasta gamma di tinte pastello (da qui il nome “Arlecchino”), scelte accuratamente da FS e commissionate alla Breda di Sesto San Giovanni (MI). L’Arlecchino parte da Trieste Centrale e tocca Monfalcone, Gorizia e Gemona del Friuli.

E ancora, da Ancona parte la Ferrovia Subappennina Italica diretta a Fabriano, la città della carta, e a Pergola, uno dei Borghi più belli d’Italia, noto soprattutto per il Museo dei Bronzi Dorati, l‘unico gruppo di bronzo dorato esistente al mondo giunto dall’età romana ai nostri giorni. Ma Pergola è anche sinonimo di enogastronomia. Qui il tartufo si produce tutto l’anno, il bianco come il nero. Solo per questo vale il viaggio.

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La più bella gita da fare in giornata, a due passi da casa

Prendete un treno, poi un battello, e trascorrete la giornata all’aria aperta lungo un fiume prendendo il sole e ammirando il paesaggio. Non c’è nulla di più rilassante di una gita fuori porta, a due passi da casa.

È la nuova iniziativa turistica di Trenord per la bella stagione. Con un biglietto speciale che include il viaggio di andata e ritorno in treno da tutta la Lombardia si scende a Pizzighettone o a Ponte D’Adda e, da lì, si sale su un battello. Un’ora di navigazione, per ammirare la vegetazione e la fauna caratteristiche del paesaggio fluviale dell’Adda, a partire dalla cicogna bianca fino al falco della palude, facendo un giro ad anello attraverso il Parco Adda Sud.

Navigare sull’Adda

Si parte dal pontile di Pizzighettone, in località Gera, e si attraversa il Parco Adda Sud lungo una porzione di fiume ricca di flora e di fauna rigogliosa. Questa, infatti, è un’area protetta estremamente ricca di biodiversità e di specie locali che è possibile osservare grazie ad alcuni punti di birdwatching installati in vari punti del parco (nei pressi di Pizzighettone c’è per esempio il boschetto degli Ontani e la zona umida del laghetto “Oasi”). Oltre alla cicogna bianca e al falco di palude, molte altre specie frequentano la zona durante la migrazione. Non scordate di portare un binocolo per avvistarle.

Navigando lungo il fiume si scorgono anche delle antiche costruzioni. Sono i monasteri che erano sorti nel Medioevo, ma anche le cascine dei contadini tipiche della zona del lodigiano, cremasco e cremonese. Queste strutture agricole erano spesso affiancate da piccoli edifici per il culto e se ne trovano parecchi ancora in discrete condizioni.
Inoltre, sono tuttora esistenti alcuni castelli.

Come prenotare

L’offerta treno+battello costa 18 euro ed è acquistabile solo online. Vale il sabato pomeriggio e nei giorni festivi. Si può prendere qualunque treno diretto verso Mantova (linea Milano-Codogno-Cremona-Mantova) viaggiando in 2^ classe, l’importante è arrivare a destinazione in tempo per prendere il battello che parte il sabato alle 17 mentre la domenica e nei giorni festivi alle 11.30, 14.30, 15.45 e 17.

Si consiglia di prenotare anche il posto sul battello contattando, con almeno 24 ore di anticipo, il Consorzio Navigare l’Adda al numero 348 8661685 o via mail scrivendo a info@navigareladda.it. A bordo del treno e del battello è obbligatorio indossare la mascherina.

“Navigare sull’Adda” è una delle tante iniziative nel programma di promozione turistica “Gite in treno” ideato da Trenord per favorire un turismo di prossimità e sostenibile alla scoperta delle bellezze della Lombardia.

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Il Parco Adda Sud in Lombardia

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Le più belle escursioni in montagna si fanno in questa valle

C’è una valle di confine, lontana dalle mete più affollate, che regala escursioni nel silenzio più totale della natura, dove il cinguettio degli uccelli è l’unica distrazione al gorgoglio dei torrenti, un white noise naturale che accompagna gli escursionisti lungo tutto il tragitto.

Una valle che può vantare ben 300 giorni di sole l’anno, dove trovare refrigerio anche nelle più calde giornate estive, dove ai verdi pascoli si alternano i picchi dei Tremila innevati che fanno da cornice ai sentieri in quota.

Alla scoperta della Val Venosta

Stiamo parlando della Val Venosta, al confine da una parte con l’Austria e dall’altra con la Svizzera, un valle che ha molte attrazioni da offrire al turista, dal celebre Lago di Resia con il suo iconico campanile che spunta dalle acque alla sorgente dell’Adige, il secondo fiume più importante d’Italia dopo il Po.

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Escursione sopra il Lago di Resia in Val Venosta @IDM Südtirol-Alto Adige/Kirsten-J. Sörries

Grazie a un’articolata rete di sentieri, la Val Venosta è una delle mete più consigliate dove andare quando arriva la bella stagione. Ci sono itinerari semplici per le classiche gite giornaliere, ma anche più impegnativi per escursioni che durano anche più giorni. Tutti però regalano scorci meravigliosi su alcune delle montagne più importanti del nostro Paese: il gruppo Ortles-Cevedale, dove ci sono le vette più alte dell’Alto Adige, il Parco Nazionale dello Stelvio, le Alpi Venosta e il Gruppo del Sesvenna.

I sentieri delle rogge in Val Venosta

I sentieri delle rogge (“Waalwege”) si trovano solo nella Val Venosta. Il loro percorso si snoda lungo gli stretti canali d’acqua utilizzati secoli fa dai contadini per irrigare i campi, essendo questa valle piuttosto arida. Le rogge si estendono su entrambi i versanti della valle, sul Monte Sole e sul Monte Tramontana e, in tutta la Val Venosta, si conta circa una ventina di questi sentieri percorribili in tutti i periodi dell’anno, offrendo splendidi panorami sulle imponenti catene montuose e sulla valle.

I sentieri delle rogge in Alto Adige sono perfetti per le escursioni in famiglia e per chi cerca itinerari non troppo impegnativi. Uno dei più belli è sicuramente il sentiero della roggia di Senales, che conduce al Castel Juval, la residenza estiva di Reinhold Messner, altoatesino doc. Il sentiero no. 3 inizia sopra l’azienda agricola Köfelgut e si snoda attraverso castagneti e boschi misti lungo i pendii soleggiati della bassa Val Venosta. Sono circa 7 chilometri e ci si impiega non meno di tre ore, ma quando si arriva la soddisfazione è grande. La fortezza medievale che domina la Val Senales oggi ospita uno dei sei Messner Mountain Museum (MMM) dell’Alto Adige e si può visitare. Oltre a una vasta collezione tibetana, frutto delle sue numerose spedizioni, c’è una galleria di quadri e la collezione di maschere con pezzi provenienti dai cinque continenti, mentre all’esterno c’è un bellissimo parco di animali alpini.

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Un sentiero delle rogge in Val Venosta @IDM Südtirol-Alto Adige/Patrick Schwienbacher

Sentieri tra malghe e rifugi

Un tempo, il fondovalle paludoso rendeva il passaggio dei pastori con le greggi al seguito piuttosto complicato. Motivo per cui lungo i crinali di montagna sono sorti molti rifugi. Oggi, in Val Venosta, a più di 2.000 metri d’altitudine, si contano oltre 80 tra baite e rifugi ancora in attività. E cosa c’è di più piacevole di una camminata in montagna ripagata, poi, da una tavola imbandita e da un pisolino su una bella terrazza soleggiata?

In alcuni rifugi si può anche trascorrere la notte, nel silenzio più totale, lontani dalle strade trafficate e da ogni sorta di inquinamento luminoso. Al rifugio Maseben, a 2.267 metri di altitudine, si gode di una splendida vista sul paesaggio alpino. Ma la sorpresa non è questa. Questo rifugio è stato scelto per installarvi due telescopi (uno solo per osservare il Sole) fissati direttamente alla malga, creando un vero e proprio osservatorio astronomico, aperto tutto l’anno. Ed è questa la vera grande sorpresa di questa passeggiata.

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Un rifugio panoramico in Alto Adige @IDM Südtirol-Alto Adige/Alex Filz

Gli esperti, Wolfgang Thöni e Siegfried Patscheider, ogni giovedì, salgono al rifugio di sera per mostrare, agli ospiti o a chi ha voglia di partecipare alla lezione di astronomia, le costellazioni, che sono sempre diverse, in base alla stagione o semplicemente alle condizioni meteo. Un’esperienza entusiasmante organizzata insieme all’Associazione turistica Passo Resia, non soltanto per gli astrofili, ma per tutti. I bambini e i ragazzi la adoreranno. Chi non vuole tornare indietro può anche fermarsi a dormire in una delle camere con bagno privato.

Escursioni di tre giorni in Val Venosta

Per gli appassionati, in Val Venosta c’è anche la possibilità di fare escursioni di più giorni. Noi vi proponiamo la più bella, che può essere percorsa su un itinerario breve o lungo, quella dell’Alta via Val Venosta. Si estende dalla sorgente dell’Adige, sul Passo di Resia, fa tappa prima a Planol, passando il Lago di Resia, poi a Piz Lun, passando il Giogo Alto, per poi arrivare nella valle di Mazia, fino alla tappa di Sluderno per concludersi al Castel Juval. Qui il protagonista assoluto è il panorama, che regala una spettacolare vista sugli alti ghiacciai del Gruppo Ortles.

L’itinerario completo, per chi volesse farlo, sarebbe lungo 180 km e durerebbe più giorni. Percorre sentieri in parte esistenti e in parte nuovi, passando anche sui sentieri delle rogge o lungo le vecchie vie di comunicazione che attraversano le fattorie dei contadini di montagna.

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Gite in barca sul Lago di Como come negli Anni ’20

Se volete sentirvi per un giorno come Lady Violet di “Downton Abbey“, allora dovete assolutamente provare questa meravigliosa esperienza. Quella di imbarcarsi su un piroscafo d’epoca e navigare sulle calme acque del Lago di Como.

Dalle panche di legno dell’antica imbarcazione (originale), col vento tra i capelli, si possono ammirare i borghi color pastello affacciati sul lago e sorseggiare un flûte di Champagne.

Partono le prime minicrociere sul Lago di Como a bordo dell’antico piroscafo a vapore Concordia. Si tratta di un autentico piroscafo del 1926, con ruote a pale alimentate da una macchina a vapore, costruito dai Cantieri N. Odero di Sestri Ponente.

A bordo del piroscafo

Si viaggia all’interno delle due elegantissime sale al coperto, i cui interni sono ancora quelli in stile Liberty, ma chi preferisce godersi la brezza del lago può accomodarsi sulle sedute all’esterno e riempirsi gli occhi di bellezza.

Il piroscafo può ospitare fino a 500 passeggeri ed essendo dotato di cucina e bar di bordo, ben si presta come location anche per eventi privati.

Il Concordia è parte integrante della cultura e della storia della navigazione lariana e Navigazione Lago di Como ha compiuto ogni sforzo affinché si potesse riportarlo a disposizione dei turisti che desiderano visitare il territorio in modo insolito, dopo due anni di stop a causa della pandemia per alcuni interventi di riparazione.

I luoghi delle crociere

La meraviglia di Menaggio si dispiega sul lungolago dove ci si lascia emozionare dalla spettacolare vista panoramica sul lago, le incantevoli montagne che lo circondano, il gruppo montuoso delle Grigne e il profilo di Bellagio. Merita una passeggiata sul lungolago, l’elegante strada delimitata da una ringhiera decorata in ferro battuto tra palme e profumo di fiori, per poi immergersi nel centro storico dall’atmosfera medievale, dove curiosare tra i negozi tipici e fare una piacevole sosta nei tanti locali.

Moltrasio, una meravigliosa cittadina che si specchia sul lago di Como, è un posto da sogno ed è famoso soprattutto per le splendide ville realizzate con una pietra da costruzione grigia tipica della zona. Qui hanno girato alcune scene di “Murder Mystery”, il film con Jennifer Aniston e Adam Sandler.

Poi Torno, un piccolo e tranquillo borgo lombardo sul litorale meridionale del primo bacino del Lago di Como. È uno dei Comuni più suggestivi e affascinanti del lago e, pur essendo uno dei più piccoli borghi turistici di questa zona, rappresenta il luogo ideale per gli amanti della natura, della cultura e delle vacanze trascorse in un angolo romantico e tranquillo.

E infine Como. La cittadina si gira comodamente a piedi e offre diverse attrattive: il Duomo, il palazzo comunale, il lungolago. Poi ci sono le ville, che si possono ammiare con una bella passeggiata. Costruite tra il ‘600 e il ‘700, durante la dominazione degli Asburgo, sono dimore eleganti che hanno ospitato moltissime personalità illustri. Le più belle: Villa Monastero, Villa Saporiti, Villa Gallia, Villa Geno, Villa Carlotta e la più famosa Villa Olmo.

Le minicrociere sul Lago di Como

Si potrà salire a bordo del piroscafo Concordia lungo l’itinerario Como-Menaggio i prossimi 17, 18, 23, 24 e 25 aprile. Ci saranno tre corse giornaliere: alle ore 9.50 per Menaggio, con arrivo a destinazione per le 12.10; alle 13.10, con rientro a Como alle 16.30;
alle 16.45, tra le località di Cernobbio, Moltrasio e Torno, con rientro a Como alle ore 17.38. Quest’ultima crociera, più breve, della durata di un’ora circa, navigherà lungo il primo bacino.

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Il piroscafo Concordia sul Lago di Como

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Le più belle gite di primavera da fare in treno e battello

Il treno è una delle ultime (ri)scoperte che piace sempre più agli italiani. Muoversi senza stress, in modo sostenibile, godendosi il paesaggio dal finestrino o riposandosi prima di arrivare a destinazione risparmiando energie che serviranno quando inizia il vero viaggio.

Ecco perché gli itinerari in treno, specie con l’arrivo della bella stagione, stanno spopolando. Lunghi itinerari, ma anche brevi gite da fare in giornata, non troppo lontano da casa. Il treno, in questi casi, è davvero perfetto. Gli italiani, negli ultimi due anni di pandemia, hanno riscoperto il turismo di prossimità e cosa c’è di meglio se non salire a bordo di un treno speciale che porta il turista alla scoperta di angoli inediti che si nascondevano proprio dietro l’angolo?

Ed ecco perché le ferrovie Trenord in Lombardia organizzano sette (che poi diventeranno otto) “Gite in treno” che porteranno per tutta la bella stagione i turisti verso tantissime nuove mete, alcune delle quali che uniscono treno e navigazione sui laghi lombardi. Dal Lago d’Iseo al Lago di Como, e poi Maggiore, Garda e Lugano, dove si può viaggiare con un unico biglietto  treno+battello.

Tour del Lago di Como

Il treno speciale porta alla scoperta del primo bacino del Lago di Como. Consente di esplorare la sponda comasca del Lario arrivando a Como per poi approfittare della libera navigazione in battello tra le località di Cernobbio, Moltrasio, Blevio e Torno. Il biglietto treno+battello costa 18,50 euro per gli adulti e 9,20 euro per i ragazzi fino ai 13 anni.

Il Bellagio tour

Una delle cittadine più pittoresche affacciate sul Lago di Como merita assolutamente un tour dedicato. Il tour comprende il viaggio di andata e ritorno in treno a Como da tutta la Lombardia e la navigazione da Como a Bellagio, con possibilità di fermata a Tremezzo e alla splendida Villa Carlotta, il giardino botanico che si trova proprio di fronte a Bellagio. Da non perdere una passeggiata tra i vicoli di Bellagio e la visita di alcune delle sue incantevoli ville, celebri in tutto il mondo per il loro sfarzo e per i loro giardini curatissimi, come Villa Serebelloni, con i suoi incantevoli e curatissimi giardini. Il biglietto speciale costa 29,20 euro per gli adulti, 15,90 euro per i ragazzi fino ai 13 anni e 58,40 euro il pacchetto famiglia che comprende due adulti e due ragazzi.

I tesori del Lago di Como

Questo tour arriva, invece, nel delizioso borgo di Varenna, famoso per le sue case color pastello. Da qui ci si può imbarcare sul battello e navigare tra Menaggio, Bellagio, Cadenabbia, Villa Carlotta, Tremezzo e Lenno. Il biglietto speciale costa 14,50 euro per i ragazzi fino ai 13 anni, 26 euro per gli adulti e 52 euro per le famiglie (2 adulti+2 ragazzi),

Lago Maggiore da Laveno

Questo viaggio in treno porta a Laveno – partendo da tutta la Lombardia – e prevede la navigazione del Lago Maggiore verso Intra, Villa Taranto, Pallanza, le Isole Borromee (l’Isola Madre e l’Isola Superiore) e Baveno. Il biglietto speciale è in vendita al costo di 32,80 euro per gli adulti e 18,80 euro per i ragazzi (fino a 13 anni). A breve, l’offerta per i laghi si arricchirà con il tour completo delle Isole Borromee.

Lago di Garda tour

Il tour del Garda include un viaggio in treno verso le stazioni di Desenzano o Peschiera del Garda. Da lì si ha la possibilità di imbarcarsi e navigare liberamente tra gli scali compresi tra Gargnano e Torri del Benaco (Toscolano Maderno, Gardone Riviera, Salò, Porto Portese, Manerba, Moniga, Padenghe, Desenzano, Sirmione, Peschiera, Lazise, Bardolino, Garda). Il biglietto speciale costa 27,40 euro per gli adulti e 19,90 euro per i ragazzi (fino a 13 anni),

Lago d’Iseo – Monte Isola

Questo tour porta alla scoperta di Monte Isola, l’isola lacustre più alta d’Europa. Si arriva a Sale Marasino, Iseo o Sulzano per poi prendere il battello per Monte Isola, la splendida isola che si trova al centro del bacino e che è una tappa imperdibile per il suo borgo magico, fra ulivi e case di pietra, dove il tempo sembra essersi fermato e dove bellezza, natura e storia si fondono creando qualcosa di meraviglioso. Il biglietto speciale costa 15 euro e comprende il viaggio in treno andata e ritorno da tutta la Lombardia.

Le perle del Lago di Lugano

Il treno conduce a Porto Ceresio. Da lì si ha la possibilità di imbarcarsi e navigare tra gli scali compresi tra Porto Ceresio e Lugano (Morcote, Melide, Paradiso, Gandria, Brusino). Il biglietto include l’ingresso gratuito al Parco botanico Scherrer di Morcote e al Museo Doganale di Gandria. Il biglietto a tariffa unica costa 25 euro.

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Tour del Lago Maggiore e delle sue isole

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Scoprire le bellezze in battello lungo la Linea delle Delizie

Con l’arrivo della primavera, non vediamo l’ora di stare all’aria aperta. Il weekend è il momento ideale per organizzare una gita, anche solo appena fuori porta, in famiglia o in compagnia di amici.

Ce ne sono alcune, nuovissime, che uniscono attività open air e cultura. Che fanno scoprire, senza andare troppo lontano, luoghi mai visti prima d’ora.

Sono le nuove navigazioni lungo il Naviglio Grande, alle porte di Milano, lungo quella che è stata definita la Linea delle Delizie. Si chiama così perché, navigando a bordo di battelli, si costeggiano splendide ville d’epoca, ville di delizia, appunto, sorte un tempo come case vacanza dell’aristocrazia e della borghesia milanese, la nostra “gilded age” insomma.

In battello sul Naviglio Grande

I nuovi itinerari lungo il Naviglio Grande

Ci sono tre bellissimi itinerari che partono da Boffalora sopra Ticino, un Comune alle porte del capoluogo che si trova all’interno del Parco lombardo della Valle del Ticino, attraversato dal Naviglio che lo divide in parte alta e parte bassa. Il ponte di Boffalora, che confina con il Piemonte, è uno dei tratti più caratteristici del paese e ne racconta la storia. Fu voluto nientemeno che da Napoleone Bonaparte al fine di agevolare i collegamenti tra la Francia e l’Italia. I barconi che partono da qui navigano verso il Villaggio del Rubone, un luogo molto particolare e ricco di fascino, un tempo abitato da una comunità autonoma. Ancora oggi si scorge una torre del Quattrocento, l’ultima sopravvissuta tra le torri costruite per controllare le vie d’acqua.

Un altro itinerario conduce invece a Castelletto di Cuggiono, un paese che sembra rimasto fermo nel tempo. Qui ci hanno girato alcune scene del film “L’albero degli zoccoli” del 1978 di Ermanno Olmi, dove sono state riprese alcune delle vie storiche acciottolate, la piccola chiesa parrocchiale, il ponte seicentesco, l’imbarcadero-lavatoio e il maestoso Palazzo Clerici, appartenuto a una ricca famiglia di banchieri, che sorge proprio lungo il Naviglio e che si può ammirare durante la navigazione. Ancora oggi la grandiosa scalinata barocca scende dalla villa fino alle acque del Naviglio. Serviva come imbarcadero per i nobili che vi attraccavano per poi giungere comodamente alla villa, evitando di attraversare il borgo.

Un altro ancora porta i visitatori verso Cassinetta di Lugagnano, anch’esso diviso in due dal corso d’acqua. Il nucleo più antico del paese è quello di Lugagnano, sulla sponda destra del Naviglio, dove i primi insediamenti risalirebbero addirittura all’epoca romana. Il paese era anche arroccato intorno a un castello circondato da un fossato, a testimonianza di quanto la sua posizione fosse strategica. Ma il vero patrimonio di Cassinetta di Lugagnano sono le splendide ville di delizia che ancora oggi si possono ammirare, legate ai nomi delle grandi famiglie milanesi (Visconti, Mantegazza, Castiglioni, Parravicini, solo per citarne alcuni). Queste “case da nobile” costituivano indubbiamente per i proprietari un punto di riferimento, che consentiva loro di effettuare periodici controlli sulla gestione dei terreni da parte dei fittavoli. Ma, poiché la zona di Cassinetta possedeva molte attrattive paesaggistiche, venivano usate soprattutto per la villeggiatura.

Tra le più belle, Villa Birago-Clari-Monzini, restaurata di recente o ora abitazione privata (il bello infatti sta più che altro all’interno), ma anche Villa Visconti, che spunta dalle acque con la sua maestosità e il suo colore giallo, quello della Milano settecentesca, e il meraviglioso giardino, e poi ancora Palazzo Krentzlin, appartenuto a una famiglia nobile, o Casa Spirito, anch’essa recentemente restaurata, e Villa Castiglioni-Nai-Bossi, dietro il cui cancello di ferro battuto si possono vedere i porticati, i balconi decorati e gli affreschi.

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Villa Visconti a Cassinetta di Lugagnano

Non tutte le ville di delizia si trovano lungo il Naviglio, però. Per ammirarle bisognerebbe scendere dal battello oppure tornare per un’altra gita, magari in bicicletta.

Altre minicrociere partono da Robecco sul Naviglio, quasi in Piemonte, una cittadina che a partire dal XVI secolo conobbe il suo massimo splendore per il fatto che molte famiglie nobili milanesi lo scelsero per costruirvi le loro residenze di campagna. Ville gentilizie appartenute ai Barzi, ai Casati, agli Archinto e ai Borromeo.

La più famosa visibile dal Naviglio è infatti Villa Gaia o Villa Borromeo Visconti Biglia Confalonieri Gandini, la più grande delle ville conservatesi nel borgo. Il nome “Gaia” le venne dato alla fine del ‘400 in quanto fu luogo dei divertimenti di Ludovico il Moro. Poi c’è Palazzo Archinto, detto anche “il castello”, che però non fu mai terminato. Oggi ospita il Museo del Naviglio Grande.

Da Robecco si può andare anche a Ponte Vecchio, un borgo tagliato in due dal Naviglio, lungo il quale sorgono alcune bellissime ville storiche come Villa Castiglioni, costruita nel ‘600 nei pressi del ponte sul Naviglio Grande e la Riserva Naturale “La Fagiana”, una riserva di caccia voluta da re Vittorio Emanuele II di Savoia, che comprende un grandioso complesso al centro di un altrettanto maestosa tenuta che allora si estendeva per 1574 ettari.

Infine, una piccola crociera passa anche attraverso il borgo di Castelletto di Abbiategrasso o Castelletto (su una sponda) Mendosio (sull’altra) per arrivare a Cassinetta di Lugagnano. Questo borgo, rimasto intatto com’era una volta, è stato anch’esso protagonista del film di Olmi per simulare la Darsena di Milano di fine ‘800. Lungo il Naviglio s’affaccia Palazzo Cittadini Stampa, dove oggi vengono organizzati eventi, e la casa del Guardiano delle acque che, nonostante non sia una casa di delizia, è comunque molto interessante per la sua importanza storica.

Castelletto-Mendosio

Castelletto Mendosio, lungo il Naviglio Grande