Categorie
escursioni Marche vacanze avventura Vacanze natura Viaggi

Castel Trosino e le sue Cascatelle: il binomio perfetto per una gita nelle Marche

Dopo essere nato a quasi duemila metri tra le vette dei Monti della Laga, in Abruzzo, il torrente Castellano scende tortuosamente verso Ascoli Piceno, nelle Marche.

Pochi chilometri fuori dalla città delle cento torri le sue acque turchesi lambiscono un grandioso contrafforte di roccia bianca, sulla cui sommità svetta il campanile di una chiesa e tutt’attorno le case brune, con le facciate costruite con il travertino tipico del luogo. È Castel Trosino, un borgo senza tempo testimone del passato.

A poca distanza, in primavera e in estate, si possono sentire gli schiamazzi dei ragazzi e delle ragazze impegnati fra tuffi e bagni nelle piscine naturali d’acqua dolce scavate dal torrente poco più a monte.

Allo stesso tempo, nei pressi del borgo, il silenzio perenne e affascinante avvolge una grande necropoli longobarda, a sua volta retaggio del momento di massimo splendore di questo angolo d’Italia nel corso della storia.

Il borgo di Castel Trosino

Più che un borgo, Castel Trosino è poco più di un villaggio. Gli abitanti permanenti sono nell’ordine di una decina o due, le sue strade si esauriscono in qualche vicolo e un paio di piazze comunicanti.

In questo piccolissimo angolo ereditato direttamente dal medioevo, incastonato su uno sperone di roccia a strapiombo rispetto alla gola dove scorre il Castellano, si respira una bellissima atmosfera. Merito della conservazione del contesto originale del borgo, con gli edifici interamente fabbricati e mantenuti in pietra di travertino.

Fonte: Lorenzo Calamai

La chiesa di San Lorenzo Martire a Castel Trosino

Vi si entra solamente a piedi o in bicicletta, dopo aver eventualmente lasciato l’auto nel parcheggio della chiesa che sorge di fronte all’ingresso del paese. Si oltrepassa l’arco che apre una breccia nelle possenti mura e si è catapultati in un contesto totalmente medievale.

Se in epoca romana l’area dell’odierno abitato era già conosciuta per le sorgenti di acque termali che si gettano nel torrente Castellano conferendo alle acque il tipico colore turchese, fu nel VI secolo che Castel Trosino si sviluppò come fortificazione utile all’avvistamento vista la sua particolare posizione. Feudo longobardo dipendente dal Duca di Spoleto, rappresentò il baluardo militare nella valle del Castellano.

La porta di accesso e i resti della cinta muraria visibili oggi sono quelli che vennero risparmiati alla fine del Quattrocento dalla presa del castello operata dalle milizie dello Stato della Chiesa, che distrusse invece gran parte delle fortificazioni presenti.

Fonte: Lorenzo Calamai

La leggenda narra che Manfredi di Svevia abbia soggiornato a Castel Trosino

Oltrepassata la Taverna del Longobardo, bar e ristorante punto di riferimento dell’intera cittadina, vi troverete nella piazza principale, con di fronte la chiesa di San Lorenzo Martire, un bel pozzo decorato da archi in ferro battuto e il balcone di una casa bassa, conosciuta come la Casa di Re Manfrì, dove la tradizione narra che abbia soggiornato anche Manfredi di Svevia, figlio di Federico II e Re di Sicilia.

Secondo alcuni interpreti della Divina Commedia, peraltro, le spoglie di Manfredi, morto nella battaglia di Benevento del 1266 e qui sepolto in un primo tempo, giacciono in un imprecisato punto sul greto del Castellano, che scorre sotto la rupe su cui si erge Castel Trosino.

Il tesoro di Castel Trosino

Una mattina di aprile del 1893 un contadino di Castel Trosino, Salvatore Pignoloni, prese carro, aratro e i suoi buoi e si diresse nella vigna che coltivava presso la cosiddetta contrada Santo Stefano, poco fuori dal borgo medievale.

Durante l’aratura, però, i suoi attrezzi finirono in una profonda fossa, rivelando ossa, scheletri e oggetti preziosi. Fu l’accidentale avviò della scoperta di quello che venne allora chiamato il tesoro di Castel Trosino: una grande necropoli longobarda, datata tra il VI e il VII secolo dopo Cristo.

Fonte: Mauro Orsini con licenza CC BY 2.5

Castel Trosino, vista d’insieme

Erano circa 240 i corpi sepolti e le seguenti ricerche archeologico hanno permesso grandi progressi nel determinare le modalità di convivenza sullo stesso territorio delle popolazioni longobarde e di quelle romano-bizantine. All’interno delle fosse era presente una gran quantità di piccoli oggetti come spille, anelli, orecchini, fibule e altri piccoli ornamenti preziosi. La maggior parte di questi si trova oggi al Museo Nazionale dell’Alto Medioevo a Roma, altri sono arrivati fino al MET di New York, mentre molto altro può essere scoperto presso il vicino Museo dell’Alto Medioevo di Ascoli Piceno.

La necropoli vera e propria è ancora oggi visitabile, con ampi pannelli didattici che raccontano la storia del ritrovamento e approfondiscono usi e costumi delle antiche sepolture cerimoniali. Inoltre, una radura nel bosco offre una bella vista d’insieme sul borgo di Castel Trosino.

Per raggiungere la necropoli occorre percorrere la Strada provinciale di Valle Castellana che collega Ascoli e Castel Trosino. Scendendo dal borgo verso la città si lascia l’auto in corrispondenza di una strada in cemento sulla destra e la si percorre a piedi per qualche minuto, addentrandosi nel bosco.

Le Cascatelle di Castel Trosino

Il Castellano è una vera e propria benedizione nei mesi caldi dell’anno. Le sue acque chiare e fresche attraversano tumultuose il territorio montagnoso al confine tra Marche e Abruzzo, per poi offrire il meglio agli appassionati di wild swimming in una serie di piscine naturali d’acqua dolce una più spettacolare dell’altra tra Castel Trosino e Ascoli Piceno.

Arrivando da Ascoli Piceno e superano il borgo di Castel Trosino lungo la Strada provinciale di Valle Castellana, si prosegue per circa 700 metri, fin quando non si trova sulla destra una strada bianca che scende verso il basso con un brusco tornante. È il luogo migliore dove lasciare l’aiuto e percorrere a piedi l’ampia strada sterrata che conduce al letto del Castellano.

Fonte: Lorenzo Calamai

A bagno nelle acque turchesi del Castellano

Qui si può facilmente guadare il fiume e imboccare il sentiero battuto dai frequenti passaggi. In circa 10 minuti di camminata nella vegetazione ripariale, si arriva a un’ampia radura, dove una cascata artificiale genera un’ampia polla d’acqua color turchese e offre il trampolino ideale per un tuffo liberatorio.

Le Cascatelle di Castel Trosino sono una delle mete preferite dai locali per una gita nel fine settimana. Come in un moderno anfiteatro, ci si dispone sulle rocce tutte attorno alla piscina naturale, assistendo in totale relax alle gare di tuffi fra ragazzi e bambini.

Fonte: Lorenzo Calamai

Cascatelle di Castel Trosino

Nell’area di un chilometri quadrato, dunque, Castel Trosino offre un borgo medievale estremamente scenografico dove perdersi in una atmosfera senza tempo, una affascinante necropoli longobarda dove esplorare le vestigia di una storia vecchia di 1500 anni e un contesto naturale accessibile ma selvaggio, dove potersi riconnettere con il verde degli alberi e l’azzurro delle acque: un contesto ideale per una giornata di vacanza diversa dalle altre.

Categorie
escursioni eventi feste Notizie pasquetta vacanze avventura Viaggi

Gite di Pasquetta: idee per una giornata fuori porta

Il weekend di Pasqua è entrato nel vivo, una perfetta occasione per ritagliarsi un momento di relax, staccare dagli impegni quotidiani e godersi una gita fuori porta insieme alla famiglia o con gli amici.

E Pasquetta, il Lunedì dell’Angelo, meteo permettendo, è da sempre una giornata che ricorda la primavera e che invita a uscire all’aria aperta o, comunque, a organizzare una giornata fuori casa. Ecco, allora, una selezione di idee per godersi al meglio questa piacevole data di festa.

I Castelli Aperti in Piemonte

Anche per il 2024, torna l’attesa e apprezzata rassegna piemontese “Castelli Aperti“, proprio in occasione delle festività pasquali, con la sua 29esima edizione: saranno visitabili, da adesso fino all’autunno, ben 80 siti storici e beni tra castelli, palazzi, giardini, borghi, ville e musei.

In particolare, alcune aperture di Pasquetta sono:

  • Rocca di Arignano (TO) su prenotazione dalle 10.00 alle 12.00;
  • Castello e Parco di Masino a Caravino (TO) dalle 10.00 alle 18.00 con ultimo ingresso alle 17.00;
  • Castello di Pralormo (TO) dalle 10.00 alle 18.00;
  • Castello di Miradolo a San Secondo di Pinerolo (TO) dalle 10.00 alle 19.00 su prenotazione;
  • Castello dei Paleologi – Civico Museo Archeologico di Acqui Terme (AL) dalle 10.00 alle 19.00;
  • Castello Sannazzaro a Giarole (AL) alle 11.30 e alle 15.30;
  • Castello Falletti di Barolo e WIMU Wine Museum (CN) dalle 10.30 alle 19.00;
  • Castello dei Principi D’Acaja a Fossano (CN)  con tour alle ore 11.00, 15.00 e 16.30;
  • Castello della Manta (CN) dalle 10.00 alle 18.00;
  • Castello dal Pozzo a Oleggio Castello (NO) al mattino su prenotazione.

I Giardini di Villa della Pergola ad Alassio, Liguria

Hanno riaperto sabato 23 marzo 2024 i magnifici Giardini di Villa della Pergola ad Alassio, una delle mete più gettonate della Riviera Ligure di Ponente e sono visitabili con visite guidate a prenotazione obbligatoria.

Gli esperti giardinieri accompagneranno alla scoperta della storia del Parco, illustrando le collezioni e le specie botaniche più rare. Si tratta di un tour davvero entusiasmante, al cospetto di quasi 500 varietà di agapanti, della romantica fioritura dei glicini, 40 varietà di agrumi e molta altra bellezza.

La Caccia al Tesoro Botanico in Lombardia

Lunedì 1 Aprile in Lombardia significa anche “Caccia al Tesoro Botanico“, a cura di Grandi Giardini Italiani, una giornata dedicata alle famiglie per conoscere da vicino l’affascinante mondo della botanica e divertirsi a risolvere indovinelli ed enigmi.

I giardini che aderiscono all’iniziativa sono 18:

  • Villa del Grumello (Como)
  • Villa Carlotta (Tremezzina, CO)
  • Villa Pizzo (Cernobbio, CO)
  • Villa Melzi d’Eril (Bellagio, CO)
  • Parco della Fondazione Minoprio (Vertemate con Minoprio, CO)
  • Villa Cipressi (Varenna, LC)
  • Villa Monastero (Varenna, LC)
  • Giardino di Palazzo Arese Borromeo (Cesano Maderno, MB)
  • Giardino Botanico A. Heller (Gardone Riviera, BS)
  • Rocca di Lonato del Garda (Lonato del Garda, BS)
  • Il Vittoriale degli Italiani (Gardone Riviera, BS)
  • Parco Comunale Angelo e Lina Nocivelli (Verolanuova, BS)
  • Rocca di Angera (Angera, VA)
  • Villa Arconati-FAR (Bollate, MI)
  • BAM-Biblioteca degli Alberi Milano (Milano)

Pasquetta al Castello di Avio (Trento)

Castello di Avio, Trentino Alto Adige

Fonte: iStock

Il Castello di Avio, Trentino Alto Adige

Bene FAI, quello di Avio è uno dei castelli più suggestivi del Trentino, in invidiabile posizione panoramica sul Monte Vignola che domina tutta la vallata fino quasi a Verona.

In occasione di Pasquetta, dalle 10.00 alle 18.00 al via la “caccia alle uova” all’interno delle splendide sale con cicli di affreschi di scuola veronese e nei magnifici giardini. Non manca lo speciale mercatino enogastronomico e di artigianato a tema né la possibilità di organizzare un picnic acquistando il cestino presso la Locanda del Castello.

Visita all’Abbazia di Santo Spirito a Sulmona (L’Aquila)

In Abruzzo, il 1 aprile può essere l’occasione giusta per una tappa all’Abbazia di Santo Spirito al Morrone, a 5 chilometri dal centro di Sulmona, per secoli centro della vita religiosa, culturale e civile del territorio nonché il più importante insediamento della Congregazione dei Celestini.

Alle 0re 11.00, è prevista “L’Abbazia del Papa Eremita”, visita guidata su prenotazione del complesso monumentale con la mostra multimediale ‘Maiella Domus Christi Domus Naturae’.

Una Pasqua Magica al Castello di Lunghezza (Roma)

Coincide con Pasqua e Pasquetta la riapertura del parco a tema “Fantastico Mondo” nello scenario del magico maniero di Lunghezza (Roma), un mondo di eventi, spettacoli, avventure immersive, tutto dal vivo.

Un momento davvero favoloso con l’arrivo in calendario per la nuova stagione della splendida Sirenetta e il suo simpatico amico granchio, la Principessa Tiana, con tanto di Ranocchio, l’incontro nella sua “segreta” Sala dei Ghiacci con la Regina Elsa e l’immancabile Olaf.

Quale occasione migliore per festeggiare Pasquetta con un picnic sui prati verdi adorni di margherite? E magari fare un brindisi con Principesse e Supereroi.

Pasquetta all’Oasi degli Astroni

Un’ottima scelta per trascorrere Pasquetta all’aria aperta con la famiglia o con gli amici nella città metropolitana di Napoli è la visita all’Oasi WWF Cratere degli Astroni di Agnano, una meraviglia naturalistica plasmata dal vulcano spento, dal bosco secolare e dai laghi vulcanici.

È proprio questo il periodo in cui “esplode la primavera” ed è un autentico piacere immergersi nel cuore della riserva che ospita centinaia di animali tra cui 130 specie di uccelli, cinque specie di rapaci diurni, numerosi rettili, mammiferi, libellule e fino a 55 specie di farfalle.

Festa al “paese dove non puoi essere triste”

In provincia di Reggio Calabria, esiste un “paese dove non puoi essere triste”: si tratta di Borgo Croce, frazione di Fiumara, una realtà ricca di colori dove “si respira l’atmosfera di famiglia”, ci si dimentica della tecnologia e della frenesia quotidiana, si parla con la gente, e ci si “riappropria di sé stessi”.

In occasione di Pasquetta, relax e divertimento in uno “spazio senza tempo”: dalle ore 12.00, panini con salsiccia e prodotti tipici, e animatrice per bambini. Dalle ore 15.00, dj set con Paolo Cammera.

Lunedì 1 aprile nel verde di Palermo

Palermo

Fonte: iStock

Veduta aerea di Palermo

Il Lunedì dell’Angelo 2024 a Palermo si festeggia dalle 10.00 alle 18.00 nel verde del Parco di Villa Tasca, nel cuore della natura pur rimanendo in città.

L’oasi apre le porte per far trascorrere una giornata di relax e svago tra i sei ettari di prati e alberi secolari del capoluogo con molte attività pensate sia per famiglie che per gruppi di amici e un menu che prevede box con prelibatezze di verdure oppure carne.

Sul Trenino Verde in Sardegna

Infine, proprio il giorno di Pasquetta 2024, riprende a viaggiare il Trenino Verde di Sardegna, sulla tratta tra Macomer e Tresnuraghes, dopo il periodo di sospensione a causa dei lavori di manutenzione.

L’appuntamento è per le ore 9.00 alla stazione di Macomer per un viaggio emozionante lungo i territori plasmati dall’antica tradizione pastorale fino all’Abbazia cistercense di S. Maria di Corte per poi proseguire alla volta di Tinnura, Paese dell’Arte, e arrivare a Tresnuraghes.

Categorie
escursioni itinerari lago Lombardia mare Notizie treni vacanze avventura Viaggi

Ripartono le “Gite in treno” e i “Treni del mare” in Lombardia

Scoprire e riscoprire la Lombardia in treno, con itinerari che uniscono al viaggio esperienze uniche di visita, cultura, arte, divertimento e sport, più corse verso i laghi nei weekend e collegamenti diretti con le Riviere Liguri di Levante e Ponente. Dal 30 marzo ripartono le “Gite in treno” e i “Treni del mare”. Ecco le tappe di questa imperdibile iniziativa.

Le “Gite in treno” per la primavera/estate 2024

Con la primavera tornano le “Gite in treno” di Trenord, percorsi proposti per promuovere un turismo di prossimità in Lombardia, suddivisi in quattro cluster tematici: “laghi”, “divertimento e relax”, “trekking”, “città d’arte”. Sono compresi percorsi treno + battello sui grandi laghi lombardi – Como, Maggiore, Garda, Iseo – e pacchetti che uniscono al viaggio l’ingresso ai più grandi parchi divertimenti della regione, Gardaland e Movieland The Hollywood Park.

Gli sportivi e amanti delle escursioni possono usufruire di opzioni come il biglietto “Viandante sul lago”, che comprende il viaggio in treno fino a Lecco e la libera navigazione fra gli scali fino a Colico, consentendo di alternare tratti in battello a camminate fra i diversi borghi sul Lario, avventurandosi sul bellissimo percorso di trekking “Sentiero del Viandante”.

Dal weekend di Pasqua e Pasquetta, Trenord potenzia il servizio nei festivi sulle linee dirette verso i laghi. Saranno aggiunte due corse sulla linea Milano-Gallarate-Arona-Domodossola e due sulla linea Milano Cadorna-Laveno Mombello Lago, per aumentare i collegamenti fra il capoluogo lombardo e il Lago Maggiore. Due corse in più circoleranno, invece, sulla linea Milano Cadorna-Como Lago, per i turisti diretti sul Lario.

Questi potenziamenti si affiancano alle sette corse aggiuntive introdotte negli anni scorsi nei giorni festivi, sulla linea Milano-Brescia-Verona, che raggiunge il Lago di Garda, e che ora sono state inserite stabilmente nell’orario.

In treno per una gita fuori porta: le proposte più belle

Tra le proposte per delle splendide escursioni vicino a Milano e navigazione dei laghi della Lombardia c’è il Bellagio Tour, lungo quella che viene chiamata “la rotta delle ville sull’acqua”. Si potranno ammirare imponenti residenze storiche come Villa d’Este o Villa Carlotta, ma anche scorci naturali unici e piccoli borghi tipici, da un punto di vista insolito e privilegiato, quello del lago.

Chi punta al binomio divertimento e relax, può scegliere tra diverse offerte entusiasmanti, come quella che permette di raggiungere in treno la Funicolare Como-Brunate e visitare uno dei gioielli della Lombardia, un balcone con vista sulle Alpi. Ad appassionati di trekking, sportivi e pellegrini diretti alle tappe lombarde della Via Francisca del Lucomagno, l’antico cammino storico che collega il centro Europa alla Pianura Padana, e della Via Francigena, l’antica via che da Canterbury giunge a Roma, Trenord riserva invece uno sconto dedicato per raggiungere in treno i due itinerari. Non mancano i collegamenti con le città d’arte, per riscoprire, in maniera comoda e sostenibile, le bellezze dei centri della nostra regione, visitando mostre, musei e monumenti.

“Treni del mare” fra Lombardia e Liguria

Dal 30 marzo ripartono anche i ‘Treni del mare’, che torneranno a collegare Lombardia e Liguria ogni sabato e nei festivi. Le tratte speciali, da Milano e da città come Bergamo, Treviglio, Como, Monza, Seregno, Gallarate, Busto Arsizio, Legnano, Pavia e Voghera porteranno i passeggeri direttamente alle spiagge della Riviera di Levante e di Ponente.

L’offerta sarà di cinque coppie di treni al giorno, effettuate in collaborazione da Trenitalia e Trenord. Grazie a questa iniziativa, sarà ancora più facile raggiungere la splendida Baia di San Fruttuoso, un gioiello al centro del Parco naturale regionale di Portofino e dell’Area Marina Protetta.

Categorie
boschi Emilia Romagna escursioni panorami Toscana vacanza natura vacanze avventura Vacanze natura Viaggi

Poggio Scali, un’escursione di primavera nel Parco nazionale delle Foreste Casentinesi

Il confine fra Toscana ed Emilia Romagna corre lungo la dorsale dell’Appennino, eppure quelle montagne non conoscono linee tracciate sulle carte geografiche, tant’è che è possibile ammirare splendidi panorami naturali su ognuno dei due versanti.

Si prenda ad esempio Poggio Scali, una vera e propria terrazza immersa nel Parco delle Foreste Casentinesi, posta esattamente sul confine tra le due regioni. La vista dei boschi e dei colli che lo contornano da una parte e dell’altra del confine regionale lo rendono un luogo speciale, senza la necessità che nessuna linea di demarcazione artificiale gli doni particolarità.

Poggio Scali è infatti una splendida radura che si apre tra i boschi che coprono questa porzione di Appennino Tosco-romagnolo, con ampi prati sui quali stendersi ad ammirare la natura circostante. Ci si arriva percorrendo un tranquillo sentiero escursionistico che non richiede particolare preparazione fisica e tecnica, costeggiando una riserva naturale integrale.

Si tratta di un percorso di trekking ideale per una giornata primaverile, quando il verde tenue dei faggi denota l’avviarsi della natura verso la bella stagione, e tutt’intorno ci si accorge della rinascita dopo il letargo invernale.

Come arrivare a Poggio Scali

Vari sentieri conducono a Poggio Scali e al suo prato a 1520 metri di altitudine, una delle vette più alte dell’Appennino Tosco-romagnolo, secondo solo al Monte Falco e al Monte Falterona. Per una escursione di bassa difficoltà, con una lunghezza di circa 12 chilometri fra andata e ritorno e una durata stimata di percorrenza intorno alle 4 ore, partite dall’Eremo di Camaldoli, un monastero nelle vicinanze di Poppi (AR) risalente all’XI secolo.

Per raggiungerlo recatevi a Ponte a Poppi, la zona bassa della succitata e caratteristica cittadina che sorge in cima a un colle ed è uno dei borghi più belli del Casentino, una delle vallate che separa Firenze da Arezzo. Da qui l’evidente cartellonistica vi aiuterà a salire, in circa 25 minuti di auto, all’Eremo.

Secondo la tradizione l’Eremo di Camaldoli sarebbe stato fondato da San Romualdo intorno al 1012, e la regola che regge il monachesimo ivi praticato è tratta proprio dagli insegnamenti del fondatore, monaco benedettino che dette origine alla Congregazione camaldolese. Oggi l’Eremo è diviso fra una parte dove alcuni monaci praticano ancora l’eremitismo e una parte visitabile, tra cui l’antica cella di San Romualdo, una chiesa con opere d’arte di stile barocco e un emporio con i prodotti del monastero, come profumi e liquori.

Fonte: Lorenzo Calamai

Una splendida escursione con il verde della primavera che torna a colorare i fusti degli alberi

Il sentiero che collega Camaldoli a Poggio Scali è peraltro parte della Viae Sancti Romualdi, un cammino da Sant’Apollinare in Classe, in provincia di Ravenna, fino a Fabriano in 30 tappe sulle orme del santo.

Una volta giunti di fronte all’edificio religioso basterà lasciare l’auto in uno dei tanti posteggi allestiti all’esterno. Il luogo è molto conosciuto, facilmente raggiungibile e particolarmente prediletto dalle famiglie per una gita domenicale, per cui, se possibile, preferite giorni feriali e arrivi in mattinata per trovare comodamente il vostro posto auto.

Nei pressi del cimitero dell’Eremo si trovano le indicazioni per Poggio Scali, manutenute dal CAI.

L’escursione

Le difficoltà principali di questa escursione si trovano subito all’inizio del percorso. Poggio Scali, come detto, si trova sul crinale che divide la Toscana dall’Emilia Romagna, e il sentiero 00 è il Sentiero di spartiacque appenninico, per definizione quel sentiero che percorre appunto il crinale della catena montuosa.

Per raggiungerlo si deve affrontare un tratto iniziale con discreta pendenza in salita che potrebbe tagliarvi immediatamente le gambe. Prendetela con filosofia, mettete le marce ridotte e andate su del vostro passo: la parte più dura è lunga poco più di un chilometro ed è totalmente immersa in uno splendido bosco di larici, che vi delizieranno le narici con il loro profumo balsamico.

Dopo l’attacco del sentiero, il resto dell’escursione è molto tranquillo: si attraversa una lunga parte di brevi saliscendi, mentre i larici lasciano il posto ai faggi e alle betulle, con occasionali radure di splendidi prati dal colore verde acceso.

Camminando lungo il crinale, però, sono quasi nulle le opportunità di affacciarsi oltre la coltre alberata che circonda il sentiero. Diventa poi impossibile nell’ultima parte del sentiero, quando questo è costeggiato dal territorio della Riserva naturale integrale di Sasso Fratino, la prima in Italia, istituita nel 1959.

Fonte: Lorenzo Calamai

Una delle poche radure sul percorso che permettono di affacciarsi verso la Romagna

Una riserva naturale integrale è un’area nella quale non sono ammesse attività dell’uomo che non siano  la ricerca scientifica, quindi nemmeno l’attraversamento della medesima. Quella di Sasso Fratino è particolarmente importante perché conserva uno dei pochi tratti di foresta ancora intatti, con la presenza di aspri pendii rocciosi e nessun accesso che l’hanno così riparata dall’intervento della mano umana. Dal 2007 la Riserva di Sasso Fratino fa parte del Patrimonio Mondiale dell’Umanità UNESCO come parte del sito seriale “Foreste primordiali dei faggi dei Carpazi e di altre regioni d’Europa“.

Niente paura, però: la vostra fame di panorama sarà esaudita poco dopo. Una bacheca in legno con informazioni sulla affascinante fioritura del botton d’oro è il segnale per svoltare a destra e salire la breve rampa in salita che porta sulla vetta di Poggio Scali, a 1520 metri sul livello del mare.

Da qui lo sguardo può spaziare dai monti sopra Firenze in lontananza, verso sinistra, alla strada che sale al Passo della Calla, frontiera fra Toscana ed Emilia Romagna, fino alle colline del forlivese, al Lago di Ridracoli e alle valli che declinano verso Cesena.

Fonte: Lorenzo Calamai

Poggio Scali è la terza vetta dell’Appennino Tosco-romagnolo

Il prato che si stende tutto intorno il cocuzzolo della collina è l’ideale per apprezzare un bel picnic e riposare le gambe prima di rimettersi in cammino, ma attenzione: è qui che tra la fine di aprile e i primi di maggio si può assistere alla splendida fioritura del botton d’oro, nome scientifico Trollius Europaeus, un fiore tipico degli ambienti montani ma non particolarmente diffuso, specie in Italia. Nel Parco delle Foreste Casentinesi è presente solo a Poggio Scali. La sua forma particolarmente elegante rende la sua fioritura affascinante.

Ritorno all’Eremo di Camaldoli e dintorni

Per il ritorno ci sono alcune opzioni alternative al compiere lo stesso percorso dell’andata, ma prevedono tutte almeno un paio di chilometri di strada asfaltata prima di tornare presso l’Eremo di Camaldoli, per cui il suggerimento è di rimanere nella natura e tornare per la stessa via dell’andata.

Dopo la discesa, una fermata ideale prima di riprendere l’auto è al piccolo emporio dell’Eremo, dove potrete trovare una ampia selezione di prodotti dei monaci camaldolesi.

Scendendo di nuovo a valle verso il Casentino, non dimenticate di effettuare una visita ai tanti bei borghi che punteggiano la vallata, a cominciare da Poppi, uno dei più caratteristici del territorio.

Cittadina che fa parte del club de I Borghi più belli d’Italia, Poppi ha un retaggio medievale che si intuisce a prima vista grazie alla slanciata torre del castello che rappresenta il simbolo e il centro del paese.

Fonte: Lorenzo Calamai

Il castello dei Conti Guidi a Poppi

Si tratta del Castello dei Conti Guidi, la famiglia nobile che per tre secoli comandò su Poppi e dintorni. Nella piana di fronte a queste mura si combatté nel 1289 la Battaglia di Campaldino, una delle decisive battaglie del Medioevo con cui Firenze divenne egemone sulle altre città toscane. Vi partecipò notoriamente Dante Alighieri, nelle fila dei guelfi fiorentini che risultarono vittorioso, come avrebbe poi raccontato nel canto V del Purgatorio.

La somiglianza con il Palazzo Vecchio di Firenze ha portato a supporre che anche questa costruzione sia attribuibile ad Arnolfo di Cambio, mentre altre attribuzioni ne hanno conferito la paternità a Lapo di Cambio, suo padre. Oggi il castello è visitabile ed ospita una cappella notevolmente affrescata, una sala museale dedicata alla Battaglia di Campaldino con un minuzioso plastico che ricostruisce lo scontro armato e una prestigiosa biblioteca.

Fuori dal castello un’ampia piazza alberata offre una splendida visuale a 360 gradi sulla vallata casentinese, che si tinge di diversi colori a seconda delle stagioni. Il chiosco adiacente al castello è il luogo ideale per chiudere con un degno finale una memorabile giornata di primavera.

Categorie
escursioni Idee di Viaggio vacanze avventura Viaggi

Lago Albano, per una perfetta gita fuori porta

C’è sempre tempo per fare una gita fuori porta, ma spesso non si sa quale direzione prendere. Noi di SiViaggia abbiamo scelto di consigliare un posto ideale a chi si trova nel Lazio, un bacino d’acqua spettacolare e anche ricco di interessanti testimonianze storiche: il Lago Albano.

Lago Albano, info utili

Il bellissimo Lago Albano è di origine vulcanica e sorge in provincia di Roma nell’area dei Castelli Romani, sui Colli Albani. Dalla curiosa forma di un ovale allungato, viene spesso erroneamente chiamato Lago di Castel Gandolfo e colpisce per le sue acque all’apparenza scure e tetre, date anche della sua impressionante profondità massima di ben 168 metri.

Originatosi dall’unione di due crateri, è alimentato esclusivamente da piogge, falde acquifere e sorgenti sotterranee e caratterizzato da ripide coste in cui soggiornano diversi uccelli acquatici e fauna ittica. Anzi, sui suoi costoni rocciosi nidifica uno dei predatori alati più spettacolari che ci siano: il Falco Pellegrino.

Le sue affascinanti coste, tra le altre cose, sono popolate sin dall’età del bronzo, e per questo sono ricche di interessanti resti archeologici, sia preistorici che romani. Ne sono un esempio il Villaggio delle Macine, l’antico emissario artificiale del lago considerato, finora, il più grande sito archeologico palafitticolo d’Italia, e il ninfeo detto del Bergantino, che sorge nel più ampio complesso della Villa di Domiziano.

Lago Albano, provincia di Roma

Fonte: iStock

Una bellissima veduta del Lago Albano

Cosa fare

Al Lago Albano non ci si annoia mai, perché qui le cose da fare sono davvero tantissime. Innanzitutto, è una delle mete preferite dei pescatori locali (e non solo) perché le sue acque sono popolate da una variegata fauna ittica. Allo stesso tempo, è il luogo perfetto per passare qualche ora in pace e relax, mentre si è circondati da una natura raggiante e dall’allegria contagiosa di chi vive in zona.

Soddisfazioni le possono ottenere anche coloro che vogliono dedicarsi a una camminata dolce, perché il lago è impreziosito da una sorta di “passeggiata” che conduce a scoprire scorci pittoreschi che entrano dritti nel cuore.

Non mancano i ristoranti con vista per gustare la tipica (e buonissima) cucina romana, come anche un piccolo e grazioso porticciolo da cui ammirare tutta la bellezza circostante e scattare qualche bella foto ricordo.

Il Lago Albano è anche perfetto per fare sport: vi si può praticare la vela, grazie anche alla presenza di circoli velici sul lungolago, e la canoa. In più, è qui che sorge il circolo federale della FICK (Federazione Italiana Canoa e Kayak), dove si allena la nazionale italiana. Ma del resto presso questo lago si tennero le gare di canottaggio delle Olimpiadi di Roma del 1960.

Sul lungolago di Castel Gandolfo e la strada sterrata con cui esso prosegue poco dopo l’emissario romano, capita molto spesso di incontrare gruppi di podisti e ciclisti. Inoltre, c’è anche la possibilità di praticare mountain bike, grazie alla presenza di sentieri e strade sterrate che portano dinnanzi a spettacoli naturali e storici.

I borghi che si affacciano sul lago

Se si decide di fare una gita fuori porta verso il Lago Albano, il consiglio è anche quello di visitare gli antichi borghi che si affacciano sulle sue placide sponde. Uno di questi è Albano Laziale, dal quale il lago prende il nome, mentre l’altro è Castel Gandolfo, che regala un panorama su questo bacino davvero unico nel suo genere.

Albano Laziale, cosa vedere

Fonte: iStock – Ph: Manuela Finetti

Un angolo di Albano Laziale

Albano Laziale possiede origini antichissime: si pensa che il suo nome derivi da Albalonga, la mitica città fondata da Ascanio, figlio di Enea, e narrata nell’Eneide di Virgilio. È un borgo sempre animato anche grazie alle tante manifestazioni di interesse turistico, legate soprattutto alla tradizione del territorio, che si svolgono durante tutto l’anno.

Con una piacevole passeggiata è possibile scoprire il suo grazioso centro storico, pregno di monumenti dai diversi stili, come quello medievale, barocco e fino ad arrivare ai resti e alle rovine antiche.

Tra i punti di interesse da non perdere, vale senza ombra di dubbio dedicare il proprio tempo alla chiesa seicentesca di Santa Maria della Stella e ella celebre Tomba degli Orazi e Curiazi, situate l’una di fronte all’altra sotto alla trafficata Via Appia Nuova.

Immerso nel verde, offre anche tanti buonissimi prodotti tipici come il broccolo capoccione, una varietà di broccolo che presenta un’infiorescenza molto grande e che è l’ingrediente dei broccoli attufati, uno dei piatti più rinomati della tradizione gastronomica locale.

Castel Gandolfo è forse il borgo più famoso tra i due, anche perché qui è presente la residenza estiva dei Pontefici, ma la verità è che è pieno di ville e altre residenze d’epoca che lasciano senza fiato. Tra queste vanno necessariamente citate la Villa di Domiziano e la Fattoria Vaticana.

Degni di nota sono anche il Palazzo Papale, la splendida chiesa di San Tommaso di Villanova e la fontana, entrambe progettate dal Bernini, e la più antica buca della posta d’Italia. Non mancano di certo gli emozionati punti panoramici per ammirare il Lago Albano e i boschi da cui è incorniciato.

Le leggende del lago

I laghi, specialmente quelli vulcanici, sono sempre avvolti da un particolare alone di mistero. Anche il Lago Albano lo è, tanto che sulla sua nascita ed evoluzione aleggiano ben due leggende diverse. La prima narra che nel lontanissimo 396 a.C., prima della caduta di Veio, gli indovini pronosticarono che nel momento in cui l’acqua del Lago Albano avesse seguito un percorso insolito, i romani sarebbero riusciti a conquistare Veio.

Si dice che fu proprio per questo motivo che gli antichi romani iniziarono lo scavo dell‘Emissario del Lago Albano, un cunicolo lungo 1800 metri che faceva seguire alle acque di questo bacino un percorso diverso dal normale. In seguito, Marco Furio Camillo riuscì ad espugnare Veio.

Un’altra leggenda narra invece che un’anziana signora, accusata di stregoneria, si sia suicidata gettandosi da un precipizio che si affaccia ancora oggi sul Lago Albano. Secondo molte persone, anche adesso si riesce ad udire la sua voce chiamare dal basso, intenta ad invitare i visitatori a buttarsi a loro volta, ma la verità è che è solo un luogo che pare incantato e dai profili misteriosi.

Insomma, il Lago Albano è pregno di meraviglie da visitare, ma anche di quel pizzico di mistero che gli dona un fascino unico nel suo genere.

Castel Gandolfo, cosa vedere

Fonte: Getty Images – Ph: DEA / U. COLNAGO

Una magica veduta di Castel Gandolfo
Categorie
Borghi escursioni Notizie terme vacanze vacanze avventura vacanze benessere Viaggi

Le gite fuori porta da fare il primo giorno del nuovo anno

Se siete stanchi di cenoni e pranzi infiniti e preferite iniziare l’anno nuovo con una mini-vacanza rigenerante, una gita fuori porta è quello che ci vuole per ricaricare le pile prima di dire addio alle feste e tornare alla routine quotidiana. Il modo perfetto per cominciare a fare subito il pieno di ricordi speciali, andando alla scoperta di luoghi che riservano sorprese a ogni angolo.

Gite fuori porta a Capodanno, tra borghi e terme

In provincia di Piacenza, è possibile immergersi in una splendida atmosfera medievale visitando il borgo di Grazzano Visconti, il suggestivo villaggio riconosciuto “Città d’arte” dalla Regione Emilia-Romagna nel 1986, dove il tempo sembra essersi fermato. Oltre a perdersi tra le stradine bianche, le casette dalle facciate affrescate, i portici e i suggestivi musei, fino al 7 gennaio i visitatori possono ancora godere delle iniziative natalizie, come la pista di ghiaccio, l’area spettacoli con jumping e tanto altro.

Se, invece, desiderate ancora immergervi nell’arte presepiale, il borgo di Ossana vi aspetta con un suggestivo percorso di oltre 1600 presepi. Si trova all’imbocco della Val di Peio, ai piedi delle cime del gruppo della Presanella. Siamo in provincia di Trento, in uno dei Borghi più Belli d’Italia, dove in questo periodo dell’anno si può intraprendere un suggestivo percorso che guida i visitatori lungo le corti del paese, fino al cuore pulsante della rassegna, il Castello di San Michele. Quisi può ammirare un grande presepe realizzato all’interno delle sue mura, in cui sono narrati episodi realmente accaduti in una notte di Natale durante la Prima Guerra Mondiale.

A circa un’ora e mezza da Firenze, si trova Calamecca, il borgo ritrovato nel comune di San Marcello Piteglio, in provincia di Pistoia. Grazie anche alla sua posizione un po’ defilata nel cuore della montagna pistoiese, ha conservato il fascino e la lentezza di un tempo lontano. Intorno al paese c’è la Macchia Antonini, un’area naturale protetta a 962 metri s.l.m, raggiungibile in auto ma anche a piedi attraverso il bosco.

Trascorrere il primo giorno dell’anno tra i gioielli lambiti dalle acque dei laghi Maggiore e d’Orta può regalare emozioni indelebili. Merito del progetto “Isole di Luce” che mira fortemente a promuovere e a valorizzare il patrimonio turistico e culturale dell’Isola dei Pescatori, che si affaccia sul Lago Maggiore, e dell’Isola di San Giulio, unico fazzoletto di terra “galleggiante” del Lago d’Orta, perla della provincia di Novara. Uno spettacolo che proseguirà fino all’Epifania, creando un’atmosfera di fiaba attorno a questi luoghi d’antica bellezza.

Anche il Capodanno alle Terme è una valida alternativa per iniziare come si deve l’anno nuovo e rilassarsi dopo pranzi e cenoni in famiglia. Immersa nel meraviglioso Parco Nazionale dello Stelvio, Bormio è un vero e proprio paradiso per chi cerca relax e benessere, grazie alle sue rinomate terme ad alta quota, richiamo turistico molto importante al pari dei moderni impianti sciistici.

Gite fuori porta a Capodanno: ciaspolate ed escursioni

Se siete amanti delle escursioni e desiderate trascorrere il primo giorno dell’anno a contatto con la natura, regalatevi una salita sul Monte Comer, nelle Prealpi Bresciane e Gardesane. Il percorso si sviluppa lungo le mulattiere e attraversa boschi e piccoli borghi. Lungo il sentiero è d’obbligo una tappa al bellissimo Eremo di San Valentino, a picco sul lago, che sembra incastonato nella roccia. Una volta in cima, potrete ammirare panorami stupendi sul Lago di Garda e sul Monte Baldo.

Se invece desiderate vivere l’esperienza di una escursione con le ciaspole adatta a tutta la famiglia, le Dolomiti, con le distese candide attorno al Catinaccio e al Latemar, sono una destinazione perfetta. Tanti i percorsi in mezzo alla natura, facili, pianeggianti, ideali per le vacanze sulla neve anche con bambini.

Il Lago di Barrea, nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, è invece la cornice ideale per fantastiche escursioni o passeggiate in bicicletta, circondati dalle vette dell’Appennino. Se, infine, siete in Sicilia, le escursioni nei dintorni di Petralia Sottana, nel cuore del massiccio centrale del Parco delle Madonie. sono uno dei modi migliori per vivere intensamente la natura fin dal primo giorno dell’anno.

Categorie
escursioni Natale Notizie offerte treni vacanze avventura Viaggi viaggiare

Le mete low cost di Natale per viaggi last minute

Se non avete ancora organizzato un viaggio o una gita fuori porta per le vacanze di Natale, il modo migliore e più pratico di viaggiare è salire su un treno che vi porterà a destinazione.

E, se pensate che ormai sia troppo tardi per prenotare perché non ci sarà più posto, vi sbagliate di grosso. Trainline ha pubblicato il report delle tratte ferroviarie più prenotate per le vacanze natalizie e anche di quelle dove c’è ancora disponibilità di posti a sedere.

L’Italia risulta essere il Paese dove si effettuano più prenotazioni last minute. Secondo i dati di Trainline, infatti, nel 2022 gli italiani hanno prenotato in media solo cinque giorni prima della partenza al contrario dei francesi che sono più pianificatori (dieci giorni prima), degli spagnoli (12 giorni prima) e dei tedeschi (15 giorni prima).

Le tratte ferroviarie dove trovare ancora posto

Tra le destinazioni dove si può ancora andare ci sono Venezia e Bologna, se si parte da Milano, e Napoli, se si parte da Bologna o da Firenze.

Visitare Venezia in giornata

Prima che scatti il ticket d’ingresso per entrare a Venezia, un viaggio in questa splendida città unica al mondo è d’obbligo. Partendo da Milano, in due ore e mezza si arriva alla stazione di Santa Lucia e, dopo aver attraversato il Ponte della Costituzione o Ponte di Calatrava, si è giunti in città. Eletta migliore città d’Europa del 2023 dal Daily Telegraph, la nostra intramontabile e romantica Venezia è unica per il suo patrimonio artistico, culturale, architettonico e paesaggistico. Un vero e proprio scrigno che racchiude autentici tesori dell’arte mondiale.

È l’unica città dove le strade quasi non esistono, sostituite dall’acqua che prende la forma di canali e lagune, tanto che ci si muove quasi solo a piedi o con i vaporetti. Venezia è Patrimonio dell’Unesco dal 1987, non solo per il valore storico, culturale e artistico che rappresenta, ma anche per il paesaggio naturale che offre a chi ha la fortuna di visitarla.

In una giornata si può passare da piazza San Marco alla Basilica, da Palazzo Ducale al celeberrimo Caffè Florian, con una gita in gondola sul Canal Grande, passando sotto il Ponte di Rialto e visitando sia le Gallerie dell’Accademia sia la Collezione di Peggy Guggenheim. Qui trovate altre cose da fare in 24 ore a Venezia.

Bologna in un giorno

Proprio quest’anno, Bologna ha ricevuto l’Urban Award come città più sostenibile d’Italia. Da Milano in un’ora si arriva a Bologna Centrale dove si può noleggiare una bicicletta ed esplorarla in lungo e in largo attraverso i suoi mille chilometri di Bicipolitana, un’unica ciclabile, la più lunga d’Italia, con percorsi sicuri e continui che servono sia ai cittadini sia ai turisti e che, spesso immersi nella natura, portano anche fuori città.

Il Capoluogo emiliano è un concentrato di storia medievale e rinascimentale e nasconde ancora molti angoli segreti. Molti sono i motivi per cui Bologna dovrebbe assolutamente finire nella whislist delle prossime destinazioni da visitare. La sua cucina è senza dubbio al vertice dell’interesse dei turisti, vista l’importanza dell’enogastronomia nell’era moderna dei viaggi. Ed è a questo proposito che, tra le tappe consigliate per chi arriva in città, ci sono i suoi mercati all’aperto e, ovviamente, FICO Eataly World, un parco a tema dedicato interamente alle prelibatezze italiane.

Ma Bologna è molto di più: il suo complesso di portici, lungo ben 62 km, è riconosciuto Patrimonio Unesco ed è uno dei suoi simboli distintivi. Così come anche le 24 torri medievali di pietra, che svettano nello skyline.

Napoli in 24 ore

Con tre ore di treno da Firenze e tre e mezza da Bologna si arriva a Napoli. Il viaggio è fattibile anche in giornata, ma se si riesce a fermarsi almeno una notte il weekend diventa meno frenetico e si possono visitare molti più luoghi. Certo, non tutti.

Se non ci siete mai stati, concentratevi sulle tappe più turistiche: il centro storico, la Cappella San Severo, la Cappella di San Gennaro, San Gregorio Armeno, che nel periodo natalizio con i suoi presepi è il top, Palazzo Reale, piazza del Plebiscito, il Teatro San Carlo e il lungomare di Mergellina.

Se avete già visitato queste meraviglie napoletane, allora potete dedicare più tempo per esplorare Spaccanapoli, i Quartieri Spagnoli, i sotterranei di Napoli (ci sono diversi accessi, il più noto è quello in via dei Tribunali) e visitare con tutta calma il Museo archeologico dove sono custoditi reperti degli scavi di Pompei.

Categorie
escursioni Notizie vacanze avventura Viaggi

I ponti del 2024: quando andare in vacanza (nell’anno bisestile)

Se per moltissimi italiani le vacanze estive sono sacre, durante il resto dell’anno ogni occasione è buona per concedersi una breve gita fuori porta. E i ponti sono perfetti: ci consentono di partire senza dover prendere alcun giorno di ferie – o comunque usandone pochissimi, se proprio vogliamo allungare il viaggio. Vediamo dunque quando cadono le festività nel 2024, che sarà un anno bisestile.

Tutti i ponti del 2024

Il prossimo anno sarà leggermente meno soddisfacente rispetto al 2023, per tutti coloro che non si lasciano sfuggire nemmeno un ponte. Tuttavia ci saranno moltissime occasioni da sfruttare per andare in vacanza, approfittando delle feste per non consumare le proprie ferie. Si parte già alla grande con il 1° gennaio: Capodanno sarà infatti un lunedì, offrendoci 3 giorni consecutivi (assieme a sabato 30 e a domenica 31 dicembre 2023) un bel weekend da trascorrere in famiglia. Nulla da fare invece per l’Epifania, dal momento che il 6 gennaio sarà un sabato.

Carnevale sarà l’occasione perfetta per divertirsi con i più piccoli – o per tornare noi stessi un po’ bambini: il giorno clou dei festeggiamenti sarà Martedì Grasso, che il prossimo anno si festeggerà il 13 febbraio. Ed eccoci a Pasqua, che cadrà domenica 31 marzo: assieme al sabato precedente e al lunedì 1° aprile (Pasquetta), avremo 3 giorni liberi. La primavera sarà ricca di opportunità, dal momento che la Festa della Liberazione si terrà giovedì 25 aprile. Ovvero, aggiungendo un solo giorno di ferie ne avremo ben 4 per un weekend fuori porta. Mentre la Festa dei Lavoratori sarà mercoledì 1° maggio: chi può usufruire di 2 giorni di ferie, potrà partire addirittura per 5 giorni.

La Festa della Repubblica cadrà domenica 2 giugno, dovremo quindi accontentarci di un semplice fine settimana. Diversa la situazione per Ferragosto: essendo giovedì 15 agosto, potremo aggiungere un venerdì di ferie e goderci 4 giorni al mare. Dovremo poi attendere il 1° novembre, ovvero la festa di Ognissanti, per un altro ponte: essendo di venerdì, avremo 3 giorni consecutivi da trascorrere in casa (o in vacanza). Per l’Immacolata Concezione, invece, avremo soltanto domenica 8 dicembre. Va meglio per Natale e Santo Stefano, che cadranno rispettivamente mercoledì 25 e giovedì 26 dicembre: con un solo giorno di ferie ne avremo ben 5, se invece possiamo prenderne 2 (lunedì 23 e martedì 24 dicembre) faremo 6 giorni di vacanza.

Dove andare in vacanza

Insomma, anche il 2024 sarà ricco di splendide occasioni per tutti coloro che amano viaggiare, seppur solo per qualche giorno alla volta. Quali sono le mete perfette per un weekend (o un ponte) fuori porta? Per quello di Capodanno, ci si può rilassare in qualche destinazione termale per sfruttare i benefici delle acque geotermiche e stare un po’ al caldo. Oppure si può andare in montagna, per concedersi qualche discesa mozzafiato sulle più belle piste da sci. Pasqua e Pasquetta, che apriranno la primavera, sono l’occasione ideale per immergersi nella natura e fare un bel picnic.

I ponti di aprile e maggio ci offrono l’opportunità di andare alla scoperta delle splendide città d’arte e dei piccoli borghi italiani. Chi ha qualche giorno di ferie potrà anche scegliere una meta estera, tra le più belle capitali europee. A Ferragosto, invece, si va come da tradizione al mare con gli amici. L’arrivo dell’autunno, con il ponte di Ognissanti, ci spinge a cercare di nuovo qualche attività all’aria aperta, per godere degli ultimi raggi di sole e ammirare lo spettacolo del foliage. E tra Natale e Capodanno, via libera ad un city break in Europa o di nuovo ad una vacanza sulla neve.

Categorie
Borghi Destinazioni escursioni lago Lago Di Como panorami vacanza natura vacanze avventura Viaggi

Gita in battello sul Lago di Como, tra borghi e natura

Se le coste italiane vantano dei panorami da fare invidia a tutto il resto del mondo, nel profondo nord ci sono laghi meravigliosi dove fare una gita fuori porta, per scoprire i tanti piccoli borghi che vi sono affacciati o per prendere un po’ di sole sulle loro rive, quando le belle giornate d’estate lo permettono. Il Lago di Como è uno dei più suggestivi d’Italia, ricco com’è di paesaggi naturali e di paesini colorati che si specchiano sulle sue acque. E per ammirarne la bellezza da un punto di vista diverso, possiamo regalarci una gita in battello. È il modo migliore non solo per apprezzare i meravigliosi panorami lacustri, ma anche per muoversi agevolmente da una sponda all’altra, senza bisogno dell’auto. Ecco i tour assolutamente da non perdere.

Gita in battello sul Lago di Como

Spostarsi in battello sul Lago di Como è senza dubbio un’esperienza da vivere: il servizio di navigazione è davvero completo, soprattutto dalla primavera all’autunno, quando migliaia di turisti si riversano sulle sponde lacustri e non vedono l’ora di imbarcarsi per godere di bellissimi paesaggi da cartolina. C’è poi sempre la possibilità di noleggiare un’imbarcazione privata, se vogliamo andare al di fuori delle normali rotte quotidiane, ma veramente non ce n’è un gran bisogno, visti i numerosi collegamenti che toccano la maggior parte delle località più affascinanti situate lungo le rive del lago.

Sfruttando il servizio di navigazione attivo giornalmente sul Lago di Como, possiamo infatti arrivare pressoché ovunque: è la scelta ideale per chi vuole andare alla scoperta delle belle città affacciate sull’acqua e dei pittoreschi borghi dove l’atmosfera è davvero autentica e il tempo sembra essersi fermato. Le possibilità sono diverse, in base al giro che vogliamo fare. Possiamo acquistare il singolo biglietto e regalarci una mini crociera lacustre, scendendo solo una volta arrivati a destinazione, oppure programmare tante tappe intermedie per poterci immergere tra le viuzze dei paesini.

In quest’ultimo caso occorrerà acquistare tutti i biglietti necessari per non rimanere a terra, oppure usufruire degli speciali ticket che ci permettono di partecipare ai tour organizzati dalla compagnia di navigazione. Insomma, le soluzioni sono davvero tantissime, non resta che scegliere quella che più si adatta alle nostre esigenze e finalmente partire alla scoperta di luoghi meravigliosi, salpando in battello sulle acque turchesi del Lago di Como. Scopriamo alcuni itinerari tutti da vivere, per chi non vuole perdersi neanche una meraviglia di questo posto magico.

Il tour del bacino di Como

Como

Fonte: Lago di Como

Vista sulla città di Como, adagiata sul ramo occidentale del lago

Como è una delle principali città adagiate lungo le sponde del lago: si trova sulla punta meridionale del braccio lacustre che da essa prende il nome, ed è il punto di partenza ideale per fare un bel giro tra i piccoli borghi nei dintorni. Naturalmente non prima di aver passeggiato sul lungolago e aver ammirato qualche bellezza della città, come ad esempio il suggestivo Tempio Voltiano, che ospita un museo dedicato alla memoria dell’illustre fisico Alessandro Volta. È proprio qui vicino che si trova il molo, da cui possiamo imbarcarci in direzione Cernobbio. Questo grazioso borgo ospita ville nobiliari e piccole chiese, ma quello che merita assolutamente una visita è il Giardino della Valle, rigoglioso orto botanico.

La seconda tappa è Moltrasio, piccolo paesino incastonato sotto le montagne ricche di lussureggiante vegetazione. Per gli amanti della natura, non c’è occasione migliore per fare un po’ di trekking e godere del panorama incantevole sul lago. Poi ripartiamo ancora una volta, per l’ultima fermata: attraversiamo il lago e approdiamo a Torno, piccolo borgo Bandiera Arancione dove fermarsi a mangiare qualcosa e a visitare le antiche testimonianze preistoriche come i celebri massi erratici, per fare un tuffo nel passato. Da qui, tornare verso Como è veramente un attimo: la gita in battello ci avrà regalato grandi emozioni.

Il tour dei borghi lacustri

Per ammirare il vero incanto del Lago di Como, tuttavia, dobbiamo spostarci un po’ più a nord, là dove il ramo comense incontra quello lecchese. Qui ci sono delle splendide perle, borghi pittoreschi tra le cui viuzze perdersi per ore. Ottimo punto di partenza è Varenna, il borgo degli innamorati: il suo profilo che si riflette sulle acque azzurre è una cartolina tra le più belle mai viste in Italia. Prima di salire sul battello, non possiamo proprio perderci una camminata nel verde del giardino pubblico di Villa Cipressi (che oggi accoglie un albergo), il luogo ideale dove far sbocciare l’amore.

Varenna

Fonte: Lago di Como

Varenna, il bellissimo borgo degli innamorati

Il tour dei borghi lacustri è un continuo rimbalzare da una sponda all’altra, per poter scoprire i suoi gioielli più affascinanti. La prima tappa è Menaggio, con la sua splendida Chiesa di Santo Stefano a due passi dal lago e i resti di un antico castello che oggi purtroppo non c’è più. Dopo aver passeggiato nel centro storico, possiamo imbarcarci di nuovo in direzione Bellagio. È questo il momento clou del nostro viaggio: il borgo è uno dei più suggestivi di tutta la regione, meta turistica di migliaia di visitatori ogni anno. Da non perdere assolutamente un tour delle sue ville nobiliari e dei bellissimi parchi aperti al pubblico, come quello di Villa Melzi o di Villa Serbelloni. Dopo aver comprato qualche souvenir, proseguiamo la gita in battello.

Ci sono altri piccoli paesini dove possiamo fare una sosta, come Cadenabbia: molto meno conosciuto, conserva per questo il suo fascino originario, e non è difficile poter camminare in tutta tranquillità senza trovarsi in mezzo alla folla di turisti. Le sue atmosfere sono intrise di arte e cultura: di qui sono passati moltissimi grandi personaggi storici, come la scrittrice Mary Shelley, il compositore Giuseppe Verdi e vari regnanti – inclusa la Regina Vittoria d’Inghilterra. Di nuovo a bordo del battello, questa volta ci fermiamo a Tremezzo: tappa obbligatoria è Villa Carlotta, che custodisce un prezioso tesoro di opere d’arte al suo interno e un’altrettanto preziosa collezione di piante e fiori nei suoi giardini.

Tremezzo

Fonte: Lago di Como

Il borgo di Tremezzo, uno dei più belli sul Lago di Como

L’ultima fermata è quella che ci conduce a Lenno, piccola frazione del comune di Tremezzina. Oltre a vantare uno dei panorami più suggestivi sul lago di Como, ospita molte splendide ville nobiliari. Una delle più famose è Villa del Balbianello, curata dal FAI (Fondo Ambiente Italiano): si tratta di un edificio storico risalente alla fine del’700, e in tempi più recenti usata come location per numerosi film – tra cui un capitolo della saga di Star Wars e quello della saga di James Bond, intitolato Casino Royale. È possibile visitare sia la villa che il suo parco durante la stagione primaverile ed estiva, oltre che in alcuni giorni invernali.

La mini crociera sul Lago di Como

Una valida alternativa al tour che abbiamo appena descritto è la mini crociera sul Lago di Como. Si parte proprio dalla città di Como, e si percorre tutto il ramo occidentale sino ad arrivare a Bellagio, per poi ripartire in direzione Colico, una cittadina situata sulle sponde dell’Alto Lario. Naturalmente, durante il viaggio possiamo fare qualche tappa per scoprire i borghi più belli affacciati sul lago. Come ad esempio Dervio, che ha diverse spiaggette molto affascinanti e persino un acquapark sul lago. O ancora il paese di Piona, dove si può ammirare una meravigliosa abbazia, le cui origini affondano indietro nel tempo.

Il tour del bacino di Lecco

Lecco

Fonte: Lago di Como

La città di Lecco, sul ramo orientale del Lago di Como

Infine, ecco il tour del ramo orientale del Lago di Como, quello divenuto celebre per la romantica descrizione fatta da Alessandro Manzoni nel suo capolavoro I Promessi Sposi. Si parte ovviamente dalla città di Lecco: anche qui, come a Como, c’è un bellissimo lungolago cinto dal verde, dove passeggiare in attesa del battello. Se abbiamo tempo, possiamo anche fare una visita a Palazzo delle Paure, un edificio in stile eclettico neomedievale che ospita una galleria d’arte contemporanea. Saliti a bordo del battello, la prima tappa è Valmadrera: nel borgo possiamo fare un giro presso Villa Gavazzi, grande complesso architettonico che accoglie una ex filanda, antiche fabbriche, la cappella di San Gaetano e meravigliosi giardini.

Salendo verso nord, incontriamo poi il paese di Abbadia Lariana. Oltre ad una passeggiata nel centro storico, gli amanti del trekking possono approfittarne per esplorare i Piani Resinelli, un incantevole altopiano ai piedi della Grignetta, e magari fare tappa alla Cascata Cenghen, con il suo salto di ben 50 metri. L’ultima fermata è Mandello del Lario, un altro borgo ricco di sorprese. Possiamo vedere il Santuario della Beata Vergine del Fiume, capolavoro barocco che custodisce preziose opere d’arte e affreschi meravigliosi. Mentre i più avventurosi possono osare un’escursione all’interno della grotta Ferrera, un’ampia cavità che si apre su una mulattiera, consentendo un facile accesso. Particolarmente affascinante è il ruscello che la percorre per un breve tratto, dando alla caverna un’atmosfera ancora più magica.

Categorie
Destinazioni escursioni Palermo Sicilia vacanze avventura Viaggi

Cosa visitare nei dintorni di Palermo

Per una gita fuori porta tra Palermo e dintorni quali sono i posti più belli da visitare? La capitale siciliana offre tanti piccoli angoli di paradiso, facili da raggiungere in treno, in pullman o meglio ancora comodamente in auto, percorrendo pochi chilometri di autostrada o di strade provinciali.

Come potrai immaginare in queste vaste aree della Sicilia le località marittime si distinguono per la bellezza del mare e degli edifici architettonici senza tempo, in un connubio di arte e storia che difficilmente si può trovare altrove. Se hai a disposizione un po’ di tempo in più da poter trascorrere nelle vicinanze di questa città non puoi assolutamente perdere l’occasione di visitare i dintorni della capitale siciliana.

Se non sai quali scegliere ecco quali sono le più belle località che si trovano a poca distanza da Palermo, per una gita di un giorno da fare in un weekend lungo. Buona lettura!

Cefalù

Iniziamo il tour di Palermo e dintorni con la splendida Cefalù, una delle perle della Sicilia, un luogo di cui ti innamorerai a prima vista. La rocca che si sporge sul mare cristallino è uno scenario indimenticabile che solamente qui puoi trovare.

Questa piccola località risalente al periodo normanno è unica non solo per le acque azzurrine, ma addentrandoti per una passeggiata tra le stradine centrali ti potrai imbattere nei monumenti in stile arabo-normanno, come il bellissimo Duomo, conosciuto come la Cattedrale della Trasfigurazione ed edificato nel 1131, con la sua pianta a croce latina che domina la piazza sempre gremita di gente.

Una volta visitato il centro storico puoi dirigerti verso il mare: le spiagge di Cefalù sono molte e ben attrezzate, in ognuna troverai un mare chiaro e sempre limpido. Tra le più note e più amate c’è la Spiaggia di Cefalù, il lido principale della città, che costeggia il centro storico, e la Spiaggia Salinelle, un arenile lungo 15 chilometri fatto di sabbia e ciottoli.

Monreale

Dopo aver terminato la visita di Cefalù con solamente un’ora di auto puoi raggiungere Monreale, situata a 10 chilometri da Palermo, un meraviglioso comune famoso in tutto il mondo per la sua maestosa cattedrale.

La Cattedrale di Santa Maria Nuova venne costruita nel 1172 per volere di Guglielmo II d’Altavilla, l’attuale Re di Sicilia, e dal 2015 fa parte del Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco per il suo altissimo valore artistico e architettonico.

Il suo interno è un tripudio di absidi, cappelle e mosaici preziosi dall’inestimabile valore mondiale, mentre all’esterno è dominata dalle due inconfondibili torri che inquadrano la facciata. È un luogo assolutamente da visitare, per questo motivo ti consiglio partecipare a una visita guidata con un esperto che ti darà tutte le informazioni relative alla storia e all’arte di questa famosa cattedrale. Puoi prenotarla comodamente online.

Una volta visitata la Cattedrale puoi perderti nel borgo che le si snoda tutto intorno, e immergerti nell’atmosfera locale del tutto particolare, fatta di diversi colori, sapori ed etnie.

Segesta

Per una gita di una giornata da mattina a sera Segesta, Erice e le Saline sono una meta ideale. In un solo giorno potrai vedere queste tre località tipiche siciliane, tutte e tre diverse tra loro per le caratteristiche naturalistiche e storiche.

Iniziamo da Segesta, un interessante sito archeologico sulle pendici del Monte Barbaro, fondato nel lontano IX secolo a.C. probabilmente per mano degli Elimi, una popolazione di profughi troiani.

Il parco archeologico di Segesta è famoso per le sue due opere architettoniche principali, il Tempio Dorico e il Teatro Greco. Il primo, costruito intorno al V secolo a.C., è un’imponente struttura di 36 colonne di 10 metri ben conservata. Il secondo è un teatro edificato dagli abitanti di Segesta in cima al Monte Barbaro, probabilmente intorno al III secolo a.C., ed è caratterizzato da uno stile tipicamente greco. Ad oggi viene utilizzato per le rappresentazioni teatrali, e può ospitare fino a 4000 persone.

Erice

Una volta tornati indietro nel tempo tra le rovine di Segesta puoi proseguire il tour di una giornata visitando il grazioso borghetto medievale di Erice, arroccato sul Golfo di Trapani. Ciliegina sulla torta di questo luogo incantato è il Castello di Venere, dedicato alla dea Afrodite. Una passeggiata sulle strade acciottolate di Erice e ti sembrerà di essere nel Medioevo!

Saline di Trapani

Prosegui il tuo tour di un giorno diretto verso le Saline di Trapani, un luogo naturalistico di rara bellezza per la varietà di specie animali e vegetali che ne fanno un luogo protetto per la biodiversità. Il giro delle saline dura circa due ore, ed è visitabile gratuitamente.

Se questa gita di una giornata puoi affidarti a un tour organizzato e prenotare la tua partecipazione online, la cancellazione è gratuita fino a 24 ore prima della data scelta. Come ti dicevo basta una sola giornata per visitare tutte e tre le località, che ti consiglio di non perdere per la loro unicità.

Bagheria

Proseguiamo la scoperta di Palermo e dintorni con Bagheria, un piccolo comune siciliano chiamato anche la Città delle Ville, divenuto celebre per il film omonimo, di Giuseppe Tornatore, che prende il nome dalla pronuncia siciliana della città, Baarìa.

Aneddoti a parte, Bagheria ha tantissime cose da vedere: dalle spiagge ai monumenti, un giorno potrebbe non bastare, ma dista da Palermo solamente poco più di 14 chilometri. Partendo la mattina puoi goderti qui una giornata di un giorno e rientrare la sera stessa a Palermo.

La Città delle Ville ha un centro storico ricco di ville, appunto, risalenti al XVIII secolo in stile barocco, come Palazzo Butera – Branciforti, o Villa Palagonia, la “Villa dei Mostri”, così chiamata per le “mostruose” decorazioni che la caratterizzano.

Oltre alle numerose chiese del centro storico, tra cui la Chiesa delle Anime Sante o la Chiesa Madrice di Bagheria, sono degne di nota anche le spiagge sabbiose e rocciose dal mare cristallino, come Capo Zafferano o la Spiaggia dei Francesi.

In un tour di Palermo e dintorni la visita a Bagheria non può non terminare con un assaggio delle tipiche prelibatezze culinarie del luogo, in una delle osterie caratteristiche sparse per il paese.

Se preferisci puoi abbinare una visita alla Villa con un itinerario di street food, e combinare l’esperienza culturale con quella culinaria. È possibile prenotare il tour qui. Non te ne pentirai!

Mondello

Se ami la Sicilia avrai sicuramente sentito parlare di Mondello, con la sua spiaggia che abbraccia la costa con una baia semicircolare a circa 10 km da Palermo, nella parte nord-occidentale.

Questo luogo è un mix di vegetazioni e paesaggi marini, trovandosi tra due monti predominanti sulla costa, il Monte Pellegrino e il Monte Gallo, e incastonata tra una fitta vegetazione mediterranea e il mare dalle sfumature celesti che bagna la spiaggia di sabbia bianca.

Modello è facilmente raggiungibile in autobus o in auto, ed è molto amata sia dai palermitani che dai turisti. Non solo mare incontaminato, ma anche tanti locali per divertirsi e trascorrere una serata in compagnia alla vista di un meraviglioso tramonto. Se ami la cucina siciliana non resterai deluso dalle piccole trattorie sul mare, pronte a cucinare tipici piatti espressi di pesce fresco.

Castellammare del Golfo

Un tour di Palermo e dintorni è soprattutto mare, mare e ancora mare, perché di questi luoghi non se ne ha mai abbastanza!

E allora non può mancare una tappa in un’altra splendida località marittima, Castellammare del Golfo. Solo 65 chilometri la separano da Palermo, rendendola un luogo ideale per una gita al mare in giornata.

Anche qui troverai molti edifici architettonici risalenti all’epoca normanna come la Chiesa Madre e il Castello Arabo Normanno, ma senza dubbio la maggiore attrazione di questo luogo è proprio il mare con le spiagge della Riserva dello Zingaro e la Tonnara di Scopello, due luoghi assolutamente da visitare.

A Castellammare del Golfo c’è la possibilità di vivere un’esperienza di totale divertimento e relax prenotando una gita con barca privata. La gita in barca è l’ideale per godere appieno delle bellezze di questo luogo, per saperne di più puoi prendere informazioni e prenotarti qui.

Per gli appassionati del trekking non può mancare una passeggiata tra le pendici del Monte Inici, un massiccio alto 1064 metri sul livello del mare dalle origini antichissime e luogo di ritrovamento di interessanti reperti storici e rare conformazioni naturalistiche. Le escursioni sul Monte Inici sono disponibili tramite l’organizzazione CAI.

Il nostro tour di Palermo e dintorni finisce qui, ma i luoghi da visitare non sono ancora finiti. Qui ti abbiamo proposto i più bei posti da visitare nelle vicinanze con una gita di una giornata, nel caso in cui ti trovassi a Palermo e avessi un po’ più di tempo a disposizione per curiosare nei dintorni.

La Sicilia è una splendida regione visitabile tutto l’anno grazie alle temperature sempre miti, un vantaggio non indifferente, e ai costi non esageratamente elevati. Inoltre, se hai a disposizione la tua auto gli spostamenti sono rapidi e agevoli. Mi raccomando, qualsiasi sia la stagione, non dimenticarti il costume da bagno. Sarebbe un vero peccato!