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Sulla ferrovia a cremagliera Schafbergbahn, la più bella dell’Austria

Alle porte della splendida ed elegante città di Salisburgo, nel cuore dell’Austria più autentica, c’è un paesaggio naturale che non smette mai di destare meraviglia in chiunque vi si trovi davanti: stiamo parlando dello specchio d’acqua turchese, il lago Wolfgangsee.

Questo angolo di paradiso incastonato tra la purezza del monte Schafberg è un posto incantevole in cui trascorrere una vacanza e una meta ideale anche per una gita fuori porta. Un’idea di viaggio davvero niente male, insomma, perfetta per i viaggiatori che vogliono unire la passione per l’arte e la cultura (visitando l’affascinante Salisburgo, città ricca di storia) e la passione per le escursioni naturalistiche.

Il modo più suggestivo per raggiungere il lago Wolfgangsee? Salire a bordo della storica ferrovia a cremagliera dello Schafberg e poi concedersi un rilassante – e panoramico – giro in battello.

La ferrovia a cremagliera Schafbergbahn

Fonte: SalzkammergutbahnGmbH_Ursula Bahr kunstbahr

L’antica ferrovia a cremagliera del monte Schafberg

La ferrovia dello Schafberg

Con un percorso lungo 5,85 chilometri, che arriva in cima fino 1.190 metri di altitudine, la ferrovia Schafbergbahn offre ai viaggiatori un giro emozionante immersi nella natura straordinaria del territorio austriaco. Un tragitto di circa 40 minuti di durata a bordo di confortevoli vagoni conduce al lago Wolfgangsee, ma la ferrovia ha un passato davvero antico.

Le locomotive originali, infatti, risalgono all’Ottocento e anche la storia della navigazione sulle acque cristalline del lago Wolfgangsee è iniziata nel lontano 1873, anno in cui vi è stata la vera e propria inaugurazione con il battello a vapore Kaiser Franz Joseph I, una vettura lunga ben 33 metri.

Solcare le acque del lago oggi a bordo dello storico battello è un’esperienza da non perdere. Ci sono diversi punti di approdo: St. Gilgen – Fürberg – Ried/Falkenstein – St. Wolfgang Schafbergbahn – St. Wolfgang Markt – Geschwendt Parkplatz e Strobl.

Cosa fare al lago Wolfgangsee

Il lago Wolfgangsee è una spettacolo di Madre Natura: questo lago ha una lunghezza di 10 km e una larghezza di 2 km ed è uno spot ideale per gli amanti degli sport acquatici. Infatti, in questa oasi di bellezza naturalistica è possibile praticare diverse attività outdoor, soprattutto la vela. Non a caso, gli atleti Konstantin e Oliver Kobale che hanno partecipato alla famosa regata Ocean Race del 2023 hanno scoperto la loro passione per la vela proprio sulle acque del lago Wolfgangsee.

Non solo avventura: c’è anche una remota leggenda che parla di questo territorio, si dice infatti che San Wolfango, dopo il periodo di vescovado a Ratisbona, scelse di ritirarsi in queste zone su una grotta del monte Falkenstein. Quest’anno vengono celebrati i 1.100 anni del santo.

E che dire del trekking? I percorsi sono numerosi e sono ideali anche per chi volesse fare un pellegrinaggio tra St. Gilgen e St. Wolfgang, destinazioni di pellegrini già nel XV e XVI secolo. Qui è possibile visitare la chiesa di St. Wolfgang, di origini romaniche, e ammirare il ricco altare opera del maestro Michael Pacher, risalente al XV secolo.

Come raggiungere il lago e dove alloggiare

Gli alloggi disponibili nella zona del lago Wolfgangsee sono diversi e ci sono opzioni differenti per tutti i tipi di budget e per vivere al meglio un luogo perfetto dove trascorrere la propria vacanza immersi nella natura austriaca.

La cucina austriaca del territorio è da non perdere: vi consigliamo di provare deliziosi e freschissimi formaggi di pecora, gelati e altri prodotti caseari.

Il modo migliore per raggiungere il lago Wolfgangsee è arrivare prima a Salisburgo: si può prendere l’aereo oppure raggiungerla in treno. Questo è un ottimo compromesso che permette di unire la vacanza all’insegna della natura a un giro nella splendida città di Mozart

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Egitto mediterraneo: perché andare a Marsa Matruh

Marsa Matruh si trova sul tratto di costa mediterranea dell’Egitto ed è un vero e proprio paradiso per le sue spiagge dorate e acque cristalline, ma anche per le escursioni e visite guidate. Situata a circa 240 chilometri a ovest di Alessandria (e a circa 500 km a nord ovest del Cairo), questa è la destinazione ideale per i viaggiatori che cercano un’oasi capace di combinare mare spettacolare e visite di conoscenza e cultura. Valida alternativa al Mar Rosso, questa meta è molto gettonata dai turisti di tutto il mondo, anche per il prezzo competitivo e le soluzioni All Inclusive proposte dai diversi tour operator internazionali.

Un paradiso per gli amanti del mare

Il vero tesoro di Marsa Matruh è senza dubbio il suo mare cristallino con le spiagge idilliache, comode e per tutte le età. Non a caso Marsa Matruh è definita “le Maldive del Mediterraneo”. Chilometri di sabbia fine si susseguono lungo la costa, bagnate da acque turchesi che invitano a nuotare, fare snorkeling o semplicemente rilassarsi sotto il caldo sole della costa mediterranea d’Egitto. Parlando di spiagge e mare, tra le mete più rinomate troviamo Almaza Beach, nella Baia di Almaza (che in arabo significa “perla”), a quasi 40 chilometri dalla città di Marsa Matruh. Questa ampia insenatura sabbiosa che verso est si allunga per chilometri è una delle più belle spiagge della zona. Cleopatra Beach prende il nome dalla leggenda secondo la quale pare che Cleopatra abbia fatto tappa qui durante il suo viaggio in Egitto ed è famosa per la sua sabbia fine e bianca e per le acque turchesi da cartolina. Ancora, Rommel Beach offre una vista mozzafiato sul Mediterraneo e un’atmosfera tranquilla; mentre Agiba Beach è ideale per gli amanti della natura con le sue scogliere rocciose spettacolari che la caratterizzano.

Un tuffo nella storia

Oltre alle sue bellezze naturali, Marsa Matruh vanta anche una ricca storia che risale all’epoca tolemaica. La città era un importante porto commerciale e un centro culturale, come testimoniano i numerosi siti archeologici presenti nella zona. Tra i più interessanti troviamo la Fortezza di Qaitbay, costruita nel XV secolo e che offre una vista panoramica sulla città e sul mare; il Teatro Romano, un antico teatro risalente al II secolo d.C. ancora ben conservato; e la Necropoli di El Alamein, che ospita le tombe dei soldati italiani e alleati caduti durante la Seconda Guerra Mondiale. Proprio per questo patrimonio storico e culturale, Marsa Matruh è una meta di viaggio valida per chi desidera abbinare qualche visita e tour alla vita da spiaggia. Da vedere anche la bella moschea di Marsa Matrouh, di recente costruzione,  situata sul lungo mare (come tutte le moschee non è aperta ai non musulmani, ma piacevole da visitare dall’esterno specialmente alle ore della preghiera).

Escursioni

La località di mare di Marsa Matrouh è un ottimo punto di partenza per esplorare i dintorni. A soli 240 chilometri si trova la città di Alessandria, visitabile anche in giornata, celebre per la sua biblioteca antica, per il il Museo Greco-Romano e per il Faro di Alessandria, una delle sette meraviglie del mondo antico. A 300 chilometri si trova un’altra destinazione imperdibile: l’oasi di Siwa, con i suoi paesaggi desertici mozzafiato, le sorgenti termali e alcuni importanti siti archeologici. Oltre alla Cittadella di Siwa, si possono visitare le antiche tombe di Gebel al-Mawta,  la Montagna dei Morti, a un km circa dal centro di Siwa, è una collina di calcare, isolata e crivellata di tombe rupestri.

Info pratiche

La lingua ufficiale è l’arabo, ma l’inglese è abbastanza diffuso, soprattutto nelle zone turistiche. Ni villaggi turistici si parla anche italiano. La valuta locale è la libbra egiziana. Un’informazione che pochi hanno ma che potrebbe essere determinante nella scelta della destinazione è che l’ingresso in Egitto, oltre al passaporto con validità di 6 mesi dalla data di ingresso nel Paese, è consentito ai cittadini italiani anche con la carta di identità valida per l’espatrio (validità residua di almeno 6 mesi).

Come raggiungere Marsa Matruh

Il mezzo più comodo e comune per raggiungere Marsa Matruh è l’aereo.  Durante il periodo estivo, diverse compagnie aeree offrono voli diretti dalle principali città italiane a Marsa Matruh. La durata del volo è di circa 3-4 ore. Chi sceglie una formula All Inclusive in villaggio solitamente ha il volo diretto incluso. Una volta in loco, si può partecipare alle diverse escursioni con tour organizzati dalle agenzie, che includono anche i trasferimenti interni. Per viaggiare in autonomia, ci sono i taxi individuali o collettivi, ma è buona prassi organizzarsi per l’andata e il ritorno e contrattare sul prezzo (informandosi prima sulla tariffa più giusta da pagare per la tratta).

Quando andare

Il periodo migliore per visitare Marsa Matruh è da maggio a ottobre, quando il clima è caldo e soleggiato. Le temperature medie durante questi mesi oscillano tra i 25°C e i 35°C. L’estate (luglio e agosto) è il periodo più affollato e più costoso; quindi se si può, per vivere un’atmosfera più tranquilla a prezzi più contenuti, l’ideale è viaggiare in primavera (maggio-giugno) o in autunno (settembre-ottobre). A differenza delle destinazioni sul Mar Rosso, qui a nord, sul Mediterraneo, da dicembre a febbraio il clima è più fresco e piovoso. In questo periodo, alcune attività potrebbero essere non disponibili e i villaggi turistici essere addirittura chiusi.

Cucina locale

Anche se la maggior parte dei resort e villaggi propone cucina internazionale, il consiglio è quello di “osare” un po’ ed esplorare anche la cucina locale e tradizionale. Oltre al pesce freschissimo, Marsa Matruh offre anche infatti una vasta scelta di piatti tipici egiziani. Nei  ristoranti si può assaggiare il koshari, un piatto ricco e saporito a base di riso, pasta, lenticchie e cipolla fritta, oppure il falafel, deliziose polpette di ceci fritte servite con pane e salsa tahini. E per concludere il pasto in dolcezza, i dolci tradizionali egiziani sono  famosissimi, come il baklava con la sua sfoglia croccante e il ripieno di noci e miele, o il basbousa, un semolino morbido e profumato sciroppato con acqua di rose.

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Cosa vedere nei dintorni di Skopje: le gite da non perdere

Sebbene sia un paese di piccole dimensioni, la Macedonia del Nord è un mosaico di attrazioni turistiche che meritano di essere visitate, anche con una gita in giornata. La capitale, Skopje, rappresenta la base ideale da cui partire alla scoperta di antiche cittadine ricche di storia e tradizioni, siti archeologici millenari, aree naturali incontaminate, laghi e canyon che attendono solo di essere esplorati. Ecco una panoramica delle più belle escursioni giornaliere da fare nei dintorni di Skopje

Matka

Alle porte di Skopje si apre lo spettacolare Canyon Matka, una gola scavata dal fiume Treska nell’arco di millenni, diventata una meta imperdibile per gli appassionati di escursionismo, speleologia e, in generale, delle attività all’aria aperta. Matka è famoso per le sue grotte, che sono vere meraviglie geologiche, oltre che siti storici di grande importanza, dove sono stati rinvenuti reperti archeologici che risalgono a migliaia di anni fa, retaggio delle antiche popolazioni locali che abitavano la regione. La più nota è la grotta di Vrelo, considerata tra le più grandi al mondo, resa particolarmente suggestiva dalla presenza stalattiti e stalagmiti.

Una rete di sentieri di varia difficoltà e ben segnalati si snoda tra le montagne e lungo il canyon, dove sorgono alcune chiese e monasteri che risalgono anche al XIV secolo, antiche testimonianze della lunga storia religiosa della Macedonia del Nord. Tra i più popolari, facilmente raggiungibili a piedi, ci sono il monastero di San Nicola Shishevski, da cui si gode una vista panoramica spettacolare, e quello ortodosso di San Andrea, famoso per i suoi affreschi ben conservati.

Le pareti rocciose del Canyon Matka, con un centinaio di vie attrezzate, sono un’attrazione irresistibile per gli appassionati di arrampicata di tutti i livelli. Mentre le acque tranquille del fiume Treska e del lago Matka sono ideali per kayak e canottaggio.

Tetovo

A circa mezz’ora da Skopje, Tetovo accoglie i visitatori con la sua animata atmosfera da “piccola Istanbul” e l’architettura in stile ottomano degli edifici più significativi, espressione di una profonda tradizione islamica. Tra le attrazioni locali spicca la Moschea Colorata, un capolavoro architettonico del XIX secolo, famosa per gli affreschi floreali dai vivaci colori che decorano non solo l’interno, ma anche l’esterno dell’edificio.

Situata ai piedi del monte Sar e attraversata dal fiume Pena, la città è dominata dalla Fortezza di Tetovo che risale al periodo ottomano, sorta sul luogo di un antico monastero medievale. Per conoscere la storia e la ricca cultura locale bisogna visitare il Museo della Regione di Tetovo. Allestito in una tipica casa macedone, espone reperti archeologici, opere d’arte e costumi tradizionali. Altri luoghi da non perdere durante una gita a Tetovo sono l’hamam, il bagno turco del XVI secolo oggi centro culturale e sede di mostre, e l’Arabati Baba Tekke, un monastero sufi tuttora molto attivo e frequentato.

Ocrida

Una delle città più antiche e affascinanti della Macedonia del Nord, Ocrida è la meta ideale per una gita in giornata da Skopje all’insegna della cultura e del relax nella natura. Adagiata sulle rive del lago omonimo, Ocrida è conosciuta per la sua eredità storica e la magnificenza del paesaggio. Tanto da essere tra le poche località al mondo dichiarata Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco sia per la ricchezza culturale che per quella naturale. Conosciuta come la Gerusalemme della Macedonia, pare che un tempo vantasse ben 365 chiese, una per ogni giorno dell’anno, e tuttora il loro numero è alquanto elevato.

La più famosa, anche per la posizione panoramica sul lago, è la Chiesa di San Giovanni a Kaneo, un gioiello di architettura bizantina risalente al XIV secolo, che custodisce una pregevole iconostasi e affreschi antichi. Splendidi affreschi bizantini decorano anche l’interno della Chiesa di Santa Sofia che risale all’XI secolo.

Particolarmente suggestivo è il complesso della chiesa e del monastero di San Clemente e San Panteleimone, sulla collina di Plaosnik, che in passato fu anche una scuola religiosa, mentre oggi è considerato uno dei più importanti santuari ortodossi macedoni, meta di pellegrinaggi. L’imponente Fortezza di Samuele domina la città vecchia di Ocrida con la sua cinta muraria medievale che conserva ancora le antiche torri merlate da cui si gode una magnifica vista.

Una gita in barca è il modo migliore per esplorare il Lago di Ocrida, uno dei più antichi e profondi d’Europa, che offre numerose attività agli amanti della natura, compresa la possibilità di avvistare le molte specie di uccelli rari che vengono a svernare sulle sue rive.

Kokino

Basta un’ora per raggiungere Kokino da Skopje e catapultarsi in uno dei più antichi osservatori astronomici del mondo, non a caso conosciuto anche come la Stonehenge macedone. Situato a circa 1000 metri d’altitudine in cima al Monte Taticev Kamen, raggiungibile con una facile passeggiata, Kokino è un sito archeologico unico risalente all’Età del Bronzo. Comprende formazioni megalitiche disposte secondo precisi allineamenti astronomici e marcatori che servivano per seguire i cicli del sole e della luna e misurare le stagioni.

Cuore del sito è il complesso megalitico che ospita diverse strutture in pietra, tra cui il Trono del Sole che rappresenta un punto focale durante il solstizio d’estate, quando è perfettamente in linea con il sole nascente; mentre la Porta della Luna indica il sorgere della luna durante il solstizio d’inverno. Un centro informativo offre notizie dettagliate sulla storia e l’archeologia del sito, mentre pannelli didattici disseminati lungo il percorso aiutano a comprendere le funzioni originarie delle diverse strutture megalitiche.

Kuklica

Distante solo un’ora da Skopje, Kuklica è un villaggio immerso nel verde della campagna macedone, perfetto per trascorrere una giornata passeggiando tra boschi rigogliosi e ammirando le singolari “colonne di Kuklica”. Si tratta di un luogo magico, praticamente una città di pietra composta da formazioni rocciose millenarie, alti pilatri modellati dal tempo e dagli agenti atmosferici, che hanno assunto forme suggestive, stimolando l’immaginazione popolare.

Alcune sembrano persino avere sembianze umane e per questo hanno alimentato leggende locali che narrano di un antico villaggio pietrificato e di una maledizione che avrebbe trasformato due adulteri in pietra. La presenza di numerose grotte rende la zona una meta molto frequentata anche dagli appassionati di speleologia che possono vivere emozionanti avventure alla scoperta delle meraviglie nascoste nel sottosuolo.

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Monte Livata in estate, cosa fare nella montagna di Roma

A soli sessanta minuti dalla frenesia e dal caldo opprimente della capitale, si apre un’oasi di pace e freschezza: il Monte Livata, angolo di paradiso nel cuore del Parco dei Monti Simbruini (la più grande riserva naturale del Lazio), una meta ideale per chi cerca una pausa rigenerante dalla vita di città.

Durante l’estate, la “Montagna di Roma” si trasforma in un palcoscenico di natura incontaminata dove l’avventura e il relax sono di casa, l’aria è pura e leggera, e il silenzio è interrotto soltanto dal canto degli uccelli e dal fruscio delle foglie: le ore trascorrono all’insegna di entusiasmanti escursioni, rilassanti passeggiate, avvincenti percorsi in e-bike e mountain bike, e picnic all’ombra di maestosi faggi.

Insomma, un’esperienza indimenticabile per ritrovare energia e benessere, scoprendo il piacere di attività all’aria aperta in uno scenario difficile da descrivere a parole.

Pedalare tra i Monti Simbruini in sella alle e-bike

Esplorare i Monti Simbruini in sella alle e-bike unisce il fascino dell’avventura al comfort e alla facilità di movimento: infatti, grazie alla pedalata assistita, permettono di affrontare con disinvoltura anche i percorsi più impegnativi, coprire distanze maggiori senza affaticarsi troppo, e rendono accessibili a chiunque, indipendentemente dal livello di allenamento, panorami mozzafiato, sentieri, vasti e rigogliosi boschi e la bellezza indiscussa della montagna.

Guide specializzate sono a disposizione, da giugno a settembre, per condurre i partecipanti ad ammirare il parco dei Monti Simbruini in e-bike seguendo il percorso più adatto, per sperimentare una pedalata sostenibile, all’insegna del rispetto dell’ambiente e del piacere della scoperta.

Praticare sport tra panorami spettacolari e aria pura

Amate lo sport e la natura? Il Monte Livata vi conquisterà anche grazie al Centro Sportivo Anello che, in una cornice montana eccezionale, propone un’ampia gamma di attività che sanno andare incontro a ogni preferenza.

Tra campi da beach volley, da bocce, da tennis, da padel e da calcetto, ombreggiati dagli alberi e incorniciati dal verde, gli sport diventano un’esperienza rigenerante, dove corpo e mente trovano un perfetto equilibrio tra allenamento e contatto con la natura.

E dopo una giornata intensa di sport (o per chi non ha voglia di giocare), il bar ristorante lo Zenit è perfetto per rilassarsi e ricaricare le energie: in un’atmosfera accogliente e conviviale, si possono gustare piatti deliziosi, bere un drink, e godersi tramonti da cartolina.

Pura adrenalina per piccoli e grandi: la slittovia su rotaie

Ma non è ancora tutto.

Per chi cerca un’avventura ricca di adrenalina sul Monte Livata, il Fun Bob è davvero imperdibile: si tratta di una slittinovia su rotaie a due posti che regala un modo unico e divertente per sfrecciare tra il paesaggio montano, adatta sia ai grandi sia ai più piccoli (che possono vivere l’avventura in totale tranquillità, accompagnati da un adulto).

Immaginate una montagna russa ma a velocità moderata e a un’altezza meno elevata: ecco un’occasione fantastica per godersi il panorama da una prospettiva inedita, abbinando il brivido con la bellezza incontaminata tutt’intorno. Il Fun Bob del Monte Livata arricchisce una semplice giornata all’aria aperta con moltissime risate, emozioni e divertimento per tutta la famiglia.

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A spasso per i Borghi di Velluto della Val Mivola

L’entroterra marchigiano è un territorio ricco di sorprese, con un preziosissimo patrimonio storico, artistico e paesaggistico. Ed è proprio per scoprire le sue bellezze che nasce Borghi di Velluto, un’emozionante iniziativa che condurrà i turisti tra i nove comuni in provincia di Ancona che aderiscono al programma. Si tratta di una serie di escursioni in autobus che ravviveranno l’estate, con tantissime attività per apprendere segreti, tradizioni e (naturalmente) sapori unici che caratterizzano le Marche. Andiamo alla scoperta degli appuntamenti imperdibili.

Cos’è l’iniziativa Borghi di Velluto

Promossa dall’Unione dei Comuni Le Terre della Marca Senone e l’Unione Comuni Misa Nevola, la nuova edizione di Borghi di Velluto accomuna una lunga serie di esperienze da vivere presso alcuni dei paesini più suggestivi dell’entroterra marchigiano. Il nome dell’iniziativa fa riferimento alla Spiaggia di Velluto, il soprannome con cui è conosciuto il litorale di Senigallia, una delle principali mete turistiche balneari della regione. E in effetti moltissime escursioni partono proprio da qui, offrendo così ai bagnanti che si stanno godendo le loro vacanze nelle Marche la possibilità di scoprire le bellezze dell’entroterra.

Il panorama è quello della Val Mivola, che riunisce nove comuni situati in provincia di Ancona: oltre a Senigallia, ci sono Arcevia, Barbara, Corinaldo, Castelleone di Suasa, Ostra, Ostra Vetere, Serra de’ Conti e Trecastelli. I tour in autobus si svolgeranno tra luglio, agosto e settembre, con un prezzo molto conveniente. Il biglietto costa infatti 20€, comprendente gli spostamenti in autobus, una visita guidata e una degustazione a base di prodotti tipici. Non ci resta dunque che scoprire quali sono le esperienze da provare quest’anno.

Le esperienze imperdibili

L’itinerario Tra borghi e castelli, previsto per martedì 23 luglio 2024, condurrà i visitatori alla scoperta di Serra de’ Conti: il suo centro storico medievale, ancora cinto da mura duecentesche, racchiude moltissime meraviglie. Ci sarà così l’opportunità di visitare il Museo delle Arti Monastiche, prima di dirigersi verso il borgo di Barbara (anch’esso protetto da un’imponente cinta muraria) e fare tappa presso la Chiesa dell’Assunta e alla Chiesa di Santa Barbara.

Mercoledì 31 luglio 2024 si potrà invece partecipare all’itinerario Tra arte, storia e spiritualità: si inizierà dal Santuario della Madonna della Rosa di Ostra, con tappa per una degustazione. Quindi sarà la volta della Collegiata di San Medardo di Arcevia, con le sue incredibili ceramiche d’autore e le opere rinascimentali di Luca Signorelli.

È un tuffo nella storia quello che martedì 6 agosto 2024 coinvolgerà i visitatori: l’itinerario Una macchina del tempo toccherà Castelleone di Suasa, dove si potranno ammirare i resti archeologici dell’antica città romana di Suasa. Ad una degustazione in cantina farà poi seguito un’escursione a Corinaldo, per visitare la Civica Raccolta d’Arte Claudio Ridolfi con i suoi tantissimi oggetti di corredo di un antico principe piceno.

Giovedì 8 agosto 2024 sarà proposto un itinerario dedicato al teatro, chiamato Palcoscenico Val Mivola. Prima tappa, il Teatro Comunale Carlo Goldoni di Corinaldo, restaurato magnificamente nel 2006 affinché conservasse il suo fascino originale. Nel pomeriggio, invece, si farà visita al piccolo teatro privato voluto dal Conte Giovanni Battista Carletti Giampieri, una preziosissima perla situata nel centro storico di Piticchio (ad Arcevia).

L’itinerario Tra borghi e castelli, nella sua seconda “puntata” di mercoledì 21 agosto 2024, toccherà invece il centro storico di Ostra Vetere e il suo suggestivo impianto urbanistico, nascosto tra le mura medievali. In seguito ci sarà tempo per visitare Barbara, un altro borgo storico i cui vicoli – che si aprono sulla piazza più piccola d’Italia – offrono tantissime sorprese. Infine, di nuovo l’itinerario Tra arte, storia e spiritualità: venerdì 6 settembre 2024 si potrà visitare il Museo di Storia della Mezzadria Sergio Anselmi, all’interno del complesso di Santa Maria delle Grazie di Senigallia. Dopo la degustazione nel borgo di Castel Colonna, si farà tappa presso il Museo Nori De’ Nobili a Ripe, nel comune di Trecastelli.

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Vaduz: clima e temperatura nelle diverse stagioni dell’anno

Vaduz, capitale del Liechtenstein, è immersa in un clima temperato che la rende una destinazione ideale in ogni stagione. Dalle calde estati con temperature perfette per escursioni e passeggiate tra i monti, ai freddi inverni innevati che regalano un’atmosfera fiabesca, scopriamo le caratteristiche climatiche di Vaduz e i periodi migliori per visitarla.

Clima e temperatura in primavera a Vaduz

La primavera a Vaduz è un periodo di rinascita e rinnovamento, con un clima che varia dalle fresche giornate di inizio marzo alle miti e soleggiate giornate di maggio. La stagione inizia con temperature ancora fresche a marzo che di giorno variano tra 8°C e 12°C, mentre le notti possono essere fredde, con valori che scendono a circa 0°C – 3°C.

Le giornate sono caratterizzate da una crescente presenza del sole, ma le mattine e le sere restano piuttosto fresche. A partire da aprile, aumentano le ore di luce solare e le medie diurne cominciano a salire in modo più significativo e si aggirano intorno ai 12°C – 17°C, mentre le notti diventano più miti, con temperature tra 4°C e 7°C.

Maggio segna l’arrivo del clima primaverile vero e proprio, con temperature diurne che variano tra 17°C e 22°C, mentre le notti sono ancora fresche ma decisamente più temperate, con valori che si mantengono tra 8°C e 12°C. E’ il periodo in cui la natura a Vaduz è in piena fioritura, favorita da una moderata quantità di precipitazioni, che contribuiscono alla rigogliosa vegetazione della regione.

I venti primaverili a Vaduz sono generalmente leggeri e provengono spesso da ovest o sud-ovest. La velocità del vento varia mediamente tra 10 e 20 km/h, contribuendo a un clima piacevole e rinfrescante. I venti di föhn, tipici delle regioni alpine, possono occasionalmente portare aria più calda e secca, influenzando le temperature locali.

Clima e temperatura in estate a Vaduz

L’estate a Vaduz è la stagione ideale per visitare la città e i suoi dintorni, grazie alle temperature gradevoli e alle lunghe giornate di sole. A giugno, le temperature medie diurne si aggirano intorno ai 20°C – 25°C, mentre le notti sono fresche, con valori che scendono a circa 10°C – 15°C.
Luglio è il mese più caldo dell’anno, con medie diurne che variano tra i 25°C e i 30°C, e occasionalmente possono superare i 30°C, mentre le notti rimangono piacevolmente fresche, con temperature che oscillano tra 15°C e 18°C. Questo clima ideale rende luglio il mese perfetto per attività all’aperto e per esplorare la natura circostante.

Agosto continua ad essere caldo, con temperature diurne che si mantengono in linea con quelle di luglio, tra i 24°C e i 29°C, mentre le notti restano temperate, con valori tra 14°C e 17°C. Verso la fine del mese, le temperature possono iniziare a diminuire leggermente, segnando l’avvicinarsi dell’autunno.

Le precipitazioni in estate a Vaduz sono moderate e generalmente concentrate in brevi temporali pomeridiani o serali, che contribuiscono a mantenere verde e rigogliosa la vegetazione della regione. I venti estivi a Vaduz sono generalmente leggeri e provengono spesso da ovest o sud-ovest. La velocità del vento varia mediamente tra 10 e 15 km/h, offrendo una piacevole brezza che rende più sopportabili le giornate più calde.

L’estate è un periodo perfetto per visitare Vaduz e partecipare alle numerose attività all’aperto che la città e i suoi dintorni offrono. Le escursioni nei sentieri alpini, le passeggiate lungo il fiume Reno e le gite in bicicletta sono tra le attività preferite da residenti e turisti. Vaduz offre anche numerosi eventi culturali, tra cui concerti all’aperto, festival di arte e mercati locali.

Vaduz, capitale del Liechtenstein

Fonte: iStock

Vaduz, capitale del Liechtenstein

Clima e temperatura in autunno a Vaduz

L’autunno a Vaduz offre una varietà di condizioni meteorologiche che vanno dalle giornate tiepide e soleggiate di inizio stagione alle fresche e umide giornate di novembre. Questa stagione di transizione è caratterizzata da splendidi paesaggi autunnali, con foglie che cambiano colore e una natura che si prepara all’inverno. L’autunno a Vaduz inizia con temperature diurne ancora miti a settembre, che variano tra 15°C e 20°C, mentre le notti diventano progressivamente più fresche, con valori che scendono a circa 8°C – 12°C.

Ottobre vede un calo più significativo delle temperature. Le medie diurne si attestano tra 10°C e 15°C, mentre le temperature notturne possono avvicinarsi a 5°C. Questo mese segna l’inizio del vero autunno, con un’aria più fresca e frizzante. Le giornate sono più corte, ma ancora abbastanza lunghe per godersi il paesaggio.

A novembre, l’autunno a Vaduz si avvicina all’inverno. Le temperature diurne oscillano tra 5°C e 10°C, mentre le notti diventano decisamente fredde, con valori che possono scendere fino a 0°C o anche sotto. Le prime gelate notturne e occasionali nevicate leggere sono comuni verso la fine di novembre, indicando l’imminente arrivo dell’inverno.

Le precipitazioni in autunno sono moderate, ma tendono ad aumentare con l’avanzare della stagione. I venti autunnali a Vaduz sono generalmente freschi, provenienti spesso da nord-ovest, con una velocità che varia mediamente tra 10 e 20 km/h, contribuendo a un raffreddamento dell’aria, specialmente nei mesi di ottobre e novembre.

Clima e temperatura in inverno a Vaduz

L’inverno a Vaduz prevede un clima freddo con frequenti nevicate, creando un paesaggio pittoresco e suggestivo. Questa stagione è perfetta per gli amanti degli sport invernali e per chi desidera vivere l’atmosfera magica delle festività natalizie. L’inverno a Vaduz è caratterizzato da temperature fredde che possono variare significativamente nel corso dei mesi. A dicembre, le temperature medie diurne si aggirano intorno a 0°C – 5°C, mentre le notti sono fredde, con valori che scendono a circa -5°C. Le prime nevicate significative possono già avvenire a dicembre, coprendo la città di un manto bianco.

Gennaio è solitamente il mese più freddo dell’anno. Le temperature diurne variano tra -2°C e 3°C, mentre le notti possono essere molto rigide, con temperature che scendono fino a -10°C. Le giornate sono corte, con poche ore di luce solare, ma l’atmosfera invernale è resa affascinante dalla neve che copre la città e le montagne circostanti.

Febbraio vede un leggero aumento delle temperature, ma rimane comunque un mese freddo, con temperature diurne che oscillano tra 1°C e 5°C, mentre le notti possono ancora essere gelide, con valori che scendono a -5°C. Verso la fine del mese, le giornate iniziano ad allungarsi e le temperature possono aumentare leggermente, segnando l’approssimarsi della primavera.

Le precipitazioni invernali a Vaduz sono prevalentemente sotto forma di neve, che contribuisce a creare paesaggi invernali spettacolari, perfetti per lo sci e altre attività invernali. I venti invernali a Vaduz sono generalmente freddi e provenienti da nord o nord-est, con velocità variabili mediamente tra 10 e 15 km/h che contribuiscono a un raffreddamento dell’aria, soprattutto nei giorni più gelidi.

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Come raggiungere l’Aeroporto di Andorra La Vella

Come raggiungere il Principato di Andorra in aereo? Stato cuscinetto tra Francia e Spagna, situato nei Pirenei orientali, è la sesta nazione più piccola d’Europa, con una superficie di appena 470 km quadrati e una popolazione di circa 80.000 abitanti.
L’area è molto apprezzata dagli amanti della montagna in ogni stagione, celebre per i suoi comprensori sciistici, con oltre 300 km di piste, che per le infinite possibilità offerte in estate.

Andorra è sinonimo di natura: solo il 4% del territorio è edificato, mentre il resto è costituito da cime, laghi, fiumi e boschi. Il 10% dell’area del Principato è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, ed è un vero paradiso per gli escursionisti. Grazie agli oltre 100 itinerari di montagna, è possibile visitare l’intero Paese senza calpestare mai l’asfalto. Inoltre, dal golf al ciclismo su strada, dalla Mountain Bike ai trekking a cavallo, ci sono moltissimi motivi per scegliere di visitare l’Andorra. Non manca l’offerta per chi è in cerca di relax, grazie ai 30.000 mq della Spa Termale più grande d’Europa, la Caldea.

Come raggiungere l’Andorra in areo, l’aeroporto di Andorra La Vella

Andorra La Vella d'estate

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L’estate ad Andorra La Vella

A casua della sua particolare conformazione geografica in alta montagna, il Principato di Andorra non ha un suo aeroporto, ma questo non vuol dire che non si possa raggiungere il Principato, volando. Lo scalo aereo più vicino è quello della città di La Seu d’Urgell, nella provincia di Lleida, il cui nome ufficiale è proprio Andorra – La Seu (LEU). Si trova al confine con la Spagna, a soli 26,2 km da Andorra la Vella, la capitale del Principato e la più alta d’Europa, raggiungibile attraverso le autostrade CG-1 e N-145. Si tratta in realtà di un aeroporto abilitato solo per i voli privati, anche se ci si aspetta che a breve possa essere aperto anche ai voli commerciali e di linea. Va tenuto presente però che, trovandosi in alta montagna, la sua operatività al momento è limitata al periodo estivo, quando le condizioni meteo sono migliori e più sicure per il volo, in particolare per le fasi di decollo e atterraggio. Oggi partono e arrivano 75.507 voli e vi transitano oltre 5,2 milioni di passeggeri all’anno.

L’aeroporto, in estate, è collegato con quello di Madrid (MAD), che offre voli per più di 80 destinazioni spagnole, europee e intercontinentali. Dalla capitale spagnola partono due voli a settimana per Andorra La Vella, ogni venerdì e domenica alle 17:50, operati dalla compagnia Air Nostrum, la principale società aerea regionale spagnola e una delle più grandi compagnie del suo genere in Europa. La tratta inversa viene effettuata sempre nelle stesse giornate, venerdì e domenica, con partenza alle 20:00.

Esiste naturalmente anche un servizio di trasporto pubblico per arrivare all’aeroporto di Andorra La Seu, con partenza dalla capitale del principato, La Vella. Gli orari degli autobus sono coordinati con quelli di arrivo e partenza dei voli. Si tratta di un servizio efficiente e gratuito. Gli autobus partono dalla stazione di La Vella e il viaggio dura 60 minuti.

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Ordino, cosa vedere e cosa fare

Ordino, il comune più settentrionale di Andorra, è un incantevole borgo incastonato in una valle pittoresca dei Pirenei orientali, a circa 1300 metri di altitudine. Con le sue chiese romaniche, le tipiche abitazioni in pietra e una lunga storia alle spalle, rappresenta un riferimento culturale e storico di primaria importanza per l’intero Principato. Ma il vero tesoro di Ordino è la sua natura incontaminata, tanto da essere riconosciuto dal 2020 come Riserva della Biosfera dall’Unesco. Circondato da montagne e foreste rigogliose, il paese offre innumerevoli opportunità per gli amanti dell’escursionismo, della mountain bike e degli sport invernali. Un mix perfetto di cultura, natura e avventura, Ordino è un luogo da non perdere per chi visita il piccolo Principato di Andorra.

Casa d’Areny-Plandolit

Unico esempio di dimora signorile in Andorra, la Casa d’Areny-Plandolit è uno dei musei più emblematici del paese. Visitarla è un’esperienza imperdibile per chi desidera immergersi nella storia e nella cultura andorrana. Situata nel centro di Ordino, risale al XVII secolo e svela ai visitatori un interessante spaccato della vita quotidiana della nobile famiglia Areny-Plandolit, un tempo proprietari delle fucine andorrane. La casa-museo custodisce un tesoro di oggetti e mobilio d’epoca, opere d’arte, ceramiche, utensili domestici e abiti tradizionali, offrendo una testimonianza tangibile del modo di vivere della nobiltà andorrana nei secoli passati.
Oltre che museo, Casa d’Areny-Plandolit è anche un luogo di cultura e di eventi. Durante l’anno vengono organizzate visite guidate, laboratori didattici e mostre temporanee che approfondiscono la conoscenza della storia e delle tradizioni locali.

Museo della Miniatura

Fulcro di questa insolita mostra permanente sono le opere del maestro ucraino Nikolai Siadristy, considerato uno dei massimi esponenti dell’arte della miniatura. La collezione, frutto di otto anni di lavoro meticolosissimo, consta di 14 pezzi a tema storico, culturale o filosofico, realizzati a mano con materiali nobili come oro e platino, o più comuni come carta, semi di frutta o chicchi di riso.

Il museo ospita anche una raccolta di matrioske russe tradizionali, scatole di cartapesta provenienti dalle scuole di Mosca e opere dell’artista cinese Liu Shouben, presente con tabacchiere cinesi molto elaborate, di pochi centimentri di dimensione, dipinte con motivi di Andorra. Completano l’esposizione miniature di di paesaggi e monumenti famosi come la Sagrada Familia, il Castello di Chambord o il Parco Güell.

Cal Pal

Situata a La Cortinada, la quattrocentesca Cal Pal è una delle costruzioni più rappresentative dell’architettura vernacolare andorrana, oggetto di diversi ampliamenti tra il XVI e l’inizio del XIX secolo. A quell’epoca risalgono la colombaia e le due gallerie coperte della facciata sud-ovest, che conferirono alla casa il suo aspetto attuale. Da notare, sulla facciata nord-ovest, le bocche delle travi del tetto dotate di insolite figure di volti umani.

Chiesa di San Cornelio e San Cebrià

Affiancata da un bel campanile in pietra, la chiesa parrocchiale di San Cornelio e San Cebrià ha origini medievali, ma è stata più volte rimaneggiata nel corso dei secoli. Custodisce un pregevole busto romanico della Madonna in legno policromo della fine dell’XI secolo e pale d’altare barocche dedicate ai santi patroni della chiesa. All’esterno, sulla stessa piazza, si trova un piccolo portico che veniva utilizzato in passato per i riti di protezione contro tempeste e temporali.

Parco Naturale della Vall de Sorteny

Immerso nel cuore dei Pirenei Orientali, il Parco Naturale della Vall de Sorteny rappresenta un’oasi di pace e bellezza incontaminata nel territorio di Ordino. Istituito nel 2007 e dichiarato Riserva della Biosfera dall’Unesco, si estende su una superficie di 1080 ettari di boschi rigogliosi, laghi alpini cristallini e pascoli montani punteggiati di fiori selvatici. Per la sua straordinaria biodiversità e l’impressionante ricchezza floreale, è considerato un vero e proprio giardino botanico. Il paesaggio, popolato dalla fauna tipica dei Pirenei, come camosci, marmotte e gufi reali, è modellato da ghiacciai e corsi d’acqua, creando un susseguirsi di boschi rigogliosi, prati fioriti, laghi alpini e cascate mozzafiato.

Il cuore del Parco Naturale della Vall de Sorteny è il Lago di Sorteny, un bacino glaciale circondato da sentieri escursionistici ben segnalati che si snodano tra i boschi e le praterie e offrono percorsi adatti a tutti i livelli di esperienza, con panorami spettacolari sulle cime circostanti. Gli escursionisti più esperti possono anche cimentarsi con l’ascesa al Pic de Coma Pedrosa, la vetta più alta di Andorra. Altri punti di interesse da non perdere sono il lago Estanyó, i Laghi di Tristaina, il rifugio Borda de Sorteny e il Pic de l’Estanyó, che offre panorami spettacolari sulla vallata.

Hiking nei Pirenei a Ordino

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Hiking nei Pirenei a Ordino, vicino ai Laghi Tristaina

Ordino Arcalís

Ordino Arcalís, situata nel territorio comunale di Ordino, è una rinomata stazione sciistica che offre agli appassionati di sport invernali un comprensorio sciistico di 30,5 km di piste adatte a tutti i livelli di abilità, dai principianti agli sciatori più esperti.
Famosa per la sua neve di alta qualità, garantita dall’altitudine elevata oltre i 1900 metri sul livello del mare e dall’orientamento a nord delle sue piste, offre discese di varia difficoltà, tra cui piste blu e rosse ideali per principianti e sciatori intermedi, e impegnative piste nere per gli sciatori più esperti; dispone inoltre di una scuola di sci e snowboard
Oltre allo sci e allo snowboard, Ordino Arcalís offre anche la possibilità di praticare altre attività invernali, tra cui freeride, sci di fondo e ciaspole.

Itinerari escursionistici a Ordino

Ordino offre agli amanti di passeggiate e trekking un’ampia varietà di itinerari per tutti i livelli di esperienza, da quelli più facili adatti alle famiglie, alle sfide impegnative per gli escursionisti più esperti.

La Via del Ferro

Questo itinerario tra miniere, habitat minerari e fucine tocca i punti di estrazione, trasformazione e commercializzazione del ferro sparsi sul territorio, facendo scoprire una delle attività economiche più importanti che si svolse in Andorra dall’inizio del XVII secolo alla fine del XIX secolo. Il percorso parte dalla miniera di Llorts che, insieme alle miniere di Sedornet e alle miniere di Ransol, riforniva le fucine della parrocchia di Ordino. Nel fa parte anche il Camí dels Traginers, l’antico “sentiero dei facchini” che trasportavano il ferro dalla miniera di Llorts alle fucine, disseminato di sculture, realizzate da artisti provenienti da tutto il mondo, che rendono omaggio a coloro che operarono in questa industria.

Riberamunt

Un itinerario di 15 km di strada di facile accesso alla scoperta della storia, del paesaggio e della cultura dei villaggi della valle di Ordino. Il percorso Riberamunt collega 25 punti di interesse tra borghi, tipiche costruzioni di montagna, insediamenti culturali e architettonici disseminati tra Ordino e la zona di Arcalís. Può essere percorso a piedi, in bicicletta o in pullman, immergendosi nel ricco patrimonio culturale delle comunità locali che convivono armoniosamente con la natura.

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Lago di Brienz, cosa fare e cosa vedere in questo angolo di paradiso svizzero

Un paesaggio svizzero da cartolina in piena regola: il Lago di Brienz è famoso proprio per questo motivo, e tanto altro. È uno dei due laghi a fiancheggiare Interlaken, ovvero la città tra i laghi di Brienz e di Thun. Alimentato dal fiume Aar (Aare in tedesco), è piuttosto vicino a Berna, e le cose da fare e da vedere, anche nei dintorni, sono molteplici. Qual è il periodo migliore per visitare il Lago di Brienz? E come strutturare l’itinerario per visitare al meglio questo angolo di paradiso in Svizzera? Ti aiutiamo noi: immergiti in uno scenario da favola, dove quiete, pace e placide acque ti permetteranno di dimenticare lo stress.

Come raggiungere il Lago di Brienz

Lago di Brienz, attività e cosa vedere

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La magnifica vista del Lago di Brienz

Il Lago di Brienz e il Lago di Thun sono conosciuti per essere i “laghi gemelli” della Svizzera. Un tempo avevano anche un nome proprio, ovvero Wendel, dal momento in cui erano un bacino unico. E, proprio come due gemelli, si sono “separati”: sulla base degli studi scientifici, il fatto sarebbe avvenuto prima dell’anno 1000. Ti trovi esattamente nella regione delle Alpi svizzere, e oggi la zona è considerata una dei tesori naturali: Brienz si trova a 20 km da Interlaken, e la particolarità è dovuta allo specchio d’acqua cristallino, di un azzurro intenso.

Per arrivare al Lago di Brienz ci sono molte strade e dipende da dove ti trovi: da Lucerna, per esempio, basta seguire il Passo del Brünig, proprio sulle montagne. Volendo, si può prendere il treno da Milano a Brienz: impiegherai circa 5 ore per raggiungere il posto. In alternativa, puoi viaggiare in auto imboccando l’autostrada svizzera A2, per poi arrivare al Lago di Lucerna e svoltare all’autostrada A8. Da Como, in auto, ci vogliono più o meno 4 ore.

Quando andare al Lago di Brienz e qual è il periodo migliore

Qual è il periodo migliore per visitare il Lago di Brienz? Questa destinazione è particolarmente popolare durante l’estate, in particolare perché offre molteplici occasioni di svago e attività outdoor, tra cui gite in barca ed escursioni. Invece, nella stagione invernale è possibile praticare sci di fondo. Sulla base di queste informazioni, ti consigliamo di scegliere la tua “stagione” del cuore, così da ammirare il paesaggio al meglio, con le alpi innevate: uno spettacolo per gli occhi.

Cosa fare al Lago di Brienz

Lago di Brienz in Svizzera: attività, sentieri, escursioni

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Lago di Brienz in Svizzera

Uno degli aspetti migliori di venire a Brienz in vacanza è la possibilità di arricchire la vacanza con tantissime attività. Quali? Se ti piacciono le escursioni, nei dintorni c’è l’occasione di percorrere molteplici sentieri, o provare la funivia del Faulhorn: in questo modo puoi ammirare il panorama dall’alto, e la vista è davvero mozzafiato. Una piccola informazione: trovandosi a un’altitudine di 1850 piedi, circa 564 metri, è perfettamente normale che di notte le temperature calino. Sì, anche in piena estate. Da non perdere, invece, il battello a ruote “Lötschberg”. Imperdibile una gita alle cascate di Giessbach, che si trovano proprio sopra il lago, e che rappresentano uno spettacolo naturale di enorme bellezza.

Si può nuotare al Lago di Brienz? Sì, in estate, c’è anche un lido, ovvero una piscina pubblica all’aperto, molto vicina alla stazione di Brienz. Puoi prenotare escursioni nell’Oberland Bernese, visitare il Museo di Ballenberg (l’unico museo all’aperto in Svizzera), o scoprire la parte più “romantica della zona”, ovvero la Brunngasse, che è conosciuta come la “via deliziosa d’Europa”. L’esperienza migliore da fare a Brienz? Con 30 franchi, prova le carrozze in partenza dalla ferrovia a vapore da Brienz, una tratta storica, che funziona da più di 100 anni (esattamente dal 1892). Il fascino è autentico, considerando che il servizio non è mai stato elettrificato. Per qualche ora, ti sentirai catapultata in un passato tanto lontano quanto vicino.

Cosa vedere nei dintorni del Lago di Brienz

Nei pressi del Lago di Brienz ci sono molte escursioni da fare. A 56 minuti in auto, ovvero 67,4 km, puoi visitare la città di Berna e i dintorni, oppure recarti a Thun. Il borgo medioevale svizzero è adagiato proprio sulle rive del lago omonimo, che un tempo era un “tutt’uno” con il Lago di Brienz. Questo agglomerato urbano, le cui prime tracce si fanno risalire al 2500 a.C., è assolutamente mozzafiato, uno di quei posti da visitare almeno una volta nella vita.

Puoi visitare Thun in un giorno, ma non dimenticare di inserire nel tuo itinerario i ponti di legno, il Castello di Thun e la Cattedrale. Dal Castello, peraltro, puoi scendere fino al centro storico mediante la Kirchtreppe, un sentiero mozzafiato con tetto in legno che funge da collegamento. Infine, a 31 minuti in auto dal Lago di Brienz (29 km circa), una meta d’eccezione: Spiez, che è fiancheggiata dal Lago di Thun. Una destinazione poetica, considerando le valli lussureggianti e i molteplici vigneti, che è ciò che la rendono famosa: oltre alle tipiche attività legate agli sport invernali, puoi ammirare il Castello di Spiez, o Schloss Spiez, con elementi architettonici tipici dello stile gotico, barocco e rinascimentale. Da non perdere una degustazione di vini, viste le fattorie del “vino alpino” presenti sul territorio.

Alla scoperta di Interlaken, la città tra i laghi di Brienz e Thun

Cosa vedere e cosa fare a Interlaken

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Interlaken, la “Città tra i due Laghi, Thun e Brienz”

I battelli di linea del Lago di Brienz servono numerose località, tra cui Interlaken, ovvero la Città tra i due laghi: è una stazione di villeggiatura che si trova sulla riva occidentale. Pittoresca? A dir poco, considerando che qui puoi ammirare tantissime attrazioni, come il Museo del Turismo o ancora il Giardino Giapponese. Una gita in giornata a Interlaken non può non prevedere una visita alle Grotte di San Beato, così da scoprire sentieri unici immersi nella natura. Una meta escursionistica vicino Brienz da non perdere in alcun modo: il percorso è molto ben tracciato, dove osservare stalattiti e stalagmiti che hanno milioni di anni alle “spalle”. Volendo, c’è anche un museo per approfondire ulteriormente la conformazione del territorio e informazioni sulla speleologia. Per gli appassionati di escursioni, il punto di riferimento è l’escursione verso la stazione ferroviaria più alta d’Europa, lo Jungfraujoch, che in tedesco si traduce con Sella della Fanciulla. Che dire: organizzare una vacanza in questo angolo di paradiso arricchisce culturalmente e umanamente.

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In cammino nei Parchi, 70 escursioni sui sentieri delle aree protette d’Italia organizzate dal CAI

Torna la giornata nazionale “In cammino nei Parchi”, arrivata alla 12esima edizione, con la quale Club alpino italiano e Federparchi promuovono la realtà naturalistica e culturale delle montagne e dei Parchi d’Italia, da scoprire camminando sui sentieri.

Sabato 8 e domenica 9 giugno sono in programma oltre 70 escursioni e iniziative in 16 regioni, rivolte a turisti, visitatori ed escursionisti interessati alla conoscenza del territorio montano delle Aree protette del nostro Paese, alla cura e al rispetto per la natura e all’attenzione per le tradizioni locali, dalle Alpi agli Appennini.

Tutti gli appuntamenti avranno al centro i sentieri: dall’escursione conoscitiva all’uscita di manutenzione del fondo dei percorsi o della segnaletica, fino ad arrivare all’inaugurazione di un tracciato ripristinato. Coordina le iniziative il Gruppo di lavoro del Cai “Parchi e Aree protette”.

Le singole escursioni sono organizzate dalle Sezioni, dai Gruppi regionali e dagli Organi tecnici territoriali del Cai.

Lo slogan dell’evento è “Sentieri per conoscere”

«La giornata nazionale “In cammino nei Parchi” promuove l’escursionismo naturalistico e culturale per tutti, mettendo al centro i territori e le popolazioni che li abitano», ha affermato Filippo Di Donato, coordinatore del Gruppo di lavoro del Cai Parchi e Aree protette”. «Lo slogan dell’evento è “Sentieri per conoscere”: invitiamo tutti a scoprire i paesaggi e le meraviglie delle montagne e dei Parchi d’Italia camminando in liberà e incontrandosi sui sentieri, per condividere un’appagante giornata in ambiente, partecipando anche da protagonista».

Simbolo di questa giornata è il Sentiero Italia Cai che, partendo da Santa Teresa Gallura in Sardegna arriva a Muggia, in provincia di Trieste, dopo aver percorso la dorsale appenninica e l’arco alpino, toccando il territorio di tutte le regioni italiane. «Il Sentiero Italia Cai attraversa gran parte dei Parchi Nazionali del nostro Paese e un buon numero di Parchi Regionali, con i quali il Cai ha sottoscritto intese, oltre a siti Unesco e territori che rientrano nella Rete Natura 2000», ha evidenziato Di Donato. «Con questa giornata intendiamo promuovere inoltre l’armonizzazione della segnaletica dei sentieri su base nazionale utilizzando lo standard del Cai (segnavia rosso-bianco-rosso), per renderne più agevole la percorrenza».

«La giornata dedicata alle escursioni nelle Aree protette, che i soci del Club alpino italiano frequentano tutto l’anno, assume un significato più profondo edizione dopo edizione», ha dichiarato Mario Vaccarella, delegato ai Parchi del Comitato direttivo centrale del Cai. «L’acquisizione della consapevolezza di frequentare e vivere in aree di pregio ambientale deve avere come conseguenza la comprensione da parte di tutti, dagli amministratori ai cittadini, dell’importanza di tali territori, ricchi di biodiversità e di ecosistemi da tutelare, che vanno difesi dagli attacchi scriteriati a cui spesso assistiamo e valorizzati realmente e maggiormente. L’organizzazione, da parte del Cai, di un secondo Master sulla gestione delle aree protette insieme a Touring Club Italiano e a Fondazione Campus, vuole rappresentare un ulteriore contributo del nostro Sodalizio a questo settore strategico».

Oltre 70 escursioni e iniziative in 16 regioni

Come accennato, sono più di 70 le escursioni e le iniziative per il secondo weekend di giugno in 16 regioni e l’elenco completo è consultabile sul sito del Cai ma di seguito riportiamo alcune suggestioni.

In Piemonte, ad esempio, il 9 giugno la sezione Cai di Ormea organizza l’escursione da Carnino alla Colla del Lago dei Signori e, nella stessa data, il Cai di Novi Ligure, in collaborazione con l’ente Parco Aree Protette Appennino Piemontese, il percorso ad anello in Alta Val Brombera”I villaggi di pietra, Escursione a Reneuzzi“.

In Liguria, il Cai Sampierdarena prevede domenica la 20esima edizione della Rigantoca, percorso di circa 43 chilometri che si sviluppa dalle alture di Genova alla Alta Val Trebbia passando per il Monte Antola, mentre in Lombardia la Sezione di Brescia propone un’escursione ad anello nel Parco Naturale Regionale della Lessinia, dal Passo Fittanze al Rifugio Castelberto, tra pascoli, malghe e vedute sulle Prealpi Gardesane e il Monte Baldo.

Ancora, in Alto Adige, sabato 8 giugno con la Sezione di Alpiano escursione ad anello in Val d’Ultimo, lungo la via dei Masi attraversando ponti e prati, alla scoperta di antichi masi dai tipici tetti a scandole, per giungere al centro visitatori del Parco, dedicato alla lavorazione del legname e alla sua vitale importanza per l’economia della montagna, oppure domenica 9 giugno con la Sezione di Laives escursione alle Cascate di Saent in Val di Rabbi.

In Veneto un semplice percorso ad anello attorno al Lago della Stua, nella parte mediana di una delle valli più note del Parco delle Dolomiti Bellunesi, oppure la scoperta delle realtà naturalistiche e culturali della Val Fraselle o del Parco Naturale Regionale della Lessinia, nella parte più settentrionale della provincia veronese. In Toscana dalle praterie di Campocecina ai monti Borla e Sagro camminando nel Parco Regionale delle Alpi Apuane, mentre in Umbria escursione nel Parco Nazionale Foreste Casentinesi dall’abitato di Premilcuore fino al Monte Tiravento e la Cascata Urlante, oppure escursione al Monte Vettore e la fioritura della Piana di Castelluccio. Nelle Marche, da Castelluccio al Monte Argentella, o la visita del Sito Natura 2000 “Monte Puro – Rogedano – Valleremita”.

In Emilia Romagna, domenica 9 giugno, in Campigna alla ricerca dei nidi di “formica del genere Rufa”, o escursione panoramica nel Parco dei cento laghi dell’Appennino Parmense, in Friuli Venezia Giulia un’escursione al Monte Guarda (Skutnik) in Alta Val Resia, all’interno del Parco Naturale delle Prealpi Giulie, e in Abruzzo traversata da Passo Lanciano a Il Calvario (Pretorio). Nel Lazio, escursione ai Lagustelli (piccoli specchi d’acqua) di Percile nel Parco Naturale Regionale dei Monti Lucretili, e in Molise itinerario ad anello di livello EE che si sviluppa quasi integralmente sotto le volte del bosco di faggio toccando Pianelle a 1235 metri, Fonte dei Patrizi a 1043 metri e l’eremo di Sant’Egidio a 1090 metri.

Infine, in Calabria escursionismo culturale e naturalistico al Santuario Madonna delle Armi, Monte Sellaro, in Campania tre giorni nel Parco Regionale Roccamonfina – Foce Garigliano tra i Comuni di Teano, Roccamonfina e Sessa Aurunca, in Basilicata 8 ore di cammino nel Parco Nazionale del Pollino, in Sicilia escursione nel Parco delle Madonie tra faggete secolari e pianori, escursione a Piano Farina e Pizzo Canna (metri 1437) oppure lungo il Sentiero Italia V23 E dai Monti Sartorius al Monte Conca e ritorno, nel Parco dell’Etna.