Categorie
Calabria Notizie tradizioni Viaggi viaggiare

Parte il treno della Sila, il bellissimo percorso attraverso la Calabria

La Società Ferrovie della Calabria, in collaborazione con la Regione Calabria, ha potenziato i propri servizi turistici per promuovere la mobilità collettiva nelle aree di interesse culturale e naturalistico del territorio. Per tutte le domeniche di settembre, i viaggiatori avranno l’opportunità di esplorare l’Altopiano Silano a bordo del “Treno della Sila“, la storica locomotiva delle Ferrovie della Calabria che percorre la suggestiva tratta Camigliatello – San Nicola S.M.

Un viaggio che non solo permette di ammirare le bellezze naturali e paesaggistiche, ma propone anche un’offerta enogastronomica diffusa con prodotti tipici locali. L’iniziativa mira a valorizzare le tradizioni e l’identità della zona per offrire ai visitatori un’esperienza autentica e immersiva nel cuore della splendida regione.

Tutto il fascino senza tempo del Treno della Sila

Il Treno della Sila è un gioiello storico che permette di immergersi appieno nell’incanto del Parco Nazionale della Sila: la locomotiva Borsig del 1926, restaurata con cura insieme alle carrozze in legno originali, riporta i viaggiatori indietro nel tempo, lungo la tratta che va da Moccone a San Nicola Silvana Mansio, passando per suggestive località come Camigliatello Silano e Croce di Magara.

La stazione di San Nicola Silvana Mansio, dove avviene il carico passeggeri a 1405 metri sul livello del mare, è la più alta stazione ferroviaria a scartamento ridotto d’Italia, e rappresenta il punto di svolta per il treno, dove la locomotiva viene preparata per il viaggio di ritorno seguendo un’affascinante procedura manuale: i macchinisti riforniscono di carbone la fornace, fanno scorta d’acqua, oliano bronzine e bielle.

La ferrovia, costruita agli inizi del Novecento, ha visto il ritorno dell’iconico treno che “stride, fischia e sbuffa” nel 2016, dopo un intenso lavoro di recupero. Arrampicandosi tra montagne e vallate, il Treno della Sila è l’occasione unica e imperdibile per conoscere e ammirare il parco silano da un punto di vista inedito.

Un viaggio lento e un panorama che non si dimentica

Quando il Treno della Sila si avvicina, i primi segni della sua presenza sono il fischio nostalgico e lo sbuffo di vapore che si solleva tra gli alberi. Il nero e rosso della locomotiva Borsig 353 emerge maestoso, seguito dal verde delle carrozze, che sembra fondersi con il bosco tutt’intorno. In un attimo, il tempo sembra rallentare: salire a bordo significa abbracciare un ritmo lento cui non siamo più abituati. I sedili di legno donano una vista privilegiata sui paesaggi incontaminati della Calabria, ma il vero spettacolo si gode dal predellino del primo vagone, dove il vento accarezza il viso e il cuore si riempie della bellezza selvaggia della Sila.

Il treno avanza costeggiando la provinciale, per poi immergersi nelle rigogliose foreste dell’altopiano silano. Dopo aver attraversato l’imponente viadotto Camigliati, alto 166 metri, la vegetazione diventa più fitta e il percorso si fa più ripido. La stazione di Croce di Magara, a 1354 metri di altitudine, segna l’inizio di una leggera discesa che solca il fiume Neto.
L’ultima parte del viaggio è un susseguirsi di panorami mozzafiato, con la vista sulla vallata del Crati, il lago artificiale di Cecita e le sinuose curve che conducono alla stazione di San Nicola Silvana Mansio. Un viaggio indimenticabile che regala momenti di pura meraviglia.

Categorie
Calabria Idee di Viaggio itinerari culturali mare spiagge Viaggi viaggiare

Viaggio a Zambrone, vero e proprio paradiso calabrese

Incantevole borgo situato lungo il litorale tirrenico calabrese, a metà strada tra Tropea e Vibo Valentia, Zambrone è una delle gemme nascoste della Costa degli Dei. Poco conosciuta fino a qualche decennio fa, ha saputo reinventarsi come meta turistica di primo piano grazie alle sue meravigliose spiagge bianche incorniciate da scogliere, al mare cristallino e a un patrimonio storico e culturale che affonda le radici in tempi remoti.

In origine era infatti un piccolo paese dedito principalmente all’agricoltura e alla pastorizia, attività che hanno segnato profondamente la vita della comunità locale. Di pari passo con il crescente flusso turistico verso la vicina Tropea, Zambrone ha saputo però trasformare le sue potenzialità in un’opportunità di sviluppo, affermandosi ultimamente come una delle destinazioni balneari più popolari della Costa degli Dei.

Un paradiso per gli amanti del mare

La lunga spiaggia bianca della Marina, lambita da uno dei mari più incontaminati d’Italia, è il luogo ideale per rilassarsi al sole ammirando il panorama scenografico delle Isole Eolie e del vulcano Stromboli che si stagliano all’orizzonte. La spiaggia principale, che si estende a sud del promontorio, è perfetta per le famiglie con bambini, grazie ai fondali digradanti che permettono di nuotare in sicurezza.

Tra le spiagge più suggestive, spicca il “Paradiso del Sub”, una baia nascosta che, fedele al suo nome, rappresenta un’attrazione imperdibile per gli amanti delle immersioni grazie alle acque cristalline che offrono una visibilità subacquea eccezionale e a fondali spettacolari ricchi di vita marina.

L’accesso alla spiaggia attraverso un percorso scavato nella roccia, non è dei più semplici, ma la fatica viene ampiamente ricompensata dalla bellezza incontaminata del luogo. Per chi preferisce un approccio più comodo, è possibile raggiungere la baia anche dal mare, con una barca o un gommone.

Un tuffo nella storia e nella cultura locale

Oltre alle sue meraviglie naturali, Zambrone vanta un ricco patrimonio storico e culturale. Il borgo, situato su un altopiano a circa 200 metri sul livello del mare, è stato abitato fin dal 1300, come testimoniano le numerose tracce di insediamenti antichi. Le colline circostanti, che un tempo proteggevano l’abitato dagli attacchi dei pirati, oggi offrono panorami mozzafiato sul mare e sulle campagne circostanti.

Tra i luoghi di interesse storico, da non perdere la Chiesa di San Carlo Borromeo, al cui interno si possono ammirare interessanti affreschi di scuola Napoletana e una statua in marmo bianco raffigurante San Carlo in trono. La Chiesa della Vergine Immacolata, fondata nel XIX secolo, rappresenta un altro importante punto di riferimento del borgo. Nonostante i danni subiti durante le due guerre mondiali, è stata restaurata e oggi è tornata al suo antico splendore.

La natura protagonista

Zambrone non è solo mare e storia, ma anche natura incontaminata. Le escursioni nelle vicine frazioni offrono l’opportunità di scoprire paesaggi di straordinaria bellezza, come quello di San Giovanni, dove è possibile visitare una collezione di fossili che include conchiglie fossilizzate e scheletri di grandi mammiferi marini. Questa immersione nella natura rende Zambrone una destinazione ideale non solo per chi cerca il relax, ma anche per chi desidera esplorare il territorio e conoscere le sue radici.

Categorie
Calabria itinerari Marche Notizie Viaggi

6 nuovi Cammini Religiosi italiani designati dal Mitur

Il Catalogo dei Cammini religiosi italiani si arricchisce con l’ingresso di sei nuovi itinerari, a conferma del crescente interesse per un turismo lento, consapevole e sostenibile.

Tra le new entry ecco la Via Francesca della Sambuca, che collega Pistoia e Bologna, la Via Micaelica Molisana, il Cammino Montiano nella Provincia di Monza e Brianza, l’Iter Suasanum nelle Marche, il Cammino dei Florensi in Calabria e il Cammino sulle orme di San Giovanni eremita.

Ed è così che il Catalogo digitale del Ministero del Turismo raggiunge un totale di 107 percorsi, un’opportunità unica per esplorare l’Italia da Nord a Sud percorrendo sentieri spirituali che uniscono fede, cultura e natura.

La Via Francesca della Sambuca, da Bologna alla “Piccola Santiago”

La Via Francesca della Sambuca è un suggestivo cammino che unisce Pistoia e Bologna, entrambe legate alla venerazione di San Jacopo, il patrono dei pellegrini: infatti, nel 1144, Pistoia divenne un’importante meta di pellegrinaggio quando il Vescovo Atto ricevette una reliquia dell’Apostolo da Compostela, guadagnandosi il titolo di “Minor Santiago“, ovvero “Piccola Santiago”.

Il percorso rappresentava, quindi, una variante della Via Francigena che, passando per Pistoia, da Bologna arrivava a Fucecchio. Da qui, il nome “francesca“, in quanto parte delle antiche vie francigene che dalla Francia conducevano a Roma. La Via Francesca della Sambuca rappresentava un naturale passaggio a ovest di Bologna e, proseguendo verso Lucca, offriva un agevole accesso al Tirreno e alla meta finale di Santiago de Compostela.

Chi la intraprende oggi, si trova al cospetto dei paesaggi selvaggi e rigogliosi degli Appennini, accompagnati dal costante scorrere dell’acqua dei fiumi Reno e Limentra di Sambuca. Lungo il tragitto, splendide pievi, antichi ospitali per pellegrini e strade lastricate raccontano la millenaria storia di questa via, frequentata sin dall’epoca etrusca e, in tal modo, arricchita da opere architettoniche, borghi d’arte e, soprattutto, dalle indelebili tracce del culto jacopeo, che tutt’ora unisce i popoli d’Europa in un simbolico pellegrinaggio verso Santiago.

Le tappe sono:

  • Bologna – Marzabotto (29 km)
  • Marzabotto – Riola (23,2 km)
  • Riola – Sambuca (18,3 km)
  • Sambuca – Pistoia (25,7 km)

La Via Micaelica Molisana, l’antico cammino

La Via Micaelica, o Via dell’Angelo, è un percorso spirituale che va da Roma al Santuario di Monte Sant’Angelo, nel Gargano, (uno dei più antichi e venerati luoghi di culto cristiano in Europa) e ha rappresentato una fondamentale arteria di collegamento tra il Mediterraneo orientale e Roma fin dall’epoca romana.

Segue principalmente il tracciato della Via Latina (più comunemente nota come Casilina) o della Via Appia fino a Capua, per poi proseguire lungo la Via Appia Traiana. Tali vie consolari erano essenziali per il collegamento tra Roma e il Sud Italia, e nonostante la decadenza seguita alla caduta dell’Impero, continuarono a essere utilizzate per scopi commerciali, civili, bellici e religiosi.

Durante il periodo delle Crociate (XI-XIII secolo), la Via Micaelica acquisì ulteriore importanza come rotta per gli eserciti crociati, volontari, pellegrini e uomini di chiesa che transitavano nell’Italia meridionale diretti verso la Terra Santa. Lungo il percorso, sorsero numerosi ordini cavallereschi e congregazioni ospitaliere.

Il Cammino Montiano, sul percorso del Beato

Il “Cammino Montiano” è l’occasione perfetta per dedicarsi al benessere fisico ma anche alla riflessione spirituale, seguendo le orme di una delle figure più importanti della Chiesa cattolica, il Beato Luigi Monti. Per quasi 16 chilometri, alternando tratti sterrati e asfaltati, parte da Bovisio Masciago, luogo di nascita del religioso, e giunge a Saronno, dove si trova l’istituto che egli fondò, diventato un importante centro di formazione professionale e attività mediche.

Il percorso sarà inaugurato entro luglio 2025, in occasione del bicentenario della nascita di Padre Monti e del Giubileo della Chiesa, e mira a proporre un’esperienza di “cammino lento” che, in circa quattro ore, sorprende i pellegrini con la bellezza del panorama dei parchi Groane e Lura.

Il progetto coinvolge una vasta rete di partner, tra cui la Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione (Cfic), due parchi regionali, e cinque comuni: Bovisio Masciago, Ceriano Laghetto, Cesano Maderno, Cogliate e Saronno, con la Provincia di Monza Brianza e la Provincia di Varese. Non si escludono ulteriori sviluppi, con possibili diramazioni verso altri luoghi significativi della vita del Beato Monti, come Cantù, Erba, Desio e Rho.

L’Iter Suasanum, alle radici del Cristianesimo

L’Iter Suasanum è un cammino pensato per garantire l’accessibilità universale, cosicché tutte le persone, indipendentemente dalle loro condizioni, abbiano la possibilità di fruire appieno di luoghi, infrastrutture e servizi. Il progetto nasce in risposta all’anno giubilare e vede il coinvolgimento dell’intera comunità ecclesiale della Diocesi di Senigallia, delle amministrazioni comunali di Castelleone di Suasa, Corinaldo e Mondolfo, e di vari enti del terzo settore e associazioni imprenditoriali.

L’itinerario segue il corso del fiume Cesano per un viaggio attraverso secoli di storia. Non si tratta soltanto di un percorso di fede, bensì di una full immersion nell’antica storia della regione: l’Iter Suasanum tocca luoghi legati ai Piceni, come la tomba del principe Piceno di Corinaldo e la stele picena di Mondolfo, e ai Galli, con il guerriero gallico di Mondolfo. La tarda romanità bizantina si svela, invece, nel borgo di Mondolfo, che conserva ancora la struttura urbana di Cardo e Decumano.

L’itinerario include inoltre la visita all’antica Città Romana di Suasa, e due importanti siti del VI secolo: l’Abbazia di San Gervasio con la stazione di posta di Ad Pirum Filumeni, e la Chiesa di Santa Maria in Portuno.

Il Cammino dei Florensi, tra spiritualità e natura

Un affascinante itinerario spirituale e storico che si snoda tra i fitti boschi del Parco Nazionale della Sila, ai piedi del Monte Reventino, tra le province di Catanzaro e Cosenza e che permette di seguire le tracce di uno dei filosofi e teologi più influenti del Medioevo, Gioacchino da Fiore, abate e mistico, nato a Celico nel 1130 e morto a Pietrafitta nel 1202.

Il cammino, inaugurato nel 2008 grazie all’Associazione “Cammino di Gioacchino da Fiore”, ne ripercorre i passi collegando simbolicamente il Castello Normanno-Svevo di Lamezia Terme, dove Gioacchino ricevette i possedimenti silani da Costanza d’Altavilla, all’Abbazia di San Giovanni in Fiore, che lui stesso fondò.

Le tappe sono:

  • Dal Bastione di Malta, nei pressi della costa di Sant’Eufemia (CZ), si attraversa la città di Lamezia Terme fino a raggiungere il Passo d’Acquavona, a 1000 metri sul livello del mare;
  • Si scende nelle valli dei fiumi Amato e Corace, passando per Decollatura, fino ai ruderi dell’Abbazia di Santa Maria di Corazzo nel territorio di Carlopoli (CZ), luogo caro a Gioacchino dove visse per molti anni;
  • Dopo i Comuni di Bianchi (CS) e Parenti (CS), si supera il bacino del fiume Savuto e si arriva alle porte del Parco Nazionale della Sila, in località Caporosa;
  • Si raggiunge la sponda sud del Lago Arvo (CS), dove è possibile fermarsi presso il camping omonimo;
  • L’ultima tappa porta da Lorica (CS) all’Abbazia di San Giovanni in Fiore, passando per i resti dell’antico monastero di Iure Vetere, sito di grande importanza per l’ordine florense fondato dall’abate.

Il Cammino sulle orme di San Giovanni eremita,

Infine, il progetto di valorizzazione “Vivi i percorsi di San Giovanni Eremita” si pone come una lodevole iniziativa per lo sviluppo dell’identità culturale e religiosa della Valle del Fortore, con un’attenzione particolare al Comune di Tufara (Campobasso).

L’obiettivo principale è duplice: da un lato, mira a rafforzare il senso di appartenenza e l’identità della comunità locale nei confronti dei propri luoghi; dall’altro, intende promuovere il ricco patrimonio culturale, naturalistico e religioso del territorio, per un turismo sostenibile che sappia far conoscere anche gli aspetti meno noti del Molise.

Categorie
Calabria itinerari culturali Notizie vacanza natura Viaggi

I festival musicali da non perdere in Calabria questa estate

L’estate in Calabria è una sinfonia di emozioni che risuona tra il mare cristallino e le maestose montagne dell’Aspromonte. Quando le giornate si allungano e il sole infuoca i paesaggi mozzafiato, questa affascinante regione si trasforma in un palcoscenico vivente per alcuni dei festival musicali più entusiasmanti del Sud Italia.

Ecco, allora, una selezione dei migliori festival del 2024 dove ogni concerto diventa un viaggio sensoriale tra cultura, natura e arte.

Somewhere Festival

L’agosto calabrese si accende di suoni e suggestioni con la seconda edizione del Somewhere Festival, un evento itinerante che dall’11 al 13 agosto animerà le affascinanti località di Pizzo Calabro, Tropea e Parghelia.

Il festival inizia l’11 agosto sulla terrazza del maestoso Castello Murat di Pizzo, con le esibizioni di YOMBE e CELLULOID JAM, due band emergenti che stanno rivoluzionando il panorama musicale italiano con il loro mix innovativo di pop ed elettronica. Il sound designer calabrese Antonio Castellano, con il progetto EEGO, e il dj-set di FABIO NIRTA completeranno una serata all’insegna della sperimentazione sonora.

Il 12 agosto, la magia continua in una location esclusiva, ancora avvolta nel mistero, pronta a stupire con una lineup di artisti che verranno presto svelati. L’appuntamento promette di essere un’esperienza indimenticabile, immersa in scenari sorprendenti.

La conclusione del festival, il 13 agosto, avverrà sulla spiaggia di Parghelia, dove la club culture italiana prenderà vita con le performance di LINO PUGLIESE, CHRISTIAN RUSSO, NICODEMO, CAOS MODULATION e RAFFAELE CHINAGLIA. Gli artisti porteranno sulla spiaggia le vibrazioni della musica house ed elettronica, creando un’atmosfera vibrante sotto le stelle.

Somewhere Festival, organizzato dall’Associazione Saturnalia, è molto più di un semplice evento musicale. Nato a Milano nel 2015 da un gruppo di giovani calabresi appassionati di cultura e turismo, il progetto mira a riscoprire e valorizzare luoghi meno conosciuti della Calabria grazie a concerti, eventi culturali e percorsi artistici.

Info utili

Come arrivare

In auto

Pizzo, Tropea e Parghelia sono comodamente raggiungibili seguendo la nuova A2 Autostrada del Mediterraneo (la ex A3 Salerno – Reggio Calabria).

In treno

Pizzo dispone di una stazione ferroviaria ben collegata con treni diretti da Milano, Roma e Napoli.

Per arrivare a Tropea è attivo il collegamento di Trenitalia Tropea Express.

Per Parghelia occorre scendere alle vicine stazioni di Tropea e Vibo Valentia e servirsi del servizio di autobus.

Biglietti Somewhere Festival

Biglietti disponibili su Eventbrite.

Color Fest

Il 14, 15 e 16 agosto presso la storica location dell’Agriturismo Costantino di Maida (Catanzaro) va in scena il Color Fest, tre giorni di musica live, artisti di respiro internazionale in esclusiva per il Sud Italia, diversi palchi, dj set ed eventi collaterali: in dieci anni ha registrato oltre 60mila presenze, confermandosi come uno degli appuntamenti musicali estivi più attesi del meridione.

L’atmosfera vibrante e la partecipazione di un pubblico appassionato rendono ogni edizione del festival un’esperienza unica e indimenticabile.

14 agosto: Fulminacci, Micah P. Hinson, I Hate My Village, Bassolino, Coco Puma, Avec Moi
15 agosto: Cosmo, Clap! Clap!, Populous, Il mago del gelato, Toy Tonics, Deena Abdelwhaed, Ko Shin Moon, Fabio Nirta, Vincenzo Nac, Daniele Giustra, Amalafede
16 agosto: Editors, Elephant Brain, Any Other, Leatherette, Trust The Mask, The Cosmic Gospel, FABIO NIRTA dj set

Info utili

Come arrivare a Maida

In auto

Percorrendo l’A2 autostrada del Mediterraneo con uscita Catanzaro-Lamezia Terme (10,90 chilometri dal centro) oppure con uscita Pizzo (16,19 chilometri dal centro).

In treno

Scendere alla stazione di Lamezia Terme e prendere un taxi oppure prenotare la navetta per raggiungere l’Agriturismo Costantino presso Località Donnantonio.

Biglietti Somewhere Festival

Biglietti disponibili su DICE.

Armonie d’Arte Festival

Per il mese di agosto e settembre ecco poi l’Armonie d’Arte Festival, festival artistico internazionale che promette di essere molto più di un semplice evento musicale: un vero e proprio progetto di sviluppo armonico sostenibile che punta a trasformarsi in un epicentro di cointeressenze mediterranee. Luoghi straordinari della storia e della natura diventano i driver e i marcatori identitari di un territorio ricco di transiti, approdi e permanenze lungo le rotte del mare nostrum.

Il Festival è una manifestazione catalizzatrice che abbraccia le radici del passato e lo scenario globale contemporaneo, capace di attirare interessi e attenzione, espandendo al contempo valori e significati. È concepito come una grande operazione di marketing territoriale, destinata a valorizzare il turismo regionale e a far emergere una Calabria che vale il viaggio.

La musica, il teatro, la danza, la storia, il mito, la natura, l’innovazione e la creatività contemporanea si intersecano in un unico evento, celebrando la cultura dell’armonia come valore etico ed estetico, individuale e collettivo. Ogni performance, ogni installazione e ogni intervento sono pensati per raccontare una Calabria che guarda al futuro senza dimenticare le proprie radici per un’esperienza immersiva e indimenticabile.

Info utili

Come arrivare a Soverato

In auto

Percorrendo l’A2 autostrada del Mediterraneo con uscita Lamezia Terme, proseguire in direzione Catanzaro e poi per Soverato.

In treno

Soverato dispone di stazione ferroviaria dove transitano treni regionali e Inter City di Trenitalia.

Biglietti Somewhere Festival

Biglietti disponibili online sul circuito LIVE Ticket, e presso le biglietterie del Festival: Parco Archeologico nazionale di Scolacium, Roccelletta di Borgia (CZ) da martedì a domenica, e Quelli del Toto, Corso Umberto I, Soverato, da lunedì a sabato.

Categorie
Calabria Isola di Capo Rizzuto Notizie Viaggi viaggiare

Riapre il borgo interno al Castello di Le Castella, in Calabria

La Calabria è una delle regioni del Sud Italia più scelte dai turisti nel periodo estivo: infatti, la terra calabrese offre paesaggi spettacolari, mare cristallino e prezzi un po’ più accessibili rispetto alle Isole e alla Puglia anche in alta stagione.

Nel cuore della natura rigogliosa e incontaminata dell’Isola di Capo Rizzuto, in provincia di Crotone, c’è un affascinante e antico borgo: stiamo parlando dell’area di Le Castella, che di recente ha riaperto al pubblico (lo scorso sabato 27 luglio) la sua splendida fortezza aragonese.

La fortezza di Le Castella dopo il restauro

Il processo di rinascita della splendida fortezza Aragonese di Le Castella ha avuto inizio anni fa: i lavori si sono concentrati soprattutto sul ripristino degli spazi interni del Castello, che ora è aperto ai visitatori insieme all’area circostante del Borgo dalle 8.30 del mattino alle 20.00 di sera. Filippo Demma, responsabile dei Parchi archeologici di Crotone e Sibari, ha sottolineato l’importanza di riaprire questa zona che era stata a lungo chiusa al pubblico, grazie ai progetti di restauro, finanziati dai fondi Pnrr e dal Ministero della Cultura.

Le Castella, Calabria

Fonte: iStock

Panorama di Le Castella

Il Borgo che abbraccia questa zona è un pittoresco villaggio situato nel lato sudorientale del Castello, visitabile facilmente a piedi per ammirare i suoi highlights come l’antica chiesetta e i negozi, lasciandosi stupire dai panorami mozzafiato del Mar Jonio. 

La fortezza di Le Castella si trova su un isolotto all’estremità orientale del golfo di Squillace, all’interno dell’Area Marina Protetta di Capo Rizzuto: qui il connubio tra architettura e ambiente naturale è davvero suggestivo. Originariamente, la fortezza Aragonese di Le Castella fu costruita per avere il controllo sulla zona del golfo di Squillace, già nel IV secolo a.C., con murature imponenti che riflettono un sistema di difesa militare legato alla città e alla comunità di radici greche di Kroton.

La struttura attuale della fortezza, con la sua torre cilindrica massiccia, è principalmente di origine angioina, ma la stesse ha successivamente subito importanti modifiche durante il dominio aragonese, con l’aggiunta di possenti bastioni quadrangolari volti ad aumentarne la capacità difensiva.

Grazie alla collaborazione tra i Parchi archeologici di Crotone e Sibari e il Comune di Isola Capo Rizzuto, guidato dalla sindaca Maria Grazia Vittimberga, il sito è aperto al pubblico tutti i giorni, fino alla mezzanotte.

Cosa fare a Le Castella e dintorni

A Le Castella e nei dintorni del territorio, c’è un’atmosfera magica che cattura l’essenza della storia e della bellezza naturale della Calabria. Quando si è in visita in questa zona, infatti, basta un attimo per immergersi in un mondo dove il passato si fonde con il presente in un’armonia unica.

La maestosa Fortezza Aragonese di Le Castella non è l’unica attrazione locale: le acque cristalline che circondano Le Castella e che lambiscono la terra di Capo Rizzuto sono un invito irresistibile a esplorare il mondo sottomarino con attività quali lo snorkeling o le immersioni. La ricca vita marina e i colori vibranti dell’Isola di Capo Rizzuto regalano ai viaggiatori esperienze indimenticabili, che non hanno nulla da invidiare alle mete più remote e internazionali.

Le spiagge di Le Castella sono un’oasi di relax allo stato puro: vi consigliamo di fare tappa a Capo Piccolo, Sant’Anna, Santa Domenica e Pietrapaola. Sono tutte spiagge dalla bellezza selvaggia, dove la sabbia dorata si affianca a un mare color turchese e la vegetazione mediterranea abbraccia abbondante le scogliere.

Gite in barca lungo la costa, visite a borghi medievali ricchi di storia e sapori autentici della cucina calabrese vi aspettano a pochi passi da qui. Un altro consiglio? Se amate i viaggi on the road, considerate l’idea di attraversare la costa ionica in auto per ammirare paesaggi mozzafiato e fermarvi a esplorare i luoghi incantevoli che incontrerete lungo il percorso.

Categorie
Calabria mete storiche Notizie siti archeologici Viaggi

Calabria, scoperta una fortificazione romana di 2000 anni fa sconosciuta fino ad ora

Un’eccezione scoperta è in corso in Calabria da parte di un gruppo di archeologi che ha riportato alla luce una struttura difensiva di oltre 2000 anni fa finora sconosciuta. Si tratta di un’antica muraglia di pietra lunga ben 2,7 chilometri, la cui datazione è stimata al 71 a.C., nascosta nella foresta di Dossone della Melia. Ci sono buone ragioni per ritenere che la costruzione sia stata realizzata dalle truppe del generale romano Marco Licinio Crasso per contrastare l’avanzata di Spartaco, il gladiatore trace che guidò la rivolta degli schiavi, e del suo esercito di ribelli.

La scoperta del sito archeologico

Secondo quanto riporta l’Archaeological Institute of America (AIA), la scoperta sarebbe avvenuta grazie alla segnalazione di un gruppo ambientalista locale al team guidato dall’archeologo Paolo Visonà dell’Università del Kentucky, che ha analizzato il sito impiegando diverse tecniche, tra cui il georadar a penetrazione di terreno, il lidar (un sistema laser aereo che mappa la topografia del suolo), la magnetometria e il prelievo di campioni di terreno.

Una piccola sezione del muro era già nota agli abitanti locali, ma finora non erano state condotte indagini approfondite per determinarne l’origine e lo scopo. Gli archeologi ritengono ora che la muraglia sia stata costruita a scopo difensivo, specificatamente per arrestare l’avanzata di Spartaco, il gladiatore che diede inizio alla Terza Guerra Servile (conosciuta anche come Guerra dei Gladiatori).

Spartaco e la rivolta dei gladiatori

Prima di diventare gladiatore e poi guidare l’insurrezione, Spartaco aveva prestato servizio nell’esercito romano. Fu in seguito alla fuga da una scuola di gladiatori a Capua, insieme a circa 70 compagni, che diede vita a una ribellione che sarebbe arrivata a radunare fino a 90.000 uomini e a conquistare gran parte del sud Italia. Dal 73 al 71 a.C., Spartaco e i suoi uomini sconfissero più volte le forze romane fino alla morte del gladiatore nella Battaglia del Sele, contro le truppe di Crasso nel 71 a.C.

Secondo gli archeologi impegnati sul campo in Calabria, la muraglia appena scoperta potrebbe corrispondere proprio alla fortificazione eretta da Marco Licinio Crasso nel 71 a.C. per circondare e intrappolare Spartaco e le sue truppe, che dopo avere tentato di raggiungere la Sicilia, impossibilitato a percorrere le strade costiere a causa della presenza dei Romani, non aveva altra via di fuga che passare per l’Aspromonte.

Altri ritrovamenti in zona

La costruzione della muraglia, del resto, è menzionata anche da fonti storiche, in particolare nel libro “Vita di Crasso” scritto dal filosofo e storico greco Plutarco. Le analisi attuali hanno permesso di accertare che un tempo, parallelamente alla muraglia, correva un profondo fossato – una struttura difensiva romana nota come fossa e aggere – un tipo di fortificazione frequentemente utilizzato dai Romani.

Oltre alla muraglia, secondo quanto riportato dall’AIA, gli archeologi hanno rinvenuto numerosi manufatti sepolti nel terreno, tra cui armi in ferro rotte, come elsa di spade, lame curve, punte di giavellotto e una punta di lancia. Questi ritrovamenti suggeriscono che in quel periodo storico si svolse un epico scontro in prossimità della muraglia.

Categorie
Basilicata Calabria Notizie Puglia Viaggi

È partito il Treno della Magna Grecia, per un viaggio autentico in Italia

L’Italia è tutta straordinaria, ma c’è una zona che potremmo definire epica, leggendaria, e che permette di fare un vero e proprio tuffo in un passato che è difficile da dimenticare. Parliamo di quel territorio anticamente definito “Magna Grecia”, che interessa diverse regioni del nostro Paese. Ed ora, dopo tanta attesa, è partito un convoglio che unisce Puglia e Calabria, passando per l’altrettanto affascinante Basilicata: benvenuti a bordo del Treno della Magna Grecia.

Come funziona il Treno della Magna Grecia

Il Treno della Magna Grecia è un interessante servizio che ha iniziato a scaldare i suoi motori il 9 giugno e che ora sarà attivo nei fine settimana fino al prossimo 29 settembre. Si tratta di un treno turistico a tutti gli effetti che corre lungo una delle linee ferroviarie più belle e pittoresche d’Italia: è quasi interamente affacciata sul limpido Mar Jonio.

I passeggeri hanno quindi l’occasione di intraprendere un mitico viaggio a bordo di automotrici diesel ALn663 di Trenitalia, uno dei rotabili ferroviari di costruzione italiana che hanno fatto la storia del trasporto locale. In sostanza, sono locomotive in cui si ha ancora la possibilità di abbassare i finestrini, per ammirare ad occhio perfettamente nudo luoghi di inestimabile bellezza naturalistica, storica, archeologica e molto altro ancora.

Il percorso di questo treno epico

Il percorso del Treno della Magna Grecia è attualmente sperimentale, ma l’obiettivo è renderlo un servizio definitivo che permetterà di collegare tre magnifiche regioni, Basilicata, Puglia e Calabria, in maniera molto più facile, piacevole ed ecosostenibile.

Il treno, che in questa fase collega Taranto e Sibari fermando nelle stazioni di Metaponto, Scanzano Jonico, Policoro e Nova Siri, consente di fare un vero e proprio viaggio tra le radici storiche di questa magnifica aerea del nostro Paese.

Fino al 29 settembre, quindi, quattro treni delle Ferrovie dello Stato viaggeranno di sabato e domenica: due da Taranto a Sibari (con partenza dalla città pugliese alle ore 9:02 e alle 16:33) e due in direzione contraria (con partenza dalla città calabrese alle 11:10 e alle 18:32) .

Le soste più belle del Treno della Magna Grecia

Come accennato, il treno collega Taranto a Sibari. Taranto è una bellissima realtà della Puglia che è nota anche con il soprannome di “Città dei due mari” per la sua posizione geografica a cavallo tra il Mar Grande e il Mar Piccolo. Affacciata sul Golfo delle Sirene, vanta una storia antichissima e tante meraviglie da scoprire che sembrano plasmarsi alle sue “due anime”: da un lato c’è la Città Vecchia, il cuore più antico, dall’altro il Borgo Nuovo, la parte più moderna della città.

Sibari, una delle più importanti città della Magna Grecia affacciata su un meraviglioso tratto di Mar Jonio che fa parte della provincia di Cosenza, è la meta ideale per chi a spiagge meravigliose vuole unire il fascino storico, grazie ad importanti siti archeologici. Straordinario, infatti, è il suo parco archeologico che protegge le tracce delle tre città che in età antica dominarono la Piana della Sibaritide: Sybaris, Thurii e Copia.

Il Treno della Magna Grecia, lungo il suo epico percorso, compie diverse fermate come, per esempio, Metaponto, perla della provincia di Matera. Una sosta da non perdere per nessuna ragione al mondo, perché rappresenta un antico ponte tra Italia e Oriente in cui sono ancora oggi impresse le immagini e i segni della grandiosità del passato. Non mancano di certo spiagge da sogno e tutti i servizi necessari per chi desidera trascorrere vacanze facendo bagni in un mare paradisiaco.

Categorie
Calabria Notizie Viaggi viaggiare

Viaggio a Taurianova, Capitale italiana del libro 2024

È stata appena decretata la Capitale italiana del libro 2024, ovvero una città designata ogni anno dal Consiglio dei Ministri che, per il periodo di un anno, ha la possibilità di organizzare eventi e manifestazioni finalizzati alla promozione della lettura. Il privilegio di ricoprire questa importante carica è di Taurianova, un bellissimo comune della città metropolitana di Reggio Calabria.

Perché ha vinto

Taurianova è stata scelta dalla Giuria per diversi motivi e più fattori di merito. Come riporta un articolo dell’ANSA, è una località dalle grandi potenzialità e soprattutto con un progetto molto interessante, come l’inaugurazione di una biblioteca monumentale.

Questa località della Calabria si distingue per essere piccola, ma anche per rappresentare un simbolo di rinascita attraverso la realizzazione di infrastrutture culturali, materiali, immateriali e valoriali. Tra gli elementi di merito più rilevanti, come si può leggere su un articolo di Androkonos, c’è quello legato al valore del riscatto di un territorio sulla criminalità.

Cosa aspettarsi

A Turianova c’è gioia e orgoglio e sono tutti già pronti a mettersi al lavoro per vivere al meglio questo anno da Capitale del Libro. Secondo quanto dichiarato dal Sindaco locale ai giornalisti, si sta già lavorando per fare in modo che le manifestazioni partano ufficialmente il 23 aprile, ovvero durante quella che è la Giornata internazionale del libro e del Diritto d’autore, istituita dall’Unesco.

In sostanza, il ricco programma che presenterà Turianova e le tante attività a cui potranno partecipare i visitatori sono ancora in fase di definizione. Quel che è comunque certo, è che chiunque giungerà a Turianova rimarrà sodisfatto del sua bellezza, compresa quella del territorio circostante.

Questa graziosa realtà della Calabria, infatti, sorge su un terrazzo alluvionale ai piedi della dorsale che salda le serre all’Aspromonte. È posta a 210 metri sul livello del mare ed è circondata da un bosco di uliveti secolari, alcuni dei quali superano i 15 metri, e da giardini di aranci.

Una posizione ottimale, la sua, perché è sita a circa 15 chilometri dal mare e a 6 dalla montagna, ma anche una località pregna di beni culturali di notevole interesse.

Cosa vedere

Come accennato, Turianova offre diversi punti di interesse. Uno su tutti è il Duomo di Santa Maria delle Grazie che svetta fiero in Piazza Macrì. La sua è una storia un po’ particolare: venne distrutto dal terremoto del 1736, poi ricostruito e di nuovo demolito da un ulteriore terremoto, ovvero quello del 1908.

A seguito di questi eventi catastrofici venne nuovamente realizzato e oggi si presenta in stile romanico, con influenze gotiche e moresche. Dall’imponente facciata decorata con arcatelle, un rosone e fiancheggiato da due torri campanarie, offre anche diverse opere di rilievo tra cui un pulpito ligneo, un altare in marmo del Sacro Cuore di Gesù con fregio realizzato da Vincenzo Romeo e un altare centrale in marmo

Molto bella è anche la Chiesa del Rosario che è la più antica del paese, così come lo è la Chiesa dell’Immacolata di Radicena che conserva un importante gruppo in marmo di Rinaldo Bonanno raffigurante Maria con il braccio destro, armato di clava, alzato per difendere Gesù in braccio a lei da un mostro.

Da particolare interesse sono anche i palazzi nobiliari del paese. Uno di questo è Villa Zerbi, realizzata nel 1786, in stile barocco siciliano. Offre un portale in granito grigio, sormontato da una finestra messa in evidenza da un gioco di curve, ed è fiancheggiato da lesene. In più, i suoi balconi sono costituiti da mensole impreziosite da maschere di pietra e da lavorazioni di ferro battuto. Da non sottovalutare è anche il giardino, curato secondo lo stile dei giardini nobiliari calabresi.

Infine – ma in realtà Turianova mette a disposizione per i suoi visitatori molto di più di quanto elencato – la Fontana monumentale di Jatrinoli, un’opera in marmo che venne inaugurata il 31 luglio 1853 e realizzata dall’artista Michele Barillari.

Categorie
Borghi Calabria montagna Viaggi

Cosa vedere e cosa fare a Laino Borgo, tra le montagne della Calabria

Al confine tra Calabria e Basilicata, nel cuore di uno dei parchi più straordinari d’Italia, sorge un borgo davvero incantevole che da molti viene persino considerato la “Città più piccola d’Italia”. Il suo nome è Laino Borgo, un luogo dalle origini antichissime e che si fa amare per le sue bellezze naturali, così come per il suo ricco patrimonio architettonico e culturale.

Cosa aspettarsi

Laino Borgo è parte della provincia di Cosenza ed è immerso nel Parco Nazionale del Pollino, riconosciuto dal 2015 come Geoparco Mondiale Unesco. Sorge lungo il corso del fiume Iannello ed è parte dei Borghi Autentici d’Italia. Molti scelgono di raggiungere questa bellissima meta per fare rafting sul fiume Lao, così come per le attività di trekking, kayak e canyoning.

Ma la realtà dei fatti è che Laino Borgo colpisce anche per i suoi tanti preziosi edifici e per i frequentatissimi eventi che si svolgono sul territorio. Uno di questi, per esempio, è la Festa della Madonna delle Cappelle, ma ancor più curiosi sono il singolare Paliu cui Ciucci, una specie di Palio di Siena fatto con gli asini, e la Giudaica, una rappresentazione storico-religiosa che ripropone il racconto del processo a Gesù.

Cosa vedere a Laino Borgo

Questo prezioso borgo della Calabria è un vero piacere per gli occhi. Tra le meraviglie della natura che lo circondano, infatti, si fanno spazio tantissimi edifici di particolare interesse e che vale la pena conoscere. Ma non solo, perché ogni piccolo vicolo permette di ammirare angoli naturali che riescono persino a far emozionare.

Tra le attrazioni da non perdere vi segnaliamo il Santuario delle Cappelle dedicato a Maria Santissima dello Spasimo che prende vita a pochi chilometri dal centro storico. Fu costruito centinaia di anni fa da Domenico Longo, un cittadino di Laino che una volta tornato da un viaggio nella Terra Santa decise di edificare 16 piccole cappelle che rappresentano i luoghi più importanti della vita di Cristo, della Vergine e di altri personaggi del Vangelo, e la chiesa.

Ma la verità è che a colpire è tutto il centro storico di Laino Borgo, perché è un intreccio di vicoletti che si aprono su scorci naturali emozionanti. Poi ci sono i cortili nascosti, le piccole chiese, i portali artistici in pietra, palazzi nobiliari e, soprattutto, l’affascinante Chiesa Matrice del Santo Spirito, che si distingue per essere un posto ricco di storia e tradizioni secolari.

Una struttura che vanta un ricco patrimonio artistico-culturale e che custodisce tra le sue splendide mura una pala attribuita al maestro fiorentino G. Balducci, un coro settecentesco con stalli intagliati in noce e un pulpito ligneo dipinto e dorato.

La natura e le attività da fare

Le grotte che impreziosiscono il territorio di Laino Borgo sono di grande interesse archeologico, storico e botanico. Una di queste è la Grotta dei Briganti, in cui nel 1901 si rifugiò il brigante Musolino per sei mesi, poco prima di essere catturato.

Altrettanto straordinaria è la Grotta del Capelvenere che colpisce sin dal primo istante in cui si decide di visitarla: per arrivarci occorre solcare un sentiero impervio e particolarmente suggestivo in mezzo alla natura più pura e autentica.

Come vi abbiamo accennato in precedenza, Laino Borgo è il top per gli amanti delle attività all’aria aperta e a contatto con la natura. Il fiume Lao è la meta preferita dagli amanti del rafting in Calabria perché ci sono tantissimi percorsi possibili che vanno dai più semplici e adatti ai bambini, fino alla traversata dell’intero corso del fiume.

Poi ancora il trekking in mezzo alla vegetazione più pura, sentieri che conducono persino verso il Monte Gada da cui è possibile godere di una magica vista sul Golfo di Policastro. Il fiume Iannello, invece, è il top per coloro che sono interessati a praticare canyoning, dove insieme a guide esperte si può scivolare sulle superfici delle rocce, discendere le numerose cascate e anche tuffarsi da importanti altezze nei sottostanti laghetti freschi e cristallini.

Cosa vedere nei dintorni

Il bellissimo Laino Borgo confina con altri comuni che vale davvero la pena esplorare. Uno di questi è Rotonda, in provincia di Potenza, che offre un centro storico che è un susseguirsi di vie strette e ripide, scale in pietra e case con splendidi portali. Da non perdere assolutamente è la sua Faggeta Vetusta di Cozzo Ferriero, riconosciuta Patrimonio Unesco per l’eccezionale valore universale.

Altrettanto affascinante è l’antico borgo di Mormanno, in provincia di Cosenza, che quasi si presenta come fosse un presepe. Qui prende vita anche un faro che è uno dei pochi di montagna presenti in Italia. È stato costruito nel 1928 in onore dei soldati calabresi caduti nella prima guerra Mondiale.

Straordinari, inoltre, sono la grande Chiesa di Santa Maria del Colle e il Lago del Pantano, un bacino d’acqua artificiale che oggi è molto amato da chi vuole praticare canoa e kayak.

Papasidero, sempre in provincia di Cosenza, si erge alle pendici di una collina e si fa amare sin da subito grazie al suo Santuario di Nostra Signora di Costantinopoli del XVII-XVIII secolo e al sito archeologico della Grotta del Romito.

Non è di certo da meno il suo centro storico di origine medievale con alla sommità la Chiesa madre di San Costantino e il Castello normanno-svevo. Inoltre, resiste ancora una cinta muraria con le sue antiche porte d’ingresso.

Ma non è finita qui, perché alzando gli occhi verso l’alto è impossibile non notare i resti di uno dei più caratteristici borghi fantasma della Calabria: Laino Castello. Quel che rimane oggi è un misterioso agglomerato di viuzze e case diroccate che sembrano cercare di resistere al tempo che passa aggrappandosi attorno alla Chiesa centrale.

Abbandonato all’inizio degli anni ’80, mette ancora a disposizione di chi lo visita le stradine ripide, resti di porte, torri e fortificazioni, insieme a una serie di grotte naturali che durante il periodo natalizio si riempiono di persone perché vi viene allestito un Presepe Vivente. Oggi, tra le altre cose, si caratterizza per essere un albergo diffuso.

Insomma, Laino Borgo è un piacere per l’anima e per il cuore, e anche i suoi dintorni sono delle straordinarie perle italiane tutte da scoprire.

Categorie
Calabria mete storiche Notizie treni storici Viaggi

Riparte il treno storico della Calabria, un sogno

Andare alla scoperta dell’Italia più vera, più autentica e che fa emozionare: lo si può fare salendo a bordo del Treno degli Dei, un incredibile convoglio storico che, tramite due diversi itinerari, permette di fare un viaggio nel tempo alla scoperta delle località più suggestive della Costa degli Dei e della Costa Viola, straordinari angoli di Calabria.

Il Treni degli Dei

Il Treno degli Dei porta in giro per la regione ben 700 passeggeri a bordo di carrozze d’epoca “Centoporte” e “Corbellini”, risalenti agli anni ’30 del secolo scorso. Gli itinerari da attraversare sono due, e si svolgeranno con corse organizzate in orario pomeridiano/serale nelle date 18 e 19 agosto e con repliche nei giorni 25 e 26 agosto di quest’anno.

Insieme alla possibilità di solcare i binari a bordo di locomotive antiche, per ogni tappa toccata sono previste visite ed attività volte al turismo esperienziale, come la visita guidata del centro storico di Tropea con i suoi antichi palazzi e la Cattedrale, oppure la crociera in motonave sulla Costa Viola, che partendo dal porto turistico di Bagnara, consentirà ai partecipanti di degustare il gustosissimo panino al pescespada.

E per questa nuova edizione c’è anche in ballo un’intrigante novità: la visita al bunker antiaereo della stazione Centrale, risalente agli anni ’30 del Novecento, per il quale sarà realizzata un’apertura straordinaria riservata ai viaggiatori del Treno degli Dei.

I due itinerari

Sono due gli itinerari da poter fare a bordo del Treno degli Dei. Il primo, che prende il nome di Tropea, il Borgo degli Dei, parte da Paola, meravigliosa località della Calabria particolarmente nota per il Santuario di San Francesco, e costeggia le splendide spiagge di San Lucido, Torremezzo e Belmonte.

Prevista una breve sosta ad Amantea, che vanta un centro storico arroccato su una rupe, per poi ripartire e oltrepassare il promontorio di Còreca in direzione Golfo di Sant’Eufemia.

Si arriva poi a Lamezia Terme Centrale solcando un paesaggio pieno di agrumeti per raggiungere la stazione di Eccellente, pochi chilometri prima di Pizzo con il suo bellissimo castello Murat e l’inconfondibile sapore di tartufo. Il viaggio continua transitando dalla stazione di Vibo Marina, per poi entrare nel pieno della Costa degli Dei: tra le stazioni di Briatico, Zambrone e Parghelia, all’occhio del viaggiatore appare più e più volte il Mar Tirreno in tantissime ipnotizzanti sfumature.

Infine, l’inconfondibile skyline di Tropea si farà spazio all’orizzonte, preparando il viaggiatore a godersi il tramonto e la serata nello borgo.

Il secondo itinerario, chiamato Costa Viola By Night, conduce nel paradisiaco promontorio di Capo Vaticano, sostando qualche minuto alla stazione di Ricadi. Subito dopo direzione Nicotera, da dove poi comincia la lunga discesa fino a Rosarno. Il viaggio prosegue alla volta di Palmi, località immersa tra gli uliveti e la celebre Tonnara, per poi entrare nella leggendaria Costa Viola.

La stazione successiva è Bagnara, dove avranno luogo rievocazioni storiche e degustazioni, e poi ancora il Treno degli Dei raggiunge la meravigliosa Scilla, uno dei borghi marinari più belli d’Italia (se non del mondo intero). Da queste parti, i viaggiatori avranno anche un’opportunità in più: effettuare un’immersiva mini crociera dello Stretto di Messina, godendo di scorci davvero unici nel loro genere.

Il treno supera poi Villa San Giovanni e giunge a Reggio Calabria, nella stazione che si trova nel cuore del suggestivo lungomare, conosciuto anche come il chilometro più bello d’Italia.