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Pizzo Calabro è la città dell’amore: ecco il vicolo dei baci

Non serve aspettare di San Valentino per essere romantici, ma è anche vero che il giorno che celebra l’amore è un’ottima occasione per dimostrare i propri sentimenti alle persone a cui vogliamo bene, meglio ancora se durante una fuga alla scoperta delle bellezze dello Stivale. Di posti meravigliosi l’Italia ne offre un’infinità, ma esiste un luogo, affacciato alle splendide coste del Belpaese, che custodisce uno stretto vicolo in cui essere romantici è d’obbligo, in ogni giorno dell’anno.

Si chiama “vicolo dei baci” e sorge in quella che è stata ribattezzata la “città dell’amore“, una meraviglia tutta da scoprire con vista sulle splendide Isole Eolie: Pizzo Calabro, in Calabria. Qui ci si ferma per scambiarsi teneri baci da immortalare in scatti fotografici, mentre si cammina tra le stradine che si snodano nel centro storico di questo borgo, un gioiello che merita di essere esplorato in ogni angolo. Ma non è tutto, perché il vicolo dei baci nasconde anche una storia curiosa.

Il vicolo dei baci di Pizzo Calabro, la città dell’amore

Una stretta e ripida scalinata tra i palazzi collega corso San Francesco a via Marcello Salomone, nel cuore di Pizzo (chiamato comunemente Pizzo Calabro), in provincia di Vibo Valentia. Ma non è una stradina qualunque: è il vicolo dei baci, ormai un angolo caratteristico di questo borgo calabrese adagiato lungo la Costa degli Dei.

Un luogo che vuol celebrare i baci, ma che rende anche omaggio alle opere culturali che proprio di tale gesto d’amore ne sono il simbolo. Adornato con targhe, scritte ed immagini dei baci più famosi del cinema, della letteratura e delle canzoni, il vicolo dei baci è una romantica tappa da non perdere visitando Pizzo.

Ma come è nato questo curioso vicolo in cui il bacio è d’obbligo? A idearlo è stato Mimmo Pacifico, presidente dell’associazione culturale “Carta canta”, come parte di un progetto che puntava a rilanciare la città a livello turistico. La location, però, non è stata scelta casualmente: proprio qui, su questa scala, nel lontano 1968 Pacifico ha dato il primo bacio alla donna che sarebbe poi diventata sua moglie.

La nascita del vicolo dei baci non è stata l’unica iniziativa dell’associazione: per rendere Pizzo la città dell’amore, è stato inaugurato anche il vicolo degli abbracci. Si trova a due passi dal vicolo dei baci, tra corso Garibaldi e via del Mercato, e come dice il nome, qui ci si ferma per stringersi in un tenero abbraccio.

Cosa non perdersi a Pizzo Calabro per un viaggio romantico

Non solo baci e abbracci, ma anche golose delizie che incantano il palato. Pizzo Calabro è famosa anche per essere la “città del gelato”, o città del “Tartufo”. Il Tartufo di Pizzo è un dessert-gelato realizzato con una ricetta mantenuta ancora oggi segreta: si tratta di una squisita sfera di gelato, alla nocciola o al cioccolato, ricoperta di cacao in polvere, da provare assolutamente in un viaggio alla scoperta di questa perla calabrese, così come le altre ricette sfiziose della tradizione culinaria della regione, che variano tra i prodotti genuini della terra e del mare.

Cos’altro non perdersi in questa splendida meta, tra le più belle d’Italia? Situata su un promontorio di tufo a picco sul mare, sul tratto di costa calabrese che va da Tropea a Capo Vaticano, Pizzo Calabro ha meravigliose spiagge bianche lambite da acque cristalline in cui rilassarsi in estate. Oltre al mare, questa cittadina conserva anche un bellissimo centro storico, con il suo imponente Castello Aragonese, fatto costruire da Ferdinando I d’Aragona e dove, nel 1815, venne fucilato Gioacchino Murat. Camminando tra i vicoli, si giunge poi all’affaccio più bello: quello di piazza della Repubblica, dalla quale si apre la distesa d’acqua turchese che crea uno di quei panorami capaci di entrare dritti nel cuore.

A circa 1 chilometro dal centro storico, merita una visita anche la particolare Chiesetta di Piedigrotta, situata all’interno di una grotta che si apre nel tufo. All’interno, statue e affreschi realizzati da artisti locali, che creano uno straordinario gioco di chiaroscuri grazie alla luce del sole che filtra dall’esterno.

Pizzo Calabro, la città dell'amore che ospita il vicolo dei baci

Fonte: iStock

Pizzo Calabro
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Riparte il Treno del Bergamotto: itinerario e info utili

Sabato 25 gennaio 2025, torna sui binari il Treno del Bergamotto con un viaggio dedicato al profumo inconfondibile dell’agrume tipico e ai luoghi intrisi di storia e cultura dove lo scrittore Cesare Pavese trascorse il suo esilio a partire dal 1935. Sesta edizione del Treno della Magna Grecia, questa iniziativa offre ai partecipanti l’opportunità di scoprire tesori nascosti della Calabria, unendo esperienze culturali, enogastronomiche e paesaggistiche in un’atmosfera carica di suggestioni.

Cos’è l’iniziativa del Treno del Bergamotto

Con il Treno del Bergamotto, in partenza da Catanzaro Lido, ogni fermata diventa un’occasione per immergersi nella storia e nelle tradizioni di una regione che non smette mai di sorprendere. Dalle testimonianze letterarie ai sapori autentici, questo viaggio è un invito a scoprire il meglio della Calabria, tra passato e presente. Fulcro del programma è il bergamotto, non solo semplice ingrediente gastronomico, ma anche simbolo della tradizione agricola e culturale calabrese.

Un momento imperdibile del tour sarà la visita all’azienda agricola Patea, eccellenza nella produzione e trasformazione del bergamotto. Qui, i partecipanti potranno osservare da vicino i processi di lavorazione di questo agrume unico, la cui raccolta avviene proprio in questo periodo dell’anno. Sarà inoltre possibile degustare e acquistare prodotti a chilometro zero, come succhi e bevande create con frutta locale.

L’azienda agricola non è solo un punto di riferimento per la produzione del bergamotto, ma anche un esempio di come tradizione e innovazione possano convivere. Durante la visita, i partecipanti scopriranno i segreti di questo “oro verde”, dal campo al prodotto finale, in un percorso che esalta la qualità e la sostenibilità.

Il percorso dell’edizione 2025: i luoghi di Cesare Pavese

Una volta giunti alla stazione ferroviaria di Brancaleone, ha inizio l’itinerario per le vie del borgo che sta vivendo una rinascita grazie al lavoro appassionato della Pro-Loco locale. Durante la giornata, i viaggiatori esploreranno i cosiddetti “luoghi pavesiani”, che includono la dimora di confino dello scrittore, la chiesa di San Pietro, la Scala Pavesiana e l’Hotel Roma.

Ogni tappa racconta una parte della storia di Cesare Pavese, un intellettuale che ha trovato ispirazione e rifugio in questo angolo di Calabria. Passeggiando per Brancaleone Marina, si potrà respirare l’atmosfera di un tempo e comprendere il profondo legame tra l’autore e questi luoghi. Non mancherà una visita al Museo del Mare e della Navigazione, gestito da Caretta Calabria Conservation, che celebra la ricchezza del patrimonio marittimo locale. Questi siti, intrisi di storia e poesia, permetteranno ai partecipanti di immergersi nelle atmosfere che ispirarono Pavese durante il suo soggiorno forzato.

Info utili e costi

Il Treno del Bergamotto prevede la partenza da Catanzaro Lido alle ore 7:34, con fermate intermedie a Soverato, Monasterace-Stilo, Roccella Jonica, Gioiosa Jonica, Siderno, Locri, Bovalino, e arrivo a Brancaleone alle 9:16. Il ritorno è previsto con partenza da Brancaleone alle 17:57 e arrivo a Catanzaro Lido alle 19:30.

Le tariffe per gli adulti (13+ anni) sono di 39€ per le partenze da Catanzaro Lido, Soverato, Monasterace-Stilo o di 29€ dalle altre fermate, comprensive di viaggio in treno, navetta, visite guidate e degustazioni. Per i bambini (0-12 anni) sono di 29€ o 24€, a seconda della stazione di partenza.

Per chi desidera, è possibile prenotare il pranzo presso il ristorante “La Grotta” al costo di 20€ per un menù tipico (antipasto, primo e bevande) o 15€ per il menù bimbi.

Un modello di turismo esperienziale

Parte del progetto RailTour “Viaggia in Treno e Scopri la Calabria”, promosso da Ferrovie in Calabria APS, il Treno del Bergamotto rappresenta un modello virtuoso di turismo esperienziale. L’idea alla base è la valorizzazione delle località turistiche della regione, creando itinerari che uniscono cultura, sapori e natura. Grazie alla collaborazione con il Gruppo Ferrovie dello Stato e Ferrovie della Calabria, ogni percorso diventa un’esperienza unica.

Gli itinerari, adatti anche alle scolaresche grazie al progetto Scuola Ferrovia, abbinano al viaggio in treno percorsi enogastronomici, culturali e naturalistici. Negli ultimi anni, sono stati arricchiti da escursioni in mare e altre attività che ampliano l’offerta turistica regionale.

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Centri termali in Calabria da non perdere

La punta dello stivale della nostra penisola è un territorio incredibilmente ricco di tesori culturali, paesaggistici, artistici e gastronomici. Un’area di grande interesse, conosciuta per il calore della sua gente e per la capacità di realizzare i sogni di qualunque tipo di viaggiatore: un tour in Calabria riesce ad accontentare davvero ogni esigenza. Tra panorami mozzafiato, coste tra le più belle in Italia e autenticità, anche gli amanti delle calde acque termali possono vivere emozioni indimenticabili in uno dei molti centri benessere della regione.

Le terme in Calabria offrono un ampio range di proposte, che vanno dalle spa più esclusive alle sorgenti termali naturali lasciate in uno stato semi-originale e aperte all’uso degli avventori. Ecco alcune delle migliori mete calabresi per soggiorni termali immersi nel più completo relax e nelle atmosfere di una regione tutta da scoprire.

Terme Luigiane, Acquappesa (CS)

Le Terme Luigiane si trovano in provincia di Cosenza, a cavallo tra Acquappesa e Guardia Piemontese. La storia di queste terme è fatta di alti e bassi: anch’esse conosciute fin dai tempi degli antichi Romani, vissero periodi di fasto e momenti di decadenza e abbandono, ma costituiscono oggi uno degli stabilimenti termali più conosciuti dell’intera regione. Le acque delle Terme Luigiane sono sulfuree-salso-bromo-iodiche e sgorgano da quattro diverse sorgenti, tre con una temperatura di circa 45°C e una più fredda, con acque a 22°C.

Il centro benessere offre percorsi relax fra piscine riscaldate con filtri a sale, cascate per massaggio cervicale, idromassaggio e percorsi Kneipp, aromaterapia e cromoterapia, bagno turco con fontana di ghiaccio, docce emozionali e relax con tisane purificanti. La struttura, il cui ingresso alla zona spa costa 30 euro per 60 minuti, può essere raggiunta in auto, percorrendo l’autostrada Salerno-Reggio Calabria, o in treno. In questo caso la stazione più vicina è quella di Guardia Piemontese, a 2 chilometri di distanza. Per gli orari di apertura consigliamo di monitorare i siti ufficiali perché cambiano di stagione in stagione.

Il centro ingloba uno stabilimento termale Thermae Novae, il Grand Hotel delle Terme e il Parco Termale Acquaviva. I dintorni delle terme offrono diverse occasioni di esplorazione, verso luoghi imperdibili quali il Bosco della Mortilla, i meravigliosi colli calabresi e le suggestive e attrezzate spiagge tirreniche. A poca distanza da qui si trovano infatti alcune delle località balneari più belle della Calabria, tutte da scoprire.

Terme di Caronte, Lamezia Terme

A Lamezia Terme, in provincia di Catanzaro, sorgono le Terme di Caronte, alle pendici del monte Reventino, tra le più importanti sorgenti d’Italia per la loro comprovata efficacia sul piano terapeutico. Conosciute fin dai tempi antichi per le loro proprietà uniche, la loro storia risale almeno al II secolo d.C., quando i Romani le utilizzavano a scopi curativi. Per secoli furono apprezzate e visitate, ma il vero sfruttamento intensivo iniziò solo nel XVIII secolo e il moderno stabilimento nacque alla fine degli anni ‘60, diventando in breve tempo uno dei centri termali più rinomati del Sud Italia.

Le acque sulfuree della sorgente Caronte sgorgano alla temperatura ideale di circa 38°C e si prestano alla cura delle più disparate patologie, come quelle respiratorie, ginecologiche, reumatiche e dermatologiche. Oltre alle cure termali, lo stabilimento offre anche trattamenti estetici e una sua linea di cosmetici, e si trova incastonato in una splendida zona boschiva dal clima mite e dalla breve distanza dalla costa tirrenica. Il luogo ideale per godersi un po’ di relax ammirando al contempo un panorama incredibile.

La stagione termale del centro comincia in primavera, raggiungibile facilmente in auto percorrendo l’A3 fino all’uscita omonima.

Terme Acque Sante, Locri (RC)

La piccola città di Antonimina sorge nei pressi di Locri, a poca distanza dalla sua splendida costa ionica, e riveste oggi un ruolo importante per la presenza delle fonti di acque termali che vi sgorgano: sono proprio queste a essere utilizzate presso le Terme Acque Sante. Questo è il luogo ideale per chi vuole regalarsi un soggiorno dedicato al wellness senza tuttavia rinunciare a qualche bella giornata trascorsa al mare, tra le spiagge più belle della Calabria.

Le sorgenti di Antonimina erano ben note nell’antichità e affiorano a una temperatura costante di 36°C: si tratta di acque clorurate-solfato-alcaline con tracce di iodio, isotoniche e lievemente ipotoniche e vengono impiegate per bagni, fanghi, aerosol, nebulizzazioni, docce, cure estetiche e idromassaggi.

Sono impiegate efficacemente nella cura di diverse patologie quali malattie costituzionali o problemi dell’apparato respiratorio e circolatorio, e anche nelle malattie dell’apparato locomotore, nelle forme infiammatorie ginecologiche croniche e nelle dermopatie. Si può accedere alle terme con l’assistenza del SSN o in modalità privata dopo aver eseguito la visita medica. Per raggiungerle in treno potete prendere la linea Taranto-Reggio Calabria e scendere alla stazione di Locri, in auto l’A3 (SA-RC) con uscita Rosarno e seguire le indicazioni per Locri.

Terme Sibarite, Cassano dello Ionio

Particolarmente intrise di storia sono le Terme Sibarite, immerse nel fascino dell’antica Sybaris magnogreca. Le acque del centro vantano una temperatura costante di 25°C e derivano da cinque sorgenti naturali (Appicello, Caldane, Stufe, Clocco e Trabucco) che si sviluppano per circa 500 metri. Gli impianti delle terme sono inseriti in un vasto e funzionale complesso che si sviluppa su un’area di 23 mila metri quadrati circa, comprendendo una struttura alberghiera, lo stabilimento, il parco termale e il centro di riabilitazione neuro-motoria in ambiente termale.

Allo stabilimento termale, aperto da giugno a novembre, da lunedì a sabato dalle 7:00 alle 12:00 e dalle 15:00 alle 19:00, si accede pagando i servizi di cui avete bisogno, consultabili nel listino prezzi presenti all’interno del sito ufficiale.

Terme di Cerchiara: la Grotta delle Ninfe

La Grotta delle Ninfe è un sito termale del comune di Cerchiara, in provincia di Cosenza, e rappresenta una delle mete termali più conosciute di tutta la Calabria. Si tratta di una sorgente sulfurea accessibile con una somma simbolica, che attrae per la sua unicità decine di visitatori ogni giorno. Non si tratta di un centro SPA di lusso, ma di un’area tutto sommato spartana e dotata di servizi di base, che però riesce a mantenere intatto il suo fascino negli anni.

La zona è prima di tutto un gioiello naturale di rara bellezza: proprio qui infatti una profonda fenditura taglia in due uno sperone roccioso, creando un canyon all’interno del quale scorre un ruscello di calda acqua termale, il Caldanello. Siamo alle porte del Parco Nazionale del Pollino, e il verde rigoglioso si staglia in contrasto con l’azzurro del cielo, regalando una visione mozzafiato.

La Grotta di Cerchiara era sicuramente conosciuta già dai coloni greci che abitavano l’antica Sibari, ed è avvolta dalla leggenda: si narra infatti che proprio qui si celasse il talamo di Calipso, la Nereide che fece innamorare Ulisse. Le acque sulfuree che sgorgano dalla terra a circa 30°C sono perfette per la cura di problemi dermatologici, quali acne e dermatiti, e il loro effetto è rafforzato dalla presenza di fanghi sul fondo delle vasche, che si possono applicare direttamente sulla cute.

Consigliamo di arrivare con la propria auto perché non ci sono mezzi pubblici, mentre il costo d’ingresso allo stabilimento termale è di 8 euro per l’intera giornata.

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Dove sciare in Calabria, le piste più belle

La Calabria, pur essendo tradizionalmente conosciuta per le sue bellissime coste e il clima mite, offre anche una ricca e affascinante tradizione montana, con alcune delle più belle località sciistiche del Sud Italia. Infatti, pur trovandosi al confine meridionale della penisola, la regione meridionale è in grado di offrire agli appassionati di sci e sport invernali scenari naturali unici, impianti ben attrezzati e una varietà di piste che soddisfano tutti i livelli di esperienza, dal principiante all’esperto.

Tra i parchi nazionali e le aree protette, la Calabria è un crocevia di paesaggi montani e invernali che sembrano lontani anni luce dalla tradizionale idea di “Calabria estiva”. Il Parco Nazionale della Sila, il Parco Nazionale dell’Aspromonte e il Parco Nazionale del Pollino sono solo alcune delle meraviglie naturali dove si trovano le principali stazioni sciistiche. La bellezza di queste località non risiede solo nelle piste da sci, ma anche nel fascino incontaminato della natura che le circonda: foreste secolari, laghi glaciali e panorami mozzafiato che si affacciano sul Mar Ionio o sul Tirreno.

Le località sciistiche calabresi sono ancora piuttosto poco affollate rispetto a quelle delle Alpi o delle Dolomiti, ma stanno rapidamente guadagnando popolarità tra gli amanti degli sport invernali in cerca di esperienze più tranquille e autentiche, lontano dalla confusione delle grandi stazioni sciistiche. Qui, gli sciatori possono godere di piste ben curate, impianti moderni, e soprattutto di un’accoglienza tipica del Sud Italia, che rende ogni soggiorno più rilassato e familiare.

La stagione sciistica in Calabria di solito va da dicembre a marzo, con una buona copertura di neve garantita dalle abbondanti precipitazioni invernali. In caso di scarsità di neve, molti comprensori si avvalgono di sistemi di innevamento artificiale per garantire che le piste siano sempre perfettamente praticabili. Inoltre, grazie alla posizione geografica della Calabria, le località sciistiche sono spesso facilmente raggiungibili anche per chi proviene da altre regioni del Sud Italia, come la Sicilia, o da grandi città come Napoli e Roma, rendendole perfette per una fuga invernale anche per un weekend o una breve vacanza.

In questo articolo, esploreremo le principali località sciistiche della Calabria, con un focus su ciò che le rende speciali, sulle piste e gli impianti disponibili, le opzioni per raggiungerle, i costi degli skipass e tutte le informazioni pratiche che vi aiuteranno a pianificare una perfetta vacanza sulla neve in questa affascinante regione del Sud.

Camigliatello Silano

Camigliatello Silano è senza dubbio una delle località più popolari e frequentate per lo sci in Calabria e in Italia. Situata nel cuore del Parco Nazionale della Sila, questa stazione sciistica è un perfetto mix di natura, sport e tranquillità. Il comprensorio offre piste da sci alpino, adatte a tutte le abilità, dai principianti agli sciatori più esperti. Le piste più facili si trovano nella parte bassa della montagna, mentre quelle più difficili e impegnative si sviluppano sui pendii più alti, come quelli del Monte Curcio.

La stazione sciistica offre 2 impianti di risalita con ovovie a cabine chiuse e 2 piste da sci alpino, una Blu e una Rossa. Alla partenza, in Località Tasso (1.368 m), e all’arrivo, su Monte Curcio (1.765 m), si trovano rifugi ben attrezzati con bar, tavola calda, pronto soccorso e servizi pensati per le famiglie con bambini.

Quando apre: la stagione sciistica di Camigliatello Silano generalmente inizia a dicembre e dura fino a marzo, con l’apertura delle piste che dipende dalle condizioni meteorologiche e dalle nevicate stagionali. Il periodo migliore per sciare va da gennaio a febbraio.

Come arrivare: la stazione sciistica è facilmente raggiungibile in auto. Da Cosenza, si percorre la SS177 per arrivare a Camigliatello. In treno, la stazione di Cosenza è quella più vicina, e da lì è possibile prendere un autobus per la località. Camigliatello è ben collegata con le principali città della regione grazie alla A3 Salerno-Reggio Calabria, uscita Cosenza Nord.

Prezzi: lo skipass per Camigliatello Silano prevede diverse tariffe giornaliere, con opzioni per adulti e ridotti. Il giornaliero ha un costo di 25,00 € per gli adulti e 20,00 € per i ridotti, mentre per l’ingresso al mattino o nel pomeriggio, la tariffa è di 17,00 € (ridotto 20,00 €). Inoltre, sono disponibili pacchetti per il fine settimana, con il 2 giorni sabato e domenica a 56,00 €, e la versione ridotta dello stesso pacchetto a 50,00 €.

Lorica, Lago Arvo – Sila Piccola

Una delle località sciistiche meno conosciute ma affascinanti della Calabria è il Lago Arvo, situato nella zona di Sila Piccola, a poca distanza da Camigliatello Silano. Il comprensorio sciistico perfetto per chi cerca tranquillità e paesaggi naturali mozzafiato è quello di Lorica.

Il comprensorio di Lorica è dotata di una cestovia che ha una portata oraria di 1.800 persone, che collega la quota di partenza a 1.405 m e quella di arrivo a 1.928 m, percorrendo una lunghezza di 2.206 m in 21 minuti. Inoltre, ci sono due Skilift Valle dell’Inferno, entrambi con una lunghezza di 773 m e un tempo di percorrenza rispettivamente di 5 minuti e 4,20 minuti, che collegano la quota di partenza a 1.665 m e quella di arrivo a 1.928 m.

Quando apre: la stagione sciistica di Lago Arvo solitamente comincia a dicembre e termina verso la metà di marzo, a seconda delle condizioni meteo.

Come arrivare: la stazione si trova a breve distanza da Camigliatello Silano, e può essere raggiunta facilmente in auto percorrendo la SS177. Da Cosenza, la strada è ben segnalata e offre un panorama unico sulla Sila. In treno, la stazione di Cosenza è il punto di riferimento più vicino.

Prezzi: i prezzi per il biglietto giornaliero sono generalmente accessibili, con tariffe che partono da € 25 per un biglietto feriale e salire a € 30 nei giorni festivi.

Gambarie d’Aspromonte

Nel cuore del Parco Nazionale dell’Aspromonte, Gambarie è un’altra delle località sciistiche calabresi da prendere in considerazione. Il comprensorio dispone di 4 seggiovie, 1 sciovia e 5 piste di diversa difficoltà, oltre a un emozionante Weigand Alpine Coaster. La località è perfetta per chi cerca una meta meno affollata rispetto alle grandi stazioni sciistiche e offre una vista spettacolare sulla Costa Ionica da un lato e sull’Appennino calabrese dall’altro.

Le piste di Gambarie sono adatte principalmente a sciatori di livello intermedio e avanzato, anche se sono presenti alcuni tracciati più semplici per i principianti. La località è particolarmente rinomata per le sue piste panoramiche e per la bellezza dei suoi boschi di conifere che, con la neve, offrono uno scenario fiabesco.

Quando apre: la stagione sciistica di Gambarie solitamente si apre da metà dicembre e continua fino a marzo, con punte di afflusso in gennaio e febbraio.

Come arrivare: Gambarie d’Aspromonte è facilmente raggiungibile sia dalla Costa Ionica che da Reggio Calabria, a circa 45 km dalla città. La strada principale da percorrere è la SS183, che collega il mare alle montagne. In treno, la stazione di Reggio Calabria è la più vicina, da cui si può prendere un autobus o un’auto per arrivare alla località.

Prezzi: un giornaliero a Gambarie ha un costo che varia da € 20 a € 25, a seconda della stagione e dei giorni di apertura. Il costo per un pomeridiano è generalmente più economico, con prezzi intorno ai € 15.

Montalto Uffugo

Anche se meno conosciuto, il comprensorio sciistico di Montalto Uffugo è un’altra perla nascosta della Calabria. Situato sulle pendici del Monte Cocuzzo, il comprensorio offre un piccolo ma accogliente impianto sciistico che include una pista da sci alpino, un’area per lo sci di fondo e diverse possibilità per escursioni con le ciaspole.

La stazione sciistica di Montalto Uffugo è l’ideale per chi cerca una meta poco affollata e immersa nella natura, lontana dai grandi flussi turistici. È una località perfetta per famiglie con bambini e per chi è alle prime armi con gli sport invernali.

Quando apre: la stagione sciistica solitamente parte da dicembre e continua fino a marzo. Tuttavia, l’apertura delle piste dipende dalle condizioni climatiche e dalle nevicate.

Come arrivare: Montalto Uffugo è facilmente raggiungibile da Cosenza in circa 30 minuti di auto, percorrendo la SS107in direzione sud.

Prezzi: i costi per sciare a Montalto sono più contenuti rispetto ad altre località sciistiche, con un giornaliero che parte da circa € 15 e un pomeridiano che costa intorno ai € 10.

Palumbo – Sila

Il comprensorio sciistico di Palumbosila, situato in provincia di Crotone, nella regione della Calabria, è una delle destinazioni più affascinanti per gli appassionati di sport invernali nel Sud Italia. Immerso nel cuore dell’Appennino Calabrese, il comprensorio si estende su un’area che offre 20 km di piste da sci, perfette per soddisfare le esigenze di sciatori e snowboarder di tutti i livelli, dai principianti agli esperti.

Il comprensorio si trova ad un’altitudine compresa tra 1.350 e 1.650 metri sul livello del mare, garantendo ottime condizioni per la neve e la possibilità di vivere un’esperienza unica nelle montagne calabresi. I 3 impianti di risalita, che includono seggiovie e skilift, sono moderni e ben mantenuti, permettendo agli sciatori di salire rapidamente verso le vette e godere appieno della bellezza delle montagne circostanti.

Quando apre: la stagione sciistica solitamente inizia dal mese dicembre e prosegue fino alla fine di marzo. Nonostante ciò, l’apertura delle piste dipende dalle condizioni climatiche e dalle nevicate.

Come arrivare: per raggiungere il comprensorio sciistico di Palumbo basta percorrere la SS107 dalla città di Crotone in direzione nord, un viaggio di circa 30 minuti, mentre da Catanzaro occorrono circa 1 ora e 30 minuti per arrivare al comprensorio attraversando la SS280.

Prezzi: i costi per sciare a Palumbo vanno da un giornaliero che parte da circa € 25 a un festivo che arriva ai 28 euro.

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Il mare di Tropea e la Costa degli Dei

La Calabria è una regione che solo di recente ha visto una riscoperta a livello turistico da parte dei viaggiatori italiani e internazionali, ma che tuttavia è da sempre un territorio ricco di tesori naturali, culturali e storici e che vanta una delle coste più affascinanti del Mediterraneo, la cosiddetta Costa degli Dei. Questo tratto di costa calabrese, situato nella provincia di Vibo Valentia, si estende in lunghezza per circa 55 km e comprende alcune delle spiagge più belle della regione, se non di tutta l’Italia, tra cui la famosa località di Tropea.

Tropea, perla del Tirreno dal mare perfetto

Tropea è senza dubbio la località più celebre della Costa degli Dei, tanto che di recente è stata anche definita dal Telegraph come una delle città più belle del nostro Paese. La città di Tropea si erge su una scogliera a picco sul mare, con spiagge che saltano all’occhio per la bellezza della sabbia fine e bianca e per il colore turchese del mare.

Il centro storico di Tropea, poi, è un intrico di vicoli stretti, piazzette pittoresche e antichi palazzi nobiliari che fanno innamorare i visitatori a colpo d’occhio con il pregnante fascino mediterraneo. Oltre a una passeggiata nel centro storico – e alla tintarella sulle spiagge di Tropea – qui vi consigliamo di non perdere una visita al Santuario di Santa Maria dell’Isola, un’antica chiesa medievale situata su un promontorio roccioso che domina dall’alto tutta la costa.

Tropea, panorama

Fonte: iStock

Vista sulla costa a Tropea

Tra le spiagge più belle di Tropea, invece, ci sono la spiaggia del Cannone, piccola e poco frequentata, la spiaggia della Rotonda, una delle più belle del litorale soprattutto per il panorama mozzafiato, la spiaggia Marina dell’Isola, piccona insenatura vicina alla roccia dell’Isola Bella, spiaggia ‘a Linguata ideale per le immersioni, spiaggia del Convento ampia e anche spesso affollata

Tropea è anche dotata di un porto turistico di recente costruzione, da dove è possibile raggiungere le vicine Isole Eolie e le piccole baie, quasi incontaminate, raggiungibili soltanto dal mare. Nel periodo compreso tra i mesi di maggio e ottobre sono attive le motonavi in partenza per Stromboli, le Isole Eolie e per Taormina.

Cosa vedere lungo tutta la Costa degli Dei

Tutta la costa che circonda Tropea è degna del nome che le fu dato, per la bellezza dell’area che alterna lunghe spiagge bianche ad aspre scogliere (tanto che alcune spiaggette sono visitabili soltanto via mare), ma non è solo Tropea. La Costa degli Dei è il luogo ideale per chi cerca una vacanza che unisca relax e avventura nel cuore della Calabria. Ecco alcune delle attività che vi consigliamo di fare se decidete di trascorrere qui una vacanza (consigliato, a tal proposito, il periodo estivo):

  • Snorkeling e immersioni: le acque limpide e i fondali rocciosi della Costa degli Dei sono lo spot perfetto per gli amanti dello snorkeling e delle immersioni subacquee.
  • Escursioni in barca: un’altra esperienza imperdibile è un’escursione in barca lungo la costa. Molti tour permettono di esplorare grotte marine nascoste, spiagge isolate e insenature accessibili solo via mare.
  • Trekking e passeggiate: gli amanti della natura possono esplorare la costa a piedi, lungo sentieri e su per promontori che offrono vedute panoramiche a 360° e permettono di scoprire luoghi incredibili.
  • Visita a Capo Vaticano: situato a pochi chilometri da Tropea, Capo Vaticano è un promontorio di rara bellezza, famoso per le sue spiagge. Dalla cima del promontorio, si può ammirare un panorama così vasto tanto che spazia fino alle isole Eolie. La baia più suggestiva è quella di Grotticelle, formata da tre spiagge vicine.
Pizzo Calabro, Calabria

Fonte: iStock

Il panorama di Pizzo Calabro

Oltre alle spiagge e alle scogliere, la Costa degli Dei offre anche molte attrazioni culturali e storiche:

  • Pizzo Calabro: Pizzo è un paese molto rinomato della costa perché arroccato su un promontorio tufaceo a picco sul mare. Sotto il centro abitato, infatti, si apre questa piccola baia, un piccolo fiordo al centro del masso tufaceo. Questo piccolo borgo è noto anche per il suo castello aragonese e per la Chiesa di Piedigrotta, una suggestiva chiesa scavata nella roccia. Pizzo è anche famoso per il tartufo, un gelato artigianale unico e delizioso.
  • Zungri: nell’entroterra della regione, si può visitare il sito archeologico di Zungri, dove si trovano antiche abitazioni rupestri, scavate nella roccia dai monaci bizantini. Un luogo affascinante soprattutto per coloro che desiderano fare un viaggio nel passato.
  • Scilla: anche se non tecnicamente parte della Costa degli Dei, Scilla, situata un po’ più a sud, merita una visita se vi si trova da queste parti. Questo pittoresco villaggio di pescatori, infatti, con il suo castello Ruffo che domina il mare, è intriso di mitologia e storia e incanta i visitatori con il suo mix unico.
  • Joppolo: in questo comune in provincia di Vibo Valentia, è possibile ammirare il centro storico, ricco di testimonianze del passato e darsi al relax in riva al mare. La sua spiaggia, infatti, è di ciottoli grossi e lisci ed è bagnata da un mare cristallino e fondali alti. Per chi cerca la sabbia fine, si può scegliere la vicina spiaggia di Marina di Coccorino, circondata dal verde della macchia mediterranea.
  • Briatico: questo borgo sorge su un tratto di costa rocciosa e suggestiva per i suoi panorami. Alcuni tratti di questa parte di litorale sono composti da sabbia morbida e chiara. Imperdibile la spiaggia di Sant’Irene, raggiungibile tramite una stradina scoscesa, che ha una sabbia sottile e quasi bianca.

 

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Roccelletta di Borgia, meraviglia della Calabria

Lungo la Costa Ionica, tra le destinazioni ideali per un viaggio alla scoperta della Calabria, si trova Roccelletta di Borgia, una frazione del comune di Borgia, piccolo centro di circa ottomila abitanti che si trova a pochi chilometri da Catanzaro. Il tempo qui sembra essersi fermato e sembra ancora viva la presenza delle antiche civiltà che hanno abitato queste terre caratterizzate da immense colline verdi ed uliveti che si affacciano sul mare.

Cosa vedere a Roccelletta di Borgia?

Resti di una storia antica

La prima cosa che colpisce chi arriva a visitare questo borgo è la tranquillità che avvolge il luogo, immerso nella macchia mediterranea, con paesaggi che sembrano quasi usciti da antichi racconti e scorci mozzafiato sul Mar Ionio. Oltre a questo Roccelletta di Borgia è molto conosciuta per ospitare uno straordinario parco archeologico, che fa del borgo una vera e propria perla della Magna Grecia. Qui vissero diversi popoli, dai greci ai romani, passando per normanni e bizantini, con testimonianze che la rendono la destinazione ideale per gli amanti della storia antica e dell’archeologia.

Il Parco Archeologico di Scolacium ed il foro

Il Parco Archeologico di Scolacium, ad esempio, è un autentico gioiello della storia calabrese. Qui è possibile ammirare i resti di Skylletion, un’antica città della Magna Grecia, che divenne in seguito una colonia romana. Fu fondata nel lontano Sesto secolo a.C. dal popolo greco, diventando fin da subito un importante centro di scambi commerciali e culturali, ma anche sotto la dominazione romana. Si tratta di un luogo unico, in cui si fondono natura e storia antica: visitare gli scavi consente di osservare numerosi reperti storici, come acquedotti, mausolei e strade lastricate, che è possibile percorrere immaginandosi nella vita quotidiana di un tempo.

Tra le attrazioni principali del parco si trova il Foro di Scolacium, che era in antichità il centro nevralgico della vita pubblica della cittadina. È una vasta area pavimentata circondata da importanti edifici amministrativi e di culto, che oggi racconto l’importanza strategica ed economica di questa colonia.

Nei pressi del Foro si trovano anche i resti di un antico tempio, di una fontana monumentale e del tribunale, circondate da statue e ritratti romani. A sorprendere, però, per la sua maestosità e bellezza è il vecchio teatro romano, che era capace di ospitare fino a cinquemila spettatori.

Basilica di Santa Maria della Roccella

Non molto lontano dal parco archeologico si trovano anche i resti della Basilica di Santa Maria della Roccella, un imponente edificio religioso che spicca tra la natura e le vaste distese di ulivi. È una delle chiese più grandi dell’intera Calabria e la sua maestosità lascia senza parole. La Basilica fu costruita, presumibilmente, tra il 1075 ed il 1090, e mescola stili architettonici diversi, con influenze bizantine ed orientali, che fanno un esempio unico di architettura religiosa. Oggi della vecchia costruzione rimangono solo le possenti mura perimetrali ed alcune parti della struttura come l’abside e le nicchie decorative.

L’Antiquarium di Roccelletta di Borgia

Per conoscere meglio la storia di Skylletion e Scolacium è d’obbligo una visita all’Antiquarium. Si tratta di un piccolo museo che ospita numerosi reperti storici rinvenuti durante gli scavi e che offrono un viaggio meraviglioso attraverso diverse epoche che hanno segnato la vita di Roccelletta di Borgia. Tra i pezzi esposti si trovano oggetti come ceramiche greche, ma anche monete romane, sculture e diversi manufatti dalla grande importanza storica e culturale.

Alla scoperta di Borgia e dei suoi dintorni

Oltre alle meraviglie archeologiche di Roccelletta, anche Borgia merita sicuramente una visita. Il borgo benne ricostruito dopo un devastante terremoto che lo colpì nel 1783. Oggi è una cittadina vivace, caratterizzata soprattutto dalla presenza di antichi palazzi nobiliari, chiese e monumenti storici. Tra i luoghi di maggiore interesse si trovano, ad esempio, Villa Pertini e le piazze principali come Piazza del Popolo e Piazza Ortona.

Borgia è anche una splendida zona marina. Qui, infatti, è possibile trovare alcune tra le più belle spiagge della Calabria, lungo una costa che si estende per circa sei chilometri. Tra le più belle, sicuramente, la spiaggia di Roccelletta, un piccolo paradiso che si affaccia sul Mar Ionio, circondata da una rigogliosa pineta, dove i visitatori possono godere di un mare limpido e cristallino, perfetto per una giornata di relax e tranquillità.

Roccelletta di Borgia rappresenta una tappa obbligatoria per tutti coloro che desiderano scoprire una delle regioni italiane più belle del nostro Paese, molto apprezzata da turisti provenienti da tutto il mondo e da riviste famose, come il Guardian, che raccontano tutte le meraviglie della Calabria.

Distesa di ulivi che circondano il parco archeologico di Scolacium a Roccelletta di Borgia in Calabria

Fonte: gettyimages

Distesa di ulivi al Parco Archeologico di Scolacium, Roccelletta di Borgia
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Parte il treno della Sila, il bellissimo percorso attraverso la Calabria

La Società Ferrovie della Calabria, in collaborazione con la Regione Calabria, ha potenziato i propri servizi turistici per promuovere la mobilità collettiva nelle aree di interesse culturale e naturalistico del territorio. Per tutte le domeniche di settembre, i viaggiatori avranno l’opportunità di esplorare l’Altopiano Silano a bordo del “Treno della Sila“, la storica locomotiva delle Ferrovie della Calabria che percorre la suggestiva tratta Camigliatello – San Nicola S.M.

Un viaggio che non solo permette di ammirare le bellezze naturali e paesaggistiche, ma propone anche un’offerta enogastronomica diffusa con prodotti tipici locali. L’iniziativa mira a valorizzare le tradizioni e l’identità della zona per offrire ai visitatori un’esperienza autentica e immersiva nel cuore della splendida regione.

Tutto il fascino senza tempo del Treno della Sila

Il Treno della Sila è un gioiello storico che permette di immergersi appieno nell’incanto del Parco Nazionale della Sila: la locomotiva Borsig del 1926, restaurata con cura insieme alle carrozze in legno originali, riporta i viaggiatori indietro nel tempo, lungo la tratta che va da Moccone a San Nicola Silvana Mansio, passando per suggestive località come Camigliatello Silano e Croce di Magara.

La stazione di San Nicola Silvana Mansio, dove avviene il carico passeggeri a 1405 metri sul livello del mare, è la più alta stazione ferroviaria a scartamento ridotto d’Italia, e rappresenta il punto di svolta per il treno, dove la locomotiva viene preparata per il viaggio di ritorno seguendo un’affascinante procedura manuale: i macchinisti riforniscono di carbone la fornace, fanno scorta d’acqua, oliano bronzine e bielle.

La ferrovia, costruita agli inizi del Novecento, ha visto il ritorno dell’iconico treno che “stride, fischia e sbuffa” nel 2016, dopo un intenso lavoro di recupero. Arrampicandosi tra montagne e vallate, il Treno della Sila è l’occasione unica e imperdibile per conoscere e ammirare il parco silano da un punto di vista inedito.

Un viaggio lento e un panorama che non si dimentica

Quando il Treno della Sila si avvicina, i primi segni della sua presenza sono il fischio nostalgico e lo sbuffo di vapore che si solleva tra gli alberi. Il nero e rosso della locomotiva Borsig 353 emerge maestoso, seguito dal verde delle carrozze, che sembra fondersi con il bosco tutt’intorno. In un attimo, il tempo sembra rallentare: salire a bordo significa abbracciare un ritmo lento cui non siamo più abituati. I sedili di legno donano una vista privilegiata sui paesaggi incontaminati della Calabria, ma il vero spettacolo si gode dal predellino del primo vagone, dove il vento accarezza il viso e il cuore si riempie della bellezza selvaggia della Sila.

Il treno avanza costeggiando la provinciale, per poi immergersi nelle rigogliose foreste dell’altopiano silano. Dopo aver attraversato l’imponente viadotto Camigliati, alto 166 metri, la vegetazione diventa più fitta e il percorso si fa più ripido. La stazione di Croce di Magara, a 1354 metri di altitudine, segna l’inizio di una leggera discesa che solca il fiume Neto.
L’ultima parte del viaggio è un susseguirsi di panorami mozzafiato, con la vista sulla vallata del Crati, il lago artificiale di Cecita e le sinuose curve che conducono alla stazione di San Nicola Silvana Mansio. Un viaggio indimenticabile che regala momenti di pura meraviglia.

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Viaggio a Zambrone, vero e proprio paradiso calabrese

Incantevole borgo situato lungo il litorale tirrenico calabrese, a metà strada tra Tropea e Vibo Valentia, Zambrone è una delle gemme nascoste della Costa degli Dei. Poco conosciuta fino a qualche decennio fa, ha saputo reinventarsi come meta turistica di primo piano grazie alle sue meravigliose spiagge bianche incorniciate da scogliere, al mare cristallino e a un patrimonio storico e culturale che affonda le radici in tempi remoti.

In origine era infatti un piccolo paese dedito principalmente all’agricoltura e alla pastorizia, attività che hanno segnato profondamente la vita della comunità locale. Di pari passo con il crescente flusso turistico verso la vicina Tropea, Zambrone ha saputo però trasformare le sue potenzialità in un’opportunità di sviluppo, affermandosi ultimamente come una delle destinazioni balneari più popolari della Costa degli Dei.

Un paradiso per gli amanti del mare

La lunga spiaggia bianca della Marina, lambita da uno dei mari più incontaminati d’Italia, è il luogo ideale per rilassarsi al sole ammirando il panorama scenografico delle Isole Eolie e del vulcano Stromboli che si stagliano all’orizzonte. La spiaggia principale, che si estende a sud del promontorio, è perfetta per le famiglie con bambini, grazie ai fondali digradanti che permettono di nuotare in sicurezza.

Tra le spiagge più suggestive, spicca il “Paradiso del Sub”, una baia nascosta che, fedele al suo nome, rappresenta un’attrazione imperdibile per gli amanti delle immersioni grazie alle acque cristalline che offrono una visibilità subacquea eccezionale e a fondali spettacolari ricchi di vita marina.

L’accesso alla spiaggia attraverso un percorso scavato nella roccia, non è dei più semplici, ma la fatica viene ampiamente ricompensata dalla bellezza incontaminata del luogo. Per chi preferisce un approccio più comodo, è possibile raggiungere la baia anche dal mare, con una barca o un gommone.

Un tuffo nella storia e nella cultura locale

Oltre alle sue meraviglie naturali, Zambrone vanta un ricco patrimonio storico e culturale. Il borgo, situato su un altopiano a circa 200 metri sul livello del mare, è stato abitato fin dal 1300, come testimoniano le numerose tracce di insediamenti antichi. Le colline circostanti, che un tempo proteggevano l’abitato dagli attacchi dei pirati, oggi offrono panorami mozzafiato sul mare e sulle campagne circostanti.

Tra i luoghi di interesse storico, da non perdere la Chiesa di San Carlo Borromeo, al cui interno si possono ammirare interessanti affreschi di scuola Napoletana e una statua in marmo bianco raffigurante San Carlo in trono. La Chiesa della Vergine Immacolata, fondata nel XIX secolo, rappresenta un altro importante punto di riferimento del borgo. Nonostante i danni subiti durante le due guerre mondiali, è stata restaurata e oggi è tornata al suo antico splendore.

La natura protagonista

Zambrone non è solo mare e storia, ma anche natura incontaminata. Le escursioni nelle vicine frazioni offrono l’opportunità di scoprire paesaggi di straordinaria bellezza, come quello di San Giovanni, dove è possibile visitare una collezione di fossili che include conchiglie fossilizzate e scheletri di grandi mammiferi marini. Questa immersione nella natura rende Zambrone una destinazione ideale non solo per chi cerca il relax, ma anche per chi desidera esplorare il territorio e conoscere le sue radici.

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6 nuovi Cammini Religiosi italiani designati dal Mitur

Il Catalogo dei Cammini religiosi italiani si arricchisce con l’ingresso di sei nuovi itinerari, a conferma del crescente interesse per un turismo lento, consapevole e sostenibile.

Tra le new entry ecco la Via Francesca della Sambuca, che collega Pistoia e Bologna, la Via Micaelica Molisana, il Cammino Montiano nella Provincia di Monza e Brianza, l’Iter Suasanum nelle Marche, il Cammino dei Florensi in Calabria e il Cammino sulle orme di San Giovanni eremita.

Ed è così che il Catalogo digitale del Ministero del Turismo raggiunge un totale di 107 percorsi, un’opportunità unica per esplorare l’Italia da Nord a Sud percorrendo sentieri spirituali che uniscono fede, cultura e natura.

La Via Francesca della Sambuca, da Bologna alla “Piccola Santiago”

La Via Francesca della Sambuca è un suggestivo cammino che unisce Pistoia e Bologna, entrambe legate alla venerazione di San Jacopo, il patrono dei pellegrini: infatti, nel 1144, Pistoia divenne un’importante meta di pellegrinaggio quando il Vescovo Atto ricevette una reliquia dell’Apostolo da Compostela, guadagnandosi il titolo di “Minor Santiago“, ovvero “Piccola Santiago”.

Il percorso rappresentava, quindi, una variante della Via Francigena che, passando per Pistoia, da Bologna arrivava a Fucecchio. Da qui, il nome “francesca“, in quanto parte delle antiche vie francigene che dalla Francia conducevano a Roma. La Via Francesca della Sambuca rappresentava un naturale passaggio a ovest di Bologna e, proseguendo verso Lucca, offriva un agevole accesso al Tirreno e alla meta finale di Santiago de Compostela.

Chi la intraprende oggi, si trova al cospetto dei paesaggi selvaggi e rigogliosi degli Appennini, accompagnati dal costante scorrere dell’acqua dei fiumi Reno e Limentra di Sambuca. Lungo il tragitto, splendide pievi, antichi ospitali per pellegrini e strade lastricate raccontano la millenaria storia di questa via, frequentata sin dall’epoca etrusca e, in tal modo, arricchita da opere architettoniche, borghi d’arte e, soprattutto, dalle indelebili tracce del culto jacopeo, che tutt’ora unisce i popoli d’Europa in un simbolico pellegrinaggio verso Santiago.

Le tappe sono:

  • Bologna – Marzabotto (29 km)
  • Marzabotto – Riola (23,2 km)
  • Riola – Sambuca (18,3 km)
  • Sambuca – Pistoia (25,7 km)

La Via Micaelica Molisana, l’antico cammino

La Via Micaelica, o Via dell’Angelo, è un percorso spirituale che va da Roma al Santuario di Monte Sant’Angelo, nel Gargano, (uno dei più antichi e venerati luoghi di culto cristiano in Europa) e ha rappresentato una fondamentale arteria di collegamento tra il Mediterraneo orientale e Roma fin dall’epoca romana.

Segue principalmente il tracciato della Via Latina (più comunemente nota come Casilina) o della Via Appia fino a Capua, per poi proseguire lungo la Via Appia Traiana. Tali vie consolari erano essenziali per il collegamento tra Roma e il Sud Italia, e nonostante la decadenza seguita alla caduta dell’Impero, continuarono a essere utilizzate per scopi commerciali, civili, bellici e religiosi.

Durante il periodo delle Crociate (XI-XIII secolo), la Via Micaelica acquisì ulteriore importanza come rotta per gli eserciti crociati, volontari, pellegrini e uomini di chiesa che transitavano nell’Italia meridionale diretti verso la Terra Santa. Lungo il percorso, sorsero numerosi ordini cavallereschi e congregazioni ospitaliere.

Il Cammino Montiano, sul percorso del Beato

Il “Cammino Montiano” è l’occasione perfetta per dedicarsi al benessere fisico ma anche alla riflessione spirituale, seguendo le orme di una delle figure più importanti della Chiesa cattolica, il Beato Luigi Monti. Per quasi 16 chilometri, alternando tratti sterrati e asfaltati, parte da Bovisio Masciago, luogo di nascita del religioso, e giunge a Saronno, dove si trova l’istituto che egli fondò, diventato un importante centro di formazione professionale e attività mediche.

Il percorso sarà inaugurato entro luglio 2025, in occasione del bicentenario della nascita di Padre Monti e del Giubileo della Chiesa, e mira a proporre un’esperienza di “cammino lento” che, in circa quattro ore, sorprende i pellegrini con la bellezza del panorama dei parchi Groane e Lura.

Il progetto coinvolge una vasta rete di partner, tra cui la Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione (Cfic), due parchi regionali, e cinque comuni: Bovisio Masciago, Ceriano Laghetto, Cesano Maderno, Cogliate e Saronno, con la Provincia di Monza Brianza e la Provincia di Varese. Non si escludono ulteriori sviluppi, con possibili diramazioni verso altri luoghi significativi della vita del Beato Monti, come Cantù, Erba, Desio e Rho.

L’Iter Suasanum, alle radici del Cristianesimo

L’Iter Suasanum è un cammino pensato per garantire l’accessibilità universale, cosicché tutte le persone, indipendentemente dalle loro condizioni, abbiano la possibilità di fruire appieno di luoghi, infrastrutture e servizi. Il progetto nasce in risposta all’anno giubilare e vede il coinvolgimento dell’intera comunità ecclesiale della Diocesi di Senigallia, delle amministrazioni comunali di Castelleone di Suasa, Corinaldo e Mondolfo, e di vari enti del terzo settore e associazioni imprenditoriali.

L’itinerario segue il corso del fiume Cesano per un viaggio attraverso secoli di storia. Non si tratta soltanto di un percorso di fede, bensì di una full immersion nell’antica storia della regione: l’Iter Suasanum tocca luoghi legati ai Piceni, come la tomba del principe Piceno di Corinaldo e la stele picena di Mondolfo, e ai Galli, con il guerriero gallico di Mondolfo. La tarda romanità bizantina si svela, invece, nel borgo di Mondolfo, che conserva ancora la struttura urbana di Cardo e Decumano.

L’itinerario include inoltre la visita all’antica Città Romana di Suasa, e due importanti siti del VI secolo: l’Abbazia di San Gervasio con la stazione di posta di Ad Pirum Filumeni, e la Chiesa di Santa Maria in Portuno.

Il Cammino dei Florensi, tra spiritualità e natura

Un affascinante itinerario spirituale e storico che si snoda tra i fitti boschi del Parco Nazionale della Sila, ai piedi del Monte Reventino, tra le province di Catanzaro e Cosenza e che permette di seguire le tracce di uno dei filosofi e teologi più influenti del Medioevo, Gioacchino da Fiore, abate e mistico, nato a Celico nel 1130 e morto a Pietrafitta nel 1202.

Il cammino, inaugurato nel 2008 grazie all’Associazione “Cammino di Gioacchino da Fiore”, ne ripercorre i passi collegando simbolicamente il Castello Normanno-Svevo di Lamezia Terme, dove Gioacchino ricevette i possedimenti silani da Costanza d’Altavilla, all’Abbazia di San Giovanni in Fiore, che lui stesso fondò.

Le tappe sono:

  • Dal Bastione di Malta, nei pressi della costa di Sant’Eufemia (CZ), si attraversa la città di Lamezia Terme fino a raggiungere il Passo d’Acquavona, a 1000 metri sul livello del mare;
  • Si scende nelle valli dei fiumi Amato e Corace, passando per Decollatura, fino ai ruderi dell’Abbazia di Santa Maria di Corazzo nel territorio di Carlopoli (CZ), luogo caro a Gioacchino dove visse per molti anni;
  • Dopo i Comuni di Bianchi (CS) e Parenti (CS), si supera il bacino del fiume Savuto e si arriva alle porte del Parco Nazionale della Sila, in località Caporosa;
  • Si raggiunge la sponda sud del Lago Arvo (CS), dove è possibile fermarsi presso il camping omonimo;
  • L’ultima tappa porta da Lorica (CS) all’Abbazia di San Giovanni in Fiore, passando per i resti dell’antico monastero di Iure Vetere, sito di grande importanza per l’ordine florense fondato dall’abate.

Il Cammino sulle orme di San Giovanni eremita,

Infine, il progetto di valorizzazione “Vivi i percorsi di San Giovanni Eremita” si pone come una lodevole iniziativa per lo sviluppo dell’identità culturale e religiosa della Valle del Fortore, con un’attenzione particolare al Comune di Tufara (Campobasso).

L’obiettivo principale è duplice: da un lato, mira a rafforzare il senso di appartenenza e l’identità della comunità locale nei confronti dei propri luoghi; dall’altro, intende promuovere il ricco patrimonio culturale, naturalistico e religioso del territorio, per un turismo sostenibile che sappia far conoscere anche gli aspetti meno noti del Molise.

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I festival musicali da non perdere in Calabria questa estate

L’estate in Calabria è una sinfonia di emozioni che risuona tra il mare cristallino e le maestose montagne dell’Aspromonte. Quando le giornate si allungano e il sole infuoca i paesaggi mozzafiato, questa affascinante regione si trasforma in un palcoscenico vivente per alcuni dei festival musicali più entusiasmanti del Sud Italia.

Ecco, allora, una selezione dei migliori festival del 2024 dove ogni concerto diventa un viaggio sensoriale tra cultura, natura e arte.

Somewhere Festival

L’agosto calabrese si accende di suoni e suggestioni con la seconda edizione del Somewhere Festival, un evento itinerante che dall’11 al 13 agosto animerà le affascinanti località di Pizzo Calabro, Tropea e Parghelia.

Il festival inizia l’11 agosto sulla terrazza del maestoso Castello Murat di Pizzo, con le esibizioni di YOMBE e CELLULOID JAM, due band emergenti che stanno rivoluzionando il panorama musicale italiano con il loro mix innovativo di pop ed elettronica. Il sound designer calabrese Antonio Castellano, con il progetto EEGO, e il dj-set di FABIO NIRTA completeranno una serata all’insegna della sperimentazione sonora.

Il 12 agosto, la magia continua in una location esclusiva, ancora avvolta nel mistero, pronta a stupire con una lineup di artisti che verranno presto svelati. L’appuntamento promette di essere un’esperienza indimenticabile, immersa in scenari sorprendenti.

La conclusione del festival, il 13 agosto, avverrà sulla spiaggia di Parghelia, dove la club culture italiana prenderà vita con le performance di LINO PUGLIESE, CHRISTIAN RUSSO, NICODEMO, CAOS MODULATION e RAFFAELE CHINAGLIA. Gli artisti porteranno sulla spiaggia le vibrazioni della musica house ed elettronica, creando un’atmosfera vibrante sotto le stelle.

Somewhere Festival, organizzato dall’Associazione Saturnalia, è molto più di un semplice evento musicale. Nato a Milano nel 2015 da un gruppo di giovani calabresi appassionati di cultura e turismo, il progetto mira a riscoprire e valorizzare luoghi meno conosciuti della Calabria grazie a concerti, eventi culturali e percorsi artistici.

Info utili

Come arrivare

In auto

Pizzo, Tropea e Parghelia sono comodamente raggiungibili seguendo la nuova A2 Autostrada del Mediterraneo (la ex A3 Salerno – Reggio Calabria).

In treno

Pizzo dispone di una stazione ferroviaria ben collegata con treni diretti da Milano, Roma e Napoli.

Per arrivare a Tropea è attivo il collegamento di Trenitalia Tropea Express.

Per Parghelia occorre scendere alle vicine stazioni di Tropea e Vibo Valentia e servirsi del servizio di autobus.

Biglietti Somewhere Festival

Biglietti disponibili su Eventbrite.

Color Fest

Il 14, 15 e 16 agosto presso la storica location dell’Agriturismo Costantino di Maida (Catanzaro) va in scena il Color Fest, tre giorni di musica live, artisti di respiro internazionale in esclusiva per il Sud Italia, diversi palchi, dj set ed eventi collaterali: in dieci anni ha registrato oltre 60mila presenze, confermandosi come uno degli appuntamenti musicali estivi più attesi del meridione.

L’atmosfera vibrante e la partecipazione di un pubblico appassionato rendono ogni edizione del festival un’esperienza unica e indimenticabile.

14 agosto: Fulminacci, Micah P. Hinson, I Hate My Village, Bassolino, Coco Puma, Avec Moi
15 agosto: Cosmo, Clap! Clap!, Populous, Il mago del gelato, Toy Tonics, Deena Abdelwhaed, Ko Shin Moon, Fabio Nirta, Vincenzo Nac, Daniele Giustra, Amalafede
16 agosto: Editors, Elephant Brain, Any Other, Leatherette, Trust The Mask, The Cosmic Gospel, FABIO NIRTA dj set

Info utili

Come arrivare a Maida

In auto

Percorrendo l’A2 autostrada del Mediterraneo con uscita Catanzaro-Lamezia Terme (10,90 chilometri dal centro) oppure con uscita Pizzo (16,19 chilometri dal centro).

In treno

Scendere alla stazione di Lamezia Terme e prendere un taxi oppure prenotare la navetta per raggiungere l’Agriturismo Costantino presso Località Donnantonio.

Biglietti Somewhere Festival

Biglietti disponibili su DICE.

Armonie d’Arte Festival

Per il mese di agosto e settembre ecco poi l’Armonie d’Arte Festival, festival artistico internazionale che promette di essere molto più di un semplice evento musicale: un vero e proprio progetto di sviluppo armonico sostenibile che punta a trasformarsi in un epicentro di cointeressenze mediterranee. Luoghi straordinari della storia e della natura diventano i driver e i marcatori identitari di un territorio ricco di transiti, approdi e permanenze lungo le rotte del mare nostrum.

Il Festival è una manifestazione catalizzatrice che abbraccia le radici del passato e lo scenario globale contemporaneo, capace di attirare interessi e attenzione, espandendo al contempo valori e significati. È concepito come una grande operazione di marketing territoriale, destinata a valorizzare il turismo regionale e a far emergere una Calabria che vale il viaggio.

La musica, il teatro, la danza, la storia, il mito, la natura, l’innovazione e la creatività contemporanea si intersecano in un unico evento, celebrando la cultura dell’armonia come valore etico ed estetico, individuale e collettivo. Ogni performance, ogni installazione e ogni intervento sono pensati per raccontare una Calabria che guarda al futuro senza dimenticare le proprie radici per un’esperienza immersiva e indimenticabile.

Info utili

Come arrivare a Soverato

In auto

Percorrendo l’A2 autostrada del Mediterraneo con uscita Lamezia Terme, proseguire in direzione Catanzaro e poi per Soverato.

In treno

Soverato dispone di stazione ferroviaria dove transitano treni regionali e Inter City di Trenitalia.

Biglietti Somewhere Festival

Biglietti disponibili online sul circuito LIVE Ticket, e presso le biglietterie del Festival: Parco Archeologico nazionale di Scolacium, Roccelletta di Borgia (CZ) da martedì a domenica, e Quelli del Toto, Corso Umberto I, Soverato, da lunedì a sabato.