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Calabria: sui sentieri dell’Aspromonte illuminati dal sole ogni roccia si trasforma in oro

Il 29 agosto del 1862 i boschi dell’Aspromonte si riempirono di grida, fumo, fuoco e pallottole. I Bersaglieri del regio esercito caricarono contro le migliaia di volontari garibaldini, che dalla Calabria avevano intenzione di muovere verso Roma per renderla italiana.

Giuseppe Garibaldi, l’eroe dei due mondi, venne ferito ad una gamba. Ne nacque una celebre canzone popolare cantata sull’aria di una marcia dei Bersaglieri e ne scaturì uno dei capitoli cruciali dell’epopea dell’eroe del Risorgimento italiano. In quei boschi, territorio di Sant’Eufemia d’Aspromonte, un monumento ricorda l’episodio, indicando l’albero a cui Garibaldi si poggiò dopo essere stato colpito.

Oggi in quei boschi permane un silenzio immobile, interrotto solo dal passo degli occasionali escursionisti che si avventurano lungo i sentieri dell’Aspromonte per scoprirne la bellezza ruvida, integra e naturale che li caratterizza. Destinazione di viaggio affascinante in tutte le stagioni, l’Aspromonte, cuore selvaggio di Calabria, è una terra che in autunno si mostra nel suo volto più scenografico, poetico. Tra gole e torrenti, antichi borghi arroccati e panorami che si aprono fino allo Stretto di Messina, questo massiccio montuoso che caratterizza l’Appennino calabrese offre sentieri scenografici, che sembrano usciti da un dipinto impressionista.

Aspromonte: come arrivare e cosa fare in autunno

Il Parco Nazionale dell’Aspromonte si trova nel cuore della Calabria meridionale e abbraccia gran parte della provincia di Reggio Calabria. Dal capoluogo, in meno di un’ora d’auto, si raggiungono i primi borghi montani come Gambarie, Santo Stefano in Aspromonte e San Luca, porte d’ingresso a un mondo fatto di boschi, panorami e leggende.

L’autunno è la stagione ideale per scoprire l’Aspromonte a piedi: le temperature sono miti, i cieli ancora perlopiù limpidi. La natura, com’è caratteristico della stagione, colpisce tutti i sensi: la vista con i colori delle chiome degli alberi che cambiano di settimana in settimana; l’olfatto con i ricchi profumi del sottobosco, arricchito dai funghi e dalle castagne; l’udito e il gusto con il clamore e i sapori delle sagre nei piccoli paesi.

Oltre alle escursioni, l’autunno in Aspromonte invita alla scoperta dei tanti borghi che punteggiano il territorio: lo splendido e medioevale Gerace, con il Duomo e le sue cento chiese, le viuzze in pietra; Stilo, uno de I Borghi più belli d’Italia, caratterizzato dalla Cattolica bizantina; l’isolata Bova, dove ancora si parla l’antico greco di Calabria e si possono ammirare splendidi panorami. Sono luoghi, questi, dove il tempo scorre più lentamente e, in certi casi, sembra essersi fermato.

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Il borgo di Gerace

In autunno una marcia in più a una visita in Aspromonte è data, infine, dai sapori della sua tavola: il profumo del pane cotto nei forni a legna invade i vicoli dei borghi, il caciocavallo non manca mai, i funghi e le castagne caratterizzano le ricette stagionali e, dall’inizio di novembre, arriva sulle tavole il nuovo Greco di Bianco, il vino passito che è considerato uno dei più antichi d’Italia.

Tre escursioni d’autunno in Aspromonte

L’Aspromonte è una montagna da scoprire passo dopo passo, specialmente in autunno. Dotato di una fitta rete sentieristica, curata e manutenuta dal Parco Nazionale e dal Club Alpino Italiani, il massiccio offre esperienze adatte a tutti: dalle tranquille passeggiate nei boschi alla portata di chiunque fino alle escursioni panoramiche sulle cime più alte, riservate a chi ha un po’ più di allenamento e dimestichezza con l’escursionismo, e ai cammini con più tappe.

Il bello del trekking in Aspromonte durante l’autunno sta nella possibilità di assistere alla trasformazione della natura e al brillare unico della caratteristica luce di questa stagione sulle rocce di granito, che si accendono di sfumature dorate, rossastre. Le chiome dei faggi, inoltre, si vestono di rosso e d’arancio, e il vento che scende dalle vette porta con sé il profumo di resina e terra bagnata.

Da Gambarie al Montalto

È l’escursione simbolo dell’Aspromonte: il Montalto è la vetta più alta del massiccio calabrese, a 1955 metri sul livello del mare. Si parte da Gambarie, principale centro turistico del territorio, e si attraversa una grande faggeta, che in autunno esplode dei classici colori: il giallo, l’oro, il ramato, il bruno.

Aspromonte Calabria autunno

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Una mattina d’autunno in Aspromonte

Il sentiero segue una salita dolce ma costante, fino a raggiungere il crinale. Il dislivello in salita dell’escursione è di circa settecento metri, rendendo l’escursione mediamente impegnativa. Servono circa cinque ore di cammino per completare l’itinerario andata e ritorno.

Dalla cima, la vista è mozzafiato, specie nelle giornate terse e luminose: a nord lo sguardo si posa sulla Sila e sul massiccio del Pollino, verso sud si arriva a vedere lo Stretto di Messina e, con un po’ di fortuna, anche l’Etna che si staglia all’orizzonte. La discesa può seguire un percorso ad anello che tocca il suggestivo Belvedere di Puntone Galera, dove la luce del pomeriggio d’autunno rende ancora più bello il contesto roccioso e boschivo.

Trekking alle Cascate di Maesano

Non lontano dalla già citata Gambarie, all’interno del Parco Nazionale dell’Aspromonte, si trova uno degli spettacoli naturali più suggestivi della Calabria: le Cascate di Maesano, dette anche Cascate dell’Amendolea. Si tratta di tre salti d’acqua che si susseguono tra rocce di granito e felci, in un paesaggio che in autunno diventa ulteriormente magico.

Aspromonte Calabria autunno

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La Fiumara di Amendolea

Il sentiero per raggiungere le Cascate parte dalla diga sul fiume Menta, che crea un lago artificiale immerso nei boschi. L’itinerario si dipana lungo un tracciato ben segnato, che scende tra faggi e pioppi fino a raggiungere il punto panoramico sulle cascate, dove dal riparo del bosco si passa ad alcuni brulli costoni senza alberi. Durante il percorso si attraversano piccoli ruscelli e si incontrano scorci di grande bellezza, con giochi di luce che cambiano a ogni passo.

Questo itinerario, più facile del precedente, è perfetto per chi cerca un’escursione a contatto con la natura, ma alla portata di tutti. Il dislivello in salita è limitato (circa 300 metri) e la durata totale non supera le tre ore.

Da San Luca al Santuario di Polsi

Un percorso più lungo, impegnativo e complesso è quello che conduce dal paese di San Luca al Santuario della Madonna di Polsi, uno dei luoghi spirituali più importanti della Calabria. Si percorrono le antiche mulattiere dei pellegrini, attraversando boschi, valloni e pascoli, fino a raggiungere il santuario incastonato tra le rocce.

L’itinerario, che peraltro corrisponde alla quarta tappa del cammino Sentiero Calabria, è mediamente impegnativo. Richiede tra le tre e le quattro ore di cammino nel solo tragitto di andata, per via di una distanza complessiva di circa 13 chilometri. Tuttavia il dislivello in salita è di circa 500 metri, rendendo fattibile anche una escursione di andata e ritorno, partendo presto la mattina.

Oltre alla visita al ricco Santuario della Madonna di Polsi, questo trekking offre la possibilità di ammirare un luogo speciale come la Valle delle Grandi Pietre, un’area che costeggia la Fiumara Bonamico, percorsa dal sentiero, e che è caratterizzata da splendidi e giganteschi monoliti, veri e propri monumenti di pietra realizzati dalla natura.

Ai monoliti sono stati dati nomi affascinanti come Pietra Cappa, Pietra Lunga, Pietra Castello, Rocca San Pietro. La Pietra Cappa è forse il più spettacolare dei monoliti: svetta dalla cima di una collina boscosa, come una sempiterna vedetta: occupa circa quattro ettari di terreno ed è alta 140 metri.

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La Pietra Cappa brucia sotto il sole autunnale

Le pietre sono monumenti naturali attorno ai quali l’uomo ha lasciato tracce della storia: a Pietra Castello ci sono resti di antiche fortificazioni, la Rocca San Pietro è stata scavata in tempi antichi da asceti in cerca di un rudimentale rifugio, vicino alla Pietra Cappa ci sono i ruderi di una chiesa intitolata a San Giorgio.

L’itinerario permette di ammirarne i contorni mentre si risale la Fiumara Bonamico, prima di iniziare l’ascesa diretta verso la Guardia della Mancusa, il punto più alto del percorso, e infine Polsi.

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Calabria: profumi e luci dei boschi antichi della Sila

Tradizioni contadine, paesaggi naturali intatti, un’atmosfera che sembra resistere al tempo: la Sila è un luogo così, a maggior ragione nel pieno dell’autunno, quando natura, colori e sapori sono esaltati dal passaggio dalla bella stagione al freddo inverno.

La Sila è un altopiano verde che si estende tra le province di Cosenza, Catanzaro e Crotone, in Calabria. È punteggiato da laghi scenografici, piccoli e pittoreschi borghi di montagna, boschi e foreste che profumano di resina e funghi.

Visitarla in autunno significa scoprire una Calabria diversa, lontana dal seducente mare così popolato durante la stagione estiva. Una Calabria forse anche più autentica, dove scoprire silenzi e luci, sapori e panorami.

Un viaggio di scoperta e una esplorazione che trovano una ulteriore bellezza nel camminare: una escursione autunnale sulla Sila equivale a un’immersione subacquea, ma invece che tuffarsi nel profondo blu del mare aperto, ci si immerge nel verde, nell’ocra e nel bruno di boschi autunnali intatti e remoti.

Qui la presenza dell’uomo è visibile, ma le comunità locali hanno saputo integrare il turismo senza stravolgere l’anima del territorio: l’antropizzazione è stata per certi versi garbata, rispettosa dei ritmi della montagna e delle sue necessità. E così gli amanti del trekking possono percorrere i tanti sentieri che si snodano tra radure e corsi d’acqua, scoprendo scorci inaspettati e panorami che si aprono all’improvviso.

I laghi della Sila e i relativi borghi

Sila Calabria autunno

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Il Lago Cecita

Cuore dell’altopiano silano sono i suoi laghi. Ognuno ha il proprio carattere distinto e regala esperienze diverse.

Il Lago Cecita è forse il più autentico: pur essendo artificiale, si tratta di uno specchio d’acqua ancora incontaminato, dove la natura è la sola padrona. Sulle sue rive tranquille ci si può godere pienamente un momento di relax a contatto con l’ambiente circostante, mentre i boschi si specchiano nel largo bacino e la fitta popolazione di uccelli, migratori e non, volano bassi cercando cibo e riparo nei dintorni.

Il bacino è il luogo perfetto per chi ama contemplare la natura e ritrovare un contatto puro con l’ambiente, specie nel periodo autunnale, con i suoi profumi e il colpo d’occhio sulle chiome multicolore degli alberi che lo circondano.

È il lago più esteso tra quelli della Sila e si trova oltre i 1100 metri di altitudine. Si trova in provincia di Cosenza, non lontano da Camigliatello Silano, una delle località a maggiore vocazione turistica della zona. Il borgo ha meno di mille abitanti ed è contornato da selve di pini larici (varietà simbolo della Calabria), faggi e abeti bianchi.

Già di per sé quartier generale piuttosto gettonato per le attività outdoor della Sila e della Calabria in generale, in autunno Camigliatello diventa la base ideale per avventurarsi tra i tantissimi sentieri e le escursioni che attraversano la meravigliosa tavolozza di colori dipinta dalle chiome degli alberi nelle circostanti foreste.

Non è lontana San Giovanni in Fiore, con la sua duecentesca Abbazia Florense, l’Arco Normanno e le altre piccole gemme architettoniche di un centro storico davvero da non perdere.

Il Lago Arvo, invece, ha un’anima più smaccatamente turistica. Lungo le sue rive si possono vivere esperienze che uniscono sport e natura: dalle escursioni a cavallo alle gite in battello, fino alle particolari idrobike, biciclette d’acqua che permettono di pedalare direttamente sulla superficie del lago.

In mezzo al bacino sorge una piccola isola: è ciò che resta al di sopra del livello delle acque di una bassa montagna, rimasta in parte emersa dopo il riempimento negli anni Trenta. Il Lago Arvo, peraltro, nasce dalla costruzione di una diga in argilla e terra compatta che costituiva la più lunga e grande diga costruita in Italia fino a quel momento.

Sulle rive del lago nasce Lorica, pittoresca cittadina soprannominata la Perla della Sila. Qui ha sede il Parco Nazionale della Sila e si respira un’atmosfera da villeggiatura di un tempo, con le terrazze dei bar affacciate sullo specchio d’acqua, i tetti spioventi, i tavoli da picnic al riparo dei pini larici sulle rive del lago.

Lorica sorge nelle immediate vicinanze del Monte Botte Donato, la vetta più alta dell’altopiano silano. In inverno è una meta per gli appassionati di sci, ma in autunno dà il meglio di sé con una delle escursioni più belle del territorio, attraversando boschi silenziosi e atmosfere da sogno.

Più piccolo ma ugualmente suggestivo è anche il vicino Lago Ampollino, il più vecchio dei laghi artificiali della Sila. Si trova esattamente a metà tra la Sila Grande e la Sila Piccola, due dei tre lembi in cui si suddivide l’altopiano della Calabria. È particolarmente amato dai cicloturisti, che possono sfruttare un tratto di pista ciclabile per compiere il periplo del bacino, regalandosi panorami spettacolari sui grandi boschi che lo circondano.

Sapori di Sila

Se la natura è la grande protagonista della Sila, la cucina non è certo da meno. In questa porzione di Calabria a tavola ci sono ancora i prodotti di una volta: ingredienti semplici, tipici del territorio e cucinati secondo tradizione.

In Sila, le patate sono un’istituzione, tanto da avere il riconoscimento di prodotto tipico: la patata della Sila viene coltivata in altitudine, ha una consistenza e un sapore caratteristici. Viene servita in mille modi, dalle ricette più povere alle elaborazioni moderne, ma mantiene sempre la sua impronta rustica.

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Il caciocavallo è uno dei grandi protagonisti della tavola silana

L’autunno è la grande stagione dei funghi, capaci di arricchire zuppe, sughi e secondi piatti, portando in tavola l’aroma intenso dei boschi silani.

Il panorama di sapori decisi della cucina silana è completato dai salumi e dai formaggi dall’aroma robusto, capaci di raccontare la montagna da cui provengono fin dal primo assaggio. In piccoli paesi come Parenti, nella cosiddetta Presila cosentina, queste tradizioni culinarie vivono ancora in case e trattorie, mantenendo vivo un patrimonio di sapori che altrove rischia di andare perduto.

Escursioni d’autunno sulla Sila

L’esperienza più vera, autentica, appassionante e di connubio con la natura da fare in autunno sulla Sila è esplorarla passo dopo passo.

Una escursione d’autunno permette a chi vi si avventura di scoprire i profumi dei boschi, i riflessi della luce calda sui laghi, grandiose vedute sulle chiome degli alberi, brunite dal cambio di stagione, e sugli ampi spazi che si aprono sull’altopiano.

Si esplora, dunque, una Calabria che non si affaccia sul mare, ma che custodisce una bellezza ugualmente travolgente attraverso alcuni dei 123 sentieri attualmente in essere nel Parco Nazionale della Sila.

A Cupone, piccola località nei pressi del Lago Cecita dove si trova uno dei Centri Visite del Parco Nazionale della Sila, si trova un itinerario adatto a tutti, perfetto per le famiglie e immerso nei boschi di tipici pini larici del luogo, a cui si alternano splendidi punti panoramici. L’anello, lungo circa 10 chilometri ma con un dislivello in salita piuttosto modesto, è ideale per chi vuole avvicinarsi alla bellezza dell’autunno della Sila senza troppa fatica, scoprendo al contempo tantissime informazioni e peculiarità del territorio che si attraversa grazie alla presenza di numerosi pannelli didattici.

Sila Calabria autunno

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Boschi secolari sulla Sila

Un percorso un po’ più difficile è quello che collega il paese di Camigliatello al Monte Curcio. Dal paese si sale lungo il cosiddetto Vallone delle Sette Acque, camminando a fianco di un piccolo torrente in un silenzioso e profumato bosco di pini larici. Il percorso poi si impenna per arrivare fino in cresta e a raggiungere poi la sommità del Monte Curcio, a 1768 metri di altitudine, da cui si aprono fantastici panorami su tutto il territorio circostante. La salita regala l’esplorazione della flora dei boschi silani, alternando il pino laricio alle chiome ingiallite dei faggi, e, se si è fortunati, anche della loro fauna: lupi, caprioli, cervi e tassi abitano queste zone.

L’ascesa al Monte Botte Donato da Lorica è impegnativa, ma non impossibile, e permette di fregiarsi del merito di aver scalato la cima più alta della Sila, a 1928 metri sul livello del mare. La fatica è ripagata dalla vista spettacolare sull’intero altopiano, a cavallo tra il Lago Arvo e il Lago Cecita, fino a scorgere, nelle giornate limpide, lo Ionio, il Tirreno e l’Etna, il vulcano siciliano.

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Faggeta in autunno sulla Sila

Gli amanti del foliage autunnale non possono perdersi l’escursione alla Pietra d’Altare. Vuole una leggenda che Carlo Magno abbia celebrato una messa per un drappello di cavalieri di ritorno dalle crociate, improvvisando un altare su una grossa pietra in questi boschi. Il percorso, segnalato con il segnavia 2A del Parco Nazionale della Sila, si trova nei pressi di Silvana Mansio, una piccola frazione immersa nella tranquillità.

È un percorso adatto a tutti, lungo 6 chilometri e senza nessuna asperità che porta alla scoperta di uno splendido bosco tipicamente silano, che in autunno si tinge di giallo, ocra, arancio e rame per celebrare il passaggio della stagione.

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Le spiagge per famiglia della Calabria propongono comfort e un mare da sogno

Le spiagge della Calabria per bambini incantano: mare incredibilmente pulito, litorali di sabbia, buoni servizi e prezzi competitivi accanto a località tutte da scoprire. Si spazia tra costa tirrenica, con scogliere e panorami o la costa ionica dove la sabbia dorata domina la scena. Regina delle Bandiere Verdi e Blu, la Calabria è un’ottima regione dove organizzare una vacanza in famiglia. Ecco dove andare in vacanza in Calabria e le spiagge per famiglie più belle da scoprire in estate.

Spiaggia di Praia a Mare

Sulla Riviera dei Cedri, proprio al confine con la Basilicata, trovi Praia a Mare, una delle località simbolo per le famiglie. La spiaggia di Praia a Mare è ampia, mista sabbia e ciottoli, con fondale che degrada lentamente: perfetta per i giochi dei più piccoli.

Puoi organizzare escursioni all’Isola di Dino, famosa per le grotte marine, oppure visitare la Torre di Fiuzzi e il Castello di Rocca di Praia. Se ami cambiare scenario ogni giorno, nei dintorni ci sono calette e baie tutte da scoprire, come San Nicola Arcella con l’iconico Arco Magno.

Spiaggia di Cirella di Diamante

Spostandosi a sud di Praia di Mare si fa notare Cirella di Diamante dove la spiaggia è perfetta per bambini e famiglie. Si spazia tra stabilimenti balneari serviti o numerose spiagge libere gratuite. Porta maschera e boccaglio: il fondale è ricco di vita.

Puoi anche salire su una barca e raggiungere la piccola isola di Cirella con la sua torre d’avvistamento. Il borgo dall’anima medievale è invece tutto da esplorare durante le serate in vacanza in famiglia.

Spiaggia di Nicotera

La zona della costa degli dei in Calabria non ha bisogno di presentazioni e tra le spiagge più belle per famiglie non possiamo non citare Nicotera che con fondali bassi e ottimi panorami incanta. Tra i punti più fotogenici c’è l’affacciu dove si riesce a scorgere le isole Eolie non così lontane. La spiaggia di Nicotera è premiata con Bandiera Verde e offre stabilimenti, villaggi e spazi liberi. Si può persino raggiungere Capo Vaticano con una gita in barca che parte da Tropea.

Le spiagge bianche di Bovalino

Tra le spiagge della Calabria Ionica, Bovalino è il luogo giusto se cerchi una spiaggia della Calabria per vacanze in famiglia lontana dalla folla. Sabbia chiara, mare trasparente e tanto spazio per correre e giocare. Qui le spiagge libere sono tante, ma ci sono anche lidi attrezzati. Alle spalle, il Parco Nazionale dell’Aspromonte ti aspetta per una gita nella natura.

Spiaggia di Roccella Jonica

Con la sua lunga distesa di sabbia e fondali che diventano profondi più rapidamente, Roccella Jonica è perfetta per alternare giochi sulla riva ed esplorazioni subacquee. Il borgo, dominato dal castello aragonese, è bellissimo da visitare a piedi. In estate troverai festival, musica e una splendida promenade sul mare.

Roccella Jonica spiaggia per bambini in Calabria

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Roccella Jonica, una delle spiagge più belle della Calabria per una vacanza in famiglia

Spiaggia di Santa Caterina dello Ionio

La spiaggia di Santa Caterina dello Ionio unisce sabbia e ciottoli, con mare che diventa subito profondo. L’aria ventilata rende piacevole stare in spiaggia anche nelle ore più calde. Il paese è tranquillo e ben fornito di servizi, con mercati, eventi estivi e pescatori che vendono il pescato fresco direttamente in riva.

Spiaggia di Simeri Crichi

A soli 10 km da Catanzaro Lido, Simeri Crichi ti accoglie con sabbia fine e mare azzurro. Gli stabilimenti sono attrezzati per famiglie e nelle vicinanze trovi hotel e villaggi turistici pensati per i bambini.

Isola di Capo Rizzuto

Una delle spiagge della Calabria per bambini più famose è quella di Isola di Capo Rizzuto, all’interno della più grande Area Marina Protetta d’Italia. Fondali ricchi di pesci, stelle marine e acque turchesi ti faranno innamorare. Non perderti un giro nei battelli con fondo trasparente e la visita a Le Castella, un castello aragonese che sembra galleggiare sul mare.

Isola di Capo Rizzuto in Calabria

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Isola di Capo Rizzuto, una delle spiagge più belle della Calabria per una vacanza con bambini

Spiaggia di Torre Melissa

Sabbia bianca e un fondale che scende lentamente caratterizza Torre Melissa, una spiaggia top per chi viaggia in famiglia con bambini piccoli. A dominare la scena è la torre aragonese mentre nell’entroterra si può visitare il castello di Santa Severina per alternare tuffi e cultura.

Spiaggia di Mirto Crosia

Tra le spiagge top per famiglie con bambini c’è anche quella di Mirto Crosia dove si alternano ciottoli, sabbia e scogli in un mare tra i più limpidi della regione. A rendere il panorama più fotogenico è la crescita delle piante di liquirizia.

Spiaggia di Bianco

Mare limpido, natura incontaminata e il borgo antico a due passi dalla spiaggia: la spiaggia di Bianco è una meta da sogno per chi vuole relax e autenticità. Ogni anno a Ferragosto, i fuochi d’artificio sono uno spettacolo per tutta la famiglia.

Marina di Caulonia

Sabbia finissima e dorata rende il litorale di Caulonia top per chi viaggia con i bambini. Un motivo in più per visitarla? Viene ospitata la nidificazione della tartarughe Caretta Caretta che proprio qui depongono le uova.

Spiaggia di Locri

Nella Costa dei Gelsomini, Locri offre una lunga spiaggia di sabbia e fondali bassi. A pochi passi, il parco archeologico di Locri Epizephyrii racconta millenni di storia, ideale per una gita educativa con i bambini.

Spiaggia di Palmi

Sulla costa tirrenica, Palmi ti regala scenari spettacolari come lo Scoglio dell’Ulivo e tramonti infuocati sullo Stromboli. Le spiagge sono protette dal Monte Sant’Elia, creando un mix unico di colori e natura.

Spiaggia di Soverato

Sabbia bianca, mare pulito e tutti i servizi possibili: Soverato è una delle mete più amate dalle famiglie. Nella Baia dell’Ippocampo, puoi fare snorkeling alla ricerca dei cavallucci marini.

Spiaggia di Scalea

Il litorale di Scalea è vario: lidi attrezzati con animazione, tratti sabbiosi e scogliere perfette per lo snorkeling. A San Nicola Arcella, la Spiaggia dell’Arco Magno è un piccolo paradiso naturale.

Spiaggia di Diamante

Per ammirare questa gemma dobbiamo spostarci in provincia di Cosenza, nel cuore della Riviera dei Cedri. La spiaggia di Diamante è un gioiello dove insenature pittoresche e scogliere vulcaniche si alternano creando scenari mozzafiato.

Il mare qui regala sfumature che vanno dal turchese all’azzurro intenso, perfette per un tuffo rigenerante o una sessione di snorkeling con i bambini. È una spiaggia adatta ai bambini grazie agli ampi spazi, al mare pulito e ai servizi del borgo.

Spiaggia di Zambrone

Se cerchi una spiaggia della Calabria per vacanze in famiglia che unisca relax e avventura, Zambrone ti conquisterà. A pochi metri di distanza, troverai lunghe distese di sabbia bianca, scogliere granitiche e piccole baie nascoste, ideali per esplorare e giocare con i più piccoli.

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In Calabria riparte il treno storico sulla suggestiva Costa degli Dei

La regione Calabria si prepara a rivivere la magia del viaggio in un treno d’altri tempi con il ritorno – dopo lo strepitoso successo della passata edizione – del treno storico lungo la Costa degli Dei, un’esperienza unica che unisce il fascino della ferrovia storica alla bellezza mozzafiato del litorale tirrenico calabrese.

Per l’estate 2025, turisti e cittadini calabresi potranno nuovamente salire a bordo di carrozze d’epoca per un favoloso itinerario panoramico che attraversa alcuni dei luoghi e paesaggi più affascinanti della regione. Un’occasione unica per scoprire il territorio in modo slow, immergendosi nella storia e nella cultura locale della Calabria.

Un itinerario tra paesaggi mozzafiato e borghi storici

Il Treno degli Dei, come è stato ribattezzato, tornerà a percorrere la linea ferroviaria da Paola a Tropea nelle giornate del 20, 23, 26 e 30 agosto 2025. Si tratta di una delle tratte più suggestive d’Italia, con scorci sul mare cristallino e tratti che attraversano borghi pittoreschi arroccati sulla costa calabrese.

Il convoglio sarà composto da carrozze centoporte degli anni ’30, perfettamente funzionanti, trainate da una locomotiva elettrica. Un vero salto indietro nel tempo per rivivere l’epoca in cui viaggiare in treno era un’esperienza lenta e ricca di fascino.

La partenza del Treno degli Dei è fissata dalla stazione di Paola alle ore 15:45, con fermate intermedie ad Amantea, Lamezia Terme, Pizzo, Vibo Marina e arrivo a Tropea alle ore 18:01. Il rientro, in orario notturno, è previsto da Tropea all’1:04 nei giorni 20 e 26 agosto 2025 e all’1:16 nelle date del 23 e del 30 agosto 2025.

Oltre al viaggio panoramico, l’esperienza di questo itinerario sarà arricchita anche da percorsi turistici dedicati alla scoperta di eccellenze gastronomiche e culturali della Calabria, come il celebre Tartufo di Pizzo – semisfera di gelato alla nocciola e cioccolato spolverizzata di cacao e con un cuore di fondente semi liquido – e le bellezze del magnifico borgo di Tropea, conosciuto in tutto il mondo per le sue spiagge bianchissime e il centro storico ricco di storia e fascino.

Un’iniziativa per valorizzare una delle ferrovie più suggestive

L’evento è promosso dall’Associazione di promozione sociale Ferrovie in Calabria, in collaborazione con la Regione Calabria, la Fondazione FS e FS Treni Turistici Italiani.

L’obiettivo di questa iniziativa è duplice: da un lato si vuole offrire ai viaggiatori e ai residenti un’esperienza di viaggio unica su una delle ferrovie più suggestive che valorizzi le bellezze paesaggistiche e culturali della regione; dall’altro si vuole anche incentivare un modello di turismo slow e sostenibile, capace di unire mobilità alternativa e scoperta del territorio calabrese.

La precedente edizione del treno storico lungo la Costa degli Dei aveva riscosso un grande successo, attirando viaggiatori da tutta Italia e non solo. Per il 2025, ci si augura di replicare e superare quei fantastici numeri, rendendo questo appuntamento un punto fermo dell’offerta turistica calabrese estiva.

Viaggiare su un treno storico significa vivere un’esperienza che va oltre il semplice spostamento: è un’occasione per immergersi nella storia tornando indietro nel tempo, godere di panorami unici e assaporare i ritmi lenti di una Calabria autentica. Grazie a iniziative come questa, la regione si conferma una meta capace di unire perfettamente mare, cultura e tradizione in un’unica proposta di viaggio.

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Sono queste le spiagge del Mar Tirreno perfette per una vacanza in famiglia

Acque quasi sempre trasparenti che sfumano dal turchese al blu profondo e sabbie dorate incorniciate da pinete e scogliere che regalano panorami mozzafiato. Parliamo del Mar Tirreno, una delle meraviglie del Mediterraneo. Dalle coste toscane fino alla Calabria, passando per le isole più belle d’Italia, questo mare offre una varietà di spiagge ideali per chi viaggia con i bambini.

In queste coste del nostro Paese il mare è spesso calmo e il fondale digrada dolcemente, perfetto per nuotate sicure e giochi in riva. Ma non mancano borghi affacciati sul mare, cucina autentica e natura intatta. Ecco le spiagge del Tirreno dove una vacanza in famiglia si trasforma in un ricordo prezioso.

Spiaggia di Follonica, Toscana

Follonica, nel cuore della selvaggia e affascinante Maremma toscana, è una meta fantastica per le famiglie con bambini: in zona il mare è calmo, la sabbia dorata e il fondale si abbassa in modo naturale, rendendo le giornate in spiaggia sicure e rilassanti anche per i più piccoli. Il lungomare è ampio e pedonale, ideale per passeggiate in bici o con il monopattino, mentre alle spalle della spiaggia si estende una grande pineta con aree gioco e zone ombreggiate perfette per i pic nic.

Tra stabilimenti attrezzati e angoli liberi ben tenuti, Follonica consente di scoprire un equilibrio ideale tra comodità e natura. Se desiderate dedicarvi a tuffi mattutini e acqua più limpida, vi consigliamo di fare un salto alla spiaggia dei canottieri o a Casetta Civinini, più tranquilla e immersa nella macchia.

Spiaggia di Santa Severa, Lazio

Da prendere in considerazione se si viaggia in famiglia è anche la Spiaggia di Santa Severa, sul litorale laziale a nord di Roma, con mare pulito, tranquillità e un pizzico di magia. La spiaggia è lunga, sabbiosa e facile da raggiungere, con fondali bassi e acque generalmente calme, al punto che i bambini possono giocare e nuotare senza che i genitori abbiano troppe preoccupazioni.

Ma il vero colpo d’occhio è il castello sul mare, un’antica fortezza affacciata direttamente sulla spiaggia (set del film “Tre Metri Sopra il Cielo”), che rende unico ogni bagno e alimenta la fantasia dei più piccoli. Ci sono stabilimenti attrezzati con tutto il necessario (lettini, ristorazione e servizi per tutte le età) ma anche tratti di spiaggia libera ben curati.

Il lungomare è tranquillo e vivibile, con parcheggi vicini e spazi ombreggiati sotto le tamerici. Chi conosce bene la zona consiglia di arrivare presto, quando la luce del mattino illumina il castello e il mare è più limpido. In alternativa, ci si può fermare al tramonto per una passeggiata tra storia e natura.

Baia Domizia, Campania

Un’altra meraviglia del Mar Tirreno è Baia Domizia, al confine tra Lazio e Campania (ma appartenente a quest’ultima), che regala un litorale ampio, sabbia scura e fine e soprattutto un mare dal fondale basso. Lunga chilometri e ben organizzata, con stabilimenti che prevedono servizi, giochi e aree ombreggiate, non mancano tratti di spiaggia libera più tranquilli, incorniciati da una bella pineta mediterranea che dona fresco e profumo di resina.

Nei pressi della pineta di Baia Felice si trovano le zone più tranquille e meno affollate, ideali per stendere un telo e lasciar correre i bambini in libertà. Il mare qui è spesso calmo grazie all’orientamento favorevole della costa, e le giornate sono scandite da ritmi lenti, tra bagni, passeggiate sulla battigia e merende all’ombra.

Spiaggia di Fiumicello, Basilicata

Non è di certo da meno la Spiaggia di Fiumicello, a pochi minuti dal centro di Maratea, che è una delle perle più accessibili e adatte alle famiglie lungo l’unico tratto di costa tirrenica della Basilicata. Protetta da promontori rocciosi e circondata dal verde, mette a disposizione un ambiente sicuro e tranquillo per i bambini: il fondale scende dolcemente, l’acqua è limpida e quasi sempre calma.

La sabbia è mista a piccoli ciottoli levigati, piacevole al tatto e ottimale per costruire castelli o semplicemente sguazzare senza pensieri. È, inoltre, raggiungibile cin semplicità in auto e dispone di stabilimenti con tutti i comfort, ma anche di aree libere ben curate. Per una pausa golosa, poco distante si trovano bar e chioschi dove assaggiare granite artigianali e focacce calde.

Spiaggia della Baia, Calabria

La Spiaggia della Baia a Diamante, in Calabria, è un litorale che le famiglie adorano. La sabbia è fine, il mare è basso e tranquillo e il lido molto accogliente, con tutti i servizi utili come parcheggio, bar, ristorante e anche il noleggio di canoe per chi vuole un po’ di avventura.

Dietro la spiaggia c’è una zona più tranquilla, con ombrelloni disposti in modo ordinato, fantastica per chi cerca relax e comodità. Chi conosce bene il luogo suggerisce di arrivare presto per godersi la limpidezza dell’acqua al mattino o restare fino al tramonto, quando la baia si riempie di colori dorati.

E quando si vuole staccare dalla spiaggia, vale la pena fare una passeggiata nel centro storico di Diamante, famoso per i suoi murales colorati che incantano anche i più piccoli.

Spiaggia di Cafalù, Sicilia

Meraviglie per i bambini si trovano anche in Sicilia, come la Spiaggia di Cefalù. Situata a pochi passi dal centro storico, è una lunga distesa di sabbia dorata accarezzata da calmo e con un fondale a bassa pendenza, rendendo l’ingresso in acqua sicuro e piacevole.

La presenza di numerosi stabilimenti balneari attrezzati garantisce comfort e servizi, mentre le zone di spiaggia libera permettono di godere della bellezza naturale del luogo. La vista sulla Cattedrale e sulla Rocca di Cefalù aggiunge un tocco pittoresco all’esperienza.

Inoltre, la vicinanza al centro storico offre l’opportunità di esplorare le stradine caratteristiche, i ristoranti tipici e i negozi artigianali.

Spiaggia di Cefalù

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La bellissima Spiaggia di Cefalù

La Cinta, Sardegna

Assolutamente da sogno è la Spiaggia La Cinta a San Teodoro, una delle destinazioni più apprezzate per le famiglie con bambini in Sardegna. Situata a breve distanza dal centro del paese, questa lunga distesa di sabbia bianca e fine si estende per circa 5 chilometri, regalando ampi spazi per giocare e rilassarsi.

Anche qui il fondale permette un ingresso tranquillo in acqua, mentre la presenza di dune ricoperte da ginepri secolari e una laguna alle spalle della spiaggia aggiungono un tocco naturale e suggestivo all’ambiente. Inoltre, la spiaggia è dotata di servizi come bar, ristoranti e noleggio lettini, garantendo comfort e praticità per le famiglie.

La vicinanza al centro di San Teodoro, infine, permette di combinare una giornata di mare con la possibilità di esplorare il caratteristico borgo e gustare la cucina locale.

Spiaggia della Biodola, Isola d’Elba

Pure la pazzesca Isola d’Elba mette a disposizione soluzioni per le famiglie con bambini che scelgono il Mar Tirreno come loro destinazione estiva. Ne è un esempio la Spiaggia della Biodola, che prende vita nel golfo omonimo a Portoferraio.

Possiede sabbia fine e dorata e si estende per circa 600 metri, con ampi spazi per giocare e rilassarsi. In più, la presenza di macchia mediterranea che arriva fino al mare crea un’atmosfera naturale e protetta.

La spiaggia è dotata di servizi come stabilimenti balneari, bar e ristoranti. E da considerare come plus c’è anche la vicinanza al centro di Portoferraio, che permette di combinare una giornata di mare con la possibilità di esplorare il caratteristico borgo e gustare la cucina locale.

Spiaggia di Levante, Lazio

C’è poi la Spiaggia di Levante a Terracina (provincia di Latina) che è ottimale per famiglie con bambini grazie alla sua sabbia dorata e al fondale basso che rende il bagno sereno per i più piccoli. La spiaggia si estende per circa 400 metri e offre molti servizi: stabilimenti balneari con ombrelloni, lettini, bar e ristoranti, oltre a passerelle che facilitano l’accesso ai passeggini.

Qui, tra le altre cose, si trovano campi da beach volley e beach soccer per divertirsi tutti insieme. Inoltre, la vicinanza al centro di Terracina permette di unire una giornata di mare a una passeggiata nel borgo e una cena con specialità locali. Insomma, è una meta comoda e completa per una vacanza in famiglia tra relax e divertimento.

Spiaggia della Ficocella, Campania

Voliamo ora presso la Spiaggia della Ficocella di Palinuro, una piccola caletta caratterizzata da sabbia fine e fondale che scende dolcemente. Un angolo della regione (Campania) che offre acque cristalline e tranquille, il massimo che possono desiderare i più piccoli. Ma non è tutto, perché qui ci sono anche rocce che formano piscine naturali dove i bambini possono giocare in un ambiente protetto.

La spiaggia è facilmente raggiungibile anche a piedi dal centro di Palinuro e dispone di uno stabilimento balneare con lettini e ombrelloni. Si consiglia l’uso di scarpette per proteggersi dagli scogli.

Cala Jannita, Basilicata

Chi sceglie la Basilicata come meta per le vacanze in famiglia può anche optare per Cala Jannita, conosciuta anche come Spiaggia Nera, che è una piccola perla di sabbia scura vulcanica situata a Marina di Maratea. Si raggiunge con una breve scalinata che regala panorami mozzafiato sul mare cristallino.

Le condizioni dei fondali sono ottimali per intrattenere i bambini in modo sicuro, mentre gli stabilimenti balneari offrono lettini, ombrelloni e ristorazione per una giornata comoda e rilassante. A pochi passi c’è la Grotta della Sciabella, che aggiunge un tocco di avventura con escursioni in kayak o a nuoto.

Marina dell’Isola, Calabria

Non poteva di certo mancare Marina dell’Isola di Tropea, in Calabria, che non è altro che una delle spiagge più adatte alle famiglie della regione. Situata proprio sotto il Santuario di Santa Maria dell’Isola, offre acque calme e cristalline. Va detto, però, che in alta stagione tende a essere molto affollata.

La sabbia bianca e fine è perfetta per costruire castelli di sabbia e giocare lungo il bagnasciuga, mentre il fondale permette ai più piccoli di nuotare in tranquillità. La spiaggia è ben attrezzata con lettini e ombrelloni, e nelle vicinanze si trovano ristoranti e bar per una pausa ristoratrice.

Inoltre, la posizione panoramica offre una vista mozzafiato sul mare e sull’isolotto di Santa Maria dell’Isola, creando un’atmosfera magica e suggestiva per tutta la famiglia.

Spiaggia di Capo d’Orlando, Sicilia

Ancora Sicilia ma questa volta con la Spiaggia di Capo d’Orlando, sulla costa nord dell’isola, che è un sogno per che desidera scoprire l’isola in famiglia. Si trova nel cuore della cittadina e ha sabbia dorata, oltre a essere facilmente raggiungibile e circondata da stabilimenti balneari, bar e ristoranti.

A est c’è la Spiaggia di San Gregorio, più tranquilla e panoramica, mentre a ovest la Spiaggia di Testa di Monaco che regala un ambiente immerso nella natura, con comfort come bar sulla spiaggia.

Inoltre, la zona è ricca di attrazioni culturali e naturali, come il Santuario di Maria Santissima e il Parco dei Nebrodi, perfetti per far scoprire ai bambini qualcosa di nuovo oltre al mare.

Cala Brandinchi, Sardegna

Infine la magnifica Cala Brandinchi, che per la sua innegabile bellezza è considerata una “piccola Tahiti”. Oltre a essere eccezionale, è una delle spiagge più adatte alle famiglie con bambini dell’isola, grazie alla sabbia bianchissima e impalpabile e l’acqua così bassa e trasparente da sembrare una piscina naturale.

Alle spalle, una pineta di ginepri e gigli selvatici offre ombra e profumo, mentre davanti si apre una vista spettacolare sull’Isola di Tavolara e l’area marina protetta. La spiaggia è attrezzata con lettini, ombrelloni, bar, noleggio sup e pedalò, e nei mesi estivi l’ingresso è contingentato per garantire tranquillità anche nei giorni più affollati.

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Estate sul Mar Tirreno, i luoghi imperdibili tra calette segrete, borghi sul mare e acque da cartolina

Senza ombra di dubbio, uno dei tratti di costa più belli, vari e sorprendenti del nostro Paese è quello che si affaccia sul Mar Tirreno. Da nord a sud, questa porzione di mare bagna oltre 3.000 chilometri di costa, toccando Toscana, Lazio, Campania, Basilicata tirrenica, Calabria occidentale, Sicilia nord-orientale e parte della Sardegna. Una fascia costiera lunga, frastagliata, piena di curve, golfi, promontori e isole (dove ogni tratto ha una personalità diversa).

Sul Mar Tirreno, quindi, si può passare dalle spiagge bianche dell’Argentario alle scogliere vulcaniche delle Eolie, dalle acque trasparenti del Cilento al mare ruvido e aperto del Lazio. Scopriamo insieme quali sono le mete top per l’estate.

Monte Argentario, Toscana

Una delle migliori mete sul Tirreno per l’estate è il Monte Argentario, con le sue scogliere selvagge, mare trasparente e piccoli borghi che conservano ancora un’anima autentica. Porto Santo Stefano è il cuore vivo del promontorio, con il suo porto pieno di barche e una passeggiata perfetta per le serate estive.

Porto Ercole, più intimo ed elegante, regala scorci pittoreschi tra vicoli e forti spagnoli affacciati sul mare. I veri tesori, però, si scoprono via mare: calette come Cala del Gesso, Cala Piccola o Mar Morto sono raggiungibili in barca o a piedi, ma valgono tutta la fatica richiesta.

Un piccolo consiglio da non perdere: la mattina presto dedicatevi a una camminata nella Riserva della Feniglia, tra pini, daini e sabbia finissima.

Monte Argentario, Porto Ercole

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Veduta di Porto Ercole

Isola di Ponza, Lazio

Meravigliosa è anche l’Isola di Ponza, nel Lazio, che durante la bella stagione mette a disposizione un equilibrio perfetto tra mare spettacolare, ritmi lenti e autenticità. L’isola, la più grande dell’arcipelago pontino, ha un’anima semplice ma magnetica: case color pastello affacciate sul porto, barche di pescatori che vanno e vengono, e quella luce mediterranea che rende tutto più intenso.

Le spiagge più belle, come Chiaia di Luna, Cala Feola o Lucia Rosa, si raggiungono spesso via mare, e il suggerimento è proprio questo: affittate una barchetta e girate l’isola da soli, fermandovi dove vi ispira. Ponza non è modaiola, ma ha uno stile tutto suo, fatto di serate tranquille, cene in terrazza e bagni nelle acque trasparenti delle sue grotte.

Costiera Amalfitana, Campania

Non poteva di certo mancare la straordinaria Costiera Amalfitana, zona del nostro Paese che colpisce chiunque perché si presenta come un mix travolgente di bellezza, caos elegante e panorami che restano negli occhi. I borghi, da queste parti, sembrano arrampicati sulla roccia: Positano con le sue scalinate fiorite, Amalfi col suo Duomo dorato e Ravello che guarda il mare dall’alto in silenzio.

Le spiagge sono spesso piccole e strette, incastonate tra pareti verticali e mare blu profondo, e si raggiungono a piedi o via mare. È bene sapere, però, che la vera Costiera si vive nelle ore meno affollate: al mattino presto, quando i bar profumano di sfogliatelle calde, o la sera, nei vicoli illuminati da lanterne e voci basse. Meglio ancora se ci si arriva in barca, scivolando tra calette segrete e porticcioli nascosti.

Maratea, Basilicata

Degna di nota è anche l’estate che offre Maratea, in Basilicata, che è l’ideale per chi desidera mare vero, silenzio e paesaggi ancora intatti. Qui la costa è corta ma spettacolare, con grotte marine, scogliere a picco e calette nascoste raggiungibili solo a nuoto o con piccole barche. Il borgo antico, arrampicato sul monte, è un labirinto di vicoli in pietra, chiese silenziose e terrazze da cui si vede tutta la costa lucana.

Il momento migliore per vivere Maratea è al tramonto, quando il sole colora di arancio le rocce e il Cristo Redentore domina tutto dall’alto, in silenzio. Le spiagge, come Cala Jannita, la Spiaggia Nera o Acquafredda, hanno acque profonde e trasparenti, lontane dalle folle. Non è una meta per chi cerca la movida, ma per chi vuole sentire l’estate addosso, senza distrazioni.

Zambrone, Calabria

Poi ancora Zambrone, affascinante località della Calabria, in cui la stagione calda ha il sapore semplice e intenso del sud vero: mare cristallino, spiagge bianche e un ritmo lento che costringe a rallentare. Situato lungo la Costa degli Dei, a pochi chilometri da Tropea, è un tratto di costa della regione lambito da acque turchesi.

La spiaggia del Paradiso del Sub, suo gioiello per eccellenza, è un piccolo Eden nascosto tra rocce e vegetazione, che i local raggiungono con sentieri brevi ma scoscesi o direttamente via mare. Le giornate qui scorrono tra bagni infiniti, snorkeling in fondali limpidi e serate tranquille con vista sullo Stromboli all’orizzonte.

Salina, Sicilia

Voliamo ora a Salina, meravigliosa isola delle Eolie, fatta di quiete, profumi intensi e un mare che cambia colore a ogni ora del giorno. È la più verde e rigogliosa dell’arcipelago, famosa per i suoi capperi, la malvasia e un paesaggio che alterna scogliere laviche a terrazze coltivate. I due vulcani spenti, Fossa delle Felci e Monte dei Porri, dominano l’isola e offrono trekking panoramici con viste mozzafiato su Lipari, Stromboli e Alicudi.

Tutto questo vuol dire che il vero lusso qui è la semplicità: una granita di gelsi al porto di Santa Marina, un bagno al tramonto nella baia di Pollara (resa celebre da “Il Postino”), o una giornata in barca tra scogli neri e calette raggiungibili solo via mare. A Salina non serve fare molto: basta esserci, respirare forte e lasciarsi andare al suo ritmo lento.

San Teodoro, Sardegna

San Teodoro, sulla costa tirrenica della Sardegna nord-orientale, è uno di quei posti che d’estate sembrano fatti apposta per starci bene: spiagge lunghissime come La Cinta, fondali bassi e acqua trasparente, sabbia bianca e fine come borotalco. Al mattino, se ci si arriva presto, pace e silenzio regnano, e nelle ore calde soffia spesso un vento leggero che salva dall’afa.

In zona ci sono spiaggette spettacolari come Cala Brandinchi, chiamata “Tahiti” dai locali, e luoghi più selvaggi come Capo Coda Cavallo o Punta Molara, dove fare snorkeling tra posidonia e stelle marine. Alle spalle delle spiagge c’è la laguna con i fenicotteri rosa, e appena si sale sul Monte Nieddu, si vede tutto dall’alto: mare, isole, silenzio.

La sera il centro del paese si anima con mercatini, musica dal vivo e artigianato, ma resta sempre a misura d’uomo.

Cala Brandinchi, San Teodoro

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Veduta della magnifica Cala Brandinchi

Baratti e Populonia, Toscana

C’è poi l’estate di Baratti e Populonia, in Toscana, che si rivela un tuffo nella storia e nella natura selvaggia insieme. Baratti, con la sua baia tranquilla e le acque cristalline, è il luogo migliore per chi cerca relax lontano dalla folla, mentre Populonia, l’antica città etrusca, regala scorci archeologici unici affacciati sul mare.

Anche qui, il vero segreto è perdersi tra i sentieri del Parco Archeominerario, in cui si intrecciano rovine, antiche miniere e panorami spettacolari sulla costa toscana. Da queste parti non si viene solo per il mare, ma per vivere un pezzo del nostro passato, le nostre origini, immersi nella macchia mediterranea, con il profumo delle erbe aromatiche che accompagna a ogni passo.

Montalto di Castro, Lazio

Un’altra valida scelta sul Mar Tirreno è Montalto di Castro, in provincia di Viterbo, dove “tranquillità” è la parola d’ordine: tutto è perfettamente a portata di mano. Il mare, spesso pulito e in alcuni tratti poco affollato, lambisce spiagge di sabbia fine che si allungano quasi senza terminare, perfette per lunghe passeggiate al tramonto (che è magnifico).

Il borgo, con le sue strade tranquille e qualche locale tipico, conserva un’atmosfera autentica, lontana dal turismo di massa. Vale assolutamente la pena esplorare anche la campagna circostante, con le sue aree naturali protette e percorsi ciclabili immersi tra ulivi e pini. In più, proprio in zona prende vita la magnifica area archeologica di Vulci, un parco che unisce natura e storia con resti etruschi immersi in un paesaggio rigoglioso.

Marina di Camerota, Campania

Voliamo ora a Marina di Camerota, in Campania, con mare cristallino, paesaggi selvaggi e un’atmosfera autentica che non si trova ovunque. Qui la costa del Cilento si apre con spiagge di sabbia dorata e calette nascoste tra le rocce, ideali per chi ama esplorare e allontanarsi dalla folla. Il borgo conserva quel fascino da paese di pescatori, con mercati di pesce freschissimo e locali dove assaporare la cucina cilentana più vera.

Il modo migliore per vivere Marina di Camerota è al mattino presto, quando il mare è calmo e trasparente, o la sera, con una passeggiata lungo il lungomare illuminato e un gelato in mano. Da non perdere una visita alle grotte marine, soprattutto la famosa Grotta Azzurra, raggiungibile solo via barca, che regala uno spettacolo di colori unico.

Scilla, Calabria

E poi  il suggestivo borgo di Scilla, in Calabria, arroccato sulla costa tirrenica e affaccia sullo Stretto di Messina, con le sue case colorate e il castello Ruffo che domina il paesaggio. Le spiagge sono piccole, ma il mare è limpido e profondo, perfetto per chi ama nuotare e fare snorkeling tra fondali ricchi di vita.

Camminando per le sue strade è facile ascoltare storie di pescatori e leggende antiche, come quella della mitica Scilla e Cariddi. Il momento più magico però è quello del calar del sole, quando il cielo si incendia di colori e tutto intorno si fa silenzioso, permettendo di vivere un’esperienza che resta nel cuore.

Baunei, Sardegna

Infine Baunei, lungo la costa orientale della Sardegna, che si presenta aspro, selvaggio e bellissimo. Niente stabilimenti, niente passeggiate sul lungomare: qui si cammina, si scala e si rema. Ma quando si arriva a Cala Goloritzé o Cala Mariolu, si viene accolti da un’acqua così limpida da sembrare vetro, scogli bianchi e fondali blu profondo.

Le cale non si raggiungono in auto. Piuttosto ci si arriva in barca o con trekking anche duri, ma ogni passo toglie un peso di dosso. Il paese in sé, abbarbicato sulla montagna, è tranquillo, sincero e lontano dal casino del turismo massivo. I più curiosi, inoltre, possono salire sul Supramonte, tra canyon, nuraghi e panorami che sembrano infiniti, o tuffarsi nelle piscine naturali del Golgo.

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Calabria, cosa fare e cosa vedere in estate

Con i suoi 800 km di costa la Calabria è un’autentica meraviglia a cielo aperto. Nota e apprezzata dai viaggiatori per le spiagge e il mare da sogno, questa perla del Sud Italia ha davvero tanti assi nella manica, dai borghi che riportano indietro nel tempo ad aree protette e parchi naturali di una bellezza disarmante, dai castelli che si specchiano sull’acqua ai tesori archeologici che ne rivelano l’anima più antica e misteriosa. Ecco cosa fare e cosa vedere in estate in questa regione che sa esaudire ogni desiderio.

Tropea

Tropea è la meta perfetta se cercate meraviglie naturali e un patrimonio culturale che è valso alla città il soprannome di “piccola Atene della Calabria”. Lo splendido borgo sorge in posizione scenografica su un alto promontorio tufaceo a cavallo tra i golfi di Gioia e di Santa Eufemia, ergendosi come una panoramica terrazza sul mare, molto apprezzata dai viaggiatori per le spiagge candide, le acque cristalline e le suggestive grotte che fanno parte della famosa Costa degli Dei.

Una visita al centro storico regala scorci mozzafiato, come la splendida vista sulla costa e sullo scoglio di Santa Maria dell’Isola, ma anche preziose testimonianze architettoniche, quali gli splendidi palazzi nobiliari del XVIII e del XIX secolo, arroccati sulla rupe a strapiombo con la spiaggia sottostante. Tra le attrazioni maggiori, il grande scoglio sul quale si erge il Santuario di Santa Maria dell’Isola, un luogo dalla bellezza unica al centro di storie e leggende, raggiungibile attraverso una scala scavata nella roccia. Magnifica la vista che si gode dal rigoglioso giardino che circonda il santuario, che spazia lungo tutta la costa e si spinge sino alle Isole Eolie e alle coste siciliane, con Stromboli, Vulcano e l’Etna che si stagliano all’orizzonte.

La particolare Isola di Capo Rizzuto con il Castello Aragonese

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Isola di Capo Rizzuto, il Castello Aragonese di Le Castella

Isola di Capo Rizzuto

Non fatevi ingannare dal nome: Isola di Capo Rizzuto, in provincia di Crotone, in realtà isola non è. Non è, infatti, circondata dal mare bensì è collocata su un bellissimo promontorio lungo il versante orientale calabro, a strapiombo sul Mar Jonio. Particolarmente amato dai vacanzieri come meta per le vacanze estive, grazie ai suoi 34 chilometri di costa che alterna calette incantate, lidi sabbiosi e fondali meravigliosi, vanta attrazioni imperdibili. A partire dal Castello Aragonese di Le Castella, splendida frazione del borgo, sorta su un isolotto collegato alla costa da una sottile lingua di terra, che emerge ed è praticabile solo nei momenti di bassa marea. Grazie alla sua particolare ubicazione, è senza dubbio uno dei castelli più belli d’Italia.

Da non perdere anche il Santuario della Madonna Greca, sorto su un monastero normanno e dedicato alla protettrice di Isola di Capo Rizzuto, considerata la più antica delle madonne bizantine venerate nel territorio calabro. Un altro vanto di questo luogo è l’Area Marina Protetta “Capo Rizzuto”, la più grande d’Italia. È definita da otto promontori, il primo dei quali è quello di Capo Colonna, con il tempio dedicato alla dea Hera Lacinia, mentre punta Le Castella ne rappresenta l’ultimo. Nella piazza del Santuario della Madonna Greca si può visitare l’Aquarium, che ospita 22 vasche al cui interno è possibile ammirare la flora e la fauna dell’area protetta, una piccola riserva in cui sono stati ricreati gli habitat marini, nel pieno rispetto degli organismi presenti.

Chianalea di Scilla

Scilla è una delle mete più amate dai visitatori italiani e internazionali e Chianalea è una delle sue gemme più preziose, considerata il cuore autentico della Calabria tirrenica. Conosciuta come la “Piccola Venezia del Sud”, è dominata dall’alto dal Castello di Ruffo di Scilla, abbarbicato sul promontorio proteso sullo stretto si Messina.

Questo piccolo villaggio di pescatori, inserito tra i “Borghi più Belli d’Italia”, ha conservato il suo fascino senza tempo, tra i vicoli in cui si incontrano i pescatori che intrecciano le reti, le case addossate le une alle altre che sembrano sfidare la forza del mare, la bellezza paesaggistica che lascia senza fiato. La meta ideale per scoprire l’anima più autentica della Calabria, perfetta per gli amanti delle immersioni subacquee, della pesca e del trekking.

Baia di Grotticelle a Ricadi

Se siete amanti dello snorkeling e delle immersioni, la baia di Grotticelle, nel borgo di Ricadi – in provincia di Vibo Valentia – è una tappa imperdibile nel vostro viaggio in Calabria.. Incastonata nell’incantevole cornice di Capo Vaticano, lungo la Costa degli Dei, offre acque cristalline ricche di meraviglie sommerse da ammirare con maschera e boccaglio. La meta perfetta an anche per gli amanti della natura, grazie alla rigogliosa vegetazione mediterranea che si attraversa per raggiungere le spettacolari calette.

Questa meraviglia della natura si estende per un chilometro e si colloca all’interno di una conca protetta, a nord dal promontorio di Capo Vaticano e a sud dalla Spiaggia di Santa Maria. Di fronte, il panorama delle Isole Eolie. Le splendide spiagge di Grotticelle, classificate tra le più belle del mondo, sono anche attrezzate con ombrelloni e sdraio, e servizi per i bagnanti. La baia, ampia e frastagliata, culmina con lo Scoglio del Palombaro, la punta estrema di Capo Vaticano, con un faro che da sempre indica la via sicura ai naviganti.

Lo spettacolare Arcomagno a San Nicola Arcella

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Lo spettacolare Arcomagno, attrazione di San Nicola Arcella

Arcomagno di San Nicola Arcella

Tappa imperdibile per gli amanti della natura e degli scenari mozzafiato, l’Arcomagno è un’affascinante formazione geologica, situata lungo la costa tirrenica della Calabria, nella Riviera dei Cedri, incastonata nel Golfo di Policastro. Siamo in località San Nicola Arcella, in provincia di Cosenza. Qui, l’incessante azione delle onde marine, che nel corso dei secoli hanno eroso la roccia costiera, ha creato un paesaggio spettacolare e unico nel suo genere.

L’arcata, che si estende per circa 50 metri tra maestose pareti, custodisce un tesoro nascosto: un’incantevole spiaggetta, in origine conosciuta come la “Grotta d’u Saracinu”. Un vero e proprio anfiteatro in miniatura, caratterizzato da una lingua di sabbia a forma di mezzaluna e ciottoli lambita da un’acqua dai colori strabilianti. È chiamata anche spiaggia di Enea, perché il mito vuole che l’eroe fosse passato da qui, dopo la caduta di Troia.

Ciclovia Parchi Calabria

Tra l’Aspromonte, la Sila, il Pollino e le Serre, la Ciclovia dei Parchi della Calabria offre agli appassionati delle due ruote 545 km di autentica scoperta e nuove esperienze tra paesaggio ed ecosostenibilità. Chi ama fare escursioni in bicicletta in contesti paesaggistici mozzafiato, non può assolutamente perdersela.

L’itinerario Appenninico è costituito dall’unione di strade a bassa percorrenza di auto, piste e sentieri ciclabili. Il percorso parte da Laino Borgo e arriva a Reggio Calabria, con una lunghezza complessiva di 545 Km; attraversa i Parchi Nazionali del Pollino e della Sila, il Parco Naturale Regionale delle Serre e il Parco Nazionale dell’Aspromonte. Il viaggio è strutturato in 12 tappe, che coprono dai 31 ai 58 Km ciascuna con tre diversi livelli di difficoltà – facile, intermedio o difficile – il più impegnativo per via delle asperità appenniniche. Insieme al percorso principale, la Ciclovia propone anche una variante che consente di raggiungere il Lago Angitola, nel Parco delle Serre, nella tappa n. 9 che collega Girifalco a Serra San Bruno.

Area archeologica di Capo Colonna

Se siete appassionati di storia, è d’obbligo una visita a Capo Colonna, uno dei siti archeologici più famosi della Calabria. Il Parco, a 10 Km da Crotone, si estende per circa 50 ettari, occupando la punta più orientale del promontorio, noto nell’antichità come “Lakinion akron”. L’antico luogo di culto per la dea Hera Lacinia di fondazione greca comprende oggi l’area archeologica, circoscritta dalle mura di età romana, una zona boschiva e a macchia mediterranea, simbolo del bosco sacro alla dea, e la zona del Museo.

Il più importante edificio del santuario è il grande tempio dorico di Hera Lacinia, edificato intorno al 480-470 a.C., presso il ciglio della falesia. Se ne conservano tracce delle fosse di fondazione e parte dello stilobate orientale con un’unica colonna superstite, diventata l’emblema del Parco e del promontorio. Nell’area sacra sono presenti i resti di un più antico luogo di culto arcaico, da cui provengono i preziosi oggetti votivi del cosiddetto Tesoro di Hera, conservati in parte nel Museo archeologico nazionale di Crotone.

L'Arena dello Stretto di Reggio Calabria di fronte allo Stretto di Messina

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L’Arena dello Stretto di Reggio Calabria, sul Lungomare Falcomatà

Lungomare Falcomatà a Reggio Calabria

Se la vostra destinazione è Reggio Calabria, non potete perdervi una passeggiata sul Lungomare Falcomatà (noto ai reggini come Via Marina), fiore all’occhiello del centro storico della città. Viene chiamato “il più bel chilometro d’Italia” – frase erroneamente attribuita a Grabriele D’Annunzio – per via del fenomeno ottico della fata morgana, visibile solo dalla costa calabra, da cui ha origine il mito per effetto del quale è possibile vedere le immagini ravvicinate della Sicilia riflesse e dal mare.

Realizzato dopo il terremoto del 1908, è costituito da quattro vie che si allungano nel fascia costiera reggina, con il Lungomare Matteotti, corso Vittorio Emanuele III e viale Genovese Zerbi.  Il viale è adornato da palazzi in stile liberty, tra i quali spiccano palazzo Zani, palazzo Spinelli e villa Genoese Zerbi, ed è impreziosito da elementi che tracciano la storia della città, tra cui i numerosi monumenti commemorativi e alcuni siti archeologici a testimonianza dell’epoca greco-romana. Tra il mare e la passeggiata con il parapetto e i lampioni liberty, sorge l’arena dello Stretto, teatro in stile greco che ospita eventi culturali e intrattenimento soprattutto nei mesi estivi.

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Il cuore verde della Calabria: viaggio nel Parco della Sila

Nel cuore della Calabria, in quella striscia di terra che divide e unisce due mari, la natura ha scritto una delle sue pagine più sorprendenti: l’altopiano della Sila, custode di maestose foreste e antiche memorie.

Da sempre soprannominata il “Gran Bosco d’Italia”, è stata risorsa e rifugio, crocevia di civiltà e natura, mentre oggi è un variegato Parco Nazionale, una riserva di biodiversità e un santuario verde che invita alla meraviglia.

Il territorio del Parco

Il Parco Nazionale della Sila si estende sull’altopiano che porta il suo nome, al centro della catena appenninica meridionale. È un territorio ampio, complesso, che si dispiega come un grande “tavolo naturale” a forma di quadrilatero, con le linee morbide orientate tra Nord e Sud, tra Est e Ovest. Una struttura imponente, racchiusa da paesaggi che cambiano come le pagine di un libro: a nord la piana di Sibari, a ovest la valle del Crati, a sud la vasta distesa della piana di Lamezia, a est le colline del Marchesato.

I pianori, larghi e maestosi, si spingono ben oltre i 1.300 metri di altitudine e salgono con eleganza verso cime che superano i 1.700 metri. Monte Botte Donato è la vetta che sovrasta tutto, con ben 1.928 metri ma non è l’unica: Monte Curcio, Monte Scuro e tante altre alture compongono un mosaico montano che si riflette nei laghi e si rispecchia nei boschi.

Il Parco è suddiviso tradizionalmente in tre grandi aree: Sila Grande, Sila Greca e Sila Piccola. Non si tratta di semplici indicazioni morfologiche, ma nomi che risuonano di storie, di comunità, di legami antichi. Sono suddivisioni che affondano le radici in tempi lontani, quando la montagna era un confine e ogni zona sviluppava una propria identità.

Il nome stesso, Sila, viene dal latino silva, e non potrebbe esserci definizione più precisa: pinete di pino laricio, dai tronchi alti e slanciati, e faggete silenziose accompagnano il cammino e rimangono tuttora uno dei patrimoni forestali più importanti d’Europa.

La fauna è ricca, la flora varia, il paesaggio si trasforma con le stagioni come un sipario che cambia scena.

Itinerari ed escursioni

Il borgo medievale di San Giovanni in Fiore, Sila

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Scorcio del borgo medievale di San Giovanni in Fiore

La rete escursionistica si dirama per oltre seicento chilometri, un vero e proprio labirinto verde che attraversa tre province e unisce natura, storia, spiritualità: sessantasei sentieri si incrociano seguendo la trama segreta della montagna.

Tra i percorsi più suggestivi spicca quello chiamato “I Sentieri dei Passi Perduti“: si parte dal rifugio Casello Margherita, a 1.400 metri di altezza, e si cammina, in circa quattro ore, come facevano un tempo pastori e raccoglitori, salendo lungo le antiche mulattiere, là dove per secoli uomini e animali hanno tracciato il loro passaggio. È un sentiero che profuma di castagne e di funghi, che si colora d’autunno e invita a rallentare il passo per ascoltare il bosco.

Ma se c’è un itinerario capace di unire natura e spiritualità, è senza dubbio quello Gioachimita. Un pellegrinaggio dolce, che tocca i luoghi di Gioacchino da Fiore, monaco visionario del Medioevo e instancabile viandante dell’anima. Da San Giovanni in Fiore, il borgo natio, ci si muove verso eremi e abbazie nascosti tra i boschi, si passa per Jure Vetere, Capalbo, la celebre Sambucina, fino a giungere a Celico.

Camminare nel Parco Nazionale della Sila è un continuo incontro con la Storia, con le testimonianze di un passato che ancora si lascia scoprire tra ruderi, torri, vecchi mulini, santuari e case coloniche. L’altopiano è disseminato di tracce, e ogni sentiero è una linea che unisce natura e memoria. Per chi desidera un’esperienza diversa, c’è la possibilità di attraversare il parco a cavallo sui sentieri che si snodano tra faggete, radure e paesaggi incontaminati. Si costeggiano luoghi simbolici come i “Giganti della Sila”, si percorrono i vecchi tratturi dei briganti, ci si immerge in angoli ancora intatti, dove la natura regna incontrastata.

E poi c’è la bicicletta. Le piste ciclabili tracciano itinerari tra pianori e vallate, e disegnano percorsi che una volta erano calpestati da pastori e animali in transumanza, dove i declivi sono dolci e le salite mai troppo difficili.

I Giganti della Sila

In un angolo protetto dell’altopiano, nel cuore di una foresta silenziosa, si innalzano con fierezza antichi alberi che sembrano voler toccare il cielo. Come accennato, si tratta dei Giganti della Sila, un bosco ultracentenario che custodisce oltre sessanta esemplari di pini larici e aceri montani, alcuni alti fino a quarantacinque metri, con tronchi così larghi da sembrare incredibili. Hanno più di tre secoli in quanto furono piantati nel Seicento dai Baroni Mollo, accanto al loro Casino, oggi bene del FAI e simbolo di un rapporto profondo tra uomo e natura.

Per secoli gli alberi furono fonte di ricchezza e di contesa: i pastori ne estraevano una resina simile alla pece, infiammabile e preziosa. Era una risorsa così ambita che, tra Seicento e Settecento, il governo di Napoli fu costretto a emettere provvedimenti per proteggerli dall’abbattimento indiscriminato. Poi venne la guerra, e con essa l’esproprio, ma la selva sopravvisse, e con il tempo si trasformò in una riserva naturale biogenetica, gestita dall’ex Azienda di Stato per le Foreste Demaniali in collaborazione con la famiglia Mollo. Oggi è un santuario della biodiversità, uno scrigno di vita dove l’intervento dell’uomo ha il solo scopo di lasciar fare alla natura, osservarla, proteggerla.

Inoltre, questo bosco è uno dei pochi ambienti in Italia in cui alcune specie animali, ormai rare altrove, trovano ancora rifugio.

I pini giganti della riserva secolare della foresta dei Giganti della Sila nell'Altopiano della Sila

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I pini giganti della riserva secolare della foresta dei Giganti della Sila

Il Treno della Sila

In un mondo che corre veloce, c’è ancora un treno che va piano, non per lentezza, ma per scelta, per rispetto verso i luoghi che lo accolgono, per amore della bellezza che scorre fuori dai finestrini: il Treno della Sila non è un semplice mezzo di trasporto ma viaggio dentro il paesaggio, la Storia e il cuore più autentico della Calabria.

Nacque con l’idea di connettere un territorio straordinario e frammentato, renderlo accessibile e farlo conoscere. Un progetto ambizioso, quello della piccola ferrovia silana, nata a scartamento ridotto per addentrarsi tra boschi e montagne, per raggiungere villaggi nascosti e portarli al centro della mappa: doveva unire Cosenza al porto di Crotone, diventare il ponte tra la montagna e il mare, tra l’interno e il mondo. Alla fine, il sogno venne ridimensionato, ma non spento. Si tracciarono due assi principali: uno diretto a Catanzaro, l’altro a San Giovanni in Fiore, la città che porta nel nome il canto dei boschi.

Dal 1916 al 1956, ci vollero decenni di impegno, fatica, ostinazione: gli operai risalivano i versanti, posavano binari sotto la neve e nel sole cocente. E quando finalmente la linea fu completata, si aprì un nuovo orizzonte per la Sila: per decenni ha trasportato viaggiatori, merci, sogni e oggi, sulle stesse carrozze di un tempo (restaurate con cura e trainate da locomotive a vapore) il Treno della Sila continua a viaggiare e corre tra le vette, verso le località sciistiche, tra le faggete dorate dell’autunno e i pascoli estivi.

Come arrivare

La posizione centrale del Parco della Sila nella morfologia calabrese lo rende accessibile da ogni versante della regione, grazie a una rete di strade panoramiche che sono già di per sé una piacevole anticipazione del viaggio.

Chi arriva dalla costa ionica può seguire la strada statale 107, la storica silana-crotonese, che taglia il cuore del Parco e accompagna tra curve dolci, boschi e laghi. Per chi proviene dalla costa tirrenica, l’accesso è garantito da più fronti: si può scegliere la SS107 oppure lasciarsi condurre dalle SP244 e SP216, oppure ancora percorrere le statali 108bis e 660.
L’autostrada A2 è l’asse principale per chi arriva da più lontano, con uscite strategiche a Cosenza, Rogliano, Altilia Grimaldi o Lamezia Terme. Da lì, bastano pochi chilometri per ritrovarsi nella quiete del Parco.

Per chi preferisce il treno, le stazioni di Paola, Lamezia Terme, Catanzaro e Crotone sono i principali snodi da cui ripartire verso la Sila. A completare il tragitto, autobus di linea (sia pubblici che privati) collegano le collegano con i paesi del Parco.

Infine, l’aereo diventa un’opzione comoda e veloce. In meno di due ore, voli diretti collegano la Calabria a città come Milano, Torino, Roma, Bologna. L’aeroporto più vicino è quello di Lamezia Terme, ma anche lo scalo di Crotone può rappresentare una valida alternativa. Da lì, basta noleggiare un’auto o salire su un autobus per raggiungere in poco tempo il cuore verde della regione.

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Le più belle spiagge di sabbia in Calabria, dal Tirreno allo Ionio

La Calabria è quel tratto di costa italiano che si affaccia sia sul Mar Ionio che sul Mar Tirreno, contraddistinto da cittadine collinari, una cultura e una storia fieramente e profondamente proprie e spiagge bellissime. Dalle distese dorate della Costa degli Dei ai litorali nascosti dello Ionio, questa regione sorprende con la sua varietà di scenari che incantano viaggiatori in cerca di mare e relax.

Qui vi portiamo alla scoperta delle spiagge di sabbia più belle della Calabria, veri e propri angoli di paradiso.

Spiaggia di Grotticelle

Non una, bensì tre spiagge compongono quest’angolo di paradiso calabrese chiamato spiaggia di Grotticelle. Incastonata nell’incantevole cornice di Capo Vaticano, lungo la Costa degli Dei, prende il nome da una grotta naturale ed è costituita da tre piccole cale in prevalenza sabbiose con scogli che affiorano maestosi dall’acqua. La sabbia è chiara e sottile, mentre i fondali sono perfetti per chi, oltre al relax, vuole anche dedicarsi alla scoperta subacquea.

Spiaggia dell’Arco Magno

Composta da sabbia e ciottoli levigati dal mare, la spiaggia dell’Arco Magno si presenta come una piccola baia incastonata in un anfiteatro naturale, protetta da imponenti pareti rocciose che la isolano dal resto del mondo. Il fondale digrada dolcemente e l’acqua, incredibilmente limpida, riflette ogni sfumatura di azzurro, dal turchese al blu profondo.

A dominare la scena è il maestoso arco di roccia che dà il nome alla spiaggia: una scultura naturale alta circa 20 metri che sembra scolpita dal vento e dal tempo, segnando l’ingresso trionfale al mare. Conosciuta anche come la “spiaggia di Enea”, questo luogo è avvolto dal mito: si racconta che l’eroe troiano vi approdò durante il suo esilio dopo la caduta di Troia. E, secondo la leggenda, fu proprio tra queste onde che le sirene cercarono di sedurre i primi navigatori greci.

Spiaggia dell'Arco Magno

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La spiaggia dell’Arco Magno

Praia i Focu

Tra le spiagge di sabbia più belle nella Costa degli Dei spicca Praia i Focu. Anche qui, come nel caso di Grotticelle, non si tratta di una sola spiaggia, ma di un susseguirsi di piccole calette separate da imponenti scogliere granitiche, accessibile quasi esclusivamente via mare. Il nome ‘Praia i Focu’, traducibile in ‘Spiaggia del Fuoco’ deriva dai colori caldi e infuocati che le rocce e la sabbia assumono al tramonto o, secondo altre leggende, ai fuochi che venivano accesi anticamente dai pescatori.

Lontana dal turismo di massa e accessibile solo in barca, questa spiaggia di sabbia regala momenti di tranquillità da trascorrere sotto il sole o nuotando nelle sue acque cristalline.

La spiaggia di Sabbia d’Oro

Il nome di questa spiaggia non è casuale, deriva proprio dalla sua sabbia fine e dorata che, con i riflessi della luce, offre uno scenario quasi caraibico. Situata nei pressi di Nicotera Marina, la spiaggia di Sabbia d’Oro è caratterizzata da un litorale ampio e accogliente, perfetto per chi cerca tranquillità, lunghe passeggiate sul bagnasciuga o momenti di relax al sole.

Il mare è generalmente calmo e il fondale digrada dolcemente, rendendo la spiaggia ideale anche per famiglie con bambini. Sullo sfondo, nelle giornate limpide, si scorgono le sagome delle Isole Eolie, regalando panorami mozzafiato al tramonto.

Spiaggia di Michelino

È sicuramente una delle perle più affascinanti della costa calabrese grazie alla sua bellezza selvaggia e incontaminata. La spiaggia di Michelino vanta acque limpide e trasparenti, sabbia morbida e uno scenario immerso nella natura, impreziosito dalla lunga scogliera che abbraccia la baia regalando fondali ricchi e spettacolari, perfetti per fare immersioni e snorkeling.

Per raggiungerla è necessario affrontare una suggestiva scalinata di oltre 210 gradini: una piccola sfida ripagata da una vista mozzafiato sul mare, con il profilo dello Stromboli all’orizzonte a rendere il panorama ancora più magico.

Spiaggia di Soverato

Soverato, soprannominata la “Perla dello Ionio”, incanta con la sua lunga spiaggia di sabbia bianca, bagnata da un mare azzurro e straordinariamente limpido, dove i fondali restano visibili anche a diverse profondità. Il litorale è ben attrezzato e offre numerosi comfort, tra stabilimenti balneari, ristoranti e servizi pensati per i turisti.

Il vivace lungomare è il cuore pulsante della cittadina, ideale per passeggiate al tramonto e ritrovi serali, mentre il Parco Marino Regionale “Baia di Soverato” rappresenta un piccolo tesoro naturalistico, istituito per proteggere i delicati ecosistemi marini, tra cui i suggestivi cavallucci marini che popolano queste acque.

La spiaggia di Tropea

Infine, non possiamo concludere i nostri consigli sulle spiagge di sabbia più belle della Calabria senza citare quella di Tropea. Considerata una delle più belle d’Europa, grazie al suo paesaggio da cartolina, offre un mare cristallino e spiagge di sabbia bianca incorniciate da imponenti scogliere. Il tutto reso ancora più suggestivo dal promontorio che domina la costa.

Vicina al centro storico, con il suo intreccio di vicoli panoramici, palazzi nobiliari e piazzette sospese sul blu del Tirreno, la spiaggia rappresenta la location ideale dove rilassarsi e godersi le atmosfere del sud Italia.

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La Calabria incanta Forbes: Cirò è la nuova “star” del turismo enogastronomico

Forbes l’ha detto chiaro e tondo: la prossima destinazione enogastronomica da tenere d’occhio è Cirò, perla nascosta della Calabria. Non si parla più solo di Toscana o Piemonte: oggi i riflettori internazionali si accendono sul profondo Sud italiano, tra il blu dello Ionio e le colline dove nascono vini dalla storia millenaria. Per anni questa terra è rimasta fuori dai radar del turismo globale ma ora le cose stanno cambiando, e a dirlo è uno dei più autorevoli giornali del panorama economico e culturale mondiale.

Dove si trova e come arrivare a Cirò

Cirò si trova lungo la costa ionica della Calabria e fa parte della provincia di Crotone. Si divide tra Cirò Marina e il borgo storico Cirò Superiore. Con collegamenti comodi da Crotone o Lamezia Terme, e nuove attenzioni mediatiche da tutto il mondo, Cirò si prepara a diventare una destinazione simbolo per chi cerca autenticità, qualità e identità. Una scoperta che sa di riscatto e di cui Forbes ha scritto il primo capitolo.

Cosa fare a Cirò

Cirò è un territorio che non ha bisogno di filtri e che ha saputo incantare gli Stati Uniti grazie al suo fascino autentico tanto che Forbes gli ha dedicato un intero approfondimento.

Cirò Marina

Cirò Marina è una zona balneare molto amata della Calabria e tra le zone più ambite c’è la frazione di Punta Alice dove è possibile visitare, sul relativo promontorio, gliantichi mercati saraceni settecenteschi e godersi una vista incantevole sul litorale. Da non perdere la strada lungomare per Torre Melissa che si inerpica ma dà modo di visitare la costruzione aragonese che dà il nome alla località.

Cirò Superiore

Più in alto, Cirò Superiore custodisce borghi antichi, castelli e musei dedicati a un passato che risale all’epoca greca. Qui, ogni calice racconta una storia: il terreno, il vento dal mare, i vitigni autoctoni coltivati con pazienza. Il vitigno Gaglioppo risale all’epoca della Magna Grecia: un patrimonio custodito da generazioni di vignaioli che oggi uniscono innovazione e tradizione.

Con le sue piazze raccolte, le serate a base di musica e vino, i ristoranti dove la cucina calabrese trova la sua espressione più autentica; da provare i peperoni dolci in olio, le sardelle piccanti e i vini rossi che sanno di terra e vento.

A sancire questo momento d’oro è stato il debutto del Merano WineFestival Calabria, versione meridionale dello storico evento enologico altoatesino. Un segnale forte: la Calabria non vuole solo restare al passo, ma guidare un nuovo corso del turismo del vino, lontano dalle rotte scontate.

Tra i protagonisti, produttori che servono i vini DOC sotto tettoie di canne di bambù, accanto a salumi artigianali e formaggi locali. Il tutto con lo Ionio a pochi passi e un clima che per quattro mesi resta stabile, fresco, perfetto per le vigne.

Scoprire le strade del vino di Cirò

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Cirò, il borgo calabrese conosciuto per la produzione vinicola

Saverona

Per chi vuole vivere l’esperienza fino in fondo, c’è Saverona: un antico paese trasformato in hotel diffuso con camere eleganti immerse nel silenzio delle campagne. Un’esperienza immersiva tra piscine, uliveti e vigneti che fa ritrovare pace e benessere anche solo in pochi giorni.

Le strade dei vini

Percorrendo una straordinaria strada panoramica si passa dal mare cristallino di Punta Alice, ideale per un tuffo o un pranzo di pesce crudo, alle colline ricoperte di vigne. Le strade sono tranquille, i panorami cambiano in continuazione.

Le cantine locali hanno a cuore il benessere del territorio e stanno provando a valorizzare la sua biodiversità viticola con ricerca e cura; basti pensare che in questa zona crescono oltre 200 varietà autoctone alcune coltivate in un vigneto a spirale. 

Perché Forbes consiglia proprio Cirò

Forbes ha scelto di puntare i riflettori su Cirò perché incarna una delle tendenze più attuali del turismo: l’autenticità. Lontana dall’overtourism italiano, questa zona della Calabria dimostra essere una perla rara lontana dal turismo di massa. Il vino è un pilastro culturale, basti pensare che la tradizione viene tramandata di generazione in generazione risalendo all’epoca della Magna Grecia.

A colpire Forbes è stata la combinazione vincente tra tradizione e rinascita: un territorio che valorizza il proprio passato con eventi di respiro internazionale, come il Merano WineFestival Calabria, ma che guarda avanti con ospitalità diffusa, cantine innovative e un’identità forte.