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I mercatini di Natale in Piemonte: un viaggio magico tra città, campagna e montagna

Il Piemonte è una regione capace di grande bellezza in ogni periodo dell’anno ma l’arrivo dell’Avvento e del Natale gli danno la possibilità di rendersi ancora più appetibile agli occhi di chi ama esplorare questa parte d’Italia.

I mercatini di Natale sono diffusi in molte parti del Piemonte e non mancano di trasformare città, paesi, campagne o luoghi di montagna in piccoli o grandi villaggi scintillanti di luci e profumati da cioccolata e vin brulé pronti a essere gustati. Dove trovare i Mercatini di Natale più belli del Piemonte?

Mercatino di Natale di Govone (CN): il Magico Paese di Natale

Uno dei mercatini più celebri del Piemonte è quello di Govone, piccolo borgo situato tra le colline del Roero, luogo patrimonio UNESCO e molto celebre per la produzione di alcuni vini molto apprezzati. Durante questo periodo, Govone si trasforma nel “Magico Paese di Natale“, attirando ogni anno migliaia di visitatori ogni anno. Il mercatino non è solo l’occasione per fare acquisti dagli artigiani locali ma offre una vera e propria esperienza immersiva nelle tradizioni natalizie, sia locali che più globalmente conosciute.

Visitare il Mercatino di Natale di Govone, in Piemonte, offre anche la possibilità di assaggiare le ottime specialità gastronomiche del Roero. Questo evento mette sul proprio cartellone anche spettacoli teatrali e light show che grandi e piccini non vedono l’ora di ammirare. Ah, ovviamente non mancherà la presenza di Babbo Natale. Questo mercatino non è solo una fiera artigianale, ma un’esperienza immersiva nel mondo delle fiabe natalizie. Oltre alle bancarelle ricche di prodotti tipici e artigianato, si potrà incontrare Babbo Natale nella sua casa e partecipare a laboratori creativi.

Orari di apertura del mercatino di Natale di Govone

L’edizione 202 del Magico Paese di Natale a Govone apre i battenti il 16 novembre e chiuderà il 22 dicembre. Per quanto riguarda gli orari, apre alle 10.00 e chiude alle 18.45. Non è previsto biglietto d’ingresso.

Mercatini di Natale in Piemonte: Govone

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Luci e atmosfera festosa durante i Mercatini di Natale

Come raggiungere il mercatino di Natale di Govone

Il Magico Paese di Natale sarà dislocato in tutto il centro storico di Govone. Questo paese piemontese si trova in provincia di Cuneo, a circa una sessantina di chilometri a sud di Torino. La distanza da Asti è di poco meno di venti chilometri. Il miglior modo per raggiungere Govone è con la propria auto: nel comune saranno predisposti dei parcheggi per tutti i visitatori del Magico Paese di Natale.

Gli eventi del mercatino di Natale di Govone

La magia del Natale non sarebbe completa senza la possibilità di incontrare Babbo Natale: questo succederà anche nel Magico Paese di Natale di Govone dove si potrà accedere alla casa di Babbo Natale. Questo sarà possibile in molti dei giorni di apertura del mercatino. Per questa attività sono previsti dei biglietti che è consigliabile acquistare online per essere sicuri di poter entrare. I prezzi dei biglietti variano dai 7€ ai 10€.

Un altro evento da non perdere nel Magico Paese di Natale di Govone è la visita al castello, allestito appositamente in occasione delle feste. Anche in questo caso, le visite sono possibili solo per chi acquista il biglietto, con prezzi che vanno dai 5€ ai 7€. Le visite sono disponibili per quasi tutti i giorni di apertura del mercatino.

Non mancherà, infine, la possibilità di seguire delle lezioni apposite per diventare un elfo. Il biglietto per la Scuola degli Elfi costa 7€ e sarà possibile in quasi tutti i giorni di apertura del Magico Paese di Natale.

Mercatini di Natale a Ornavasso (VB): la grotta di Babbo Natale

Per chi ama unire atmosfere montane alla magia di un mercatino di Natale, Ornavasso è la destinazione giusta. Questo paese si trova nel cuore del Verbano-Cusio-Ossola, a poca distanza sia dal Lago Maggiore che dalle Alpi. Qui si tiene ogni anno il mercatino di Natale di Ornavasso. Questo evento natalizio si distingue per la sua ambientazione unica: trova il proprio spazio, infatti, in una grotta sotterranea che vuole riprodurre la “Grotta di Babbo Natale”.

Questa grotta, che un tempo era una cava di marmo, è raggiungibile sia a piedi che con un apposito trenino che parte dal centro di Ornavasso. La grotta è resa, ovviamente, perfettamente accessibile a tutti e si tratta di un luogo totalmente sicuro. All’interno di questa cavità si trovano bancherelle con artigianato locale e molti prodotti gastronomici decisamente buoni e ottimi da regalare ad amici e parenti.

Le vie del paese, infine, non sono da meno in quanto ad atmosfera natalizia e, una volta lasciata la grotta, si può continuare a passeggiare in compagnia di luci, canti natalizi e tutto quello che l’atmosfera festiva regala.

Orari di apertura del Mercatino di Natale di Ornavasso

Questo splendido mercatino di Natale piemontese ti attende dal 30 novembre al 26 dicembre. Non sarà aperto tutti i giorni ma si concentrerà nei fine settimana, ai quali si aggiungeranno il 23 e il 26 dicembre. L’ingresso sarà a pagamento con prezzi che vanno dai 15,90€ fino a 19,90€. Questo prezzo comprende l’ingresso alla Grotta di Babbo Natale, il trenino che conduce alla grotta e anche la stampa di una foto che commemori la tua visita.

Come raggiungere il Mercatino di Natale di Ornavasso

Ornavasso si trova a nord del lato nord-occidentale del Lago Maggiore ed è molto pratica da raggiungere in auto. Se ti muovi con i mezzi pubblici, ci sono dei treni regionali che arrivano fino a lì, sia da Torino che da Milano, con cambio a Novara, con un tempo di percorrenza di circa 3 ore. Con l’auto, invece, la distanza da Milano si copre in poco più ci un’ora e in un’ora e tre quarti da Torino. Sul posto saranno organizzati dei parcheggi per i visitatori

Gli eventi del Mercatino di Natale di Ornavasso

Anche il mercatino di Ornavasso porta con sé alcuni eventi da non perdere, uno dei quali si chiama SandArt ed è uno spettacolo a tema natalizio che coinvolge sia l’uso della sabbia – come dice il suo nome – che quello delle scintillanti luci festive. Questo spettacolo è previsto nei giorni di apertura del mercatino, alle 11, alle 14 e alle 15.30. Si terrà presso il Santuario della Madonna della Guardia, dove giunge anche il trenino che userai per spostarti in tutta l’area di Ornavasso.

Quali mercatini di Natale visitare a Torino nel 2024

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I mercatini di Natale di Torino

Mercatino di Natale di Torino: tra Piazza Castello e Piazza Solferino

Quelli di Torino non possono non figurare tra i mercatini di Natale da vedere in Piemonte. Il capoluogo offre uno degli eventi di Natale più grandi e suggestivi della regione. A Torino, i mercatini si svolgono principalmente in Piazza Castello e Piazza Solferino, luoghi immersi nello splendido ed elegante centro storico della città sabauda.

Le bancarelle offrono il meglio che Torino abbia da dare, soprattutto in termini gastronomici: questo mercatino di Natale è il migliore per accaparrarsi il miglior cioccolato gianduia del Piemonte, così come degli ottimi baci di dama prodotti artigianalmente.  A fare da contorno a tutto ci sono le decorazioni luminose della città, sempre parte del progetto Luci d’Artista: ogni anno, infatti, molti artisti propongono dei loro progetti per illuminare la città durante le Feste. I progetti più apprezzati vengono installati e accesi di anno in anno ma c’è sempre qualcosa di nuovo da notare.

Il mercatino di Natale di Torino si completa con una pista da pattinaggio sul ghiaccio che, solitamente, si trova in Piazza Solferino, dove non manca il tipico Villaggio di Babbo Natale molto apprezzato dai bimbi.

Orari dei mercatini di Natale di Torino

Per l’edizione 2024, i mercatini di Natale di Torino saranno aperti dal 7 dicembre 2024 al 6 gennaio 2025. Non sono previsti biglietti di ingresso e le bancherelle saranno aperte tutti i giorni, dal mattino alle 9 fino alle 19.

Per quanto riguarda le Luci D’Artista, esse sono già attive dal 25 ottobre e lo rimarranno fino a domenica 12 gennaio. Il comune accende le Ludi d’Artista dalle 18 alle 22.

Come raggiungere i mercatini di Natale di Torino

Torino, capoluogo del Piemonte, è una città molto facile da raggiungere, anche grazie alla linea ferroviaria dell’Alta Velocità. I treni, da Milano, impiegano circa un’ora mentre, per un viaggio completo da Roma, ci vogliono meno di quattro ore

Torino è una città dove i mezzi pubblici funzionano molto bene e sono dei perfetti alleati per raggiungere il centro storico. Se arrivi in città con la tua auto nelle aree di sosta comunali a pagamento, come quella del Lingotto, per esempio. Raggiungere il centro da lì sarà molto facile grazie a bus, tram e metropolitana.

Mercatini di Natale nel Ricetto di Candelo
Il fascino storico del Ricetto di Candelo

Il mercatino di Natale del Ricetto di Candelo (BI): un luogo unico

Il Mercatino di Natale nel Ricetto di Candelo, conosciuto comunemente come Candelo in Festa, è uno degli eventi natalizi più suggestivi e caratteristici del Piemonte. Il Ricetto di Candelo è luogo fortificato che assomiglia a un borgo ma che, nel passato, venne costruito per essere un insieme di magazzini per stivare provviste e difese in caso di assedio.

Il Piemonte, in passato, contava molti ricetti ma solo quello di Candelo è arrivato intatto ai nostri giorni. Cosa rende speciale questo mercatino di Natale? Di per sé, proprio il luogo straordinario: la struttura risale al XIII secolo e trasporta i visitatori indietro nel tempo. Durante il periodo natalizio, Candelo diventa ancora più unico perché si anima con decorazioni, luci e un mercato dedicato a prodotti artigianali, sapori tipici e alle tradizioni locali.

Gli orari del mercatino di Natale del Ricetto di Candelo

Il Mercatino di Natale di Candelo si tiene solitamente nei weekend, dal 16 novembre al 15 dicembre. L’apertura è alle 10 e la chiusura alle 18. L’ingresso è a pagamento, per sostenere la cura e manutenzione del ricetto stesso. Ci sono due tipi di biglietti:

  • Biglietto con data fissa: costa 6€ se acquistato online e 8€ se preso sul posto.
    Questo biglietto consente l’ingresso al Borgo di Natale del Ricetto di Candelo nel giorno che si è scelto, in una delle due fasce orarie previste (10-14 o 14-18).
  • Biglietto Open: questa seconda tipologia di ingresso costa 10€ e comprende anche la possibilità di utilizzare una Fast Track per accedere più velocemente alle attrazioni del Ricetto.

Come raggiungere il Mercatino di Natale nel Ricetto di Candelo

Candelo si trova a poca distanza da Biella, il capoluogo di Provincia. La posizione di questo piccolo paese lo rendo maggiormente raggiungibile con la propria auto. Candelo è un paese molto piccolo e, da ogni parcheggio preposto dal comune, il Ricetto sarà facilmente raggiungibile a piedi. In paese sono presenti anche due aree di sosta per i camper.

Qui è presente anche una piccola stazione ferroviaria ma sono pochi i treni che fermano a Candelo. Meglio scendere a Biella e poi prendere un autobus locale.

Gli eventi di Natale nel Ricetto di Candelo

Durante il mercatino, il borgo ospita numerose attività pensate per famiglie e bambini: dai laboratori creativi, dove i più piccoli possono realizzare decorazioni natalizie, agli spettacoli e alle animazioni a tema. Non manca, ovviamente, la presenza di Babbo Natale. Tra gli spettacoli che, di anno in anno, vengono messi in cartellone figurano anche esibizioni di musiche e canti natalizi, nonché le immancabili rievocazioni storiche.

Oltre a questo, sono previste delle visite guidate al Ricetto e alle sue strutture, in modo da conoscere più approfonditamente la storia di questo luogo unico nel suo genere.

Visitare il Mercatino di Natale di Macugnaga

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Macugnaga sotto la neve

Il mercatino di Natale di Macugnaga (VB): tra Walser e vette alpine

Ami la montagna e vuoi unire la tua voglia di vette e camino acceso con quella di fare acquisti in un tipico mercatino di Natale tra le Alpi? Bene: Macugnaga, ai piedi del Monte Rosa, il luogo che devi tenere a mente.

Il mercatino di Natale che si svolge in questo paese montano è celebre per la bellezza del contesto naturale che lo circonda. Oltre a questo, si tratta di uno degli eventi natalizi ospitati nel cuore della cultura Walser che caratterizza questa parte di Piemonte.

L’evento si svolge, infatti, sia nel centro di Macugnaga che nella frazione Walser di Staffa e ha un fascino unico. Solo qui si possono fare acquisti tipici di oggetti che fanno parte, da secoli, della cultura dei Walser, popolazione stabilitasi da questa parte delle Alpi molto tempo fa e proveniente dalla Svizzera.

Nel periodo di apertura del mercatino, si può visitare anche il Museo della Montagna e della Cultura Walser, che permette di approfondire la cultura locale. Qui si potrà incontrare anche Babbo Natale e i suoi laboriosi elfi.

Gli orari del Mercatino di Natale di Macugnaga

Il Mercatino di Natale di Macugnaga apre il 30 novembre, alle 9.30, e resterà aperto fino alle 18 del giorno successivo, ovvero il 1 dicembre 2024. L’ingresso è libero. Negli orari di apertura del mercatino, tutte si potranno fare acquisti nelle varie casette e si potranno gustare tante bontà negli stand gastronomici presenti lungo le vie del paese.

Come raggiungere il Mercatino di Natale di Macugnaga

È necessaria un’auto per raggiungere l’abitato di Macugnaga. Questo luogo dista 195 chilometri da Torino e poco meno di 150 chilometri da Milano. In paese saranno allestiti dei parcheggi ad hoc per accogliere i molti visitatori che arriveranno sulle Alpi proprio in occasione del mercatino.

Mercatini di Natale nel Vercellese

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Il profilo del Monte Rosa dalle risaie del Vercellese

I mercatini di Natale tra le risaie del Vercellese

Il Piemonte è una regione fatta di molti paesaggi diversi: si va dalle vette che superano i 3000 metri, come il Monte Rosa, fino alle pianure infinite solcate dal fiume Po e dai suoi affluenti. La provincia di Vercelli è una delle zone del Piemonte dove si coltivano alcune varietà del riso più buono al mondo. Poteva mancare l’occasione di visitare un mercatino di Natale proprio tra riso e casolari?

La storica Tenuta Colombara, situata nel comune di Livorno Ferraris, non offre un tipico villaggio di Natale ma, in concomitanza con l’Avvento, apre le sue porte a molti eventi che portano sull’aia della tenuta bancherelle e produttori artigianali provenienti da tutta la zona circostante.

La tenuta, che conserva la storia delle mondine e della cultura del riso, può essere visitata durante gli eventi del periodo dell’avvento e si possono anche gustare in loco molte specialità gastronomiche dell’area del Vercellese.

Desana, piccolo comune del Vercellese famoso per le sue risaie, ospita ogni dicembre, un piccolo mercatino di Natale. Si tratta di un evento semplice ma molto bello, anche perché si svolge con il castello di Desana come sfondo. Il centro storico e il castello stesso sono illuminati in modo da creare un’atmosfera fiabesca capace di conquistare tutti.

Gli orari di apertura dei mercatini di Natale nel Vercellese

I mercatini di Desana aprono in occasione della Feste dell’Immacolata ma non sono ancora state rese note altre informazioni a riguardo. Visitare il Mercatino di Natale di Desana è un’ottima scelta per esplorare un luogo del Piemonte fuori dalle rotte più conosciute e, perché no, assaggiare la cucina locale, soprattutto le pietanze a base di riso.

Come raggiungere i mercatini di Natale nel Vercellese

La provincia di Vercelli occupa una buona parte della parte pianeggiante del Piemonte ed è molto vicina al confine con la Lombardia. La città di Vercelli si raggiunge comodamente in treno ma, per un’esperienza di più facile gestione, è meglio organizzare la propria giornata, o un fine settimana, in giro per i mercatini di questa parte del Piemonte usando la propria auto.

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Trentino, parte il treno di Natale tra borghi, castelli, presepi e mercatini

Per gli appassionati di Mercatini di Natale, ma anche di borghi, di castelli e, perché no, anche di presepi, quest’inverno, in occasione delle festività natalizie, partirà un treno speciale che farà immergere i visitatori nella magica atmosfera di Natale. Un viaggio ideale per le famiglie, ma non solo ovviamente, che partirà da Trento per immergersi nella magia delle valli alpine della Regione, la Val di Non e la Val di Sole.

Il viaggio a bordo del Christmas Train

Il “Christmas Train” è la versione invernale del Trenino dei castelli del Trentino che, ogni estate, porta alla scoperta di quattro dei più bei manieri delle due splendide valli. È la prima volta che questo treno parte anche nella stagione invernale, ma ha già tutte le carte in regola per ottenere un successo sicuro. Si viaggia attraverso uno spettacolare paesaggio alpino per scoprire gli imponenti manieri della Val di Non e della Val di Sole accompagnati da guide esperte che ripercorreranno le origini e descriveranno, nel dettaglio, gli elementi architettonici e artistici più rilevanti dei castelli.

Si fa tappa a Mezzana, in Val di Sole, per poi raggiungere, con il pullman, il borgo di Ossana, uno dei Borghi più belli d’Italia per ammirare i 1600 presepi artigianali allestiti lungo le vie e nei palazzi. Segue, quindi, la visita al Castello di San Michele, celebre per l’imponente mastio, alto ben 25 metri.

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Fonte: @Archivio GreenPress – Gianni Penasa

I presepi di Ossana in Trentino

Dalle montagne della Val di Sole il percorso proseguirà in Val di Non per ammirare Castel Valer, un’elegante residenza poco distante dal paese di Tassullo immersa tra i meleti e riconoscibile dalla torre poligonale, la più alta della Provincia. La giornata termina con la visita al Mercatino di Natale di Trento, per immergersi in un’atmosfera magica, tra profumi e sapori tipici del territorio.

Le tappe del Treno di Natale

Ossana e Castello di San Michele, Val di Sole

A Ossana, oltre alle migliaia di presepi, c’è anche un bellissimo castello, conosciuto anche come Castello di San Michele, dal nome del Santo a cui è dedicata la cappella, e sorge su uno sperone di roccia in posizione strategica nell’omonimo borgo. Risale all’epoca dei Longobardi. Il castello ha nel suo possente mastio, alto 25 metri, l’elemento più caratteristico e meglio conservato.

Ossana Trentino

Fonte: @Archivio GreenPress

Il borgo di Ossana in Trentino

Castel Valer, Val di Non

Solitamente queto castello è chiuso al pubblico, ma lo si può visitare per quest’occasione grazie alla disponibilità del proprietario. Il castello è in una posizione panoramica e ha una splendida torre ottagonale alta 40 metri, la più elevata del Trentino. Le diverse cinte murarie racchiudono due serie di edifici: la più antica, del XIV secolo, è detta Castel di Sotto, mentre la seconda, del XVI secolo, Castel di Sopra.

Trento, il Mercatino di Natale e il Castello del Buonconsiglio

Il Capoluogo trentino è sede di uno dei più antichi Mercatini di Natale e l’esperienza del “Christmas Train” si conclude proprio con la visita alle bancarelle natalizie. Due sono i luoghi del Natale, piazza Fiera (dove spuntano le splendide mura merlate della città) e piazza Mostra, davanti al famoso Castello del Buonconsiglio, che domina dall’alto la città. Composto da una serie di edifici di epoca diversa, racchiusi entro una cinta di mura, merita sicuramente una tappa.

Quando parte il Christmas Train

Il “Christmas Train” del Trentino parte dalla stazione della Trento-Malè Trento per quattro sabati consecutivi dal 30 novembre al 21 dicembre. Diretto verso la Val di Non e la Val di Sole, conduce i viaggiatori alla scoperta di manieri storici e luoghi ricchi di magia come i presepi di Ossana, i castelli Valer e di San Michele e il Mercatino di Natale di Trento. A bordo sono previsti dei gustosi intermezzi enogastronomici, con tanto di musicisti e cantori a bordo e una tappa per il pranzo in un ristorante di Cles.

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Fonte: @T. Prugnola

A bordo del Christmas Train in Trentino

Il programma

  • Ore 8:10 – Ritrovo a Trento presso la stazione ferroviaria Trento-Malè
  • Ore 8:40 – Partenza del trenino di Natale
  • Ore 10:30 – Visita dei presepi di Ossana e del Castello di San Michele, pranzo presso il ristorante Giardino di Cles e visita a Castel Valer
  • Ore 16:00 – Rientro a Trento e visita al Mercatino di Natale.

Quanto costa

Il biglietto interno costa 89 euro. I minori di 16 anni pagano 79 euro. Per i bambini fino ai quattro anni (non compiuti) il viaggio è gratuito, così come per le persone invalide, con certificazione di invalidità superiore al 74% (certificato da inviare a treninodeicastelli@trento.info), mentre l’accompagnatore di persone invalide hanno uno sconto del 50% (44,50 euro). La prenotazione è obbligatoria. Non sono consentiti animali, anche se di piccola taglia.

Questo viaggio in treno permette di scoprire, lungo le tappe intermedie del percorso, il fascino antico di edifici senza tempo e di luoghi immersi nella natura, di vivere l’atmosfera natalizia più tradizionale con i presepi e più goliardica con i mercatini, le casette di legno e l’immancabile vin brulè.

Mercatini-di-Natale-Trento

Fonte: @Daniele Mosna – Archivio APT Trento

Il Mercatino di Natale di Trento
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Alla scoperta della Val d’Ultimo, tra natura e tradizione

La Val d’Ultimo, in provincia di Bolzano, è una delle perle meno conosciute dell’Alto Adige, dove la natura incontaminata e le antiche tradizioni convivono in perfetta armonia. Questa valle si estende per circa 40 chilometri, dalle sorgenti del torrente Valsura a Fontana Bianca fino al fondovalle a Lana, tra i massicci del Parco Nazionale dello Stelvio, ed è una meta che, lontano dal turismo di massa, si apprezza tutto l’anno, sia in estate che in inverno. I sentieri attraversano prati, boschi e laghi cristallini, fiancheggiati da steccati in legno di larice. Nella valle ci sono tanti piccoli conglomerati e masi. Le località più importanti della vallata sono San Pancrazio (a 10 km da Lana), Santa Valburga (a 18,5 km da Lana), San Nicolò (a 27 km da Lana) e Santa Gertrude (a 31 km da Lana). I paesi prendono il nome dal santo patrono della rispettiva chiesa.

Tra i masi tradizionali e le malghe gestite ancora oggi secondo antiche usanze, la Val d’Ultimo è un’esperienza unica a chi cerca autenticità e contatto con la natura.

I Larici Millenari di Santa Gertrude

Situati nei pressi del paese di Santa Gertrude, i larici millenari sono tra le attrazioni naturali più suggestive della valle. Si trovano a 1.430 metri di quota in un bosco che protegge dalle valanghe, vicino ai masi Außerlahn.

Questi alberi monumentali, con più di 2000 anni di vita, hanno visto passare ai loro piedi venire circa 70 generazioni e appartenere all’Impero romano prima e a quello germanico poi, sono tra i più antichi d’Europa. I tre sopravvissuti maestosi e imponenti, ma evidentemente segnati dal tempo, da tempeste ed intemperie: per esempio la cima del larice più alto, che misura 36,5 m per una circonferenza di 7 m, è disseccata, colpita da un fulmine; e anche l’albero più grosso, di 8,34 m di circonferenza e 34,5 m di altezza, ha perso la cima.

Un sentiero ben segnalato conduce fino ai larici, che sono protetti da uno steccato e ancorati con funi. Invece, a pochi minuti a piedi dai larici millenari, merita una visita la cascata Hartungen, specialmente tra maggio e ottobre, che si trova a S. Nicolò presso il sentiero di maso in maso.

Il Lago di Zoccolo

Il Lago di Zoccolo (Zoggler Stausee) è uno splendido lago artificiale situato a 1.137 metri di altitudine nel cuore della Val d’Ultimo, tra i villaggi di Santa Valburga e Pracupola. Con una superficie di quasi 1,5 chilometri quadrati e una profondità massima di quasi 100 metri, il lago è formato da una diga alta 66 metri, e rappresenta una delle attrazioni naturali più affascinanti della valle. Questo specchio d’acqua non solo offre scorci suggestivi, ma è anche circondato da un ricco contesto naturale che lo rende una meta perfetta per chi ama passeggiate panoramiche in mezzo alla natura incontaminata dell’Alto Adige.

Il modo migliore per esplorare il lago è percorrere il sentiero ad anello Seeweg, un facile itinerario di circa 8 chilometri che circonda le sponde del lago. Questo percorso, caratterizzato da leggeri saliscendi, alterna tratti aperti e zone boscose, offrendo ai visitatori ampie vedute sui Monti delle Maddalene e, nelle giornate più limpide, verso il massiccio dell’Ortles. La passeggiata parte dal parcheggio nei pressi di Santa Valburga e si snoda lungo la sponda destra del lago, con una passerella elicoidale che permette di attraversare agevolmente una parte dell’itinerario. Seguendo il sentiero sterrato, si raggiunge poi la strada asfaltata che conduce fino alla stazione a valle della cabinovia Schwemmalm.

Proseguendo lungo il percorso, si attraversa il torrente Valsura su un ponte che porta alla sponda opposta del lago, dove si segue un comodo sentiero forestale che si inoltra tra le ombreggiate zone boscose. Questo tratto regala piacevoli scorci sul lago, con alcuni punti panoramici perfetti per fare una sosta e ammirare il paesaggio circostante. A mano a mano che si avanza, il percorso si apre nuovamente verso panorami più ampi, e lungo l’ultimo tratto si possono incontrare diverse installazioni artistiche e manufatti che raccontano la storia locale della Val d’Ultimo.

Il percorso si conclude attraversando la diga, offrendo una vista ravvicinata dell’imponente costruzione che ha dato origine al lago. Da qui, in circa 2 ore e mezza, si ritorna al punto di partenza, completando un’escursione immersa nella natura che combina la bellezza del paesaggio con elementi di interesse storico e culturale.

panorama Val d'Ultimo

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Vista sulla Val d’Ultimo, tra le più autentiche vallate dell’Alto Adige

Il Museo della Val d’Ultimo a Santa Gertrude

Il Museo della Val d’Ultimo (Ultner Talmuseum), nel villaggio di San Nicolò, non è solo un luogo di esposizione, ma un vero e proprio viaggio nel tempo che affascina adulti e bambini. Il museo era ospitato inizialmente in un edificio costruito nel 1827 come scuola elementare, che ha cambiato funzione nel 1963, diventando la sede del museo. Nel 1969 però, per volere del fondatore Gottfried Oberthaler, l’edificio fu spostato e ricostruito su un terreno messo a disposizione dalla chiesa locale, e nel 1973 venne ufficialmente riaperta la sede attuale del museo, accogliendo visitatori interessati a scoprire le tradizioni della valle.

Il museo, suddiviso in sette stanze, offre un affascinante viaggio nella cultura contadina e nell’arte popolare della Val d’Ultimo. Uno degli spazi espositivi è dedicato alla ricca biodiversità della valle, mentre negli altri si possono ammirare mobili antichi, statue di santi e oggetti di uso quotidiano che raccontano la vita di un tempo. Tra i pezzi più curiosi della collezione, spicca lo stivale da passeggio dell’imperatrice Sissi, che durante le estati soggiornava spesso a Merano.

Il museo si trova in posizione centrale a San Nicolò, facilmente raggiungibile in auto o con i mezzi pubblici. Con lo stesso biglietto di ingresso, è possibile visitare anche il Centro di Documentazione Culten a Santa Valburga.

Il Centro Visite Lahnersäge

Il Centro Visite Lahnersäge, situato all’ingresso del paese di Santa Gertrude, è uno dei quattro punti informativi del Parco Nazionale dello Stelvio. La sua esposizione permanente è dedicata al bosco, con un focus sulle sue funzioni protettive e produttive. Ospitato in una segheria storica restaurata, il centro offre ai visitatori la possibilità di osservare da vicino il processo tradizionale di lavorazione del legno, dal tronco alle tavole.

architettura tipica Alto Adige

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Le case tipiche della Val d’Ultimo sono in legno e pietra

Escursione al Lago Verde

Per i più allenati, una delle escursioni più belle della Val d’Ultimo è quella che porta al Lago Verde, uno spettacolare specchio d’acqua alpino situato a circa 2.500 metri di altitudine. Il lago prende il nome dal colore delle sue acque, che riflettono le montagne circostanti e i boschi di conifere.

Si parte dal Lago di Fontana Bianca (Weissbrunnsee, 1.885 m s.l.m.), dove si può parcheggiare comodamente. Il sentiero n. 140 inizia sulla destra del ristorante, e sale con un’inclinazione leggera. Dopo circa 20 minuti, si raggiunge un bivio e si segue la segnaletica per il Lago Verde. Il percorso, lasciandosi il bosco alle spalle, diventa più ripido, ma incredibilmente suggestivo. Dopo circa due ore di cammino, si arriva al Lago Verde; mentre il Rifugio Canziani (Höchsterhütte, 2.560 m s.l.m.), è il luogo ideale per una sosta e per mangiare. Dal rifugio la vista è infinita e si possono ammirare le vette principali della zona: Cima Sternai (3.443 m s.l.m.), Cima Sternai Meridionale (3.385 m s.l.m.), Cima Fontana Bianca (3.253 m s.l.m.) e il Gioveretto (3.439 m s.l.m.). Proprio il Rifugio Canziani è anche il punto di partenza per escursioni verso i ghiacciai e altre mete nei dintorni.

Per il rientro, si può seguire lo stesso percorso, oppure proseguire verso il Lago Lungo (Langsee, 2.340 m s.l.m.) o il Passo Rabbi (Rabbi Joch, 2.449 m s.l.m.). L’escursione, di media difficoltà, attraversa malghe e pascoli d’alta quota, con la possibilità di incontrare animali selvatici come stambecchi e marmotte.

Le Malghe della Val d’Ultimo

Le malghe sono un elemento fondamentale della cultura e dell’economia della Val d’Ultimo. Sparse su tutto il territorio, sono luoghi dove i pastori portano gli animali in estate per il pascolo e dove si producono formaggi e altri prodotti caseari artigianali. Alcune malghe sono accessibili ai turisti, che possono partecipare a degustazioni di prodotti locali e osservare da vicino il processo di produzione del formaggio.

C’è un’escursione ad anello che collega due delle malghe più conosciute della Val d’Ultimo, adatta a grandi e piccoli. Il percorso inizia dal parcheggio presso il maso Simeon, sul Monte Larice. Seguendo la segnaletica del sentiero n. 4, si sale attraverso il bosco fino a raggiungere la malga Riemergl in circa un’ora. Chi preferisce un tracciato più semplice può optare per la strada forestale, che offre una salita più dolce. La malga Riemergl è uno dei rifugi più rustici della valle e regala un panorama mozzafiato sulla Val d’Ultimo. Da qui, il sentiero prosegue senza particolari dislivelli attraverso una foresta, conducendo in circa 45 minuti alla malga Kühberg, la seconda tappa dell’escursione. Anche questa malga è caratterizzata da una costruzione rustica e offre una vista suggestiva sulle montagne circostanti. Il ritorno avviene scendendo dalla malga lungo il sentiero che porta alla vecchia segheria del Monte Larice. Da lì, si prosegue su un’ampia strada forestale fino ai masi “Windegg”, per poi risalire brevemente lungo la strada che riconduce al parcheggio.

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La porta del paradiso si trova in Cina: ecco come arrivarci

E se vi dicessimo che la porta del paradiso esiste ed è in un luogo di grande fascino? Per poterla ammirare si deve volare fino in Cina e, più precisamente, si deve raggiungere la città di Zhangjiajie che si trova nella zona nordoccidentale della provincia dello Hunan.

E qui, sulla cima di una montagna, che sorge questa sorta di portale che sembra proprio voler congiungere la terra con il cielo, non stupisce che la traduzione di Tiānmén Shān (montagna Tianmen) sia monte della porta celeste, perché è lì che si trova questa cavità naturale.

Raggiungerla, però, non è così semplice: si deve fare un po’ di fatica, ma si è ripagati da panorami incredibili e da tante altre attrazioni che si possono trovare nei pressi della medesima location.

Porta del paradiso, come arrivare al luogo da sogno in Cina

Ci sono posti che sembrano usciti dalla nostra immaginazione, da una storia, da un sogno. Uno di questi posti è la porta del paradiso che si trova in Cina e che vale la pena raggiungere se si desidera vivere un’esperienza indimenticabile.

Lo scenario è favoloso, basti sapere che poco lontano da qui si trovano anche le montagne che hanno ispirato Avatar, per questo non è difficile capire la portata della bellezza di questo posto.

La porta del paradiso non si trova in basso, ma per ammirarla dal vivo si deve salire verso il cielo e, nello specifico, a 1519 metri di altitudine. A guardarla si tratta di un grande buco nella montagna, un arco scolpito dalla natura di una grandezza abbastanza impressionate: 30 metri.

La strada per raggiungere la porta del paradiso

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Cina, la strada per raggiungere la porta del paradiso

Ma prima di arrivarci si deve faticare: si può percorrere una strada che si snoda per ben 99 tornanti, oppure scegliere di salire con una funivia realizzata in anni recenti che parte dalla stazione ferroviaria di Zhangjiajie: viene considerata tra le più lunghe al mondo e si allunga per 7455 metri. Poi vi sono anche 999 scalini, da percorrere per raggiungere la cavità: regalano un panorama straordinario, anche se la fatica di percorrerli tutti va messa in conto.

In cima vi è la porta del paradiso, che pare sia “nata” nel 263 con il crollo del dorso di una grotta: il tempo e gli agenti atmosferici hanno fatto il resto.

Non solo porta del paradiso: le altre tappe

Senza dubbio la porta del paradiso è uno di quei luoghi in Asia in cui la natura regala scorci indimenticabili, tra i picchi delle montagne e le foreste, ammirando il paesaggio circostante. Ma non è l’unico posto meraviglioso e mozzafiato che vale la pena vedere quando si è lì.

Vi sono alcuni percorsi da provare come Il cammino della fede – in inglese Walk of Faith -, si tratta di una passerella in vetro, a strapiombo sul vuoto, che si snoda per 60 metri: decisamente da brividi, ma perfetta per chi non soffre di vertigini e ama l’adrenalina. Si può anche percorrere un ponte sospeso, ugualmente adatto a chi non ha paura delle altezze. E poi visitare un tempio, molto suggestivo e che permette di cogliere l’anima spirituale di questi luoghi.

Un viaggio nel cuore della natura, dove la mano dell’uomo ha saputo realizzare strutture capaci di rendere il viaggio ancora più memorabile.

La lunga scala per la porta del paradiso

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La lunga scala di 999 gradini per la porta del paradiso in Cina
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Vacanza da sogno con l’unico Premium All Inclusive sulla neve firmato Club Med

Le montagne innevate e i paesaggi da cartolina, che fanno da sfondo a momenti emozionanti in alta quota, sono il racconto perfetto della prossima vacanza sulla neve grazie ai vantaggi esclusivi offerti dall’unico vero Premium All Inclusive firmato Club Med: l’unico pacchetto ad includere anche skipass e lezioni di sci.

Le location da sogno sono gli spettacolari resort di montagna immersi tra le Alpi italiane, francesi e svizzere, con accesso diretto ai più importanti comprensori sciistici. E con l‘offerta Black Friday, con sconti fino al 20%, il sogno è ad un passo dal diventare realtà: l’occasione perfetta per una settimana bianca o per viaggiare a Pasqua e nei ponti di Aprile.

In montagna con il Premium All Inclusive: esperienze da sogno sulla neve

Il Premium All Inclusive di Club Med include davvero tutto, anche gli skipass e fino a 25 ore di lezioni di sci (dai 4 anni) e di snowboard (dagli 8 anni) alla settimana per tutti i livelli, e permette di trascorrere i più bei momenti sulla neve, in coppia, in famiglia o tra amici, senza preoccuparsi di nulla. Le lezioni sono tenute dai maestri delle scuole di sci nazionali, perché la qualità per Club Med è fondamentale. La scelta è ampia, con 13 Resort Club Med tra cui scegliere, situati direttamente sulle piste.

Agli amanti degli sport sulla neve sono dedicate numerose attività: ciaspole, passeggiate sulla neve, sport indoor e outdoor, tour in motoslitta e corsi in piscina. Tutto questo è ambientato in comprensori sciistici che coprono ben 3.340 ettari di percorsi, con 196 piste verdi, 635 piste blu, 520 piste rosse e 244 piste nere, oltre a 480 impianti di risalita adatti a tutti i livelli.

Famiglia sulla neve al resort La Rosiere Club Med

Fonte: François Peyranne

La vacanza sulle neve firmata Club Med è perfetta per le famiglie grazie ai Kids Club 4-17 anni inclusi

E se la neve non dovesse esserci c’è la Garanzia Neve Club Med. Se nei 5 giorni precedenti alla partenza, o durante il soggiorno stesso, il 50% degli impianti sciistici rimangono chiusi a causa della mancanza di neve, si può richiedere di essere ospitati in uno degli altri resort Club Med sulle Alpi, senza costi aggiuntivi, ad eccezione delle spese di trasporto.

Grazie alla Garanzia Neve non serve più aspettare l’ultimo momento per prenotare. E quale momento migliore per aggiudicarsi la prossima avventura sulle montagne innevate, se non in occasione del Black Friday? Dal 19 Novembre al 2 dicembre è attiva l’offerta che permette di risparmiare fino al 20% sulle vacanze nei resort Club Med. Un’occasione per vivere pienamente la prossima avventurosa settimana bianca, oppure per una vacanza a Carnevale, Pasqua o per i ponti di Aprile.

I bambini sono i veri protagonisti: avventure per tutta la famiglia

Viaggiare con i bambini non è mai stato così semplice. Per loro attenzioni dedicate, così anche mamma e papà possono godersi davvero la vacanza.

Andare a sciare con i bambini può trasformarsi in un’attività impegnativa ed è per questo che Club Med rende disponibili i Kids Club inclusi dai 4 ai 17 anni (ricordiamo che fino ai 4 anni i bambini soggiornano gratuitamente). Nei Mini Club, i team dedicati aiutano i bambini a indossare gli sci e a prepararsi per le lezioni. É prevista anche un’area sci dedicata ai bambini principianti: un modo per imparare a sciare in sicurezza in zone con dolci pendii e una passerella automatica che li aiuta nella risalita.

Mini Club per bambini: lezioni di sci Club Med

Fonte: Maud Delaflotte

I bambini imparano a sciare al Mini Club: lezioni incluse con i maestri delle scuole nazionali di sci

Oltre alle avventure sulla neve, i bambini troveranno giochi, laboratori creativi e spettacoli. Dai 4 mesi ai 3 anni, Baby Club e Petit Club accoglieranno i bambini con supplemento e su richiesta. Viaggiare con i figli più piccoli è più facile anche grazie ai Baby-Corner nei ristoranti, con il cibo più amato dai bambini, oltre all’attrezzatura in camera compresa nel servizio Baby Welcome.

Se i bambini sono felici e accuditi in totale sicurezza, anche i genitori possono godersi i più rigeneranti momenti di relax e divertimento in montagna, tra piste da sci, cene gourmet e momenti di tranquillità.

Mini Club per bambini nei resort Club Med sulla neve

Fonte: Mélanie Rodriguez

I bambini sono i protagonisti dello show, che emozione per i genitori!

Coccole ad alta quota: momenti imperdibili per rigenerarsi

I resort Club Med tra le Alpi innevate riservano moltissimi vantaggi dedicati anche agli adulti. Cosa c’è di meglio, dopo una mattinata sugli sci, di rigeneranti momenti di relax coccolati dai servizi dell’hotel? Ecco allora che splendide piscine al coperto ed esterne, hammam, saune e Spa realizzano ogni desiderio degli ospiti.

Non mancano anche le esperienze gourmet nei ristoranti, con gustose specialità culinarie realizzare dai migliori chef. Una su tutte? La tradizionale fondue, oppure la raclette.

Grazie all’Après-ski, poi, la montagna indossa il suo abito da festa: gli ospiti possono rilassarsi con musica dal vivo, vin brulè, aperitivi, degustazioni e cocktail, accompagnati da musica dal vivo, DJ set e spettacoli.

Resort Val d'Isère Club Med: momenti indimenticabili in famiglia

Fonte: François Peyranne

Momenti indimenticabili in famiglia nei Resort Club Med

I Resort Club Med sulle Alpi, tra divertimento e relax

Tutto il meglio della montagna è racchiuso nelle esperienze offerte dai resort Club Med, che offrono l’unico vero Premium All Inclusive sulla neve.

Alcuni esempi tra cui poter scegliere? In Italia, a solo 1,5 ore da Torino e 3 da Milano, si può raggiungere facilmente Club Med Pragelato Sestriere, un Resort incantevole le cui camere si trovano in chalet caratteristici a 1.600 metri di altitudine, con accesso diretto al secondo comprensorio sciistico più grande d’Europa, quello della Vialattea. Oltre allo sci e ai momenti di relax nella sauna finlandese, qui ci si può deliziare con dell’ottima cucina italiana e internazionale adatta a tutti i gusti.

Resort Pragelato Sestriere di Club Med, in provincia di Torino, Italia

Fonte: Charlotte Navio

Club Med Pragelato Sestriere, in Italia

A solo un’ora d’auto dal Pragelato Sestriere, attraversando il confine francese, si raggiunge il resort appena rinnovato Club Med Serre Chevalier: sorge nella valle di Briançon, vicino alle famose terme di Monêtier, ed è il luogo ideale per chi viaggia con i più piccoli, con Kids Club dai 4 mesi d’età e con piste da sci adatte ai principianti grazie ai pendii dolci.

Restando in Francia, a poco più di 3 ore da Torino, spicca a 2.100 metri di altitudine il Club Med Tignes, in un’ambientazione suggestiva tra laghi e ghiacciai in cui si può godere della stagione sciistica più lunga delle Alpi francesi, che dura fino a 7 mesi. Il comprensorio è quello dell’Espace Kelly Tignes – Val d’Isère., uno dei più famosi. Tra le altre incredibili esperienze, questo resort organizza anche immersioni nel lago ghiacciato di Tignes e voli in parapendio sulle vette.

Club Med Grand Massif & gli Chalet di Grand Massif, in cima all’altopiano di Saix, regalano una vista panoramica a 360 gradi sulla valle del Giffre. È ideale per momenti di puro relax grazie alle piscine (sia interne che esterne) e al Club Med Spa by Sothys, che offre trattamenti personalizzati, sauna e hammam. Inoltre, negli chalet privati è disponibile un maître de chalet dedicato alla preparazione di ottime colazioni e cene direttamente in chalet.

Nella celebre destinazione omonima, Club Med Val d’Isère è l’unico Resort della gamma Exclusive Collection sulle Alpi con servizi esclusivi, come i calici di champagne illimitati a partire dalle 18.00. Chic e raffinato, offre agli ospiti un nuovo concetto di ristorazione, con un buffet concepito come una tradizionale sala da mercato e un bellissimo barbecue per tutta la famiglia sulla splendida terrazza baciata dal sole.

Barbecue in famiglia al resort Val d'Isère Club Med

Fonte: François Peyranne

Barbecue in famiglia sulla terrazza del resort Val d’Isère Club Med, in Francia
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Viaggio in Val Senales, un gioiello tra le Alpi

Se amate la natura e siete alla ricerca di un posto lontano dalla frenesia della vita moderna, dove il tempo sembra essersi fermato, dovete impostare il navigatore per la Val Senales. Questa valle ancora molto selvaggia che si trova nelle Alpi Retiche meridionali, in Trentino-Alto Adige, dista 10km da Merano e prende il nome dal comune omonimo e il fiume che scorre a fondovalle. Si estende dai vigneti di Castel Juval fino ai ghiacciai e garantisce ai visitatori un soggiorno tranquillo immersi nella natura. Gli amanti dello sci e snowboard possono trovare sicuramente pane per i loro denti con piste attrezzate a 3200 m di quota aperte fino all’estate ogni anno.

La Val Senales raggiunge i confini con l’Austria e regala paesaggi suggestivi con fitti boschi, meleti, larici e una ricca vegetazione che incanta chiunque passi da quelle parti. Quindi anche chi ama il trekking e le escursioni all’aria aperta può metterla nella lista di posti da vedere. Ma vediamo insieme cosa non dovete perdere se decidete di trascorrere alcuni giorni in questa zona del nord Italia.

Monte Santa Caterina: il paese di Messner

Immerso nel verde, Monte Santa Caterina è un piccolo centro a 1245 metri in Val Senales con una chiesa parrocchiale dedicata a Santa Caterina d’Alessandria e tante fattorie dove vivono e lavorano i locali. Molto tempo fa sulle rocce si ergeva una fortezza, il castello Schnalsburg, che poi è stato abbattuto dall’ordine dei Certosini nel 1350 e oggi ne resta solo una torre trasformata in un campanile. Il paese offre una vista suggestiva sulla Val Senales e la Valle dell’Adige, fino a Castel Juval nei pressi di Castelbello, residenza di Reinhold Messner. Molti escursionisti e appassionati del trekking o di Mountain bike possono trovare tanti percorsi molto belli per esplorare i dintorni e godere del paesaggio alpino evocativo.

Il silenzioso borgo di Certosa

Se hai in programma un viaggio in Val Senales devi assolutamente visitare Certosa, un paese affascinante con le rovine delle antiche mura di cinta ben fortificate che circondano ancora oggi il piccolo paesino. Una volta queste proteggevano il monastero di Monte degli Angeli, che venne abbandonato nel 1782. Oggi è possibile visitare il chiostro, la grotta, la casa del priore, le cucine, il portale e la chiesa di Sant’Anna. Un luogo avvolto nel silenzio che è alla base del progetto Silentium, con cui Certosa attira l’attenzione su di se nel settore turistico.

Nel 1325 fu il conte del Tirolo a voler erigere il monastero in un luogo isolato dove poi i monaci imposero la regola del silenzio che viene rispettata ancora oggi. Per 450 anni è stato operativo e poi l’imperatore Giuseppe II ne ha ordinato la chiusura nel 1782, fino a quando alcune famiglie povere del posto ne acquistarono delle parti poichè nessuno si fece avanti con un’offerta. Un incendio nel 1924 distrusse gran parte di Certosa che poi piano piano fu ricostruita e oggi molti visitatori la scelgono come meta in Val Senales per escursioni, cultura e natura.

chiesa Val Senales

Fonte: 123RF

Piccola chiesa alpina nel paese più antico della Val Senales

Madonna di Senales

Madonna di Senales è il paese più grande della Val Senales e da lontano si vede una piccola chiesa arroccata su una roccia che è il Santuario della Madonna di Senales. In questo borgo, noto luogo di pellegrinaggio da oltre 700 anni, da Aprile a Novembre, si consiglia di visitare l’archeoParc, un museo a cielo aperto sull’affascinante scoperta della mummia Otzi.

Il ritrovamento di una statua della Madonna nel XVI secolo ha reso questo paese meta di pellegrini devoti, mentre le montagne intorno sono state esplorate da Otzi 5000 anni prima e nel 1991 il ghiacciaio ha riportato alla luce la mummia sul Giogo di Tisa. Le escursioni che partono da qui raggiungono Malga Lafetz e Similaun, anche grazie all’uso delle ciaspole.

Il mistero del lago artificiale di Vernago

Il lago di Vernago è un lago artificiale nei pressi dell’omonimo paese in Val Senales con una storia che lo avvolge nel mistero. Creato negli anni ’50 da una diga a gravità in terra terminata nel 1963, ricoprendo otto edifici e una chiesa, questa distesa d’acqua custodisce un vissuto da raccontare. Infatti ancora oggi quando il livello d’acqua è basso, si riesce a vedere il vecchio campanile della chiesa del paese circondato dal verde smeraldo. Molti sentieri di montagna amati dagli escursionisti partono da qui, come quello che porta fino al ghiacciaio di Senales dove è stata rinvenuta la mummia di Otzi.

Maso Corto: il paradiso dello sport

A circa 2000 metri di altezza si trova Maso Corto, il paese più antico della Val Selanes  che da Settembre a Maggio attira molti appassionati di vari sport invernali fin dagli anni ’50 per il suo complesso sciistico Ghiacciaio Val Senales. Circondato da montagne alte 3000 metri, questo paese dalle origini antiche è un buon punto di partenza per alcune escursioni molto apprezzate che possono durare fino a 7 ore per raggiungere Vent.

Per chi vuole camminare con moderazione, tuttavia, da Maso Corto è possibile anche passeggiare fino al Lago di Vernago o rilassarsi nella piscina con sauna, bagno turco e whirlpool. Tra gli edifici storici che si possono visitare ancora oggi a Maso Corto c’è la piccola chieda all’entrata del paese e il maso Kurzhof della famiglia di Leo Gurschler. In primavera e autunno si può assistere anche alla transumanza delle pecore che percorrono lunghe distanza tra i prati.

Iceman Otzi Peak

Per chi ama le altezze una meta obbligata è l’Iceman Otzi Peak, la piattaforma panoramica più alta d’Europa da cui si possono scorgere ben 126 vette sopra i 3000 metri. Non serve un’attrezzatura speciale o professionale per godersi questa esperienza, ma basta non soffrire di vertigini e avere voglia di vivere un’emozione tangibile e indimenticabile. Si può raggiungere l’Iceman Otzi Peak con una scala di acciaio sicura e solida, progettata da tecnici e aziende altoatesini per omaggiare la natura del luogo e Otzi, il famoso “uomo venuto dal ghiaccio”. Una volta saliti in cima la vista si apre proprio sul nevaio del Similaun dove nel 1991 venne trovata la mummia di quest’ultimo.

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I villaggi walser intorno al Monte Rosa: un patrimonio culturale e architettonico tutto da scoprire

Sparsi lungo le vallate che circondano il Monte Rosa, i villaggi walser hanno conservato un’eredità culturale unica, caratterizzata da lingua, architettura e tradizioni profondamente radicate e che ancora oggi sopravvivono alla modernità e globalizzazione. La loro storia inizia nel XII secolo con la migrazione di popolazioni provenienti dal Canton Vallese in Svizzera e si intreccia con quella delle Alpi, rappresentando una testimonianza viva della capacità umana di adattarsi e prosperare in ambienti montani.

Le origini e la storia dei walser

I walser sono una popolazione di origine germanica che si stabilì nelle regioni alpine a partire dal Medioevo, in particolare nel XII secolo. Provenienti dall’alto Vallese, una regione della Svizzera, i walser attraversarono le montagne per trovare nuove terre da colonizzare, spinti dalla necessità di espandere i loro territori agricoli e di pastorizia. Arrivarono in Valle d’Aosta, Piemonte e in altre zone alpine, portando con sé le loro usanze, la loro lingua e una cultura profondamente legata alla montagna.

Il termine “Walser” deriva proprio da “Walliser”, che significa “abitante del Vallese”. Questi pionieri riuscirono a creare comunità autonome e resilienti, basate su un’economia pastorale e agricola, mantenendo un forte legame con la loro terra d’origine. Ancora oggi, nei villaggi walser si parla il titsch e il töitschu, antiche varianti del tedesco, che sopravvivono nonostante l’influenza delle lingue circostanti.

Cultura, architettura e tradizioni walser

Uno degli elementi più distintivi della cultura walser è l’architettura. Le case tradizionali, chiamate stadel o rascard, riflettono non solo l’abilità costruttiva di questa popolazione, ma anche l’adattamento alle dure condizioni alpine. Le strutture combinano una base in pietra, utilizzata per stalle e cantine, con una sovrastruttura in legno per l’abitazione e il deposito del grano. Una caratteristica interessante è l’uso dei cosiddetti “funghi”, blocchi di pietra a forma di fungo che separano la parte abitativa dal granaio, proteggendo i raccolti da roditori e umidità.

Le case walser si distinguono per la loro solidità e semplicità, ma sono anche profondamente funzionali. Ad esempio, la Wohnstube, l’unica stanza riscaldata della casa, era il cuore dell’abitazione, dove si svolgeva la vita quotidiana nei mesi invernali. Ogni dettaglio architettonico rispecchia il forte legame tra la comunità e l’ambiente circostante.

Oltre all’architettura, anche le tradizioni walser sono una parte importante della loro identità. I costumi tradizionali, in particolare quello femminile, rappresentano un altro simbolo della cultura locale. A Gressoney, ad esempio, le donne indossano abiti rosso scarlatto, completi di corpetto ricamato e una cuffia di filigrana d’oro durante le festività e le processioni, come quella dedicata a San Giovanni Battista. La comunità continua a celebrare le sue origini con fierezza, attraverso manifestazioni culturali, corsi di lingua e iniziative che mantengono vive queste antiche tradizioni.

Casa walser

Fonte: iStock

Tipica casa walser in pietra e legno

I villaggi walser della Val d’Aosta

Attraversato l’orrido di Guillemore lungo la valle di Gressoney, cambia tutto, anche agli occhi meno attenti: i cartelli e le indicazioni sono scritti in una lingua che non è né italiano né francese; le linee e le architetture cambiano. Benvenuti nel territorio dei walser.

Alpenzu Grande e Alpenzu Piccolo (Gressoney-La-Trinité)

Questi due incantevoli villaggi walser si trovano su una terrazza glaciale, e per raggiungerli bisogna percorrere un sentiero ripido che parte a sud di Gressoney-La-Trinité. Il trekking dura circa un’ora, ma l’impegno viene ripagato da una vista mozzafiato sulla catena del Monte Rosa. L’architettura walser qui è perfettamente conservata, con tipici edifici in legno e pietra che offrono uno sguardo autentico sulla vita di un tempo.

Noversch ed Ecko (Gressoney-La-Trinité)

Queste piccole frazioni sono conosciute per i loro stadel, tipiche costruzioni walser. In particolare, gli stadel di Noversch e Ecko sono stati edificati da due famiglie di rilievo, gli Zumstein e i Lischtgi, che hanno lasciato un’importante eredità architettonica.

Tschalvrino (Gressoney-St-Jean)

Questo villaggio è accessibile in auto e si trova lungo la strada che da Gressoney-St-Jean porta al Castel Savoia. Tschalvrino ospita alcuni tra i più antichi stadel della valle, risalenti al 1547 e al 1578.

San Grato (Comune di Issime)

San Grato è un affascinante villaggio walser che può essere raggiunto attraverso una semplice passeggiata. Oltre ai tradizionali stadel, il villaggio è noto per la chiesetta di San Grato – Chröiz, un piccolo gioiello architettonico immerso nella quiete montana. La passeggiata è adatta a tutti e offre uno scenario naturale ideale per chi ama esplorare la natura senza troppa fatica.

Mascognaz (Comune di Ayas)

Questo villaggio è uno dei più celebri esempi di restauro e valorizzazione del patrimonio walser. Mascognaz è stato trasformato in un albergo diffuso, dove le antiche abitazioni walser sono diventate rifugi di lusso senza perdere il loro fascino originario. Il villaggio è raggiungibile attraverso un facile sentiero in salita, ed è perfetto per chi desidera trascorrere una vacanza indimenticabile in un contesto storico e naturale unico.

Cunéaz (Comune di Ayas)

Cunéaz è situato a breve distanza dagli impianti di risalita, il che lo rende facilmente accessibile. Qui si trovano alcuni dei più bei rascard della Val d’Ayas, strutture in legno tipiche della tradizione walser, utilizzate un tempo come magazzini per il fieno. La vicinanza agli impianti e alle piste lo rende una meta ideale per chi ama combinare natura e sport invernali.

St-Jacques (Comune di Ayas)

St-Jacques, chiamato anche “Canton des Allemands”, è un tranquillo villaggio immerso nel verde, ricco di storia e di testimonianze legate alle migrazioni walser. Punto di partenza per numerose escursioni nella valle, St-Jacques conserva un’atmosfera rurale e autentica che incanta i visitatori. Perfetto per chi desidera passeggiare nei boschi o esplorare i prati alpini, rappresenta un punto strategico per avventurarsi lungo i sentieri walser.

I villaggi walser del Piemonte

Anche sul lato piemontese è ancora possibile ritrovare i villaggi originari dei walser, tenuti con cura e che continuino a vivere.

Macugnaga (Provincia di Verbania)

Macugnaga, situata ai piedi della spettacolare parete Est del Monte Rosa, è uno dei più importanti insediamenti walser in Piemonte. Accanto alla Chiesa Vecchia nella frazione di Staffa, si trova un antichissimo tiglio, simbolo della comunità locale. La leggenda narra che l’albero fu piantato dai primi coloni walser per simboleggiare la crescita del nuovo insediamento. Sotto le sue fronde, gli anziani del villaggio si riunivano per prendere decisioni importanti, e oggi il tiglio fa ancora da testimone alla vita del villaggio. Ogni anno, a metà luglio, si svolge la festa di San Bernardo, che celebra le tradizioni walser e conclude con una suggestiva processione sotto l’albero. Nella frazione di Isella si trova un autentico villaggio walser rimasto pressoché intatto, con il forno comune e una piccola chiesa che raccontano di tempi lontani.

Macugnaga  villaggio walser

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Macugnaga, situata ai piedi della spettacolare parete Est del Monte Rosa, è uno dei più importanti insediamenti walser in Piemonte

Rimella (Provincia di Vercelli)

Fondato nel XIII secolo, Rimella è un piccolo comune della Valsesia che conserva ancora oggi il caratteristico dialetto di origine tedesca. Qui si trova il più antico museo walser del Piemonte, ospitato all’interno di una baita restaurata che riflette il tipico stile architettonico dell’epoca. Il museo celebra il popolo “più alto d’Europa” e offre un viaggio nella storia della cultura walser attraverso oggetti e documenti d’epoca. Rimella è un luogo ideale per chi vuole scoprire le radici culturali di questa popolazione in un contesto montano affascinante.

Alagna Valsesia (Provincia di Vercelli)

Alagna Valsesia è un altro importante centro della cultura walser, colonizzato nel XIII secolo. La zona è caratterizzata da alpeggi e frazioni sparse, dove è ancora possibile osservare le tipiche architetture walser. Le case di pietra e legno si fondono perfettamente con l’ambiente circostante, creando un paesaggio di rara bellezza. Alagna è una meta perfetta per gli amanti delle escursioni e del trekking, con numerosi sentieri che si snodano tra le montagne.

Riva Valdobbia (Provincia di Vercelli)

Situata nell’alta Valsesia, Riva Valdobbia è un piccolo comune di appena 200 abitanti che dal 2019 è stato incorporato nel comune di Alagna Valsesia. Fondato dai coloni walser di Gressoney-Saint-Jean, Riva Valdobbia mantiene un forte legame con le sue radici storiche e culturali. Qui, i visitatori possono esplorare le antiche frazioni e scoprire un paesaggio montano ancora incontaminato.

Formazza (Provincia del Verbano-Cusio-Ossola)

Formazza è il primo insediamento walser a sud delle Alpi ed è uno dei comuni più settentrionali del Piemonte. La cultura walser è ancora profondamente radicata nella vita quotidiana degli abitanti, e il piccolo comune ospita un interessante museo dedicato a questa popolazione. A Casa Forte, ospitata in un edificio del XVI secolo, racconta gli aspetti più significativi della vita e della cultura walser. Accanto alla sezione etnografica, in cui gli oggetti di cultura materiale raccontano la vita quotidiana delle genti walser, il museo ospita un’importante raccolta di statue lignee dal XV secolo. Un breve ma scenografico viaggio alla riscoperta del mondo walser, con visite aperte tutto l’anno. Oltre al museo, Formazza offre numerosi percorsi naturalistici che attraversano paesaggi di montagna mozzafiato.

Trekking ed escursioni

Gli amanti del trekking possono esplorare la cultura walser seguendo  il Gran Sentiero Walser, 12  percorsi tematici che toccano le tre regioni di Piemonte, Valle d’Aosta e Canton Ticino, lungo le valli Valsesia, Val d’Ossola, Valle di Gressoney e Valle Rovana. 153 km in totale, suddivisi in 11 tappe, con oltre 200 punti d’interesse, con pannelli informativi che raccontano la storia di questa antica popolazione. Per i meno allenati iWalser réng è un itinerario turistico senza difficoltà particolari, lungo più di 8 km che permette di fare l’intero giro della conca di Gressoney-Saint-Jean e apprezzarne le bellezze paesaggistiche e le numerose emergenze culturali che lo caratterizzano. È un percorso che può impegnare l’intera giornata se si intende visitare i siti culturali che si incontrano lungo il percorso. Risalendo il corso del torrente Lys si giunge ben presto a Tschemenoal, villaggio Walser interamente in legno. Superato il Lago Gover e la cascata di Ònderwoald, si giunge al fiabesco Castel Savoia, residenza estiva da favola della regina Margherita. Il sentiero scende poi, tra larici e praterie, fino alla meravigliosa Villa Margherita, oggi sede del comune di Gressoney-Saint-Jean. Attraversato il ponte di legno sul torrente Lys, si ritorna al punto di partenza.

Il Centro studi e l’Ecomuseo

Per chi desidera approfondire la cultura walser, il Walser Kulturzentrum di Gressoney-Saint-Jean rappresenta un punto di riferimento fondamentale. Fondato nel 1982, questo centro studi si impegna nella promozione e salvaguardia della lingua e della cultura walser, con particolare attenzione ai Comuni di Gressoney-Saint-Jean, Gressoney-La-Trinité e Issime. Ogni anno, il centro offre corsi di Titsch, Töitschu e Tedesco, oltre a organizzare mostre e convegni dedicati alla cultura locale. Attivo anche a livello internazionale, collabora con l’Internationale Vereinigung für Walsertum e il Comitato Unitario delle Isole linguistiche storiche germaniche in Italia, pubblicando opere sulla lingua, la storia e l’architettura dei walser della Valle del Lys.

Un’opportunità imperdibile per esplorare questa cultura è visitare l’Ecomuseo Walser di Gressoney La Trinité. In questo spazio espositivo, allestito all’interno di un tipico stadel, è possibile immergersi nelle tradizioni walser. Le mostre permanenti coprono vari aspetti del territorio, dalla storia dei ghiacciai e della conquista delle vette all’evoluzione della tecnica alpinistica, fino alla famosa impresa della posa del “Cristo delle Vette” sul Monte Rosa. Inoltre, l’ecomuseo ospita una sezione dedicata al costume tradizionale e una mostra sul percorso verso Binò Alpelté, arricchita da esposizioni tematiche che offrono una visione completa della cultura walser.

Le festività walser

Le festività walser sono momenti di grande rilevanza culturale e spirituale per le comunità locali, che uniscono tradizioni religiose e folklore, e sono senz’altro un’ottima occasione per visitare i villaggi. Tra le occasioni di festa spiccano i Santi Patroni delle parrocchie e delle cappelle, che sono commemorati con cerimonie solenni e processioni, invocati contro mali e disastri naturali, o per ottenere pioggia, abbondanti raccolti. A Gressoney-La-Trinité, la festa patronale si svolge in occasione della Santissima Trinità e prevede una messa seguita da una processione. A Gressoney-Saint-Jean, invece, si celebra San Giovanni il 24 giugno, dove sacro e profano si fondono in una manifestazione di partecipazione popolare che include la benedizione dei bambini e suggestivi fuochi d’artificio.

Anche il Carnevale riveste un’importanza speciale nella tradizione walser: le celebrazioni iniziano con il Giovedì Grasso, quando si usava rubare la pentola del pranzo, seguito dal Venerdì Nero, in cui le persone si sporcavano con carbone e fuliggine. Il Sabato Bagnato portava con sé il divertimento di spruzzare acqua o neve per “lavare” lo sporco dei giorni precedenti. La prima domenica di Quaresima era l’occasione in cui gli anziani si travestivano, approfittando di bevande gratuite nelle osterie.

A Issime, il patrono San Giacomo viene celebrato il 25 luglio, ma, considerando che molti abitanti erano all’alpeggio o all’estero, è stato scelto un secondo patrono invernale: San Sebastiano, il 20 gennaio. Questa festa si caratterizza per la messa solenne e per festeggiamenti che includono falò, pranzi abbondanti e momenti di musica e ballo, creando un’atmosfera di convivialità che dura fino al giorno seguente.

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L’Italia, uno dei Paesi e delle destinazioni turistiche più amate del mondo. Un Paese ricco di storia, arte, cultura, paesaggi mozzafiato e città che sembrano portare i visitatori a spasso nel tempo. Ogni anno milioni di turisti visitano i famosi musei del Belpaese ed i suoi monumenti. Ma quali sono i luoghi turistici più visitati d’Italia? Dai tesori dell’antica Roma ai paesaggi naturali delle Dolomiti, ecco i 20 luoghi turistici da visitare almeno una volta in Italia.

Il Colosseo a Roma

Il suo vero nome è Anfiteatro Flavio, ma viene conosciuto come il Colosseo, ovvero l’attrazione turistica principale in Italia, che riesce a richiamare a se milioni e milioni di visitatori ogni anno, provenienti da tutte le parti del mondo. Questa maestosa struttura venne costruita nel I Secolo d.C ed è ancora oggi l’icona indiscussa dell’Impero Romano e del suo immenso potere dell’epoca. Un anfiteatro composto da ben 80 ingressi e con una capacità di 50.000 spettatori. Un attrazione turistica che negli anni ha subito notevoli miglioramenti, soprattutto dal punto di vista dell’accessibilità, con percorsi dedicate a persone con disabilità e nuove visite guidate in realtà aumentata. Inoltre, sono già in cantiere nuovi miglioramenti per il Colosseo, che renderà questa struttura ancora più affascinante.

Gli Scavi di Pompei, Napoli

Gli Scavi di Pompei, affascinante e maestoso sito archeologico campano, è il secondo luogo turistico più visitato d’Italia, che attrae ogni anno circa 3 milioni e mezzo di visitatori. L’antica città romana di Pompei fu distrutta nel lontano 79 d.C. dall’eruzione del vicino Vesuvio e consente ai turisti di prendere parte ad un vero e proprio viaggio nel tempo. Oltre ai classici percorsi tra case, templi e antichi teatri, recentemente sono state aperte le porte al pubblico a nuove ed interessanti sezioni. Fra tutte la Villa dei Misteri, famosa per i suoi affreschi ancora ben conservati. Sono state introdotte anche nuove tecnologie, come ad esempio le ricostruzioni 3D, che permettono ai turisti di vivere esperienze più immersive in questo antico sito archeologico.

La Galleria degli Uffizi di Firenze

Al terzo posto fra i luoghi turistici più visitati d’Italia si trovano gli Uffizi di Firenze, uno dei musei più amati in tutto il mondo. La città di Firenze attrae milioni di visitatori ogni anno ed in qualsiasi stagione, e questa Galleria è un must per tutti i turisti che decidono di scoprire le bellezze della città. Al suo interno vengono custodite opere importantissime di periodi che vanno dal Medioevo al Rinascimento.Qui si possono ammirare capolavori come la “Nascita di Venere” di Botticelli, ad esempio, oltre ad opere di Leonardo Da Vinci e Caravaggio. L’afflusso dei turisti a questi musei non vede praticamente mai momenti di “pausa”, proprio per questo si consiglia di prenotare online i biglietti d’ingresso, riducendo così i tempi di attesa, oltre che dare la possibilità di scoprire, con biglietti cumulativi, strutture come Palazzo Pitti o il Giardino di Boboli.

La Galleria dell’Accademia, Firenze

Si rimane sempre a Firenze. Nel capoluogo toscano, a breve distanza dalla Galleria degli Uffizi, si trova la Galleria dell’Accademia, quella che viene considerata come la casa di una delle sculture più iconiche il mondo: il David di Michelangelo. Un’opera che continua a stupire per la sua perfezione anatomica e che funge da simbolo del Rinascimento e che per gli appassionati d’arte rappresenta un opera da vedere assolutamente.

Castel Sant’Angelo a Roma

In quanto a visitatori, questa struttura nel cuore di Roma riesce ad attirare più di un milione di persone. Castel Sant’Angelo è una meta obbligatoria per chi visita la capitale italiana. Originariamente venne costruito come mausoleo per l’imperatore Adriano, ma negli anni questo castello ha subito una serie di trasformazioni, che l’hanno fatto diventare una fortezza, una prigione ed una residenza papale. Le sue terrazze regalano ai visitatori una delle viste panoramiche più ricercate e suggestive di tutta Roma, specialmente al tramonto, quando la città ed il Tevere si colorano d’arancio.

Castel Sant'Angelo a Roma, uno dei luoghi turistici più visitati della capitale

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Castel Sant’Angelo a Roma

Giardino di Boboli, Firenze

Con i suoi 800.000 visitatori all’anno, il Giardino dei Boboli di Firenze è probabilmente il parco storico più visitato dai viaggiatori in Italia. Questa attrazione turistica, situata alle spalle del Palazzo Pitti, antica residenza della duchessa Anna di Francia. Si tratta di un perfetto esempio di giardino all’italiana, con statue, fontane e percorsi suggestivi. Negli ultimi tempi sono stati aggiunti nuovi percorsi all’interno di questo parco, accessibili anche a persone con disabilità, che hanno garantito la possibilità di esplorare questa antica bellezza a chiunque.

Reggia di Venaria Reale a Torino

Alle porte dell’antica capitale italiana, a Torino, si trova la Reggia di Venaria Reale, che attira ogni anno circa 750.000 visitatori da tutta Italia e non solo. Questo maestoso ed imponente complesso Barocco, Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO, è un capolavoro architettonico e paesaggistico. La Reggia ospita costantemente nuove mostre temporanee, visitando le quali i visitatori si trovano di fronte ad opere di arte contemporanea e tecnologie digitali, vivendo un’esperienza diversa rispetto alla semplice visita storica della struttura.

Il Museo Egizio di Torino

Sempre a Torino, si trova il secondo Museo Egizio più grande al mondo, solo dopo quello del Cairo, che continua ad essere uno dei luoghi turistici più apprezzati d’Italia e la città piemontese, con 600.000 visitatori all’anno. Il Museo, inoltre, ha ampliato ulteriormente le sue collezioni negli ultimi anni, rendendo la visita ancora più ricca di opere e reperti storici. Oltre a mummie e sarcofagi, all’interno del Museo Egizio di Torino è possibile partecipare a visite guidate per le famiglie e a laboratori didattici per bambini.

Villa Borghese, Roma

Un’altra attrazione turistica italiana, situata nella capitale Roma, è la Galleria Borghese, che si trova nel cuore del grande parco di Villa Borghese, che attrae ogni anno circa 550.000 visitatori. Questo museo ospita capolavori celebri in tutto il mondo di artisti come Bernini, Caravaggio e Raffaello. Ciò che però riesce ad attrarre tanti visitatori è altro: la combinazione unica tra arte e natura, con la possibilità di passeggiare fra questi giardini prima o dopo la visita.

La maestosa Reggia di Caserta

Al decimo posto dei luoghi turistici più visitati d’Italia si trova la Reggia di Caserta, un maestoso palazzo reale del Diciottesimo secolo, visitato in media, ogni anno, ad 500.000 visitatori. Il parco circostante e il meraviglioso Giardino Inglese, come gli interni del palazzo, rendono la visita in questo luogo un’esperienza coinvolgente, durante la quale è possibile partecipare a percorsi interattivi.

Foto panoramica della Reggia di Caserta e dei suoi giardini, fra i luoghi turistici più visitati ed apprezzati d'Italia, con statue in primo piano

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La Reggia di Caserta ed i suoi giardini

Cenacolo Vinciano, a Milano

Un capolavoro di Leonardo Da Vinci, un’opera unica, che grazie a diversi restauri e ad un sistema di conservazione sempre più tecnologicamente avanzato, risulta sempre splendente. Si tratta dell’Ultima Cena, noto anche come Cenacolo, un dipinto parietale che risale agli anni che vanno dal 1495 al 1498, visitato ogni anno da circa 450.000 visitatori. Le visite sono limitate a piccoli gruppo, perciò si consiglia di prenotare con largo anticipo il proprio biglietto online.

Una curiosità su questa opera è che nel 2023 è stato inaugurato il Last Supper Interactive (LSI), ovvero un’installazione tecnologica straordinaria realizzata dall’artista Franz Fischnaller, consente di vivere un’esperienza immersiva in diverse opere, fra cui proprio il Cenacolo, consentendo così di avvicinarsi al capolavoro.

Villa d’Este a Tivoli

Patrimonio dell’UNESCO, i giardini di Villa d’Este a Tivoli accolgono ogni anno circa 430.000 visitatori. Questi giardini, dallo stile tipicamente italiano, sono sede di fontane spettacolari e sculture decorative, e sono considerati tra i più belli d’Italia e del mondo. All’interno di Villa d’Este si tengono periodicamente mostre d’arte contemporanea e concerti all’aperto, durante l’estate, che animano ed arricchiscono l’offerta culturale della città di Tivoli.

Palazzo Pitti a Firenze

Di Palazzo Pitti se n’è parlato in precedenza e rientra fra i luoghi turistici più visitati di Firenze, fra le sue meravigliose opere e musei. Palazzo Pitti è una delle più grandi strutture museali del capoluogo toscano, che annualmente vede varcare le sue porte da oltre 420.000 visitatori. All’interno di questo elegante palazzo si trovano diversi musei, come la Galleria Palatina ed il Museo della Moda e del Costume, mostre che consentono di ripercorrere l’interessante storia cittadina, tra arte e, soprattutto, moda.

Gli scavi di Ercolano, Napoli

Napoli è una zona archeologicamente molto ricca. In precedenza si è parlato del più famoso parco archeologico di Pompei. Nelle vicinanze si trovano gli scavi di Ercolano, che rispetto ai precedenti aprono le porte ogni anno a 350.000 visitatori e rappresentano un altro esempio di come un’intera città sia stata preservata dall’eruzione del Vesuvio. Sono presenti in questo sito anche diversi percorsi multimediali, che consentono ai turisti di immergersi nell’antica città con l’aiuto di guide virtuali.
Ad Ercolano vennero anche rinvenuti nuovi reperti storici: i papiri di Ercolano, che raccontano dove il filosofo greco Platone è stato sepolto. Questi scavi nascondono ancora segreti, che grazie alle moderne tecnologie verranno portati sicuramente alla luce.

Foto dall'alto degli Scavi di Ercolano al tramonto, resti della città salvati dall'eruzione del Vesuvio, tra i luoghi turistici più visitati d'Italia

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Panoramica del sito archeologico degli Scavi di Ercolano

Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli

Sempre a Napoli si trova il Museo Archeologico Nazionale, che viene visitato ogni anno da più di 330.000 persone. Si tratta di uno dei luoghi turistici più visitati d’Italia in quanto custodisce al suo interno opere antiche di rara bellezza, come collezioni di arte classica ed arte egizia d’Europa. Oltre ai celebri affreschi e mosaici provenienti da Pompei ed Ercolano, il museo ha incluso nuove sezioni sull’arte egizia, includendo nuovi reperti storici.

Cappelle Medicee a Firenze

Le Cappelle Medicee di Firenze vengono visitate ogni anno da 320.000 persone. Oltre ad essere il luogo di sepoltura dell’antica e potente famiglia Medici, questa struttura ospita al suo interno incredibili sculture del famoso artista Michelangelo. Le Cappelle Medicee oggi sono accessibili ad un numero sempre più elevato di turisti, grazie ad interventi di restauro importanti, come la creazione di un’esperienza immersiva sulla storia di Firenze in epoca rinascimentale.

Gli scavi di Ostia Antica a Roma

Al diciassettesimo posto del luoghi turistici più visitati d’Italia si trovano gli scavi di Ostia Antica, visitati da almeno 300.000 persone all’anno. Questo sito archeologico offre un’affascinante spettacolo su quella che era l’antica vita quotidiana nell’antica Roma, passeggiando tra antiche abitazioni, botteghe artigiani e templi sacri ancora perfettamente conservati. È il luogo adatto anche per attività per tutta la famiglia, con visite teatralizzate e laboratori per bambini.

La Grotta Azzurra di Capri

La Grotta Azzurra di Capri è un luogo naturale estremamente affascinante, famosa per il suo spettacolare gioco di luci e colori che ogni anno attira migliaia di visitatori, circa 290.000. Si trova sull’isola di Capri ed è una grotta accessibile solamente via mare, caratteristiche che la rendono uno dei luoghi turistici più ricercati e visitati in Italia. Il consiglio che si può dare sulla Grotta Azzurra è sicuramente riferito all’orario di visita: partire alla sua scoperta alle prime ore del mattino permette di ammirare il suo famoso riflesso blu elettrico, grazie alla luce del sole che riesce a penetrare nella grotta. Anche qui, a causa dell’elevato afflusso di turisti, si consiglia di prenotare in anticipo la visita oltre che verificare il meteo. Infatti, se presente mare mosso, la grotta potrebbe essere chiusa al pubblico.

Interno della Grotta Azzurra di Capri al mattino, quando la luce crea riflessi azzurri nell'acqua

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Interno della Grotta Azzurra di Capri

Il Museo Archeologico Nazionale di Venezia

Nella splendida città di Venezia, un’opera d’arte a cielo aperto, si trova uno dei luoghi turistici più visitati d’Italia: il Museo Archeologico Nazionale, situato nella splendida Piazza San Marco. Questo museo viene visitato in media da 280.000 visitatori ogni anno. Ciò che attrae i turisti è la collezione di antichità greche e romane, oltre ad opere classiche provenienti da collezioni private, che si possono scoprire al suo interno. Inoltre, la vicinanza al Palazzo Ducale e alla Basilica di San Marco, rende questo museo parte di un tour culturale imperdibile per chi visita Venezia.

La Pinacoteca di Brera, Milano

Infine, conclude la classifica dei luoghi turistici più visitati d’Italia, la Pinacoteca di Brera a Milano, con i suoi 250.000 visitatori annuali. Si tratta di una delle principali gallerie d’arte d’Italia ed ospita opere di artisti come Caravaggio, Hayex e Raffaello, che rendono la Pinacoteca una tappa obbligata per gli appassionati d’arte e cultura in visita a Milano. L’opera più ammirata al suo interno  è sicuramente “Il Bacio”, dell’artista Hayez.

L’Italia è una terra ricca di storia, arte e cultura, in grado di affascinare milioni di visitatori ogni anno. Dai siti archeologici antichi ai musei di fama mondiale, all’interno di cornici storiche e città tutte da scoprire come Roma, Firenze, Napoli e Milano. Questi 20 luoghi rappresentano solo una piccola parte della straordinaria offerta culturale e turistica dell’Italia. Il Belpaese ha sempre qualcosa da offrire, soprattutto se si è appassionati di arte di epoca medievale e rinascimentale, oltre che di archeologia antica e storia romana.

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Grenoble: cosa vedere della cittadina francese

In Francia si trova una città affascinante e dinamica, ai piedi delle Alpi e nella regione dell’Alvernia-Rodano-Alpi, dove si incontrano i fiumi Drac e Isère. Si tratta della città di Grenoble, una delle città più pianeggianti d’Europa, ma circondata da maestose montagne che offrono un panorama mozzafiato. È una cittadina ricca di storia, caratterizzata da una vivace scena culturale ed una forte connessione con la natura, che la rendono la destinazione perfetta per chi è alla ricerca di una vacanza che combina cultura, avventura e, soprattutto, relax. Una città che va visitata a piedi e con lentezza, ammirando ogni sua attrazione.

Cosa vedere a Grenoble?

La Bastiglia di Grenoble ed il Téléphérique

Uno dei luoghi più iconici della città francese e che, senza dubbio, rientra fra le prime attrazioni assolutamente da scoprire a Grenoble, è la Bastiglia. Una fortezza del Diciannovesimo secolo, costruita in antichità per proteggere la città ed i suoi cittadini e che si trova su una collina a 476 metri di altezza. Da qui i visitatori possono godere di una delle viste più spettacolari sulla città e sulle montagne circostanti. Per raggiungere la cima di questa collina, è possibile utilizzare la famosa e suggestiva funivia Grenoble-Bastille, che fu inaugurata nel lontano 1934 e che rappresenta la scelta giusta per tutti quei visitatori che vogliono vivere un’esperienza indimenticabile durante la salita, ammirando il paesaggio.

Una volta arrivati a destinazione alla Bastiglia, i turisti possono esplorare la fortezza, ma anche partire alla scoperta di numerosi sentieri escursionistici attraverso boschi e montagne. Gli appassionati di trekking, qui possono trovare percorsi dai vari livelli di difficoltà che consentono di esplorare l’area a piedi, a stretto contatto con la natura.

La famosa funivia Grenoble-Bastille di notte, che dal centro della città porta sulla collina della Bastiglia

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La funivia Grenoble-Bastille, attrazione turistica di Grenoble

Arte e cultura: i musei da non perdere

La città francese di Grenoble è una località culturalmente vivace, con una vasta e ampia offerta museale. Il museo di Grenoble è uno fra i più rinomati della Francia, probabilmente meno conosciuto rispetto ai più famosi musei di Parigi, ed ospita al suo interno una ricca collezione che spazia dall’arte antica a quella contemporanea. Per gli appassionati di arte, qui è possibile ammirare opere di famosi artisti di fama mondiale, come Picasso, Matisse e Chagall.

Inoltre, per chi desidera approfondire la storia locale di Grenoble, il museo Stendhal è qualcosa di unico, da non perdere. Il museo è stato dedicato allo scrittore Henry Beyle, noto con il nome di Stendhal, ed è ospitato all’interno della casa del nonno paterno, abitazione della sua infanzia. La visita a questo museo permette di immergersi nella vita di Stendhal e di comprendere tutto il contesto che ha influenzato le sue opere più famose.

Il centro storico di Grenoble

Durante una della città, sicuramente non si può ignorare il centro storico di Grenoble, caratterizzato da strette vie e vicoli pittoreschi e suggestivi, che invitano i visitatori a perdersi e a scoprirne gli angoli più nascosti. Una delle attrazioni principali che è facilmente raggiungibile a piedi è la Cattedrale di Notre Dame di Grenoble, un capolavoro architettonico in stile romanico e gotico. Questa struttura così importante per Grenoble ha la caratteristica di presentare una stratificazione storica ed artistica, grazie a numerosi interventi di ristrutturazione subiti e che raccontano, in un certo senso, la sua storia.

Proseguendo a piedi nel centro storico, ci si trova di fronte ad una delle piazze più eleganti della città, ovvero la piazza Saint-André, dove è possibile ammirare il palazzo del Parlamento del Delfinato, che un tempo ospitava la corte civile della regione, oggi monumento storico. Tra le altre cose, i visitatori non possono assolutamente perdere Rue Jean-Jacques Rousseau, dove si trovano numerose botteghe artigiane, caffetterie storiche e antichi e suggestivi cortili interni nascosti.

Relax nei parchi verdi della città

Durante la visita in questi meravigliosa città ai piedi delle Alpi Francesi non è difficile imbattersi in vasti e numerosi spazi verdi, luoghi dove i visitatori possono rilassarsi e praticare attività all’aperto. Uno fra tutti il Jardin de Ville, che si trova nel cuore della città francese e che rappresenta un’oasi di pace dove gli abitanti di Grenoble si recano per rilassarsi e fare attività all’aperto. Questo parco, circondato da alberi secolari e numerosi fiori colorati, diventa in estate teatro di eventi e concerti all’aperto.

Un altro parco cittadino di grande bellezza è sicuramente il Jardin des Dauphins, un parco che si trova ai piedi della Bastiglia, in collina, e che si estende per oltre 30 ettari, offrendo sentieri panoramici perfetti per una passeggiata in mezzo alla natura e lontano dal caos cittadino. Qui gli amanti della fotografia potranno trovare il luogo adatto per uno scatto incantevole sulla città e sulle montagne circostanti.

Infine, per gli amanti della storia, il parco Paul Mistral rappresenta il luogo ideale. Si tratta di un ampio spazio verde che ospita la Torre Perret, ovvero una torre in cemento armato che venne costruita nel lontano 1925, quando a Grenoble si tenne l’Esposizione Internazionale dell’energia idroelettrica e del turismo, e che oggi rappresenta del patrimonio architettonico della città.

Veduta aerea della città francese di Grenoble, con montagne francesi sullo sfondo

Fonte: iStock

Veduta aerea della città di Grenoble, in Francia

Cosa fare a Grenoble e dintorni?

Grazie alla sua posizione decisamente privilegiata, incastonata fra le montagne, la città di Grenoble rappresenta il punto di partenza per chi ama fare sport ed attività all’aria aperta. Soprattutto durante l’inverno, da qui gli appassionati di sci possono raggiungere facilmente le località sciistiche più famose delle Alpi, come la famosa località Les Deux Alpes o Alpe d’Huez, entrambe non molto lontane da Grenoble, con piste per sciatori di tutti i livelli.

In estate, invece, la città si trasforma in un paradiso per gli amanti di trekking ed hiking. I sentieri che attraversano il parco naturale della Chartreuse, ad esempio, sono cammini molto apprezzati per la loro bellezza paesaggistica. Qui, infatti, è possibili scegliere fra diversi percorsi immersi nella natura, dalle passeggiate più tranquille a quelle più impegnative. Inoltre, Grenoble è attraversata da una fitta rete di piste ciclabili, ben sviluppata, che permette di esplorare la città in modo sostenibile e salutare.

Grenoble è una città che sa sorprendere, ricca di storia, che sa ammaliare i suoi visitatori grazie alle sua attrazioni ed al paesaggio suggestivo che la circonda. Una meta forse lontana dal turismo di massa, ma che rappresenta sicuramente una destinazione da non perdere.

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In montagna coi bambini: 10 consigli per una gita senza problemi

Una vacanza in montagna con i bambini può essere un’esperienza memorabile, che unisce natura, avventura e relax, praticamente tutto l’anno. Tuttavia, ci sono aspetti importanti da considerare e non sminuire, come l’altitudine, la protezione dal sole e l’alimentazione. Ecco dieci consigli essenziali per assicurare una vacanza sicura e divertente per tutta la famiglia.

1. Altitudine e bambini: cosa considerare

Il primo fattore da considerare è l’altitudine. Nei neonati e nei bambini sotto i due anni, il sistema respiratorio è ancora in via di sviluppo, e altitudini elevate possono risultare difficili da gestire. In genere, è meglio evitare di portare bambini molto piccoli sopra i 2000 metri. Dai due anni in poi, possono affrontare altitudini moderate, intorno ai 2000-2500 metri, ma è importante procedere gradualmente. Un acclimatamento progressivo riduce il rischio di malesseri. I bambini più grandi, dai 7 anni in su, solitamente si adattano più facilmente, ma è comunque essenziale monitorare eventuali segnali di disagio, come stanchezza e irritabilità.

2. Attenzione alle orecchie

Un altro aspetto spesso trascurato è la pressione che si accumula nelle orecchie durante la salita, soprattutto se si viaggia in auto o funivia. I bambini possono provare dolore o fastidio a causa dei rapidi cambiamenti di quota. Per evitare disagi, è utile incoraggiarli a fare piccoli movimenti che alleviano la pressione, come masticare o bere, e nei neonati l’uso del ciuccio o l’allattamento possono risultare molto efficaci. Per i bambini al di sotto dei tre anni è sconsigliato prendere la seggiovia, poiché questa effettua un cambio di altitudine repentino che potrebbe tappare l’orecchio e addirittura provocare una lesione al timpano. L’altitudine, inoltre, potrebbe acuire i problemi dei bambini che soffrono spesso di otite.

3. Protezione dai raggi solari

In montagna, l’esposizione ai raggi solari è più intensa rispetto alle aree a bassa quota, a causa della minore densità dell’atmosfera. Questo significa che la protezione solare deve essere una priorità. I bambini hanno una pelle particolarmente sensibile, quindi è importante applicare una crema solare con un fattore di protezione elevato, rinnovando l’applicazione regolarmente, soprattutto dopo giochi d’acqua o sudorazione intensa. Un cappellino con visiera e occhiali da sole con lenti adatte alla protezione UV completano la protezione, evitando scottature e danni causati dai raggi ultravioletti.

Se la vacanza si svolge in una località innevata, il rischio di esposizione ai raggi UV aumenta a causa della riflessione della luce sulla neve. Anche nelle giornate nuvolose, il riflesso può essere intenso. È importante ricordare che la protezione solare non deve mai essere trascurata, così come l’uso degli occhiali da sole per proteggere gli occhi dai riflessi, che possono provocare danni anche a lungo termine.

4. Idratazione adeguata

In montagna, l’aria è più secca e i bambini tendono a disidratarsi più velocemente. A questo si aggiunge lo sforzo fisico che richiede una maggiore richiesta di liquidi. È fondamentale assicurarsi che bevano regolarmente, anche se non sentono la sete. Offrire acqua o bevande leggermente zuccherate, calde o fredde a seconda delle temperature, che reintegrano anche i sali minerali persi, aiuta a mantenere un livello di idratazione corretto durante tutta la giornata.

5. Alimentazione equilibrata

In montagna, l’attività fisica aumenta e, con essa, il fabbisogno energetico. Tuttavia, è importante mantenere un’alimentazione leggera ma nutriente. I pasti devono includere carboidrati complessi per dare energia a lungo termine e proteine magre per supportare l’attività muscolare. Frutta e verdura fresche forniscono vitamine essenziali, mentre gli spuntini dovrebbero essere facilmente digeribili e pratici da trasportare, come frutta secca o barrette di cereali.

6. Vestirsi a strati

In montagna, il tempo può cambiare rapidamente e le temperature variano notevolmente tra giorno e notte, sia in inverno che in estate. Per questo motivo, vestirsi a strati è la soluzione ideale per adattarsi facilmente ai cambiamenti climatici. Un primo strato traspirante, uno strato isolante come un pile, e un’ultima protezione impermeabile e antivento offrono la giusta combinazione per mantenere il corpo caldo e asciutto. Anche guanti, cappelli e sciarpe sono essenziali per proteggere dal freddo, specialmente in alta quota e durante la stagione invernale. In ogni caso e sempre, ma in montagna più che altrove e specialmente con la neve: ricordare sempre un cambio completo, mutande e calzini inclusi, perché è un attimo che una palla di neve…!

7. Piedini santi

Un dettaglio spesso sottovalutato, ma essenziale, è la scelta delle scarpe. In montagna, il terreno può essere irregolare, scivoloso o fangoso, e i bambini hanno bisogno di calzature che offrano stabilità e protezione. È importante optare per scarpe da trekking impermeabili e con una buona suola antiscivolo, in grado di sostenere bene il piede durante le escursioni. Scarpe leggere ma resistenti permettono ai più piccoli di camminare comodamente e in sicurezza, riducendo il rischio di cadute o distorsioni. Inoltre, assicurarsi che siano ben allacciate e della giusta misura eviterà fastidi o vesciche durante le passeggiate. In estate? Via libera ai sandali che abbiano i laccetti per tenere ferma la caviglia e permettere il movimento libero ma protetto.

8. Prevenire mal di montagna e altre problematiche

Alcuni bambini possono essere più sensibili agli effetti dell’altitudine, manifestando sintomi come mal di testa, nausea o difficoltà respiratorie. In caso di mal di montagna, è consigliabile scendere a quote più basse e permettere al corpo di acclimatarsi. Oltre al mal di montagna, è importante essere consapevoli che l’aria fredda e secca può aggravare alcune condizioni di salute, come l’asma o problemi respiratori. In questi casi, consultare il pediatra prima di partire è sempre una buona idea.

9. Quando evitare la montagna

Ci sono alcune situazioni in cui è meglio evitare la montagna, soprattutto se i bambini soffrono di determinate patologie. Per esempio, l’aria fredda e secca può aggravare i sintomi dell’asma o di bronchiti frequenti. I bambini con problemi cardiaci o respiratori possono trovare difficoltà a respirare in alta quota, poiché l’ossigeno disponibile diminuisce man mano che si sale. Anche con l’otite è meglio evitare la montagna. In questi casi, comunque, è sempre importante consultare il pediatra prima di pianificare una vacanza in montagna.

10. Kit di farmaci da viaggio: cosa portare

Quando si viaggia in montagna con i bambini, è sempre prudente avere con sé un piccolo kit di pronto soccorso. La montagna può riservare imprevisti, e avere i farmaci giusti a portata di mano può fare la differenza. Un kit di base dovrebbe includere antipiretici e antidolorifici per febbre e dolori, cerotti e disinfettante per eventuali tagli o abrasioni, una crema per punture di insetti e un prodotto lenitivo contro le scottature solari. Se il bambino soffre di mal d’auto o mal di montagna, è utile portare farmaci specifici, dopo aver consultato il pediatra. Anche soluzioni saline per il naso e farmaci per eventuali allergie possono essere utili, soprattutto per affrontare l’aria secca e gli allergeni presenti in montagna. Infine, non dimenticare di portare con sé qualsiasi farmaco prescritto per condizioni particolari, soprattutto se ci sono patologie croniche come l’asma.