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Cosa vedere a Foligno, una delle città più importanti dell’Umbria

Seppur meno gettonata rispetto ad altre località umbre, Foligno è una città dal carattere forte e dalle mille sfaccettature che merita una visita per la sua autenticità, la storia millenaria e la bellezza artistica e architettonica che, una volta scoperta, lascia un ricordo indelebile.

Sorge in una zona pianeggiante, a differenza dei più conosciuti borghi umbri, e dona un’atmosfera tranquilla che rende la sosta ancora più piacevole e permette di esplorare il suo grandioso patrimonio senza fretta, assaporando con piacere ogni scorcio e monumento.

Cosa vedere a Foligno

Il tour della cittadina considerata il “centru de lu munnu” (il “centro del mondo” poiché in una regione centrale d’Italia, del Mediterraneo e d’Europa) può iniziare dalla centralissima Piazza della Repubblica, cuore pulsante su cui svettano gli edifici più importanti e un piccolo monumento commemora il luogo in cui San Francesco abbandonò i propri averi.

Lo sguardo si posa, all’istante, sul Duomo intitolato a San Feliciano, uno degli esempi più significativi di romanico umbro dalla doppia facciata, e poi si sposta su Palazzo Trinci, dimora dell’omonima famiglia nobiliare tra il Trecento e il Quattrocento, dall’esterno neoclassico e dagli interni impreziositi da elementi tardo gotici: oggi, inoltre, ospita musei di sicuro interesse, ovvero il Museo Archeologico, la Pinacoteca Civica, e il Museo multimediale dei tornei, delle giostre e dei giochi. Infine, ecco Palazzo Orfini, sede del Museo della Stampa a ricordo di quando, nel 1472, l’allievo di Gutemberg Johannes Numeister stampò la prima edizione della Divina Commedia.

Ma siamo appena all’inizio. A pochi passi dal Duomo, fa bella mostra di sé l’Oratorio della Nunziatella, custode di un’immagine dell’Annunciazione miracolosa tuttora visibile sull’altare in un’edicola lignea finemente intagliata, mentre in Piazza San Domenico svetta una delle chiese più antiche di Foligno, nonché una delle più rilevanti in stile romanico del territorio: si tratta della Chiesa di Santa Maria Infraportas, dalle suggestive decorazioni votive.

E poi, una chicca sorprendente: l’ex Chiesa della Santissima Trinità accoglie la “Calamita Cosmica“, un’opera tra le più discusse degli ultimi anni, realizzata dall’artista Gino De Dominicis nel 1988. È un enorme scheletro che, con 50 pezzi, una larghezza di 4 metri e una lunghezza di 24, riproduce alla perfezione il corpo umano, a parte la presenza di un becco d’uccello al posto del naso.

Infine, per una rigenerante pausa nel verde, non può mancare il Parco dei Canapè, il cui nome deriva dalle sedute, canapè appunto, che ne delimitano il perimetro: sono in totale 80, ognuna numerata.

Tutto il fascino dei dintorni

Rasiglia, Umbria

Fonte: iStock

Rasiglia, la Piccola Venezia umbra

Se il centro storico di Foligno conquista a dispetto della sua “poca fama”, i dintorni non sono certo da meno a partire dall’Abbazia di Sassovivo, risalente all’Anno Mille, arroccata su uno sperone roccioso nell’abbraccio di sette ettari di bosco di lecci secolari: da qui la vista sulla città e sulla Valle Umbra è qualcosa d’incredibile.

Gli appassionati di trekking ed escursioni non si faranno sfuggire la possibilità di raggiungere l’Eremo di Santa Maria Giacobbe, scavato nella roccia a 525 metri d’altitudine nel Sasso di Pale. Costruito nel Duecento, custodisce pregevoli affreschi e regala un panorama difficile da descrivere a parole.

Non si può, poi, non citare il Parco di Colfiorito, 338 ettari di natura tra palude, i resti dell’antica città di Plestia e il Monte Orve, noto per la coltivazione delle lenticchie e delle patate rosse, e scrigno di biodiversità. Non manca il Mac, Museo Archeologico, tra i più importanti a livello nazionale.

Per concludere al meglio una gita a Foligno e dintorni, vi consiglio di fare tappa alle Cascate del Menotre, il fiume che, tra Pale e Belfiore, dà vita a due fragorosi salti d’acqua nel folto della vegetazione, e al borgo gioiello di Rasiglia, inserito a pieno titolo nel circuito dei Borghi Più Belli d’Italia e soprannominato “piccola Venezia umbra”: a voi il gusto di scoprire perché.

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Mugnano, il paese dei muri dipinti in Umbria

Nell’incantevole regione dell’Umbria, tra le sue colline verdi e i preziosi borghi antichi, si trova un piccolo gioiello che attira l’attenzione di artisti e viaggiatori, nonostante sia decisamente poco noto al turismo di massa: Mugnano, conosciuto anche come il “Paese dei Muri Dipinti”. Questo affascinante borgo è un vero e proprio museo a cielo aperto, dove l’arte si intreccia con la vita quotidiana e il passato si fonde con il presente.

Mugnano è una frazione del comune di Perugia, infatti dista circa 15 km dal capoluogo umbro ed è situato a sud-ovest sulla strada che conduce al Lago Trasimeno. Questo piccolo borgo si trova a poca distanza dalle sponde del lago e rappresenta una meta ideale per chi desidera scoprire l’Umbria più autentica, lontana dalle mete turistiche più frequentate. Circondato da una natura incontaminata, Mugnano è facilmente raggiungibile in auto e rappresenta una tappa perfetta per un’escursione di un giorno.

Scopriamo insieme cosa vedere in un giorno a Mugnano e quali attività fare nei dintorni di questo sorprendente borgo umbro.

Cosa vedere a Mugnano in un giorno

Il principale motivo per cui Mugnano è famoso è senza dubbio la sua galleria d’arte a cielo aperto. I muri delle case del borgo dell’Umbria sono adornati con oltre 40 dipinti murali realizzati da artisti provenienti da ogni parte del mondo. Questa tradizione, iniziata negli Anni Ottanta, ha trasformato il piccolo centro in un luogo di cultura e creatività. Passeggiare per le stradine di Mugnano significa scoprire racconti e suggestioni diverse, dove ogni murales racconta un messaggio, un’emozione o un pezzo di storia.

Il museo a cielo aperto di Mugnano ha avuto inizio grazie all’impegno costante di Benito Biselli, pittore mugnanese che ogni anno organizzava mostre d’arte che richiamavano moltissimi visitatori, ma col passare del tempo divenne sempre più complesso e dispendioso. Biselli, nell’83, capì che occorreva trovare un’alternativa, dunque iniziò ad invitare artisti durante le acclamate feste di paese, che avrebbero trasformato i vicoli dell’antico borgo medioevale in tele d’artista.

I murales che oggi si trovano a Mugnano sono diversi da quelli che siamo abituati a vedere, infatti questi anche se su parete, sono “incorniciati” in una cornice anch’essa disegnata, come una galleria d’arte moderna disseminata lungo le vie del centro storico. Dagli Anni Ottanta ad oggi, quasi ogni estate si aggiunge un nuovo dipinto.

I temi dei dipinti sono i più disparati, si è data massima liberà agli artisti di esprimere il proprio pensiero. Molti riprendono scene di vita umbra, i campi, i lavori ormai dimenticati, le feste popolari, le rivisitazioni storiche, altri ci portano in luoghi lontani, come l’india o l’Africa o l’America Latina.

Oltre a questi splendidi pezzi d’arte, durante una gita di un giorno a Mugnano, vi consigliamo però di vedere anche la Chiesa di San Benedetto, un’antica chiesa che risale all’XI secolo ed è un ottimo punto di partenza per la visita del borgo stesso. Al suo interno, si trovano opere d’arte sacra che testimoniano la profonda spiritualità di questo paese.

Un luogo di incontro per gli abitanti è invece la piazza principale di Mugnano, che offre un’atmosfera tranquilla e accogliente ai visitatori. Qui è possibile sedersi e ammirare il panorama circostante, riflettendo sulle opere d’arte appena viste e magari guardando le fotografie appena scattate.

Cosa vedere nei dintorni di Mugnano

Se avete più tempo a disposizione e volete scoprire altri bellissimi e interessanti scorci in Umbria, i dintorni di Mugnano offrono altre meraviglie da scoprire, anche in un weekend.

Lago Trasimeno, Umbria

Fonte: iStock

Il paesaggio del Lago Trasimeno

A pochi chilometri dal borgo medievale di Mugnano si trova il bellissimo Lago Trasimeno, uno spot ideale per gli amanti della natura più pura, i paesaggi da cartolina e le escursioni a passo di trekking. Il Lago Trasimeno è il quarto lago più grande d’Italia. Qui è possibile trascorrere del tempo immersi nella natura, fare una passeggiata lungo le sue sponde, o prendere un traghetto per visitare le isole del lago, come l’Isola Maggiore e l’Isola Polvese. In ambedue queste isole, inoltre, avrete l’opportunità di immergervi ancora più a fondo nella natura umbra, scoprendo scorci davvero emozionanti.

Lo splendido borgo di Castiglione del Lago, situato sulla riva occidentale del Lago Trasimeno, è un’altra meta imperdibile se vi trovate nei dintorni di Mugnano. Il Castello del Leone, con le sue alte torri e le imponenti mura medievali ben conservate, domina il paesaggio e offre una vista mozzafiato sul lago dalla sua cima. Le stradine medievali e il Palazzo della Corgna a Castiglione del Lago sono perfetti per una visita all’insegna della storia e della cultura.

Il capoluogo dell’Umbria si trova a circa 20 minuti di auto da Mugnano: Perugia è una città d’arte e storia, famosa per le sue piazze, i musei e le tradizioni gastronomiche. La Fontana Maggiore, la Cattedrale di San Lorenzo e la Galleria Nazionale dell’Umbria sono solo alcune delle attrazioni da visitare.

Amanti del vino? Stiamo parlando proprio con voi! A pochi chilometri da Mugnano si trova Torgiano, una piccola cittadina nota per la produzione di ottimi vini. Qui potrete visitare il Museo del Vino, che offre una panoramica sulla storia della viticoltura in Umbria, e fare degustazioni presso le cantine locali.

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Castello Bufalini, aperte per la prima volta le nuove sale

In occasione delle Giornate Europee del Patrimonio (GEP), Castello Bufalini a San Giustino (PG), uno dei rari esempi di dimora storica signorile giunto a noi pressoché integro, a pochi chilometri da Sansepolcro, sul confine che separa l’Umbria dalla Toscana, aprirà al pubblico, per la prima volta dopo il loro restauro, la Sala dei Fatti romani e l’Appartamento padronale con ambienti quali la Sala di Apollo, la Stufetta degli amori di Giove e la Sala dei Fiumi, affrescati da Cristofano Gherardi, detto il Bocino (1508-1556).

I nuovi orari

I nuovi ambienti del percorso espositivo saranno accessibili a partire dall’apertura straordinaria serale di sabato 28 settembre 2024, durante la quale si terranno delle visite guidate alle ore 20.30, 21.00, 21.30, 22.00 (prenotazione consigliata e accesso consentito fino al raggiungimento della capienza).

Per garantire una fruizione più ampia, dal 28 settembre entrano in vigore anche i nuovi orari d’ingresso al complesso monumentale: venerdì, sabato e domenica, dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00.

Le visite si terranno a cadenza oraria; i gruppi saranno accompagnati lungo tutto il percorso interno del Castello.

I nuovi orari si applicano anche alle aree esterne, ovvero all’ampio giardino “all’italiana” con frutteto, galleria vegetale, fontane e un grande labirinto in bosso, che saranno illustrati da pannelli didattici recentemente installati grazie al contributo dei volontari dell’associazione Amici dei Musei Porta dell’Umbria.

Il suggestivo percorso di visita

Cas

Fonte: @Marco Giugliarelli – Ufficio Stampa

Stupenda Sala del Castello Bufalini, San Giustino

Nel percorso di visita, è possibile ammirare una serie di ambienti di straordinaria bellezza e valore storico. Tra questi, il panoramico Loggiato che offre una vista mozzafiato, e le magnifiche sale decorate da Cristofano Gherardi nella prima metà del Cinquecento, con affreschi che raccontano l’eleganza dell’epoca. I saloni, ricchi di fascino, ospitano mobilio antico, pregiata tappezzeria, quadri e vetrine che custodiscono preziosi servizi da tavola in maiolica e cristalleria.

Tra le stanze più notevoli vi è la Stanza degli Stucchi, adornata con immagini delle “donne forti”, figure femminili simbolo di coraggio e virtù. La Camera del Cardinale Giovanni Ottavio Bufalini, invece, cattura l’attenzione per lo sfarzo e la presenza di una culla che evoca un’atmosfera intima e familiare.

Il parco tutt’intorno rappresenta un perfetto esempio di giardino all’italiana, con il suo roseto, la galleria vegetale chiamata voltabotte, la “ragnaia” (uno spazio destinato alla caccia), le incantevoli fontane, un rigoglioso frutteto, e il cosiddetto “giardino segreto”. Per chi ama le sfide, il labirinto del giardino offre un’esperienza di esplorazione e meraviglia, immersi nella storia e nella natura.

Al via ulteriori e importanti lavori di riqualificazione

Il Castello Bufalini ospiterà nei prossimi mesi di una serie di lavori di riqualificazione degli spazi esterni e interni, finanziati dal Ministero della Cultura (MiC), attraverso il Piano Strategico Grandi Progetti Beni Culturali che punta al rilancio della competitività territoriale del Paese con interventi e investimenti su beni e siti di notevole interesse e importanza nazionale per i quali si rende necessario e urgente realizzare progetti organici di tutela, riordino, valorizzazione e promozione culturale, anche al fine di incrementarne l’offerta e la domanda di fruizione.

Il Piano Strategico Grandi Progetti Beni Culturali ha preso avvio a Castello Bufalini nella primavera 2023 con la definizione del concept dell’intervento e ha coinvolto nella fase progettuale lo studio milanese Migliore+Servetto.

I lavori di riallestimento, che occuperanno nei vari stralci aree diverse del sito, evitandone la chiusura totale, sono programmati a partire dal 2025 e termineranno entro il 2026, riconsegnando alla pubblica fruizione un patrimonio prezioso potenziato nei suoi punti di forza e curato in ogni dettaglio, senza trascurare l’accessibilità e l’inclusione.

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Passignano sul Trasimeno, con un patrimonio artistico e architettonico millenario

In provincia di Perugia, nel cuore dell’Umbria, il piccolo borgo di Passignano sul Trasimeno è una località non mota a molti, ma che vale decisamente la pena conoscere e visitare.

Questo pittoresco borgo posto sulla sponda settentrionale del Trasimeno, infatti, conserva in sé un patrimonio architettonico e artistico che vanta una storia addirittura millenaria. Ecco cosa vedere e cosa fare durante un soggiorno a Passignano sul Trasimeno.

Cosa vedere a Passignano sul Trasimeno

Il borgo di pescatori di Passignano sul Trasimeno si trova tra la Toscana e l’Umbria e per questo il suo nome deriva dal termine “Passus Nani” ovvero il Passo di Giano, alludendo appunto al mitico Dio delle Porte.

Anticamente, questo pittoresco borgo era abitato da Etruschi e Romani e sulla sua terra sostarono persino le truppe del generale cartaginese Annibale, quando sconfisse le truppe romane nella battaglia del Trasimeno del 217 a.C.

Tra le cose da vedere durante un soggiorno a Passignano sul Trasimeno c’è sicuramente l’antica Rocca, costruita durante il periodo medievale. Il centro urbano di Passignano sul Trasimeno è invece di epoca moderna e infatti venne costruito tra il Rinascimento e il Seicento. La Rocca, che non cedette nemmeno durante il conflitto della Seconda Guerra Mondiale, permette ai visitatori che vi salgono sopra per mezzo di una scala a chiocciola di godere dello splendido panorama sulle colline e sul Trasimeno da un’altezza di ben 32 metri.

Passignano sul Trasimeno, veduta

Fonte: iStock

Panorama sul lago da Passignano sul Trasimeno

Proprio insieme alla Rocca medievale, il visitatore può esplorare i tesori del Museo delle Barche, che racconta la storia di Passignano sul Trasimeno come borgo di pescatori, con esposizioni di imbarcazioni tipiche del Lago Trasimeno, di Piediluco e il “Fassoi”. Quest’ultima è una barca fattada piante palustri, provenienti dallo Stagno di Cabras, che però si trova in Sardegna. Periodicamente ed occasionalmente, inoltre, presso la Rocca vengono allestiti spettacoli di teatro, eventi musicali e mostre temporanee.

Da non perdere è anche una sosta presso la Chiesa di San Cristoforo, risalente addirittura al periodo antecedente l’anno 1000 ed edificata sopra le rovine di antico tempio pagano. Vi consigliamo di visitare anche la Chiesa di San Rocco, del 1400 e il Santuario della Madonna dell’Ulivo, risalente invece al XVI secolo, al cui interno sono oggi conservate opere di pittura e scultura di grande rilevanza, come ad esempio la Madonna col Bambino di Ascanio da Cortona, in pietra arenaria.

Nei dintorni di Passignano sul Trasimeno, invece, siamo certi che vi potrebbe entusiasmare una sosta presso il borgo di Castel Rigone, una vera e propria finestra panoramica sul Trasimeno, da cui ammirare il Santuario della Madonna dei Miracoli, tra i maggiori capolavori architettonici del Rinascimento umbro.

Altre attività da fare a Passignano sul Trasimeno

Passignano sul Trasimeno non è solo arte e cultura: tra le varie cose da fare per i viaggiatori che si avventurano in questo verde e artistico angolo d’Umbria c’è anche lo sport all’aria aperta, ad esempio.

Infatti, qui potete darvi agli sport acquatici sulle acque del Trasimeno (dal sup alla canoa), oppure costeggiarlo in sella alla mountain bike per poi avventurarvi su altri sentieri panoramici. Potete anche osservare il paesaggio a bordo di un traghetto, ma attenzione: se siete amanti delle esperienze enogastronomiche, avventuratevi lungo la Strada del Vino e dei Colli del Trasimeno e datevi alle degustazioni tra le cantine locali.

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Alla scoperta di Spoleto e dintorni

Spoleto, in Umbria e nel cuore d’Italia, è una città che affascina con la sua storia millenaria, i monumenti e l’atmosfera unica che si respira per le sue strade. Che si tratti di un breve weekend o della tappa di una vacanza più lunga, Spoleto è imperdibile perché offre un mix irresistibile di arte, cultura, natura e buona cucina. Ecco una breve guida alla scoperta della città, dalle sue antiche mura romane ai vicoli medievali, fino ai panorami mozzafiato delle colline umbre.

Passeggiare per il centro storico di Spoleto

Il centro storico di Spoleto è un concentrato di bellezza e storia, dove ogni angolo racconta secoli di vicende umane e artistiche. Le strade acciottolate, i palazzi storici e le chiese monumentali creano un’atmosfera che trasporta il visitatore in un’altra epoca. Ecco cosa non perdere assolutamente.

Piazza del Duomo e la Cattedrale di Santa Maria Assunta

Il cuore pulsante di Spoleto è senza dubbio Piazza del Duomo, una delle piazze più suggestive d’Italia, con la sua scalinata che conduce alla magnifica Cattedrale di Santa Maria Assunta. Questo capolavoro dell’architettura romanica, costruito nel XII secolo, vanta un mosaico sulla facciata e un interno ricco di affreschi di Filippo Lippi. La cattedrale è anche sede del celebre Festival dei Due Mondi, un evento internazionale che ogni estate trasforma Spoleto in un palcoscenico globale di musica, teatro e danza.

Rocca Albornoziana

A dominare la città dall’alto è la Rocca Albornoziana, una fortezza imponente costruita nel XIV secolo per volere del cardinale spagnolo Egidio Albornoz. La Rocca offre una vista spettacolare su Spoleto e sulle vallate circostanti, ed è oggi sede del Museo Nazionale del Ducato di Spoleto, dove è possibile ammirare collezioni di arte medievale e rinascimentale.

Ponte delle Torri

Uno dei simboli indiscussi di Spoleto è il Ponte delle Torri, un acquedotto-ponte di epoca medievale che collega la Rocca Albornoziana con il Monteluco (la zona collinare). Questo capolavoro di ingegneria medievale, lungo 230 metri e alto 80, è uno dei punti panoramici più spettacolari della città. Camminare sul Ponte delle Torri significa godere di una vista mozzafiato sulle colline umbre e sui boschi che circondano Spoleto.

Teatro Romano e Casa Romana

Gli amanti della storia antica non possono perdere il Teatro Romano, costruito nel I secolo a.C., che ancora oggi ospita spettacoli ed eventi culturali. Vicino al teatro si trova la Casa Romana, una domus del I secolo d.C., ricca di mosaici e decorazioni che testimoniano il lusso e il gusto dell’epoca. Entrambi i siti offrono uno spaccato della vita romana a Spoleto.

Chiesa di San Salvatore

Patrimonio dell’UNESCO, la Chiesa di San Salvatore è uno dei più importanti esempi di architettura paleocristiana in Italia. Risalente al IV-V secolo, la chiesa si distingue per la sua facciata semplice e per l’interno caratterizzato da elementi di epoca longobarda e carolingia. È un luogo che incarna millenni di storia e fede, un vero e proprio gioiello nascosto.

Perdersi tra i vicoli medievali

Perdersi e girare nel centro storico senza tempo è però il consiglio di chi arriva a Spoleto in visita. Una passeggiata tra i vicoli medievali è un’esperienza che permette di immergersi nella storia e nella vita della città. Perdendosi tra le strette vie, si scoprono scorci incantevoli, antichi palazzi e piazzette nascoste, come Piazza del Mercato, dove un tempo si svolgeva il mercato cittadino. Non mancano botteghe artigiane, caffè storici e piccoli ristoranti che offrono piatti tipici della cucina umbra.

Esplorare i dintorni di Spoleto

Spoleto non è solo una città da scoprire, ma anche il punto di partenza ideale per esplorare i dintorni ricchi di bellezze naturali e storiche e una delle regioni più autentiche d’Italia. Con qualche giorno a disposizione, ci sono diverse escursioni e visite che si possono organizzare stando di base a Spoleto.

Monteluco

A pochi chilometri dal centro, Monteluco è una montagna sacra fin dai tempi degli antichi romani, che qui veneravano il dio Giove. Oggi, Monteluco è una riserva naturale perfetta per gli amanti della natura e delle escursioni. I sentieri che si snodano tra i boschi di lecci conducono a eremi e santuari, come l’Eremo delle Grazie, oasi spirituale e di pace.

Cascata delle Marmore

A circa 40 minuti di auto da Spoleto, la Cascata delle Marmore è una delle cascate più alte d’Europa, con un salto di 165 metri. Questa meraviglia naturale, creata dai romani nel III secolo a.C., è una meta imperdibile per chi visita l’Umbria. La cascata è inserita in un parco naturale che offre percorsi di trekking, aree pic-nic e punti panoramici da cui ammirare la potenza dell’acqua.

Abbazia di San Pietro in Valle

Nascosta tra le colline, l’Abbazia di San Pietro in Valle è un monastero benedettino fondato nel VI secolo. Conosciuta per i suoi affreschi medievali e la tranquillità del luogo, l’abbazia è un’oasi di pace che permette di fare un salto indietro nel tempo e di godere di un panorama straordinario sulla Valnerina.

Norcia e Castelluccio

Per chi ha più tempo a disposizione, una visita a Norcia e Castelluccio è altamente consigliata. Norcia è famosa per i suoi prodotti gastronomici, in particolare per il tartufo nero e i salumi, mentre Castelluccio è noto per la spettacolare fioritura delle lenticchie che, in primavera, trasforma la piana in un mosaico di colori.

Castelluccio di Norcia: fioritura

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Fioritura a Castelluccio di Norcia

Curiosità e leggende

Spoleto è una città ricca di storia, ma anche di misteri e leggende che affascinano i visitatori. Una delle storie più intriganti riguarda il Ponte delle Torri, il maestoso acquedotto romano che sovrasta la valle. Secondo una leggenda locale, il ponte sarebbe stato costruito in una sola notte grazie a un patto tra un costruttore e il diavolo. Il diavolo, in cambio dell’anima del primo essere vivente che avrebbe attraversato il ponte, avrebbe completato l’opera in tempi record. Ma l’astuto costruttore, per ingannare il maligno, fece passare per primo un cane. Il diavolo, infuriato per la beffa, si dice abbia tentato più volte di distruggere il ponte senza mai riuscirci, e ancora oggi si racconta che la struttura sia protetta da una forza misteriosa.

Un’altra curiosità interessante riguarda la Rocca Albornoziana, una delle fortezze più imponenti d’Italia. Si narra che il fantasma di Lucrezia Borgia, la famosa nobildonna del Rinascimento, perseguiti ancora i corridoi della rocca. Lucrezia visse a Spoleto durante il periodo in cui fu governatrice della città, e si dice che il suo spirito vaghi inquieto, soprattutto nelle notti di luna piena.

Infine, Spoleto ha un legame particolare con il mondo dell’arte e della letteratura. Nel 1786, il celebre poeta Johann Wolfgang von Goethe visitò Spoleto durante il suo viaggio in Italia e rimase talmente colpito dal Ponte delle Torri che lo menzionò nel suo famoso diario di viaggio “Viaggio in Italia”. Questo episodio è solo uno dei tanti che legano la città ai grandi nomi della cultura europea, confermando Spoleto come una fonte di ispirazione senza tempo.

Info pratiche

Come arrivare a Spoleto

Spoleto si trova in Umbria, a circa 60 chilometri a sud di Perugia e a circa 125 chilometri a nord di Roma, Spoleto è facilmente raggiungibile sia in auto che in treno, il che la rende una meta ideale per chi cerca una fuga dalla città o un viaggio all’insegna della scoperta.

In auto: Spoleto è facilmente raggiungibile in auto grazie alla sua posizione strategica lungo la SS3 Flaminia, che collega Roma con l’Umbria. Da Roma, il viaggio dura circa 1 ora e 30 minuti, mentre da Firenze occorrono circa 2 ore e 30 minuti.

In treno: treni regionali e intercity collegano il centro storico direttamente con Roma, Perugia, e altre città umbre. Il viaggio in treno da Roma dura circa 1 ora e 20 minuti.

In aereo. Gli aeroporti più vicini sono quelli di Perugia (a circa 45 km) e di Roma Fiumicino (a circa 160 km). Dall’aeroporto di Perugia, si può raggiungere Spoleto in auto o con i mezzi pubblici in circa un’ora.

Quando andare a Spoleto

Spoleto è una meta visitabile tutto l’anno, ma le stagioni migliori sono la primavera e l’autunno, quando il clima è mite e il centro meno affollato. Anche la natura intorno durante questa stagione vanta colori unici e indimenticabili. L’estate è il periodo di maggiore affluenza turistica, nonostante il caldo deciso, anche perché il centro storico ospita numerosi eventi, tra cui il celebre Festival dei Due Mondi, che si svolge tra giugno e luglio. In inverno, invece, l’atmosfera natalizia regala un nuovo volto alla città.

Cosa mangiare a Spoleto

La cucina spoletina, e umbra in generale, è un trionfo di sapori genuini e saporiti. Impossibile venire da queste parti e rimanere a dieta! Anche i vegetariani potrebbero avere qualche difficoltà a trovare alternative alla carne, quasi onnipresente. Tra i piatti tipici spiccano gli strangozzi, una pasta fresca simile alle tagliatelle, solitamente condita con tartufo nero o con sugo di pomodoro e funghi. Altri piatti da non perdere sono la crescia, una sorta di focaccia farcita, e la porchetta, un classico dell’Umbria. Per chi ama i dolci, i tozzetti con mandorle e il rocciata, una sorta di strudel umbro, sono un vero must. Infine, i vini locali come il Trebbiano Spoletino e il Sagrantino di Montefalco sono perfetti per accompagnare i piatti della tradizione, offrendo un’esperienza enogastronomica completa.

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Cosa vedere a Todi e dintorni, gioielli della valle umbra

La pittoresca città di Todi, con i suoi poco più di sedicimila abitanti, è una piccola gemma medievale, nel cuore della regione Umbria, caratterizzata da un ricco patrimonio storico e culturale. Si trova ad oltre 400 metri di altezza sul livello del mare e dalla città è possibile godere di una vista panoramica spettacolare, che la rende una meta ideale per chi ama immergersi nelle tradizioni locali di queste cittadine storiche della penisola italiana.

Oltre a questo, visitare la città di Todi consente di vivere un’esperienza unica, con un vero e proprio salto nel passato, e di scoprire ciò che di bello ha da offrire la valle umbra.

Un tuffo nel passato medievale, alla scoperta di Todi: ecco cosa vedere

Piazza del Popolo, cuore pulsante della città

Il cuore di Todi è senza ombra di dubbio la sua piazza principale: piazza del Popolo. Si tratta di uno degli esempi più significativi dell’era medievale in Italia, che mostra oggi come le città medievali italiane fossero progettate all’epoca. La piazza è circondata da importanti edifici storici, come il palazzo del Capitano, struttura dall’architettura gotica e ricca di affreschi al suo interno, ed il palazzo dei Priori, che oggi è sede della pretura. Sotto la piazza, inoltre, sono conservate due cisterne romane, che sono parte di una serie di tunnel e pozzi sotterranei risalenti al secondo secolo a.C.

Sulla piazza del Popolo si affaccia anche la maestosa concattedrale di Todi, di epoca romanica, e che negli anni, a causa di diversi eventi come terremoti ed incendi, è stata più volte ristrutturata. Elementi che caratterizzano questa struttura sono sicuramente il suo grande rosone centrale, di epoca medievale, e gli interni, dove trovare diverse opere d’arte di grande valore, come un coro ligneo del sedicesimo secolo e diversi affreschi rinascimentali.

La chiesa di San Fortunato

Nella parte alta della città si trova la chiesa di San Fortunato, dallo stile gotico, dalla quale è possibile godere di una vista panoramica unica sulla valle umbra, il luogo adatto per gli amanti della fotografia, alla ricerca dello scatto perfetto. Il portale di questa chiesa è finemente decorato con alcuni bassorilievi, tra cui quelli di San Francesco e San Fortunato. Al suo interno, inoltre, è possibile osservare ben tredici cappelle laterali, oltre che visitare la cripta contenente le spoglie del famoso poeta e religioso, del tredicesimo secolo, Jacopone da Todi.

Il convento di Montebianco, da roccaforte a luogo di culto

Come già detto, la città di Todi è una città storica, molto importante dal punto di vista religioso nella regione. Ecco perché, tra le attrazioni turistiche che non si possono perdere in questa città c’è anche il convento di Montebianco. Una struttura che nel corso dei secoli ha subite numerose ed importanti trasformazioni, passando, ad esempio, da roccaforte a luogo di culto.

È possibile visitare oggi questo convento, godere delle sue opere artistiche esposte al suo interno, e rendere omaggio alle spoglie di San Ruggero da Todi e Andreuccio da Todi.

Pausa al casale delle Lucrezie

Dopo aver visitato in lungo e in largo la cittadina di Todi, a pochi passi dal centro, per recuperare le energie, è presente il casale delle Lucrezie. Si tratta di un antico monastero, ristrutturato, che oggi offre rifugio nelle campagne umbre. Qui è possibile assaporare i piatti tipici della regione Umbria, oltre che riposarsi nel centro benessere del casale dopo una giornata di esplorazioni.

Cosa vedere nei dintorni di Todi?

Il piccolo borgo di Collevalenza

Collevalenza si trova a pochi chilometri dalla città di Todi ed è famosa in quanto ospita il famoso santuario dell’Amore Misericordioso. Si tratta di un importante luogo di pellegrinaggio, fondato negli anni cinquanta da una religiosa spagnola. Il santuario è moderno e, grazie alla sua architettura, singolare nel suo genere. Sono presenti anche diverse piscine, che attirano numerosi fedeli ogni anno, e che sono state riconosciute come miracolose dal Vaticano.

Massa Martana e la sua tradizione vinicola

Proseguendo l’esplorazione dei dintorni di Todi, un’altra tappa quasi obbligatoria, soprattutto per gli amanti della buona cucina e del buon vino, è Massa Martana. Questa località è famosa proprio per la sua produzione vinicola e, grazie alla presenza di numerose cantine locali, sarà possibile vivere diverse degustazioni di vini locali pregiati, accompagnati dai gusti tipici della regione Umbria, considerata patria dell’enoturismo in Italia. Una visita alle cantine è un’esperienza che permette di conoscere da vicino le tradizioni enogastronomiche della regione.

Monte Castello di Vibio

A breve distanza da Todi, sorge il pittoresco ed antico borgo di Monte Castello di Vibio, famoso in tutto il mondo per ospitare il teatro più piccolo al mondo: il Teatro della Concordia. Un vero e proprio gioiello architettonico, fondato nel lontano 1808 e che ospita solo 99 posti a sedere. È una struttura in grado di conservare un’atmosfera magica, con spettacoli di alta qualità. Molto bello è anche il centro di questo borgo, in grado di offrire scorci unici e romantici, respirando l’autentica aria medievale del borgo antico.

Il parco fluviale del Tevere

Per gli amanti della natura c’è la possibilità di visitare il parco fluviale del Tevere, un grande parco che si estende proprio lunghe le sponde del fiume Tevere nei pressi della città di Todi. È la destinazione ideale per chi vuole immergersi nella ricca vegetazione umbra, con percorsi escursionistici e ciclabili, oltre che fare passeggiate a cavallo.

La città di Orvieto

Si tratta di una delle città più affascinanti dell’intera regione Umbria e, probabilmente, d’Italia. Si parla di Orvieto. Sorge a pochi chilometri da Todi, circa 35, ed è famosa per le sue storiche costruzioni: il suo Duomo, ad esempio, che è una delle cattedrali gotiche più importanti d’Italia, ed il famoso Pozzo di San Patrizio, un capolavoro del sedicesimo secolo e oggi visitato da migliaia di turisti. Inoltre, dalle mura cittadine, è possibile osservare il bellissimo e prezioso panorama circostante.

Vista della città di Orvieto in Umbria, storica cittadina italiana

Fonte: iStock

Vista della storica città di Orvieto, Umbria

Il borgo di Todi, con i suoi dintorni, rappresenta una meta imperdibile per chi vuole partire alla scoperta della vera essenza della regione Umbria. Una città ricca di monumenti medievali, di storia e cultura religiosa, in una posizione invidiabile, che permette di alternare giornate tra arte e natura. La valle umbra ha qualcosa da offrire ad ogni tipo di viaggiatore.

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All’ombra in Umbria: cascate e piscine naturali tra i boschi del centro Italia

No, non è così: la parola ombra, derivata dal latino umbra, non sta all’origine del nome della regione Umbria né del popolo degli Umbri che l’abitava in tempi remoti. Eppure il motivo di tale equivoco non è difficile da immaginare: i dolci rilievi collinari che animano il profilo morfologico della regione sono coperti di verdi e fitti boschi del cui riparo si può giovare il viaggiatore che ci si trovi a passare.

Non solo il viaggiatore, ma anche chi va alla ricerca di cascate, polle e piscine naturali d’acqua dolce può bearsi della frescura delle ombre umbre, scoprendo paesaggi unici e piccoli tesori rimasti nascosti al riparo delle chiome degli alberi.

L’Umbria è attraversata, d’altra parte, da alcuni dei fiumi più lunghi d’Italia. Il Tevere nasce in Emilia-Romagna, attraversa il territorio umbro e finisce, come noto, nel Lazio. Il Chiascio, il Nera, il Topino, il Nestore sono altri corsi d’acqua che superano tutti i cinquanta chilometri di percorrenza. Tuttavia questo non significa che l’Umbria rurale offra una gran quantità di luoghi adatti al wild swimming, anzi.

Umbria piscine naturali

Fonte: Lorenzo Calamai

Acque cristalline e purissime tra le colline dell’Umbria

Alcuni di questi fiumi hanno letto ampio e passano attraverso un ampio numero di cittadine, altri hanno corsi impetuosi, con forti correnti che li rendono più adatti agli sport acquatici come il kayak che non a un semplice tuffo rinfrescante.

Insomma: per trovare il luogo giusto per una gita estiva al fiume, dove potersi godere la fresca ombra dei boschi, incontrare un contesto naturale magico e godersi qualche bracciata in acqua dolce bisogna sapersi orientare. Ecco quindi un piccolo compendio di spot ideali per un picnic in riva al fiume.

Il Laghetto incantato di Assisi

Nel periodo estivo buona parte dei venti chilometri occupati dal corso del torrente Tescio, affluente del fiume Chiascio, rimangono in secca.

Lo si vede poco lontano da Assisi, nei pressi di Santa Maria degli Angeli, o anche a Pian della Pieve, dove una maestosa e spettacolare cascata si asciuga ben presto, trasformandosi in una sorta di grosso fossile inerme.

C’è però un luogo dove il Tescio non subisce le paturnie meteorologiche dell’estate, un laghetto incantato circondato da un’atmosfera magica, nascosto tra i boschi che popolano il Parco del monte Subasio.

Umbria piscine naturali

Fonte: Lorenzo Calamai

L’atmosfera speciale del Laghetto incantato

Per raggiungerlo si deve lasciare Assisi in direzione del già citato abitato di Pian della Pieve, superarlo e imboccare la strada per Santa Maria di Lignano. Il fondo stradale diventa sterrato, ma ben tenuto. Proseguite per ca 2,5 km fino ad incrociare un cartello che indica una strada che scende verso destra e si dirige al B&B La Zuppa Inglese. Non svoltate, ma proseguite per qualche decina di metri: troverete uno spiazzo dove lasciare la vostra auto. Il luogo dal quale si scende al fiume dista circa 9 km dal centro di Assisi ed è un ottimo percorso da fare anche in bicicletta, con una mountain bike o una bici gravel.

Dal luogo di arrivo descritto, tornate a piedi sulla strada percorsa e scendete stavolta verso il bed and breakfast. Dopo un tornante troverete il cancello che dà accesso alla tenuta della struttura, ma anche un guado per attraversare il corso del Tescio e imboccare un breve sentiero che in meno di 5 minuti vi porterà ad un’ampia radura in mezzo al bosco che dà diretto accesso alla cascata e al magico laghetto sottostante.

Umbria piscine naturali

Fonte: Lorenzo Calamai

Il laghetto incantato sul Tescio

Il sole filtra dalle chiome degli alberi, baluginando sull’azzurro specchio del laghetto alla base della cascata, con giochi di luce abbaglianti. Il contesto riparato e nascosto isola completamente dalla vicina strada bianca, il tronco ritorto di un albero offre un trampolino ideale per un tuffo.
La piscina non è profondissima, e la quantità d’acqua dipende dal momento della stagione, ma offre sempre la possibilità di un bagno rinfrescante.

I Borgoni del Torrente Sorre

Un angolo per il wild swimming davvero selvaggio e davvero nascosto: i Borgoni di Castel di Fiori, minuscolo borgo medievale perso nella campagna umbra, nei pressi di Fabro, altro bel borgo noto ai più principalmente per l’omonima uscita autostradale della A1.

Da Fabro si deve percorrere la Strada provinciale 52 in direzione di Parrano, fino a raggiungere il bivio verso sinistra che porta a Castel di Fiori. Questa seconda strada diventa a tratti bianca e va seguita per ca 5 chilometri. Prima di giungere al borgo, si nota un ampio sentiero che scende sulla sinistra. Qui va lasciata l’auto per poi proseguire a piedi.

Umbria piscine naturali

Fonte: Lorenzo Calamai

Un colore dell’acqua davvero speciale

Il percorso per arrivare fino alle cascate, chiamate Borgoni dai locali, non è particolarmente segnalato, ma con un po’ di senso dell’orientamento non è difficile riuscire a scendere verso il fiume. All’inizio del sentiero si segue una comoda carrabile fino ad incrociare dei cartelli in legno che indicano la via per i fossi e le natural pools, come c’è scritto, inoltrandosi nel bosco. Dopo poche decine di metri è necessario imboccare una deviazione verso destra che scende scoscesa fino al letto del fiume. In alternativa potete digitare le seguenti coordinate su una app per smartphone con mappe e GPS per trovare la destinazione: 42.904510, 12.100610.

Umbria piscine naturali

Fonte: Lorenzo Calamai

Indicazioni poliglotte per i Borgoni

Una volta arrivati potrete trovare due diversi spot molto vicini. Una piccola piscina naturale piuttosto profonda animata da una piccola cascatella. Pochi metri più lontano si trova una spettacolare cascata dal colore dell’acqua davvero particolare, quasi brillante malgrado l’ombra del bosco. Viene alimentata da una vicina fonte, con le acque che poi confluiscono nel torrente Sorre. Tutto intorno ci sono vasche, piscinette e cascatelle molto belle, anche se meno interessanti e non adatte al bagno perché troppo piccole e con alberi e arbusti all’interno.

Il Sasso sul Torrente Soara

Nei pressi di Città di Castello il torrente Soara ha scavato una serie di piccole piscine dove trovare refrigerio dal sole estivo. Si trovano a circa 5 chilometri dal centro cittadino, facilmente raggiungibili anche in bicicletta, nei pressi del bar ristorante il Sasso.

Il torrente Soara ha scavato in questo punto tante piccole piscine naturali adiacenti alla strada provinciale. Un luogo di relax frequentato anche i residenti della zona e che si divide in una prima zona, vicino ad un curato prato verde, totalmente investita dal sole, e una seconda parte poco più a valle, nei pressi di una cascatella, dove invece il torrente entra in una zona boschiva e sempre all’ombra.

Vicino al praticello, l’acqua scorre tranquilla, piuttosto bassa, ma immediatamente a valle costituisce delle comode vasche dove fare qualche bracciata e rinfrescarsi dal caldo sole estivo. Sui massi piatti in riva al fiume le persone prendono il sole, o si siedono sul basso fondale di alcune piscine naturali godendosi la rinfrescante temperatura delle acque del Soara.

Umbria piscine naturali

Fonte: Lorenzo Calamai

Veduta delle piscine naturali del Soara

Anche nella parte ombreggiata ci sono un paio di belle piscine, compresa una dalla forma di una vasca da bagno e un’ultima cascatella che forma un’ampia polla fra le fronde. Per chi desidera ulteriore privacy, scendendo lungo il corso del torrente per qualche decina di metri ancora, passando attraverso il letto dello stesso, si raggiunge una spiaggetta di sassolini bianchi completamente in ombra dove potersi sistemare.

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Cammino della Pietra Bianca, alla scoperta del Sud dell’Umbria

Il turismo slow è un trend di viaggio in continua crescita: sempre più persone decidono di affrontare splendidi itinerari a piedi o in mountain bike, per immergersi nella natura e disconnettersi dalla vita quotidiana. In Italia ci sono davvero tantissime opportunità per scoprire paesaggi meravigliosi e piccoli borghi storici. Nasce così il Cammino della Pietra Bianca, un nuovo itinerario ad anello che ci porta attraverso le bellezze del Sud dell’Umbria, in una terra di confine che custodisce tesori preziosi.

Alla scoperta del Cammino della Pietra Bianca

Nasce un nuovo itinerario all’insegna del turismo lento, uno splendido percorso ad anello che ci consente di scoprire territori magnifici e fin troppo sottovalutati, ricchi invece di architettura, storia e cultura. Si tratta del Cammino della Pietra Bianca, così chiamato perché si snoda quasi completamente su strade sterrate, ricoperte da pietrisco color bianco per compattarne il fondo. Inaugurato lo scorso 12 maggio, è lungo ben 118 km e lo si può percorrere sia a piedi che in mountain bike, offrendo dunque una molteplicità di esperienze ai suoi ospiti.

Il cammino attraversa i territori del Sud dell’Umbria, affrontando i dislivelli dei Monti Amerini e i bellissimi paesaggi della zona fluviale del Tevere. Si compone di 14 tappe, ciascuna delle quali tocca due borghi e ha una lunghezza variabile tra i 4 e i 16 km: è possibile dunque accorparne alcune per rendere il percorso ancor più personalizzato, in base alle esigenze di ciascun partecipante. Non c’è un punto di partenza, dal momento che si può percorrere il cammino sia in senso orario che antiorario, partendo da uno qualunque dei borghi da esso attraversati.

Oltre ad una chiara segnaletica caratterizzata dai colori bianco-arancio, il Cammino della Pietra Bianca offre la possibilità di avere un ricordo indelebile di questa avventura. Si tratta della Credenziale, ovvero il passaporto del viandante che attesta la reale percorrenza di questo itinerario: si possono raccogliere i 14 timbri relativi a ciascuna tappa, così da poter ottenere, alla fine del percorso, l’Attestato Ufficiale del Cammino della Pietra Bianca. La Credenziale ha un costo di 5 euro, i quali finiranno in un fondo volto a contribuire al mantenimento e alla cura dei sentieri dell’itinerario.

Cammino della Pietra Bianca: le tappe

Scopriamo ora quali sono le 14 tappe del Cammino della Pietra Bianca, che ci porta alla scoperta dei territori del Sud dell’Umbria.

  • Attigliano – Giove (6,8 km): nel borgo di Giove è possibile ammirare l’imponente Palazzo Ducale, un’antica fortezza medievale.
  • Giove – Penna in Teverina (6,2 km): il borgo di Penna in Teverina è il più piccolo di tutta l’Umbria, ed è particolarmente suggestivo per il suo centro storico d’impianto medievale.
  • Penna in Teverina – Amelia (16,1 km): arrampicato su una delle alture dei Monti Amerini, il borgo di Amelia è cinto da imponenti mura poligonali.
  • Amelia – Sambucetole (8.2 km): il paesino fortificato di Sambucetole ospita la suggestiva Chiesa di San Matteo Apostolo ed Evangelista.
  • Sambucetole – Montecastrilli (9,8 km): l’antico borgo di Montecastrilli ha un bellissimo centro storico, dove poter visitare la Chiesa di San Nicolò.
  • Montecastrilli – Dunarobba (4,7 km): nei pressi di Dunarobba si può ammirare un’antica foresta fossile, i cui tronchi risalgono al Cenozoico.
  • Dunarobba – Avigliano Umbro (5,2 km): nel centro storico di Avigliano Umbro, lo sguardo è catturato dal meraviglioso teatro in stile Liberty.
  • Avigliano Umbro – Castel dell’Aquila (4,1 km): il borgo di Castel dell’Aquila racchiude il Museo della Civiltà Contadina, un vero tuffo nelle tradizioni del passato.
  • Castel dell’Aquila – Collicello (3,4 km): grazie alle sue imponenti torri, il borgo medievale di Collicello ha conservato il suo aspetto più autentico.
  • Collicello – Macchie (12,2 km): la piccola frazione di Macchie è cinta da suggestivi boschi in cui perdersi nella natura.
  • Macchie – Porchiano del Monte (10,2 km): gli scorci medievali del borgo di Porchiano del Monte lasciano tutti a bocca aperta.
  • Porchiano del Monte – Lugnano in Teverina (5,8 km): il borgo di Lugnano in Teverina è considerato uno dei più belli d’Italia.
  • Lugnano in Teverina – Alviano (8.7 km): ad Alviano, si può visitare un meraviglioso castello affacciato su un’oasi naturalistica protetta dal WWF.
  • Alviano – Attigliano (16,6 km): il borgo di Attigliano vanta un bellissimo centro storico, dove spiccano la Torre dell’Orologio e la Fontana dei Delfini.
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Le imprevedibili spiagge di Sansepolcro

Quando la canicola picchia, non è sempre facile mantenere lo sguardo concentrato sulla cultura e sull’arte.

Sansepolcro, meravigliosa cittadina medievale al confine tra Toscana, Umbria e Marche che ospita alcuni dei più celebri capolavori di Piero della Francesca, ha in fondo un’anima rurale, a contatto con la natura che la circonda, e nasconde piccoli tesori d’acqua dolce che possono diventare il complemento ideale per un weekend di tarda primavera o estate che metta insieme i capolavori del Rinascimento con un tuffo rinfrescante nelle acque del torrente Afra.

Non è infatti il Tevere, che solca il centro cittadino allargandosi fino a prendere forma di fiume, la spiaggia prediletta dagli abitanti di Sansepolcro. Fino a qualche decennio fa, i ragazzi del paese si avventuravano nella vicina valle dell’Afra, per passare i lunghi pomeriggi estivi tra le cascate e le piscine naturali del torrente, riparato da frondosi e freschi boschi.

Ancora oggi le piscine naturali dell’Afra sono la destinazione ideale per i caldi pomeriggi estivi. Dopo aver visitato il centro storico medioevale della città, dopo essersi lustrati gli occhi di fronte alle opere di Piero della Francesca e alle altre mirabili attrazioni artistiche di Sansepolcro, è il momento di immergersi, letteralmente, nella natura, andando alla scoperta delle spiagge d’acqua dolce che si trovano poco fuori città.

Fonte: Lorenzo Calamai

I tetti di Sansepolcro nella luce della golden hour

Sansepolcro, la città di Piero della Francesca

Adagiata sulle sponde del fiume Tevere, Sansepolcro è un piccolo centro di circa 15mila abitanti con una concentrazione di capolavori dell’arte rinascimentale da far invidia a qualsiasi altra città toscana.

Qui, infatti, è nato Piero della Francesca, uno dei pittori più importanti del Rinascimento che, dopo aver lavorato a Arezzo, Rimini, Roma, Perugia e Urbino, tornò nella città natale negli ultimi anni prima della morte, avvenuta il 12 ottobre 1492, il giorno in cui Cristoforo Colombo sbarcava per la prima volta in un nuovo continente.

Il Museo Civico di Sansepolcro ospita due delle più mirabili opere del proprio enfant du pays: il Polittico della Misericordia e la Resurrezione.

Il Polittico, realizzato tra il 1445 e il 1462, è di particolare impatto scenografico, ospitato in una sala buia e rivestita di nero per dare risalto alle sue 23 tavole a sfondo dorato. Al centro figura l’altera immagine della Madonna della Misericordia, il cui mantello dà riparo ai fedeli, infinitamente più piccoli. La forza dell’opera, oltre che nella suggestione della sua complessità, sta nell’utilizzo di forme geometriche e nell’organizzazione prospettica della scena, caratteristiche innovative e distintive di Piero della Francesca.

Fonte: Lorenzo Calamai

Il Polittico della Misericordia è un’opera suggestiva, innovativa e imponente

La Resurrezione, opera successiva, è un affresco recentemente salvato da un’importante opera di restauro operata tra il 2015 e il 2018. Un’opera costruita con cura geometrica, ma sottraendo stavolta la figura del Cristo alle leggi della prospettiva che valgono invece per i soldati addormentati ai suoi piedi, a simboleggiarne lo sfuggire alle leggi terrene.

All’affresco della Resurrezione è collegato un aneddoto storico: si narra che nel 1944 il comandante alleato Anthony Clarke, che aveva ordinato il bombardamento di Sansepolcro per riscattarla dall’occupazione tedesca, fermò l’artiglieria nel momento in cui si ricordò dell’entusiastico racconto che lo scrittore Aldous Huxley aveva fatto, vent’anni prima, dell’opera di Piero della Francesca, giungendo a definirla il più bel dipinto al mondo.

Fonte: Lorenzo Calamai

Un particolare dalla Resurrezione, con il corpo atletico del Cristo ispirato ai modelli classici della scultura greca

Sansepolcro non si esaurisce però qui: il centro storico è caratterizzato da un dedalo di vicoli e viuzze che regalano scorci architettonici di notevole bellezza, improntati alla natura medioevale del borgo, costituitosi attorno ad una abbazia nel X secolo.

Nella bella Basilica Concattedrale di San Giovanni Evangelista, per tutti il Duomo di Sansepolcro, è conservato un dipinto raffigurante l’Ascensione di Cristo ad opera del Perugino, altro autore chiave del Rinascimento, e il particolare Volto Santo, una scultura lignea di incerta datazione proveniente da oriente e oggetto di venerazione.

Ai margini del centro storico l’imponente fortezza risale all’epoca medicea ed è opera dell’architetto Giuliano da Sangallo, uno dei nomi più prestigiosi dell’architettura del sedicesimo secolo.

Alla scoperta del torrente Afra

Albula, l’antico nome del fiume Tevere. Un corso d’acqua che immediatamente evoca tempi remoti ed epoche sepolte dal passare del tempo: un accumularsi di Storia che si rintraccia su tutto il territorio attraversato dai 405 chilometri di lunghezza del fiume sacro ai destini di Roma, come recita la patriottica incisione sulla colonna posta in epoca fascista presso le sorgenti sul monte Fumaiolo, in Emilia-Romagna.

L’unico, breve tratto che il Tevere compie in Toscana è qui, nei pressi di Sansepolcro, prima di proseguire in Umbria, passando per il territorio dei comuni di Città di Castello, Perugia, Todi, Orvieto e infine passando nel Lazio.

La parte iniziale della valle del Tevere ha un notevole interesse naturale, di qua e di là dal confine con la Toscana e il torrente Afra ne è uno degli affluenti più affascinanti. Nel suo breve corso fa in tempo a formare spettacolari piscine naturali all’ombra di un fitto bosco di castagni.

Fonte: Lorenzo Calamai

La cascatella del torrente Afra dà vita a una bella piscina naturale

Per raggiungere le spiagge d’acqua dolce più vicine a Sansepolcro, si deve imboccare via della Montagna, la strada che risale tutto il corso dell’Afra, fiancheggiandolo, fino ad arrivare per l’appunto in frazione Montagna, un piccolo abitato all’ombra del massiccio dell’Alpe della Luna.

In corrispondenza della struttura ricettiva San Martino val d’Afra si trova quello che i locali chiamano Gorgo dei Ciliegi, una bella polla d’acqua rinfrescante ai piedi di una cascata.

Tuttavia le due piscine d’acqua dolce più belle si trovano qualche chilometro più a monte, poco prima del bivio della strada con le indicazioni per Germagnano. Qui un sentiero sulla destra della sede stradale scende verso il torrente. Le varie biforcazioni della traccia conducono alle due diverse piscine naturali che si nascondo all’ombra del bosco.

A monte, il corso del torrente scivola su un percorso scavato nella roccia fino a scendere dolcemente nell’ampia e invitante piscina ai suoi piedi, alla costante ombra di un fitto bosco che isola completamente dalla pur vicina strada asfaltata. Ha un fondale di sassolini rotondi e attorno un anfiteatro di roccia che rendono il luogo il più comodo per un picnic o semplicemente per una sosta rilassante.

Più a valle, un’ampia polla ben più profonda è sormontata da una cascatella più alta. Si può raggiungere percorrendo il sentiero o camminando dentro il letto del torrente e poi tuffandosi direttamente dalla cascata che la domina, per avere un brivido di adrenalina in più.

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Umbria, patria dell’enoturismo: le esperienze da vivere

Considerata il cuore verde d’Italia, l’Umbria è una regione ricca di sorprese: la sua natura incontaminata e gli splendidi borghi d’arte attirano ogni anno migliaia di turisti provenienti da ogni parte del mondo. Ma da diverso tempo, ormai, è anche considerata la meta perfetta per gli amanti dell’enoturismo. I suoi sapori tradizionali e le numerose cantine sparse su tutto il territorio offrono la possibilità di vivere esperienze (gastronomiche e non solo) davvero suggestive. Scopriamo quali sono le migliori della primavera.

L’enoturismo in Umbria

Rigogliose colline destinate alla coltivazione dell’uva, con splendidi vigneti che si perdono a vista d’occhio: l’Umbria è patria dell’enoturismo, con le sue tantissime cantine dove fare degustazioni e scoprire i segreti dell’arte della produzione del vino. È qui che nasce il Movimento Turismo del Vino dell’Umbria, che valorizza le realtà aziendali e incentiva l’accoglienza degli ospiti per far sì ce il turismo enogastronomico diventi sempre più vivace. Con l’arrivo della primavera, sono proprio le cantine che fanno parte dell’associazione a proporre alcune attività davvero interessanti, per coinvolgere i turisti. Ecco quelle più curiose.

Le esperienze da vivere nelle cantine

Iniziamo dalla cantina Dionigi a Montefalco, dove le visite guidate all’azienda e le degustazioni sono all’ordine del giorno. Ciò che rende speciale questo luogo è la sua vista panoramica, che offre un colpo d’occhio incredibile sulle città di Assisi e di Spello. E per chi vuole godersi appieno questo spettacolo, c’è persino la possibilità di effettuare un giro in mongolfiera organizzato dalla cantina: è l’occasione ideale per ammirare la Valle di Assisi da un punto di vista unico, naturalmente dopo aver assaporato le prelibatezze locali.

Tenuta Vitalonga, invece, punta tutto su un’esperienza ricca di storia: siamo a Ficulle, quasi al confine con la Toscana e il Lazio, dove si respira un’atmosfera davvero particolare. La cantina propone ovviamente visite guidate dei vigneti e dell’azienda, ma anche degustazione di vini abbinati a piatti di stagione a base di tartufo. La sua specialità è la cucina ispirata alla tradizione etrusca, che racconta le origini di questo territorio così ricco di sorprese. Si può anche fare una bella passeggiata alla scoperta delle vicine grotte etrusche, per immergersi nel paesaggio suggestivo.

Un’altra esperienza particolare è quella proposta dall’azienda agraria Carini: situata tra le pendici del Monte Tezio e la piana del lago Trasimeno, offre numerose cooking class abbinate a tante attività riservate ai bambini, per soddisfare anche le esigenze delle famiglie. Dopo la visita alle vigne locali, ci si può poi godere un picnic alla Big Bench, la splendida panchina gigante colorata da cui si può ammirare il panorama della Valle del Rio Caina. E chi fosse interessato, da fine maggio c’è la possibilità di partecipare ad un’emozionante caccia al tartufo.

Infine, la cantina Castello di Corbara, che si trova tra Orvieto e Todi, accoglie tutti gli appassionati di enoturismo con le sue visite guidate gratuite all’azienda, alla barricaia e ai vigneti storici. In abbinamento, è possibile aggiungere una degustazione di vini e prodotti tipici locali, o un pranzo presso il vicino agriturismo. Naturalmente, c’è la possibilità di assaporare numerosi piatti a base di tartufo, accompagnati da esperti del luogo e dai loro cani da caccia.