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Weekend d’autunno in Maremma tra borghi, terme e panorami unici

Colline ricche di vigneti, paesaggi poetici da scoprire a piedi o in bici, terme in cui lasciarsi coccolare nelle fresche serate autunnali: da qui capisci subito di essere in Maremma, una zona della Toscana considerata a tutti gli effetti il regno dei buongustai e del turismo lento. Una terra affascinante, raccontata in tutta la sua bellezza, talvolta drammatica, da pittori quali Giovanni Fattori.

Un luogo dove il mare non è mai troppo lontano e una meta perfetta da esplorare anche durante l’autunno. Andiamo?

I borghi più belli della Maremma

Il modo migliore per cominciare il vostro weekend d’autunno in Maremma è visitando uno o più borghi. Tra i nostri preferiti citiamo Montemerano che, con le sue viuzze lastricate e le case in pietra dorata, rappresenta un piccolo gioiello medievale arroccato tra gli ulivi: un luogo sospeso nel tempo, ideale per una passeggiata romantica. Castiglione della Pescaia, invece, regala scorci sul mare e un borgo antico dominato dal castello aragonese, da cui si gode una vista incantevole sulla costa toscana.

Più nell’interno, Sovana affascina con la sua atmosfera etrusca e i resti archeologici che testimoniano un passato millenario. Infine Sorano, spesso definita la “Matera toscana”, stupisce con le sue case scavate nel tufo e un intreccio di vicoli che si aprono su panorami mozzafiato.

Relax alle terme

Anche la presenza di splendide terme fa della Maremma una meta perfetta da esplorare in autunno. A poca distanza dalle Terme di Saturnia ci sono le cascate termali più scenografiche di tutta la Toscana, uno di quei luoghi che tutti dovrebbero visitare almeno una volta nella vita.

Stiamo parlando delle Cascate del Mulino, dove l’acqua calda e sulfurea si riversa in una serie di piscine naturali scavate nella roccia, creando un paesaggio da cartolina. Il vapore che si alza leggero nelle mattine d’autunno regala un’atmosfera quasi magica, mentre il rumore costante dell’acqua accompagna chi sceglie di immergersi in queste vasche naturali.

Terme del Mulino

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Le famose Cascate del Mulino

Trekking e percorsi in bici

Se al relax preferite le attività all’aria aperta, siamo sicuri che la Maremma non vi deluderà. L’autunno, infatti, è il momento ideale per esplorarla a piedi o in bicicletta. La Riserva Naturale del Monte Labbro, vicino ad Arcidosso, offre sentieri che permettono di scoprire boschi, fauna locale e punti storici come la torre Giurisdavidica.

Il Parco Naturale della Maremma, o Parco dell’Uccellina, propone itinerari panoramici tra pinete e calette, percorribili a piedi o in bici. Tra i percorsi più accessibili ci sono anche la Pineta Granducale fino a Cala di Forno e l’anello Follonica-Torre Mozza-Carbonifera. Anche il Parco di Montioni e la Riserva di Orbetello meritano una visita per chi cerca natura e avventura.

Degustazione di vini e visite alle cantine

Infine, tra le esperienze da non perdere in autunno in Maremma c’è senza dubbio la degustazione dei vini locali. Tra le mete da raggiungere vi consigliamo Suvereto, borgo medievale ideale per un tour tra vigne e cantine, dove è possibile assaporare rossi intensi e strutturati, frutto di uvaggi simili a quelli dei più noti vini di Bolgheri. Le visite guidate permettono di scoprire i segreti della vinificazione, dalla raccolta delle uve alla maturazione in botti di legno.

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Foliage in Trentino: 10 luoghi dove la natura si trasforma in un quadro vivente

Con la fine dell’estate e l’arrivo dei primi venti freschi, il Trentino si trasforma in un mosaico di colori e profumi. I prati verdi e i pascoli d’alta quota lasciano spazio a boschi infuocati, dove il rosso dei larici e l’oro dei faggi avvolgono vallate e sentieri. È il tempo in cui le montagne si accendono al tramonto, le mele maturano nei frutteti e i borghi si riempiono del profumo di castagne arrostite e vino novello.

Gli escursionisti percorrono la Val di Cembra e la Val di Fumo tra tappeti di foglie scricchiolanti, mentre chi cerca quiete raggiunge i rifugi o le terme, davanti a un camino acceso. Dalle vette delle Dolomiti alle cascate, l’autunno regala uno spettacolo che è un invito a rallentare e lasciarsi sorprendere, passo dopo passo, da una natura in metamorfosi.

Pronti a vivere queste atmosfere? Qui vi consigliamo i luoghi più belli da raggiungere per ammirare il foliage in Trentino!

Val di Cembra

Cominciamo il nostro viaggio alla scoperta dei luoghi più belli dove vedere il foliage in Trentino con la Val di Cembra che, in autunno, si accende di una bellezza indescrivibile. Davanti a voi avrete un paesaggio composto da vigneti terrazzati che in questo periodo si tingono di rosso e oro, disegnando onde di colore sulle colline di porfido.

Tutt’intorno, i boschi che abbracciano i laghi alpini riflettono mille sfumature d’ambra e bronzo. Tra i luoghi da raggiungere consigliamo il lago di Santa Colomba, poco sopra Civezzano, ideale per passeggiate silenziose tra pini e faggi, e il Lago Santo, a 1.200 metri, che regala una sinfonia di colori che si specchiano tra le rocce e le foreste. Non andate via senza aver provato i vini locali, come il Müller Thurgau e il Nosiola, protagonisti assoluti delle feste d’autunno!

Val di Fumo

Andiamo ora nell’estremità occidentale del Trentino, dove ad accogliervi troverete la Val di Fumo, un paesaggio unico dove l’acqua, la roccia e la foresta si fondono in un equilibrio perfetto. Conosciuta come il “piccolo Canada del Trentino” e prosecuzione della Valle di Daone, questa valle glaciale incanta per i suoi torrenti cristallini, i boschi di larici e abeti rossi e le montagne, che si specchiano nel cielo terso d’autunno.

Il sentiero che la attraversa è quasi pianeggiante e adatto anche alle famiglie, è lungo 12 chilometri e richiede all’incirca 3 ore e 45 minuti di camminata. Consigliamo di raggiungere il Rifugio Val di Fumo, affacciato su un panorama senza tempo, dove potrete ammirare il foliage al suo apice, soprattutto la mattina.

Forra del Lupo

In autunno, quando i boschi di faggio e larice si accendono di rosso e oro, la camminata a Forra del Lupo diventa un’esperienza ancora più intensa. Tre ore di trekking tra natura e storia, dove ogni curva del sentiero racconta il coraggio, la fatica e la meraviglia di queste montagne trentine. Tracciato durante la Grande Guerra, questo itinerario vi condurrà dentro una gola spettacolare, tra pareti di roccia che custodiscono le antiche trincee e i ricoveri scavati dagli austro-ungarici più di un secolo fa.

Dal passo di Serrada (località Cogola), il sentiero SAT 137 sale dolcemente lungo il versante destro della valle di Terragnolo fino a raggiungere il Forte Dosso delle Somme, offrendo panorami che spaziano sul Pasubio, sul passo della Borcola e sull’intera alta valle.

Cascate di Saent

Siete amanti delle cascate in autunno? D’altronde siamo in Trentino, dove trovarle non è così difficile! In particolare, vi suggeriamo di raggiungere le Cascate di Saent, nel cuore del Parco Nazionale dello Stelvio. Qui, nella splendida Val di Rabbi, l’acqua del torrente si tuffa fragorosa tra rocce e abeti secolari, mentre il bosco intorno si accende di giallo e arancio, mescolandosi al verde intenso dei sempreverdi.

Il percorso per raggiungerle, di circa tre ore complessive e 400 metri di dislivello, regala panorami in continuo mutamento e il piacere autentico di camminare in montagna. Si parte poco fuori dal borgo di Piazzola, si sale verso la malga Stablasolo e, dopo aver attraversato un ponte di legno sul torrente, si raggiunge la prima cascata, elegante e impetuosa al tempo stesso. Ma il momento più magico arriva poco più su, davanti al secondo salto d’acqua: un vortice spumeggiante che sprigiona energia pura, un inno alla forza e alla meraviglia della natura trentina.

Lago di Toblino

Non serve essere escursionisti esperti per godere della magia dell’autunno in Trentino: anche una semplice passeggiata intorno ai suoi laghi più incantevoli può trasformarsi in un’esperienza di foliage indimenticabile. Tra i più affascinanti spicca il Lago di Toblino, un piccolo gioiello naturale incastonato tra le montagne della Valle dei Laghi.

Il lago è celebre non solo per la sua bellezza, ma anche per il romantico Castello di Toblino, che si specchia maestoso sulla riva. Circondato da ulivi e vigneti, questo maniero è avvolto da un alone di leggenda: si narra che un tempo fosse dimora di fate benevole che proteggevano il luogo!

Il percorso è facile e adatto a tutti, ideale anche per famiglie o per chi desidera godersi la natura senza fretta. Durante l’autunno, il contrasto tra l’azzurro dell’acqua e il rosso acceso della vegetazione regala scorci spettacolari, perfetti per chi ama fotografare o semplicemente per chi vuole lasciarsi incantare dalla quiete del luogo.

I castagneti di Brentonico

Se volete immergervi tra i colori dell’autunno in Trentino, un altro luogo da raggiungere è Castione di Brentonico, nel cuore del Parco Naturale del Monte Baldo. Conosciuto dai botanici europei come il “Giardino d’Italia” per la straordinaria varietà di piante e fiori rari, vanta boschi che, in questa stagione, si accendono di una particolare luce dorata.

In particolare, attorno al pittoresco borgo di Castione, i castagni secolari vestono le loro chiome d’oro e di rame, mentre il profumo dei marroni del Baldo, dolci e profumati, si diffonde nell’aria. È la stagione perfetta per camminare tra i sentieri punteggiati di foglie, raccogliere castagne e lasciarsi avvolgere dai colori del bosco: si tratta di sentieri semplici, adatti anche alle famiglie. Ogni anno, inoltre, solitamente verso la fine di ottobre, viene organizzata anche la Festa del Marrone che celebra questi frutti simbolo con tanti piatti tipici.

Sentiero Anello Poit

Sopra il borgo di Mezzano, tra i più belli d’Italia, si snoda l’Anello Poit, un sentiero tematico di mezza quota che in autunno si trasforma in un vero spettacolo naturale. Lungo i suoi cinque chilometri, tra boschi e prati, il paesaggio esplode in un caleidoscopio di colori: i faggi infiammano il panorama con sfumature che vanno dal giallo miele al rosso acceso, mentre l’aria si riempie del profumo umido della terra e delle foglie.

In circa due ore e mezza di cammino, senza grandi dislivelli, si attraversano radure luminose e punti panoramici che si aprono come finestre su scenari sorprendenti: le Pale di San Martino, il Monte Pavione, i prati verdi di San Giovanni e le acque turchesi del Lago della Val Noana.

Lago di San Pellegrino

Tra le gite tranquille da fare in autunno in Trentino c’è anche quella al Lago di San Pellegrino, situato tra le montagne al confine orientale della regione. Qui, potrete trascorrere qualche ora percorrendo il comodo anello escursionistico che ne segue il perimetro, arricchito da sculture in legno, piccoli ponti e passerelle che accompagnano la passeggiata.

In autunno, quando i larici si tingono d’oro e la luce si fa più morbida, il lago regala riflessi cangianti: sulle sue acque compaiono le Cime di Costabella, del Col Margherita, di Juribrutto e persino Cima d’Uomo, componendo un quadro splendido che cambia con il sole e le ombre del giorno. Il nome deriva dalle vicende storiche che hanno caratterizzato il territorio, luogo di passaggio fin dai tempi dei frati di San Pellegrino e teatro di antiche battaglie.

Terrazza Belvedere

Se cercate un modo ancora più semplice di ammirare il foliage in Trentino, vi consigliamo di percorrere il sentiero panoramico che, in poco più di venti minuti, conduce alla suggestiva Terrazza Belvedere. Il percorso si snoda tra dolci salite e tratti ombreggiati e, una volta arrivati, davanti a voi si aprirà una vista mozzafiato sulla Valle dell’Adige.

È il luogo perfetto per una sosta contemplativa, magari con un plaid e un thermos di tè caldo, o come punto di partenza per esplorare altri sentieri immersi nel foliage.

Cascate di Vallesinella

Infine, concludiamo i nostri consigli con le bellissime Cascate di Vallesinella. Il percorso per raggiungerle è abbastanza semplice e si snoda in un ambiente naturale di grande bellezza, incorniciato dalle celebri vette del Gruppo di Brenta: il Crozzon di Brenta, la Cima Tosa, la Cima Margherita, le Punte di Campiglio e il maestoso Crozzon di Val d’Agola.

La valle rappresenta non solo una delle principali porte d’ingresso al Gruppo di Brenta dalla Val Rendena, ma anche un luogo ideale per chi desidera trascorrere una giornata immerso nella natura, tra prati verdi e scorci panoramici. È perfetta per una gita rilassante, un picnic in famiglia o semplicemente per rigenerarsi respirando la fresca aria di montagna in autunno.

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Il lago della Sicilia dove sembra di stare su Marte

Non tutti sanno che l’isola di Pantelleria è una vera e propria spa a cielo aperto. La Perla Nera del Mediterraneo, così chiamata per via delle sue origini vulcaniche, è una perfetta destinazione termale. Le terme di Pantelleria sono libere e ce ne sono diverse, tra queste c’è il Bagno dell’Acqua, un laghetto di origine vulcanica anche chiamato Lago di Venere o Specchio di Venere dove un team di ricercatori italiani ha identificato un ambiente naturale con analogie geologiche con il pianeta Marte dove si potrebbero simulare le condizioni della Terra primordiale per scopi scientifici.

Lo Specchio di Venere

Il Lago di Venere o Specchio di Venere è un bacino di origine vulcanica che si trova nella zona Nord di Pantelleria, all’interno del Parco nazionale dell’Isola di Pantelleria. I colori dell’acqua sono incredibili e restituiscono allo sguardo una miriade di sfumature di azzurro che regalano un bellissimo contrasto con la sabbia bianchissima e il verde della macchia mediterranea. Si dice che in questo lago la dea Venere si specchiasse prima di vedere il dio Bacco.

Questo suggestivo laghetto è alimentato da tre sorgenti termali di acqua calda tra i 35 e i 58 gradi, oltre che dalle piogge. Un altro aspetto interessante è che su una sua riva, precisamente quella più a Sud e di origine alluvionale, vi sono fanghi termali e minerali nella cui composizione sono stato individuati sodio, potassio e zolfo. Si dice che abbia alcune proprietà terapeutiche, in particolare nel trattamento di psoriasi e reumatismi.

Il Lago di Venere come Marte: la scoperta

Come anticipato, nell’isola siciliana, un team di ricercatori italiani ha identificato un ambiente naturale con analogie geologiche con Marte. Questo ambiente potrebbe dunque simulare anche le condizioni della Terra primordiale. Lo studio, pubblicato sull’International Journal of Molecular Sciences, è frutto della collaborazione nientemeno che tra il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), l’Istituto nazionale di astrofisica (Inaf) e le Università della Tuscia e la Sapienza di Roma, finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi).

Ricordano Le Scienze che, proprio come scriveva Charles Darwin in una lettera del 1871 al suo amico Joseph Dalton Hooker, la vita potrebbe essere nata in ‘un piccolo stagno caldo’. E oggi, a oltre 150 anni di distanza, quell’ipotesi trova qualche conferma grazie allo studio che il team di esperti ha effettuato sull’isola di Pantelleria, e proprio nelle acque del piccolo lago termale Bagno dell’Acqua o Lago di Venere.

Questo luogo si è rivelato un laboratorio naturale ideale per simulare ambienti simili a quelli che potrebbero essere esistiti miliardi di anni fa sia sulla Terra ma anche su Marte, offrendo maggiori informazioni sui meccanismi universali dell’origine della vita.

“Il lago Bagno dell’Acqua si distingue per la combinazione unica di alta alcalinità, attività idrotermale, diversità mineralogica e attività microbica”, ha spiegato Giovanna Costanzo, biologa molecolare del Cnr, riporta Adnkronos. Utilizzando l’acqua del lago, gli scienziati sono riusciti a sintetizzare molecole di RNA (RiboNucleic Acid, acido ribonucleico, una delle due molecole fondamentali per la vita) a partire da precursori noti.

Questa ricerca ha confermato la possibilità di condurre esperimenti di astrobiologia in un ambiente esterno al laboratorio, sfruttando le proprietà chimiche e fisiche del lago che rispecchiano le condizioni di aree marziane come il cratere Jezero. I risultati ottenuti dal team italiano sono di grande portata. Non solo è stato sintetizzato l’RNA, ma anche tutte le basi azotate presenti sia nel DNA (DeoxyriboNucleic Acid) sia nell’RNA.

Inoltre, come specificato dal chimico organico Raffaele Saladino, “sono stati ottenuti anche componenti del PNA (Acido Peptidico Nucleico), un potenziale precursore degli attuali acidi nucleici”. Questi risultati suggeriscono che l’origine della vita potrebbe aver seguito un percorso chimico comune sia sulla Terra primitiva sia su Marte.

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Terme di Abano, obiettivo benessere: tutto quello che c’è da sapere

Meta storica del benessere in Italia, Abano Terme è una delle località termali più conosciute e apprezzate d’Europa. Situata ai piedi dei Colli Euganei, nel cuore del Veneto, Abano è famosa per il suo fango termale dalle proprietà terapeutiche riconosciute anche dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

Le Terme Euganee di Abano, Montegrotto, Galzignano, Battaglia e Teolo costituiscono la più grande stazione termale d’Europa specializzata in fangobalneoterapia e trattamenti termali, capostipiti delle terapie naturali che affondano le radici nell’epoca romana. Il concetto di Salus Per Aquam, da cui deriva l’acronimo SPA, nasce proprio qui: terapie che traggono beneficio dagli elementi naturali dell’acqua e della terra, perfettamente tollerate dall’organismo umano.

Più di 100 stabilimenti termali compongono questa rete d’eccellenza, vanto per tutto il Veneto del wellness. I numerosi hotel, ognuno con il proprio centro termale interno, sono specializzati in fangoterapia e trattamenti inalatori. Alle aree wellness si aggiungono le oltre 240 piscine termali interne ed esterne dove rilassarsi avvolti nel tepore dell’acqua. Nei singoli centri termali annessi agli hotel delle Thermae Abano e Montegrotto, la medicina termale si applica a una vasta gamma di patologie. Diversi hotel sono convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale (S.S.N.) e offrono ogni tipo di attività curativa termale, supervisionata da direttori sanitari e personale specializzato.

Ecco tutte le informazioni pratiche per organizzare una visita alle terme convenzionate di Abano.

Come arrivare alle terme di Abano

Le strutture termali convenzionate con il SSN si trovano tra Abano Terme e Montegrotto Terme, a pochi chilometri da Padova, facilmente raggiungibili sia in auto che coi mezzi pubblici. Chi arriva in auto può uscire dall’autostrada A13 Bologna–Padova al casello Terme Euganee e proseguire lungo la SP16 in direzione Abano. Chi proviene dall’autostrada A4 Milano–Venezia può uscire al casello Padova Ovest. Per chi preferisce il treno, la stazione Terme Euganee-Abano-Montegrotto si trova sulla linea ferroviaria Padova–Bologna, mentre la stazione di Padova dista circa 12 km ed è servita da autobus di linea ogni 20 minuti circa. Dalla stazione è possibile raggiungere i centri termali a piedi o con mezzi pubblici. Da Padova e Venezia partono inoltre autobus extraurbani diretti, mentre all’interno del territorio termale circola anche un servizio navetta locale.

Giorni e orari di apertura delle Terme di Abano

Le strutture termali convenzionate con il SSN sono generalmente aperte dal lunedì al sabato, prevalentemente in fascia mattutina. In particolare:

  • Le fangobalneoterapie sono solitamente disponibili dalle 5 alle 12, come avviene presso strutture come l’Hotel Terme Belsoggiorno, che in alcuni casi offrono turni anche la domenica mattina.
  • Le cure inalatorie, tra cui aerosol, inalazioni e insufflazioni, si effettuano tra le 7 e le 13:30 circa, come presso le Terme La Contea. Alcuni stabilimenti garantiscono l’accesso fino alle 12:00 il sabato.
  • Le piscine termali per uso benessere e i centri SPA, non convenzionati con il SSN ma disponibili negli stessi hotel, possono rimanere aperti dalle 8 alle 20, con alcune strutture che prolungano l’orario fino alle 23:30, in particolare nel weekend (es. Hotel Terme Eliseo, Aquis, Panta Rhei).

È sempre consigliata la prenotazione anticipata, sia per le cure convenzionate sia per l’accesso ai servizi wellness, soprattutto nei periodi di alta affluenza.

Prezzi e convenzioni delle Terme di Abano

Le cure termali convenzionate con il Servizio Sanitario Nazionale sono accessibili a tutti i cittadini italiani in possesso di una prescrizione del proprio medico di base. Ogni cittadino ha diritto a un ciclo all’anno di cure termali, pagando solo il ticket sanitario previsto (che può variare in base al reddito o all’eventuale esenzione). Le tipologie di cure incluse nella convenzione generalmente sono:

  • 12 applicazioni di fango termale con bagno terapeutico;
  • 12 bagni termali semplici;
  • 12 cure inalatorie (inalazioni e aerosol);
  • 12 insufflazioni endotimpaniche con supporto inalatorio.

Il costo del ticket varia generalmente da 3 a 55 euro. Alcune strutture propongono inoltre pacchetti per terapie senza soggiorno, particolarmente vantaggiosi per chi risiede in zona o vuole seguire un ciclo di cure senza pernottare. In parallelo, molte strutture offrono anche trattamenti liberi e giornate benessere a pagamento, con accesso a piscine termali, SPA e massaggi.

Piazza Fontana, Abano Terme

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Piazza Fontana di notte, Abano Terme

Trattamenti e servizi disponibili alle Terme di Abano

Le terme convenzionate di Abano offrono cure di comprovata efficacia, riconosciute dal Ministero della Salute. Il trattamento più caratteristico è la fangobalneoterapia, che combina applicazioni di fango termale maturato con bagni in acqua salsobromoiodica. È particolarmente indicata per chi soffre di artrosi, reumatismi, dolori muscolari e disturbi della colonna vertebrale.

Le terapie inalatorie, invece, aiutano a prevenire e trattare riniti, sinusiti, faringiti e altre affezioni dell’apparato respiratorio. I trattamenti sono sempre supervisionati da medici specializzati e personalizzati in base alle esigenze del paziente.

A questi si affiancano, nelle strutture più attrezzate, programmi di idrokinesiterapia, fisioterapia, riabilitazione motoria e trattamenti estetici. Sono disponibili anche sedute di balneoterapia (bagni in acqua termale, docce idromassaggio, ginnastica vascolare, cure vascolari), massoterapia (massaggi terapeutici e fisioterapici), esperienze in grotta termale con vapori naturali, e percorsi dedicati allo sport e medicina termale, per una riabilitazione attiva in sicurezza. Inoltre, molte strutture propongono terapie per la cura delle patologie vascolari periferiche, trattamenti di otorinolaringoiatria, reumatologia, ginecologia, programmi di medicina preventiva e antiaging e percorsi di nutrizione e benessere psico-fisico.

Le piscine termali sono spesso accessibili anche a chi non usufruisce delle cure mediche, e offrono un’esperienza rigenerante per corpo e mente.

Trattamenti per i bambini

Le terme di Abano e Montegrotto sono anche una destinazione ideale per le famiglie con bambini. Alcuni stabilimenti termali offrono infatti trattamenti specifici per i più piccoli, in particolare cure inalatorie (come aerosol e inalazioni), che risultano utili per prevenire e curare sinusiti, bronchiti, laringiti e patologie dell’apparato respiratorio, molto diffuse in età pediatrica. Queste cure possono essere effettuate anche in braccio a mamma o papà, in ambienti accoglienti e dedicati. Inoltre, molte strutture propongono corsi di acquaticità per neonati e future mamme, grazie alla temperatura costante delle piscine termali (circa 35°C), ideale per il rilassamento e il benessere psicofisico.

Gli hotel per famiglie, convenzionati con il SSN, offrono anche servizi su misura: family room, menù dedicati, aree gioco, animazione, servizio baby-sitting su richiesta, biciclette con seggiolini e sconti sul soggiorno in base all’età.

Terme di Abano, info utili

Tutte le strutture convenzionate dispongono di spogliatoi, armadietti e assistenza sanitaria in loco. Il parcheggio è disponibile in quasi tutti gli hotel termali e nei pressi delle strutture più grandi sono presenti anche parcheggi pubblici. L’accesso è garantito anche a persone con disabilità, con ambienti attrezzati e personale formato per l’accoglienza.

Per accedere alle cure convenzionate è necessario presentare una prescrizione medica (la cosiddetta “ricetta rossa”) del proprio medico curante, nella quale sia indicato il tipo di patologia e il trattamento consigliato. La ricetta è valida per 365 giorni dalla data di emissione. È possibile prenotare le cure direttamente presso la struttura scelta, telefonicamente o presentandosi in reception.

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Lutezia svelata: la Parigi romana nascosta sotto i nostri piedi

Parigi non è stata costruita in un giorno. E nemmeno è sempre stata la scintillante Ville Lumière che conosciamo: molto tempo fa, prima dei boulevard haussmanniani e delle guglie gotiche, la capitale francese era conosciuta come Lutetia, una fiorente città gallo-romana affacciata sulla Senna. Un nome che oggi riecheggia come un’eco lontana, ma che torna a farsi sentire grazie alle scoperte archeologiche più recenti.

Proprio negli ultimi anni, nuove campagne di scavo hanno riportato alla luce testimonianze straordinarie del passato romano della città: resti di necropoli, anfiteatri, terme e fondamenta urbane ridisegnano il volto antico di Parigi e offrono ai visitatori l’occasione di un viaggio unico nel cuore di Lutezia.

Andiamo alla scoperta di una Parigi diversa, nascosta sotto le sue piazze, dentro i suoi musei e lungo le vie più silenziose.

Le tombe gallo-romane, silenziose custodi del tempo

Nel 14° arrondissement, all’incrocio tra Avenue de l’Observatoire e Boulevard de Port-Royal, un cantiere ha rivelato un tassello fondamentale della storia antica della capitale. Poco più di due anni fa, durante lavori di scavo, sono emerse quasi cinquanta tombe gallo-romane, risalenti al II secolo d.C. Un ritrovamento eccezionale, che riporta nel cuore della necropoli di Saint-Jacques, uno dei più vasti complessi funerari dell’antica Lutezia.

All’epoca, si trovava al margine meridionale della città romana, lontano dal centro abitato, secondo l’uso dell’epoca che voleva i morti separati dai vivi. L’intera necropoli si estendeva su oltre quattro ettari, ma la porzione scoperta di recente rappresenta uno dei segmenti meglio conservati.

Oggi le tombe sono testimonianze dirette della vita quotidiana, delle credenze e delle pratiche funerarie dell’epoca.

La cripta archeologica di Parigi, il sottosuolo che racconta

Ingresso alla Cripta Archeologica sotto Notre Dame di Parigi

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Ingresso alla Cripta Archeologica di Parigi

Proprio sotto il sagrato di Notre-Dame, laddove ogni giorno migliaia di turisti alzano lo sguardo verso le torri gotiche, la Parigi romana “sussurra dal sottosuolo”: infatti, è nella Crypte Archéologique de l’Île de la Cité che si cela uno dei più importanti tesori archeologici della città, uno spazio sospeso nel tempo, dove è possibile camminare tra i resti dell’antica Lutetia, protetti e custoditi sotto il cuore pulsante della capitale.

La cripta è il risultato di scavi condotti tra il 1965 e il 1972, ma è stata aperta al pubblico solo nel 1980. Da allora, il suo percorso espositivo racconta oltre duemila anni di storia urbana, dal primo insediamento gallo-romano all’evoluzione medievale, fino alla trasformazione voluta da Haussmann nel XIX secolo.

Scendere nella cripta è come aprire un libro di pietra: basamenti di edifici, strade lastricate, tracciati urbani per un modo unico di guardare Parigi da un’altra prospettiva, quella nascosta, profonda, silenziosa ma più viva che mai.

L’Arènes de Lutèce, l’anima spettacolare dell’antica città

Nel cuore del Quartiere Latino, al civico discreto di piazza Arènes de Lutèce, si cela una delle sorprese archeologiche meglio conservate di tutta Parigi: l’anfiteatro romano di Lutetia, costruito probabilmente nel I secolo d.C., emerge oggi come uno spazio verde di quiete, ma in passato era un luogo di rumore, applausi e sangue.

Poteva accogliere fino a 15.000 spettatori e ospitava rappresentazioni teatrali, combattimenti tra gladiatori e giochi pubblici. Oggi, tra i suoi gradoni in pietra, si vedono bambini giocare, studenti leggere, anziani passeggiare.

Passeggiare in silenzio, tra le arcate e la sabbia dell’arena, è un modo per sentire la vibrazione di una città che cambia, ma non dimentica, un frammento di Lutezia sopravvissuto alle rivoluzioni della Storia.

Le terme di Lutetia, un tuffo nell’antichità

Se c’è un luogo in cui il tempo si fa realtà, è senz’altro rappresentato dalle Thermes de Cluny: nel Quartiere Latino, proprio accanto al Museo del Medioevo, le antiche terme pubbliche gallo-romane raccontano di un’epoca in cui Parigi era un importante centro urbano dell’Impero Romano.

Costruite nel I secolo, erano un punto d’incontro, benessere e socialità per i cittadini di Lutezia. Oggi, integrate al Museo di Cluny, sono uno dei resti archeologici meglio conservati del Nord Europa. Le sale con le volte a botte, le piscine e le pavimentazioni sono ancora visibili, a testimonianza dell’ingegno architettonico dei Romani e il loro amore per la bellezza funzionale.

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I migliori siti termali del Giappone, da nord a sud

Il Giappone è una terra dove, natura, spiritualità e tradizione si fondono in un un mix unico, una sorta di abbraccio caldo e avvolgente, soprattutto quando si parla di terme ed onsen, le celebri sorgenti termali presenti in tutto il Paese.

Immergersi in un onsen non è solo un’esperienza rigenerante e rilassante , ma un vero e proprio rito che coinvolge mente e spirito: un’occasione per riconnettersi con se stessi e con la natura ed il luogo circostante. Per chi è alla ricerca di un’esperienza autentica e rigenerante, ecco i migliori siti termali del Giappone, ognuno con la sua unicità e fascino.

Cosa sono gli onsen?

Prima, però, bisogna conoscere un po’ di storia sugli onsen giapponesi e perché questi siano così importanti per il Giappone.

Con la parola “onsen” indica una sorgente termale naturale, alimentata da acque geotermiche che emergono dalle profondità vulcaniche del territorio giapponese. Questa tradizione ha radici antichissime. Infatti, si ritiene che gli onsen fossero utilizzati già oltre duemila anni fa dalla popolazione locale, sia per scopi terapeutici che spirituali. Proprio per questi scopi, nel tempo il bagno termale è diventato un vero e proprio rituale di purificazione, non solo del corpo ma anche della mente.

Gli onsen sono spesso inseriti in contesti naturali estremamente suggestivi, tra montagne, foreste o vicino al mare, e sono considerati luoghi di guarigione, riposo e contemplazione. Ancora oggi, rappresentano un elemento profondamente radicato nella vita quotidiana dei giapponesi, simbolo di armonia tra uomo e natura.

Per entrare e godere di questa esperienza rilassante, bisogna tenere in considerazione il fatto che, prima di immergersi nelle acque termali, bisogna lavarsi, in segno di “purificazione” del corpo, oltre al fatto che non è consentito vestire alcun tipo di costume.

Proprio per queste ragioni culturali, in molti onsen tradizionali l’accesso è ancora vietato a chi ha tatuaggi, indipendentemente dalla loro forma o significato. Questo perché, storicamente, i tatuaggi in Giappone sono stati associati ai membri della Yakuza, la criminalità organizzata giapponese, e questa percezione è rimasta radicata nella società.

5 migliori siti termali del Giappone

Kinosaki Onsen: un viaggio nel tempo tra tradizione e relax

Kinosaki Onsen è una cittadina termale che sembra uscita da un dipinto giapponese, situata nella prefettura di Hyōgo.

Questo sito termale, che vanta una storia di oltre milletrecento anni, offre diversi bagni pubblici, tutti facilmente accessibili e raggiungibili a piedi dal centro cittadino. Tutto ciò permette ai visitatori di questo sito termale di vivere l’esperienza del “sotoyu meguri“, il cosiddetto giro delle terme.

Passeggiare lungo il canale centrale della cittadina, costeggiato da bellissimi salici piangenti e tradizionali edifici giapponesi in legno, indossando un yukata e i tipici sandali geta, è un’esperienza in grado di riportare indietro nel tempo. La città di Kinoasaki Onsen è molto conosciuta anche per la sua accoglienza verso i visitatori con tatuaggi, rendendola una meta inclusiva per tutti.

Dōgo Onsen: la sorgente termale più antica del Giappone

A Matsuyama, sull’isola dello Shikoku, si trova Dōgo Onsen, sito termalo considerato come la più antica sorgente termale del Giappone. Questo luogo vanta una storia che risale a oltre tremila anni fa. Proprio per questo Dōgo Onsen è menzionata addirittura in antichi testi giapponesi ed ha ispirato numerose opere letterarie e artistiche.

L’edificio principale, il Dōgo Onsen Honkan, che è stato costruito nel 1894, è un capolavoro architettonico che ha influenzato anche il celebre film d’animazione, del famoso Studio Ghibli, “La città incantata” di Hayao Miyazaki. Immergersi nelle sue acque è come fare un tuffo nella storia e nell’antica cultura giapponese.

Dogo Onsen, tra i migliori siti termali del Giappone

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Dogo Onsen, tra gli onsen più conosciuti del Giappone

Nyutō Onsen: un rifugio tra le montagne del Tōhoku

Per chi, invece, cerca un’esperienza più intima e immersa nella natura la scelta ideale, tra i migliori siti termale del Giappone, ricade su Nyutō Onsen, cittadina situata nella prefettura di Akita.

La città, circondata da fitte foreste e montagne verdi, questa località termale offre un’atmosfera alquanto rustica ed autentica. Tra i vari ryokan, le tradizionali locande giapponesi, che offrono un’esperienza di ospitalità autentica e rilassante, il Tsuru-no-yu è particolarmente rinomato per le sue vasche all’aperto, posti che permettono di godere del paesaggio montano mentre ci si rilassa nelle acque calde. La zona è particolarmente affascinante soprattutto durante l’autunno, quando le foglie si tingono di colori caldi, creando un panorama ed un’atmosfera mozzafiato.

Beppu Onsen: la città delle mille sorgenti

Un altro importante sito termale giapponese è Beppu, una famosa località termale del Giappone che si trova nella prefettura di Ōita, sull’isola di Kyūshū, a circa due ore in auto dal centro della principale città di Fukuoka.

Beppu è una delle località più famose e visitate di tutto il Giappone ed è molto nota per la varietà e l’abbondanza delle sue sorgenti termali, che includono bagni di sabbia, bagni di vapore e le famose “inferni”, in giapponese jigoku, che sono spettacolari sorgenti termali dai colori vivaci e temperature elevate. Arrivare a Beppu in auto, soprattutto durante le giornate più fredde, regala un panorama unico, con comignoli e vapore delle varie sorgenti termali che regalano un’atmosfera unica.

Tra i numerosi stabilimenti termali di Beppu, Hyōtan Onsen si distingue per essere l’unico onsen in Giappone ad aver ricevuto tre stelle Michelin, offrendo un’esperienza termale di altissimo livello. Sono disponibili in città anche numerosi bagni pubblici, che prevedono un costo d’ingresso di soli 1000 yen, circa sessanta centesimi di euro.

Beppu Onsen, tra i migliori siti termali del Giappone

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Beppu Onsen, isola del Kyūshū
Dogo Onsen, tra i migliori siti termali del Giappone

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Dogo Onsen, tra gli onsen più conosciuti del Giappone
Kinosoku Onsen, tra i migliori siti termali del Giappone

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Lo splendido Kinosoku Onsen, Giappone

Kusatsu Onsen: l’energia delle acque montane

Infine, nella prefettura di Gunma, a nord di Tokyo, si trova Kusatsu Onsen. Si tratta di una delle località termali più apprezzate dai giapponesi, che decidono di arrivare qui alla ricerca di giornate ed esperienze rigeneranti. La città è famosa per le sue acque altamente acide e ricche di zolfo, che sgorgano in abbondanza e sono famose nel Paese, e non solo, per le loro proprietà terapeutiche.

Il simbolo di Kusatsu è lo Yubatake, una grande struttura in legno dove l’acqua termale viene raffreddata naturalmente prima di essere distribuita agli stabilimenti. Assistere alla cerimonia del “yumomi”, durante la quale l’acqua viene agitata con grandi assi di legno al ritmo di canti tradizionali, è un’esperienza culturale decisamente unica e che vale la pena vivere.

Ogni onsen in Giappone offre un’esperienza unica, legata alla storia, alla cultura e alla natura del luogo. Che si tratti di una cittadina tradizionale come Kinosaki, di una sorgente antica come Dōgo, di un rifugio montano come Nyutō, di una città termale vivace come Beppu o di un centro termale rinomato come Kusatsu, immergersi nelle acque calde di un onsen è un modo per scoprire il Giappone più autentico e rilassante. Per i viaggiatori in cerca di benessere e cultura, queste località rappresentano tappe imperdibili di un viaggio indimenticabile.

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Più blu di così non si può, alla scoperta delle spiagge più belle di Ischia

La magnifica Ischia, nel Golfo di Napoli, è spesso considerata “solo” terme e hotel da pensione completa. Ma la verità è che è un grandissimo errore, perché l’isola ha un affascinante volto fatto di scogli che lasciano i segni, sabbia rovente e acqua che rinfresca le gambe (anche a luglio).

Da queste parti, spiagge e calette non sono solo scenografie da cartolina, ma angoli vivi, crudi e autentici. Per questo motivo, noi di SiViaggia abbiamo selezionato per voi le migliori spiagge dell’Isola di Ischia.

Spiaggia dei Maronti, Barano d’Ischia

Sulla costa sud-orientale dell’isola, nel comune di Barano d’Ischia, sorge la Spiaggia dei Maronti, la più lunga di questo angolo della Campania: quasi 3 km di sabbia di origine vulcanica, mare aperto che cambia colore con il sole, e la possibilità di usufruire di lidi super attrezzati o tratti liberi e selvaggi.

In luglio e agosto rischia di diventare troppo affollata e di celare la sua anima “ischitana”, ma quel che è certo è che rimane ideale per camminare per un po’ senza sentirsi dentro una scatola di sardine. In questa zona il mare è quasi sempre pulito e trasparente, anche quando c’è gente. Vi basti pensare che, persino in alta stagione, solo inoltrarsi un po’ è possibile trovare un po’ di pace e relax.

Alle spalle prendono vita le famose fumarole, con sabbia che scotta nel vero senso della parola: scavando con le mani si può persino trovare il calore geotermico. Qualcuno ci cucina le uova (sì, sul serio), altri ci fanno impacchi naturali. Qualsiasi sia la vostra scelta, quel che conta è stare molto attenti a non scottarsi.

Se non si ha a disposizione un automobile, vi si può arrivare in taxi boat da Sant’Angelo (o in autobus), mentre si ammira una bella vista sulla costa.

Spiaggia dei Maronti, Ischia

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La bellissima Spiaggia dei Maronti

Baia di Sorgeto, Forio

La Baia di Sorgeto, nel comune di Forio, è tutto tranne che una spiaggia classica: non c’è sabbia. È un tratto di costa puntellato di scogli scuri, mare trasparente e acqua termale calda che sgorga direttamente dal fondale. Il concetto di “bagno rilassante”, quindi, acquisisce un livello completamente diverso.

Parliamo perciò di una piscina naturale a cielo aperto, dove l’acqua salata si mescola a quella termale, creando zone calde, tiepide e fredde. Non vi sorprenderà sapere che qui, se non si soffre il freddo, si può fare il bagno pure d’inverno. E poi c’è la sua atmosfera, scandita da una doppia anima perché, a seconda dell’orario, può sembrare un angolo segreto o una festa da hippie con accenti tedeschi e bottiglie di vino portate da casa.

Al tramonto diventa uno spettacolo vero, con il sole basso sull’orizzonte, acqua che fuma e il silenzio rotto solo da qualche chiacchiera. Oltre al telo, è necessario indossare un paio di scarpette da scoglio e magari avere in borsa qualcosa da bere e mangiare. Attenzione però, perché in alta stagione può rivelarsi davvero affollata.

Baia di San Pancrazio, Barano

Ischia non è un’isola solo da mordi e fuggi e San Pancrazio, probabilmente, è una delle dimostrazioni più concrete di quanto appena detto. Non ci sono stabilimenti, musica e nemmeno ombrelloni in fila, ma solo una piccola caletta fatta di rocce e acqua limpida, quei luoghi che quando ci si arriva ci si sente fortunati, perché sembra di averli trovati per caso.

Uno dei modi per raggiungerla è un sentiero di trekking abbastanza impegnativo, ma la fatica è ripagata da un mare cristallino, un fondale che sembra disegnato apposta per lo snorkeling e da una pace che a Ischia oggi è merce quasi rara. In alternativa, vi si può arrivare via mare.

Spiaggia di San Montano, Lacco Ameno

Se si desidera un luogo turistico e perfettamente organizzato, la Spiaggia di San Montano a Lacco Ameno è forse la scelta migliore che si possa fare sull’isola. Si presenta come una piccola baia sabbiosa, con acqua calma e bassa — ideale anche per i bambini – con un fondale dolce e perfetto per nuotare senza dover andare troppo lontano.

A lasciare senza fiato è soprattutto il contesto: è incastonata tra il Monte Vico e il Monte Zaro, con una vegetazione che regala ombra naturale al mattino e un’atmosfera rilassata, nonostante la presenza di stabilimenti. Come è possibile intuire, in alta stagione è decisamente affollata. Il consiglio che vi diamo è quello di arrivare al mattino presto, perché la spiaggia si riempie in fretta, e i posti migliori sono quelli sotto gli alberi.

Se si desidera risparmiare, ci sono tratti di spiaggia libera, ma spesso sono piccoli e pieni di persone. Una chicca da non perdere: alle spalle della spiaggia si diramano alcuni sentieri che conducono al cospetto di panorami bellissimi e zone più selvagge, lontano dal via vai dei turisti.

Cava Grado, Sant’Angelo

Nascosta proprio sotto il pittoresco borgo di Sant’Angelo, Cava di Grado si compone di ciottoli e sabbia fine e può essere considerata come l’emblema della bellezza “vera” dell’isola. Con acqua cristallina che cambia colore dal turchese al blu profondo in pochi metri, l’atmosfera è intima, senza l’assalto degli ombrelloni uno attaccato all’altro.

Un luogo ottimale per nuotare, fare snorkeling e rilassarsi senza stress in un mare caldo e calmo, perché protetto dalla baia. La spiaggia di Cava Grado si raggiunge facilmente a piedi dal centro del borgo in pochi minuti, senza bisogno di percorsi difficili. Nonostante ciò, grazie alla sua dimensione contenuta, non si riempie mai troppo (ad eccezione dei weekend estivi).

La vista sul porticciolo di Sant’Angelo e sulle barchette colorate catapulta il visitatore in un quadro vivente, soprattutto al mattino o nel tardo pomeriggio, quando è davvero difficile trovare la ressa.

Baia della Scarrupata, Barano d’Ischia

Il nome, Scarrupata, fa capire all’istante che questa spiaggia non è per tutti. La baia si fa spazio nel comune di Barano d’Ischia, sulla costa sud-est dell’isola, tra Punta San Pancrazio e Capo Grosso ed è una delle spiagge più selvagge e meno frequentate di Ischia. Un pezzetto di costa autentica, rocciosa e poco battuta, dove non si trova nulla di artificiale come bar, stabilimenti e così via.

L’acqua è trasparente come pochi posti del territorio, il silenzio è totale e l’atmosfera è quella di un angolo nascosto che solo chi ci mette impegno riesce a scoprire. Vi si può arrivare via mare, con una barca o kayak, partendo dai porti vicini o a piedi, ma con molta forza di volontà: il sentiero è impegnativo, scosceso e non adatto a chi ha poca esperienza o non troppa voglia di faticare. È consigliato non andare da soli se non si conosce la strada o il mare.

Spiaggia di Citara, Forio

Servizi, divertimento e bellezza: la Spiaggia di Citara, a Forio, possiede tutto questo e molto di più. Parliamo infatti di uno dei lidi più famosi e frequentati di Ischia. Facilmente raggiungibile, è ampia, con sabbia mista a ciottoli e un mare generalmente limpido. È perfetta se si ha voglia di stare comodi e con tutto a portata di mano.

Ma non è finita qui, perché è anche un punto ottimale per gli amanti del tramonto, che da qui possono ammirare il calar del sole con vista aperta verso il mare e la sagoma di Punta Imperatore sullo sfondo. A poca distanza, inoltre, ci sono i Giardini Poseidon, uno dei parchi termali più famosi e completi dell’isola.

Il consiglio per vivere al meglio questo affascinante lido è quello di evitare le ore centrali della giornata in alta stagione. Meglio andare al mattino presto o al tardo pomeriggio.

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C’è un luogo in Italia dove il fango termale è un vero toccasana

Cosa significa, veramente, vacanza? Ce lo insegna il latino: deriva da vacantia che significa “essere libero”. E in effetti, quando pianifichiamo una piacevole trasferta, tendiamo a volerci liberare da impegni, stress e sacrifici. Per alleggerirci di più, però, dovremmo pensare anche a purificare il nostro organismo e a trovare quell’ideale equilibrio tra corpo e mente che ci fa godere di ogni piccolo istante passato in viaggio. Per questo, una delle mete che più dovremmo apprezzare sono le terme, storicamente adatte per una pausa rigenerante.

Non tutti lo sanno, ma in Italia c’è un meraviglioso Comune che è noto proprio per le sue acque e per i suoi fanghi benefici: è Abano Terme, cittadina elegante, immersa nel verde dei Colli Euganei, ricca di luoghi da scoprire tra arte, natura e benessere. E, a voler essere ancora più precisi, ad Abano c’è una struttura speciale, l’Hotel Terme Salus, che ha tutte le carte in regola per essere il punto di arrivo della vostra fuga di benessere.

Le proprietà del fango di Abano Terme

Perché citiamo l’Hotel Terme Salus? Perché questo bellissimo e curatissimo luogo di relax rende, anno dopo anno, sempre più benefici i soggiorni di chi si reca ad Abano. Questo perché ha deciso di puntare moltissimo sui fanghi termali che in questo Comune sono caratteristici e speciali, dato che sono il risultato di un lungo e affascinante processo naturale che li rende autentici alleati della salute.

Alla base di questi fanghi c’è una miscela di elementi naturali: argilla purissima, acqua termale ipertermale e una microflora ricchissima, composta da cianobatteri e microalghe. Questa combinazione viene lasciata maturare per circa 50-60 giorni all’interno di speciali vasche, le cosiddette fangaie, dove le alte temperature e l’ambiente controllato permettono lo sviluppo di sostanze bioattive ad alto potenziale terapeutico.

La fangoterapia dell’Hotel Terme Salus è frutto di una tradizione millenaria peculiare del luogo, perfezionata nel tempo con tecniche moderne e protocolli certificati, ha fatto di Abano una delle capitali europee della fangoterapia. Non si tratta solo di prendersi cura del corpo, ma di un gesto di riequilibrio più ampio, che coinvolge anche la mente e le emozioni. Un’esperienza che unisce natura, scienza e benessere in un equilibrio raro, riconosciuto e apprezzato da chi cerca una via dolce ma efficace per ritrovare energia e armonia.

Il legame tra terra, acqua e benessere

Fare una vacanza che porta a immergersi nei fanghi di Abano Terme (e più specificamente in quelli dell’Hotel Terme Salus) significa viaggiare nel tempo. Entrando nelle fangaie si viene a contatto con una sostanza dall’anima antica, non a caso chiamata fango maturo, che si è evoluta cambiando colore e consistenza e arricchendosi di principi attivi decantati e proclamati da tanti esperti e personaggi eminenti, anche grazie alle proprietà antinfiammatorie, analgesiche e miorilassanti.

Tutto parte dall’argilla, un materiale naturale che si trova nel sottosuolo del Bacino Termale Euganeo, e che rappresenta l’elemento “terrestre” per eccellenza. Quest’argilla, che proviene da zone specifiche dei Colli Euganei e dalle aree circostanti, è la base dei fanghi termali. La sua composizione ricca di silice, alluminio e altri minerali la rende particolarmente adatta ad assorbire e trattenere il calore e a “trasformarsi” attraverso il contatto con l’acqua termale, riscaldata naturalmente e arricchita di sali minerali durante un lungo viaggio sotterraneo di circa 80 chilometri dalle Prealpi Vicentine.

Quando la terra e l’acqua del luogo si incontrano, si forma quello che la comunità scientifica considera una sorta di “farmaco naturale”, in grado di offrire sollievo concreto in caso di dolori articolari, tensioni muscolari e infiammazioni croniche. La fangoterapia agisce a più livelli sull’organismo: stimola la circolazione sanguigna e linfatica, favorisce l’eliminazione delle tossine, riduce i livelli di stress e contribuisce a rafforzare il sistema immunitario. Il calore del fango, unito alla sua composizione bioattiva, crea un effetto profondamente detossinante e rigenerante, percepibile già dopo poche applicazioni.

I risultati della fangoterapia avranno due tempi: un effetto a breve termine che si presenta subito dopo un ciclo terapeutico di almeno 6 sedute o un massimo di 12. In questo caso sentiremo già gli effetti miorilassanti e antinfiammatori sulle strutture articolari e peri-articolari. Infine, c’è l’effetto a lungo termine, quello più sorprendente. I benefici dell’applicazione del fango continueranno nei mesi successivi, con la prevenzione delle riacutizzazioni e soprattutto il rallentamento del corso della patologia degenerativa sulla quale siamo intervenuti.

Una settimana all’Hotel Terme Salus, per rinascere

Logicamente, la fangoterapia è solo una delle coccole che l’Hotel Terme Salus mette a disposizione dei suoi ospiti per rendere ogni momento magico: d’altronde è incastonato in quella che è la più grande stazione termale d’Europa. C’è un pacchetto esclusivo, della durata di una settimana, durante la quale è possibile approfittare del percorso Spa tra piscine termali e docce rigeneranti, ma anche scegliere ulteriori trattamenti speciali di fangoterapia.  Il pacchetto include sei notti e sette giorni, durante i quali, peraltro, sarà possibile scoprire le bellezze di Abano Terme.

Sì, perché ricordiamo che questo incantevole Comune non è solo sinonimo di relax e benessere, ma anche una piccola perla da esplorare con calma, tra angoli verdi, arte e scorci di storia. Passeggiando in centro è impossibile non fermarsi nel Parco Urbano Termale: un grande giardino curato dove fontane, sculture e vialetti invitano alla quiete, ideale per una passeggiata lenta o per godersi un gelato in una giornata di sole.

A pochi passi, si incontra il Duomo di San Lorenzo, cuore spirituale della città, con la sua facciata sobria e l’interno che custodisce opere d’arte e un’atmosfera raccolta. Poco distante, una tappa interessante è Villa Bassi Rathgeb, una villa signorile del Cinquecento oggi sede del museo civico: al suo interno si alternano esposizioni permanenti e mostre temporanee, perfette per chi ama la cultura anche in vacanza. Al ritorno dalle esplorazioni si potrà approfittare di un ciclo di minimo 6 trattamenti fino a un massimo di 12: niente di meglio per una pausa di benessere e riscoperta della nostra salute e delle bellezze made in Italy.

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La magia delle Terme in uno dei luoghi più benefici d’Italia

Le vacanze, si sa, implicano relax. C’è però un motto, d’epoca romana, che può rafforzare proprio il concetto di rilassamento: mens sana in corpore sano. Per godere appieno dei momenti liberi dobbiamo, in sostanza, incoraggiare la comunicazione tra corpo e mente perché sì, quando la mente è in pace, lo è anche il corpo. E viceversa. Va da sé, allora, che nello scegliere il luogo perfetto per passare delle giornate lontane dallo stress siano le terme. Anzi, precisamente l’Hotel Terme Salus, che si trova in uno dei luoghi più benefici d’Italia: Abano Terme.

Non tutti sanno che Abano Terme, incastonata ai piedi dei Colli Euganei in Veneto, è celebre fin dall’antichità per le sue acque termali rigeneranti. Le sue sorgenti sotterranee, ricche di sali minerali e naturalmente calde, sgorgano a una temperatura che sfiora i 90°C, offrendo benefici eccezionali, che possono diventare straordinari e avere un potere dimagrante se ci si affida a una struttura che conta su professionisti in grado di offrire anche dei trattamenti ad hoc, come la dieta detossinante.

Un luogo con acque da record

Per chi non lo sapesse, le acque di Abano Terme detengono un primato significativo: fanno parte del Bacino Termale Euganeo, riconosciuto come la più grande stazione termale d’Europa, dato che si estende su un’area di circa 36 km².  Le acque termali di Abano sono classificate come salso-bromo-iodiche ipertermali e sono note per le loro proprietà terapeutiche, utilizzate in trattamenti come la fangoterapia, la balneoterapia e le terapie inalatorie.

Inoltre, il bacino termale di Abano e Montegrotto è alimentato da acque meteoriche millenarie provenienti dalle Prealpi Vicentine. Durante il loro percorso sotterraneo di circa 80 km, queste acque si arricchiscono di sali minerali e si riscaldano grazie all’energia geotermica, conferendo loro caratteristiche uniche che hanno anche un effetto snellente. Già soltanto per questo recarsi all’Hotel Terme Salus è un’esperienza magica, che si arricchisce con la possibilità di affiancare i benefici alla dieta detossinante.

Un vero e proprio cammino benefico che aiuta anche a raggiungere il peso forma, pensato con la supervisione dello chef Alessandro Zoncapè in collaborazione con un nutrizionista esperto. Questo percorso alimentare aiuta a detossinare l’organismo: smaltiremo i liquidi in eccesso e aiuteremo gli organi che disintossicano il corpo (fegato, reni e intestino) ad alleggerire il loro carico. Ma è tutto qui? Ovviamente no, perché l’Hotel Terme Salus ci offre la possibilità di trovare il benessere anche con i fanghi termali.

Il potere detossinante dei fanghi termali di Abano Terme

Perché i fanghi termali sono così importanti specie se affiancati alla dieta detossinante dell’Hotel Terme Salus? Perché quelli di Abano Terme sono rinomati per le loro straordinarie proprietà terapeutiche, frutto di un processo di maturazione unico che li rende un vero e proprio “farmaco naturale“. Questi fanghi derivano dalla combinazione di argilla naturale, acqua termale e una ricca microflora di cianobatteri e microalghe, sviluppata durante un periodo di maturazione di circa 50-60 giorni in speciali vasche chiamate fangaie.

Durante questo processo, il fango si arricchisce di sostanze attive con potenti effetti antinfiammatori, analgesici e miorilassanti. Ma non solo: oltre ai benefici per il sistema muscolo-scheletrico, la fangoterapia di Abano Terme contribuisce al rilassamento generale, stimola la circolazione sanguigna, favorisce la disintossicazione dell’organismostimola il metabolismo grazie alla vasodilatazione, inducendo una maggiore ossigenazione che ci aiuta a bruciare più rapidamente le calorie.

Una vacanza detossinante e dimagrante all’Hotel Terme Salus

Per poterci immergere in un’esperienza di benessere alimentare a beneficio del corpo e della mente, l’Hotel Terme Salus mette a disposizione un pacchetto completo per un soggiorno di 6 notti. Avremo a disposizione tre pasti principali ogni giorno, con due spuntini spezza-fame, un trattamento di fangoterapia al giorno e l’accesso illimitato a tutti i servizi Spa che includono la doccia termale e il bagno termale ozonizzato.

Le tisane offerte dall’hotel, gli estratti di frutta e di verdura combinati ai genuini prodotti delle terre locali permetteranno di godere di una vacanza all’insegna della salute, che può ovviamente anche trasformarsi in una piacevole esperienza di coppia, un bagno totale nella pace per dimenticarci, almeno per una settimana, della routine quotidiana e della frenesia della macchina degli impegni. Ciò che Hotel Salus Terme garantisce è il risultato: una volta terminato il nostro soggiorno avremo una nuova energia e un totale equilibrio tra corpo e mente.

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Terme a Castellammare di Stabia, un tesoro inestimabile appartenente al passato

Perché non unire la bellezza del Golfo di Napoli con un’esperienza di benessere in una delle sue località storiche più belle? È sicuramente quello che hanno pensato i tanti visitatori che son passati da Castellammare di Stabia fino al 2015, anno in cui chiusero definitivamente le Antiche e Nuove Terme.

Costruite nel lontano 1836, le terme di Castellammare di Stabia sono state un fondamentale punto di riferimento culturale per l’intera regione e una meta molto ambita grazie alla loro varietà di acque minerali capaci di trattare un’ampia gamma di patologie e disturbi.

La storia delle terme a Castellammare di Stabia

Considerate tra le terme più belle della Campania fino alla loro chiusura, quelle di Castellammare di Stabia furono scoperte grazie alle analisi scientifiche volute dal re Ferdinando I di Borbone nel 1787. Fino a quel momento, infatti, le acque termali venivano utilizzate liberamente dalla popolazione che le trasportava in recipienti detti mummare, capaci di mantenerne inalterata la temperatura per diverse ore.

I risultati delle analisi eseguite da due dei più famosi medici dell’epoca, Domenico Cotugno e Giuseppe Vairo, furono estremamente positivi: i due scienziati attestarono la superiorità dell’acetosella di Stabia alle famose acque di spa in Belgio. Negli anni successivi furono svolte altre ricerche nel resto delle fonti stabiesi e, nel 1905, furono costruiti i primi stabilimenti che prenderanno il nome di Antiche Terme Stabiane.

Le Antiche e Nuove Terme a Castellammare di Stabia

Le terme di Castellammare di Stabia vantavano ben 28 distinte fonti minerali, divise in Antiche Terme e Nuove Terme, fregiandosi di una varietà idrica senza paragoni. Questa comprendeva numerose tipologie di acque solforose, bicarbonato-calciche e medio minerali, in grado di garantire allo stabilimento una pluralità di risorse utili da reinvestire nei diversi trattamenti clinici ed estetici offerti.

Le acque si distinguevano per proprietà chimico-fisiche e organolettiche uniche e dovevano essere scelte con cura in base alla problematica da affrontare. La loro assunzione costante nel tempo, come cura idropinica, apporterebbe numerosi e significativi benefici terapeutici, trovando applicazione in diverse patologie. Ecco perché, prima della loro chiusura definitiva e in orari e giorni ben precisi, alla popolazione locale era permesso entrare nello stabilimento e rifornirsi delle acque termali.

Lo stabilimento più moderno, quello che al tempo veniva considerato tra i più belli da visitare in Italia, fu costruito e aperto sulla collina del Solaro nel 1964 dove, dieci anni dopo, venne inaugurato anche l’Hotel delle Terme. Chiamata Nuove Terme di Stabia, la struttura si sviluppava su tre piani e comprendeva un centro benessere con vasche idromassaggio e saune termali, un reparto otorino con inalatori aerosol di acqua solfurea, un centro termale e cure idropiniche, aree ginecologiche, pneumologiche e per fanghi e massaggi e un centro di fisiokinesiterapia.

Seppur si sia parlato molto di progetti volti a valorizzarne il patrimonio termale o a ristrutturare l’edificio per poter essere utilizzato come possibile ospedale, attualmente le terme sono ancora in stato di abbandono e non si hanno notizie certe sul loro futuro.